Mozione n. 476

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 476

(Discussa in Aula il 06/07/2021 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)

CADDEO – AGUS – LOI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – MELONI – MORICONI PINNA – PISCEDDA – DERIU – COCCO – LAI – CIUSA – LI GIOI – MANCA Desirè Alma – SOLINAS Alessandro sulle problematiche inerenti al Sistema trasfusionale sardo e la necessità di garantire una efficiente organizzazione e programmazione delle sue attività.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il sangue rappresenta ancora oggi una risorsa fondamentale per la medicina e, al momento, non è disponibile alcuna alternativa in grado di sostituirlo; le sperimentazioni in corso sulla produzione del sangue sintetico, seppure promettenti, molto difficilmente potranno portare a cambiamenti su larga scala, se non in un futuro che, ragionevolmente, non si può pensare prossimo;
– attualmente quindi, l’unico modo per poter disporre di questo “farmaco” salvavita insostituibile e indispensabile nella terapia di molte malattie sia di pertinenza chirurgica sia di pertinenza medica, dipende completamente dalla disponibilità e dal senso civico dei donatori di sangue;

CONSIDERATO che:
– l’Organizzazione mondiale della sanità afferma che, al fine del raggiungimento della teorica autosufficienza, un territorio deve essere in grado di assicurare la presenza di 4 donatori abituali ogni 1.000 residenti;
– la disponibilità di sangue nel nostro Paese presenta profondi squilibri, per cui il divario fra la raccolta ed il reale bisogno non trova compensazione, creando uno stato di emergenza e di carenza continuo;
– la nostra Isola, in particolare, deve sopperire ad un consumo annuale di sangue di circa 106.000 unità a fronte di circa 82.000 unità raccolte attraverso i centri trasfusionali e le associazioni di volontariato preposte, con una conseguente numero di 25.000 unità di sangue che devono essere importate da regioni che raccolgono in eccedenza, comportando un costo importante per la sanità regionale;

RILEVATO che:
– la Sardegna, nonostante sia una delle regioni italiane con il più alto indice di donazioni di sangue per numero di abitanti, è fra quelle che non raggiungono l’autosufficienza in quanto la carenza di globuli rossi è strutturale ed è legata all’alto numero di pazienti con anemia cronica presente nella nostra Regione;
– ai sensi dell’articolo 11 della legge 21 ottobre 2005, n. 219, l’autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti costituisce un interesse nazionale, sovraregionale e sovraziendale finalizzato ad assicurare a tutti i cittadini la costante e pronta disponibilità quantitativa e qualitativa dei prodotti e delle prestazioni trasfusionali necessarie per l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza e si fonda sul principio etico della donazione volontaria, periodica, responsabile e non remunerata, l’autosufficienza regionale della produzione di sangue intero rappresenta quindi un obiettivo della rete trasfusionale sarda e, al fine del raggiungimento di tale obiettivo, l’Isola dovrebbe passare dalla presenza di 5,2-5,3 donatori ogni mille abitanti, a 6,3 – 6,4 donatori ogni mille abitanti;
– è, quindi, indispensabile assicurare e diffondere campagne di sensibilizzazione dei cittadini al fine di incentivare e promuovere la donazione volontaria e periodica del sangue e dei suoi emocomponenti;

POSTO che:
– soprattutto in concomitanza della stagione estiva la Sardegna deve affrontare delle vere e proprie crisi dovute alla carenza di unità di sangue negli ospedali, crisi che naturalmente si ripercuotono negativamente sull’attività quotidiana con rinvio di interventi chirurgici e di trasfusioni ai pazienti affetti da patologie croniche;
– l’attuale organizzazione del sistema trasfusionale sardo, come definito nella deliberazione della Giunta regionale n. 52/27 del 23 dicembre2019, che definisce il “Piano sangue, emocomponenti e plasma derivati per il triennio 2019/2021 si caratterizza per la presenza di:
– n. 8 strutture trasfusionali (Olbia con l’unità operativa trasfusionale di Tempio, Nuoro con l’unità di Sorgono, Oristano, Carbonia con l’unità di Iglesias, San Gavino/Serramanna, Lanusei, Alghero, Ozieri) facenti capo all’Azienda per la tutela della salute (ATS);
– n. 2 strutture trasfusionali ubicate nei Presidi di II livello dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari (AOU SS) e dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari (AOB), con le unità operative di Muravera, Isili e Quartu;
– n. 1 struttura trasfusionale Banca del sangue cordonale (BSC) a valenza regionale, gestita dall’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari (AO con sede presso l’Ospedale Binaghi);
– n. 3 unità di raccolta (Avis comunale e provinciale Sassari, Avis provinciale Cagliari); con le relative Strutture Organizzative si arriva ad un totale di 42 unti di prelievo fissi più 11 mobili che costituiscono l’attuale sistema trasfusionale della Sardegna;

EVIDENZIATO che:
– garantire una efficiente organizzazione, programmazione delle attività a medio e lungo termine, con adeguati investimenti in personale impegnato, strutture e strumenti tecnici del sistema regionale rappresenta una condizione essenziale per consentire alla Regione di affrontare le crisi ricorrenti di carenza di sangue;
– attualmente la Struttura regionale di coordinamento (SRC) delle Attività trasfusionali è sprovvista di responsabile a seguito del pensionamento del precedente responsabile e, nonostante siano presenti diverse manifestazioni di interesse, non si è ancora provveduto alla nomina di tale figura fondamentale per il regolare funzionamento del sistema;
– è necessario, altresì, procedere all’avvio delle operazioni necessarie all’aggiornamento dell’attuale “Piano sangue, emocomponenti e plasma derivati per il triennio 2019/2021” approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 52/27 del 23 dicembre 2019;
– i centri trasfusionali si trovano ad operare in una situazione di forte carenza di personale rispetto a quello previsto nelle rispettive piante organiche e, inoltre, nella maggior parte di essi sono carenti le figure apicali e di coordinamento;
– la pandemia da Coronavirus degli ultimi mesi ha determinato un aggravamento delle criticità già esistenti con possibili ripercussioni negative sulla tenuta del sistema regionale;

APPURATO che:
– attualmente si riscontra una forte carenza di personale specialistico in medicina trasfusionale, oltre che di tecnici di laboratorio (necessari per il trattamento del sangue), sarebbe necessario al fine di evitare il rischio che nel medio e lungo periodo vengano totalmente a mancare le figure professionale in parola, che vengano poste in essere tutte le condizioni affinché le università assicurino la formazione specialistica necessaria;
– è, altresì, indispensabile procedere all’individuazione di soluzioni organizzative atte allo snellimento e alla accelerazione dei procedimenti di accreditamento delle sedi associative destinate ai prelievi di sangue e alla costituzione di un tavolo tecnico permanente tra il Sistema sanitario regionale e le associazioni, le quali, all’interno del sistema trasfusionale le associazioni/federazioni dei donatori volontari di sangue rappresentano un insostituibile punto di forza per il costante impegno nella promozione e sviluppo della donazione, capaci di garantire una presenza capillare in tutto il territorio regionale,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad attivare le opportune procedure atte a garantire una efficiente organizzazione e programmazione delle attività a medio e lungo termine del Sistema trasfusionale sardo, compreso il reperimento delle figure specialistiche indispensabili per il suo ottimale funzionamento, al fine di assicurare l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza garantiti dalla normativa vigente;
2) a provvedere nei tempi più brevi alla nomina del responsabile della Struttura regionale di coordinamento (SRC) delle Attività trasfusionali;
3) ad avviare le operazioni necessarie all’aggiornamento dell’attuale “Piano sangue, emocomponenti e plasma derivati per il triennio 2019/2021” approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 52/27 del 23 dicembre 2019.

Cagliari, 21 maggio 2021

Condividi: