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Resoconto della seduta n. 134 del 29/04/2021

CXXXIV SEDUTA

Giovedì 29 Aprile 2021

(Antimeridiana)

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

Del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 05.

CERA EMANUELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 20 aprile 2021 (127), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Cocciu, Carla Cuccu, Domenico Gallus, Ignazio Manca, Annalisa Mele, Antonio Mario Mundula, Fausto Piga, Pierluigi Saiu e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 29 aprile 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge numero 263.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CERA EMANUELE, Segretario. Sono state presentate le interrogazioni numero 1010, 1011, 1012, 1013, 1014, 1015.

PRESIDENTE. Scusate, sospendiamo il tempo necessario perché stanno compilando l'elenco dei nuovi emendamenti agli emendamenti. Sospendiamo fino alle 10 e 30. Il Consiglio è aggiornato alle 10 e 30.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 14, viene ripresa alle ore 10 e 27.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del DL numero 107/A.

Riprendiamo dall'esame dell'articolo 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Presidente, forse ricordo male, ma non si doveva votare l'articolo 2 non c'eravamo lasciati, cioè è finito l'articolo 2? Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo sono stati presentati degli emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.

TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Parere negativo sui soppressivi totali dal 136 all'865. Parere negativo della Commissione su tutti gli emendamenti sostitutivi totali, con l'eccezione dell'emendamento 182 su cui la maggioranza, per bocca del relatore, dà parere positivo e con l'eccezione del 1081 su cui c'era invito al ritiro, c'è ancora invito al ritiro. Parere negativo su tutti gli altri emendamenti. Anche sui sostitutivi parziali parere negativo con eccezione del 175, Agus e più, che è rimesso all'Aula, del 151, Agus e più, che è rimesso all'Aula, del 937, Lai e più, che è rimesso all'Aula, del 592, Ciusa e più, che �� rimesso all'Aula, del 149 e del 597, Agus e più e Ciusa e più, che sono rimessi all'Aula, parere negativo degli aggiuntivi all'articolo 3, con eccezione del 1075, del 998 Agus e più, rimesso all'Aula, del 594 uguale al 599 rimesso all'Aula. Si ferma qui l'articolo 3, Presidente, dopodiché sono pervenuti, come lei ha annunciato, degli emendamenti all'emendamento. Gli emendamenti all'emendamento al 1081, su cui c'è invito al ritiro, hanno tutti parere del relatore contrario. Gli emendamenti all'emendamento numero 181 hanno tutti parere del relatore contrario. Gli emendamenti all'emendamento 182, a cui ho dato per conto della maggioranza parere positivo, hanno tutti da parte del relatore parere contrario, con l'eccezione del 1209 Caredda e più che ha parere favorevole da parte della maggioranza.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione sicurezza sociale

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione sicurezza sociale. Conforme al relatore.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco a Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Intervengo sull'ordine dei lavori. Intanto constatiamo l'assenza da parte della maggioranza del numero legale, sappiamo di non essere al momento della votazione però non possiamo che constatare come una riunione convocata alle 10 quasi un'ora dopo debba portare alla discussione generale su un articolo 3, definito dalla stessa maggioranza come centrale e strategico, in un'Aula senza i numeri; prima cosa. Secondo tema; la settimana scorsa si era parlato di una riunione della Commissione sanità da convocare entro martedì, non risulta essere stata convocata alcuna riunione. Nel mentre quest'Aula finalmente, anche se in maniera estemporanea, ha trattato il tema della sanità, lo ha fatto però ieri, a margine della seduta celebrativa per Sa Die de sa Sardigna, snocciolando dati che meriterebbero un'analisi e una puntualizzazione in quest'Aula da parte dell'Assessore competente, e mi riferisco in particolar modo al dato che oggi sta facendo discutere l'intera Isola, quello che parla di un rifiuto sistematico da parte dei soggetti più fragili alla vaccinazione. La mia esperienza empirica, l'analisi che abbiamo fatto insieme ai colleghi del Gruppo di minoranza raccontano un'altra realtà, non vorremmo che fossero stati confusi i dati e cioè fosse stato confuso l'effettivo rifiuto… Presidente è importante… l'effettivo rifiuto…

PRESIDENTE. Onorevole Agus, no io faccio parlare…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, sto parlando in maniera educata.

PRESIDENTE. Sì, ma infatti ma infatti anch'io sto parlando in maniera educata, però le do la parola sull'ordine dei lavori, sulla sanità faremo un'altra discussione. Prego.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, faremo un'altra discussione dopo che da parte sua c'è stata la mancata osservanza della promessa fatta la settimana scorsa riguardo la convocazione martedì della Commissione sanità, mi permetta di dirglielo, non può chiedermi di credere due volte alla stessa bugia, quindi mi faccia concludere. Le sto chiedendo di consentire all'Assessore alla sanità di chiarire un dato che non può essere lasciato passare in questo modo, e l'ho anche detto che da parte nostra c'è un'evidenza, il fatto che tre rifiuti su quattro non siano di persone che hanno rifiutato la vaccinazione, sono di persone che semplicemente hanno detto all'ATS di non essere nelle condizioni fisiche per recarsi a una Hub vaccinale, far passare l'idea che le persone stanno rifiutando la vaccinazione oggi è un delitto! Perché la gente in una fase in cui vuole avere certezze e vuole avere anche certezze, lei l'ha detto bene ieri, da parte di tutta la classe politica riguardo alla sicurezza della vaccinazione, in un periodo come questo non può passare l'idea che ci siano persone che in questo momento diciamo "spaccano il capello in quattro", senza avere nemmeno basi solide, siccome non è così, questa faccenda deve essere chiarita oggi, perché già domani è tardi; diciamo che si è capito male, diciamo che i dati son questi ma vanno magari spiegati meglio, non lasciamo che passi l'idea che nel Lazio cinque su cento rifiutano la vaccinazione e in Sardegna 70 su 100, perché, e torno a bomba, rischiamo di far passare la nostra Terra, il nostro popolo come quello che non sono.

PRESIDENTE. Onorevole Agus, solo per dirle che io negli ultimi cinque giorni ho convocato tre volte consecutivamente le Commissioni, non posso sostituirmi ai Presidenti di Commissione, altrimenti faccio altro, quindi non mi attribuisca responsabilità che non ho, c'è la massima volontà.

Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO).Grazie, Presidente. Per accogliere ancora una volta l'appello comiziale del collega Agus, non vorrei che fosse responsabile la mancata accettazione della sua proposta di ulteriori pernottamenti e spese di trasferta per chi dovesse eventualmente documentare i suoi comizi in Aula. Comunque sia, se volessimo procedere con i lavori sarei davvero grato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Moro. Ne ha facoltà.

MORO PIETRO (UDC Cambiamo). Grazie, Presidente. In riferimento a ciò che ha detto il collega Agus un po' di verità c'è, collega, purtroppo molta gente sta rifiutando queste vaccinazioni. Caro Presidente, non è una questione di Commissioni, la Commissione non c'entra niente, qui bisogna eliminare l'età delle persone, qua bisogna vaccinare altrimenti non ne usciamo più, stiamo affossando tutte le persone che lavorano, le stiamo mandando al baratro. È Ora di finirla, bisogna vaccinare! Aprire a tutti, perché altrimenti non ne usciamo e stiamo finendo male. Quindi è necessario che ci si raccordi su queste cose qua e non è necessario convocare nessuna Commissione, è una perdita di tempo, e non possiamo perdere tempo, perché la gente si sta ammalando, la gente si sta reinfettando e dobbiamo vaccinare, solo così possiamo migliorare e uscire da questa situazione che è terribile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori in relazione alle richieste fatte. Mi pare di comprendere, Presidente, sempre sull'ordine dei lavori, che i lavori odierni e la mancata convocazione, così come richiesta dall'onorevole Agus, della Commissione non sia dovuta al fatto che lei abbia sottovalutato la convocazione della Commissione sanità, ma che la stessa Commissione, o meglio il Presidente non abbia provveduto alla convocazione, senza che ci fosse da parte sua nessun ostacolo, questo è compreso, che c'era la possibilità per il Presidente della Commissione di convocare la Commissione, lei non ha posto un veto, no?... Perfetto! Se così è il tema che ha posto l'onorevole Moro è molto importante, perché essendo medico probabilmente ha una percezione circa il fatto che il non aver coinvolto i medici nei paesi e i medici di famiglia ha determinato una maggiore paura da parte dei cittadini, perché immagino che i pazienti dell'onorevole Moro, conoscendolo, quando lui parla di vaccini AstraZeneca riesca a rimuovere alcune paure nei suoi pazienti, perché lo conoscono e si fidano, è il loro medico, se invece è una persona terza, sconosciuta che invita a fare il vaccino, c'è un elemento di preoccupazione da parte delle persone che non viene (…). Questo se stiamo ai dati, ma che nel Lazio sia un 5 per cento che rifiuta e da noi, parole del Presidente della Regione, quattro su cinque, è un dato drammatico, drammatico! L'altro aspetto è, quando intendiamo Presidente convocare nuovamente il Consiglio, per avere una certezza di programmazione dei lavori, anche se nel breve periodo, vista la difficoltà nel programmare nel lungo periodo, cioè se stasera è riconvocato il Consiglio, se domani ci sarà Consiglio, come chiesto anche dall'onorevole Cossa, per poter avere una programmazione almeno minima ed essenziale dei lavori, anche per poter programmare le Commissioni, eventualmente. L'altro aspetto; abbiamo fatto un accesso agli atti perché una notizia, la trasferisco a lei perché nessuno di noi è stato coinvolto su questo tema se non in modo estremamente marginale, circa i progetti del Recovery, parrebbe che invece di fare appelli a tutti i portatori di interessi, a tutti i sindaci, si stia sistematicamente mandando un'informazione ad alcuni e non con manifestazioni di interesse o comunque una pubblicità ampia e con riunioni formali. Questa cosa è di una gravità inaudita. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Mi permetta 30 secondi solo per integrare, dal momento che si è trattato di questo tema sull'ordine dei lavori, soprattutto su quello che diceva l'onorevole Moro. Il 16 aprile viene inviata una nota ai Comuni della Sardegna da firma del Commissario ATS, che de delle disposizioni organizzative sulla possibilità di attivare i punti vaccinali locali. Le amministrazioni si muovono con l'unico obiettivo di agevolare il percorso di vaccinazione, ieri, in data ieri, che vuol dire 28, arriva una nuova comunicazione che da delle nuove disposizioni ai comuni, credo che questo sia il principio, anzi non il principio, l'inveramento della confusione più totale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. Proprio sull'ordine dei lavori e sull'ordine dei lavori anche delle Commissioni, poiché è necessario assolutamente convocarle, ho visto che con la delibera 14/22 del 16 aprile sono stati designati i componenti della Commissione proposta alla direzione dell'Ufficio del controllo interno di gestione, l'articolo 11 della legge regionale 31/98 al comma 1 prevede che i componenti della Commissione siano composti da esperti di indiscussa autonomia professionale estranei all'amministrazione e agli enti, è necessario capire perché invece siano stati nominati funzionari attualmente in servizio presso l'amministrazione e inoltre non si capisce perché non c'è il parere della Commissione. Probabilmente la Commissione non poteva dare un parere positivo su questo, mi sembra assurdo che il Consiglio e le Commissioni consiliari non vengano convocate per dare questo tipo di pareri, è una cosa gravissima, è una cosa gravissima per tutti noi consiglieri, e penso che si debba mettere una pezza a questo andamento, e tra l'altro chiedo la verifica di queste nomine.

PRESIDENTE. Grazie. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Moro. Ne ha facoltà.

È già intervenuto, 30 secondi.

MORO PIETRO (UDC Cambiamo). Presidente, la ringrazio. Per l'assist che mi ha dato l'onorevole Zedda. Dov'è l'accordo con i medici di base? Non lo so dov'è. A prescindere da questo, non bisogna far sì che nascano delle lobby in alcune parti dove si vaccina solamente e pensando che i medici di base, se aderiscono alle vaccinazioni, venga tolto quel budget a chi lì sta lavorando e sta guadagnando il doppio di ciò che deve guadagnare. Quindi, svegliamoci e diamo ai medici di base l'opportunità di vaccinare, solo così potremo migliorare la situazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Sull'ordine dei lavori, Presidente, grazie. Pur essendo d'accordo con l'onorevole Moro quando dice che occorre vaccinare, vaccinare, vaccinare, credo che nella foga del discorso affermare che le Commissioni non sono necessarie immagino che sia stato un escamotage retorico. Io invece vorrei sottolineare, Presidente, così come ha detto anche l'onorevole Zedda, che il fatto che la calendarizzazione dei lavori in Aula spesso slitti e sia così fluida, impedisce l'organizzazione e la calendarizzazione dei lavori di Commissione, che invece io credo fondamentale, parlo per la seconda che si occupa di lavoro, ma non solo, sono mesi che non lavoriamo, a parte ieri che eravamo in congiunta con la quinta, credo sia urgente.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A).

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 3 e degli emendamenti.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Siamo alla discussione generale sugli emendamenti e sull'articolo 3. L'articolo 3, così come modificato dalla Commissione, tratta la materia dei Dipartimenti, dopo il Segretario generale i Dipartimenti, che sono stati spostati dall'articolo 2 all'articolo 3, sono interessanti perché nel caso ad esempio degli enti locali esistono le aree, e cioè dirigenti pubblici che vengono incaricati del coordinamento di alcune aree. In Regione potrebbe essere un coordinamento utile quello su tutte le stazioni appaltanti, a differenza degli enti locali la Regione ha diverse stazioni appaltanti nel senso che ogni Assessorato ha una porzione propria di risorse, di parte investimenti, per quanto riguarda gli appalti pubblici, un coordinamento di questo tipo non sarebbe indubbiamente male, quello che invece viene fatto, con l'istituzione di questi nuovi Dipartimenti, è che intanto vengono incardinati all'interno della Presidenza della Regione e a ciascuno di essi è preposto un direttore nominato con decreto del Presidente della Regione che però può affidare questi incarichi in barba alle percentuali di affidamento di incarichi a dirigenti esterni, a persone estranee al sistema della Regione, in possesso di diploma di laurea e continuiamo con quei requisiti che partono con requisiti alti per poi finire con i requisiti più bassi. Cioè verrebbe posto a capo di un Dipartimento che dovrebbe coordinare 3-4 Assessorati, una figura che non ha i titoli. State attenti, il dibattito dell'altra volta circa questo aspetto che ha determinato l'intervento di alcune colleghe e colleghi su questo aspetto, ma allora i giovani non potranno mai essere coinvolti, un conto è consentire a un giovane con professionalità e capacità di partecipare a un concorso dove partecipano anche persone con maggiore esperienza o età e consentire a quel giovane di poter dimostrare, nonostante la giovane età, di essere nelle condizioni di poter ricoprire un ruolo dirigente nell'ambito dell'amministrazione pubblica, diverso è dire che la scelta discrezionale circa il possesso dei requisiti e le capacità per svolgere quel ruolo sia affidata al Presidente della Regione. Non è una possibilità di mettere sullo stesso piano ai blocchi di partenza tutti in modo tale da poter dimostrare chi è più bravo, è una scelta discrezionale che rischia, vista le scelte fatte in precedenza, di mortificare i dirigenti pubblici della nostra Regione che ovviamente difficilmente risponderanno agli indirizzi di persone nominate senza titoli o con titoli talmente scarsi da non poter ricoprire il ruolo di dirigenti, e la mortificazione di coloro che sono dirigenti di lungo corso che hanno dimostrato capacità e professionalità nell'ambito della pubblica amministrazione che non possono ricoprire questi ruoli perché la scelta sarà ovviamente all'esterno. L'altro aspetto è che ovviamente anche i Dipartimenti sono incardinati sotto il Presidente della Regione, che a sua volta ha sotto di lui il Segretario e quindi una Regione parallela potrà operare, dirigere e governare coloro che sono dirigenti di lungo corso o comunque dirigenti pubblici selezionati tramite concorso, tanto da poter interferire persino sulle procedure d'appalto. Il direttore generale dei Comuni non può intervenire sulle questioni legate agli appalti proprio perché di nomina politica a differenza dei dirigenti pubblici, non può neanche visionare i capitolati, non li può redigere, non li può scrivere, non può partecipare alle Commissioni di gara, interferire su questo aspetto e cioè la suddivisione tra il potere politico e il potere dei dirigenti in termini di gestione è un altro elemento che determinerà che la legge verrà impugnata per violazione ovviamente dei principi fondamentali del nostro ordinamento. Dopodiché si dice, sempre all'articolo 3, che addirittura il Direttore del Dipartimento può promuovere progetti che coinvolgano le competenze di più direzioni affidando lui la direzione di alcuni progetti ad alcuni dirigenti, non al direttore generale attenzione, ma ad alcuni dirigenti all'interno del sistema delle direzioni generali, superando e scavalcando i direttori generali che sono persone al di là della quota estranea all'amministrazione la maggior parte incardinati nell'ambito dell'organigramma pubblico perché vincitori di concorso. L'altro aspetto è, come sempre, al comma 9 l'organizzazione, la dotazione organica, la distribuzione dei posti di funzione dirigenziale, l'individuazione degli uffici di supporto, l'ufficio di supporto viene dettagliato con 11 figure in più, 11 per ogni direzione generale…

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Io pensavo oggi di discutere altro, invece ci ritroviamo anche oggi a parlare di questa oscenità di legge. Devo ammettere che comunque c'è questa forte volontà politica da parte della maggioranza di poter arrivare alla fine e al voto di questa oscenità di legge, e mentre continuano ogni giorno ad essere presenti categorie di lavoratori, categorie di imprese che ogni giorno, ripeto, vengono sotto il Consiglio regionale per cercare di farsi ascoltare nella loro disperazione totale, in quanto anche i ristori regionali ancora per molti, anzi per moltissimi non arrivano, io credevo che almeno un barlume di buon senso ai componenti, ai colleghi della maggioranza e alla Giunta nonché in primis al Presidente della Regione Sardegna, nascesse il buon senso, perché con il buon senso si possono fare grandi azioni. Certo e sicuramente non quest'azione che continuate ad insistere a portare avanti in un momento di grandissima crisi economica e sociale ma anche culturale che purtroppo coinvolge i sardi e la Sardegna. Ci ritroviamo qua oggi a parlare dell'articolo 3 e allora mi piace sempre ricordare ai sardi di che cosa stiamo parlando. E allora mentre le categorie aspettano i ristori, mentre le categorie stanno facendo la guerra tra i più poveri perché giustamente cercano di avere un aiuto da parte di mamma Regione, cercano di avere un aiuto dal Presidente della Regione che è stato votato da tutti i Sardi, poi si ritrovano a scontrarsi con queste oscenità di leggi che di fatto destinano dei soldi importanti, dei soldi comunque che in questo momento potrebbero essere destinati alle persone in difficoltà, alle categorie in difficoltà, alle famiglie in difficoltà, ai lavoratori in difficoltà, ma che invece per scelta politica, sicuramente non dettata dal buon senso, voi scegliete di destinare ai vostri amici. E allora negli interventi nelle settimane precedenti, io ho sempre dato un'indicazione alle persone che sono in difficoltà, che è quella di cercare di avvicinarsi il più possibile dalla vostra parte, perché qualora queste persone dovessero avere questo avvicinamento, sicuramente godrebbero di un trattamento diverso rispetto magari avvicinare la parte opposta, la parte politica opposta che non consentirebbe loro di avere sicuramente una corsia preferenziale.

Io dico sempre: "Diventate amici", e qualora, specialmente il Presidente, acquisisca un rapporto di fiducia avrete la possibilità di avere degli incarichi fiduciari. Degli incarichi, come l'abbiamo detto nell'articolo 2, che pagherebbero ovviamente tutti i Sardi per un importo di 240.000 euro ma non tralasciamo i Dipartimenti, perché se adesso la macchina amministrativa regionale è farraginosa, se adesso davvero comporta un allargamento della tempistica sulla lavorazione delle pratiche, voi con questo obbrobrio di legge, questo vergognoso disegno di legge, con questo vergognoso atto in cui destinate pi�� di 6 milioni di euro ai vostri amici decidete che finalmente ci sarà la possibilità, anzi l'obbligo di istituire questi famosi Dipartimenti. Bene, e poi leggo l'articolo, a che cosa servono i Dipartimenti, non è che il Capo del Dipartimento avrà una nomina perché ha sostenuto e superato un concorso pubblico, no, questo è chiedere troppo, cioè andare a lavorare sulla meritocrazia in questo Consiglio regionale non è possibile. Che cosa si chiede, che cosa invece viene stabilito? Viene stabilito che anche qua le nomine sono assolutamente fiduciarie, per cui ritorniamo al discorso precedente, a quello che ho detto: "Mi raccomando, cari sardi, avvicinatevi dalla vostra parte politica, cercate di diventare amici di tutti, perché avrete la possibilità di avere una nomina e un incarico fiduciario". E naturalmente quando e se dovessero essere nominati come Capo Dipartimento avranno un lauto stipendio, perché non è che un ragazzo, una persona, un sardo, deve sprecare del tempo a studiare con dei master, delle specializzazioni che magari porta loro anche ad andare fuori dall'Italia, con costi per i genitori e per la famiglia molto esosi, no, questo non serve a niente, io indicherò a mio figlio: "Mi raccomando, non continuare a studiare all'università, ma cerca di farti amico qualcuno che governa la Regione".

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). L'introduzione dei dipartimenti con l'articolo 3, l'abbiamo detto più volte durante le discussioni, è una parte importante di questa legge che voi portate, dove con nomina fiduciaria attribuite dei poteri non indifferenti a chi in teoria dovrebbe provare ad avere una sua autonomia nel portare avanti gli atti amministrativi senza un condizionamento della parte politica. È chiaro che il condizionamento in questo senso è fortissimo, capisco le difficoltà che si possono avere, ma è fondamentale non attaccare in questa maniera il principio cardine costituzionalmente garantito della distinzione tra la responsabilità politica e quella amministrativa. Non solo la Costituzione, ma anche il Decreto legislativo numero 165 del 2001 prevede una netta distinzione tra le competenze, i poteri e le responsabilità della politica e quelli dell'apparato amministrativo. È chiaro che come voi pensate di portare avanti questa legge e come pensate di riorganizzare a vostro modo la macchina amministrativa, è un modo che va in una direzione totalmente opposta rispetto ai principi che ho citato prima. E lo scrivete anche, tra l'altro, perché sull'articolo 3 a un certo punto al comma 6 lettera a) c'è proprio la determinazione dei programmi per dare attuazione agli indirizzi della Presidenza della Regione.

L'avete scritto così, ma è chiaro che per come avete strutturato la legge ci sarà una commistione non indifferente e questo, ripeto, intanto non è diciamo così rispettoso nei confronti di tutte quelle persone che si sono presentate, hanno effettuato un concorso e stanno cercando di fare un percorso di crescita all'interno dell'amministrazione, non valorizzate il personale e le competenze all'interno, cercate delle figure esterne che poi potranno anche riessere inserite perché ovviamente nel frattempo acquisiranno delle specifiche che poi vengono richieste nei vari concorsi, quindi è anche diciamo così ingiusto per chi invece quotidianamente si impegna e prova a portare avanti il suo lavoro per restituire e dare un servizio alla collettività. E lo fa con tantissime difficoltà, perché ci sono servizi e ci sono uffici che sono sguarniti, io l'ho detto più volte, uno dei servizi che più mi colpisce è quello della tutela del paesaggio, c'è una grossa carenza sia negli uffici del nord-est e nord-ovest, come ho espresso anche attraverso un'interrogazione e l'abbiamo espresso anche in Aula, c'è un problema perché non si riesce addirittura a dare risposte sull'ordinario. Questo problema c'è anche su Cagliari, si lavora spesso negli uffici per silenzio assenso, e questa è una cosa gravissima, soprattutto perché a me non pare che questo sia fatto così tanto per fare, a me pare che ci sia un disegno chiaro perché si riconnette alle leggi che avete portato con forza, non ultima quella sul Piano casa, ma avete iniziato poi con l'interpretazione autentica e quindi un attacco a dei piani che non riuscite a sovrastare come vorreste. Bisogna, l'ha detto bene il relatore di minoranza, ma l'hanno detto molto bene i colleghi durante la discussione, riformare la macchina dal principio con una chiara visione, anche perché la pubblica amministrazione deve riuscire a dare delle risposte e le deve dare nei tempi certi, ma lo deve fare nei binari che sono prestabiliti dalle leggi sovraordinate, non con forza e arroganza come state cercando di fare voi, perché questo non può essere tollerato e sicuramente non porterà a dei risultati migliori per la pubblica amministrazione. Dobbiamo difendere oggi più che mai, considerata anche la pandemia che stiamo vivendo, il diritto per tutti, e questo è il principio del non diritto, del non diritto per chi le cose prova a farle nella giusta direzione. E, badate bene, anche sull'intervento di ieri del presidente Solinas durante i festeggiamenti di "Sa die de sa Sardigna" non ho apprezzato alcuni passaggi, perché effettivamente c'è proprio una…

PRESIDENTE. Comunico che l'onorevole Fausto Piga è rientrato dal congedo.

È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente. Ieri ho avuto modo di ascoltare in streaming le commemorazioni per "Sa die de sa Sardigna", e la frase che mi ha colpito, che poi è quella che il Presidente della Regione Sardegna voleva colpisse è "Adesso è l'ora". Ovviamente per la (…) c'era la Sardegna, infatti oggi ci siamo resi conto di che cosa è l'ora, siamo ritornati a parlare di quello che effettivamente è l'unico obiettivo che questa maggioranza sta portando avanti da due anni e mezzo a questa parte, cioè quello di affidare incarichi ben remunerati a tutti coloro che hanno dato un aiuto magari nella campagna elettorale, non sono riusciti a essersi eletti e quindi di conseguenza devono essere soddisfatti in altro modo: "Adesso è l'ora". Penso che i sardi che hanno avuto l'opportunità di seguire ieri gli interventi dei miei colleghi si siano resi conto dell'importanza di questi interventi e anche della difficoltà con cui il Presidente della Regione ha risposto, e personalmente devo dire che non mi aspettavo questa sua difficoltà, in genere ha sempre dimostrato di avere grandi capacità dialettiche, grande capacità di farsi scivolare le cose addosso, ieri non ci è riuscito, evidentemente qualcosa sta succedendo di particolarmente importante che non gli permette di esprimere al meglio le sue qualità. E comunque, dato che adesso è l'ora, veniamo a parlare di questo articolo 3 che riguarda una parte cruciale di questa pseudo riforma che vi volete approvare, tanto cruciale che praticamente abbiamo perso una decina di giorni perché c'erano incontri multilaterali convocati e poi convocati, incontri bilaterali quindi tra le due parti della maggioranza, una che voleva a tutti i costi far sì che i Capi dipartimento fossero diretta espressione del Presidente, e quindi so giocassero anche i Direttori generali, c'era l'altra parte poi della maggioranza, rappresentata dal più autorevole esponente di questo emiciclo, che invece questa cosa non la voleva. Evidentemente dato che ieri abbiamo avuto l'opportunità di leggere l'emendamento canguro con primo firmatario l'onorevole Caredda, che si collega all'emendamento dell'onorevole Loi, evidentemente ha prevalso l'opinione dell'onorevole Oppi, e quindi si è cercato di ammorbidire il contenuto di questo articolo 3, e comunque sempre in un'ottica clientelare, di soddisfacimento di interessi amicali, che sono quindi profondamente contrari a quello per cui siete stati eletti. Nel frattempo, solo grazie alle insistenze della minoranza, si sta cercando di adottare un provvedimento extra di ristori che riguardi tutte le categorie produttive che sono state colpite dalla pandemia e non soltanto alcune, facendo figli e figliastri. Quindi questo lo ripeto esclusivamente grazie all'insistenza dell'opposizione che anche ieri in Commissione è riuscita a ottenere le audizioni, come Dio vuole, anziché addivenire ad un provvedimento frettoloso che avrebbe quindi scontentato la maggioranza di coloro che disperati stanno aspettando qualcosa che arrivi da questa maggioranza. Quindi, malgrado tutto questo, oggi continuiamo a parlare di questo articolo 3 che prevede caratteristiche per la nomina di questi signori che dovranno ricopre il ruolo di Capo Dipartimento, collegati esclusivamente al rapporto fiduciario col alla Presidente della Regione, e quindi mortificando come hanno detto i miei colleghi, e come ripeteremo più volte in questi giorni, le qualità e le legittime aspirazioni di carriera di chi magari ha studiato e ha lavorato con impegno e con risultati in tanti anni, creando quindi un cortocircuito spaventoso nell'organicità amministrativa, che diventerà disorganicità amministrativa, quindi peggiorando la situazione attuale dovuta fondamentalmente al fatto che gli uffici sono sprovvisti di personale. Tutto questo proprio perché adesso è l'ora di nominare i vostri amici, questo è quello che volete fare.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, ma questo articolo 3 che nel disegno di legge arrivato in Commissione invece era l'articolo 2, c'è stata una un'inversione fra i due articoli in Commissione, procede nel solco che avete tracciato rispetto a tutta la legge, come è stato detto correttamente dai colleghi, procede nel senso di continuare a voler prevedere un insieme di figure, e Dipartimenti che in questo caso sovraintendono a queste figure, che possano ben sposare il disegno che avete. Il disegno che avete l'abbiamo detto, lo diremo e non ci stancheremo di dirlo è veramente l'opposto di quello che invece sono il disegno che i sardi avrebbero e che avevano anche quando vi hanno dato il mandato di governare la Regione, si sono già pentiti, e un disegno di legge di questo tipo che presto vorrete, noi speriamo che non accada e lavoreremo per questo, trasformare in legge è un disegno di legge che va appunto nell'opposto rispetto a quelle che sono tutte le aspettative che i sardi ripongono su di noi. Io sotto diversi punti di vista mi vergogno di dover stare in quest'Aula a dover discutere di un disegno di legge di questo tipo che prevede Dipartimenti, con tutti i vari commi, per esempio in questo caso dell'articolo 3, che faccio fatica anche a leggere, sempre e in particolare in un periodo così complicato. Quando poi sfogli i giornali, ma non sarebbe necessario sfogliare i giornali per chi vive sulla terra e per chi soprattutto, è un Consiglio che vi do, dovrebbe uscire dal Palazzo, zona rossa permettendo, ma i nostri ruoli ce lo impongono in alcuni casi, fare un po' di verifiche laddove si annidano tutte le sofferenze dei sardi in questo periodo, mi riferisco alle attività economiche, mi riferisco alla stagione turistica che è in una posizione di assoluta incertezza, per colpa sicuramente di un virus indecifrabile che ha messo in ginocchio tutto il mondo, però noi non possiamo rifugiarci solo sul virus. Io un mese fa ho definito la campagna vaccinale sarda una campagna vaccinale fai da te, perché parlavo di campagna vaccinale fai da te? Che continua ad essere fai da te e continua a essere una campagna vaccinale disastrosa. L'ho fatto perché vedevo sotto i miei occhi, sentivo, avevo notizia, di un continuo cambiamento rispetto a quello che era l'andamento della campagna sulle figure da vaccinare e una possibilità per chi eventualmente non ne avesse diritto anche di poter usufruire dei canali privilegiati che gli consentissero eventualmente di essere vaccinati. Oggi la notizia è che i vaccini sono a singhiozzo e c'è la protesta dei fragili, ma da quanto tempo noi parliamo dei fragili e chiediamo di parlare dei fragili e non di parlare di questo disegno di legge, dell'articolo 3, che ripeto rispetto al quale faccio grande fatica a doverne parlare, e chiediamo invece appunto di interrompere i lavori? Non è una richiesta strumentale, colleghi, è una richiesta doverosa, è una richiesta che non dovrebbe essere nemmeno fatta, dovremmo essere tutti spontaneamente nella condizione di fermarci e di fare in modo che in questo momento vengano affrontati i problemi reali, quelli dei quali si dovrebbe parlare senza che sia necessario un intervento della minoranza, magari esercitando il suo diritto all'ostruzionismo rispetto a un disegno di legge che non dovrebbe andare avanti. Ecco, noi vi chiediamo questo, fermiamoci e parliamo di questo, perché fuggire? Perché relegare un argomento così importante a un dibattito di Commissione che deve durare non più di due ore, e poi non ci sarà un'altra Commissione perché poi deve essere convocata non si sa bene da chi. Cosa deve fare l'onorevole Cocco Daniele, vicepresidente della Commissione, deve convocare la Commissione? Ma io direi, concordo col collega Moro, non discutiamo in Commissione, discutiamone in Aula, discutiamo e diciamo quello che avete detto voi, avete detto andiamo a vaccinare, siamo d'accordo, ma nemmeno così sono d'accordo, perché vaccinare indistintamente? Usiamo un criterio per vaccinare, facciamo in modo che veramente quando arrivano i vaccini e pretendiamo che arrivino i vaccini noi abbiamo un criterio poi per poterle vaccinare le persone, non come vien viene come magari ha detto qualche collega recentemente in passato, magari perché qualcuno ha i santi in paradiso può essere vaccinato, invece chi è sfortunato e non ha nessuno a cui potersi rivolgere non otterrà mai questa dose di vaccino. Questa situazione è veramente disastrosa io credo in tutta la Sardegna, e credo che noi dovremmo fermarci a parlare di questo, e non di un articolo 3 come in questo caso che niente dà ai sardi, ma distrae i 60 Consiglieri regionali e una Giunta regionale, che dovrebbe essere impegnata per i loro i problemi, con un tema che sicuramente non è…

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESANDRO (M5S). Presidente, colleghi, ci troviamo oggi a parlare dell'articolo 3 di questo DL 107 che istituisce i Direttori di Dipartimento e i Dipartimenti. Dipartimenti che vengono previsti da una legge mai applicata e risalente, cosa che non avete lesinato di dire, come se fosse una giustificazione all'istituzione di queste figure, ma la verità è che volendo dare, e sarà questo il contenuto del mio intervento, un'interpretazione costituzionalmente orientata di quest'articolo, tutto ciò che se ne può evincere è disorientamento. E mi riferisco all'articolo 97 della Costituzione, Presidente, il quale al secondo comma ci dice che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione. Ditemi voi adesso, nel momento in cui io frappongo non uno ma due cuscinetti di natura politica, come il Segretario Generale e i Direttori di Dipartimento, nella macchina amministrativa regionale, come possa assicurarsi il buon andamento, ma soprattutto come possa assicurarsi l'imparzialità.

Buon andamento. Poiché una struttura amministrativa possa agire bene, possa lavorare bene, è necessario che questa struttura amministrativa sia anzitutto dotata di persone a loro volta dotate delle qualità e delle professionalità necessarie. Come viene assicurato questo? In nessun modo, anzi, con l'abbassamento dei requisiti che è stato fatto da parte vostra relativamente all'affidamento di incarichi fiduciari questo pericolo è sempre ed ancor più attuale, visti anche i vostri criteri di scelta.

Quindi del buon andamento non se ne parla neanche. Io qua veramente non riesco neanche a scorgerlo da lontano, l'imparzialità ancora meno, cioè se io metto un politico al di sopra di chi riceve l'impulso politico, il problema che si pone è che questa persona non sarà più nella condizione di poter fare una valutazione minimamente qualitativa e anche legalmente orientata, nonché costituzionalmente orientata, di quella che è l'attività che l'impulso della politica gli impone di fare. Si sta violando, secondo me, in questo modo un principio costituzionale, ma vabbé, questo ve lo abbiamo già detto sarà uno dei tanti motivi per cui auspichiamo veramente che questa legge venga impugnata.

Comma 3, nell'ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari. Questa prerogativa che la Costituzione si premura, e non c'è mai niente scritto a caso nella Costituzione, si premura di enunciare viene affidata al Presidente della Regione in buona sostanza, e a loro volta al Segretario Generale e Direttore di Dipartimento, che possono praticamente spadroneggiare sia relativamente al personale, sia relativamente all'organizzazione degli uffici, sia relativamente all'attività di impulso, possono fare praticamente qualsiasi cosa, poi qualora non bastasse l'ampia ed enorme discrezionalità che gli viene lasciata, in ogni caso poi si demanda al Presidente della Regione l'attribuzione di ulteriori qualifiche o di ulteriori strutture organizzative, soprattutto anche per quanto riguarda l'enumerazione degli organici. Quarto comma dell'articolo 97, qui raggiungete proprio il climax, perché questo comma è stato violato praticamente dal giorno in cui vi siete insediati all'interno di questo Consiglio regionale, "agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge". Ora capisco che, e la Costituzione ce lo dice, venga lasciato alla legge dello Stato uno spazio discrezionale relativamente proprio a determinate tipologie di incarichi, che necessariamente devono avere un accenno di fiduciari età, anche per garantire il buon andamento sia della pubblica amministrazione, sia della politica. Ma l'inversione totale del sistema di selezione che sta venendo utilizzato, promosso e rappresentato dalla politica che voi rappresentate, dalla Giunta e dalla maggioranza che voi rappresentate, ma anche se secondo me, e non solo secondo me, in violazione di questo principio costituzionale. Nel momento in cui tu hai una Regione Sardegna dove ci sono graduatorie già esistenti, dove meritevoli vincitori di concorso si vedono sorpassati da persone che hanno l'unico merito di aver fatto una gavetta e una vita politica, e questo di sicuro l'abbiamo visto, lo vediamo e lo vedremo ancora purtroppo, non è garanzia di alcun tipo di qualità, non è garanzia di alcun tipo di professionalità, la Regione Sardegna da la precedenza agli amici del partito, mettiamola così in soldoni, ma è la verità perché se andiamo a vedere tutte le nomine fin qui fatte da voi, quelle che siete riusciti a fare perché non siete riusciti ancora a riempire neanche le poltrone che c'erano prima, figuriamoci se riuscirete mai a riempire queste, e infatti quasi mi chiedo perché lo state facendo, ma poi mi do anche una risposta, bene, quale rappresentazione di valori stiamo dando alle persone, quale rappresentazione di valori…

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente. Io da relatore di minoranza ho usato la compostezza che si addice a chi deve svolgere le proprie mansioni in questa nobile sede, la compostezza noi continueremo a mantenerla, però è con altrettanta passione e spinta motivazionale che cerchiamo davvero di convincere voi, non dobbiamo certo persuadere i cittadini della mancata bontà di questa legge, ma di convincere voi affinché questa legge possiate ritirarla. L'articolo 3 è un po' il cuore del delitto, io in Commissione ho parlato di reato da un punto di vista della scelta legislativa che oggi voi fate, non certo con altre implicazioni, eppure niente, persistete in maniera diabolica perché se sbagliare è umano perseverare è davvero diabolico, perché l'interrogativo originario rimane tale in quella compostezza da relatore, e uso oggi con la passione da consigliere, a chi giova tutto questo?Noi crediamo che non giovi a nessuno, affatto, e i temi oggi sono altri, il fatto che, le criticità, voi della maggioranza siate i primi a denunciarle la dice lunga, bene ha fatto stamattina il collega Moro a lanciare un appello così sentito sulla necessità di vaccinare tutti, ma anche su altri temi. Io ho partecipato alle Commissioni congiunte di ieri e di avantieri, e devo essere sincero l'ho fatto in maniera poco motivata e ho vissuto le Commissioni con molto sconforto, perché non si capisce mai dove si voglia andare. Quel convincimento che non avete là dove dovreste averlo sui temi che riguardano la sanità e l'economia ce l'avete invece su un tema che è assolutamente inutile, e questa inutilità appare evidente e dirompente proprio nel cuore dell'articolo 3 laddove al comma 6, mi sia consentito enunciarne i termini, si dice che "i direttori dei dipartimenti svolgono compiti di coordinamento, direzione e controllo degli uffici di livello dirigenziale generale compresi nel dipartimento, e sono responsabili dei risultati complessivamente raggiunti in attuazione degli indirizzi e delle linee programmatiche del Presidente della Regione. In particolare determinano i programmi per dare attuazione agli indirizzi dello stesso Presidente, allocano le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili per l'attuazione di programmi secondo principi di economicità, efficacia ed efficienza e di rispondenza del servizio al pubblico interesse. Svolgono funzioni propulsive di coordinamento, di controllo e di vigilanza nei confronti degli uffici del dipartimento, promuovono e mantengono relazioni con gli organi competenti dell'Unione europea per la trattazione di questioni e problemi attinenti al proprio dipartimento, adottano gli atti per l'utilizzazione ottimale del personale secondo criteri di efficienza disponendo gli opportuni trasferimenti di personale all'interno del dipartimento". Al comma 7, di tutto di più, con deliberazione della Giunta regionale possono essere attribuiti ulteriori compiti ai Direttori di dipartimento, come si ancora non bastassero, e dire che all'articolo 8 della legge 1 del 1977 il legislatore di allora si limitò ad individuarli, i dipartimenti, accorpandoli in un primo dipartimento della programmazione, in un secondo dipartimento degli interventi produttivi e in un terzo dipartimento degli interventi sociali. Certo, siamo d'accordo in linea di principio che una migliore organizzazione pi�� crea motivi di intesa e di coesione meglio funzioni, ma bisogna stare molto attenti, e questa è una segnalazione che proviene da più parti in seno all'organizzazione amministrativa della Regione, a quelle ridondanze, a quelle sovrapposizioni, addirittura quelle distorsioni che un sistema così organizzato rischia di acuire, tanto da arrivare a crearne di nuove. Perché non c'è peggior situazione negli apparati amministrativi, aziendali e pubblici, che la possibilità che si creino conflitti, e invece voi dovreste oggi, come Giunta, far leva sulle motivazioni dell'apparato dirigenziale e amministrativo della Regione e far leva sulla necessità di formare i giovani ed indire altri concorsi pubblici, altro che ricorrere a figure estranee - questo è un aggettivo che usate voi -, a figure aliene, direi, senza andare anche in questo caso a individuare meglio il campo di formazione e di provenienza di questi benedetti direzione Direttori di dipartimento. Insomma, si ribadisce in quest'articolo quella che io ho già definito l'abdicazione della politica, ma, peggio, state espropriando il campo della politica, state dando alla tecnocrazia peggiore e non altrimenti motivata la possibilità di invadere un campo che deve essere degli Assessori, perché a questo punto non solo i Direttori generali ma anche gli Assessori nelle loro scelte dovranno afferire necessariamente a questi mega direttori di mega dipartimenti. Insomma, si stanno delegittimando i ruoli dirigenziali esistenti, si stanno delegittimando i ruoli politici e chi i ruoli politici deve svolgere.

Quindi la domanda è sempre la stessa: cui prodest, a chi giova, quali sono davvero le motivazioni che vi hanno spinto a portare in Aula questo disegno di legge, con quali finalità, perché spendere 733.000 euro all'anno nella previsione dei prossimi anni per tre Direttori di dipartimento? A chi gioverà? Cosa faranno tre Direttori di dipartimento che costeranno un milione all'anno? Noi crediamo che tutto questo non servirà alla Sardegna e vogliamo convincervene fino in fondo.

PPRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Devo dire che intervengo su questo articolo 3 oggi con un certo imbarazzo, quello stesso imbarazzo rispetto al disegno confuso, o alla confusione che è insita all'interno di questo provvedimento, che racconta di voler intervenire sulla organizzazione della Giunta regionale delle attività della Presidenza della Regione, con l'obiettivo di garantire un miglioramento, una maggiore efficacia di impatto della gestione delle politiche, ma che in realtà, così come anche era stato detto durante i lavori della Commissione, ovvero che si sarebbero svelati in Aula i misteri che offuscano evidentemente una visione strategica di alto livello, cosa che in realtà allo stato attuale, fino adesso, non mi pare essere stato sciolto come enigma, o comunque come visione strategica. Ma l'imbarazzo è collegato effettivamente al fatto che ancora, dopo giorni di sacrifici, di tentativi che abbiamo fatto costantemente di convincervi della inopportunità di questo provvedimento, ancora oggi questa confusione non solo non è sciolta ma addirittura è aumentata, e l'imbarazzo è collegato al fatto che quando ci troviamo a parlare di argomenti come questi, che raccontano di essere una delle grandi soluzioni per il miglioramento dell'attività della politica, quindi delle istituzioni, ma, come obiettivo ultimo della vita dei cittadini…. Oggi parlare di questo tema è per me di grande imbarazzo perché, lo dicevamo anche prima, oggi tutto può essere all'attenzione dei cittadini sardi tranne che provvedimenti di questo genere; oggi la preoccupazione è quella della prospettiva economica, di ciò che avverrà nelle prossime settimane. Ci abbiamo provato negli scorsi giorni a dare un'ulteriore risposta alle categorie economiche ancora non soddisfatte, non tutelate dal disastro economico, ebbene ancora non ci si è riusciti, e torniamo oggi in Aula con la grande determinazione politica della vostra maggioranza che insiste sul DL 107 nel comunicare all'esterno, non solo evidentemente a quest'Aula altrimenti i nostri messaggi sarebbero assolutamente insensati, di comunicare all'esterno che questo provvedimento sarà in grado di risolvere il futuro della gestione politica della Sardegna. È talmente importante per voi questo provvedimento che non so quanti arriviate in questo momento in Aula ad assistere i lavori ai lavori, e quindi questo trasporto emotivo e intellettuale rispetto all'importanza strategica di questo provvedimento mi pare che sia dimostrato anche da quanto viene seguito in Aula, non solo evidentemente dalla almeno decente maggioranza della maggioranza ma, mi pare, neanche dall'Assessora di riferimento. Ecco, questo la dice lunga, Presidente, in merito alla inopportunit��, lo ribadisco, di questo provvedimento, e la dice lunga rispetto al fatto che veramente ciascuno di noi dovrebbe avere la sensibilità di riuscire a svolgere ed interpretare il proprio ruolo con l'obiettivo principale di ripensarsi, ricalibrarsi costantemente in ragione di quelle che sono le maggiori emergenze, e oggi le maggiori emergenze sono collegate sicuramente alle condizioni di tenuta delle nostre comunità, che stanno scoppiando anche in merito alla disorganizzazione, alla confusione che regna ora durante l'organizzazione della campagna vaccinale, quella stessa confusione che traspare da questo provvedimento di legge. Ho letto da qualche parte che qualcuno che fa parte della vostra maggioranza dice che giustifica l'articolo 3, cioè l'introduzione dei dipartimenti, col fatto che erano previsti fin dal 1977 ma non furono mai attuati, ebbene è vero che si dice che la storia sia una delle basi principali su cui costruire percorsi di crescita e costruire la contemporaneità, ma se in 45 anni, dal 1977, non sono mai stati istituiti, forse qualche domanda me la farei, o comunque qualche dubbio me lo porrei.

Pongo poi l'accento su due commi in particolare, richiamando quanto alcuni colleghi evidenziavano, il comma 7 e il comma 9, che rendono il Presidente e la Giunta organo supremo, indiscusso, che determina il bene e il male, cioè la continuazione della attività o meno rispetto alle funzioni. Il comma 7 prevede che con deliberazione della Giunta regionale possono essere attribuiti ulteriori compiti ai Direttori di dipartimento, senza fine e senza confini. Il comma 9 dice che l'organizzazione, la dotazione organica, le relative funzioni, la distribuzione dei posti di funzione dirigenziale, l'individuazione degli uffici di supporto e la definizione dei rispettivi compiti sono stabiliti dal Presidente della Regione. Insomma, il Re Sole era in grado di fare la stessa distribuzione dei poteri.

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che è rientrato dal congedo l'onorevole Antonio Mario Mundula.

È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Osservavo che l'introduzione di questo articolo fa riferimento, ovviamente, alla legge 1, in particolare all'articolo 8, che, è stato già detto, era molto stringato e questo articolo 3 lo declina in maniera evidentemente precisa, ma io rilevo che, così come per quanto riguarda i requisiti del Segretario generale, anche in questo, anche sui dipartimenti e sui Direttori dei dipartimenti la congiunzione disgiuntiva o e oppure è ugualmente utilizzata in maniera furbesca, e quindi lascia aperto il campo a incarichi che non necessariamente saranno affidati a persone con esperienza quinquennale così come nel primo periodo dell'articolo. Ma, tornando all'abbastanza unanime convincimento che una riforma dell'apparato regionale sia necessaria, e perfino urgente, io continuo a insistere sul fatto che, pur essendo necessaria e urgente, questo non era il momento per portarla in Aula, e soprattutto ritengo più urgente mettere mano alle politiche assunzionali del comparto Regione. Se andiamo un po' ad analizzare il Piano del fabbisogno notiamo che mancano almeno 100 dirigenti, e credo che la stima sia comunque per difetto. Ci sono graduatorie di concorsi che rischiano di scadere, e alle quali invece si potrebbe procedere con lo scorrimento e dalle quali addirittura si potrebbero assumere persone con capacità e con competenze che risponderebbero appieno anche alla necessità di funzionari nella Regione. Però non voglio perdere questa occasione per chiedere ancora che la Giunta, l'Assessora e il Presidente abbiano un rigurgito non tanto di dignità o di onore, non si pretende tutto questo, ma veramente di razionalità, guardandosi allo specchio e provando a immaginare quali sono davvero le fatiche, le urgenze, le disperazioni della gente sarda in questo momento. Lo dimostrano i lavoratori che riescono ad arrivare a Cagliari sotto il palazzo del Consiglio per protestare, ma migliaia e migliaia non possono fare neanche questo, un po' ovviamente per le norme restrittive determinate dalla zona rossa ma molto perché proprio non possono materialmente, perché decidere di spendere in carburante per il viaggio a Cagliari significa probabilmente scegliere se portare un pezzo di carne in tavola. Non credo che questo sia populismo come del quale spesso veniamo accusati.

Io ho testimonianze e sono sicura che noi sessanta, adesso non ci siamo sicuramente, ma noi sessanta consiglieri abbiamo testimonianza diretta di questa disperazione. Già in un'altra occasione facevo riferimento ai malati gravi in famiglia, e non solo a quelli con invalidità che comunque consentono una vita serena almeno nel nucleo familiare, ma parlo di quei malati psichiatrici, per esempio, che sono a casa, ma sono stati dimenticati dalla struttura sanitaria o da chi doveva in qualche modo farsene carico; penso ai ragazzi disabili che hanno concluso il ciclo di studi superiore e che adesso…

PRESIDENTE. Concluda.

CADDEO LAURA (Progressisti). Volevo dire questo, Presidente. Teniamo presente i casi singoli, i casi specifici, non dico individuali, ma specifici di disperazione e di tragedia anche familiari.

PRESIDENTE. Grazie a lei. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie Presidente, buongiorno alle colleghe e ai colleghi. Io sinceramente ho anche poca voglia di intervenire oggi in aula, l'ho fatto anche poco nei giorni scorsi perché quello che stiamo facendo come opposizione credo che stia rimanendo troppo in quest'Aula, credo che l'eco fuori di questa battaglia che si sta facendo non sia assolutamente percepito e non credo che questo sia per demerito dei consiglieri regionali, ma credo che in un momento storico come questo il silenzio che c'è all'esterno, anche quello della comunicazione, dei giornali, rispetto a quello che stiamo facendo oggi è drammatico. A Sassari abbiamo gli ambulanti, i ristoratori, i centri estetici, i parrucchieri che sono in piazza d'Italia, la piazza che rappresenta la città, hanno messo lì le tende simbolicamente per chiedere un aiuto e un sostegno al Governo affinché possa rivedere quei dati e affinché la Sardegna possa diventare nuovamente arancione, abbiamo le categorie sotto il palazzo della Regione, io ho imparato tutte le sigle sindacali presenti in questi due anni e mezzo che vengono a chiedere alla spicciolata aiuto, e di contro questo Consiglio presenta dei documenti per i ristori che sono tutti spezzettati, ogni tanto presentiamo un documento per una categoria, ogni tanto per un'altra per cercare proprio di non far capire che tipo di visione ha questo palazzo. All'interno di quest'Aula continuiamo a sovrapporci, continuiamo ad intervenire, non abbiamo nessuna risposta e questo ormai da tre settimane. Non discutiamo del perché i dati ci hanno inserito nuovamente nella zona rossa, non discutiamo come mai i centri vaccinali sono solo nelle grandi città e non vengono distribuiti su tutto il territorio, noi non parliamo di niente di tutto questo, e all'esterno ogni qualvolta vado a sfogliare il giornale continuo a leggere tutt'altro. Quindi non so quanto questi interventi, non so quanto quest'aula oggi possa definirsi centrale in un percorso di rinascita della nostra Regione, e lo dico con tanta amarezza perché portare un disegno di legge come questo è realmente uno schiaffo all'etica, alla morale, ma soprattutto al momento storico che stiamo vivendo, che è un momento storico che ci dovrebbe vedere protagonisti sempre nella discussione dei problemi che abbiamo oggi e di quei problemi che dobbiamo affrontare. Quindi, Presidente noi potremmo intervenire qua per altre quattro settimane, quello che ci vediamo contro è sempre il solito atteggiamento e quello che vado a leggere fuori sono sempre altre notizie, come se i problemi di questa Regione vengano chissà da quale pianeta e non invece da questa legislatura e da questo Consiglio. Quindi, mestamente chiudo qua il mio intervento augurandomi realmente che questi problemi e che i problemi che la gente sta vivendo quotidianamente sotto questo palazzo inizino ad essere centrali nella nostra discussione. Invece di parlare di un 107, di staff presidenziali di cui sinceramente nessuno sente l'esigenza, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Grazie Presidente, è un dovere pi�� morale che politico quello di intervenire in quest'Aula su questo provvedimento. il famoso DL 107, per stigmatizzare ancora una volta quello che già hanno anticipato i colleghi ovvero l'inutilità di un provvedimento di questo tipo in un periodo storico come quello che stiamo vivendo. Abbiamo sprecato fiumi di parole per provare a convincervi di lasciar perdere questo provvedimento e di dedicarvi ad altro, non un altro generico ma un altro molto preciso. Siamo nel pieno di una pandemia, di una guerra sanitaria e una guerra, come tutte le guerre, necessita di soldati, necessità di comandanti, necessita di strategie, necessita di armi. Tutte cose di cui la Sardegna sembra in questa fase storica essere completamente priva. State voi governando la Regione e quindi a voi noi dobbiamo fare questo appello. Vi abbiamo dato in tempi non sospetti e rinnovato ripetutamente anche la nostra disponibilità a collaborare, non l'avete raccolta, anzi ci avete considerato come coloro che vi mettevano i bastoni tra le ruote per non farvi raggiungere i vostri obiettivi. Se gli obiettivi sono questi, se uno degli obiettivi vostri è il DL 107 ebbene sì, noi tenteremo non solo di mettervi i bastoni tra le ruote, ma proprio di farvi cadere e di far cadere con voi anche questo provvedimento insulso e inutile per la Sardegna.

Nel merito, articolo 3 state istituendo questi Dipartimenti, peraltro incardinati nella Presidenza, con nomine fiduciarie in barba alle leggi che finora normano la materia di personale quindi la numero 1 del '77, la 31 del '98. State istituendo delle sovrastrutture, a noi appare che lo stiate facendo per rendere ancora più verticistica l'organizzazione della Regione, poter indicare in maniera fiduciaria chi deve stare al vertice e poter quindi governare, secondo voi, meglio la macchina amministrativa. Continuando però a lasciare in capo a quelle persone, nominate in maniera fiduciaria, tutte le responsabilità. Quindi tenendovi, se posso usare questo termine, i benefici della nomina e lasciando in capo ai nominati la responsabilità. Penso che abbiate visto anche da poco quanto rispondano alle chiamate in modo celere coloro che vengono nominati o coloro che anche solo di striscio possono godere o beneficiare della vostra amicizia fiduciaria. Noi siamo fortemente preoccupati di questo perché è chiaro che la meritocrazia se ne va a farsi benedire, i criteri con i quali è stata selezionata la classe dirigente di questa Regione altrettanto. Non procedete, non procedete è chiaro che più si va avanti più è difficile smontare pezzo per pezzo questo provvedimento, ma il tentativo noi lo dobbiamo fare, perché come vi dicevo prima è un imperativo categorico, soprattutto morale, prima ancora che politico. Abbiamo visto tutti il dramma sociale che stiamo vivendo, perché non è solo un dramma economico ma si riverbera anche dal punto di vista sociale, l'abbiamo visto qui sotto il palazzo del Consiglio. E anche da questo punto di vista vorrei invitarvi a mettere quelli come priorità, da una parte prioritariamente i sardi hanno bisogno di salute, che gli venga tutelato il diritto alla salute, poi hanno il diritto al lavoro e quando questi due pilastri della vita delle persone vengono messi in crisi non ci possono essere DL 107 o altre questioni che vengono prima. Di sanità e di vaccini vi ho un po' parlato prima, mi concentro adesso un attimo sulla questione delle priorità economiche. L'altro giorno abbiamo ricevuto in Capigruppo gli ambulanti, i giostrai. Abbiamo, avete e noi vi abbiamo supportato, anche preso degli impegni, avevate preso l'impegno che avreste operato, che sareste intervenuti con un provvedimento ad hoc. Noi vi abbiamo detto che eravamo d'accordo perché è una categoria in fibrillazione, che ha bisogno e sfruttando quell'occasione vi abbiamo: detto è l'occasione giusta per intervenire anche a favore di altre situazioni che sono altrettanto drammatiche e abbiamo trovato anche condivisione in questo ragionamento, faccio l'esempio gli operatori pirotecnici e potrei continuare. Ma raccogliendo l'invito del Presidente a concludere dico: quelle sono le priorità. Lasciamo perdere altre questioni, lasciamo perdere il DL 107 e concentriamoci su questo, grazie Presidente.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente, buongiorno agli Assessori presenti e buongiorno ai colleghi e alle colleghe. Anche oggi un'Aula un po' sonnolenta, chiamiamola così. Un'Aula un po' distratta, poco partecipata, il segno chiaro ed evidente di quanto alla maggioranza forse poco interessi quello che ha da dire la minoranza o le minoranze. Non interessa perché la maggioranza va dritta per la sua strada e quando noi entriamo qua dentro lasciando fuori da questo palazzo i problemi, le segnalazioni delle persone, la vita delle persone e quando entriamo qua dentro è come se oltre alla moquette che ovatta il passo anche il nostro pensiero venisse ovattato. Non è così! Mi rifiuto di pensare che quando si entra qua dentro si mettano da parte i problemi delle persone, i problemi dei sardi, quelli che hanno il coraggio di segnalare, quelli che non hanno la forza di segnalare, perché sono spaventati, depressi, delusi, incapaci di pensare a un futuro. Allora voi continuate ad andare dritti per la vostra strada. Io non ci sto, io non ci sto e continuerò a dire, insieme agli altri colleghi, che questa legge è sbagliata, nel metodo, nel modo, nel merito, è sbagliata anche nei tempi, ed è sbagliata la filosofia che la sottende. L'ho già espresso durante i miei precedenti interventi le ragioni per cui dissento dalla vostra idea di organizzazione della Regione, un'idea che vede la parte politica esondare, inondare, occupare le competenze tecnico, amministrative e gestionali mediante la nomina di posizioni apicali di diretta emanazione della parte politica. È una foglia di fico, questa è una foglia di fico che costa, che costa 6 milioni di euro l'anno e serve a nascondere l'incapacità di dare impulso, l'incapacità di risolvere i problemi, 6 milioni di euro, una foglia di fico che ha il compito di soddisfare la bulimia di potere e di poltrone, non di dare risposta ai problemi dei sardi. L'obiettivo è quello di semplificare, di snellire per rendere più diretti rapporti tra organo politico e amministrativo. Questo provvedimento, soprattutto l'articolo 3, va nella direzione opposta, state ingarbugliando la matassa, state inserendo una sovrastruttura di coordinamento e di controllo delle direzioni generali che non semplificherà proprio nulla ma creerà complicazioni, sovrapposizioni, alterazioni, conflitti al di là del criterio della meritocrazia o della meritorietà, forse è il termine più appropriato. Ma voi non interessa la competenza dei vostri dirigenti, vi servono yes man e yes woman. State prefigurando un'organizzazione che è molto probabile che si realizzi in questo modo, che un Direttore dei Dipartimenti, che svolge compito di coordinamento, direzione e controllo e da cui dipendono funzionalmente le direzioni generali, abbia come unica competenza non la conoscenza ma le conoscenze quelle del politico di turno da cui farsi nominare. Una norma quella contenuta anche in questo articolo che si fa beffe di tante persone, giovani che investono sulla propria competenza con master, specializzazioni, formazione iniziale e continua. Questo è uno strumento che vi consente di nominare ancora una volta gli amici e gli amici degli amici e anche senza i necessari requisiti, senza l'esperienza, senza le competenze, senza le professionalità. Ed è emblematico quanto previsto nel punto b del comma 2 "che abbiano capacità adeguate alle funzioni da svolgere". Quali sarebbero? Non le migliori competenze, quelle selezionate nel rispetto del dettato costituzionale, ma probabilmente, sicuramente quella della vicinanza politica.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue PINNA ROSSELLA.) Nella relazione di maggioranza, sulla quale tornerò anche negli interventi successivi, ci sono veramente dei concetti che fanno rabbrividire per l'idea che viene manifestata nei confronti dei dirigenti di questa l'Amministrazione regionale, che non meritano di essere considerati come contrapposti alla parte politica. Ma io li vedo ancora…

PRESIDENTE. Grazie, è rientrato dal congedo l'onorevole Saiu.

Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Posso farle notare che è antipatico non permettere di concludere l'intervento?

PRESIDENTE. Non è antipatico, è rispetto delle regole.

È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente, devo dire che stavamo procedendo nella discussione con una certa serenità anche all'interno dell'Aula, non so se questo è dovuto al fatto che a condurre i lavori di quest'Aula fosse il Vicepresidente o meno, però siamo ritornati sulla richiesta di intervenire anche sull'ordine dei lavori, quindi devo dire che questo probabilmente è un limite nostro. Vede, Presidente, è notizia di qualche ora fa che il Segretario regionale di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza con una lettera aperta inviata al Presidente della Regione, immagino anche al Presidente del Consiglio regionale, così come anche al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri competenti segnalava con preoccupazione che in Sardegna aumentano i casi di autolesionismo e di tentativi di suicidio. Nei day hospital di Cagliari e Sassari, in particolare a Cagliari abbiamo avuto 246 accessi pari al 213 per cento di occupazione, 68 accessi a Sassari dal primo gennaio al 25 aprile, pari a un tasso di occupazione media del 231 per cento. Vede Presidente, noi qua in quest'Aula, nonostante l'intervento di un consigliere regionale amico, l'onorevole Pietro Moro, che richiama l'attenzione invece a intensificare la nostra discussione, la nostra azione all'interno del Consiglio regionale e delle Commissioni su problemi come questo che ho segnalato e che ha segnalato il segretario regionale della società italiana di neuropsichiatria, noi oggi invece parliamo di staff, parliamo di poltrone, parliamo sulla possibilità di soddisfare esigenze di pochi, e non certo di molti. L'onorevole Pietro Moro segnalava il fatto che vi è la necessità di coinvolgere i medici di famiglia, e lui da buon amministratore, direi, tra virgolette, da buon padre di famiglia, segnala il fatto che probabilmente un'accelerazione nei vaccini può essere solo ed esclusivamente data e avrà efficacia se si coinvolgono i medici di famiglia, quindi 1200 medici, 12 mila magari vaccini al giorno con il solo coinvolgimento dei medici. Questo dovrebbe essere l'obiettivo, questa dovrebbe essere la discussione che dovrebbe in qualche modo coinvolgere questo Consiglio regionale, e io quando la mattina mi alzo presto perché, considerata la programmazione di quest'Aula, ovviamente devo decidere dalla sera al giorno dopo di organizzarmi il viaggio a Cagliari, oppure quando si tratta di Commissioni vengono convocate venti minuti prima rispetto all'orario di svolgimento, quindi viene veramente difficile programmare i nostri lavori. Vede Presidente, anche gli appelli di un ex Presidente della Regione, che io ho ascoltato qualche giorno fa, e non certo della mia parte, un Presidente autorevole di una parte politica, richiamava l'attenzione al fatto che probabilmente non occorre oggi occupare quest'Aula in discussioni che creano divisioni, ma cercare la massima condivisione dei problemi. Probabilmente quell'appello, l'onorevole Cera probabilmente l'avrà colto, è certamente più sentito forse da questa parte, quindi vi chiediamo effettivamente di riportare nel binario corretto questa discussione in Aula. Quando leggo notizie quali ad esempio che 14 mila fragili e fragilissimi sono stati chiamati per essere vaccinati e hanno risposto alla chiamata 3400, io vorrei capire se si è fatto… probabilmente chi ha proceduto a fare delle chiamate avrà fatto uno squillo e loro sono talmente fragili e fragilissimi che non sono riusciti ad aprire la chiamata. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Devo dire, cari colleghi, che io mi ero un po' illuso, mi ero illuso perché ieri ho ascoltato in quest'Aula, in onore, ,in ricordo di quella che è la gloriosa giornata di Sa Die de sa Sardigna, gli interventi del presidente Pais, del presidente Solinas, e devo dire che erano interventi profondi, meritevoli di attenzione, in linea con quella giornata importante di riscatto sociale del popolo sardo, riscatto sociale del popolo sardo contro l'invasore piemontese, e io, cari colleghi, mi ero illuso che quella giornata, quegli interventi, quello spirito contro gli invasori oggi fosse stato presente in quest'Aula, che oggi voi, dopo la giornata di ieri, vi foste ricordati chi eravate, dove siete e dove volete arrivare. Purtroppo voi non vi ricordate chi eravate, vi state dimenticando perché siete qui oggi, ma sicuramente sapete dove volete andare. Cari colleghi, voi volete andare verso un vicolo cieco, volete andare contro quell'orgoglio, volete andare contro quello spirito che avete rievocato ieri, perché oggi, è vero, non dobbiamo cacciare gli invasori, meno male, non dobbiamo in qualche modo ritrovare quell'orgoglio che in quel periodo durante quei moti ha mandato via gli invasori, oggi dovremmo invece trovare quello spirito forte, orgoglioso dei sardi, che vivono una nuova guerra, difficile, pericolosa, che sta lasciando molti morti nelle famiglie, che sta creando molto disagio sociale, che sta in qualche modo abbandonando la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, e noi, e voi, soprattutto voi, di fronte a questa nuova guerra, di fronte a questo nuovo nemico, invece di rispondere con quello spirito state dando prova veramente di non meritare il voto popolare che vi ha portato in quest'Aula, state dando prova, molti di voi, neanche di essere figli di quel sardismo, di quel ceppo storico-culturale che in Sardegna ha rappresentato molto per molti di voi e anche per molti di noi. E ora parlare oggi di dipartimenti, parlare oggi di poltrone, parlare oggi di staff del Presidente e parlare di staff degli Assessori è antistorico, e soprattutto è antistorico dopo Sa Di de sa Sardigna. Cari colleghi, lo hanno detto moltissimi dei colleghi che mi hanno preceduto, oggi il nuovo nemico si chiama vaccino, vaccino che in qualche modo deve combattere il Covid 19, la pandemia, vaccino che ancora oggi vede moltissime categorie fragili e meno fragili non avere ancora la possibilità di essere vaccinati e quindi avere quell'unico strumento che ci può permettere di sconfiggere la pandemia. Il nuovo ma nemico è ancora la sanità, la sanità che voi dovevate rivoltare come un calzino, la sanità che era il vostro cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, quella sanità che in qualche modo doveva essere di nuovo presente in ogni angolo della nostra Isola, doveva essere la vostra vera differenza che c'era fra voi e noi, e ancora purtroppo è quella sanità che in molti comuni della Sardegna priva ancora del medico di base quelle comunità, non riuscite ancora oggi a nominare il medico di base in molti comuni della nostra Isola, quella sanità che ancora oggi sta privando gli ospedali territoriali delle figure indispensabili per fornire le cure minime in quei territori. Beh, di fronte a questa situazione ancora che vede la sanità distante, non soltanto nel cercare di debellare il Covid, ma anche quella sanità minima che si dimentica di moltissimi malati fragili. E allora, cari colleghi, ci sono altre priorità, ci sono altri modi per ricordare la giornata di ieri, voi state scegliendo il peggiore, voi state scegliendo il modo più difficile, quello che vi allontanerà maggiormente dal vostro motivo per cui siete stati eletti; fermatevi, avete ancora la possibilità di ritirare questo provvedimento, torniamo a riscoprire quello spirito, torniamo a occuparci dei veri problemi, torniamo ad vivere insieme in qualche modo l'obiettivo comune di far stare meglio i sardi, di fare in qualche modo superare ai sardi questa pandemia e ritrovare le origini delle motivazioni per cui siamo stati eletti dal popolo sardo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie, Presidente. Io non voglio ripetermi, cercherò di non ripetermi, vedo che ci ha mollato anche la Vicepresidente, evidentemente non si sta appassionando più neanche tanto lei alla discussione di questo DL 107/A. Io credo, l'abbiamo detto altre volte, che ci sia necessità di riformare la burocrazia regionale, però credo anche che non sia questo il momento di impegnare l'Aula consiliare in un provvedimento divisivo che non può portare l'Aula a lavorare serenamente, dimenticando quelle che sono le vere emergenze che sono al di fuori di questo Palazzo. Io ero convintissimo che dopo la celebrazione di Sa Die de sa Sardigna di ieri, non i festeggiamenti, perché davvero c'era poco da festeggiare, potesse esserci da parte vostra un ripensamento sul fatto di dover proseguire a discutere questo DL; così non è stato. Io chiedo alla presidente Pais e anche agli amici della maggioranza tra l'altro quale siano le parole, perché qualche giorno fa abbiamo parlato di parole, impegni, assunti e disattesi, rispetto a delle persone che avevamo audito. Io so che era stato assunto un impegno formale quando si stava discutendo della legge sulla riforma degli enti locali sulla famosa leggina presentata, poi trasformata in emendamento, che riguardava la richiesta di quasi tutti i comuni della Sardegna e dell'ANCI, per la grandissima difficoltà che si ha a reperire i segretari comunali. Era stato assunto l'impegno di spostare quell'emendamento a questa legge e oggi gli uffici ci dicono che quell'emendamento è stato dichiarato inammissibile perché non ha niente a che vedere con la stessa. Quindi io chiedo chi è stato che ufficialmente parlando, perché l'emendamento è stato firmato unitariamente sia da questa parte che da quella parte, che ha assunto questo impegno. Mi risulta anche che il Presidente abbia detto che, se così non fosse stato, si sarebbe proceduto con un 102; visto e considerato come stanno andando i 102, credo che questa sia un percorso irto di difficoltà, però io credo che a tutti quei comuni e a tutti quei sindaci che tutti i giorni non riescono a convocare le giunte o i consigli comunali per la mancanza del segretario qualche risposta dovremmo darla, perché abbiamo già rappresentato, io purtroppo fisicamente non potevo esserci, ma chi ha presentato l'emendamento ha rappresentato quali erano le problematiche che riguardano davvero tutti, e credo che se vogliamo siamo in tema, perché stiamo parlando di cercare di risolvere i problemi di tipo amministrativo, tecnico e burocratico, su questo qualcosa dovremmo farla e anche subito. Dicevo che i problemi, perché nonostante occorre riformare in parte il sistema Regione come tempistica non ci siamo, perché credo che dobbiamo dare in questo momento risposte ad alcuni argomenti che già sono stati citati. Io, Presidente sono, come dire, amareggiato, non so che termine utilizzare, perché noi qualche giorno fa, e devo dare atto a lei perché è stato lei che ha chiesto la convocazione della Commissione sanità perché c'erano problemi urgenti da affrontare, per proporre soluzioni e non per fare polemiche, perché mi associo a tutti quelli che l'hanno detto, questo non è il momento delle polemiche e non è il momento di dividerci perché dobbiamo insieme combattere una situazione che ci riguarda tutti, e avevamo preso l'impegno in quella sede di riconvocare la Commissione immediatamente, noi eravamo disponibili anche l'indomani, anche il sabato, anche il lunedì, non mi risulta che la Commissione sia stata riconvocata e quei problemi oggi lì stiamo discutendo di nuovo oggi perché non sono stati risolti e neanche affrontati. E sta facendo ridere in tutta la Sardegna il problema dell'Hospice di Nuoro, Presidente, noi vorremmo che chi è all'apice della catena di comando desse una risposta seria, ma non per strumentalizzare e per fare polemiche, perché non è possibile, non è possibile, amici della maggioranza, lo sapete quanto me, che la Commissaria il 22 faccia un comunicato dicendo a quei poveri pazienti che sono angosciati per il fatto che non possono più essere ricoverati nell'Hospice dire "lunedì riapriamo" e poi il lunedì la Commissaria ci dice che non dobbiamo riaprire niente perché non è stato chiuso niente. Allora dobbiamo cercare di capire dove sta l'errore, l'Assessore ci deve dire cosa sta succedendo, perché oggi li all'Hospice di Nuoro ci sono i pazienti e i parenti che sono incatenati nel giardinetto, perché il servizio per i ricoverati risulta chiuso; non stiamo facendo polemiche, riguardano tutti noi queste cose e anche i nostri parenti, i nostri vicini, i nostri amici, e di queste cose Presidente vorremmo parlare, perché è indifferibile che ne parliamo, e ne dobbiamo parlare subito, la Commissione sanità va convocata subito, se non la Commissione sanità va convocata un'Aula per parlare di quei problemi a cui accennava anche qualche addetto ai lavori e quindi può…

PRESIDENTE. Solamente per confermare la disponibilità, qualora l'Aula lo ritenesse, di entrare sulla norma per i segretari.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Grazie. Io ho appena sentito l'intervento dell'onorevole Cocco, però sa, onorevole, Io ho grande stima nei suoi confronti, perché è anche una persona che sta sempre sul territorio, ascolta quelle che sono le vertenze, però è bene che racconti come sono andate le cose ieri in Commissione; c'è un accordo di maggioranza e di minoranza di andare a discutere quelli che sono gli interventi, quindi ristori per altre attività, martedì, ascoltando anche… sì, lo so, arriva anche a quello sanità… quindi è giusto che l'Aula sappia e chi ci sta ascoltando sappia che si è trovato un accordo, quindi martedì ascolteremo anche i rappresentanti delle varie categorie. Poi, per quanto riguarda la sanità; ho visto che c'è un appello unanime e quindi anche trasversale per convocare la Commissione; anche da parte nostra massima condivisione di questo appello per conoscere quali sono i numeri delle persone fragili ancora non vaccinate e anche quelle che hanno rinunciato al vaccino, quindi è giusto ed è bene che i consiglieri conoscano questi numeri. Poi, un punto che condivido parzialmente è quello portato avanti dal collega Pietro Moro, collega consigliere non collega a livello di lavoro, sul fatto che è bene vaccinare tutti, però, onorevole Moro, dovrebbero arrivarci tutti i vaccini, questo è importante. Io so, non vorrei anche osare o dire qualcosa di sconclusionato, però ci sono disposizioni governative che dicono che prima bisogna vaccinare gli over 80, poi categorie fragili e poi non sto ad allungarmi perché non conosco adesso benissimo la scaletta, semmai dovremmo, mi appello anche alla minoranza, uscire eventualmente con un documento unico dove si si impegna la Giunta, attraverso il Ministero, per far arrivare un numero complessivo enorme di vaccini…

PRESIDENTE. Onorevole Giagoni, è sull'ordine dei lavori…

GIAGONI DARIO (LEGA). Sì, lo so, però lei ha dato prima la parola a inizio seduta a 10 mila di noi dell'opposizione, ha dato tutto il tempo necessario, intervengo io che non intervengo tutti i giorni e mi toglie la parola. Concludo così, ha ragione lei, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io intervengo sull'ordine dei lavori, signor Presidente, perché condivido molto quello che lei ha detto qualche minuto fa in rapporto al rispetto delle regole. Stavo dicendo, Presidente, che io condivido molto il suo richiamo al rispetto delle regole, così però come chiede a noi il rispetto delle regole interrompendo gli interventi di colleghi e di colleghe ritengo che lei debba far rispettare le regole anche agli appartenenti del suo Gruppo politico quando intervengono sull'ordine dei lavori che nulla hanno a che fare con l'ordine dei lavori se non rispondere agli interventi dei colleghi che sono intervenuti prima.

PRESIDENTE. Io faccio intervenire tutti sull'ordine dei lavori, in realtà sono delle brevi segnalazioni, anzi, credetemi, do molta più libertà all'opposizione, ma perché penso che sia giusto così.

È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente, anch'io intervengo nella discussione generale sull'articolo 3, mi sembra doveroso, proprio per rimarcare le nostre posizioni in merito a tutto l'impianto della legge, ma anche in riferimento a questo articolo 3. Ieri era "Sa die de sa Sardigna", un momento che ci ha fatto comunque sentire in qualche maniera vicini al popolo sardo e oggi stride trovarci di nuovo in Consiglio regionale a dover affrontare un testo di legge non certo prioritario rispetto ad altri temi che anche poco fa l'onorevole Cocco e l'onorevole Giagoni citavano. Questo testo di legge parla appunto di norme urgenti per il rilancio dell'attività di impulso e coordinamento e attuazione degli interventi della Giunta. Norme urgenti senza ombra di dubbio questo non è affatto vero, perché sicuramente l'amministrazione regionale andrebbe rivista, ma non nella maniera che sta proponendo la maggioranza, che vorrebbe andare avanti in maniera spedita su questo tema, ma in realtà dovrebbe un attimo fermarsi, un po' come ho chiesto ieri durante il mio intervento durante "Sa die de sa Sardigna" proprio per… chiedo scusa, Presidente… quando finisco l'intervento, ci mancherebbe. Quindi dicevo che appunto speravo che oggi ci fosse un ritiro di questo testo e invece ci troviamo ancora a dover dibattere questo testo che va a rappresentare un'idea vecchia del sistema Regione a quanto ci riguarda. Appunto siamo arrivati all'articolo 3 che parliamo di Dipartimenti, dopo aver analizzato la figura del Segretario generale adesso arriviamo al turno di Dipartimenti, saranno tre, ognuno avrà praticamente quattro Assessorati di riferimento, quindi verranno scelte delle figure, quasi dei factotum che dovranno vedere e dovranno gestire quattro Assessorati perché, diciamolo, si andrà a commissariare di fatto gli Assessorati e gli Assessori e anche i Direttori generali. È una norma questa che proprio non va a tenere conto anche, come qualcuno ha detto in precedenza, dei dettami costituzionali, cioè la distinzione tra responsabilità politica e quella amministrativa, nel momento in cui noi, anzi voi andate a legittimare un'azione che prevede la nomina delle figure dal punto di vista fiduciario. È per questo che noi andiamo a ribadire la necessità di affrontare il tema della riorganizzazione del sistema Regione anche tramite dei concorsi, anche i sindacati lo stanno rivendicando che il sistema Regione andrebbe migliorato e vanno anche aumentate diverse figure che potrebbero andare a migliorare la resa stessa della macchina amministrativa, perché nessuno si sta nascondendo su questo tema che andrebbe appunto rivisto. Quindi andiamo a vedere queste nomine che verranno fatte, qualcuno l'ha detto anche prima, stiamo andando a prediligere un sistema che va a nominare persone fiduciarie in ruoli che quanto meno dovrebbero essere fatti con concorso pubblico, proprio per andare a privilegiare la meritocrazia, e questo anche per sottolineare quel principio appunto della distinzione fra la responsabilità politica e della responsabilità dell'apparato amministrativo.

È giusto ricordare che il potere politico fissa gli obiettivi strategici di carattere generale, mentre la dirigenza pubblica attua gli stessi assumendo il ruolo di garante dell'imparzialità e terzietà dell'amministrazione nell'azione amministrativa, ecco, questi sono i temi che noi stiamo cercando di spiegare in questi giorni, articolo per articolo, emendamento per emendamento, comma per comma, perché noi non ci rassegniamo all'idea di avere una macchina amministrativa che probabilmente sarà tutta sproporzionata da un punto di vista della parte gerarchica, la parte più alta, la parte verticistica di questa nostra amministrazione e invece la parte inferiore di questo sistema sarà indebolita perché naturalmente adottando questo nuovo sistema, il rischio è anche che ci sarà una sottrazione di personale a danno delle attuali direzioni generali. E qui si pone anche un altro tema, quindi non possiamo pensare di lavorare sempre con carenze di personale. Questo è uno dei punti che stiamo cercando di sottolineare proprio perché noi abbiamo a cuore una resa migliore della nostra macchina amministrativa.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Prima ho rinunciato, sono intervenuto sull'ordine dei lavori, solamente per sottolinearlo all'onorevole Comandini, che non ho abusato diciamo dell'aspetto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Invece io, a differenza di qualche collega, esalto invece il suo lavoro che fa in Aula, naturalmente c'è sempre molto da imparare, come tutti. Vorrei ricordare, Presidente, io ricordo che in passato c'è stato qualche illustre Presidente del Consiglio, non so come ha lavorato il collega Ganau, ne ho conosciuti altri, che sull'ordine dei lavori, quando si interveniva e non solo, ma anche quando riguardava la discussione su una proposta di legge e l'intervento non era pertinente a quello che si stava discutendo, il Presidente toglieva la parola, e nessuno si offendeva, perché non si può utilizzare lo strumento "sull'ordine dei lavori" per parlare di nomine, per parlare di questo, perché non ci appassiona, Presidente, quindi se stiamo discutendo di "107", ed è pertinente, per carità, noi siamo qui e ascoltiamo, però abbiamo parlato anche de "Sa die de sa Sardigna" ieri.

Colgo l'occasione, Presidente, perché è di sua competenza naturalmente, che quello che è successo ieri per l'ennesima volta all'interno di questo Palazzo regionale è qualcosa di vergognoso, perché dopo che tutti, colleghi illustri, abbiamo fatto i nostri interventi in quest'Aula, più o meno ognuno ha la sua idea, è stata rispettata quella che era la sacralità del giorno. Però quello che è successo dopo è vergognoso, perché si è riverificata nuovamente la caccia al consigliere regionale. Mi è stato riferito di giornalisti che sono arrivati, io non lo so per carità se erano titolati o meno, ma che rincorrono per le scale, forzando, litigando con guardie, guidati da chi probabilmente lo sappiamo, ma non è importante dire guidati da chi, l'importante è che il nostro comportamento all'interno di questo Palazzo dovrebbe essere un attimino più consono a quelle che sono non solo le nostre prerogative, ma anche la nostra dignità, Presidente, e questa è la seconda volta che succede. Poi se a qualcuno piace che la Sardegna finisca sempre sui media nazionali perché magari vogliono fare scoop televisivi, poco ci interessa, l'importante, sto parlando proprio di comportamento nostro, di quello che succede all'interno di questo Palazzo. Quindi nessuno si offenda, anche da parte di qualche collega, se noi utilizzeremo altri metodi perché non ci stiamo personalmente ad essere rincorsi per le stanze guidati da Tizio o da Caio. Questo è sull'ordine dei lavori, Presidente.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). La discussione sull'articolo 3 consente di riproporre il giudizio estremamente negativo che abbiamo già espresso su tutta la legge che riteniamo iniqua, scorretta, impopolare e soprattutto inopportuna per il momento in cui viene a cadere, che sta privando questo Consiglio della possibilità di discutere di temi che sono sicuramente più sentiti e più attuali come quello sanitario di cui si è provato a discutere in una Commissione che è durata due ore e che a causa del blocco dell'attività delle Commissioni non può essere proseguita, del tema del sostegno economico a chi ha estrema necessità, come nel caso del tentativo di fare un 102 che poi è andato in Commissione, che non può procedere proprio perché siamo in Consiglio a discutere invece di questa terribile legge e ancora sul tema del recovery fund che è un tema essenziale per il futuro della Sardegna, di cui stiamo rischiando di perdere il carro. Non è un caso che non siamo presenti all'interno del PNRR e non è un caso che siamo stati esclusi per esempio dal piano dell'alta velocità ferroviaria, l'unica Regione in Italia che non godrà per i prossimi anni, forse per i prossimi decenni, di una linea ferroviaria ad alta velocità. Quindi credo che discutere di questa legge sia un abominio rispetto a quelle che sono le esigenze e le attenzioni che i cittadini sardi ritengono assolutamente prioritarie. Questa è una legge che è basata su una evidente violazione della legge Bassanini, l'ho già detto, lo ripeto, e questo articolo in particolare ne è l'esemplificazione più chiara. Perché con questo articolo si istituisce un coordinamento che è in capo a dei Direttori di Dipartimento nominati direttamente dalla Presidenza della Regione ed incardinati all'interno della Presidenza della Regione che rispondono direttamente al Presidente della Regione.

Questo è su nomina fiduciaria, quindi questo è un evidente tentativo di elusione di quelle che sono le norme che distinguono le funzioni politiche dalle funzioni gestionali. Sia chiaro che i Dipartimenti sono cosa buona, i Dipartimenti sono utili, sono utili soprattutto per quei procedimenti che richiedono una compartecipazione di diversi Assessorati e quindi niente contro i Dipartimenti, ma questi richiedono una direzione che garantisca l'autonomia della gestione e quindi una nomina di questi dirigenti tramite concorso pubblico che rimpolpi le dirigenze degli Assessorati e che consenta anche una rotazione degli incarichi di coordinamento come normalmente avviene nelle amministrazioni pubbliche.

Allora di fatto qua stiamo commissariando i direttori generali che non rispondono più all'Assessore di riferimento ma devono rispondere a chi sta sopra, al Capo dipartimento e quindi direttamente al Presidente della Regione. Di fatto stiamo commissariando anche gli Assessori, togliendo spazio e agibilità politica al singolo Assessore, anche questa è una anomalia, una cosa che non è positiva in un sistema di democrazia dove le funzioni devono essere ben differenziate. I criteri a cui si fa riferimento per gli incarichi sono incredibili, si va dalla ricerca di personale in ruolo che non sarà sicuramente il capitolo che verrà utilizzato, anche perché il personale in ruolo è talmente risicato che se non lo si ripristina con appositi concorsi rischiamo, spostando persone e dando gli altri incarichi, di mettere in crisi ulteriormente il sistema Regione, ma poi si scende progressivamente sino al caso assurdo che un laureato in medicina che ha cinque anni di iscrizione all'albo senza nessuna esperienza di pubblica amministrazione, può essere nominato a dirigere un dipartimento della Regione Sardegna. A me pare un abominio, una follia, una cosa che non esiste, è veramente uno squalificare la dirigenza e il ruolo del dirigente. Quindi io spero che almeno su queste cose ci sia una condivisione d'aula per porre rimedio, per riportare a quello che dovrebbe essere, cioè una selezione per pubblico concorso che individui le figure di dirigenza all'interno delle quali possono essere individuati i Capi dipartimento. Questa è la procedura corretta, questa è la procedura che nella pubblica amministrazione bisogna adottare per selezionare la dirigenza. Le funzioni che vengono attribuite al Direttore di Dipartimento, anche su queste ci sarebbe tanto da dire, intanto non sono specificate tutte perché si riserva comunque alla Presidenza della Regione di definire, di integrare, di aggiungere ulteriori funzioni senza nessun passaggio che riguardi il Consiglio regionale per quanto riguarda la condivisione…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Con il metro suggerito nell'intervento sull'ordine dei lavori dall'onorevole Mula, probabilmente l'onorevole Mula non avrebbe potuto continuare il suo intervento. Lei Presidente ha fatto bene a lasciarlo parlare, ha fatto bene anche se le consiglio un altro metodo, sommessamente. Quando ci sono tematiche dirompenti, esplosive, che necessitano di chiarimenti, lei Presidente dovrebbe alzare il telefono, chiamare l'Assessore competente, chiedere di tenersi mezz'ora libera e far intervenire l'Assessore per comunicazioni al Consiglio regionale, è poi sufficiente permettere ai Capigruppo almeno di chiosare per due o tre minuti e in un quarto d'ora, venti minuti trattiamo il tema del momento, chiariamo le cose ed evitiamo che le polemiche nascano ed evitiamo anche che poi alla fine sull'ordine dei lavori, quindi a margine di una discussione, ci si ritrovi a parlare di cose serissime. Il tema della vaccinazione non è qualcosa con cui noi, l'onorevole Moro, gli altri che sono intervenuti possiamo discuterne a margine quasi abusivamente, oggi quello è il tema, se c'è qualcosa da chiarire dirlo qua evita molti danni soprattutto a voi che poi ne pagate le conseguenze più di altri. Ciò detto…

(Interruzione del consigliere Francesco Mula)

(Segue AGUS FRANCESCO.) Mi fa piacere che vi ha fatto proseguire, se fossi stato la collega Pinna, la collega Manca, la collega Orrù o la collega Caddeo, probabilmente il Presidente mi avrebbe interrotto come spesso accade. Perché anche su questo fatto, Presidente, dal momento che mi è stata data la possibilità di ribattere, questa è la sensazione che ho avuto io.

PRESIDENTE. Ecco allora, è una sensazione sbagliata, consento sempre all'opposizione, a lei in particolare, di finire ogni tipo di argomentazione quando lo ritengo assolutamente opportuno. L'onorevole Mula ha parlato di ordine dei lavori, non ha parlato di sanità, ha parlato di ordine dei lavori, di gestione dei lavori del Consiglio, non ha introdotto ulteriori argomenti, che seppur importanti naturalmente, se non è iscritto all'ordine del giorno, devono trovare discussione in un'altra seduta o in un altro luogo come può essere la Commissione, che le ricordo è capitato io abbia convocato la Commissione proprio perché ritenevo opportuno che si riunisse. Prego.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. Se non ci fosse questo lungo impegno che ha tenuto l'Aula già occupata per un mese, perché le prime discussioni, la relazione e la controrelazione sono avvenute quasi un mese fa, per un testo che è stato partorito dalla Commissione tre mesi fa, se non ci fosse cosa accadrebbe in quest'Aula? Probabilmente niente perché nei mesi scorsi, durante l'ultimo anno, durante gli ultimi due anni, anche prima della pandemia, quest'Aula ha lavorato pochissimo e su testi estremamente marginali. Si occuperebbe di Recovery Plan quest'Aula? L'onorevole Moriconi ha e continua periodicamente a segnalare quante volte abbiamo dovuto implorarvi di discutere il Recovery Plan per avere quella mezza giornata a tempo ormai scaduto. Si occuperebbe di bilancio regionale? Noi stiamo ancora attendendo la presentazione dell'assestamento di bilancio, colleghi non ci sarà assestamento di bilancio, quando arriverà il bilancio in aula sappiamo bene che le risorse saranno già state mangiate pezzo dopo pezzo dalle tante emergenze che passeranno da oggi a quando arriverà il bilancio in Aula. Si occuperà dei problemi della sanità? Ieri c'erano tredici ambulanze in fila al Santissima Trinità e venti al Policlinico, per noi ormai sono numeri, statistiche, c'è sempre una giustificazione e andiamo avanti. Si occupa a volte, proprio perché questa discussione è costretta, ogni tanto a margine spara fuori dei dati come quelli che abbiamo sentito ieri. Il tema qui non è il tempo perso dall'Aula, siamo all'articolo 3, continueremo questa battaglia fino all'ultimo emendamento, il tema non è questo, il tema è che in un momento in cui andavano rimossi tutti gli ostacoli tra le diverse parti politiche, rimossa ogni divisione, rimosso ogni provvedimento che poteva creare incomprensione o spaccature, voi avete deciso di andare avanti, ve l'ha detto l'ex presidente Cappellacci quello che sarebbe stato ragionevole fare in questa fase. La scelta di andare avanti ha, di fatto, fatto sì che il Consiglio si occupasse di questioni marginali rimandabili e lasciasse alla polemica, al sentito dire la grande discussione sul futuro della salute e dell'economia dei sardi. Ciò detto, sull'articolo 3 mi sembra che qualcosa sia cambiata rispetto alla precedente stesura, l'emendamento sostitutivo che vuole cambiare tutto di fatto priva del compito del controllo i capi dipartimento e quindi il direttore del Dipartimento avranno solo funzioni di coordinamento, poi spariscono tutta una serie di funzioni che invece vengono o accentrate al Segretario generale o riportate nelle direzioni generali. Di fatto, abbiamo creato un ruolo che appunto può essere appannaggio, lo dicevano il collega Ganau e il collega Zedda, anche di una persona iscritta da cinque anni a qualunque ordine professionale o addirittura ampliando il più possibile queste caratteristiche, anche appunto un dirigente del settore privato che magari ha diretto un ufficio contenente solo se stesso o se stessa, a capo con il compito di coordinare direzioni generali, tutto il resto sparisce. È chiaro che l'interesse è quello semplicemente di decidere quella figura che non potrà più controllare, non potrà dirigere, dovrà coordinare se stessa e le direzioni che avranno anche ampio potere per andare per la loro strada e poi coordinare i suoi uffici che ancora non ci sono, ma che vengono citati. Con delibera di Giunta si scoprirà poi che ci saranno nuove indennità…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Agus.

Passiamo all'emendamento numero 136, uguale ai 523, 766 e 865.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, c'è stato un problema, lo segnalo, con l'iPad perché fino a pochi secondi fa non era possibile iscriversi, io lo so che lei lo sa, alcune colleghe e colleghi della maggioranza non iscrivendosi non hanno visto che c'è stato un problema con l'iPad, e infatti non era aperta la possibilità di iscrizione.

Quindi siamo sugli emendamenti per cercare di cassare gli aspetti legati al all'articolo 3 e mi soffermo in particolar modo sul punto della moltiplicazione degli uffici, perché nel comma 9 l'organizzazione, la dotazione organica, le relative funzioni, la distribuzione dei posti di funzione dirigenziale, l'individuazione degli uffici di supporto, per quanto riguarda l'ufficio di supporto è uno dei pochi elementi che viene dettagliato nell'ambito dell'Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione, e viene indicato come ufficio di supporto un ufficio composto da 11 persone, che significa avendo un'evidenza di che cosa sia l'ufficio di supporto, nell'ambito della legge ribadire che anche ogni direzione generale di Dipartimento avrà un ufficio di supporto significa che all'organizzazione e la dotazione organica che verrà ulteriormente assegnata con decreto del Presidente della Regione, o delibera della Giunta regionale, su proposta del Presidente, si dovranno aggiungere anche 11 persone per 3. A questo punto si tratta della sottrazione di personale agli uffici degli assessorati in relazione agli altri articoli e gli altri commi presenti nella legge, a questo va aggiunto in relazione ai Dipartimenti la sottrazione di undici persone, moltiplicato per 3, quindi 33 persone sottratte agli uffici. Ricordo che già oggi siamo in una situazione di forte difficoltà e crisi in molti settori dell'Amministrazione regionale in termini di dotazione organica e posti coperti nella dotazione organica, se volete continuare nel sottrarre ulteriori professionalità ovviamente quelle che sono già difficoltà evidenti per la macchina amministrativa diventeranno una patologia che determinerà per la legge invisa ai dirigenti, e per la sottrazione di personale, un blocco totale della macchina amministrativa regionale. Per questo siamo a favore dell'emendamento e contrari all'articolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, sì, gli emendamenti numero 136, 523, 766 e 865 dimostrano la compattezza di questa minoranza nell'osteggiare giustamente questo provvedimento, e in particolare l'articolo 3 che riguarda l'introduzione dei Dipartimenti che, come sottolineava precedentemente l'onorevole Loi, è un possibile provvedimento esistente da 45 anni, evidentemente se in 45 anni non sono stati istituiti qualche motivo ci sarà, però voi dite sempre di voler guardare al futuro della Sardegna ma state guardando al passato remoto. Comunque è chiaro il nostro parere favorevole a questi emendamenti, perché tra l'altro abbiamo riscontrato come ho sottolineato nel mio precedente intervento in discussione generale che non tutta la maggioranza era favorevole al contenuto di questo articolo 3, infatti probabilmente avremo la sorpresa che il suo contenuto verrà completamente stravolto, e noi comunque non siamo soltanto per lo stravolgimento del contenuto, prodotto noi siamo proprio per la soppressione di tutto l'articolo perché, come ha ben detto l'onorevole Zedda nell'intervento che ha preceduto il mio, porterà al contrario ad un incagliamento dell'attivit�� amministrativa, con un impoverimento di uffici regionali che sono già adesso poverissimi, e quindi questo nell'inseguimento delle nomine amicali porterà a un ulteriore peggioramento della macchina amministrativa, e quindi succederà che provvedimenti finanziari che già adesso necessitano di mesi e mesi per la loro effettiva applicazione, i mesi e mesi si tradurranno in anni, e questo semplicemente per la vostra smania di potere e per la bulimia di addivenire a nomine fiduciarie, che ha caratterizzato questi due anni e mezzo di vostra legislatura, e che con questo provvedimento voi praticamente sigillate in maniera definitiva.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Il tema è quello citato dall'onorevole Li Gioi. Pensare di intervenire così con interventi spot, che tra l'altro in silenzio, al di fuori dalla Commissione, dopo qualche estemporaneo vertice di maggioranza sono stati addirittura stravolti, fa capire come forse almeno su questa prima parte, che appunto è quella che introduce la testa della piramide nella struttura regionale, probabilmente anche voi non abbiate le idee chiare, né abbiate analizzato le possibili conseguenze. Fa piacere che abbiate in parte seguito il consiglio dato nei mesi scorsi, nelle settimane scorse dall'onorevole Deriu, scegliere un modo per accostarsi al tema, o il Segretario generale o i Dipartimenti, in questo caso voi avete fatto il Segretario generale e i Dipartimenti sono diventati, né più né meno, che un modo per portare quelli che erano prima gli incarichi apicali, le 24 mi sembra direzioni generali, aumentarle di 3, con compiti di coordinamento. La parola "coordinamento" nel nostro ordinamento, in particolare in quello regionale, è stata più volte travisata, il più delle volte ci si è ridotti a non capire bene chi avesse i compiti per fare le cose, in questo caso il totale svuotamento dell'articolo fa capire che non abbiate alcuna intenzione di fare le cose, questo almeno rassicura riguardo all'eventualità che questi incarichi vadano ad appannaggio di persone senza i minimi titoli e le minime qualità per accostarsi a responsabilità così importanti. Lo abbiamo già visto nell'assegnazione di incarichi avvenuti in questa legislatura, tutti al centro di polemiche e non solo di polemiche, tutti oggettivamente in discussione sin dal primo giorno. Il fatto che noi fossimo animati dalla volontà semplicemente di non avere una Regione così mal gestita, una Regione in cui non si capisce più lo stato del diritto è testimoniato dal fatto che le nostre azioni non sono state fatte quando ormai la partita era incancrenita, sono state presentate interrogazioni e mozioni il primo giorno dopo quelle nomine. Vi abbiamo dato modo di salvare l'onore dell'Amministrazione, perché è quello che sta venendo meno, anche a causa dei vostri errori ritirando subito quelle nomine controverse…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, per esprimere il voto favorevole all'emendamento in discussione e per cercare di riprendere in un'Aula attenta e in qualche modo con la coscienza che sta sempre di più aprendo nei confronti dei tentativi che stiamo facendo per darvi una mano, perché non so se è chiaro stiamo cercando di darvi una mano in un momento in cui probabilmente, oscurati nella ricerca dei numeri che sono necessari non per la maggioranza in Aula, ma per la maggioranza politica che vi tiene insieme, non vi rendete conto che state costruendo una Regione che difficilmente riuscirà a dare quelle risposte necessarie in un momento non solo di pandemia, ma anche in un momento di normalità. Quelle risposte che si aspettano i sardi in termini di sanità, di lavoro, di sicurezza, di trasporti, e anche se tornassero tutti i dipendenti a lavorare in sede, presso gli uffici della Regione, con questo sovraccarico di organizzazione, dipartimenti, segretari generali, Presidente che deve in qualche modo dare direttive, si creerà sicuramente un corto circuito che saranno i sardi a pagarlo in prima persona. Ora, cari colleghi, non è un problema in qualche modo di chi ha ragione o di chi ha torto, ma è un problema di responsabilità e di coscienza, che ci aspettiamo anche da voi perché chi governa, è vero, ha l'onere di rispondere ai propri elettori e di rispondere a quella maggioranza dei sardi che vi ha dato fiducia per portare avanti il vostro programma elettorale. E quindi credo che voi più di noi avete l'esigenza di avere una Regione efficiente, efficace, immediata nel dare quelle risposte, invece attraverso questa strutturazione voi darete risposte a quelli che sono gli appetiti e quello che una volta veniva detto, ma rappresenta in maniera precisa e chiara il manuale Cencelli degli anni 2000. Voi ve lo siete inventati questo manuale Cencelli degli anni 2000, lo avete in qualche reso originale con un dialetto lombardo, e quindi vi aspetteremo alla logica di quello che rappresenterà. L'unica cosa che vi chiediamo è che i lombardi che chiamerete a dover portare avanti questa spartizione…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, voterò convintamente a favore degli emendamenti che sopprimono l'articolo 3 invitando questa maggioranza e l'Aula ad occuparsi di temi e di questioni più urgenti che affliggono i Sardi, mi riferisco in particolare al tema delle vaccinazioni, e se qualche collega ancora non fosse informato alla questione che è stata sollevata dalla Associazione Diabete Italia Onlus, che raggruppa associazioni di pazienti, società scientifiche, medici e operatori del settore, insomma stakeholder che ruotano intorno al mondo del diabete. Con una lettera indirizzata a Draghi, a Speranza, Gelmini e pure ha Figliuolo, viene segnalato il fatto che la Sardegna ha modificato arbitrariamente i criteri relativi alle priorità relativamente ai soggetti estremamente fragili, con una singolare interpretazione circa il riscontro di un danno d'organo preesistente, relativamente ai diabetici naturalmente contraddicendo e non ottemperando a quanto previsto dal Piano nazionale, e in particolare dalla tabella 1 contenuta nella pagina 8 del piano di vaccinazione. Stesso contenuto nel piano di vaccinazione dell'ATS. Ora, gli estremamente vulnerabili in Sardegna non sono considerati più i diabetici soggetti con diabete appunto di tipo 1 o con diabete di tipo 2 che necessitano di almeno due farmaci, ma direttamente o esclusivamente coloro che hanno un danno d'organo preesistente. Ora proseguirò anche negli interventi successivi per spiegare che quest'Aula deve affrontare anche il tema dei soggetti estremamente fragili non creando disparità di trattamento tra la Regione Sardegna, dove appunto i diabetici varrebbero e sono in questo momento penalizzati, e il resto d'Italia contravvenendo alle disposizioni nazionali che sono state impartite a tutte le regioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. Per dichiarare il mio voto favorevole a questo emendamento anche perché è un soppressivo totale e quindi mi consente di ribadire l'inemendabilità di questo disegno di legge, ma concentrandoci ora su questo articolo, e mi consente naturalmente di ribadire la mia richiesta di ritiro di questo disegno di legge e ovviamente di poterci occupare di materie molto più importanti e impellenti, non solo quindi importanti. Ma limitandomi al solo articolo 3, vorrei considerare il punto d) del comma 6, quando dice che i Direttori dei Dipartimenti promuovono e mantengono relazioni con gli organi competenti dell'Unione europea per la trattazione di questioni e problemi attinenti al proprio Dipartimento. Penso che tutti noi saremmo consapevoli del fatto che andare a interloquire con gli organi europei sia cosa abbastanza complessa e trovo perciò abbastanza incongrui i requisiti che vengono teoricamente richiesti a un Direttore di Dipartimento, o meglio requisiti che non ci sono perché è inutile che, l'abbiamo già detto prima, elenchiamo tutta una serie di competenze con le quali potrebbero candidarsi a questo ruolo, ma per concludere poi che è sufficiente far parte di un albo professionale per cinque anni che però così, tout court, non ci consente e non garantisce un'effettiva esperienza. Ho già detto commentando l'articolo 2 che il paradosso potrebbe essere quello di avere in seno alla Regione Sardegna funzionari e dirigenti altamente competenti e ritrovarci ad assegnare questo incarico a un emerito inesperto senza nessun giudizio personale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente, voterò a favore degli emendamenti numero 136, 523, 766, 865, lo farò con convinzione perché, come hanno già detto i colleghi, vogliamo provare a tutelare le professionalità sarde. È notizia di oggi che siete riusciti a nominare il direttore, probabilmente riuscirete a nominare il direttore dell'Istituto Zooprofilattico e anche in questo caso per nomina fiduciaria, e lo prenderete da Perugia, non lo prenderete naturalmente dalle professionalità sarde. E voterò a favore degli emendamenti perché la discussione che stiamo portando avanti sulla spendita di risorse pubbliche mi sembra surreale, a fronte invece di una Commissione terza che non si riunisce mai e che per decadenza dei termini non dà neanche il parere su una riprogrammazione di fondi europei per un ammontare di 115 milioni di euro. Insomma, su questo Consiglio regionale passa di tutto e di più, l'importante è che voi proviate ad approvarvi, emendamento su emendamento, questo disegno di legge.

Noi crediamo che le priorità della Sardegna - l'abbiamo detto ieri, non ci stancheremo di dirlo, l'ha detto anche l'onorevole Cocco in precedenza - siano altre, e lo stesso fatto che la proponente, l'Assessora al personale, non sia qui presente oggi e invece sfoggi su Facebook belle bottiglie di spumante (o di champagne, poi ci dirà) con i bicchieri, sta a significare quanto anche la Giunta sia preoccupata di questo disegno di legge, solo gli Assessori che sono anche consiglieri regionali, per non far mancare il numero legale, partecipano a questa seduta. Crediamo che questo atteggiamento complessivo sia sotto l'attenzione delle televisioni nazionali, perché se c'è ancora qualche collega, e mi dispiace che non sia ancora arrivato a capirlo, che pensa che sia un consigliere di minoranza o l'altro a chiamare le televisioni nazionali, ancora non ha capito come sta andando il mondo. Ci pensate voi a far arrivare le televisioni nazionali grazie ai vostri atteggiamenti e ai i vostri comportamenti, non c'è bisogno che noi pensiamo di mandare qualsiasi minimo messaggio, e permettetemi di dire che se avessimo questo potere probabilmente non saremmo neanche qui ma saremmo in altre sedi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Per anticipare il mio voto favorevole agli emendamenti soppressivi di cui alla discussione e anche per rappresentarvi che ho avuto la risposta a un interrogativo che mi ponevo da tutta la mattina, ovvero dove fosse l'assessora Satta, la quale sarebbe opportuno stesse in aula per sostenere questo DL e invece stava stappando lo spumante in Assessorato. Ma va bene, queste sono scelte anche di natura politica di cui noi prendiamo atto, io spero che quello spumante veramente non vada di traverso a nessuno, soprattutto ai lavoratori ai lavoratori di Forestas.

Detto questo, e appurata in virtù anche dei nostri interventi precedenti l'incostituzionalità dell'articolo 3, per non parlare degli altri, io penso abbiamo già discusso degli effetti negativi che porterebbe all'interno della macchina regionale, la nuova impostazione come proposta da questo articolo 3, dall'articolo 2, dall'impianto della legge 107, ma pensiamo a quali risvolti può avere verso l'esterno. In tante occasioni la Giunta, nel momento in cui istituiva poltrone più o meno comode e più o meno prezzolate, ha parlato di riforma della governance, come per dire "adesso state tranquilli che riformiamo la governance, abbiamo fatto le ASL, abbiamo fatto le Province, abbiamo fatto il "107", poi verrà tutto il resto": quando verrà? Come verrà? E' evidente che questa parola, governance, che è stata tanto abusata, molto più della parola poltronificio la quale invece è esattamente calzante non solo a ciò che si sta facendo ma anche al vostro atteggiamento e stato mentale nell'affrontare l'esercizio del mandato che vi è stato conferito, c'è da dire in questo caso, anche in questo caso, che gli effetti verso l'esterno dell'istituzione dei dipartimenti saranno zero, se vogliamo guardare la parte positiva, sotto lo zero sicuramente se vogliamo analizzare l'impatto negativo. Perché nel momento in cui si aggiungono dei filtri di natura politica, dei cuscinetti, soggetti, a differenza delle stratificazioni amministrative spesso giuste e necessarie, a conflitti di natura politica, senza voler discutere della impossibilità di garantire a monte la competenza del nominato, questo sarà sicuramente motivo di rallentamento del lavoro d'impulso amministrativo che si vorrebbe attribuire a queste figure.

Io mi chiedo come, con tutta l'onestà intellettuale di questo mondo, si possa proporre - io francamente lo trovo grave - proporre questa legge al pubblico come una legge che andrà a snellire, facilitare ed aumentare la qualità e la produttività…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desir�� Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). E' un mese che mi convocate e che i sardi mi pagano per venire a cercare di ostacolare in qualche modo questa vergognosa legge che di fatto darà un posto di lavoro ai vostri amici; è un mese che i sardi mi pagano dove in un mese non abbiamo parlato d'altro che non di favorire i vostri amici; è un mese che ricevo segnalazioni quotidiane di semplici cittadini, gli stessi cittadini che sono stati nominati dal Presidente della Regione Sardegna ieri, i pazienti fragili, i pazienti che a suo dire si sarebbero rifiutati di ricevere il vaccino, ed è un mese in cui gli stessi pazienti mi scrivono, mi contattano per cercare di sapere qual è la prassi da utilizzare per essere vaccinati, ed è notizia di ieri che un gruppo di medici di base - lo raccontavo poco fa al collega Moro, visto che lui è un medico di base - mi hanno chiesto la cortesia di avere un colloquio con me, dove mi hanno spiegato quali sono le loro reali difficoltà e quale muro politico e amministrativo si trovano davanti, quando non riescono a parlare con nessuno per cercare di risolvere questi problemi di cui adesso vi parlo. Gli stessi medici che hanno a disposizione sei ore di tempo da quando prendono la fiala del vaccino che deve essere diluita in dieci dosi, sei ore di tempo in cui devono arrivare a casa del paziente, visitare il paziente… perché, ricordiamolo, parliamo di pazienti allettati, fragili, e devono avere il tempo di visitarli, poi devono avere il tempo di espletare le pratiche amministrative, per cui tutta l'anamnesi del paziente, dopo questo devono fare il vaccino, dopo aver effettuato il vaccino devono aspettare dai 15 minuti ai 20 minuti perché ci potrebbe essere una reazione allergica, uno shock anafilattico, e gli stessi medici…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Manca, il tempo a sua disposizione è terminato.

Sto cercando anche di seguire il vostro ragionamento logico che vi porta a delle dichiarazioni di voto che molte volte non sono esplicitate, quindi va benissimo l'ostruzionismo però si capisca che per questo ostruzionismo in qualche maniera poi bisognerà intervenire.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Per dichiarare anche il mio voto favorevole a questi emendamenti e anche per dire che si parla forse anche di altri argomenti perché nel momento in cui si vanno a spendere tante risorse per questa legge, quelle risorse si potevano impiegare per, ad esempio, la parte della sanità che in questo momento è coinvolta in prima linea nella battaglia al Covid, quindi andare a toccare altri temi a volte è inevitabile viste le priorità che dovremmo affrontare e invece ci troviamo di fronte a questa legge sulla quale noi ribadiamo il nostro voto contrario, e siamo favorevoli a questi emendamenti soppressivi proprio per dimostrare la nostra totale contrarietà a questa legge. È una legge che non va certo a migliorare la macchina amministrativa, stiamo andando a creare con i Direttori di dipartimenti un nuovo livello gerarchico di cui francamente non avevamo bisogno, e sicuramente non ne hanno bisogno i cittadini sardi. Stiamo andando a creare solo nuova burocrazia, nuovo rallentamento della macchina amministrativa, cioè non stiamo andando a incidere veramente su ciò che serve, cioè una macchina amministrativa che dovrebbe essere più snella, più efficiente, e quindi dobbiamo assolutamente ribadire la nostra contrarietà a una legge che prevede tutte nomine fiduciarie, e quindi non c'è nessuna meritocrazia nella scelta dei ruoli così importanti, così centrali, in teoria, di questa nuova macchina amministrativa. Quindi le nostre preoccupazioni sono più che legittime e ribadiamo con forza la nostra contrarietà, e per questo voterò a favore di questi emendamenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Per esprimere il mio voto favorevole a questi emendamenti, con l'invito alla maggioranza di essere coerente e di votare a favore di questi emendamenti che tolgono dal testo di legge un provvedimento su cui, evidentemente, non c'è piena condivisione, tanto che è previsto un emendamento che praticamente snatura le funzioni che sono attribuite ai Direttori di dipartimento riducendole a un mero coordinamento. Ma io dico, se di coordinamento si tratta, questa funzione può essere attribuita ad uno dei Direttori generali che fa parte del dipartimento, con un incentivo che sicuramente è molto inferiore rispetto ai costi previsti in questo caso, e che sia limitato alle funzioni di provvedimenti complessi che richiedono davvero un coordinamento tra gli Assessorati. E allora l'invito è davvero quello di essere coerenti e di evitare che invece la lettura che si dà di questo emendamento sostitutivo totale successivo sia quella di volere comunque mettere una casella di nomina fiduciaria, anche se queste funzioni non sono più necessarie e indispensabili così come erano previste dalla legge. Per questo io vi invito ad essere davvero coerenti e a votare questo emendamento che elimina dal testo di legge completamente i dipartimenti e prevede eventualmente un intervento successivo in termini di coordinamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Anch'io evidentemente voterò a favore di questo emendamento e degli emendamenti affini, non posso esimermi dal farlo per le ragioni che abbiamo finora ampiamente cercato di argomentare, sul piano dell'opportunità, prima di tutto, perché io mi chiedo davvero quanto sia opportuno questo intervento e questa istituzione di dipartimenti così come previsti nella legge 1 del '77 all'articolo 8, fra l'altro ci sarebbe anche da chiedersi il perché da allora ad oggi a nessuno sia saltato in testa di istituirli questi dipartimenti, una ragione ci sarà pure. Ragioni di opportunità perché mi metto nei panni dei Direttori generali che dovranno essere funzionalmente organici e legati all'autorità indiscussa dei Direttori di dipartimento; opportunità perché mi metto nei panni degli Assessori che in qualche modo dovranno soccombere dinnanzi a questo dirompente avvento tecnocratico, ed è lì che la politica viene espropriata dei suoi ruoli, ed è lì che il ruolo degli Assessori viene evidentemente diminuito, ma probabilmente se avessimo avuto Assessori capaci di togliere l'amaro calice ai dirigenti, non avrebbero nemmeno bevuto lo spumante oggi, però non voglio su questo fare facile ironia ma rimanere al tema. Presidente, lei giustamente ci richiama alla coerenza, però i temi che interessano i sardi oggi sono altri, sono la sanità, sono le sofferenze delle imprese.

La seconda questione sono i costi, guardate, con 733.000 euro all'anno per tre grandi Direttori di dipartimento si darebbe ristoro ad almeno 100 piccole imprese, e questo è un tema molto pratico al di fuori di ogni nostra qualunquistica prevenzione. Quindi io chiaramente voterò a favore di questo emendamento rinnovando l'appello affinché possiate ravvedervi e non lasciare ai sardi di oggi e di domani quell'amaro calice che i sardi oggi più che mai non meritano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Grazie Presidente. Intervengo in dichiarazione di voto per questo emendamento su cui ovviamente voterò contrario perché non lo condivido, però ne approfitto del tempo per sottolineare alcuni aspetti che sono emersi nelle ultime dichiarazioni di voto. Certo, oggi è una giornata storica perché finalmente dopo anni è stata data risposta a quasi 6 mila lavoratori dell'agenzia Forestas. Voi siete abili a creare le condizioni, però non le terminate mai, lasciate sempre qualcosa in sospeso. Oggi si conclude un percorso che noi abbiamo voluto che venisse portato avanti e l'abbiamo concluso che ti piaccia o non ti piaccia. Caro mio, ci vuole rispetto per chi porta avanti… perché voi state perdendo anche quello, il rispetto anche delle istituzioni. Oggi si conclude un lavoro lunghissimo che se qualcuno sa cosa c'è sotto rispetto a contrattazione con i sindacati, il lavoro del Coran, il lungo lavoro della Giunta, dovreste solo vergognarvi dalle parole che avete detto, dovreste solo vergognarvi. Voi in ogni cosa che noi incontriamo avete solo creato precariato, precariato, non avete proprio la cultura del lavoro, e se oggi 6 mila persone e famiglie ritrovano la loro dignità e il loro ruolo all'interno della Regione è solo grazie a questa maggioranza e a questa Giunta e al lavoro dell'assessore Satta, non vi dovete permettere neanche di nominarla in quella maniera, e mi dispiace che anche loro, smettetela di fare i pappagalli di questi qua, smettetela, perché oggi è successa una cosa importante, loro hanno delle responsabilità, voi no, e continuate a seguirli nelle loro idiozie totali, oggi è una giornata storica per i lavoratori di Forestas, voi avete ricevuto messaggi di ringraziamento? No, perché non �� merito vostro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Chiedo scusa, Presidente, le vorrei porre una domanda in qualità di Presidente del Consiglio, lei poco fa, quando ho terminato il mio intervento, ha ribadito e ha fatto anche lei un ulteriore intervento ribadendo forse l'utilità di rimanere all'interno degli interventi relativi alla discussione dell'emendamento all'interno dell'argomento trattato, e ha fatto anche una precisazione, lei ha detto poco fa: "Guardi perché poi, nel momento in cui si svia l'argomento e si trattano altri argomenti, poi questo è motivo per togliere la parola". Adesso, Presidente, io volevo chiederle, visto che lei ha dichiarato quello, questo che le ho appena ricordato dopo il mio intervento, un collega che io stimo e che rispetto, ci mancherebbe, ha utilizzato lo stesso mio tempo dedicato alla discussione dell'emendamento per parlare di tutt'altro, ma non mi sembra di avere ascoltato o sentito lei…

PRESIDENTE. Anche per l'onorevole Ennas, che purtroppo non ho potuto ascoltare, vigerà la stessa regola. Quindi, se dovesse intervenire fuori dal seminato…

MANCA DESIRÈ (M5S). Perché l'ha detto solo a me…

PRESIDENTE. Stia serena.

MANCA DESIRÈ (M5S). Io sono serenissimo.

PRESIDENTE. Perfetto.

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Caro Presidente, non avrei voluto farlo, però sento parlare di obbrobrio, sento parlare di schifezze, di cose che poi non si verificheranno e sono sbagliate, e anche di sciocchezze. Cosa vuol dire che oggi bisogna festeggiare? Questi lavoratori lo voglio dire per insegnare qualcosa a chi evidentemente non è preparato, noi davamo 180 milioni all'anno per i lavoratori, ne abbiamo di fatto inserito 1800 in una sola tornata, poi altri 600 ed erano pagati, molti non sono voluti entrare a tempo indeterminato perché erano semestrali una parte. Tremila erano già dentro voluto soprattutto di Sassari e di Olbia; penalizzati erano l'Ogliastra erano Nuoro, Oristano soprattutto. Ebbene oggi certamente diventano regionali, grazie a tutti però! Grazie a tutti! Perché prima spendevano anche troppo, 180 milioni gli dava, dico bene professore? Allora credo che sia opportuno che lei modifichi il tiro, perché ha sbagliato, lei ha fatto una modifica, poi non l'ha applicata, non ho capito perché. Perché non facciamo, la mia è una proposta, il question-time, come fanno alla Camera dalle 14 alle 15 uno fa la domanda e qui l'Assessore risponde in modo preciso anziché perdere ore qui seduti eccetera fino alle due per fare chiacchiere e praticamente offende la dignità delle persone da una parte e l'altra, è scorretto lo faccia diversamente ce ne andiamo, questa è una cosa da circo equestre, non è più una cosa seria. La dignità soprattutto.

PRESIDENTE Sono d'accordo faremo il question-time.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Presidente per dichiarazione di voto, ma vorrei capire, quindi naturalmente esprimiamo il voto negativo per quanto riguarda il Gruppo del Psd'Az, però vorrei capire se stiamo votando gli emendamenti oppure stiamo assistendo al festival degli insulti, Presidente, nel senso che mi spiego. Non dico chi l'ha detta, però io ho sentito parole tipo: state facendo i nomi dei prezzolati. Vorrei dire: prezzolati.

PRESIDENTE. Prezzolati è un'offesa grave, perché il prezzolato è colui che pagato per commettere un illecito.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Io la inviterei ad andare a vedere un attimino le registrazioni perché la parola prezzolato ha un senso, siccome non ci stiamo a essere riempiti di insulti, adesso ci stiamo anche stufando, Presidente. Quindi la inviterei chi non è degno di stare dentro quest'Aula e continua a offendere, offendere chi continua a offendere, Presidente, io le chiedo di prendere provvedimenti perché altrimenti noi come Gruppo del Psd'Az usciamo fuori dall'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). anche sul termine idiozia, giusto perché una volta che ci diamo un metro e delle parole da non utilizzare tutti ci atteniamo al metodo, però…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, dato che ho usato il termine prezzolato, vorrei chiarire l'accezione che ho voluto, Presidente vorrei concludere perché sono stato direttamente chiamato in causa.

PRESIDENTE. Onorevole purtroppo ci innestiamo noi queste cose. Onorevole Tunis, se ha fame può andare a mangiare, onorevole Solinas, ho ascoltato il suo intervento lei si è riferito dicendo che questa legge insomma avrebbe in qualche maniera agevolato prezzolati, non è un termine che si può utilizzare, no l'accezione è quella dell'italiano non quella del suo italiano, l'accezione è quella dell'italiano e non del suo italiano e l'italiano è uno.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Presidente sto intervenendo sull'emendamento sull'ordine dei lavori? Quindi voterò a favore su tutti gli emendamenti presentati da questa minoranza e contro per tutti quelli presentati dalla maggioranza. Niente io volevo dire questo, mi collego a quello che ha detto l'onorevole Oppi. Io la settimana scorsa ho chiesto di fare una seduta almeno al mese di question-time, perché credo che potremmo risolvere moltissimi problemi, porre moltissimi quesiti che altrimenti poi sfociano negli interventi degli ordini dei lavori, effettivamente si creano problemi sulle dinamiche d'Aula. Io volevo dire solo questo, Presidente, anch'io oggi sono contento perché è stato firmato un contratto, che non ha firmato l'Assessore, il contratto l'hanno firmato i sindacati col CORAN, e siamo credo tutti felici perché tutta quest'Aula, quelli che erano presenti nella scorsa legislatura, hanno approvato insieme la legge di riforma sull'agenzia Forestas. E io aggiungo anche un'altra cosa che è importante, Presidente, ed è pertinente qualcuno dei sindacati in rappresentanza dei lavoratori aveva chiesto un incontro che io vorrei che comunque si tenesse, perché non vorrei che fossero rimasti indietro alcuni dei lavoratori di Forestas. perché sappiamo benissimo qual è l'impegno urgente che dovranno affrontare da qui a fra qualche giorno sulla campagna antincendi e vorremmo che tutti potessero beneficiare di quella legge che tutti insieme abbiamo approvato. Perché noi, tutti quanti, allora abbiamo detto che nessuno dei 5000 e passa dipendenti a tempo indeterminato di Forestas potessero rimanere indietro, quindi se qualcuno è rimasto indietro io credo che sia dovere politico e morale di quest'Aula di sentire quelle che sono le istanze di quelli che non si sentono tutelati per venirne a capo e per cercare di migliorare la loro situazione, visto e considerato che l'Assessore comunque non ha voluto incontrare quella parte di sindacati, in rappresentanza di quei lavoratori, che avevano chiesto di essere incontrati per fare un contratto ancora migliore di quello che è stato approvato oggi. Però per ricordare all'onorevole Ennas che la legge è stata approvata due anni fa da tutto il Consiglio di allora.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, no solo per condividere il suo appello e ripristinare un clima più sereno. Cercando su Google la prima questione che riguarda la definizione di prezzolato è quella dichiarata dall'onorevole Mula: criminali, per sintetizzare, a pagamento. Nella Treccani, che suggerisco di guardare rispetto alla prima formulazione o informazione che dà Google, viene detto: assoldato, compensato con denaro per le proprie prestazioni. Oggi soltanto con connotazione negativa… un conto è dire per alcuni fatti usando quella parola c'è una accezione grave, quando si dice persone che occuperanno quei soldi prezzolate e cioè sotto retribuzione, lauto compenso certo non è un'affermazione di complimento, no? Ma è diverso rispetto a definire l'opera di pagamento di un criminale per commettere un reato, semplicemente perché…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Grazie Presidente, ho perso qualche secondo nell'intervento perché stavo cercando ripetutamente tra i miei messaggi di Whatsapp, degli sms o anche qualche telefonata di qualcuno che mi avesse ringraziato per questo contratto firmato, eppure non ne ho trovato neanche uno. E mi chiedevo: sarà forse perché abbiamo una diversa cultura del dovere e noi facciamo le cose perché le dobbiamo fare, non per sentirci ringraziare, non per ricevere messaggi, sarà forse per questo collega Ennas che a noi nessuno ci ha chiamato e nessuno ci chiamerà. Siamo anni che prestiamo il nostro servizio a favore della Sardegna, non certo a favore di Tizio e di Caio. Ed è lo stesso sentimento che emerge anche da questo DL 107, dove voi state individuando, come meccanismo, quello del favoritismo ed è per questo che io voto convintamente a favore di questo emendamento che è un soppressivo totale perché, se mi consentite il termine non me ne voglia il Presidente rivolto al testo non alle persone che lo hanno stilato, io lo considero una porcheria che andrebbe ritirata. Il motivo per cui il soppressivo totale è l'unica strada che può consentire anche a voi di rimettere in pista ciò che interessa la Sardegna, abbiamo altre preoccupazioni non questo, quindi questo emendamento è fondamentale per questo lo voterò convintamente a favore e invito anche voi a farlo, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Sì Presidente, per dichiarare convintamente il mio voto favorevole all'emendamento che mira a sopprimere l'articolo 3 che porta alla duplicazione di poltrone, indennità, Dipartimenti nello svolgimento dei compiti di coordinamento dei vari Assessorati e si sostituisce alla struttura organizzativa. Ma vorrei, Presidente, richiamare la sua attenzione, l'ho fatto prima ma non ho avuto modo di concludere, che siamo l'unica Regione che non ha nominato il garante per l'infanzia e l'adolescenza; siamo l'unica Regione che oggi non ha quella figura importantissima e anche, e soprattutto, alla luce della segnalazione da parte del Segretario regionale della società di Italia… grazie onorevole Oppi. Nella mia lunga esperienza di amministratore locale una delle prime cose che mi hanno insegnato e riconoscere il lavoro dei precedenti amministratori indipendentemente da qualsiasi appartenenza politica. Allora nel momento in cui il consigliere Ennas e l'Assessora che è la presentatrice di questo disegno di legge non è presente qua in quest'Aula ma invece stappa spumanti su risultati che sono stati ottenuti all'unanimità da quest'Aula, allora consigliere Ennas si vergogni! Si vergogni onorevole Ennas!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente, per esprimere il voto favorevole rispetto a questi emendamenti soppressivi. Avrei voluto farlo e discuterne in tutta la mattina alla presenza dell'assessora Satta, però come abbiamo avuto modo di apprendere dai social, l'assessora Satta è in tutt'altre faccende affaccendata, impegnata a vantarsi di risultati che, come è stato detto correttamente, tutto il Consiglio regionale della precedente legislatura ha determinato. Lei, collega Ennas, dovrebbe studiare la storia di questo Consiglio regionale quantomeno nella legislatura precedente e avrebbe saputo che qua c'è stato un relatore unico, il sottoscritto, di quella legge e, cosa storica, in deroga alle regole normalmente che si dispongono in questo Consiglio c'è stato un applauso di una tribuna piena rispetto a tutti i consiglieri regionali di centrosinistra, di centrodestra, di centro. Lei dovrebbe studiare e sapere che la politica non è fatta per vantarsi ma è fatta per risolvere i problemi delle persone, va bene? Ecco questo dovrebbe saperlo lei, dovrebbe saperlo una Assessora che risulta assente in tutto questo dibattito se non in sporadici momenti e impegnata a fare cose che sinceramente non hanno niente di importante per quello che è il problema che stiamo trattando. Si possono risolvere in cinque minuti i problemi, le chiedo ufficialmente, Presidente, di raccomandare la presenza dell'Assessora in aula mentre noi discutiamo un disegno di legge che la stessa ha proposto, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, per capire, sull'ordine dei lavori, a che ora dovremmo finire?

Dobbiamo votare quest'emendamento? Rinuncio all'intervento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Non mi tolga questa soddisfazione, ma sarò breve e sintetico come al solito, ma non mi tolga il piacere di poter annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento che sollecita ancora una volta questa maggioranza a riflettere sul tema del disegno di legge sulla necessità quindi di ricalibrare l'intero concetto rispetto alla riforma dell'assetto organizzativo della Regione e della Presidenza subordinandola a un lavoro più complessivo di riflessione e di riorganizzazione del tutto. Questo perché continuiamo a sostenere che una riforma di tale entità non possa che essere strutturata rispetto a una valutazione che è quella della valutazione dei migliori organismi che appunto possono sollecitare e dare luogo ad una efficacia maggiore delle politiche. Questo l'abbiamo richiamato sui vari livelli e credo molto importante che appunto si ragioni su questo. Con l'emendamento soppressivo totale si vuole quindi eliminare l'articolo 3, eliminare il tema dei dipartimenti, ma soprattutto il sollecito è quello di ritornare in Commissione per fare un ragionamento molto più approfondito, soprattutto rispetto a questo momento che è quello che richiama la necessità di avere attenzione sulle problematiche della Sardegna, e credo che il tema della dignità richiamato da qualcuno in un precedente intervento sia questo, non sia quello di aver ridato dignità ai lavoratori, come veniva chiamato prima, perché la dignit�� credo che l'abbiamo sempre avuta, semmai era un riconoscimento che l'istituzione…

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione gli emendamenti 136, 523, 766 e 865.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 136, 523, 766 e 865.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Consiglio riprenderà alle 16.

La seduta è tolta alle ore 14 e 00.