Interpellanza n. 141/C-6

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interpellanza n. 141/C-6

COMANDINI in merito alla rivalutazione dell’alto rischio di contagio degli addetti al settore funebre e la necessità di inserire la categoria nel Piano nazionale e regionale di vaccinazione Covid-19.

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Il sottoscritto,

premesso che:
– in questi mesi di pandemia sono tanti i professionisti che sono stati in “prima linea” per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19 e per garantire i servizi essenziali ai cittadini, ad esempio i medici, il personale sanitario, le forze dell’ordine, gli insegnanti, ecc;
– tra i lavoratori indubbiamente a maggior rischio, ed attualmente non ricompresi nelle categorie di cui alla prima fase di somministrazione vaccinale, ci sono gli addetti al settore funebre i quali, per adempiere correttamente alla loro professione, si trovano necessariamente a stretto contatto con soggetti che sono stati positivi al Covid-19;
– gli operatori del settore funebre in questi mesi sono stati, purtroppo, fortemente colpiti dal virus, dovendosi necessariamente rapportare, per eseguire gli adempimenti necessari alla tumulazione dei deceduti, a salme infette o potenzialmente infette, con conseguenti danni;
– oltre ai lavoratori delle imprese funebri, sono ugualmente a rischio i seppellitori, gli addetti ai cimiteri e gli addetti ai forni crematori, anch’essi, per svolgere le funzioni della propria attività lavorativa, si trovano a necessario stretto contatto con le salme;
– il servizio funebre rappresenta un servizio essenziale per la comunità e i soggetti operanti nel settore tout court inteso rientrano tra quelli più ad elevato rischio di contagio;

premesso ulteriormente che:
– il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, con propria nota del 17 novembre 2020 (n. 1833) ha ufficializzato l’inizio della pianificazione, per il 2021, della campagna di vaccinazione che interesserà circa il 90 per cento della popolazione italiana;
– la nota precisa che la campagna di vaccinazione si articolerà in 2 fasi: la prima dedicata agli operatori ospedalieri, agli operatori sanitari e socio-sanitari del territorio, e agli operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani; mentre la seconda dedicata a tutte le altre categorie di popolazione;
– il Piano strategico nazionale di vaccinazione, approvato dalla Conferenza Stato-regioni il 15 dicembre 2020, prevede che: “Nel corso dell’epidemia si potrà attuare una strategia di tipo adattativo, qualora venissero identificate particolari categorie a rischio o gruppi di popolazione in grado di sostenere la trasmissione dell’infezione nella comunità, o nel caso in cui si sviluppassero focolai epidemici rilevanti in specifiche aree del Paese, destinando eventuali scorte di vaccino a strategie vaccinali di tipo “reattivo” (reactive vaccination)”;
– il Piano regionale, così come quello nazionale, prevede che ci siano delle priorità nei soggetti più fragili ed esposti e nel personale del Servizio sanitario nazionale;
– la Sardegna ha potuto iniziare il 27 dicembre 2020, contestualmente al territorio nazionale ed europeo, la campagna vaccinale anti-SARS-Cov-2/Covid-19;

valutato che:
– il 21 dicembre 2020, il primo vaccino ad essere autorizzato in Unione Europea è stato Comimaty di Pfizer-BioNtech;
– in Italia, la distribuzione vera e propria del vaccino Pfizer-BioNtech è iniziata il 31 dicembre, con l’arrivo, in questa prima fase, di circa 470 mila dosi settimanali e, in base agli accordi stipulati, l’Italia potrà contare sulla disponibilità di circa 215 milioni di dosi;
– il 6 gennaio 2021 è stato autorizzato dall’EMA (European Medicines Agency) anche il vaccino “Moderna”, successivamente autorizzato da AIFA il 7 gennaio, data in cui la Commissione Europea ha comunicato la sottoscrizione di un ulteriore accordo con Pfizer/BioNtech per altre 300 milioni di dosi che verranno ripartite in quota parte alla popolazione di ogni Paese membro;
– alla luce di tali ulteriori autorizzazioni, pertanto, si stima che le dosi totali spettanti all’Italia potrebbero aumentare;

considerato che:
– il numero di vaccini disponibili, essendo momentaneamente limitato, non consente una vaccinazione completa della popolazione italiana e, pertanto, si è deciso di procedere individuando, nel Piano strategico vaccinazione anti-SARS-CoV-2/Covid-19, le categorie cosiddette più a rischio, affinché possa essere loro somministrata, al più presto, la dose vaccinale immunizzante;
– le categorie ritenute attualmente prioritarie sono:
– operatori sanitari e sociosanitari, sia pubblici che privati accreditati, in quanto, operando “in prima linea”, hanno un rischio più elevato di essere esposti all’infezione da Covid-19 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali;
– residenti e personale dei presidi residenziali per anziani: i residenti di tali strutture sono ad alto rischio di malattia grave, sia a causa dell’età avanzata che alla presenza di molteplici comorbidità;
– persone di età avanzata: come noto, un programma vaccinale basato sull’età è generalmente più facile da attuare e consente di ottenere una maggiore copertura vaccinale, soprattutto su soggetti che, anche a causa dell’età, presentano elevati fattori di rischio clinici, visto che la prevalenza di comorbidità e disabilità aumenta con l’età;

valutato altresì che:
– nel Piano strategico vaccinazione anti-SARS-CoV-2/Covid-19 non è ad oggi prevista la vaccinazione prioritaria degli addetti al settore funebre;
– gli operatori funebri non rientrano neanche tra le categorie della cosiddetta “seconda fase”. Nel Piano, pubblicato sul sito web del Ministero della salute, si apprende infatti che “con l’aumento delle dosi di vaccino si inizierà a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazioni, fra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali, quali anzitutto gli insegnanti ed il personale scolastico, le forze dell’ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità, ecc”. È evidente, dunque, che manchi l’indicazione esplicita che assicuri una rapida presa in carico della salute e della prevenzione al virus degli operatori del settore funebre;
– tale mancanza potrebbe compromettere la salute di lavoratori che dal primo giorno della pandemia non si sono sottratti a garantire un servizio essenziale che deve essere mantenuto anche nei prossimi mesi, sebbene, a differenza delle altri importanti ed essenziali categorie, non sono state elencate tra quelle beneficiarie, nel breve futuro, delle prossime dosi vaccinali;
– nella maggioranza dei casi, inoltre, le imprese funebri sono a gestione familiare e, pertanto, la positivizzazione di un operatore potrebbe compromettere l’intera impresa con conseguenze non solo in campo sanitario, ma anche economico, oltre che di garanzia di prestazione del servizio sul territorio, soprattutto nei comuni in cui il servizio viene gestito da poche e piccole imprese;

evidenziato che tutti i punti sopra esplicitati necessitano di un riscontro fattivo da parte della Giunta regionale,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se non ritengano necessario ed urgente instaurare un dialogo con il Governo, ed in particolare con il Ministro della salute, circa la necessità di aggiornare il Piano strategico nazionale di vaccinazione anti-SARS-CoV-2/Covid-19, così da poter adeguare anche il Piano regionale di vaccinazione, inserendo tra le categorie prioritarie a cui somministrare le dosi vaccinali anche gli operatori del settore funebre (operatori di imprese funebri, seppellitori, addetti al cimitero e alla cremazione), in alternativa, inserire tale categoria di lavoratori tra i soggetti beneficiari della cd. “seconda fase”, unitamente alle altre categorie già individuate dal Ministero della salute.

Cagliari, 9 febbraio 2021

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