Mozione n. 272

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 272

MORICONI – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – PIANO – PISCEDDA – LAI – COCCO sulla necessità che, con l’avvio della fase 2 e il parziale allentamento del lockdown si provveda, con urgenza alla definizione delle procedure di trattamento e accoglienza dei turisti asintomatici Covid-positivi, comunque costretti alla quarantena e dei cittadini sardi che, nelle stesse condizioni, abitassero in case non idonee all’isolamento e sulla necessità della riorganizzazione di tutta la rete ospedaliera nonché degli spazi e dei percorsi negli ospedali e nei pronto soccorso.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

CONSIDERATO che:
– con l’avvio della stagione turistica, ormai alle porte, si rende necessaria e urgente la definizione delle procedure di trattamento e accoglienza dei turisti che potrebbero essere costretti all’isolamento, perché venuti a contatto con altri pazienti Covid-positivi o essere individuati positivi asintomatici;
– in ragione proprio della mancanza delle procedure di cui sopra, l’intero sistema turistico ricettivo isolano, già provato dai devastanti effetti della crisi economica, oggi deve fare i conti anche con la cancellazione delle prenotazioni, quale effetto prodotto proprio dall’incertezza dei protocolli da seguire;
– al fine di non gravare sulle già congestionate strutture ospedaliere isolane e considerato che le stesse strutture turistiche nella quasi totalità dei casi non sarebbero in grado di rispondere a tali inderogabili esigenze sanitarie, valutato che anche tanti cittadini sardi potrebbero essere individuati come asintomatici positivi, o comunque costretti alla quarantena e che, purtroppo, abitano in case non idonee all’isolamento;

PREMESSO che:
– con l’avvio della fase 2, già a partire dal 4 di maggio, momento del parziale allentamento del lockdown da parte del Ministero, gli accessi nei pronto soccorso regionali e nei presidi ospedalieri stanno rapidamente aumentando;
– è necessario, pertanto, ripensare con molta rapidità ad una riorganizzazione di tutta la rete ospedaliera, ai fini del governo di questa fase dell’emergenza sanitaria, nonché degli spazi e dei percorsi nei pronto soccorso e negli ospedali;
APPURATO che:
– le condizioni di affollamento o anche solo di “vicinanza” fisica fra le persone, così come avveniva in un qualunque ospedale o pronto soccorso nel periodo pre-Covid-19, sono diventate improvvisamente il pericolo principale per la diffusione del contagio e non sono tollerate in nessun contesto;
– è difficile pensare che in questa fase di emergenza epidemiologica e probabilmente anche in una visione futura, negli ospedali e nei pronto soccorso si possano tollerare l’abituale sala d’attesa sovraffollata o le quotidiane decine di barelle attaccate l’una all’altra con utenti in attesa di essere visitati o di essere ricoverati, né potrà più essere tollerato il sovraffollamento dei reparti internistici;
– la cronica e grave carenza di posti letto negli ospedali pubblici delle aree urbane e la maggiore disponibilità negli ospedali periferici rende, probabilmente, necessaria la stipula di un accordo tra ATS e Aziende ospedaliere al fine di poter garantire un’assistenza adeguata a tutti i pazienti ricoverati;
– la carenza di posti, il sovraffollamento dei reparti sottoposti allo stress dei forti squilibri tra organici assegnati e numero di pazienti, il ricorso ai ricoveri in reparti non di pertinenza, sono tutti elementi che concorrono alla riduzione della qualità assistenziale offerta dal nostro sistema sanitario pubblico;

ATTESO che:
– verosimilmente, la malattia da SARS-CoV-2 non è destinata a scomparire in tempi brevi, ma a stabilizzarsi in forma endemica fino all’arrivo di un trattamento definitivo farmacologico o vaccinale;
– i casi tenderanno a diminuire o, come è probabile, a modificarsi con manifestazioni cliniche anche ingannevoli, ma non scompariranno del tutto e, fatalmente, si concentreranno negli ospedali passando dai nostri pronto soccorso;
– nel contempo, a tutti gli altri pazienti, cosiddetti no-Covid, dovrà essere assicurato il diritto di accesso al servizio sanitario pubblico e alle cure necessarie, temporaneamente sospese per la prolungata chiusura degli ambulatori e dell’attività chirurgica programmata;
– le principali problematiche che le strutture ospedaliere e i pronto soccorso stanno affrontando necessitano una risposta rapida e adeguata a garantire sicurezza ed efficienza del sistema sanità, con particolare riguardo alle seguenti criticità:
– la riduzione ulteriore del numero dei posti letto nei reparti internistici, conseguente alla necessità di individuare le aree grigie, o la necessità di sistemare un solo paziente per camera al fine di garantire un adeguato distanziamento, aggrava un problema di carenza di posti internistici già noto in epoca pre-covid-19;
– il rallentamento dei ricoveri, conseguente alla necessità di dover effettuare un tampone rinofaringeo a tutti i pazienti prima del ricovero, finalizzato alla salvaguardia dell’ospedale, determina il rapido sovraffollamento degli spazi per le attese nei PS, quindi, l’impossibilità a garantire il mantenimento del distanziamento tra i pazienti in attesa;
– l’indisponibilità, totale o parziale, per ovvie esigenze, di alcuni pronto soccorso (esempio SS Trinità) ad accettare pazienti internistici, ad esclusione dei sospetti Covid-19, concorre al sovraffollamento degli altri pronto soccorso della Regione, i quali ultimi, purtroppo, non sono più in grado di reggere l’iper-afflusso conseguente;

VALUTATO che tali criticità attendono soluzioni adeguate da adottarsi in tempi rapidi, al fine di poter garantire al meglio l’assistenza nel rispetto delle disposizioni di prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2, in questa fase dell’emergenza sanitaria,

impegna il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e la Giunta regionale,

1) a definire con estrema urgenza le procedure di trattamento e accoglienza, presso strutture idonee all’isolamento, che rispondano alle esigenze di tutto il territorio regionale, a favore dei turisti asintomatici, ma Covid-positivi, o comunque costretti alla quarantena e per i cittadini sardi che, nelle stesse condizioni, abitassero in case non idonee all’isolamento.
2) a sollecitare la riattivazione di tutti i posti letto internistici e geriatrici degli ospedali definiti Covid, salvaguardando i letti da dedicare all’UO di malattie infettive e pneumologia ai pazienti Covid;
3) a coordinare l’apertura delle attività di tutti i pronto soccorso regionali, compresi quelli degli ospedali attualmente destinati ai malati Covid, indistintamente a tutti i pazienti che vengono inviati dal 118, con la netta separazione dei percorsi sporco e pulito;
4) a sollecitare la riattivazione dei posti letto per pazienti infettivi non Covid;
5) a favorire un accordo tra le aziende ospedaliere e l’ATS, per il trasferimento dei pazienti, dopo adeguata stabilizzazione dal pronto soccorso o dai reparti, presso gli ospedali periferici (Muravera, Lanusei, S. Gavino ecc.);
6) a favorire, inoltre, un accordo tra ATS, aziende ospedaliere e case di cura private per trasferimento dei pazienti di lungodegenza, o post acuti, o da pronto soccorso, al fine di garantire un numero congruo di posti letto, quotidianamente da destinare all’ospedalità pubblica;
7) a potenziare la riorganizzazione dei pronto soccorso, con attenzione particolare alla dotazione organica, attraverso la riconferma, provvisoria, del personale interinale assunto a tempo determinato, composto da infermieri, OSS e medici, sospesi in maniera immotivata, con conseguenti grave ripercussioni nell’assistenza delle singole UO.

Cagliari, 25 maggio 2020

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