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Resoconto della seduta n. 220 del 26/10/2022

Bozza provvisoria

CCXX SEDUTA

Mercoledì 26 ottobre 2022

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

Indi

Presidenza del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 34.

PIRAS ANREA, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 18 maggio 2022 (209), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. I consiglieri regionali Michele Ennas, Dario Giagoni, Piero Maieli, Francesco Mura, Maria Laura Orrù e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 26 ottobre 2022.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che, con nota del 12 ottobre 20222, il consigliere Fausto Piga ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Segretario dell'Ufficio di Presidenza a seguito della sua nomina a Presidente del gruppo Fratelli d'Italia.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 121, 297, 403, 1106, 1555, 1311, 1601, 1609, 1612, 1619, 1620, 1629, 1560, 1587, 1628, 1643.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

PIRAS ANREA, Segretario f.f.. Sono state presentate le interrogazioni numero 1637, 1638, 1639, 1640, 1641, 1642, 1643, 1644, 1645, 1646, 1647, 1648, 1649, 1650, 1651, 1652, 1653, 1654.

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

PIRAS ANREA, Segretario f.f.. Sono state presentate le interpellanze numero 187, 188.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

PIRAS ANREA, Segretario f.f.. Sono state presentate le mozioni numero 614, 615, 616, 617, 618.

PRESIDENTE. Allora, l'ordine del giorno prevede la trattazione del testo unificato numero 16-109/A, Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni di bullismo e del cyber bullismo, i cui relatori sono l'onorevole Piras e Comandini.

Sospendo il Consiglio regionale per una Conferenza dei Capigruppo.

Il Consiglio è sospeso.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 47, viene ripresa alle ore 11 e 23.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Intervengo sull'ordine dei lavori per portare all'attenzione dell'Aula la gravissima situazione dell'ENAS.

Io avevo chiesto al mio Presidente di convocare in via straordinaria una Commissione con la partecipazione dell'Assessore ai lavori pubblici e delle rappresentanze sindacali dell'ente, che un ente strategico della Regione e non sto qui a sottolinearne l'importanza, perché c'era già uno stato di agitazione, questa Commissione è saltata in quanto l'Assessore aveva un impegno concomitante. Io successivamente ho immediatamente interloquito col Presidente della mia Commissione, Giuseppe Talanas, affinché questo incontro avvenisse in termini strettissimi.

Oggi tutti i consiglieri regionali hanno ricevuto una e-mail nella quale c'è scritto che i lavoratori dell'ENAS si sono rivolti al Prefetto di Cagliari, dichiarando il loro stato d'agitazione e l'intenzione di fare uno sciopero generale imminente. Quindi io ritengo che questa Commissione debba essere immediatamente convocata e quindi mi rivolgo a lei, Presidente, anche in deroga, anche tra un'ora, anche domani, anche se ci sono Commissioni concomitanti, non mi interessa, perché questa è una questione di assoluta priorità per la sicurezza dei cittadini sardi!

PRESIDENTE. Onorevole Li Gioi, io ho annotato la sua segnalazione assolutamente pertinente, però eh quello che cerco di chiedere ogni volta che ci riuniamo come Consiglio regionale è che gli interventi sull'ordine dei lavori attengono all'ordine dei lavori della seduta del Consiglio…

(Interruzione del consigliere Li Gioi)

Capisco, tant'è vero che l'ho fatta concludere, però le cosiddette "brevi segnalazioni" che esistono in altri contesti, come quello per esempio dei Consigli comunali, non sono previsti nelle sedute di un'Assemblea legislativa. Quindi l'ha detto, il messaggio l'ha dato, però l'invito che faccio a tutti quanti noi, lo ricordo anche a me stesso, è che non possiamo utilizzare la fase degli interventi sull'ordine lavori per fare delle brevi segnalazioni, seppur importanti. Quindi, l'ha detto, l'ho lasciata concludere, però volevo ricordare questo.

Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). L'occasione mi è propizia ed è propizia a quest'Aula per fare chiarezza, dopo l'incontro dei Capigruppo con i pastori della settimana scorsa, relativamente all'annunciata audizione che si sarebbe dovuta svolgere nella giornata di ieri e che invece si svolgerà domani.

Io credo che ci sia stata una cattiva interpretazione, perlomeno lo spero, laddove apprendiamo che i pastori non intendono partecipare alla Commissione da soli auditori o spettatori. È evidente, Presidente - il beneficio della collaborazione le è presente, credo, le è stato presente anche l'altro giorno - che su questa cosa vada fatta chiarezza, e che si dica ai pastori che vengano e che le loro istanze, già rappresentate in sede di Capigruppo, vengano fatte proprie dalla Commissione e auspicabilmente accolte, con la presenza dell'Assessore. Chiedo a lei di farlo anche ora, ed è propriamente un ordine dei lavori di chiarire questo motivo di un'interpretazione che altrimenti non è retta e soprattutto non è chiara ai pastori, e forse nemmeno a noi.

PRESIDENTE. La ringrazio, non è sull'ordine dei lavori però non mi sottraggo né al mio ruolo né alla sua sollecitazione.

Su questo tema io confido sulla sensibilità del Presidente della quinta Commissione, Maieli, e sulla capacità di gestire un tema così importante che non riguarda solo gli interessi di un settore, che è quello dei nostri allevatori e produttori, ma dell'intera Sardegna, quindi ritengo che a tutti deve essere data la possibilità di essere di ascoltati, ovviamente nei limiti, nei termini che il Presidente riterrà, peraltro ieri c'è stata una presa di posizione in questi termini da parte del dell'onorevole Maieli.

Quindi io sono certo sulla capacità di gestione della Commissione da parte dell'onorevole Maieli, nessun bavaglio a nessuno, naturalmente le modalità, i termini, i tempi sono gestiti dal Presidente e all'Ufficio di Presidenza della Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE SECONDO (LEU-Demos-Possibile). Molto brevemente, mi riaggancio a quello che ha appena detto l'onorevole Corrias. Io oggi sono venuto qui in Aula perché ero convintissimo che, secondo gli impegni assunti nella riunione che si è tenuta con lei, col Presidente ANCI, con i Capigruppo e con diversi consiglieri regionali alla presenza dei rappresentanti dei pastori, oggi al primo punto all'ordine del giorno ci fosse la mozione sull'agricoltura, perché questo avevamo detto. Io lo dico anche perché ci possiamo capire io e lei, perché lei presiedeva quell'incontro e lì si era addivenuti ad un accordo che prevedeva appunto la convocazione della Commissione ieri (infatti lei ha autorizzato in diretta il vicepresidente Gianfranco Satta perché la potesse convocare, considerando che il Presidente era assente anche il giorno di quell'incontro) e che la stessa fosse propedeutica, quindi aveva un ordine del giorno ben definito, perché poi si potesse arrivare qui a discutere dell'argomento, e invece vedo che è saltato tutto. Io vorrei capire se la mozione dell'agricoltura… più che una mozione avevamo detto che avremmo portato in Aula un dispositivo di legge con un "102", così abbiamo detto ai pastori presenti….è cambiato tutto.

Siccome io in questi giorni sono un po' confuso, magari ho capito male io, oppure me lo dica lei.

PRESIDENTE. Penso che questo sia un tema di grandissima importanza e delicatezza, quello dell'agricoltura e dei pastori, che hanno portato all'attenzione una denuncia per quanto riguarda la PAC. In quella sede la Conferenza dei Capigruppo ha preso l'impegno di approfondire la questione in sede di Commissione, questo per valutare effettivamente lo stato delle cose; Commissione che avrebbe dovuto sentire e coinvolge tutti i soggetti interessati, naturalmente i pastori e le organizzazioni di categoria, il Ministero, e poi valutare come effettivamente fossero le cose, e qualora vi fosse la necessità intervenire dal punto di vista legislativo secondo quelli che sono gli spazi e le possibilità che anche con l'Amministrazione regionale si sarebbe valutato. Quindi è propedeutico fare una Commissione; si era pensato di farla nella giornata di ieri, tuttavia stante l'importanza del tema il Presidente della Commissione riteneva che la sua presenza - e io condivido - fosse necessaria, perché non è un tema secondario ma è un tema primario per la nostra Isola. Quindi il Presidente ha ritenuto di convocare nell'immediatezza della sua presenza la Commissione per la data di giovedì, quindi i termini non sono assolutamente modificati se non un differimento di 48 ore di tutto. Quindi c'è l'interesse, lo ribadisco, è un impegno che ha assunto la Conferenza dei Capigruppo, di approfondire il tema, e questo lo si farà dando la possibilità a tutti di pari possibilità e di esporre quello che si ritiene di dover esporre, secondo le modalità - lo ribadisco - i e i termini che il Presidente che presiede e governa la Commissione riterrà di dover fare, però non ho alcun dubbio sulle capacità e sulla sensibilità del Presidente della quinta Commissione, l'onorevole Piero Maieli.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIANFRANCO (Progressisti). Non intervengo sul tema già sollevato dal collega Corrias e dal collega Cocco, intervengo sull'ordine del giorno che è stato approvato all'unanimità e che vedeva come primo firmatario l'onorevole Ennas, sul caro energia per i cittadini e le imprese di questa nostra Sardegna e sul quale il Consiglio aveva preso un impegno. Entro il 18 di ottobre, quindi 15 giorni dall'approvazione di quell'ordine del giorno, la Giunta si impegnava a portare qua in Aula un provvedimento per fronteggiare l'emergenza e il rincaro dovuto ai costi dell'energia, quindi chiedo a lei, Presidente, di interloquire con la Giunta. Parrebbe che abbia approvato un provvedimento, almeno dalla rassegna stampa di stamattina, ma come sono soliti fare quella delibera di Giunta non è "cliccabile", quindi potrei immaginare che quel provvedimento sia stato assunto e ancora, come dire, non c'è la possibilità di avere noi contezza di quel provvedimento. Quindi il Consiglio ha delle priorità, questo credo che sia, insieme al nostro comparto primario quello dell'agricoltura e dei problemi sollevati dai consiglieri che mi hanno preceduto, un problema che deve essere affrontato nell'immediato, non può essere derogato ad altri provvedimenti che oggi sono all'ordine del giorno. Io ritengo che quel provvedimento sia prioritario rispetto ad altri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az.). Io non voglio assolutamente ripetere oppure ribattere sulle cose che sono state dette, giovedì, domani pomeriggio, è convocata la Commissione e ne parleremo. Io più che altro vorrei invitare il Presidente a trovare il modo di far rispettare… siccome sono già mezzogiorno meno venti e vorrei ricordare che quest'Aula era convocata per le ore 10, e alle 10 ci siamo sempre i soliti noti qui dentro, e siccome non siamo né deficienti né cretini credo che meritiamo rispetto! Questa cosa è vergognosa, è mezzogiorno e ancora non abbiamo iniziato i lavori, Presidente, io la inviterei … perché veramente siamo stufi di una situazione di questo tipo!

Discussione e approvazione del testo unificato "Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo" (PL16-PL109/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del testo unificato n. 16-109/A.

Ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore di maggioranza.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Il testo unificato che si sottopone all'esame del Consiglio è stato licenziato all'unanimità dalla seconda Commissione permanente nella seduta del 6 aprile 2022, a seguito di un lungo e partecipato dibattito e di un'ampia istruttoria.

La Commissione ha iniziato l'esame della proposta di legge numero 16 nella seduta del 19 giugno 2019, nel corso della quale, dopo l'illustrazione del provvedimento da parte del proponente, ha sentito l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Nella successiva seduta del 2 luglio 2019 è stato deliberato un programma di audizioni in relazione al quale sono stati sentiti il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, il Direttore dell'Ufficio scolastico nazionale cyber crime i rappresentanti dell'Associazione nova civilitas Regione Sardegna e dell'associazione Cammino e un dirigente della Polizia postale della Sardegna. Successivamente è stata presentata la proposta numero 109, che è stata illustrata dal proponente nella seduta del 7 ottobre 2020.

La Commissione il 25 gennaio 2022, rilevando che i due progetti di legge presentavano contenuto analogo, ha deliberato, ai sensi dell'articolo 32, comma 3 del Regolamento interno, l'esame congiunto delle proposte di legge numero 16 e numero 109 e predisposto un testo unificato.

La Commissione, in sede di redazione della norma finanziaria, ha ritenuto necessario procedere alla quantificazione degli oneri derivanti dall'attuazione del testo unificato in oggetto e ha predisposta una relazione tecnico-finanziaria che è stata anche inviata alla Commissione finanze al fine di agevolare le valutazioni di competenza. Nella seduta del 17 marzo 2022 la Commissione ha approvato gli articoli e sospeso l'approvazione finale per consentire alla Commissione finanze di esprimere il parere ai sensi dell'articolo 45 del Regolamento consiliare, il suddetto parere tuttavia non è pervenuto. Nella seduta del 6 aprile 2022 infine la Commissione ha licenziato all'unanimità il testo.

Stante l'importanza delle misure approvate in Commissione si auspica una rapida e condivisa approvazione da parte dell'Aula, il fenomeno della devianza minorile, è infatti, configurabile per una buona parte per la mancata efficacia della formazione e controllo educativo da parte delle strutture educative tradizionali, quali la famiglia, la scuola e le strutture sociali dove i giovani vivono la socializzazione e la crescita, come oratori e comunità sportive ed artistiche.

L'obiettivo del testo di legge all'esame quest'oggi è pertanto quello di attuare politiche attive di prevenzione sul piano informativo e formativo sul disvalore morale e giuridico dei comportamenti devianti e sulle conseguenze di tali comportamenti; politiche rivolte ai minori, alle loro famiglie, alla scuola e ai contesti sociali ove si svolge la vita sociale dei minori, e contestualmente porre in essere politiche attive di monitoraggio, valutazione, azioni di prevenzione di sistema e azioni di tutela delle vittime.

Ha facoltà di parlare il consigliere Giampietro Comandini, relatore di minoranza.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD), relatore di minoranza. Intanto voglio ringraziare i componenti della Commissione seconda, la dottoressa Cristina Caria, i funzionari che ci hanno permesso di arrivare oggi in Aula all'approvazione di questo testo.

Sicuramente non parliamo di agricoltura, non parliamo di energia, non parliamo di riforme, però e sono convinto che approvando all'unanimità questo testo che riguarda il bullismo e il cyber bullismo approviamo delle disposizioni che hanno molta più importanza dei testi di altre leggi che quest'Aula ha approvato, perché può anche sfuggire a qualcuno però questo fenomeno del bullismo e del cyber bullismo che colpisce i più giovani è un fenomeno molto diffuso e presente, purtroppo, nella nostra società giovanile, scolastica, sportiva, della vita di tutti i giorni, con gravi danni nei confronti dei ragazzi e delle ragazze che rappresenteranno poi un problema futuro, se non interveniamo, se non diamo gli strumenti ai soggetti che in qualche modo sono deputati a controllare e istruire i nostri giovani: la scuola, le società sportive, gli enti di formazione.

Per cui credo che questa che verrà approvata oggi sia una legge di grande civiltà che colma la mancanza che esiste nella legislazione sarda di una legge organica per fronteggiare il fenomeno del bullismo e del cyber bullismo, e ci mette al pari di altre Regioni che prima di noi hanno legiferato, che da la possibilità a chi è in prima linea, e parlo della scuola, di intervenire. Non è tutto perché molto dovremmo ancora fare, questa sarà una legge poi ci sarà la Giunta regionale che dovrà intervenire con regolamenti, però ognuno di noi votando oggi questa legge darà un proprio contributo fondamentale per il futuro e per cercare di arginare il bullismo e i cyber bullismo.

Io leggo solo una cosa, che mi ha molto colpito come sono convinto abbia colpito molti di voi: "Dalle uno schiaffo e ti regalo 5 euro", questo è il titolo de L'Unione Sarda di ventiquattro ore fa. Dai uno schiaffo a quella ragazzina e ti regalo 5 euro, mentre quella ragazzina dava uno schiaffo a una sua coetanea, c'era tutto un altro gruppo di ragazzine che filmava e metteva in rete questo comportamento. Ormai nell'epoca in cui siamo, nell'epoca in cui i ragazzini di nove, dieci anni hanno il telefonino, qualsiasi gesto di violenza viene messo in rete. Immaginate voi cosa significa per una ragazzina di 11 - 12 anni vedersi presa a schiaffi, vedersi aggredita, e poi in qualche modo questo rappresentare uno scherno quando, forse non rientrerà più a scuola, forse non rientrerà neanche più a scuola, perché poi i ragazzi soggetti a bullismo sono anche quelli che poi abbandonano la scuola. Allora io credo che come legislatori oggi approvare questa legge ci possa permettere di condannare atti come questi, cari colleghi, ci possa permettere di non lasciare sole le famiglie, che non sanno neanche come comportarsi, come dialogare con i propri figli che si chiudono in sé stessi, quando sono soggetti nella propria scuola o nella propria squadra di calcio o quando vanno a fare sport di fenomeni di emarginazione. E ora credo che oggi con gli strumenti che mettiamo a disposizione, con un fenomeno diffusissimo, anche questi dati, voglio leggere i dati della nostra Isola che sono in qualche modo stati frutto di uno studio recentissimo dell'inizio del 2022 fatti da questa associazione che ha studiato il fenomeno in 97 istituti scolastici della Sardegna con oltre 15.000 interviste, molte delle interviste erano anche interviste senza nome e cognome per garantire la privacy dei ragazzi che venivano intervistati. Bene un giovane su cinque nell'età fra i 10 e 19 anni, un giovane su cinque della nostra Isola, è stato sottoposto almeno una volta a un fenomeno di bullismo, un giovane su cinque! E questo potrebbe essere anche nostro figlio e noi non lo sappiamo, perché i ragazzi hanno difficoltà a denunciare, perché quando denunciano vengano di più emarginati da una società che non sempre si rende conto che quel giovane soffre e ha la difficoltà di dirlo ai propri genitori, al proprio insegnante. E allora io credo che questa legge di civiltà, che riguarda ragazzi, che riguarda famiglie vada approvata subito, che gli strumenti che mettiamo in campo di natura finanziaria, di natura di coordinamento di tutti i soggetti che si occupano del fenomeno; di natura sociale che deve mettere in campo anche figure professionalmente capaci, come figure di psicologi che mancano nelle scuole. Perché noi troppo spesso parliamo di spopolamento, di abbandono scolastico dei giovani net e però lasciamo solo la scuola e gli insegnanti, i professori a svolgere un lavoro che va oltre la didattica, perché ormai la scuola è cambiata anche da questo punto di vista, non ha soltanto bisogno di personale ATA e dei professori, ma ha bisogna anche altre figure che vadano a scoprire, a scavare il perché i nostri giovani l'abbandonano e ai nostri giovani in qualche modo sono proiettati in una solitudine profonda. È una legge importante, è una legge di civiltà, è una legge che, devo dire, lasciatemelo dire lo dico anche al collega Piras, con orgoglio la sento anche una mia legge, lei lo sa benissimo, la sento anche una mia legge! Era anni che cercavo di portare all'attenzione dei colleghi, riconosco la sensibilit�� del collega Piras che ha voluto arricchirla di contenuti, però sono convinto che chiunque di noi approvi una legge che ha scritto col cuore e l'anima è un Consigliere, è un legislatore che ha rispettato il dovere dei propri elettori e ha rispettato il proprio mandato, grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, la Regione fa quel che può per contrastare questo fenomeno, lo fa con una legge che verosimilmente verrà approvata all'unanimità e che incide sulle prerogative e sulle competenze proprie della Regione. La palla il Consiglio regionale decide di darla alle strutture che più di altre sono propense ad attivare politiche di contenimento del fenomeno: le istituzioni scolastiche, che sono anche i luoghi dove si verificano parti di quel fenomeno che oggi ha normato e che prende il nome di bullismo e di cyber bullismo. Perché dico che lì interveniamo solo su una parte, quella dove è possibile farlo, perché la Sardegna è la Regione in Italia che registra il più alto tasso di dispersione scolastica; tra i giovani dai 18 ai 24 anni, quindi la generazione che avrebbe dovuto terminare le scuole superiori pochi anni fa più del 20 per cento, probabilmente nelle nuove generazioni più del 25, più di uno su quattro, non ha terminato la scuola dell'obbligo. Altre stime parlano addirittura del 40 per cento. Da qualche ora abbiamo un Ministero nel nostro Paese dedicato all'istruzione e al merito, io credo che questo Consiglio regionale, che oggi meritoriamente si sta occupando del tema del cyber bullismo, debba necessariamente interrogarsi anche del futuro di chi merito non ha, perché con questa parola, a volte, questa parola si utilizza come una clava contro chi per motivi legati al punto di partenza non è riuscito ad arrivare a punti d'arrivo elevati come i meritevoli. Per cui oggi appunto facciamo questo doveroso passo, ma evitiamo di pensare che il fenomeno sia solo all'interno di certe scuole, magari quelle dove c'è una sensibilità maggiore tale da far emergere il fenomeno tale da rendere conoscibile il fenomeno, lo ha detto bene il relatore, ci sono realtà dove il fenomeno non esiste perché del fenomeno non se ne può parlare, non se ne parla in famiglia, non se ne parla con i professori, anzi a volte sono gli stessi docenti a esserne oggetto, a volte sono gli stessi docenti a doversi girare dall'altra parte per evitare di entrare in discussioni scomode in cui sarebbero soli di fronte a problemi che purtroppo nel breve periodo non sono raggiungibili. Ed è, e chiudo Presidente, ed è proprio con la scuola e con un rafforzamento dell'istituzione scolastica che possiamo prevenirlo e superarlo. Io sono un nativo digitale quindi, anzi non sono nativo digitale sono uno che ha iniziato ad avere dimestichezza con il digitale da ragazzino, quindi sono nato in un mondo analogico e poi la mia adolescenza si è sviluppata con le nuove tecnologie. Chi nasce oggi, chi è nato negli ultimi dieci anni ci è nato con quelle tecnologie, la vita social, la vita on line è un tutt'uno con la vita reale, questo però semplifica enormemente la possibilità di fare del male alle persone, serve maggior controllo, servono occhi aperti, ma, chiudo Presidente, quegli occhi li può avere soltanto la scuola. Facciamo in modo magari con i prossimi provvedimenti che la scuola sarda non sia una scuola del 70 per cento dei giovani sardi, ma sia una scuola del 90 del 100 per cento, cosa che purtroppo appunto siamo ben lontani da raggiungere.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Elena Fancello. Ne ha facoltà.

FANCELLO ELENA (Psd'Az). Grazie Presidente, con questa proposta di legge stiamo provando ad affrontare un tema delicatissimo sul quale dobbiamo ammettere, prima di tutto, di non essere abbastanza preparati. Il mio intervento parte proprio dal riconoscimento dei limiti di ciascuno nei campi che non sono di sua competenza, un concetto che spesso è trascurato in politica. Riconoscere di non sapere e affidarsi a chi sa è il comportamento che ricchi adottiamo quotidianamente, se ci sentiamo male chiamiamo un medico, se ci dobbiamo difendere il Tribunale chiamiamo un avvocato. Non mi è chiaro dunque per quale motivo per affrontare il bullismo ci si dovrebbe affidare a figure politiche siano esse sindaci o rappresentanti di vari enti e istituzioni prive di alcuna competenza in merito. Eppure è quello che emerge dall'articolo 7 comma 3 del testo in discussione oggi che istituisce un tavolo di coordinamento sul bullismo e cyber bullismo composto da almeno 13 membri rappresentanti fra gli altri di CONI, ANCI, ARES, Corecom e così via. Sì è una delle cose che mi ha colpito di più e che ritengo più sbagliate, anche considerando che fra le figure previste spicca quella del Garante per l'infanzia e l'adolescenza, che però non esiste, perché questo Consiglio non è mai riuscito a nominarlo. Per questo motivo oggi presento un ordine del giorno per sollecitare l'immediata nomina di questa importantissima autorità di garanzia, unico elemento dell'elefantiaco tavolo tecnico ipotizzato che può e deve rappresentare il perno attorno a cui si dovrebbe muovere ogni gruppo di lavoro integrato, finalizzato al contrasto al bullismo e al cyber bullismo. Il concetto di gruppo di lavoro integrato non è nuovo ma è molto più snello ed efficace rispetto al tavolo tecnico ipotizzato in questa legge ed è già realtà in diverse Regioni dove è costituito da un referente regionale che spesso fa capo all'Ufficio scolastico ed ai referenti provinciali, questa deve essere la cabina di regia, il punto di riferimento per l'emergenze e per la programmazione. Del testo di legge proposto apprezzo la linea di intervento dedicata presso l'Assessorato dell'Istruzione, il sostegno finanziario alle scuole, la costituzione dei comitati digitali in cui però è previsto un ruolo marginale degli esperti mentre, al contrario, è proprio sugli esperti che si deve puntare, esperti più che progetti. Destinare le risorse non a progetti dispersivi ma all'assunzione di esperti che presidino le scuole in maniera permanente e competente come del resto previsto dalla legge nazionale. La legge introdotta in Italia contro il bullismo e cyber bullismo sono infatti la legge 107 del 2015, conosciuta come legge sulla Buona scuola, e la legge 71 del 2017 che contiene una serie di norme atte a prevenire e contrastare il cyber bullismo, oltre all'introduzione di una figura obbligatoria in ogni scuola: il referente scolastico per tutte le iniziative contro il bullismo e cyber bullismo. L'articolo 4 comma 3 della legge 71 del 2017 inserisce una figura di sostegno in ogni istituto con specifici compiti di organizzazione e coordinamento delle iniziative di contrasto e prevenzione del fenomeno. Il referente dunque è una figura di riferimento scelta fra il corpo docenti presenti nell'istituto scolastico ed è in grado di agire in piena autonomia nei limiti dettati dalla normativa. Il referente inoltre può agire da solo o avvalendosi della collaborazione di soggetti esterni alla scuola come psicologi, carabinieri, polizia o esperti del settore. Se vogliamo varare una legge innovativa che abbia degli effetti concreti non possiamo relegare gli esperti a un ruolo marginale ma dobbiamo renderli centrali seguendo la strada già tracciata dalle leggi nazionali e se è possibile migliorandola. Nella vita reale dei nostri ragazzi non esiste lo sportello d'ascolto, un'entità astratta alla quale non si rivolgeranno mai per paura o per vergogna, ma può esistere una figura rassicurante che sappia osservare, ascoltare e agire nei modi corretti con competenza e continuità al di là dei progetti sporadici e temporanei, spesso sottoposti al giudizio e alla gestione di insegnanti già oberati da mille incombenze e qualificati ma su altri fronti.

Auspico quindi una discussione approfondita sulla proposta di legge che parta da un punto di vista nuovo e che prenda in considerazione l'idea di introdurre elementi di innovazione rispetto alla legge nazionale con l'obiettivo di eliminare le strutture inutili, velocizzare i processi e massimizzare i risultati.

Io qui ho l'ordine del giorno se qualcuno poi oltre al mio Gruppo lo vuole firmare è a disposizione, lo deposito grazie.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola comunico all'Aula che è rientrato dal congedo l'onorevole Maria Laura Orrù.

È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (LEU-Demos-Possibile). Grazie Presidente, sì come è stato già detto questa proposta di legge arriva in Aula con il consenso, l'approvazione, l'adesione all'unanimità della Commissione Istruzione e Cultura, certo era una legge che è l'onorevole Comandini aveva pensato, studiato e presentato già, credo, nella passata legislatura, e siamo già al terzo anno di questa, e avremmo voluto vederla in Aula molto prima. È una legge che ovviamente declina a livello regionale la legge nazionale 71 del 2017 come è già stato detto. È una legge che deve tener conto dell'impatto importantissimo che questo fenomeno bullismo e cyber bullismo ha nella nostra Regione, ha in generale nel mondo non solo in Italia e che colpisce prevalentemente adolescenti e preadolescenti. Teniamo conto che in Italia abbiamo tra gli 11 e 17 anni circa 4 milioni di adolescenti e preadolescenti è che quasi la metà ha subito più o meno numericamente, insomma quantitativamente, episodi di bullismo. E soprattutto è un fenomeno che colpisce in maniera pesante le ragazze. Il cyber bullismo, rispetto al bullismo, è vissuto in una maniera un po' più superficiale dagli stessi ragazzi perché ha delle caratteristiche che sembrano renderlo più innocuo di un bullismo in presenza, sono caratteristiche proprie dell'aggressività telematica degli atti di offesa telematici, è quello per esempio della persistenza un atto di cyber bullismo filmato e postato in rete si può moltiplicare per milioni di volte, anzi possiamo dire che può tendere all'infinito. Poi c'è il carattere dell'anonimato, perché ovviamente è molto, è molto più facile nascondersi dietro la rete rispetto a un bullo che picchia, offende o in qualche modo vessa un altro compagno o una compagna. Ma vi è anche il senso di impunità e quindi il senso di deresponsabilità da parte di chi commette atti di cyber bullismo. Perché? Perché ovviamente convinti di non essere mai individuati, convinti di non fare niente di particolarmente grave, visto che non si usano le mani, i giovani e le giovani, perché le bulle e le cyber bulle ci sono anche fra le ragazze, si sentono impunite, pensano, minimizzano il fenomeno e soprattutto vi è un disimpegno morale che praticamente avvolge tutto il fenomeno, perché, perché è importante che si parta dalla scuola, ma a mio avviso con la scuola si deve coinvolgere il più possibile le famiglie, perché un fenomeno di questa portata possiamo affrontarlo in maniera efficace e in una prospettiva di efficacia reale solo se partiamo dalla prevenzione e quindi se partiamo dall'educazione, dal riuscire a smontare un'incultura che avvolge questi fenomeni e i fenomeni che in genere riguardano la prevaricazione dei diritti di un'altra persona. E c'è un altro fenomeno, è stato già ampiamente argomentato, che è quello della dispersione scolastica, dell'abbandono scolastico, che ovviamente risente anche di fenomeni come questo, quando un ragazzo e una ragazza non si sentono assolutamente integrati, inclusi, accettati prima dai compagni e poi via via dalla scuola in generale. Su questo non possiamo veramente guardare da un'altra parte. La legge nazionale prevede il coordinatore scolastico, che esiste, è individuato in ogni scuola, ma è facile immaginare che il suo ruolo può essere quello appunto di coordinatore di iniziative, di attività che possano incidere sulla prevenzione, sulla sensibilizzazione, sull'informazione. L'onorevole Comandini citava l'indagine Eurispes, che individua in Sardegna un numero veramente esorbitante di ragazzi che sono stati almeno una volta oggetto di bullismo e di cyberbullismo. C'è un altro dato che quell'indagine evidenzia, ed è molto grave, e che incide fortemente sul disagio a causa di questo fenomeno, e che ci deve indirizzare soprattutto verso l'informazione e la sensibilizzazione. Fra tutti quei ragazzi che hanno partecipato a quell'indagine, l'80 per cento, più dell'80 per cento, tra l'80 e il 90, ha dichiarato che l'identità reale non corrisponderebbe all'identità virtuale, cioè vessare telematicamente un compagno o una compagna in fondo non intacca l'identità e quindi la dignità di una persona reale, la vedono come due cose separate. Questo è l'indice proprio del fatto che nonostante si tratti di nativi digitali evidentemente ci sono aspetti del digitale nei quali dobbiamo accompagnare questi ragazzi e queste ragazze, nei quali dobbiamo cercare di incidere perché diventino solo strumenti positivi, solo strumenti di reale formazione, oppure naturalmente di ricreazione, mettiamola così. La legge regionale, questa legge che ci accingiamo ad approvare, insiste proprio sugli aspetti della sensibilizzazione finanziando, questo è molto importante, le scuole anche per l'apertura di sportelli d'ascolto. Io non sono d'accordo con l'onorevole Fancello quando dice che i ragazzi non ci andrebbero, io posso portare una testimonianza personale di quanto invece i ragazzi si siano abituati a cercare la persona giusta al momento giusto. Certo, c'è ancora molto, troppo da fare su questo versante, ma avere uno sportello d'ascolto in ogni scuola sicuramente creerà l'abitudine a rivolgersi, da parte dei ragazzi e delle ragazze, a chi può aiutarli. Naturalmente molto ancora possiamo fare in termini di sensibilizzazione, ma mi permetto di dire anche di formazione nei confronti delle famiglie, li dobbiamo sicuramente avvicinare e insieme ragionare, studiare il fenomeno e offrire strategie che ci possano condurre a liberare da questa bruttissima piaga, la nostra adolescenza e preadolescenza.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Caddeo.

È iscritto a parlare il consigliere Gian Filippo Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI GIAN FILIPPO (UDC Sardegna al Centro). Grazie Presidente. Leggevo in questi giorni i dati di un'indagine conoscitiva sul cyberbullismo realizzata dall'Eurispes nelle scuole della Sardegna, e che ha coinvolto non solo i ragazzi, ma anche gli insegnanti e i genitori. Quello che è emerso mi ha convinto ancora di più sull'assoluta necessità di intervenire con una legge regionale per affiancare e integrare quanto disposto dalla legge nazionale approvata nel 2017. L'utilizzo delle nuove tecnologie, dei più moderni strumenti di comunicazione e dei social network è certamente un'opportunità in più per la nostra società, ma solo se l'utilizzo che ne viene fatto è corretto. Deve esserci soprattutto una consapevolezza anche dei limiti e dei pericoli che possono derivare da comportamenti o utilizzi distorti. Deve esserci chiarezza su cosa sia l'identità digitale, ma anche sulla tutela della reputazione digitale. Pensate che uno dei dati emersi dall'indagine dice che la stragrande maggioranza dei ragazzi, l'87 per cento degli intervistati, ritiene identità reale e virtuale due cose distinte e diverse, è come se per i nostri ragazzi si possa creare una sorta di identità parallela a cui attribuire la responsabilità di eventuali atti o vessazioni nei confronti di altri ragazzi, ed è altrettanto sorprendente che anche i genitori e docenti intervistati abbiano la stessa convinzione con percentuali sempre alte, circa 80 per cento. Questo può portare a non dare la giusta valenza ad atti che invece creano conseguenze gravi nei nostri ragazzi. Chi li ha subiti ha riferito di aver provato solitudine, perdita di stima, ansia, c'è chi si è isolato dagli altri, chi ha perso la voglia di andare a scuola e chi ha iniziato a sentirsi sempre più depresso. In tantissimi casi, il 50 per cento, le vittime non ne hanno parlato in famiglia, il 32 ha detto di non avere mai reagito, e solo il 12 per cento ha riferito di avere parlato con gli insegnanti. È ormai chiaro che si debba fare decisamente di più di quanto si sta facendo attualmente, non si deve demonizzare la rete ma avviare un'azione chiara e decisa per dare a tutti una formazione adeguata e tutti gli strumenti necessari per il suo utilizzo. Ho citato all'inizio la legge nazionale approvata nel 2017, quello è stato un primo importantissimo passo nato sull'onda di tantissime situazioni, a volte purtroppo con risvolti tragici. Quella norma ha avuto prima di tutto il merito di delineare l'ampiezza di questo fenomeno negativo e di avviare nel Paese una serie di interventi per contrastarlo, in collaborazione con le istituzioni scolastiche, con le forze di polizia e con le amministrazioni locali. Anche in Sardegna da anni questo problema viene affrontato con iniziative che vengono organizzate nelle scuole sia dalle stesse istituzioni scolastiche che dalla polizia postale, ma anche dal nostro Corecom. In queste occasioni sono anche emerse storie e situazioni di nostri ragazzi che andavano avanti da anni e che poi, grazie proprio a questi momenti di confronto e di formazione, hanno avuto epiloghi positivi. Tanti altri però rimangono ancora nel silenzio di una stanza, per questo c'è bisogno di fare ancora di più, c'è bisogno di dare sempre maggiori punti di riferimento sicuri e consapevoli nella scuola e nella famiglia, c'è bisogno di integrare le azioni tra le varie istituzioni e di monitorare costantemente la situazione. Questa legge vuole andare esattamente in questa direzione e lo vuole fare stanziando le risorse necessarie, verificando poi la bontà delle azioni intraprese e valutando in futuro possibili miglioramenti e correttivi. È la risposta più concreta che possiamo dare in termini sia di prevenzione che di contrasto di un fenomeno che colpisce i più giovani, e tra loro più spesso anche chi è meno in grado di difendersi. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sechi.

È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente. Signor Presidente, signor Assessore, colleghe e colleghi, il bullismo riguarda entrambi i sessi, non solo i maschi, anche se le ragazze sembrano essere più vittime rispetto ai ragazzi, ma di bullismo e di cyberbullismo ci si ammala, di bullismo e di cyberbullismo si muore, e nella seduta odierna finalmente, dopo un iter iniziato nel lontano 2019, si discute di questa proposta di legge che affronta un tema delicato e complesso allo stesso tempo. E sono proprio queste caratteristiche di delicatezza e di complessità, e l'ambito di interesse, che è quello relativo alla crescita e alla vita quotidiana dei ragazzi e delle ragazze, che ci impongono il dovere di porre grande attenzione al tema. Di bullismo si parla, spesso purtroppo sulle pagine della cronaca ne ha parlato il mio collega, il relatore e presentatore della legge Piero Comandini, ma i casi di bullismo sono spesso sommersi perché affrontare anche il caso in classe costa fatica alla vittima, ai testimoni, ai complici e forse pure agli insegnanti. Il bullismo è spesso difficilmente individuabile, per lo meno precocemente, perché la metà delle vittime, è stato detto dai colleghi che mi hanno preceduto, non ne parla, e stiamo parlando di minori, non ne parla con i genitori, e più della metà non ne parla nemmeno con i suoi insegnanti, e oggi poi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della vita perseguitandola con messaggi, immagini, video offensivi e, come nei casi di revenge porn, ancora più intimi inviati tramite smartphone o pubblicati per sempre sui siti web tramite internet. Come nei casi di violenza domestica, la paura toglie il coraggio di denunciare, si ha paura di possibili ripercussioni, si ha vergogna di raccontare i soprusi di cui si è vittima, e il rischio è maggiore per i più giovani rispetto anche agli adolescenti. E c'è anche un legame che collega il bullismo col fenomeno della violenza domestica, gli studi dicono che i minori esposti agli episodi di violenza familiare sono più propensi a esercitare forme attive di bullismo nei confronti dei compagni. Allora il fenomeno, l'abbiamo detto e l'abbiamo visto, ha origine prevalentemente in ambito scolastico dove i giovani stanno a contatto quotidianamente, e oltre a rappresentare un dramma per molte ragazze e ragazzi è una fonte non trascurabile di costi per il sistema economico sociale, educativo e giudiziario. Diversi studi indicano anche una associazione, l'ha detto anche il collega Comandini, tra essere stato vittima di bullismo e l'abbandono scolastico, ma affrontare il fenomeno del bullismo, e questo mi sta molto a cuore, è anche affrontare un serio problema di salute pubblica. Le ricerche disponibili sugli effetti negativi sulla salute dimostrano quanto il fenomeno sia da considerare. Il bullismo nel periodo dell'adolescenza è associato a disturbi d'ansia, dell'umore, di azione suicidaria, di autolesionismo, disturbi da deficit di attenzione e da comportamento dirompente, come iperattività, disturbo oppositivo provocatorio, ed è anche associato a un rischio maggiore di disturbi correlati ad abuso e dipendenza da alcol o da sostanze psicoattive. Chi nel corso dell'adolescenza è stato vittima di bullismo nella scuola elementare ha mostrato da adolescente un aumento del rischio di insorgenza di disturbi anche somatici della personalità o psicotici, negli adulti vittime di bullismo sono stati osservati rischi aumentati di avere problemi di salute fisica nell'ambito delle relazioni sociali e dell'inserimento lavorativo. Dunque non dobbiamo trascurare di formare i testimoni, i genitori, gli insegnanti, gli amici, i pediatri, gli allenatori, gli istruttori, i catechisti, chiunque abbia relazione con i minori e con i giovani. Tutte queste figure hanno un ruolo potenzialmente decisivo per intercettare, sostenere e interrompere un'azione o fisicamente o psicologicamente dolorosa per la vittima, e poi per le vittime supportare, sostenere, aiutare a riparare il danno con interventi qualificati e mirati, strutturati, capillari, a disposizione di tutti i ragazzi e le ragazze della nostra isola, e monitorare con i dati, gli studi, le ricerche, ma soprattutto con interventi di prevenzione del disagio e di educazione al rispetto reciproco, ma non solo: chi è poi il bullo? Parliamo di disagio o di volontà criminale? Il bullo non è il carnefice, ma è vittima di se stesso nella stragrande maggioranza dei casi. Gli interventi sanzionatori, punitivi, a volte necessari e opportuni non possono però non essere supportati da un percorso di recupero che deve interessare l'autore e insieme a lui, ed ecco perché non sono d'accordo con le osservazioni della collega Fancello, tutto il tessuto da cui proviene, e da un'opera il più possibile ampia di ricostruzione sociale e di ricostruzione del tessuto sociale. È assolutamente indispensabile la creazione di relazioni, di coinvolgimento attivo dei protagonisti in un percorso di recupero degli autori del bullismo che parte dalla consapevolezza e quindi dalla rielaborazione in un processo di ricostruzione personale lungo e complesso. Allora la legge ce lo dice, ci dice cosa dobbiamo fare, creare una rete per realizzare azioni sinergiche di prevenzione e di intervento precoce utilizzando la scuola come contenitore privilegiato di tali azioni. Per questo motivo ho anche proposto un emendamento modificativo che trasforma quella che poteva essere un'opzione, una possibilità in un obbligo per la Regione di stipulare accordi e intese con l'Ufficio scolastico regionale proprio per far sì che le azioni non siano ripetute e sovrapposte da parte dei vari attori istituzionali e del terzo settore, ma che ci sia un coordinamento e un'azione sinergica appunto con la scuola.

Vado a concludere, visto che sono in ritardo. La risposta nei termini di prevenzione è contenuta nelle percentuali che vedono le cause del bullismo, bullismo che origina prevalentemente con le sue azioni prepotenti, violente, intimidatorie nella scarsa tolleranza e nell'accettazione verso chi è diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psicofisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale, e per particolari realtà familiari e personali. C'è una crisi educativa profonda di cui tutti siamo responsabili e di cui ci dobbiamo tutti quanti fare carico, anche questa maggioranza, anche con la nomina del Garante dell'infanzia e dell'adolescenza. Questa legge vuole essere, a mio avviso, un contributo in questo senso, ne condivido l'ambizione, quella di prevenire e contrastare il bullismo affrontandolo non come un tema passeggero e irrilevante, ma come un tema di salute e di civiltà. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pinna.

È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Grazie Presidente. Come correttamente hanno fatto notare alcuni colleghi che mi hanno preceduto questa non è una proposta normativa che va ad incidere su aspetti economici della vita dei nostri amministrati, ma va invece ad elevare il grado di civiltà della Regione e di questa Assemblea legislativa. È sicuramente una norma che va ad incidere positivamente sul sistema normativo regionale e lo innalza, e sicuramente fa onore a questo consesso. Quello del bullismo in genere, del cyberbullismo è sicuramente un fenomeno molto preoccupante, è un fenomeno preoccupante che in questi ultimi decenni sta provocando anche vittime oltre che generare disagio, generale problemi sociali, generare problemi familiari, scolastici nei ragazzi, nei giovani che comunque sono vittime di questi fenomeni che sono devastanti. Probabilmente si comprendono questi fenomeni solo ed esclusivamente quando un familiare o un conoscente o comunque un soggetto che è molto vicino alla nostra cerchia sociale viene fatto oggetto di questi atteggiamenti vessatori, in quel caso si capisce qual è l'incidenza, il rilievo del bullismo sulla nostra società, perché quando un ragazzo, quando un giovane viene fatto oggetto di questi atti sconsiderati non piange soltanto questo giovane, questo ragazzo, ma soffre la famiglia, soffre il contesto sociale in cui abita, in cui è collocato, soffre la società, in una parola sola, quindi credo che l'intervento dell'Assemblea regionale legislativa sia più che pertinente, sia più che utile, anzi, diciamo che era necessario. Gli obiettivi di questa legge sono senza ombra di dubbio encomiabili, partono dalle politiche attive con Piani formativi, con l'informazione, perché un corretto agire per contrastare il fenomeno parte da una corretta informazione, un'informazione che deve andare a incidere e sul disvalore di questi comportamenti devianti e sulle conseguenze sociali, e non solo, di questi comportamenti. E ancora, questa legge cerca di mettere in campo, punta, progetta politiche di monitoraggio, di valutazione, di prevenzione e azioni anche a tutela delle vittime, con misure in ambito scolastico, in ambito sanitario, con la previsione di un tavolo di coordinamento sul bullismo e sul Cyberbullismo. Io credo che questa legge faccia veramente onore a questa Assemblea, che ha dimostrato la sensibilità e sta dimostrando la sensibilità necessaria per affrontare un fenomeno che va a incidere negativamente sul nostro contesto sociale. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie, Presidente. "La violenza è l'ultimo rifugio dell'incompetente", lo scriveva un romanziere del secolo scorso, grande indagatore di mondi altri, dell'iperuranio, di quei non luoghi quali oggi sono i luoghi del virtuale, del social, delle chat, quei non luoghi sui quali è difficile indagare e sui quali è difficile intervenire, e quei non luoghi, ci insegna qualcuno, sono popolati di legioni di imbecilli. Un grande antropologo sardo, in tempi non sospetti, parlava di "villaggio elettronico" e in quel villaggio elettronico purtroppo, oggi, a proposito dell'impossibilità di intervenire, gli educatori, i docenti, i catechisti, gli allenatori, i sindaci, gli assessori solerti, i legislatori sensibili, ahimè non hanno modo di agire, e lo dicono i dati, sono stati già narrati con molta esaustività, per una questione di fasce d'età, adolescenziale e giovanile, per una questione di genere; tutto ciò che è successo nel villaggio elettronico incontrollato in questi due anni attesta la gravità del problema. Pertanto questa legge giunge propizia, opportuna e urgente, dopo la legge 71 del 2017, in questi anni di pandemia, che hanno consentito anche ai pi�� piccoli, ai più esposti, ai più fragili, e i dati dicono che anche i bambini al di sotto dei 9 anni sono vittime di Cyberbullismo, ecco, questa legge oggi consente di intervenire in un campo che sotto il profilo legislativo non è sufficientemente indagato, per lo meno sul versante delle declinazioni regionali, stante alla legge 71. L'urgenza, l'opportunità di questa legge è già stata ampiamente rappresentata ed è nei termini della proposta. L'articolo 7 io invece lo accolgo in tutta la sua portata, perché chiama a raccolta tutti gli attori del villaggio reale, del villaggio elettronico, laddove la scuola da sola non ci riesce, laddove la dispersione scolastica in Sardegna ci restituisce dati eclatanti spesso corrispondenti, sotto il profilo delle reazioni psicofisiche e anche di salute pubblica dei discenti piccoli allievi, ecco, proprio in quei luoghi c'è una drammatica rispondenza tra chi lascia gli studi e chi è vittima o carnefice, forse, di fenomeni di Cyberbullismo. Ecco, con questa legge e con questo articolo 7 si chiamano a raccolta tutti gli attori del villaggio elettronico e reale e niente può essere più giusto e più opportuno ora. La scuola da sola non ce la fa, si deve intervenire sui percorsi di genitorialità e, vivaddio, ci sono soggetti del terzo settore che fanno tantissimo su questo, c'è una professionalità diffusa in Sardegna, anche nelle aree non metropolitane, a disposizione delle comunità educanti. Oggi il legislatore con questa proposta di legge condivisa, e il plauso non può che essere tale, dimostra quella stessa sensibilit��, andando a stanziare risorse che, credetemi, laddove ci si crede davvero nelle leggi buone, non sono mai misurabili e non sono mai sufficienti; io spero che sia questo l'abbrivio migliore per costruirli questi percorsi di comunità educante, per chiamare a raccolta nei villaggi reali elettronici tutti quelli che sono in grado di portare azioni di prevenzione, di tutela e di contrasto, perché arrivare dopo è davvero difficile. E poi questi non luoghi, oltre a quelli formalizzati del villaggio, nò, quelli istituzionali, la scuola, la parrocchia, l'oratorio, il comune, da soli questi luoghi non bastano, perché poi ci sono luoghi incontrollati e incontrollabili come la strada, la piazza. Ecco, il villaggio elettronico in tempi di iperconnessione è un non luogo, dove l'unico interfacce emotivo, anche per il bambino sotto i nove anni, faccio questa distinzione per ragioni di chiarezza, laddove il genitore non riesce a controllarlo, ecco, quei non luoghi diventano luoghi di una sovraesposizione rispetto ai fenomeni di Cyberbullismo. Quindi dico, non mi dilungherò oltre, volevo solo manifestare la mia appassionata adesione a questa proposta di legge che giunge davvero puntuale, perché è urgente intervenire ora per continuare a prevenire, e insisto su una necessità, che è quella di non lasciare sole le famiglie, perché spesso succede che in qualche modo i genitori siano non dico attori di processi incontrollabili, ma non hanno neanche gli strumenti per poter intervenire, quindi il luogo formale della scuola, sul quale spesso si interviene, presso le Forze dell'ordine e della Polizia postale fanno incontri coi docenti, coi discenti, ma poi bisogna intervenire sulla famiglia, sui legislatori che non vogliono ascoltare e che non sono interessati alla questione!...

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Corrias, siccome è molto piacevole ascoltarla, almeno per quanto mi riguarda, chiedo ai colleghi di fare almeno silenzio. Può concludere, grazie.

CORRIAS SALVATORE (PD). Sì, non mi dilungherò oltre, non voglio tediare l'Aula oltremodo, volevo solo portare una testimonianza che è di plauso e di ringraziamento per gli estensori di questa legge, nei termini in cui serve anche a stimolare la sensibilità di quest'Aula, anche quando magari non ha tutto l'interesse ad ascoltare o a condividere certi processi partecipativi, il fatto che da una Commissione venga fuori una legge di tutti non è mica da poco, utile appunto a prestare la giusta attenzione in tempi di fragilità in questa società che cambia e che cambia troppo in fretta, che non possiamo non avere e che con questa legge invece stiamo dimostrando di avere tutta. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Annalisa Mele. Ne ha facoltà.

MELE ANNALISA (Riformatori Sardi). Grazie, Presidente. Ormai, a questo punto della discussione, tutto è stato detto, sono state fatte delle riflessioni molto importanti, la maggior parte condivisibili, io però voglio innanzitutto ringraziare i propositori di questa legge, infatti quella che ci accingiamo ad approvare è una legge che è frutto dell'accorpamento della legge numero 16 e numero 109 proposte dai colleghi Piras e Comandini. In questa legge si è affrontata, come si è detto in tutti i modi, una problematica che colpisce i più giovane e che purtroppo è in continua ascesa, una legge molto buona, una legge dove vengono anche specificati degli interventi particolari, come per esempio la campagna informativa, la campagna all'uso consapevole dal web, progetti di educazione alla legalità, però io vorrei soffermarmi solo su un punto, e cioè che secondo il mio parere è fondamentale che ci sia nella scuola, fin dai primi anni di scolarità, la figura dello psicologo, perché la figura dello psicologo sicuramente potrebbe prevenire tutte quelle devianze che si vanno poi a verificare, anche a sfociare in situazioni anomale come quella del bullismo e del Cyberbullismo, però la figura dello psicologo è quella che previene non solo queste situazioni ma anche tante altre situazioni che portano ad esempio ai disturbi alimentari, all'aumento della depressione e dell'ansia dei bambini, quindi secondo me la figura dello psicologo è centrale nell'affrontare questa grave problematica. Io inoltre auspico che la Giunta lavori in modo celere e che si istituisca subito il tavolo di coordinamento per individuare quelle che sono le modalità di attuazione, e poi un'altra cosa, auspico anche che venga previsto un incremento del fondo previsto in questa legge, perché secondo me queste risorse sono piuttosto esigue per un progetto così ambizioso. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Manca. Ne ha facoltà.

MANCA IGNAZIO (LEGA). Grazie, Presidente. Ringrazio intanto i proponenti della proposta e condivido in toto quanto ha già espresso chi mi ha preceduto, in particolare l'onorevole Piras e il collega della seconda Commissione Comandini, che già nella precedente legislatura si era occupato del problema. Il dibattito è stato esaustivo, io mi sono prenotato come primo ma parlerò forse come ultimo quindi si è già detto un po' tutto, cercherò di porre all'attenzione dell'Aula solo delle brevi riflessioni. Intanto mi sia consentito di esprimere un certo rammarico per il ritardo con cui arriva in Aula questa proposta, posto che la materia in esame riguarda una categoria fragile dei nostri ragazzi, che se non educati ed informati per tempo vanno ad implementare quali vittime o soggetti attivi le file di diversi, che dovranno farsi largo in un mondo scolastico sportivo, lavorativo, tutt'altro che benevolo e facile per i soggetti più deboli. Se è pur vero che anche in passato è esistito il fenomeno del bullismo scolastico, oggi la sua diffusione è alimentata dalla forza dirompente dei social, in grado di controllare e quindi incidere sui comportamenti della società, specie tra i più giovani; non sempre i messaggi vengono correttamente lanciati o allo stesso modo recepiti. Subentra, a questo proposito, l'importanza educativa, che attraverso la guida al corretto uso dei social network, famiglia, scuola, oratori, società sportive e ricreative devono svolgere. Di vitale importanza è infatti la prevenzione di tali fenomeni di vera e propria oppressione fisica e psicologica, che singolarmente o in gruppo viene riservata verso un soggetto più debole, la cosiddetta vittima. Tralascio sulle conseguenze che tali fenomeni, se ripetuti ed estesi ad altri ambiti, possono avere in futuro, in molti casi si tratta di segni indelebili, che arrecano danni permanenti sulla psiche del minore a cui non è stato consentito di maturare serenamente le sue esperienze di vita, specie durante l'adolescenza. Ben venga dunque questa norma, ben venga il tavolo tecnico di coordinamento istituendo, qui non mancherà di certo la collaborazione di tutti i soggetti e gli enti preposti. Richiamata dalla norma l'importanza sul tema da parte delle società sportive dilettantistiche, mi sia consentito evidenziare a tutta l'Aula e agli Uffici competenti l'ennesima richiesta da parte della seconda Commissione di convocazione della Giunta per il Regolamento, onde addivenire alla modifica dell'articolo 27 del Regolamento stesso. Infatti, il medesimo, nel ripartire le competenze delle singole Commissioni attribuisce lo sport alla Commissione sanità anziché alla cultura, la richiesta da tempo, penso almeno un anno, formalizzata è rimasta ad oggi inascoltata, la legislatura volge al termine senza che lo sport abbia trovato ad oggi la dovuta collocazione. Questa premura dimostra quanta attenzione sia riservata allo sport, al quale si richiede oggi di offrire educatori in grado di favorire la crescita dei nostri giovani. Amen.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Elena Fancello. Ne ha facoltà.

FANCELLO ELENA (PSd'Az). Volevo chiedere garanzie al Presidente riguardo la nomina del Garante dell'infanzia e dell'adolescenza visto che è previsto all'articolo 7 al comma 3 della lettera b). Ecco, su questo io vorrei che ci fossero date delle garanzie nel merito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÉ (M5S). Presidente, forse ho capito male. Io ho ascoltato in questo momento, non sono intervenuto fino adesso, sono stata zitta, ma io ho ascoltato in questo momento una richiesta da parte della maggioranza che chiede di nominare il Garante dell'infanzia quando sono loro che sono tre anni che lo devono nominare! Sono loro che devono nominare il Garante dell'infanzia da tre anni, e noi stiamo chiedendo da tre anni questa nomina e adesso intervengono sgridandosi e ricordando a loro stessi che devono nominare! È un circo! Questa cosa è un circo Presidente! Davvero, non si può sentire!

PRESIDENTE. Onorevole Manca, le chiedo di contenere…

Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, io non utilizzerò le parole della collega Manca, nei confronti della quale ho molta stima, non dirò che è un circo, però mi permetta di dire che è una richiesta molto singolare. Io fino a prova contraria pensavo che la collega Fancello facesse parte di questa maggioranza, adesso ho il dubbio che effettivamente non ci sia qualche ulteriore scricchiolio che fa scivolare qualche sedia verso altri lidi. Allora, francamente, trattando la materia con estrema razionalità, mi chiedo se effettivamente la richiesta sia stata fatta oppure no, cioè, ho sentito bene oppure no, Presidente? La collega Fancello le ha chiesto garanzie sulla nomina del Garante dell'infanzia e dell'adolescenza, ho capito bene? Mi pare fosse questa la richiesta. Allora, io mi associo alla richiesta della collega Fancello, che il Presidente dia garanzie di tempestiva nomina del Garante dell'infanzia e dell'adolescenza. Grazie.

PRESIDENTE. Posso dire una cosa prima di dare la parola all'onorevole Giampietro Comandini? Vi state rivolgendo al Presidente che attualmente sta dirigendo i lavori dell'aula e sapete benissimo che non è il Presidente ma il Vicepresidente, come lo è Giampietro Comandini, a cui dò la parola, io posso solo garantire di riferire al Presidente.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io voglio riportare l'Aula in quel clima positivo che abbiamo riscontrato durante la discussione della proposta di legge, per cui non mi rivolgo a lei, collega Vicepresidente, però mi rivolgo agli autorevoli colleghi che sono i Capigruppo di maggioranza, ai quali mi posso rivolgere visto che in qualche modo svolgono un'azione di coordinamento e di sintesi nella maggioranza. Onorevole Fancello, io voterò l'ordine del giorno con lei, non ho nessuna difficoltà, noi da questa parte ne abbiamo presentato tantissimi, chiedo soltanto ai colleghi della maggioranza, ai Capigruppo e a ogni collega della maggioranza, che questo Consiglio regionale, unico in Italia, ripeto, unico in Italia, in questo momento non ha il Difensore civico, non ha il Garante dei detenuti e non ha il Garante per l'infanzia, quindi non è un problema di Garante per l'infanzia. Questa maggioranza ha stabilito, unico Consiglio regionale in Italia, che è priva di garanti nei confronti delle persone più deboli ed indifese, quindi non è un aspetto legato a questa legge, è una vostra scelta politica. Quindi, onorevole Fancello, che rispetto e ammiro anche la sua sensibilità nei confronti di questa legge e di altre leggi che abbiamo su questo aspetto, fatevi una domanda e datevi una risposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRU' MARIA LAURA (LEU-Demos-Possibile). Io intervengo perché effettivamente quello che hanno detto la collega Manca, il collega Comandini e la collega Pinna, lo stiamo sottolineando davvero da diversi anni. C'è un problema urgente che è lungo ormai da due anni, perché il Garante dei detenuti, tra l'altro apro e chiudo parentesi, a Oristano c'è stato l'ennesimo suicidio in carcere da poco ed è necessario nominare queste figure, perché altrimenti sia per quanto riguarda il Garante dell'infanzia che il Difensore civico, si sottolinea che questa maggioranza è poco attenta alle persone più deboli e più fragili, in un contesto storico e politico in cui è necessario essere attenti alle persone più deboli e mettere in campo assolutamente tutti gli strumenti di tutela per queste persone. Quindi ben venga che l'onorevole Fancello abbia sottolineato alla sua stessa maggioranza e quindi al presidente Pais, perché lo dobbiamo ricordare bene oggi, è responsabilità ormai da un anno del presidente Pais di effettuare queste nomine e vanno fatte immediatamente. Quindi, Presidente, io so che lei è una persona in gamba, so quanto tiene anche lei a questi temi, si faccia da portavoce al Presidente e per conto di tutta l'Aula insista perché queste nomine vengano fatte il prima possibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Soltanto per apprezzare il sollecito che ha fatto la collega Fancello, che non si tratta né di scricchiolio di maggioranza perché probabilmente le elezioni sono passate da poco, quindi non mi sembra che converrebbe a nessuno provare a cambiare senza fare altre valutazioni di questo tipo, però cogliamo l'aspetto che delle nostre colpe che continuiamo ad avere anche nei posti di potere e di ruoli particolari, ancora uomini che sono stati eletti dalla passata Amministrazione regionale. Noi siamo veramente bravi in questo, quindi il sollecito che ha fatto la collega va proprio nella direzione per dire: "Iniziamo a fare anche qualche passo importante, come nominare questo e pensare anche quanto prima di ricoprire tutti quei ruoli che oggi sono vacanti, e non solo?" Ecco io ne apprendo l'aspetto propositivo del termine, intanto non era per mettere in difficoltà nessuno, se qualcuno l'ha colto in questo senso, ma era semplicemente per invitare il Presidente che adesso è assente, ma col quale comunque abbiamo interloquito, che quanto prima verrà fatta questa nomina. Quindi era soltanto per dire che sarà fatta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Presidente, io non vorrei contribuire a spostare l'attenzione di un dibattito su una legge importante come quella che ha affrontato il Consiglio regionale, su un aspetto che per quanto altrettanto importante, però rischia di distrarci. Però, onorevole Orrù, mi consenta, non possiamo dire che sia colpa del Presidente del Consiglio, lei sa benissimo che il Presidente del Consiglio esercita dei poteri sostitutivi quando il Consiglio regionale non svolge le sue funzioni e quindi il compito di supplenza del Presidente del Consiglio regionale si esercita a partire dalla sua inerzia, anche dalla sua inerzia come consigliere regionale. Inerzia che appartiene a tutta l'Assemblea legislativa, lei compresa, quindi prima di puntare il dito contro qualcuno credo che sarebbe corretto da parte sua svolgere una autocritica più seria della critica che svolge. Per quanto riguarda invece il richiamo che con la sua iniziativa…

PRESIDENTE. Onorevole Saiu, si rivolga al Presidente, rimanga all'interno dell'argomento.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Ho ceduto alla provocazione, mi scuserà, è una provocazione politica e, ahimè, non ho resistito. Però condividendo anche l'iniziativa che ha voluto assumere l'onorevole Fancello, che è un richiamo certamente prima alla maggioranza, questo non nascondiamocelo, credo che dal suo punto di vista, onorevole Fancello, lei abbia fatto bene, io condivido l'iniziativa dell'onorevole Fancello, non condivido lo strumento che ha scelto per porre una questione che dal mio punto di vista, certamente in maggioranza, insieme alle altre che richiamava anche l'onorevole Mula dobbiamo affrontare mi auguro il prima possibile, ecco perché per questa ragione… ah ecco non l'ha presentato, chiedo scusa, benissimo.

Allora, condivido l'iniziativa che l'onorevole Fancello ha assunto di porre la questione nel dibattito del Consiglio regionale, ma di non presentare l'atto rimandando a un dibattito che certamente dovrà vedere impegnate le forze di maggioranza nel dare quelle risposte e nell'assecondare quelle sollecitazioni che ci arrivano un po' da ogni parte richiamandoci al senso di responsabilità che tutti noi dobbiamo rispettare, ma anche e soprattutto ribadendo la necessità che il dibattito di oggi ritorni su un testo che davvero è più importante di qualunque polemica strumentale che l'opposizione cerca di alimentare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU-Demos-Possibile). Io spero che il collega Saiu faccia meglio l'Assessore dei trasporti rispetto a come svolge il ruolo di Capogruppo.

(Interruzioni)

Io volevo ricordare all'onorevole Saiu che i nuoresi già avevano espresso un giudizio sul suo operato alle ultime elezioni politiche.

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, non per rispondere a nessuno.

COCCO DANIELE (LEU-Demos-Possibile). Non voglio rispondere a nessuno, ma volevo stigmatizzare, si dice cos��, l'intervento dell'onorevole Saiu, perché io chiedo a lei, Vicepresidente, Presidente in questo momento, che fornisca all'onorevole i manuali che ci avete dato sul funzionamento del Consiglio, perché capisca in capo a chi stanno le nomine. Questa nomina è stata richiesta ripetutamente, in maniera insistente e quasi pedante solo dalle opposizioni e ancora non è stata fatta e quel ruolo è vacante ed è un ruolo fondamentale, è un ruolo fondamentale per tutte le ragioni che sono state ben rappresentate dai colleghi che mi hanno preceduto prima.

(Interruzioni del consigliere Pierluigi Saiu)

COCCO DANIELE (LEU-Demos-Possibile). Qui l'unico in grado di studiare è lei, le dicevo, onorevole Saiu, mi faccia parlare, oppure torni a Nuoro a farsi dare un altro giudizio rispetto al 2 meno meno che le hanno dato qualche mese fa.

PRESIDENTE. Devo sospendere i lavori se è questo che volete. Onorevole Cocco, entri nel merito dei lavori.

COCCO DANIELE (LEU-Demos-Possibile). Il merito è questo, che noi siamo pronti da oggi a votare l'ordine del giorno della collega Fancello, però è chiaro che chiediamo a noi stessi e a loro se hanno capito qual è il ruolo del Presidente del Consiglio, il ruolo dei singoli consiglieri regionali, il ruolo della maggioranza e il ruolo dell'opposizione, questo vorremmo capire, poi noi lo stiamo dicendo da tre anni che va nominato il garante e qualcuno se ne è dimenticato.

PRESIDENTE. Allora, chiariamo questo aspetto, l'ordine del giorno non è presentato ufficialmente e quindi stiamo parlando del niente, chiaro?

COCCO DANIELE (LEU-Demos-Possibile). Lo facciamo nostro!

PRESIDENTE. Questo è un altro aspetto, però andiamo avanti, visto che tutti avete ribadito l'importanza di questa norma, credo che sia importante andare avanti se vogliamo andare avanti, altrimenti sospendiamo.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Stara. Ne ha facoltà.

STARA FRANCESCO (UDC-Sardegna al centro). Mi ha anticipato. Io volevo dire di attenersi all'ordine del giorno, perché se qua ogni volta noi iniziamo a parlare di altro, qui finiamo il giorno dopo. Abbiamo una serie di punti all'ordine del giorno che dovremmo votare e anche abbastanza velocemente, abbiamo anche una "102" che sta entrando oggi, all'unanimità è stata deliberata nelle Commissioni, abbiamo fretta di lavorare tutti insieme perché è questo che ci sta chiedendo la gente, cioè di essere celeri, non perdiamo tempo magari in ordini del giorno che non sono inseriti, che giustamente sono importanti, perché quello che ha detto la Fancello è importantissimo, però non apriamo un dibattito perché uno ha detto una cosa, si apre un dibattito e perdiamo due ore, perché non è possibile continuare, già ne facciamo pochi Consigli, se dobbiamo ogni volta fare il solito teatrino, sinceramente scusate, ma io non ci sto, ho anche il mal di testa, mi son preso una pastiglia, ma sentire ripetere le stesse cose cento volte, ragazzi, la Sardegna ha bisogno di smart, di accelerare qui, perché abbiamo avuto l'altro giorno i pastori, oggi abbiamo quelli delle scuole, domani avremo gli agricoltori e chi più ne ha più ne metta. Se qui stiamo a perdere tempo, ore, non risolviamo niente, a questo vi invito signori, cari onorevoli.

Discussione e approvazione del testo unificato "Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo" (PL16-PL109/A).

PRESIDENTE. Credo, onorevole Stara, che il suo pensiero sia condiviso da tutti, siamo qua per lavorare per il popolo sardo con celerità e con passione, è chiaro che ogni tanto il dibattito va a finire su determinati canali, ma bisogna cercare di contenerlo e chiedo all'Aula appunto di andare avanti, di iniziare chiudendo il dibattito su questo argomento. Se l'Assessore vuole intervenire in merito, altrimenti dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Comunico che il consigliere Michele Ennas è rientrato dal congedo.

Passiamo all'esame dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. Emendamento numero 15, parere favorevole, numero 5 invito al ritiro, emendamento numero 11 parere favorevole, emendamento numero 12 parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA (UDC-Sardegna al centro), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 1 e sugli emendamenti.

È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (LEU-Demos-Possibile). Solo per illustrare brevemente l'emendamento che tende a sottolineare alcuni aspetti che sono comunque previsti dalla norma nazionale e che richiamano la Convenzione internazionale dei diritti sull'infanzia, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, della Costituzione italiana e di quanto disposto dalla legge numero 71, appunto. Chiediamo con questo emendamento una piccola sottolineatura rispetto alla definizione di cyber bullismo inserendo in particolare anche il sexting, la cyber pedofilia e il revenge porn perché sono fenomeni assolutamente non residuali e sono in modo particolare quei fenomeni che hanno portato di recente nel corso degli ultimi anni molte ragazze, molte non alcune, molte ragazze e molti ragazzi perfino a intenzione suicidarie e al suicidio vero e proprio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 15. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

L'approvazione dell'emendamento numero 15 comporta la decadenza degli emendamenti numero 5 e 11.

Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 12. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. Il parere è favorevole su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA (UDC-Sardegna al centro), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 2 e sugli emendamenti.

Metto in votazione l'emendamento numero 16. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 6. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 8. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 7. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. Parere favorevole sull'emendamento numero 17 e invito al ritiro sull'emendamento numero 4.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA (UDC-Sardegna al centro), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 3 e gli emendamenti.

È iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU-Demos-Possibile). Presidente, intervengo per chiedere all'onorevole relatore se può valutare la possibilità di proporre un emendamento orale per inserire all'articolo 3, comma 1, una lettera i) che ricomprenda le formazioni sociali non ricadenti nella lettera d), che sono quelle degli enti del terzo settore, ma quelle associazioni di comprovata e antica attività e competenza in campo educativo che potrebbero rientrare tra i beneficiari dei contributi. Perch�� vi sono associazioni, ripeto, molto antiche ad affermate, sia in Italia che in tutto il mondo, che svolgono un servizio educativo importante e potrebbero concorrere anche esse a raggiungere gli scopi che si prefigge la legge. Quindi io chiedo al relatore la valutazione di un simile emendamento orale, per l'inserimento di questa lettera ulteriore.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (LEU-Demos-Possibile). Presidente, sull'emendamento numero 4, per il quale l'onorevole Piras chiede il ritiro. Volevo spiegare che stiamo chiedendo di posporre la lettera a) rispetto alla lettera b), perché si parla di istituzioni scolastiche e dopo di Comuni. Io ritengo che anche dopo tutti gli interventi che abbiamo fatto in Aula, mettendo in evidenza l'importanza del coinvolgimento prioritario delle istituzioni scolastiche, si tratta solo di dare un questa priorità alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e, poi, alla lettera b) mettere i Comuni in forma singola e associata. Mi sembrava assolutamente importante.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, io chiederei al collega Deriu, se possibile, Roberto, cioè avere quello che tu hai detto oralmente, certo capisco che è un emendamento orale, se lo potessimo vedere su carta, insomma, per dargli una valutazione anche immediata, senza perdere molto tempo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Andrea Piras. Ne ha facoltà.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Presidente, giusto per chiedere un minuto di sospensione in aula, per vedere questo emendamento proposto dall'onorevole Deriu.

PRESIDENTE. Sia l'uno che l'altro, ci sono state due richieste, una fatta dall'onorevole Deriu e una fatta dall'onorevole Caddeo, che riguarda l'inversione credo delle lettere.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Vabbé, chiedo due minuti di sospensione!

PRESIDENTE. Va bene. Il Consiglio è sospeso per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 07, viene ripresa alle ore 13 e 14.)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

PRESIDENTE. Quindi, siamo all'articolo 3.

Metto in votazione l'emendamento numero 17. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento numero 4, c'�� un invito al ritiro.

CADDEO LAURA (LEU-Demos-Possibile). Non lo ritiro.

PRESIDENTE. Non lo ritira.

Per esprimere il parere sull' emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore di maggioranza.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Ma, considerando che nella sostanza non cambia la questione, però se l'onorevole Caddeo ci tiene a fare questa inversione, potremmo anche ritenere favorevole l'emendamento numero 4, da parte nostra.

PRESIDENTE. Sì, anche perché è irrilevante, comunque, vabbé!

Metto in votazione l'emendamento numero 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Mi dicono che c'è un emendamento orale dell'onorevole Deriu.

Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore di maggioranza.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Sì, l'emendamento dell'onorevole Deriu è così scritto, all'articolo 3, comma 1, dopo la lettera h) è aggiunta la seguente h bis): "le associazioni educative giovanili che abbiano svolto attività da almeno dieci anni", con parere favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento orale dell'onorevole Deriu. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4. All'articolo 4 è stato presentato l' emendamento numero 13.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore di maggioranza.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza.

Sull'emendamento numero 13 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facolt�� di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA, Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Parere conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 13. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'articolo 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'articolo 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 6. All'articolo 6 è stato presentato l'emendamento numero 14.

Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore di maggioranza.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 14 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA, Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Parere conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 14. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'articolo 6. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 7. All'articolo 7 sono stati presentati gli emendamenti numero 9, 3 e 1.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore di maggioranza.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 3 c'è l'invito al ritiro; sugli emendamenti numero 9 e 1 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA, Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Parere conforme.

PRESIDENTE. Quindi sull'emendamento numero 3 c'è un invito al ritiro? Ritirato!

Metto in votazione l'emendamento numero 9. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'articolo 7. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 8. All'articolo 8 è stato presentato l'emendamento numero 18.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore di maggioranza.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 18 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA, Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Parere conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 18. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'articolo 8. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 9. All'articolo 9 è stato presentato l'emendamento numero 10.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore di maggioranza.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 10 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA, Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Parere conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 9. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 10. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 10. All'articolo 10 è stato presentato l'emendamento sostitutivo totale numero 19.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore di maggioranza.

PIRAS ANDREA (LEGA), relatore di maggioranza. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA, Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Parere conforme.

Metto in votazione l'emendamento numero 19. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'articolo 11. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato 16/109 A.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRU' MARIA LAURA (LEU-Demos-Possibile). Presidente, siccome mi sembra di capire che nella Capigruppo, io mi scuso sono arrivata in ritardo, si portava diciamo lo stanziamento per il supporto organizzativo dei servizi per i ragazzi con disabilità, volevo sapere se riusciamo a portarlo in Aula subito, nel primo pomeriggio.

PRESIDENTE. Primo punto di questo pomeriggio.

La seduta è tolta. Il Consiglio è convocato per questo pomeriggio alle ore 16.

La seduta è tolta alle ore 13 e 30.