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Resoconto della seduta n. 75 del 01/09/2020

LXXV Seduta

Martedì 1 settembre 2020

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 12 e 10.

CERA EMANUELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 6 agosto 2020 (69), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Eugenio Lai e Diego Loi hanno chiesto congedo per la seduta del 1° settembre 2020.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 264, 498, 562, 579 (Pervenute il 24 agosto 2020); numero 298 (Pervenuta il 25 agosto 2020).

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 198, 199.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CERA EMANUELE, Segretario. Sono pervenute le interrogazioni numero 626, 628, 630, 631.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CERA EMANUELE, Segretario. Sono state presentate le mozioni numero 316, 317, 318, 319.

Continuazione della discussione dell'articolato del testo unificato: Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore (112-121/A)

PRESIDENTE. Grazie signor Segretario, per quella rettifica la facciamo successivamente.

L'ordine del giorno reca la prosecuzione della discussione dell'articolato del Testo unificato numero 112-121/A.

Ricordo all'Aula che nell'ultima seduta si era deciso di sospendere gli articoli 17 e 41.

Quindi passiamo all'esame dell'articolo 17. All'articolo sono stati presentati degli emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Domenico Gallus, relatore.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo), relatore di maggioranza. Il relatore non interviene perché non ha gli emendamenti qua davanti. Quindi chiedo che mi vengano forniti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Come è possibile che il relatore non abbia gli emendamenti?

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo), relatore di maggioranza. Mi hanno lasciato senza, come il cavaliere senza cavallo.

PRESIDENTE. Ora le verranno immediatamente forniti gli emendamenti, arrivano.

Ha la documentazione, onorevole Gallus? Ha la parola, prego.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo), relatore di maggioranza. Sono stati presentati l'emendamento 160 uguale al 686 e al 843 con parere contrario. Poi abbiamo il 536 dove a questo emendamento c'è un emendamento di sintesi che li comprende tutti, comunque sia il parere adesso viene sospeso di tutti questi che sto dicendo. Quindi l'emendamento 536 c'è un invito al ritiro. Poi abbiamo il 782, lo stesso anche qui, credo che ci sia un invito al ritiro. Poi il 305 uguale a 685 parere contrario, il 22 uguale al 306 anche qui il parere contrario, poi 684 parere contrario, poi il 23 parere contrario, poi abbiamo il 58 e anche qua c'è un invito al ritiro, visto che poi si discuterà con quello di sintesi, il 683 e il 553 sono compresi nell'emendamento che qui non ha numero, quindi anche per questi c'è un invito al ritiro, che numero ha quest'ultimo che è stato presentato?

PRESIDENTE. L'emendamento di sintesi è stato appena depositato, verrà distribuito.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo), relatore di maggioranza. Perfetto lì c'è il parere favorevole. È compreso con invito al ritiro perché è compreso in quello di sintesi.

PRESIDENTE. Parere favorevole ci dice, perfetto.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Conforme.

PRESIDENTE. Quindi apriamo la discussione generale sull'articolo.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Sull'articolo 17, c'è un emendamento di sintesi. Presidente, anche noi leggiamo i giornali, sembrerà strano ma anche noi leggiamo i giornali, stiamo molto attenti alle vostre riunioni di maggioranza. Leggendo i giornali oggi stando molto attenti alle vostre riunioni di maggioranza sappiamo che c'è un emendamento di sintesi, sostanziale relativamente ai ragionamenti che vogliamo fare sull'articolo 17. Quindi credo che per quanto riguarda il buon andamento dei lavori, e nel rispetto, signor Presidente, di tutta l'Aula, avere l'elemento di sintesi sia necessario e propedeutico ai ragionamenti che dovremo andare a fare. Per cui credo che più che vedere gli altri emendamenti, che ormai vengono cancellati dall'emendamento di sintesi, sia buona prassi per un ragionamento sereno e una discussione corretta, avere prima l'emendamento di sintesi, di cui noi sappiamo ne siamo a conoscenza dei contenuti avendo, ripeto, letto la stampa e sulla quale ci possiamo confrontare. Altrimenti rischiamo di fare un ragionamento arrampicandoci sugli specchi, cosa che credo che non sia neanche dignitosa per questi lavori, e poter dare un contributo su quello su cui voi avete lavorato ieri sera. Quindi la invito a dare prima l'emendamento di sintesi e poi fare i ragionamenti.

PRESIDENTE. Onorevole Comandini, non c'è nessuna intenzione di occultare emendamenti, che io ho visto, ho potuto leggere, nonostante anch'io legga la stampa, qualche secondo fa e rispetto al quale stanno predisponendo le copie.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente, guardi anche noi ci accodiamo alla richiesta presentata dal collega Comandini, nessuno sta mettendo in dubbio, ci mancherebbe altro, anche che ci sia una volontà di occultamento, ci mancherebbe. Però siccome ci è stato fatto un invito anche al ritiro degli emendamenti, anche noi gradiremo leggere quanto contenuto nell'emendamento comprensivo. Quindi aspettiamo, le chiediamo tempo.

PRESIDENTE. Allora sì, sospendo… per chiedere la stessa cosa?

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente, per valutare la possibilità magari di convocare una Capigruppo per consentire all'Aula di avere una programmazione dei lavori nelle prossime ore, nei prossimi giorni e capire qual è, anche perché è stata annunciata, forse anche dal Presidente in persona, la richiesta di fare un'inversione all'ordine del giorno, rispetto alla questione, diciamo, che riguarda la tutela dell'immagine della Sardegna verso l'esterno, questa è stata annunciata a mezzo stampa e l'Aula non è stata, come dire, resa edotta rispetto a una possibile richiesta di pronunciamento e di discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Grazie Presidente, ma io chiederei ai colleghi dell'opposizione, visto che vero è stato presentato l'emendamento di sintesi, credo che non servirà tutto quel tempo per fare chissà quale ragionamento, io direi andiamo avanti con i lavori e iniziamo la discussione generale sull'articolo 17, che vorrei ricordare ai colleghi non abbiamo nemmeno iniziato, quindi facciamo la discussione generale, poi se servirà, e ne abbiamo anche tempo e opportunità, di poter sospendere i lavori per valutare il nuovo emendamento di sintesi, possiamo anche farlo. Però io vi inviterei continuiamo con i lavori e iniziamo con la discussione generale intanto sull'articolo.

Fermo restando che è intenzione da parte di questa maggioranza e da parte anche del Presidente una volta finiti i lavori e quindi l'approvazione della riforma sanitaria della presente legge quella di discutere ampiamente per quanto riguarda tutto quello che stiamo leggendo in questi giorni per l'emergenza Covid 19, su tutte le cose che sono state scritte e sarà anche l'occasione di capire questa maggioranza e anche il suo Presidente insieme a tutta l'Aula che cosa ha intenzione di fare per tutelare l'immagine della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Io credo che serva un attimino di tempo per leggere questo emendamento di sintesi, che in qualche maniera modifica quello che c'è nel testo originario. Tra l'altro, lo modifica in due punti, di cui uno è completamente nuovo, che è quello che riguarda il presidio ospedaliero del Marino di Alghero, su cui abbiamo necessità ovviamente di avere il tempo per approfondire un attimino l'argomento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie, Presidente. Solo per chiederle questo, proprio in riferimento a quello che ho detto poco fa, l'articolo 17 secondo quanto risulta, ma noi non abbiamo ancora l'emendamento, forse me lo stanno consegnando in questo momento, è modificativo, per cui ci lasci il tempo di leggerlo in modo tale che poi si possa discutere. Anche perché, Presidente, noi dovevamo iniziare alle 11, lei ha suonato la campanella che erano le 12 e 10, io non credo che cinque minuti in più per darci la possibilità di leggere cambi qualcosa, visto che ci avete fatto aspettare più di un'ora.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso. Mi sembra che la richiesta sia di buonsenso, è sospeso per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 27, viene ripresa alle ore 12 e 37.)

Continuazione della discussione dell'articolato del testo unificato: Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore (112-121/A)

PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto, riprendiamo i lavori. Riprendiamo dall'articolo 17.

È aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.

È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie, Presidente. Su questo articolo noi ci siamo lasciati ed è stato sospeso alla fine della discussione in attesa del parere del Ministero. Salvo non ci siano delle novità che io non conosco e che non ho appreso dalla stampa, visto che questa sembra l'unica modalità attraverso la quale ci è dato ricevere comunicazioni su quello che la maggioranza decide, mi sembra di capire che, se non ci sono novità, si procede ancora secondo la volontà della maggioranza prima della sospensione con un emendamento che, a mio parere, veramente è lo scempio degli scempi. Abbiamo sopportato, aperte le virgolette, scorporo e accorpamento, abbiamo subito nell'indifferenza di tutti un atto aziendale che ha ridotto due presidi di cura e ricerca di interesse regionale a stabilimenti d'azienda. Tutto questo deve finire. Si stanno buttando a mare quarant'anni di buona medicina, di cura e ricerca clinica, di risultati importanti nel mondo. Si sappia che non accetteremo passivamente l'ennesimo scempio finalizzato a posizioni di potere politico e/o baronale. Siamo contrari a che i nostri ospedali, i nostri medici, infermieri e OSS siano trattati come mercanzia. Soddisfate la bulimia di potere, di poltroncine e sgabelli altrove non sulla pelle dei talassemici, dei malati oncologici di tutte le età, dei cittadini sardi. In tempi di pandemia mondiale, in una Regione che già paga un prezzo altissimo in termini di organizzazione della tutela della salute, la Giunta sarda, complice la maggioranza del Consiglio regionale, sorda al buon senso, e che invece di programmare prevenzione, bandire i concorsi e le selezioni per mettere in sicurezza i servizi e i reparti, invece che pensare a come ridurre le liste d'attesa, come fare le convenzioni per garantire le scuole di specializzazione e i medici di domani, pensa a scorporare e riaccorpare, pensa a nuove ASL inutili ai cittadini e utilissime per distribuire direzioni generali sanitarie a un drappello di mediocri cortigiani. Anche basta! Abbiamo visto le vostre priorità, ora esigiamo rispetto per le nostre, servono medici e personale infermieristico di laboratorio e sociosanitario, servono strumenti diagnostici nuovi in tutti gli ospedali, dalle TAC alle macchine per radioterapia, dagli ecografi ai reagenti di laboratorio, servono servizi urgenti di manutenzione e di pulizia profonda nei reparti, negli ambulatori e nelle sale operatorie, serve riprendere le visite sospese perché la salute dei malati si sta aggravando nel silenzio e nel terrore di restare soli in ospedale senza neppure il conforto di un familiare accanto, serve che al centro delle riforme ci siano i bisogni dei cittadini, dei malati e di chi offre loro cure e speranza. Non abbiamo bisogno di questa vergognosa, ennesima falsa riforma, non abbiamo bisogno delle bugie che vengono raccontate alla stampa come un mantra, non diventano mai verità! Noi che viviamo sulla nostra pelle e su quella dei nostri figli, dei nostri familiari, la fatica di essere malati in quest'isola, dove negli ospedali ogni giorno chiude un servizio perché manca il personale. Siamo stanchi di chi usa la sanità come una scacchiera dove muovere le proprie pedine. Basta, smettetela, vergognatevi".

Ecco, queste erano le parole del Comitato Difendiamo il Microcitemico di Cagliari, dei volontari Abos, dell'Associazione Sarda Genitori di Oncoematologia Pediatrica, dell'Altra cicogna Onlus e di Thalassa Azione Onlus. Io non avrei saputo esprimere il mio pensiero in maniera più compiuta e con le parole più giuste. L'ho fatto utilizzando le parole di questo comunicato che racconta tutta la disperazione e la preoccupazione. Non è il gioco dei Lego. Sulla pelle dei malati e sulla pelle dei familiari non si fa gioco politico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie Presidente. Credo che l'intervento dell'onorevole Pinna meriti una risposta immediata e adeguata, anche perché è un intervento che non è assolutamente condivisibile, non per questioni politiche, ma per questioni eminentemente di oggettività e di corrispondenza alla realtà di quello che questa Giunta ha messo in campo fino a oggi. Ho sentito parlare del fatto che noi staremmo, come dire, approntandoci a mettere nostri cortigiani nelle aziende sanitarie e nell'organizzazione sanitaria. Ricordo che fino a oggi questo atteggiamento non è stato il nostro, ma è stato di chi ci ha preceduto. Le aziende sono tuttora infarcite di cortigiani che non sono certamente in capo a noi, ma probabilmente alla vecchia maggioranza. Su questo non credo ci siano dubbi. Ma la cosa che più mi lascia basito è la mancanza di aderenza alla realtà delle cose che pure sono conosciute o dovrebbero essere conosciute a un Consigliere regionale. Si parla del fatto che, anziché pensare a fare questi scorpori come il gioco del Lego, dovremmo pensare a dare il personale che serve alle strutture, e quindi ci si chiede di fare i concorsi. Ricordo, onorevole Pinna, che noi abbiamo bandito a dicembre del 2019, poi c'è stato il Covid e il Governo ci ha impedito di farli fino al 15 di luglio, ma adesso stanno ripartendo, 60 concorsi, onorevole Pinna, per un totale di oltre mille assunzioni. Abbiamo bandito 39 selezioni che sono in corso di espletamento, le chiamate si stanno facendo in questi giorni. Io mi chiedo: ma dove vivete voi? Dove vivete? Non siete a conoscenza nemmeno degli elementi base di quello che dovreste avere quando poi fate interventi di questo genere, che non sono qualificanti, mi dispiace, onorevole Pinna, dirglielo, ma questo è veramente grave, che lei dimostri di non conoscere… passi che non lo conoscano le associazioni dei pazienti o i sindacati, però che voi che siete Consiglieri regionali non conosciate l'attività della Giunta mi sembra sia abbastanza grave. Peraltro ricordo che noi abbiamo bandito i concorsi e le selezioni per dare respiro alle strutture, per assumere il personale per il quale ATS si è vantato, sotto la vostra gestione passata, di avere fatto un risparmio di 17 milioni, quindi mi sembra che siamo veramente alla commedia dell'assurdo, perché ci accusate di quello che voi avete fatto e non riconoscete quello che noi abbiamo fatto per ovviare ai vostri errori.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il Consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Prima di entrare nel merito dell'articolo vorrei ricordare all'assessore Nieddu che è proprio grazie al risparmio fatto dall'ATS che si sono potute attivare quelle 1200 assunzioni previste attualmente, che quel risparmio incide principalmente sul costo della farmaceutica sanitaria, quindi se la dobbiamo dire la diciamo tutta, che è una operazione che è possibile grazie all'azione virtuosa fatta dalla precedente Giunta.

Sull'articolo. L'articolo 17 introduce, in una legge che ha funzioni esclusivamente gestionali, un tema che riguarda prettamente il riordino della rete ospedaliera. Lo fa senza nessuna analisi, senza nessuna condivisione generale, senza quella larga fase di discussione che precede normalmente un intervento di riorganizzazione di una rete ospedaliera. Lo fa in maniera che è contestata da gran parte del personale sanitario, è contestata da gran parte degli utenti, è contestata da gran parte del territorio. È una scelta che veniva motivata sulla base di una richiesta da parte dell'Azienda ospedaliera universitaria di avere una copertura di posti letto per arrivare agli standard e non incorrere nella chiusura. Mi pare che a questo proposito la richiesta che è stata fatta dal Ministero non abbia avuto a oggi risposta e quindi c'era un impegno, che era un impegno informale perché preso in Conferenza dei Capigruppo, dove in caso di mancata risposta queste operazioni sarebbero state rinviate a una fase successiva, a una fase di riordino della rete ospedaliera o comunque a un provvedimento successivo della Giunta. Mi pare che così non stia succedendo, che stiamo dando un'accelerazione, invece, ad un percorso senza quei criteri di uniformità che servono quando si tocca una struttura ospedaliera o più strutture ospedaliere. Mi riferisco, in particolare, al terzo capo dell'emendamento presentato, il cosiddetto emendamento di sintesi, che riguarda il presidio ospedaliero Marino, che verrebbe in toto, a quello che c'è scritto qui, trasferito all'Azienda ospedaliera universitaria. Ricordo che nel presidio ospedaliero del Marino di Alghero non c'è soltanto l'ortopedia e la riabilitazione, ma c'è anche la diabetologia, c'è anche l'oculistica e mi chiedo se non sia il caso perlomeno di specificare che questi reparti rimangono alla struttura ospedaliera e non vanno all'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari. E tra l'altro voglio che sia molto chiaro che in questa maniera si sta perdendo la possibilità, che è fortemente richiesta dall'Ospedale civile di Alghero, di diventare struttura autonoma di primo livello, come Ozieri. È una richiesta che fanno tutti e due i territori, che è fortemente voluta dal territorio, dagli operatori, dagli utenti. In questo caso, con la perdita dell'ortopedia che passa alla Università di Sassari, si perde una delle caratteristiche definitive e caratterizzanti per avere il primo livello, quindi state condannando l'ospedale di Alghero a non essere primo livello vita natural durante, perché non è possibile replicare evidentemente una struttura di ortopedia. Tra l'altro vorrei che fosse chiaro che la struttura sarà una struttura semplice e non una struttura complessa, che non può esistere in duplicazione all'interno dell'Università, e quindi anche quell'autonomia funzionale e gestionale che fino a oggi è stata garantita al presidio ospedaliero di Alghero si viene a perdere con questa operazione. È un'operazione che evidentemente nasce sotto altre motivazioni che non sono quelle di un'organizzazione sanitaria seria e più efficiente, ma che rischia di causare gravissimi danni al territorio e gravissimi danni soprattutto alla sanità algherese, per cui vi invito a riflettere seriamente su questa parte dell'emendamento e credo che sia opportuno che sia perlomeno modificata, se non addirittura ritirata, in quanto, come ho detto, causa una limitazione funzionale alle aspettative del territorio e di quel presidio. Ricordo che il direttore Sensi al Consiglio comunale aperto di Alghero ha detto che è possibile lavorare per un'autonomia dei due presidi ospedalieri di Ozieri e di Alghero in piena autonomia come strutture di primo livello, che questo è possibile. Bene, con questa operazione non sarà più possibile che Alghero diventi primo livello, mentre Ozieri potrà continuare ad essere un primo livello, potrà diventare un primo livello autonomo. Quindi una sotto qualificazione del presidio di Alghero, questo mi pare che sia evidente da quello che avete scritto, da quello che state facendo. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente. Dai colleghi sono state dette tante cose che condivido rispetto all'articolo 17, rispetto alla decisione di introdurre una disposizione tipica di una riforma di rete ospedaliera in un provvedimento normativo di questo tipo, quindi anche su questo esprimo tutte le mie perplessità, mi unisco alle perplessità dei colleghi e mi unisco alle perplessità, in particolare sull'emendamento di sintesi che è stato presentato con riferimento nello specifico al caso di Alghero-Ozieri. Però Presidente, anzi Assessore in questo caso, vista anche la sua reazione, a mio modo di vedere, scomposta rispetto alle dichiarazioni della collega, se lei non abbandonasse l'Aula le vorrei far presente, visto che ci ha chiesto dove viviamo, però lei ha abbandonato l'Aula quindi probabilmente non sentirà quello che dirò, magari se lo faccia riferire, io spero che lei sia su questa Regione, ci viva ogni giorno e sappia, visto che anche recentemente ha visitato certi territori, sappia cosa sta accadendo in queste ore.

Cioè, mentre noi parliamo di numero delle ASL, di quelle che sono le poltrone che vadano distribuite eccetera, in queste ore sta accadendo in Sardegna come sta accadendo immagino in tutta l'isola, ma sono a conoscenza di alcuni territori in particolare, che per esempio ad un mese dalla loro riapertura stanno chiudendo i servizi ambulatoriali e ospedalieri di distretto di alcuni ospedali, rispetto alle visite specialistiche. Stanno chiudendo, con la giustificazione di una recrudescenza del coronavirus, non si capisce se questi ordini siano arrivati da parte dell'Assessorato o meno, però per quanto riguarda, per esempio è notizia di stamattina, il presidio ospedaliero di Olbia, quindi che ricomprende anche gli altri ospedali, non so se sia accaduto anche nel resto della Sardegna, non ne sono a conoscenza, ditecelo voi, comunque è stata disposta la chiusura. A mio parere è gravissimo, anche perché tutti questi mesi hanno portato un allungamento infinito delle liste d'attesa che potrebbe essere ulteriormente aggravato a seguito di queste disposizioni che sono state date stamattina. Ecco, rispetto alla prevenzione, rispetto a tutte quelle malattie che purtroppo in questo periodo non è stato possibile controllare, accertare e tenere a bada nel caso in cui non siano state già accertate, cosa vogliamo fare? Moriremo non di coronavirus, ma di tutto quello che sono le conseguenze per le scelte che sono state fatte, oppure cosa devono fare i sardi mentre noi discutiamo di altro? Ecco, allora io credo che sia il caso di fermarci un attimo e capire, sentire anche dalla voce dell'Assessore che è intervenuto per ribattere subito a una giusta osservazione della collega, cosa si vuole fare rispetto a queste decisioni che a mio modo di vedere sono scellerate, che creeranno dei danni e si aggiungeranno a ulteriori danni che sono stati creati in questi giorni. Peraltro nello stesso presidio ospedaliero si è deciso in questi giorni di procedere, non so se accada altrove, ripeto, non lo so perché non ne sono a conoscenza, quindi i colleghi eventualmente mi diranno se accade anche altrove, di procedere con il drive in, quindi con le auto che si mettono in coda nell'ospedale anche con all'interno i positivi, non quelli che come è successo al Mater Olbia vogliono volontariamente sottoporsi al tampone, ma quelli che sono gestiti dalle unità di crisi, l'USCA di Olbia sta disponendo che vengano, immagino perché non sono nelle condizioni di poter fare le visite domiciliari che dovrebbero fare e dovremmo rafforzare quelle USCA, laddove soprattutto c'è più bisogno, stanno disponendo e chiedendo ai positivi o ai probabilmente positivi di spostarsi loro e andare in coda con tutte le conseguenze del caso, anche rispetto alla privacy di mettersi in coda nel presidio ospedaliero Giovanni Paolo II. Vi sembra una cosa normale e accettabile? Io credo che ci dovremmo fermare, parlare di questo e cercare di risolvere questi problemi perché adesso c'è un'emergenza in corso che è molto più importante delle poltrone.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Riprendiamo la discussione sulla riforma sanitaria a distanza di poche settimane che hanno determinato qualche riflessione da parte vostra, qualche sospensione e qualche nuovo problema che si è aggiunto ai tanti, purtroppo, che abbiamo registrato nel corso dei mesi precedenti. Ci saremmo aspettati, Presidente, oltre che la Conferenza dei Capigruppo, una opportuna presa di posizione, intervento, anche da parte del Presidente e dell'Assessore, su quel che è accaduto nell'arco delle ultime due settimane. Perché da un lato è stato rilevante da un punto di vista mediatico, anche negativo, sulla Sardegna l'ondata dei contagi che è ripresa, dall'altro purtroppo abbiamo verificato che in Sardegna è accaduto qualcosa che nonostante il basso numero di turisti non è accaduto in altre realtà d'Italia, quindi vale, senza far polemica, però la pena di affrontare la questione per comprendere il perché, per correre ai ripari. L'altro elemento che lo si poteva fare anche perché da parte nostra non ci sono state prese di posizione, anzi in alcuni casi addirittura a sostegno della Regione e a tutela della Sardegna, quindi non si capisce, non si comprende perché non utilizzare questa prima seduta anche in relazione alle sfide difficili che l'intero Paese e noi tutti affronteremo, compresa la riapertura delle scuole.

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, stiamo discutendo dell'articolo 17, per quanto riguarda il tema da lei affrontato ne discuteremo, però ovviamente la invito a parlare dell'articolo 17.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Questa era la premessa, non fosse altro per non appesantire il ritmo dei lavori e non intervenendo sull'ordine dei lavori, ma l'ho voluto fare facendo questa premessa nel primo intervento utile in relazione all'articolo 17 che comunque tratta di materia sanitaria, non stiamo parlando di riforma dell'agricoltura. E nell'ambito del dettaglio invece dell'articolo 17, da dove si parte? Perché si decide nell'ambito della riforma con un emendamento, questo presentato pochi minuti fa o almeno che abbiamo avuto modo di leggere pochi minuti fa, si decide di accorpare o scorporare Businco, Microcitemico, Oncologico quindi e poi le questioni sulle quali non ritorno perché le ha citate prima il collega Ganau sull'ospedale di Alghero. Cioè si parte dalle esigenze dei pazienti? No.

Si parte dall'esigenza di migliorare la diffusione di serenità, salute, sicurezza e cura per le cittadine e i cittadini? No. Si parte dal contenitore perché vi è una richiesta, vi è una richiesta da parte dell'Università di Cagliari, in particolar modo almeno per quanto riguarda la questione del Businco e Oncologico, e cioè in relazione all'esigenza di garantire i requisiti essenziali per il mantenimento della facoltà di medicina presso l'Università di Cagliari, eccetera eccetera. Ora nessuno nega che le esigenze di mantenimento dei requisiti minimi per l'Università di Cagliari sia fondamentale, ma nessuno può anche negare che in una fase come questa, una richiesta di deroga al Governo in relazione alla fase pandemica, anche temporanea per poi valutare, terminata questa fase o comunque per il futuro, decisioni d'altro genere e d'altro tipo, possa essere accolta dal Governo e non viziare un ragionamento sulla salute delle cittadine e dei cittadini semplicemente perché accorpando si ottengono dei requisiti. Faccio mie le parole di un documento che mi è stato girato da parte degli operatori, che in modo molto pacato ma in modo puntuale, pongono alcune questioni e alcuni spunti di ragionamento, non ritorno sull'aspetto della rete e cioè di alcuni elementi che sono stati forniti dal Capogruppo del PD circa il fatto che forse sia inopportuno trattare con un emendamento una materia così complessa e difficile che riguarda ospedali fondamentali nella nostra isola, ma né più né meno che cosa accade e accadrà dal punto di vista assistenziale, organizzativo ed economico. Intanto per quanto riguarda il sistema oncologico c'è stata una diversa collaborazione, riuscita in questi casi, tra diversi specialisti, oncologi, chirurghi, radioterapisti, medici nucleari, radiologi, radiologi interventisti che sinergicamente concorrono alla definizione del percorso diagnostico-terapeutico del malato oncologico. La qualità del percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale è determinata anche da questi collegamenti multidisciplinari, ormai strutturati all'interno dell'azienda Brotzu con DEA di secondo livello. In questo caso accorpando col Policlinico si determinerebbero inaccettabili complessità logistiche per la gestione dei pazienti che andrebbero incontro a spostamenti continui fra la sede di Monserrato e la sede del Businco". Questo solo per stare ad un esempio pratico che è né più né meno riguarda la distanza tra l'ospedale di Monserrato e il Policlinico universitario, e invece la vicinanza che hanno i due presidi Oncologico e Brotzu. Il tempo sta per scadere, quindi non mi soffermo sugli altri punti, ci sarà modo di valutarli, così come avremo modo di ritornare anche su altre questioni legate agli altri articoli e il resto della riforma. Augurandoci di poter anche discutere e dare suggerimenti su come affrontare questa fase e come riprendere alcune attività che se riprenderanno in modo…

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, a dire la verità non avevo nessuna intenzione di intervenire, però devo dire che l'intervento della consigliera, la collega Pinna, mi ha stimolato un attimino per cercare di fare una riflessione. Nel mentre che ascoltavo che stava leggendo, poi alla fine non ho capito se erano parole sue, oppure quelle del Comitato, poi dice "le faccio mie", per fare una riflessione su quello che è successo in questi anni, cara collega, perché mi sembra poco opportuno che voi ici date dei "cortigiani" perché abbiamo fatto chissà che cosa. Io sa che cosa le dico? Purtroppo non abbiamo fatto nulla! Purtroppo a oggi non abbiamo fatto nulla, ci teniamo ancora i vostri cortigiani che avete nominato, che continuano a fare disastri su tutto il territorio regionale. Purtroppo abbiamo ancora quei cortigiani, parlo anche della mia provincia, quella di Nuoro, che devo dire disastrata, e andiamo a vedere i danni che avete fatto con la vostra riforma, con l'assessore Arru in prima fila, dove le liste di attesa non è che si sono abbattute, ma sono aumentate. E come dice il collega Ganau, è vero che magari avete fatto qualche risparmio non so per fare che cosa, ma se il disavanzo della sanità è aumentato vuol dire che qualcosa non torna. Non è che ci avete consegnato una sanità che funziona su tutto il territorio regionale, ci avete consegnato una sanità che è a pezzi. E purtroppo a oggi, ecco, grande errore nostro, purtroppo a oggi noi non abbiamo fatto nulla. Ecco il nostro errore! Purtroppo a oggi noi continuiamo a tenerci quei cortigiani che avete nominato voi, perché la situazione non è migliorata, perché ricordo quello che sta succedendo ancora, e parlo del mio territorio, dove uno va a prenotare una visita specialistica e puntualmente lo prenotano dopo un anno e mezzo, due anni, uno muore, fanno il funerale, viene sepolto, poi viene avvisato "guarda che ti dobbiamo visitare". E questa non è la riforma che abbiamo fatto noi, è la riforma che avete fatto voi! Perdonate se mi sono un attimino riscaldando, però quando ci date dei "cortigiani" mi fa un po' stizzire questo atteggiamento. Mi dispiace che manca l'Assessore, perché gli vorrei anche ricordare che abbiamo un termine, che è quello del 10 di questo mese, dove scadono i termini per il bando sulla specialistica ambulatoriale, e mi auguro che questa volta venga fatto il bando a tempo indeterminato, e non si ripeta nuovamente quell'errore del tempo determinato, perché ancora a oggi noi abbiamo carenze sotto questo punto di vista, ma purtroppo abbiamo ancora degli specialisti che sono a spasso, non ho capito perché non riusciamo a dare incarichi ore, perché sembra che abbiamo superato questo budget di ore, e oggi noi ci troviamo in una situazione di un disastro totale. Quindi spero quando rientrerà anche l'Assessore, mi ha dato comunque garanzie che ci stanno lavorando, ma il 10 settembre è domani.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). A me dispiace che dovrò dire due cose a la mia collega, con la quale ho avuto sempre un rapporto di massima cordialità, la collega Pinna. Allora è inutile fare delle accuse che sono prive di significato. Io so soltanto che noi abbiamo approvato una razionalizzazione della rete ospedaliera sbagliata, era una fotografia al 2014, sbagliata, approvata poi dal Consiglio regionale e mandata a Roma, sbagliata. Amici cari, bisogna essere corretti! E poi non applicata! Quindi dovete recitare un mea culpa, dicendo che non l'avete applicata. Oggi ci troviamo in difficoltà, faccio degli esempi. Oggi c'era in discussione questo provvedimento per Alghero. Io mi batterò perché Alghero rimanga DEA di primo livello, ancora oggi ad Alghero ci sono 15 posti di otorino, nella razionalizzazione della rete ospedaliera, se tu la guardi anche in questo momento, c'è scritto zero. Così come si sono ridotti del 50 per cento a Nuoro, così come praticamente si erano ridotti sbagliando a Cagliari e poi son stati corretti, e poi non si applicato. Nella tua zona che ha avuto una pletora di posti letto, quanti ce ne sono? Quanti ne avete inserito in quest'anno e mezzo? Qualcuno? Neanche uno! E allora la responsabilità a chi la vogliamo dare? A coloro i quali evidentemente non sono stati conseguenti agli atti che hanno fatto, anche con le bugie, l'ho detto l'altra volta, dicendo che i cittadini erano moltissimi, e dicendo che praticamente di là c'era tutto e il contrario di tutto, dicendo che la Marmilla andava praticamente a San Gavino, invece è bugia, e ciò nonostante abbiamo fatto, noi opposizione, un grosso sforzo per… Avete scritto un sacco di corbellerie! Allora, per esempio, Lanusei era un potenziale DEA di primo livello, non era un DEA di primo livello, una barzelletta! Nuoro che è stato sempre il terzo polo dalla Sardegna era un potenziale DEA di secondo livello. E un nostro collega, cardiologo, rideva, e metteva in evidenza ogni volta che era una vergogna, perché per la potenzialità di Nuoro poteva essere un DEA di secondo livello. Errori ne sono stati fatti. Perché l'Università di Cagliari, quando c'è una legge nazionale che dice che tutti i policlinici debbono essere DEA di secondo livello, a un certo punto è un DEA di primo livello? Ditemi perché! Perché gli manca il pronto soccorso? Ma anche al Brotzu a suo tempo mancava praticamente la terza specializzazione, si dà una proroga, e si consente praticamente a una struttura di essere efficiente. Quindi di difetti ne avete molti, non ripeto le cose che ha detto Mula, ma l'ho sempre detto, le seconde e terze file son tutti vostri. Gli appalti previsti per il primo aprile del 2019, a oggi, non sono state ancora fatti, e ci sono uomini vostri. Potrei fare dieci nomi subito, senza perdere molto tempo. I danni li avete fatti voi, tant'è che il vostro amico e compagno Arru vi critica, primo per tradimento, e secondo perché gli avete voltato le spalle. Il Mater Olbia io l'ho sempre criticato, lo sapete, sulla stampa apparivo soltanto io, e dicevano però i responsabili, a partire da Rispo, che purtroppo era costretto ogni volta a dire che si apriva il Mater Olbia, perché quando venivano Delrio e Renzi era necessario scrivere queste cose, ma in quattro anni non ha aperto, alla fine è crollato, le scelte fatte erano sbagliate: un posto di cardiochirurgia, un posto di… modificati totalmente. Insomma io credo che così come abbiamo fatto noi, visto che in questa sede avete dato atto anche al sottoscritto di aver contribuito efficacemente, assieme ad altri, ad approvare la razionalizzazione della rete ospedaliera, qualche volta cercate di non dare tutte le responsabilità agli altri, molte responsabilità sono vostre. E nel caso specifico, potrei dire proprio a te, che mi hai anche ringraziato, quando hai fatto una battaglia legittima, che ho ritenuto tale, ti ho sostenuto in una battaglia che praticamente qualche altro prima di te non era mai riuscito ad ottenere, e questo non può smentirlo, eh appunto! E quindi voglio dire noi facciamo la nostra parte, voi fate la vostra, fare una legge vuol dire questo, ma quando voi pensate che quella fotografia era talmente sbagliata, che si riteneva che una prestazione nel settore oculistico, trapianto di cornea, non esisteva più. Ho dovuto dire guarda che c'è da sei anni, c'era prima nel 2014 e c'è oggi al Binaghi, e meravigliati avete corretto. Volevate smantellare l'otorino di Cagliari, l'amico, allora direttore generale dell'ATS, ha scritto sul giornale che doveva fare quattro primari di otorino, gli ho detto ma cosa stai facendo? Perché? Perché in tutta la Sardegna nell'ATS non c'era neanche una possibilità di fare un Otorino perché mancavano i posti letto. Mi ha detto: io non lo sapevo. Allora hai cattivi consiglieri, a partire dagli amministrativi, dando 175.000 euro al mese, visto che parlate di soldi ogni tanto, ai vari (…). ai vari Biagini ai vari praticamente Oppo eccetera, quindi se parliamo di risorse finanziarie bisognerebbe vergognarsi per questa entità. Recentemente qualcuno ha tentato addirittura di dare 80.000 euro a un medico dicendo che era un dirigente medico…

PRESIDENTE. Grazie, ci sono degli iscritti che si sono prenotati fuori tempo, però vedo l'onorevole Cocco, che è Capogruppo, quindi è giusto che intervenga.

È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente. Sassari invalido al 100 per cento aspetta la visita da cinque mesi e un catetere che mi provoca dolori atroci, non trovo un urologo che mi veda, l'odissea del settantaquattrenne in carrozzella neppure la richiesta urgente è servita. Questo per dire che non siamo tornati neanche all'ordinario che già era straordinario in termini negativi precedentemente. Io l'ho detto qualche giorno fa, lo ribadisco era più importante cercare di mettere in sicurezza quella parte di sanità pubblica che deve dare le risposte che riorganizzare la parte amministrativa rispetto alla quale in questo momento secondo me non se ne sentiva l'urgenza.

Io ho ascoltato attentamente quello che ha appena detto l'onorevole Oppi, ha detto che è stata fatta una riforma sbagliata, è stata fatta una riforma che non è stata applicata, e l'onorevole Oppi sa benissimo che in quelle concitate giornate di discussione di riforma sanitaria con l'assessore Arru io ero fra quelli che su diversi, su quasi tutti gli articoli, diceva la sua che non era uguale alla proposta che proveniva dalla Giunta. Però c'è anche da dire questo, che oggi noi siamo a settembre del 2020, quindi se ci sono tante cose che non funzionavano, che non hanno funzionato con la riforma Arru e che continuano a non funzionare ora, la responsabilità non può essere tutta di quella maggioranza, perché effettivamente… lei dice giustamente ci sono i vostri uomini, io personalmente purtroppo o per fortuna non ne conosco neanche uno, però allora avete sbagliato voi a non rimuovere quelle persone che secondo voi non rispondevano a quelle che erano le prerogative, le competenze e le funzioni che dovevano avere per dare le risposte che sono ed erano necessarie. Io credo, e lo ribadisco con forza, caro assessore Nieddu, noi dobbiamo mettere al centro del sistema sanitario il cittadino, il cittadino paziente che non è uguale in tutte le parti della Sardegna, perché noi abbiamo pazienti, e continuo a dirlo, perché ho mille messaggi di persone, di oncologici che hanno visto i loro esami rinviati e non riescono neanche a prenotare, i CUP che non rispondono. Non è possibile che negli ospedali si continui a lavorare in intramoenia e gli stessi medici non facciano gli esami in ordinario, non è più sopportabile una cosa del genere! Di questo noi dovremmo occuparci, perché non è possibile che Daniele Cocco che è medico nell'ospedale di Nuoro se lei viene a fare l'esame gli dico se lo fa stasera in intramoenia pagando glielo faccio, però non posso prenotare pagando solo il ticket o l'esenzione ticket, di queste cose noi dovremmo preoccuparci e dovremmo preoccuparcene seriamente. Perché ne stiamo parlando da tempo, mi metto dentro anche io perché faccio parte della Commissione sanità, abbiamo fatto risoluzioni, abbiamo fatto proposte serie. Di queste risoluzioni, di queste proposte serie ancora non abbiamo visto un risultato e so anche che lei, devo darle atto, che più di una volta ha dato disposizioni perché rispetto a quelle risoluzioni le stesse si concretizzassero e questo non è avvenuto. Sa bene a cosa mi riferisco. Noi anche nell'ultima legge abbiamo approvato un emendamento che poi è diventato dentro l'articolo legge che permette la stabilizzazione di tutti coloro i quali abbiano raggiunto i requisiti per la stessa, io mi auguro che su questo si proceda velocemente. Lei prima ha parlato di selezioni avviate e mi sta benissimo tutto questo, però siccome abbiamo delle persone formate, che con un clic possono essere stabilizzate ma non perché vogliamo stabilizzarle ma perché hanno diritto ad esserlo perché hanno maturato dei diritti, io credo che su questo noi dobbiamo immediatamente agire. Perché io faccio sempre il solito esempio, sono anche pedante su questo, sono monotono, sono ripetitivo, se io ho una struttura che funziona, rifaccio l'esempio Nuoro, radiologia Nuoro, dove mi vengono a mancare 10 medici radiologi in un anno, dodici tecnici di radiologia in un anno, è chiaro che poi le liste d'attesa decuplicano i loro tempi. Perché la risonanza magnetica, le risonanze magnetiche, le TC, perché sono due anziché lavorare 24 e 24, lavorano in h6. Noi a Nuoro abbiamo un centro di eccellenza di breast unit anche lì approvato in quella famosa riforma alla quale non è stata mai dato gambe, di grandissima eccellenza. Ebbene da tre mesi quell'eccellenza lavora quattro giorni la settimana in h6 perché hanno perso i medici che in un momento di emergenza, che abbiamo vissuto tutti, credo che quelle mobilità non andavano concesse, le abbiamo segnalate, le abbiamo segnalate in maniera ufficiale non è stato fatto niente. Quindi a quel punto ci viene davvero il dubbio che si voglia discriminare alcuni territori rispetto ad altri. Mi sta finendo il tempo, io volevo parlare di Alghero io credo che, Assessore lei lo sa meglio di me, se noi ad Alghero togliamo l'ortopedia, l'oculistica, la diabetologia, il centro di riabilitazione funzionale Alghero il primo livello non potrò mai averlo, a meno che non facciate un'altra legge per dargli il primo livello. Io mi rivolgo all'onorevole Pais, che è il Presidente di questo Consiglio, come giustificherà lei con i suoi concittadini di Alghero il fatto che quel presidio non potrà più avere il primo livello? Non lo potrà avere, questi sono dati inconfutabili, altrimenti ci prendiamo in giro. Io spero che quell'emendamento di sintesi venga modificato per dare la garanzia…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Cocco, c'è scritto però, capisco insomma e condivido quello che dice, anche le parole del consigliere Oppi e del consigliere Ganau sono state da questo punto di vista assolutamente coerenti e unanimi per quanto riguarda il primo livello per Alghero. Onorevole Comandini, onorevole Solinas vi siete prenotati fuori tempo e quindi passiamo agli emendamenti…

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Presidente, mi scusi. C'è stata un'inversione di tessera con l'onorevole Solinas. Chiederei di parlare.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente, e grazie anche per darmi la possibilità di parlare, visto che c'è stata questa svista della carta, della card. Allora scelgo di non partecipare come sempre al gioco politico delle parti di chi c'era prima e ha ridotto la sanità come è adesso, chi c'è adesso sta contribuendo a non fare niente. Noi scegliamo come sempre di non far parte di questo gioco politico che cerca sempre di trattare la storia della sanità sarda, anche perché credo che il ruolo e il nostro ruolo, sia quello di trovare soluzioni. Voi siete stati eletti un anno e mezzo fa, avete trovato la sanità sarda in condizioni, l'avete dichiarato diverse volte, disastrose, per cui no all'ATS. Con una presentazione di una riforma sanitaria che in questi giorni e in queste ultime settimane è arrivata in quest'Aula consiliare di cui stiamo discutendo. Allora in questo articolo io vorrei capire, vorrei sapere da parte di tutti i colleghi Consiglieri, ma anche da parte del Governatore che sta governando in questo momento da un anno e mezzo la Sardegna, per cui è colui il quale è stato scelto da tutti i sardi per risolvere i problemi in questo caso anche della sanità, e lo fa anche tramite l'assessore Nieddu al quale devo onestamente riconoscere che si muove, cerca di trovare delle soluzioni, molto probabilmente delle soluzioni errate, delle soluzioni che noi reputiamo sbagliate. Io vorrei capire, vorrei chiedere al Governatore e all'Assessore, mi dite, al malato oncologico, mi dite, al malato terminale, mi dite, ai pazienti che soffrono di diabete, mi dite, ai pazienti che hanno diverse malattie rare, mi dite, ai pazienti che devono tenere sotto controllo e sotto cura determinate malattie, cosa gliene può fregare dello scorporo, dell'accorpamento, dell'unione, della divisione, ma cosa gliene frega? Niente. Perché al paziente terminale, cioè a tutti noi, quando siamo colpiti da una malattia, interessa andare a trovare e trovare nella struttura sanitaria coloro i quali ci possono aiutare e magari anche salvare la vita. In questo articolo e in questo emendamento che voi presentate mi dite che cosa c'entra con il benessere, la tutela e le azioni presentate dalla vostra maggioranza e quindi da voi per la risoluzione effettiva dei problemi? Niente, non c'entra niente, perché non si parla di liste d'attesa, perché non si parla di vere azioni, di vere azioni a sostegno della sanità, e lei, Assessore, mi perplime in questo, perché proprio è la prima persona che va a fare i sopralluoghi e molto probabilmente tocca con mano, come tocco con mano io, come toccano con mano anche altri consiglieri regionali che vanno effettivamente a rendersi conto di che cosa si sta parlando, di che cosa si sta parlando, chi se ne frega dell'accorpamento. Assessore, quello che i cittadini sardi chiedono è di poter fare le visite, quello che i cittadini sardi chiedono è quello di poter fare la risonanza magnetica, quello che i cittadini sardi chiedono è quello di curarsi, è quello di andare nei plessi ospedalieri, nelle strutture e nei distretti ed essere assicurata loro la certezza, la certezza di essere curati e magari anche salvati. Questo le chiedono, chi se ne frega di queste azioni politiche meramente fatte per accontentare solo ed esclusivamente delle parti politiche, non facciamo parte di questo. Quello che le chiedo, Assessore, sono interventi urgenti, necessari. Lei ha parlato dei concorsi, bene, lei è stato uno dei primi che aveva promesso che tutti i medici e comunque tutto il personale sanitario che aveva operato con carattere d'urgenza nel periodo del Covid sarebbe stato rinnovato. Ma dov'è, dov'è? Ci sono tantissime richieste da parte degli OSS, da parte del personale medico e infermieristico, che è stato mandato a casa, mandato a casa. Allora quello che le chiedo sono interventi urgenti, quello che le chiedo è di unire le vere azioni a sostegno dei cittadini sardi malati, non queste che non servono a niente. Ospedale di primo, ospedale di secondo, cosa farà, togliamo l'ortopedia, la mettiamo a Sassari, la spostiamo. Diamo 7 milioni di euro, come l'avevate stabilito voi, nella robotica, che prima dovevano andare a Sassari, poi qualcuno, qualcuno decide che da Sassari devono andare ad Alghero e neanche quello va bene. Ma questi sono giochi politici, Assessore, che cosa hanno a che fare questi giochi con la vita, la salvaguardia della vita umana? Niente. Quello che noi chiediamo sono azioni, azioni forti, coraggiose, non guardi quello che è stato il passato. Ci siete un anno e mezzo, in un anno e mezzo cosa avete risolto? Niente, è peggiorata la situazione…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Ne ha facoltà.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie, mi sembra doveroso anche in questo caso intervenire a smentire una ricostruzione del tutto arbitraria e non aderente alla realtà, anche perché parte da un presupposto banale, che ci sono diverse fasi nella gestione della pubblica amministrazione. Una cosa è una riforma di governance, come quella che stiamo facendo, che non ha niente a che fare con la gestione ordinaria della sanità pubblica. Per cui diciamo questo, onorevole Manca, che intanto non ci siamo un anno e mezzo, perché ancora un anno e mezzo non l'abbiamo maturato, e in questo anno e mezzo, diamolo per buono, abbiamo avuto una pandemia, forse le è sfuggito che siamo sei mesi che combattiamo con un virus che ha fatto dei disastri in tutto il mondo, che in Sardegna non ha fatto fortunatamente, forse grazie anche all'operato di questa Giunta. Diciamo che forse questo andrebbe anche sottolineato e riconosciuto. Quindi, quello che dice lei, cioè gli interventi sulle necessità dei malati e delle persone dei comuni cittadini che usufruiscono di un sistema sanitario regionale li abbiamo messo in campo, abbiamo messo in campo molti interventi, oltre a quelli che ha richiamato prima l'onorevole Pinna le vorrei ricordare che, per quello che riguarda l'emergenza Covid, abbiamo assunto oltre 700 persone in emergenza e sono tutte lì che continuano a lavorare, la maggior parte. Le ricordo che abbiamo fatto scorrere tutte le graduatorie che c'erano in essere in Sardegna, tutte, e quando dico tutte dico tutte, senza tema di essere smentito. Quindi abbiamo assunto tutti quelli che in quelle graduatorie avevano titolo ad essere assunti, abbiamo fatto tutte le stabilizzazioni, abbiamo avviato le stabilizzazioni di tutti quelli che hanno i requisiti per essere stabilizzati. Quindi quello che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti e non è smentibile nemmeno da lei, onorevole Manca, mi dispiace, la sua ricostruzione come vede è del tutto falsa e arbitraria.

PRESIDENTE. Bene, passiamo all'esame degli emendamenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

Perché vedo che mi guarda…

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io la guardavo sempre con l'affetto e la simpatia che nutro nei suoi confronti. Mi lasci passare la battuta, assessore Nieddu, anche perché i nostri trascorsi calcistici me lo permettono, lei se l'è presa con le uniche due consigliere donna che sono intervenute relativamente alla discussione sulla ripresa dei lavori sulla riforma sanitaria. Io quindi vi voglio dare, giusto per par condicio, elementi per cui se la prenda anche con me, e quindi voglio intervenire un po' nel merito anche in qualche modo per cercare di stemperare il clima. Devo dire, lei lo sa, Assessore, già nel mio primo intervento, io, pur criticando la proposta che ci è stata sottoposta, il testo unificato, ho sempre detto che mi aspettavo che fosse una proposta, una riforma di governance del sistema sanitario, che di fatto doveva rimanere una riforma di governance, un modello diverso che voi avete nei confronti di quello che abbiamo noi, che avevamo noi, che ancora oggi funziona grazie anche ai nostri cortigiani, dicendo che ogni corte ha i cortigiani che si meritano. Alcuni dei nostri probabilmente hanno anche fatto un buon lavoro, altri lo hanno fatto meno, altri ancora sono stati costretti a prendere cortigiani che vengono da fuori dalla Sardegna, probabilmente perché non ce ne sono di qualità che voi auspicate. Però, credo che su questa dei cortigiani vedremo nel tempo, alcuni voi li avete anche subito premiati candidandoli al Senato, ciò significa che anche la vostra corte inizia ad essere ricca di pretese e di ambizioni. Il tema però è troppo delicato, troppo importante per relegarlo a battute o a semplici considerazioni. Assessore, il sistema sanitario sappiamo bene che non appartiene né al centrosinistra né al centrodestra, perché se torniamo negli anni indietro ci rendiamo conto che alcuni modelli di governance hanno funzionato e altri non hanno funzionato. Quello che noi auspichiamo è che il sistema sanitario abbia come unico elemento, come unico obiettivo quello di migliorare… Presidente, io credo che alcuni cortigiani della corte sono molto distratti…

PRESIDENTE. Onorevole, però, mi scusi, non si rivolga con questi termini ai suoi colleghi, è veramente antipatico.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Chiedo scusa, però le chiedo di mantenere almeno l'ordine.

PRESIDENTE. La sto facendo intervenire, qua ci sono consigliere regionali, e la prego di non riferirsi a terze persone con questi termini. Per questo mi consenta di richiama. Grazie.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Chiedo scusa a lei e ai colleghi. Allora, io credo che l'unico obiettivo sia quello della salute dei cittadini, e su questo le nostre continue osservazioni critiche alla proposta che ci è sottoposta riguardano un sistema che a nostro avviso non funziona, non garantisce quegli elementi di equità e di possibilità che in un certo momento devono riguardare la possibilità che i cittadini possano curarsi. Allora, Assessore, io credo che uscendo fuori dalle semplici ironie, l'articolo che ci viene sottoposto oggi, perché è da quello che bisogna partire, perché abbiamo lasciato l'articolo 17 e l'articolo 41, se non vado errando, riguarda un sistema che non riguarda la governance, perché questo articolo è un articolo di rete ospedaliera e…

PRESIDENTE. Onorevole Comandini, il tempo a sua disposizione è terminato.

Quindi passiamo agli emendamenti numero 160, 686 e 843.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sull'ordine dei lavori, Presidente, per anticipare la richiesta di voto segreto e per parti sull'emendamento numero 877 di sintesi, per parti l'1, il 2 e il 3.

PRESIDENTE. Allora stiamo votando gli emendamenti numero 160, 686 e 843…

GANAU GIANFRANCO (PD). Lo sto dicendo prima che lei proceda alla votazione…

PRESIDENTE. No, ma, scusi, non è una gara, né un…

GANAU GIANFRANCO (PD). È un'anticipazione del…

PRESIDENTE. Ma è un'anticipazione che non vale nulla. Lei può anticipare il voto segreto anche sulla prossima legge, ma lo deve rifare sulla prossima legge. Quindi io apprezzo la sua anticipazione, però non ha nessun tipo di valore.

PRESIDENTE. Stiamo votando gli emendamenti numero 160, 686 e 843.

GANAU GIANFRANCO (PD). Votazione elettronica, Presidente.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 160, 686 e 843, di identico contenuto.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Ora emendamento di sintesi numero 877, che sintetizza gli emendamenti numero 536, 782 e il 553.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sull'ordine dei lavori!

PRESIDENTE. Allora 877, sintesi di 782, 553 e 536. Io ho prenotato l'onorevole Ennas. Prego.

ENNAS MICHELE (LEGA). Grazie Presidente…

(Interruzione)

PRESIDENTE. Un attimino, aspetti…

GANAU GIANFRANCO (PD). Sull'ordine dei lavori!

ENNAS MICHELE (LEGA). No, ho già iniziato l'intervento, Presidente.

PRESIDENTE. L'ordine dei lavori ha la precedenza.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie. Per richiedere la votazione a scrutinio segreto e per parti dell'emendamento numero 877. Le parti sono il capo 1, il capo 2 e il capo 3, tutte e tre a votazione a scrutinio segreto. Grazie.

PRESIDENTE. Purtroppo sull'ordine dei lavori ha la precedenza.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Ma, Presidente, mi permetta di dissentire sulla gestione dell'Aula. Non me ne faccia una colpa, però lei quando dà la parola, Presidente, e un collega ha iniziato a parlare non può togliere la parola per dare la parola sull'ordine dei lavori. Poi se vogliamo votare in maniera segreta non ci interessa, però il collega aveva già iniziato.

GANAU GIANFRANCO (PD). Io avevo già chiesto sull'ordine dei lavori!

MULA FRANCESCO (PSd'Az). No, caro collega. Mi permetta, caro collega, non sto lì a discutere con lei, sto discutendo sulla gestione dell'aula. Il collega aveva iniziato…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Purtroppo il Regolamento prevede… purtroppo o per fortuna il Regolamento prevede questo. Purtroppo ovviamente è una figura retorica.

Votiamo quindi per parti. Stiamo votando per parti il comma 1, il comma 2 e successivamente il comma 3, con tre votazioni differenti. Voto segreto.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 877, comma 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 877, comma 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 877, comma 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Tutti gli altri emendamenti decadono. Passiamo all'esame dell'articolo 41, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

Emendamento numero 863, all'articolo 41.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sempre nell'ambito dell'articolo, l'intervento sull'emendamento riguarda ovviamente l'articolo 41, il piano straordinario di ristrutturazione e manutenzione dei presidi ospedalieri. Ora, abbiamo visto che avete inserito una dotazione di risorse che poi è anche una dotazione di risorse precedente, viene da altri interventi nel corso degli anni, ma l'adeguamento delle strutture a norma di legge, l'ammodernamento impiantistico e la riqualificazione funzionale del pronto soccorso, su questo vi ricordate, abbiamo fatto una discussione circa i criteri di intervento indicando i nomi degli ospedali. Ora, in questo caso i criteri ovviamente devono essere questi, cioè la certificazione della condizione reale dei presidi in termini di priorità dettate dall'assenza di certificazioni, per fare un esempio il certificato protezione incendi, le segnalazioni fatte su situazioni gravi di lesioni delle strutture e via dicendo. Cioè l'idea che si possa intervenire fuori da criteri oggettivi di condizioni reali degli immobili e quindi sicurezza reale per coloro che sono pazienti o operatori che operano nei presidi, è né più né meno una stortura dell'idea stessa di intervento sui presidi ospedalieri, è invece ovviamente molto più utile l'intervento strettamente connesso a criteri oggettivi dati dall'adeguamento delle strutture a norma di legge, l'ammodernamento impiantistico, probabilmente oggi potrebbe essere inserito il riabbattimento dei costi energetici dati dalle strutture ormai datate e via dicendo, insieme alla riqualificazione funzionale del pronto soccorso, dove alla fine è il primo impatto che si ha con le cittadine e i cittadini, e sappiamo anche in quali situazioni versano alcuni dei pronto soccorso dei nostri ospedali e la riqualificazione funzionale ed estetica delle restanti aree delle strutture, inclusi gli spazi esterni e comuni. Su questo mi soffermo solo per fare un esempio augurandomi che ciò che abbiamo visto nel corso della Legislatura 2009-2014, dove per ammodernamento degli spazi esterni si è inteso sistemare delle coperture in legno lamellare per creare dei parcheggi al coperto esterni, strutture in legno…

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 863.

Il Consiglio è sospeso per un minuto.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 47, viene ripresa alle ore 13 e 51.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Metto in votazione l'emendamento numero 863. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Gli emendamenti numero 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, e 44 sono inammissibili, in quanto prevedono un capitolo privo di copertura finanziaria.

Gli emendamenti numero 512, 513, 514, 515 sono ritirati.

Metto in votazione l'articolo 41. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Gli emendamenti numero 5, 876, sono ritirati. L'emendamento numero 856 è decaduto.

Sono stati presentati diversi ordini del giorno.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Presidente, ho visto che i primi tre ordini del giorno recano la mia prima firma, le chiedo se li posso discutere tutt'e tre assieme, tanto l'argomento è speculare.

PRESIDENTE. Certo.

Sono stati presentati gli ordini del giorno numero 1, 2 ,3.

Ha facoltà di parlare il consigliere Michele Ciusa, per illustrare gli emendamenti numero 1, 2 e 3.

CIUSA MICHELE (M5S). Questi tre ordini del giorno hanno come obiettivo quello di mettere al centro dell'attenzione di quest'Aula una delle patologie che colpisce di più i sardi: il diabete. La Regione Sardegna è la regione d'Italia col più alto tasso di diabetici tra la popolazione, ma non solo, la Sardegna è tra le regioni del mondo col tasso più alto, quindi è doveroso aspettarsi che qui in Sardegna ci sia una particolare cura dei malati diabetici, basata sull'utilizzo dei migliori farmaci, di un giusto fabbisogno dei medici distribuiti sul territorio, le migliori tecnologie disponibili per garantire la migliore qualità di vita dei pazienti diabetici. Alla luce di quanto ho potuto apprendere dalle informazioni che ho potuto condividere con le associazioni dei pazienti e dei medici diabetologi, che ringrazio entrambi, di tutto questo non vi è traccia, anzi c'è tutto il contrario di quello che servirebbe davvero ai pazienti e medici sardi per combattere al meglio questa patologia. Oggi auspico che in quest'Aula si possano votare questi ordini del giorno per finalmente dare vera e reale dignità a tutti coloro che vivono ormai da anni questa situazione di forte disagio. Per questo chiedo che ci sia una vera trasparenza sulla Commissione del prontuario terapeutico, su quando si riunisce, ma anche su quale tema si incontra per discutere. Voglio appunto porre l'attenzione sulla Commissione del prontuario terapeutico, perché cerco di spiegare un po' come funziona questa situazione. L'AIFA è l'ente deputato autorizzato per decretare la prescrivibilità di un farmaco nel territorio italiano, una volta che il farmaco è dichiarato prescrivibile le Regioni possono inserirlo su richiesta nel prontuario terapeutico regionale. La Regione Sardegna si avvale della Commissione del prontuario terapeutico regionale per decretare l'inserimento del farmaco, ebbene i migliori farmaci in questo momento in circolazione per i diabetici sono presenti su tutto il territorio italiano, tranne che in Sardegna, solo per mero calcolo ragionieristico. Voglio dire più con un esempio. I medici diabetologi sardi, quando vanno ai convegni annuali, si trovano sempre nelle condizioni di essere sempre un passo indietro rispetto agli omologhi delle altre regioni d'Italia, scoprendo ogni anno che i colleghi già utilizzano farmaci già più avanzati e che consentono migliori condizioni di vita dei pazienti diabetici. Ecco quando in realtà dovrebbero essere i medici sardi, i medici diabetologi sardi ad essere i principali esponenti di questa materia visto il numero di malati presenti sul nostro territorio regionale. Aggiungo che per alcuni farmaci si è dovuti arrivare persino al Consiglio di Stato per chiedere di poter inserire il farmaco nel prontuario. Assessore Nieddu, cito le sue parole utilizzate in risposta alla discussione generale in merito alla riforma sanitaria, "risparmi virtuosi e non risparmi legati al risparmio come unico faro", diamo seguito a queste sue parole, facciamo in modo che il mancato inserimento di un farmaco nel prontuario non sia solo per mero calcolo economico, ma basato sulla sua efficacia e sulla sua necessità, che può essere dettata solo dagli esperti del settore. Per questo all'interno della Commissione è doverosa la presenza di un medico diabetologo, visto che il diabete è tra le patologie che necessitano le maggiori attenzioni da parte di tutti noi. Un'altra necessità in campo è quella della cartella diabetologica digitalizzata, come strumento fondamentale non solo per i pazienti, ma anche per i medici diabetologi. Questo strumento deve essere subito esteso su tutto il territorio regionale per fare una rete di dati fondamentali garantire al meglio la programmazione per questa patologia. Avere contezza dei dati consentirebbe una giusta distribuzione lungo il territorio sardo dei medici in relazione al numero di pazienti in quel territorio. Perché voglio segnalare che ci sono degli squilibri sul territorio regionale nella proporzione medici pazienti. Ma la cartella diabetologica digitalizzata consentirebbe anche ai pazienti di avere i propri dati sempre con loro e quindi qualora ci fosse la necessità di avere un controllo lontano dalla propria zona di residenza. Infine ma non ultima la questione dei microinfusori, non è possibile che i sardi siano obbligati ad usare i microinfusori di vecchia generazione in virtù dell'accordo Piemonte del 2017. I sardi malati di diabete meritano i migliori strumenti per migliorare la loro qualità di vita, e soprattutto è necessario che la distribuzione dei microinfusori sia fatta in base alle esigenze del territorio, in modo congruo e per far questo la cartella diabetologica digitale può essere un ottimo strumento. Mettendo in campo queste prime azioni inizieremo un percorso importante a favore dei pazienti e dei medici che ogni giorno affrontano le problematiche del diabete, non possiamo più perdere tempo bisogna agire, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Solo per dire che io sono diabetico e ho anche il sensore. Quello che ha detto il collega ha ragione, perché dobbiamo essere fanalino di coda? Addirittura le farmacie bisogna prenotare dieci giorni prima perché diversamente non ce l'hanno, perché non hanno neanche ha avuto la sensibilità di attivarsi in tal senso. La Commissione ha ricevuto uno dei responsabili regionali non possiamo continuare la povera gente, io me lo pago, cioè costa 60, euro 120 perché è ogni dieci giorni, però credo che molti hanno avuto sollecitazioni da saputo dal Presidente e da varie centinaia di giovani che hanno praticamente contratto questa malattia che chiedono di poter utilizzare anche in Sardegna questo sistema che gli consenta di avere un quadro di riferimento e magari non si rovinano le mani. Per cui ritengo opportuno per quanto riguarda il Gruppo dell'UDC Cambiamo di poter apporre la firma a sostegno di questo all'ordine del giorno presentato dal Gruppo 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sì solo per condividere quanto espresso negli ordini del giorno e per sottoscrivere come Gruppo del Partito Democratico gli ordini del giorno, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Sì grazie Presidente per apporre anche la nostra firma come Gruppo dei Progressisti, anche perché noi abbiamo presentato una mozione che andava in quella direzione e quindi condividiamo assolutamente i buoni propositi espressi nell'ordine del giorno dall'onorevole Ciusa. Quindi grazie.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente, sì soltanto per esprimere non soltanto la mia piena condivisione, così come ha già fatto bene il mio Presidente di Gruppo, onorevole Ganau a questo ordine del giorno, ma anche per sottolineare, e approfitto di questa occasione, sottolineare la grande preoccupazione che nella ASL, ASSL del Medio Campidano ormai da alcuni mesi la preoccupazione che circola tra i pazienti e le loro famiglie, i pazienti diabetici, l'ambulatorio della diabetologia che si trovava all'interno dell'ospedale, certo non è quello il luogo più idoneo per un ambulatorio che serve gli esterni, è stato trasferito presso il poliambulatorio di Sanluri cioè a una distanza di diversi chilometri. Questo ha comportato e sta comportando tutta una serie di disagi e di problematiche, non ultime anche legate al fatto che il personale a disposizione per la diabetologia è ormai carente da diverso tempo, che alcuni medici hanno lasciato per trasferirsi altrove e che nonostante tutte le rassicurazioni oggi ci ritroviamo con un servizio completamente depotenziato. Assessore, mi dispiace dovermi rivolgere a lei ancora una volta, però le chiedo veramente a nome di tutti i diabetici del Medio Campidano: faccia in modo che si intervenga su questo tema, un tema che sta molto a cuore a tante persone a tanti malati, perché in questo momento tutto quello che sta avvenendo con spostamenti, chiusure di reparti, chiusure di servizi all'interno dell'ospedale di San Gavino per essere dislocato nel territorio ma a distanza dal centro che fino a ieri, anzi fino a oggi, rappresentava e rappresenta il fulcro della sanità del Medio Campidano possa essere ripristinato. Assessore, le chiedo anche di fare in modo che le liste d'attesa e la riprogrammazione delle visite che sono state bloccate a causa del coronavirus, dell'emergenza pandemica non vengano spostate ancora di 12 mesi… grazie Presidente molto gentile… le visite che erano programmate, visite annuali programmate per marzo, aprile 2020 sono state spostate a marzo, aprile 2021, così come quelle di luglio 2020 sono state rinviate a luglio 2021, grazie mille.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie Presidente, solo per dire che è una problematica quella del Diabete, come ricordava l'onorevole Ciusa, molto importante in un'isola come la nostra che ha una prevalenza della malattia altissima come sappiamo. Però per dire anche che questa Giunta non è che non ha attenzionato il problema e non sta lavorando per risolvere i problemi a cui faceva riferimento l'ordine del giorno, anzi fanno riferimento i vari ordini del giorno presentati dall'onorevole Ciusa. Rispetto alla gara Piemonte che è quella che praticamente impedirebbe l'acquisizione da parte della Regione Sardegna dei microinfusori di nuova generazione, peraltro stiamo parlando del famoso 670 G rispetto al 640 G che è quello che è attualmente prescrivibile in base alla gara e all'accordo-quadro che poi è scaduto, siccome c'era stato segnalato anche dalle associazioni dei pazienti diabetici che in Piemonte si era ovviato perché l'aderenza al capitolato che prevede che per l'aggiornamento tecnologico si possa avere il prodotto nuovo più aggiornato allo stesso prezzo di quello presente in gara. Allora io ho fatto personalmente indagine col Piemonte e siamo addivenuti alla comprensione di qual è la problematica. Allora nemmeno in Piemonte la Medtronic fornisce allo stesso prezzo il 670 al posto del 640, l'unica cosa che il Piemonte ha fatto ha solamente ribadito quello che già è possibile fare, nel senso che ha semplicemente con una nota direttoriale ha indicato che su dietro relazione specifica ben motivata del diabetologo prescrittore si può avere da parte del paziente la prescrizione del supporto tecnologico più adatto a lui, ma questa è una cosa che già è prevista nell'ordinamento, che dovrebbero ben conoscere i prescrittori, i diabetologici prescrittori che se loro motivano con una relazione dettagliata, ma che manifesti la effettiva necessità di quel presidio, è possibile che loro lo possono indicare e possa poi veniva erogato. Quindi non c'è nessun divieto particolare da parte della Regione Sardegna. Tra l'altro ricordo che la gara Piemonte non è del 2017 come ha ricordato l'onorevole Ciusa ma è del dicembre 2019, quindi è appena stata messa in opera. Per cui voi capite che una gara appena bandita e che ha appena iniziato a dare i suoi effetti possa essere sostituita se non per motivi ovviamente molto ma molto particolari. Quindi è difficile che si possa addivenire alle richieste che vengono fatte se non in questa maniera, non ci sono altri modi per fare in modo che vengano erogati presidi di ultima generazione. Peraltro so già che a ottobre probabilmente uscirà il nuovo modello della Metrodin, l'870, e costa anche parecchie migliaia di euro in più. Voi capite che se andiamo a inseguire la tecnologia per la Regione Sardegna, che già ha dei problemi di bilancio che voi tutti conoscete quanto e forse anche meglio di me, sarebbe impensabile avere una politica di questo genere dal punto di vista della salute e della salubrità dei nostri conti. Per quanto riguarda quello che diceva l'onorevole Pinna, è vero, c'è stato uno spostamento del centro antidiabetico dall'ospedale di San Gavino perché i locali non erano più adeguati, ma lo spostamento da San Gavino a Sanluri, giusto per essere geograficamente orientati, è uno spostamento di 7 chilometri. Nei riguardi dei centri che fanno, che insistono nell'area sociosanitaria del Medio Campidano, è certo che San Gavino è più baricentrico rispetto ad alcuni comuni, ma Sanluri magari è più baricentrico rispetto alla maggior parte forse dei comuni dell'area, quindi non è uno spostamento… intanto potrebbe anche essere uno spostamento temporaneo nell'attesa di reperire locali più adeguati magari, questo poi lo valuteranno, si valuterà a livello di area, anzi si valuterà a livello di ASL, perché dopo il passaggio della riforma chiaramente avrà, chi gestirà la sanità nel Medio Campidano, tutte le facoltà di valutare al meglio quali siano le possibilità di distribuire diversamente le varie strutture, compreso anche il centro antidiabetico.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Intanto io ho sentito quello che ha annunciato l'Assessore, però volevo chiedere all'Assessore qual è il parere da parte della Giunta per quanto riguarda i tre ordini del giorno presentati. Perché su uno, io stavo dando una veloce lettura, vorrei capire, siccome si parla anche di un impegno di spesa, un ordine del giorno, non abbiamo problemi, lo possiamo votare tutti, non è questo il problema, però vorrei anche capire in che modo potrebbe anche incidere se abbiamo eventualmente la disponibilità di queste coperture, e quindi volevo sentire da parte della Giunta un parere di tipo tecnico. Poi, seconda cosa, prima di procedere al voto finale sulla legge, sulla riforma sanitaria, chiedo cinque minuti di sospensione in Aula, prima del voto finale sulla legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Ne ha facoltà.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Dopo quello che ho detto, il parere è palesemente contrario.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1, con votazione elettronica. Vi chiedo di prendere posto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2. Stiamo facendo una votazione separata, una è la discussione e una è la votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Chiedo cinque minuti di sospensione. Grazie.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 14 e 21, viene ripresa alle ore 14 e 26.)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

PRESIDENTE. Prego i colleghi prendere posto, riprendiamo i lavori dell'Aula. Quindi è in discussione e in votazione l'ordine del giorno numero 3.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Chiedo la votazione elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'ordine del giorno numero 5.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie Presidente. L'ordine del giorno numero 5 tende a rafforzare tutte quelle iniziative che sono state intraprese, anche dal Presidente della Regione, per quanto riguarda la richiesta di rimuovere gli ostacoli all'esportazione delle carni suine a seguito della eradicazione della peste suina. È stata fatta dalla precedente Amministrazione, e poi è continuata anche con la presente Amministrazione, un'azione molto importante utilizzando l'unico sistema possibile per eradicare una malattia che è stata una vera e propria tragedia per la Sardegna, soprattutto dal punto di vista economico, un flagello che durava da quarant'anni. Le misure drastiche, ripeto, le uniche possibili che si potevano adottare, hanno funzionato. Oggi la peste suina africana è stata dichiarata eradicata dalla Sardegna, quindi è un risultato che possiamo assolutamente definire storico. La rimozione dei divieti di esportazione della carne suina prodotta in Sardegna rappresenta la condizione per far fare un salto di qualità importante ad un settore economico, che è quello della lavorazione di questo particolare prodotto, ai fini dell'esportazione. Io credo che i prosciutti e i salumi che vengono prodotti in Sardegna non abbiano assolutamente nulla da invidiare, anzi dal punto di vista qualitativo sono addirittura migliori, naturalmente si tratterà di individuare degli standard, ma sono addirittura migliori di prodotti analoghi che vengono venduti a peso d'oro dalla Spagna. Io credo che, Presidente, su questa partita la Sardegna possa giocare veramente un ruolo di grande importanza in prospettiva. Ecco perché abbiamo voluto presentare questo ordine del giorno che oggi sottoponiamo all'attenzione dell'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALVATORE CORRIAS (PD). Grazie Presidente. Prima di dichiarare il voto chiediamo di sottoscrivere questo ordine del giorno come Gruppo del Partito Democratico, annunciando evidentemente un voto favorevole. Lo facciamo perché va onorato il lavoro svolto dalla precedente amministrazione regionale, l'impegno lodevole è noto a tutti, profuso sul campo, chiamati a coinvolgere, questo lo posso testimoniare personalmente, anche i territori, territori che hanno interpretato quel fenomeno insistito e persistito delle operazioni di eradicazione della peste suina con forti risvolti di carattere sociale, a volte magari fraintendendo anche la natura, gli scopi e le attese di quelle stesse operazioni. Oggi si sta arrivando a un traguardo per un merito noto, appunto, e che oggi ben venga il fatto che questa Giunta regionale possa far proprio. Sottoscriviamo questo ordine del giorno e andremo a votarlo a favore perché si è arrivati a 90 bisogna giungere a 100 nell'interesse di quegli stessi territori di frontiera dove si è sempre condotto un tipo di allevamento fondato sulla tradizione, su connottu per intenderci, mi riferisco al Supramonte, al Gennargentu, a quelle lande di montagna dove si è condotto appunto un allevamento a carattere brado tradizionale. L'auspicio che vogliamo assegnare a quest'ordine del giorno è questo, che si dia nuova movimentazione all'esportazione oltre le frontiere nazionali anche di un prodotto riconoscibile per il suo pregio alimentare, organolettico, io credo che il pata negra dell'Extremadura spagnola non abbia nulla a che vedere con il prosciutto sardo del suino sardo autoctono o perlomeno quest'ultimo possa essere altrettanto competitivo sui mercati internazionali. Quel tipo di movimentazione che si potrà garantire, e faccio anche l'appello al governatore perché insieme a tante associazioni di categoria si chiuda la partita con la Commissione competente e con i Ministeri competenti, in particolare la sanità e l'agricoltura, deve essere una movimentazione che mette la Sardegna di nuovo sulla ribalta del mercato internazionale, perché non è solo un fatto economico, è un fatto culturale e sociale che assegna anche un auspicio ulteriore. Ci sono le direttive dell'Unione europea ancora in vigore che possono dare garanzia a quei territori di frontiera a che si torni col tempo a garantire appunto quel tipo di pascolo tradizionale che è quello del brado e del semi brado controllato, questo anche per garantire una…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Condividiamo a nome del Gruppo LEGA questo ordine del giorno presentato dai colleghi dei Riformatori, però voglio sottolineare anche ai colleghi che un ordine del giorno così importante era bene vederlo anche prima in maggioranza. Però al di fuori di tutto vorrei, vorremmo anzi, inserire a nome del Gruppo LEGA alcuni punti dove andiamo ad impegnare il Presidente, è la questione anche degli usi civici, perché ho toccato personalmente nei territori del mio collega Saiu dove alcuni allevatori che sono stati fatti passare per delinquenti attraverso una task force vorrebbero mettersi in regola, però c'è il problema degli usi civici. Quindi direi di inserire anche questo aspetto all'interno di questo ordine del giorno perché è fondamentale per far partire un'economia anche per quegli imprenditori, anzi per quegli allevatori che vorrebbero fare impresa. Sottoscriviamo quindi, mi rivolgo ai tecnici del Consiglio, sottoscriviamo anche noi come Gruppo LEGA questo ordine del giorno, però chiedo quel minuto di sospensione per inserire questi punti se i colleghi dei Riformatori sono d'accordo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Anch'io per ringraziare gli amici Riformatori per aver proposto questo ordine del giorno, per aggiungere la firma e per ribadire anch'io quello che è stato già ben rappresentato da chi mi ha preceduto, la battaglia è praticamente vinta, però non bisogna abbassare la guardia, proprio per questo credo che nell'ultima legge che abbiamo approvato in questo Consiglio tutti insieme, all'unanimità abbiamo approvato quell'emendamento che metteva in condizione gli operatori della sanità animale, quelli che lavoravano da precari, di poter essere stabilizzati avendo maturato i requisiti per la stabilizzazione.

Quindi meritoria, molto meritoria questa proposta fatta dai Riformatori rispetto alla quale sicuramente voterò a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Per chiedere anche a nome del gruppo dei Progressisti di sottoscrivere la mozione presentata dai colleghi dei Riformatori.

L'eradicazione della peste è ormai un dato di fatto, da quasi un anno non rileviamo casi in Sardegna, i sacrifici che sono stati fatti dalle comunità locali degli allevatori sono anch'essi un dato di fatto, quindi sottoscriviamo ed approviamo questo ordine del giorno, chiederei probabilmente al collega Giagoni, quindi al gruppo della LEGA di evitare di introdurre un altro tema che è quello degli usi civici che non riguardano questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Naturalmente per annunciare anche il voto favorevole da parte del Gruppo del PSd'Az, nel sollecitare credo che siano state presentate anche alcune proposte di modifica alla legge numero 4, la legge che venne fatta dalla precedente Giunta regionale, e nello specifico credo che meriti anche attenzione una modifica, se non sbaglio, all'articolo 18 della legge numero 4, dove comunque si vietava alle famiglie sarde quello di poter allevare la famosa scrofa, così dice la legge, e credo che non ci sia nulla di più ingiusto, e sollecito anche il Presidente della Commissione quanto prima a convocare la Commissione per parlare di questa modifica a questa benedetta legge, che noi riteniamo necessita di alcune modifiche importanti. Sul principio della peste suina non si discute, le parole dette dal mio collega Cossa noi le condividiamo, è stata una battaglia lunga e credo che sia arrivato il momento anche di chiedere di poter raccogliere i frutti, mi sembra alquanto scandaloso che il trattamento che viene riservato alle nostre aziende e il fatto di non poter esportare i nostri prodotti sia veramente non solo ingiusto, ma anche di danno grave per quanto riguarda l'economia sarda. Il collega Giagoni ha sollecitato invece un altro argomento che non so in che modo lui intenda portare all'interno dell'ordine del giorno la problematica usi civici, che mi ricorda nelle legislature passate grandi battaglie fatte da quest'aula, e ad oggi non solo la situazione è migliorata ma è peggiorata. E vorrei ricordare che la legge numero 12, la legge regionale che regolamenta l'uso civico in Sardegna, con l'ultima sentenza della Corte Costituzionale di fatto ne mette in seria difficoltà e in dubbio l'applicabilità della stessa legge. Quindi chiedo ai miei colleghi, e su questo argomento abbiamo avviato un'interlocuzione anche col collega Saiu, a breve vediamo un attimino quali passi poter fare per cercare di aprire un dibattito all'interno di quest'Aula affinché quest'Aula veramente si faccia non solo partecipe ma protagonista su una battaglia che è di fondamentale importanza. E dico, visto che ad oggi poco si è fatto anche da parte dei nostri Assessori competenti che sembra parlare di usi civici chissà perché a qualcuno gli viene qualche strano ricordo. Però vorrei ricordare che non fare nulla è molto più dannoso che cercare di aspettare tempi migliori, che sempre qualcuno intervenga per migliorare le cose. Se non a subire delle, e ripeto in tutte quelle comunità, io vorrei parlare del 90 per cento delle comunità sarde hanno problemi con l'uso civico. Vorrei ricordare anche al nostro Assessore all'Urbanistica che quando aprirete le interlocuzione col Ministero, siccome l'uso civico è considerato ai sensi della 42 "bene paesaggistico", credo che un'interlocuzione col Ministero serva, un'interlocuzione approfondita, perché a oggi il danno ripeto che si sta creando e arrecando alle nostre comunità è non quantificabile. Quindi io chiedo anche ai colleghi dell'opposizione di vederci quanto prima perché noi abbiamo qualche idea e con voi ci vorremmo confrontare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antono Mario Mundula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MUNDULA ANTONIO MARIO (FdI). Presidente, a nome di Fratelli d'Italia per dichiarare il voto favorevole all'emendamento proposto dagli amici Riformatori, perché lo condividiamo in pieno, ed è giusto sollecitare l'impegno della Presidenza della Regione e della Giunta affinché l'embargo verso le carni suine sarde sia tolto, visto i risultati che si sono raggiunti dopo anni di lotta serrata, dove hanno partecipato forze dell'ordine, i veterinari della Asl, cacciatori, insomma è stata una grande battaglia, e diciamo anche con la buona volontà di molti allevatori che si sono messi in regola, molti ancora vorrebbero farlo. Quindi è un risultato che premia uno sforzo immane che è stato fatto, dovrebbe premiare la Regione, e ridare un buon impulso all'economia della nostra terra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Caredda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAREDDA ROBERTO (MISTO). Presidente, a nome del Gruppo Misto, di condividere questo ordine del giorno presentato dai Riformatori, annuncio il nostro voto a favore e di ammettere le nostre firme a questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE TALANAS (FI). Presidente, a nome del Gruppo di Forza Italia per sottolineare l'importanza di questo ordine del giorno, e chiedere che venga posta la nostra firma. Noi non chiediamo appunto integrazioni sull'ordine del giorno che riguarda appunto la vendita dei prodotti, e in questo senso la liberalizzazione per l'esportazione, però visto il risultato da un lato sono d'accordo con l'onorevole Cocco che non bisogna assolutamente allentare la guardia, bisogna appunto fare sempre dei controlli per mantenere questo risultato e far sì che l'epidemia e la malattia non si diffonda, dall'altro penso che comunque sia opportuno prima o poi, mi auguro farlo nell'immediatezza, rivedere quelle che potranno essere le modalità per gli allevamenti, e permettere ad pluralità di allevatori di poter regolarizzare i propri allevamenti. Perché, permettetemi di dire, che ora come ora ci sono delle normative stringenti che in un momento di difficoltà, dove la malattia era presente, potevano anche andar bene, ma oggi come oggi, leggendo anche i dati dell'assessorato alla sanità, si potrebbe pensare anche di poter autorizzare altre forme di allevamento con tutti i controlli sanitari che comunque renderebbero sicura la profilassi sanitaria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, per annunciare il voto positivo da parte del Gruppo Movimento Cinque Stelle a questo ordine del giorno. Anche noi capiamo che ci è voluto del tempo per far combaciare la nostra tradizione con quella che è poi la modernità delle profilassi e dei protocolli dettati dalla libera e globale circolazione delle merci, in questo caso delle merci alimentari. Sappiamo e riconosciamo il danno che la Sardegna ha subito in tutto questo tempo che ci è stato impossibile esportare i nostri prodotti derivanti dalla lavorazione del suino, e tanto lavoro è stato fatto per arrivare al traguardo che stiamo si spera per festeggiare, e tanto ce ne sarà da fare soprattutto per mantenere la situazione a livelli di salvaguardia, così da non doverci trovare poi ulteriormente a dover impedire ai nostri allevatori di esportare le loro, come ha detto qualcuno prima di me, eccellentissime in certi casi produzioni. Questo appunto per rappresentare quanto sta a noi a cuore questo problema, e tutta la disponibilità che vogliamo dare affinché la vertenza e la questione possa risolversi nel migliore dei modi, e soprattutto più velocemente possibile nell'interesse dei nostri allevatori, della nostra tradizione e delle nostre produzioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il Consigliere Pietro Moro per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MORO PIETRO (UDC Cambiamo). Presidente, per esprimere il nostro voto a favore e per apporre anche la nostra firma. Ringraziamo i Riformatori questa cosa che han presentaton e poi soprattutto oggi vediamo la luce dei sacrifici fatti per questa eradicazione della peste suina, e come diceva giustamente il collega Cocco non abbassiamo la guardia perché purtroppo potrebbe essere un danno. Un'altra cosa importante, penso e sono certo che l'economia con i prodotti sardi che verranno prodotti dai suini, come ne conosciamo benissimo la bontà, avranno modo di essere anche esportati al di fuori della Sardegna, e quindi daranno un po' di sollievo alle nostre aziende, e soprattutto ai nostri pastori sardi.

PRESIDENTE. Il consigliere Giagoni aveva chiesto due minuti sospensione. Il Consiglio è sospeso per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 14 e 49, viene ripresa alle ore 15 e 01.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi di riprendere posto. Riprendiamo i lavori dell'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Presidente, grazie anche all'Aula che ha atteso qualche minuto, sto presentando un emendamento orale, perché impegna altresì la Giunta regionale ad avviare tutte le procedure per l'assegnazione degli usi civici finalizzata alla regolarizzazione degli allevamenti di suini. Io chiedo maggioranza e minoranza di venire incontro a quegli allevatori che si vogliono mettere in regola che non hanno un futuro certo, che non sanno se quei terreni che sono a disposizione dei comuni potranno essere assegnati a loro oppure dovranno cercarsi, mettiamola così, un altro territorio per portare avanti la loro azienda, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Presidente, allora un emendamento formulato così male, perché mi dovrebbero spiegare i colleghi della Lega cosa intendano quando scrivono ad avviare tutte le procedure per l'assegnazione degli usi civici, finalizzata alla regolarizzazione degli allevamenti di suini, non vuol dire assolutamente nulla né sotto il profilo sintattico né men che meno sotto quello giuridico. Mi spiego se posso. Le procedure che hanno portato in alcune situazioni, posso testimoniarlo personalmente, quella che porto dalla mia realtà amministrativa, discendono sempre e comunque da strumenti di pianificazione, quindi di recupero e di valorizzazione dell'uso civico e da strumenti netti e chiari e nitidi di regolamentazione, che consentono prima che ci fosse quella sentenza, che prima richiamava il collega Mula, di attivare l'istituto della sospensione dell'uso civico e di destinazione di quelle aree financo a questo tipo di allevamento. Nel caso mio, del nostro Supramonte ma anche di altri è stato fatto, c'è stata questa possibilità nel momento in cui una procedura di questo tipo, quindi fattibile e fondata sul piano giuridico andava ad essere confortata da strumenti di intervento e di destinazione urbanistica di quelle aree in piena concertazione con l'ufficio Tutela del Paesaggio della Sovrintendenza. Quindi dire oggi con la modalità dell'emendamento orale, si posso giustificare anche il perché non sono favorevole, perché altrimenti rischierebbe di essere fraintesa oggi…

PRESIDENTE. Lei si oppone?

CORRIAS SALVATORE (PD). Sì, sì assolutamente, per come è formulata sì.

PRESIDENTE. Mettiamo purtroppo c'è l'opposizione, per fortuna o purtroppo, prendiamo atto che c'è un'opposizione quindi… si vota sì va bene, lei si oppone, va bene ho capito non stiamo discutendo però, ho capito mettiamo in votazione l'ordine del giorno di ogni giorno Cossa è più.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 5.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 6.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 6.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Comunico all'Aula che la seconda e quinta Commissione sono convocate congiuntamente mercoledì 2 settembre alle ore 15

Il Consiglio è sospeso. I lavori riprenderanno alle 16 e 30.

(La seduta, sospesa alle ore 15 e 09, viene ripresa alle ore 17 e 08.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula.

Conclusa la discussione e l'approvazione degli ordini del giorno, dobbiamo passare quindi alla votazione finale del testo. Io non so se l'Assessore voglia intervenire ora o successivamente a seguito degli interventi degli onorevoli colleghi.

Sono aperte le dichiarazioni di voto sul testo finale.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Tre minuti, brevemente, solo per commentare questa giornata e le giornate che hanno visto il Consiglio regionale impegnato nell'approvazione della riforma. Alla fin fine che cosa rimarrà dei tanti articoli che compongono il testo? La maggior parte, cioè quelli sugli impegni, i principi che abbiamo detto essere condivisibili per quanto siano totalmente assenti nei principi, negli impegni e negli indirizzi per l'attuazione della migliore riforma sanitaria, o meglio per cercare di raggiungere qualcosa di buono, se non proprio il meglio, tenendo conto che tutto può essere sempre migliorato ed è migliorabile, l'idea che la sanità sia slegata dal contesto della vita quotidiana. Ne abbiamo discusso altre volte, cioè l'idea che l'alimentazione e le abitudini alimentari, che la quotidianità di vita nelle città e nei paesi, che la cura e l'attenzione anche negli spostamenti, ad esempio, in itinere, col mezzo privato da casa al lavoro, che sono come sapete una delle cause maggiori di incidenti sul lavoro, e insieme a questo le abitudini all'attività fisica, sana, lo sport, cioè tutto questo è slegato dal contesto della riforma sanitaria, e se è vero come è vero che non sono attività che danno immediatamente un esito positivo in termini di risparmio di spesa sanitaria è vero anche che l'educazione alla vita sana è uno degli elementi fondamentali che porta con sé la diminuzione della spesa sociale, sanitaria e alla fin fine dà anche risposte al miglioramento delle condizioni di vita delle cittadine e dei cittadini. Rimarranno una moltiplicazione di poltrone. Un altro aspetto è quello delle nomine dei direttori generali sanitari e amministrativi, rimarranno lettera morta le case della salute, sulle quali pure ci sono interessanti analisi, studi su come potrebbero, se attivate, porre rimedio ad un altro degli elementi, cioè quello della rete territoriale assente nella nostra Sardegna e che stenta comunque a partire nonostante tutti si siano sempre impegnati nel raccontare che sarebbe stato il punto di partenza e di inizio. Rimarranno poltrone, alcune questioni molto gravi circa accorpamenti di ospedali, e alla fin fine, e chiudo, una fibrillazione del sistema sanitario così come segnalato da più parti in una fase così difficile e drammatica come…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda.

Ha domandato di parlare la consigliera Annalisa Mele per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELE ANNALISA (LEGA). Grazie, Presidente. Intanto saluto la Giunta e dichiaro il voto favorevole a questa nuova riforma sanitaria. A circa un anno e mezzo dal nostro insediamento siamo quindi nella fase conclusiva della legge di riforma del servizio sanitario regionale, considerando che da febbraio in seguito alla pandemia tutte le energie del sistema, congiuntamente a quella della Protezione civile, sono confluite nella sua gestione, gestione che si è rilevata sicuramente all'altezza della grave situazione, e che ha consentito di limitare la diffusione del virus e di garantire la giusta assistenza ai pazienti ammalati. Quello di oggi per noi è un grandissimo risultato, frutto di un lavoro di squadra, quello della maggioranza, della Commissione sanità, ma soprattutto del grande lavoro svolto dall'assessore della sanità Mario Nieddu, del suo staff, della sua direzione generale. Ringrazio il presidente Solinas che con grande maestria e capacità di sintesi ha contribuito in maniera preponderante al conseguimento di questo grande risultato in tempi brevi. È una legge coraggiosa, che delinea la governance del sistema sanitario regionale con l'inserimento a dire il vero di alcuni elementi non del tutto condivisibili su cui si sarebbe potuto ragionare in un secondo momento e a cui seguirà la riorganizzazione della rete territoriale, di quella ospedaliera, della medicina dei servizi. Siamo stati accusati di non aver coinvolto il territorio, ma sottolineo che ci sono state tutte le interlocuzioni per questo primo step, tutti i vertici della sanità, l'Università, gli ordini dei medici, sicuramente garantiamo nella fase successiva che procederemo ad un ascolto attento del territorio. Questo è un nuovo modello che si basa sul mettere il decisore il più vicino possibile ai bisogni sanitari dei cittadini, i quali potranno valutare l'efficacia delle loro azioni, un'organizzazione che supera la precedente, verticistica, centralista, che ha creato enorme gap tra i territori e che decideva l'erogazione dei servizi. Prevediamo nuove moderne strutture ospedaliere adeguate a una moderna sanità, che meglio si adatteranno alle esigenze sanitarie attuali. Riconfermiamo l'Areus, istituita nel 2014, attivata nel 2016, nominata la dirigenza nel 2017, quindi dopo ben tre anni abbiamo visto che si è rilevata una scatola in quel locale personale per esigenze politiche. Dirigenza che sin dal principio, con i suoi conflitti interni…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Mele. Concluda, a una donna non posso dire di no.

MELE ANNALISA (LEGA). Bene, allora Presidente, io rinuncio a finire il mio discorso, però vorrei davvero che lei trattasse tutti allo stesso modo, perché in quest'Aula non stiamo vedendo questo. Grazie.

PRESIDENTE. No, mi scusi. Guardi, onorevole Mele, se c'è una cosa certa è la parità di trattamento nei confronti di tutti, perché nel momento in cui il tempo scade la parola viene tolta automaticamente. Probabilmente, non so…

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIANFRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Sulla sanità questa maggioranza si sta giocando una partita vasta e complessa e ve la state giocando a svantaggio dei cittadini, soprattutto considerando il fatto che stiamo attraversando un periodo difficile. La pandemia probabilmente ad alcuni di noi, di voi, non ha insegnato niente. I livelli essenziali di assistenza devono essere garantiti a tutti, a tutti i cittadini indistintamente, in tutti i territori, e in questa riforma certamente non viene assicurata la stessa assistenza in tutti i territori uguali, così come dovrebbe essere nello spirito che dovrebbe alimentare l'iniziativa legislativa e una riforma sanitaria così complessa. Le patologie acute, Assessore, dovrebbero essere curate nel territorio, le case della salute dovrebbero servire probabilmente a questo, e invece nell'articolato che riguarda le case della salute per quanto posso capire io si tratta per lo più di poliambulatori, non certamente di case della salute che dovrebbero dare risposte a quelle che sono le patologie acute che sono da individuare in gran parte dei territori della nostra Sardegna, mentre quelle croniche dovrebbero essere, invece, di attenzione degli ospedali, con questa riforma si continua a creare una congestione nelle strutture del pronto soccorso nei centri più grossi, e mi riferisco in particolare a Sassari e a Cagliari. Non si fa nessun riferimento a quelli che sono i medici di famiglia, che dovrebbero essere i presidi nei territori, il personale che è in trincea…

PRESIDENTE. Onorevole Satta, il tempo a sua disposizione è terminato.

Il suo intervento era molto interessante, ma per questioni di par condicio

Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente. Per annunciare il voto contrario del Movimento 5 Stelle, come poi avranno modo successivamente di spiegare anche i miei colleghi che eventualmente interverranno. L'analisi di questa riforma ormai volge al termine. Pur portata avanti nell'afa estiva, pur fiaccati dal tanto lavoro che ci ha visti protagonisti in quei giorni, non abbiamo fatto sfuggire niente fino a ridosso di Ferragosto e tutte le criticità che questa legge presenta e tutte le criticità che questa legge nella sua approvazione eventualmente andrà a creare le abbiamo rappresentate, tutte le criticità che questa legge creerà le abbiamo descritte, le abbiamo analizzate e le abbiamo rappresentate. Una legge che va a toccare la governance, si è detto. Si scrive governance, si legge - e userò un termine che è stato utilizzato spesso in questi giorni - poltrone, perché così è. Non si va minimamente a realizzare nessuno dei buonissimi propositi, per carità, che vengono enunciati all'inizio del testo legislativo che abbiamo analizzato: riavvicinare la sanità ai territori, riavvicinare la sanità ai cittadini, creare un sistema ragionato che veda al centro, questo è stato detto, il cittadino. Questo non è.

Io, giusto ieri, ho presenziato in una riunione indetta nella mia città, Oristano, dove malati oncologici, malati diabetici, talassemici, tutti quelli che sono gli utenti, purtroppo per loro, più frequenti della sanità hanno organizzato per dire e per sottolineare che la sanità è al collasso e cambiare la governance in questo modo per le finalità che è evidente siano sottese alla vostra azione non cambierà niente, anzi probabilmente peggiorerà le cose, perché con una recrudescenza del Covid 19, come tutti temiamo avverrà, anche se speriamo non abbia le stesse conseguenze che ha avuto nella fase precedente a questa estate, rischiamo veramente di trovarci con le spalle scoperte. Pur anche non succedendo quello, sono certo, siamo certi, l'abbiamo rappresentato, la sanità sarda non si gioverà in alcun modo di questa azione, solo pochi, pochissimi, e di certo non persone che hanno bisogno di cure, ma hanno bisogno solamente di trovare un porto franco.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fausto Piga per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIGA FAUSTO (FdI). Grazie Presidente. L'ASL unica rappresenta uno dei simboli del malgoverno del centrosinistra in Sardegna, talmente fallimentare che persino il candidato presidente Massimo Zedda in campagna elettorale prese le distanze dalla riforma targata Pigliaru, un modello che, dietro l'illusorio e apparente intento riformatore, si rilevò presto una scelta sbagliata. La tanto osannata riduzione dei costi non c'è stata come si immaginava, bensì si sono tagliati i servizi, si sono tagliate le prestazioni, si sono allungati i tempi di attesa e le cosiddette liste d'attesa che ancora oggi cerchiamo di tamponare. Quindi, cari onorevoli del centrosinistra, 15 mesi di opposizione non possono bastare per far dimenticare ai sardi che l'ASL unica l'avete creata voi e che c'è una grossa responsabilità di tutti gli effetti collaterali che oggi noi stiamo cercando di risolvere e non basta neanche urlare insieme al centrosinistra "poltrone e potere". Almeno la decenza di moderare i termini perché non siete voi la parte politica che può fare la morale quando si parla di poltrone e di potere. Mi fermo qua, perché è meglio parlare di riforma sanitaria, ma è sotto gli occhi di tutti quello che succede nel governo giallorosso. Noi, che vi piaccia o no, facciamo questa riforma per porre rimedio, quindi, alle scelte sbagliate che si sono fatte in passato: criticità nei posti letto, nelle liste d'attesa, abbiamo detto, nella prestazione, nella burocrazia, tutte criticità che si stanno anche amplificando, nostro malgrado, a causa del Covid. Con questa riforma noi manteniamo gli impegni presi in campagna elettorale, gettiamo le basi per un sistema sanitario migliore e in discontinuità con il passato, ridisegniamo questa governance, riportiamo le ASL nei territori in modo che la sanità sia più vicino ai cittadini e alle sue esigenze. C'è da dire e c'è da essere anche corretti nei confronti dei cittadini: non è che con questa legge con uno schiocco di dita abbiamo risolto tutti i problemi. Se domani mattina si chiama al CUP o la settimana prossima si chiama il CUP le liste d'attesa continueranno ad esserci, ma questo è un punto di partenza fisiologico. Noi oggi stiamo partendo dalle macerie lasciate dalla ASL unica e il nostro obiettivo è quello di ridare dignità alla sanità sarda, sia in termini di prestazioni che soprattutto in termini lavorativi per gli operatori sociosanitari dei vari settori. Chiudo dicendo che il voto di Fratelli d'Italia a questa legge è assolutamente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Aldo Salaris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALARIS ALDO (Riformatori Sardi). Grazie Presidente, Giunta, assessore Nieddu. Oggi arriviamo alla fine della discussione di questo delicatissimo tema, la sanità, una riforma sanitaria importante, portata già più di un anno e mezzo fa in campagna elettorale e oggi discussa in un momento delicatissimo, in un momento che ha visto interessarci come sistema, oltre che tutti i cittadini sardi, nel combattere il periodo pandemico del Covid 19, un periodo che ha accentuato quelle che erano le criticità, quelle che erano le negatività della precedente riforma, di una precedente organizzazione della sanità. È necessario che, questo soprattutto è emerso sotto il periodo di emergenza, le strutture sanitarie tornino a occuparsi di sanità e di prestazione sanitaria e che le strutture amministrative collegate alle strutture sanitarie tornino a occuparsi di amministrazione della sanità. È stata troppo accentuata con una riforma che ha voluto centralizzare, secondo allora nobili motivi, la commistione delle due competenze, perdendo quel faro, soprattutto perdendolo nei territori a cascata, che era quello di tutelare la prestazione sanitaria per il paziente, per l'utente, per tutti noi. Bene, la ricostituzione delle aziende sanitarie, infatti, serve a questo scopo, riportare al centro dell'attenzione il modello assistenziale del paziente, il ruolo dell'ospedale, del territorio, soprattutto di quella fascia di emergenza urgenza dell'organizzazione delle attività di prevenzione e soprattutto dell'organizzazione delle risorse umane ed economiche ad esse destinate, che ad oggi sono vittime di una gestione della sanità che è troppo lontana dai territori. Diciamo che abbiamo resistito all'emergenza dei mesi scorsi, ma ripeto, le strutture periferiche sembrano ormai destinate ad uno scadimento qualitativo dei servizi e sono incapaci oramai di affrontare una sfida tecnologica, soprattutto si è incapaci, nonostante i tempi che stiamo correndo, nonostante gli anni in cui stiamo vivendo, di affrontare quella che è la sfida di una medicina territoriale che si raccordi con l'ospedalità e che permetta di gestire il paziente, laddove possibile ovviamente, dal suo domicilio e saperlo indirizzare a quella che è la struttura più vicina e più appropriata alle sue esigenze.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Il tempo assolutamente in cui avete portato in Aula questa proposta è sbagliato, l'abbiamo detto, l'abbiamo ripetuto e lo ripetiamo ancora, oggi il cittadino sardo aveva e ha necessità di altre risposte, non sarà sicuramente la riorganizzazione e la riproposizione delle vecchie USL, le chiamo io, a risolvere i gravissimi problemi che in questo momento attanagliano la società e il popolo sardo. Io spero che questi giorni siano serviti, e lo spero vivamente, a rappresentare ancora di più, se ce n'è bisogno e se ce ne fosse stato bisogno, quelle che sono le risposte che non arrivano perché nonostante l'impegno, l'ho detto anche stamattina, dell'Assessore, rispetto alle criticità, alle emergenze esistenti, non arriva ancora nessuna risposta. E' troppo semplice dire che la riforma sanitaria della Giunta Pigliaru ha creato problemi, quella riforma di fatto non è stata mai applicata, chi parla di liste d'attesa si dimentica come erano le liste d'attesa quando il Presidente della Regione Sardegna era Ugo Cappellacci, non è migliorato per niente da allora, non è migliorato in questi cinque anni perché bisogna essere onesti fino in fondo, ma è peggiorato ulteriormente in questo altro anno e mezzo. Io sono convintissimo, i giudizi si danno alla fine dell'anno scolastico, come avviene appunto a scuola, quindi i giudizi li daremo quando questa riforma, se riuscirà ad essere messa in atto potrà produrre risultati. Però i risultati non potranno essere prodotti perché ci sono delle discrasie importanti all'interno del testo e speriamo anche che non incorrano in qualche ricorso a livello governativo, perché le discrasie riguardano anche l'albo dei direttori generali, voi adesso dovete nominare dei commissari tra l'altro anche a tempo, io credo che i commissari da qui a dicembre pochissimo potranno fare se non appesantire una macchina sanitaria burocratica che di per sé fa acqua da tutte le parti. "Avete creato disastri", è vero abbiamo creato disastri, ma scusatemi, il commissario ATS l'avete nominato voi un anno e mezzo fa e cioè se i disastri ci sono, rispetto a questi disastri poco è stato fatto, non credo che le ultime nomine fatte in questo anno e mezzo siano state fatte da questa minoranza. Io avrei preferito che si facesse prima la riforma della rete ospedaliera, della rete territoriale, perché di questo si ha bisogno, perché oggi stiamo vedendo ancora una volta di più i piccoli ospedali che stanno andando a morire.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Intervengo per manifestare il mio pieno e totale e convinto voto favorevole sulla riforma sanitaria che stiamo oggi per approvare.

Del resto, della bontà e del positivo risultato ne è fortemente convinto anche l'intero gruppo di Forza Italia che sostiene con decisione questo importante risultato politico che restituisce, come ben sappiamo, centralità alla persona, ai cittadini e ai territori, a salvaguardia del sacrosanto diritto alla salute. Con l'approvazione della riforma della sanità in Sardegna che va a ridefinire la riorganizzazione della nostra sanità, viene finalmente completato uno, se non il primo, il più importante tra i punti programmatici a fondamento di questa maggioranza guidata dal presidente Solinas.

Ho sempre sostenuto con forza che l'erogazione dei servizi ai cittadini deve vedere quale unico obiettivo la piena e capillare copertura dei servizi sanitari sul territorio, la costruzione di questo nuovo modello si pone in netto contrasto al modello organizzativo della passata Amministrazione che si è data a suo tempo, con la riforma promossa dalla precedente Giunta di centrosinistra che ha smembrato la sanità di prossimità presente sul territorio e ha privilegiato il modello della concentrazione dei servizi sociosanitari nei due grandi poli di attrazione della Sardegna. Quella scelta ancora oggi la stiamo pagando, carissimi colleghi, la stanno pagando soprattutto i cittadini, basta sentire le continue denunce e le prese di posizione che arrivano dai sindaci e dalle comunità della Sardegna che popolano soprattutto le aree remote, oppure le continue denunce che arrivano dai comitati dei cittadini che rivendicano giustamente talvolta la presenza o altre volte il rafforzamento dei presidi sanitari, del pronto soccorso oppure del punto nascita.

Con troppo slancio ed entusiasmo si è dato credito in passato agli indicatori economici, a scapito dei cittadini, dimenticandosi del benessere del malato, in questo modo si sono trascurati i bisogni delle persone e la presenza dei servizi sociosanitari sul territorio. Per queste motivazioni mi sono pronunciato in passato manifestando il mio disappunto verso quel modello, mentre oggi sostengo con decisione questa importante inversione di tendenza. Un nuovo paradigma che nulla ha a che vedere con la sterile ricostruzione che parte di qualche componente della minoranza vuol dare a vedere ai sardi per difendere e giustificare invece il fallimento di quel modello.

Mentre adesso, oltre alla ricostruzione sul territorio dei presidi sanitari, bisogna necessariamente costruire anche i servizi sanitari alla persona, per garantire con efficacia ed efficienza la corretta e continua erogazione dei servizi ai cittadini della Sardegna con un approccio nuovo verso il paziente. La riorganizzazione della rete ospedaliera…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo), relatore di maggioranza. Siamo infine giunti al termine di un lungo, complesso e articolato percorso destinato ad incidere sul processo di riforma della sanità per renderla in termini di efficacia ed efficienza più fruibile alla cittadinanza e vicina alle esigenze dei malati e dei loro familiari.

Sui risultati di questo percorso solo il futuro potrà darcene atto, oggi per certo registriamo lo spirito ispirato al bene comune, con il quale tutti e dico tutti abbiamo lavorato. Secondo questo indirizzo ci siamo confrontati nella logica degli opposti schieramenti e di divisioni prospettiche e programmatiche talvolta divergenti, un quadro diversificato che nella legge che stiamo esitando è stato necessariamente portato a sintesi con l'espressione del voto finale, questo è il sentimento che pervade e sul quale si fonda lo spirito autonomistico, il comune sentire che ci vuole tutti impegnati nel tutelare e difendere gli interessi primari del nostro popolo, al di sopra di ogni altro interesse o appartenenza di parte. Ecco perché questa legge è indubbiamente il frutto del contributo di tutti, anche di quelli che non l'hanno condivisa oppure osteggiata, in quanto anche il loro apporto è stato oggetto di riflessione e dibattito teso a cercare, laddove è possibile, di migliorare il testo.

Abbiamo affrontato una sessione dei lavori particolarmente intensa e partecipata nella quale ho avuto modo di ascoltare con estremo interesse tutti gli interventi, in maggioranza condivisibili, altri dal mio punto di vista meno, in quanto infarciti di inesattezze e di giudizi espressi con troppa superficialità, eppure tutti degni del massimo rispetto, perché hanno fornito un contributo prezioso al dibattito e a formare il giudizio finale. Per questo mi sento di ringraziarli indistintamente tutti quanti hanno contribuito ad agevolare, promuovere e correggere questo percorso riformatore che oggi vedrà la luce. Un ringraziamento in primis voglio rivolgerlo ai colleghi componenti della sesta Commissione, con i quali ho condiviso l'istruzione e l'approvazione del testo per l'esame finale del Consiglio, però onorevole Cocco dimentica che Steri in pratica c'è solo da un paio di mesi, da dieci mesi, perché tra Covid e dimissioni di Moirano in ritardo, abbiamo qualche mese in meno dell'anno e mezzo. Però l'apprezzo e la ringrazio lo stesso, l'apprezzo e la ringrazio lo stesso, è stato un lavoro proficuo nel quale sono state audite tutte le parti interessate in una incessante e stringente sequela di utili incontri che hanno arricchito il nostro bagaglio di conoscenze e formato parte del nostro giudizio finale sulla legge. Altrettanto mi sento di ringraziare il Presidente della Regione per l'alto valore della sua prestigiosa guida, il Presidente del Consiglio per l'autorevolezza della condizione dei lavori e l'Assessore alla Sanità per la totale disponibilità. Un ringraziamento franco e sincero a tutti voi, colleghe e colleghi, per l'esemplare impegno che avete dato con l'appassionata partecipazione…

PRESIDENTE. Certo, deve finire, lei è il Presidente della Commissione.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo), relatore di maggioranza. Il mio apprezzamento personale per l'opera preziosa e insostituibile alla dottoressa Noemi Atzei, che mi ha affiancato nei lavori della Commissione, e altrettanto alla dottoressa Simonetta Oggiana che mi ha affiancato nella parte finale.

Concludo, mi sia consentito di rivolgere un ringraziamento particolarmente sentito al mio collega del Gruppo, amico e mentore, il giovane Giorgio Oppi, che nonostante sia il decano del Consiglio ha profuso un impegno infaticabile per tutto il corso dei lavori, fornendo un apporto di altissimo livello al dibattito e al miglioramento effettivo del testo di legge, lo ha fatto con slancio, competenza e generosità che tutti francamente gli invidiamo, un esempio per tutti.

Colleghe e colleghi, da oggi nella sanità della Sardegna si volta pagina, il resto è storia. Annuncio il mio voto favorevole e di tutto il Gruppo, e adesso sotto col territorio e l'ospedale!

PRESIDENTE. Era assolutamente opportuno che il Presidente della Commissione portasse a termine il suo intervento. A nome di tutti, e della Commissione, che ha fatto veramente un grandissimo lavoro, un lavoro encomiabile. Questo lo voglio riconoscere.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, per esprimere il mio voto contrario rispetto a questa che viene chiamata riforma, per me è una restaurazione, si è deciso di restaurare le vecchie USL, si sta continuando in qualche maniera, state continuando in qualche maniera dopo un anno e mezzo nel percorso iniziato durante la lunghissima campagna elettorale. Quella campagna elettorale non è stata una campagna elettorale di qualche mese, è stata una campagna elettorale di anni, dove avete voluto scientemente raccontare ai sardi che tutti i mali, tutti i problemi della sanità, molti ereditati da diversi lustri nei quali avete avuto modo di governare anche nella sanità, che tutto fosse addebitabile alla gestione Pigliaru e a quanto si era tentato di fare in quegli anni. Pensare di poter raccontare e continuarlo a fare dopo un anno e mezzo che tutti i mali che attualmente imperversano nella sanità in Sardegna siano addebitabili e collegabili all'ASL unica è non solo falso, ma è anche molto preoccupante, perché io penso che voi non lo pensiate, perché se voi doveste pensarlo allora è davvero preoccupante per tutti noi ed è preoccupante per i sardi perché vuol dire che non avete capito nulla, non avete capito nulla di quali siano i problemi veri e reali che oggi interessano il settore della sanità in Sardegna, spero che non sia così, ma temo che sia così perché già dai problemi, anche quelli annunciati oggi, lei assessore è andato via proprio quando cercavo di raccontarle fatti recenti, capisco che sia impegnato, però deve esserci in quei momenti e se lo faccio raccontare eventualmente. Ci sono diverse interrogazioni, ci sono diversi interventi fatti da noi in queste settimane dove abbiamo cercato di spiegare perché, nonostante abbiate tutto il diritto di intervenire in materia, invece avreste dovuto fermarvi e occuparvi di emergenze sia quelle legate al coronavirus, sia quelle legate ai problemi che sono irrisolti, che avete ereditato, che non risolvete e non state risolvendo nel modo giusto ma avete aggravato. Il vostro comportamento e le vostre pseudo riforme che state approvando non aiuteranno la Sardegna, non aiuteranno i sardi. Io spero di sbagliare, ma sono davvero convinto che ci troveremo qua fra qualche anno a dover parlare di questo, e dover cercare di porre rimedio, e i sardi saranno molto severi nei vostri confronti, ma ve lo sarete meritato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, tre minuti per le dichiarazioni di voto sono veramente un soffio. Avrei tante cose da dire, una di queste, se mi permettete, oltre che annuncio subito il voto contrario a questa riforma, per le ragioni che ho spiegato ripetutamente nel corso del dibattito. Quindi se mi permettete io vorrei invece fare un passo indietro al dibattito di stamattina, perché non mi piace lasciare l'idea che un termine utilizzato in un certo modo, e soprattutto decontestualizzato dalla frase in cui era inserito possa essere stato offensivo nei confronti di qualcuno. Sapete che mi riferisco alla parola "cortigiano". Allora il cortigiano è una figura della corte del Rinascimento, gentiluomo esperto di lettere, diritto, armi e diplomazia, che costituiva un consigliere, un collaboratore prezioso per il Principe, della cui casa era infatti ospite. Ora diverso è dire "cortigiana". Ora siccome nel nostro lessico, anche ricco e forte di pregiudizi, anche sessisti evidentemente, il termine "cortigiano" ha fatto scattare nella mente di qualcuno l'assimilazione a "cortigiana", ecco che, ahimè, c'è stata una levata di scudi. Io mi sarei piuttosto preoccupata non tanto del termine "cortigiano", quanto dell'aggettivo che lo precedeva, l'aggettivo che lo precedeva era "mediocre" cortigiano. Perché, badate bene, essere cortigiani forse non è nemmeno un difetto, essere mediocri cortigiani invece lo è, soprattutto quando si parla di sanità.

Ora accantoniamo questo incidente di percorso, lo dico anche per il collega Mula, il quale probabilmente non aveva nemmeno colto tutto il senso della frase ed è intervenuto a gamba tesa e quindi insomma avremo modo di chiarire. Per quanto riguarda invece il tema che è appunto questa proposta di legge, io mi chiedo soltanto questo, quando potremo vedere gli effetti? Perché attenzione, basta col mantra che questa riforma non risolverà i problemi dei cittadini, perché vi state precostituendo un alibi, basta con gli alibi. Voglio esattamente sapere, e non lo voglio sapere…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Presidente, no, convintamente no, e spieghiamo perché, Assessore. Perché diciamo no a questa riforma sanitaria? Siamo un mese che parliamo di riforma sanitaria in questo Consiglio regionale e in diverse occasioni, in diverse sedute che abbiamo avuto modo proprio di discutere gli articoli che compongono questa proposta di legge abbiamo non solo dichiarato le motivazioni che ci inducevano a dire no, ma abbiamo anche portato delle proposte, proposte che sono state rifiutate, proposte che non sono state votate favorevolmente, ma non perché non fossero delle buone proposte, ma solo ed esclusivamente, e questo l'ho sempre dichiarato, in quest'Aula consiliare si gioca al gioco delle parti, al gioco politico delle parti che nulla hanno a che fare con la salvaguardia effettiva e il benessere del cittadino sardo. E allora ricordiamolo che cosa prevede in sintesi questa riforma sanitaria: istituzione delle otto ASL, nate e vendute da voi, ricordo quando il Governatore aveva dichiarato alla stampa, sette mesi prima che questa riforma sanitaria arrivasse prima in Commissione e poi in Consiglio, per cui ridare dignità ai territori della Sardegna, e voi scegliete di ridare dignità ai territori e ai sardi istituendo le otto ASL, che in effetti e di fatto non potranno da sole decidere niente, perché tutte confluiranno all'ARES, dove verrà nominato un unico presidente, ricordiamo da chi verrà nominato. Per cui la nomina fiduciaria che il Governatore naturalmente deciderà a chi? A un'unica persona, a chi dare in mano la sanità della Sardegna. Per cui se l'obiettivo è quello, e questo era il motivo con il quale voi avete venduto mediaticamente questa riforma sanitaria, effettivamente ridare competenze al territorio con questa riforma non avverrà. Per cui noi ribadiamo il voto contrarissimo a questa riforma sanitaria nata e venduta con un auspicio che effettivamente dimostrerà i propri effetti, e noi saremo qua in Consiglio regionale, a ricordare l'obiettivo con il quale avete venduto questa riforma sanitaria, ridare competenze ai territori e risolvere i problemi effettivi e concreti di tutto…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Presidente, io sono intervenuto e vorrei intervenire sull'ordine dei lavori dei lavori. Un qualcosa di importante che mi son dimenticato di segnalare all'Assessore, sì sull'ordine dei lavori. Perché come sappiamo, e come sa l'Assessore, giovedì ci sarà la prova di esame per i test per l'ingresso in medicina. Purtroppo ci segnalano che in Sardegna ci sono diversi ragazzi e ragazze che hanno fatto domanda che non potranno partecipare perché sono positivi al Covid 19. E quindi so che si sta chiedendo a livello nazionale che il Ministero dia una deroga o comunque trovi una soluzione diversa per queste persone. Quindi volevo chiedere all'Assessore che anche la Sardegna si faccia parte attiva per far forza perché questo possa avvenire.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Grazie Presidente, per annunciare il voto positivo a nome del Gruppo Misto, per ringraziare il Presidente della Commissione e i commissari che hanno svolto un importante lavoro istruttorio e l'Assemblea per aver comunque responsabilmente dato il suo contributo alla nascita di questa norma. Giova ricordare che noi ereditiamo una sanità sarda non percepita come efficiente, giova ricordare che ereditiamo una sanità sarda camera di compensazione di difficoltà di gestione degli equilibri interni da parte di chi ci ha preceduto. Giova ricordare che la sanità che noi ereditiamo è pesantemente in disavanzo rispetto ai costi che la ASL unica si proponeva di contenere. Quindi senza dare un giudizio politico a ciò che noi abbiamo ereditato, perché lo hanno dato largamente gli elettori, è corretto dire che noi interveniamo su uno dei punti caldi che risultano carenti della situazione della sanità che noi ereditiamo, ed è quello di un soggetto amministrativo capace di assorbire interamente il ruolo politico che invece dovrebbe essere in capo alla Giunta regionale, non altro. L'ATS fallisce perché troppo carica di competenze amministrative e carica al punto da far diventare tappezzeria l'Assessorato della sanità. Noi restituiamo dignità alla politica, prima che ai territori, e restituiamo dignità alla politica attraverso i territori, questo è il punto su cui noi interveniamo. Ci sarà modo attraverso la condotta che noi stiamo dando come indirizzo agli atti gestionali per rientrare dal disavanzo, ci sarà modo per recuperare efficienza, ci sarà modo per intervenire, altro tema assolutamente caldo e condiviso, prima sul territorio, dimenticato nella scorsa legislatura, dopo sulla rete ospedaliera, ci sarà modo per ridare dignità all'università, e si comincia a vedere in questa riforma, ci sarà modo per trovarci ancora qui con voi certamente a discutere sul merito, certamente costretti di tanto in tanto ad ascoltare schiamazzi che non contribuiscono al dibattito ma che la democrazia ci impegna ad ascoltare anche quelli con attenzione. Di conseguenza grazie Assessore e grazie alla Giunta regionale per il lavoro svolto e per il contributo che ha dato, spero che sia apparso chiaro quanto è fondamentale il ruolo del Consiglio regionale per poter esercitare il ruolo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente, ma io inizio con un'affermazione che è stata fatta dall'onorevole Mele, che ha detto che la situazione generale e quindi la situazione organizzativa ha consentito di governare ottimamente l'emergenza Covid e questo quindi la dice lunga sulle modalità gestionali che sono in atto in questo momento che evidentemente in una situazione emergenziale come questa non vanno così male. Questo non giustifica ovviamente una pessima legge, una pessima legge che ritorna alle ASL senza aver valutato quelle che erano le criticità e aver provato a risolvere quelle che erano le criticità evidenti nell'organizzazione per ASL territoriali che erano caratterizzate da una differenza in termini di prestazioni sanitarie, una differenza in termini di costi sanitari, una differenza nei costi di approvvigionamento dei singoli presidi. È una realtà che porta di fatto ad una moltiplicazione, che vi piaccia o no, in maniera incredibile di poltrone, sono 48 posti che vanno ad aggiungersi a quelli dei consigli di amministrazione rifatti, a quelli della riorganizzazione dei servizi della Presidenza del Consiglio che affronteremo tra qualche giorno, quindi è un poltronificio che viene riproposto all'interno del sistema sanitario, senza garanzie di efficienza maggiori, perché non c'è niente che faccia pensare ad una migliore efficienza del sistema. Con l'introduzione di elementi che comporteranno difficoltà nella gestione anche della fase emergenziale che stiamo attraversando adesso, perché è prevista una fase commissariale, e quindi con un'attività ridotta all'ordinaria amministrazione, in un momento in cui servirebbero tutti i poteri pieni a carico dei direttori delle ASL per gestire una fase emergenziale come quella che stiamo vivendo. Avete inserito elementi che renderanno ancora più difficoltoso l'iter di questa riforma con elementi di incostituzionalità, come quello evidente degli elenchi regionali per l'assegnazione dei posti di direttore generale. Siete intervenuti a gamba tesa su un tema che non era all'ordine del giorno di questa legge, che è quello del riordino della rete ospedaliera, lo avete fatto tra l'altro senza una possibilità di interlocuzione, l'avete fatto con una emendamento d'Aula che non ha consentito alla Commissione neanche gli approfondimenti del caso. Ecco io credo che questi siano segnali pericolosi all'interno di un sistema così delicato come quello della sanità, per questo voteremo convintamente contro questa proposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (UDC Cambiamo). Grazie Presidente, una riforma a mio avviso naturale e obbligata, io non mi stupisco assolutamente. Obbligata perché per tre ordini di motivi ce l'hanno chiesta i cittadini, l'ha chiesta la minoranza e l'ha chiesta la maggioranza, l'ha chiesto la Minoranza, perché la sottolineato in maniera molto chiara anche Daniele Cocco, il collega Cocco nel suo intervento, ha detto che nei cinque anni precedenti non c'è stato sicuramente un salto di qualità della sanità regionale, ha detto anche che in questo ultimo anno e mezzo, quest'ultimo anno e mezzo è l'ultimo colpo di coda della precedente riforma. Una riforma che molto semplicemente vede tre azioni quella della riforma strutturale del contenitore, quella del ritornare ad un struttura verticistica a otto ASL, è una riforma dove istituisce un organo snello che va a reclutare il personale e a lavorare sul servizio acquisti. Una riforma che è la fase preparatoria della riforma più importante, che l'Assessore ha richiamato più volte, quella dell'istituzione della rete ospedaliera, quella della rete territoriale con la rete di cura. Quindi, una riforma semplice, obbligatoria, naturale per questa maggioranza. Poco da dire, poco da discutere. Io voglio sottolineare una piccola cosa, l'unica cosa che, ne approfitto perché stamattina non lo potevo fare col voto segreto, non ho condiviso, ma che riconosco, l'accorpamento dell'ospedale Marino, l'emendamento sull'ospedale Marino è stato fatto e proposto dalla maggioranza, e riconosco la scelta fatta per migliorare sicuramente quella parte del territorio sofferente come Alghero, però io l'ho sottolineato, è un qualcosa che sentivo, non riconoscevo questo, non lo riconosco per un semplice motivo, perché spero che si mantenga quello che nella precedente legislatura il sottoscritto e i miei colleghi hanno fatto in maniera molto forte, una battaglia forte perché Alghero e Ozieri fossero un DEA di primo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Grazie, Presidente. Riforma sanitaria, gioco dei ruoli, come ha detto giustamente la collega Desiré Manca, è vero il gioco dei ruoli spesso lo facciamo e lo facciamo spesso anche male. Il sottoscritto, l'ho detto anche altre volte, nel luglio del 2016 fece un voto di astensione nei confronti di quella riforma sanitaria perché voleva dare credito a una riforma che comunque si poneva come obiettivo quello di migliorare la prestazione sanitaria della Regione nei confronti dei sardi. Oggi veramente mi sembra di essere atterrato su Marte, ricordo l'onorevole Daniele Cocco, l'onorevole Giuseppe Meloni, l'onorevole Comandini, il Presidente del Consiglio ad onor del vero no perché faceva parte del Consiglio ed era imparziale, che erano contrari, lo dicevano a voce alta quando eravamo a quattrocchi, nessuno voleva quella riforma, tanto è vero che dopo due anni e mezzo l'hanno ripudiata, hanno ripudiato la legge, la riforma e hanno ripudiato l'Assessore, perché l'hanno fatto spudoratamente in campagna elettorale quando non volevano neanche candidare l'Assessore. Se poi vogliamo parlare di poltrone, se poi vogliamo parlare di poltrone, io andrei ad analizzare bene i conti di quei risparmi che avete fatto e tutti quei danari che avete dato, che sono stati elargiti dall'ATS a quei dirigenti di sinistra che hanno ricoperto incarichi senza avere neanche i meriti, a colpi di 30, 40, 50, 60 mila euro per i risultati ottenuti. Penso che l'Assessore andando a controllare potrebbe verificare e potrebbe dirlo. Detto questo, io credo che questa sia una riforma, come ha detto il collega Antonello Peru, dovuta ai sardi perché dopo quattro anni questa sanità ha certificato il fallimento, è stato certificato il fallimento di questa riforma. L'ATS ha fallito, lo dicono gli operatori sanitari, anche coloro che lavano le scale, con tutto il rispetto perché vanno rispettati tutti i lavoratori, si lamentano di questa riforma sanitaria, non c'è una persona che opera nel settore sanitario, dal medico condotto al medico di famiglia, fino ad arrivare al primario chirurgo, che sia contento di questa riforma. Noi stiamo dando quello che era dovuto ai sardi, quello che abbiamo promesso in campagna elettorale e quello che avete promesso anche voi, come ha detto giustamente il collega Antonello Peru. Quindi voterò convintamente sì per la riforma sanitaria, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie, Presidente. Ci provo. C'è un bellissimo studio che è stato fatto circa un anno e mezzo fa che ha come titolo "Percezione e realtà", cioè quella che è la percezione che hanno i cittadini nei confronti dei grandi problemi di immigrazione, se noi chiediamo a un cittadino quanti sono gli immigrati oggi presenti in Sardegna o nel Paese ci parlano di qualche milionata, per poi renderci conto che sono meno di qualche migliaio. Se parliamo di sicurezza è la stessa cosa, se parliamo dello sport uguale. Quindi c'è un'idea di percezione che è diversa dalla realtà. Credo, soprattutto per chi fa politica e chi della politica vuole essere dalla parte riformista, oggi voi avete usato, devo dire abusato della parola riforma, che dovrebbe guardare più alla realtà che alla percezione, perché altrimenti si rischia di passare dal campo dei riformisti al capo dei populisti. Ora credo che nella discussione e nell'introduzione che voi avete fatto di questa vostra proposta di legge occupiate più il campo dei populisti, quando dite: "Ce l'hanno chiesto i cittadini, ce l'hanno chiesto gli operatori, ce l'ha chiesto Tizio e Caio". Perché, cari colleghi, le riforme si fanno ascoltando i cittadini, si fanno ascoltando gli operatori, si fanno ascoltando i portatori di interesse, però poi la politica deve essere capace e libera di scegliere e decidere non guardando il domani, ma neanche il dopodomani, ma guardando soprattutto quello che deve essere il futuro. Allora se voi ci state offrendo oggi una riforma dicendo che ve l'hanno chiesta i cittadini e che quindi la prima cosa che doveva essere fatta era quella di cancellare quello che abbiamo fatto noi, perché voi avevate nel cassetto la migliore delle riforme, io credo che state occupando il campo del populismo. Ora, cari colleghi, io credo che così facendo voi non andiate da nessuna parte, purtroppo non andate da nessuna parte, rischiate di ritornare in quella percezione di come credete che stanno le cose, con una realtà ben diversa che sarà quella che le lunghe liste di attesa continueranno a incrementarsi, con una sanità sempre più distante dai territori, con una difficoltà non di un equilibrio interno, caro collega Stefano Tunis, ma che dovrete fare il triplo salto carpiato multiplo per cercare di risolvere quella che è la sistemazione di quelle che sono le aspettative che avete creato. Quindi, cari colleghi, caro Presidente, non siamo di fronte a una riforma, ma siamo di fronte a un'aspettativa che purtroppo rimarrà solo una percezione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Intanto è falso che noi non abbiamo voluto candidare l'assessore Arru, io non potevo fare altro che cercare di batterlo, non sono riuscito a farlo vincere, però non credo che mi si debba fare una colpa di questo, comunque ho insistito perché si candidasse ed è stato un successo, almeno quello.

A me questa riforma non piace perché risponde, come ha detto l'onorevole Tunis, a due obiettivi, quello che lui chiama dare dignità alla politica, che è la centralizzazione, la solita centralizzazione regionale, il solito super ente regionale diseconomico, eccessivo, troppo grande. Mi piace invece la parte che dà possibilità ai territori di un'amministrazione adeguata come chiede la Costituzione, oppure come chiede l'economia ottimale, quale sia però il livello ottimale di gestione dei servizi sanitari non lo sappiamo, continuiamo a non saperlo perché tutte le volte che noi costruiamo delle macchine sulla Regione, delle macchine amministrative, noi omettiamo di fare una ricerca di quale debba essere il livello di ambito ottimale. Noi non lo sappiamo su nulla, continuiamo a chiamare ambiti ottimali gli ambiti ideologici, gli ambiti politici, mentre sui livelli politici, sui livelli di Governo come possono essere le province facciamo un discorso che pretende o pretenderebbe di essere ottimale, cioè facciamo il discorso economico per gli enti politici e i discorsi politici per gli enti economici, ma questo non è un problema della destra e della sinistra, è un problema di tutta la politica, ed è sempre un errore. Questa riforma ha un pregio, però ha il difetto fondamentale di voler sommare pregi e difetti, è la riforma della botte piena e della moglie ubriaca, cioè per non scontentare nessuno facciamo tutto. Ovviamente saranno dei costi enormi, dei costi eccessivi e questo non comporta il fatto che sia da premiare come riforma. Io quindi non voto contro perché non mi piacciono i principi che sono stati enunciati, ma perché non è sorretto da un calcolo corretto, dalla verifica dell'ottimalità, e continua a mantenere dentro di sé quell'ideologia centralista che non viene né da destra né da sinistra, ma viene dalle burocrazie regionali che di volta in volta si impossessano dell'anima dei politici di destra e di sinistra, quindi un esorcista urgentemente per liberarci da questa possessione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. Intervenire dopo il collega Deriu è sempre difficile. Adesso ci attrezzeremo anche con un esorcista, caro Roberto, vediamo un attimino che cos'è che possiamo risolvere. Possiamo dire che è una riforma ambiziosa sicuramente. È naturale che l'ambizione deriva dal fatto che noi pensiamo che questa riforma possa risolvere dei problemi che fino a oggi abbiamo visto esserci nella sanità sarda. Sicuramente la grande malata, la sanità sarda, non l'avete sanata voi, probabilmente non so come potremmo migliorarla noi, ma se non ci proviamo e non proviamo a fare qualche cosa di diverso da quello che non ha funzionato, rispetto a quello che era un sistema che abbiamo ancora oggi vigente, sicuramente qui non ci stiamo a fare nulla, e non è, come ha definito qualcuno, la riforma che abbiamo venduto ai sardi, è quella che abbiamo promesso ai sardi, la riforma che noi abbiamo promesso, quella di riportare la riforma sanitaria vicino al cittadino e quindi il fatto delle ASL territoriali naturalmente deriva da un'esigenza di riportare anche nei nostri territori, io parlo delle zone dell'interno, una sanità che si è dimenticata delle zone dell'interno. Vorrei ricordare, qualcuno lo ha citato, che Nuoro doveva essere il terzo polo. Io dico che forse non è nemmeno l'ultimo, non per dire che non è né il primo, né il secondo, il che vuol dire che la sanità e chi ha gestito la sanità fino a ieri si è dimenticato del nostro territorio. Per le liste di attesa a Nuoro ci sono, l'ho detto stamattina e lo continuo a dire, tempistiche che non stanno né in cielo, né in terra; dopo un anno e mezzo, dopo due anni, uno sta male, puntualmente muore, viene seppellito, e dopo si ricordano di avvisarlo. Ecco, questo è un sistema che noi non vogliamo e che stiamo provando a cambiare. Non so se ci riusciremo, però possiamo dire che è una riforma ambiziosa, e guai che non lo fosse! E quando qualcuno parla e continua a parlare di poltrone, poltronificio, eccetera, allora mi viene da sorridere, per non dire altro, perché è naturale che se tu prepari una riforma a capo di questa riforma ci dovrai mettere delle persone. Io sfido chiunque che ci sia una macchina e che non abbiamo l'autista che la possa guidare, è naturale che questa macchina non va da nessuna parte! Se poi viene interpretata che questa è una poltrona allora diciamo che queste sono poltrone, ma vorrei anche ricordarvi che fino a oggi la macchina della sanità sarda chi l'ha guidata ha fallito, quindi è obbligo che noi dovevamo impostare qualche cosa di diverso. Chiudo dicendo che ringrazio, invece, tutti i componenti della Commissione, anche le opposizioni, perché anche voi…

PRESIDENTE. Onorevole Mula, il tempo a sua disposizione è terminato.

(Interruzione del consigliere Francesco Mula)

PRESIDENTE. No, onorevole, ho dato la possibilità solo all'onorevole Gallus di concludere, ma ho tolto la parola a tutti alla conclusione. Grazie.

Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie Presidente. Io credo che, dovendo fare una valutazione sulla riforma che oggi il Consiglio regionale si appresta a votare, la nostra valutazione non può che partire dalla sanità che abbiamo trovato, una sanità a pezzi, con problemi che si sono aggravati per via del sistema che il centrosinistra, il presidente Pigliaru, l'assessore Arru, hanno realizzato consegnando alla nostra Regione, al nostro popolo, alla nostra terra, una sanità che non funziona e che questo Consiglio regionale si assume la responsabilità di riformare, perché questo è il mandato che il popolo sardo ha consegnato alla maggioranza che oggi governa la Regione. In molti interventi ho ascoltato le parole di colleghi che hanno rivendicato questo aspetto che è quello da cui questo dibattito non può prescindere, la riforma della sanità, questa riforma della sanità, questa riforma che porta a una sanità più vicina ai cittadini è quella che ci hanno chiesto i sardi, è quella che il popolo sardo ha chiesto a questo Consiglio regionale di votare. È un passo importante per ricostruire una sanità a pezzi, per ricostruire la sanità che abbiamo trovato, con forti squilibri fra i territori. Io vengo da una provincia, la provincia di Nuoro, che più di altre ha sofferto gli effetti negativi della cosiddetta ASL unica, della riforma che il centrosinistra ha approvato. Il nostro territorio più di altri ha sofferto la mancanza di medici, la mancanza di investimenti, la mancanza di un progetto che consenta alla sanità sarda di funzionare bene in tutti i territori. E allora io voglio ringraziare il Consiglio regionale, la Commissione, l'Assessore, il Presidente della Regione, tutte le persone che hanno lavorato a questa riforma che è una riforma importante, che consentirà alla sanità sarda di funzionare meglio. Grazie.

PRESIDENTE. Sono conclusi gli interventi in fase di dichiarazione di voto.

Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie Presidente. Visto che il tempo è poco e gli argomenti sono tanti e complessi, parto dai ringraziamenti anche io. Voglio ringraziare ovviamente tutti i Consiglieri regionali, indistintamente di maggioranza e opposizione, perché il dibattito è stato proficuo e costruttivo, salvo qualche piccolo episodio di intemperanza, ma che è ovviamente normale nella dialettica politica tra maggioranza e opposizione. Ovviamente per il voto ringrazierò sicuramente di più i consiglieri della maggioranza rispetto a quelli dell'opposizione, ma mi sembra ovvio questo. Ringrazio ovviamente il Presidente della Commissione Gallus per avere guidato egregiamente la Commissione fino al porto in cui ha guidato questa riforma. Ringrazio ovviamente il Presidente della Regione, il presidente Solinas, per la fiducia che ci ha dato e che speriamo di ripagare abbondantemente con il fatto che questa riforma, secondo noi, è quello che non solo si aspettavano i sardi, non solo è quello che noi avevamo promesso, ma è quello di cui sicuramente il sistema sanitario regionale ha fortemente bisogno.

Vorrei approfittare per fare un intervento un po' di sintesi su quello che non ho potuto dire durante il dibattito precedente a oggi. La cosa che ancora è risultata anche da queste ultime dichiarazioni di voto è una palese confusione tra quelli che sono i poteri e le competenze. Allora qui ovviamente siamo in Consiglio regionale, è l'organo legislativo e stiamo facendo una riforma di governance, quindi chiedere a questo Consiglio da parte dei consiglieri dell'opposizione che in questa riforma ci si occupasse dei problemi eminentemente amministrativi e di gestione pratica del sistema sanitario è ovviamente fuori luogo, su questo me ne darete atto che non c'è assolutamente nessuna attinenza tra quello che è la riforma di governance che stiamo facendo e quello che avete qui discusso troppo spesso come le manchevolezze del sistema sanitario regionale, che giustamente viene richiamato dagli autorevoli onorevoli della maggioranza come un problema derivante esattamente dall'architettura che abbiamo ereditato. È ovvio che ATS è stata il problema, la madre di tutti i problemi, ma questo non lo diciamo noi, questo è scritto in qualunque testo di management sanitario. Se voi andate a leggere un testo di management sanitario troverete chiaramente definito che un mostro come ATS, che declassa e depaupera la capacità del middle management delle proprie aziende, non può che essere fallimentare, questo è vero. Mi riallaccio al discorso dell'onorevole Deriu, sempre acuto e puntuale nelle sue analisi, quando parlava di ambiti ottimali, come quello di Abbanoa; io richiamerei un ambito ottimale, un'area ottimale di più alto livello, che è la famosa area valutaria ottimale che è quella che avrebbe portato alla scelta dell'euro, altra scelta disgraziata, quindi a volte state attenti che richiamare la scelta degli ambiti e delle aree ottimali non è sempre foriero di bene, a volte porta a grandi disgrazie, come è stato l'euro per l'Europa e in particolare lo è stato per l'Italia. Un altro aspetto che è venuto fuori spesso nel dibattito precedente e oggi di nuovo me l'ha richiamato alla mente per esempio l'onorevole Manca che parlava del fatto che l'individuazione dei direttori generali delle aziende, in particolare quello di ARES sarebbe un vulnus, perché la politica è quella che decide chi sono i direttori generali.

Non è un vulnus, è l'applicazione pedissequa della "229" del '99, le norme vanno conosciute e vanno magari ogni tanto rilette e richiamate. Il famoso intuitu personae col quale si scelgono i direttori generali, fa parte proprio della normativa ed è quella normativa che risale al '99 che è quella che ha definito il nuovo assetto delle aziende sanitarie e non è niente di male, perché è giusto quello che diceva per esempio l'onorevole Tunis, che richiamo con piacere, anche lui molto acuto nel definire qual è l'aspetto politico fondante di questa riforma, oltre a tutto il resto e cioè il fatto che la politica si riappropria del suo ruolo e delle sue prerogative.

Io non trovo che sia un male, perché secondo me fare politica e non sono un politico, quindi avrei meno titolo di molti di voi qui a fare queste considerazioni, per me fare politica non è una cosa né brutta né sporca né cattiva, ma la politica è l'arte più nobile che l'uomo possa esercitare al servizio dei suoi simili, se ovviamente è esercitata nel rispetto delle norme e nel rispetto di quelle che sono le sue prerogative definite dalla legge. Quindi riappropriarsi delle prerogative significa proprio questo, che la Giunta regionale, il Consiglio anzi, o meglio, perché poi la palla passa a voi consiglieri, perché quello che la Giunta regionale poi deve applicare saranno le direttive in materia di programmazione sanitaria che il Consiglio è deputato chiaramente a emanare e la Giunta è l'applicativo, è il braccio operativo del Consiglio, di quelle che saranno le scelte del Consiglio. Quindi non c'è niente di male in questo, stiamo tornando a definire le giuste competenze per ogni organo che è deputato ovviamente poi alla erogazione delle prestazioni sanitarie che sono l'ultimo gradino. Erogazione di prestazioni sanitarie, che ricordo, adesso con ATS, ha manifestato diverse criticità e problematicità che sono sotto gli occhi di tutti, da tutti richiamate, maggioranza e opposizione, che quello che voi lamentate è palesemente questa lontananza tra chi deve gestire il sistema sanitario e chi fruisce del sistema sanitario. ATS questo è, è un mostro che non è in grado di dare risposte tempestive e che siano facilmente leggibili da parte del fruitore. Con il ritorno alle otto ASL stiamo riportando l'erogatore delle prestazioni sanitarie a contatto di chi usufruisce delle prestazioni sanitarie, non solo, la capacità di controllo di chi fruisce delle prestazioni, cioè del cittadino, tramite le sue varie articolazioni che siano le Conferenze sociosanitarie territoriali o altro, è molto più semplice in un ente che ha una vicinanza territoriale con chi di queste prestazioni deve fruire, questo penso che sia innegabile. Torniamo anche un attimo ai famosi ambiti ottimali, abbiamo un esempio di questo che ha già funzionato in Sardegna, quando c'erano le otto ASL il funzionamento di questo sistema era sicuramente più equilibrato, la testimonianza, e me ne darà atto per esempio l'onorevole Corrias, può darmi atto del fatto che la ASL di Lanusei, che adesso tornerà a rivedere la luce, è una ASL il cui ambito probabilmente era ottimale stando alle considerazioni dell'onorevole Deriu, visto che ha sempre dato ottima prova di sé, perché l'ospedale di Lanusei e il territorio di Lanusei hanno sempre operato nel migliore dei modi senza mai sforare il budget assegnato, non hanno mai fatto deficit di bilancio e hanno sempre aumentato la qualità delle prestazioni erogate anno dopo anno, finché le ASL non sono state smantellate e abbiamo avuto l'ATS. Adesso vi chiedo: "Onorevole Corrias, ci dica, la situazione di Lanusei adesso con ATS è peggiorata o è migliorata?" Credo che mi darà atto del fatto che grazie ad ATS la stazione della sua ex azienda sanitaria è palesemente, come dire, in grosse ambasce e quindi questo è giusto per testimoniare che probabilmente è la dimostrazione che questo è possibile. Questa riforma sta riportandoci alla capacità di ridare ai cittadini la possibilità di controllare chi eroga le prestazioni e di migliorare la qualità delle stesse.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az), Presidente della Regione. In verità sarò molto breve, anche perché i lavori in Commissione, le tante audizioni, le giornate dedicate al dibattito in Aula ci consegnano un'istruttoria abbastanza compiuta di questo argomento, che è stato affrontato e sviscerato da più parti, anche da punti di vista decisamente differenti. Io credo però che si debba cercare di sottrarre alla cronaca il dibattito su una riforma di questa portata, perché il Consiglio regionale e quindi questa Assemblea legislativa oggi mette un tassello di una riforma sanitaria che è composta da almeno tre leggi, questa è la prima che riforma la governance, ma sappiamo bene che dovrà seguire necessariamente la riforma della medicina del territorio e poi dovrà esserci la riforma della rete ospedaliera, in maniera tale da affrontare nello specifico quei temi di cui spesso si è dibattuto anche in questa sessione. Perché molte delle discussioni che abbiamo fatto che riguardavano le liste d'attesa, l'adeguatezza e l'appropriatezza delle prestazioni, è argomento che attiene ad altre norme che dovremo fare di qui a poco per completare il disegno della riforma sanitaria. Cosa abbiamo voluto fare con questo testo? Quando l'estate scorsa, a pochi mesi dall'insediamento del Consiglio che ricordo si è insediato ad aprile dell'anno scorso e ha dovuto affrontare la pandemia che è stato un evento disastroso per tutta l'umanità in questi mesi, ecco la scorsa estate scrivendo questa prima riforma, l'idea era quella di creare un testo unico che prendesse quanto di buono già era stato fatto nel passato, tant'è che grandi parti della norma confermano l'impostazione di norme precedenti come la "10" del 2008 che è stata fatta in un periodo storico differente, con maggioranze anche diverse, e mettere in questo nuovo testo un'impostazione che restituisse quello che i territori hanno chiesto a tutti noi, a ciascun legislatore sardo, io credo il territorio abbia chiesto, in larghissima misura fatte salve alcune eccezioni, di tornare ad un'impostazione che valorizzasse la territorialità della governance e questo era riscontrabile nei programmi, credo di ciascuno. E' emerso forse nelle prime battute che c'era l'esigenza di ripensare l'articolazione territoriale perché la centralizzazione delle prestazioni sanitarie non creava quelle economie che doveva creare la centralizzazione degli acquisti ad esempio, della gestione del personale. Quindi con questa norma abbiamo cercato di rimettere in asse due differenti esigenze, da un lato creare economie di scala e quindi razionalizzare quello che sono gli acquisti, la gestione del personale, i concorsi, tutto ciò che ha una dimensione sovra territoriale, dall'altra restituire al territorio la vicinanza della prestazione sanitaria e dell'organizzazione territoriale. Questo cerca di fare questa riforma, partendo da una centralità che è quella del bisogno sanitario che non si esaurisce con questa legge, ha bisogno della riforma della sanità del territorio, ha bisogno della riforma della rete ospedaliera e dovremo farle, chiedo al Consiglio un impegno in questo senso, nel più breve tempo possibile, perché solo con il completamento delle tre norme andremo ad incidere in maniera significativa su quella domanda e quel bisogno sanitario che è emerso un po' negli interventi di tutti.

Quindi io voglio ringraziare tutto il Consiglio regionale, la Commissione, la Giunta per la parte che ha fatto, le strutture burocratiche che ci hanno assistito in questi lavori perché poniamo oggi un tassello che a mio avviso, al di là delle contrapposizioni, delle differenziazioni, potrebbe cominciare ad esorcizzare, come richiamato dall'onorevole Deriu, quella tendenza alla tela di Penelope che si fa e si disfa, di quelle riforme che ad ogni legislatura cambiano. Il segnale che si voleva dare era quello di cercare di conservare quelle cose che andavano bene, andando a rispondere ad una domanda chiara che i cittadini sardi hanno formalizzato con un voto delle ultime elezioni regionali, che era quello di dire superiamo il concetto dell'ATS, torniamo alla territorialità della prestazione sanitaria, lasciando alla centralizzazione soltanto quelle prestazioni di carattere economico, l'abbiamo detto prima, il personale, gli acquisti, che possono essere gestite in maniera differente. Abbiamo anche posto un altro tema importante, che credo possa essere una conquista di tutti, e cioè abbiamo affermato finalmente, dopo anni, con una norma positiva, il fatto che dobbiamo tornare ad investire per riqualificare i nostri presidi ospedalieri, le nostre strutture, e dobbiamo avere il coraggio anche di pensarne di nuove. Perché da troppo tempo non si pensa a un piano di edilizia sanitaria, e con questa legge diciamo anche questo, diciamo che è tempo che la qualità della prestazione sia collegata anche alla realizzazione di strutture che abbiano layout moderni, che riescano a contemperare l'alta intensità di cure, differenziandola dal post-acuzie. Abbiamo senz'altro un punto di partenza e un modello che può essere portato in maniera positiva nei territori da tutto il Consiglio regionale, perché risponde a una domanda reale dei cittadini sardi. Ecco perché dico su questi argomenti io credo dobbiamo cercare tutti di superare la dimensione della cronaca e andare a pensare che stiamo scrivendo insieme, con il confronto su posizioni anche differenti, una pagina che può diventare importante nella storia di questa Regione, se la completeremo con le due altre grandi riforme che anticipavo prima, e cioè la sanità territoriale e la rete ospedaliera.

Grazie. E sono convinto che questa impostazione e il lavoro che questo Consiglio sta facendo porterà a breve ad un miglioramento anche delle singole prestazioni e della percezione della qualità del sistema da parte di tutti i cittadini sardi.

PRESIDENTE. Grazie presidente Solinas, volevo unirmi anch'io al ringraziamento a tutta l'Aula, il Consiglio regionale e la Commissione, che hanno veramente dimostrato grandissima capacità di lavoro e senso di responsabilità.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato numero 112-121/A.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

La seduta è aggiornata a domani, alle ore 10 e 30, discuteremo del problema inerente il Covid. Sarà mia premura formare un ordine del giorno, che poi potremmo condividere. La seduta è tolta.

La seduta è tolta alle ore 18 e 34.