Interrogazione n. 1645/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1645/A

(Pervenuta risposta scritta in data 22/03/2023)

COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di rinnovo contrattuale 2019-2021 e riclassificazione del personale della Regione autonoma della Sardegna.

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I sottoscritti,

premesso che:
– il rapporto di lavoro per il personale dipendente dell’Amministrazione e degli enti regionali è disciplinato dal contratto collettivo regionale, siglato in accordo tra i sindacati e il CoRaN;
– ad oggi, il contratto 2019-2021 è scaduto e non rinnovato e quello per il triennio successivo si avvia alla scadenza;

considerato che il protrarsi per un lunghissimo periodo del blocco della contrattazione ha determinato una erosione del potere d’acquisto degli stipendi (del 4 per cento circa) e se consideriamo che per molti dipendenti lo stipendio è l’unica risorsa della famiglia in quanto monoreddito, è improrogabile l’esigenza di riconoscere immediatamente gli adeguamenti della retribuzione all’aumento del costo della vita;

apprese le dichiarazioni dell’Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione circa l’intenzione di avviare la riclassificazione del personale, il quale riferisce che “dopo 21 anni arriva la riclassificazione del personale. Finalmente utilizziamo questo strumento fondamentale per una Regione più efficiente e il riconoscimento per la professionalità dei dipendenti”;

riconosciuto che non è più rinviabile il tema della riclassificazione del personale, da tempo invocato come uno degli snodi centrali per il rinnovamento dell’Amministrazione e tenuto conto che, negli indirizzi delle Giunte avvicendatesi nel corso degli anni, si fa ad esso specifico riferimento, con la finalità di renderlo maggiormente aderente alle esigenze dell’Amministrazione che necessita sempre più di profili professionali elevati, specifiche competenze, in grado di fare fronte alla maggiore complessità delle funzioni dell’Amministrazione nell’attuale contesto, anche in considerazione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha determinato un profondo mutamento quali-quantitativo delle prestazioni del personale, e la necessità del lavoro agile;

ritenuto che tutti i dipendenti in servizio devono avere pari opportunità di crescita professionale e di ricollocazione nell’ambito del nuovo sistema classificatorio e nel contempo creare finalmente le basi per un sistema di percorsi di carriera e di miglioramento professionale certi;

tuttavia è doveroso sottolineare che affrontare in questo momento la riclassificazione del personale farebbe slittare il rinnovo contrattuale (2019-2021) non prima, nei migliori dei casi, dell’anno prossimo, inoltre, per poter procedere con la riclassificazione del personale occorrerebbe definire il rinnovo contrattuale, questo per avere una base di partenza già consolidata ed aggiornata anche dal punto di vista economico, anche al fine di stabilire i differenziali economici;

appreso che il 4 agosto 2022 si è tenuta la riunione indetta dall’Assessore al personale per audire le organizzazioni sindacali su “confronto per arrivare ad una proposta unitaria da presentare al CoRaN, obiettivo comune la crescita professionale della Regione”;

visti i resoconti dell’incontro, divulgati dalle organizzazioni sindacali, emerge che è assolutamente necessario:
– avviare un percorso per la riclassificazione del personale ma senza creare ulteriori ritardi nella chiusura del rinnovo del CCRL 2019-2021, ormai non più prorogabile, deve essere fatto nel più breve tempo possibile, insieme al lavoro agile e con un rimando all’avvio della riclassificazione;
– al fine di pervenire in tempi brevi alla sottoscrizione dell’Accordo sul rinnovo contrattuale 2019-2021, la necessità di utilizzare la quota di circa 690 mila euro (indicata nel prospetto contabile del CoRaN sotto le voci “accessorio – rendimento” ed “oneri riflessi/Irap accessorio — rendimento” per l’anno 2021 del Comparto regione-enti “storico”, come residuo disponibile dopo l’adeguamento delle retribuzioni tabellari ed un incremento di euro 4,91 mensili dell’indennità di amministrazione) in maniera uniforme per tutti i dipendenti regionali interessati, compresi i lavoratori di Forestas, per riuscire ad ottenere un aumento paritario (sia per l’indennità di amministrazione che per l’indennità forestale) dì circa euro 9,25 mensili;
– prevedere, nella prossima omnibus 2, lo stanziamento per il rinnovo contrattuale del triennio 2022-2024, che erroneamente non è stato definito nella legge di stabilità regionale 2022;

vista la nota dell’Assessore, post incontro del 4 agosto 2022, dalla quale emerge che la proposta dei sindacati circa il rinnovo economico del contratto 2019-2021, non sia attuabile: “In seguito agli accertamenti effettuati dai Servizi Finanziari, è emerso che, a causa della allocazione differenziata delle somme destinate al rinnovo contrattuale 2019-2021 effettuata dalle due diverse leggi regionali, per la non uniforme condizione esistente prima del 21 luglio 2021, data di ingresso del personale di Forestas nel Comparto Regione-enti regionali, una delibera di Giunta che modificasse la destinazione delle risorse rispetto ai destinatari previsti dalle rispettive norme di legge non sarebbe stata legittima, essendo invece necessaria una modifica normativa”;

considerato ulteriormente che, dagli ultimi incontri tra il CoRaN e le organizzazioni sindacali e, in particolare, nell’ultimo incontro del 21 settembre scorso che ha visto le parti impegnate in un accurato approfondimento che ha portato all’elaborazione della bozza di contratto, trasmessa al CoRaN il 24 settembre 2022, sembrava superare tutte le problematiche affrontate;

appreso ulteriormente che nella riunione del 14 ottobre 2022 che avrebbe dovuto portare all’accordo conclusivo, l’organo tecnico ha espresso posizioni distanti sui temi e soluzioni da quelle discusse nell’ultimo mese, relative ad aspetti molto importanti e che rientrano pienamente nella parte economica del CCRL, in particolare i temi principali sono:
– l’integrazione dell’articolo sul Fondo per le Progressioni (se chiarisca la specifica natura e se impedisca quindi le decurtazioni sulla base del decreto legge n. 75 del 2017 viste quest’anno in Regione ed in Enas);
– la riformulazione dell’articolo sul Fondo per la retribuzione di rendimento (che stabilisca un termine per la procedura di valutazione e che garantisca l’erogazione di un acconto della retribuzione di rendimento entro il mese di aprile);
– la modifica dell’articolo 68 sui livelli economici (nel comma 5 relativo all’assegno personale in caso di Progressione verticale, prevedendo la non riassorbibilità dello stesso);

considerato che su tutti e tre gli argomenti il CoRaN ha mantenuto riserve e dubbi, con l’aggravante di non aver inviato, prima della riunione, un proprio testo di sintesi, come se gli accordi raggiunti nella riunione del 21 settembre fossero stati cancellati e l’incontro mai avvenuto e come se le organizzazioni sindacali non avessero mai proposto testi incisivi e puntuali;

considerato, infine, che tale situazione di paralisi si riflette negativamente su tutto il comparto, pur riconoscendo all’Assessore al personale un impegno puntuale e la volontà di risolvere l’impasse,

chiedono di interrogare, l’Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione, per sapere:
1) se non ritenga prioritario ed urgente dare indicazioni al CoRaN affinché elabori in tempi brevissimi una proposta aggiornata e conclusiva per la definizione dell’accordo, necessaria per chiudere il contratto 2019-2021, ormai scaduto;
2) se non ritienga opportuno accelerare sulla previsione e stanziamento delle necessarie risorse finanziarie per il contratto 2022-2024 e, nel contempo, stabilire criteri e modalità per la riclassificazione del personale.

Cagliari, 18 ottobre 2022

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