Interrogazione n. 1654/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1654/A

CERA – COCCIU – TALANAS – TEDDE, con richiesta di risposta scritta, sul grave ritardo nell’approvazione del Piano di ricomposizione fondiaria nell’agro di Marrubiu, Terralba ed Uras a causa della presenza di terreni gravati da usi civici.

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I sottoscritti,

premesso che:
– oltre 30 anni fa nell’ambito di due interventi di bonifica integrale irrigua posti in essere dal Consorzio di bonifica dell’oristanese su circa 2.000 ha di territorio, nei Comuni di Marrubiu, Terralba e Uras (PAC 23/8099 e PAC 23/503), veniva prevista la realizzazione di un Piano di ricomposizione fondiaria del territorio, con oneri a carico dell’ex Agensud per circa 1,5 miliardi di lire;
– tale piano di ricomposizione fondiaria – finalizzato al superamento della frammentazione dei fondi rustici che da sempre impone un gravoso freno allo sviluppo dell’area in questione veniva realizzato nei primi anni ’90 con l’immediato consenso dei proprietari interessati e con il coinvolgimento di ben 1.650 ditte, portando all’assegnazione di 1.450 lotti;
– tuttavia, il completamento del piano e la sua definitiva e formale approvazione non ha potuto allora veder la luce a causa della patologica assenza di titoli di proprietà, superata solo diversi anni dopo, in seguito alla modifica della normativa nazionale e regionale in materia di riordino fondiario ed al mutato orientamento giurisprudenziale che equipara il possessore ultraventennale del fondo al proprietario, anche in assenza di una sentenza dichiarativa di tale diritto;
– peraltro, a causa del notevole lasso di tempo trascorso dall’assegnazione dei fondi, si è resa necessaria una nuova indagine fondiaria volta ad identificare le innumerevoli modifiche intervenute, seguita dalla redazione di tutti i documenti previsti dalla normativa per l’approvazione del piano da parte dell’Assessore regionale, tutte attività rese possibili solo grazie al finanziamento di euro 300.000 concesso dall’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale nel 2016, proprio per il completamento dei riordini fondiari in corso (Det. Dir. Serv. Strutture e infrastrutture n° 21202/798 del 30 dicembre 2016 – legge regionale 5 dicembre 2016, n. 32 articolo 1, comma 20, DG n. 65/33 del 6 dicembre 2016);
– a valere su tale finanziamento il Consorzio di bonifica dell’oristanese ha avviato il progetto di “Completamento del Riordino Fondiario di Marrubiu, Terralba e Uras (PAC 23/503 e PAC 23/8099)”, in accordo con i proprietari consorziati predisponendo gli elaborati propedeutici alla pubblicazione del Piano, così come previsto dall’articolo 26 del regio decreto del 1933, effettuando un nuovo censimento delle particelle ed una nuova ricognizione degli effettivi possessori delle nuove assegnazioni, arrivando nell’estate del 2019 ad effettuare una pre-pubblicazione del piano;

considerato che nonostante il lavoro svolto dal consorzio ed il consenso dei proprietari non si è potuto provvedere ad approvare il piano perché all’interno del perimetro di intervento risultano presenti circa 600 ha (su 2.000 ha) di aree gravate da uso civico intestate ai Comuni di Marrubiu e Uras per le quali non risultava più possibile l’eliminazione o lo spostamento del vincolo a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 178 del 26 agosto 2018, che dichiarava l’illegittimità costituzionale degli articoli 13, comma 1, 29, comma 1, lettera a), 37, 38 e 39 della legge regionale 3 luglio 2017, n. 11, giudicati in contrasto con la legge n. 1766 del 1927 e con il regio decreto n. 332 del 1928;

dato atto che tali vincoli impediscono di fatto l’approvazione del piano e quindi la regolarizzazione di tutte le aree assegnate, comprese quelle senza vincoli, con grave danno per i proprietari che attendono tale provvedimento da oltre trent’anni, ed un senso di frustrazione a dispetto di tutti i soldi spesi dallo Stato e dalla Regione e tutto l’impegno posto dal consorzio;

ritenuto che:
– sia necessario rimuovere tale criticità anzitutto per i cittadini interessati dal riordino fondiario, i quali risultando privi del diritto di proprietà sui nuovi lotti assegnati, si trovano nell’impossibilità di alienare i fondi e di richiedere ed ottenere mutui ipotecari su tali immobili. Gli stessi agricoltori hanno, inoltre, enormi difficoltà nel conseguimento di premi comunitari loro spettanti;
– tutto ciò ha comportato e continua a comportare un immane limite, oltreché il principale ostacolo, agli investimenti di miglioramento del territorio e delle aziende agricole e rappresenta un insormontabile freno al progresso economico dell’intera area;

evidenziato, inoltre, che tale condizione di stasi improduttiva crea gravi problemi anche al catasto pubblico in quanto la situazione formalizzata nel Registro immobiliare risulta non corrispondere a quella reale ed inoltre continua ad essere caratterizzata da un eccesso di parcellizzazione dei fondi oltre che dalla mancanza di volturazione delle aree adibite a strade e ad altre opere pubbliche in favore del demanio;

appurata la non meno importante problematica causata dalla presenza, nell’area interessata dal Piano di ricomposizione fondiaria, di numerose costruzioni, anche ad uso di civile abitazione, che risultano non accatastate ovvero con erronea attribuzione delle costruzioni ai vecchi proprietari;

considerato, infine, che le amministrazioni comunali interessate sollecitano da tempo una risoluzione della vertenza, promuovendo per questo specifico motivo riunioni, interlocuzioni con istituzioni e i cittadini e, da ultimo, l’Amministrazione comunale di Marrubiu ha promosso un incontro il 26 luglio 2022 alla presenza del Direttore del CBO, del Direttore del Servizio dell’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale e del funzionario responsabile del competente settore usi civici dell’Assessorato, nel quale sono stati individuati i possibili percorsi da attivare per la risoluzione della problematica in questione,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e la Giunta regionale per sapere:
1) se si è a conoscenza che il Piano di ricomposizione fondiaria realizzato dal Consorzio di bonifica dell’oristanese nell’agro di Marrubiu, Terralba ed Uras ormai da oltre 30 anni e finanziato prima dallo Stato e successivamente dalla Regione, non può essere portato a compimento formale con la sua approvazione a causa della presenza di terreni gravati da uso civico;
2) se si è a conoscenza che i cittadini stanno attendendo che la Regione trovi una soluzione a tale problema dopo il parziale annullamento della normativa regionale in materia di usi civici da parte della Corte costituzionale;
3) se ritengono opportuno convocare un tavolo di lavoro interistituzionale (Comune di Marrubiu, Terralba e Uras, Consorzio di bonifica e Regione) per definire modalità, fasi e tempi finalizzati a risolvere questa annosa problematica;
4) come intendono intervenire ed in quali tempi, per risolvere le problematiche segnalate.

Cagliari, 25 ottobre 2022

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