Mozione n. 397

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 397

MURA sulla necessità di intervenire per superare le gravi criticità inerenti l’accesso di giovani sardi al reclutamento come VFP-1 nell’Esercito italiano.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– in data 22 novembre 2004 è stato costituito, in Cagliari, nella caserma Magg. Carlo Ederle, Medaglia d’Oro al Valor Militare, il centro di selezione per l’Esercito italiano, alle dirette dipendenze del Comando militare autonomo della Sardegna, con compiti di reclutamento per le forze di completamento destinate alla Regione;
– la suddetta caserma, già sede del disciolto Gruppo selettori del distretto militare di Cagliari, ospitava tutte le prove di natura psicofisica ed attitudinale atte a valutare l’idoneità dei candidati ad accedere al concorso per VFP-1;

CONSIDERATO che:
– i candidati al concorso sono, per la maggior parte, giovani ragazzi e ragazze, animati sia dalla volontà di servire la patria, sia dalla possibilità di trovare uno sbocco occupazionale e che, nel corso degli ultimi anni, le domande pervenute dalla Sardegna per l’accesso al citato concorso sono cresciute, in maniera esponenziale, in quanto la posizione in questione rappresenta anche una risposta all’incombente crisi e all’aumento del tasso di disoccupazione;
– il 31 marzo 2013, il suddetto centro di selezione è stato chiuso con il conseguente forte decremento del reclutamento di forze dalla Regione Sardegna, come peraltro evidenziato nel corso delle audizioni e mediante le indagini conoscitive portate avanti della Camera dei deputati e più precisamente dalla IV Commissione difesa;

ATTESO che:
– nella citata indagine conoscitiva è emerso, in particolare, che dal 2013, a fronte di un numero pressoché costante di domande presentate, si è assistito ad un aumento dei casi di mancata presentazione degli aspiranti presso i centri di selezione che, nel 2017, ha raggiunto la percentuale del 59 per cento;
– nel 2016, a fronte di circa 10.000 posti a concorso, sono risultati idonei al termine delle attività selettive 8.184 concorrenti, dei quali solo 7.390 sono stati incorporati, vale a dire con un saldo negativo pari a 2.609 unità, rispetto ai posti preventivati: tendenza, quest’ultima, che risulta confermata sia nel 2017 che nel 2018;
– dall’analisi aggregata risulta che la differenza ha interessato principalmente l’Esercito, dove il fenomeno delle mancate presentazioni ha raggiunto percentuali superiori anche al 60 per cento;

RILEVATO che:
– tra le maggiori cause di defezione deve segnalarsi l’alto costo che le famiglie si trovano costrette ad affrontare per far sostenere ai propri figli le prove selettive, sia relativamente agli esami clinici e sanitari, sia alle spese di trasporto di andata e ritorno, oltre che al vitto ed all’alloggio nella sede degli esami;
– la crisi epidemiologica in atto, con il conseguente limite di spostamento tra le regioni e la contrazione della frequenza dei mezzi di trasporto aerei e navali, verosimilmente comporterà un’ulteriore diminuzione dei partecipanti;

RITENUTO che la chiusura del centro in esame comporta, oggi più che mai, una netta compromissione del diritto a partecipare al concorso in danno dei ragazzi e delle ragazze provenienti dalla Sardegna, pressoché impossibilitati ad affrontare la trasferta nella penisola per poter affrontare la selezione: e ciò, nonostante che in Sardegna, con la collaborazione della Regione e delle amministrazioni comunali interessate, verrebbero messe a disposizione tutte le risorse logistiche necessarie per consentire l’apertura dì un nuovo centro di selezione per l’Esercito italiano, anche nella centrale provincia di Oristano, sia nel capoluogo che nel Comune di Ghilarza, dove sono presentì strutture assolutamente idonee allo scopo in questione;

CONSIDERATO che la Regione deve comunque adoperarsi al fine di rimuovere quanto più possibile gli ostacoli che possono compromettere, talvolta, il raggiungimento degli obiettivi e delle aspirazioni lavorative dei giovani sardi,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a porre in essere tutte le azioni possibili, con il pieno coinvolgimento di tutti gli interlocutori istituzionali in materia competenti, al fine di porre rimedio alle gravi criticità su descritte e agevolare quanto più possibile i giovani sardi nella partecipazione alle procedure di reclutamento per VFP-1 nell’Esercito italiano, se del caso, anche con la riapertura di un nuovo centro di selezione in Sardegna.

Cagliari, 30 gennaio 2021

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