Mozione n. 633

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 633

COSSA – MELE – ZEDDA Alessandra – TATTI – MANCA Annalisa – TALANAS – TUNIS – SCHIRRU – MARRAS – SATTA Giovanni – GANAU – MORICONI – PISCEDDA – PINNA – ORRÙ – LAI – COMANDINI – MELONI – COCCIU – DE GIORGI – CADDEO – MANCA Ignazio – STARA – ARONI – ENNAS – PIU sulla opportunità di rivedere il quadro regolamentale bancario europeo a favore del sistema del credito cooperativo.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il credito cooperativo è una componente originale e fondamentale dell’industria bancaria italiana costituita da circa 250 banche locali, cooperative a mutualità prevalente che sono espressione, attraverso i propri soci, delle comunità di riferimento;
– da oltre 135 anni queste realtà sono presenti sul territorio italiano con diffusione capillare e svolgono un ruolo essenziale di sostegno all’economia reale in quanto banche di comunità, promuovendo la crescita e lo sviluppo sociale ed economico;
– nell’ultimo decennio le filiali bancarie sono diminuite nel nostro Paese di quasi 12.000 unità, pari a una riduzione del 36 per cento; soprattutto nel periodo della pandemia da Covid-19 c’è stata un’ulteriore accelerazione di chiusure di filiali soprattutto nei centri più piccoli e nei comuni delle zone interne; il numero di comuni sprovvisti di servizi bancari è aumentato progressivamente con pesanti ripercussioni sulle fasce più fragili della popolazione; nel periodo compreso tra il 2008 e 2020 il numero di filiali BCC in Italia è invece aumentato del 2,1 per cento a fronte di una contrazione del -35,7 per cento registrata per l’industria bancaria nel suo complesso;
– in Sardegna la presenza del credito cooperativo non è ancora forte come in altre regioni, ma in costante espansione; la BCC di Arborea è stata fondata circa 40 anni fa e oggi costituisce una realtà di primo riferimento per il suo territorio; oltre al comune della sede legale, serve quelli di Oristano (Donigala), Terralba, Mogoro, Santa Giusta, Uras, Guspini, Cabras; la BCC di Cagliari è più giovane, in particolare dal 2012 sostiene famiglie, piccole imprese e associazioni dell’area vasta cagliaritana con i due sportelli del capoluogo e il più recente di Assemini; complessivamente sviluppano finanziamenti all’economia regionale per oltre 500 milioni di euro; nel corso della crisi pandemica sono state particolarmente vicine agli operatori e hanno significativamente incrementato il loro sostegno; sono tra i pochi istituti attivi nel credito antiusura, uniche banche “sarde” in modo compiuto che, tra l’altro, sono obbligate a effettuare il 95 per cento dei finanziamenti nei territori in cui operano, investendo i depositi che provengono anche da altre regioni;

CONSIDERATO:
– il decreto legge 14 febbraio 2016, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 8 aprile 2016, n. 49, ha messo in atto una profonda riforma organizzativa del credito cooperativo, basata essenzialmente sulla costituzione di gruppi bancari cooperativi (GBC), alle cui capogruppo sono attribuite le funzioni di direzione, coordinamento del gruppo nonché di garanzia, nei casi di eventuali situazioni di criticità, consentendo anche sinergie negli investimenti per innalzare il livello dei servizi offerti, ai quali le BCC hanno l’obbligo di aderire tuttavia mantenendo singolarmente l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria e conservando tutti i caratteri distintivi di banche cooperative a mutualità prevalente;
– le BCC, anche se affiliate a un gruppo bancario cooperativo, conservano per la normativa italiana una serie di caratterizzazioni, tra le quali: l’obbligo di finalità mutualistiche, l’obbligo di erogare credito prevalentemente ai soci, l’erogazione di almeno il 95 per cento del totale dei crediti alle imprese e alle famiglie che operano e vivono nel territorio di competenza nel quale raccolgono il risparmio, l’obbligo di destinare a riserve indivisibili tra i soci almeno il 70 per cento degli utili, l’assoggettamento a una duplice vigilanza: quella prudenziale e quella mutualistica;

RILEVATO che:
– il combinato disposto di regole e linee guida europee in materia di credito deteriorato, calendar provisioning, nuova definizione di insolvenza, nuove linee guida sulla concessione e il monitoraggio del credito, trattamento prudenziale delle moratorie e altro, e il quadro di regole e approcci di vigilanza europei sui GBC costituisce un rischio reale di svantaggio competitivo del sistema Italia e di indebolimento del potenziale di ripresa e resilienza del nostro Paese;
– nello specifico la dimensione dei GBC li ha resi di rilevanza europea, banche “significant” e con essi tutte le BCC aderenti con il risultato che oggi le BCC di Arborea e Cagliari sono assoggettate alla stessa disciplina prudenziale di vigilanza delle maggiori banche europee con evidente appesantimento della loro attività di assistenza agli operatori, laddove in altri paesi extraeuropei, USA, Svizzera, Gran Bretagna, Giappone e altri, le banche minori sono assoggettate a regole più adeguate alla loro natura e dimensione,

impegna il Presidente e la Giunta regionale

per quanto di competenza, affinché, anche nell’ottica di favorire lo sviluppo del credito cooperativo in tutto il territorio regionale e sostenere l’economia della Sardegna con banche del territorio particolarmente vicine agli operatori, si colga l’occasione della revisione in atto del quadro normativo europeo per il recepimento nell’Unione bancaria degli Accordi finali di Basilea plus per evidenziare l’opportunità di rivedere, a favore del sistema del credito cooperativo italiano, il quadro regolamentare bancario europeo, in particolare quanto previsto dal regolamento (UE) n. 468/2014 della Banca centrale europea, allo scopo di prendere in considerazione, successivamente, la possibilità di riconoscere forme di proporzionalità che sostengano adeguatamente la natura mutualistica di cui all’articolo 45 della Costituzione italiana, oltre che le peculiarità che qualificano le BCC quali banche cooperative di comunità;

a tal fine,

invita la Giunta regionale

a valutare l’opportunità di sollecitare un intervento unitario della Conferenza delle regioni e del Comitato europeo delle regioni, nei confronti del Governo italiano, della Commissione e del Parlamento europeo.

Cagliari, 21 dicembre 2022

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