Interrogazione n. 343/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 343/A

(Pervenuta risposta scritta in data 02/02/2021)

PIU – AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – SATTA Gian Franco – STARA – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sull’adozione, al fine di minimizzare il rischio da Covid-19, di idonee misure per la salvaguardare la sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili sul territorio regionale nonché sull’adozione di tutte le azioni necessarie per il sostegno delle imprese del settore in questo momento di emergenza.

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I sottoscritti,

premesso che:
– con il decreto del Presidente del Consiglio approvato l’11 marzo 2020, considerato l’evolversi della situazione epidemiologica e l’incremento dei casi accertati, sono state adottate ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 su tutto il territorio nazionale compresa la Sardegna;
– né il precitato decreto del Presidente del Consiglio né i precedenti provvedimenti emergenziali hanno disposto la chiusura dei cantieri e, conseguentemente non esiste, alcuna limitazione alle attività lavorative che in essi si svolgono;
– il Governo ha chiarito che “le imprese appaltatrici sono tenute ad adottare e ad applicare, ai fini della tutela della salute dei lavoratori, i necessari protocolli di sicurezza volti ad impedire la diffusione del contagio da Covid-19 tra i lavoratori, individuati in stretto raccordo con le autorità sanitarie locali; particolare attenzione dovrà essere prestata alle procedure anti contagio con riferimento alle attività di cantiere che si svolgono al chiuso. Laddove non fosse possibile rispettare, per la specificità delle lavorazioni, la distanza interpersonale di un metro, quale principale misura di contenimento della diffusione della malattia, le imprese appaltatrici sono tenute a mettere a disposizione dei lavoratori idonei strumenti di protezione individuale”;

evidenziato che:
– a seguito dell’adozione del precitato decreto, il 14 marzo 2020, è stato sottoscritto dal Governo e dai rappresentati delle parti datoriali e dei sindacati dei lavoratori, il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, che contiene linee guida condivise tra le Parti per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio, negli ambienti di lavoro;
– il suddetto protocollo prevede che la prosecuzione delle attività produttive può infatti avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione, compresa la disponibilità di adeguati DPI, nonché prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali, con la conseguente riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, per permettere imprese di tutti i settori di applicare tali misure;

considerato che:
– la complessità del cantiere edile e delle lavorazioni che in esso si svolgono non consentono il più delle volte di conciliare la prosecuzione dei lavori con le disposizioni adottate negli ultimi provvedimenti emergenziali e rimane alto il rischio di contagio per i lavoratori e i tecnici;
– sono state segnalate, anche dalle rappresentanze delle Imprese, grandi difficoltà su tutto il territorio nazionale, quali l’impossibilità di reperire dispositivi di protezione individuale e di assicurare servizi di trasporto, vitto e alloggio agli operai in trasferta il blocco del personale e materiale diretti ai canteri nonché il fatto che nei cantieri non si presentano i subappaltatori e il personale dei soggetti committenti;
– i lavoratori operanti nei cantieri devono poter essere messi in condizione di lavorare in sicurezza, altrimenti è necessario sospendere le attività;

dato atto che:
– la precitata azione di sospensione dei cantieri comporterebbe conseguenze economiche rilevanti, che le imprese edili non sono in grado di sostenere e che, per molte di esse porterebbe alla chiusura, e che quindi è necessario che vengano attivate idonee misure di sostegno quali ammortizzatori sociali, il differimento dei termini degli adempimenti tributari e contributivi, il posticipo delle scadenze di rimborso dei prestiti bancari compreso sostegno ai titolari e rappresentanti d’impresa che non possono accedere agli ammortizzatori sociali;
– è inoltre necessario che la Regione attivi tutte le misure di semplificazione idonee ad accelerare e a sbloccare immediatamente, da parte delle stazioni appaltanti, la liquidazione dei pagamenti relativi ai lavori in corso oggi sul territorio regionale, approvando le idonee disposizioni normative e regolamentari;
– le suddette disposizioni devono essere finalizzate allo sblocco di tutte le risorse stanziate nei bilanci delle stazioni appaltanti regionali, studiando e prevedendo le necessarie deroghe, quali ad esempio la possibilità di liquidare i corrispettivi dei lavori eseguiti, tenendo conto del fatto che oggi vi è una oggettiva difficoltà all’emissione dei SAL e dei Certificati di pagamento da parte dei direttori dei lavori e dei Rup, che oggi sono in gran parte assenti o indisponibili, anche utilizzando, per quanto possibile, le dichiarazioni sostitutive da parte delle stesse imprese,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se:
1) al fine di contenere l’incremento di nuovi casi, non sia opportuno sospendere i cantieri che non sono urgenti e lasciare operativi solo quelli necessari alla messa in sicurezza o costruzione di opere indifferibili o di quelle utili alla predisposizione di nuove strutture ospedaliere o di altri indispensabili presidi sanitari;
2) non sia il caso che, l’Amministrazione regionale attivi un idoneo pacchetto di misure urgenti a sostegno delle imprese, che preveda una grande opera di semplificazione che consenta di procedere, con immediatezza, da parte delle stazioni appaltanti regionali, al pagamento dei corrispettivi dei lavori maturati sino ad oggi, anche in deroga ai contratti e alle disposizioni vigenti, in questo momento di grande difficoltà e di emergenza per le imprese;
3) si stia attivando anche con le autorità nazionali preposte, nell’ipotesi della sospensione dei cantieri, per l’individuazione di tutte le azioni necessarie a sopportare l’impatto delle conseguenze economiche sulle imprese edili e sui lavoratori quali, ammortizzatori sociali, il differimento dei termini degli adempimenti tributari e contributivi, il posticipo delle scadenze di rimborso dei prestiti bancari nonché l’individuazione di misure di sostegno ai titolari e rappresentanti d’impresa che non possono accedere agli ammortizzatori sociali.

Cagliari, 19 marzo 2020

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