Versione per la stampa http://www.consregsardegna.it/wp-content/plugins/print-o-matic/css/print-icon-small-black.png

Resoconto della seduta n. 136 del 04/05/2021

CXXXVI SEDUTA

Martedì 4 maggio 2021

Presidenza del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 20 e 41.

MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 21 aprile 2021 (129), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Andrea Biancareddu, Angelo Cocciu, Michele Ennas, Francesco Mura, Rossella Pinna, Aldo Salaris e Gian Filippo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta del 4 maggio 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che nel BURAS numero 22 del 1 aprile 2021 è stato pubblicato il ricorso numero 22 del 23 marzo 2021 proposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri contro la Regione autonoma della Sardegna per l'impugnazione e la dichiarazione di illegittimità costituzionale degli articoli 1; 2; 3; 4 comma 1; 5; 6; 7; 8; 9; 11; 12; 13; 14; 15; 16; 17; 18; 19; 21; 23; 24; 25; 26; 27; 28 e 30 comma 2, della legge regionale 18 gennaio 2021, n. 1 recante "Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed in materia di governo del territorio. Misure straordinarie urgenti e modifiche alle leggi regionali n. 8 del 2015, n. 23 del 1985 e n. 16 del 2017", pubblicata nel BURAS numero 5 del 19 gennaio 2021 e ripubblicata una seconda volta a seguito di errata corrige nel BURAS numero 6 del 21 gennaio 2021.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge numero 263/A.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 945 (Risposta pervenuta il 29 aprile 2021) e numero 975 (Risposta pervenuta il 3 maggio 2021).

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 1016, 1017, 1018, 1019.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 463, 464.

Discussione e approvazione della proposta di legge n. 263/A Giagoni - Sechi - Mula - Canu - Caredda: "Ulteriori interventi finanziari a favore degli operatori di feste e sagre" (263/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 263/A.

Ha facoltà di parlare la consigliera Elena Fancello, relatrice di maggioranza.

FANCELLO ELENA (PSd'Az), relatrice di maggioranza. La proposta di legge in discussione è stata licenziata a maggioranza nella seduta congiunta delle Commissioni seconda e quinta del 4 maggio 2021.

Le Commissioni hanno iniziato l'esame del provvedimento con l'audizione dell'Assessore regionale del lavoro e dell'Assessore del turismo, che hanno condiviso le finalità della proposta di legge e sollecitato l'approvazione in considerazione dell'urgenza di intervenire per fornire un ristoro ai soggetti operanti nell'ambito delle feste e delle sagre paesane. Le Commissioni hanno deciso nel contempo di effettuare una serie di audizioni con i rappresentanti di categoria al fine di acquisire gli elementi utili ad una ricognizione delle maggiori necessità di ristoro e di sostegno economico nei vari settori produttivi, tali istanze saranno inserite in un provvedimento che sarà presentato a breve e che cercherà di dare una risposta complessiva ed organica a quanto manifestato nel corso delle audizioni. Le Commissioni hanno concordato con gli interventi previsti nella proposta di legge di procedere all'esame dei singoli articoli, hanno approvato due emendamenti che prevedono l'estensione dell'intervento a favore degli operatori del settore della fabbricazione di esplosivi pirotecnici e degli spettacoli con fuochi d'artificio.

Infine, le Commissioni hanno modificato la norma finanziaria, prevedendo una quantificazione complessiva degli oneri derivanti dall'attuazione della proposta di legge pari a 4 milioni 256 mila euro. Le Commissioni a maggioranza hanno approvato gli articoli della proposta di legge n. 263, così come emendati, e hanno sospeso l'approvazione finale per consentire alla Commissione terza di esprimere, ai sensi dell'articolo 45 del Regolamento consiliare, il proprio parere di competenza. La Commissione terza nella seduta del 4 maggio 2021 ha espresso parere favorevole sul provvedimento e le Commissioni seconda e quinta pertanto, nella stessa data, hanno approvato a maggioranza definitivamente la proposta di legge.

Stante l'importanza delle misure approvate e i tempi stretti a disposizione, auspico una rapida e condivisa approvazione da parte dell'Aula.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giampietro Comandini, relatore di minoranza.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD), relatore di minoranza. Grazie Presidente, signori della Giunta, onorevoli colleghi, fuori da quest'Aula si vivono tempi difficili, lo abbiamo visto nelle corsie degli ospedali, lo abbiamo visto durante le discussioni in Commissione sanità, lo ha visto ognuno di noi quando riceve una telefonata o un messaggio di qualcuno che non riesce a fare un vaccino, e si vivono tempi difficili anche in tantissimi settori produttivi della nostra Isola fuori da quest'Aula, dove molti non lavorano da mesi, da più di un anno, e dove molti non sanno neanche se riusciranno a riaprire la loro serranda, la loro bottega, dove molti ancora si vedranno costretti a emigrare per cullare un sogno che si chiama lavoro.

Fuori da quest'Aula si vivono tempi difficilissimi, per cui noi ogni volta che siamo in quest'Aula e ci dobbiamo occupare del mondo che è fuori da quest'Aula, dobbiamo farlo con grande senso di responsabilità, con quella responsabilità a cui siamo chiamati da eletti dal popolo sardo, mettendo tutti sullo stesso livello. Non dobbiamo mai pensare, quando siamo qui, che dobbiamo ragionare e agire secondo una telefonata, un messaggio o chi ci tira la giacchetta. Noi siamo chiamati a svolgere un compito nobile, prestigioso, bello, però possiamo farlo sino in fondo se riusciamo a essere imparziali, se riusciamo a capire quelli che hanno bisogno, se riusciamo a essere celeri nella risposta in un momento in cui siamo in guerra contro un mare maledetto, e se riusciamo anche fra di noi ad abbandonare i colori politici, maggioranza e opposizione, e pensare al bene dei sardi.

Dico questo perché questa vicenda che ha riguardato gli operatori di feste e sagre, questo provvedimento di cui si è parlato molto fuori dalle aule del Consiglio regionale, si è parlato molto fuori dall'Aula, si è parlato in altre stanze, questo provvedimento che, mi rivolgo alla collega relatrice di maggioranza, è stato approvato all'unanimità, non è stato approvato a maggioranza, cioè anche noi che siamo stati descritti come quelli che facevano ostruzionismo al provvedimento abbiamo votato a favore nella parte finale, nell'approvazione conclusiva della proposta. Però, vede, cara Giunta, il nostro ragionamento - mi rivolgo soprattutto alla Vicepresidente e all'Assessore del turismo che hanno entrambi seguito dal primo momento questa vicenda - i nostri ragionamenti, per alcuni di voi difficili da comprendere, però non ci possiamo fare nulla, i nostri ragionamenti erano dettati a non lasciare nessuno indietro, perché in questa fase nessuno deve essere lasciato indietro. Non esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, quando uno non porta il pane a casa non ha voglia di rientrare a casa; non possiamo creare discriminazione fra lavoratori, non lo possiamo fare, dobbiamo essere più imparziali possibile quando parliamo di lavoro e soprattutto parliamo di lavoratori che stanno vivendo questo momento terribile di pandemia. E allora noi non eravamo e non siamo contro il provvedimento che riguarda la categoria degli operatori di feste e sagre, che hanno vissuto un periodo terribile perché molti di loro non si possono permettere non soltanto di comprarsi una macchina ma neanche di pagare l'affitto di casa. Noi sappiamo benissimo com'è la situazione di questi ambulanti, di quelli che lavorano per far divertire gli altri, ma che quando finiscono di lavorare non hanno mai il sorriso dalla stanchezza; noi non eravamo contro quei lavoratori e lo abbiamo dimostrato anche quando abbiamo approvato l'una tantum sulla legge 22, noi non lo siamo mai stati, però vogliamo che quei lavoratori che oggi avranno questo ristoro abbiano lo stesso coraggio e sorriso di guardare gli altri loro colleghi che ancora non hanno avuto il ristoro. Perché fra gli ambulanti che piangevano qui sotto e hanno pianto con i Capigruppo, signor Presidente, quell'ambulante che ha pianto con lei non avrà il ristoro con questo provvedimento: è bene che lei lo sappia, questo, quell'ambulante che ha pianto quando era con lei non avrà il ristoro, è ancora in attesa del ristoro, ed è questo che noi non volevamo e non vogliamo. Noi vogliamo che i soldi arrivano a tutti in tempi rapidi, perché soltanto così svolgiamo il ruolo di consiglieri regionali in maniera democratica. E allora questi 620 lavoratori che in qualche modo sono qui sotto avranno un ristoro, speriamo in tempi rapidi, avranno la seconda una tantum, però sono ancora troppi quelli che non l'hanno ricevuto.

Per cui, signora Giunta, noi siamo qui a votare a favore perché abbiamo fiducia del lavoro di chi è qui sotto, abbiamo fiducia di chi per vergogna non viene a protestare qui sotto (perché c'è gente che anche per vergogna non viene a protestare qui sotto). Perché c'è gente che anche per vergogna non viene a protestare qui sotto, però noi non ci fidiamo di voi, noi non ci fidiamo di voi, i sardi non si fidano più di voi, sono stanchi delle promesse, sono stanchi dei messaggini: tutto fatto. Sono stanchi delle delibere dove dicono: abbiamo fatto. Sono stanchi delle poste di bilancio, sono stanchi. Per cui il nostro comportamento in queste ore, in questi giorni era perché noi non ci fidiamo di voi, vi abbiamo firmato dietro quell'aula nella sala delle conferenze di capigruppo l'ennesima cambiale in bianco, ma non l'abbiamo fatto per voi, non l'abbiamo fatto per favorirvi il lavoro stasera, non l'abbiamo fatto qualche modo per poter dire che anche questa è fatta, l'abbiamo fatta per i lavoratori. Perché noi continueremo sempre a darvi fiducia, forse da stupidi, da stolti però continueremo a farlo, perché questa fiducia di discutere nelle prossime ore ancora di ristori, di poter migliorare quelle misure che abbiamo messo in campo sono l'unica cosa che con coscienza, per coscienza ci permette di votare a favore di questo provvedimento perché siamo sicuri che quando si tratta di lavoro non accettiamo lezioni, ma soprattutto lo facciamo con etica e moralità perché vogliamo che tutti i lavoratori siano messi sullo stesso livello e abbiano la possibilità di portare il pane a casa, grazie.

PRESIDENTE. Per una rettifica, una precisazione.

Ha domandato di parlare la consigliera Elena Fancello. Ne ha facoltà.

FANCELLO ELENA (Psd'Az). Allora volevo dire che le Commissioni hanno deliberato all'unanimità e non a maggioranza. Vorrei ricordare però anche all'onorevole Comandini che la Regione Sardegna ha fatto tanto per le imprese sarde, cosa che non ha fatto il Governo. E questo lo vorrei ricordare e precisare.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, intanto mi ricollego al ragionamento svolto dal relatore di minoranza, in qualità di rappresentante delle opposizioni in seno alla Commissione, o meglio alla discussione che c'è stata nell'ambito delle Commissioni congiunte, che pur avendo avuto pochissimi secondi di tempo tra il lavoro delle Commissioni e il lavoro d'Aula ha rappresentato quella che è la nostra opinione di difficoltà. Nel senso che quello che vi stiamo dicendo da mesi è di avviare un percorso di analisi puntuale, fin da giugno, addirittura l'onorevole Moriconi aveva posto le questioni che poi alla fine oggi sono sotto gli occhi di tutti e stanno esplodendo, di fare una verifica puntuale sugli stanziamenti, le leggi approvate, le risorse disponibili le priorità nell'ambito dei settori, un coinvolgimento costante e continuo di tutte le categorie produttive in modo tale da avere anche una percezione dove investire, dove mettere risorse prima che le persone manifestino qua sotto.

Avete inaugurato una nuova stagione; il problema esiste se qualcuno manifesta qua sotto il problema, altrimenti si può parlare serenamente di poltrone senza interrompere l'ordine dei lavori dati dalle vostre priorità, che non sono quelle del mondo esterno, e solo se qualcuno organizza una manifestazione e fa sentire la propria voce in relazione a una difficoltà in questa fase drammatica allora vengono interrotti i lavori su cose che non hanno alcuna attinenza sulle problematiche, le questioni legate alla sanità e all'economia per affrontare un pezzo del problema che si manifesta all'esterno di quest'Aula. È l'assenza totale della politica, che non analizza più il contesto sociale dove viviamo, non conosce più le problematiche che vive la società, non è in grado di immaginare soluzioni e alla fine adottare atti conseguenti per rimuovere alcuni degli ostacoli, dei problemi presenti. Viene messa a conoscenza del problema se qualcuno trasferisce il problema in seno a una audizione o un coinvolgimento diretto o se blocca qualcuno di voi sotto il Consiglio regionale o chiede un appuntamento o un incontro al Presidente del Consiglio. Questo è quello che risulta. È la negazione stessa del nostro compito, non esiste una calendarizzazione dei lavori, se non forse finalmente annunciata questa sera, esiste un fastidio nel coinvolgere in termini di audizioni, quante volte vi abbiamo chiesto di audire le parti sociali e le parti datoriali e avete storto il naso, poi si è visto quanto tempo viene dedicato e quanto invece quel tempo è utile anche nel corso delle audizioni di questa mattina nell'ambito sempre delle Commissioni congiunte seconda e quinta.

L'altro aspetto che vi stiamo cercando di trasferire ormai da mesi è quando inizierà una riflessione sul poter far partire qualche cosa. Vi segnalo che, ormai a maggio, in teoria con la stagione estiva, o turistica meglio, se ci trovassimo in una condizione differente da un punto di vista sanitario già sarebbe partita, come è sempre partita all'indomani della Pasqua fondamentalmente e via via crescendo con le festività del 25 aprile e del primo maggio, i ponti che in alcuni casi ci sono stati, fino all'autunno. Non c'è un'indicazione chiara su come poter raggiungere la Sardegna non esiste, cioè non c'è nessuna programmazione su quel che potrà aprire e lavorare, qualcosa o qualcuno, a meno che voi non date per scontato di potere aiutare coloro che non lavoreranno sine die senza soluzione di continuità, senza un limite temporale. Ci sono discussioni in corso sui protocolli per le riaperture? Ci sono incontri con i sindaci quotidiani in modo tale anche da consentire a coloro che operano nelle sagre, nelle feste di comprendere, in accordo col Governo, come poter lavorare? Ci sono da qualche parte le indicazioni tradotte almeno in una lingua straniera non dico tutte, una. Perché un turista possa avere accesso ad un'informazione per poter raggiungere la Sardegna e come. Non c'è nulla di tutto ciò al ritardo nella conoscenza delle problematiche legate alle difficoltà dei settori che non stanno operando si aggiungerà a breve l'assenza totale di percezione del come poter far lavorare qualcuno, che è la stessa identica cosa che è stata fatta, ed è questo il vero problema, per la sanità. L'altro giorno la Regione Sardegna, l'altro ieri, ha scoperto di avere delle persone affette da diabete, l'ha scoperto l'altro giorno, un anno che il mondo intero parla di vaccini e noi l'altro giorno abbiamo scoperto che ci sono degli elenchi di persone affette da alcuni problemi seri, fragili o fragilissimi, con grande annuncio del Presidente della Regione. Abbiamo scoperto che ci sono persone in difficoltà dal punto di vista della salute, inizieremo i vaccini per le persone diabetiche. È la stessa identica cosa, cioè non c'erano elenchi, non esisteva la possibilità di farlo in un anno, non si sapeva che sarebbe arrivato prima o poi un vaccino, ed è la stessa identica cosa per l'economia.

Non beneficeremo dell'anticipazione sui fondi europei, c'è mezza Europa che parla di recovery, siamo gli unici che non parliamo e non conosciamo neanche i progetti, alcuni di questi progetti sono irricevibili, saremo gli unici a non ricevere quelle anticipazioni sui fondi europei e saremo gli unici per cui quei fondi verranno utilizzati solo perché qualcuno a Roma scriverà i nostri progetti, quelli che avremmo dovuto scrivere noi, quelli che avremmo dovuto dettagliare. Questo è quello che si delinea per il futuro. Si aggiunga a questo che venivamo da una situazione di crisi economica non ancora risolta dal 2008, perché non siamo la Lombardia e non siamo Monaco di Baviera né tanto meno il contesto di Londra o di Barcellona per stare a uno Stato del Sud Europa. Quando vogliamo discuterne? Quando per l'ennesima volta qualcuno scriverà alla Regione Sardegna, sempre che si sia fortunati nell'intercettare quella mail, perché manco le mail a quanto pare vengono lette da parte del Governo e dei sottosegretari solo allora inizieremo a discutere del futuro, dello sviluppo di possibili riaperture, della situazione economica, del dramma di quel che potrebbe, auguriamoci di no, ma potrebbe accadere e dei 900.000 posti di lavoro che sono andati in fumo a livello nazionale, senza che ci sia la possibilità per i licenziamenti ancora oggi. Quanta parte e in quali settori in Sardegna è un dato che conoscete e che è stato fornito, che è pane quotidiano delle nostre discussioni o del nostro lavoro? Tutto questo non c'è, che è né più né meno l'attività propedeutica per non andare a finire nel baratro, è l'attività essenziale di studio, coinvolgimento di altri, di settori economico produttivi, degli istituti di credito, di centri di ricerca di tutti coloro che hanno qualcosa da dire perché non si sia noi coloro che parteciperanno, una volta raggiunto il fondo, a iniziare lo scavo per andare sempre pi�� in fondo, sempre più in giù, sempre più in basso. E se riguardasse solo noi non sarebbe un problema, il problema è che rischiamo di trascinare nel baratro e nel fondo sempre più a fondo la Sardegna e i sardi. Mi auguro che si cambi passo e si cambi rotta, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie Presidente e buonasera ai colleghi e alle colleghe, ma oggi è un giorno di vittoria per i 650 lavoratori. Io son stato in Piazza d'Italia l'altro giorno a Sassari ad una manifestazione di tanti lavoratori che purtroppo non stanno ricevendo i ristori, che purtroppo non stanno ricevendo quanto promesso dalla cosiddetta potenza di fuoco. E questo perché è difficile riuscire ad avere una visione nel complesso a 360 gradi di tutti i lavoratori, di tutte le esigenze che purtroppo stanno colpendo la nostra società. Allora in questi dieci giorni di Consiglio regionale noi abbiamo avuto modo di discutere soltanto dell'1 per cento dei lavoratori sardi e lo abbiamo fatto di certo non grazie a quest'Aula ma lo abbiamo fatto grazie alle persone che sono venute qua in Consiglio regionale a protestare, questa è la verità. Perché se non ci fossero state le proteste in via Roma avremmo continuato a discutere serenamente del DL 107, avremo continuato a discutere di staff presidenziali, Presidente, avremmo continuato a convocare i Consigli regionali come è avvenuto nelle ultime tre settimane per discutere di un atto che non interessa a nessuno, quindi sono io che dico grazie ai lavoratori e finalmente è arrivato questo provvedimento che votiamo e voterò con assoluta convinzione. Ma non è questo di certo il modo di lavorare, non è questo di certo il modo per dare risposte ai tanti lavoratori che purtroppo non verranno qua in via Roma a protestare, che non verranno qua in via Roma a chiedere ristori ma che continueranno nel silenzio ad aspettare che la politica faccia qualcosa. Quindi più che una vittoria di quest'Aula oggi, di questo voto a favore, la vittoria va a quei lavoratori che sono venuti qua giù e spero realmente che da domani si possa discutere invece di tutte le altre categorie che ancora non stanno ricevendo i ristori e magari possiamo evitargli il viaggio a Cagliari o l'accampamento sotto via Roma perché qualcuno qua dentro ha voglia di avere una visione migliore rispetto a quella che ha avuto oggi dei lavori che devono entrare in quest'Aula. Quindi mi auguro che da domani, Presidente, si possa discutere davvero di tutte le categorie che questo Consiglio regionale, a cui questo Consiglio regionale, non ha ancora avuto modo, insieme allo Stato, di dare delle risposte adeguate. Perché dato che siamo amministratori politici, cosiddetti regionali, ci dobbiamo occupare noi per primi dei problemi che affliggono la nostra Regione e non scaricare le colpe a qualcun altro, ma far valere quei diritti, quei valori e quelle richieste che i lavoratori tutti i giorni ci stanno chiedendo. Ecco perché questi due articoli di questa legge dal primo momento in cui siano venuti a manifestare sta arrivando in ritardo e sta arrivando in ritardo proprio perché non abbiamo un'organizzazione dei lavori tale che ci consenta di precedere i problemi che ci vengono posti quotidianamente sotto quest'Aula. Quindi mi auguro davvero che questi 650 lavoratori siano solo l'inizio di discussioni di provvedimenti in questi giorni in Consiglio regionale e spero presidente Pais che già da domani lei eviti di portarlo in Aula il DL 107, perché questo significa anteporre o mettere davanti problemi rispetto ad altre categorie che non arriveranno. Domani lo so benissimo che abbiamo Commissione, domani mattina per discutere di altre problematiche, però questo provvedimento, questi due articoli sono arrivati con dieci giorni di ritardo. Ripeto non di certo grazie a quest'Aula, ma grazie alle persone che hanno manifestato e hanno battuto un colpo dicendo: ci siamo anche noi. Quindi sono io che ringrazio i lavoratori che stanno qua giù in via Roma, sperando, ripeto, che questo non sia il pretesto per tanti altri e far svegliare qualcuno per portare dei provvedimenti che in tanti e tanti lavoratori stanno aspettando, grazie.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, la scorsa settimana in quest'Aula portate a questo provvedimento ha carattere d'urgenza legge 263. Con questo provvedimento chiedete di dare 3.900.000 euro ad una categoria, un'unica categoria che è rappresentata dagli operatori di feste e di sagre. Lo abbiamo detto da subito, l'abbiamo detto da subito e lo ribadiamo anche oggi dopo una giornata che abbiamo trascorso in questa Commissione, nella Commissione Seconda lavoro, Commissione attività produttive dove siamo stati convocati stamattina alle 10 dopo che diverse interruzioni ci hanno portato fino a quest'ora e dove la minoranza dove il nostro Gruppo parlo per il Movimento 5 Stelle da subito, già dalla scorsa settimana, ha dichiarato di essere assolutamente a favore di questo provvedimento. Quindi voto da subito dichiarato a favore.

Detto questo, Presidente, io vi chiedo con quale coraggio, con quale coraggio voi arrivate in questa aula e scegliete, scegliete, fate una scelta ben precisa di aiutare e di sostenere solo una categoria di persone 650 persone. Persone disperate, sicuramente. Ma con quale coraggio, con quale coraggio fatte a priori una scelta; 650 persone e tutti gli altri, tutte le altre categorie e allora da subito vi abbiamo detto sì, lavoriamo per loro, continuiamo a sostenere loro ma ci sono anche tutte le altre categorie e di cosa parliamo, parliamo di persone, parliamo di imprese, parliamo di lavoratori che sono fermi da un anno. Loro perché no? Perché fate questa scelta politica? Eppure lo sapete che dalle vostre scelte politiche dipende la vita delle altre persone, ne siete consapevoli. Allora vi abbiamo fatto delle proposte, vi abbiamo chiesto di intervenire insieme a queste 650 persone, che voi deliberatamente scegliete, abbiamo chiesto di inserire anche altre persone, altre categorie, e allora cosa abbiamo fatto, Presidente? Proprio per evitare di sentirci dire "ma è inutile proporre se non ci sono i soldi", abbiamo studiato e abbiamo visto da dove prendere i soldi, e abbiamo trovato una missione dalla quale prendere: 40 milioni a disposizione, dove abbiamo chiesto che ci fosse un trasferimento. E per chi li abbiamo chiesti, Presidente? Abbiamo chiesto dei soldi, un sostegno importante, un sostegno per le palestre, abbiamo chiesto un sostegno per le attività commerciali, abbiamo chiesto un sostegno per l'aiuto dell'affitto di tutte quelle attività commerciali che sono rimaste chiuse! Abbiamo chiesto un sostegno per i liberi professionisti, vi siete dimenticati, è da cinque mesi, cinque mesi che chiedo all'assessore Zedda e all'Assessore Chessa di prevedere un provvedimento urgente per dare sostegno ai liberi professionisti titolari di partita Iva. Troviamo i soldi! E vi diciamo "spostiamoli da questa missione all'altra", e voi dite no! Oggi voi gli avete detto no! Avete detto no ai liberi professionisti avete detto no a tutte quelle categorie, a tutti quegli impresari, imprenditori, alle imprese artigiane, agli artigiani, avete detto no! Con la scusa che poi successivamente arriverà un altro provvedimento. E allora mi domando e vi domando: ma perché andare a pensare che si può fare domani, che si può fare fra un mese, che si può fare fra un anno, quando avevamo la possibilità di intervenire oggi? Come voi avete scelto di intervenire per gli altri 650 lavoratori. Voi avete scelto di dire no a tutti gli altri, noi abbiamo scelto di dire sì anche a quei 650 lavoratori, ma vi abbiamo chiesto di intervenire anche per gli altri, per un milione e mezzo di abitanti, di sardi che vi hanno votato e che vi tengono qua, seduti in quella sedia dove siete seduti. Abbiamo trovato i soldi, ve l'abbiamo proposto e avete detto di no, addirittura abbiamo assistito a un gioco che secondo me non ha precedenti; la stessa maggioranza che presenta delle proposte e, nel momento in cui doveva dotare, le ritira le proposte, perché evidentemente vi siete messi d'accordo! Ma come, avevate previsto anche voi di intervenire sulle altre categorie e poi all'ultimo momento lo avete presentato e poi avete detto di no! Solo 650 persone, gli altri possono morire di fame! Lo avete scelto voi, voi l'avete scelto. Bisogna intervenire per tutti, Presidente, bisogna intervenire per tutti i sardi indistintamente, indistintamente! Per tutte le persone che hanno necessità, bisogna intervenire per le persone fragili, abbiamo chiesto di mettere a disposizione e abbiamo trovato i soldi, abbiamo chiesto di mettere a disposizione un intervento itinerante per poter aiutare le persone, gli over 80, tutte le persone fragili che sono allettate, abbiamo messo a disposizione, abbiamo trovato i soldi, 5 milioni di euro, proprio per cercare di andare incontro noi alle persone fragili, non loro a noi, anche perché le persone molte volte non hanno la possibilità economica per poterlo fare, e avete avuto il coraggio anche lì di dire di no, anche lì avete detto di no! E non trovate la scusa che non c'erano i soldi, perché tutti gli emendamenti, tutte le proposte che abbiamo presentato sono state tutte ammesse perché c'erano i soldi e ci sono, è solo una scelta, una volontà vostra, una volontà politica, politica! Dalla quale dipende la vita di tutti i sardi. E allora, Presidente, domani noi arriveremo nuovamente in quest'Aula, domani ci sarà la Commissione seconda e la quinta congiunte, dove abbiamo chiesto di intervenire con gli altri provvedimenti; io mi auguro, Presidente, che non abbiate il coraggio, anche se poi me l'aspetto, di portare domani sera, dopo che avete detto a tutte le categorie "no, non vi aiutiamo", di portare la legge vergogna del 107, con la quale date 6 milioni di euro ai vostri amici, io me lo auguro che non abbiate questo coraggio! E allora da una parte la legge 107, che ci ha visto qua un mese, un mese fermi, bloccati, chiusi, dove diamo i soldi agli altri, solo ai fortunati, solo alle persone che possono ambire ad incarichi fiduciari di chi in questo momento sta governando la Regione… no, collega, non è ancora passato il tempo, ho ancora tempo… mi auguro, Presidente, che gli stessi 6 milioni di euro che voi state scegliendo, scegliendo, lo ribadisco, liberamente di dare agli amici degli amici negli incarichi fiduciari, siano gli stessi soldi che noi abbiamo chiesto invece di dare alla povera gente, quella povera gente rappresentata dal popolo sardo e cui voi dite costantemente no!

PRESIDENTE. Solamente per sottolineare che la programmazione dei lavori è stata condivisa con la conferenza dei Capigruppo di domani, quindi l'intervento deve essere coerente, è coerente con una sua condivisione con il Capogruppo.

È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU).Grazie, Presidente. Lo dirò da subito, noi voteremo a favore come Gruppo di LEU questo provvedimento, lo avevamo annunciato e lo ribadisco oggi in quest'Aula, nonostante in queste ore, in questi giorni tanti colleghi, in modo maldestro, hanno provato a dire che l'opposizione era contraria al provvedimento, che l'opposizione voleva tardare rispetto all'approvazione di un contributo a 650 famiglie; bene, non è vero, lo stiamo dimostrando anche adesso, anche in quest'Aula, noi siamo perché non ci sia una lotta tra poveri, non ci sia una lotta tra chi ha più bisogno, ma ci sia un'attenzione da parte della politica a tutte quelle categorie che oggi stanno soffrendo la crisi, e dico che non voteremo mai contro un provvedimento o un contributo ad un lavoratore, ad un'impresa, nonostante penso che non abbiate la benché minima idea della strada che state percorrendo, però, badate, non siamo noi a dirvi di no, noi vi diciamo di sì, vogliamo che questi soldi arrivino immediatamente nelle casse delle famiglie e nelle casse dei lavoratori. E ci state costringendo quest'oggi, in una maldestra discussione, perché nel mentre che noi, tutta quest'Aula, tutti i consiglieri, maggioranza e opposizione, si scontrano su 3 milioni 900 mila euro, e si tarda nell'approvazione di questo provvedimento, nella terza Commissione è passato inosservato, inosservato totalmente, dai consiglieri della maggioranza e dal Presidente, un provvedimento che ha modificato il POR FERS, l'accordo Provenzano, 115 milioni di euro. Ora, se dovessi chiedere a qualsiasi Consigliere di maggioranza non sanno neanche quali sono le missioni che sono state modificate…

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Tu lo sai?

LAI EUGENIO (LEU). Sì, lo so e l'ho studiato.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). E allora perché parli degli altri? Pensa per te.

LAI EUGENIO (LEU).Perché quella Commissione è rimasta più di venti giorni senza discutere di quel provvedimento, 115 milioni di euro, non 3 milioni e 9, e voi state andando in giro a dire che non ci sono le risorse, che non ci sono i soldi per ristorare i lavoratori, per ristorare le imprese. Bene, la terza Commissione è rimasta immobile, non ha professato parola e la Giunta regionale ha approvato definitivamente la modifica di questi 115 milioni di euro. Nei prossimi mesi sono già annunciate altre modifiche dei Piani europei, però noi siamo concentrati in discussioni inutili all'interno di questo Consiglio regionale. I messaggini che continuano a filtrare anche ora, perché nessuno ha il coraggio delle proprie scelte dicendo per esempio ai pirotecnici che è l'opposizione che sta provando a inserire altri lavoratori, non è la maggioranza a firma dell'onorevole Mula, dell'onorevole Cera, dell'onorevole Giagoni, dell'onorevole Oppi, dell'onorevole Caredda, dell'onorevole Piga, dell'onorevole Canu che ha presentato un emendamento sostitutivo totale per togliere tutti quei pirotecnici dai contributi, non siete voi, abbiate almeno il coraggio delle vostre scelte, almeno non prendete in giro le persone a cui state scrivendo i messaggi, e non li leggo solo per correttezza, non li leggo solo per correttezza, perché chi li sta mandando li conosce…

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Leggili! Poi ti faccio vedere un filmato che ti interessa.

LAI EUGENIO (LEU).…Chi li sta mandando li conosce. E allora badate, colleghi, voi continuate a sbagliare sull'organizzazione dei lavori, continuate a sbagliare sul fatto che provate a prendere impegni che la vostra Giunta vi smonta quotidianamente, sbagliate sul tempo, ve l'hanno detto tutte le organizzazioni di categoria quest'oggi, avete annunciato provvedimenti giganteschi, la verità è che di tutte quelle risorse la maggior parte sono ferme nelle casse regionali perché non siete stati in grado di programmarlo per tempo, perché a fronte di un'opposizione che spende 2 ore del proprio tempo per approfondire il provvedimento per portarlo in Aula e per votarlo la Giunta regionale approva le disposizioni dopo tre mesi, approva le delibere dopo tre mesi, e i bandi arrivano dopo sei mesi, e gli stanziamenti alle persone arrivano dopo un anno, forse, se ci arrivano. La verità vera è che oggi la maggior parte di tutte quelle risorse sono ferme, sono ferme nei bilanci della Regione, e sono ferme non perché c'è un'opposizione cattiva, sono ferme perché c'è una maggioranza che non è in grado di programmare, non in grado di spendere, non è in grado di mantenere gli impegni che assume quotidianamente con gli slogan, con i piccoli slogan che poi vengono smontati in maniera anche molto veloce. E sbagliate la strategia, perché in tutti questi provvedimenti non c'è una strategia vera e propria; è vero, c'è l'emergenza, c'è l'emergenza di mettere una toppa, c'è l'emergenza di dare una risposta a quella determinata famiglia per mettere insieme il pranzo e la cena, c'�� l'emergenza perché ognuno di noi si deve sentire vivo e si deve sentire dignitosamente fiero del proprio essere, e in questo momento in tanti non lo sono perché stanno abbassando le serrande, però allo stesso tempo questa Regione deve tracciare la strada in un medio e lungo periodo, un medio e lungo periodo che non sapete neanche che cosa sia, un medio e lungo periodo che consente che quando arriverà lo sblocco dei licenziamenti da parte del Governo non ci sarà una tragedia, il medio e lungo periodo che quando arrivano tutti quei dati che ieri ha snocciolato in maniera puntuale l'onorevole Moriconi con i dati Istat, tutti i date che sono citati all'interno di quel provvedimento su cui vi invitiamo a discutere, non consenta a tutte le nostre piccole e medie imprese, che sono la maggior parte in Sardegna, di abbassare le serrande. Questo vi stiamo chiedendo, vi stiamo chiedendo di riflettere, di ragionare, di cambiare passo, di cambiare metodo, di cambiare modo, perché i sardi non possono aspettare che voi vi mettiate d'accordo, come è successo oggi, per più di tre ore all'interno di questo Consiglio regionale tra riunioni di maggioranza, tra riunioni di Capigruppo, per provare a dire che dovete trovare una soluzione alle vostre beghe interne. Non c'è più tempo! I sardi non hanno tempo per aspettare tutte queste situazioni vostre interne personali; se avete qualcosa da dirvi ditevelo, però non fate passare questa opposizione, che si è comportato in maniera sempre responsabile, per i vostri fallimenti, perché questi sono i vostri fallimenti. Noi oggi andremo a votare a favore delle 650 persone che sono qui sotto, e andremo a votare contrario a quell'emendamento che hanno proposto i colleghi per eliminare i pirotecnici dalla legge, perché ci sono già, ci sono già tutte quelle aziende all'interno della proposta di legge, siete voi che vi state assumendo la responsabilità di non dare risposte a quei padri di famiglia che vi hanno detto che hanno 80 mila euro di costi fissi all'anno e che quasi piangendo vi hanno detto e ci hanno detto che non riescono neanche a pagare le bollette. E allora non provate a dare le responsabilità alle opposizioni, abbiate almeno la dignità di dire la verità, perché poi spetta ai consiglieri dell'opposizione provare a smascherarvi. E allora, Presidente, siccome domani mattina si aprirà, ci auguriamo, una fase di discussione, quella fase di discussione che dà risposte alle palestre, diceva prima qualche collega alle piscine, ai bar e ai ristoranti che in questa zona rossa sono stati tra i più penalizzati, alle agenzie di viaggio di cui l'Assessore Chessa prima ci ha detto che non stanno chiedendo il ristoro; forse non so con chi ha parlato. Però è indispensabile, anche con il mondo del Wedding, con cui abbiamo parlato in precedenza, è indispensabile aprire un percorso nuovo, l'opposizione c'è, però si inizi a lavorare seriamente, si inizi a lavorare seriamente in quest'Aula e si inizino ad affrontare dati, si inizino ad analizzare situazioni, ad analizzare percorsi, perché la fine che state facendo sul Recovery Plan è chiara a tutti, la Sardegna non è citata da nessuna parte, i comuni più grandi sono quasi tutti esclusi, la fine che avete fatto sulle infrastrutture soprattutto del ferro è chiara a tutti, è visibile, e non può essere sempre colpa di qualcun altro, perché ad oggi proposte voi non state facendo, non ne avete fatte, vi state trincerando su due o tre promesse che state continuando a fare in questo momento senza dare risposte certe e sicure alla nostra Isola. E continua a ribadire: stiamo discutendo i 3 milioni e 9 a fronte di 115 milioni di euro che ci son passati per la testa e di cui nessuno si è accorto.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, sarò breve, anche in discussione generale. Oggi è stata una giornata piuttosto avvilente per me, ma non solo per me, una giornata durante la quale in mattinata ho avuto modo di comprendere quanto poco conti la Provincia da cui provengo a livello sanitario, ma a livello politico in generale, per tante ragioni, per colpe soprattutto anche di noi politici, che mi prendo anche io, per quanto so di averne la minima parte, se non nessuna, giornata proseguita poi assistendo ai lavori che hanno portato all'approvazione di questa legge. Vedete, non c'è mai stata davvero volontà ostruzionistica in questo senso da parte della maggioranza, vi si è chiesto, io stesso ma tutti, vi hanno chiesto una cosa: cerchiamo di capire come è meglio dare le poche risorse che abbiamo, cerchiamo di capire chi non ha preso nulla, chi ha bisogno di più, chi ha bisogno di meno; la pandemia dura da un anno e due mesi quasi, abbiamo una marea di dati che, se solo ci fermassimo un attimo e concentrassimo effettivamente tutte le nostre risorse sullo studio del quadro economico regionale, ci possono permettere di capire effettivamente quale precedenza dare nell'erogazione dei ristori che ci stiamo tanto affannando, con tutta l'approssimazione che state dimostrando, ad erogare, anzi, a stanziare, perché poi le erogazioni chissà quando arriveranno. È necessario uno studio, è necessario un confronto, non relegato ai margini della discussione del DL 107 ma serrato, dove tutti noi vi abbiamo dato tutta la disponibilità di questo mondo a restare all'interno di quest'Aula, per tutto il tempo che serve, per capire come agire meglio, per capire come programmare, per capire chi aprirà prima, chi aprirà dopo, chi ne ha bisogno adesso e chi ne avrà bisogno dopo, anzi, o a chi potrà servire dopo, anche dopo, perché tanto adesso ne hanno bisogno tutti, quello è chiaro, però un minimo di studio va fatto visto che abbiamo poche risorse, e ancor meno ce ne volete mettere visto che stiamo spendendo 6 milioni per il DL 107. E poi si va a fare i paladini davanti a queste persone; ma queste persone lo sanno che state spendendo 6 milioni per DL 107 e 3 milioni e 900 mila euro per dar loro i ristori. Abbiamo chiesto solo confronto, in maniera pacata, in maniera dura quando era necessario, ma sempre e solo confronto, però lo sappiamo che la programmazione porta risorse, la programmazione porta crescita, la programmazione porta futuro, ma la programmazione non porta voti, ed è evidente dal vostro agire quale sia l'unico vostro interesse per il presente, ma soprattutto anche purtroppo, lo dico per i tanti sardi che stanno aspettando una risposta da noi, per il futuro della politica. Vedete, io sono figlio di commercianti, le crisi bene o male le abbiamo vissute, le abbiamo patite tutti, io li vedo, io li ho visti questi padri di famiglia che hanno l'età di mio padre qua sotto, persone disperate, e a me veramente, come a tutti voi immagino, piange il cuore vedendo la disperazione di queste persone, però la disperazione di queste persone giustamente va capita, la disperazione di queste persone non va usata, non va usata per forzare una volontà politica che non siete stati capaci di affermare in alcun altro modo, non va usata la disperazione di queste persone per passare in rassegna i Capigruppo di fronte a loro, di fronte a queste persone disperate, al fine solo di vincolarli a fare esattamente quello che non siete riusciti a fare in altro modo, non si può usare la disperazione di queste persone per pulirci la coscienza. Queste persone, sì ora sono disperate, potranno anche essere minimamente sollevate, potranno anche sembrarvi grate, loro come tante altre persone che magari adesso capendo l'andazzo decideranno, giustamente ha detto bene il collega Comandini prima, tanti non vengono per vergogna, ma hanno e devono avere la stessa dignità e la stessa considerazione da parte nostra. Una politica che si muove così, per la mera ricerca del consenso a brevissimo termine, senza curarsi effettivamente poi questi soldi quando verranno erogati, chi ne beneficerà, chi non ne ha ancora beneficiato, ci sono tantissime persone che non ne hanno beneficiato, è ancor peggio vedere che da parte della stessa maggioranza vengono fuori degli emendamenti che portano in evidenza la situazione di tante categorie a rischio e poi la stessa maggioranza se li voti contro, anche questo abbiamo visto oggi. In tutto questo e chiudo Presidente, il Consiglio regionale continua a lavorare alacremente sul DL numero 107. A poco vale, Presidente, la sua affermazione che il programma dei lavori sia stato deciso insieme ai Capigruppo, i nostri Capigruppo, come tutti i membri della minoranza, si sono sempre e costantemente pronunciati in maniera contraria verso il DL numero 107, ma purtroppo e dico purtroppo, la maggioranza ce l'avete voi, noi facciamo tutto quello che ci è possibile fare, portiamo in evidenza tutti i problemi che ci è possibile portare in evidenza, ma alla fine purtroppo, e continuo a dire purtroppo, il timone della barca ce l'avete voi e ci state portando alla deriva.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, mi consenta, per fortuna, perché la democrazia è una cosa importante.

È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Parlerò per un minuto, Presidente. Errare humanum est, diceva un mio vicino di pascolo, perseverare autem diabolicum. Io credo che occorra sempre un minimo di rispetto perché alla fine noi siamo persone che interagiamo fra di noi, che dovremo passare ancora qualche anno insieme. Quindi quando a me arriva questo messaggio, la minoranza ha cancellato il provvedimento del vostro settore, se ne parlerà più avanti, su nostra insistenza, io credo che la persona che ha mandato questo messaggio lo sappia perché l'ha mandato. Io dico solo questo, noi questo provvedimento numero 263 lo approviamo, l'abbiamo detto dall'inizio che eravamo d'accordo, abbiamo cercato in tutti i modi di contemplare all'interno dello stesso esigenze anche di altre categorie, categorie che abbiamo audito, che abbiamo visto con gli occhi umidi di lacrime, in questa fase non è stato possibile, comunque questo provvedimento noi, anche se in ora tarda, andiamo ad approvarlo. Però chiedo davvero ancora una volta un minimo di serietà, perché potremmo dire altro, fare nomi e cognomi e dire che abbiamo perso un'altra occasione per fare non una bella figura, non posso dire in quest'aula altro e chi deve capire avrà sicuramente capito.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Fausto Piga. Ne ha facoltà.

PIGA FAUSTO (FdI). Io intervengo intanto per ribadire un concetto banale, ma che qualche volta ci dimentichiamo. In questa emergenza sociale ed economica non c'è in ballo la reputazione né del governatore Solinas, né del centrodestra, né del centrosinistra e né dei Cinque Stelle, in ballo c'è il futuro del tessuto produttivo isolano. Tuttavia sembra che qualche volta in quest'Aula ce lo dimentichiamo, perché provvedimenti come questo che dovevano andare sicuramente in modo più veloce, invece sono motivo di divisione. La maggioranza è consapevole, è consapevole che ci siano anche altre attività che vivono lo stesso disagio e questa consapevolezza è testimoniata anche dai 73 milioni di euro che abbiamo stanziato una decina di giorni fa. Abbiamo iniziato questo percorso legislativo con uno stanziamento di 3 milioni e 9, dove l'oggetto della legge erano le attività afferenti a sagre e feste, ambulanti e giostrai. C'è stato anche un tentativo per includere altre attività connesse a quella sfera e stamattina l'abbiamo anche visto come abbiamo provato a fare quel tentativo, dove per esempio i pirotecnici sono entrati all'interno del testo base. Tuttavia però questo tentativo è fallito anche a causa di un approccio, io dico, ostruzionistico perché presentare 100 milioni di emendamenti, cioè emendamenti per un valore di 100 milioni su una legge che è di 3 milioni e nove, è evidente che è una situazione complicata da gestire, è evidente che è una situazione complicata per trovare un punto d'incontro. Perché si sono presentati 100 milioni di euro di emendamenti, dove era ovvio, era impossibile trasformare questo provvedimento. Tuttavia prendiamo atto delle parole dell'Assessore, domani ci sarà in Commissione un punto di riflessione su quelli che sono stati gli interventi fino ad oggi, che segue la strada che avete chiesto anche voi e di cui siamo d'accordo, dobbiamo fermarci, ragionare, capire le misure che abbiamo già messo in campo che cosa hanno scaturito come effetti, come siamo con la situazione dei pagamenti che sicuramente bisogna velocizzare e dopodiché pensare anche alle nuove iniziative.

Badate bene, la Regione Sardegna la sua parte la sta facendo e l'ha sempre fatta, la risposta politica all'emergenza economica e sociale è stata sempre all'altezza, poi sicuramente c'è una risposta burocratica da migliorare, ma io credo che nessuno possa dire che la risposta politica da parte della Regione Sardegna a questa emergenza non sia all'altezza. A me dispiace ogni volta sentire interventi dove non si è mai soddisfatti dai banchi dell'opposizione, dove alla Regione Sardegna si chiede di fare l'impossibile, dove si chiede di fare anche quello che non fa il Governo, e quando dico Governo non lo sto dicendo per dire che al Governo ci siete voi, è per dirvi che se il Governo non riesce a fare degli interventi mirati, efficaci e concreti, probabilmente hanno delle difficoltà oggettive e queste difficoltà le ha anche la Regione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Giuro che non volevo intervenire, però perdonatemi, sentire alcuni interventi qui stasera, è naturale che ci fa saltare un attimino anche quella che è un po' la calma, perché secondo noi questo era un provvedimento da approvare subito, da votare, ma sentire la ramanzina che qualcuno viene a fare in quest'aula, perdonatemi, ho il diritto e il dovere di difendere non solo il mio gruppo politico ma anche questa maggioranza. Perché sentire qualcuno che purtroppo questa maggioranza governa, forse qualcuno si dimentica che le elezioni le ha perse malamente e che se continuano così le riperderanno, è che stanno sparendo e che probabilmente non si rendono conto che fra un po' non rientreranno più nemmeno nei calcoli dei partiti politici e che rappresenta non solo l'isola ma anche a livello nazionale però qualcuno dice: "Purtroppo ce l'avete voi". Però sarebbe il caso che magari facciamo governare la maggioranza, come dice qualcun altro collega, che dice: "Maldestra discussione", e parla di messaggini. Presidente, giuro che sono tentato, l'ho detto anche oggi, metterò a disposizione agli atti un bel filmato che è stato fatto l'altro giorno in occasione della festa de Sa die de sa Sardigna per dimostrare a che livello siamo arrivati, il livello. Io mi vergogno di alcuni elementi che abbiamo dentro quest'Aula Presidente, ma non di messaggini, di gente che tira il tranello per rubare due minuti di scena nelle televisioni, mettendo in difficoltà non solo chi lavora onestamente in quest'Aula, ma chi è venuto inconsapevole, poi lo metterò a disposizione, perché ci renderemo conto del livello. "Alla nostra intelligenza", qualcuno parla della nostra intelligenza, di quale intelligenza? Di quelli che stamattina sono scesi giù e ce l'hanno detto quando abbiamo fatto l'audizione oggi, chi è che sceso giù a dire: "State tranquilli, noi voteremo, noi saremo i primi, noi saremo qui…" Abbiate la dignità di dire quello che siete, quello che siete! Perché tutte le cose che vengono fatte, veda il caso di Forestas, vi ricordate Forestas? Polemiche a tutt'andare, bene, viene approvata Presidente, subito a festeggiare, hanno festeggiato tutti, Presidente. Prima eravamo tutti ladri, disonesti, eccetera, perché in quest'Aula, Presidente, oltre a usare il termine, l'ho citato l'altro giorno, l'ho detto l'altro giorno che qualcuno ha usato un termine e non lo voglio ripetere, adesso stiamo cercando di cambiare il termine e parliamo degli amici degli amici. Se andiamo a vedere "gli amici degli amici" è un termine, poi magari il collega Zedda andrà a vedere nel dizionario che cosa vuol dire, nel gergo politico, caro collega Zedda, "gli amici degli amici" vuol dire altro. Nel gergo politico, io non lo uso per dire "gli amici degli amici". Però devo dire che io con lei, onorevole Zedda, mi rivolgo a lei, non sempre condividiamo tante cose, però ci troviamo in alcuni momenti e riusciamo a condividere anche qualcosa in questa vita che non è fatta solo dentro quest'Aula. Lei oggi ha fatto un intervento, raramente mi piacciono i suoi interventi, mi è piaciuto il suo intervento perché ha parlato di provvedimento, che è inutile che andiamo a fare emendamenti eccetera, quando non sappiamo ancora e non siamo in grado di coprire il fondo Resisto, si ricorda, e noi stiamo pensando di… Bene, se noi continuiamo a presentare emendamenti, anziché 3 milioni e 9 continuiamo a metterci emendamenti, sicuramente non andiamo a coprire chissà quali altri provvedimenti. Quindi intervento intelligente, onorevole Zedda, a me �� piaciuto molto quell'intervento di oggi in Commissione, però non mi piace che tutto quello che viene fatto di positivo in quest'aula, che oggi abbiamo detto che diamo risposte dopo due settimane a questi disperati che sono qui fuori a protestare e invece abbiamo rimandato il provvedimento in Commissione, andiamo in Commissione, accettiamo, e io ero contrario a fare audizioni, oggi arriviamo ad emendamenti a non finire e ringrazio pubblicamente anche i colleghi della LEGA che hanno presentato degli emendamenti perché anche loro hanno avuto delle sollecitazioni e che qualcuno li ha tirati in causa e non voglio fare il difensore di nessuno, ma non perché per ordine della maggioranza abbiamo fatto un altro tipo di ragionamento per chiudere questo provvedimento in maniera celere, Presidente, eppure stasera ci troviamo qui nuovamente a far invertire la parti, come dire che voi siete brutti e disonesti e noi siamo i bravi, dopo che per quattordici giorni ci hanno trascinato a dire: "Andiamo a vedere altre cose", perché non c'era l'intenzione manco stasera di portarlo in approvazione. Perché non lo portiamo domani mattina?

MANCA DESIRÈ (M5S). Chi l'ha detto?

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Chi l'ha detto? Noi che abbiamo vissuto e abbiamo visto l'esperienza in Capigruppo, lei non c'era cara collega, perché si è cercato, poi devo dire che i Capigruppo dell'opposizione, alcuni hanno avuto e lo dico anche Gianfranco Ganau, lo cito perché anche lui era un po' scettico, poi alla fine ha accettato, ma non ha accettato per fare cortesie a nessuno, perché questi signori sono qui fuori e sono disperati, poi non è che stiamo facendo il miglior provvedimento di questo mondo, stiamo provando a dare risposte, però continuo a dire che è ora di smetterla e invito i miei colleghi di maggioranza a riprenderci il nostro ruolo, ragazzi, perché è ora di smetterla di farci riempire, scusate, di… da questi signori che ancora qui ci utilizzano per dire: "Voi siete ladri e disonesti e noi siamo i bravi".

PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1 e del relativo emendamento.

Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare la consigliera Elena Fancello, relatore di maggioranza.

FANCELLO ELENA (PSd'Az), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CHESSA GIOVANNI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2 e del relativo emendamento.

Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare la consigliera Elena Fancello, relatore di maggioranza.

FANCELLO ELENA (PSd'Az), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CHESSA GIOVANNI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo alla votazione finale.

Procediamo con la chiama dal numero 54.

Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Sarò brevissima, Presidente. Per dichiarare il voto favorevole, ma anche per sottolineare una cosa che un po' mi rammarica, perché dire che abbiamo trascinato noi l'approvazione di questa legge mi sembra un tantino eccessivo. Noi abbiamo chiesto in Commissione, fin dal primo incontro, che si facesse una ricognizione precisa, severa, rigorosa, di coloro che non erano stati beneficiari di nessuna delle leggi previste per il sostegno. Chiedo scusa, ma non mi pare sia sciolta la seduta, e soprattutto vorrei stigmatizzare un'altra cosa, perché è giusto quando i colleghi della maggioranza si lamentano per eccessi da parte della minoranza, però vorrei dire che ho trovato poco elegante, mettiamola così, andare a dire ai lavoratori che stavano sotto il Consiglio regionale che se non si approvava questa legge è perché la minoranza si opponeva al ristoro.

PRESIDENTE. Onorevole Caddeo, non riaccendiamo polemiche. Prego concluda.

CADDEO LAURA (Progressisti). Presidente, glielo dico perché io sono scesa e sono stata aggredita da alcuni di questi signori che fortunatamente hanno ascoltato, hanno saputo ascoltare molto meglio di qualcuno di noi qua dentro, però lo trovo scorretto e non è solo le cose che si dicono su Facebook, stiamo attenti perché è un momento difficile e soprattutto perché noi eravamo favorevoli al sostegno a chi ne ha bisogno, ma per tutti.

PRESIDENTE. Grazie.

(Interruzioni.)

Scusate, chi vuole andare via può pure andare via, un vostro collega, di maggioranza peraltro, ha chiesto la parola e gli sto dando la parola. Prendetevela con lui!

Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Presidente, io è tutto il giorno che sono qua, partecipando a riunioni della V Commissione, congiunta, della III, andata e ritorno, e sono sempre qua, calmo e sereno ma non toglietemi neppure la possibilità di esprimere la mia dichiarazione di voto, ho ascoltato tutti, quindi vi chiedo un paio di secondi di pazienza.

Intanto voglio esprimere il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia che rappresento e chiedo di poter apporre la firma alla proposta di legge 263, che oggi è stata oggetto di grande dibattito. Esprimo anche soddisfazione per la risposta che stiamo dando e per l'impegno che stiamo mantenendo nei confronti degli operatori che lavorano nelle fiere e nelle sagre della Sardegna. Sappiamo il momento che attraversano, sappiamo le difficoltà che hanno, di questo ne siamo consapevoli e stiamo mantenendo l'impegno. Chiedo che lo stesso impegno che oggi stiamo mantenendo venga garantito anche a coloro i quali hanno avuto successivamente un altro impegno, e mi riferisco a tutte quelle aziende che lavorano nel campo degli spettacoli pirotecnici nello specifico, ma tutte quelle altre categorie che ad oggi attendono di poter avere un aiuto anche da parte della Regione Sardegna. Pertanto il mio voto è favorevole a condizione che presto si torni sull'argomento e si dia soddisfazione a tutte quelle attività produttive che aspettano.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale della proposta di legge numero 263/A. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 54, corrispondente al nome del consigliere Solinas Christian.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Christian Solinas.

MELE ANNALISA, Segretario, procede all'appello.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Grazie a tutto il Consiglio. La Seduta è tolta ed è riconvocata domani a le ore 16.

La seduta è tolta alle ore 22 e 04.