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Resoconto della seduta n. 32 del 29/11/2019

XXXII SEDUTA

Venerdì 29 novembre 2019

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza del Presidente Michele PAIS

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del Vicepresidente Giampietro COMANDINI

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del Presidente Michele PAIS

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del Vicepresidente Giampietro COMANDINI

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del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 18.

CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 6 novembre 2019 (31), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Giovanni Antonio Satta e Francesco Stara hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 29 novembre 2019.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che in data 8 novembre 2019 è pervenuta a questa Presidenza una petizione dal titolo: "I cittadini nati o residenti in un comune della Sardegna possano viaggiare gratuitamente nelle tratte Penisola italiana-Sardegna e viceversa".

Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento interno, il fascicolo relativo a detta petizione è a disposizione dei consiglieri presso la quarta Commissione.

Comunico che, in data 25 novembre 2019, il consigliere regionale Valerio De Giorgi ha comunicato le sue dimissioni da Capogruppo del Gruppo Misto.

Comunico che, con nota del 6 novembre 2019, il Gruppo consiliare "Riformatori Sardi" ha nominato il consigliere regionale Aldo Salaris Presidente del Gruppo e il consigliere regionale Michele Cossa Vicepresidente.

Annunzio di presentazione di disegno di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il disegno di legge numero 74.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 70, 71, 72, 73, 75, 76, 77, 78, 79.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 149, 167 e 158.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono pervenute le interrogazioni numero 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 200, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 221, 222, 223, 225.

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono pervenute le interpellanza numero 71, 72, 73, 74, 75.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 110, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 117.

Ricordo di Gianfranco Fara

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, le vorrei chiedere cortesemente il permesso di poter ricordare Gianfranco Fara, il Presidente del CONI, rubando all'Aula e ai lavori pochissimi minuti, avendo la consapevolezza che oggi c'è una giornata importante, è stato concordato un ritmo serrato, ma per spendere poche parole in ricordo del presidente Gianfranco Fara.

PRESIDENTE. Prego.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Con Gianfranco Fara, il Presidente del CONI, scomparso pochi giorni fa, ho condiviso gli anni da bambino, nel senso che abitavamo nello stesso palazzo, noi qualche piano più in alto, loro al primo piano; lui, Gianfranco, con la figlia Silvia, con la quale sono cresciuto insieme, giocando nel giardino condominiale, e con Maria, la splendida moglie di Gianfranco, che coccolava tutti noi sfornando delle torte straordinarie. Non voglio fare un ricordo che è stato fatto in modo opportuno, puntuale, sui meriti nell'ambito sportivo. Altri meglio di me, l'Assessore Zedda ad esempio, potrebbero raccontare vicende ed episodi nell'ambito sportivo e nell'ambito della passione per lo sport espressa da Gianfranco Fara. Volevo, invece, ricordare brevemente alcuni aspetti umani del tratto di Gianfranco. Era un uomo che non riusciva a perdere la simpatia, il sorriso. Sistematicamente quando incontrava noi, da bambini, nel giardino condominiale, che giocavamo a pallone, dava uno scappellotto a tutti quanti, lo stesso schiaffo cortese, bonario, affettuoso che dava a tutti noi, anche adesso da adulti. Tutti coloro che l'hanno conosciuto sanno che il primo gesto di saluto per lui era poggiare la mano sulla guancia della persona che incontrava; questa cosa ho visto farla a lui sistematicamente più e più volte a tutti noi. E fu protagonista anche di battaglie nello sport all'interno del condominio. Si pose un giorno la questione della eliminazione dello spazio dei giardini. Noi abbiamo avuto la fortuna di avere un luogo, tra i palazzi, che era un giardino condominiale che comprendeva un campo da basket organizzato anche con una rete da pallavolo. Era un piccolo impianto sportivo inserito nel contesto del quartiere, che ovviamente radunava tutte le bambine e i bambini dell'intero quartiere di viale Diaz, dove vivevamo, e si pose la questione di stravolgere il giardino condominiale per organizzare i parcheggi condominiali. Gianfranco fece una battaglia, sempre sullo sport, interna al condominio, per consentire a noi tutti, e non solo a noi residenti nel palazzo, ma anche a coloro che vivevano nei palazzi attorno, di poter continuare a giocare nel giardino condominiale. Non era una passione e un interesse solo nel momento in cui svolse compiti istituzionali, da Assessore comunale, da Assessore provinciale, o nell'ambito della Presidenza del Coni più e più volte, ma era un atteggiamento costante nella vita quotidiana, questa passione per lo sport, e la restituzione di spazi per giovani, perché potessero incontrarsi, socializzare e giocare.

L'altro elemento era il rapporto con gli avversari. L'ho visto tante volte discutere anche con persone che appartenevano a partiti politici diversi dal suo e più e più volte erano espressioni di eleganza, di stile, il confronto era sempre un confronto di idee, un confronto appassionato ma mai volgare o che poteva scadere in espressioni delegittimanti nei confronti dell'avversario, per quanto Gianfranco non fosse amico di tutti. Chi lo ha conosciuto sa perfettamente che quando non stimava una persona non era solito indorare la pillola o fingere di non esprimere un'opinione, per quanto in modo corretto, per quanto con stile, ma non era di quegli amiconi che per forza di cose devono raccontare se stessi come amici di tutti. Schietto, franco, sempre sorridente.

Lo ricordo - e ho concluso, Presidente - poi nel ruolo di Sindaco. Fu un protagonista, negli anni del mio mandato, di sprone forte, di incentivo, di sistematico trasferimento di idee per quanto riguarda l'impiantistica sportiva, che poi culminò nell'ambito dell'ottenimento da parte della città di Cagliari, con Gianfranco protagonista insieme alle Federazioni del CONI, del titolo di Città europea dello sport.

Io la ringrazio, Presidente, per avermi concesso questi minuti per ricordare Gianfranco Fara. Mancherà a noi tutti, allo sport isolano, mancherà ai tantissimi amici, presidenti di federazione, giocatori, atleti e così come ha combattuto nei campi della politica o nei campi di gioco vario che ha seguito nel corso della sua vita, oggi mi auguro tanto che possa trovare non riposo, non una panchina, ma un campo nel quale ancora a praticare quella passione per lo sport incontrando tante figure, tanti atleti, tante persone che hanno accompagnato la sua vita e la vita dello sport di tutta l'Isola. La ringrazio.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Zedda. Un ricordo al quale il sottoscritto, ma l'intero Consiglio regionale, si unisce, quindi grazie.

25 novembre: Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

PRESIDENTE. Prima di prima di passare all'analisi e alla discussione del punto iscritto all'ordine del giorno, io darei la parola, perché così è stata concordato, alle Consigliere donne. Sapete che il 25 di novembre ricorre la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, una giornata istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, e penso che anche in questo caso sia opportuno che l'attenzione delle Istituzioni non cali mai.

Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, lo faremo senza rubare molto tempo ai lavori, naturalmente, però ci sembra giusto onorare questa giornata anche se con qualche giorno di ritardo. Abbiamo pensato, noi donne del Consiglio, a nome naturalmente anche di tutti i colleghi, di farlo semplicemente dando voce alle donne che purtroppo sono state vittime di femminicidio oppure di violenze sulla loro persona, e lo facciamo leggendo, ognuna di noi, delle brevi testimonianze che naturalmente ci chiamano a riflettere sull'importanza della prevenzione e del supporto alle donne che invece trovano il coraggio di dire no, di dire basta, queste testimonianze che invece leggeremo, queste donne non ce l'hanno fatta. Comincio io Presidente, la ringrazio.

"Eppure ci vuole molta forza per togliere la vita con un taglierino, e pensare che lui non tagliava mai il pane perché gli faceva male il polso, dice che aveva il tunnel della carpa, non il pesce, quel dolore delle ossa del polso, così forte che non puoi prendere in mano niente, se no senti delle fitte atroci.

Eppure i bambini li ha sgozzati con una forza inaudita, ha detto che doveva farlo per punirmi, io ero la sua schiava e non potevo rifarmi una vita libera da sola con i suoi figli che erano anche i miei, ma solo quando gli faceva comodo. Ci vuole una grande forza per togliere una vita con un taglierino e infatti su di lui non c'è riuscito, è sopravvissuto, si vede che aveva la scorza dura da coccodrillo, eppure non ha versato lacrime, ha detto che era un lavoro che andava fatto, punto e basta, come aggiustare un rubinetto che perde oppure oliare un cancello che non si chiude, si rimettono a posto le cose e tutto torna in ordine, un ordine antico che non prevede eccezioni.

A me non mi ha sfiorato, sono rimasta viva, almeno così pensano tutti, ma anche se respiro e fumo le sigarette, da quel giorno sono morta e sepolta".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Gliel'avevo detto a tutti, a mia madre, a mia suocera, ai Carabinieri, ai colleghi di lavoro, quando dico tutti è tutti. L'avevo detto anche agli amici del bar e ai vicini di casa, al postino, agli imbianchini che erano venuti a dare una rinfrescata alle pareti della cucina, lo sapevano proprio tutti, anche quelli del distributore di benzina, pure alla sala giochi lo sapevano tutti e anche i clienti del salumaio, l'avevano detto pure a loro che mi avrebbe ammazzata e infatti quando l'ha fatto non si è meravigliato nessuno, già lo sapevano. Sui giornali hanno scritto: "Un raptus improvviso di follia". Ma quando mai? Erano anni che lo diceva ai quattro venti. A me veramente mi è sembrata una morte annunciata, io ho avuto l'Annunciazione, come la Madonna, bella, chiara, risaputa, una bella soddisfazione in un Paese dove non si sa mai niente. La chiamano l'Italia dei misteri, ma quelli veri che rimangono misteri per anni e anni. Ustica, la strage di Bologna, qualcuno sa qualcosa? Niente. Qualcuno ci ha capito qualcosa? Buio. E invece quando sono morta io, lo hanno capito subito tutti che mi aveva ammazzata mio marito, e certo, l'aveva detto a tutti che lo faceva e l'ha fatto. Sono soddisfazioni.

Una sola cosa non mi torna, ma se lo sapevano tutti perché gliel'hanno lasciato fare? E io perché gliel'ho lasciato fare?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' (M5S). "C'è un errore sul modulo, qui c'è scritto 'deceduta il 3 giugno 2009, sul cadavere riscontrate evidenti tracce, eccetera eccetera, morte dovuta a numero otto pugnalate, eccetera eccetera, il colpo mortale inferto nella regione eccetera eccetera'. Non è così, ditelo al criminologo, l'indagine è tutta da rifare. Che mi importa se l'ha detto Bruno Vespa, non è così, lo saprò io o no? Ora del decesso: 14 e 30.

No, non ci siamo, io sono morta prima, molto prima, per l'esattezza sei anni e un mese prima, praticamente subito dopo il matrimonio, proprio durante il viaggio di nozze.

Eravamo bellissimi, Capri era un sogno. 30 aprile 2003, ecco, ricordo perfettamente, per la precisione erano le 22 e 30, per gli orari sono infallibile, tra l'altro indossavo quel nuovo orologetto tipo Bulgari, ma imitato benissimo, che Piero mi aveva regalato prima del matrimonio. E allora sai com'è, quando hai una cosa nuova la guardi in continuazione e infatti lo stavo proprio rimirando con il suo bel quadrante puntinato di brillantini, non brillantini veri però Swarovski sì, erano Swarovski di sicuro, tutti intorno al quadrante ma anche piccoli piccoli sulle lancette, dei puntini luminosi come stelline che stavo fissando quando è arrivato il primo ceffone. Stai attenta a come ti muovi, tu sei mia, hai capito? Mia e di nessun altro.

Ma di chi amore mio, chi altro? Ho visto come hai guardato il portiere dell'albergo! E giù un altro ceffone. Ma di chi amore mio, che dici, chi altro? Ho visto come hai guardato nuovamente il portiere dell'albergo, ci hai fatto un pensierino, vero, magari mentre io dormivo, voi ve la spassavate, ho visto come lo guardavi. Ma che dici, io neanche mi ricordo che c'era un portiere. Al terzo ceffone mi è cominciato a colare qualcosa di caldo dal naso, ho pensato, che vergogna, il moccio proprio la prima notte di nozze e invece era sangue. L'ho capito dalla goccia che è caduta sulla camicia da notte di Laura Biagiotti che le mie amiche mi avevano regalato la sera dell'addio al nubilato, un completo con vestaglia abbinata e una fila di brillantini, forse anche quelli Swarovski, tutti intorno alla scollatura, lo sanno tutti che a me piacciono i brillantini.

Hai capito questa parola, ora sei tutta e solo mia. Ma certo che sono tua, ti ho sposato per questo, amore mio. Come andrà via il sangue dalla seta bianca? Mi sa che è proprio seta seta, ci sarà di sicuro una percentuale di sintetico per dare quella bella lucidità e poi c'è scritto che non si deve stirare, quindi al quarto ceffone che era quasi un pugno sono calata a terra, credo pure di essere svenuta per qualche minuto, non me l'aspettavo, e sono rimasta lì sul pavimento senza fiato.

Amore mio credimi, io amo solo te, amerò solo te, non ti darò motivo di dubitare, se vuoi usciamo sempre e solo insieme noi due, tanto che ci vado a fare da sola in giro! Hai ragione, senza te non mi diverto, ti amo, ti amo stella mia e se vuoi lascio pure il lavoro, tanto era un part time giusto per avere un po' di soldini miei. Hai ragione, che ci faccio, se ho bisogno chiedo a te e poi a che mi serve? Hai ragione, è inutile questo debole per le borsette, a chi devo piacere, chi mi deve vedere, ero troppo vanitosa prima di sposarti, ora ho capito anima mia, quanto mi vuoi bene, mi stai aiutando a migliorare, ma da mia madre almeno la domenica ci posso andare? Magari mentre vedi la partita, ma se non vuoi no, verrà lei, qualche volta certo, anche se ultimamente non sta bene. La vedo preoccupata, affari suoi, noi abbiamo la nostra famiglia, la nostra famiglia siamo io e te, e io sono tutta per te, io sono tua. Quando è tornato dal bar, dal piano terra sapeva di whisky o forse era amaro Averna, sentivo poco gli odori perché mi si era un po' gonfiato il naso anche se lavandolo con l'acqua fredda il sangue rappreso era andato via, sulla camicia da notte invece era rimasta una macchia proprio sul davanti, per quanto ho strofinato non c'è stato verso, sangue e vino sono rimasti micidiali, ma per fortuna ne avevo un'altra, io su queste cose sono previdente, non mi cogli in fallo dopo di tutto. Ripeti, ripeti: o mia o di nessuno. Quando è arrivato a letto mi ha accarezzato i capelli e la ferita e abbiamo fatto l'amore, abbiamo… l'ha fatto lui perché io ero già morta stecchita, ecco perché quando sei anni dopo mi ha ucciso veramente con il coltello del pane io non c'ero già più da molto, molto tempo.

O mia o di nessun altro, tanto la vera essenza di me non c'era più, ero diventata una cosa sua e una cosa non può morire perché una cosa è inanimata. Per la cronaca, quella macchia poi non è più andata via, neanche con la candeggina".

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Annalisa Mele. Ne ha facoltà.

MELE ANNALISA (LEGA). "Ci sono milioni di uomini che amano veramente le donne, sono tanti, sono meravigliosi, son gentili, sto parlando di ragazzi che ti fanno sentire regine e principesse, che gli piace proprio come sei, e non cercano un'altra dentro di te. Son compagni di viaggio, amici, teneri amanti, come Luigi di Varese, amore mio bellissimo, che papà non ha voluto. Mio padre a modo suo mi voleva bene e anche mio fratello, ma mi hanno dovuto sgozzare perché non sentivo ragioni.

Io sono Amina, la sposa cadavere, con Luigi ci stavamo sposando di nascosto, ma qualcuno ha fatto la spiata e all'alba mi hanno giustiziato. Poi mi hanno seppellito in giardino, sotto il melograno, mamma non ha voluto guardare. Non mi aspettava Luigi di Varese, giovane meccanico italiano con officina in proprio, che mi aveva insegnato tutte le canzoni di Vasco, e le urlavamo al vento sulla sua moto, mentre andavamo a ballare, 'Sei chiara come un'alba, sei fresca come l'aria', e proprio in un alba chiara hanno deciso che mi dovevano domare, ma io sono sempre stata una cavalla pazza e ho resistito fino alla fine. Non mi aspettava Luigi di Varese, ero stata già promessa a qualcun altro, per me era prevista un'altra storia scritta da quando ero piccola che non si poteva cancellare, una storia che veniva da tanto lontano, dalla valle di Bamiyan, dove vivono ancora i miei nonni, ma i Buddha giganti di pietra non ci sono più, facevano paura ai talebani e li hanno distrutti e abbattuti per sempre. Anche io facevo paura e non ero neanche un gigante. Gliel'ho chiesto quella mattina, mamma, posso scrivermi un'altra storia? La inventò da me, come i vestiti che so farmi da sola, quelli sbracciati, colorati, che metto di nascosto, vorrei una storia così con un finale diverso, dove ci sia pure il viaggio in motocicletta che voleva Luigi, su su, fino a Capo Nord per scoprire le notti bianche, che sono bianche proprio come l'alba chiara di Vasco, e invece mi è rimasto solo l'arancione del melograno che fiorisce ogni primavera e fa frutti succosi, ricchi di semi rossi, come il mio sangue".

PRESIDENTE. Grazie onorevole Mele. Io ne approfitto intanto per salutare gli alunni dell'Istituto comprensivo Su Planu di Selargius, volevo dire loro che quello che stanno ascoltando sono gli interventi da parte delle Consigliere donne del Consiglio regionale della Sardegna in occasione della Giornata mondiale contro le violenze sulle donne.

Ha domandato di parlare la consigliera Sara Canu. Ne ha facoltà.

CANU SARA (LEGA). "A me è sempre piaciuto l'uomo forte, quello che non deve chiedere mai. Io ho bisogno di sicurezza, di sentirmi protetta, difesa, posseduta, se no non mi innamoro. Non so a voi ma a me mi eccita un po' di violenza, una frustatina ogni tanto con la cinghia dei pantaloni, due schiaffi ben dati poco prima di fare sesso, cosette così. Ci godo a sentirmi un tantino vittima, schiava, geisha, l'ha detto anche la psicologa che non c'è niente di male, sono proiezioni, sogni, desideri, ma lui ci ha preso la mano e non si è più fermato. Come ho fatto a non capirlo? Avevo pure visto quella bella campagna pubblicitaria per noi donne, quella che dice 'La violenza ha mille volti, impara a riconoscerli!', ma come si fa se ha il volto del tuo amante? Dice pure "gli schiaffi son schiaffi, scambiarli per amore fa molto male', ne so qualcosa adesso, ma all'inizio non era così chiaro, dovrebbero farci dei corsi serali, delle ripetizioni per non cadere in trappola. E' una vita che ci insegnano ad assecondare gli uomini, ora insegnateci a difenderci, a fermarci. 'Un compagno violento non ti accompagna nella vita, al massimo all'ospedale'. E' vero, mi ci ha accompagnato un paio di volte, gentile, con la macchina. L'ho detto, a modo suo ci teneva a me, veniva anche per controllare che dicevo, ma io non l'avrei mai denunciato, era il mio uomo, forte e invincibile, mi faceva sentire finalmente protetta, e invece ero io che dovevo proteggermi da lui. 'Hai solo un modo per cambiare un fidanzato violento, cambiare fidanzato', giusto hanno ragione ma io avevo paura che fosse lui a cambiarmi con un'altra, magari più giovane, più arrendevole, più disponibile. Non è che un fidanzato lo trovi ad ogni angolo di strada, gli uomini sono tutti già presi dalle parti mie. Io non so stare sola, poi pensavo che gli piacesse solo giocare. Certo ogni tanto andava giù un po' troppo pesante, e gliel'ho detto che stava esagerando, ma non sentiva ragioni, si rabbuiava e non mi parlava più per giorni, allora per addolcirlo facevo come voleva lui, ma per me non c'era più niente di eccitante. Dicono bene, 'Un uomo violento non merita il tuo amore, merita una denuncia', lo so, ci sono andata, ma il carabiniere di turno non c'era, dice che era stato arrestato per aver ammazzato la moglie con la pistola d'ordinanza. 'Torni domani, oggi c'è confusione', ma nella mia vita c'è sempre stata confusione, non è facile trovare la strada in questo labirinto, a parte che sul lavoro, lì non mi confondo, sono commessa di intimo in un negozio della provincia bene, la città vecchia che conta viene a servizi da noi. Vendo completini sadomaso alle mogli dei professionisti, dopo il successo di quel libro lì, quello sulle sfumature di grigio -verde, che ti insegna come farti menare bene. Abbiamo avuto il picco di vendite. Son tutti capetti che servono a risvegliare il desiderio nei matrimoni un po' spenti, è un lavoro delicato, devi stare attenta a non vendere gli stessi articoli anche alle amanti, sennò succede un patatrac. Ma qui sta la bravura, ci vuole memoria visiva per fare questo lavoro, ed io modestamente ero qualcuno nel campo dell'intimo.

Mi ha strozzato ieri sera con un paio di mutandine modello Les Follies de Paris, nuova collezione, pura seta, taglia 42, inserti in pizzo sintetici, euro 27, ottima scelta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Elena Fancello. Ne ha facoltà.

FANCELLO ELENA (MISTO). "You and me, l'abbonamento ideale per chi non può fare a meno di mandarti più di 100 sms al giorno, 3000 in un mese, la metà gratis, e lui me ne mandava anche di più, non badava a spese il mio tesoro. 'Buongiorno nel zuccherino, mio cuore', baci e baci ancora baci, 'mi stai pensando?'. Le amiche me lo invidiavano il mio nuovo fidanzato, sempre attento, premuroso, non si perdeva una parola, voleva sapere tutto di me, dei miei amici, della mia famiglia, del lavoro, i cugini, i colleghi. Faceva regali, orsetti, piantine, ciondoli, non sapevo più dove metterli. Si ricordava compleanni, onomastici, anniversari, mi accompagnava ovunque, sempre e comunque, poi ho cominciato a staccare il telefono per qualche ora. 'Non riesco a vivere senza di te', 'devo vederti tesoro', 'Comunque rispondimi, ti prego', 'Passerotto, scusami, dai, lo sai che ti amo, fatti sentire, mi fai impazzire'. La mia vita era cambiata, non riuscivo a stare un attimo da sola, o meglio senza di lui. Dopo un anno ero esausta, l'ho lasciato, per respirare, per pensare, per leggere, per andare in bagno, per annoiarmi. 'Dai Cucciola, non può finire così, dove sei, perché mi eviti? Mi rispondi? Rispondi diamine'. Se l'è presa, è diventato un altro, aggressivo, violento, mi aspettava sotto casa, al lavoro, dalle amiche, al cinema, scopriva sempre dove andavo, voleva tornare insieme a tutti i costi, ma me ormai faceva paura. 'Amore, ti prego, te lo prometto, sono cambiato, torna da me, se non succede qualcosa di brutto', 'Ma perché non rispondi? Ti vengo a prendere sai. Chi è quello? Io ti vedo dovunque tu sia', 'Perché ti sei messa quel vestito? Donnaccia, te l'ho regalato io!', 'Pensi di fare la furba cambiando la scheda del telefonino? Allora ancora non mi conosci', 'Non mi sfuggi, donnaccia, che ti credi!'. Mi caricava d'ansia, dalla mattina appena sveglia ho ricominciato anche a fumare. 'Con chi eri al cinema?', 'Io mi ammazzo se non ti posso avere, ma prima ammazzo te'. Volevo andare dai Carabinieri. "Prova a denunciarmi e vedi che ti succede", poi però tornava tenero, "tesoro, dove ho sbagliato? Dimmelo, voglio rimediare, ricominciamo ti prego, eravamo felici, ti ricordi. Perché sei cambiata, che ti hanno fatto, passerottino, non hai capito che sei solo mia?" - è proprio questo che non voglio - "sembravi diversa, invece sei una donnaccia come tutte le altre. Sto male, sto male, qualcuno deve pagare per questo, tu devi soffrire almeno quanto me". Le minacce sempre più fitte e pressanti, lo evitavo, evitavo le strade conosciute, ho cambiato quattro schede del telefonino, la macchina, la casa, ma mi ritrovava sempre. L'assedio si stringeva, non volevo denunciarlo: per colpa mia stava già tanto male, poveraccio. "Ti prego incontriamoci almeno un'ultima volta, voglio solo parlare, te lo giuro, poi ti lascio stare per sempre, devo vederti, ti voglio chiedere scusa, spiegarmi, poi spariscono dalla tua vita". Come negargli un semplice appuntamento? Ho ceduto. "Sono felice che hai accettato di vedermi, grazie amore, non te ne pentirai, alle 5 alla rotonda".

Ho sentito uno sparo, e poi il buio."

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Carla Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCA CARLA (M5S). "Cara Luisella, mandami per favore i compiti per le vacanze che così li faccio in viaggio, sempre se posso. Mi aspettano grandi cose giù nel Mali, te l'ho detto che ho una nonna che ancora non conosco. Non vedo l'ora di vedere come è il mio Paese; mia mamma è tutta eccitata perché i parenti hanno preparato una grande festa per me, la fanno sempre quando le bambine diventano signorine, è una tradizione. Mi ha detto con orgoglio "stai per diventare una vera donna". Spero che ci siano anche regali e sorprese, lo sai che adoro le sorprese. Appena arrivo a Barmabo, così si chiama la mia città, ti scrivo e ti racconto bene. So che stanno organizzando tutte le zie e le altre donne di casa; ci sarà anche un piccolo rito, solo per me; la mamma ha detto che non mi devo preoccupare, che lo fanno tutte le ragazze giù da noi, si usa così, mi ha detto che è solo un taglietto, "se non lo fai non trovi marito, e quindi, cara mia, poche storie, si deve fare, un attimo e passa la paura". Tanto noi siamo ragazze coraggiose: ti ricordi quando eravamo da sole con il temporale, quella sera che è andata via la luce? Mica abbiamo avuto paura, certo eravamo insieme e un po' mi manchi, mi piacerebbe tanto che tu venissi a tenermi la mano, cara amica del cuore, ma ci vediamo a Roma ai primi di settembre quando ricomincia la scuola e io sarò una donna vera.

Ora ti lascio perché devo fare la valigia. Ti voglio bene, tua, Fatoumata.

Post scriptum. Mi dispiace, Luisella, non sono riuscita a spedire la lettera dall'aeroporto; pensavo di farlo appena arrivato a Barmabo ma non mi hanno dato un momento di tregua; pensavo di farlo dopo la cerimonia ma qualcosa è andato storto durante la festa, la nonna non ha più la mano ferma quando taglia. Sono morta di emorragia mentre mi portavano all'ospedale, ecco perché non ti è arrivata la mia lettera ma spero che ti raggiunga da qui. Giustificami con la prof. perché i compiti delle vacanze non ho fatto in tempo a farli. Ti voglio bene, tua, Fatoumata.

Post scriptum del post scriptum. Ti voglio dire una cosa: non diventare mai una donna vera, è molto meglio rimanere bambina per sempre. Ancora, ti voglio bene. Fatoumata."

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). "Allora, questa è la chiave del cancello, questa del portoncino blindato… no, questa è del garage. Aspetta, daccapo: questa è del portoncino… se cambio la serratura ha detto che mi ammazza, dice che è anche casa sua, solo perché ci ha abitato, ma io ci stavo in affitto da prima che arrivasse lui. Ma se cambio la serratura ora mi ammazza: la cambio, non la cambio? E io non l'ho cambiata, così è entrato di notte, tranquillo con le sue chiavi, e mi ha strangolata mentre dormivo. Il ragazzino non si è accorto di nulla, ha continuato a dormire, eppure era bravo con il ragazzino, lo portava ai campi sportivi a vedere le partitelle. E' stato quello che mi ha ingannato: se uno è buono con il ragazzino, è buono oppure con me, pensavo. Mi sentivo tanto sola, la fabbrica, il ragazzino, mi piaceva vedere un uomo dentro casa la mattina, sono belli i maschi in bagno mentre si fanno la barba con quel buon profumo di pulito. Per essere pulito, era pulito, si cambiava due camicie tutti i giorni. Io non era una grande stiratrice, lo so, ma lui era un po' fissato, è colpa delle madri che abituano questi maschi come al Grand Hotel e poi quando escono nel mondo vero non ci si ritrovano più. Se avessi avuto i soldi ci andavo io al Grand Hotel, insieme al ragazzino, e lasciavo quella maledetta casa. Me l'avevano detto al Centro antiviolenza "cambia la serratura", ma io non avevo paura che mi ammazzava, l'aveva urlato ai quattro venti: "Se cambia la serratura, l'ammazzo", e io non l'ho cambiata. E infatti è entrato e mi ha ammazzato; non c'è una logica, chi ci capisce qualcosa è bravo.

Allora, questa è della porta principale… no, del cancelletto… entrava e usciva a tutte le ore come gli pareva, accendeva la televisione a tutto volume di notte, mi svegliava il ragazzino, svuotava il frigorifero, si mangiava la spesa di due giorni, era abituato a servirsi a piacimento, poi veniva in camera da letto e anche lì si serviva a piacimento. Solo del bagno non aveva le chiavi: lì potevo chiudermi a piangere in santa pace. Eppure dopo l'ultima discussione sembrava acquietato: vedrai che ha capito, ho pensato, non mi ha neanche detto "se cambi la serratura ti ammazzo". Allora mi sono detta "quasi quasi domani la cambio", ma mi ha ucciso prima.

Io non volevo offendere, volevo solo lasciarlo, o meglio volevo che lui ci lasciasse in pace, a me e al ragazzino, ma lui dalla madre non ci voleva tornare, eppure la madre stirava meglio di me, me lo diceva sempre: "dovresti imparare da mia madre". Non ho fatto in tempo.

Scusate, glielo dite voi alle ragazze del Centro antiviolenza che avevano ragione? Io non le ho più trovate, dice che hanno dovuto chiudere per via dei tagli; ora al posto loro c'è una banca, ma il mutuo non me l'hanno dato. Peccato, volevo tanto cambiare casa. Ora mi sono rimaste solo queste chiavi, e non mi ricordo neanche cosa aprono… queste è del cancello, e questa?".

PRESIDENTE. Io volevo ringraziare tutte le consigliere che sono intervenute con queste testimonianze, toccanti e terribili al tempo stesso, e questo perché non debba mai essere considerato come tempo perso quando si ricordano degli spaccati di vita vissuta. Non è rappresentazione teatrale ma quello che effettivamente succede, e succede anche nella porta accanto, quindi, grazie davvero, a nome mio e a nome dell'intero Consiglio regionale.

Ora dobbiamo proseguire con un argomento un po' più arido però necessario.

Discussione generale del disegno di legge: Quarta variazione al Bilancio 2019-2021 e disposizioni varie (74/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 74/A.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Valerio De Giorgi, relatore di maggioranza.

DE GIORGI VALERIO (MISTO), relatore di maggioranza. Il disegno di legge in esame è stato trasmesso dalla Giunta regionale al Consiglio il 18 novembre 2019 ed è stato prontamente inserito all'ordine del giorno dei lavori della terza Commissione nella seduta del 20 novembre 2019.

A seguito dell'illustrazione del provvedimento da parte dell'Assessore della programmazione, la Commissione ha proceduto alla discussione generale dello stesso. In pari data, il Presidente del Consiglio ha trasmesso il disegno di legge alle altre Commissioni di merito per l'espressione del parere sulle parti di loro competenza, ai sensi dell'articolo 35 del Regolamento interno. I pareri delle cinque Commissioni permanenti tempestivamente riunitesi sono stati trasmessi alla Terza commissione tra il 21 e il 25 novembre. Il 26 novembre la Commissione terza ha iniziato l'esame dell'articolato e degli emendamenti presentati entro il termine stabilito; il 28 novembre, a seguito di un accordo tra le forze politiche, la Commissione all'unanimità ha deliberato di stralciare alcune disposizioni dal testo presentato dalla Giunta regionale, e in particolare il comma 17 dell'articolo 3, il comma 3 dell'articolo 5, il comma 3 dell'articolo 6, e l'intero articolo 8. Le diverse forze politiche hanno poi comunicato il ritiro di tutti gli emendamenti presentati, la Commissione ha pertanto proceduto all'esame dell'articolato come modificato a seguito dello stralcio delle disposizioni su indicate, approvando a maggioranza il testo oggi all'esame del Consiglio. Il provvedimento che fa seguito all'accordo recentemente concluso dalla Regione Sardegna con lo Stato in merito alla vertenza entrate, prevedendo alcune disposizioni dirette a recepirne i contenuti, contiene misure di riprogrammazione e rimodulazione delle risorse del vigente bilancio finalizzate a garantire una rapida ed efficiente spendita delle stesse entro la chiusura dell'esercizio, e alcune disposizioni di natura legislativa. In particolare: l'articolo 1 contiene disposizioni in materia di enti locali e politiche territoriali; l'articolo 2 in materia di ambiente, territorio e trasporti; l'articolo 3 in materia di sostegno alle attività economiche, politiche, del lavoro e turismo; l'articolo 4 in materia di sanità e politiche sociali; l'articolo 5 in materia di personale e funzionamento della Regione; l'articolo 6 in materia di pubblica istruzione, cultura, sport, spettacolo e patrimonio religioso; l'articolo 7 in materia finanziaria e contabile; le ultime due disposizioni attengono rispettivamente alla copertura finanziaria e all'entrata in vigore del provvedimento. Tra le disposizioni più significative del provvedimento oggetto dell'odierna discussione meritano di essere ricordate: lo stanziamento di 4 milioni di euro volto a far fronte agli oneri delle amministrazioni locali e dei privati colpiti dai devastanti incendi verificatisi in Sardegna nei mesi scorsi; lo stanziamento di 7 milioni e mezzo di euro per l'avvio di un programma sperimentale volto a consentire alle famiglie la soddisfazione dei bisogni di conciliazione, vita e lavoro; l'autorizzazione di spesa di circa 9 milioni di euro per la diffusione e l'implementazione delle tecniche innovative di chirurgia assistita dei robot; alcuni interventi urgenti volti al ripristino e alla messa in sicurezza di strade, ponti danneggiati dai recenti eventi alluvionali; lo stanziamento di un milione di euro a favore delle piccole e medie imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; l'incremento dei fondi di euro 5 milioni destinati alla programmazione Lavoras. Gli interventi appena citati, ovviamente, sono condizionati dai limitati tempi e risorse ora a disposizione, si inseriscono in una più ampia strategia diretta a sostenere i settori vitali per lo sviluppo della Sardegna su cui verrà improntata la prossima manovra di bilancio che abbiamo alle porte, nell'ambito della quale si ritiene fondamentale riservare una particolare attenzione agli interventi rivolti a sostenere le politiche per le imprese e il rafforzamento dei sistemi economici locali anche attraverso un rilancio degli scambi commerciali con i Paesi esteri, che passa attraverso una valorizzazione dei porti e degli aeroporti della Sardegna. Stante l'importanza delle misure approvate in Commissione e i tempi stretti a disposizione dell'Esecutivo per una pronta attuazione delle stesse, si auspica una rapida e condivisa approvazione dei provvedimenti da parte di quest'Aula. Un ringraziamento particolare all'assessore Fasolino per l'impegno profuso per questa manovra finanziaria. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Alessandro Solinas, relatore di minoranza.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S), relatore di minoranza. Vi relaziono come relatore di minoranza riguardo il disegno di legge numero 74 concernente la quarta variazione di bilancio e disposizioni varie. Oggi parliamo quindi di una variazione di bilancio, ma da come è stato gestito il lavoro da parte della maggioranza, dell'opposizione e della Giunta c'è da imparare nel bene e nel male per quanto riguarda poi il lavoro ben più ampio, ben più pesante che si dovrà andare a profondere sulla manovra di bilancio. Nel testo originario che è giunto all'analisi della Commissione e dei consiglieri tutti non mancavano interventi importanti, ma vi erano anche tanti, troppi interventi puntuali. Mi vorrei soffermare un minimo sul concetto di puntualità, in linea di massima non è del tutto, tra virgolette, sbagliato andare a incidere, con un dispositivo, un disposto di questo genere su situazioni emergenziali, situazioni che necessitano di un'immediata soluzione, che può apportarsi in questo caso con il trasferimento di danari. Non è condivisibile invece il concetto di puntualità quando si va a toccare interventi che non sono caratterizzati da urgenza e che potrebbero, anzi per i quali vi è già, in alcuni casi, la possibilità di affrontarli in maniera organica, dando la dovuta precedenza a chi presenta le maggiori necessità, mettendo in ogni caso amministrazioni locali e privati in un piano paritario per quanto riguarda la possibilità di accedervi. I maggiori contrasti, i più aspri contrasti si sono accesi relativamente a delle norme considerate, a torto o a ragione, tecnicamente, norme intruse. Abbiamo la task force di Argea, fine nobile, nobilissimo, chi non vuole che gli agricoltori ricevano quanto prima possibile i propri contributi. Perplessità sono state generate soprattutto relativamente ai metodi di acquisizione del personale, perplessità che vanno discusse, perplessità che vanno risolte, cosa che si può e si deve fare in separata sede sicuramente. Ugualmente la cessione delle quote di Abbanoa dalla Regione ai Comuni, anche questo deve essere fatto con un maggiore coinvolgimento di quelle che sono le parti coinvolte, quindi Abbanoa e i comuni stessi, cercando di prendere anche in maggiore considerazione quello che è l'impatto immediato e soprattutto quello che sarà l'impatto futuro di una scelta del genere. Abbiamo le modifiche al …, dove vorrei un minimo chiarire la nostra posizione verso il comparto balneario, mai nessuno di noi ha inteso porre un freno all'iniziativa imprenditoriale del settore economico dei balneari. Ciò su cui noi, ma anche il resto dell'opposizione, abbiamo espresso delle perplessità era l'eccessivo, a nostro avviso, liberismo con il quale si andava ad affrontare determinati ambiti che noi riteniamo importanti, e che debbano essere maggiormente regolati. Anche su questo sono convinto ci sarà una discussione, una discussione proficua, ma una discussione dovrà esserci. L'articolo 5, comma 3: si è tentato di sanare un errore con una prova di forza della Giunta, a mio avviso, e del presidente Solinas, prova di forza che secondo me sarebbe dovuta essere profusa in altri ambiti, ambiti che avrebbero potuto magari dare un maggiore riscontro a livello di utilità per il popolo sardo, e non anche di maggiore legittimità per le scelte del Presidente della nostra Regione, senza nulla voler togliere a provvedimenti assolutamente condivisibili, come gli aiuti ai malati oncologici, gli interventi a favore degli asili nido, gli interventi per l'incentivazione della robotica sanitaria, e come ho detto altri interventi meno condivisibili, interventi che la maggioranza ha contrastato compattamente, mostrando però anche, a mio avviso, un elevato senso di responsabilità, poiché si è riusciti a creare le condizioni perché questo testo in scadenza, la cui approvazione doveva essere effettuata entro il 30 di novembre come sappiamo, a pena di rischio consistente di impugnazione, ci si è impegnati perché questo testo potesse arrivare in Aula ed essere votato oggi. Quindi il mio primo elogio va anche al senso di responsabilità della minoranza, e anche all'appoggio della Giunta in questo, cosa per nulla scontata, quello che è successo, visti i termini molto stringenti. I contrasti e la nostra posizione non è stato un mero capriccio, ma la presentazione di giuste istanze fatte proprie anche da enti esterni a questo Consiglio regionale, come l'ANCI, e anche nell'analisi tecnico-normativa giunta nella nostra Commissione, che non ha fatto altro, in certi frangenti, che avvalorare le nostre tesi ed aggravare le nostre preoccupazioni. Alcune perplessità comunque rimangono, se non sui contenuti del provvedimento, quelli li abbiamo ampiamente esposti e ampiamente dimostrati, anche sulle priorità della Giunta regionale. Bisogna affrontare problemi come lo spopolamento, lo spopolamento della Sardegna, in generale, e lo spopolamento dei piccoli centri; abbiamo dati veramente poco confortanti in prospettiva futura per quanto riguarda la sopravvivenza dei piccoli centri, non solo il loro prosperare. Devono essere portate avanti politiche di contrasto alla povertà e di inclusione sociale, politiche di contrasto all'inquinamento, e ne approfitto quindi anche ulteriormente in questa Sede per invitare la Presidenza del Consiglio a provvedere quanto più celermente possibile per la costituzione della Commissione speciale sull'amianto, così da poter anche noi, Consiglio regionale, Consiglieri regionali, che vorranno fare parte di quella Commissione, dare un contributo sotto questo punto di vista. Politiche di contrasto alla dispersione scolastica; si rischia che alcuni progetti validissimi per il contrasto alla dispersione scolastica non vengano finanziati per questa annualità e che quindi una delle maggiori piaghe che affligge la Sardegna, con percentuali elevatissime rispetto anche al resto d'Italia, non vada contrastata, quantomeno con questi mezzi, anche se auspico poi che la Giunta abbia le proprie idee riguardo a degli altri mezzi ulteriori per affrontare il problema. Politiche di incentivazione alla creazione d'impresa, giovanile e non, perché sappiamo anche di tante persone non più giovani ma che comunque si trovano costrette, spesso costrette a rimettersi sul mondo del lavoro, a reinventarsi, e quindi le istituzioni non possono essere cieche verso di loro e non possono essere cieche verso i giovani, che dobbiamo trattenere e dobbiamo valorizzare. Quindi devono essere create delle condizioni per rendere la Sardegna veramente competitiva nel Mediterraneo e nel mondo, guardando al futuro, veramente, e non appoggiandosi a modelli vetusti, e mi riferisco a modelli economici ma anche a modelli di approvvigionamento energetico, di cui molto in questi giorni si parla. Su molti problemi emersi relativamente a questo testo si è riusciti a trovare una quadra, ripeto, visti anche i tempi stretti, e il mio elogio va ai Commissari, in particolare a quelli di minoranza, per il senso di responsabilità, lo ripeto, che però non ci ha fatto venire meno e a rinunciare sullo stralcio di quelle norme che compattamente abbiamo contrastato. Un doveroso elogio anche all'assessore Fasolino, per l'attività di mediazione portata avanti in questi giorni intensi. In conclusione un augurio al nuovo Ufficio di Presidenza e al Presidente De Giorgi di buon lavoro, e un ultimo accenno lo vorrei fare al fatto che andremo in esercizio provvisorio.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIAMPIETRO COMANDINI

(Segue SOLINAS ALESSANDRO.) Il tempo stringe, quindi il mio ultimo auspicio è un invito alla Giunta per portare quanto più velocemente possibile il provvedimento, e perché in questo provvedimento ci si impegni nel contrasto organico ai veri problemi della Sardegna. Ai colleghi di maggioranza, perché vengano meno i personalismi e tutti insieme, pur con le dovute differenze e contrasti politici, si possa riuscire a dare un'impronta condivisa alle necessarie soluzioni ai problemi della Sardegna, che noi tutti bene conosciamo. Grazie.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Intanto intervengo in questo momento, avrei voluto farlo prima ma non è stato possibile, per esprimere la solidarietà, che io penso non sia solo e del Gruppo del PSd'AZ, al collega e amico Salvatore Corrias Sindaco di Baunei per i vili… le cose che sono successe in questi giorni, e l'ho fatto personalmente perché ritengo che quando succedono queste cose i Sindaci e chi ha fatto il sindaco sa anche come funziona, e siamo spesso lasciati soli, ci impongono di fare degli atti dei quali noi ci dobbiamo assumere delle responsabilità in prima persona, e per i quali noi paghiamo sempre in prima persona. Per quello che può servire, all'amico Salvatore la nostra solidarietà, mi sono messo e ci mettiamo a disposizione per quello che può servire in termini di qualsiasi cosa noi possiamo fare per quella comunità affinché, non credo che ci siano problemi di ordine pubblico o di quant'altro, però comunque un segnale importante bisognerebbe darlo, quindi di solidarietà credo da parte di tutti. Chiedo al Presidente, prima di passare al parere della Giunta, prima delle votazioni, chiedo una sospensione di cinque minuti, in maniera molto celere perché dobbiamo definire una cosa che credo interessi tutta l'Aula. Grazie.

Continuazione e fine della discussione generale e votazione e approvazione del passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge: Quarta variazione al Bilancio 2019-2021 e disposizioni varie (74/A)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento. Il Gruppo dei Cinque Stelle ha chiesto di dividere i dieci minuti a propria disposizione su due interventi, quindi invito i colleghi ad iscriversi entro i primi cinque minuti, così come è stato concordato dalla Conferenza dei Capigruppo.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Votare oggi questa sedicente variazione di bilancio significa certificare l'incapacità dell'attuale Giunta ad iniziare perlomeno ad intravedere un'idea di lavoro, un'idea di programmazione, un'idea della nostra Isola che vada al di là della punta del naso o del campanile di riferimento di ciascun singolo eletto di questa maggioranza, vittima e carnefice di se stessa, legata a spot da gridare sui social piuttosto che a politiche che abbiano una qualche probabilità di incidere sul futuro di una terra di Sardegna, martoriata da decenni proprio da questo genere di manovre. Mi chiedo dov'è finito quel suggestivo filo d'orbace che doveva, nelle parole del Presidente Solinas nel suo discorso di insediamento, iniziare a tessere le trame di un nuovo futuro per la nostra Terra; rispondo che è rimasto in quel roboante coacervo di parole, intriso di presunta sardità, concetto dal valore inestimabile che è vergognoso svendere come feticcio su cui costruire false illusioni sulla pelle di chi queste illusioni se le è bevute, ammaliato dall'ammiccante "prima i sardi", di chi la settimana successiva urlava "prima i lucani", e ultimamente "prima gli emiliani". Voteremo oggi una variazione di bilancio che, salvo rare eccezioni, che confermano tristemente la regola, è un cimitero di regalie piccole, medie e grandi. La compatta e valorosa azioni della minoranza ha impedito che oggi venissero discusse norme che con questa sedicente variazioni di bilancio stavano come il cavolo a merenda; siamo riusciti a eliminare il cavolo, ma è rimasta la merenda, anzi, per essere più precisi, merende e merendine, prebende e prebendine. La visione di questa maggioranza, è oramai certificato, non va oltre i muri del cortiletto da cui trarre i preziosi voti su cui costruire un quinquennio di benessere strettamente personale, lontano anni luce dalla realtà che non si ha la volontà politica di cambiare. Tra le righe di questa distribuzione di pani e pesci non c'è il benché minimo sguardo allo sviluppo futuro della Sardegna. La responsabilità che ci hanno dato gli elettori non è certo quella di distribuire merendine a centrodestra e a manca, per rispondere a richieste puntuali ricevute in campagna elettorale; l'ennesima occasione perduta, l'ennesimo imbarbarimento della politica, l'ennesima dimostrazione di egoismo piccolo e misero.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue LI GIOI ROBERTO.) Cari colleghi, gli elettori ci hanno votato per essere legislatori, non per risolvere i bisogni particolari, la soluzione di questi ultimi è una diretta conseguenza di una politica di nobile respiro, che guardi da oggi a cinquant'anni, che non metta pezze ai pantaloni ma che tessa nuovi abiti, magari con quel filo di orbace che ci ricorda i nostri gloriosi avi, orgogliosa gente di Sardegna, "balente" per davvero, che guarderebbe con disprezzo e distacco questa politica di basso cabotaggio, lavoro senza senso, che fa venire i brividi se si pensa all'approvazione del bilancio rimandata con una leggerezza raggelante a causa del tempo che state continuando a perdere per sistemare in comode poltrone tutti i pretendenti che siete obbligati ad accontentare. Avete condannato anche i vostri elettori a un esercizio provvisorio che significa blocco totale di qualsiasi prospettiva di sviluppo. Ne siete consci, ma continuate a perseverare in atteggiamenti inaccettabili. I sardi vi osservano, tutti i sardi, e stanno iniziando a giudicarvi. Sta a voi cambiare la rotta, noi possiamo solo stimolare un vostro ravvedimento. Lo faremo con forza e convinzione, ma per guardare al di là del proprio campanile ci vuole coraggio, il coraggio di chi questa Sardegna la vuole cambiare davvero, da legislatore, non da misero dispensatore di merende.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente. Oggi ci apprestiamo ad analizzare e votare una variazione di bilancio che sin da subito a noi del Movimento 5 Stelle ci ha lasciato molto perplessi, sin dalla lettura del titolo di questa proposta di legge: "Quarta variazione di bilancio e disposizioni varie". Innanzitutto è giusto soffermarsi subito su un fatto importante. Siamo ormai in prossimità della fine dell'anno ed è giusto sottolineare come in questi giorni questo Consiglio avrebbe dovuto parlare di legge finanziaria, e quindi in sostanza ci saremmo dovuti confrontare principalmente su tutti gli interventi strutturali che sono fondamentali per il rilancio della nostra isola, invece di tutto questo non vi è traccia. Insomma i signori che volevano portare un nuovo cambiamento al grido "Prima i sardi" si muovono e agiscono come la solita e ben nota politica inconcludente regionale, ed è per questo che oggi ci troviamo qui in Aula a discutere questa variazione di bilancio, che temo sarà una triste anteprima di ciò che vedremo nella legge finanziaria, in cui molto probabilmente non si riuscirà a guardare nel complesso i macrotemi della Sardegna, ma si procederà, ancora una volta, nella spartizione della torta, la quale giorno dopo giorno è sempre meno ricca e meno appetitosa.

Bisogna avere il coraggio di mettere al centro una unica comunità chiamata Sardegna, e non il Comune o il territorio di provenienza, anche perché tutti noi veniamo dal territorio della Sardegna e di questo territorio ne facciamo fieramente parte, e quindi dobbiamo sentire tutti la responsabilità di parlare di Sardegna. Solo così potremo dire di aver assolto appieno il nostro mandato affidatoci dai cittadini sardi alle scorse elezioni di febbraio.

Questa operazione di bilancio ci ha visti protagonisti, maggioranza e opposizione, di un duro braccio di ferro, inevitabile soprattutto per la parte riguardante disposizioni varie. Con convinzione il mio Gruppo, insieme agli altri colleghi della minoranza, ha ribadito in questi giorni la contrarietà ad alcune parti del testo originale di questa proposta di legge, parti che ancora oggi rimangono irricevibili e pertanto evidenzio la mia preoccupazione nel sapere che la Giunta e la maggioranza non si vogliono rassegnare a presentare prossimamente in quest'Aula queste norme, norme che spaziano dal sanare nomine illegittime al disbrigo di attività amministrative ordinarie, giusto per fare due esempi. E sulle nomine è giusto domandarvi, Giunta e colleghi della maggioranza: se queste fossero state fatte in maniera corretta, nei limiti previsti dalla legge, ma ci sarebbe stato bisogno di fare una norma ad hoc? Io voglio sapere questo, perché il tema sta proprio in questo paradosso, l'ennesimo che questa maggioranza offre da quando si è insediata.

Paradossale è anche la situazione che risolvere un'attività amministrativa ordinaria per il disbrigo delle pratiche del settore agricolo diventi una vera e propria emergenza, ed è ancora più paradossale che per risolvere questa inspiegabile situazione bisogna affidarsi a idee fantasiose fuori da ogni logica del contratto collettivo regionale, con la concreta possibilità di creare un possibile e pericoloso precedente. La Regione Sardegna non può permettersi di sborsare altri soldi pubblici su questioni che dovrebbero essere affrontate regolarmente, e qui si arriva un altro paradosso se aggiungiamo il fatto che i dirigenti hanno comunque percepito la premialità nonostante tale situazione, una situazione che va oltre ogni limite di comprensione per qualunque cittadino sardo. Giacché, come ho detto più volte, si vive costantemente all'interno di questo palazzo in un paradosso, voglio offrire anch'io un paradosso alla maggioranza. Io credo che la maggioranza dovrebbe ringraziare l'opposizione per aver fermato queste norme e le altre norme intruse da sicure ripercussioni di vario genere, e vi invito a riflettere ancora una volta sulla necessità di riproporre a quest'Aula tali norme incriminate, perché in tal in tal caso troverete ancora una volta la sicura opposizione del Movimento 5 Stelle.

In conclusione, nonostante il nostro sforzo di migliorare il testo è stato massimo, questa variazione di bilancio non può trovarmi soddisfatto perché vedo ancora una volta un'idea di Sardegna legata ai campanili in tutti i sensi e non un'idea di Sardegna corale. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Cesare Moriconi. Ne ha facoltà.

MORICONI CESARE (PD). Grazie Presidente. Assessore e colleghi, io ho provato ad immedesimarmi dall'altra parte della barricata, non dalla parte della maggioranza, ma dalla parte esterna rispetto al Consiglio, quindi dalla parte di coloro i quali si rivolgono al Consiglio regionale e cercano di comprendere se la manovra di cui noi stiamo parlando oggi realizzi la soddisfazione delle loro aspettative - penso che sia questo un po' il ragionamento politico al quale tutti ci concentriamo - e l'aspettativa che ci viene rivolta è l'aspettativa dei sindaci, dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dei rappresentanti delle associazioni di categoria, del mondo produttivo e delle famiglie, che si rivolgono verso il Consiglio perché leggono che c'è una manovra in corso, non è certo la legge finanziaria, è una manovra importante, e cercando di comprendere se, attraverso questa manovra, si realizza un livello di soddisfazione delle loro aspettative. E io credo che il ragionamento che noi dobbiamo fare è un ragionamento che attiene, certo, anche il volume delle risorse che stiamo andando a movimentare, ma anche credo attenga il metodo attraverso il quale queste risorse vengono spese, le modalità, il coinvolgimento che noi abbiamo realizzato o le condizioni della condivisione, perché credo che da lì passa poi la possibilità che noi realizziamo la soddisfazione, che tipo di coinvolgimento, che tipo di condivisione. Per che cosa? Per spendere meglio le risorse, molte o poche che siano. Io penso che chi vince, e la Giunta e la maggioranza hanno vinto, quindi hanno un mandato elettorale, chi vince ha il diritto e il dovere di tracciare la linea, e quindi ha il diritto e il dovere di assumersi la responsabilità delle scelte e poi di vivere sul campo delle difficoltà dell'azione di governo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIAMPIETRO COMANDINI

(Segue MORICONI CESARE.) Io credo che in questi giorni in Commissione, e non solo in Commissione, ci sia stata un'anticipazione delle difficoltà che attengono i meccanismi del governo dell'amministrazione pubblica regionale, e chi sta all'opposizione ha il diritto di dire no, perché no e quando no, di dire sì, perché sì e quando deve dire sì, e poi di dare un contributo importante affinché il proprio punto di vista si affermi o venga introdotto all'interno del ragionamento che conduce la maggioranza. Sono le normali regole della democrazia, e io penso che si comprendono i 1500 e oltre emendamenti che sono stati depositati nella discussione in Commissione per provare a far comprendere le cose che noi volevamo dire e che si comprendono meglio quando si realizza una volume di discussione pari a oltre 1500 emendamenti, che servono per dire qualcosa e poi per realizzare una mediazione, Assessore, in cui non so chi vince di più o perde di più. Io sono convinto che la mediazione che è stata realizzata, e a cui hanno fatto riferimento i colleghi che mi hanno preceduto, non è importante sapere chi ha vinto di più oppure di meno, so che certamente ne beneficia la Sardegna, da un lavoro di mediazione ne beneficia sempre la Sardegna, e io sono convinto che questa variazione di bilancio sia meno peggio, la definisco in questo modo, di come era quando è entrata in Commissione e il merito è di chi della minoranza ha proposto le modifiche, ma anche di chi nella maggioranza ha lavorato per la mediazione delle posizioni. Io penso che questo segnale debba essere colto dai banchi della maggioranza e della Giunta. Domanda: la voteremo? No, e non è un no pregiudiziale il nostro, non la voteremo per ragioni politiche di fondo, Assessore. Non la voteremo perché avremmo preferito che sulle norme per esempio riguardanti le materie degli enti locali, magari riuscissimo a coinvolgere o fossimo riusciti, sarebbe stato meglio se fossimo riusciti a coinvolgere i rappresentanti degli enti locali e i sindaci, e questo non è avvenuto, e le norme che noi andiamo a discutere e ad approvare oggi difettano di questa mancanza del coinvolgimento dei sindaci, al di là degli interventi puntuali che spesso soddisfano l'aspettativa della realizzazione di un'opera per ragioni di sicurezza, però ogni Comune ha la stessa cittadinanza nella nostra Regione.

Per interventi sui beni della Chiesa sui quali probabilmente avremmo potuto trovare un metodo diverso, io allora mi rivolgo al futuro, non alla discussione solamente di oggi, affinché si costruiscano il metodo di coinvolgimento e dell'accordo tra le parti che rappresentano quel mondo lì, nel passato l'accordo è stato realizzato con i sindaci, ancora una volta, e con la Conferenza episcopale. E avrei preferito un'azione di potenziamento del settore del commercio e non invece la soppressione di norme e di risorse destinate originariamente alle imprese artigiane e commerciali della Sardegna, eccetera eccetera. Sono tante le osservazioni e quindi è una questione di metodo molto spesso, un'ottantina di milioni, Assessore, non un centesimo del bilancio, certo un centesimo del bilancio ma la verità è che è molto, molto di più rispetto alle risorse che possono essere movimentate e manovrabili. Per dire che comunque questa variazione di bilancio è una variazione di bilancio che ha un significato politico e non è una cosa banale, e non è però neppure, mi sento di definirla in questo modo, un'anticipazione della legge finanziaria, almeno io mi auguro che non sia così perché non interviene in modo strutturale su alcune norme di rilevanza politica, significativa, e non proietta una visione del progetto che è stato promesso nella campagna elettorale rispetto al quale i cittadini sardi hanno legittimamente rivolto questa fiducia e questa aspettativa, qua dentro non c'è, è una semplice variazione di bilancio con cui la maggioranza, come è stato detto dal presidente De Giorgi, prova a spendere risorse che non sono state spese e non si è riusciti a spendere nel corso dell'anno. C'è una rimodulazione e spesso questo non è stato fatto per difficoltà attuative come dice molto spesso la relazione di accompagnamento al disegno di legge, ma anche perché la Giunta ha deciso di intervenire e di sopprimere delle norme che sono norme di leggi vigenti approvate da altri Consigli regionali, quindi da un'altra maggioranza.

Io, Assessore e colleghi, io, noi abbiamo il senso dell'appartenenza all'opposizione di questo Consiglio, ce l'abbiamo tutta, e quindi abbiamo la consapevolezza del nostro ruolo all'interno di questo Consiglio e quindi del nostro mandato elettorale e del rispetto del mandato elettorale che noi rivolgiamo a questa Istituzione democratica, ma appunto per questo noi non comprendiamo e non condividiamo la logica dello spoil system legislativo, l'intervento a soppressione delle norme così, fuori invece da un disegno più organico che è illegittimo, che comprendiamo nel caso in cui ci fosse quando ci sarà, che possiamo anche non condividere ma che sono le leggi di riforma, non gli interventi puntuali di spoil system legislativo.

Allora colleghi, io penso che un buon progetto politico finanziario non può non fondarsi sul buon senso e questa esperienza che noi abbiamo vissuto in Commissione, questa prima esperienza e queste parole, questi segnali di apprezzamento degli sforzi di condivisione o di mediazione, penso siano un buon segnale, non può non fondarsi sul buonsenso per porre un argine, colleghi, al declino della politica e al declino della cultura sociale sulla politica che noi stiamo vivendo, partendo da comportamenti che sono anche le azioni e i metodi che caratterizzano anche le procedure d'Aula, colleghi, e le procedure legislative, quelle che noi viviamo in Commissione, nel rispetto delle parti, nel rispetto delle regole e della credibilità delle istituzioni.

Una parte del confronto sul disegno di legge numero 74 ha riguardato questi temi, lo stralcio delle norme intruse, e abbiamo fatto bene ad individuare e a regolare la procedura su quelle norme inviandole alle Commissioni per una corretta discussione. Ecco, facciamo in modo che la discussione sulla finanziaria alla quale ci accingiamo non disperda questo piccolo passo avanti che abbiamo fatto e che abbiamo condiviso, condividere non significa fare passi indietro, significa sbagliare di meno e se avessimo condiviso di più anche sull'accordo, probabilmente quell'accordo, l'accordo sugli accantonamenti sarebbe stato più giusto e quindi in variazione noi avremmo avuto più risorse, non 132 milioni in meno.

Noi chiudiamo questa variazione di bilancio con un saldo negativo ed è anche questo un dato politico rilevante che segnalo all'Aula, per questo io preannuncio, anche a nome dei colleghi, un'iniziativa politica attraverso la quale noi sulla questione dell'accordo che è stato stipulato intendiamo ritornarci per provare a fare meglio la finanziaria o le prossime finanziarie, se questo non sarà possibile, e per creare un luogo di condivisione politica a vantaggio degli interessi di tutti i sardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Io condivido in toto l'intervento che ha fatto prima di me, poc'anzi, l'onorevole Moriconi e credo che tutti quanti riconosciamo all'assessore Fasolino l'onestà intellettuale di potermi anche permettere di fare un'affermazione. Io credo che riportando oggi le lancette indietro di due anni, di tre anni, alla passata legislatura quando l'assessore Fasolino si sedeva nei banchi dell'opposizione, oggi avremmo sentito un duro attacco da parte dell'onorevole Fasolino di allora nei confronti di un assestamento, di una variazione, di un disegno di legge che ci accingiamo a discutere. Lo dico perché quando si vincono le elezioni regionali con un così alto consenso, si creano giocoforza delle aspettative forti, dei desideri incondizionati che nella nostra società civile, ognuno di noi, ogni parte sociale si fa rispetto ad un'azione di governo. E la prima considerazione che mi verrebbe da fare, che credo che anche l'onorevole Fasolino di allora avrebbe fatto, è che in questo assestamento di bilancio, in questa variazione di bilancio, l'abbiamo detto più volte, non si intravede la strada che questa maggioranza vuole seguire, si denotano invece una serie di interventi, alcuni anche condivisibili, alcuni decisamente meno, che questa maggioranza tenta di porre in essere in maniera estremamente in ritardo, perché cinque anni fa, quattro anni fa, tre anni fa, due anni fa, l'anno scorso, in questo periodo storico ci trovavamo a discutere la finanziaria regionale e non l'assestamento di bilancio e quindi ci trovavamo a discutere già la prossima programmazione regionale e non una variazione di bilancio e ci trovavamo a vedere e a constatare che tutti i bandi erano stati pubblicati, che le graduatorie erano già disponibili e che le somme, i comuni, gli enti locali in generale, le associazioni, chiunque insomma nella società regionale, poteva già avere a disposizione e poteva spendere.

E invece ci troviamo anche in questo caso, anche in questa discussione, a porre delle pezze su alcune situazioni che gli assessori e la Giunta in generale non sono stati in grado di affrontare nel corso di questi otto mesi. Perché se da un lato, come ho già fatto in Commissione, plaudo e condividiamo l'intervento che si fa nei confronti dei bambini, e quindi nei confronti degli asili nido, nei confronti delle baby sitter, dall'altro però non si può non rimarcare il fatto che l'altro articolo, che precede naturalmente questo investimento, prevede l'abrogazione del progetto "ore preziose", che era stato condiviso nella precedente legislatura da tutta l'Aula e da tutto il Consiglio regionale. Non posso non sottolineare che a fronte di interventi, qualcuno li chiama puntuali, su alcune situazioni emergenziali che ci sono in tutti i nostri Comuni, dall'altro lato invece si tolgono le somme destinate alle aree degradate, e quindi al bando a cui tutti i Comuni potevano partecipare. Quindi sono dei segnali forti e chiari che questa maggioranza intende dare ai sardi. E anch'io credo, come l'onorevole Moriconi, che se dovessimo fare oggi un sondaggio di quanti cittadini sardi siano soddisfatti di questa manovra economica, probabilmente i dati non preoccuperebbe però solo la maggioranza ma preoccuperebbero l'intero Consiglio, ne è una chiara dimostrazione anche il sondaggio che uscito in questi giorni sul tasso di gradimento in questo momento storico del Presidente Solinas, che è tra i più bassi, forse il terzultimo o il quartultimo in Italia.

Quindi io credo che per soddisfare le aspettative che avete portato legittimamente in campagna elettorale serva una marcia in più. Alcuni Consiglieri anche della maggioranza in più occasioni hanno sottolineato l'esigenza di accelerare su alcuni temi ed. E d'è di oggi anche il fatto, di ieri, di avantieri, ci siamo confrontati anche in questi giorni, il fatto che lo stesso assessore Nieddu, sul tema della sanità, che è stato un elemento fondante della campagna elettorale, quasi come se si dovesse immediatamente stralciare tutto e buttare tutto al macero, invece interviene in un convegno pubblico e dice che la riforma della rete ospedaliera è valida, che la precedente maggioranza non ha chiuso ospedali, e che in buona parte condivide un approccio al tema in quella maniera. Quindi vi siete proposti di rappresentare il cambiamento della classe politica di questa Regione, cambiamento che è avvenuto nei nomi solo ed esclusivamente nei nomi, ma non ancora nella sostanza.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue EUGENIO LAI.) Quindi è corretto l'appello che si fa e che hanno fatto i colleghi precedentemente di smettere di anticipare norme, di promettere norme in giro per la Sardegna come è successo anche sul piano casa, qualche tempo fa ad Arzachena, e invece non permettere a questo Consiglio regionale, alle Commissioni, a quest'Aula di lavorare. Perché anche in questo caso solo con un atteggiamento responsabile da parte dell'opposizione questa norma è entrata in discussione quest'oggi e ha avuto un iter accelerato, altrimenti avremmo visto l'ulteriore fallimento della classe politica che non sarebbe stata neanche in grado di programmare e di spendere le somme, e avremmo visto ancora una volta tentativi di affrontare problemi decisamente più complessi, come la questione dei PUL, come la questione del personale regionale, come la stessa questione delle pratiche arretrate di Argea, dove tutti gli agricoltori del mondo agropastorale preme naturalmente per avere delle risposte, io credo che tutti i consiglieri regionali abbiano sollecitazioni in tal senso, e dicevo non avremmo visto tentativi di questo genere inseriti all'interno di una norma che è chiaramente finanziaria, e che non deve andare a trattare altri temi che non siano in questo momento norme finanziarie. Io credo che bene abbia fatto l'opposizione in quella fase a fare le barricate per sollecitare una discussione decisamente più ampia su questi temi, dove ci si potrà anche incontrare su alcune idee, su alcune proposte di soluzioni, su alcuni temi in generale, però naturalmente è il modo in cui si fa, e ha detto bene anche in questo caso l'onorevole Moriconi, è il metodo in cui si fa questo, perché lo si fa provando ad aprire le porte del Consiglio regionale a tutte le parti della nostra società, lo si fa provando ad ascoltare tutti indistintamente per provare a cogliere il cambiamento che noi stessi vogliamo rappresentare. E allora ci troveremo durante la discussione, successivamente, a votare temi che questa minoranza legittimamente, anche in maniera corretta, propone di portare all'attenzione, tra questi alcuni temi sul lavoro, alcuni temi sul mondo della sanità, e in particolare vedo anche l'assessore al turismo, la proposta di dar voce all'ordine del giorno che è stato approvato in questo Consiglio regionale sulla legge 7, sullo scorrimento della graduatoria, somme che le associazioni probabilmente hanno anche già speso e che sono in grado di rendicontare immediatamente considerato che siamo a dicembre. Quindi questo è l'atteggiamento che questa opposizione, che questo gruppo provare a dare. Da un lato naturalmente provare ad essere costruttivi sui temi, provare a dare le soluzioni che non sono soluzioni di parte ma sono soluzioni per i sardi, e dall'altro naturalmente contrastare una politica o un disegno di politica che in questo momento è poco chiaro, e non credo sia poco chiaro solo a noi Consiglieri della minoranza, ma sia poco chiaro anche ai consiglieri della maggioranza su quale strada si vuole perseguire. Preannuncio naturalmente il voto contrario.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, un ringraziamento anche ai colleghi del gruppo dei Progressisti per avermi dato la possibilità di parlare a nome loro nell'ambito della discussione sull'ultima variazione di bilancio, assestamento di bilancio. Ma intanto parto da una da una considerazione più generale, meglio alcune considerazioni più generali. Ci ritroviamo a distanza di nove mesi, domenica scorsa sono trascorsi nove mesi dall'insediamento della Presidenza della Regione e della Giunta regionale, è vero che in un arco temporale che è quello di cinque anni nell'ambito dell'esercizio del governo della Regione non può essere un giudizio quello attuale tranchant e di conclusione, o comunque di non possibilità di aspettarsi altri provvedimenti, o alcune soluzioni per alcune delle vicende che interessano la Regione Sardegna, certo non tutto può essere risolto in nove mesi, però si può a distanza di 9 mesi dare un giudizio sull'attività della Giunta, del Presidente della Regione, dei singoli assessori, nell'ambito dell'esercizio del Governo, nell'ambito dell'esercizio del governo in quest'arco temporale. Stamattina è stato pubblicato un sondaggio sul tasso di gradimento da parte delle cittadine e dei cittadini nell'ambito del nostro Paese sui Presidenti di Regione. Il Presidente della Regione Sardegna, nonostante siano trascorsi solo nove mesi dal dall'insediamento, ottiene già un record negativo collocandosi al terzultimo posto, con una differenza di punteggio tra il primo, il Governatore Zaia, a 66 punti in termini di gradimento da parte dei cittadini delle cittadine che il Presidente Zaia governa e amministra nell'ambito della sua Regione, a un punteggio di 20 punti per il governatore Solinas. E' chiaro a tutti che nell'arco di nove mesi dall'insediamento anche la platea di persone intervistate di cittadine e cittadini consentono a tutti di avere un margine, come dire, di tolleranza nell'ambito della non soluzione di alcune vicende. Quindi, essere riusciti, anche nell'ambito di così poco tempo, a bruciare persino quell'elemento di disponibilità da parte dell'elettorato in attesa di vedere soluzioni, è un aspetto che dovrebbe farvi preoccupare, in particolar modo il Presidente della Regione e poi voi tutti. A questo si aggiungono l'assestamento di bilancio portato oggettivamente in ritardo, e non per colpa dell'Assessore che detiene la competenza per quanto riguarda la materia del bilancio ma per la volontà di alcuni, e in particolar modo del Presidente della Regione, di voler inserire nell'ambito dell'assestamento di bilancio norme che non avevano alcun tipo di attinenza circa la materia dello spostamento di risorse perché queste risorse potessero essere utilizzate in tempi rapidissimi nell'esercizio 2019. Oltretutto si annuncia, come se fosse un elemento di vanto, il fatto di voler portare, come primo atto di governo per impostare la spesa nell'ambito degli anni futuri, la finanziaria in ritardo, tanto da costringere la Regione Sardegna ad andare in esercizio provvisorio in dodicesimi, e quindi bloccando una serie di azioni, non consentendo alla Regione di dispiegare la propria potenzialità e capacità di spesa fin dal primo giorno dell'anno. Si aggiunga a questo che siamo ancora in attesa, nonostante la legge preveda che a distanza di 180 giorni dall'insediamento si debba presentare il Piano regionale di sviluppo, e dovrebbe essere interesse innanzitutto vostro quello di portare un tema così importante all'attenzione di noi tutti, in modo tale di poter da subito dar gambe, atti e dare indirizzi a ogni articolazione della Regione su un programma che deve ovviamente guardare al quinquennio di governo, e, perché no anche oltre, sull'impostazione di alcune questioni che potrebbero avere anche ricadute per le legislature successive.

Quello che contesto nell'ambito di questo provvedimento è la non verifica della spesa in modo puntuale perché la rimodulazione delle poste di bilancio potessero avere effetti nell'ambito del 2019; si arriva addirittura ad impostare spesa per il 2020, il 2021, di fatto vanificando l'azione dell'ultimo assestamento che dovrebbe invece dislocare risorse, a fronte della verifica in ogni singolo Assessorato di quel che non è stato speso per varie ragioni, in modo tale che nel 2019 possano essere allocate risorse, consegnate in una serie di capitoli o a beneficio di una serie di bandi, per poter scorrere graduatorie, o interventi comunque immediatamente cantierabili. Questa è una buona pratica nel governo delle risorse pubbliche, nell'ambito anche delle ristrettezze e delle norme che non consentono di fare qualsiasi cosa con le risorse dell'anno precedente dislocate poi negli esercizi futuri, tenendo conto che per molte di queste risorse - è stato segnalato anche dall'assessore Fasolino nel corso degli incontri durante i lavori della terza Commissione - più volte diversi Assessorati nel corso del passare delle ore e dei giorni iniziavano a segnalare l'impossibilità, per essere ormai arrivati alla scadenza la tagliola del 30 di novembre, cioè l'ultima possibilità data per rimodulare la spesa, l'impossibilità di quegli Assessorati di poter spendere nell'arco temporale ormai rimasto, nello scorcio rimanente della fine del 2019.

Quello che salta agli occhi è che la proposta, per quanto contenga alcuni provvedimenti che rimpinguano capitoli per quanto riguarda ad esempio l'edilizia o altri interventi, che gli elementi puntuali inseriti non siano il frutto di un emendamento portato all'attenzione dei consiglieri, dell'Aula o nella Commissione da parte di singoli esponenti della maggioranza o dell'opposizione, nell'ambito dell'esercizio possibile da parte di ognuno di poter emendare un testo proponendo una propria esigenza che guarda ad esigenze di altri presenti nel territorio, ma quel che salta agli occhi è che il testo così elaborato, con elementi puntuali e interventi che non attengono a uno sviluppo complessivo, sia il testo presentato dal Presidente della Regione e dalla Giunta. E' un elemento che anche altri colleghi della maggioranza, non solo dell'opposizione, hanno indicato come elemento diseducativo nei confronti di coloro ai quali viene raccontato che raggiungere per primo un Assessore, il Presidente di Regione o un consigliere regionale, determina un beneficio nell'ambito dell'allocazione di risorse, e fessi gli altri che non hanno fatto questa attività! E' diseducativo per i consiglieri regionali tutti l'idea che invece di guardare a una programmazione più ampia si vada nella direzione di provvedimenti a comando, a richiesta del singolo; che questo elemento sia portato come indirizzo, atto, azione da parte del Presidente della Regione è cosa che alla fin fine arrecherà un danno in primis al Presidente della Regione e alla Giunta, perché ci sarà la rincorsa ovviamente alla richiesta del provvedimento puntuale, se il meccanismo viene attivato da coloro che invece dovrebbero frenarlo.

L'altro elemento è l'aspetto che abbiamo contestato, lo ricordavo prima, l'aver inserito una serie di norme che non attengono a provvedimenti a carattere generale. E' vero che è un atteggiamento che viene dal passato, ma non è necessario sistematicamente ripetere gli errori del passato, qualche volta è indispensabile arginare quei fenomeni e invece iniziare a percorrere buone pratiche, diverse magari, sulla puntualità degli interventi trasformando invece questi in interventi più generali per lo sviluppo a beneficio delle cittadine e dei cittadini sardi.

Non abbiamo avuto l'opportunità di audire il Consiglio delle Autonomie locali e l' Associazione nazionale dei Comuni d'Italia su alcuni provvedimenti inseriti, che pur riguardano interventi per Comuni, Province e istituzioni del nostro territorio. Abbiamo poi chiesto e ripetuto che una serie di norme fossero stralciate, e lì la discussione si è impantanata per una rigidità che poi alla fin fine se risolta all'inizio avrebbe determinato probabilmente una accelerazione anche nell'approvazione del provvedimento e un miglioramento dello stesso, e osserviamo oggi norme e interventi invece che sullo sviluppo - attenzione, in primis da parte del Presidente della Regione - sul tentativo di nascondere delibere, violando le norme sulla trasparenza (cosa che suggerisco di rivedere immediatamente perché in violazione di norme di legge) e l'indisponibilità, o comunque il fastidio nel chiedere agli uffici analisi tecnico-normative che sono poi obbligatoriamente previste dalla legge: tutto ciò arreca un danno alla fine non solo a chi svolge le funzioni apicali, come il Presidente della Regione e gli Assessori, arreca un danno all'intera regione Sardegna. Suggerirei, e così abbiamo fatto con alcuni interventi emendando il testo, di guardare allo sviluppo più generale e non alle esigenze dei pochi ma al beneficio di tanti. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Prima di tutto vorrei rivolgermi al consigliere Lai, al quale volevo comunicare che ho parlato col consigliere Fasolino di allora e mi ha detto che avrebbe fatto un intervento invece molto positivo su questa manovra che stiamo portando. Vorrei iniziare con questa battuta perché comunque è stato ricordato in questa circostanza il lavoro che è stato fatto per cercare di arrivare a un qualcosa di buonsenso, e ogni volta che dovremo in quest'Aula fare una mediazione non ci dobbiamo mai dimenticare quale deve essere il nostro obiettivo. Il nostro obiettivo, come detto da voi consiglieri che siete intervenuti, dovrebbe essere quello di portare un valore aggiunto alla Sardegna, ai sardi, e di portare sempre un qualcosa, anche se potrà essere non perfetto, ma di portare un risultato, e oggi, anche se questo non è un risultato perfetto perché tutto nella vita è migliorabile, abbiamo, anche con l'aiuto da parte dell'opposizione, portato un risultato: oggi stiamo avendo l'opportunità di mettere in moto 80 milioni di risorse, e questo è un risultato. Si potevano poi spendere meglio, si potevano spendere con un metodo diverso, tutto si può, come dicevo prima, migliorare, però abbiamo già raggiunto un risultato importante. Vorrei dire che è una variazione di bilancio, come più volte ricordato anche dai consiglieri che sono intervenuti, non è la finanziaria, è una variazione di bilancio, è una variazione di bilancio che va ad utilizzare un 1 per cento di quelle che sono le risorse del bilancio regionale. Quindi è normale, nessuno di noi aveva la presunzione di poter incidere in maniera forte, in maniera determinante utilizzando l'1 per cento delle risorse. Noi avevamo l'obiettivo di cercare prima di tutto di raggiungere il primo obiettivo, che era quello di spendere queste risorse. Perché si fa questa variazione in questo periodo dell'anno? Perché per svariati motivi, alcuni tecnici, non si possono, non si riescono a spendere tutte le risorse programmate nella finanziaria, e quindi è necessario fare una manovra di fine anno per rimodulare queste risorse e per cercare di inserirle in quei capitoli invece che ci possono dare l'opportunità di spenderli subito, e questo abbiamo cercato di fare. Quindi, il primo obiettivo è cercare di spendere queste risorse che per diversi motivi non possono essere spese. Io penso che ci siano all'interno di questa manovra degli interventi interessanti, degli interventi che vanno ad incidere su quella che è l'economia della nostra Regione, ci sono degli interventi importanti nel sociale, ci sono degli interventi importanti e degli aiuti alle famiglie. Cioè, l'idea che in Sardegna non si paghino più l'asilo nido e la scuola materna, e lì dove non c'è la possibilità di portare i bambini nelle scuole materne o negli asili nido la possibilità che venga rimborsato da parte della Regione Sardegna il servizio baby-sitting, questo è un risultato importante di contributo alla famiglia, è un risultato che va nella direzione di aiuto alla famiglia. Riuscire a far scalare una graduatoria - e sono d'accordo con gli interventi di chi mi ha preceduto, adesso mi viene in mente in particolare l'ultimo dell'onorevole Zedda, che deve essere quello il metodo con il quale si dovrà intervenire in futuro, e mi auguro che ci sia l'obiettivo anche da parte del Consiglio di riuscire a fare una finanziaria, se non da subito, ma nel giro di questi anni, che possa lavorare sui macro argomenti e sui grandi obiettivi della nostra Regione, perché questo è anche l'obiettivo della Giunta e l'obiettivo, sono sicuro, di voi consiglieri - però, dicevo, riuscire a scorrere una graduatoria che è quella degli oratori, gli oratori hanno un ruolo fondamentale nella vita sociale e nella crescita dei nostri figli, e allora riuscire a scorrere quella graduatoria e riuscire ad accontentare tutti quelli che sono all'interno di quella graduatoria io penso che sia il raggiungimento di un obiettivo sociale importante. Migliorare la sanità riuscendo a migliorare in maniera generale quasi per tutti gli ospedali della Sardegna, comunque Sassari, Nuoro e Cagliari, la robotica, che è un modo di intervenire sul paziente sicuramente più sicuro e migliore. Ecco, questi sono interventi importanti, non puntuali, che questa Giunta e questa maggioranza stanno cercando di portare avanti. Ancora, riuscire ad intervenire con alcuni settori che sono in crisi, non sicuramente risolvendo il problema, però in questo momento dando una boccata di ossigeno, e mi vengono in mente ad esempio i minibond sul settore lapideo della Sardegna, marmo e granito, i minibond sul sughero, che danno l'opportunità a queste imprese di avere un po' di liquidità che non gli consenta di fermare le loro aziende e soprattutto di non mandare a casa nessuno. Sicuramente poi bisognerà fare un'azione forte e importante per far crescere quel settore, e qui sono d'accordo, però in questa variazione abbiamo voluto dare un aiuto. Migliorare alcuni servizi turistici, uno dei servizi più importanti che il turista quando arriva in Sardegna utilizza è quello del taxi, riuscire ad intervenire migliorando questo servizio e dando l'opportunità al tassista di acquistare una nuova auto avendo un contributo del 40 per cento, però chiedendo che lo stesso migliori il servizio, ad esempio inserendo il Wi-Fi dentro l'autovettura, inserendo un monitor che possa pubblicizzare la nostra isola, le cose più importanti della nostra isola, al turista e al potenziale turista, riuscire ad avere un servizio migliore per i disabili, e soprattutto un corso di inglese che possa migliorare il servizio nei confronti degli stranieri. Ecco, questo sicuramente non stravolgerà la vita a chi svolge quel lavoro, e sicuramente non verranno in Sardegna per quel motivo, però migliora uno dei servizi importanti e crea un'economia a quel settore che dà l'opportunità di investimento. Riuscire a dare un contributo importante ai comuni, e anche qui non puntuale a tutti i comuni colpiti dagli incendi durante questa stagione estiva che è stata disastrosa, io penso che sia un importante contributo che si sta dando ai sindaci, non soltanto il contributo, ma anche la dimostrazione di vicinanza da parte della politica sarda ai primi cittadini che sono quelli che lottano più di tutti per cercare di risolvere i problemi dei propri concittadini.

Vedete, cari consiglieri, cari onorevoli, sicuramente questa non sarà una variazione che stravolgerà l'economia di quest'isola, però non ci dimentichiamo, come dicevo, che è una variazione di bilancio, e che è una variazione di bilancio che va ad investire solo l'1 per cento di quello che è la finanziaria. Anche noi avremmo voluto portare la finanziaria entro il 31 dicembre, però non dimentichiamoci del periodo storico che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, abbiamo raggiunto un accordo storico con lo Stato, anche quello poteva essere meglio, poteva essere peggio, abbiamo raggiunto un risultato importante per la Sardegna però, perché avremo delle risorse certe, e quello ci ha portato a dover lavorare per diverso tempo e non avere delle certezze per alcune settimane, ma soprattutto non ci consente di potere portare la finanziaria prima che il Parlamento approvi la finanziaria dello Stato. Quindi, è un problema tecnico, ecco perché andremo in esercizio provvisorio, appena il Parlamento riuscirà ad approvare la finanziaria noi saremo in grado di poter portare la finanziaria nella Commissione, prima approvarla in Giunta e poi nelle Commissioni, e lì, cari onorevoli, potremmo fare una un'ottima finanziaria col contributo di tutti, perché, come ho detto all'inizio, e con lo stesso termine vorrei chiudere, ognuno di noi nel proprio lavoro cerca di dare il massimo, e noi come Giunta, la maggioranza, ma anche l'opposizione, allora nel momento in cui ci troveremo di fronte…

PRESIDENTE. Prego, concluda Assessore.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. …non dimentichiamoci qual è l'obiettivo, e l'obiettivo è quello di consentire ai nostri concittadini di poter avere in futuro una vita migliore. Grazie.

PRESIDENTE. Così come richiesto dall'onorevole Mula, il Consiglio è sospeso per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 22, viene ripresa alle ore 12 e 57.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, prego i colleghi consiglieri di prendere posto.

Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Intervengo brevemente per annunciare il voto favorevole dei Riformatori sul passaggio agli articoli del provvedimento di assestamento, e per ringraziare l'assessore Fasolino per l'equilibrio e la pazienza con cui ha condotto questa partita complicata. Non è l'optimum, lo ha detto anche lui, non è l'optimum ma il meglio è nemico del bene, e in questa fase la cosa importante era riuscire a fare l'assestamento in tempo utile per consentire a queste risorse e di poter essere utilizzate entro il 31 dicembre. Credo che le occasioni di riflessione…

PRESIDENTE. Mi Scusi, onorevole Cossa, è davvero difficile ascoltarla, chiedo ai colleghi consiglieri insomma di… grazie.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie, Presidente, mi consolo pensando alla distrazione che c'è stata, soprattutto nella fase iniziale, quando le nostre consigliere hanno letto quei passi, che lei ha definito toccanti e profondi, considerazione che io condivido, e approfitto per ringraziare per questa bella iniziativa, e dicevo, Presidente, se poi mi consente di recuperare un minuto, che questo assestamento è stato anche l'occasione per una riflessione su come dobbiamo procedere per tutte le volte che si parla di destinazione di risorse pubbliche importanti e sulle politiche che la Regione deve fare, politiche che non possono essere impostate su quelli che sono stati definiti interventi puntiformi, puntuali, ma che devono avere un ben altro respiro. Per cui io rivolgo un appello anzitutto all'assessore Fasolino, ma attraverso lui al Presidente della Regione, perché le scelte d'ora in avanti siano più ponderate e abbiano davvero una portata generale e siano chiare anche le ricadute che esse debbano avere. È vero che a volte si è costretti a individuare interventi puntuali per motivi oggettivi, perché la lentocrazia regionale non lo permette o perché talvolta non è possibile seguire altre strade, però il modo virtuoso di amministrare è un altro, ma credo che avremo occasione di riparlarne. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Grazie, Presidente, colgo l'occasione per unirmi anch'io in un abbraccio al collega e Sindaco Salvatore Corrias per quello che è accaduto in questi giorni, e sono sicuro che lui, la sua famiglia e la sua comunità abbiano gli anticorpi e la capacità di superare questo momento, perché lo ha da sempre dimostrato nella sua attività da sindaco e anche in quella da consigliere regionale. Un abbraccio anche a tutte le colleghe, a tutte le donne della Sardegna e di tutto il mondo per quello che rappresenta la giornata che hanno voluto rappresentare. Ovviamente Fratelli d'Italia voterà a favore di questo provvedimento, e in questa occasione ringraziamo l'assessore Fasolino che ha dimostrato una grande capacità di equilibrio in questi momenti e ha detto lui, prima di tutti gli altri, che si tratta di un intervento di assestamento che tratta meno dell'un per cento di quella che potrà essere una manovra finanziaria, pertanto l'intervento puntuale della spesa è sì da evitare, ma è necessario quando si ha la necessità di spendere in fretta le risorse. Pertanto non facciamo un dramma se c'è qualche intervento puntuale, e l'invito è quello in futuro di ragionare su obiettivi da raggiungere e di raggiungerli con dei percorsi virtuosi che possono interessare l'intera comunità della Sardegna, ma non è sicuramente condannabile la puntualità degli interventi. Pertanto Fratelli d'Italia voterà a favore, e grazie.

PRESIDENTE. Ovviamente mi unisco anch'io alla solidarietà nei confronti del collega Salvatore Corrias, ho avuto modo di dire: "Siamo tutti Salvatore Corrias", e quindi questi gesti di delinquenti comuni non possono trovare alcun tipo di solidarietà anche culturale, di cui spesso, purtroppo, hanno goduto; sono reietti che vanno emarginati con tutte le forze e con tutta la nostra determinazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sì, Presidente, solo per dichiarare il voto di astensione da parte del nostro Gruppo sul passaggio agli articoli.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Intervengo per dichiarare il voto di astensione del nostro Gruppo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente, per dichiarare il voto di astensione del Gruppo dei Progressisti e per aggiungerci alla solidarietà già espressa in altra forma al collega Corrias e agli operatori delle unità di progetto per l'eradicazione della peste suina, che nei giorni scorsi sono state vittime dei fatti di cui tutti noi abbiamo appreso dai giornali e che dovrebbero meritare l'unità piena di questo Consiglio regionale nel prendere una posizione forte affinché il loro lavoro, e il lavoro di tutti noi, arrivi il prima possibile alla conclusione, questo anche al fine di rafforzare l'azione dei sindaci che, come il collega Corrias, nel territorio ci mettono la faccia e in alcuni casi rischiano anche in prima persona esponendosi nel prendere tutti i giorni decisioni coraggiose.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). Grazie, Presidente, un saluto a lei, ai colleghi consiglieri, alla Giunta e a tutti i rappresentanti delle scolaresche che sono qui presenti oggi in Aula. Un riferimento particolare al collega Corrias e naturalmente a tutte le donne del mondo che sono quotidianamente oggetto di violenze. L'ultimo ringraziamento, non in ordine di importanza, va all'assessore Fasolino per il lavoro che ha svolto; nonostante fosse alla sua prima esperienza di Assessore denota una grandissima maturità e preparazione della materia, la ringraziamo per la disponibilità, soprattutto sempre presente, pronto ad ascoltare le istanze di tutti, e le facciamo da parte di Forza Italia i complimenti per il lavoro svolto fino adesso. Grazie, Assessore.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Cocciu.

Come ho fatto prima saluto gli alunni dell'Istituto Tecnico Pellegrini di Sassari per la loro presenza. Quindi ora possiamo mettere in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio a questo punto è sospeso sino alle ore 13 e 45, ora in cui si riunirà la Commissione e il Consiglio riprenderà alle ore 15, quindi alle ore 13 e 45 Commissione Terza e alle ore 15 Aula.

Il Consiglio è convocato alle ore 15.

La seduta è tolta alle ore 13 e 10.