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Resoconto della seduta n. 105 del 16/02/2021

CV SEDUTA

Martedì 16 febbraio 2021

Presidenza del Presidente Michele PAIS

Indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

Indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 16 e 15.

MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 13 gennaio 2021 (99), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Sara Canu, Daniele Secondo Cocco, Michele Cossa, Domenico Gallus, Antonio Mario Mundula, Fausto Piga, Aldo Salaris e Gian Filippo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta del 16 febbraio 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 38, 126, 159, 184, 193, 196, 282, 288, 314, 474, 550, 590, 679, 709, 764.

(Risposte pervenute il 2 febbraio 2021)

200, 238, 310, 322, 343, 401, 478, 494, 519, 522, 537, 546, 643, 644, 655, 665, 676, 746, 768, 792, 805, 846.

(Risposte pervenute il 3 febbraio 2021)

771

(Risposta pervenuta il 4 febbraio 2021)

60, 418, 547, 555, 632, 675, 733

(Risposte pervenute il 5 febbraio 2021)

546, 583, 654, 660

(Risposte pervenute il 10 febbraio 2021)

61, 472, 563, 755, 817

(Risposte pervenute il 12 febbraio 2021)

767

(Risposta pervenuta il 15 febbraio 2021)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 8, 243, 244, 245, 246.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. Sono pervenute le interrogazioni numero 864, 865, 866, 867, 868, 869, 870, 871, 872, 873, 874, 875, 876, 877, 878, 879, 880, 881, 882, 883, 884.

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. Sono pervenute le interpellanze numero 140, 141.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 397, 398, 399, 400, 401, 402, 403, 404, 405, 406, 407, 408, 409, 410, 411.

PRESIDENTE. Prima di procedere con l'ordine del giorno, sospenderei la seduta per una breve Conferenza dei Capigruppo.

La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 31, viene ripresa alle ore 17 e 03.)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, voglio porre due questioni. La prima è meramente politica e riguarda ciò che è accaduto questa mattina all'assemblea di Abbanoa, dove la Regione Sardegna e i maggiori azionisti hanno bocciato il bilancio di Abbanoa. Noi crediamo che questo possa avere anche ripercussioni non soltanto sul servizio ma anche sulla stessa economia e finanza della Sardegna, per questo, Presidente, le chiediamo che al termine della discussione sulla finanziaria sia convocata la Quarta Commissione consiliare dove il Presidente, che ha la delega dell'Assessorato ai lavori pubblici, venga a illustrare ciò che sta accadendo e che idea ha la Regione Sardegna quale principale azionista della società Abbanoa sul tema dell'acqua, che deve essere un tema estremamente sentito da parte di tutta la politica, soprattutto in un momento in cui circolano voci anche di possibili privatizzazioni dell'acqua pubblica.

Il secondo tema che poniamo alla sua attenzione, Presidente, è che l'opposizione ha un grosso senso di responsabilità ma non è disponibile a tenere il numero legale se la maggioranza non rimane in aula. Quindi, Presidente, le chiediamo cinque minuti di sospensione in maniera tale che i Capigruppo dei partiti di maggioranza invitino i propri consiglieri regionali a star seduti in aula, perché l'opposizione non garantisce il numero legale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Siccome interveniamo sull'ordine dei lavori e parliamo un po' di tutto, quindi non dobbiamo parlare di Abbanoa, volevo tranquillizzare il collega, anzi mi sarei aspettato che stamattina ci fosse anche lui in qualità di Sindaco, perché si sarebbe reso conto che mai come stamattina tutti i sindaci, di destra e di sinistra, sono stati concordi nel dire basta ad un determinato tipo di atteggiamento. Detto questo, i conti sono in ordine, lo hanno dichiarato un po' tutti, d'ora in poi si proverà a costruire; non mi sembra che sia questo il motivo di interrompere i lavori o di fare convocazioni strane perché sta succedendo il finimondo, cosa che non sta succedendo.

Per quanto riguarda invece il discorso sull'ordine dei lavori, ahimè, io lo dico sempre, qualche collega si è pure offeso quando ho detto che forse il sistema sarebbe quello di toccare il portafoglio, sarebbe anche antipatico però basterebbe guardare un attimino le assenze. Quindi do ragione al collega che, forse Presidente, servirebbero cinque minuti di sospensione per cercare di capire se ogni partito è in grado di poter far rientrare i propri Consiglieri, grazie Presidente.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Mula, se non ci sono altri interventi sospendo per cinque minuti la seduta.

Chiedo ai Capigruppo di coinvolgere il più possibile i Consiglieri di ogni Gruppo a cui appartengono, grazie.

La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 09, viene ripresa alle ore 17 e 13.)


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

Discussione generale congiunta del Documento di economia e finanza regionale (DEFR) relativo alla manovra di bilancio 2021/2023 (13/XVI/A), del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2021) (243/A) e del disegno di legge: Bilancio di previsione 2021-2023(244/A) e approvazione di Risoluzione (1).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta dei Documento numero. 13/XVI/A. Giunta Regionale. Documento di economia e finanza regionale (DEFR) relativo alla manovra di bilancio 2021/2023; Disegno di legge numero. 243/A. Giunta Regionale. Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2021); Disegno di legge numero 244/A. Giunta Regionale. Bilancio di previsione 2021-2023.

Ha facoltà di parlare il consigliere Valerio De Giorgi, relatore di maggioranza.

DE GIORGI VALERIO (MISTO), relatore di maggioranza. Presidente, onorevoli colleghi, Assessore al bilancio e Giunta tutta, i documenti costituenti la manovra di bilancio 2021-2023, approvati dalla Giunta regionale, nella seduta del 5 febbraio 2021, con deliberazione numero 4/26, sono stati trasmessi al Consiglio il successivo 9 febbraio e in pari data assegnati, ai sensi dell'articolo 34 del Regolamento interno, alla Commissione terza per il relativo esame e alle altre Commissioni permanenti per l'espressione del parere sulle parti di rispettiva competenza.

I provvedimenti sono stati prontamente inseriti all'ordine del giorno dei lavori della terza Commissione, riunitasi nelle giornate del 9, del 10 e dell'11 febbraio. I pareri favorevoli delle Commissioni permanenti seconda, quarta e quinta sono stati trasmessi alla terza Commissione tra il 10 e l'11 febbraio; l'emergenza sanitaria…

PRESIDENTE. Scusate, ma è veramente difficile ascoltare l'intervento dell'onorevole De Giorgi.

DE GIORGI VALERIO (MISTO), relatore di maggioranza. Grazie Presidente, proseguiamo. L'emergenza sanitaria ed economica hanno indotto le forze politiche a convenire un esame del provvedimento contingentato nei tempi, ne è derivato un leale confronto costruttivo i cui contenuti, senz'altro, avranno modo di confluire nei successivi provvedimenti di variazione di bilancio.

L'inizio della discussione generale è stato preceduto dal rituale ciclo di audizioni dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle categorie produttive, i quali, nonostante i tempi strettissimi, in numerosi hanno risposto all'invito offrendo il loro importante contributo rappresentando le rispettive esigenze e posizioni. Sia pur con accenti diversi tutti hanno lanciato un pressante appello per una rapida approvazione della manovra, auspicando una immediata immissione di risorse in favore degli enti locali e dell'intero tessuto economico e sociale isolano, chiamato a fare i conti con le terribili conseguenze generate dall'emergenza epidemiologica da Covid 19.

La seduta dell'11 febbraio ha visto l'illustrazione dei documenti da parte dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e per le parti riguardanti la sanità e le politiche sociali la relazione dell'Assessore regionale all'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, accompagnato dal rispettivo direttore generale dell'Assessorato e dal commissario straordinario dell'ATS Sardegna. Nel corso dell'esame in sede referente i Gruppi di maggioranza e opposizione, anche alla luce dei rilievi formulati dai soggetti auditi, attesa la complessità, la delicatezza della materia hanno convenuto sull'opportunità di rinviare a un successivo testo legislativo l'esame delle disposizioni riguardanti il mercato del lavoro. Da più parti, infatti, si è posto l'accento sulla necessità di far precedere i rifinanziamenti o nuove iniziative di spesa in tali settori da un'analisi e una valutazione approfondita sull'ambito di applicazione e degli effetti concretamente prodotti dalle diverse misure adottate dalla Regione nel corso dell'anno passato.

La Commissione ha quindi proceduto alla votazione del documento di economia e finanza regionale dei disegni di legge di stabilità e di bilancio; come concordato in sede di votazione della proposta di legge stabilita 2021, la Commissione non ha approvato l'articolo 4, "Istituzione del fondo lavoro in Sardegna", e i commi 1, 2, 3 e 4 dell'articolo 5 "ulteriori interventi a favore delle attività economiche e dei lavoratori", seguito dall'emergenza epidemiologica da Covid-19, per il quale si è proceduto alla votazione per parti separate. La Commissione ha inoltre deliberato il versamento e riversamento temporaneo del Fondo per lo sviluppo e la competitività delle corrispondenti risorse liberate con l'accordo di destinarle al finanziamento dell'apposita proposta di legge che incorporerà le disposizioni abrogate e che sarà esaminata dal Consiglio all'indomani dell'approvazione della manovra. Tutti i documenti sono stati infine licenziati dalla Commissione con il voto favorevole dei Gruppi di maggioranza e l'astensione dei Gruppi di opposizione. Stante l'urgenza di abbandonare la gestione del bilancio in dodicesimi e di assicurare così la piena spendibilità delle risorse, si confida che i provvedimenti in esame pervengono ad una rapida e condivisa approvazione da parte di quest'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha fcoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Io sono costretto ad intervenire per ripetere un po' le parole del collega Lai, non mi sembra che ci sia il numero legale, cioè la maggioranza dovrebbe garantirlo perché l'opposizione sta dimostrando già responsabilità e, come ha detto il collega, chiediamo che quantomeno ci sia il mantenimento del numero legale da parte della maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha perfettamente ragione.

Ha facoltà di parlare il consigliere Cesare Moriconi, relatore di minoranza.

MORICONI CESARE (PD), relatore di minoranza. Grazie Presidente. Assessore e colleghi, oggi discutiamo i documenti finanziari di bilancio e programmazione validi per l'esercizio in corso e anche per il triennio nella consapevolezza che, così come sono stati approvati dalla Giunta e dalle Commissioni consiliari, non solo non affrontano l'efficacia necessaria… scusi, Presidente…

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Moriconi, non solo si è assenti, ma anche quando si è presenti non si consente a chi vuole intervenire di poterlo fare liberamente in maniera tale che chi vuole possa ascoltare. Prego.

MORICONI CESARE (PD), relatore di minoranza. Recupero il tempo, Presidente.

PRESIDENTE. Ha ragione.

MORICONI CESARE (PD), relatore di minoranza. …nella consapevolezza che così come sono stati approvati questi documenti dalla Giunta e dalle Commissioni non solo non affrontano con l'efficacia necessaria gli effetti di una crisi devastante, ma neppure individuano una strategia chiara che invece sarebbe indispensabile per aiutare la ricostruzione e il rilancio del nostro tessuto socio-economico. Sono convinto che per approvare questa legge di stabilità da voi definita tecnica, ma che appare più una manovra fotocopia della precedente, non serviva certamente il tempo che ci siamo presi, soprattutto non era opportuno alla luce della drammatica crisi sanitaria, sociale ed economica in corso, ragion per cui considero i due mesi di esercizio provvisorio tempo perso. A riguardo, ritengo utile sottolineare che si è limitato l'esercizio provvisorio a soli due mesi, Assessore e colleghi della maggioranza, grazie ancora una volta al grande senso di responsabilità della minoranza, ed infatti vorrei far notare che, dalla data di consegna dei documenti finanziari e di bilancio ad oggi, sono trascorsi appena otto giorni, non 37, così come è stabilito dall'articolo 34 del Regolamento consiliare. Ora, visto che si tratta di un elaborato fotocopia, la mia domanda è: non sarebbe stato più semplice e utile approvarlo nei tempi previsti dalla legge così come hanno fatto a parità di pandemia quasi tutte le altre regioni? Però, il dato che mi sconforta di più è che il ricorso all'esercizio provvisorio è per l'ente che rappresentiamo tutti insieme una triste prassi consolidata, tant'è che in una sola occasione negli ultimi dieci anni abbiamo saputo rispettare i tempi di approvazione. Io mi chiedo, al di là delle gravi responsabilità delle diverse Giunte che si sono succedute, perché nella nostra Regione non si vuole dare la giusta importanza alla discussione di quel documento politico che è il più rilevante, il più rilevante per noi e per tutte le pubbliche amministrazioni. Io mi permetto di ritenere che la ragione principale possa originare dal fatto che per prima la Giunta, ma lo stesso Consiglio non credono nell'importanza di questo strumento se non per gli aspetti particolari che possono interessarci, altrimenti non mi spiego diversamente. È oggettivamente incomprensibile la rassegnazione della responsabilità politica regionale al declassamento delle potenzialità di tali provvedimenti e quindi al passivo adattamento alla prassi consolidata dell'esercizio provvisorio per gli effetti che ciò determina sulla qualità dell'azione politica e poi per il ritardo che produce sulla capacità di spesa della nostra Regione, già di per sé tra le più lente. Perciò nell'ambizione del miglioramento del governo dell'emergenza economica, ma anche della programmazione futura, io mi sarei aspettato che in questa occasione, quindi in legge finanziaria, ne avessimo parlato, per analizzare le cause generatrici di tali gravi difficoltà ed evidentemente provare a rimuoverle. Oppure non sarebbe stato pertinente discutere in questa occasione di quale strategia governa o dovrebbe governare i processi programmatori della Regione, oppure della marginalità del DEFR nei lavori del Consiglio, oppure della mancanza di monitoraggio delle leggi e della verifica della loro efficacia, oppure dell'incapacità di spendita delle risorse di cui disponiamo, oppure dell'inadeguatezza operativa della nostra struttura, visto che da circa due anni la direzione del Centro regionale di programmazione risulta tristemente vacante, oppure del fatto che il Consiglio sia storicamente più attento alla definizione di interventi puntuali e meno invece alla funzione propulsiva che invece le leggi finanziarie dovrebbero avere. Colleghi, per attenuare gli effetti drammatici di una crisi interminabile nei mesi scorsi abbiamo raschiato il fondo del bilancio, abbiamo approvato leggi con procedura d'urgenza ed esitato persino variazioni di bilancio da 400 milioni di euro in poche ore, e poi abbiamo anche vanificato tutto, oppure tanto di quel lavoro, con una pubblicazione della legge sul BURAS avvenuta quindici giorni dopo. Ne faccio uno di esempio per tutti, la delibera della Giunta di definizione dei criteri e delle modalità di utilizzo dei 40 milioni di euro stanziati con urgenza dal Consiglio il 30 novembre scorso per fronteggiare i danni alluvionali che due giorni prima avevano travolto Bitti, quella delibera di Giunta è arrivata il 31 di dicembre, cioè un mese dopo. E poi ci sorprendiamo se gli operatori economici di quel Comune travolti dalla disperazione non sono stati ancora ristorati. Abbiamo rincorso l'emergenza per un anno approvando norme di tutti i tipi, spesso in modo confusionario, mai un monitoraggio per valutare l'efficacia, mai una lettura dei dati e dei fenomeni socio-economici in relazione all'evoluzione della crisi, mai un coordinamento delle misure proposte con quelle regionali e pure nazionali adottate precedentemente, mai. E oggi che computiamo economie accumulate, che sono risorse sottratte al mondo produttivo, ai cittadini in tempo di crisi, non ci chiediamo neppure per quali ragioni strutturali o per quali inadeguatezze del processo legislativo, o per quali procedure attuative, la nostra macchina non funziona. La mozione numero 389 del 18 gennaio scorso non discussa, come tutte le altre tra l'altro, relativa allo stato di attuazione della "22" intendeva porre questo tema, non per processare la Giunta che dopo più di sei mesi era riuscita a spendere appena il 30 per cento di quelle risorse, ma per confrontarci sui limiti del nostro sistema e provare a porre rimedio in tempi rapidi. D'altronde efficienza ed efficacia viaggiano di pari passo e i ristori alle imprese e ai lavoratori sono un po' come le terapie intensive ai malati gravi, se non arrivano in tempi utili rischiano di essere perfettamente inutili. La Corte dei conti sui nostri ritardi ogni anno dedica una parte importante della sua relazione al rendiconto evidenziando, come nell'ultima, le maggiori e gravi criticità sulla capacità di spesa della nostra Regione, specie quando si tratta di risorse provenienti dall'amministrazione statale oppure di finanziamenti di provenienza europea. Questo dato ci dovrebbe preoccupare, e non poco oggi, alla vigilia del Recovery Fund, che per la parte relativa alle sovvenzioni dovrà essere spesa entro il 2023, per la restante parte entro il 2026, obiettivi e tempi di realizzazione dei progetti di spendita dei finanziamenti obiettivamente strettissimi, almeno per i nostri ritmi. La Corte dei conti europea segnala che nella relazione al bilancio 2014-2020 l'Italia è al penultimo posto per capacità di spesa dei finanziamenti europei, dietro di noi c'è solo la Croazia, e a livello nazionale la Sardegna è tra le regioni più lente, tra le ultime regioni. Alla luce di questi dati la domanda ovviamente è: che Recovery Plan siamo in grado di istruire e assicurare per la Sardegna, al di là dei 206 progetti inviati a Roma, senza che neppure la Giunta e il Consiglio ne sapessero niente? Davanti a noi abbiamo le straordinarie e irripetibili opportunità di Next Generation EU, ma anche l'occasione del quadro finanziario pluriennale 21-27, che sono altri 3 miliardi che si aggiungono a quelli del Recovery; qual è, in relazione a ciò, la strategia generale che anima i documenti finanziari e di bilancio in esame nella prospettiva del contenimento della crisi, da una parte, ma poi e soprattutto della ricostruzione e del rilancio del sistema produttivo isolano? Perché non discutiamo di questi problemi in Consiglio regionale e, soprattutto, perché il DEFR transita sempre ai margini della discussione politica, quando invece meriterebbe una seduta apposita del Consiglio regionale prima ancora della discussione della finanziaria? Figurarsi che i Consiglieri ne hanno ricevuto copia un'ora prima della Commissione. E poi, senza il Direttore del Centro regionale di programmazione chi attua e coordina i piani, i programmi delle politiche di coesione della programmazione unitaria e territoriale della nostra Regione? Voi pensate che in queste condizioni possiamo cambiare il passo? Cioè ritenete che in queste condizioni possiamo favorire la competitività delle nostre imprese nei confronti dei loro concorrenti a livello nazionale ed europeo? Colleghi, per uscire dalla crisi, favorire la ricostruzione del nostro sistema economico e guidare la Regione verso un possibile rilancio occorrerebbe prima prendere consapevolezza di questi enormi problemi e credere di più nel nostro ruolo di legislatori e di programmatori, altrimenti le schermaglie sulle briciole e gli scontri sull'ordine dei lavori ai margini degli allegati del Programma regionale di sviluppo e del Documento economico di finanziaria regionale, che nessuno legge mai, sarebbe un esercizio inutile o, meglio ancora, la rappresentazione plastica della rinuncia della politica alle proprie responsabilità e quindi del suo totale fallimento.

PRESIDENTE. Grazie. Dichiaro aperta la discussione congiunta dei disegni di legge citati.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Augus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Lo ha chiesto l'onorevole Ciusa poco fa, a me dispiace che la relazione puntuale del collega Moriconi sia stata ridotta a prodotto di nicchia vista l'assenza di molti colleghi della maggioranza tanto da non essere appunto avvenuta in presenza del numero legale. Io so che il Regolamento del Consiglio non prevede la possibilità di controllare il numero durante una discussione generale però, colleghi, questa è pur sempre la Finanziaria, anche se in versione "zippata" e ridotta all'osso, non potete, e in questo, caso chiederci anche di mantenere il numero legale e il decoro dell'Aula dopo che, appunto, come ha ricordato il collega, l'unico motivo per cui siamo qui a discutere questa finanziaria è per l'ennesima volta il nostro senso di responsabilità. Quindi, Presidente, io la inviterei a sospendere l'Aula il tempo che serve per assicurare la presenza di 27 Consiglieri di maggioranza, sono anche molti meno, qualcuno è entrato adesso quindi magari i numeri si sono aggiornati, dopodiché riprendere i lavori in maniera serena come stavamo facendo poco fa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente, per rispondere a questo tipo di ragionamento, perché quando la Presidenza con la sua Segreteria ha letto nella fase iniziale le persone che erano in congedo, ci sono, se non sbaglio, dieci persone della maggioranza in congedo e, tra questi, ci sono persone che hanno avuto contatti con dei positivi Covid, persone che hanno il dubbio se sul fatto di aver contratto la malattia o meno, pertanto vi chiedo la cortesia di non considerare questo fattore, perché siamo a ranghi ridotti anche per questo motivo. Quindi io invece invito il Presidente ad andare avanti e cercare, vi chiedo, così come avete dimostrato di fare nell'accordarci per portare in Aula una finanziaria di questo tipo, anche nel lavorare consentendo a questa maggioranza di far fronte alle assenze, che non sono purtroppo dovute a questioni di volontà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, per dire al collega che chi è in congedo naturalmente non viene conteggiato nel numero dei presenti e naturalmente non viene conteggiato nel numero legale, però, Presidente, considerato che da parte sua non c'è la sensibilità a sospendere la seduta per garantire il numero legale, pongo una pregiudiziale e chiedo che la Finanziaria torni in Commissione, e le chiedo di metterlo in votazione.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Assessore, il numero legale è 27 scomputati i congedi, hanno perfettamente ragione, io non giustifico nessuno, è un comportamento da stigmatizzare assolutamente e non ci sono giustificazioni che possano mantenere rispetto ad un'assenza durante una discussione del provvedimento più importante del Consiglio.

PERU ANTONELLO (UDC CAMBIAMO). Presidente, ci siamo.

PRESIDENTE. Scusate! onorevole Peru, questo andirivieni dall'Aula, fuori-dentro, bar-Aula, bagno-Aula, non è più tollerabile, bisogna dire le cose come stanno. Il numero legale mi sembra che adesso ci sia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, cioè, va tutto bene, io sono il primo, l'ho detto anche poco fa, però non cerchiamo di tirar fuori scuse del tipo che stiamo lì a contare se ne manca uno o ne manca mezzo, perché vi vorrei ricordare che la modifica regolamentare è stata apportata nella precedente legislatura, che io ho sollecitato di ripristinare, dove chiunque e in qualsiasi momento poteva chiedere la verifica del numero legale, la verifica la possiamo soltanto fare quando arriviamo in votazione, quindi non è che adesso contiamo "c'è, non c'è, sospendiamo". Quindi, Presidente, io la inviterei a continuare, quando ci sarà la prima votazione vediamo se manca o meno, e allora si tireranno le debite conclusioni.

PRESIDENTE. Allora, scusate un attimo, riprendiamo la serenità e la serietà che deve informare il nostro lavoro, condivido gli interventi da parte dei Consiglieri tesi a stigmatizzare questo tipo di comportamento, mi pare che il numero legale in Aula ora ci sia, chiedo ai consiglieri di non muoversi dai loro banchi e possiamo iniziare con la discussione generale. È aperta la discussione generale.

Discussione generale congiunta del Documento di economia e finanza regionale (DEFR) relativo alla manovra di bilancio 2021/2023 (13/XVI/A), del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2021) (243/A) e del disegno di legge: Bilancio di previsione 2021-2023(244/A) e approvazione di Risoluzione (1).

PRESIDENTE. È aperta la discussione generale.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Mi riallaccio immediatamente a quel che diceva nella relazione di minoranza l'onorevole Moriconi, che col suo stile garbato ha però posto una serie di questioni che dovrebbero essere la vostra linea guida, non esattamente quella indicata dall'onorevole Moriconi all'opposizione, ma dovrebbe essere per voi la vostra traccia in termini di lavoro, tutte quelle indicazioni che sono state poste nella relazione di minoranza in modo puntuale. E cioè il fatto che vi è una patologia del sistema che sistematicamente determina che l'esercizio, che nei termini anche viene definito provvisorio, possa essere cambiato e trasformato in esercizio consolidato provvisorio, nel senso che è sistematico, non vale, è stato detto, non vale solo per questa fase della vostra legislatura, ma vale anche per quanto riguarda il passato, è ormai diventato un elemento che ha contraddistinto diverse legislature.

È un problema perché il riferimento che faceva l'onorevole Moriconi a questo aspetto è l'elemento fondamentale che determina la difficoltà per la Regione, per l'apparato regionale, per gli enti, per le agenzie, per le società della Regione, per i Comuni e per le province che ogni anno perdono mesi in attesa che ci sia la disponibilità delle risorse per poter elaborare bandi, gare e via dicendo.

Questo comporta che a fronte della possibilità per altre regioni o in altri Stati di poter utilizzare i 12 mesi dell'anno per una programmazione ordinaria la spesa delle risorse, sistematicamente in Sardegna è come se l'anno fosse composto da nove mesi che ovviamente determinano una maggiore difficoltà per tutti di poter spendere il 100 per cento delle risorse stanziate nel corso dell'esercizio. L'altro elemento è quello legato al fatto che c'è un peggioramento delle condizioni, anche legato a questo elemento, cioè viene sottovalutato il documento economico finanziario che dovrebbe essere l'altra linea guida in termini di politiche strategiche che dovrebbe trovare solo ed esclusivamente anche a fronte della riforma avvenuta qualche anno fa nella legge di stabilità, solo le poste in relazione agli indirizzi, alle scelte indicate dal documento economico finanziario. E invece siamo alla terza discussione e approvazione della legge di stabilità, con una manovra che viene chiamata in modo maldestro tecnica e tecnica non è, perché ogni manovra ha e comporta delle scelte politiche, la verità è che la scelta in questo caso è di non scegliere e non attribuisco la responsabilità all'Assessore del bilancio, la attribuisco a chi guida la Regione, che nell'ambito della incapacità di definire strategie, fotografa, né più né meno il 2021 e la spesa 2022-2023, con una fotografia del passato del 19-20-21, come se non fosse cambiato nulla a livello mondiale nell'ambito delle dinamiche di sviluppo, crescita e persino nell'ambito più attinente al ragionamento di oggi, cioè sulle risorse disponibili. Basti pensare, lo dice nella relazione l'assessore Fasolino nella prima pagina che ovviamente la manovra è influenzata dall'epidemia e successivamente a pagina 2 sofferma la sua attenzione, ma dovrebbe essere, come dire, una attenzione di tutti noi, sul fatto che ovviamente c'è un'alterazione dal punto di vista delle entrate su quello che sarà il minor gettito. Ora scorrendo le pagine della legge di stabilità, in particolar modo la parte legata al bilancio, ci si accorge immediatamente che una serie di voci, siccome è la fotografia dei bilanci degli anni passati, sono coperte, quelle voci di spesa, con entrate tributarie. Pensate veramente, colleghe e colleghi, che il gettito IRPEF 2020 sarà identico al gettito IRPEF 2018, in relazione alla drammatica situazione di blocco legato ai lock-down nazionali e alle difficoltà oggettive di operare di interi settori economico-produttivi? La verità è che l'anno scorso, abbiamo almeno il dato consolidato dell'anno scorso, solo nell'esercizio precedente c'è stato un buco di quasi 400 milioni di euro, ripianati né più né meno per l'autorizzazione all'uso degli accantonamenti, altrimenti noi avremmo avuto una voce di meno quattrocento milioni. Pensate che quei 400 milioni arriveranno quest'anno? Quindi se la patologia del sistema legata alla sottovalutazione della manovra nel passato sarebbe stata da censurare, questa volta rischia di determinare conseguenze drammatiche in termini di non scelta nell'ambito delle priorità, perché potremmo ritrovarci a non avere la disponibilità delle risorse, così come nel bilancio di previsione vengono definite in relazione al minor gettito. L'altro aspetto è quello relativo alle vicende che sono state citate anche dall'onorevole Moriconi e cioè noi avremmo dovuto quest'anno avere una sessione straordinaria delle Commissioni, del Consiglio regionale, con il coinvolgimento delle parti sociali, dei settori datoriali, della società sarda tutta, in termini di elaborazione di strategie legate poi a progetti su Recovery e altri finanziamenti europei. Non è stato fatto nulla. In Commissione terza abbiamo dovuto alzare la voce per chiedere, pensate qual era la richiesta strampalata, straordinaria ed eccezionale dell'opposizione, di poter fare le audizioni con le parti sociali e i rappresentanti dei settori economico-produttivi. Audite quelle persone, è stato ringraziato il Presidente della Commissione e la Commissione tutta, perché è l'unico momento in cui hanno potuto esprimere un'opinione perché non li ha incontrati nessuno. Il Presidente della Regione non ha attivato un tavolo, un momento istituzionale di confronto sulle tematiche del Recovery fund. In estate, a luglio 2020 erano già disponibili i documenti elaborati dalle regioni della Francia che hanno poi composto il piano strategico in relazione alla visione futura di utilizzo delle risorse sul Recovery per quanto riguarda i decenni a venire, noi non abbiamo fatto nulla. Ad agosto 2020 Confindustria Emilia Romagna insieme alla Regione Emilia Romagna, ha elaborato un piano strategico in relazione al Recovery per quanto riguarda l'utilizzo delle risorse e progetti puntuali da realizzare e così hanno fatto altre regioni. C'è stata una crisi di governo per il fatto di aver sottovalutato, almeno questo è stato l'elemento che all'attenzione dell'opinione pubblica è stato portato, cioè il fatto che il Governo non abbia condiviso le strategie e i progetti per quanto riguarda il Recovery fund. Lasciamo perdere poi il non detto, ma quel che è stato detto all'esterno era quello, altro che ripartire, revisionare, modificare le questioni legate allo sviluppo e all'utilizzo delle risorse sul Recovery, qui non è stato fatto nulla, non c'è Commissione che sia stata interessata da quei progetti, noi in teoria oggi dovremmo avere nel bilancio l'esposizione, almeno da un punto di vista politico strategico di quelle somme, almeno per macrovoci. Quindi il problema vero è il metodo. Abbiamo dovuto fare un'audizione in Commissione in relazione alla richiesta della Sotacarbo, perch�� il Presidente della Regione è da mesi che non nomina il commissario e rischiamo di perdere milioni di euro; Air Italy e i dipendenti ancora attendono risposte; il Porto Canale di Cagliari idem; gli aeroporti sono al collasso. Altro che passaporto sanitario, annunciato l'altro giorno, non si può prenotare un volo! Non c'è bisogno di parlare di passaporto sanitario, non si può prenotare un volo perché per l'ennesima volta non è stato fatto nulla da parte della Presidenza sull'impegno preso con l'Europa e col Ministro dei trasporti in relazione alla scrittura di un bando serio, in linea con gli indirizzi europei. Per non parlare di Abbanoa, che è stata citata, la cito giusto cui perché è un'importante società. Certo che il Presidente ha dichiarato "revocatemi", ha né più né meno in modo puntuale realizzato gli indirizzi dati dall'Assessore ai lavori pubblici…

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Elena Fancello per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FANCELLO ELENA (PSd'Az). Presidente, come riportato nel Documento di economia e finanza regionale 2021-2023 l'impatto del Covid su tutti i settori sociali e produttivi appare profondo e di difficile gestione. Secondo le prime stime disponibili nel 2019 il PIL regionale è aumentato dello 0,2 per cento con intensità nettamente minore rispetto all'anno precedente, risentendo di un rallentamento dei consumi e degli investimenti. L'emergenza sanitaria ha quindi colpito l'economia regionale in un contesto acclarato di decelerazione già innescato nell'attualità annualità precedente. Nella finanziaria regionale 2021 è chiaro che la pandemia ha influito pesantemente sul bilancio, sottraendo risorse importanti con la spesa sanitaria e con la prosecuzione degli interventi a sostegno dell'economia e della ripresa economica, tutti già avviati nella seconda metà del 2020. Si tratta in buona sostanza di una manovra senza spazi di manovra. Lasciando i numeri da parte è innegabile che questo contesto sia difficile per tutti, ma non per tutti allo stesso modo. Il prezzo più alto lo stanno pagando i nostri giovani che rappresentano le generazioni di domani. Non possiamo nascondere che difficoltà storiche come quelle che stanno oggi attraversando avrebbero sfiduciato anche alle nostre generazioni. La croce dei giovani, manco a dirlo, è il lavoro. La pandemia si è abbattuta come una meteorite sull'economia dei giovani italiani. Nel primo semestre del 2020 257.000 giovani, tra i 18 e i 29 anni, hanno perso il lavoro. Il dato è ancora più preoccupante se considerato insieme a quello della disoccupazione che, paradossalmente, è scesa in quanto i giovani scoraggiati dalla mancanza di lavoro smettono addirittura di cercarlo. In questo quadro oscuro molte proposte hanno cercato di riaccendere le speranze e disegnare un nuovo futuro per i giovani italiani. L'Europa in questo senso è pronta ad intervenire con il Piano denominato Next Generation Liu, mettendo sul piatto del rilancio economico ben 750 miliardi di euro, una grande sfida sul campo dello sviluppo tecnologico del Paese, con una particolare attenzione ai giovani. La stessa Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha definito il piano un patto generazionale per il futuro. Oggi il governo punta a proteggere i posti di lavoro già esistenti, di qui i provvedimenti della cassa integrazione, il blocco dei licenziamenti, ossia la manifesta volontà di tenuta dei livelli occupazionali. Scelte sacrosante ci mancherebbe, se però almeno una parte dalla stessa volontà politica fosse rivolta anche alla creazione di posti di lavoro per i giovani potremmo dirci soddisfatti. Lo scenario più probabile è che nel prossimo biennio le assunzioni avranno il freno tirato, ma questo non vuol dire che si bloccheranno del tutto, ed è qui che noi dobbiamo intervenire, già nel bilancio di assestamento. Infatti le imprese avranno la necessità di accedere a competenze qualificate nel processo di innovazione. Se le tecnologie innovative non trovano terreno fertile gli investimenti tecnologici si concentrano dove le competenze sono più sviluppate. Pertanto dobbiamo creare innanzitutto percorsi formativi in grado di aumentare le competenze digitali dei nostri giovani, intercettando le figure professionali più richieste sul mercato del lavoro, senza lasciare a terra nessuno, ossia recuperare i ragazzi che hanno abbandonato gli studi, e in Sardegna sono tanti, oltre il 35 per cento. A tal fine vorrei ricordare che è stata recentemente presentata una proposta di legge, a mia prima firma, volta a creare un ambiente di apprendimento on line per l'erogazione di percorsi di formazione a distanza, in grado di agevolare l'acquisizione di competenze specifiche con una modalità sempre più attuale, soprattutto in questo periodo di pandemia. Dopo la meccanizzazione, l'elettricità nella produzione di massa, la nascita dei computer e della tecnologia digitale, stiamo vivendo la quarta rivoluzione industriale, detta anche Industria 4.0, caratterizzata da una forte compenetrazione tra mondo fisico, digitale e biologico. Pertanto non possiamo rimanere insensibili alle nuove reali esigenze dei nostri ragazzi, dobbiamo riuscire a creare tutti gli strumenti atti a formare una nuova generazione di giovani 4.0, preparati per un immediato inserimento negli attuali e moderni processi lavorativi. Non possiamo però nemmeno dimenticarci di quei giovani inseriti nei settori primari della nostra economia, come gli agricoltori e gli allevatori. Vorrei a tal fine ricordarvi, e con questo concludo, che l'ultimo bando a valere sulle sottomisure 4.1, 6.1 e pacchetto giovani, destinati all'ammodernamento delle aziende agricole e ai primi insediamenti, risalgono ai primi mesi del 2017 con molte domande non soddisfatte per mancanza di fondi.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Desiré Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Presidente, secondo anno, secondo anno in cui arriva una finanziaria che ci è stata presentata, che è stata venduta ai Sardi come una finanziaria tecnica. Secondo anno in cui si è decretata la vostra incapacità di poter presentare un piano di azione concreto per affrontare questo periodo, questo momento, questo anno di pandemia, questo anno di crisi. Eppure avevamo a disposizione tanti soldi, avevamo e abbiamo a disposizione i fondi europei che il Governo ci metterà a disposizione. E noi ci saremmo aspettati, magari dopo due mesi di esercizio provvisorio dove i sardi e le imprese sarde hanno potuto spendere un dodicesimo, visto la seconda volta che ci avete portato in esercizio provvisorio, ci aspettavamo di arrivare oggi con una Finanziaria politica con scelte ben precise, con scelte coraggiose, con azioni concrete per affrontare il periodo di pandemia, insomma quello che avete promesso nella vostra campagna elettorale di due anni fa, risollevare le sorti della Sardegna, dell'economia e soprattutto dei sardi. Bene, era il 16/12/2020, il presidente Solinas, sue dichiarazioni con tanto di paginone nei quotidiani locali: "Se arrivasse anche solo una parte dei fondi richiesti potremmo trovarci di fronte ad un provvedimento che farebbe impallidire il piano di rinascita della Sardegna del 1962. La Regione ha presentato 206 progetti per un ammontare di 7 miliardi e quasi 700 milioni da finanziare con le risorse delle Recovery Fund. La Regione ha trasmesso l'elenco delle priorità progettuali della Sardegna per la definitiva stesura del Recovery Fund da parte del Governo. Tra i principali obiettivi: transizione energetica, sostenibilità ambientale, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, trasporti sostenibili con il completamento della rete ferroviaria, potenziamento della rete dei porti turistici e sviluppo, e soprattutto nel campo della sanità si legge: "intendiamo far ripartire la Sardegna trasformando l'emergenza in un'opportunità di rilancio e trasformazione". Quando ho letto questo articolo ho detto: "che bello, abbiamo avuto la capacità… anzi hanno avuto, il Presidente ha avuto la capacità di presentare 206 progetti, 7 miliardi di euro che arrivano in Sardegna, che bello!". Bene, che cosa abbiamo fatto, nel nome della trasparenza, perché i sardi devono capire, devono sapere di che tipo di progetti parliamo, i sardi devono sapere qual è il vostro progetto, cosa avete presentato al Governo, per 7 miliardi di euro - lavoro per i sardi, sviluppo economico, risoluzione dei problemi anche nel campo della sanità, l'avete dichiarato voi - cosa faccio, Presidente? Presento una richiesta di accesso agli atti, un mese fa, seguendo quello che è previsto dal Regolamento del Consiglio regionale, articolo 105, ogni Consigliere ha il diritto di avere naturalmente la documentazione; bene, tre giorni fa mi arriva la risposta, io ero felicissima perché non vedevo l'ora di vedere questi progetti, di poter parlare ai sardi delle vostre idee e delle azioni che avete presentato al Governo! La risposta è bellissima, Presidente, e mi rivolgo a lei perché qua deve intervenire, Presidente, la risposta arriva da parte della dirigente della Presidenza che mi scrive, prima di tutto, che noi stiamo lavorando troppo, che il Gruppo consiliare presenta troppe richieste di accesso agli atti e questo rallenta la macchina amministrativa, questa è la prima. La seconda risposta è: "Io non posso darti i progetti perché questo non è un atto amministrativo, è un atto di indirizzo politico". Allora, Presidente, io credo che non ci voglia una laurea per capire che i progetti che si presentano non sono atti politici ma sono atti amministrativi! Cosa fa sempre la dirigente della Presidenza? Dice: "Guardi, consigliere, che se lei ha la necessità di avere questi progetti li deve chiedere al Governo". Io consigliere regionale, che rappresento i sardi, votata dai sardi, vengo qua e la dirigente della Presidenza mi dice "io non ti do quanto di tuo diritto ma devi andare al Governo a chiederlo", e non solo, siccome io ti faccio un diniego di questa richiesta, ti tratto come un comune cittadino per cui io non te lo do e se vuoi averlo devi andare a fare ricorso al TAR! Un atto vergognoso, Presidente, io lo dichiaro qua dove le chiedo un intervento immediato perché questo è un diritto del consigliere regionale che è stato negato e per il quale non finisce qua ovviamente! Quindi mi viene negata la richiesta, e che cosa avevo chiesto, Presidente? Ho chiesto l'elenco dei progetti, perch�� sarebbe stato bello venire qua a parlare di atti concreti, di progetti, di prospettive, e poi ho chiesto la copia dei progetti: è mio diritto averlo perché i sardi devono sapere che cosa avete presentato. E allora la domanda è questa, Presidente: perché negare un accesso agli atti, perché negare a un consigliere i progetti, se esistono, che voi avete presentato, a quale pro? E allora mi viene il dubbio che questi progetti effettivamente esistano, e mi viene il dubbio che questi progetti effettivamente non siano solo ed esclusivamente una bugia colossale che è stata venduta a tutti i sardi, e per i quali evidentemente non avete il coraggio e non sapete neanche che cosa rispondere. Questo è il vostro progetto per la Sardegna, il rilancio dell'economia sarda, il rilancio dei sardi, l'avete venduto per 3 mesi e invece non siete riusciti a fare neanche quello: negato anche il diritto di avere la documentazione. Quindi, Presidente, in questo intervento mi rivolgo a lei perché lei è il Presidente del Consiglio, quindi le chiederei di intervenire su questa azione di diniego da parte della dirigente della Presidenza, in modo tale che quanto da noi richiesto venga immediatamente messo a disposizione secondo l'articolo 105 del Regolamento.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Pensavo di introdurre la mia riflessione con la considerazione che, nonostante si tratti di una finanziaria tecnica, alcuni aspetti avrebbero potuto essere considerati in maniera più potente, più forte e più incisiva, però penso invece che non è corretto dire "nonostante si tratti di una finanziaria tecnica" ma secondo me proprio in quanto finanziaria tecnica questi aspetti avrebbero dovuto essere maggiormente considerati, e provo a entrare nel merito, rilevando che i finanziamenti sulla missione 4, istruzione e diritto allo studio, sono diminuiti di circa 20 milioni rispetto allo scorso anno, che quelli sulla tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali sono diminuiti all'incirca di 20 milioni e forse anche un po' di più. Ecco, la risposta potrebbe essere: "E' un momento di forte crisi, stiamo ragionando durante una pandemia, è un'emergenza non solo sanitaria ma sociale ed economiche mai vista, forse ci sono ragioni più impellenti che ci portano a diminuire gli stanziamenti per queste due voci", io invece penso il contrario, ovviamente, e penso che proprio in momenti di crisi… tra l'altro qui dentro molto spesso da un anno a questa parte si è detto che è dalle crisi che nasce il progresso, che nasce una visione migliore del futuro, e allora io mi chiedo come mai non stiamo ragionando in quest'ottica, e quindi pensando a quello che succederà terminata questa crisi, ci auguriamo il prima possibile anche se gli ultimi dati ci fanno preoccupare moltissimo su tutte le varianti che stanno emergendo. Io penso che soprattutto sul mondo della scuola, dell'istruzione e della formazione occorrerà che tutti noi cominciamo a ragionare seriamente; forse finora abbiamo pensato "finirà questa crisi, si tornerà alla al solito modo di fare scuola, si tornerà alla normalità della didattica in presenza", e invece questo potrebbe non accadere subito, ma anche accadesse subito io penso che questa crisi ci ha messo davanti alla responsabilità nei confronti delle disuguaglianze che ha fatto emergere, perché non è che sono nate con la pandemia, le disuguaglianze evidentemente c'erano da prima, e lo dimostra il tasso di dispersione scolastica, di abbandono scolastico, di disaffezione allo studio e alla cultura. Ecco perché penso che già in questa finanziaria avremmo potuto stanziare più soldi immaginando quello che ci occorrerà forse a settembre del prossimo anno scolastico, per esempio, forse comunque alla fine di questa pandemia. E penso che tutto è legato, perché non è che parlando di scuola, di istruzione stiamo creando un compartimento stagno. No! Pensiamo ad esempio alla necessità di assistenza alla persona degli studenti, degli alunni, dei bambini e delle bambine diversamente abili per i quali lo scorso anno, in un assestamento, abbiamo stanziato, accogliendo un emendamento della minoranza, più di 1 milione di euro. Soldi che probabilmente nello scorso anno scolastico non abbiamo utilizzato e che però non vedo in questa nuova finanziaria. Ecco pensare a questo aspetto, che sembra marginale, significa ridurre il più possibile le differenze, i disagi, le iniquità che già colpiscono chi è in una situazione di svantaggio.

Ancora sulla disabilità c'è un collegamento con la sanità molto importante, ci sono, voi sapete che per ogni studente disabile va progettato un piano educativo individualizzato e progettato dal consiglio di classe anzi meglio dal gruppo di lavoro sull'handicap, ma deve essere fatto sulla base di diagnosi funzionale, stilati da neuropsichiatri. Sicuramente l'assessore Nieddu sa benissimo quanta necessità ci sia nelle diverse strutture ASL di medici specializzati in neuropsichiatria e anche in neuropsichiatria infantile. Non si riesce a stare al passo in certe scuole, dove gli studenti diversamente abili sono più numerosi, alla richiesta di diagnosi funzionali che sono indispensabili per progettare il piano di attività per i diversi ragazzi. E tenete presente che questo va formulato ogni anno e che con la neuropsichiatria ci si dovrebbe incontrare più volte l'anno. Capite bene che è un'altra difficoltà enorme. Ma penso anche che tutti abbiamo capito che per fare bene scuola, per fare bene istruzione, educazione e formazione occorre che pian piano, anche col lavoro che si sta facendo nei rapporti tra Stato e Regioni, che si arrivi ad eliminare le cosiddette classi pollaio, ma per fare questo occorrono le strutture e gli edifici scolastici adatti. Dal 1976 noi utilizziamo un terzo degli edifici scolastici perché il resto non è più adeguato e quindi occorrerebbe una riqualificazione degli edifici, che pure ci sono.

Abbiamo detto che andava superata la didattica a distanza, ma fare didattica in presenza, se davvero crediamo che tutto quello che abbiamo vissuto in un anno, e forse sarà anche di più, sia servito a qualcosa ad aprirci anche gli occhi e la mente verso un modo diverso di fare scuola, a mio avviso sarà importante, non solo tutta quella infrastrutturazione informatica, digitale e la possibilità di accedere ai device per tutti, anche per i non abbienti, e tutto il discorso sui trasporti che sappiamo benissimo quanto è stato faticoso, e per alcuni aspetti perfino drammatico, ma c'è anche tutto un ragionamento, assessore Biancareddu, che penso bisognerà fare sul tempo pieno. Un tempo pieno che evidentemente andrà riempito di contenuti e di attività che davvero, che davvero siano formative, che davvero aprano la capacità dei nostri giovani di conoscere il mondo nella sua interezza. Penso a tutte quelle attività che vengono definite come ricreative, qualche volta in maniera negativa, ma che sono fondamentali per la formazione di una persona, ma di più per la crescita di una società. Penso alle attività teatrali, musicali, coreutica e sportive, sarebbe importantissimo che tutti potessero fruirne e non solo coloro che poi si possono muovere nelle diverse le opzioni offerte a pagamento che ci sono nel mercato.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente, finalmente in quest'Aula è arrivata la finanziaria; dovrebbe essere una notizia positiva per la Sardegna e per i sardi, visto che siamo in regime di esercizio provvisorio dal primo gennaio di quest'anno, ma purtroppo questa finanziaria non dà nessuna risposta alle tante esigenze che devono essere affrontate il più presto possibile. Infatti, a mio giudizio era necessaria una maggioranza finanziaria politica e non una manovra tecnica che potesse dare un indirizzo chiaro e soprattutto offrire una prospettiva di rilancio alla nostra terra. Obiettivo prioritario deve essere il sostegno all'economia sarda, già fragile prima del Covid, ed ora ridotta in ginocchio sotto gli effetti di questa drammatica emergenza sanitaria. Questa manovra finanziaria è una manovra priva di anima e di visione strategica che andrà ben poco a incidere sulla vita dei sardi. Questo è un fatto molto preoccupante per la nostra terra in questo momento in cui si inizia a scorgere la luce in fondo al tunnel infatti non è minimamente concepibile pensare che la Giunta non sia riuscita a programmare un piano di rilancio della Sardegna che tenga conto delle nuove opportunità che presto potremmo avere grazie anche a un numero maggiore di vaccinati. Il quadro è fosco, già i dati del 2020 certificavano una situazione di grave crisi economica con le imprese e lavoratori sardi costretti a pagare un caro prezzo, ma ancora di più preoccupano le proiezioni dei dati del 2021 che fanno presagire un tracollo ben più grande rispetto a quello già drammatico del 2020. Questa è la situazione che abbiamo davanti a cui bisogna far fronte. E quindi era lecito pensare che la Giunta e la maggioranza proponessero all'Aula una manovra che potesse dare risposte dopo quest'anno difficile, invece no! Anzi i sardi nelle prossime sedute di questo Consiglio regionale saranno per l'ennesima volta relegati all'ultimo posto.

Infatti il calendario dei lavori prevede la discussione di due proposte di legge: la prima per la ricostituzione delle vecchie otto province, ma in realtà saranno sei con due maxi città metropolitane di Cagliari e Sassari; e l'altra riforma della Presidenza della Giunta un poltronificio in piena regola con costi esorbitanti. Questi fondi meriterebbero di essere utilizzati per aiutare i lavoratori e imprese. Queste leggi non hanno nulla a che vedere con le esigenze attuali dei sardi che chiedono tutela per la loro salute e per il loro lavoro. Ancora una volta questo palazzo dimostra di essere ben lontano dalle esigenze reali e dalle necessità dei cittadini sardi. Sotto gli occhi di tutti le difficoltà che stanno patendo le diverse categorie colpiti in primo luogo dagli effetti della crisi e in secondo dall'inefficienza della macchina regionale per ottenere i ristori sperati, questo è un problema da risolvere al più presto. Proprio per questo è necessario un deciso cambio di passo, bisogna accelerare, la ripresa economica della nostra terra non può attendere e non può perdere il treno del periodo estivo. Per questo bisogna sin da subito mettere in campo tutte le migliori soluzioni affinché la Sardegna continui ad essere una meta ambita, accessibile e sicura. Non possiamo permetterci, ora che abbiamo più dimestichezza con questo virus, di perdere un'altra stagione balneare solo per il fatto che non si è stati in grado di programmare per tempo. Anche perché, cari colleghi di maggioranza, è finita l'opportunità dello scaricabarile contro il Governo nazionale, questa volta non si potrà coprire le proprie colpe con le solite accuse infondate, ma le responsabilità ricadranno su chi non sarà riuscito ad organizzare nei tempi giusti, nei modi le misure necessarie per la ripresa della stagione turistica. Su questo punto parrebbe che la Giunta Solinas voglia riproporre vecchi schemi che non andarono a buon fine l'anno scorso e che arrecarono danno al settore turistico. Prima di isolarci e provocare danni al comparto turistico regionale occorrerebbe ponderare bene il da farsi per non ripetere l'esperienza negativa del 2020 che alla fine finì per essere pagata dal comparto turistico e dei tanti lavoratori stagionali.

Entrando più nel merito della finanziaria ho appreso che nel macrotema della sanità potrebbe essere inserito un capitolo di spesa sulla missione 13, programma 2, titolo primo, che prevede la distribuzione dei sensori a tutti i sardi afflitti da un certo tipo di diabete. Conosciamo tutti l'incidenza di questa malattia in Sardegna, sono circa 120 mila le persone che hanno questa patologia, un numero enorme in rapporto alla popolazione che pone i sardi tra le popolazioni con la più alta incidenza al mondo. Da tempo il tema del diabete soffre di tante carenze dovute al nostro sistema sanitario regionale, la mancanza di medici, strutture, ma anche farmaci dispositivi. Questa è di fatto una veloce rappresentazione della situazione per sottolineare ancora una volta che su questo fronte la Sardegna dovrebbe essere capofila nel contrasto di questa patologia, ma che purtroppo si ritrova agli ultimi posti delle classifiche nazionali. Per questo trovo positivo questo provvedimento, però a mio giudizio non è stato spiegato a sufficienza nei particolari perché non vorrei che tale intervento si riducesse a mero spot. I diabetici sardi che hanno bisogno di un sensore sono circa 24.000, per soddisfare la necessità di tutti c'è bisogno di 20 milioni di euro, il nuovo capitolo di bilancio prevede 4 milioni di euro, cifra che sarebbe insufficiente per tutti. Pertanto sarebbe opportuno che l'Assessore ci spiegasse se con tale provvedimento si coprirebbe il fabbisogno totale, altrimenti chiedo di provvedere già adesso ad aggiornare gli importi. Voglio precisare che ritengo corretto l'indirizzo che si vuole percorrere, ritengo però che tale azione debba essere indirizzata a dare a tutti l'opportunità di avere il sensore, come annunciato da alcuni esponenti della maggioranza e ripreso dalla stampa. Pertanto quando arriviamo al tema della sanità spero che l'Assessore possa chiarirmi questi dubbi. Noto invece con grande preoccupazione che il capitolo di spesa dedicato alla prevenzione delle complicanze del diabete è stato completamente svuotato. Come Gruppo consiliare abbiamo evidenziato più volte le gravi carenze che affliggono il sistema sanitario sul tema della cura del piede diabetico che non possono essere più dimenticate. In sostanza, invito la Giunta a fare presto, c'è la necessità di una vera azione politica che collochi al centro le esigenze dei cittadini sardi. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facolt��.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente. Si è detto che questa manovra, composta dalla legge di stabilità 2021, dal bilancio di previsione 2021-2023 con i relativi allegati, sia una manovra, è stato detto più volte, tecnica, in realtà è una manovra politica perché quando si fanno delle scelte comunque si tratta di una manovra politica, si parla di manovra tecnica semplicemente perché è più o meno, e sottolineo più o meno, una riproduzione della manovra dello scorso anno quando, lo ricordiamo tutti, a marzo del 2020 in piena pandemia, grazie ancora una volta al buonsenso della minoranza, quest'Aula ha potuto approvare la manovra 2020 in qualche ora, forse nemmeno due ore, senza usufruire anche allora come oggi dei 37 giorni previsti dal Regolamento e senza chiedere i dieci giorni canonici per la relazione di minoranza. È stato detto, ci saremmo aspettati che una manovra che è sostanzialmente una riproduzione della fotocopia di quella dell'anno precedente potesse essere approvata nei termini, è stato detto che comunque solo una volta in dieci anni è successo che la manovra è stata approvata nei termini, anche se in piena pandemia siamo fra le pochissime regioni che non approvano una manovra di carattere squisitamente politico come andrebbe intesa. Ma vi siete riservati per questo il periodo della variazione di bilancio, che state prevedendo se non sbaglio in primavera, che dovrà rappresentare, dovrebbe rappresentare, non so se una variazione o più variazioni, la vera finanziaria politica, cioè quella nella quale si compiranno delle scelte e darete un'impronta un po' più precisa rispetto a quella che è la vostra azione di governo. Allora non posso non esortare l'Assessore e la maggioranza dal valutare che rispetto alla congruità delle poste in quella variazione che ci sarà in primavera a quanto pare, occorre appunto che anche a fronte del risultato presunto fortemente positivo della gestione 2020 che è indicato nella nota integrativa il disavanzo passa da 535 milioni a 213 milioni, occorrerà concentrarsi, è una raccomandazione, nella predisposizione della variazione su una migliore allocazione delle risorse vista anche l'incertezza sulle effettive risorse a disposizione. Infatti il risultato positivo significa in parte che c'è stata molta economia, e allora in quest'anno più che in altri anni è importante verificare cosa non si è speso e per quale motivo, e soprattutto, se ci sono delle difficoltà, occorre risolvere prima di mettere altre risorse dove è da anni che non si spende, perché il vero problema è questo. Abbiamo visto da poco cosa è successo rispetto all'economia dell'annualità 2019, si trattava sostanzialmente della finanziaria della precedente amministrazione, ci siamo resi conto che una parte importante, e non c'era il Covid, di risorse che sono state programmate poi non sono state impegnate e utilizzate. Questo è un problema serio, grave, che dovrebbe indurre tutti noi a fare delle riflessioni, anche perché poi quando si fanno le previsioni devono essere il più possibile attendibili, non solo di entrata ma anche di spesa, perché è assurdo che si possano impegnare delle risorse magari a scapito di altri interventi urgenti che non vengono pensati o comunque che non vengono finanziati quando poi le risorse vengono distratte altrove e non vengono utilizzate, a maggior ragione ora rispetto al Covid e a quello che ne sarà della manovra 2020, e vedremo quanti stanziamenti non sono stati utilizzati. Mi rivolgo in particolare a lei, Assessore del turismo, attenzione a programmare risorse su grandi eventi, numero importante, eccetera, che poi non possono essere utilizzate stante la situazione oggettivamente impossibile per certi versi, almeno per quanto riguarda i primi mesi di quest'anno, ma io purtroppo temo che questo problema possa portarsi avanti nel tempo. Quindi, attenzione a non distrarre risorse da interventi importantissimi, essenziali direi, per il periodo che stiamo vivendo, oppure trascurare eventi o interventi anche nel suo stesso Assessorato importanti a favore di altri che poi magari non possono essere realizzati, e ce ne renderemo conto troppo tardi perché verranno semplicemente non utilizzate perché non impegnate. Io però vorrei soffermarmi su due aspetti, su uno sono già intervenuto in Commissione, mi fa piacere che sia presente l'Assessore della sanità, anche se in Commissione ha risposto abilmente il suo direttore generale le chiedo di rispondere lei in aula, Assessore, rispetto al tema che sto ponendo, perché ripeto, al di là che si possa rispondere abilmente, io non sono rimasto soddisfatto rispetto a quanto mi è stato detto in Commissione. Io mi riferisco in particolare al fatto che nel bilancio regionale sono stati stanziati sul capitolo, glielo leggo anche, glielo elenco: 050053 nel triennio, 243,5 milioni, di cui 85 milioni nel 2021, si tratta di spese di investimento, realizzazione di nuovi ospedali o quant'altro, non si comprende bene cosa intendiate fare. Io vorrei chiedere però conto, notizia perché si è parlato in Commissione di 243 milioni in corso di definizione, appunto ne ha parlato il direttore regionale della sanità, io vorrei chiedere notizie invece dei 111 milioni che sono stati già ripartiti con la delibera CIPE numero 51 del 2019, del 24 luglio 2019, e sono destinati a programmi di investimento ben precisi in sanità in Sardegna, che potrebbero benissimo essere utilizzati e liberare risorse del bilancio regionale, quelle sono risorse extra regionali, liberare risorse del bilancio regionale per fare qualcosa qua, anche in sanit��, però fare qualcosa di specifico che non sia un doppione, e quindi chiedo per quale motivo non vengono utilizzati questi 111 milioni di euro. Però la cosa che non posso con amarezza non notare oggi è l'assenza in una di quelle sedie dell'Assessore dei trasporti, io non riesco a ricordare da quanto tempo è che non si vede l'Assessore dei trasporti in quest'Aula, si vede poco anche fuori da quest'Aula, però in quest'Aula non si vede, e, insomma, non è che ce la caviamo bene sulla questione dei trasporti. Non parliamo della questione Air Italy in questo momento, ma ce ne sarebbe da scrivere tanto sulla questione Air Italy, parliamo della questione continuità territoriale. Noi un anno fa, in quest'Aula, eravamo riuniti perché a rischio non solo sulla questione Air Italy, posti di lavoro eccetera, ma a rischio rispetto alla possibilità di avere una continuità territoriale in Sardegna. Ci sono state tante promesse in merito, tantissime promesse in merito rispetto al fatto che le interlocuzioni col Governo sarebbero state delle interlocuzioni continue ed efficaci eccetera; cosa verrà a raccontare l'Assessore a questo punto giunti? Racconterà forse che ormai adesso è cambiato il Governo quindi si riparte da zero rispetto a quello che dovrà essere il nuovo bando di continuità territoriale? Non c'è notizia alcuna, mi risulta che anche i componenti della Commissione trasporti non abbiano notizia alcuna su quello che si voglia fare rispetto alla continuità territoriale aerea. E non parliamo poi della continuità territoriale marittima, perché il ragionamento �� lo stesso. E allora, io chiedo che durante questa seduta presenzi l'Assessore dei trasporti e ci dica per quale motivo stiamo stanziando 35 milioni di euro; ce lo dica! Perché? Perché stiamo andando in prosecuzione, in proroga? Non dovremmo stanziarne 35 milioni di euro, abbiamo 120 milioni del Governo stanziati nel 2015 per la nuova continuità territoriale che non c'è! E allora, stiamo approfittando della pandemia, forse, per rimanere in questo torpore? Quando, come tutti auspichiamo, questa pandemia verrà superata, cosa avrà fatto rispetto alla continuità territoriale? Andremo a rincorrere sistemi e modelli dove altrove funziona un certo sistema turistico, che probabilmente accompagna anche una continuità territoriale che appunto funzioni, oppure cosa vogliamo fare rispetto alla continuità territoriale? Ripeto, stiamo stanziando 35 milioni di euro e non dovremmo stanziarli, perché ci dovrebbe essere la nuova continuità territoriale con fondi già previsti e stanziati, 30 milioni più 90 milioni, da parte del Governo centrale. E allora, su temi così importanti, stiamo parlando di una finanziaria tecnica che si regge principalmente su tre pilastri: la sanità, stanziamenti in sanità, stanziamenti per gli enti locali e stanziamenti per la continuità territoriale; abbiamo corso, abbiamo rinunciato ai 37 giorni per questo motivo, per poter mettere in moto questi sistemi, ma ci vorrete raccontare in quest'Aula, se non si fa in Commissione, almeno in quest'Aula per quale motivo stiamo stanziando queste risorse e cosa sta accadendo? Perché tenere tutto nascosto? Perché tenere tutto nascosto! Noi abbiamo il diritto e il dovere, direi, di conoscere quali sono le sorti di questi settori nevralgici per lo sviluppo della nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU).Grazie, Presidente. Diversi colleghi hanno sottolineato il fatto che questa non può essere definita una finanziaria tecnica, e lo hanno fatto perché la maggioranza prova a chiamare una mancata scelta, una mancata programmazione, forse qualcosa che noi all'interno di quest'Aula conosciamo, che sono le beghe all'interno della maggioranza e dei diversi Gruppi anche all'interno di questo Consiglio regionale, come un qualcosa di tecnico che abdica al suo ruolo politico, abdica al suo ruolo di programmazione, abdica al suo ruolo di visione di un'isola, abdica ad affrontare i temi salienti che una crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo meriterebbero, e a fronte di questo senso di irresponsabilità della maggioranza che abdica al suo ruolo politico, c'è un senso di responsabilità dell'opposizione, che avrebbe potuto, come ha detto il relatore dell'opposizione, alimentare lo scontro, avrebbe potuto sottolineare il fatto che quest'Isola in piena pandemia si trovava in esercizio provvisorio, e sono con il forte senso di responsabilità dell'opposizione, dei Gruppi dell'opposizione, oggi discutiamo una Finanziaria che probabilmente andremo anche ad approvare, naturalmente non con il mio voto ma andrete ad approvare. E allora, Presidente, io partirei da qui, partirei dall'analisi del fenomeno tempo, della variabile tempo in un momento di pandemia, in un momento di grossa emergenza per la nostra Sardegna, ed è stato sottolineato dai colleghi il tempo di risposta alle imprese, approviamo una quantità anche ingente di risorse che si devono destinare alle imprese e voi non riuscite a spenderle, basterebbe uscire da quest'Aula e chiedere alle numerose attività economiche quante di quelle risorse realmente sono arrivate nelle loro tasche. Lo aveva fatto l'onorevole Moriconi un calcolo a qualche mese fa, o basterebbe andare a controllare ciò che è capitato per il bando "resisto", con bandi pubblicati 2,3, 4 volte, a fronte invece di un'emergenza che non era sicuramente e non è sicuramente rinviabile. Basterebbe guardare ciò che stavate andando a fare sull'idea di lavoro in quest'Isola senza avere un'analisi del tema del lavoro in quest'Isola, senza neanche tenere in minima considerazione i dati Istat, che al 31-12 parlano di un aumento ingente della disoccupazione, e purtroppo del tema dell'aumento della disoccupazione femminile. E allora quali sono le risposte che andate o si trovano all'interno di questa Finanziaria regionale? Qual è l'analisi e qual è la strategia per affrontare il tema del lavoro, il tema del rilancio, il tema dello sviluppo nella nostra Isola. Io personalmente vedo solo un insieme di spot, solo un insieme di piccoli interventi che provano a porre delle pezze al problema, ma non lo analizzano, non lo sviluppano, non trovano le soluzioni, e significativo è anche il fatto che ad oggi da nessun Assessorato c'è stato fornito un report delle azioni che si sono messe in campo, nessun Assessorato che aveva in capo le spese per sostenere imprese ed attività commerciali ha fornito un report di quelle azioni, cioè quali sono i risultati che abbiamo ottenuto, che questa Regione ha ottenuto a fronte del sostegno, a fronte delle azioni che si sono messe in campo? E allora state andando a ad approvare una finanziaria che è monca di un'idea di sviluppo, che è monca di una visione strategica del futuro, una finanziaria che, è stato sottolineato da tutte le parti sociali, è assente di concertazione, cioè le rappresentanze sindacali non sono state sentite, le rappresentanze datoriali, di lavoro, non sono state audite, e perché se non a fronte di una richiesta delle opposizioni nella terza Commissione. È stato sottolineato, Assessore Zedda, l'hanno sottolineato tutte le forze sindacali che manca una concertazione

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale. Sei male informato.

LAI EUGENIO (LEU). Beh, l'hanno detto loro, Assessore Zedda, magari sono male informati, questo lo dico a loro, però il tema che tutti quanti abbiamo trattato, e tutte le opposizioni anche hanno trattato è anche quello del Recovery plan, cioè, quali sono le azioni all'interno di questa finanziaria per sviluppare quella strategia che la Giunta ha in testa? Quali sono i progetti che si realizzano anche grazie agli stanziamenti della finanziaria sulla strategia che avete detto di aver messo in campo sul tema del Recovery; e anche qui, se non fosse stato per la pressione delle opposizioni non si sarebbe discusso neanche questo, perché io proverei anche a chiedere al Capogruppo del PSd'Az, che dovrà intervenire dopo di me, quali sono i progetti che la Giunta regionale ha depositato, ha presentato al Governo sul tema del Recovery fund. Io credo che non li conosca neanche lui, e questo è un tema dirimente per lo sviluppo dei prossimi trent'anni della nostra Isola, che merita attenzione non solo dalle forze di maggioranza ma anche dalle forze di opposizione, e su questo sicuramente domani ci confronteremo. Però ci sono alcuni temi strategici che non vengono neanche citati, perché lo diceva prima l'onorevole Meloni, quando parlate e stanziamo le somme per la continuità territoriale, Assessore e Vicepresidente, quante volte si è discusso all'interno di questo Consiglio regionale in questa legislatura di continuità territoriale? A fronte della crisi di Air Italy, a fronte della situazione generale degli aeroporti in Sardegna, a fronte della situazione e anche delle preoccupazioni dei sindacati, anche da questo punto di vista per le prospettive del calo dell'occupazione anche all'interno di questo settore, quante volte se ne è discusso? Noi stiamo prevedendo le poste in bilancio senza avere una minima idea, anzi voi state prevedendo le poste in bilancio senza avere una minima idea di ciò che si andrà a fare. Perché badate, funziona una volta, funziona due volte, il tema delle ripicche e il tema dello slogan: "La colpa è del Governo, ma la colpa è del Governo".

Qual è l'idea che la Regione Sardegna ha presentato in tema di continuità territoriale? Io ricordo nella scorsa legislatura, anche con l'assessore Fasolino quando ci siamo confrontati sul tema della CT 1, della CT 2, dove sono finite queste idee, qual è il tema che volete porre in campo per garantire il superamento di questa soluzione? Ed è per questo che non basta solo citare l'insularità per coprire tutti gli altri problemi. L'hanno detto i colleghi dei Cinque Stelle, si è provato a fare uno spot anche sul tema dei dispositivi per diabetici, quando nella sesta Commissione abbiamo chiesto all'Assessore e al Commissario anche di ATS qual è la somma realmente che serve per i dispositivi per i diabetici, la risposta è stata: oltre 20 milioni di euro. E allora, Assessore, dove sono le risorse per i dispositivi? Ci sono 4 milioni di euro in Finanziaria. Questo noi leggiamo e basterebbe anche andare a rivedere i verbali di quella Commissione e le dichiarazioni che ha fatto il dottor Temussi. E allora, i sindacati hanno sottolineato nella audizione in terza Commissione una politica di interventi sul lavoro passiva che non si mette minimamente il problema di rilanciare l'occupazione, che premia quelle imprese che hanno licenziato il 60 per cento del personale e che ne hanno tenuto il 40, che premia una politica quasi assistenziale sul comparto, non di rilancio allo sviluppo, e se dovessimo andare a controllare, perché sta finendo il tempo, le somme per l'agricoltura, nettamente ridotte. Si è mai discusso in quest'Aula del PSR in un periodo come questo che è quello di transizione? No non si sa neanche che cosa l'Assessore dell'agricoltura ha in testa e questo lo dico ai colleghi della LEGA che creano, pubblicano interrogazioni, attacchi all'Assessore dell'agricoltura, glielo continuo a dire collega Giagoni, firmiamo insieme una mozione per sfiduciare l'Assessore dell'agricoltura perché sono d'accordo con lei, non è all'altezza della situazione che il comparto agricolo e pastorale sardo sta vivendo, però anche voi non potete rimanere nel limbo, dovete prendere una decisione, o appoggiare una politica come quella dell'Assessore dell'agricoltura o sfiduciarlo perché��

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Io inizio denunciando il grave ritardo con cui questa finanziaria arriva in Aula, questi due mesi non sono giustificati dal tipo di finanziaria che sta arrivando, questa finanziaria così asciugata poteva arrivare tranquillamente nel mese di novembre, essere approvata entro i termini e non bloccare la spesa per quanto riguarda le spese correnti della Regione e degli enti locali. Ma ancora una volta io credo che questa maggioranza si presenti priva di una strategia e di politiche visibili, in grado di dare risposte ai tanti e gravissimi problemi che interessano la Sardegna e che sono fortemente aggravati da una crisi pandemica che sta mettendo in ginocchio l'economia e la società sarda. Credo di poter dire che abbiamo fatto bene a eliminare dal testo oggi in Aula gli interventi a sostegno dei lavoratori e delle imprese, che riproponevano senza alcuna analisi dell'efficacia dei provvedimenti che sono ancora in corso e che sono soltanto parzialmente arrivati a destinazione. Ancora una volta, e mi dispiace ribadirlo anche io, senza consultazione con le forze sociali e i diretti interessati, i diretti interessati agli interventi, questo è quello che ci hanno detto i sindacati che hanno partecipato a un'audizione il giorno prima della votazione della finanziaria in Commissione su richiesta della minoranza e che hanno potuto in quella sede chiedere appunto lo stralcio e un approfondimento sulle misure che riguardano il comparto del lavoro.

Ma questo vostro di disorientamento evidentemente è rappresentato dal gravissimo ritardo sulle scelte per l'utilizzo dei fondi della "Next generation EU", che nonostante le sollecitazioni protocollate fin dal mese di maggio dal nostro Gruppo e dalla minoranza che sollecitavano una sede di discussione e di condivisione per individuare l'utilizzo di queste risorse ingenti che non sono automaticamente disponibili e nella disponibilità piena della Regione, ma che saranno vagliate tramite una serie di passaggi che riguardano il Governo centrale e che riguardano soprattutto l'Unione europea, per valutare la presenza di tutti quei requisiti che sono previsti nei bandi e che debbono essere presenti all'interno della progettazione che viene presentata. E soltanto in questi giorni, domani, dopodomani avremo la possibilità di discuterne invece in quest'Aula. Provo a ritornare al tema della finanziaria, al testo per evidenziare alcune preoccupazioni e lo faccio nella discussione generale con la speranza di avere risposte e rassicurazioni da parte dell'Assessore. In particolare mi riferisco all'articolo 2 che riguarda le disposizioni in materia di enti locali e politiche territoriali, dove è previsto il mantenimento del fondo unico per gli enti locali intorno ai 484.705.000 euro più 65.000 euro per gli altri enti. Ecco, io credo che in funzione anche della riforma degli enti locali che state proponendo e che a giorni entrerà in Aula, sia necessario ritornare su questa disponibilità di fondi perché le province che nascono hanno necessità di fondi per il loro funzionamento, ma soprattutto per garantire quelle funzioni che gli sono attribuite. Quindi credo che dovremmo ritornare su questo capitolo rimpolpandolo e dando gambe poi alle nuove province. Mentre invece sulla sanità, mi riferisco all'articolo 3, sanità e politiche sociali, mi ha preoccupato non poco la presa in visione di una tabella che viene dagli Uffici da cui risulta che nella missione 13 rispetto alle previsioni definitive del 2020 ci sarebbe un disavanzo di 275.615.000 euro, una cifra importante e spaventosa. Lo stesso vale per la missione 12 delle politiche sociali dove verrebbero a mancare rispetto al consolidato del 2020 146.750.000 euro. Allora, quello che io chiedo e su cui vorrei risposta, è se questi fondi sono previsti ed entrino successivamente nel bilancio regionale e quindi vadano a integrare queste dotazioni, altrimenti ci troviamo di fronte ad un deficit gravissimo sia nel campo dell'intervento sanitario, la misura 13, sia nella missione 12, quella ancora più delicata delle politiche sociali da cui mancano 146 milioni rispetto al consolidato del 2020. Un ultimo passaggio che riguarda le risorse per il monitoraggio della glicemia nei soggetti diabetici, anche qui sono stanziati 4 milioni, esiste una contraddizione tra l'impostazione che dà l'assessorato, l'impostazione che dà il commissario della ATS, e c'è una differenza che è ben sostanziale, 4 milioni sarebbero totalmente insufficienti per coprire il fabbisogno dei diabetici sardi, servirebbero almeno 12 milioni, anche questo è un equivoco che va chiarito una volta per tutte, perché non ci possiamo permettere di arrivare poi alla variazione di bilancio senza aver previsto le somme che eventualmente servono.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, ma semplicemente per dire due cose perché altrimenti sembra che sia un monologo solo dell'opposizione, però mi sembra importante fare un paio di precisazioni perché ci sono state alcune inesattezze. Non so se è la collega del Movimento 5 Stelle che rivendicava il fatto per quanto riguarda il Recovery Fund, che non gli veniva data tutta la documentazione pur avendo fatto un accesso agli atti. Io vi volevo soltanto far notare che tutta la documentazione va chiesta agli Assessorati, così come ho fatto puntualmente io. Questi sono i progetti. Non è che è il Presidente del Consiglio che è il depositario degli atti. Fatta la richiesta nei vari assessorati e ci sono stati forniti. Quindi credo che non ci sia nessun tipo di difficoltà. Detto questo, per quanto riguarda questa materia che credo che sia il nodo importante, abbiamo avviato un'interlocuzione, io credo che se non stasera, domani, ci troveremo a discutere non solo sulle modalità, ma anche cercare di capire come poterci muovere da qui, perché il tempo comunque sta passando, da qui ad aprile, ci rimane poco tempo per cercare di capire quali potrebbero essere i progetti, oltre quelli che sono stati presentati, che meritano e rispondono a quelli che sono i requisiti appunto così come disposto dalle linee guide nazionali e comunitarie. Quindi credo che domani se ne discuterà apertamente anche alla presenza del Presidente della Regione. Per quanto riguarda la finanziaria, certo, voi avete ragione, noi siamo in ritardo come puntualmente o meglio spesso ci capita, e abbiamo presentato una finanziaria tecnica. Nessuno può dire che dentro questa finanziaria non ci siano quegli interventi puntuali e urgenti, che sarebbe il fondo unico, la sanità, la continuità territoriale. Vorrei ricordare che se non ci mettiamo queste risorse dal primo aprile non si volerà potrà bigliettaie. Vorrei non rassicurare perché l'abbiamo già fatto, è stato stralciato interamente l'articolo 4, ma non perché fosse una bocciatura per quanto riguarda il lavoro, perché d'accordo anche con le opposizioni si è pensato di prenderci qualche giorno di tempo per andare a valutare se tutti gli interventi che sono stati finanziati diciamo l'anno scorso, meritano non solo la stessa attenzione, oppure potrebbero essere potenziati o meno. Quindi diciamo una analisi più puntuale che noi faremo a breve. Vorrei ricordare che c'è stato un impegno da parte della maggioranza che entro il mese di marzo noi torneremo in quest'Aula con una variazione al bilancio importante, dove lì ci saranno alcune correzioni e non solo correzioni, ma verranno date risposte a tutti quegli interventi puntuali, o meglio le esigenze dei territori chiamiamole così, e naturalmente questi interventi sono degli interventi che noi naturalmente cercheremo di concordare il più possibile, anche naturalmente con le opposizioni. Si poteva fare di più, si poteva fare meglio, però vorrei ricordarvi che in una situazione drammatica come questa, dove anche a livello nazionale il Governo, qualcuno ha parlato di risorse dell'agricoltura e quant'altro. Oggi il Governo nazionale non ha disposto ancora quali sono le risorse disponibili, e alla luce del nuovo Governo che comunque è stato appena varato, io credo che servirà del tempo per poter capire quali e quante saranno le risorse messe a disposizione. Quindi non venitemi a dire che oggi bisognava già fare i bandi e non sappiamo quali sono le risorse, oggi non abbiamo ancora contezza di quelli che potrebbero essere anche i trasferimenti che lo Stato ancora ci deve fare. Non dimentichiamoci che a fronte di un trasferimento di circa 400 milioni si rischia di poter avere un taglio importante, addirittura si è vociferato di circa 300 milioni, io credo se questo si dovesse verificare per noi sarebbe un disastro poter pensare di gestire un post pandemia dove mancano circa 300 milioni di euro nell'eventuale assestamento o rettifica del bilancio approvato. Quindi diciamo che tutto è in itinere, ma noi oggi, non solo noi credo, anche voi, ma soprattutto i sardi, hanno esigenza e urgenza di andare ad approvare questo documento che ripeto è un documento puramente tecnico, ma secondo me non possiamo aspettare oltre, e credo che se ci sono le condizioni ragioniamoci se non è il caso di poter chiudere anche stasera con l'approvazione definitiva, per poterci riservare eventualmente domani un dibattito molto più approfondito per il Recovery, che credo meriti molta attenzione, ricordando che i 209 miliardi di euro che sono a disposizione del Governo italiano, e i circa quasi 8 miliardi che dovrebbero, usiamo il condizionale, arrivare per la Sardegna son tutti da vedere e da programmare. E non solo, tutti gli interventi che sono stati proposti in via d'urgenza da parte della Regione son tutti da rivedere, cercando anche di fare un ragionamento del tipo che tutti i progetti che non sarebbero attuabili in questo momento potrebbero essere rimandati nella programmazione finanziaria comunitaria 2021-2027. Credo che abbiamo una grande opportunità, signori.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, in apertura, senza che mi siano abbuonati i secondi persi per questo nobile scopo, intervengo sull'ordine dei lavori. Quanto detto dalla collega Manca è grave, perché l'articolo 105 del nostro Regolamento prevede un ampissimo diritto all'accesso agli atti della Regione per i consiglieri regionali. E' un diritto superiore a quello che hanno i parlamentari e non prevede eccezioni, cioè qualora gli atti siano legati a un vincolo di segretezza tale da non poter essere copiati e inviati al Consigliere richiedente, è possibile per i consiglieri chiedere la convocazione in seduta segreta di una Commissione per poter visionare gli atti. Ecco, Presidente, o modifichiamo il Regolamento e mettiamo nero su bianco il fatto che il Consigliere non ha questo diritto e sostanzialmente non conta niente, oppure le chiederei di intervenire perché la comunicazione inviata dalla Presidenza della Regione, a un direttore generale della Regione, alla collega è lesiva della dignità di quest'Aula, non di quella della collega Manca, anche di quella della collega Manca, ma anche dell'intera istituzione. Per cui io le chiederei, così come ha fatto il suo predecessore al quale formulai una richiesta simile diversi anni fa e fu subito infatti applicata, di difendere i nostri diritti perché è qualcosa che va oltre quelli del singolo consigliere.

Dopodiché molto brevemente visto che la discussione è stata esaustiva, anzi è stata anche superiore rispetto a quello che questo testo scarno si merita, i colleghi hanno sottolineato il fatto che abbiamo buttato un mese e mezzo, è vero, questo testo si sarebbe dovuto approvare nel mese di dicembre, noi eravamo pronti, lo abbiamo detto in ogni modo, lo abbiamo detto già quando quest'Aula si ostinava a voler discutere prima della Finanziaria il piano casa sul quale avevamo idee radicalmente opposte, non si è voluto ascoltare, e ora il risultato è che abbiamo un mese e mezzo di tempo in meno sottratto alla spesa dei fondi legati al fondo unico, dei fondi legati alla sanità che come sappiamo sono anche di difficile spesa e spesso necessitano di molto tempo. Avremmo potuto approvare quest'atto un mese e mezzo fa, non è stato possibile. E poi sottolineo il fatto che non esistano leggi tecniche, la legge è l'atto politico supremo, è l'atto politico per eccellenza, tanto da non necessitare a volte, e l'abbiamo visto anche in questa legislatura, soprattutto in questa legislatura, di pareri a latere. La legge di bilancio e la legge di stabilità è il massimo esercizio della nostra potestà legislativa. In questo caso si rinuncia a esercitare la politica, perché non si è nelle condizioni di farlo. Da un lato c'è l'aspetto emergenziale, però io ricordo ai colleghi che quando l'anno scorso si discusse la finanziaria emergenziale, in piena prima ondata quando tutti avevano paura anche di essere qui in aula a stretto contatto fisico, in quel momento si era già in ritardo di tre mesi rispetto al momento in cui sarebbe dovuta essere discussa la finanziaria, e tre mesi prima di quel momento drammatico la pandemia non c'era, c'era un'epidemia di errori che stava portando avanti la Giunta regionale, e che ha ritardato l'ingresso del primo bilancio in quest'Aula.

Da un lato oggi scontiamo l'incertezza a livello nazionale, e quindi attendiamo che ci siano risposte chiare riguardo ai ristori che la nostra Regione dovrebbe avere per le mancate entrate, attendiamo anche di quantificare le entrate perché, con il mondo produttivo fermo, quella stima legata a quella di due anni fa oggi è utopia, dobbiamo capire anche come spendere le risorse, e magari anche ispirarci alle buone pratiche che purtroppo le famiglie sarde sono costrette a fare: in un periodo come questo io penserei a tagliare gli sprechi, penserei a tagliare la spesa inefficiente, penserei a tagliare i rami secchi dalla nostra amministrazione, con sconcerto devo invece stare a guardare una situazione in cui si pensa di creare altri rami secchi, e su questi punti non potremo mai essere d'accordo. Però, se da un lato c'è l'incertezza legata a quanto ancora non ci è stato comunicato dal livello nazionale, dall'altra ci sono delle attività che avremmo dovuto pare, che avreste dovuto fare, che non sono state fatte: capire cosa ha funzionato e cosa no nei fondi anticrisi per le famiglie e per le imprese, avere già chiaro il quadro delle attività che hanno funzionato, hanno dato un risultato e quelle invece da cambiare, ci avrebbe potuto portare oggi a finanziare quelle attività. Con tutto il rispetto per le squadre di calcio, credo che finanziare quel tipo di processi avrebbe dato un'utilità maggiore, visto che per tutto il resto abbiamo ancora dieci mesi. Valutare la spesa e l'impatto della legislazione di crisi, valutare la programmazione: il CRP cosa sta facendo? Non lo sappiamo, non è stato nemmeno consultato in sede di approvazione della finanziaria in Commissione, però è importante, anche perché secondo i bisogni di quella programmazione noi siamo tenuti in questa fase a mettere da parte le risorse per i cofinanziamenti. A volte, lo abbiamo visto per il fondo a sostegno delle imprese, quello sostenuto anche dalla BEI, a volte non avere poco per cofinanziare fa perdere molto di risorse che invece potrebbero arrivare da altri enti, e oggi quelle risorse non le abbiamo perché non possiamo quantificarle. Questo non è stato fatto ed è un errore, un errore che ha poco di tecnico e ha molto di politico, perché uno dei motivi per cui non si è potuto fare di più è anche legato al fatto che la maggioranza ha la testa altrove, come in questa discussione che avviene con una vitalità imprevedibile da parte di quest'Aula, non certo legata alle tematiche che stiamo cercando di sottoporre alla vostra attenzione.

Nessuno di noi ha poi idea di quando sarà discusso l'assestamento di bilancio. Oggi si dice "è una finanziaria tecnica, però quella vera arriva tra poco": quantifichiamo il "tra poco". Io vi dico che se al termine di questa seduta, per assurdo, la Giunta regionale approvasse in Giunta la finanziaria vera, quella coi soldi, quella con lo sviluppo, questa potrebbe essere approvata ai primi del mese di aprile, perché ci sono 37 giorni solo per l'ingresso in Aula di tempi tecnici scanditi dal Regolamento e necessari perché è un atto estremamente complicato, ovviamente la Giunta non ha pronta una finanziaria per i problemi che tutti noi conosciamo, ci vorrà un mese come minimo per prepararla, questo vuol dire che noi non vedremo la legge di bilancio in Aula prima di maggio-giugno, e quindi evitiamo anche di creare dei desideri, di creare delle aspettative all'esterno di quest'Aula, perché sono aspettative che a volte creiamo in aziende in crisi, sull'orlo di portare i propri libri in tribunale, e in famiglie che hanno bisogno di sostegno.

Continuità territoriale e fondo per la ripresa. Sulla continuità territoriale ha detto bene il collega Meloni, io mi aspetto che domani, visto che oggi non è presente, l'Assessore ai trasporti sia in Aula e relazioni su questo tema; stiamo assistendo a un dibattito che si è per l'ennesima volta spostato sui giornali, noi non vogliamo che questo dibattito venga fatto con la contrapposizione, preferiamo che una volta tanto in tempo utile (siamo a febbraio e la stagione turistica inizierà tra 3-4 mesi) si discuta in maniera pacata, perché nessuno di noi sta tifando per la disfatta, tutti noi conosciamo cosa è successo l'anno scorso e abbiamo parlato in abbondanza dei problemi che abbiamo riscontrato, cerchiamo di evitare che per l'ennesima volta ci sia un tira e molla, che tra l'altro in questo caso avrebbe anche poco senso visto che tanto qua quanto a Roma ci sono anche interlocutori degli stessi colori. E riguardo al piano di ripresa io non riuscirò mai a capire cosa ha portato la Presidenza della Regione a tirare così tanto la corda ed evitare di discutere un qualcosa che sarebbe stato a vantaggio pieno anche della chiarezza che la Presidenza della Regione dovrebbe avere in quest'Aula consiliare: è qualcosa che serve a tutti, che sta a cuore a tutti, su cui ci giochiamo i prossimi venti se non i prossimi trenta anni di sviluppo���

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha facoltà di parlare ora, per la Giunta, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Stiamo per approvare quello che dovrebbe essere il documento più importante di un anno di una maggioranza e del Consiglio regionale. Quando nel 2019 ho ricevuto l'onore di avere quest'incarico da parte del presidente Solinas, sicuramente mai mi sarei aspettato di dover portare all'approvazione di quest'Aula delle finanziarie come quella che abbiamo portato l'anno precedente e che stiamo portando oggi, ma mai mi sarei aspettato di dover vivere quello che stiamo vivendo, mai nessuno di noi si sarebbe aspettato nel momento in cui è stato nominato Assessore o consigliere regionale di poter vivere il periodo che stiamo vivendo. Quindi �� vero che questa non è la una finanziaria politica, è vero tutto quello che è stato detto dai consiglieri che sono intervenuti in precedenza, ma è anche vero che non possiamo dimenticare il periodo che stiamo vivendo, perché oggettivamente basta aprire ognuno di noi il nostro smartphone e vedere quali sono le notizie che arrivano in continuazione. Allora noi oggi avremmo dovuto portare in Aula o avremmo dovuto fare oggi delle scelte senza sapere che cosa succederà fra due settimane, fra un mese, quale sarà la situazione economica della nostra regione fra un mese, allora perché abbiamo optato per questa scelta, per il quale per l'ennesima volta io ringrazio l'opposizione per il senso di responsabilità quantomeno per averci consentito di arrivare in Aula in maniera così veloce? Che tipo di scelta, dicevo, noi abbiamo cercato di portare avanti? Una scelta responsabile, una scelta prudente, non possiamo oggi far finta di fare delle scelte che non sappiamo se potremo poi attuare nei mesi prossimi: quello sarebbe stato prendere in giro i nostri concittadini, quella sarebbe stata una scelta irresponsabile, prendere oggi delle scelte che poi domani non sappiamo se potremmo portare avanti. Allora abbiamo optato per una scelta responsabile che è quella di portare un documento, non vogliamo chiamarlo "tecnico", io l'ho sempre chiamato "snello". Beh "snello" non si può non chiamare, visto che è fatto da quattro articoli, che avesse degli obiettivi ben precisi, quali dovevano essere gli obiettivi di questo documento snello, di responsabilità? Dare risorse agli enti locali, uscire dall'esercizio provvisorio, inserire i fondi che erano necessari per la sanità e la continuità territoriale. Perché, a prescindere da quelle che saranno le discussioni che il mio collega dovrà affrontare qua in aula, di certo noi avevamo di fronte il pericolo che dal primo di aprile non si potesse più bigliettare da e per la Sardegna. Allora questo era un obiettivo che noi dovevamo portare a casa. Questi erano gli obiettivi di questo documento snello e questi sono gli obiettivi che oggi noi stiamo raggiungendo.

Io ringrazio per alcuni interventi, perché alcuni interventi che io oggi ho sentito sono meritevoli e ti danno anche lo spunto; in particolare io vorrei citare l'intervento dell'onorevole Moriconi un intervento, secondo me, nobile, serio che ha fatto un'analisi generale di quello che è l'andamento degli ultimi dieci anni senza condizionarsi da quello che è la sua appartenenza politica. E ha fatto una valutazione secondo me positiva sul quale bisognerà riflettere per dare un senso di regolarità a quello che è il documento più importante che quest'Aula deve approvare e sul quale mi trova completamente d'accordo e per i quali stiamo già lavorando e abbiamo approvato nella penultima Giunta un documento fondamentale proprio per dare ordine e per fare in modo che per la prima volta quest'anno si approvi davvero la finanziaria nei tempi giusti e si approvi il rendiconto nei tempi giusti. E se nel momento in cui alcuni dirigenti non presenteranno la documentazione per approvare il rendiconto potranno essere gli stessi commissariati per approvare il rendiconto nei tempi giusti in maniera tale da poter rispettare i tempi che ci potrebbero portare così ad approvare la Finanziaria entro dicembre e che ci possano così dare e consentire la possibilità di fare davvero la programmazione.

Questa era la finanziaria, non entro in merito invece a quelle che sono le discussioni su Recovery Plan perché quello è un altro settore che il Consiglio giustamente nei prossimi giorni, probabilmente già domani, affronterà e sul quale si potranno aprire una serie di discussioni. Per quanto riguarda invece l'intervento della consigliera Caddeo devo dirle che anche per noi è fondamentale che non debbano diminuire i finanziamenti e gli investimenti sulla scuola e sulla cultura, tant'è che noi abbiamo aumentato quelle che sono le risorse regionali di circa 7 milioni cercando di compensare quelli che invece sono stati i tagli a livello nazionale e a livello europeo su quelle coperture che lei ha menzionato. Quindi abbiamo cercato di compensare per quello che potevamo, poi abbiamo fatto un programma più a medio termine con il collega Biancareddu per cercare di capire come possiamo compensare con altre risorse quello che ci è mancato per il 2021. Quindi proprio per confermare quello che diceva lei, perché è fondamentale.

Poi altre considerazioni che mi permetto di fare per quello che è di mia competenza e che conosco; i 4 milioni per i dispositivi per i diabetici. Ecco quella è la richiesta che mi è stata fatta, fornita dal collega alla Sanità al quale io ho risposto, anche a me �� venuto il dubbio durante la seduta della terza Commissione, quando il commissario di ATS ha manifestato la sua titubanza sul fatto che potessero non bastare quelle risorse, allora abbiamo avuto un confronto col collega il quale mi ha spiegato che da calcoli che loro hanno fatto i 4 milioni invece dovrebbero bastare e allora abbiamo preso l'impegno che nel momento in cui lui si accorgesse che i 4 milioni non bastino per coprire l'intera richiesta aggiungeremo nuove risorse per non lasciare nessuno senza dispositivo, perché quello è un obiettivo fondamentale, come è stato detto più volte anche dal consigliere Zedda durante quella Commissione, che magari non ha un ritorno economico ma ha un ritorno più importante che è quello di una vita diversa che possono vivere i nostri concittadini.

Vede, onorevole Agus, lei ha parlato di quantificazione delle entrate, che oggi non possiamo avere; proprio quella è una delle motivazioni che ci ha portato a dire: ragioniamo e possiamo programmare una Finanziaria politica solo quando avremo tutti quei dati in maniera tale da farla diventare un qualcosa di credibile. Allora noi non è che presenteremo una finanziaria, dove saranno necessari 37 giorni, dove arriveremo chissà, non si sa quando, in aula, no! Noi presenteremo una variazione di bilancio, appena avremo tutte le certezze, appena avremo più certezze, dove il Consiglio, dove i Consiglieri di maggioranza, dove la Giunta potrà fare delle scelte più politiche rispetto a queste che sono scelte emergenziali, perché noi ancora stiamo vivendo un periodo di emergenza. Noi ancora non siamo usciti da questa emergenza, guardiamo, ascoltiamo, leggiamo le notizie degli ultimi giorni, quindi io invito tutti ad essere prudenti, perché noi siamo ancora in uno stato di emergenza. In questo stato di emergenza dobbiamo rimboccarci le maniche e cercare di interpretare quello che potrà essere il futuro per cercare di far ripartire quest'Isola e non lo possiamo fare… cercare di interpretare e capire quale potrà essere davvero il modo migliore per far ripartire la nostra Isola, per far ripartire la nostra economia, grazie.

PRESIDENTE. Grazie assessore Fasolino.

Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale del passaggio all'esame degli articoli.

Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (E' estratto il numero 50, corrispondente al nome del consigliere Satta Giovanni.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Satta Giovanni.

MELE ANNALISA, Segretaria, procede all'appello.

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il Documento di economia e finanza regionale relativo alla manovra di bilancio 21-23, e la relativa risoluzione.

È in votazione quindi la risoluzione.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale della Risoluzione numero 1. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 12, corrispondente al nome del consigliere Corrias Salvatore.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Salvatore Corrias.

MELE ANNALISA, Segretaria, procede all'appello.

Risultato della votazione

(Il Consiglio approva.)

PRESIDENTE. Considerato l'orario io direi che si possa proseguire sino alle 20 e 30, così come ci eravamo detti, in maniera tale da concludere la legge finanziaria e procedere domani alla discussione su altri temi.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sì, senza dubbio, però stiamo verificando adesso il contenuto degli emendamenti presentati, io lo ricordo, avevamo preso l'impegno di non presentare emendamenti, ce ne sono pochi, sono tre o quattro, però necessitano di un minimo di confronto tra noi minoranza per decidere cosa fare e quali sono le ripercussioni degli stessi. per cui le chiederei, Presidente, cinque minuti di sospensione per una breve riunione in Aula della minoranza.

PRESIDENTE. Certo, assolutamente. Il Consiglio è sospeso per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 32 , viene ripresa alle ore 19 e 41.)

PRESIDENTE. Riprendiamo I lavori, prego i colleghi i colleghi Consiglieri di riprendere posto, concludiamo i lavori della seduta odierna.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente, in relazione anche alla prosecuzione dei lavori nella giornata di domani; siccome l'onorevole Mula ha mostrato un fascicolo di progetti che sono quelli oggetto della richiesta d'accesso agli atti formulati dal Movimento 5 Stelle e ribadita e formulata anche da noi in più occasioni, non chiedo che venga fotocopiata quella mole di progetti per tutti i Consiglieri, ma almeno la disponibilità di una copia dei progetti che ha l'onorevole Mula domani, una per gruppo, sarebbe cosa gradita per proseguire in modo sereno le discussioni anche nel momento in cui affronteremo le questioni legate al Recovery. Grazie.

PRESIDENTE. Scusate, io non conosco i documenti in possesso dell'onorevole Mula e, sinceramente, non mi interessa neanche conoscerli, domani è convocato un Consiglio regionale per discutere l'argomento del Recovery Plan, c'è una apertura e una disponibilità di tutto il Consiglio regionale unitamente al Presidente di affrontare questo tema con la responsabilità che dal Governo centrale ci stanno dando esempio, mi sembra che attivare degli elementi di conflitto in questa condizione penso che sia assolutamente da evitare. Quindi il Consiglio oggi è tolto, la seduta è aggiornata a domani alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 19 e 43.