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Resoconto della seduta n. 154 del 06/08/2021

CLIV SEDUTA

Martedì 8 giugno 2021

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Gianfranco SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 16 e 13.

SOLINAS ALESSANDRO, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta del 19 maggio 2021 (147), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Cocciu, Michele Cossa, Michele Ennas, Elena Fancello, Annalisa Mele, Francesco Mura, Antonello Peru, Fausto Piga e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta dell'8 giugno 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che in data 7 giugno 2021 la Presidenza della Regione ha inviato una comunicazione con la quale si trasmette copia della sentenza della Corte Costituzionale numero 116/2021 dl 28 aprile 2021 e depositata in Cancelleria il 3.6.2021 con cui la Corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1, comma 1 lett. a) della L.R. n. 5 del 27.2.2020 (Modifiche all'art. 6 della L.R. n. 23/1998 in materia di piani di abbattimento), che sostituisce l'art. 6, comma 1, lett. a) della L.R. n. 23/1998 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna) nella parte in cui non prevede che i corsi di formazione specifici, ai quali devono aver partecipato i meri cacciatori delegati dai proprietari e conduttori dei fondi su cui vanno attuati i piani di abbattimento della fauna selvatica, siano concordati con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).

Comunico che in data 4 giugno 2021 è pervenuta a questa Presidenza una petizione: "Sulla nomina del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale".

Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento interno, il fascicolo relativo a detta petizione è a disposizione dei consiglieri presso la VI Commissione.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 268, 269, 270.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 1023, 1026.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

SOLINAS ALESANDRO, Segretario f.f.. Sono pervenute le interrogazioni numero 1060, 1061, 1062, 1063, 1064, 1065, 1066, 1068.

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenute alla Presidenza.

SOLINAS ALESANDRO, Segretario f.f.. È pervenuta l'interpellanza numero 152.

Discussione della proposta di legge n. 241/A. Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2017, n. 16 (norme in materia di turismo). Riconoscimento dell'albergo nautico diffuso.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 241/A.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Presidente, prima di iniziare la discussione della proposta di legge che lei ha appena richiamato, un intervento sull'ordine dei lavori per chiedere a lei a che punto siamo giunti con l'attivazione del question-time, strumento che io ritengo fondamentale per restituire all'Aula del Consiglio regionale non solo il luogo nel quale viene definito l'indirizzo politico, ma anche quello nel quale viene esercitato il controllo sull'indirizzo politico definito. E mi consentirà l'aula, prima di chiudere, di fare un breve esempio. Penso che sarebbe stato molto utile il question-time con riferimento alle dichiarazioni di un dirigente di ATS che ha proposto l'utilizzo di medici in affitto e di privatizzazione del Pronto soccorso di Nuoro, e che prima di avventurarsi in queste affermazioni meglio avrebbe fatto a dare seguito all'indirizzo politico che è stato espresso, e cioè quello di procedere con l'assunzione di medici, la celebrazione di concorsi, lo scorrimento delle graduatorie, che è quello che serve per dare al sistema sanitario sardo più forza.

Questo volevo dire all'Assemblea, la ringrazio, con l'auspicio che il question -time venga attivato nel più breve tempo possibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Presidente, dire che condivido appieno ciò che ha appena detto l'onorevole Saia e ne approfitto, non vedo la presenza del Presidente della Commissione sanità in Aula, anzi sta arrivando, perché noi avevamo assunto un impegno, proprio con la Conferenza dei Sindaci del Nuorese, perché entro 10/15 giorni si riconvocasse, alla presenza dell'Assessore e del Commissario, la Commissione per avere delle risposte rispetto alle istanze che erano state rappresentate nella riunione di Commissione precedente. Ed è assolutamente insopportabile, come ha detto l'onorevole Saiu, che un dirigente di ATS si alzi per indicare quella che deve essere la strada da seguire in una situazione che vede la sanità nuorese in grandissima sofferenza, ed è una strada sbagliata che nessuno ha indicato nella sede di quella Commissione.

PRESIDENTE. Grazie. Sarebbe anche bene fare il nome magari del dirigente, perché altrimenti si parla del nulla.

Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Presidente, ho poca voce, ma cercherò di essere chiaro. Il mio sarà un intervento brevissimo per condividere le riflessioni portate dai colleghi e sulla necessità che i dirigenti si occupino dei problemi della sanità, quindi che la finiscano con questi slogan e con questa intromissioni in riferimento alla parte politica. Quindi credo che il messaggio sia chiaro, auspico che l'Assessore Nieddu possa sentire, e soprattutto il Presidente, affinché ripeto dai proclami si passi alle azioni, perché la Sanità non ha bisogno di slogan, ha bisogno di azioni concrete e soprattutto di risposte. Questo credo di poter esprimere. La sanità oristanese è tutti i giorni sulla stampa perché non funziona nulla. Quindi io credo che veramente bisogna prendere atto e iniziare a dare risposte, e soprattutto chiedere risposte a chi è deputato a darle, e mi riferisco a diversi funzionari che, ripeto, utilizzano gli slogan piuttosto che operare e dare risposte.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Presidente, colleghi, ormai siamo arrivati a una situazione che non è più accettabile. In tutta la Sardegna vediamo da Oristano, ieri a Tempio, tutte le realtà, che non funziona niente. E come ho detto l'altra volta, Assessore, non è colpa sua, è di qualche squallido personaggio che crede di essere il padrone del mondo e non è nessuno, nella sua esperienza politica e tantomeno anche di tipo amministrativo.

Allora io oggi voglio parlare di un problema molto chiaro, che accetto tutte le osservazioni che sono legittime, però siamo arrivati al paradosso. Per quanto riguarda il Sulcis il reparto di medicina del CTO rischia di chiudere, in quanto a fronte di 7 medici presenti uno è ammalato cronico, che gode della legge 104, 2 con contratto a tempo determinato, 3 turnisti che non possono essere praticamente sufficienti. Servizio di radiologia, non può essere garantito con l'attuale organico il servizio H24 per cui si paventa la chiusura anche del Pronto soccorso. Servizio pneumologico, questa è la barzelletta del secolo caro Assessore, cioè i 3 vincitori del concorso del Sulcis sono stati mandati a Nuoro in un momento di emergenza, benissimo, non cambia niente, un'altro è stato mandato a Cagliari, però è paradossale che 3 pneumologi sono state assegnati all'Asl di Oristano che non ha richiesto tali professionisti e non ha alcuna struttura specialistica. Il che vuol dire il nulla, vuol dire una praticamente carognata finalizzata chissà a che cosa. Il reparto di nefrologia, lo stesso, in sofferenza per incompleto organico di infermieri. Gli hanno mandato invece degli OSS, che praticamente snatura le strutture di Buggerru e le strutture di Carloforte. Per quanto riguarda gli screening oncologici non possono essere attivati per l'assenza di due ostetriche. Reparto di Chirurgia del Sirai, grave criticità, servizio in pericolo, presenti 13 infermieri, di cui 8 non servono, e gli hanno dato 6 OSS, per svolgere una funzione per quanto riguarda la vaccinazione, e non servono. E io vorrei capire chi è che inventa queste cose. Io so chi le inventa, ma c'è pure qualcuno che dall'alto deve dare disposizioni e correggere il tiro quando uno è un imbecille, non è ipotizzabile. E, caro Assessore, io sto preparando, e lo farò firmare a tutto l'arco costituzionale, per questo caos che si è determinato per questi poveri disgraziati i quali nonostante un personaggio che, senza titolo, si è permesso, come ha fatto, di assegnare 49 posti al Brotzu, e lei sa perfettamente che in questi giorni il Brotzu, dopo che li ha chiamati, ha dichiarato senza mezzi termini che non gli servono! Quindi li ha chiamati e quindi questi stanno aspettando! E in tutte le realtà hanno trasferito, hanno fatto questa specie di…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Oppi, il tempo a sua disposizione è terminato.

Giusto per magari anticipare gli interventi futuri. L'occasione è utile per comunicare all'Aula che ogni primo martedì del mese la seduta mattutina sarà dedicata al confronto tra il Consiglio e la Giunta, mediante lo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze a risposta immediata, il cosiddetto Question-time. È evidente che anche gli interventi odierni, così come tutti gli interventi che vengono svolti all'inizio di ogni seduta, che un po' surrettiziamente evocano le brevi segnalazioni che non sono previste nel Consiglio regionale, suggeriscono la necessità che si istituzionalizzati questo appuntamento, e successivamente con i Capigruppo decideremo operativamente la modalità dello svolgimento, però la decisione di destinare una seduta, il primo martedì di ogni mese, è una decisione assolutamente definitiva. Per evitare che si vada troppo in là, transitoriamente si può decidere di fare la prima seduta già martedì 15, in via eccezionale per questo mese perché abbiamo già saltato il primo martedì.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io non ho nessun caso da segnalare all'Assessore della sanità, anche perché di sanità ne capisco poco, quindi non voglio assolutamente attribuirmi ruoli e funzioni dei colleghi di maggioranza che invece sembrano conoscere molto la situazione sanitaria dell'Isola, però non possiamo non rilevare che più che una questione di Question-time, di botta e risposta fra i consiglieri e l'Assessore della sanità, qui rileviamo un problema di natura politica. Cioè, non nascondetevi dietro un dito: non è un problema di botta e risposta, è un problema di persone incapaci che stanno governando la sanità, questo è il tema, perché se bastasse un botta e risposta io proporrei al Presidente di stare qui per otto ore di botte e di risposte. Il problema è che voi dovete dare delle botte alla vostra maggioranza che governa, alla vostra Giunta che ha bisogno di botte sonore!

Fate questa verifica di maggioranza, sostituite gli incapaci che avete messo voi però finite di cadere nel ridicolo e di dare le responsabilità alla gestione di un modo di condurre l'Aula e di avere risposte che dovete dare soprattutto all'interno della vostra maggioranza.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Comandini. Forse il mio intervento non è stato ben compreso, lo ripeto: proprio perché c'è l'esigenza di discutere di temi importanti, viene dedicata una seduta, precisamente il primo martedì di ogni mese, proprio al confronto tra il Consiglio e la Giunta per il cosiddetto question-time. La prima occasione sarà per martedì 15, dove il Consiglio potrà, passatemi il termine, sbizzarrirsi anche nelle interrogazioni e interpellanze.

Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà. Siccome il tema l'abbiamo inquadrato, qualora si ripetano le stesse cose sono costretto a toglierle la parola.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo). Come al solito non sarò ripetitivo, serve soltanto a chiarire alcuni punti che sono stati citati dai colleghi, visto che io ero presente al fatto…

PRESIDENTE. No, onorevole Gallus, stiamo iniziando il question-time. Martedì prossimo, le do la parola martedì prossimo.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo). Non ho capito, mi scusi, non ho capito!

PRESIDENTE. Prego, onorevole Agus.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo). Sono senza parole, hanno parlato tutti e io non posso dire niente!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Ovviamente siamo favorevoli al fatto che si faccia il question-time martedì, anche perché l'alternativa è quello che abbiamo visto anche oggi, e non solo oggi, ritengo però che il question-time debba avere delle regole definite e che queste debbano essere comunicate e discusse il prima possibile ai Gruppi consiliari. Noi abbiamo presentato delle interrogazioni, sarà sulla base di quelle interrogazioni, o sarà possibile fare domande estemporanee come sta succedendo nell'ordine dei lavori?

PRESIDENTE. Dopo convochiamo una seduta di Capigruppo e spiegherò le modalità, di fatto vi chiederò di indicare le interpellanze, le interrogazioni che i Gruppi…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Le dico solo che, anche non volendo concludere stasera visto che non era prevista una Capigruppo e quindi ovviamente è possibile che anche i colleghi abbiano impegni o altre iniziative politiche in concomitanza, le chiederei di trasmettere ai Gruppi la sua proposta di esecuzione del question-time, e poi, anche domani o nei prossimi giorni, accordarci su quello che è il miglior modo per portare avanti il question-time. Ovviamente ci sono Gruppi che hanno composizioni diverse, c'è un grande numero di interrogazioni già presentato che potrebbe essere presentato in aula e c'è anche l'esigenza di fare semplicemente una domanda.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Agus, la mia volontà è quella di agevolare quanto non è stato fatto in passato. Grazie.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Ovviamente ci aspettiamo che martedì siano presenti tutti gli Assessori.

PRESIDENTE. Saranno presenti gli Assessori interrogati e interpellati sulla base della scelta che i Gruppi faranno.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Mi ricollego a quel che diceva il mio Capogruppo, in relazione al fatto che, come sanno gli Uffici e immagino lei, il criterio a livello parlamentare è quello della proporzione in relazione alla rappresentanza, cioè la presenza ovviamente…

PRESIDENTE. Onorevole se vuole leggo la mia proposta, così evitiamo… però la mando, perché…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Ho detto semplicemente che, se questo è il tema, nella Capigruppo basta trasferire queste questioni ai Capigruppo in modo tale, soprattutto per quanto riguarda il Gruppo Misto che ha una caratteristica differente, da lasciare che ovviamente discutano loro come organizzare questo, perché altrimenti il sistema che lei immagino adotterà è quello proporzionale, ma siccome ogni consigliere, nel caso in cui spettino a un Gruppo di cinque, cinque interrogazioni, ognuno avrà diritto a una interrogazione da discutere, e si risolve il problema, il che significa che la programmazione delle interrogazioni deve andare su un arco temporale più esteso rispetto alla sola giornata di martedì, e cioè anche i Gruppi che non potranno avere soddisfatta l'esigenza giusta di vedere…

PRESIDENTE. Lo vedremo in Conferenza dei Capigruppo, però effettivamente le modalità di svolgimento delle sedute dovranno tener conto della proporzionalità tra i Gruppi, e le dico di più, non meno del 50 per cento del tempo intendo riservarlo all'opposizione.

Discussione della proposta di legge n. 241/A. Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2017, n. 16 (norme in materia di turismo). Riconoscimento dell'albergo nautico diffuso.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 241/A.

Ha facoltà di parlare il consigliere Piero Maieli, relatore.

MAIELI PIERO (PSd'Az), relatore. La Sardegna con il suo immenso patrimonio naturale inesplorato e i circa 1800 chilometri di costa rappresenta da sempre una meta turistica per i vacanzieri, ed è proprio per questo contesto naturalistico di grande valore che assume una particolare rilevanza lo sviluppo dell'albergo nautico diffuso, una pratica che viene utilizzata in tutti i Paesi del Nord Europa ma che purtroppo non ha ancora preso piede in Italia, e tanto meno in Sardegna.

I vantaggi economici che lo sviluppo dell'albergo nautico diffuso sarebbe in grado di determinare sono: l'assoluta mancanza di consumo di territorio, in quanto l'attività recettiva si svolge all'interno di imbarcazioni; l'attivazione di nuovi flussi di incoming, soprattutto nella bassa stagione. Importanti ricadute socio economiche in quanto si genererebbero volumi d'affari per servizi di manutenzione e oneri portuali e sulla filiera turistico territoriale, oltre a quelli diretti all'assunzione del ruolo di volano dell'intera destinazione turistica, tenuto conto che il turismo nautico riesce ad attrarre nuovi flussi turistici che avranno l'opportunità di scoprire anche altre attrazioni alternative al mare.

L'obbligo che ci deve essere a livello delle imbarcazioni è che le unità da diporto devono essere idonee per il pernottamento, arredate e dotate di cucine, di servizi igienici di bordo con acqua calda, comprensivi di doccia. Nell'unità centralizzata dovranno essere offerti almeno i servizi di accoglienza, registrazione e comunicazione telematica delle presenze a bordo, recapito dei clienti e assistenza 24 ore su 24. Deve essere effettuata la pulizia delle unità da diporto e il cambio di biancheria ad ogni cambio di cliente, oltre ai consueti servizi accessori forniti da una struttura recettiva. L'attività deve essere gestita in forma imprenditoriale e le unità da diporto possono essere concesse in uso ai clienti con contratto di locazione. L'imbarco e lo sbarco dei clienti devono avvenire all'approdo dove è ubicata l'unità produttiva che offre servizi comuni, e non possono essere locate frazione di unità da diporto, ovvero singoli posti letto. È inoltre previsto che per l'albergo nautico diffuso l'assicurazione debba essere estesa in favore del locatario e dei passeggeri per infortuni e danni subiti in occasione o in dipendenza del contratto di locazione, in conformità alle disposizioni sui massimali previsti per la responsabilità civile.

Il concetto è che praticamente stiamo trasferendo su unità da diporto nautiche il concetto di ospitalità, quello che conosciamo come B&B e case vacanze.

Questa legge è stata votata all'unanimità in Commissione e a seguito delle audizioni delle associazioni di categoria.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che volessero intervenire che devono iscriversi a parlare prima della fine dell'intervento dell'onorevole Corrias.

CORRIAS SALVATORE (PD). Questo mio intervento non vuole sostituire una possibile relazione di minoranza, per la quale non c'è stato il tempo di redigere i termini e i toni, certo è che questa proposta di legge numero 241, come ho già avuto modo di dichiarare, nasce sui migliori presupposti e con le migliori intenzioni, però anch'essa, così come altre di recente varate da quest'Aula, tende a destrutturare, quasi a frammentare un quadro di riferimento, che è rappresentato dalla legge n. 16 del 2017, in quanto questa proposta, così come altre in precedenza, non ultima quella sull'enoturismo che pure abbiamo votato a favore, interviene con tre articoli, rispettivamente il primo, il secondo e il terzo, rispettivamente sugli articoli 13, 16 e 19 della legge n. 16 del 2017 che ho già richiamato, con il rischio evidente che si generi una ulteriore confusione su un tema che fra l'altro per la Sardegna è inedito. Perché dico che i presupposti sono i migliori, però poi bisogna vedere se si possono realizzare in tutti gli effetti? Perché in Sardegna c'è una domanda turistica sui versanti di mare che è crescente, senz'altro lo è in particolare sul versante nordorientale dell'Isola da Olbia in su, in particolare in tutta quella galassia di isole che si appresta alla Corsica, ed è tale la domanda che ci invita quasi ad essere competitivi e concorrenziali con altri versanti di domanda turistica, non ultimo quello della Croazia. I presupposti ci sono, per la vocazione turistica, per la cultura di mare, che inesorabilmente, nonostante tutto, appartiene alla nostra Isola, però ci sono anche delle criticità che sono state anche segnalate dalle associazioni di categoria, e che anch'io in Commissione, laddove se ne è parlato, ho provato ad indicare, sul piano della gestione giuridica di queste che sono case sul mare, che sono appartamenti sul mare. Di Boat and breakfast parla già la legge numero 16, qua si parla di albergo diffuso nautico, guardate anche gli alberi diffusi su terra spesso non sono decollati, è il caso di dire, perché ci sono state difficoltà proprio sul versante dell'assetto giuridico e organizzativo, farlo su mare rischia di essere ancora più pericoloso. Quindi davvero ci vogliono tutti i presupposti utili a fare in modo che si parta nel migliore dei modi, e le ipotesi ci sono anche, ma non ci sono tutte. Nella relazione della Giunta si indica il dovere e la necessità che vengano date subito dalla stessa Giunta le direttive sull'albergo nautico diffuso, come è stato fatto sui B&B con la delibera di Giunta regionale n. 55 del 13 novembre 2018, e a seguire con la delibera di Giunta regionale n. 23 del 25 giugno 2019, con la necessità che poi ne è conseguita di andare a registrare tutte le attività che compongono quei quadri.

In concreto come si inquadra questo albergo nautico diffuso? Ci sono problemi da un punto di vista organizzativo, e cioè se i porti turistici… guardate, c'è un problema principe che è quello della dotazione finanziaria, i porti turistici, laddove si va a realizzare un albergo nautico diffuso, non sono dotati di quei servizi che un albergo nautico diffuso richiede, c'è il rischio che si scarichi a mare tutto ciò che va ad inquinare, perché se è vero, come è stato notato, che un albergo sul mare va a decongestionare le presenze su terra, e quindi nell'ottica anche di una green deal che lo stesso PNRR paventa, è anche vero che se i porti non sono attrezzati per la raccolta dei residui chimici… cioè in un albergo nautico si dorme, ci si lava, si lavano i piatti, si fa tutto ciò che si fa in un bed and breakfast in sostanza, tutto questo probabilmente non è stato calcolato a dovere. E poi c'è un problema di start up, e rimango nell'ambito delle questioni gestionali e finanziarie. Per far partire un'attività di questo tipo, che probabilmente serve alla Sardegna, non diciamo mica che non serve, occorre un massiccio intervento economico e non mi sembra che questa legge lo preveda, a meno che qualcuno non mi smentisca. Quindi servono sovvenzioni, servono agevolazioni per tutti quelli che intendono intraprendere un'attività di questo tipo. Insomma le criticità ci sono e ci sono tutte. La rete dei porti turistici della Sardegna la conosciamo, vorrei che qualcuno mi dicesse in quest'Aula se c'è un porto turistico della Sardegna che è già pronto perché sia la base per un albergo nautico diffuso, io credo che non ci sia un porto che abbia tutte le attrezzature necessarie, altrimenti poi diventa tutto incontrollabile da un punto di vista della corretta gestione, da un punto di vista della necessità che chi utilizza quelle imbarcazioni per viverci e starci possa tornare nei porti e scaricare ciò che altrimenti scarica in alto mare e chiaramente questo è a detrimento anche del sistema degli habitat costieri che invece caratterizzano la Sardegna, non foss'altro per la presenza diffusa di siti di interesse comunitario, chiaramente non mi riferisco alle aree marine protette perché queste sono di natura loro interdetta. La Sardegna ha 1800 chilometri di costa e parte delle quali destinate alla balneazione, una percentuale minima estremamente attrattive sotto il profilo della bellezza, abbiamo il mare più bello d'Italia, mi sia consentito dirlo che quello che insiste proprio sul territorio che oggi io governo da Sindaco. Se noi variamo oggi un sistema che è quello dell'albergo nautico diffuso, i presupposti l'ho detto prima ci sono le intenzioni anche sono buone, però muoviamoci bene, c'è bisogno di una dotazione finanziaria per i porti turistici. Anche perché i posti barca, la Sardegna ha venti mila posti barca ed è seconda solo alla Liguria, i posti barca per questi alberghi nautici, abbiamo calcolato quanti ne possono servire?

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue CORRIAS SALVATORE.) Guardate poi anche un'altra questione logistica e gestionale non è chiara, chiara se un albergo funziona perché c'è una hall di reception ed è nel porto turistico, che so io ne dico uno a caso di Cala Gonone, voglio capire se altrettanto si può fare nel porto di Santa Maria Navarrese o se a Santa Teresa si può fare altrettanto per poi andare ad Alghero, questo probabilmente va chiarito, però è un fatto molto organizzativo, operativo che forse esula anche dalla discussione che ci impegna ora. Insomma chiudo dicendo che la bontà della legge a nostro avviso se vogliamo c'è anche, non dico che ci sia tutta ma c'è, però ci sono delle criticità evidenti da un punto di vista della configurazione giuridica dell'albergo nautico diffuso, da un punto di vista della gestione dei servizi e della dotazione che i porti turistici devono dare in funzione del nascente albergo nautico diffuso, altrimenti si rischia di dichiarare intenzioni nobilissime, di dire che abbiamo una cultura di mare che vogliamo crescere diventare come la Croazia, però poi di fatto rispondiamo a una fetta di mercato importante che nella relazione viene indicata soprattutto sul mercato turistico straniero e soprattutto anche di nicchia nella bassa stagione ben venga, però c'è la possibilità che poi la Giunta vada nel dettaglio e lo dico in particolare all'Assessore al turismo e che faccia quanto è stato fatto per i B&B e cioè si faccia una classificazione esatta e soprattutto, e chiudo, si dia una dotazione finanziaria certa per incoraggiare quelle imprese che sul settore dell'albergo nautico diffuso intendono investire, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, mi ricollego immediatamente a quel che ha detto poc'anzi l'onorevole Corrias, e cioè parto dall'aspetto dei porti che già oggi per la maggior parte non hanno un'infrastrutturazioni tali per poter garantire anche la pulizia delle sentine e quant'altro senza che questo sia causa poi di sversamenti a mare. Sappiamo bene che tanti porti della Sardegna sono sprovvisti di infrastrutture di questo tipo che recano un serio danno all'ambiente e una serie di problemi anche nel non rendere interessanti i nostri porti per varie ragioni, perché c'è un mancato adeguamento infrastrutturale. Su questo avremmo gradito poter discutere in Commissione trasporti in relazione al fatto che noi abbiamo oggi un bando sulla continuità territoriale legato al cielo del quale non sappiamo nulla, con l'ennesima proroga, un rischio serio per il trasporto marittimo in relazione alla crisi della Tirrenia, lo stesso sindaco Corrias ha segnalato il fatto che la nave ad Arbatax non sosta più. Un aspetto legato all'infrastruttura porti, aeroporti datati che non sono questioni che decidi oggi e domani all'ampliamento dei porti e degli aeroporti, ma per investimenti di quel tipo ci vogliono dieci anni e siamo in forte ritardo, non abbiamo una valutazione sulla viabilità, sempre per stare in tema di trasporti, e l'unica cosa che riguarda il trasporto, senza aver presentato un progetto all'Unione europea su tutto ciò, all'Italia e poi di conseguenza l'Unione Europea sul Piano per la ripresa, discutiamo dopo l'assenza di discussione sui temi, basti ricordare la vicenda del porto canale di Cagliari, a proposito di trasporto e di mare, di tutto questo non discutiamo, segnalo che nell'audizione era stato promesso un'accelerazione, una serie di incontri per condividere le questioni, ancora sindacati e dipendenti del Porto Canale di Cagliari attendono una qualche risposta, che qualcosa si muova in relazione a questa annosa vicenda che riguarda centinaia di lavoratrici e lavoratori. E invece l'unica cosa della quale parliamo su un tema così importante per un'isola, di fondamentale importanza per lo sviluppo è una legge che è contraddittoria nell'ambito delle premesse e delle indicazioni perché parla da un lato sembrerebbe trattare la materia delle imbarcazioni e cioè barche di media o grande dimensione in navigazione, che dovrebbero anche navigare. Ma allo stesso tempo poi nell'articolo 2 sembrerebbe invece introdurre un tema, poi introdotto adesso all'articolo 3 con un emendamento degli onorevoli Maieli e Mula e cioè le house boat, in relazione a oggetti fissi. Si tratta non più di imbarcazioni che possono essere affittate per consentire alle persone di pernottare, ma si tratta di oggetti fissi, cioè ormeggiati nelle banchine, che anche volendo non potrebbero navigare se non trainate, se non trainate. Ci sono imbarcazioni di quel tipo che sono su chiatte che possono essere trainate, se uno ci mette un motore 40 cavalli anche una zattera va, sì ho capito il tema è un altro, è che se non lo scrivo possono essere oggetti ormeggiati che possono anche non muoversi, diventano fissi. In teoria possono spostarsi, galleggiano sì anche se uno nuota e le traina a nuoto poco si spostano poco ma forse qualche metro lo fanno, ma non c'è scritto. Questa cosa aveva già riguardato un problema che ovviamente è minore, di minore impatto a livello europeo che ha una normativa totalmente diversa perché si vive ad esempio nei canali, nelle case galleggianti e nelle chiatte attrezzate a casa nei canali, ci sono anche ristoranti sempre ormeggiati anche nel nostro caso sul Tevere ma è una cosa differente, sono imbarcazioni comunque nella maggior parte dei casi. Da noi c'è un problema molto serio, tenendo conto gli argini del Tevere, gli argini del Tevere, e anche nel centro di Roma, noi abbiamo un problema che è legato intanto alla sicurezza al codice della navigazione e l'altro tema è legato all'impatto e cioè l'annosa discussione se un oggetto fisso che non si sposta sia soggetto alla autorizzazione paesaggistica o meno. Perché in molti casi sono oggetti posizionati nell'ambito del sistema portuale che in molti casi è inserito nei centri storici. Quindi questo problema, che è stato affrontato, discusso, ragionato a livello europeo e a livello ministeriale, esattamente con le linee guida del 17 maggio 2020, o il testo è coerente con le linee guida del 17 maggio 2020 o se non è coerente, ovviamente avrà una serie di problemi legati al codice della navigazione che non può essere superato. Tant'è vero che la richiesta di alcuni era la scomposizione delle cabine interne all'imbarcazione potendole affittare paragonandoli alle stanze di un bed and breakfast, cosa che non si può fare perché si affitta il natante, si affitta l'imbarcazione, ma non può essere una suddivisione senza conoscenza delle responsabilità a quel punto e senza la possibilità di avere un responsabile, per imbarcazioni di quel tipo. Infatti in legge voi avete scritto che non è possibile affittare una cabina di un'imbarcazione che ha più cabine e non l'altra e l'altra addirittura affittata da estranei all'altra all'altro affittuario, ma avete inserito in legge, giustamente, che non può essere affittata come se fosse un bed and breakfast, ma si affitta la barca, l'imbarcazione. Nel caso delle house boat è diverso perché solitamente sono una camera, un bagno e quindi sono unità singole. Questo aspetto va chiarito secondo me per non creare un problema, un problema di difficoltà di interpretazione della norma, di sovrapposizione con le linee guida dicevo di maggio 2020 da parte del Ministero e alla fin fine anche una cosa che nell'ambito del turismo nautico sta emergendo, chi vuole pernottare sull'acqua. Anche perché molti non l'hanno mai fatto, per molti è la prima esperienza, è una cosa… sarebbe come noi dormire su un ghiacciaio, cosa in Sardegna alquanto difficile, no? Sono esperienze, è il turismo esperienziale, come si suol dire, quindi non è un elemento di contrarietà tout-court rispetto all'idea ma è l'attenzione a verificare con la dovuta lente di ingrandimento che la norma non vada nella direzione, perché lo avete chiarito adesso nell'emendamento, cioè la volontà è anche oggetti fissi ormeggiati possono essere… L'altra questione quale proporzione rispetto al singolo porto, questo è il tema. Stiamo attenti che nell'ambito del turismo diportistico un'isola che sacrifica troppi posti a favore di questo priva se stessa di posti barca e, badate, chi fa il giro in un'isola come la Sardegna distante dalla terra ferma non gli si può dire a coloro che hanno deciso di fare una vacanza in Sardegna di alcuni giorni che non riesce per giorni e giorni a trovare un posto barca, con tutti i servizi annessi e connessi, anche d'approvvigionamento idrico, non fosse altro l'approvvigionamento idrico, se non di cambusa, non gli si può dire che purtroppo deve navigare per 40, 50, 60 miglia nautiche perché quell'altro porto dove aveva previsto di attraccare, poter avere o un ricovero o comunque un approvvigionamento di quel tipo, una sosta è troppo occupato da imbarcazioni fisse, o pseudo imbarcazioni comunque non natanti, non diporto che naviga mettiamola così, tanto da sacrificare troppi posti. Questi sono alcuni temi che andrebbero indicati in legge per non avere come dire una deriva anche da parte di alcuni che possono gestire i porti anche da parte di alcuni che possono gestire i porti che, perché in alcuni sono società, in altri sono i Comuni e via dicendo, grazie.

PRESIDENTE. Nel dare la parola all'onorevole Giuseppe Meloni comunico all'Aula che è rientrata dal congedo l'onorevole Annalisa Mele.

È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente, ma io quando arrivano provvedimenti di questo tipo in Aula sono, devo dire, molto più contento di quando invece arrivano provvedimenti che a mio modo di vedere, a nostro modo di vedere non danno delle risposte a quelle che sono le esigenze dei sardi, degli imprenditori di chi fa appunto attività, chi svolge attività economica spesso con grande fatica in particolare in questo periodo. E quindi ben vengano le proposte sulle quali si può discutere, sulle quali si può anche tentare di migliorare, sul quale si possa anche dire: io sono d'accordo, a differenza invece di altre proposte che sono arrivate in questo anno in particolare di pandemia sulle quali abbiamo in certi casi, vostro malgrado, esercitato una forte opposizione in alcuni casi che è diventato ostruzionismo, proprio perché ritenevamo e riteniamo che fossero dannose per quanto riguarda le sorti dei sardi e non si occupassero dei reali problemi dei sardi, e ci tornerò fra un po'. Per quanto riguarda questa proposta di legge io debbo dire che al di là dell'emendamento è stato presentato il numero 1 al quale chiedo al presentatore collega Maieli di chiarire meglio, perché faccio difficoltà anch'io a capire dov'è dove dovrebbero essere aggiunte i termini "house boat", per il resto nell'impianto complessivo di questa proposta io mi trovo d'accordo.

Io credo che sia una buona risposta rispetto a una domanda che sta arrivando da quel settore, da questo settore del cosiddetto albergo nautico diffuso rispetto a una normativa che era carente, ed è carente oggi fino ad oggi. Quando si è trattato di discutere in quest'aula della legge numero 16 del 2017 in materia di turismo, io tentai di introdurre con un emendamento in quest'Aula proprio qualcosa del genere insomma riguardante questo passaggio sull'albergo nautico diffuso. Era molto simile rispetto a questa proposta all'emendamento che tentai di introdurre. L'allora assessore, l'assessora Argiolas mi chiese di attendere perché c'erano da fare degli approfondimenti e alla fine l'emendamento venne ritirato con la promessa di ritornare successivamente in quella legislatura sul tema delle emergenze in vari settori ci impedirono di ritornare purtroppo sul tema, con mio grande rammarico, quindi ben vengano proposte di questo tipo, quando a mio modo di vedere servano a dare delle soluzioni. Sui rilievi che sono stati portati dai colleghi io dico che sono rilievi interessanti e sui quali occorre probabilmente approfondire, perché ovviamente sono questioni di non poco momento, però mi preme ricordare solo questo, oggi non è che questa attività non esista, oggi non è che questa attività è un'attività che stiamo inventando di sana pianta, questa è un'attività che viene già di fatto legalmente esercitata, si tratta di darle una veste giuridica formale, si tratta di darle una veste giuridica formale, anche per regolamentare al meglio una attività che potrebbe sfociare, se non regolamentata, nelle storture che i colleghi hanno paventato, rispetto anche a possibili risvolti di carattere ambientale, quando per esempio un'imbarcazione esercita l'attività di fatto di servizio di albergo nautico diffuso però non è censita da nessuna parte in questi termini come attività economica e quindi non è nemmeno possibile carte alla mano verificare e riscontrare se vengono rispettate le normative anche rispetto allo scarico dei reflui. Sull'adeguamento alla portualità sono d'accordo, però io darei per scontato che se esistono dei porti con dei posti barca già oggi debbono essere già attrezzati oggi già rispetto alle imbarcazioni ormeggiate, che spesso e volentieri hanno anche dei servizi igienici, siano attrezzate per poter recuperare i reflui, io lo do per scontato e se così non fosse probabilmente dovremmo fare un approfondimento davvero a tutto tondo sulla portualità nel suo insieme, sull'attività del diporto nel suo insieme perché questo problema riguarderebbe tutte le imbarcazioni ormeggiate, non sono quelle che esercitano il cosiddetto albergo nautico diffuso. Quindi su questo io farei degli approfondimenti, però nel principio questa proposta mi sembra una proposta corretta da accogliere. Ripeto, chiedo che possa essere apportato qualche accorgimento rispetto, o meglio qualche chiarimento rispetto all'emendamento che è stato presentato, però ben vengano proposte sulle quali appunto si può discutere e possano essere nell'interesse dei sardi, differentemente invece da quanto accade o quanto è accaduto in passato. Colleghi, ad agosto dell'anno scorso, quando vi chiedevamo di fermarvi rispetto alla legge sulla riforma della Asl unica, e vi chiedevamo di parlare di sanità e di tutto quello che sono i problemi connessi alla sanità, avete fatto orecchie da mercante, avete voluto continuare ad andare avanti e oggi ci ritroviamo in quelle condizioni che voi stessi utilizzando impropriamente l'istituto dell'ordine dei lavori avete denunciato e denunciate ogni giorno, voi stessi, voi stessi, perché tutti avremmo da dire. Io non avrei da dire sull'ospedale di Tempio? All'ospedale di Tempio Pausania si paventa che fra qualche settimana non ci sarà il servizio del Pronto Soccorso notturno e nel fine settimana. Vi sembra una cosa normale? Ci sembra una cosa normale? Allora occupiamoci di problemi reali, una volta che licenziamo una legge come questa occupiamoci finalmente di sanità e non solo con qualche audizione per accontentare la rabbia o per far sbollire la rabbia dei singoli consiglieri, affrontiamo questi temi una volta per tutte e cerchiamo insieme, siamo pronti a collaborare per una soluzione per, ad esempio, risolvere il problema che sta diventando sempre più grave in tutta la Sardegna, degli anestesisti, che in qualche nosocomio come quello di Tempio Pausania, di La Maddalena, abbiamo visto Nuoro, Oristano, ma anche di tanti altri ospedali, sta diventando un dramma. Questi sono i problemi che i serbi vorrebbero che noi risolvessimo e non delle leggi che servono semplicemente a cambiare il numero delle ASL o a introdurre nuove poltrone. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria del turismo, artigianato e commercio.

CHESSA GIOVANNI (PSd'Az), Assessore dell'industria del turismo, artigianato e commercio. Grazie Presidente. Carissimi colleghi, io credo che un po' dobbiamo vincere le nostre preoccupazioni e le nostre paure, spesso ho detto che nessuno deve essere escluso, abbiamo bisogno l'uno dell'altro. L'offerta turistica cambia, l'albergo diffuso nautico, ma le attività in acqua esistono da sempre a livello internazionale e mondiale, delle barche che offrono servizi fissi in acqua ci sono, non è che stiamo inventando chissà che cosa, la ristorazione delle barche esiste, quindi se esiste ci sarà anche un sistema di raccolta dei rifiuti già organizzato, è chiaro che non scaricheranno a mare. Ecco perché vi dico: "Vinciamo le nostre preoccupazioni". Le osservazioni fatte dai colleghi sono più che legittime, più che legittime, perché ci mancherebbe altro per noi è un evento nuovo, è un'offerta turistica nuova, questo ci sta, però bisogna anche cercare di capire come tendenzialmente l'offerta deve andare, proprio perché è nuovo che dobbiamo affrontarlo, proprio perché lo fanno già da altre parti, semmai, come diceva anche il collega Corrias, stiamo attenti, preoccupiamoci che poi le cose funzionino veramente, che si possano fare, è chiaro che ci dovranno essere tutte le autorizzazioni. Però dobbiamo anche cercare come volontà politica di far superare queste barriere, questi steccati, non può essere che abbiamo paura di fare qualcosa di nuovo o di copiare da altre nazioni perché qui non si può fare niente. Questa deve essere un'isola di opportunità, dobbiamo ridare delle opportunità e delle offerte turistiche, d'altronde la Sardegna è battuta da coste, dal mare, da una richiesta fortemente di persone che vogliono andare verso il mare, l'80 per cento del turismo è dal mare che arriva in Sardegna, non è che viene dall'interno. Allora perché non attrezzarci e offrire qualcosa di più, che si completi a quella che è già l'offerta turistica. Io credo che non sia il fatto di giudicare se è una buona legge, è una legge che porta a un'offerta turistica, tutte le cose si possono migliorare, tutte le osservazioni fatte si possono cogliere. Io credo che dobbiamo andare avanti, ben vengano le richieste di offerte diverse, ben vengano i suggerimenti, guai se noi torniamo indietro. Questo è il momento di rilanciare dopo una grande pandemia, una grande guerra, ci sarà una grande ripresa economica e noi dobbiamo essere pronti a ripartire investendo. Io credo, ovviamente mi adeguo a quella che è la volontà dell'Aula, da Assessore sono contento quando ci sono iniziative nuove e coraggiose, però credo che dobbiamo anche vincere le nostre preoccupazioni.

Finisco come ho iniziato, cerchiamo di osare di più, la Sardegna è sempre più appetibile, vedrete che saranno un luglio e agosto di forte richiesta turistica e di forte ripresa, dobbiamo allungare la stagione, se la Sardegna da opportunità creiamo le condizioni per andare oltre i quattro mesi dell'offerta turistica e del mare. Questo è il nostro obiettivo, fare una Sardegna di dodici mesi all'anno, con più richieste, valorizzando l'interno, ma soprattutto in questo caso dando il massimo di quello che possono offrire la costa e il mare.

PRESIDENTE. Grazie a lei, onorevole Chessa.

Metto in votazione il passaggio all'esame egli articoli. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

È aperta la discussione sull'articolo 1.

È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente. Il collega prima diceva che è scontato che i porti turistici della Sardegna siano dotati di tutte le strutture a servizio dell'albergo nautico diffuso che si auspica per la nostra isola, lo auspichiamo anche noi insieme a voi, io però credo che non lo sia affatto, non è affatto scontato, perché molti porti turistici per i quali sono stati già stanziati finanziamenti in passato, fra l'altro va detto che c'è una rete dei porti della Sardegna che funziona, però i soldi che sono stati destinati per l'infrastrutturazione dei porti turistici, oltre le lungaggini burocratiche che evidentemente ci assillano costantemente, sono stati finalizzati ad interventi altri, mai di ampliamento, spesso di messa in sicurezza, perché c'è da fare anche con discorsi strettamente relativi ai piani di assetto idrogeologico e quant'altro. Però se qua si parla di albergo nautico diffuso, un albergo nautico, stiamo parlando di albergo propriamente, letteralmente, che si aggiunge all'articolo 1, alla dicitura "Boat and Breakfast", stiamo parlando di una cosa molto impegnativa, che certo, Assessore, va a catturare quella domanda turistica che altrimenti scappa e va in Croazia, che è anche importante, però nel momento in cui manifestiamo questa nostra intenzione come legislatori dobbiamo capire dentro quella visione che io condivido se siamo in grado di soddisfarla o meno quella domanda, e se non abbiamo una rete turistica che è virtuosa per come è organizzata, ma non è concretamente e operativamente pronta ad accogliere un albergo turistico, un albergo nautico diffuso, rischiamo di partire male, prima cosa. Seconda cosa, parlando appunto di offerta della Regione nella sua interezza, cosa che a lei preme, ma preme oltremodo anche a noi, è chiaro che va fatto un discorso di filiera. Io prima ho parlato di New Green Deal, ma è anche vero che nel momento in cui si antropizza di più il mare con i rischi che ne conseguono, è anche vero che si creano i presupposti per apprezzare di più la Sardegna, quella che sta tra il mare e la terra, oltre che il cielo si intende. Quindi si invitano di più i nostri turisti nella bassa stagione ad apprezzare le peculiarità che la nostra isola offre in particolare nella bassa stagione, però un discorso di filiera e di destinazione è necessario. La rete dei porti della Sardegna, lei lo sa meglio di me, si propone alla ribalta europea internazionale delle fiere in maniera egregia, ma se noi con questa legge vogliamo andare a raccontare ai teutonici che c'è un albergo nautico diffuso glielo dobbiamo raccontare bene, ma prima servono le risorse. L'occasione buona sarà l'assestamento in finanziaria per destinare risorse, questo chiedo, alla rete turistica dei porti sardi affinché si dotino delle strutture necessarie che sono conditio sine qua non perché l'albergo nautico diffuso possa partire, questo chiedo, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Ovviamente l'articolo 1 interviene sull'aspetto di inserire l'albergo nautico diffuso con quello del "Boat and breakfast ", quindi non più "Bed and Breakfast", ma "barca e colazione" invece di "letto e colazione". In questo caso intervenite paragonando ovviamente cose che, come dicevo poc'anzi, sono però smentite nell'ambito degli articoli successivi. Cioè chiamate con lo stesso nome di un'unità che può essere affittata anche per singola camera pur essendo composta da più camere, e usate lo stesso nome, capisco il gioco di parole perché in B&B la "B" vale sia per letto che per imbarcazione, quindi al di là del gioco di parole, però oggettivamente si dà ad intendere, perché nel mondo tutti conoscono il Bed and Breakfast che si possa affittare anche una singola cabina, la differenza è che invece quello che si può fare è affittare il natante, a meno che non si tratti, e lì sono intervenuti con l'emendamento i colleghi, di una specifica questione, e cioè quella specifica della singola unità, che una singola camera diciamo, stanza, cabina, con un singolo bagno fondamentalmente, con un angolo cottura nel quale si può dormire e anche risiedere, nel senso che si può pernottare, e solo su quello interviene di fatto perché l'altro è negato dalle norme e dal codice della navigazione. Se così è, come ribadivo prima e come vi ha detto l'onorevole Corrias, serve dettagliare un parametro, sono le stesse questioni che nelle linee guida, negli indirizzi, qui non siamo neanche alle linee guida, qui siamo addirittura alla legge, e in legge noi lo dobbiamo prevedere, su 100 posti barca, su 100 metri totali di pontili in un porto, quanti di questi possono essere occupati da imbarcazioni fisse che non consentono la navigazione? Perché se sono imbarcazioni non c'è problema perché lì tutti i posti barca sono per le barche, non è un problema quello, il problema è l'intervento legato proprio a strutture fisse ormeggiate. Quale tipo di sicurezza, perché bisognerà anche chiedere una revisione, noi per le auto che male andando stando ferme possono accusare una minore pressione delle gomme, stando ferme, chiediamo la revisione ogni due anni, quattro anni il nuovo per il primo acquisto, due anni successivi, al quarto ogni due anni fino alla rottamazione del veicolo. E noi su ciò che galleggia non chiediamo nulla perché non hanno il Rina ovviamente, non hanno la certificazione che hanno le barche di un certo tipo di navigazione, e quindi tutti i certificati legati alla sicurezza, né l'obbligo di revisione. Queste cose, è vero che probabilmente nelle linee guida ministeriali le possiamo trovare, ma dobbiamo o ribadirle o esplicitarle in modo tale che ci sia anche una maggiore sicurezza per coloro che affitteranno queste strutture tenendo conto che continuo a sostenere che vada stabilito un numero, una percentuale. Non può essere che colui che ha difficoltà a gestire il diporto ed è concessionario di un porto nel nostro territorio, non riuscendo a gestire il diporto, lo trasformi in un albergo galleggiante a scapito ovviamente delle attività. Perché, attenzione, una persona può fare la spesa serenamente, arrivare in auto dopo essersi imbarcato e stiamo sempre andando a integrare quel fenomeno delle seconde case che ha arrecato un danno all'economia turistica della Sardegna. Per questo dico quanti, siccome era molto più difficile stabilirlo per i Bed and Breakfast, per quanto riguarda questa tipologia specifica è immediatamente visibile in un porto quante imbarcazioni fisse ormeggiate sono destinate a questo servizio e quale limite va imposto, perché rischiate di aggiungere una possibilità, ma se non governata rischiate di aggiungere una possibilità che andrà ulteriormente a incidere sul turismo e sulle attività alberghiere e ricettive che noi conosciamo. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei, onorevole Zedda.

È iscritto a parlare il consigliere Piero Maieli. Ne ha facoltà.

MAIELI PIERO (PSd'Az). Io colgo assolutamente con favore i suggerimenti dei colleghi, voglio far presente che comunque sia questa legge è una legge pilota che quindi potrebbe servire assolutamente da spunto per altre regioni d'Italia chiaramente che sono bagnate dal nostro mare. Il ragionamento però vuole essere anche uno, è vero che i porti turistici e i porti in generale devono avere tutti i servizi perché devono dare la possibilità alle imbarcazioni di scaricare i reflui, di ricaricare le batterie, di rifornirsi di acqua, servizi che sono validi sia per le barche che vengono previste da questa legge, ma da tutte le imbarcazioni che tuttora sono presenti nei porti o che comunque vengono a trovarci durante la stagione estiva. Cioè dobbiamo a quel punto verificare che tutti coloro che dormono in barca perché sono i proprietari della barca rispettino le stesse clausole. A quel punto dobbiamo vedere e capire se lo dovremo fare, io lo dico a me stesso prima che a voi, dobbiamo verificare che veramente vengano fatti rispettare i parametri già da ora alle imbarcazioni che gravitano intorno al nostro mare, perché ci sono persone, ripeto, che dormono in barca e vivono in barca a prescindere dal turismo nautico, cioè come previsto dalla legge, come recezione di turistica nautica. Quindi dobbiamo stare attenti che veramente le imbarcazioni non scarichino già a mare, non scarichino già all'interno dei porti, quindi, se vogliamo, da questa legge può nascere uno spunto per una verifica di queste situazioni. Quindi ben vengano i vostri suggerimenti, ma attenzione perché altrimenti se mettiamo dei paletti troppo stringenti e non siamo ancora pronti a recepire il turismo nautico non siamo neanche pronti a recepire chi imbarca, viene a trovarci durante l'estate. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono altri iscritti a parlare, metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 è stato presentato l'emendamento numero 1.

Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Piero Maieli, relatore di maggioranza.

MAIELI PIERO (MISTO), relatore di maggioranza.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CHESSA GIOVANNI (PSd'Az), Assessore del turismo, artigianato e commercio. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 2 e sull'emendamento.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. Soltanto per chiedere all'Aula la disponibilità sull'emendamento presentato da noi, se viene accettato naturalmente, su una correzione, quindi un emendamento orale, credo che anche gli interventi che ci son stati andavano in quella direzione, di sostituire "l'house boat" con "case galleggianti"; chiedo se c'è la disponibilità, così mi è stato suggerito dal Presidente della Commissione, chiedo la disponibilità

CORRIAS SALVATORE (Progressisti). Vorrei capire cosa intende con "case galleggianti".

MULA FRANCESCO (PSd'Az). accettiamo consigli, visto che lei l'italiano lo sa. Lei ha un termine più appropriato? Perché se ha un termine più appropriato chiediamo la sospensione di un minuto e forse ne vale la pena. Possiamo chiedere la sospensione di un minuto, Presidente? Giusto perché ci sembra importante.

PRESIDENTE. Sospendiamo i lavori del Consiglio per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 47, viene ripresa alle ore 18 e 17)

Riprendiamo i lavori. Onorevole Mula, visto che ha chiesto l'interruzione mi può dire cosa avete concluso? Le do la parola.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Semplicemente per annunciare che l'emendamento viene ritirato; abbiamo fatto un po' di chiarimenti e quindi l'emendamento è ritirato. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Quindi l'emendamento numero 1 è stato ritirato.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, io credo che più che discutere di "casa galleggiante" o termini inglesi dovreste discutere della "maggioranza galleggiante". Se guardate i numeri delle presenze in Aula, è sotto gli occhi di tutti che interi Gruppi hanno abbandonato l'Aula dopo le dichiarazioni sulla sanità; credo che il problema non sia la casa galleggiante quanto la maggioranza traballante. Quindi, Presidente, giusto perché l'opposizione è seria, però naturalmente la richiesta del voto elettronico è scontata, perché i problemi in maggioranza non possono ricadere su un'opposizione responsabile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Cerco di dare una mano d'aiuto. Visti i numeri ci sarebbe la possibilità, nel corso dei prossimi giorni, di convocare la Commissione e chiedere le audizioni del Comandante della Capitaneria di Porto, che sta esattamente a venti metri da dove stiamo noi, e del Presidente dell'Autorità portuale, che oltretutto riguarda tutta la Sardegna…

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue ZEDDA MASSIMO.) …Presidente, dicevo, visti i numeri, che quindi determineranno alcuni problemi, suggerirei, viste le problematiche emerse, considerato che non sono state audite alcune persone che sono competenti sulla materia, di rinviare la legge in Commissione, fare le audizioni del Comandante della Capitaneria di Porto di Cagliari, che sta a 20 passi da noi, qua davanti, e del Responsabile dell'Autorità portuale, in modo tale che si possa dipanare la materia, perché quelle sono le figure che devono dare un suggerimento su queste questioni. Scopro che, invece di sentire il Comandante della Capitaneria di Porto in rappresentanza delle Capitanerie di Porto e invece di sentire il Presidente dell'Autorità portuale, avete sentito un ex Sindaco di un Comune nel Nord come esperto della materia, ex collega in Consiglio regionale, credo che si sia commesso un errore, che è quello che dicevamo; il comandante della Capitaneria di porto è l'unico che può dare un'indicazione sulla corrispondenza della legge in base alle linee guida del Ministero, e sul fatto che questo aspetto delle case galleggianti e via dicendo sia compatibile con la normativa e quindi oggetto di un'autorizzazione oppure di sanzioni. Grazie.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso, i lavori riprenderanno alle 18 e 15.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 47, viene ripresa alle ore 18 e 17.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula, prego i colleghi di riprendere posto, prego i colleghi consiglieri di riprendere posto! Riprendiamo i lavori dell'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, rinuncio, non mi va di intervenire in un'Aula vuota. Grazie.

PRESIDENTE. Sto mettendo in votazione l'articolo 2. Stiamo discutendo e approvando una legge importante…

(Proteste da parte dei consiglieri dell'opposizione)

PRESIDENTE. …Do la possibilità a tutti di intervenire e di esprimere le proprie opinioni anche attraverso il voto. Sto mettendo in votazione l'articolo 2.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Valutata l'assenza del numero legale il Consiglio regionale è aggiornato tra 30 minuti, alle ore 19.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 27, viene ripresa alle ore 19.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di riprendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Per informarla che l'assenza prima sulla votazione delle opposizioni, era dovuta a motivi politici e per chiederle ancora una volta e glielo chiedo senza voler fare polemica, ma con cognizione di causa, che la sua funzione non è una funzione inutile, ma è una funzione molto utile se praticata come deve essere praticata. Perché lei Presidente è un arbitro, ma l'arbitro generalmente è imparziale e deve applicare un Regolamento che è chiaro. Lei prima ha sospeso l'Aula, non mi riferisco all'ultima sospensione che era chiaramente giustificata dalla mancanza del numero legale, prima lei ha sospeso l'Aula senza alcun motivo solo perché alcuni Gruppi non erano presenti e mancava il numero legale. Questa è una violazione del Regolamento, è una continua violazione del Regolamento e questo atteggiamento da parte sua non ci fa lavorare serenamente perché noi siamo qui in Aula dalle 4 del pomeriggio, ci sono dei Gruppi di maggioranza che sono venuti qui da noi per dirci di non garantire il numero legale perché loro stavano andando via e poi tornano, dovrebbero un po' farsi un esamino di coscienza prima di tornare in questi banchi e chiedere di non votare perché loro stavano abbandonando… Mi riferisco al Gruppo dell'UDC per essere chiaro, l'onorevole Oppi è venuto qui da noi a dirci: "Noi stiamo andando via, per cortesia…

(Interruzioni)

Io parlo di cose che sono avvenute, parlo per me di cose che sono avvenute dentro quest'Aula, che ti piaccia o che non ti piaccia! L'onorevole Oppi è venuto qui dalle minoranze per chiederci di non votare, perché voi stavate abbandonando i lavori, invece voi siete qui!

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, è finito il tempo, grazie.

(Intervento fuori microfono del consigliere Daniele Cocco)

Onorevole Cocco, questo non glielo consento, questo non glielo consento! Lei già altre volte è andato oltre le righe, non si deve permettere di usare questi termini! Non deve permettersi di usare questi termini! Lei non può dire che ho stuprato il Regolamento, eviti di usare queste parole! Il Regolamento lo applico, lo applico alla lettera e garantisco sempre le prerogative di ciascun consigliere regionale e la mia decisione anche di introdurre il question-time è proprio a tutela del Consiglio regionale, per favorire il dialogo tra la Giunta e il Consiglio regionale stesso. Grazie onorevole Cocco, apprezzo comunque il suo intervento.

Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

L'emendamento numero 1 è stato ritirato.

Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

L'articolo 4 è soppresso.

Metto in votazione l'articolo 5. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'articolo 6. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo alla votazione finale della proposta di legge numero 241/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Perché avverto la necessità di dichiarare la mia intenzione di voto, che lo dico fin d'ora è quella dell'astensione, perché al netto degli emendamenti sulle case galleggianti e dintorni, ho dichiarato fin dal principio che i presupposti e anche le intenzioni di questa proposta di legge sono senz'altro buoni e lodevoli, però probabilmente ne mancano alcuni, alcuni elementi sul profilo della necessaria copertura finanziaria che questa, come altre volte, si annuncia nelle more di un qualcosa che si farà, magari in sede di assestamento. Perché è necessario dare certezze a chi magari l'esperienza dell'albergo nautico diffuso la vuole intraprendere, perché mancano condizioni necessarie che consistono appunto nella urgenza, oltre che nella necessità, di dare le infrastrutture giuste ai porti turistici della Sardegna.

È una rete che funziona quella dei porti turistici della Sardegna, se però vogliamo entrare nel novero di un'offerta importante, così come succede altrove, è necessario che quei servizi ci siano. Nell'articolo 2 si parla dei serbatoi a disposizione per lo scarico dei tank delle imbarcazioni destinati ad albergo, oggi questi serbatoi se ci sono non ci sono dappertutto e non sono funzionali a quel tipo di raccolta differenziata che poi va fatta anche nell'albergo nautico diffuso, altrimenti ne penerebbe la salvaguardia degli habitat che sono la grande prerogativa dei mari di Sardegna, quindi c'è anche un problema oltre che finanziario e gestionale- organizzativo, di compatibilità ambientale, nonostante si dichiari di voler agire nel solco, come ho detto prima, del mio Green Deal, quindi delle politiche di sostenibilità.

Se non ci sono questi presupposti, è evidente, non ci sono neanche tutti i crismi perché noi questa legge la possiamo votare a favore. Per queste e per altre ragioni, stante la necessità comunque di legiferare in materia, sia chiaro, perché è una soluzione buona, moderna, aggiornata ai tempi, ma c'è bisogno di strutture, di infrastrutture, di dar forza alla rete dei porti della Sardegna e soprattutto c'è bisogno di risorse finanziarie per uno start up che si annuncia perché probabilmente una ipotesi legislativa di questo tipo incoraggerà molte imprese a provare ad intraprendere l'attività degli alberghi nautici diffusi. Per queste ragioni il mio voto sarà un voto di astensione relativamente alla proposta di legge numero 241.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Io volevo semplicemente ringraziare tutta la Commissione, e mi dispiace che il collega poco fa ha dichiarato il suo voto di astensione, eppure so con certezza che in Commissione su questa legge ha dato il suo contributo, poi probabilmente non sarà la legge che risolverà tutti i problemi del mondo, non risolverà i problemi del turismo, però riteniamo che sia una buona legge che comunque va nella direzione insieme alle altre due che abbiamo approvato la settimana scorsa, servono comunque a dare qualcosa in più a questo turismo e io dico che ne abbiamo veramente bisogno. Quindi invece io volevo ringraziare i componenti, il Presidente e ringraziare voi per il fattivo contributo che avete dato in Commissione. E mi sarei aspettato che il collega Corrias l'avesse votata a favore, solo perché ci ha lavorato pure anche lui e ha dato il suo fattivo contributo, semplice constatazione, però un ringraziamento a tutti i componenti della Commissione.

Quindi il voto del Gruppo del Partito Sardo è favorevole, Presidente.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 241/A.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Il successivo punto all'ordine del giorno reca la discussione del Documento numero 14-XVI/A, Rendiconto del Consiglio regionale.

Diamo per letta la relazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Prima quando il collega Cocco ha chiesto che lei abbia un comportamento che tuteli le opposizioni, era anche di questo che si parlava.

Ora si sta mettendo in votazione un rendiconto del Consiglio regionale che personalmente ho sempre votato al di là delle differenziazioni politiche o partitiche di turno, però senza la presenza degli altri due questori, cioè state chiedendo al Consiglio regionale di esprimersi su un rendiconto che qui dentro, andando bene, forse l'avrà visto uno o due consiglieri regionali.

PRESIDENTE. Onorevole Lai, se vuole lo rinviamo.

LAI EUGENIO (LEU). Faccia quello che vuole, Presidente, continui con il suo atteggiamento, non c'è nessun tipo di problema. Il fatto è che nessuno, e io non sono d'accordo a dare per letta la relazione, voglio sentire la relazione da parte dei questori, non è la prima volta che alcuni questori mancano dalla votazione e qualcuno dovrebbe spiegare anche ai consiglieri regionali perché tutti gli altri stanno in Aula mentre i questori non ci sono nel momento della votazione del rendiconto. È un fatto politico, se lei decide di continuare in questa direzione, io personalmente lascio i lavori perché non ci sto e non voglio assumermi responsabilità che sinceramente l'assenza dei questori mi lascia abbastanza perplesso. Quindi voglio sentire la relazione, senza ombra di dubbio, e voglio capire il perché mancano gli altri due questori.

PRESIDENTE. Allora, onorevole Lai, se il suo intervento vuole essere di carattere conciliativo, mi trova d'accordo, se vuole essere invece un atteggiamento quasi di rimprovero, di sfida o quant'altro, certamente non posso… La relazione esiste, il rendiconto è stato fatto dal Collegio dei questori in cui è rappresentata l'opposizione, è sottoscritto, quindi non è fatto dal Presidente del Consiglio regionale, lo dobbiamo approvare entro il 30 di giugno, se non c'è l'accordo, io ho parlato ovviamente con il rappresentante dell'opposizione e mi riferisce che non c'erano problemi, se l'atteggiamento è questo non ho nessun problema a rinviare, però certamente atteggiamenti… Io non ho problemi, però quello che vorrei sottolineare è che il sottoscritto non viola mai il Regolamento e garantisce a tutti i consiglieri e al Consiglio l'esercizio delle proprie prerogative, devo anche però assicurare il buon funzionamento di quest'Aula, molte volte anche sospendendo e riprendendo i lavori.

Il Consiglio è riaggiornato ad altra data. Ringrazio tutti, buona serata.

La seduta è tolta alle ore 19 e 17.