Interrogazione n. 767/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 767/A

(Pervenuta risposta scritta in data 15/02/2021)

AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco – STARA – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sullo svolgimento delle funzioni di Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza in Regione, sui rilievi dell’ANAC trasmessi alla Regione il 10 gennaio 2020 e sull’avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse per l’attribuzione dell’incarico di “Direttore del Servizio Controllo strategico, trasparenza e prevenzione della corruzione”.

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I sottoscritti,

premesso che con la deliberazione n. 58/32 del 27 dicembre 2017 la Giunta regionale ha stabilito che le funzioni relative alle attività per la trasparenza e la prevenzione della corruzione siano svolte da un dirigente del sistema Regione, in possesso delle specifiche competenze richieste, non sottoposto a subordinazione gerarchica, ma collegato direttamente all’organo politico di vertice (Presidente), e che il dirigente responsabile delle suddette funzioni, così individuato, si avvalga, nelle more della previsione di una specifica struttura organizzativa di livello dirigenziale, di apposita struttura istituita ai sensi dell’articolo 26 della legge regionale n. 31 del 1998, coordinata dal medesimo dirigente; con la deliberazione n. 12/1 del 6 marzo 2018 è stato individuato, a seguito di pubblicazione di apposito avviso pubblico rivolto all’acquisizione di manifestazioni di interesse, un dirigente dell’Amministrazione regionale con contratto di lavoro a tempo indeterminato, quale Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza;

osservato che:
– pochi mesi dopo l’inizio dell’attuale legislatura, l’Unità di progetto del Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza, posta alle dirette dipendenze del Presidente della Regione, è stata oggetto di spostamento di personale e risorse dedicate, pregiudicandone nei fatti il funzionamento;
– con deliberazione della Giunta regionale n. 24/6 dell’8 maggio 2020 è stata approvata la ridefinizione della struttura organizzativa della Presidenza e, in luogo dell’Unità di progetto istituita con la precitata deliberazione n. 58/32, è stato istituito il “Servizio Controllo strategico, trasparenza e prevenzione della corruzione” nel quale sono confluite le competenze relative al controllo strategico e di Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza (RPCT);
– il 23 novembre 2020 è stato pubblicato l’avviso per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse, rivolto ai dirigenti del sistema Regione e di altre pubbliche amministrazioni per l’attribuzione dell’incarico di “Direttore del Servizio Controllo strategico, trasparenza e prevenzione della corruzione”, la cui scadenza è stabilita 3 giorni dopo la pubblicazione dello stesso;

ricordato che:
– la figura del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) è stata definita con la legge 6 novembre 2012, n. 190, la quale stabilisce che ogni amministrazione approvi un Piano triennale della prevenzione della corruzione che valuti il livello di esposizione degli uffici al rischio e indichi gli interventi organizzativi necessari per mitigarlo. La predisposizione e la verifica dell’attuazione di detto piano sono attribuite ad un Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza;
– il RPCT svolge, infatti, attività di controllo sull’adempimento da parte dell’Amministrazione regionale degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, assicurando completezza, chiarezza e aggiornamento delle informazioni pubblicate; inoltre deve segnalare i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione all’organo di indirizzo politico, all’organismo indipendente di valutazione e all’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e, nei casi più gravi, all’ufficio di disciplina;
– il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, inoltre, propone all’organo politico il piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza per sua successiva adozione; controlla e assicura, insieme ai dirigenti responsabili dell’amministrazione regionale, la regolare attuazione dell’istituto dell’accesso civico e ha l’importante compito di vigilare sul rispetto delle disposizioni sulle inconferibilità e incompatibilità degli incarichi di cui al decreto legislativo n. 39 del 2013, con capacità proprie di intervento, anche sanzionatorio e di segnalare le violazioni all’ANAC;

posto che:
– da quanto sopra esposto emerge con chiarezza quale sia l’importanza e la delicatezza assegnata allo svolgimento del ruolo di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza;
– per tali motivazioni, la legge vigente stabilisce che il RPCT è individuato dall’organo di indirizzo di norma tra i dirigenti di ruolo in servizio, disponendo le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell’incarico con piena autonomia ed effettività e ha elaborato un sistema di garanzia a tutela del soggetto individuato finalizzato ad evitare ritorsioni nei confronti dello stesso a causa dell’esercizio della sua funzione (articolo 1, comma 7 e comma 82, legge n. 190 del 2012, articolo 15, comma 3, del decreto legislativo n. 39 del 2013);
– secondo le indicazioni dell’ANAC, la selezione del RPCT deve essere effettuata tra quei soggetti che abbiano adeguata conoscenza dell’organizzazione e del funzionamento dell’amministrazione, che siano dotati della necessaria autonomia valutativa e che non ricoprano un ruolo che presenti profili di conflitto di interessi; quindi, per garantire l’autonomia del RPCT, la scelta non dovrebbe ricadere su un dirigente che provenga da uffici di diretta collaborazione con l’organo politico nei casi in cui vi sia un vincolo fiduciario oppure assegnato ad uffici che svolgono attività di gestione e di amministrazione o ancora assegnato ad uffici che svolgono attività nei settori più esposti al rischio corruttivo, come l’ufficio contratti o quello preposto alla gestione del patrimonio;
– inoltre, sempre su indicazione dell’ANAC, è inopportuno che la figura svolga anche funzioni di responsabile dell’Audit o di altra tipologia di controlli interni, al fine di evitare sovrapposizioni di competenza;

evidenziato che:
– con deliberazione della Giunta regionale n. 17/12 del 1° aprile 2020 sono state approvate le modalità operative per la riorganizzazione dei sistemi dei controlli interni e per gli adempimenti connessi alla redazione del “Piano della prestazione organizzativa”; la deliberazione ha previsto tra l’altro l’avvio di un percorso di revisione organica del sistema dei controlli interni della Regione e, a tale fine, ha istituito un tavolo tecnico composto da dirigenti/funzionari esperti in materia, finalizzato allo studio della riorganizzazione del sistema dei controlli interni e alla predisposizione di un apposito disegno di legge che doveva essere sottoposto alla Giunta entro il 30 settembre 2020;
– la successiva deliberazione della Giunta regionale n. 24/6 dell’8 maggio 2020 citata in premessa, al contrario, senza aspettare che venisse definito il disegno di legge previsto nella delibera del
1° aprile 2020, ha istituto il “Servizio Controllo strategico, trasparenza e prevenzione della corruzione” e ha di fatto sovrapposto il ruolo di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) con una funzione competente nel controllo strategico, che rappresenta una delle tipologie di controllo interno individuate dalla normativa vigente in materia;
– nella delibera n. 24/6 del 2020 è, inoltre, citato un richiamo pervenuto dall’ANAC, con raccomandazione del 10 gennaio 2020, che parrebbe riferito all’individuazione urgente, sollecitata dalla massima Autorità nazionale in materia di anticorruzione nelle pubbliche amministrazioni, di una soluzione organizzativa adeguata allo svolgimento del ruolo di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza;

rilevato che:
– l’avviso pubblicato in data 23 novembre 2020 è rivolto sia a dirigenti del sistema Regione che a dirigenti di altre pubbliche amministrazioni, fatto inusuale in quanto, solitamente, l’individuazione di dirigenti non dipendenti dell’amministrazione regionale è oggetto di specifici avvisi inerenti procedure di mobilità esterna e sono successivi alla mancata acquisizione di manifestazioni di interesse di dirigenti regionali richieste nell’ambito di un precedente avviso;
– l’approvazione dell’avviso di cui trattasi da parte del Presidente della Regione, avvenuta venerdì 20 novembre 2020, non sembra abbia consentito agli uffici regionali competenti di pubblicare nel sito web della Regione la documentazione e la nota stampa sulla procedura avviata già 3 giorni prima (https://www.regione.sardegna.it/j/v/2644?s=l&v=9&c=161&c1=1207&id=90446);
– i ritardi accumulati dalla Regione dall’8 maggio al 23 novembre nella decisione di acquisire manifestazioni di interesse non possono essere recuperati in poche ore attraverso provvedimenti improvvisi e di dubbia legittimità;
– la tempistica di pubblicazione dell’avviso e le scadenze stabilite dal Presidente per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse non appaiono idonee ad assicurare adeguata pubblicità del procedimento alla più ampia platea di dirigenti delle pubbliche amministrazioni e a garantire il rispetto dei principi della trasparenza; l’avviso prevede che le istanze siano trasmesse direttamente all’Ufficio di gabinetto del Presidente della Regione e non alla struttura amministrativa;

rammentato, infine, che il Presidente della Regione, ai sensi dell’articolo 28, comma 7, della legge regionale n. 31 del 1998, con decreto n. 89 del 9 settembre 2020 ha attribuito al dirigente regionale già nominato Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza e della relativa Unità di progetto istituita con la delibera n. 58/32 le funzioni dirigenziali del “Servizio osservatorio ricerca e sviluppo” della Direzione generale del turismo, con competenze di tipo gestionale che, di fatto, pone il dirigente in condizione di incompatibilità con la funzione di RPCT, e quindi di partecipare al nuovo avviso;

ritenuto che la definizione della struttura amministrativa e l’individuazione del RPCT deve garantire la piena autonomia verso gli organi di indirizzo politico e di vertice nell’assolvere i propri compiti, assicurando che non si possano verificare intromissioni nel corretto svolgimento dei compiti assegnati dalla legge e difendendo la posizione rispetto ad eventuali pressioni esterne e, inoltre, non può dare adito all’insorgenza di alcun dubbio sulla scelta del “controllore” da parte di chi deve essere “controllato”,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:
1) chi ha svolto fino al 25 novembre 2020 il ruolo e le funzioni di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza nella Regione;
2) quale sia il contenuto della raccomandazione inviata dall’ANAC alla Regione in data 10 gennaio 2020;
3) per quale ragione siano trascorsi sei mesi tra l’approvazione della delibera n. 24/6 dell’8 maggio 2020 con la quale la Giunta regionale ha stabilito la creazione del nuovo “Servizio Controllo strategico, trasparenza e prevenzione della corruzione” e la data di pubblicazione dell’avviso per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse per l’incarico di direttore del Servizio;
4) se ritenga che tale arco temporale sia rispettoso delle norme e dei principi in materia di trasparenza e anticorruzione nelle pubbliche amministrazioni e sia, altresì, congruo rispetto ai rilievi formulati dall’ANAC nella nota sopra indicata;
5) per quale motivo l’avviso per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse, approvato il 20 novembre 2020, sia stato pubblicato in data 23 novembre 2020 e abbia fissato il termine per la ricezione delle manifestazioni per il giorno 26 novembre, con una scadenza di soli tre giorni e con una tempistica inidonea a garantire la pubblicità dell’avviso stesso e quindi il principio della trasparenza;
6) quale sia la composizione del gruppo di lavoro costituito con la delibera della Giunta regionale n. 17/12 del 1° aprile 2020 per la scrittura del disegno di legge finalizzato a revisionare il sistema dei controlli interni nell’amministrazione regionale;
7) quali siano le risultanze delle attività svolte dal gruppo di lavoro e quali siano i motivi che hanno impedito alla Giunta regionale di approvare il disegno di legge entro la data del 30 settembre prevista nella delibera n. 17/12;
8) se la mancata approvazione del disegno di legge da parte della Giunta regionale abbia inciso sul ritardo con il quale è stato pubblicato l’avviso per il direttore del Servizio Controllo strategico, trasparenza e prevenzione della corruzione.

Cagliari, 26 novembre 2020

 

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