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Resoconto della seduta n. 115 del 16/03/2021

CXV Seduta

Martedì 16 marzo 2021

Presidenza del Presidente MICHELE PAIS

indi

del Vicepresidente GIOVANNI ANTONIO SATTA

indi

del Presidente MICHELE PAIS

La seduta è aperta alle ore 16 e 58.

CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 2 marzo 2021 (108), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Sara Canu, Daniele Secondo Cocco, Michele Cossa, Ignazio Manca e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta del 16 marzo 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 252, 253.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero

914, 916, 917, 918, 919, 920, 921, 922, 923, 924, 925, 926, 927.

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenuta alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. È stata presentata l'interpellanza numero 142.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero

425, 426, 427.

PRESIDENTE. Solo per comunicare che la Commissione V, che era disposta per domani alle ore 16 è anticipata alle ore 10.

Ora comunico che a seguito della Conferenza dei Capigruppo adesso avremmo avuto la prosecuzione della discussione del T.U. PL6-PL20-PL155-PL176 inerenti alla riforma del riassetto territoriale della Regione, per insomma consentire un supplemento di discussione l'argomento è rinviato a martedì, e martedì verrete convocati a domicilio, e quindi ora passiamo al DL 152 inerenti a le "Modifiche alla legge regionale 9 marzo 2020, n.9 (Disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza relativa al rischio connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili)".

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). Presidente, no, va benissimo quello che andremo a fare, volevo solamente ricordarle che ci sono un gruppo di balneari che attendono una risposta da stamattina, sono la nostra sede del Consiglio regionale, aspettano di essere risentiti per avere qualche notizia in merito, sta già facendo buio, e noi ancora non abbiamo…

PRESIDENTE. Onorevole Cocciu, proseguiamo con la discussione della legge, dopodiché se sarà presente l'Assessore Sanna riceveremo i balneari. Li abbiamo già ricevuti stamattina, naturalmente l'impegno era quello di rivederli con l'Assessore competente. Quindi facciamo la legge e poi certamente sarà mia premura organizzare l'incontro.

COCCIU ANGELO (FI). Si faccia carico di chiamarlo, Presidente, perché è buio!

Discussione generale del disegno di legge: "Modifiche alla legge regionale 9 marzo 2020, n.9 (Disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza relativa al rischio connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili)"(152/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 152.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Pierluigi Saiu, relatore di maggioranza.

SAIU PIERLUIGI (LEGA), relatore di maggioranza. Presidente,il disegno di legge numero 152/A, recante "Modifiche alla legge regionale 9 marzo 2020, n.9 (Disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza relativa al rischio connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili)", presentato dalla Giunta regionale il 27 maggio 2020, è stato iscritto all'ordine del giorno della Commissione I nella seduta del 9 marzo 2021 ed è stato illustrato dall'Assessore competente. Esaurita la discussione generale, la Commissione I nella seduta del 16 marzo 2021 ha approvato all'unanimità il disegno di legge dopo aver apportato alcune modifiche al testo del proponente. In particolare sono state effettuate alcune modifiche organizzative relative alla Direzione Generale della Protezione Civile al fine di consentire compiutamente lo svolgimento dell'attività di raccolta delle segnalazioni e delle richieste di soccorso dei cittadini per qualsiasi tipo di emergenza.

È stato modificato il comma 4 dell'articolo 7 della legge regionale numero 3 del 1989, per consentire di proseguire nella gestione della emergenza epidemiologica da Covid 19 con tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge regionale 9 del 2020, per un massimo di ulteriori dodici mesi, in linea con le previsioni dell'articolo 24 del decreto legislativo numero 1 del 2018, il cosiddetto "Codice della Protezione Civile". Conseguentemente è stato abrogato l'articolo 6 della legge regionale 9 del 2020 sui termini di applicazione delle misure in essa previste. È stata infine inserita la clausola di invarianza finanziaria, in quanto dall'applicazione del testo in discussione non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della Regione. Il disegno di legge in discussione infatti, reso necessario a seguito di alcune note governative relative alla legge regionale 9 del 2020, si limita a modifiche di natura tecnica organizzativa e ordina mentale, prive di conseguenze finanziarie, e finalizzate unicamente a far fronte all'attuale emergenza sanitaria, soprattutto attraverso la proroga dello stato di emergenza di rilievo regionale. Si confida pertanto nella volontà di quest'Aula di approvare il provvedimento in discussione con la massima celerità.

Una considerazione a margine della relazione, e un ringraziamento in particolare all'Assessore, ai componenti della Commissione I, e soprattutto ai componenti delle opposizioni, che nel breve percorso del disegno di legge in Commissione autonomia hanno garantito una collaborazione leale e proficua, senza la quale oggi il Consiglio regionale non avrebbe potuto esaminare un testo così importante, e dunque a loro, all'Assessore e ai Consiglieri di maggioranza, ma in particolare ai componenti dei Gruppi di opposizione il riconoscimento del senso di responsabilità che hanno evidenziato nell'esame in Commissione del disegno di legge in discussione in Aula.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Saiu, non c'è bisogno insomma, l'ho detto in Conferenza dei Capigruppo, mi unisco anch'io al riconoscimento del grande senso di responsabilità che ancora una volta il Consiglio regionale dimostra di avere di fronte a problemi della Sardegna.

Ha facoltà di parlare il consigliere Alessandro Solinas, relatore di minoranza.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S), relatore di minoranza. Presidente, colleghi, a nome dei Consiglieri di minoranza della Commissione I, i quali poi sono sicuro lo faranno anche con la loro viva voce, accetto i ringraziamenti del collega Saiu, Presidente della Commissione I, ritenendo indispensabile il senso di responsabilità che è stato dimostrato sì quest'oggi dai colleghi dell'opposizione in Commissione I, come in tante altre occasioni da tutti i colleghi di opposizione durante i lavori di quest'Aula. Dato il poco tempo a disposizione non ho avuto modo di preparare una relazione, inoltre comunque sia dato anche il fatto che questa legge in Commissione è stata votata all'unanimità e riguarda lo stato di emergenza relativamente all'epidemia e al contrasto all'epidemia da Covid 19, giova e vale bene fare dei cenni relativamente all'attuale situazione e a ciò che la Regione Sardegna sta mettendo in campo per contrastare l'epidemia da Covid 19, sento di dover rappresentare in quest'Aula un fatto gravissimo che in data odierna abbiamo evidenziato insieme ai nostri colleghi relativamente alla mancanza di controlli all'arrivo. Bene, va detto e va ricordato che la mancanza di controlli all'arrivo è la stessa ragione per cui la Sardegna è ripiombata nell'incubo Covid, a seguito della stagione turistica. Tutti gli sforzi che sono stati fatti fino ad oggi rischiano di essere vanificati se la Regione Sardegna non avrà l'atteggiamento giusto nei confronti dei nuovi arrivi che l'approssimarsi della stagione turistica, e soprattutto il fatto che la Sardegna permane l'unica Regione in zona bianca in Italia, faranno succedere nel prossimo periodo. In particolare, al porto di Olbia, centinaia di persone hanno dribblato letteralmente i controlli, positivi sono stati richiamati mentre erano al bar a fare colazione o a 100 chilometri dal porto. Ebbene non è questo il modo di fare i controlli, è necessario che l'attività di screening e di contrasto al Covid venga fatta in maniera efficace, in modo che nessun positivo al Covid (o meno positivi possibile, naturalmente compatibilmente con i mezzi che bisogna assolutamente mettere in campo per il contrasto all'epidemia) venga a contatto con la popolazione sarda, perché se no rischiamo veramente di ripiombare nell'incubo in cui siamo ripiombati a seguito della stagione turistica.

È giusto sottolineare come l'opposizione, tutte le forze di opposizione stiano in questo ultimo periodo esortando il Governo regionale a mettere in campo quante più forze possibile per difendere la Sardegna da eventuali nuovi focolai derivanti appunto dall'arrivo di persone positive non controllate, e non ci si accusi di ipocrisia per il contrasto che avevamo fatto al patentino sanitario, perché la nostra volontà non era e non è mai stata in alcun modo contrastare delle azioni di controllo e di difesa della popolazione sarda verso il Covid, la nostra azione era relativa alle stesse ragioni per cui tra l'altro stiamo modificando questa legge oggi in Aula, ovvero alle eccezioni di incostituzionalità e mancanza di dialogo con il Governo che avrebbero sicuramente causato l'impugnativa di provvedimenti simili. Quindi l'esortazione è sicuramente anche a mettere in campo tutte le nostre forze a disposizione, di concerto con il Governo nazionale, perché il lavoro di gruppo e il senso di responsabilità delle opposizioni che viene mostrato, il lavoro corale in un momento come questo è indispensabile, e il senso di responsabilità delle opposizioni ne è la dimostrazione lampante, e i frutti dati dal senso di responsabilità dell'opposizione verso l'azione di questa Giunta sono innegabili.

Un ultimo accenno va fatto relativamente alle forze da mettere in campo, per le attività di screening ma anche e soprattutto per la campagna vaccinale, perché solo così riusciremo ad uscire dall'epidemia, quindi è necessario che la Giunta, e su questo l'attività della dell'opposizione non potrà che essere collaborativa, è necessario che la Giunta regionale metta in campo tutte le forze e le risorse necessarie per immunizzare i sardi e la Sardegna. Grazie.

PRESIDENTE. È aperta la discussione generale.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

Ricordo che coloro che volessero intervenire si devono iscrivere a parlare entro la fine dell'intervento dell'onorevole Agus.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, confermo le impressioni portate in Aula dal collega Solinas: oggi è grazie al nostro senso di responsabilità se siamo in grado di modificare la data di scadenza dello stato d'emergenza. Credo sia un atto dovuto e credo che questo Consiglio regionale abbia l'obbligo di non perdere nemmeno un secondo quando si tratta di temi così importanti, penso però che questa discussione, quella che stiamo portando avanti oggi avvenga in un momento in cui questo Consiglio regionale, parlo delle discussioni delle ultime settimane, sta forse dando il peggio di sé. Mai mi era capitato di vedere una situazione di instabilità, e anche di incomprensibilità delle azioni, come quella con cui questo Consiglio regionale, la maggioranza di questo Consiglio regionale si sta approssimando a modificare l'assetto degli enti locali dell'Isola, prevedo che anche per la discussione che oggi è saltata (oggi avevamo un altro ordine del giorno, è stato rinviato per lo stesso motivo per cui sono state rinviate le ultime due sedute) prevedo la stessa fine già avvenuta per la riforma delle aziende sanitarie locali: approvata da questo Consiglio in estate e mai applicata, perché inapplicabile. C'è una qualità del legiferare che non fa bene alla Sardegna, non è utile ai sardi e probabilmente non fa bene nemmeno alla maggioranza.

Detto questo, oggi siamo qui perché con senso di responsabilità abbiamo acconsentito che si invertisse l'ordine del giorno e si potesse quindi modificare questa data…

PRESIDENTE. Scusate!

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, come le ho già detto, per me non è un problema il brusio perché ormai ci sono abituato, per cui può anche fare a meno della campanella visto che ormai la prassi è questa.

Il tema è importante però non è un tema che si può affrontare a compartimenti stagni. Sarei intervenuto sull'ordine dei lavori se non fosse stato per questa inversione, però utilizzo il fatto che ci sia una discussione sulle disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza per citare anche quanto è avvenuto stamattina nell'interessante riunione della sesta Commissione. Forse in questo periodo, ribadisco quanto detto anche la settimana scorsa, sarebbe più utile aumentare gli appuntamenti in Commissione, renderli anche settimanali, cioè evitare che passi troppo tempo da una riunione e l'altra, in modo da rendere trasparente e capace di essere conosciuto da tutti quanto sta avvenendo in materia di campagna vaccinale e di contenimento del contagio. Però, Presidente, in quella riunione di stamattina è emersa una differenza di comprensione rispetto a quanto sancito a livello nazionale riguardo la possibilità per i non residenti in Sardegna di recarsi nell'Isola avendo nell'Isola una seconda casa. Abbiamo appreso stamattina in Commissione da parte dell'Assessore alla sanità che su quella normativa non c'è una visione univoca, cioè i quotidiani nazionali, le tv nazionali, le società di trasporto pubblico per mare o per aereo hanno capito una cosa diversa rispetto a quella che è.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Agus, io veramente sollecito un minimo di disciplina in Aula.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, non interessa a nessuno questa cosa, poi tra due mesi verranno a dire che invece eravamo tutti pronti ad anticipare il problema! Stiamo parlando di qualcosa che potrebbe verificarsi tra due settimane, evitiamo di trovarci tra due settimane con il problema tra capo e collo! Vi sto dicendo che stamattina l'Assessore ci ha comunicato che secondo lui non esiste il problema, vi sto comunicando che invece in queste ore stanno vendendo pacchetti turistici dicendo: "liberi tutti", si può andare in Sardegna a fare le vacanze. Su questo tema, vista la sensibilità del tema, visto il fatto che siamo ancora in tempo per evitare dei problemi, perché siamo ancora in tempo, il suggerimento, la richiesta è quella di approfondire la tematica e capire quello che possiamo fare. Perché due ore fa la Provincia di Bolzano è intervenuta con un'ordinanza specifica e ha detto che si rispetta il DL e non le FAQ pubblicate nel sito del Governo. La stessa cosa la possiamo fare anche noi? Se è possibile farla, ragioniamoci nelle prossime ore, perché da quello che abbiamo visto nelle ore appena trascorse non siamo in grado di garantire i controlli per un numero massiccio di presenze nei porti e negli aeroporti: riusciamo a garantire i controlli minimi, anche semplicemente prendere il nome di chi arriva, solo con un basso traffico, appena il traffico aumenta un po' non siamo più in grado di prendere nemmeno i nominativi. Siamo tutti d'accordo riguardo al fatto che debbano essere garantiti i controlli, però due settimane in un periodo come questo sono oro, se noi le perdiamo nel tessere interlocuzioni per chiudere la riforma degli enti locali e non guardiamo quello che potrebbe accadere tra due settimane, ci troviamo, non dico come questo autunno, perché non ci voglio nemmeno pensare, però ci troviamo in una condizione di difficoltà, che invece dobbiamo a tutti i costi evitare, perché la zona bianca non è qualcosa che è stata scolpita nel marmo, è qualcosa di estremamente fragile. Ogni giorno noi abbiamo dai 70 ai 100 contagi, a 120 siamo di nuovo come due mesi fa, e 120 �� lì, perché è realmente qualcosa di evidente, lo stesso vale per i posti in terapia intensiva, abbiamo 29 posti occupati in terapia intensiva, a 52 siamo in zona arancione, ed eravamo a 20 dieci giorni fa! Se continuiamo a far finta di non vedere questi dati e non correre ai ripari, anche sfruttando il fatto che da parte nostra c'è la massima volontà di collaborare. Però in questo caso, al netto dei brusii che sono diminuiti, io la voglia di collaborare vorrei che ci fosse anche una risposta dall'altra parte. Anche perché ciascuno di noi è in grado di tessere interlocuzioni, di fare pressioni, di fare in modo che non venga calpestata una volontà che a questo punto mi sembra unanime dei sardi. Però sapendo di non essere in grado di fare quel tipo di controlli abbiamo stimato dai 10 ai 20 mila possibili ingressi, come minimo, perché il numero di seconde case di proprietà di non sardi è estremamente elevato. Se anche una piccola percentuale degli aventi diritto, magari stimolato dagli sconti praticati dalle compagnie di trasporto navale, entrasse in Sardegna non ci sarebbe possibilità per la ATS di contattarli né tantomeno di fare il tampone. Però ci sono alcune cose… qualora non fosse possibile bloccare del tutto, e io penso che sia possibile, perché parliamo di chi viaggia per turismo e non per riparare una tegola in una villetta al mare, e quindi in questa fase può essere utile limitare quel transito, qualora non fosse possibile che almeno si intensifichino i controlli, li si facciano nei porti di partenza, negli aeroporti di partenza potrebbe essere anche un modo per testare il sistema in vista dell'estate, ragionando su un numero limitato di passeggeri che sarà limitato a quelli che potrebbero arrivare in quel modo e anche a un alto numero di immigrati sardi che verosimilmente vorrà trascorrere la Pasqua in famiglia e quindi prenderà gli stessi aerei e le stesse navi.

Presidente, io le chiedo di fare di tutto affinché questo appello non cada nel vuoto.

PRESIDENTE. C'è l'impegno assoluto, anche perché è un fatto assolutamente di grande attualità.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, la legge in discussione consente due tipi di valutazione: da un lato una legata alla legge in sé e al come è stata scritta, in relazione al fatto che alcune delle correzioni presenti in questa legge, modifiche della legge numero 9 sono dovute a uno scarso livello di interlocuzione col Governo che ha determinato errori tanto che le correzioni che sono state fatte sono dovute a interventi che servono ad adeguare la legge che è stata approvata tempo fa per quanto riguarda l'emergenza, adeguarli ai provvedimenti in sintonia con le indicazioni del Governo. Quindi riguardante l'elemento del non approfondimento, condivisione dei testi che poi sistematicamente necessitano di interventi successivi per correzioni piccole o grandi. L'altro aspetto è, ovviamente, trattandosi di un tema qual è l'emergenza in corso e la proroga dello stato emergenziale con tutte le questioni straordinarie ed eccezionali connesse a questa legge, un ragionamento, come è stato fatto dall'onorevole Solinas relatore di minoranza e dal mio Capogruppo Agus poc'anzi, sull'aspetto dell'epidemia, della situazione attuale che vede la Sardegna unica Regione in Italia in una situazione di minor crisi rispetto ad altre Regioni, che ormai hanno assunto quasi tutto un colore tra l'arancione con una forte tendenza al rosso, e quindi un elemento che ci consente di ragionare dell'oggi in prospettiva per correggere, modificare e anche essere pronti. La prima valutazione è sistematicamente nel corso dei mesi passati abbiamo sentito il Presidente della Regione incalzare sistematicamente, rivolgersi al Governo accusando il Governo di non tutelare la Sardegna e i sardi non consentendo chiusure totali e non consentendo quello che era all'epoca un'invenzione il passaporto sanitario, cosa che invece �� più attuale e verosimile oggi in relazione al fatto che oggi ci sono i vaccini, cosa che invece non era nella disponibilità di nessuno nel mondo nel corso dell'estate 2020.

Il secondo aspetto su questo tema legato alle questioni più generali dell'epidemia e della tutela della Sardegna e dei sardi è che il Governo ha dichiarato che anche dalle zone rosse si può serenamente uscire per andare nelle seconde case. È facile immaginare che essendo tutte le altre Regioni tra l'arancione e il rosso ed essendoci un'unica regione la nostra in zona bianca coloro che hanno intenzione di trascorrere le vacanze pasquali non sceglieranno un luogo nel quale dover star chiusi negli alberghi, con i locali chiusi, ristoranti chiusi, i musei chiusi alla fin fine per osservare le pareti della camera d'albergo o, per i fortunati, il perimetro esterno dell'albergo coi giardini, ma ci sarà una porzione importante, intanto tra coloro che hanno già la possibilità di recarsi in Sardegna con maggiore facilità in relazione al fatto di possedere una seconda casa in Sardegna, e stiamo parlando di decine e decine di migliaia di persone. L'altro aspetto è che anche coloro che hanno intenzione di trascorrere alcuni giorni di vacanza in occasione delle festività pasquali non sceglieranno una zona rossa, sceglieranno verosimilmente, una parte di questi, un'Isola Bianca. Da questo punto di vista quello che veniva detto prima dall'onorevole Agus ci consentirebbe in queste settimane di testare un sistema anche in prospettiva in relazione all'estate; è chiaro che avremo un picco di numeri di turisti nel corso delle prossime settimane in vista della Pasqua e il rischio è che il sistema non riesca a reggere l'onda d'urto del numero dei turisti che viaggeranno e che oggi non viaggiano limitando gli spostamenti solo ed esclusivamente a coloro che né più né meno si stanno spostando per lavoro. E già oggi, come segnalato, al porto di Olbia, in altre realtà ci sono delle difficoltà, e quindi se oggi ci sono delle difficoltà, già per controlli ordinari e test, è necessario che il sistema venga potenziato non solo nei porti e negli aeroporti ma anche probabilmente nei luoghi dove i turisti si recheranno per trascorrere quei giorni di vacanza e cioè gli alberghi che potrebbero essere coinvolti nei test vaccinali, d'altronde la stessa ordinanza recita che nel caso in cui ci si sottoponga al test allo sbarco si è costretti a ripetere l'esame, il test rapido, dopo cinque giorni e quindi sarebbe facile attrezzare anche nei luoghi turistici la possibilità di fare i test rapidi anche in sintonia con l'ordinanza del Presidente della Regione. Anche perché parrebbe, nonostante le tante parole spese nel corso dei mesi passati, il silenzio del Presidente della Regione nei confronti del Governo Draghi su questo aspetto della possibilità da una Regione rossa di poter anche recarsi in una Regione bianca non ha determinato una presa di posizione forte, come è accaduto nel corso dei mesi passati, perché si governa insieme, voi? Ora nell'ambito del Governo Draghi? Perché si ha un qualche timore sulla incapacità di aver proposto progetti seri sul fondo per la ripresa e quindi non urtare la sensibilità di chi governa oggi a livello nazionale per non avere problemi legati al controllo puntuale e quindi alla cancellazione di qualche possibilità legata al fondo per la ripresa? Non sappiamo quali siano gli argomenti o le motivazioni che oggi determinino un silenzio assordante da parte del Presidente della Regione e sappiamo che però il silenzio può nuocere a tutta la Sardegna ai sardi. E quindi o ci si attiva nella direzione indicata e realizzata da alcune Regioni o Province autonome nell'ambito del territorio nazionale, cioè di chiusura totale, se non per motivi urgenti, o questioni di lavoro, o sanitarie legate alla motivazione dello spostamento, e quindi non finalità turistiche, oppure vanno rafforzati i controlli, e nel caso in cui si ponga la questione del primo punto che segnalavo vanno anche trovate le risorse ulteriori per aiutare un settore turistico che ovviamente non potrebbe operare, o non potrebbe operare come potrebbe nel caso di una chiusura ulteriore. Quindi in ogni caso bisogna fare qualcosa, non si può stare fermi incrociando le dita sperando che il virus passi, perché se le condizioni dell'isola, la distanza dalla terraferma, la difficoltà di spostamento, la bassa interazione con altre località a livello internazionale, purtroppo il livello economico basso che quindi determina anche un limitato spostamento per motivi di lavoro, il livello basso di popolazione residente per chilometro quadrato e via dicendo, cioè le condizioni dell'insularità, oltre che le condizioni economiche, stanno determinando e hanno determinato una possibilità di numero basso di contagi in questa fase, questa fase non è scritta nella pietra, ma è scritta con un pennarello delebile che rischia invece di trasformare quel colore del pennarello da bianco in altre colorazioni tendenti al rosso. Quindi bisogna intervenire e bisogna darsi anche delle priorità di intervento e di lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente. Il tema in oggetto credo sia diventato uno dei temi più importanti che in questo frangente di esperienza in Consiglio regionale abbiamo e personalmente ho vissuto. Il tema della Protezione Civile è diventato, come dicevo, un po' il perno attorno al quale si è ormai concentrata la vita evidentemente non solo istituzionale, ma di tutta la popolazione dei sardi, motivo per il quale, dietro la richiesta del Presidente della prima Commissione, questa minoranza non poteva che accogliere un invito così importante, che era quello di poter dare risposte su un provvedimento e su una direzione che è di vitale importanza per tutte le nostre comunità, per la comunità della Sardegna e più in generale della nazione. Pertanto, la testimonianza che di fronte ai temi importanti, di fronte alle scelte strategiche si riesca a fare squadra anche di fronte a posizioni diverse rappresenta l'approccio che il sottoscritto e il nostro Gruppo intende portare avanti nei lavori che veramente riguardano il destino della Sardegna, e così stamattina come richiamava prima nella relazione di introduzione alla legge l'unanimità, che appunto rappresenta la volontà della Commissione stamattina e poi credo dell'Assemblea legislativa di evidenziare e quindi di mettere al primo punto quello che è il reale interesse dei sardi, quella che è la tutela dell'incolumità, quello che è più in generale il tema della Protezione Civile. Tema che è particolarmente importante, che unisce nell'ambito di questa esperienza così tragica di un anno, di dodici mesi, stanno diventando quasi tredici, di esperienza così radicale che unisce il tema della Protezione Civile col tema della sanità, col tema della tutela delle nostre comunità e, approfittando della presenza dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, dell'Assessore della sanità, la testimonianza che si è voluta dare è quella che veramente bisogna lavorare con grande determinazione e convergenza di intenti rispetto a quelli che sono i temi, questo è un po' il senso della votazione anche di stamattina e della disponibilità su un provvedimento che appunto trascende evidentemente le posizioni politiche. Su questo io sarò molto breve nel ricollegarmi ad alcuni pensieri che sono stati espressi dai colleghi precedentemente, che voglio enfatizzare da un punto di vista anche sociale, sociale inteso come riportare in quest'Aula quelle che sono le esperienze tragiche che nelle comunità e soprattutto nelle piccole comunità viviamo. Quando si tratta di intervenire su ambiti che consentono grazie all'immediatezza, che è propria dell'eccezionalità, della straordinarietà degli interventi in materia di Protezione Civile, e si riesce a portare solidarietà, serenità, senso di tutela nelle nostre comunità, credo che questo sia il modo più importante attraverso il quale far sentire la presenza delle istituzioni, che è quello che in tutti questi mesi abbiamo provato a fare, quello che le comunità locali hanno provato a fare, quello che i sindaci fanno ogni giorno nel sacrificarsi anche, lo dico, sostituendosi talvolta al sistema sanitario, non perché ci siano le condizioni dal punto di vista professionale, ma perché dal punto di vista organizzativo, questo lo abbiamo detto più volte, talvolta evidentemente il fare squadra, il ricoprire delle posizioni organizzative di un determinato tipo nel gestire le emergenze diventa il modo attraverso il quale salvare le nostre comunità. Sulla porzione di provvedimento richiamato riguardante appunto il prossimo periodo, l'imminente periodo delle festività pasquali, la valutazione è sempre una valutazione che emerge un po' dalle differenti opinioni che anche la comunità e le comunità hanno, cioè quella di pensare che l'apertura totale, il fatto che la Sardegna isola felice perché dal colore bianco possa essere il luogo nel quale approdare, si scontra attraverso due opinioni e due posizioni talvolta diverse, quella che dice che il senso dell'accoglienza, il senso dell'ospitalità, la necessità delle relazioni anche economiche che derivano dai flussi turistici, laddove di flussi turistici trattasi, si scontra dicevo con il senso di tutela, il senso di protezione e la necessità di avere garanzie rispetto al fatto che non si ripiombi in quella tragicità degli eventi post estivi dell'anno scorso quando molte comunità furono travolte da un'ondata impensata e incontrollata in seguito alla quale si sono determinate molte morti. Questo credo che sia il punto principale attorno al quale sviluppare il ragionamento. Il tema sicuramente della possibilità che si è paventata in questo periodo dell'ondata di movimenti, pur in contrapposizione con le previsioni del DPCM verso le seconde case in zona bianca, impone una riflessione molto attenta e soprattutto rapida, come veniva richiamato prima, non è sicuramente quello di immaginare di fare la guerra a coloro che decidono di venire in Sardegna. Ma io credo che il senso di responsabilità, quel richiamo fondamentale al tema della Protezione Civile, della protezione delle nostre comunità, debba essere messo al primo punto, debba essere in cima. Perché, guardate, ci sono comunità che hanno sofferto talmente tanto e continuano a soffrire talmente tanto che vedono sacrificate anche le loro peculiarità, la dimensione basilare delle relazioni sociali che caratterizzano ad esempio i periodi pasquali, in molte comunità della nostra isola cancellano completamente la dimensione sociale e noi costringiamo le comunità a privarsi di quell'aspetto, quando invece poi dall'altra parte capita che si vedono movimenti di persone che evidentemente vengono ad abitare nelle comunità dove comunque loro hanno le cosiddette seconde case, però nello stesso tempo non ci si rende conto che si feriscono delle altre persone, si feriscono nella misura in cui vi �� una sorta di senso di disequilibrio tra il sacrificio che viene chiesto a una persona e invece quello che portano avanti gli altri. E soprattutto questo diventa ancora più forte perché nelle comunità, nei piccoli paesi, nelle città, il senso dell'assenza di controllo diventa un ulteriore schiaffo a coloro che invece fanno della privazione e del rispetto delle regole una delle modalità attraverso le quali tutelarsi per, appunto, le prescrizioni previste. E allora io credo che il ragionamento molto importante sia quello da fare attorno al senso di questo periodo e alla possibilità di evitare soprattutto quello che è accaduto l'anno scorso, dove con l'idea che fossimo ormai in una condizione di miglioramento, tanto quasi da voler dimenticare questo terribile pandemia, in realtà non ci troviamo nei prossima i mesi - maggio, giugno - a dover di nuovo lottare nelle nostre comunità contro nuove ondate di contagi, che sarebbero oltremodo deleteri rispetto alla decimazione di persone che, per una serie di ragioni, o si sono trovate contagiate dal virus o, in diversi casi sicuramente peggiori, purtroppo non hanno visto il rientro a casa. L'invito su temi così importanti è quello veramente di concentrare massimamente le energie e quindi di evitare che si perda tempo rispetto a provvedimenti che possono avere una valenza secondaria e che invece si debba puntare proprio sulla tutela e sul rispetto delle comunità della Sardegna. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente, e buonasera a tutte e a tutti i colleghi. Io inizierei riportando indietro le lancette dell'orologio, perché tutti noi, voi siete in prevalenza uomini quindi ricorderete benissimo il 25 maggio del 2005 quando a Istanbul ci fu la finale della Champions League, Milan-Liverpool o Liverpool-Milan; il Milan vinceva 3 a 0, poi, al secondo tempo, abbassò la guardia e arrivò il pareggio del Liverpool che poi, ognuno di noi ricorda bene, fu una sconfitta per il Milan. Ecco, io non vorrei che la Sardegna oggi perché in zona bianca abbassi la guardia, come si dice in gergo calcistico, perch�� stamattina ho partecipato alla Commissione sanità, non è la mia Commissione ma ho partecipato, ho ascoltato, e ho visto molta superficialità, molta superficialità nel rispondere alle varie domande che sono state poste e nel considerare il periodo storico che stiamo vivendo anche in funzione degli errori che sono stati fatti in passato, che sono stati fatti anche perché magari non si conosceva realmente lo sviluppo che questo virus poteva portare, e perché forse pensavamo anche che il peggio fosse già passato, ecco, noi adesso non possiamo permetterci di continuare a pensare di essere usciti da una situazione che è comunque sempre sul filo, e mi sembra che ci siano diverse problematiche da superare. Ovviamente capisco i problemi organizzativi e anche i problemi che l'Assessore, il suo Assessorato e l'ATS devono gestire ma, secondo me, continuare a fare lo scaricabarile di responsabilità non porta a nulla di buono, anche perché le cittadine e i cittadini, le imprese e tutto il settore produttivo è in forte crisi, in forte difficoltà, è stanco è, in qualche maniera, esausto, e rischiare di non prendere decisioni, anche pesanti delle volte, diventa un problema. C'è un'assenza di comunicazione, io penso che in un momento importante come questo la comunicazione e i passaggi anche dal punto di vista mediatico devono essere chiari per i nostri cittadini, far comprendere che la campagna vaccinale è l'unica arma che noi abbiamo per poter uscire definitivamente da questo problema, e dobbiamo provare davvero a mettere in campo, come ha detto l'onorevole Loi, tutte le risorse, le energie che abbiamo a disposizione, e non perdere del tempo come sta accadendo in questo ultimo periodo. L'accelerazione che si dovrebbe dare, legata chiaramente anche a una comunicazione giusta, potrebbero davvero portare anche i nostri grandi anziani, che sono in grossa difficoltà, a capire come e quando devono recarsi per effettuare questi vaccini; i grandi anziani sono non tutti accompagnati dai propri figli, non tutti accompagnati da qualcuno che possa dargli supporto, ma possono essere anche delle persone sole, e non è pensabile che noi lasciamo indietro qualcuno. Questa battaglia si vince tutti insieme, soprattutto in questo momento dando spalla e dando forza a chi è più debole di noi. Io questo non lo sto vedendo e mi dispiace tantissimo, come non sto vedendo una comunicazione efficace, un sistema capace di garantire anche la semplice iscrizione all'interno dei vari portali, che non si capisce per quale motivo vanno in crash un minuto sì e l'altro pure, perché questo problema lo sta vivendo anche il personale scolastico, e questo chiaramente sappiamo bene che non può continuare così e non può funzionare così, anche perché sono le persone che stanno in prima fila, le persone che devono supportare sulle loro spalle il nostro futuro, che sono i nostri ragazzi e i nostri giovani, e non mi sembra il caso di trattarli in questa maniera. E poi volevo sottolineare quanto hanno già espresso i miei compagni di Gruppo, ovvero la questione dei controlli nei porti e negli aeroporti. L'abbiamo già vissuto e penso che se non si hanno le capacità e le risorse per garantire questi controlli in maniera tempestiva, sensata e con un criterio logico, si adottino anche eventualmente misure estreme, perché non possiamo permetterci di avere dei controlli molto superficiali, anzi, mi giungono notizie da parte di alcune persone che i controlli non ci sono proprio e, comunque, se ci sono, sono molto scadenti; non possiamo assolutamente permettercelo e spero che l'Assessore e il presidente Solinas si prendono in carico questo onere, perché è davvero importante per salvaguardare la nostra campagna vaccinale, per consentire alla nostra economia interna di poter riprendere a camminare e, soprattutto, per respirare quell'aria di normalità che stiamo un po' respirando, ma che dobbiamo ancora provare a completare. Termino e chiudo dicendo che la pandemia non si combatte a parole, smettiamola di lanciare messaggi distorti che possono essere davvero male interpretati e creano ancora più rabbia tra le persone che sono, ripeto, in forte difficoltà, e cerchiamo di potenziare subito chiaramente i controlli nei porti e negli aeroporti, rendere obbligatori i test molecolari, attivare un tracciamento efficace, insieme ad un piano vaccinale più efficiente e tempestivo. Infine, è fondamentale continuare a ripeterlo e comunicare che bisogna far rispettare le regole base; l'uso delle mascherine e il distanziamento fisico. Grazie.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo). Molto velocemente, non vorrei che passasse un messaggio assolutamente distorto che non accetto assolutamente. Si è parlato dei lavori in Commissione sanità di stamattina in generale fatti con superficialità; tutti abbiamo la nostra sensibilità e stiamo lavorando assolutamente per cercare di dare risposte tangibili e concrete ai gravi problemi che si sono susseguiti in seguito a questa pandemia, non accetto assolutamente questi apprezzamenti e queste dichiarazioni, perché di superficiale io non ho mai fatto niente in Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Volevo semplicemente fare sull'ordine dei lavori un ragionamento alla luce delle cose dette dalla collega, per informare comunque l'Aula che stavamo facendo un ragionamento a 360 gradi anche con le opposizioni e riteniamo, se l'Aula poi sarà d'accordo, di uscire anche con un documento, speriamo che sia un documento unanime, nel senso non di crocifiggere nessuno, però comunque mettiamola nella preoccupazione non soltanto nostra, ma dico dell'intero popolo sardo, per quanto riguarda quello che sta succedendo, che noi non abbiamo prove per poter certificare che tante persone che arrivano da regioni e anche regioni rosse non ci siano dei controlli nei porti e negli aeroporti. Quello che doveva essere fatto è stato fatto da parte del Presidente, perché quando viene fatta un'ordinanza, quando un Sindaco fa un'ordinanza, un Presidente della Regione fa un'ordinanza, è naturale, né il Sindaco, né il Presidente della Regione si trasforma da carabiniere per andare ad impedire oppure materialmente o fisicamente dire: "Tu non puoi fare." L'ordinanza va mandata agli organi di competenza che devono far rispettare quelle che sono le ordinanze. A noi risulta che mentre alcuni controlli stanno funzionando bene, ci risulta invece che ci sia un po', io non dico, non uso il termine di lassismo o menefreghismo, però l'idea sarebbe quella di invitare senza polemizzare il Governo nazionale, di venire anche incontro a quelle che sono diciamo le nostre preoccupazioni, nel senso che loro ci dovrebbero aiutare a fare tutti quei controlli che noi non possiamo imporre in una Regione dove uno deve prendere un aereo, deve prendere una nave, cioè l'ordinanza del presidente Solinas vale in terra sarda, ma non vale nell'aeroporto di Milano, per capirci. Se c'è una collaborazione anche da parte del Governo in questa direzione noi vorremmo andare, dove veramente visto che questa zona bianca io credo ce la siamo guadagnata e sudata con sacrifici fatti dal popolo sardo e non dalla classe politica, noi abbiamo fatto il nostro pezzettino, il popolo sardo, vorremmo provare a tenercela questa zona bianca, per poterci tenere questa zona bianca abbiamo necessità di essere supportati. In che modo? Possiamo nel nostro piccolo dire: siamo preoccupati, aiutateci. Come ci potete aiutare? Aiutateci anche voi a fare tutti quei controlli che sono necessari, tutti, cioè visto che abbiamo anche appreso che l'ordinanza che a suo tempo venne fatta dal presidente Solinas non era illegittima, quella di poter chiedere, oggi a maggior ragione possiamo dire: "Bene, facciamo rispettare, chi deve venire in Sardegna ben venga che venga in Sardegna, però signori miei, mi devi presentare un certificato di avvenuto tampone e quindi sei negativo, oppure hai fatto il vaccino." Credo che non stiamo dicendo nulla di più di quello che stiamo dicendo e stiamo leggendo in tutti questi giorni. Quindi un invito al Governo di dire: "Noi ci siamo, in che modo possiamo collaborare meglio?" Aiutateci, ecco, è un grido per dire che abbiamo bisogno d'aiuto, perché questo che noi abbiamo guadagnato lo vorremmo tenere, per poterlo tenere abbiamo bisogno anche di voi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Per dire che condivido le preoccupazioni espresse dall'onorevole Mula, credo che sia per lo meno anomalo che sia possibile da una zona rossa in lockdown completo dove non si può di fatto uscire dal proprio condominio, che sia possibile spostarsi impunemente da una regione ad un'altra, addirittura da una zona rossa ad una zona bianca. E quindi condivido la richiesta di collaborazione da parte del Governo centrale per i controlli in uscita da quelle regioni e anche un potenziamento dei controlli che già si stanno sviluppando qua nella nostra Isola, per cui ovviamente siamo disponibili a ragionare per un ordine del giorno comune sul tema.

Discussione generale del disegno di legge: "Modifiche alla legge regionale 9 marzo 2020, n.9 (Disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza relativa al rischio connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili)"(152/A)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SATTA GIOVANNI ANTONIO

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Questo disegno di legge con pochi articoli ha il suo cuore, il suo fulcro, all'articolo 3 comma 1 lettera b), dove noi proroghiamo per non più di ulteriori 12 mesi lo stato di emergenza. Allora, sicuramente un anno fa la legge del 9 marzo 2020, adesso non ricordo bene quale fosse la seduta, un anno fa nessuno di noi pensava di potersi ritrovare dopo un anno a dover approvare una legge che prorogasse per ulteriori dodici mesi lo stato d'emergenza, sembrava impossibile allora, invece purtroppo è una realtà. E allo stesso tempo però, purtroppo è una necessità, quindi bene hanno fatto i Capigruppo della minoranza a dare la possibilità appunto che si procedesse celermente, si potesse arrivare in Aula per approvare questo disegno di legge. A marzo del 2020 ricordo bene il panico che tanti di noi, io direi ognuno di noi aveva, rispetto all'esodo che accadeva in quelle settimane, in quei giorni, in quelle ore, ricordiamo bene quelle immagini della stazione centrale di Milano, ma sono simboliche e valgono anche per altre zone, non era solo Milano interessata, l'esodo di persone che cercavano di raggiungere seconde case e quant'altro in zone dove sarebbe stato più comodo, probabilmente più agile, più facile, se di facilità si possa parlare, più facile stare in quarantena. Ora la preoccupazione, sono intervenuti diversi colleghi, da ultimo il mio Capogruppo, condivido ogni singola parola, la preoccupazione c'era ed era tanta nel 2020, è tanta anche ora, ed è tanta soprattutto perché mentre a marzo del 2020 arrivare dalle zone rosse significava arrivare in una zona rossa, adesso arrivare dalle zone rosse o arancioni significa arrivare in una zona bianca, parecchi potrebbero pensare che la zona bianca significa un liberi tutti, immaginatevi che ci sono persone, sappiamo che ci sono persone appunto che verranno qua e da diversi mesi, probabilmente dall'estate, se non ricordo male, non vanno a cena in ristorante, non vanno a cena fuori la sera. Immaginiamoci cosa potrebbe accadere rispetto a tutti quei freni che ci sono stati nei comportamenti di questi mesi e che invece non ci sarebbero nella zona bianca dove si può fare tutto. Allora, con attenzione, fermezza, calma, equilibrio, dobbiamo stare attenti a non alimentare il panico che comunque c'è, però non possiamo voltarci dall'altra parte sicuramente, dobbiamo stare bene attenti e io sono ben felice che se ne parli in questa Aula e si decida di lavorare assieme anche, se appunto così sarà e spero così possa essere per contribuire anche da parte nostra ad elaborare un documento che ci consenta di dare delle indicazioni precise. Tra l'altro la disposizione rispetto alla quale dalle zone rosse e arancioni si può andare nelle seconde case in zona bianca non sono come è stato detto contenute direttamente ed esplicitamente nel decreto legge, ma sono contenute nelle FAQ. Quindi chiariamo bene se così deve essere e se così dovesse essere a quel punto valutiamo bene anche quali provvedimenti assumere, soprattutto perché io sono molto preoccupato e vale per la vaccinazione, e vale anche per il modo col quale stiamo affrontando e siamo preparati a questi arrivi, alla confusione che esiste anche all'interno della sanità sarda anche rispetto ai vertici della sanità sarda fra l'Assessorato e l'ATS. È evidente, è sotto gli occhi di tutti, non vogliamo nemmeno affondare troppo il colpo, però se questa condizione poi determina rischi per l'incolumità delle persone, sardi in primis e di coloro che arrivano, allora ci preoccupiamo molto di più e soprattutto non solo con riferimento ai vaccini, ovviamente, anzi io metterei in cima il problema dei vaccini visto che siamo purtroppo in coda rispetto al resto d'Italia, ma anche rispetto a come ci stiamo preparando agli arrivi. Allora, qualche settimana fa il commissario straordinario dell'ATS diceva che è andato personalmente nei vari porti della Sardegna e ha organizzato la macchina per gli arrivi e stava funzionando benino perché stavano arrivando poche persone. Con questo esodo che sta solo iniziando, sarà molto di pi�� nei prossimi giorni, ecco, mi pare proprio ieri, il commissario straordinario dell'ATS ha detto che se non si fanno i controlli alla partenza noi all'arrivo noi siamo pronti. Ecco io non ho partecipato stamattina alla seduta della Commissione, ma mi pare che l'Assessore abbia detto altre cose. Decidetevi! Parlate con un'unica voce. Poi noi siamo qua pronti a collaborare, ma parlate con un'unica voce, anzi direi parlatevi, parlate fra voi, e parlate fra voi anche rispetto al programma dei prossimi giorni e settimane dei lavori di quest'Aula, perché non è possibile che quest'Aula continui a non lavorare così. Le Povincie possono aspettare? È vero, però da quei provvedimenti ci sono anche attese anche rispetto alle norme intruse che avete voluto inserire con degli emendamenti.

Ecco, due su tutti, concessioni balneari e data delle elezioni. Sono due provvedimenti, è un vizietto che dovete togliervi, due provvedimenti che tranquillamente possano essere adottati con delibera di Giunta e non capisco perché debbano essere adottati con legge, che peraltro sta slittando. Ecco, uno è già stato adottato con delibera di Giunta rispetto ai commissariamenti e raccontate ai balneari che erano qua sotto, e qualcuno in tribuna fino a poco fa, raccontate ai balneari che invece è necessaria questa legge per poter procedere ad accontentare le loro richieste sulle proroghe. Avete promesso il commissariamento di quei Comuni che sarebbero i cosiddetti ribelli. Fatelo! C'è una delibera, non cliccabile, la numero 7/13 del 26 febbraio 2021, rendetela cliccabile, e non togliete scuse, non inventatevi norme assurde che stravolgono il sistema istituzionale, costituzionale e statutario della nostra Isola. Non inventatevi niente!

E ugualmente rispetto alla data delle elezioni, che bisogno c'è di attendere una legge sulle Province che non arriva mai per stabilire che ci si adegua alla legge nazionale. Forse state ancora discutendo, ma prima che iniziaste la discussione l'assessore Sanna a precisa richiesta, così come a precisa richiesta annuiva sulla questione dei commissariamenti, invece a precisa richiesta è intervenuto, richiesta del collega Agus, è intervenuto a dire che le elezioni si terrebbero a ottobre. Fate la delibera di Giunta e non aspettiamo un'assurda disposizione per legge che è superflua, non è necessaria, perché è sufficiente una delibera di Giunta che prende atto della decisione del Governo.

Ecco, mi sembra così semplice che ribadirlo diventa davvero difficoltoso.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Meloni.

Comunico all'Aula che la seduta della Commissione III, già convocata per giovedì 18 marzo alle ore 10, è anticipata a domani, mercoledì 17 marzo, alle ore 12.

È iscritta a parlare la consigliera Desiré Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Presidente, bene, oggi siamo qua per prorogare lo stato d'emergenza per la Sardegna e siamo tutti uniti in questo intento, prorogare lo stato di emergenza. Sono anche molto felice di vedere presente l'Assessore al turismo, sono anche molto felice di vedere presente l'Assessore alla sanità e sono felicissima di vedere presente anche l'assessore Biancareddu. Ed è proprio con loro che cerco di dialogare in mancanza. ma ormai è prassi consolidata, del Presidente della Regione Sardegna, che insomma in quest'Aula non si vede quasi mai. Però in sua assenza devo ammetterlo c'è sempre presente la Vicepresidente Alessandra Zedda, alla quale posso riconoscere la presenza quasi pressoché costante. Detto questo noi andiamo a prorogare uno stato di emergenza, è ben noto che la pandemia non è passata, lo dice la parola stessa, "stato di emergenza", per cui la Sardegna non è ancora uscita dalla pandemia e dallo stato di emergenza, e come del resto ovviamente tutta l'Italia. Però ci dobbiamo prendere un merito, e non come Consiglieri regionali o come classe politica, ma proprio come popolazione. I sardi sono stati talmente bravi e talmente ligi al dovere e alle regole, hanno rispettato le regole che finalmente noi siamo in zona bianca. Che cosa significa e che cosa ha significato essere in zona bianca? Essere in zona bianca ha significato poter dare nuovamente la possibilità ai ristoratori di lavorare, essere in zona bianca ha significato poter dare ai baristi la possibilità di rimanere più aperti e quindi di lavorare di più, essere in zona bianca ci ha dato e ci ha regalato, perché lo consideriamo oggi come un regalo, avere più libertà sempre nel rispetto delle regole. E allora contestualmente noi ci saremmo aspettati una campagna vaccinale molto più veloce, molto più attiva, e giustamente l'Assessore in Commissione afferma che non è solo un discorso che dipende dalla Regione ma dipende anche dal Governo. Poi in questo momento ci sono anche delle case farmaceutiche che hanno bloccato la produzione di vaccini, per cui per il momento siamo fermi. Però vede, Assessore, io questo discorso l'ho intrapreso tante volte con lei, ci sono anche delle realtà come ad esempio quella dove io abito, che mi vede spesso andare negli ospedali Sassaresi, dove mi raccontano che ad esempio l'Azienda ospedaliera universitaria ha disposizione dei vaccini, però non avendo un accordo con l'ATS questi vaccini sono fermi, per cui si ritrova ad avere personale fermo, bloccato, vaccini fermi, bloccati, per la mancanza di un mero accordo tra l'ATS e l'AU di Sassari. E questo credo Assessore, l'ho perso, forse si è spostato, Assessore, credo che questo sia assolutamente un problema burocratico, perché se ci sono i vaccini, e se c'�� il personale per poter vaccinare, procediamo! Ma detto questo, Assessore, io l'ho chiamata tantissime volte per porle dei problemi e dei quesiti, e le ho chiesto, adesso stiamo vaccinando gli anziani, gli over 80, con una grandissima difficolt��, però ci sono anche una categoria di persone che veramente hanno necessità, più di altre, di ricevere il vaccino, che sono le persone fragili. E chi sono le persone fragili? Sono gli immunodepressi, sono i diabetici, sono i malati oncologici, sono persone che stanno aspettando e che non si possono permettere il lusso di ammalarsi, non se lo possono permettere. E allora, Assessore, le ho chiesto tante volte, faccia in modo che questa categoria non rientri, perché lei ha la possibilità di farlo, di deciderlo, non rientri nella seconda fase, ma comunque lo faccia rientrare ancora nella prima fase, cioè contestualmente agli over 80. Perché i vaccini, io parlo del mio territorio, e ne sono pienamente consapevole e a conoscenza, ci sono! Detto questo, noi siamo in zona bianca, eppure, ne ho parlato poco fa con l'assessore Biancareddu, le palestre rimangono chiuse, le piscine rimangono chiuse, le scuole di danza rimangono chiuse. Stiamo parlando di decine, di migliaia di persone che sono un anno chiuse, che non aspettavano altro che vedere la Sardegna in zona bianca, e che quando è stata proclamata la Sardegna in zona bianca hanno esultato, erano felicissimi, perché pensavano di poter riprendere a lavorare, riprendere finalmente a guadagnarsi il pane quotidiano. E allora noi siamo zona bianca, questa è la terza settimana che siamo zona bianca, e in tre settimane la Giunta, il Presidente è sparito, è silente, non parla, è muto! Quindi le palestre continuano a essere chiuse, le scuole di danza continuano a essere chiuse, le piscine continuano a essere chiuse, ma chi se ne frega! Chi se ne frega, se non fosse che dietro ci sono migliaia di persone che stanno morendo di fame, da un anno! Poi arriva il problema delle seconde case, l'ordinanza nazionale che prevede dalle zone rosse di poter venire nella così amata e ambita regione Sardegna, zona bianca, e il Presidente che emette un'ordinanza, e ovviamente comunicati stampa, articoli su tutti i giornali: la Sardegna finalmente zona bianca, le persone possono venire, ad una condizione, che si eseguano i tamponi, o prima, o quando arrivano, o cinque giorni dopo. E io, quando ho saputo una cosa del genere, ho detto: bene, quando l'aveva proposto a marzo era impossibile da applicare perché non c'erano i reagenti e non c'erano i tamponi, adesso invece c'è la possibilità di metterlo in pratica, benissimo proseguiamo con i tamponi. C'è un piccolo particolare, non c'è il controllo. E poi mi sento dire giustamente dal collega, "il Presidente emette l'ordinanza, poi ci sono i Carabinieri e le forze dell'ordine che eseguono", ma lei caro collega sa perfettamente che non esistono solo le forze dell'ordine, uno può anche rivolgersi, non so, ai Barraccelli, faccio un esempio, io posso pensare che si può anche prendere un accordo con l'Esercito, però se emetto un'ordinanza dove dò la possibilità di venire in Sardegna per le seconde case, debbo obbligatoriamente mettere in atto tutto un sistema per verificare e per controllare. Quindi, nel momento in cui io dico "bene, possono venire, facciamo il tampone" e poi, nel momento in cui facciamo il tampone, non c'è nessuno che controlla; su dieci persone che arrivano, tre fanno il tampone e sette positive se ne vanno anche al bar e non c'è nessuno che li registri e li controlli, evidentemente c'è qualche problema alla base! E allora, nel momento in cui io rendo obbligatorio il tampone per l'ingresso in Sardegna, devo anche fare in modo che ci sia tutta l'attività di verifica e di controllo.

Detto questo, abbiamo prorogato la lo stato di emergenza, oggi purtroppo ci è toccato fare anche questo; in questi mesi abbiamo visto tante persone che sono rimaste senza lavoro, in questi mesi abbiamo visto tante persone disperate e io non credo che ci sia nessun consigliere regionale oggi presente qui che non abbia ricevuto richieste di aiuto da parte di qualche concittadino, non ci credo perché io non faccio altro che ricevere messaggi, e come me credo tutti! E allora vede, caro collega, voi avete venduto a luglio una legge di sostegno alle imprese, agli operatori turistici, avete venduto una legge a chi lavorava nel settore delle palestre, delle piscine, delle scuole, ci avete portato in quest'Aula con la massima urgenza, noi vi abbiamo aiutato a portare quella legge, quella legge è arrivata a luglio del 2020, oggi è il 16 marzo 2021: andate a chiedere a qualcuno di loro se hanno ricevuto qualcosa, e poi parliamo di stato di emergenza, non hanno ricevuto un euro e solo questo è vergognoso!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha facoltà di parlare per la Giunta l'Assessore della difesa dell'ambiente.

LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Grazie Presidente, grazie alle onorevoliconsigliere agli onorevoli consiglieri per l'opportunità che oggi viene data alla Giunta regionale di poter discutere su un suo DL che prova, da una parte a recepire alcuni contributi che ci sono arrivati dallo Stato rispetto alla legge regionale 9 del 2020, e d'altra parte per la possibilità che ci viene data di inserire ulteriori accorgimenti che negli emendamenti che avete discusso stamattina in prima Commissione hanno trovato accoglimento. Quindi grazie al presidente Saiu e ai componenti della prima Commissione, ai signori Capigruppo per la possibilità che oggi ci viene data di non perdere l'occasione di mantenere in campo quel sistema regionale di Protezione Civile che in questi dodici mesi è stato straordinariamente importante per il servizio reso a sostegno del Sistema sanitario regionale. La Direzione generale della Protezione Civile, gli uffici territoriali, i 6000 e oltre volontari che sono dislocati su tutto il territorio regionale hanno partecipato, con spiccato senso del dovere e voglia di essere utili al prossimo, a tutta la fase emergenziale. Un anno fa, in questo stesso mese, questo Consiglio regionale provava a dare alla Regione Sardegna uno strumento legislativo che ci consentisse di essere immediatamente operativi, che ci consentisse di sburocratizzare le procedure a servizio e a sostegno della fase pandemica, e tutto questo è stato fatto anche con il reclutamento delle 65 unità di personale che ormai hanno iniziato a lavorare nei nostri uffici. Quindi oggi chiediamo di avere ulteriori 12 mesi di proroga dello stato di emergenza regionale: speriamo che non servono, io questo lo dico chiaramente, speriamo che non servano, però li vogliamo inserire come previsione normativa per adeguarci, laddove vi fosse la necessità, a quelle che sono le ulteriori proroghe che a livello nazionale dovessero esserci sullo stato di emergenza.

Il sistema regionale di Protezione Civile, come quello nazionale, è tutt'oggi in campo per l'importante fase vaccinale che stiamo affrontando nella regione Sardegna, è stato così utile questo sistema nella dislocazione delle 75 tensostrutture su altrettanti presìdi ospedalieri e sanitari presenti in Sardegna, è stato così quando il Corpo forestale, anche a seguito di precisa disposizione all'interno delle ordinanze del Presidente della Regione, ha partecipato alle fasi di controllo sui DPCM e sulle stesse ordinanze, è stato così quando l'Agenzia regionale Forestas, che ha all'interno dei suoi compiti istituzionali le attività di Protezione Civile, è stata utilizzata quale braccio operativo importante per la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale anche in questo caso su tutti i 377 Comuni della Sardegna. Non posso dimenticare che questo tipo di sforzo e di contributo è arrivato anche qualche settimana fa quando la Regione ha deciso di distribuire ai 377 Comuni della Sardegna circa 12 milioni di mascherine chirurgiche e diversi quantitativi di gel igienizzante, lo abbiamo fatto per essere ancora una volta a sostegno delle comunità soprattutto nei doveri e nei compiti di garantire servizi pubblici essenziali, come quelli agli anziani, alle comunità protette, alla attività sociali. Ecco, questa ulteriore proroga di 12 mesi vogliamo che sia niente di meno di quello che è stato in questi dodici mesi passati. Ho sentito qualche preoccupazione che mi è arrivata rispetto a questa notizia, quindi ci tengo a rasserenare tutti coloro che pensano che si tratti di una previsione che possa portarci di nuovo a una chiusura totale delle attività dell'Isola: non è così, non dipende dallo stato di emergenza regionale un possibile e improbabile, speriamo, lockdown, questo vuole essere solo lo strumento per, come dicevo prima, garantire maggiore funzionalità a tutte quelle funzioni che abbiamo già svolto nei mesi passati e che proveremo a mettere in campo anche in questa fase in cui siamo impegnati a sostegno della sanità regionale, soprattutto per quanto concerne la campagna vaccinale. Vi è poi stata posta all'attenzione un'ulteriore necessità da inserire nel testo normativo, quindi per dovere di correttezza nei confronti dell'Aula e dei signori Capigruppo chiedo, gentilmente prima di passare alla votazione sul passaggio agli articoli, di poter avere qualche minuto di sospensione per potermi confrontare con l'Aula e rappresentare questa nuova esigenza che la Direzione generale del personale della Protezione Civile mi hanno poc'anzi rappresentato, grazie.

PRESIDENTE. Grazie Assessore, sulla richiesta dell'Assessore sospendo i lavori per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 24, viene ripresa alle ore 18 e 48.)

Riprendiamo i lavori, prego ai Consiglieri di prendere posto, grazie. Possiamo iniziare? Chiedo ai Consiglieri di prendere posto, cos�� come gli Assessori, grazie.

Allora riprendiamo i lavori; possiamo passare quindi alla votazione per il passaggio all'esame degli articoli.

Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4. All'articolo è stato presentato un emendamento.

Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Pierluigi Saiu, relatore.

SAIU PIERLUIGI (LEGA), relatore di maggioranza. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.

LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Conforme alla Commissione.

PRESIDENTE. Presentato dalla Giunta.

È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io chiederei alla Giunta, all'Assessore se pu�� illustrare l'emendamento, per capire di cosa stiamo parlando. Se sono le 65 unità che già avevano risposto alla mobilità presso la Protezione Civile o sono altre mobilità che in qualche modo vanno a coprire altri ruoli perché necessari presso la Protezione Civile. Se quindi può essere illustrato da parte della Giunta.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Assessore della difesa dell'ambiente.

LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Allora come ho avuto modo di chiarire in sede di Conferenza dei Capigruppo non si tratta di ulteriori unità di personale che devono essere portate all'interno della Protezione Civile. Con questo emendamento vogliamo mettere al sicuro quelle strutture che già svolgono attività di Protezione Civile e sono importanti per la sicurezza e la pubblica incolumità delle persone. Quindi all'interno della delibera di Giunta regionale che fece seguito alla legge 9 del 2020 noi abbiamo già inserito questo tipo di parametri, ma naturalmente la copertura normativa ci consente di avere maggiore sicurezza per evitare che vi sia una migrazione da strutture, come abbiamo scritto qui nella relazione, SORI, SOPU e 1515 e settore meteo del CFD, affinché queste figure continuino a rimanere lì per garantire i servizi essenziali di cui già oggi si ha la contezza e l'importanza all'interno soprattutto del sistema di allerta di Protezione Civile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Il chiarimento non ha dipanato le questioni legate ai dubbi. Cioè noi stiamo dicendo, Assessore, che da oggi coloro che hanno fatto mobilità a suo tempo, provenienti da SORI, SOUP e numero 1515, devono ritornare nei luoghi di appartenenza? Allora non si capisce. Scusi, se sono già arrivate delle persone - sessantacinque, giusto? - io immagino che voi ce l'abbiate chiaro in mente, è scritto male, se ci sono già sessantacinque persone che sono arrivate in mobilità non dalle sedi operative regionali o dal settore meteo, dovreste usare la terminologia al passato. Scritto così sembra che si debba avviare a breve una nuova procedura, state vietando la mobilità a coloro che già sono andati in mobilità? Basta leggerlo per capire. A me non interessa la relazione, perché la relazione non interessa, interessa l'articolo, la relazione è la relazione, sono le intenzioni, se poi l'emendamento è scritto in modo diverso rispetto alla relazione pesa l'emendamento non la relazione, cioè io volevo fare una cosa, ma ho fatto tutt'altro. L'articolo 5, comma 3, della legge regionale 9 marzo 2020 numero 9 si interpreta, la legge all'epoca, nel senso che "la procedura straordinaria di mobilità per l'acquisizione e l'immissione nel ruolo unico dell'amministrazione regionale di 65 unità di personale, destinate alla direzione generale della Protezione Civile nelle sue articolazioni territoriali, oltre quelle già presenti in posizione di comando o di fuori ruolo, è finalizzata a garantire la gestione dell'emergenza relativo al rischio sanitario e il funzionamento della sala operativa regionale del Centro funzionale decentrato e della colonna mobile regionale indispensabile per la salvaguardia della pubblica incolumità e il supporto agli enti locali". È pertanto escluso, all'epoca, è pertanto escluso dalla procedura di mobilità il personale del sistema Regione impiegato in attività di altri centri. Li avete esclusi già a suo tempo, è una conferma di un'esclusione fatta a suo tempo, sennò sembra una nuova procedura straordinaria di acquisizione di personale. Chiariamoci, stiamo reiterando uno stato d'emergenza, giusto, con una scadenza? Nella proroga di uno stato di emergenza ci potrebbe essere l'intenzione di un ulteriore ausilio di personale in emergenza ulteriore che viene prorogato. Si scriva che è per il personale che già ha partecipato a quella manifestazione, altrimenti scritto così sembra e da ad intendere che ci sia una nuova procedura e verranno esclusi coloro che appartengono a sedi operative, eccetera, eccetera. Se questa è un'interpretazione dell'epoca, altrimenti sembra una possibilità nuova se non è scritto in modo esplicito. Grazie.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 5, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 6.

Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 6, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 7.

Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 7, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Per quanto riguarda il voto finale, se siete disponibili lo facciamo utilizzando la nuova… così facciamo una prova. Allora bisogna farlo per chiamata.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. Semplicemente per una richiesta, siccome è stato distribuito l'ordine del giorno, che adesso dobbiamo anche vedere se verrà condiviso e quant'altro alla luce delle cose che ci siamo detti prima, chiederei, siccome stavano sollecitando affinché potesse essere depositato, se ci date qualche minuto in modo che ci mettiate nelle condizioni… così ci da anche il tempo di poterlo verificare e capire se ci sono integrazioni o quant'altro.

PRESIDENTE. Non è a disposizione l'ordine del giorno, onorevole Mula.

Sospendiamo per cinque minuti per consentire di presentare l'ordine del giorno perché deve essere approvato prima della legge, questo per Regolamento, cinque minuti di sospensione.

(Interruzioni del consigliere Giorgio Oppi)

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, il Consiglio è sospeso proprio per questo, per consentire a tutti di vedere l'ordine del giorno, perché non si può per Regolamento. Onorevole Giagoni, per Regolamento prima bisogna approvare l'ordine del giorno e subito dopo approviamo la legge. Va bene.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 01, viene ripresa alle ore 19 e 21.)

PRESIDENTE. Vi chiedo di prendere posto, così possiamo riprendere i lavori. È stato presentato l'ordine del giorno numero 1.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Mah, capisco sia difficile però, nonostante l'esplicita volontà da parte dell'opposizione di voler collaborare e aver addirittura attivato un meccanismo che ha determinato la presentazione di un ordine del giorno, mi permetto di sottolineare alcune cose che non c'entrano nulla, anzi, sono totalmente contrarie a quello che ha fatto con ordinanza il Presidente della Regione. "Dall'8 marzo scorso, secondo quanto previsto dall'ordinanza numero 5 emessa dal Presidente della Regione, per entrare e circolare liberamente in Sardegna è necessario esibire l'esito di avvenuta vaccinazione"; non è così! Sono, e la sentenza della Corte del Consiglio di Stato interviene su questo, sono "facoltà", uno pu��, "può" esibire la venuta vaccinazione, "può" sottoporsi a un tampone entro le 48 ore dall'imbarco, "può" sottoporsi al test allo sbarco, da poi ripetersi entro i cinque giorni, "può" fare una quarantena di dieci giorni. Abbiamo discusso un anno di questo! È il "può" Che determina che quell'ordinanza identica a quella siciliana regga, e non avete scritto che invece c'è l'altra possibilità; o non citate l'ordinanza e sono opinioni, cioè "noi ci auguriamo che", oppure, se citate l'ordinanza, l'ordinanza non dice questo, da una serie di possibilità alternative tra loro. È chiaro che implicitamente sta dichiarando, "se vuoi liberamente circolare e non farti la quarantena devi fare alcuni vaccini", ma non lo dice però con l'obbligo. "Premesso che", poi dopo "considerato che negli ultimi giorni si sono verificati diversi gravi episodi di passeggeri approdati nell'Isola che si sono rifiutati di sottoporsi al test"; ma perché, se uno è arrivato già col vaccino deve fare il test? Se uno si è sottoposto 48 ore prima dell'imbarco deve fare il test? Se uno vuol fare la quarantena deve fare il test? Non è così! Addirittura persone, oggi la Sindaca di Onanì ha dichiarato che persone sottoposte al test risultate positive non sono state neanche avvisate di essere risultate positive; altro che non sottoporsi, se pure quelli che si sottopongono non vengono avvisati di esser positivi! L'altro aspetto è dopo: "la Giunta regionale non ha facoltà, titolarità di predisporre controlli o strumenti di coercizione"; ma come, ha appena dato con una norma l'indicazione che negli aeroporti ci siano dei controlli, e la Giunta regionale non può disporre dei controlli! Addirittura il Corpo forestale che svolge funzioni addirittura collaborando con la magistratura inquirente… "coercizione, contrasto e persecuzione dei comportamenti illeciti e irrispettosi delle regole e delle norme"; l'ordinanza se uno la viola ha già fatto una violazione che è un automatismo, tutti coloro che violano quella norma e tutti coloro che vengono a conoscenza del fatto che un tizio ha violato una norma, o una tizia, vengono perseguiti, tant'è vero che la Polizia di Stato in tutta Italia negli ultimi giorni è andata a cercare persone che per motivi di lavoro son venuti un giorno, non hanno fatto il test dopo i cinque giorni, son ritornati nel luogo di provenienza e sono stati intercettati dalla polizia. Successivamente; "nella fattispecie, tramite gli organismi istituzionali preposti a questi scopi, il Ministero dell'interno, Prefetture, fino alle forze di polizia", i carabinieri e la guardia di finanza vi hanno fatto qualche sgarbo? Ce l'avete con loro? …Volevano dire forze dell'ordine, lo so, professoressa Caddeo, che volevano dire forze dell'ordine, il problema è che loro non lo sanno, e lo scrivono sbagliando, "affinché nessuno possa abbandonare le strutture aeroportuali", siamo al sequestro di persona, "prima che sia stata effettivamente verificata l'eventuale negatività al virus", quindi quello vaccinato deve dimostrare di non essere… guardate che è scritta male! Stata facendo un torto a voi stessi, è molto più semplice. Il ragionamento fatto poc'anzi era il rafforzamento dei controlli e chiedere al Governo nazionale, che voi dite essere bravissimo, quello attuale, prima era tutto no oggi è tutto sì, bravissimi, peccato che stiano autorizzando, da tutte le regioni d'Italia, anche quelle rosse, di poter sbarcare in Sardegna liberamente. "Affinché nessuno possa abbandonare, l'obbligo di effettuare il test diagnostico a coloro che si imbarcano verso la Sardegna", e dinghiri con l'obbligatorietà, "predisponendo negli scali portuali e aeroportuali sardi"… quindi, devono effettuare il test coloro che si imbarcano, peccato che però negli scali uno sbarca, in quelli sardi, non si imbarca, se non al rientro; non lo so, leggetelo, lo rileggete, vi prendete quattro minuti, cinque, e si scriva.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Guardi, io non volevo intervenire, però devo dire che il mio collega per l'ennesima volta mi delude e mi disgusta, e non volevo utilizzare questi termini, non volevo utilizzare questi termini! perché se l'atteggiamento è il tuo e ci sente un cittadino positivo di Milano dice: "Andiamo in quella terra"; ma come si fa a fare ragionamenti di questo tipo dove ti attacchi e dici "no perché non c'è scritto", è sul principio che stiamo discutendo, sulla preoccupazione!

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Il principio non l'avete scritto!

MULA FRANCESCO (PSd'Az). … io ti ho fatto finire, fammi parlare, quando parli di forze dell'ordine "deve o può?", l'ordinanza dice che "devono", non "può", non è che vengono qui e poi noi li dobbiamo rincorrere, noi stiamo dicendo questo se vogliamo salvaguardarci un attimino, se poi l'atteggiamento è questo… e io mi maledico ogni volta di provare in quest'Aula a cercare condivisione, perché.. "no, ma questo va corretto, ci fermiamo e scriviamo", non ce n'era volontà, non ce n'era volontà! Ma sai perché non c'è la volontà? Perché ho letto qualche comunicato stampa del quale io non ero a conoscenza, quindi se il livello è quello, o il tenore è quello, è naturale che non mi potevo aspettare di trovare condivisione in quest'Aula, però se noi andiamo a dire "no, ma devono, oppure controllano", io ho sentito delle cose astruse! Un'ordinanza, tu hai fatto il sindaco, vale dentro il territorio della Regione non vale a Milano, e se noi non gli diciamo al Governo "aiutaci, perché ti chiediamo di controllarli quelli che stanno partendo da Milano", non li devo rincorrere io quando arrivano a Olbia, non è "può o vai dove ti pare, ti devo rincorrere", a Milano ti devono controllare!

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Non ci siamo capiti.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Eh, forse non ci siamo capiti, però il principio�� mi perdoni, Presidente, ha ragione, mi perdoni,

PRESIDENTE. Onorevole Mula, deve parlare alla Presidenza, esprima il suo pensiero senza dialogare con altri.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Perfetto. L'intento dell'ordine del giorno era, e mi sembrava ci fosse condivisione, di dire: "siamo preoccupati, senza attaccare nessuno, né Regione né Governo, aiutateci, perché il risultato che abbiamo ottenuto lo vorremmo conservare, vi stiamo chiedendo aiuto, poi se dobbiamo andare a cavillare su altre questioni non ne usciamo. Quindi, Presidente, noi abbiamo cercato di fare coinvolgimento totale in quest'Aula, mi perdoneranno i colleghi, non siamo riusciti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Mi dispiace non si sia capito quella che fosse la nostra richiesta.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue AGUS FRANCESCO.). La nostra richiesta era di impegnare il Presidente della Regione a emanare un'ordinanza con questo testo: "Fermo restando quanto previsto dall'articolo 35 del Dpcm 2 marzo 2021 e fatti salvi i casi di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute, a coloro che non risiedono nel territorio della Regione non sono consentiti gli spostamenti in entrata in detto territorio, per recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale, ordinanza sottoscritta oggi dal Presidente della Regione Val d'Aosta. La domanda è: perché la Val d'Aosta ha firmato e noi no? La risposta è questo ordine del giorno in cui ci sono tutti gli impegni meno quello che abbiamo chiesto. Poi vi dico, qualora ci fosse la possibilità di avere la certezza di essere così rigorosi e così bravi nell'esecuzione dei controlli in aeroporto, rigorosità e bravura che non abbiamo visto in questi giorni, allora si può pensare anche di ragionare sulla Pasqua come una prova di quello che sarà l'estate e facciamo uno stress test per testare l'esercito che farà i tamponi, il Ministero degli Interni che farà i tamponi, tutte le forze dell'ordine che faranno i controlli, in assenza di questo non viene nessuno qua, nessuno, dobbiamo chiuderci e tutelarci! In questo ordine del giorno nemmeno la volontà del Consiglio emergerebbe, sostenere quanto e più decisamente, adoperarsi per scongiurare. Adoperarsi per scongiurare? Non devi entrare! Presidente, mi era sembrato di essere stato chiaro, io e i colleghi, da questo ordine del giorno mi sembra che invece continui quella differenza di lessico, quasi, che abbiamo riscontrato stamattina in Commissione, ritengo sia grave perché la posta in palio è vitale.

PRESIDENTE. Il problema è cercare almeno su questi temi una condivisione pressoché unanime, riuscire a dividerci anche su questi temi è un fatto, oltre che assurdo, inaccettabile, dopodiché la parte deliberativa la possiamo anche aggiustare, però non trovare una condivisione su un fatto che condividiamo tutti, cioè quello di tutelare la salute della Sardegna, dei sardi e anche degli ospiti che accogliamo, questo penso che sia una circostanza assolutamente incomprensibile. Perché veramente ci stiamo sforzando a trovare argomenti di divisione quando gli argomenti di unione sono pressoché totali. Non esiste la destra, non esiste la sinistra, questo è un tema universale che riguarda la salute dei sardi e della Sardegna, poi se c'è necessità di specificare meglio l'ordine del giorno che richiama un'ordinanza che esiste, perché io vorrei ricordare che chi vuole entrare in Sardegna lo deve fare esibendo il certificato di vaccinazione o il test di negatività, lo deve fare, dopodiché noi possiamo anche, così come stiamo facendo, mettendo a disposizione le nostre risorse per supplire in quei casi che riteniamo debbano essere limitati, in cui chi viene in Sardegna non ha potuto fare il test a casa propria, ma chi organizza la vacanza può anche organizzarsi l'effettuazione dei test. Cerchiamo almeno da questo punto di vista di essere d'accordo, i mezzi che abbiamo sono quelli che sono, certamente, quindi un minimo di collaborazione dobbiamo averla. Quindi io veramente auspico una condivisione totale, almeno su questo punto.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Io ho ascoltato sia l'intervento del collega Mula che l'intervento degli altri colleghi anche di minoranza, ritengo che cinque minuti di sospensione siano adeguati per inserire proprio quell'aspetto che è stato sollevato, di fermare quelli che stanno venendo in Sardegna, che non sono residenti, che non stanno rientrando tipo nell'abitazione principale, che non stanno rientrando perché sono studenti che lavorano in Continente e stanno rientrando in Sardegna, che altrimenti si usa il metodo della seconda casa e si rischia di avere tutte quelle persone che stanno nel Continente, senza indicare Milano,Torino, perché sembra una specie di indirizzo un po' razzista, che giustamente devono essere fermati e trattenuti nei porti e negli aeroporti con destinazione verso la Sardegna. Quindi chiedo anche al collega Mula, promotore di questo ordine del giorno, di fermarci cinque minuti e di inserire quello che i sardi si aspettano e quello che in realtà abbiamo oggi ascoltato e ci è arrivato nei nostri telefoni, tanti di quei messaggi dicendo: "Guardate che stanno arrivando tante di quelle persone che hanno la seconda casa qua in Sardegna". Quindi per garantire la salute e una stagione sicura, è bene che provvediamo nell'immediato.

Non sono un medico, però sono una persona che legge e ascolta, siccome il vaccino, però è una questione che ho solamente sentito e non voglio osare perché non sono un medico, non garantisce al 100 per cento ma al 99 e qualcosa, quindi io il tampone l'avrei fatto anche a chi è vaccinato.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Me ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Intervengo su due questioni. Una, che mi rifaccio alle sue parole, cioè su questi temi bisognerebbe riuscire, con uno sforzo insomma di intelligenza e capacità di dialogo, di trovare una sintesi comune.

Va benissimo, però se poi la mano che scrive è una e tutti gli altri non possono partecipare alla stesura di un testo o alla discussione, perché addirittura è come dire lesa maestà poter interloquire, mi risulta che i Capigruppo di opposizione non siano stati coinvolti nella stesura del testo, sia stato fornito un testo scritto da altri che è la Bibbia…

PRESIDENTE. Mi scusi, funziona sempre così, c'è sempre un proponente dopodiché ovviamente la mano che scrive è la stessa che vota, quindi le mani che scrivono sono le mani che votano.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Se uno si aspetta di poter raggiungere un punto di caduta, scrive avendo la consapevolezza delle opinioni altrui, sennò si scrive in solitudine, ognuno di noi è capace di scrivere ma è il proprio pensiero.

Il secondo elemento è: leggete l'ordinanza del presidente Solinas. L'ordinanza del presidente Solinas dà una serie di possibilità, l'éscamotage utilizzato dalla Regione Sicilia che ha consentito che quell'ordinanza potesse reggere, altrimenti scusate non ci sarebbe un problema se già nell'ordinanza fosse sancito l'obbligo per quanto riguarda coloro che vogliono venire in Sardegna di un test diciamo per semplificare, servirebbero solo i controlli, e allora si dovrebbe chiedere semplicemente al Governo di dare una mano d'aiuto sui controlli. Non è così, si può girare per cinque giorni e ripetere il test dopo cinque giorni, si può dichiarare di voler stare in quarantena per dieci giorni, che è il problema che determina che ti sfuggono fuori dall'aeroporto alcuni che potrebbero essere contagiati. Altrimenti rischiamo di girarci attorno, tant'è vero che è la cosa che stanno facendo altre regioni con quelle ordinanze, molto al limite, bisogna dire la verità, perché è chiaro che si sta impedendo la libera circolazione sul territorio nazionale, ma finché reggono, finché reggono quelle ordinanze pongono come dire in modo tranchant un limite alla radice, se vuoi venire per fare turismo non puoi venire. Noi stiamo cercando di ragionare su quell'ambito, a meno che non ci sia la garanzia di poter fare i controlli per tutti coloro che sbarcano all'aeroporto e poi successivi nella verifica del fatto di aver veramente rispettato quel che hanno detto coloro che sono sbarcati di aver fatto il tampone, il test dopo cinque giorni e via dicendo. Questo è l'elemento, sennò non ci capiamo.

PRESIDENTE. Sospendo il Consiglio per il tempo strettamente necessario per trovare un testo che non ci trovi divisi per forza.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 39, viene ripresa alle ore 20 e 03.)

Riprendiamo i lavori dell'Aula. Chiedo ai Consiglieri di prendere cortesemente posto. Chiedo ai consiglieri di prendere cortesemente posto…

Il Consiglio è sospeso.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 04, viene ripresa alle ore 20 e 20.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula. Quindi è da concludere la votazione finale della legge.

Allora il punto è questo, che questo tipo di ordine del giorno ha necessità di una condivisione unanime, senza una unanimità completa non si possono affrontare temi come questi che sono delicati, direi universali, quindi è responsabilità mia non esporre il Consiglio a voti incoerenti. Quindi andiamo avanti con la votazione.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale del disegno di legge numero 152/A. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (E' estratto il numero 22, corrispondente al nome del consigliere Eugenio Lai.)

Prego la consigliera Segretaria di procedere all'appello cominciando dal consigliere Eugenio Lai.

MELE ANNALISA, Segretaria, procede all'appello.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, siccome non ho capito, mi potrebbe spiegare che cosa è successo sull'ordine del giorno? Lei non può esporre l'Aula a fare che cosa? Questo non l'ho capito bene. Se noi presentiamo un ordine del giorno e ci sono tot firme, lo deve mettere in votazione, poi a me, a noi, non ci interessa se non viene votato. Abbiamo provato a fare un tentativo, non è andato in porto, cosa vuol dire… l'ordine del giorno non è stato ritirato, cosa vuol dire "non voglio esporre l'Aula". Quando mai si è vista questa cosa?

PRESIDENTE. Ribadisco il fatto che su temi del genere �� giusto avere una unità di intenti, quindi…

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Va bene, Presidente, mi perdoni, io, con tutto il bene che vorrei anche ai colleghi, se non me li posso portare a letto non è che non ci vado neanche io a letto, scusate.

PRESIDENTE. Ha ragione. Grazie, la seduta è tolta, il Consiglio verrà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle 20 e 27.