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Resoconto della seduta n. 132 del 22/04/2021

CXXXII SEDUTA

Giovedì 22 Aprile 2021

(POMERIDIANA)

Presidenza del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 18 e 07.

MELE ANNALISA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 15 aprile 2021 (125), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Cocciu, Giampietro Comandini, Piero Maieli, Alfonso Marras, Cesare Moriconi, Pietro Moro, Antonio Mario Mundula, Antonio Piu e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 22 aprile 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretario. Sono state presentate le interrogazioni numero 991, 993, 995, 997, 999, 1001, 1002, 1003.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenuta alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretario. Sono state presentate le mozioni numero 449, 451, 452, 453, 454, 455, 456, 457, 458, 459, 460.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A).

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Nell'esprimere in premessa dispiacere, perché si stava svolgendo la Commissione sanità e devo dire che non fa bene, innanzitutto a voi e a nessuno di noi, il fatto di aver interrotto la Commissione sanità, che ha solo potuto iniziare una riflessione sulla campagna di vaccinazione mentre gli altri argomenti non sono stati approfonditi, ma neanche si è iniziato a poter discutere e si è preferito riprendere il Consiglio regionale, sospendendo la Commissione sanità per una legge sulle poltrone.

Fatta questa premessa, preannuncio per quanto riguarda l'articolo 2, così come modificato dall'emendamento 100, nel caso in cui dovesse essere approvato così come modificato dagli eventuali emendamenti, nel caso in cui dovessero essere approvati, il voto per parti, intendendo ogni singola parte, i commi e la parte che riguarda ogni singola lettera fino alla fine del dell'articolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Io, Presidente, mi associo alla richiesta del collega Zedda. Avevo intenzione di chiedere anche io la votazione per parti e propongo di accorpare il voto del g bis, g quater, g quinquies, e votare separatamente il g ter.

PRESIDENTE. Essendo più specifica la richiesta dell'onorevole Zedda, prevale su quella dell'onorevole de Tunis.

Procediamo quindi alla votazione per parti dell'emendamento numero 1100.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per chiedere il voto segreto, su ogni votazione.

PRESIDENTE. Allora, è stato chiesto il voto segreto per ogni lettera dell'emendamento 1100, la prima parte è lettera g bis.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto di astensione. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Per dichiarare la mia astensione sulla prima votazione e per dire all'assessore Chessa che quest'oggi ho passato un'oretta del mio tempo a sentire il suo intervento a Dorgali. Mentre condivido la prima parte del suo intervento, quando attacca la sua collega Alessandra Zedda e dice, parole sue, "i ristori sono nettamente in ritardo (…) strozzati dalla burocrazia (…) dove il privato non gliene frega niente di questi blocchi", queste sono le sue parole, poi magari ci spiega anche cosa voleva dire. Voglio invece stigmatizzare la seconda parte del suo intervento, perché sono parole estremamente gravi nei confronti dei dipendenti del suo Assessorato: "Chi ha messo i dipendenti pubblici in smart working? Sapete che non hanno i computer con le videocamere? Non possono essere controllati, fanno una percentuale di lavoro irrisorio, c'è un rallentamento se si lascia la gente a casa. Perché io devo venire a lavorare, sono qui tutti i giorni e loro no? Qual è la differenza, ditemelo. Io e il mio staff non siamo mai mancati un solo giorno, l'unico piano che lavora in questo Assessorato è il quarto piano, perché gli altri devono stare a casa?".

PRESIDENTE. Onorevole Lai, io capisco l'ostruzionismo, e lo sto facendo fare, però vi chiedo uno sforzo di immaginazione, altrimenti vi tolgo la parola, grazie. Gliela tolgo la parola.

LAI EUGENIO (LEU). No, non mi toglie la parola.

PRESIDENTE. La parola gliela tolgo.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, io voglio parlare.

PRESIDENTE. No, se non motiva il voto, le chiedo uno sforzo, abbassi la voce, abbassi la voce, sta continuando? La richiamo all'ordine, primo richiamo all'ordine. Secondo richiamo all'ordine, non si azzardi a comportarsi in questo modo, caro onorevole Lai.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Dichiaro subito il mio voto di astensione a questo emendamento, tra l'altro a questa prima parte g bis, lo stavo leggendo, leggevo che cosa includeva, che cosa dirige, coordina e controlla, parliamo sempre del Segretario generale, l'attività dei dirigenti preposti e i dipartimenti e alle Direzioni regionali, anche con potere sostitutivo in caso di inerzia. Cioè, tradotto: il Segretario generale, oltre a dirigere, a coordinare e a controllare a suo insindacabile giudizio, quindi dirige, controlla e coordina l'attività dei dirigenti preposti che naturalmente dipenderanno da lui, per cui ci sarà questo potere anche da parte sua che, oltre a dirigere, controllerà gli altri dirigenti, e nel caso in cui i dirigenti non facessero quelle che saranno le sue direttive, non seguiranno le sue direttive, lui avr�� anche un grande potere, che è quello di sostituirli. Ecco, io credo, davvero non sto scherzando, che questo non lo possa neanche fare, non sia neanche previsto da nessun contratto di lavoro, nessun contratto di lavoro, nessuno, a memoria mia, io mi auguro di non sbagliarmi, ma davvero di non sbagliarmi, nessun direttore generale…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

Vi ricordo che dovete dichiarare il voto di astensione.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente, ne approfitto per seguire le sue indicazioni e dichiarare il mio voto di astensione che ora motiverò, motiverò perché, e spero mi consenta di fare questo intervento che io ritengo assolutamente inerente a ciò di cui oggi si discute, l'approssimazione con cui si trattano i temi che non siano le poltrone in quest'Aula sta diventando qualcosa di patologico e qualcosa di ridicolo. Mentre oggi si svolgeva un'interessantissima e necessaria Commissione sanità ove venivamo ragguagliati sullo stato delle vaccinazioni e della sanità regionale, non si è perso un secondo per interrompere la Commissione e riniziare la sessione d'Aula per andare avanti su questa legge vergogna. Una delle tante vergogne, Presidente, che abbiamo qui in Sardegna per quanto riguarda lo schiaffo alla meritocrazia che questa Giunta regionale sta dando, sono i 294 idonei della graduatoria ASPAL, che sappiamo bene è un'agenzia che non solo ha una graduatoria in essere dove potrebbero essere inseriti, se non in ASPAL, anche in altre agenzie regionali tantissimi giovani meritevoli, ma che anche allo stesso tempo offre servizi di avviamento al lavoro e di sostegno al reddito. Cosa vogliamo fare con questi ragazzi? Loro stanno assistendo in questo momento alla vergogna che si sta compiendo qua dentro, mentre loro non lavorano e attendono un impiego gli amici dei politici godono sempre di una corsia preferenziale, perché così è. Da mesi manca un direttore generale quindi non si può andare avanti con le assunzioni, ci sono fondi ministeriali già esistenti che devono essere utilizzati e soprattutto, lo ripeto, ci sono dei ragazzi meritevoli ai quali è doveroso da parte nostra dare una risposta, colleghi, perché quello che sta svolgendosi in quest'Aula, per il modo in cui si sta svolgendo, Assessore questa è la verità, questa è la verità, io capisco che lei debba difendere l'azione di questa Giunta, però quantomeno la prego di lasciarmi intervenire serenamente perché io non la interrompo mai quando parla in maniera educata. Grazie. Quello che stiamo facendo oggi è una vergogna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, per annunciare l'astensione al voto sul g quater, sostanzialmente il più innocuo dell'articolo…

PRESIDENTE. È sul g bis.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). La discussione, Presidente, allora mi conferma che è soltanto sulla prima parte? Stiamo discutendo per parti o votando per parti?

PRESIDENTE. Dichiarazioni di voto di quello che mettiamo in votazione. Siccome in dichiarazioni abbiamo il g bis, le dichiarazioni di voto sono sul g bis.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Rinuncio, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

Rinuncia.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente. Per annunciare il mio voto di astensione a questo g bis, semplicemente continuando il ragionamento del mio collega Alessandro Solinas perché anche oggi si è continuato in questo atteggiamento intransigente con la volontà di portare avanti a tappe forzate questa proposta di legge interrompendo una Commissione sanità che stava lavorando proficuamente, dove non si vedevano le differenze tra maggioranza e opposizione perché tutti i Capigruppo stavano portando le problematiche che i loro compagni di partito o di movimento avevano presentato e sia l'Assessore che il Commissario straordinario, che il Direttore generale stavano rispondendo in maniera ottimale alle sollecitazioni. Quindi questa è un'ulteriore dimostrazione di mancanza di consapevolezza di quello che stiamo vivendo e di volere a tutti i costi mettere questa proposta di legge in cima alle priorità di questo Consiglio regionale, o meglio della parte maggioritaria di questo Consiglio regionale. Ecco perché il voto di astensione è inevitabile in quanto in questo momento avremmo potuto continuare a parlare in maniera sicuramente proficua, come dicevo prima, delle problematiche sanitarie che stanno affliggendo la nostra isola e che sia l'Assessore che il Commissario straordinario che il Direttore generale ci stavano spiegando come stanno cercando, compatibilmente con il numero dei vaccini che arriva, di risolvere. Quindi io ritengo che quanto accaduto sia abbastanza grave, comunque è accaduto, ne abbiamo preso tutti atto, sia maggioranza che opposizione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. Siccome non mi convince perché non esiste questo sistema elettronico, chi non riesce a votare, chi non ha il tablet si deve astenere. Le chiedo, Presidente, a parte le dichiarazioni di voto che sono state fatte, che si voti con il sistema tradizionale del bigliettino, costerà più tempo, non ci interessa, Presidente.

PRESIDENTE. Va bene.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Chiedo un minuto di sospensione.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso per un minuto.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 32, viene ripresa alle ore 18 e 38.)

Prego i colleghi di riprendere posto, riprendiamo i lavori dell'Aula. Chiarisco ora l'interpretazione del Regolamento, onorevole Manca, onorevole Solinas, chiarisco ora l'interpretazione del voto, compete a me interpretare il Regolamento, lo interpreto io anche se voi state qua tre settimane. Prego, riprendete posto, lo interpreto io il Regolamento, quindi non c'è modo di convincere l'inconvincibile. Usiamo l'urna, certo. Naturalmente chi si è astenuto non può partecipare al voto.

Metto in votazione il g bis con chiamata. Prego i Segretari di predisporsi.

Votazione a scrutinio segreto per schede

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede della lettera g bis) dell'emendamento numero 1100.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 17, corrispondente al nome del consigliere Ennas Michele)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Michele Ennas.

CUCCU CARLA (M5S), Segretaria, procede all'appello.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla lettera g ter), sempre voto segreto.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di astensione. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente. Per dichiarare il mio voto di astensione rispetto a questo comma, anche perché preferisco non prendere posizione perché leggendolo è davvero difficile capire se sia il caso di sopprimerlo o non sopprimerlo e quindi per evitare di avere sulla coscienza questo comma io preferisco astenermi. Debbo dire che sono rimasto basito a sentire, spero di aver sbagliato probabilmente, però i colleghi potranno eventualmente correggermi, nel sentire le parole dell'assessore Nieddu in Commissione come risposta alla domanda che è stata fatta sulla questione del potenziamento necessario delle USCA in alcuni territori della Sardegna. L'Assessore ha detto…

PRESIDENTE. Onorevole Meloni…

MELONI GIUSEPPE (PD). Guardi, è legato all'astensione.

PRESIDENTE. Ecco, allora faccia un passaggio anche logico per farmi capire che sta arrivando all'astensione perché altrimenti le devo togliere la parola.

MELONI GIUSEPPE (PD). Sì, la risposta dell'Assessore è uno dei motivi che mi ha indotto ad astenermi e quindi a ritenere davvero che sia il caso di non trattare questa materia della legge salva poltrone, ma occuparmi e concentrarmi tutto ed esclusivamente solo sulla questione sanità e quant'altro. Quindi questo è il motivo, mi ha indotto, e dico quali sono quelle parole. Le parole sono che le USCA stanno funzionando benissimo, lui ha queste informazioni e…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Meloni.

Metto in votazione l'emendamento a scrutinio segreto…

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Io credo che sia necessario convocare la Commissione sanità, che non sia stata sufficiente la seduta di un paio d'ore che lei…

PRESIDENTE. Sono assolutamente d'accordo con lei, sono d'accordo con lei…

MELONI GIUSEPPE (PD). Però mi faccia terminare. Non mi faccia perdere la pazienza, Presidente.

PRESIDENTE. Non fa niente. Se perde la pazienza è un problema suo. Quindi i Segretari per la chiama…

(Interruzioni)

No, perché ha mantenuto la calma l'onorevole Meloni. L'onorevole Meloni ha mantenuto la calma.

(Interruzione del consigliere Giuseppe Meloni)

Scusi, onorevole Meloni, cosa voleva dire "gliela restituisco questa"? In che senso me la restituisce questa? In che senso me la restituisce questa? Non indichi in quel modo e non mi restituisce niente! Allora la sto richiamando per una volta… secondo richiamo. Secondo richiamo, stia seduto!

(Interruzioni)

Capisco l'ostruzionismo e lo consento, però non si deve superare un limite che offende la mia intelligenza. Sto consentendo tutto!

Votazione a scrutinio segreto per schede

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede della lettera g ter) dell'emendamento numero 1100.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (�� estratto il numero 41, corrispondente al nome del consigliere Fausto Piga.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Fausto Piga.

CUCCU CARLA (M5S), Segretaria, procede all'appello.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Votazione a scrutinio segreto per schede

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede della lettera g quater) dell'emendamento numero 1100.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 41, corrispondente al nome del consigliere Fausto Piga.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Fausto Piga.

CUCCU CARLA (M5S), Segretaria, procede all'appello.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione a scrutinio segreto per schede

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede della lettera g qinques) dell'emendamento numero 1100.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 28, corrispondente al nome del consigliere Ignazio Manca.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Ignazio Manca.

CUCCU CARLA (M5S), Segretaria, procede all'appello.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Emendamento numero 100. Quindi la richiesta di votazione per parti è reiterata?

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, per ribadire la richiesta di votazione per parti: sul comma 1, il comma 2, il comma 3 votato separatamente per parti, la lettera a), la lettera b), la lettera c), la lettera d), la lettera e), la lettera f), la lettera g), la lettera h), la lettera i), la lettera l), poi il comma 4, il comma 5, il comma 6, il comma 7, il comma 8, il comma 9 tutti in modo separato. Ma non ci sono problemi, guardate è inutile che ci lamentiate, se aveste letto il 100 vi rendereste conto che vi stavamo dando anche una via d'uscita per ridurre la schifezza che è illegittima, se lo lasciate così lo impugnano non ci son problemi, lo impugnano per altro, ma è un suggerimento, ma altrimenti non ci sono problemi, tanto è illegittima la legge. Ormai abbiamo perso il conto con tutti questi commi di quante norme avete violato compresa la Costituzione, però!

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione per parti l'emendamento numero 100.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Presidente, l'emendamento numero 1102 ha soppresso una serie di punti, credo che sia indispensabile sottolineare quali dei punti soppressi non vadano ovviamente messi in votazione.

PRESIDENTE. Lo dirò…

TUNIS STEFANO (MISTO). …a suo tempo! Quindi i punti soppressi non vanno in votazione, i punti modificati non vanno in votazione, vanno solamente quelli che non sono stati modificati dall'emendamento numero 1102.

PRRESIDENTE. Onorevole Tunis la ringrazio per il suggerimento, ne farò tesoro.

Stiamo predisponendo la ripartizione dell'articolo per poter procedere con la votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, stiamo parlando dell'emendamento numero 100 stravolto, le chiederei Presidente prima di ogni votazione per parti di citare di quale parte si tratta, perché ovviamente stiamo cercando di collazionare i due testi in modo da non votare a caso.

L'emendamento numero 100 era uno dei tanti emendamenti sostitutivi totali che avevamo presentato come gruppo dei Progressisti allo scopo di rendere sostenibile e compatibile con le normative dello Stato, oltre che con il buon funzionamento dell'Amministrazione regionale, la vostra legge inaccettabile. Avete pensato di approvare un altro testo che stravolge completamente l'intento dei colleghi e in particolare dell'onorevole Loi, primo firmatario, rendendo inaccettabile anche il contenuto del nostro emendamento. Il voto alla prima parte, che ribadisco vorrei avere chiaro quale sia, sarà fermamente contrario perché il Segretario generale così come l'avete inteso voi non solo non migliorerà ma renderà ancora più caotica l'Amministrazione regionale, contrario perché il combinato disposto tra l'articolo 2 e quello che vorreste inserire all'articolo 3 renderà ancora più incomprensibile il funzionamento della macchina regionale. L'onorevole Deriu prima vi ha detto che, qualche articolo fa, non avete saputo scegliere tra i due modelli, quello dipartimentale e quello a segretariato generale, la realtà è che voi non avete saputo scegliere tra i tre modelli, perché parallelamente alla creazione di nuove sovrastrutture, un super Segretario e i super capi dipartimento, permangono i direttori generali che già di per sé rappresentavano un'eccezione della Sardegna rispetto alle altre regioni. L'organizzazione a dicasteri, quindi fatta di direzioni generali coerenti con il numero degli Assessorati e un numero di assessorati stabilito dalla legge è qualcosa che solo la Sardegna ha mantenuto tra tutte le altre regioni. Stiamo parlando della famosa legge 1 del '77 mai modificata, da lì deriva anche un'organizzazione burocratica amministrativa che tutte le altre Regioni avevano già superato, la Puglia e la Lombardia citate più volte hanno superato questa rigidità inutile, difficile, dannosa rispetto alle sfide dell'oggi, utilizzando degli schemi diversi e un'organizzazione radicalmente diversa. Noi abbiamo deciso di fare l'impepata di cozze, abbiamo messo tutto insieme.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Per dichiarare la mia astensione in merito al comma 1.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). In realtà devo dire che l'onorevole Tunis è riuscito a mettermi in imbarazzo rispetto a un emendamento che porta come primo firmatario il sottoscritto, ma, insomma, noi abbiamo chiesto proprio la votazione per parti perché ci consentisse di valutare, nell'incedere del ragionamento, le svirgolature che gli emendamenti approvati a firma dell'onorevole Tunis introducono su quello che era un emendamento sostitutivo totale la cui natura ha senso, come diceva anche l'onorevole Agus, o aveva senso nella misura in cui i vari punti e i vari commi dell'articolo erano concatenati. Ora, è evidente che la riflessione di cui abbiamo personalmente bisogno è quella di approfittare di questi minuti per capire bene l'amalgama di questi emendamenti. Ma sul primo comma, che è un po' il prologo della descrizione del Segretario generale, ripeto nonostante io sia il primo firmatario, credo di riservarmi di un voto evidentemente che poi dà seguito a tutto ciò che sono le valutazioni successive, e di conseguenza il mio voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Devo dire che è caduta la maschera e adesso è chiaro qual è il vostro obiettivo; il vostro obiettivo è mortificare quello che è il lavoro, la competenza e l'aiuto che in questi anni i vari funzionari e dipendenti dell'Amministrazione regionale hanno dato, perché, non so se ve ne siete accorti quando il relatore di maggioranza ha illustrato l'emendamento, alla seconda riga, come mi ha ricordato la mia collega, il comma 4 è abrogato, cioè il comma 4 dice solo che i dipendenti di ruolo dell'Amministrazione regionale, quelli che tirano la carretta, quelli che quotidianamente permettono di raggiungere gli obiettivi, quelli che sperano nella nobiltà della carriera, che hanno fatto un concorso pubblico e che sperano che attraverso un concorso, i titoli, l'anzianità, la serietà, la devozione possano diventare Segretario generale, con l'emendamento sostitutivo l'amico collega Tunis ha cucinato che i dirigenti dell'Amministrazione non potranno mai fare il Segretario generale. Perché il punto 4 abrogato dice con chiarezza questo, che l'incarico di Segretario generale, che poteva essere conferito nella prima versione, con l'emendamento sostitutivo questi signori non potranno mai ambire a diventare Segretario generale. La maschera è caduta, quindi per diventare Segretario generale non bisogna essere mai passati neanche per caso negli uffici: meno si conoscono gli uffici, meno si conoscono le procedure, meno si studia aggiungo, e più si ha possibilità di fare il Segretario generale della Regione autonoma della Sardegna. Io credo che questo sia uno schiaffo forte in faccia a tutti quelli che hanno lavorato in questi anni, sia un fortissimo schiaffo a tutti quelli che hanno cercato, attraverso il sudore, la carriera, lo studio, i corsi di formazione, la devozione all'interno di questa gloriosa macchina burocratica amministrativa della Regione… sia uno schiaffo a tutte queste donne e uomini che si sono sacrificati in anni, attraverso un emendamento che cancella la possibilità di diventare Segretario generale della Sardegna, possa essere una chiusura di una carriera, una valorizzazione di quello che i dipendenti hanno fatto in seno all'Amministrazione regionale, e attraverso una semplice riga, attraverso cinque parole, tutto quello che è stato competenza, professionalità…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Comandini, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orr�� per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressiti). Mi fa piacere che l'onorevole Comandini abbia sottolineato egregiamente il problema, infatti l'emendamento 100 che, presentato da noi intero, ha un senso, emendato come è stato emendato, ovviamente perde tutto il senso. Una questione è quella che ha espresso l'onorevole Comandini, e che mi sono permessa di esprimere stamattina, ovvero l'abrogazione del comma 4, quindi l'incarico di Segretario generale può essere conferito ai dirigenti di ruolo dell'Amministrazione regionale, questa è una cosa effettivamente molto grave, e poi c'è il problema legato al comma 5. Noi scrivevamo "l'incarico può essere conferito fornendone esplicita motivazione, previa pubblicazione di apposito avviso pubblico", questo viene eliminato e sostituito con "il Segretario generale della Regione è nominato con decreto del Presidente della Regione al di fuori della dotazione organica e con contratto a tempo determinato tra persone di particolare e comprovata qualificazione professionale che abbiano conseguito il diploma di laurea", che vuol dire tutto ma anche nulla. E' chiaro che bisogna conoscere la macchina, non è pensabile che un direttore generale possa improvvisarsi e portare avanti un lavoro ben fatto. Poi c'è la il comma 6, dove viene aggiunto che "il Segretario generale è titolare di un incarico fiduciario e può essere revocato in qualunque momento con decreto del Presidente", altra cosa molto grave perché riprende proprio il fatto che queste persone con incarico fiduciario sono davvero tenute al guinzaglio dalla parte politica. E poi il trattamento economico, il comma 8. Noi scrivevamo che "il trattamento economico del Segretario generale non può essere superiore a quello previsto per i direttori generali dell'Amministrazione regionale, aumentato del 20 per cento", e invece avete visto bene di cambiarlo totalmente e sostituirlo con: "Il trattamento economico riconosciuto al Segretario generale non può superare i limiti delle norme in materia di contenimento della spesa per il personale… dei tetti retributivi previste dalla legislazione vigente…", che, per ovvie ragioni, può essere rigirato e portato a quelle spese che sono state sottolineate, fino ad arrivare a 6 milioni l'anno. E poi l'ultimo, il comma 9, viene eliminato il parere della Commissione: noi chiedevamo il parere delle Commissioni consiliari ma voi volete davvero rendere questo Consiglio regionale…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Orrù, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Come hanno detto le colleghe e i colleghi, l'emendamento 100 proposto da noi ripristinava quello che, né più né meno, accade nelle altre Regioni che hanno adottato la figura del Segretario generale, in sintonia con leggi che hanno superato il vaglio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e non hanno ricevuto impugnazioni e poi verdetti contrari da parte della Corte costituzionale, e che istituiscono la figura, ovviamente ridimensionando l'importo e preferendo dirigenti interni dell'Amministrazione, da valutare ovviamente ma ai quali attribuire un incarico di questo tipo. Voi invece andate nella direzione di approvare una norma dove il Segretario generale - è favoloso quel che è stato introdotto - curerà i rapporti con gli uffici dell'Unione europea e con gli organismi internazionali. Non so, a parte il Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America, che svolge una funzione differente (sono 330 milioni, sono molti Stati, hanno superato una guerra civile per stare insieme, prima ancora si liberarono da una potenza coloniale)… noi stiamo attribuendo quelle che sono le caratteristiche proprie del Presidente della Regione, del Ministro degli esteri o di Capi di Stato o Presidente del Consiglio dei ministri al Segretario generale, che secondo voi sarà, perché le norme che state approvando questo dicono, un giovane ricercatore che parteciperà agli incontri con Stati esteri. È normale, chi potrebbe dire nulla su una corbelleria di questo tipo? La Corte Costituzionale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che infatti vi boccerà questo testo. L'altra cosa bella che è contenuta nelle modifiche fatte con emendamento al nostro testo, quello almeno dell'emendamento 100, è che potrà dare addirittura gli incarichi o indicare cosa fare ai Direttori di servizio: nella catena di comando avete cancellato tutti e tutto, opererà solo il Segretario generale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Noi ci stiamo provando, noi stiamo provando non a fare ostruzionismo, come voi dite e ci accusate di fare, ma stiamo provando a rendere questa norma meno obbrobriosa, meno impugnabile, più rispondente alle norme, alle leggi, a partire dal dettato costituzionale, ma a voi non importa tutto questo, voi andate avanti per la vostra strada, convinti di poter creare questa forma di bicefalismo dentro l'Amministrazione regionale: da una parte il Presidente, che ha potere di vita e di morte, praticamente, anche sull'apparato amministrativo, che viene creato a sua immagine e somiglianza, o a somiglianza degli amici e degli amici degli amici, e che nomina anche un Segretario generale, il quale a sua volta ha potere di vita e di morte sull'apparato amministrativo, l'alter-ego del Presidente.

Io credo che vi sfugga un elemento importante, che gli incarichi ai dirigenti, anche quelli che vengono dati intuitu personae, non possono essere dati esclusivamente sulla base della fiducia ma devono rispondere a dei precisi criteri di professionalità, di competenze, eccetera. Vi abbiamo dato la possibilità di andare di pari passo con la normativa, con larga parte della giurisprudenza e della dottrina insieme alle ultime recenti sentenze della Corte di Cassazione, che già sostengono che anche nei casi di incarichi intuitu personae si debba ricorrere a procedure comparative dei curricula, ora, se voi pensate invece di poter, scusate l'espressione, strafregarvene delle norme dello Stato, continuate e fate pure, io credo che stiate sbagliando non molto, moltissimo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Per annunciare il mio voto sfavorevole a questo comma 1 dell'emendamento 100, dato che stiamo votando per parti, sto a confermare quanto ha appena declamato la collega Pinna, in quanto questa è la dimostrazione che i nostri tentativi di migliorare questo testo si stanno rivelando, come purtroppo pensavamo sin dall'inizio, assolutamente vani, perché il collega Loi, con i colleghi Massimo Zedda, Agus, Caddeo, Orrù, Piu o Satta Gian Franco, avevamo preparato un emendamento veramente eccellente che dava una configurazione consona alla figura del Segretario generale, dandogli appunto quei compiti di impulso collegati però alla caratteristica di autonomia e di managerialità, che voi ovviamente abolirete, questo perché volete al contrario far sì che il Segretario generale sia semplicemente la longa manus del Presidente della Regione e che quindi abbia la possibilità di fare e disfare, creando, al contrario di quanto affermate, innumerevoli corti circuito con i funzionari regionali che da anni, come hanno sottolineato i miei colleghi prima, hanno le mani in pasta e quindi sanno benissimo come comportarsi, che cosa fare, come rispettare la legge e come far andare avanti la macchina amministrativa regionale. Trovarsi sopra di loro un personaggio che magari non proviene assolutamente da questo mondo ed �� là semplicemente per un una vicinanza amicale col Presidente della Regione, chiaramente non può che determinare una reazione negativa da parte di persone che hanno studiato e hanno dimostrato col loro lavoro di meritare di far parte della macchina amministrativa regionale. Ecco perché il mio voto è negativo verso questo comma 1 del dell'emendamento 100, che è stato completamente stravolto dal da uno dei tanti "canguri" che la maggioranza, rappresentata fondamentalmente dall'onorevole Tunis, ha utilizzato e sta utilizzando per arrivare al proprio obiettivo.

PRESIDENTE. Per specificare, e perché non vorrei che la vostra volontà di voto fosse fuorviata, vi comunico che il comma 1, che assurge ad autonomo in maniera ideale, non è stato modificato. Quindi potete votare tranquillamente: il comma 1 è quello prodotto dall'onorevole Loi, non è stato modificato, non vorrei che voi aveste una suggestione tale da vedere scritto quello che non c'è scritto. Il comma 1 non è stato modificato.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Vista l'ora, per non impegnare troppo l'attenzione dei colleghi, vi dico che probabilmente, quando vinceremo le elezioni la prossima volta, dovremmo modificare queste norme, ed è un'occasione persa perché il bipolarismo inteso come "quando vado io faccio una cosa, quando ci va l'altro fa il contrario", è una perdita di tempo per tutti. Quindi purtroppo su questa legge non c'è stata intesa, non c'è stato accordo, ed è un errore molto grave. Noi votiamo contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, e grazie, Presidente, per averci anche specificato che cosa stavamo votando, ma è chiaro sin dall'inizio, sono tre mesi che lo diciamo, sono tre mesi che diciamo che questo obbrobrio di legge è un obbrobrio di legge, siamo tre mesi che diciamo che questo obbrobrio di legge permetterà al Presidente della Regione Sardegna di avere poteri illimitati, e anche se i colleghi della minoranza hanno provato e provano a presentare degli emendamenti per cercare di apportare delle modifiche che magari possono essere anche delle modifiche di buonsenso, poi naturalmente c'è il collega Tunis che cerca di raddrizzare quello che è l'obiettivo e ripresenta l'emendamento all'emendamento. Lei è bravissimo, caro collega, devo riconoscere la sua bravura, chapeau, nel vero senso della parola. Però, caro collega, nel riconoscerle una grande bravura politica, lei conferma con questo emendamento quello che io ho sempre dichiarato in tre mesi, che questa legge è una legge vergogna, perché? Perché questa legge non tiene minimamente, minimamente presente quello che per me è un principio fondamentale, che è quello della meritocrazia, mentre per lei evidentemente abbiamo principi diversi, non è così importante la meritocrazia quanto la vicinanza e l'amicizia, e io credo che siano due valori completamente diversi perché frequentare delle persone, avvicinarsi a delle persone per poi frequentarle appunto per essere poi così omaggiate di qualche nomina io la trovo una pratica alquanto antipatica, veramente. Ma poi quello che davvero mi sorprende, constatata la sua bravura politica, è anche andare a inserire in questo emendamento una misura che non c'entra e secondo me davvero con…

PRESIDENTE. Metto in votazione il comma 1 dell'emendamento numero 100.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 1 dell'emendamento numero 100.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Comma numero 2, quindi parte 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. Questo palazzo era definito da un grande scrittore cagliaritano cubo luttuoso e vitro, che nasconde i vicoli del porto e offende invece il bianco municipio dei tempi di Bacaredda e i portici della via Roma. Sergio Atzeni pensava che in futuro due sarebbero state le possibilità, o le persone avrebbero iniziato ad amare e cantare questo palazzo brutto, oppure l'avrebbero smontato vetrata per vetrata. Non poteva immaginare che il palazzo, oltre a cadere a pezzi, avrebbe iniziato a cadere a pezzi anche nella sua essenza, perché il palazzo, ve ne sarete accorti, oltre a cadere a pezzi appunto nelle impalcature sempre presenti, ormai meritevoli di tutela, conta sempre meno, incide sempre meno, è apprezzato sempre meno al di fuori delle mura. È considerato un qualcosa capace di creare problemi, non di risolverli, questo a prescindere da chi lo guidi, da chi ci sia dentro, da quale maggioranza. Mentre i comuni reggono agli occhi dell'opinione pubblica, in particolar modo di quella sarda, l'autonomia regionale, l'autonomia legislativa è qualcosa che piace sempre meno e sono leggi come questa a fotografare e a far capire all'esterno che, sì, hanno ragione, è così, tutto quello di peggio che si che si racconta al bar, di cui si parla è testimoniato da quello che poi avviene nella realtà. Oggi noi siamo qui a discutere di un articolo in questo caso che forse durerà come un gatto sulla 131, con qualche possibilità in più di sopravvivenza per il gatto, esattamente come sono sopravvissute poco le altre leggi approvate da questo Consiglio, e per stare qui a parlare di questo abbiamo interrotto una riunione che invece stava procedendo bene, nel segno del rispetto reciproco e della politica costruttiva, dove ciascuno di noi ha potuto capire qualcosa in più, ha potuto farsi un'idea e potrà nei giorni prossimi anche avere qualche strumento in più magari per correggere la rotta che si sta sbagliando, soprattutto in materia sanitaria, però siamo qui perché c'era un orario e perché di sanità e di lavoro questo Consiglio ne deve discutere solo nei ritagli di tempo tra gli altri problemi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Sì, è vero, sanità e i problemi reali della gente, condivido quanto dichiarato dal collega Agus, ne dobbiamo discutere nei ritagli di tempo quando si ha tempo e anche quando si ha voglia, e possibilmente dando anche i minuti contingentando il tempo il più possibile e magari anche facendoci dire cose che vogliono sentir dire. Purtroppo questa è una constatazione amara, grande tristezza per questo. Ritornando all'emendamento numero 100, il secondo comma, io veramente mi sforzo, mi sforzo di capire e soprattutto di andare a verificare la possibilità che quanto scritto nell'emendamento numero 1100, l'emendamento all'emendamento, possa essere fattibile, e davvero mi ricollego a questa misura dove il direttore generale può anche scegliere di sostituire nel caso di inerzia, ha questo potere di sostituzione dei dirigenti. Allora io mi pongo una domanda, il direttore generale che è a capo della piramide, quindi prima c'è il Presidente della Regione, il Presidente della Regione nomina un suo amico, il grande fedele, direttore generale, il quale con questo emendamento anche lui acquisisce un potere di vita e di morte, e quindi il potere di vita e di morte non solo ce l'ha il Presidente della Regione ma lo acquisisce con questo emendamento anche il direttore generale, e il direttore generale nel caso in cui non dovesse andare d'accordo con un capo di dipartimento, con un direttore di dipartimento, e magari questo direttore è assunto a tempo determinato per quattro mesi e decide di sostituirlo dopo un mese e mezzo, questo è fattibile o no? Ovviamente no, ovviamente no. Quindi con questa legge io sto autorizzando e lo sto mettendo in legge a sostituire, per cui a mandare a casa un capo di dipartimento che magari non si comporta molto bene, e per fare l'esempio che non si comporta molto bene vuol dire che non segue esattamente le direttive del direttore generale, e magari non segue esattamente le direttive imposte dal Presidente��

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente. È successa una cosa misteriosa prima, ho dichiarato di astenermi e poi ho votato contrario, e il sistema me l'ha lasciato fare, non so, vogliamo discuterne dopo perché io ancora vorrei…

PRESIDENTE. Ma deve fare una discussione con se stesso, non con noi.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Anche con lei, Presidente, mi piacerebbe farla in maniera del tutto seria e non scherzosa.

PRESIDENTE. Appunto, se deve fare ironia non è questo il luogo.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Non sto facendo ironia, Presidente.

PRESIDENTE. Quindi se lei confligge con se stesso certamente non possiamo essere noi ad aiutarla. Prego, continui.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Cosa ho fatto con me stesso, scusi?

PRESIDENTE. Confligge. Se lei dichiara l'astensione e poi vota contro sta confliggendo con se stesso, non con l'Aula. Prego.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, solo gli stolti non cambiano mai idea, come dire. Visto che il collega Agus ha inaugurato il momento delle riflessioni quest'oggi, tolta la discussione sul comma 2 di questo emendamento io vorrei fare una più generale riflessione per quanto riguarda le conseguenze di natura politica dell'approvazione della discussione di questa legge in Consiglio regionale. Ormai tutti vedete, colleghi di maggioranza in particolare, quale sia la percezione che il pubblico, in particolare giovani sardi stanno avendo del modo in cui state portando avanti questa discussione e del modo superficiale ed approssimativo con cui invece tutte le altre questioni più che impellenti vengono affrontate. Questo posso immaginare nella vostra mente si inquadri all'interno di un sistema dove si dice che i primi anni facciamo le cose impopolari, poi a fine legislatura, come è successo un po' tutte le altre volte, iniziamo a distribuire soldi a pioggia, prebende di tutti i tipi, poltrone e chi più ne ha più ne metta, e la gente da un giorno all'altro si dimentica di tutto quello che abbiamo fatto prima, si dimentica del modo in cui ci siamo comportati fino a quel momento. Ma io penso che, per come state facendo queste cose, per cosa state facendo, e soprattutto per il momento che state facendo, il ricordo di questi momenti e di come questi momenti stanno segnando la politica sarda in un momento in cui la politica sarda dovrebbe occuparsi di tutt'altre cose in tutt'altri modi, con tutt'altro atteggiamento, non li si riuscirà a ripulire dalle menti e delle coscienze delle persone con una semplice stabilizzazione di massa o con l'elargizione, anzi con la promesse di stabilizzazioni di massa o con la semplice elargizione di prebende di qualche genere. Io auspico, e lavoreremo, lavorerò affinché questo sia così, che le persone si ricordino in futuro di come avete trattato la politica estera e di come avete trattato i sardi in questo momento, perché io non scherzo, in questo momento non scherzo, è veramente grave, ignominioso il modo in cui si sta portando avanti questa discussione, e lo dico senza timore di smentita, perché è sbagliato nei tempi, è sbagliato nei modi…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. L'onorevole Agus ha posto una questione molto importante, la credibilità delle istituzioni e quanto effettivamente sta accadendo. Proviamo a dirlo da tempo, c'è un problema di tenuta dell'assetto democratico e delle istituzioni, basti pensare che ci sono alcuni partiti, alcuni movimenti che in quest'ultimo periodo, anche partiti vicino a voi più che a noi, stanno iniziando a mettere in discussione le Regioni. Poiché durante la discussione sulle province è stato detto più volte che se dovessimo andare a referendum per votare oggi se mantenere una Regione o abolire il sistema Regione, è molto probabile che il popolo, o comunque le persone decidano che quell'istituzione non va bene, perché se noi non ci impegniamo a creare dei sistemi tali per cui i problemi delle persone vengano risolti, ma si creano ulteriori burocrazie, ulteriori investimenti e sprechi di soldi pubblici, le persone non ne possono più. Immaginatevi che questo accade ed è accaduto in un momento ordinario da cui sono nati anche dei movimenti comunque che sono nati dal basso, i cosiddetti populisti, che poi hanno trovato spazio nelle istituzioni, raccontano delle politiche in maniera diversa, e forse anche raccontando proprio, portando la voce di quelle persone che non ne possono più. Allora la responsabilità più grande che la politica deve avere in questo momento è quella di dare delle risposte che siano più avanti rispetto a quello che è sempre stato perché il problema è che o si risolvono i problemi e si attiva un modello di politica differente, oppure il rischio è che si viene spazzati via, e il problema è che non ci si spazza più via attraverso sistemi democratici, ma potrebbero non essere più dei sistemi democratici, e continuare a lavorare in questa maniera ed essere complici di questo sinceramente è molto penalizzante per noi e per la politica sarda in genere. Io personalmente, e il mio Gruppo si tira indietro completamente da questo modo di fare politica che non da risposte, che crea confusione, che crea rabbia soprattutto in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo. Ci si aspettava altro…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Come ha detto bene la collega Orrù, vi siete lamentati più volte degli atteggiamenti del Movimento 5 Stelle, ad esempio, nella critica alla politica, alle istituzioni, all'assenza di qualità, all'incapacità di porre a soluzione problemi vecchi e nuovi, né più né meno è la conferma, non questa, questa e tutte le altre leggi che avete approvato tranne quelle di finanziamento alle imprese. Escluso quelle leggi, tolte alcune variazioni di bilancio e alcuni bilanci che al terzo anno ancora non siete stati capaci di metter mano, definire una spesa e dipanare i capitoli per poter avere massa manovrabile, dopo due anni e mezzo. È la dimostrazione pratica né più né meno, quotidiana, di assenza di priorità, di incapacità di trovare soluzioni, alla fine anche dell'assenza di voglia di parlare delle cose, di immaginare un futuro diverso, di costruire con leggi iniziative che possano migliorare le condizioni di vita. In questa fase drammatica sarebbe però anche una sfida per ognuno di noi, innanzitutto per voi che governate, dimostrare di essere i migliori, i più bravi, nonostante il periodo. Non dico dimostrare di essere i più bravi, però l'ansia da prestazione di voler dimostrare sistematicamente di essere i peggiori non aiuta. Non so quale aspirazione abbiate, quale guida vi indichi questo percorso. È vero che la guida non viene mai, quindi è difficile che indichi i percorsi, e visti i percorsi fatti di recente sulla 131 è meglio che nessuno indichi percorsi agli altri, è vero anche questo, però servirebbe tutto ciò. Servirebbe uno scatto d'orgoglio, una capacità di fare sintesi, di mettersi insieme anche tra forze politiche diverse, di lanciare il cuore oltre l'ostacolo. Voi a parte liberare qualche poltrona altro non c'è e quando non sono tutte libere si tratta di moltiplicarle. Questo non aiuta…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente. Io faccio un intervento a metà tra la discussione dell'emendamento e un intervento sull'ordine dei lavori. Io volevo sapere da lei a che ora si conclude, perché noi tutti siamo programmati nel senso che ieri abbiamo finito prima delle 8, oggi siamo già alle otto e trenta e non si capisce. Noi oggi siamo qui, chi è venuto, dalle 10 sino alle 20 e 30, perché chi è stato in Commissione si è dovuto preparare per la Commissione, siamo venuti qui. Io voglio un po' di rispetto. Io credo che il rispetto lo stiamo dando, lo stiamo mettendo a disposizione, però lo vorrei anche da parte sua, Presidente. Lei da un momento all'altro non è che può cambiare le regole del gioco. Chi ha deciso che oggi dovevamo lavorare dopo le 20? Abbiamo fatto una Capigruppo per decidere? Dobbiamo andare ad oltranza? Io queste cose le devo sapere perché adesso io alle otto meno un quarto dovevo fare una puntura che non ho ancora fatto perché devo rimanere in aula, però siccome i lavori si programmano, perché da sempre è così, si programma l'ora di inizio e l'ora di fine, io vorrei capire oggi che intenzioni abbiamo, così comunque vado a farmi fare la puntura e poi torno.

PRESIDENTE. Certo, se vuole facciamo una Capigruppo.

COCCO DANIELE (LEU). Bisognava farla prima la Capigruppo, perché già abbiamo perso un'occasione…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Sono assolutamente d'accordo con l'onorevole Cocco che i lavori debbano avere un senso, per�� bisogna saperlo anche quando si attua una condotta esclusivamente ostruzionistica. Di conseguenza, così come ogni cosa ha un prezzo politico, e per noi risolvere i problemi della Regione in questo momento dal punto di vista organizzativo rappresenta un costo che sosteniamo davanti all'opinione pubblica e che loro osteggiano con queste modalità, purtroppo devono anche sopportare il peso dello stile di opposizione che hanno deciso di intraprendere, e quindi se il collega ha bisogno di sospendere sospendiamo e poi in una Capigruppo sensata si decide se proseguiamo oggi o se proseguiamo domani mattina. Perché quando abbiamo fatto, Daniele, l'organizzazione dei lavori abbiamo sempre detto: lavoriamo anche il venerdì sino all'ora di pranzo; stiamo cercando di evitare di lavorare di venerdì, però è corretto, come dici tu e come dice il Presidente, che sia affrontato in una Capigruppo.

PRESIDENTE. Esattamente. Allora poiché ritengo che l'osservazione dell'onorevole Cocco sia tutt'altro che fuori luogo, penso che sia opportuno fermarci per svolgere una Conferenza dei Capigruppo e si decide sul prosieguo della seduta.

Quindi il Consiglio è sospeso per una Conferenza dei Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 33, viene ripresa alle ore 20 e 52.)

PRESIDENTE. Riprendiamo con i lavori.

Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente, per chiedere il ritiro della votazione per parti di quanto era stato chiesto prima, ad eccezione del comma 5, quindi chiedo di votare separatamente solo il comma 5.

PRESIDENTE. C'è un problema, nel senso che il comma 5 non si può votare perché è stato già votato. Quindi facciamo un'unica votazione, accorpando tutti quanti i commi rimanenti.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 100, parte seconda.

(Segue la votazione)

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Non volevo rubare ulteriore tempo. Semplicemente per chiederle, Presidente, sulla programmazione dei lavori nella giornata di Sa die de sa Sardinia.

PRESIDENTE. Intanto comunico che il Consiglio regionale è aggiornato a martedì pomeriggio alle ore 15 e 30.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

La seduta è tolta e il Consiglio, come dicevo, è aggiornato a martedì alle ore 15 e 30. Invece per mercoledì mattina, Sa die de sa Sardinia, ci sarà un Consiglio regionale, ma purtroppo per le norme Covid non è possibile estendere l'invito a tutti i Consiglieri, quindi saranno presenti solo i Capigruppo.

Naturalmente per quanto riguarda l'articolo 2 sono decaduti tutti gli emendamenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Grazie Presidente. Volevo capire perché mercoledì Sa die de sa Sardinia non è aperta a tutti gli altri Consiglieri.

PRESIDENTE. Perché purtroppo abbiamo restrizioni in termini di posti, non dipende da me.

MURA FRANCESCO (FdI). Ma ci sarà la presenza di qualcun altro in aula?

PRESIDENTE. Sì, certo. Purtroppo non dipende da me, io estenderei l'invito alla massima partecipazione, anzi invito i Consiglieri a seguirlo in streaming.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Sì, Presidente, solo per sapere se sono previsti interventi dei Capigruppo.

PRESIDENTE. Sì certo, assolutamente sì.

La seduta è tolta alle ore 21.