Mozione n. 319

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 319

COCCIU – CERA – ZEDDA Alessandra sul problema dell’organico della Polizia di frontiera presso il Porto di Olbia.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– sono risalenti nel tempo e documentate negli archivi delle principali testate della stampa regionale le difficoltà operative della Polizia di frontiera a presidio del Porto di Olbia-Isola Bianca dovute alla carenza di personale;
– tali difficoltà sono riattualizzate e rese di dominio pubblico proprio in questi giorni, di seguito all’allarme del sindacato SIULP della Polizia di Stato, il quale attraverso i numeri illustra e dimostra l’inadeguatezza dell’organico disponibile presso il Porto di Olbia all’esercizio delle fondamentali competenze di prevenzione, quindi dell’assicurazione della pubblica sicurezza, con effetti di rischio e minaccia per la sicurezza pubblica su tutto il territorio regionale;
– lo scalo olbiese nel 2019 ha registrato il traffico più intenso tra i porti isolani, contando tra arrivi e partenze 2.994.913 passeggeri, laddove per Porto Torres, Golfo Aranci e Cagliari il traffico è stato rispettivamente di n. 1.060.577, 616.179 e 320.090 passeggeri; il posto di Polizia di frontiera del Porto di Olbia dispone solo di 6 poliziotti;
– i numeri non lasciano dubbi sull’enormità dello sforzo operativo del presidio di polizia olbiese e sull’incidenza che l’attuale rapporto tra passeggeri e organico disponibile esercita anche sotto il profilo del benessere organizzativo del presidio;
– è di tutta evidenza che le condizioni di lavoro sopra descritte concretizzino il rischio che uno stress lavorativo così intenso trasmodi in episodi di malessere psico-fisico del personale addetto (attualmente tale rapporto è di circa 500.000 passeggeri per singolo operatore di polizia!);
– la condizione del posto di polizia di frontiera olbiese è la peggiore tra quelle di tutta la nazione e l’attuale diminuzione del traffico dovuta alle disposizioni di contrasto all’emergenza epidemiologica Covid-19 non deve ragionevolmente potersi opporre quale argomento di differimento o peggio di sottovalutazione delle allarmanti considerazioni dianzi fatte sullo scenario operativo ordinario;

CONSIDERATO che:
– per le grandezze del traffico passeggeri e merci dello scalo portuale olbiese la denuncia del sindacato non può essere ancora trascurata da questa Assemblea dovendosi considerare l’effetto complessivo della minorazione della funzione di prevenzione sull’intero territorio regionale;
– il porto olbiese conteggia un numero di passeggeri corrispondente al 60 per cento del traffico regionale e, per l’effetto, le esigenze dei controlli di frontiera affidati al posto di Polizia sono centrali per il controllo dei flussi e conseguentemente per la riduzione delle minacce per la sicurezza interna, l’ordine pubblico, la salute pubblica, nonché per gli aspetti della sicurezza di rilevanza internazionale. Occorre rammentare, infatti, che le funzioni dì polizia di frontiera vengono esercitate non solo per garantire la sicurezza interna, ma anche, in virtù degli accordi comunitari, nell’interesse comune agli stati firmatari, sapendo che le informazioni relative, ad esempio, ad un soggetto extracomunitario che fa ingresso in uno dei paesi membri dell’Unione sono informazioni di interesse internazionale in quanto, da quel momento, potrà circolare ed eventualmente soggiornare in tutti gli altri Stati;
– le funzioni di Polizia di frontiera (tanto più in uno scalo che per dimensione del traffico risulta il più importante della Regione) trascendono pertanto l’interesse specifico abbracciando, come detto, quello comunitario; lo scambio di informazioni tra le diverse polizie territoriali, attraverso l’aggiornamento della banca dati informatica delle informazioni e segnalazioni di persone, veicoli o semplicemente oggetti, risulta centrale per il miglior espletamento delle predette funzioni di tutta la rete di sicurezza comunitaria;
– l’attività del porto olbiese, anche in virtù di un importante, seppur stagionale, utilizzo da parte di soggetti comunitari ed extracomunitari, per tutti i motivi enunciati risulta centrale per il componimento del quadro informativo sopra premesso;

RILEVATO che:
– con l’attuale organico (6 unità) il presidio di Polizia di frontiera non può e non potrà garantire la copertura delle attività nell’intero arco della giornata e quindi l’esercizio delle funzioni di pubblica sicurezza in occasione di tutti gli sbarchi o delle partenze;
– ad oggi sono risultate inutili le interlocuzioni del sindacato con i vertici degli uffici competenti della Polizia di frontiera;

PERTANTO:
– pur prendendo atto del senso del dovere e di responsabilità del personale attualmente impegnato nel presidio in parola, non è più possibile consentire l’espletamento di tali fondamentali funzioni in un regime di oggettiva minorazione dell’efficienza del servizio e sovraccarico degli adempimenti dell’organico attualmente a disposizione;
– per quanto sopra considerato sono evidenti le preoccupazioni di rilevanza regionale derivanti dalla carenza di personale della Polizia di frontiera del Porto di Olbia;
– per l’evidente interesse della Regione ad avere garantite le predette funzioni di presidio della sicurezza,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

ad interessare della problematica il Ministero dell’interno, chiedendo di attivare ogni più efficace procedura consentita per l’immediata assegnazione di personale volto ad aumentare l’attuale organico del presidio di Polizia di frontiera presso il Porto di Olbia – Isola Bianca.

Cagliari, 13 agosto 2020

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