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Resoconto della seduta n. 159 del 06/07/2021

CLIX SEDUTA

Martedì 6 luglio 2021

Presidenza del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

La seduta è aperta alle ore 10 e 04.

Confronto consiglieri-Giunta regionale con svolgimento di interrogazioni a risposta immediata ex articolo 123 bis del Regolamento

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti siamo alla seconda seduta che riguarda il question time. Ricordo che l'interrogante ha a disposizione tre minuti, subito dopo risponderà un esponente della Giunta che ha cinque minuti di tempo e poi si hanno ulteriori due minuti per un'eventuale replica.

L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata ex articolo 123 bis del Regolamento.

Interpellanza numero 132.

Ha facoltà di formulare la sua domanda il consigliere Roberto Deriu.

DERIU ROBERTO (LEU). Presidente, l'interpellanza che ci impegna stamattina nasce dalla richiesta di istituzione di Commissione d'inchiesta consiliare presentata nel gennaio del 2020 e ancora all'attenzione della Presidenza per gli adempimenti del caso. La richiesta è by partisan, ha coinvolto moltissime colleghe e colleghi, e quindi tutti gli atti che sono conseguenti non sono atti da considerarsi di opposizione o di maggioranza. Questa non è un'interpellanza fatta per ragioni propagandistiche, noi riproponiamo nuovamente il tema iniziato appunto in una discussione che inizia nel 23 novembre 2020, la data della presentazione della interpellanza, nella quale con le altre colleghe e colleghi noi interroghiamo la Giunta sulle iniziative che si vogliono intraprendere in merito al problema dei giovani che non studiano e non lavorano. Un tema fondamentale, perché è il tema che riguarda anche l'emergenza educativa post Covid, l'emergenza occupazionale post Covid, ed è il tema di una ripartenza che può avvenire o con un investimento sulle giovani generazioni, oppure nell'indifferenza di esse e quindi nella preparazione di un futuro assai poco favorevole all'intera società. Un insieme di misure di lungimiranza noi vorremmo dalla Giunta regionale, ma ancor di più noi vorremmo una favorevole legislazione e un impegno nel dibattito culturale e politico del Consiglio regionale, per cui al di là della necessità ovviamente del coinvolgimento della Giunta e della interpellanza sugli intendimenti della Giunta stessa, noi riproponiamo con forza, e in questo sostenuti dall'insieme dell'Aula, dalle tante colleghe e colleghi di maggioranza e opposizione, la necessità della istituzione della Commissione d'inchiesta sul tema, di modo da consegnare anche alla nostra Giunta e al Consiglio regionale un rapporto aggiornato e completo su questa tema così cruciale.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere il Vicepresidente della Regione.

ZEDDA ALESSANDRA, Vicepresidente della Regione. Presidente, intanto dico da subito che l'argomento è di grandissimo interesse e quindi mi fa anche piacere aprire un dibattito, seppur appunto attraverso l'interrogazione, e dico da subito che la costituzione di una Commissione che possa prendere in esame com'è lo spaccato della società relativamente ai giovani, ai NEET, ma oggi io aggiungerei anche a ciò che ci ha lasciato la pandemia, perché non dimentichiamo che la fascia di età tra l'altro citata all'interno dell'interpellanza vede anche coloro che appunto a seguito della pandemia si trovano disorientati, è successo per gli adulti, immaginiamoci per chi già era fragile. Ed è stata messa a dura prova anche la frequentazione scolastica, quindi la scuola, mai nessuno di noi avrebbe pensato ovviamente che i nostri giovani non potessero andare a scuola, ma non solo, anche la difficoltà delle famiglie per appunto contribuire ad una istruzione, ma aggiungiamo l'altro aspetto che è quello della formazione appunto dei nostri giovani. E allora a questo proposito, onorevole Deriu, mi fa un piacere dire all'Aula che abbiamo completato proprio la settimana scorsa la delibera di istruzione terziaria, il programma che prevede il completamento del triennio che era già ovviamente in corsa, l'inserimento del quarto anno che è la parte tecnica e il quinto anno, entro il 2023. Quindi affianco alla scuola ordinaria i nostri giovani avranno modo di partecipare, di usufruire della scuola terziaria che è fortemente professionalizzante, ed è per questo che la seguiremo con particolare attenzione. Così pure come devo dire che il tema è assolutamente centrato, perché la prossima programmazione comunitaria ci impone proprio dopo la transizione ecologica, la transizione digitale, che sono anche argomenti ovviamente del Recovery, c'è la parte che riguarda la transizione della persona, ma soprattutto il target donne e giovani. Ecco perché una Commissione sarebbe assolutamente di supporto, sarebbe un ottimo strumento, perché i temi da evidenziare e da approfondire sono diversi. Dopo appunto la pandemia è cambiato anche il sistema economico e sociale, e credo che invece dovremmo aggiungere e inserire quelle attività che davvero stimolano i nostri giovani e soprattutto li portano ad essere sempre meno NEET, ma magari più lavoratori o studenti.

Quindi il nostro impegno è totalmente in questa direzione, devo anche dire che già nella nostra programmazione per il 2021-2027 avrete avuto modo di vedere che dopo l'occupazione, l'istruzione, la formazione e l'inclusione, appunto il fondo Plus è relativo alla parte dei giovani e delle donne. Questa Regione presta particolare attenzione, noi l'abbiamo fatto già in tutti gli interventi che abbiamo fatto fino ad oggi, l'abbiamo fatto se lo ricordate anche per le per le donne nella parte che riguarda il fondo Resisto, ma credo che dovremmo fare molto e di più, proprio perché si apre uno scenario, e lo devo dire anche, se anche volessimo avere un impegno inferiore non riusciremo a certificare alcune risorse perché devono andare proprio in questa direzione. Quindi i programmi che potete trovare anche nelle tre schede del Recovery plan che il mio Assessorato ovviamente ha consegnato per i lavori del piano, non solo, ma anche qui vi invito a vedere le dichiarazioni del Ministro Orlando, quelle della Pubblica Istruzione, che parlano proprio di attività e azioni mirate, quindi si supera ma si integra Garanzia giovani, le fasce rimangono sempre distinte, under 35 e over 35, quindi le attenzioni sono rafforzate. Credo che sarà importante davvero poter avere un confronto col Consiglio regionale, anche perché lo sapete, è di questi giorni, anche giovedì ci sarà il prossimo incontro proprio per la programmazione comunitaria, stiamo lavorando di comune accordo, e quindi qualsiasi contributo può arrivare nella direzione appunto dei nostri giovani, credo che sia non solo ben accetto ma oggi è doveroso.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarare se è soddisfatto.

DERIU ROBERTO (LEU). Grazie Presidente.

Assessore, la ringrazio fuori dalla cerimonialità per questa risposta, non soltanto per la dovizia di particolari con la quale lei ha corredato le iniziative della Giunta e quindi la sua risposta, ma anche per la citazione che Ella ha fatto della iniziativa consiliare, che noi riteniamo basilare per poter intraprendere insieme, ripeto, al di là del di ogni contrapposizione, un'azione davvero strutturale e necessaria per questo tema. Per cui ci riteniamo soddisfatti della risposta.

PRESIDENTE. Interrogazione numero 1093.

Ha facoltà di formulare la sua domanda il consigliere Francesco Agus.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, si parla di servitù militari, per i dettagli io rimando alla lettura dell'interrogazione, con la quale tutta l'opposizione ha cercato di schematizzare lo stato dell'arte di un tema, la dismissione progressiva delle servitù militari nella nostra Regione, che lo ricordo è quella maggiormente gravata rispetto a tutte le altre regioni italiane, da parte di una presenza dello Stato che, a parole, siamo tutti pronti a rimodulare e a rinegoziare. Sono stati siglati due protocolli d'intesa al termine della scorsa legislatura, anzi durante la scorsa legislatura, il protocollo Pigliaru-Pinotti e il protocollo Pigliaru-Trenta, con la ministra del primo governo della legislatura ancora in corso a livello statale. La sensazione, ed è per questo che abbiamo deciso di presentare accanto alla mozione già agli atti anche un'interrogazione con richiesta di risposta immediata, la sensazione è che rispetto a quel punto d'arrivo non sia stato fatto niente. Ci sono delle nomine nelle cabine di regia che consentirebbero di accelerare la dismissione di alcuni beni, in particolare quelli che avrebbero un uso civile più immediato che non sono state fatte. Ci sono i processi di attribuzione di nuove destinazioni urbanistiche, che sono esattamente dov'erano tre anni fa. E c'è il sospetto, o meglio la preoccupazione, che questa legislatura, arrivata ormai al giro di boa, possa concludersi senza nemmeno un piccolo avanzamento. Si tratta di un tema politico che lo ricordo ci ha visti uniti più volte, quando si è trattato di approvare ordini del giorno unitari, sarebbe assurdo se un'intera legislatura passasse senza un punto di avanzamento. Chiudo con l'ultimo punto, non contenuto nel testo dell'interrogazione perché appunto è materia recente, parrebbe che gli uffici della Conservatoria delle coste, pochissimi dipendenti quelli rimasti ad occuparsi di quella tematica, siano in procinto di essere trasferiti nei locali della Caserma Ederle, un rapido conto ci dice che potrebbero essere assegnate loro circa venti stanze per ogni dipendente, visto l'esiguo numero di dipendenti oggi attribuito alla Conservatoria, e visto invece l'enorme compendio costituito dalla Caserma Ederle, che lo ricordo attende una destinazione urbanistica e attende di essere restituita alla città capoluogo ormai da troppo tempo. Per cui io chiederei di saperne qualcosa in più…

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere la Vicepresidente della Regione.

ZEDDA ALESSANDRA, Vicepresidente della Regione. Presidente, grazie, credo che il tema sia assolutamente centrale e complesso. Il Consigliere Agus sa che ovviamente sono stati fatti dei percorsi anche in quest'anno di pandemia, ma che molte delle attività, soprattutto quelle interne della Regione, sono state sostanzialmente interrotte proprio a causa dei problemi della pandemia. Credo che l'attivazione dei protocolli dovrà essere assolutamente chiusa, soprattutto per quanto riguarda la cabina di regia perché ora si può ripartire, ma credo anche che non sia sfuggito il lavoro che è stato fatto per esempio su Monte Urpinu. Quindi ciò che è stato possibile portare avanti e recuperare al patrimonio regionale è stato fatto, credo che però giustamente le osservazioni dell'interrogante siano fondate, nel senso che la preoccupazione che un percorso così complesso possa avere degli altri blocchi, e conoscendo la tempistica per la sua attuazione probabilmente l'unica cosa che posso garantire, anche perché ad oggi dovremmo basarci su atti concreti (e questo credo sia anche il pensiero del consigliere Agus), poi ci sarà ovviamente credo l'integrazione da parte della Presidenza. Attualmente, le mie conoscenze sono quelle di dare una accelerazione per la bonifica dei siti inquinati, e soprattutto, in quelle parti dove abbiamo già riacquisito la proprietà al Demanio regionale, attivare le attività commerciali e produttive collegate.

Questo ad oggi è lo stato di attuazione, l'unico impegno che si può prendere ovviamente è che occorrerà a breve fare una riqualificazione di ciò che potrà essere realizzato, non solo su quanto già acquisito ma soprattutto sul grande patrimonio che ancora è quello gravato da servitù militari.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarare se è soddisfatto.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Ovviamente non posso dirmi soddisfatto da una non risposta, attendiamo quindi le integrazioni della Presidenza, meglio ancora se queste integrazioni vengono affidate all'Aula e a un dibattito che in questo caso dovrà invece vedere, non la semplice risposta da parte della Giunta, ma la presa di posizione da parte di tutti i partiti dell'Aula, perché su un tema come questo, dirimente per il futuro dell'Isola, la discussione non può che avvenire in Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Essendo in programma adesso le interrogazioni che riguardano l'Assessorato alla sanità, mi dicono che l'Assessore sta arrivando quindi sospendiamo per dieci minuti, a meno che non possiamo…

(Interruzione)

Sono stati calendarizzati gli orari, gli Assessori arrivano nell'orario a cui spetta.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Io le chiederei, Presidente, visto che comunque gli assenti non sono mai giustificati, quindi si chiede la puntualità non solo dei colleghi ma molte volte si chiede la puntualità anche degli Assessori, però io direi, Presidente, se lei è d'accordo, visto che ci sono adesso sia l'Assessore al turismo che l'Assessore al personale, e abbiamo delle interrogazioni e mozioni che riguardano proprio questi argomenti, perché non approfittarne e continuare con i lavori? Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Si può fare sia quella dell'onorevole Lai sia quella dei Progressisti, dell'onorevole Massimo Zedda. Possiamo anticipare queste due, visto che son presenti gli Assessori, se siete d'accordo.

Ha facoltà di parlare il consigliere Massimo Zedda per illustrare l'interrogazione numero 1097.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Cercherò di riassumere una questione annosa, cioè la crisi economica e i finanziamenti fatti dalla Regione, in pochi minuti. A luglio 2020, quindi ormai un anno fa, abbiamo stanziato risorse finanziarie per imprese e lavoratori autonomi, successivamente è stato istituito il fondo Resisto per micro, piccole, medie e grandi imprese operanti nella filiera turistica. Siccome il bando Resisto e l'erogazione è stato pubblicato dall'Assessorato regionale al lavoro il 16 dicembre 2020, il bando ha visto una partecipazione ingente di operatori, non sufficienti le risorse per quanto riguarda gli stanziamenti per soddisfare le richieste. Ad esempio, la linea "Lavoratori autonomi e imprese senza dipendenti": 700 domande ammesse al finanziamento su 7425 richieste; per quanto riguarda micro, piccole e medie imprese: 800 domande ammesse a finanziamento su 8989; per le grandi imprese (in questo caso si trattava solo di grandi imprese nel settore turistico, poche in Sardegna): su 15 domande solo 10 sono state esitate. Sono state quindi impegnate solo il 60 per cento delle risorse stanziate a partire dal mese di luglio 2020. Successivamente, più di recente, il 5 maggio 2021, sono stati stanziati 3,9 milioni per gli operatori del settore delle feste e delle sagre: su questo c'è un problema, e quell'interrogazione alla fine si concentra su quest'ultimo aspetto legato a quale sia lo stato di attuazione dei bandi regionali per l'erogazione delle risorse previste nella legge regionale numero 22 del 2020 e successive modifiche e integrazioni, e in particolare quante siano state le domande che non potranno essere accolte per carenza di dotazione finanziaria e quali siano le risorse finanziarie necessarie per sostenere il rifinanziamento delle misure previste nel bando Resisto relativamente allo stato di attuazione della legge regionale numero 9 del 2021, quindi operatori del settore delle sagre e delle feste; quali siano i motivi che hanno impedito l'erogazione da parte dell'Assessorato del turismo delle risorse stanziate dal Consiglio regionale per gli operatori del settore delle feste e delle sagre paesane, ed entro quanto tempo gli stessi potranno beneficiare dell'indennità.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere la Vicepresidente della Regione.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Vicepresidente della Regione. Per la parte che riguarda il turismo risponde il collega Gianni Chessa, invece io dico da subito che la partita dei ristori è stata assolutamente complessa e ha comportato notevoli difficoltà. Intanto evidenzio una situazione di carenza di personale, data anche dalle difficoltà di attuazione dello smart working, evidenzio peraltro però che chi è rimasto a lavorare e chi ha lavorato ha lavorato tre volte tanto, anche per supplire eventuali carenze che si sono create, dovute ovviamente alla pandemia, ma voglio andare per ordine. Parliamo del fondo Resisto, il fondo Resisto ha visto la chiusura del bando il 3 di marzo, da allora sono state contabilizzate, quindi istruite e sono in fase di rendicontazione 1000 domande, ovvero la dotazione iniziale è stata assolutamente ricompresa nei fondi a disposizione. Vi ricordate che con la legge 8 del 2021 abbiamo integrato le risorse per altri 32 milioni di euro, che sono ovviamente già in lavorazione perché abbiamo istruito, ad oggi, questo è un dato che voglio dare… e intanto dire all'onorevole Zedda che sono pervenute 9215 domande per il fondo Resisto per la linea "micro, piccole e medie imprese", che ad oggi sono state lavorate 3428 pratiche, quindi circa il 33 per cento delle pratiche pervenute, che la linea dei lavoratori autonomi e delle lavoratrici ha visto una partecipazione per 7425 e che ad oggi 1300 sono state le pratiche già messe in fase di ammissibilità, rendicontazione, e altre 1000, quindi siamo ad un totale di 2338 pratiche lavorate. Abbiamo poi l'indennità una tantum che è stata corrisposta già a 3580 lavoratori autonomi, e sono in lavorazione fino a 4600. Contiamo entro il mese di luglio di chiudere la partita dell'una tantum e contiamo entro il mese di agosto ovviamente di assolvere anche ai lavoratori autonomi del fondo Resisto e alle piccole e medie imprese. La parte invece delle grandi imprese è stata completamente assolta, perché sono in pagamento le dodici imprese beneficiarie e altre tre potrebbero… che sono quelle che non hanno partecipato insieme ad altre, avete visto abbiamo rimesso a bando quanto è rimasto.

Sicuramente si poteva fare di più però io voglio anche rappresentare ai colleghi che sono stati pagati (ne ha dato atto nella prima parte dell'interrogazione il collega Zedda), parliamo della formazione professionale, per la prima volta tutte le agenzie formative hanno avuto il taglio del costo del lavoro, compreso il sussidio per i 5000 euro per i costi generali, e devo dire che sono già state tutte pagate, così come siamo intervenuti per quanto riguarda la formazione professionale e i bandi per i disoccupati: abbiamo impegnato i 4 milioni e riusciremo a scorrere tutta la graduatoria, onde evitare di perdere altro tempo riusciremo a soddisfare tutti i partecipanti, per i bandi per i disoccupati che, lo ricordo, sono tre linee di intervento, l'hospitality, l'ICT e la parte della formazione che riguarda la green e blue economy. Ancora, abbiamo applicato, portato avanti e chiuso il bando dei lavoratori degli organismi, agenti, scuole professionistiche operanti nel settore dello spettacolo dal vivo, teatro, musica, cultura, danza, e qui abbiamo fatto entrambe le misure, sia quelle dirette per il ristoro per i costi generali che la parte relativa al taglio del costo del lavoro, e quindi all'indennità dei 7000 euro. Abbiamo anche pagato già le imprese che afferiscono alle cantine, mitilicoltori, apicoltori, tonnare: sono stati tutti pagati.

Quindi, per farla molto in breve, per quanto riguarda il fondo Resisto, una volta che abbiamo rimpinguato con la legge 8, adesso (fuori mocrofono) con la legge 22 per poterli riimputare allo scorrimento delle graduatorie, rimane fuori solo una quota del fondo Resisto che riguarda la linea delle piccole, micro e medie imprese, mentre i lavoratori autonomi sono tutti ricompresi nei budget che abbiamo a disposizione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sull'ordine dei lavori. L'assessora Zedda ha dichiarato che sull'altra parte avrebbe risposto l'Assessore Chessa, infatti non ha risposto ai due punti dell'interrogazione. Nell'interrogazione alla fine le domande sono sul finanziamento, l'erogazione e la risposta agli operatori per sagre e feste, tutto il resto era un resoconto dell'andamento dei vari bandi, ma l'interrogazione verte su questi due punti e l'assessora Zedda ha dichiarato che avrebbe risposto l'Assessore Chessa, mentre lei si sarebbe limitata semplicemente alla parte relativa ai bandi che direttamente ha curato l'Assessorato del lavoro.

Quindi vorrei avere una risposta, altrimenti non è che posso essere soddisfatto o insoddisfatto, se non si risponde.

PRESIDENTE. C'è un aspetto tecnico però, onorevole Zedda, che la Vicepresidente quando ha risposto ha assorbito tutto il tempo, però se l'Assessore Chessa vuole rispondere, gli dò il tempo per rispondere.

Ha facoltà di rispondere l'Assessore del turismo.

CHESSA GIANNI (PSd'Az), Assessore del turismo. Rispondo volentieri, per quanto ho saputo solo ora che c'è anche la parte che riguarda il mio Assessorato di competenza.

Onorevole Zedda, di fatto quei soldi che il Consiglio regionale ha deciso di mettere a favore di quella categoria di persone… la dottoressa Cauli, dirigente del mio settore, ha firmato l'altro giorno, perché era in ferie, il bando, quindi sta per uscire il bando a favore degli ambulanti, giostrai e quant'altro. Quindi a giorni uscirà il bando e quei soldi, dopo i tempi tecnici del bando, verranno erogati così come ha stabilito il Consiglio regionale, perché qui sono d'accordo con lei, di fatto è la tempistica che conta. Noi abbiamo fatto una scelta, e abbiamo trovato anche i fondi tutti assieme, poi serve la tempistica di poterli erogare. Sapete bene che quel tipo di fondi non li ha mai gestiti l'Assessorato al turismo perché erano di competenza dell'Assessorato del lavoro, ma c'è stata la scelta fatta dal Consiglio regionale di mettere in una postilla che venivano gestiti dall'Assessorato del turismo, quindi noi ci troviamo per la prima volta a dare ristori di un'altra categoria, abbiamo un programma (è giusto che lei lo sappia e che chi ci ascolta lo sappia) abbiamo un programma diverso che deve essere gestito dall'Assessorato del turismo e che hanno sempre gestito i dipendenti dell'Assessorato del lavoro, però stiamo collaborando sia con l'Assessorato del lavoro e anche con l'Aspal, abbiamo già incontrato i responsabili dell'Aspal che si metteranno a disposizione immediatamente col bando a fare le procedure in modo da snellirle immediatamente, in pochi giorni insomma, perché questo è quello che preme più a me, la tempestività di erogare i soldi.

Quindi questo è tutto per il momento, poi magari se le fa piacere l'aggiorno passo per passo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarare se è soddisfatto.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Non entro nel merito delle dichiarazioni sia dell'Assessore Zedda che dell'assessore Chessa sulla tempistica, nel senso che prendo per buono quello che loro hanno detto, e ci auguriamo tutti che questi soldi possano arrivare, perché il fallimento della vostra azione determinerebbe un danno serio a coloro che attendono quelle risorse, quindi ci auguriamo tutti che arrivino in tempi rapidi. Invece mi soffermo su alcune questioni che ha dichiarato in particolar modo l'assessore Zedda. Nessuno entra nel merito della complessità di una vicenda che sta riguardando l'intero pianeta circa le difficoltà economiche, e quindi non è in discussione questo, nessuno afferma che sia facile e semplice però su alcune questioni, e cioè sul personale, mi limito a una considerazione, e cioè l'aspetto della velocità della spesa segnalato dai due Assessori, cioè stanziamo risorse e poi c'è una tempistica molto lunga, attiene ovviamente alle difficoltà attinenti alla carenza di personale in tutto l'apparato regionale, però la scelta che avete fatto è moltiplicare i portaborse e destinare risorse lì, se aveste fatto la scelta di selezionare persone per il disbrigo delle pratiche a beneficio dei sardi, probabilmente un elemento, non dico tutte ma alcune delle criticità legata alla tempistica e alla velocità di erogazione rispetto allo stanziamento delle risorse, e cioè quasi un anno in alcuni casi tra lo stanziamento e l'erogazione, se non di più visto che siamo a metà su alcuni bandi, probabilmente se non avesse sprecato tempo e risorse per moltiplicare i portaborse ma destinato le risorse alla costituzione di un nucleo per il disbrigo di queste pratiche e l'erogazione dei fondi, probabilmente la tempistica sarebbe stata diversa.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Eugenio Lai per illustrare la mozione numero 447.

LAI EUGENIO (LEU). Il titolo di questa mozione potrebbe essere: evitiamo la nuova fuga di cervelli dalla nostra Isola, o peggio ancora evitiamo che 289 ragazze e ragazzi che hanno studiato e sono diventati idonei nella graduatoria dell'Aspal perdono la speranza in una Regione che punti sulla meritocrazia. Non perderò però del tempo ad elencare le diverse situazioni che hanno portato a questo problema, mi soffermerò sulle risposte che vorrei dall'Assessora al Lavoro e dall'Assessora al personale. In particolare, la vacanza del Direttore generale e del facente funzioni già da febbraio ha evitato che i fondi ministeriali fossero spesi e che 78 delle persone idonee in quella graduatoria fossero assunte, peggio ancora ha evitato il fatto che le diverse Agenzie che hanno richiesto il personale da attingere da quella graduatoria non abbiano potuto farlo, parlo di Argea e parlo anche del Comune di Serrenti che attendono che sia firmata la cessione della graduatoria. Ho visto naturalmente la delibera di ieri, chiedo all'Assessora se il presidente Solinas ha già firmato l'atto di nomina della dirigente e quando intende naturalmente procedere con la situazione che ho elencato in precedenza.

La seconda questione riguarda la delibera sul fabbisogno del personale, si discute tanto della mancanza di dipendenti nel sistema Regione in particolare dei funzionari di categoria D, l'ha elencato prima l'Assessore al lavoro, lo elenca anche diverse volte l'Assessore al Turismo, ma anche i Consiglieri all'interno di quest'Aula e all'interno di quella delibera sul fabbisogno del personale parrebbe che ci siano solo 85 posti vacanti all'interno di questa Isola, in particolare 42 sulle stabilizzazioni e 43 persone che potrebbero essere assunte da quella graduatoria di ASPAL. La domanda naturalmente che poniamo è che ci sia un impegno da parte dell'Assessorato e da parte della Giunta e dell'intero Consiglio sull'aumento della dotazione organica e quindi sulla possibilità di assumere ulteriori persone, che ci sia un cronoprogramma serio almeno biennale su questa graduatoria e sui diritti che queste persone vantano e che almeno si legga ciò che è stato scritto nel fabbisogno del personale del 2020, ossia che servivano almeno 116 funzionari di categoria D. A questi naturalmente si aggiungono coloro i quali andranno, o sono andati, in pensione già nel 2021. Noi crediamo che ci siano i margini per poter far entrare in organico tutti i dipendenti, tutte le persone che siano all'interno di questa graduatoria senza entrare nelle competizioni tra persone stabilizzate naturalmente e persone che hanno diritto e ragazzi che hanno diritto ad entrare nel sistema Regione.

L'ultimo tema che volevo sottolineare è il tempo della validità della graduatoria, anche da questo punto di vista chiediamo un impegno all'Assessore al lavoro in particolare che discuta con la neo direttore dell'Aspal affinché ci sia un chiarimento estremamente serio sulla validità della graduatoria, perché ancora ad oggi si pensa che la graduatoria abbia validità due anni, alcuni dirigenti dicono che la graduatoria abbia validità due anni, così come dice la normativa nazionale, piuttosto che i tre come dice invece la legge regionale.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, la Vicepresidente Alessandra Zedda.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro. Grazie Presidente, cercherò di non rubare il tempo alla mia collega e sarò telegrafica. Allora partiamo dall'ultima, la considerazione sulle graduatorie ovviamente c'è la volontà già in quest'Aula, è prassi insomma è stato fatto anche in passato e c'è anche in questo caso la volontà di prorogare la graduatoria. Tuttavia devo anche dire che i percorsi oggi di proposta anche di questo personale, di questa graduatoria per gli enti, altri enti, agenzie e enti locali, insomma c'è una carenza di personale da tanto tempo, soprattutto gli enti locali della Sardegna sono bloccati con i concorsi, e quindi crediamo invece che si possa aprire una stagione di collaborazione. Noi l'abbiamo già fatto, lo sapete benissimo, alcuni di questi dipendenti in graduatoria sono stati assunti dagli enti, e andiamo invece a parlare della situazione, appunto, intanto la nomina del direttore è avvenuta ovviamente non più tardi di ieri e devo dire che abbiamo avuto delle difficoltà per quanto riguarda la valutazione prima di titoli, la veridicità, voi lo sapete molte volte c'è una decisione politica, però ci deve essere un passaggio amministrativo di approfondimento dei titoli, questo è stato fatto, non solo, la legge che guida è la legge 9 del 2016 e quindi la legge di istituzione dell'Aspal, oggi ci sarà la contrattualizzazione ovviamente della dottoressa Myka Avversano.

Voglio precisare che per quanto riguarda lo scorrimento delle graduatorie; allora è di un mese fa l'approvazione, per ora non ufficiale, del piano di potenziamento dei CPI della Regione Sardegna, è stato dato il plauso insomma sia dal ministro Orlando che dal Direttore generale del Ministero, noi ci siamo adeguati a quelle che sono però le loro linee di indirizzo e quindi il Ministero ha precisato che la restituzione, quindi il pagamento, del personale impiegato per i CPI deve essere quello specifico assegnato ai CPI, c'è stata ovviamente una richiesta da parte nostra di integrazione per chi svolge però dei lavori che sono assolutamente correlati tra Aspal e la Regione Sardegna. Crediamo di spuntarla, non solo stiamo rivedendo il piano dei pensionamenti, quindi io voglio dire che 294 persone a fronte dei primi 89 sono già arrivati, voglio dire che c'è la disponibilità a valutare a far scorrere le graduatorie, nel minimo io lo dico solo per Aspal, perché poi la mia collega ovviamente parlerà per la Regione, dobbiamo fare un approfondimento sulla corrispondenza dei CPI come sono le linee di indirizzo e con i pensionamenti.

Voglio dire in chiusura però che c'è tanto rispetto per coloro che sono in graduatoria, perché hanno fatto un concorso importante, un concorso anche complesso e prezioso, però non c'è nessun diritto. Quindi voglio dire, il diritto è dei vincitori, colleghi, noi le sappiamo, le conosciamo le norme no? Però nonostante questo, quindi io non voglio delle imposizioni e che nessuno tiri la giacca, perché siamo tutti in quest'Aula, ce lo siamo già detti, pronti a far scorrere le graduatorie, ma non parlatemi di un diritto, però eh?! E non sindacate neanche come deve essere guidata la Regione, e con le pratiche che sono in sospeso o altro, perché noi abbiamo anche il dovere di portare avanti quello che è stato definito con il personale che abbiamo in organico, perché se no sarebbe troppo facile trovare scuse. Quindi massima disponibilità però ognuno sappia quali sono i diritti.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore degli affari generali personale e riforma della Regione.

SATTA VALERIA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Sì buongiorno a tutti onorevoli Consiglieri, grazie Presidente, allora risposta del Piano del fabbisogno, come già dissi il 2 luglio in seconda Commissione, alle 15 ho appuntamento con le sigle sindacali per presentare il piano del fabbisogno sia per il Corpo forestale, che come ben sapete adesso ha un tavolo proprio, sia per tutta l'Amministrazione. Quindi andrò a presentare il piano del fabbisogno, in questo Piano del fabbisogno, dato che qui si parla di Aspal, c'è la volontà, ed è già inserito nel piano, dello scorrimento della graduatoria Aspal di circa 43 persone, una quarantina di persone, tenendo conto che già l'anno scorso son state inserite 50 persone di Aspal, siamo intorno alle 95 persone. Da interlocuzioni interne sappiamo che Aspal ne dovrebbe assumere adesso 80, quindi in totale abbiamo gli 80 che, così mi hanno detto, dovrebbero essere assunti adesso Aspal, più le 50 dell'anno scorso, più le 43 inserite nel Piano del fabbisogno. Questo non vuol dire che ci dobbiamo fermare qui, nel senso che fino dal nostro insediamento la Giunta è andata dritta sulla questione concorsi, io lo continuo a ribadire, il problema è che questi concorsi è passato molto tempo e ancora è un po' tutto fermo, vuoi che c'è stato il Covid, ma il Covid ormai anche, diciamo, quasi passata la fase emergenziale, siamo ancora Covid per carità di Dio, Assessore alla sanità, però comunque ancora l'emergenza non è passata, ma questo non vuol dire che non si possono fare, perché in altre Regioni d'Italia si stanno facendo. Con questo voglio dire che mentre prima l'idea era quella dei concorsi e quindi diciamo che si dava una precedenza a realizzare i concorsi che da anni non si facevano, non si realizzavano in Amministrazione e quindi l'idea era quella, adesso visto il forte ritardo l'idea sarebbe quella di fare entrare più persone dalle graduatorie già esistenti, è un dato di fatto, io avrei scelto diversamente come ho sempre detto, però siamo in tremendo ritardo e quindi già chi è disponibile, chi è idoneo andrebbe preso, adesso valutiamo la capacità economica che abbiamo dentro il piano, vediamo di fare qualcosa in più, oltre 43 e vediamo di fare entrare più persone, grazie altro non devo dire.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, sono parzialmente soddisfatto delle risposte delle Assessore perché apprezzo l'impegno, seppur non ancora manifestato con i fatti, naturalmente e non è giustificabile il ritardo sulla nomina del Direttore Generale di Aspal. Però, Assessore, io la invito a fare un ragionamento, Assessore al lavoro, perché è vero che i vincitori del concorso sono i primi in graduatoria e loro sono solo idonei, però quando lei mi parla di diritti, allora io credo che queste ragazze e ragazzi abbiano decisamente più diritti di chi viene nominato per fiducia, almeno hanno studiato, superato un concorso, almeno hanno studiato, superato un concorso e soprattutto per attingere da quelle determinate graduatorie non ci sarà altra spesa. Perché se si dovessero fare altri concorsi, oppure se si dovessero fare ulteriori scelte, le spese sicuramente sarebbero superiori. Io credo che bisogna superare le polemiche, qualche velatura che non ho apprezzato e provare a lavorare tutti insieme per evitare, come ho detto in precedenza, una fuga di cervelli. Perché sarebbe un peccato che 289 persone che hanno studiato, che si sono state dimostrate preparate, che hanno vinto e sono entrati all'interno di un concorso debbono andare via dalla nostra terra perché qui si preferisce assumere persone con incarichi fiduciari piuttosto che tramite concorsi. L'impegno di tutte le opposizioni naturalmente è chiaro, aspettiamo la prova dei fatti con la delibera del fabbisogno del personale, che ci auguriamo venga modificata anche dopo la presa di coscienza dell'incontro con i sindacati, e soprattutto la prova dei fatti sull'aumento delle risorse nell'assestamento di bilancio che entrerà a breve in quest'Aula, che consentirà naturalmente di scorrere quelle determinate graduatorie.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora la materia di sanità.

Per prima viene svolta l'interpellanza numero 156.

Ha facoltà di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per illustrare la sua interpellanza.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente, l'interrogazione è rivolta all'Assessore alla sanità e riguarda la delibera 23/31 del 22 giugno 2021 recante la programmazione della spesa per l'assegnazione dei contratti regionali di formazione specialistica medica per l'anno 2021. In questa delibera si è destinata una parte dei fondi per le borse di specializzazione non sanitarie, riducendo ulteriormente la disponibilità economica. Rispetto alle 200 borse che sono state programmate, autorizzate lo scorso anno siamo scesi quest'anno a 53 borse che è un numero assolutamente insufficiente vista la difficoltà a reperire medici specialisti nella nostra Isola e su cui si era avviato un percorso virtuoso, che era quello che nel giro di 4, 5 anni avremmo avuto disponibilità di un numero importante di medici che avrebbero supplito alle carenze attuali. Quindi si voleva chiedere: tanto quali siano gli impegni da parte della Giunta per ripristinare il numero delle borse di studio precedentemente autorizzate, e quindi le 200 borse di studio; se e quali siano gli strumenti che la Giunta intende mettere in campo invece per risolvere un problema che a tutt'oggi è importantissimo che è quello delle borse di studio per il personale non sanitario che invece non godono della garanzia delle borse di studio se non in minimissima quantità. Ecco questa è la richiesta che noi facciamo, chiedendo ovviamente delle garanzie per quanto riguarda l'impegno preso lo scorso anno sulla copertura dei posti per le scuole delle borse di studio per la specializzazione, grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie Presidente, allora facciamo un piccolo excursus su quello che è la situazione rispetto alle borse di specializzazione. Allora preme innanzitutto al fine di sgombrare il campo da strumentali ricostruzioni, che son state un po' così dire ventilate in questi giorni proprio in seguito all'approvazione della delibera citata dall'onorevole Ganau, operare un breve ma opportuno excursus dei provvedimenti adottati da questa Giunta con riferimento agli stanziamenti relativi ai contratti di formazione specialistica medica e alle borse di studio di Area non medica. Con la DGR 40/10 del 4 agosto del 2020, sulla programmazione della spesa per l'assegnazione dei contratti regionali di formazione specialistica per l'anno 2020, ai sensi della legge 6 del 2020, è stato previsto un notevole aumento della dotazione finanziaria regionale destinato all'assegnazione dei contratti di formazione specialistica pari a 9 milioni per l'anno 2020, 10 milioni per l'anno 2021 e 11 milioni per l'anno 2022, unita al prospettato incremento dei contratti statali di cui al decreto 19 maggio 2020 numero 34 e si è proposto di destinare parte delle risorse regionali da incremento delle borse di studio per la frequenza delle specializzazione di area sanitaria non medica. In conseguenza di tale provvedimento è stato possibile finanziare, con riferimento all'anno 19 e 20, 200 contratti di formazione specialistica, rispetto ai 32 contratti per l'anno 2018 e 19, che ricordo erano 32, perché appena insediatomi io feci in modo, con risorse interne all'Assessorato, di aumentare la dotazione che era rimasta di 29 borse di specializzazione di area medica esclusivamente portandola a 32 in attesa poi di quel finanziamento che abbiamo destinato per il triennio in corso.

Quindi abbiamo portato il finanziamento da 32 a 200 borse di studio, mentre le Borse di area non medica sono più che raddoppiate passando dalle 30 del 2018 2019 alle 62 dell'anno 19 e 20. In tale prospettiva in coerenza con la situazione di emergenza legata alla pandemia e le specifiche necessità che da essa inevitabilmente scaturivano in termini di risorse professionali è stata operata una rideterminazione dei fabbisogni formativi che si è concretizzata nell'individuazione di una serie di discipline specialistiche che presentavano e presentano tuttora esigenze formative mediamente superiori alle altre, tra queste in raccordo con le richieste delle due Università sarde di Cagliari e Sassari e tenuto conto della capacità formativa delle singole scuole di specializzazione si è deciso di incrementare le borse di studio destinate alla formazione di specialisti in particolare nelle discipline di microbiologia e virologia, che sono passate dalle 5 del 18, 19, alle 10 dell'anno 2019, 2020.

Adesso veniamo a quello che ha causato, chiamiamolo così malinteso, è stato il fatto che noi abbiamo deliberato in emergenza di finanziare con la dotazione finanziaria interna al bilancio, che abbiamo reperito nelle risorse dell'Assessorato, nell'immediato 53 borse di specializzazione di area medica e 11 di area non medica, perché avevamo previsto lo stanziamento di conferma delle 200 borse nella finanziaria, che purtroppo stenta un po' a vedere la luce. Per cui abbiamo deciso nell'immediato di fare tutto quello che era possibile per garantire subito una certa quota di finanziamento e poi nella finanziaria abbiamo previsto un finanziamento che va, intanto ricordo che c'è stato un finanziamento accessorio a febbraio con la legge di bilancio di febbraio di altri 10 milioni di cui 8 milioni e mezzo per le borse già in essere e 1 milione e mezzo per nuove borse, e adesso stiamo prevedendo nella finanziaria un finanziamento per il 2021 di 5 milioni, per il 2022 di 10 milioni e per il 2023 di 15 milioni a crescere, in modo da non dover ogni anno fare questo intervento. Ovviamente abbiamo la necessità impellente di garantire l'approvazione di questa dote finanziaria per le borse di specializzazione entro i limiti che consentano lo svolgimento dei concorsi, che sono il 20 luglio. Quindi io credo che sia superato questa polemica dal fatto che il Presidente ha convocato i Capigruppo per chiedere un intervento straordinario legislativo al Consiglio per accelerare i tempi dell'erogazione del finanziamento delle borse di specializzazione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarare se è soddisfatto.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, ma insomma l'equivoco nasceva dal fatto che nella relazione di accompagnamento non c'era nessun accenno all'impegno successivo, e quindi questo è quello che ha creato allarme, perché era uno stanziamento, ed essendo così vicino il termine del 20 di luglio, e non essendo presente a oggi un assestamento di bilancio, io credo che dovremmo essere seriamente preoccupati, e voglio fare una proposta alla Giunta di fare uno stralcio sull'assestamento di bilancio in maniera tale che questo possa entrare in Consiglio rapidamente e dia garanzie a tutti quanti prima del 20 di luglio, perché di questi tempi altrimenti rischiamo veramente di saltare questa scadenza, grazie.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 476.

Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, è una mozione condivisa e sottoscritta da tutta l'opposizione, ma che potrebbe trovare addirittura il consenso di tutta l'Aula. Infatti si tratta del fatto che la Sardegna, nonostante sia una delle Regioni italiane con il più alto indice di donazione di sangue per numero di abitanti 5,2, 5,3 ogni mille abitanti, è fra quelle che non raggiungono l'autosufficienza in quanto la carenza di globuli rossi è strutturale alla nostra popolazione ed è legata all'alto numero di pazienti con anemia cronica, presente appunto nella nostra Regione. L'autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti costituisce un interesse nazionale, sovra regionale, sovra aziendale finalizzata ad assicurare a tutti i cittadini la costante disponibilità dei prodotti e delle prestazioni trasfusionali, necessarie per l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, e si fonda sul principio etico della donazione volontaria, periodica, responsabile e non remunerata. In concomitanza con la stagione estiva la Sardegna deve affrontare delle vere e proprie crisi dovute alla carenza di unità di sangue negli ospedali, crisi che, naturalmente, si ripercuotono negativamente sull'attività quotidiana, con rinvio di interventi chirurgici e di trasfusioni a pazienti affetti da patologie croniche. Attualmente la struttura regionale di coordinamento delle attività trasfusionali è sprovvista del responsabile a seguito del pensionamento del precedente responsabile e non si è ancora provveduto alla nomina di una figura fondamentale per il regolare funzionamento del sistema. È inoltre necessario procedere all'aggiornamento dell'attuale Piano sangue emocomponenti e plasma derivati, che è in scadenza. Altro elemento, ma molto grave, di crisi è la forte carenza di personale specialistico in medicina trasfusionale, oltre che di tecnici di laboratorio, necessari per il trattamento del sangue; sarebbe necessario, al fine di evitare il rischio che nel medio e lungo periodo vengano totalmente a mancare le figure necessarie, le figure professionali necessarie, che vengano poste in essere tutte le condizioni affinché le Università assicurino la formazione specialistica necessaria. È anche indispensabile procedere allo snellimento e alla accelerazione dei procedimenti per l'accreditamento delle sedi associative destinate ai prelievi di sangue e alla costituzione di un tavolo tecnico permanente tra il sistema sanitario regionale e le associazioni le quali, all'interno del sistema trasfusionale dei donatori volontari di sangue, rappresentano un insostituibile punto di forza per il costante impegno nella promozione e sviluppo della donazione. In sintesi, appare urgente attivare tutte le procedure necessarie per garantire un efficiente organizzazione e programmazione delle attività del sistema trasfusionale sardo, compreso il reperimento delle figure specialistiche indispensabili per il suo ottimale funzionamento, provvedere nei tempi più brevi alla nomina del responsabile della struttura regionale di coordinamento delle attività trasfusionali, avviare le operazioni necessarie all'aggiornamento dell'attuale Piano sangue emocomponenti e plasma derivati, e promuovere campagne di sensibilizzazione dei cittadini, al fine di incentivare e promuovere la donazione volontaria e periodica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie, Presidente. In riferimento alla mozione in oggetto si rappresenta che con la deliberazione 52/27 del 23 dicembre 2019 la Giunta regionale ha approvato il Piano regionale sangue emocomponenti e farmaci plasma derivati per il triennio 19/21. Il piano si inquadrano nelle linee di indirizzo della programmazione nazionale e nella riorganizzazione della rete ospedaliera regionale di medicina trasfusionale, nonché negli obiettivi stabiliti dall'accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012, recepito con deliberazione della Giunta regionale 63/43 del 25 novembre 2016. Il succitato accordo Stato-Regione prevede un ottimale e omogeneo livello di qualità, sicurezza e standardizzazione e di conseguire più elevati livelli di efficienza nei servizi trasfusionali, secondo quanto raccomanda interventi riorganizzativi in ragione dei volumi. I due aspetti sono: quello delle attività di qualificazione biologica e delle attività complessivamente prodotte dalle singole regioni. Rispetto al primo punto l'accordo prevedeva di concentrare l'attività in strutture trasfusionali che eseguono la qualificazione biologica per almeno 70.000-100.000 donazioni l'anno. Questa attività non necessita di interventi in quanto la qualificazione biologica è già concentrata per quanto riguarda la Regione Sardegna nei due HUB di Cagliari e Sassari, che rispettano perfettamente queste caratteristiche. Rispetto al secondo punto l'obiettivo del Piano è perseguire la concentrazione delle attività di lavorazione degli emocomponenti in strutture trasfusionali con volumi di 40.000 donazioni di sangue intero/anno. Il Piano sangue 2019/21, elaborato su proposta della struttura regionale di coordinamento, condiviso con i referenti delle strutture trasfusionali e le associazioni di settore, tiene conto sia delle linee di indirizzo della programmazione nazionale sia della riorganizzazione della rete ospedaliera regionale di medicina trasfusionale, definita con delibera di Giunta 2/14 del 16 gennaio 2018 e che si propone di perseguire i seguenti obiettivi: raggiungere l'autosufficienza di sangue, come ricordava l'onorevole Caddeo noi siamo tra le Regioni più virtuose come raccolta di sangue ma, purtroppo, avendo una percentuale di pazienti affetti da talassemia che necessitano continuamente di trasfusioni, siamo comunque costantemente in affanno, onorevole Caddeo, abbiamo superato il 5, 3 siamo al 6, 3 per mille, quindi abbiamo migliorato ulteriormente la nostra performance ma, nonostante questo, non riusciamo a garantire l'autosufficienza. Poi, garantire un elevato livello di sicurezza del sistema trasfusionale, anche attraverso percorsi di formazione adeguati, il raggiungimento di standard di qualità elevati, standardizzazione delle procedure trasfusionali e adeguamento dei sistemi informatici; pianificare l'adeguamento del sistema trasfusionale regionale alle normative vigenti - regionali, nazionali ed europee - con un riassetto del modello organizzativo tale da garantire una rete trasfusionale improntata su appropriatezza, efficacia e sostenibilità, a garanzia delle qualità di sicurezza ed omogeneità dell'attività trasfusionale; sostenere le associazioni e federazioni nella promozione della donazione e raccolta di sangue, plasma e cellule staminali ematopoietiche. Con riferimento all'individuazione del responsabile della struttura di coordinamento delle attività trasfusionali, di cui alla deliberazione della Giunta regionale 7/11 del febbraio 2012, a seguito del pensionamento del precedente Responsabile, che era il dottor Argiolas, in data 10 settembre 2020 è stato pubblicato l'avviso di manifestazione di interesse per il conferimento di incarico di responsabile della struttura regionale di coordinamento, entro la scadenza del 30 settembre 2020 sono pervenute sei manifestazioni i interesse e, con decreto dell'Assessore regionale della sanità il 2 luglio 2021 è stato individuato quale responsabile della struttura regionale di coordinamento il dottor Mauro Murgia, attuale Responsabile facente funzioni della struttura del Presidio ospedaliero San Martino di Oristano.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare la consigliera Laura Caddeo per dichiarare se è soddisfatta.

CADDEO LAURA (Progressisti). Sì, per dichiararmi moderatamente soddisfatta, ma anche più che preoccupata, così come credo che anche l'Assessore lo sia rispetto a questo tema che, naturalmente, ci coinvolge tutti. L'assessore riferiva di un indice vicino a quello individuato per l'autosufficienza ma che, comunque, non ci mette al riparo dalle crisi e dalle emergenze, è per questo che la figura di un responsabile effettivo, non facente funzioni, credo che possa essere importantissimo per dare garanzie in una prospettiva di medio e di lungo termine; sappiamo benissimo che poter ragionare, programmare e analizzare le situazioni in una prospettiva di tempo più lunga ci darà migliori garanzie. Ricordiamo che, comunque, noi arriviamo a una raccolta che forse non supera le 85.000 unità all'anno e ce ne servono circa 110.000, 106.000, mi pare, quindi credo che la preoccupazione debba restare alta in noi che presentiamo questa mozione, ma io credo anche nell'Assessorato e sono quasi sicura che lo sia. Grazie.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 487.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Grazie, Presidente. Come abbiamo avuto modo di vedere dopo la pandemia è emerso prepotentemente il problema della carenza di medici, in Sardegna purtroppo non ci sono medici, uno dei problemi principali è questo, ovviamente poi anche ieri sera ho interloquito con l'Assessore per farmi carico di quello che è il disagio che si vive nelle periferie, al di là di Sassari e Cagliari, dove i medici comunque ci sono, possono essere anche non sufficiente ma ci sono, però se vogliamo garantire uniformemente in tutto il territorio regionale la sanità, le prestazioni sanitarie, dobbiamo fare in modo che qualcuno da Cagliari e da Sassari si sposti anche verso le periferie; non possiamo più continuare a sopportare certe situazioni, perché le popolazioni hanno il diritto di avere risposte su questo problema. Ovviamente io dico che in Sardegna questa carenza di medici parte anche dal numero chiuso, dalla mancanza di posti a sufficienza nelle scuole di specializzazione, sappiamo anche che c'è stata una interpellanza depositata al Senato della Repubblica firmata da 120 Senatori, il cui primo firmatario è il senatore Carlo Doria, dove si chiede appunto di modificare sia il discorso dei numeri chiusi sia il discorso delle scuole di specializzazione, in modo tale che possa essere fatta una programmazione, cioè in Sardegna oggi mancano circa 350-400 medici, se non vado errato, e nei prossimi anni andranno in pensione circa altri 300, quindi si arriverà ad avere una specie di ecatombe e avremo sempre meno possibilità, chiunque governi la Sardegna avrà sempre meno possibilità di dare risposte. Quindi noi chiediamo che ci sia un forte intervento da parte di questa Giunta e dell'Assessore, affinché si possa interloquire col Governo per avere appunto una disponibilità diversa per la scelta dei numeri chiusi nella Facoltà di Medicina, e poi che si possa anche iniziare ad assorbire e a tempo determinato almeno quel personale non dotato di specializzazione che è stato assunto fino a oggi con i Co.Co.Co. per l'emergenza Covid, e poi che si possa rimodulare il modo appunto con cui poter accedere alle scuole di specializzazione, dando anche la possibilità di darle in giornate diverse, anche perché molti studenti partecipano a una perché all'altra non possono partecipare, a un esame, chiaramente, per l'ammissione, perché sono nella stessa giornata, quindi anche queste cose sono piccole sottigliezze che magari ci consentirebbero di avere un domani, anche in base appunto alla programmazione, un numero di medici adeguato a quelle che sono le nostre esigenze. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria

NIEDDU MARIO, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie, Presidente. Questa è una mozione articolata, quella presentata dall'onorevole Satta, che ha tre fattispecie differenti. Per quello che riguarda il primo punto, cioè la richiesta di procedere con l'assunzione a tempo determinato degli specializzandi che hanno prestato la loro opera per affrontare l'emergenza Covid tramite contratti Co.Co.Co., a questo proposito si ritiene utile effettuare un breve excursus per ricordare che, al di fuori dell'emergenza Covid, le modalità di reclutamento a tempo determinato dei medici specializzandi nel sistema sanitario nazionale sono quelle indicate all'articolo 1, comma 548 bis della legge 30/12/2018, numero 145: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2019". Nell'ambito dell'emergenza Covid la legge di conversione 24 aprile 2020, numero 27, ha introdotto ulteriori fattispecie di reclutamento degli specializzandi, che si aggiungono a quelle previste dal disegno di legge 18 del 17/03/2020, in sintesi si riportano di seguito le modalità di assunzione per gli specializzandi. Uno; incarichi di lavoro autonomo di cui all'articolo 2 bis, comma 1, lettera a): ai medici specializzandi iscritti all'ultimo e penultimo anno del corso di specializzazione, anche se non collocati nelle graduatorie separate di cui all'articolo 1 del comma 547 della 145 del 2018, possono essere conferiti incarichi di lavoro autonomo anche Co.Co.Co. di durata non superiore a 6 mesi, prorogabili in regime del perdurare dello stato di emergenza. I medici specializzandi così reclutati restano iscritti alla scuola di specializzazione e continuano a percepire il trattamento economico previsto dal contratto di formazione medico-specialistico, integrato dagli emolumenti corrisposti per l'attività lavorativa svolta. Il periodo di attività svolta è riconosciuto ai fini del ciclo di studi che conduce al conseguimento del diploma di specializzazione. Due; contratti di lavoro subordinato a tempo determinato con orario a tempo parziale di cui all'articolo 2 bis, lettera b): le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale possono procedere al reclutamento di medici specializzandi iscritti a partire dal terzo anno in questa fattispecie, a condizione che essi siano utilmente collocati nelle graduatorie separate delle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina, nell'ambito delle strutture accreditate dalla rete formativa ai sensi dell'articolo 1, comma 548 bis della legge 30 dicembre 2018, numero 145. Il medico specializzando assunto non ha diritto, per il relativo periodo, al cumulo del trattamento economico previsto dal contratto di formazione specialistica, di cui agli articoli 37 e seguenti, nel 368 del 99, fermo restando che il trattamento economico attribuito con oneri a proprio esclusivo carico dall'Azienda di inquadramento, se inferiore a quello già previsto dal contratto di formazione specialistica, è rideterminato in misura pari a quest'ultimo. Le predette assunzioni possono avvenire anche in assenza di Accordo quadro tra Università e Regioni. Terza fattispecie, incarichi individuali di lavoro a tempo determinato di cui all'articolo 2 ter, comma 5: le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale possono procedere al reclutamento di medici specializzandi, iscritti regolarmente all'ultimo e penultimo anno di corso della scuola di specializzazione, previa selezione per titoli o colloquio orale, attraverso procedure comparative che prevedono forme di pubblicità semplificata. Tali incarichi sono prorogabili previa definizione dell'Accordo quadro di cui al comma 548 bis dell'articolo 1, della 145 del 2018. Il periodo di attività svolto dai medici specializzandi, esclusivamente durante lo stato di emergenza, è riconosciute ai fini del ciclo di studi. Le Università, ferma restando la durata legale del corso, assicurano il recupero delle attività formative, teoriche e assistenziali, necessarie al raggiungimento degli obiettivi formativi previsti. In conclusione appare evidente che, al di fuori delle specifiche fattispecie normative previste dal legislatore nazionale come misure di potenziamento del sistema sanitario nazionale nell'emergenza Covid, non risulti prospettabile alcuna ipotesi specifica di reclutamento a tempo determinato per quei medici specializzandi che fossero già stati contrattualizzati con contratti di lavoro autonomo Co.Co.Co. Punto 2; far sì che la Regione si doti di una programmazione che calcola il fabbisogno dei medici nel territorio sardo, e che sulla base di questo rimoduli il numero dei posti disponibili nelle scuole di specializzazione, equiparandolo almeno a quello dei laureati negli atenei sardi. Si fa presente che la Regione rileva il fabbisogno di medici specialisti da formare in base a quanto indicato nel disposto dell'articolo 2, comma 3 della legge regionale 6 marzo 2020 numero 6, recante "norme in materia di contratti di formazione specialistica aggiuntivi regionali", secondo cui la Giunta regionale determina e aggiorna ogni anno il fabbisogno di medici specialisti nell'ambito del sistema sanitario regionale tenuto conto: a) della programmazione regionale annuale e pluriennale in materia di sanità e delle carenze di professionalità specialistiche rilevate nell'ambito del sistema sanitario regionale; b) delle rilevazioni dei fabbisogni di personale sanitario effettuate ai sensi dell'articolo 6 ter del decreto legislativo 30 dicembre 92 numero 502 e dell'articolo legislativo 17 agosto 99 numero 368. Punto 3; reperire le risorse necessarie per incrementare il numero di borse di studio regionali per le scuole di specializzazione. Qui ci inseriamo in quello che abbiamo detto prima rispondendo alla precedente interrogazione. Con DGR 40/10 del 4/8/2020 recante "programmazione della spesa per l'assegnazione dei contratti regionali di formazione specialistica per l'anno 2020", è stato previsto un notevole aumento della dotazione finanziaria regionale destinato all'assegnazione dei contratti di formazione specialistica, pari a 9 milioni per l'anno 2020, 10 per il 2021 e 11 per il 2022. unita al prospettato incremento dei contratti statali di cui al decreto 19 maggio 2020 numero 34, e si è proposto di destinare parte delle risorse regionali ad incremento delle borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione di area sanitaria non medica. Qui, ripeto quello che ho detto prima, abbiamo adesso previsto in finanziaria un ulteriore incremento per portare allo stesso livello del precedente stanziamento per arrivare fino a 200 borse di specializzazione, in attesa che la Finanziaria entri e faccia il suo corso, però abbiamo noi, come Assessorato, già finanziato 53 borse di area medica e di area non medica, dando fondo a tutte le risorse che avevamo a disposizione, quindi abbiamo necessità adesso di un intervento legislativo, come ho ricordato prima e come ricordava prima l'onorevole Ganau.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Diciamo che mi ritengo assolutamente soddisfatto per le risposte ottenute dall'Assessore, probabilmente non è specificato bene il problema a cui ho fatto riferimento relativamente al numero chiuso e all'assegnazione delle borse di studio sul territorio, cioè, abbiamo il problema che le borse di studio, essendo a livello nazionale le gare partecipano da tutta Italia, giustamente, però noi vorremmo che si avviasse un percorso che ci veda protagonisti in un rapporto col Governo, per vedere di tenere conto della specificità della nostra insularità, altrimenti noi rimarremo sempre con la carenza di medici; questo lo sappiamo benissimo, perché appena si specializzano con le nostre borse di studio poi questi signori medici se ne vanno nel continente e vanno a Milano, vanno a Palermo, o d'ovunque sia, e lavorano lì, quindi questo dovrebbe darci la possibilità di avviare, e magari le chiedo di interloquire con tutti i parlamentari sardi, di avviare un'iniziativa comune, visto che riguarda un po' tutti, la sanità come sappiamo non è né di destra né di sinistra, quindi dovremmo avviare un percorso perché altrimenti, nei prossimi anni, veramente avremo delle carenze strutturali e anche per quanto riguarda la mancanza di medici che sanno insuperabili.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata ex articolo 123 bis del Regolamento. Interrogazione numero 1098.

Ha facoltà di formulare la sua domanda il consigliere Francesco Mura.

MURA FRANCESCO (FdI). Grazie, Presidente, carissimo Assessore. Tra le tante competenze del suo Assessorato, la delega in materia urbanistica è tra le più delicate e spinose e si è rivelata piuttosto ostica per tutti i suoi predecessori, tanto che finora, malgrado le buone intenzioni, nessuno è riuscito a portare a compimento un disegno di legge come quello urbanistico che dovrebbe essere uno dei pilastri su cui basare appunto lo sviluppo dell'intera Isola.

La necessità di una nuova legge urbanistica è sempre più sentita, ormai dopo 15 anni dalla mortificante politica vincolistica e ultraconservatrice del Piano paesaggistico regionale, che nel tempo ha dimostrato tutti i suoi limiti ed ha prodotto effetti nefasti in tutti i settori economico produttivi dell'Isola. Vi è la necessità di una nuova legge urbanistica per mettere fine a questo confuso quadro normativo che si è creato negli ultimi lustri, con l'adozione di svariate norme che sovrapponendosi e modificando solo parzialmente la precedente normativa in vigore, hanno aggiunto confusione, difficoltà interpretativa ed applicativa, senza di fatto dare le dovute risposte alle innumerevoli richieste degli operatori economici e dei cittadini pronti ad investire e a far crescere la nostra economia ma solo con una norma chiara, obiettiva e concreta. Emblematici sono appunto i dati rilevati sull'ecobonus 110 per cento che vedono la Sardegna tra le ultime regioni d'Italia per numero di pratiche presentate, che viene addebitato principalmente alla farraginosità delle norme urbanistiche regionali e alla difficoltà della interpretazione delle stesse norme. La legge regionale del 18 gennaio 2021, la numero 1, l'ultima legge in materia urbanistica approvata dal Consiglio regionale è tutt'oggi vigente, ma a causa dell'impugnazione da parte del Governo sempre più distante dalle esigenze dei Sardi, di fatto non trova concreta attuazione da parte degli enti competenti, in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale per il timore di futuri contenziosi. All'interno dell'ultimo Piano casa vi è la volontà da parte di questa maggioranza di dare risposte alle legittime richieste dei Sardi, proprio in attesa della nuova legge urbanistica, risposte che spesso sono necessarie ed urgenti, sia per lo sviluppo del territorio, sia per salvaguardare le nostre peculiarità e la nostra Isola, non ultima la questione delle scuderie della Sartiglia, un pezzo di storia e di cultura della città di Oristano e della Sardegna che gli oristanesi salvaguardano da centinaia di anni, che rappresenta la peculiarità di una parte della Sardegna fatta di tanti piccoli ma importanti tasselli, tutti diversi tra loro, ma che compongono un bellissimo mosaico della cultura e delle tradizioni sarde. Le scuderie della Sartiglia di Oristano, intese come strutture di supporto indispensabili per la valorizzazione dell'antica giostra equestre, della cultura del cavallo e delle attività sportive ad esse correlate, rappresentano esse stesse un bene da tutelare che a causa dell'impugnazione del nuovo Piano Casa da parte di questo Governo nemico rischiamo di perdere. Anche di queste specificità la nuova legge urbanistica dovrà tener conto. La materia va affrontata con competenza e raziocinio, tenendo presente del composito quadro di tipicità che la nostra Isola ha, e con una visione del territorio ambiziosa e proiettata al futuro evitando l'eccessivo asettico vincolismo del passato.

Riconosciamo l'impegno più volte annunciato da parte dell'Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica circa l'imminente presentazione di un disegno di legge organico da sottoporre all'esame dell'Aula del Consiglio regionale, ma la necessità e l'urgenza non più procrastinabile impone di dare priorità nell'agenda dell'Assessore e della Giunta al nuovo disegno di legge urbanistica come strumento di guida dello sviluppo urbanistico della Sardegna. Per questo chiedo a lei, assessore Sanna, di conoscere quale sia lo stato di elaborazione del disegno di legge urbanistica e se non ritiene opportuno condividere con il Consiglio regionale i criteri ed i principi base che dovranno indirizzare il nuovo disegno di legge urbanistica prima della sua effettiva presentazione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. In risposta all'interrogazione, alla prima domanda in cui mi si chiede di sapere lo stato di elaborazione del disegno di legge di riforma organica in materia urbanistica e quali tempi si prevedono affinché il disegno di legge possa finalmente essere discusso in aula, rispondo che l'elaborazione di un disegno di legge che riformi in maniera organica la materia urbanistica non può prescindere dall'esito del ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri nanti la Corte Costituzionale sulla legge regionale numero 21 del 13 luglio 2020, recante "Norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale". Vi comunico, vi informo che il 19 ottobre è stata fissata l'udienza di discussione. In risposta invece alla seconda domanda in cui mi si chiede se non ritengo opportuno condividere col Consiglio regionale i criteri e i principi base che dovranno indirizzare il nuovo disegno di legge urbanistica prima della sua effettiva presentazione, non appena si conoscerà l'esito del ricorso che ho appena citato in precedenza, quindi risulteranno definite le competenze statali e regionali, si potrà procedere alla definitiva stesura di un disegno di legge di riforma della materia urbanistica. La riforma verrà giustamente condivisa col Consiglio regionale, consentendo così alle forze politiche di fornire il giusto contributo alla elaborazione della norma.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Mura per dichiarare se è soddisfatto.

MURA FRANCESCO (FdI). Sono ovviamente parzialmente soddisfatto della risposta, perché capisco la sua posizione, la parte di insoddisfazione è data dal fatto della situazione in cui ci troviamo, dove ci scontriamo contro l'azione di un Governo che deliberatamente ha scelto dal punto di vista politico di impugnare, di andare contro la nostra autonomia di programmazione in materia urbanistica, però la invito ad approfittare del tempo che intercorre da oggi fino a ottobre, quando sarà emessa la sentenza rispetto all'impugnazione del Piano casa, per condividere alcuni principi che io ritengo siano fondamentali, come ad esempio l'immaginazione di una Sardegna che è fortemente diversa per aree geografiche, culturali e sociali, pertanto spero possa accogliere questo mio invito e noi saremo dalla sua parte, sia per difenderci rispetto a questa impugnazione da parte del Governo alla legge numero 1 e sia anche per costruire il futuro dell'urbanistica in Sardegna approfittando appunto di questi ultimi due anni e mezzo di legislatura che ci rimangono.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Michele Ennas per illustrare l'interpellanza numero 22.

ENNAS MICHELE (LEGA). Faccio una premessa su questa interpellanza che è datata 2019, nel momento in cui abbiamo sentito, l'11 luglio 2019, la necessità come Gruppo di notificare alcuni aspetti relativi a questo ente importantissimo che è il Parco geominerario della Sardegna. Alcuni dei contenuti di questa interpellanza necessariamente sono stati anche superati dai fatti accaduti successivamente, altra premessa importante che si collega a questo, forse oggi è la prima volta che parliamo di questo argomento appunto dopo quasi due anni e mezzo e il che è significativo per capire un po' qual è il livello di attenzione rispetto a questa tematica, però c'è sempre tempo per recuperare. Allora, qual è il compito di questo ente? Recuperare e conservare per fini ambientali, scientifici, formativi, culturali e turistici, le strutture minerarie, i siti geologici, le strutture museali, archivistiche, il patrimonio documentale, librario e fotografico di interesse conoscitivo della storia e della cultura mineraria, gli habitat e il paesaggio culturale, allo scopo di promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio geominerario e di promuovere, sostenere e sviluppare attività educative, ricreative, sportive e culturali, di formazione e di ricerca scientifica compatibili con i valori da tutelare e d'intesa con gli enti consorziati promuovere azioni di marketing a sostegno dei territori interessati, tant'è che nel 2007 al Parco geominerario è stato confermato il suo valore internazionale con l'inserimento nella rete mondiale dell'UNESCO Global Geoparks Network, questione che poi è notizia di un po' di tempo fa, in realtà è stata anche persa nel frattempo e l'avevamo sottolineato in questa interpellanza per tutta una serie di problematiche e c'era l'alto rischio che coloro che controllavano il Parco geominerario potessero giudicarlo come non idoneo a far parte di quella rete e così è successo. Alcune rilevazioni rispetto alla tematica, non si aveva notizia dell'adempimento e delle prescrizioni poste ben due anni fa dall'UNESCO, e difatti è successo che al parco gli è stato notificato che non fa più parte, cioè è stato espulso da quella rete, non risulta che abbia mai partecipato ad un bando pubblico europeo, si sono generati, anche con alcune Amministrazioni comunali, dei corto circuiti che riguardano la gestione dei siti di interesse culturale minerario, tant'è che alcune amministrazioni hanno proceduto in maniera autonoma a gestire questi siti con però tutta una serie di conseguenze che riguardano il livello e l'omogeneità dell'offerta. Io concludo, Presidente, se mi dà un secondo, con alcuni aspetti della conclusione dell'interpellanza, anche alla luce, chiedo agli Assessori competenti, agli Assessori presenti, visto che nel frattempo il Ministero ha notificato l'intendimento di commissariare il Parco, qual è l'azione che intende porre in essere l'Amministrazione regionale al fine di ricondurre il Parco storico ed ambientale al rispetto di tutte quelle che sono le sue prerogative, anche ritenuto, noi su questo ci crediamo, l'alto valore che potrebbe assumere questo ente se gestito e portato in una certa maniera avanti.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'industria.

PILI ANITA, Assessore tecnico dell'industria. Nell'ambito della verifica amministrativo-contabile eseguita presso il Consorzio del Parco Geominerario, l'Ispettorato generale di finanza del Ministero dell'economia e delle finanze ha riscontrato numerose criticità riguardanti l'attività gestionale e la programmazione dell'ente. In particolare è emerso un quadro di illegittimità che permea l'intera organizzazione del Consorzio, investendo l'attività amministrativa nel suo complesso.

Le violazioni accertate derivano dall'omissione di una doverosa reale conoscenza dell'attività amministrativa, alcune criticità inoltre sono riconducibili alla mera inerzia nello svolgimento di compiti istituzionali del consorzio del parco, in violazione dei primari principi di efficacia, efficienza, economicità e buon andamento dell'azione amministrativa, nonché in violazione degli obblighi in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza. Nessuno dei rilievi eccepiti da parte dell'Ispettorato generale di finanza del Ministero dell'economia e delle finanze risulta superato poiché ogni risposta contro deduttiva, quindi formulata dal Geoparco, non è stata adeguatamente documentata. Si rileva altresì che la Commissione UNESCO Global Geoparks Council, già nel mese di gennaio 2018 aveva assegnato al parco il cartellino giallo per aver rilevato diverse criticità nella conduzione del dossier UNESCO, nel settembre 2019 il Parco Geominerario ha infine perduto l'importante riconoscimento nell'ambito della rete UNESCO non avendo attuato le iniziative ritenute necessarie al superamento delle stesse criticità.

Il quadro di diffusa illegittimità e di criticità gestionali quindi sin qui prospettato e che è stato attestato, tra l'altro da ultimo dai rilievi della Corte dei conti, rende doveroso l'avvio con la massima celerità del procedimento di scioglimento degli organi e la nomina di un Commissario straordinario ai sensi dell'articolo 1 comma 3 dello Statuto del Consorzio del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna, il Consorzio ha personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia ordinamentale, normativa, amministrativa e finanziaria ed è sottoposto alla vigilanza dei Ministeri dell'ambiente, dei beni, delle attività culturali e delle attività produttive, dell'istruzione, dell'università e della ricerca e della Presidenza della Regione Sardegna. La vigilanza è resa in Conferenza obbligatoria di servizi e quindi ne deriva che in Conferenza di vigilanza sarà appunto stabilito il commissariamento del Geoparco, il potere di commissariamento infatti costituisce attuazione di un principio generale applicabile a tutti gli enti pubblici ed è connaturato appunto alla funzione di vigilanza intesa nel suo complesso ad assicurare il raggiungimento delle finalità di legge statutaria dell'ente e dunque comprensiva non solo della possibilità di eliminare eventuali irregolarità amministrativo-contabili riscontrate nelle varie gestioni, ma anche del potere di rimuovere ogni fattore che ostacoli il corretto funzionamento dell'ente vigilato o impedisca il raggiungimento delle suddette finalità. Sino a qui il Ministero della transizione ecologica ha provveduto, alla luce di quanto appena riportato, a trasmettere a tutte le istituzioni facenti parte della Conferenza di servizi e di vigilanza, quindi ai diversi Ministeri e alla Presidenza della Regione della Sardegna, gli atti di scioglimento degli organismi e quindi gli atti di revoca dei decreti di nomina degli organismi che fanno parte del Geoparco.

Siamo attualmente in attesa della Conferenza istitutiva per appunto il commissariamento ufficiale dell'ente Geoparco, questo perché come un procedimento amministrativo chiaramente il Ministero della transizione ecologica ha dovuto prima trasmettere alle istituzioni coinvolte e quindi anche al Geoparco un avvio di inizio del procedimento di scioglimento, quindi terminato il periodo previsto dalla legge si provvederà alla convocazione da parte del MiTE della Conferenza di vigilanza per appunto dare attuazione al commissariamento.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CHESSA GIOVANNI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Lei ha presentato questa interpellanza molto articolata, io ovviamente mi soffermo a quello che dovrebbe essere di competenza dell'Assessorato del turismo.

Nei punti 3 e 7 che sono molto collegati l'uno con l'altro, lei chiede al punto 3 e al punto 7, che tipo di percorsi si intendono individuare per la valorizzazione, tutela e sviluppo dell'ente e la conseguente autonomia, economica e gestionale del Parco geominerario allo scopo di migliorare l'offerta turistica, culturale e salvaguardare l'occupazione del personale impiegato. Poi al punto 7 chiede anche quali progetti intendono adottare in campo turistico per promuovere il grande patrimonio e l'azione del parco Geominerario. A questi due quesiti, che sono molto collegati, come ho detto prima, io ritengo che prima di ipotizzare una serie di azioni a scopo promozionale e quindi anche delle risorse turistiche del Parco, sia necessario aprire un tavolo di confronto col Presidente e anche con i colleghi, perché di fatto non è di mia competenza. E così, come da delibera di Giunta 2014, la numero 34/10, non è mai stato ancora definito questo passaggio quindi dalla IGEA che deve regolamentare il tutto. Dopodiché l'IGEA decide anche quali siti debbano essere valorizzati e quali danno a me di competenza, io posso programmare e valorizzare ciò che mi si dà in carico, attualmente io non ho incarico niente, quindi non posso nemmeno prevedere spesa. Purtroppo, ahimè, siamo indietro per mille fattori, è dal 2014 che questa partita non è stata mai definita, quindi questo è chiaro, io in capo non ho niente, ma ciò non toglie che la politica serve anche a risolvere questi quesiti, semmai dobbiamo accelerare e dobbiamo trovare le risorse e le forme giuridiche, ma mi sembra che la collega Pili le abbia già risposto. Mentre al punto 6 lei chiede se si intende verificare che le guide impegnate nell'attività abbiano i requisiti previsti dalle normative vigenti e siano iscritte all'albo regionale delle guide e se sia opportuno stabilire un profilo di formazione ad hoc per le guide impegnate nei siti del parco Geminerario. La vigilanza territoriale, lei sa bene che in è capo ai Comuni, ai sensi della legge regionale numero 20 del 2006 che ha disciplinato le figure professionali delle guide, questo in capo ai comuni. Al di là di questo, l'opportunità di stabilire un profilo di formazione ad hoc, perché lei chiede anche questo, per le guide impegnate nel parco, io le faccio notare che la necessità della formazione specifica che deve essere manifestata dal Parco è proposta dall'Assessorato competente in materia di formazione, una eventuale posizione assunta da quell'Assessorato sarebbe anche suscettibile di creare un precedente secondo il quale ogni territorio, parco o altro potrebbe chiedere il medesimo interessamento all'Assessore che dovrebbe pertanto entrare nel merito di valutazioni non proprie, quindi dobbiamo anche regolamentare meglio questo passaggio. Ma perché le dico questo? In ogni caso l'eventuale possesso del titolo formativo specifico, come si chiede sul parco, non legittima l'esercizio esclusivo all'interno del parco, pertanto…

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Michele Ennas per dichiarare se è soddisfatto.

ENNAS MICHELE (LEGA). Ho ascoltato gli Assessori e credo che sia soddisfacente il fatto di avere la volontà di affrontare queste tematiche e di inquadrarle all'interno di un procedimento condiviso e inter assessoriale. Ora rispetto a quello che ha detto l'assessore Pili è evidente che siamo di fronte a un procedimento che tenendo conto di tutte le criticità che sono emerse, evidentemente in qualche modo anche riconducibili a una interlocuzione che forse doveva essere più alta rispetto all'attuale gestione del Parco Geominerario, adesso sta avvenendo un procedimento di tipo diverso. L'auspicio è quello che indipendentemente dall'iter e dall'esito di questo iter, che credo però sarà abbastanza scontato viste le rilevazioni che il Ministero ha portato in essere, sia comunque questo l'inizio di un ragionamento su questo ente, anche vedendo quelle che possono essere le modifiche da fare all'interno della sua costituzione, per far sì che raggiunga effettivamente lo scopo per cui è stato pensato, cioè in qualche modo pianificare le attività, creare una rete, sviluppare un progetto che sia a medio e lungo termine per tutto il territorio anche omogeneo rispetto a quella che può essere l'offerta. E' un lavoro lungo anche perché, come ha detto l'Assessore Chessa, gran parte del patrimonio immobiliare che può essere valorizzato, e questo è un altro tema che dovrebbe essere affrontato anche in Consiglio o comunque dagli assessorati competenti, penso all'industria, agli enti locali, per sbloccare questo patrimonio e renderlo effettivamente fruibile. Noi abbiamo dei gioielli che in qualche modo hanno bisogno di essere sviluppati, hanno bisogno di essere messi in rete, dobbiamo sforzarci di fare questo ragionamento perché soprattutto il territorio del Sulcis-Iglesiente può essere rilanciato attraverso questi sistemi.

PRESIDENTE. Mozione numero 304.

Ha facoltà di formulare la sua domanda il consigliere Francesco Mula.

MULA FRANCESCO (PSd'az). Presidente, ma diciamo che la mozione era stata presentata tempo fa e per chi non ne fosse a conoscenza stiamo parlando della situazione ferroviaria che abbiamo nella provincia di Nuoro. Quindi praticamente oggi abbiamo un sistema di collegamento che è la Nuoro-Macomer, che è abbastanza vergognosa, stile Far West, basterebbe pensare che questa linea ha fatta nel 1889 per appena 57 chilometri il tempo impiegato di percorrenza è un'ora e 16 minuti, immaginiamoci un po' se questo dovrebbe essere il collegamento delle zone interne con diciamo la fascia costiera e alcuni centri nevralgici della Sardegna, il che non lascia ben sperare quale potrebbero essere diciamo le prospettive di sviluppo. Quindi la mozione verte in primis sulla possibilità di poter potenziare questa linea e, poi, l'altro argomento molto più importante di valenza strategica, che riguarda non solo le zone interne del Nuorese ma l'intero asse viario della Sardegna, quella della nuova realizzazione del tratto Macomer-Nuoro-Olbia, che lì si collegherebbe con la linea già esistente la Olbia-Cagliari. Vorrei ricordare che questo grande progetto, progetto importante, era stato già non solo all'attenzione della passata legislatura, ma attualmente vorrei ricordare che la stessa Presidenza ha mandato le famose schede per quanto riguarda la richiesta al Governo nazionale da presentare alla Comunità Europea per poter avere quei finanziamenti appunto nei piani che adesso si stanno studiando e che si stanno presentando. Vorrei anche ricordare che l'8 luglio dell'anno scorso il Presidente della Regione era stato audito in videoconferenza con la Commissione trasporti e mentre si parlava della viabilità generale della Sardegna il Presidente, in quell'occasione, ebbe a dire che questa linea risultava essere comunque strategica per l'intero territorio, non solo delle zone interne, ma per quanto riguarda l'intero territorio sardo. Io chiedo all'Assessore magari se ci sono delle novità. Confido non solo sul fatto che comunque sappiamo bene che la questione è ben seguita e la stanno seguendo, ma vorrei capire soprattutto se ci sono novità recenti rispetto a quando era stata presentata la mozione, ma ripeto la stiamo seguendo. Però vorrei sentire l'Assessore che cosa ha da dirci in merito rispetto a quali potrebbero essere le ultime novità.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dei trasporti.

TODDE GIORGIO, Assessore dei trasporti. Presidente, onorevoli Consiglieri e colleghi Assessori, in riferimento alla mozione numero 304 fatta dal gruppo PSd'Az, estesa benissimo dall'onorevole Mula, vorrei chiarire alcuni punti su quelle che sono state le vostre fonti d'impegno, che impegnate me e il Presidente per quanto riguarda la linea Nuoro-Macomer e la realizzazione della linea Nuoro-Olbia. Sappiamo tutti che Nuoro è un capoluogo di provincia, uno degli unici capoluoghi forse in Italia che non è interconnesso con gli altri capoluoghi. Abbiamo fatto un incontro in RFI di recente a Roma, abbiamo fatto un incontro in presenza dove abbiamo esposto tutta quella che è la situazione infrastrutturale ferroviaria della Sardegna. Come giustamente diceva lei noi abbiamo fatto una richiesta che intanto si facesse carico l'RFI del collegamento Nuoro-Macomer, è un collegamento a scartamento ridotto, ha tempi di percorrenza lunghissimi, sappiamo benissimo che chiunque si debba arrecare da Macomer a Nuoro e viceversa fa prima a prendere un autobus che ha tempi di percorrenza molto inferiori. Abbiamo chiesto che venga quindi realizzato con scartamento ordinario, messo in sicurezza, affinché ci sia una viabilità costante giornaliera, perché con un flusso di traffico basso come quello che ha adesso, facendo un'analisi dei costi benefici è chiaro che anche gli introiti da bigliettazione da traffico sono inferiori a quello che potrebbe essere un collegamento che vada sino ad Olbia, realizzando la Nuoro-Olbia. Noi abbiamo inviato le schede, la Presidenza ha inviato le schede, sono oggetto di valutazione da RFI e dal Governo italiano, il tavolo con RFI è aperto, ripeto ci siamo stati anche in presenza di recente, quindi ci auguriamo che le vostre istanze che portate qui in Aula vengano accolte e si possa dare un degno riscontro a quelle che sono le esigenze dei cittadini, che potrebbero collegarsi da Olbia, Nuoro, restino Macomer e sino a Cagliari.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarare se è soddisfatto.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, ma per dire assolutamente che ci riteniamo non solo soddisfatti, visto che le interlocuzioni sono costanti, vorrei anche ricordare qualora dovesse servire che tale progetto, tale ambizioso progetto potrebbe trovare copertura non solo sul piano di resilienza, ma potrebbe trovare copertura all'interno anche dell'obiettivo 1, perché vorrei ricordare che la Sardegna essendo rientrata purtroppo nell'obiettivo 1, abbiamo la possibilità nel nuovo settennio di poter avere tutte quelle risorse che ci potrebbe permettere anche la realizzazione di questo intervento.

PRESIDENTE. Interrogazione numero 1051.

Ha facoltà di formulare la sua domanda il consigliere Michele Cossa.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, ma con l'onorevole Canu abbiamo voluto richiamare l'attenzione della Giunta sul tema della motorizzazione civile in Sardegna, che ormai ha raggiunto livelli drammatici, non c'è giorno che non emergano sulla stampa criticità, e assistiamo ad un totale disinteresse dello Stato sul tema. Eppure il problema della mobilità e in questo caso della mobilità soprattutto privata è un problema cruciale nei nostri giorni. Abbiamo ritardi negli esami delle patenti, abbiamo a volte la impossibilità di procedere ad interventi di collaudo e revisioni. Abbiamo a caduta effetti devastanti su tutte le attività imprenditoriali collegate, il sistema dell'autotrasporto, il sistema delle autoscuole, tutto quello che è collegato alla mobilità. La situazione non è nuova, ormai è da anni che si sta trascinando, e io credo che sia ora finalmente di mettere la parola fine a questa vergogna. Noi da tempo abbiamo lanciato la proposta che anche la Sardegna, unica tra le regioni a statuto speciale che ancora non lo ha fatto, si appropri delle competenze della Motorizzazione civile. L'ultima volta lo abbiamo fatto con la mozione del collega Mula, approvata ormai quasi due anni fa, il 12 settembre del 2019, io stesso nella precedente legislatura mi ero fatto promotore di una mozione analoga. assessore, è necessario che il tema venga preso saldamente in mano dal Comitato paritetico, si approvino le norme di attuazione che ormai io credo dovrebbero essere arrivate a un buon punto di definizione e si dia ai sardi la serenità che gli adempimenti di competenza della Motorizzazione civile vengono fatti in tempi accettabili, non nell'assoluta incertezza che regna attualmente. Oltretutto sono operazioni che sono a pagamento, quindi per la Regione ci sarebbero anche degli introiti e io credo che il saldo anche da questo punto di vista sia positivo. Ma soprattutto noi dobbiamo erogare un servizio, se noi diventiamo un elemento di disturbo, allora non soltanto stiamo facendo, dico noi intendendo con questo la Pubblica Amministrazione in generale, non soltanto non stiamo rendendo un servizio ma stiamo facendo un danno.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dei trasporti.

TODDE GIORGIO, Assessore dei trasporti. Grazie Presidente. Onorevole Cossa mi trova perfettamente d'accordo, è un problema che abbiamo affrontato come diceva giustamente lei circa due anni fa con una mozione qui in Aula. Lei non si immagina quante telefonate e richieste di incontro, mail, ricevo io dalle autoscuole e dalle aziende private, c'è un problema a reperire autisti, non si riescono a dare gli esami delle patenti, non si riescono a fare i collaudi dei mezzi sopra le 3,5 tonnellate, non si riescono a fare le immatricolazioni. Dopo quella mozione approvata dall'Aula io avevo deliberato, come Assessorato ai trasporti, di dare mandato alla Direzione generale dei trasporti di predisporre uno schema di decreto legislativo, recante il trasferimento delle funzioni in materia di motorizzazione civile secondo i seguenti indirizzi previsti dalla legge, è stato aperto un tavolo col Direttore Generale dei Trasporti, con l'Ufficio della motorizzazione civile regionale l'ingegner Pes, affinché si prepari la bozza delle norme di attuazione di cui lei parlava prima. Il tavolo è aperto, ne fa parte della Commissione paritetica anche il Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Sardegna, la dottoressa Vivarelli, bisogna accelerare perché la situazione è sempre più drammatica, io ho i dati qui davanti, 58 unità in organico in tutta la Sardegna per le pratiche di tutta la Sardegna, è assurdo lavorare così, suddivisa tra Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, e da qui a fine anno dovrebbero andare sei persone in pensione. Abbiamo chiesto al Governo di fare i concorsi, abbiamo chiesto di trovare qualsiasi soluzione, qualsiasi strategia per poter assumere e dare respiro a tutti gli uffici delle motorizzazioni, bisogna accelerare, perché da qui a fine anno, se si continua così, le cose peggioreranno e non andranno a migliorare. E' chiaro che bisogna individuare come prendere le competenze, lei che se ne è occupato sa benissimo che bisogna avere le risorse finanziarie, umane e strumentali per poter affrontare l'argomento, perché sennò si rischia di avere le competenze per poter dare un servizio sanno come questo magari anche peggiore. Quindi in questo senso si sta lavorando, speriamo a breve di avere novità, di avere le competenze come unica Regione a Statuto speciale in Italia ancora a non avere le competenze. Quindi speriamo di avere qualche notizia a breve sotto questo aspetto, perché il sistema sta implodendo e non ci possiamo permettere assolutamente questo. Addirittura i costi stanno lievitando, come diceva lei è un servizio a pagamento, immaginatevi che ci sono delle carenze sugli autisti, e io ho proposto anche alla collega Alessandra Zedda, qualora fosse possibile, trovare dei fondi affinché si aiutino i giovani sardi a poter conseguire una patente. Oggi una patente C con cqc costa circa 2500, 2700 euro che non tutti si possono permettere, e le aziende di trasporto sono in grosse difficoltà a reperire questi tipi di mansioni. Quindi ci siamo, l'impegno c'è, e speriamo di avere risposte a breve da parte del Governo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarare se è soddisfatto.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, ma io mi ritengo soddisfatto per quanto riguarda l'impegno dell'Assessore, sospendo il giudizio Assessore rispetto al risultato, perché è chiaro che è una partita complessa, però è una partita che deve giungere a definizione. Perché noi stiamo costringendo fasce enormi di un pezzo di economia sarda o a non lavorare, oppure a lavorare in una condizione di irregolarità, o in una condizione di illegalità che è devastante. E' chiaro che se si tratta con lo Stato lo Stato deve anche trasferire le risorse per gestire il servizio e, ripeto, una volta che il servizio andrà a regime poi ci saranno risorse che verranno direttamente alla Regione, quello che è certo, Assessore io sono convinto che lei questo lo faccia quotidianamente, quello che è certo è che bisogna definire quanto prima attraverso la Commissione paritetica le norme di attuazione e arrivare ad una definizione del problema, perché il danno che sta subendo l'economia della Sardegna da questa situazione, ripeto, è incalcolabile. Noi ci arrabattiamo tanto per dare ristori, per dare sostegni, dopodiché l'economia reale impatta su queste inaccettabili inefficienze, su questi blocchi che sembrano preordinati a rendere impossibile alle persone lavorare onestamente. Lei ha fatto una proposta che credo l'Assessore competente debba raccogliere, cioè orientare la formazione dove serve, e io credo che il settore che lei ha indicato oggi possa rappresentare una opportunità di lavoro per tantissimi giovani, a condizione Assessore che risolviamo il problema della motorizzazione civile.

PRESIDENTE. Interrogazione numero 1092.

Ha facoltà di formulare la sua domanda la consigliera Desiré Alma Manca .

MANCA DESIRE' ALMA (M5S). Presidente, allora a prescindere dai colori politici e dalle magliette politiche c'è una cosa che dobbiamo riconoscere, un'azione che ha portato avanti l'ex premier Conte, che è quello che è riuscito a far dare il via libera dall'Unione europea a quello che era il PNRR, il piano nazionale di resistenza e di resilienza per quanto concerne il Recovery fund. Quindi, caro Assessore, io sono molto contenta oggi di vederla qua in Consiglio perché è esattamente da novembre che, a parte tutti gli spot elettorali e tutti i comunicati stampa, e gli articoli sui giornali che abbiamo letto da parte del Presidente di questa Regione, della Regione sarda, sui famosi progetti presentati al Governo per questo treno che sta passando, che la Sardegna non può permettersi il lusso di far passare così senza provare a presentare dei progetti per il rilancio dell'economia della Sardegna, vado subito al dunque. Allora io le chiedo, Assessore, di sapere quali sono, quanti sono, i progetti presentati per quanto concerne l'inclusione di genere, sostegno all'istruzione, formazione e occupazione dei giovani, ripeto, formazione e occupazione dei nostri giovani, dei giovani sardi, per quanto concerne la missione della digitalizzazione, per quanto concerne la missione rivoluzione verde e transizione ecologica, per quanto concerne le infrastrutture e la mobilità, per quanto concerne la missione dell'istruzione e la ricerca, per quanto concerne il settore e tutte le donne sarde e i giovani sardi dove sono al centro della missione di inclusione e coesione, per quanto concerne la missione Sanità che ricordiamo avrà l'obiettivo di creare un sistema di prossimità con il potenziamento, e questo è un passaggio che vorrei rimarcare, con il potenziamento delle strutture sul territorio e la telemedicina. E allora io, Assessore, le ho menzionato gli ambiti in cui il la Regione e la Giunta, il governatore doveva presentare questi progetti. E allora io sono contenta di potermi confrontare anche con lei, perché sono passati esattamente quasi dieci mesi da quando noi cerchiamo di segnalare l'importanza per la Regione Sardegna ma per tutto il territorio della Sardegna, per i nostri giovani, per le donne, per le persone che davvero attendono il rilancio e attendono di sapere qual è la vostra visione di ripartenza, specialmente dopo la pandemia.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Anch'io sono felice di vederla e devo dire che, analizzando la sua interrogazione, è anche molto completa, perché oltre a una cronistoria corretta che è stata fatta su quelli che sono i tempi e gli importi sul PNRR, lei fa un'analisi anche su quelle che sono le missioni e soprattutto sugli obiettivi che il PNRR si è prefissato, questa ripartenza da parte degli Stati dell'Unione europea dopo la pandemia. Quindi è fondamentale e importante riuscire a fare un'analisi a attivare un confronto su questi temi, perché sono temi fondamentali sui quali veramente ci stiamo giocando il futuro, non solo nostro ma il futuro delle future generazioni sarde, però dobbiamo anche cercare di capire qual è stata l'evoluzione in questi dieci mesi del PNRR, partendo da quell'obiettivo che diceva lei, raggiunto dal precedente Governo guidato da Conte. Avevamo un'idea di PNRR con delle scadenze imminenti, dove si doveva assolutamente entro una determinata data presentare dei progetti che avessero in parte l'obiettivo di raggiungere quelle che erano le missioni del PNRR, ma in parte per poter far quello dovevano essere dei progetti che dovevano essere già pronti, in quanto avevano delle scadenze perentorie. Da lì in poi c'è stata un'evoluzione: non c'era ancora una cabina di regia, perché si sarebbe dovuta fare successivamente, oggi c'è una cabina di regia, c'è un partenariato con il quale la cabina di regia si confronta, all'interno della cabina di regia ci sono i Presidenti delle Regioni (perché è fondamentale che vengano ascoltate le Regioni), poi c'è il MEF, che ha una il ruolo di regista all'interno di questa cabina di regia con ogni Ministero che seguirà i progetti di propria competenza. Però da dove si deve partire? Si deve partire, l'Italia è partita da un progetto nazionale, quindi si è partiti da quello che è un progetto di ripartenza nazionale e le singole Regioni, che in questi dieci mesi per dire la verità hanno lottato per cercare di capire quale potesse essere il ruolo che ogni singola Regione avesse all'interno di questa cabina di regia all'interno delle scelte che lo Stato doveva fare… però, dicevo, si parte da un progetto nazionale, una visione nazionale di quella che può essere la ripartenza per l'Italia, sia a livello occupazionale con tutte quelle missioni per raggiungere quegli obiettivi di cui lei ha parlato, e quindi da lì si parte con i vari tavoli tematici, che ancora non si sono fatti. Bisognerà capire quali progetti possono andare a rispecchiare quello che è il progetto nazionale di sviluppo e di ripartenza, quindi oltre i progetti presentati, che erano i progetti che onestamente tutte le Regioni avevano nel cassetto, onestamente, onorevole Manca, per quelle scadenze che erano state elencate durante i primi incontri bisognava portare i progetti pronti, oggi invece c'è uno scenario un po' diverso, quindi si deve cercare di capire quale di quei progetti, o eventualmente anche nuovi progetti, potranno essere inseriti all'interno di quel progetto nazionale di ripartenza della nostra economia. Però secondo me è fondamentale proprio quello che lei chiede, perché è lì il centro della questione: quali saranno questi progetti? I progetti saranno quelli che all'interno del progetto nazionale si potranno inserire, e questo è fondamentale, però io penso che la risposta anche al primo quesito sia nella seconda, l'organizzazione, penso che sia fondamentale portare avanti degli incontri, dei confronti anche territoriali per poter capire se la visione che magari la Giunta regionale può avere coincide con quella visione anche territoriale, con quella visione generale di sviluppo della Sardegna. Ogni singolo Assessorato probabilmente qualcosa ha già fatto, io le posso parlare di quello che ho fatto io, ho incontrato i sindacati, ho incontrato il partenariato in generale con il quale ci siamo confrontati, non soltanto però, onorevole Manca, su quello che è il PNRR ma su un progetto generale di sviluppo della Sardegna, su un progetto di ripartenza che veda non soltanto questo ma anche i fondi europei, ma anche gli stessi fondi regionali. Cioè, nel momento in cui noi abbiamo in mente un progetto generale di ripartenza della nostra Isola, noi dobbiamo fare in modo che il PNRR sia complementare, o quanto meno che i fondi strutturali europei siano complementari al PNRR, quando faremo le finanziarie dovranno essere complementari a quello che abbiamo scritto nel PNRR e ai fondi strutturali europei, quindi che ci sia un progetto generale di Sardegna. Quello che le posso dire, logicamente da un confronto con il Presidente, è che il Presidente ha intenzione di portare avanti questi incontri territoriali, con un confronto, in maniera tale che si possa portare avanti un progetto generale di Sardegna e inserire all'interno di quello che è il progetto nazionale i progetti strategici per lo sviluppo della nostra economia.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarare se è soddisfatta

MANCA DESIRÈ (M5S). Assessore, non posso dirle che mi ritengo soddisfatta perché la domanda era: quali e quanti progetti? Una domanda che stiamo cercando di porre da dieci mesi e alla quale non c'è mai stata data una risposta, e anche oggi non ci viene data una risposta. Lei parte da un'analisi che io per alcuni versi, le dico la verità, condivido quando parla di confronto e dialogo: tramite il confronto e il dialogo si possono ottenere dei risultati per la Sardegna importanti. Lei mi dice che esiste un progetto generale per la ripartenza della nostra Sardegna: Assessore, noi siamo due anni e mezzo che chiediamo qual è questo progetto, noi siamo felicissimi se questo progetto esiste e se questo progetto, di cui lei parla ma a noi sconosciuto, potesse veramente essere realizzato, ma il problema, Assessore, è che nessuno di noi conosce questo progetto. Gli obiettivi si raggiungono non solo dal Presidente, non esiste solo il Presidente della Regione Sardegna, tra l'altro inesistente perché non si vede mai, esiste un Consiglio, questa è la massima Istituzione sarda dove in teoria tutti i rappresentanti del territorio della Sardegna devono lavorare, perché ciascuno di noi rappresenta un territorio della Sardegna e conosce tutte le problematiche relative al proprio territorio. E' un diritto di tutti i consiglieri conoscere quali sono le vostre linee programmatiche e magari non solo aiutarvi in quelli che possono essere i progetti ma aiutarvi anche a realizzarli.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per illustrare l'interpellanza numero 124.

MELONI GIUSEPPE (PD). Risulta nota a tutti la storia recente della città di La Maddalena, destinata, a seguito dello smantellamento della base navale americana, ad ospitare il grande evento del G8 del 2009, che, con la realizzazione degli interventi previsti nell'ambizioso programma, avrebbe consentito di rilanciare in chiave turistica l'economia dell'arcipelago, con ricadute in termini economici e di prestigio per l'intera Sardegna. Altrettanto noto, purtroppo, è l'epilogo della vicenda, ossia la decisione dell'allora Governo di centrodestra di spostare l'evento del G8 dalla Sardegna verso la città de L'Aquila, a seguito di questo spostamento i manufatti realizzati, sebbene affidati in concessione alla Mita Resort S.r.l., vennero di fatto abbandonati, anche a causa di una gravissima situazione di inquinamento ambientale proprio nello specchio acqueo denominato "porto ex Arsenale", che sarebbe dovuto diventare un approdo per mega yacht di lusso.

La mancata bonifica dell'area e la conseguente impossibilità dell'utilizzo quale approdo per i natanti, determinò la risoluzione della convenzione della società concessionaria con relativo al risarcimento del danno. Invero, già nel novembre 2008 all'atto dell'individuazione del sito di La Maddalena quale sito di interesse nazionale, viene disposto l'espletamento da parte del Dipartimento della Protezione civile delle procedure di bonifica, e a tale scopo venne attribuita al Commissario delegato l'ulteriore somma di 30 milioni di euro. Mentre per le aree a terra dell'ex Arsenale l'allora provincia Olbia-Tempio certificò il completamento degli interventi di bonifica nell'ottobre del 2009, relativamente alle aree a mare partirono una serie di indagini che hanno permesso di evidenziare una persistente contaminazione dei fondali dovuta principalmente alla presenza di mercurio e idrocarburi su tutta l'area oggetto di indagine. Iniziarono quindi una serie di approfondimenti che soltanto nel maggio 2011 conduce alla predisposizione di un progetto preliminare che prevedeva tre soluzioni differenti. Successivamente venne riscontrata ad opera del NOE dei Carabinieri che l'inquinamento risultava ben più esteso, e lo specchio acqueo interessato venne messo sotto sequestro. Nel maggio 2012 venne sottratta alla Protezione civile la competenza in ordine ai grandi eventi, furono chiuse le relative gestioni commissariali, compresa la bonifica dell'ex Arsenale, venne trasferita alla Regione successivamente l'attuazione delle opere di bonifica, demandate al Comune. Nel giugno del 2018 l'Unione dei Comuni della Gallura ha aggiudicato l'appalto per la progettazione esecutiva e la realizzazione degli interventi, intanto nel maggio dello stesso anno è stato nominato il Presidente della Regione pro tempore quale commissario straordinario del Governo per la bonifica ambientale, individuando a dicembre di quell'anno l'Amministrazione regionale della Sardegna quale soggetto attuatore e non più il Comune di La Maddalena.

Nell'ottobre 2019 si concludono le procedure VIA e pertanto possono essere avviati i lavori, previa validazione del progetto da parte del Comune. Intanto la Giunta regionale ha disposto recentemente la costituzione di un'Unità di progetto "Bonifica ambientale e rigenerazione urbana di La Maddalena", i cui compiti paiono sovrapporsi pesantemente a quelli relativi all'attuazione del progetto di completamento delle opere di bonifica dello specchio d'acqua dell'ex Arsenale, infatti da una riunione tenutasi nel marzo del 2020 (questa interpellanza è del luglio 2020) presso la Presidenza della Regione è emerso che l'area in cui ricade l'ex Arsenale sia stata riperimetrata, che è necessaria e prioritaria la redazione del programma di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana, e parrebbe che la costituenda Unità di progetto debba rivalutare il progetto che, si rammenta, risulta aggiudicato, contrattualizzato e, previa validazione del soggetto attuatore, immediatamente cantierabile, e che le opere ivi previste risultano fuori dalla nuova perimetrazione. Insomma, si ricomincia daccapo.

Per quanto sopra, atteso il lungo tempo trascorso, le enormi difficoltà incontrate nel portare avanti le bonifiche e i gravi danni non solo di immagine subiti dal Comune di La Maddalena e dall'intera comunità, si chiede: quale sia l'intendimento del Commissario straordinario del Governo relativamente ai lavori di completamento delle opere di bonifica dello specchio d'acqua antistante l'ex Arsenale, il cui progetto risulta approvato, aggiudicato, contrattualizzato e immediatamente cantierabile; chi risponderà degli inevitabili danni economici cagionati agli aventi diritto a causa della ventilata ipotesi di rivalutazione del progetto da parte dell'Unità di progetto; chi risponderà ai cittadini di La Maddalena che dopo oltre dieci anni di attesa rischiano di vedere ancora una volta svanito l'obiettivo; che ne sarà delle strutture realizzate per il G8, già pesantemente ammalorate dall'impossibilità del loro utilizzo a causa anche delle mancate bonifiche, e, infine, chi risponderà del perdurante danno d'immagine alla città di La Maddalena e all'intera Sardegna e delle conseguenti ricadute negative sull'economia turistica.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dei lavori pubblici.

SALARIS ALDO (Riformatori sardi), Assessore dei lavori pubblici. Collega, nella sua interrogazione lei ha provveduto a elencare dettagliatamente quelle che sono le fasi che oggi ci portano a questa disastrosa situazione, tenga conto che per La Maddalena, come lei ha detto bene, sono previste due tipologie di opere: abbiamo la questione delle bonifiche, che è in capo all'Assessorato all'Ambiente, suddivisa in due interventi da cinque milioni cadauno, e la riqualificazione urbana, che invece è in capo al Commissario straordinario (oggi sono stato delegato proprio dal Presidente per riferire).

La prima linea è in capo all'Assessorato all'ambiente, 5 milioni, la seconda è stata trasferita al Comune di La Maddalena il quale ha in corso un contenzioso con l'impresa appaltatrice, e l'altro, si tratta di un intervento sulla riqualificazione urbana, invece è a carico del Presidente, stiamo parlando di 15 milioni di risorse che arrivano da fondi FSC. In una delibera di marzo 2021 la Giunta regionale determina che il passaggio di tutte le opere inerenti a quanto lei ha elencato su La Maddalena vadano in capo a OIS, la Società opere e infrastrutture Sardegna, che si occuperà, oltre che di eseguire tutte le operazioni della bonifica, anche dei progetti di riqualificazione urbana e di valorizzazione degli immobili presenti nell'area. L'Assessorato che rappresento ha partecipato come supporto tecnico al trasferimento di questi beni da una società appaltatrice, il Gruppo Marcegaglia, in capo al Ministero, poi il Ministero li ha trasferiti alla Regione e quindi in capo agli enti locali.

Abbiamo trovato una situazione disastrosa perché abbiamo dovuto, tramite l'intervento del Presidente della Giunta regionale Christian Solinas al Ministero, procedere a una nuova perimetrazione delle aree inquinate. L'appalto che abbiamo ereditato per le bonifiche prevedeva una tecnica ormai superata da dieci anni, si doveva tombare con una piattaforma in cemento il fondale, tecnica divenuta poi a giudizio dei tecnici inutile. Questa è in questo momento la situazione che abbiamo trovato, e questo è quale quello che con il Presidente, in contatto coi Ministeri sulla riperimetrazione e sulla nuova tecnica da utilizzare in quello specchio di acqua a cui lei si riferisce, quello che stiamo sviluppando in questo momento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarare se è soddisfatto.

MELONI GIUSEPPE (PD). Io non sono soddisfatto purtroppo rispetto alla risposta che è arrivata dall'Assessore, su delega del Presidente. Io ricordo che questa è una vicenda travagliata, l'ho detto prima, l'ho detto anche successivamente durante l'esposizione, e ricordo che il soggetto attuatore è vero che è cambiato nel frattempo, durante gli anni è passato dall'essere il Comune di La Maddalena ad essere la Regione Sardegna, ma per quanto riguarda le opere di bonifica indicate in questa interpellanza io credo che ci sia stato un rimbalzo di responsabilità fra Comune, Ministero e Regione, che oggi devono essere una volta per tutte chiarite. A distanza di tredici anni io credo che sia giusto e corretto che i cittadini sardi, di La Maddalena in particolare, abbiano dei risultati rispetto a uno stanziamento di decine di milioni di euro che è stato previsto, invece continua questo rimpallo di responsabilità. Se voi andate a vedere quello che sta accadendo nella lite civile fra la società appaltatrice e il Comune di La Maddalena, è un continuo rimbalzare di responsabilità verso altri, come la Regione Sardegna e il Ministero, col risultato che io non ho capito dalla sua risposta cosa dovrà accadere nei prossimi mesi, nelle prossime settimane rispetto alle bonifiche, col risultato che ad oggi mi sembra che l'intervento della Giunta Solinas, che lei dice ha trovato una situazione disastrosa, sia stato solo quello di avere assolutamente rallentato la conclusione di un procedimento che stava andando alla sua esecuzione, con la cantierabilità. Io credo che sia una cosa grave e credo che dobbiate rimediare.

PRERSIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per illustrare l'interrogazione numero 1046.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Assessore Salaris, Olbia e i suoi cittadini necessitano di essere messi urgentemente in sicurezza. Sono passati quasi otto anni dall'alluvione che ha seminato distruzione e morte, nel frattempo sono stati stanziati 150 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio della mia città e per l'attività di progettazione sono già stati spesi quasi 3 milioni di euro. L'unico progetto definitivo è stato bocciato dall'Assessorato dell'ambiente dopo dieci pareri favorevoli di vari enti sulla base di motivazioni pretestuose smontate una ad una proprio dal suo Assessorato, assessore Salaris. In data 11 febbraio 2021 il Consiglio regionale ha approvato la legge che disciplina il PAU provvedimento autorizzatorio unico regionale che costituisce una semplificazione per l'ottenimento dell'autorizzazione di impatto ambientale. Le ricordo che il cronoprogramma procedurale, predisposto dai suoi Uffici, prevede che la durata dei lavori per la messa in sicurezza di Olbia sia pari a 36 mesi. Come lei sa il Presidente della Regione è il Commissario di Governo per la mitigazione del rischio idrogeologico e lei, assessore Salaris, è il soggetto attuatore degli interventi. A questo punto le chiedo; primo: se non ritiene opportuno viste le ingenti risorse economiche finora spese apportare al progetto già sottoposto a valutazione di impatto ambientale le modifiche e le integrazioni necessarie per superare le criticità evidenziate nella deliberazione della Giunta regionale 31 dicembre 2020; secondo: quali iniziative intende assumere la riduzione del rischio idrogeologico della città di Olbia e la salvaguardia della sicurezza pubblica; terzo: quali urgenti iniziative intende portare avanti per scongiurare la perdita degli ingenti finanziamenti attualmente disponibili, grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei lavori pubblici.

SALARIS ALDO (Riformatori), Assessore dei lavori pubblici. Grazie Presidente, mi dispiace che si concluda un'interrogazione così importante dando per scontato la perdita di risorse. Noi siamo al lavoro e auspichiamo che di risorse non venga persa neanche una. Lei ha detto bene, c'è una delibera del 31.12.2020 la quale da parte della Giunta si prende atto del giudizio negativo in merito alla compatibilità ambientale. Gli Uffici preposti dicono che le ragioni alla base del provvedimento si fondano sulla presenza nel progetto di forti criticità, carenze documentali oltre che di rilevanti impatti tali da non poter essere né mitigabili né compensabili. È ovvio che di rilevanti infatti si parla soprattutto di impatti, sul cosiddetto piano Mancini, si ritengono riconducibili sia per quanto riguarda il territorio circostante ma per quanto riguarda il territorio urbano, stiamo parlando della creazione di quattro vasche di laminazione e in più dell'adeguamento della sezione idraulica dei canali che attraversano la città di Olbia. Pertanto lei ha detto bene, abbiamo altri organi preposti, stiamo parlando dell'Autorità di Bacino regionale, del Genio Civile, dell'UTR regionale, della Sovraintendenza che danno pareri favorevoli e stiamo parlando di altri organi preposti, o meglio stiamo parlando di quello che è l'ultima fase, cioè la procedura di valutazione di impatto ambientale, che invece fa emergere, come ben dice nella mozione, delle criticità che non sono state considerate. Dunque credo che sia dovere, e doveroso, da parte del soggetto attuatore quale l'Assessorato ai lavori pubblici di richiedere che vi sia, in assoluta fretta ovviamente sempre per non incorrere nella perdita di risorse, che vi sia appunto il parere di un soggetto terzo. Qui stiamo parlando veramente di un disastro, lei ha detto bene si sono perse delle vite umane, ben 9 a Olbia nel 18 novembre del 2013, oggi non ci possiamo permettere di sbagliare e non ci possiamo permettere di non valutare nessuna delle strade percorribili. Lo stesso Comune di Olbia attraverso una delibera del Consiglio comunale torna indietro, prende le distanze dal piano Mancini, addirittura arriva a proporre una soluzione. Ecco, noi allora abbiamo deciso che, riguardo a quello che sono i pareri ad oggi completamente discordanti tra tutti gli enti coinvolti, abbiamo deciso che la soluzione da percorrere è quella di affidare la valutazione a un soggetto terzo, cioè capire se vi è una strada alternativa, che superi, che vada al di là di quello che dice il piano Mancini, che vada al di là di quella che è la soluzione proposta dal Comune, auspicando che le possa incrociare, che le possa unire, affidare a un soggetto terzo appunto che dia il contributo per trovare la via d'uscita, su un'opera non urgente, di più, su un'opera per la quale sono stati stanziati, come ben lei ha detto, 151.230.000 euro. Sono soldi che devono andare immediatamente ad essere impegnati per un'opera, per una città, per un'emergenza che insomma l'emergenza idraulica per la quale non possiamo più aspettare, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente, assessore Salaris, diciamo che la sua risposta, diciamo dà un tono di novità a questa vicenda che fino adesso brancolava nel buio. Come lei sa il suo predecessore aveva seguito attentamente la vicenda addivenendo a concludere i lavori che appunto riguardavano il suo Assessorato con un parere sicuramente favorevole, come ho detto prima, smontando tutte le pretestuose motivazioni alla base del provvedimento del 31 dicembre 2020. Anche perché se si fa riferimento a quelle motivazioni, che riguardano fondamentalmente al rumore eccessivo dei lavori, alla polvere sollevata e ad altre facezie di questo tipo Olbia non verrà mai messa in sicurezza. Adesso lei ci dice che ci sarà l'affidamento del giudizio a questo soggetto terzo. Noi sappiamo che l'unico progetto definitivo è quello che appunto viene denominato come piano Mancini e che in corso d'opera potrebbe sicuramente essere adeguato alle nuove esigenze derivanti anche dal fatto che rispetto a prima Olbia ha anche un piano di evacuazione, infatti nell'autunno del 2015 non c'è stato alcun danno eccezionale e quindi questo è un punto fondamentale e sappiamo che l'altra proposta è semplicemente uno studio di fattibilità e quindi c'è una netta differenza le due fattispecie. Effettivamente aspettiamo l'individuazione di questo soggetto terzo che per ora è un termine abbastanza generico, perché sarei stato più favorevolmente sensibilizzato nel momento in cui mi avessero detto qual è questo soggetto terzo, grazie.

PRESIDENTE. Passiamo agli argomenti di competenza dell'Assessorato dell'agricoltura.

L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 455.

Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

TALANS GIUSEPPE (FI). Grazie Presidente, con questa mozione, che mi vede primo firmatario con i colleghi Cera e con l'onorevole Giovanni Antonio Satta, si è voluto segnalare ancora una volta le problematiche legate alla svalorizzazione del suolo sardo, che in conseguenza di ciò crea grave pregiudizio a tutti gli allevatori e gli agricoltori della Sardegna. Mi spiego meglio, ad opera del sistema refresh già in atto dal 2014 su tutto il territorio nazionale, non certo solo nella Sardegna, con l'utilizzo di un meccanismo con una sorta di foto aereo grammetico si cerca di individuare quelle zone agricole della Sardegna che possono essere utilizzati come pascolo. Ecco con queste operazioni, con questo meccanismo utilizzato dall'AGEA, ci siamo resi conto che la nostra isola, la Sardegna è quella più pregiudicata, per così dire, perché vengono elette intere superfici a bosco privando le aziende da ottenere, per quelle superfici, gli aiuti comunitari. Senza però considerare in primis che non si tratta appunto di zone Bosco, per così dire, ma soprattutto senza andare a vedere che quelle pratiche agricole, utilizzate in Sardegna, quelle che vedono come allevamento di razze autoctone, che vedono appunto allevamento di bovini di razza sarda o di ovini di razza sarda, proprio da quella superficie detta da AGEA come bosco questi animali traggono sostentamento. Quindi il problema che si sta verificando nelle aziende agricole soprattutto in quei territori come può essere il nuorese, ma anche l'Ogliastra, ma è una problematica diffusa in tutte le zone della Sardegna, è che le aziende agricole stanno subendo delle riduzioni delle proprie superfici utilizzabili con conseguente diminuzione dei contributi agricoli che dovrebbero percepire. Quindi cosa chiediamo con questa mozione sia al Presidente della Giunta sia all'Assessore? In primis che vengano individuate queste zone che non vengono elette a pascolo, anche perché diciamo il pregiudizio dell'azienda è che viene bloccata l'intera domanda e quindi che vengano individuate queste aree e che in un tavolo Stato Regioni si cerchi appunto di ridurre al minimo le superfici agricole non utilizzabili perché le aziende agricole della Sardegna e gli allevamenti che vi praticano in queste zone proprio dalle zone cosiddette a bosco traggono sostentamento, grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

MURGIA MARIA GABRIELLA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ringrazio gli onorevoli Talanas, Cera e Satta per le tempestive segnalazioni delle erronee rilevazione attraverso il cosiddetto sistema refresh. Occorre spiegare tecnicamente che cos'è, però, così chi ci ascolta percepisce quali sono nello specifico le criticità. Il riconoscimento delle pratiche locali tradizionali di pascolamento quindi il famoso e cosiddetto PLT cioè le pratiche locali tradizionali, di cui all'articolo 7 del Regolamento comunitario numero 639/2014 nelle quali le specie arbustive ed arboree sono predominante rispetto all'erba, fortemente voluto dalla Sardegna, ha consentito di superare in gran parte gli effetti del periodico aggiornamento delle informazioni sull'uso del suolo agricolo operato da AGEA, l'organismo pagatore nazionale, proposto alla gestione del sistema integrato di gestione e controllo, il cosiddetto SiGC del sistema informativo geografico GIS con cui veniva messa in discussione l'ammissibilità delle superfici tipica del paesaggio rurale sardo caratterizzato in gran parte da pascoli arborati e pascoli cespugliati.

Le disposizioni nazionali allora adottate ponevano in capo alle Regioni l'onere di individuare, di comunicare con propri provvedimenti ad AGEA le informazioni catastali delle particelle relative alle superfici interessate dalle pratiche locali tradizionali con le caratteristiche di copertura vegetale percentuale presenti e a comunicarle all'organismo di coordinamento per l'aggiornamento del sistema chiamato appunto SiPA, che è un sistema appunto di rilevazione che poi servirà appunto per la individuazione delle PLT. A partire dalla campagna 2019 con il passaggio al fascicolo di tipo grafico, per semplificare il meccanismo di individuazione, le PLT, richiesto peraltro dalla Regione Sardegna insieme al sistema di altre Regioni, viene oramai sostituito da AGEA nazionale, grazie inoltre all'azione dell'Assessorato dal 2019 è quindi cura dei produttori, attraverso i loro centri di assistenza agricola, comunicare e individuare in maniera precisa e puntuale quali siano le superfici PLT condotte. Quindi in sostanza per dirlo in soldoni prima se ne occupava la Regione, adesso è in capo a ogni produttore il quale carica i dati dei propri PLT attraverso l'utilizzo dei centri agricoli. Dal 2019 quindi alla Regione non compete più alcuna attività di individuazione delle pratiche locali tradizionali, bensì soltanto di istruttoria e validazione di quelle comunicate dai produttori e sulla base di requisiti oggettivi, come l'uso, l'accessibilità dei luoghi, appetibilità delle essenze. Oltre ciò alle Regioni compete un'attività di accertamento in campo, che di solito si misura su un campione, cerco di essere più veloce, che di solito si misura su un campione del 5 per cento e di un ulteriore 3 per cento per la verifica del mantenimento dei requisiti di eleggibilità. Ora per chiudere il discorso l'attività periodica dal refresh non è superabile, è una normativa comunitaria della quale non possiamo fare a meno, è anche vero che nelle verifiche a volte potrebbero esserci delle criticità che vanno sicuramente riviste, che però vanno riviste attraverso AGEA nazionale. Nella sostanza cosa può fare la Regione Sardegna? Può sicuramente insistere sul Ministero per cercare di velocizzare e correggere quelle anomalie che ancora persistono, ma più di questo non può fare. Quindi sicuramente ci impegneremo, sarà mia cura impegnarmi attraverso il Ministero in modo che possa correggere quelle anomalie che ancora risultano, che non sono moltissime, peraltro. Posso anche dire che per quanto riguarda l'attività di validazione ha chiuso nel febbraio 2020 e quindi siamo in perfetta sintonia con tutti i pagamenti che stanno peraltro effettuando riguardo alla PAC del 2020 e l'anticipo 2021.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.

TALANS GIUSEPPE (FI). Sì grazie Presidente, io posso dire che mi ritengo parzialmente soddisfatto, per quanto riguarda la risposta dell'Assessore relativo all'impegno dell'Assessorato e della Regione Sardegna. Per andare a affrontare e risolvere quelle che sono le anomalie. Però io insisto nel ritenere che la Regione Sardegna in persona del nostro Presidente, in persona dell'Assessore dell'agricoltura nel tavolo Stato Regione e Comunità europea bisogna far capire che il sistema del refresh non può essere utilizzato e applicato in maniera indistinta su tutto il territorio nazionale; la Sardegna ha delle peculiarità ambientali e delle attitudini ad un certo tipo di allevamento che utilizza effettivamente con le pratiche agricole tradizionali quelle superfici che secondo quel sistema non vengono ritenute appunto utilizzabili. Quindi il pregiudizio della Regione Sardegna è che nonostante noi utilizziamo queste superfici che per AGEA, per la Comunità europea vengano definite Bosco e quindi non utilizzabili a premio di fatto noi queste superfici le utilizziamo e le facciamo pascolare al nostro bestiame, che ben si adatta a questo tipo di territorio. Pertanto l'impegno che chiedo a tutto il Consiglio regionale, all'Assessore, al Presidente che possano per così dire modificare il sistema refresh in base alla peculiarità della nostra Isola, grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei onorevole Talanas, abbiamo esaurito tutti gli argomenti proposti all'ordine del giorno.

Dichiaro chiusa la seduta e il Consiglio verrà convocato a domicilio, buon pranzo a tutti.

La seduta è tolta alle ore 12 e 59.