Interrogazione n. 1840/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Interrogazione n. 1840/A

LAI – COCCO – CADDEO – LOI – ORRÙ, con richiesta di risposta scritta, sul grave allungamento delle liste di attesa per gli interventi di tumore al seno presso l’Ospedale Businco e sulla riorganizzazione delle strutture di chirurgia senologica dell’Azienda ospedaliera Brotzu.

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I sottoscritti,

premesso che:
– l’attuale Struttura complessa di Chirurgia senologica dell’Azienda ospedaliera Brotzu (ex Chirurgia oncologica e senologia) deriva dalla fusione della SSD Senologia dell’Ospedale San Michele con la SC Chirurgia sperimentale e la SC Oncologia chirurgica dell’Ospedale Businco;
– le tre strutture degli Ospedali San Michele e Businco si occupavano prevalentemente di chirurgia senologica ed erano in grado di effettuare circa 750 interventi chirurgici per carcinoma mammario all’anno, circa la metà dei casi di carcinoma mammario che ogni anno si presentano in Sardegna, collocando l’Azienda Brotzu ai vertici in Italia per il trattamento del cancro della mammella (settimo posto nella graduatoria nazionale);
– la fusione delle tre strutture di senologia e la carenza strutturale di infermieri di sala operatoria e anestesisti, accompagnato da una drastica riduzione delle risorse finanziarie complessivamente trasferite, hanno comportato un netto calo delle ore settimanali di sala operatoria disponibili per la chirurgia senologica (da 72 a 36), determinando un progressivo incremento delle liste d’attesa tra il momento della diagnosi e quello dell’Intervento chirurgico con tempi superiori ai 60 giorni già dal 2020 (a norma dovrebbe essere inferiore ai 30 giorni);
– negli ultimi anni per abbattere i tempi delle liste d’attesa sono state concesse prestazioni aggiuntive per l’attività di chirurgia senologica, grazie alle quali il tempo d’attesa era rientrato (a dicembre 2021) entro i termini previsti di 30 giorni;

considerato che:
– la senologia dell’Ospedale Businco è sempre stata un vero e proprio fiore all’occhiello della sanità sarda, unica attività chirurgica che consentiva alla Sardegna di avere un’eccellenza di rilievo nazionale;
– con la nomina degli attuali vertici aziendali le prestazioni aggiuntive non sono state prorogate, determinando una drastica riduzione del numero di nuovi casi di tumore della mammella trattati, calato progressivamente da 750 a circa 500 all’anno, e un nuovo allungamento delle liste d’attesa oggi superiore ai 60 giorni;
– l’incertezza dei tempi di attesa per gli interventi e i continui rinvii delle sedute operatorie inducono le pazienti a rivolgersi ad altre strutture, prevalentemente extraregionali, capaci di garantire tempi certi di intervento con il completamento di tutto l’iter chirurgico presso i chirurghi che da subito le hanno prese in carico (chirurgia ricostruttiva eseguita contestualmente all’intervento di mastectomia);

evidenziato che:
– appare ormai inarrestabile la destrutturazione dell’Ospedale Oncologico Businco derivante dall’allarmante carenza di personale in tutti i reparti e da incomprensibili decisioni dei vertici aziendali dell’Azienda Brotzu di delocalizzare alcune strutture, come il trasferimento dell’attività di chirurgia ricostruttiva mammaria della chirurgia senologica del Businco alla struttura di chirurgia plastica dell’Ospedale San Michele;
– i casi di ricostruzione differita o di revisione protesica e di simmetrizzazione controlaterale, che spesso si presentano come interventi complessi, dovrebbero essere affidati a chirurghi senologi o a chirurghi plastici che abbiano adeguata esperienza nel campo (come stabilito dalla Conferenza Stato-regioni e poi confermato dal decreto ministeriale n. 70) e non da chirurghi senza specifiche esperienze;
– la difficoltà ad accedere in tempi brevi alla chirurgia senologica comporta per i pazienti oncologici sardi l’inevitabile riscorso ai servizi delle case di cura private convenzionate e/o al trasferimento presso altre strutture del nord Italia con un notevole aumento dei costi per il Servizio sanitario regionale;
– negli ultimi anni la mobilità extra regione per la chirurgia del tumore mammario è passata dall’11 al 16 per cento (ultimo dato disponibile del 2021);

preso atto che:
– nelle sale operatorie dell’Ospedale Businco vi è da anni grave carenza di anestesisti, strumentisti di sala operatoria (mancano almeno 2 unità) e OSS con conseguenti difficoltà nell’organizzazione delle sedute operatorie non solo della Chirurgia senologica, ma anche della chirurgia toracica, della ginecologia e della terapia antalgica;
– dall’inizio dell’anno ad oggi per la sola chirurgia senologica sono saltate 11 sedute operatorie (quindi oltre 30 interventi chirurgici rinviati) per l’assenza del personale di sala operatoria o per urgenze degli altri reparti chirurgici, causando un gravissimo danno sia per le pazienti che da oltre due mesi attendevano l’intervento e sia per le altre pazienti in lista d’attesa;
– già dall’inizio del 2022 il direttore facente funzioni della Struttura complessa di Chirurgia oncologica e senologia informava i vertici aziendali del problema liste d’attesa e della riduzione dell’attività chirurgica e chiedeva la concessione delle prestazioni aggiuntive per tamponare il problema, in attesa della soluzione definitiva con nuove dotazioni organiche, senza ricevere alcuna risposta dai vertici aziendali;
– la mortificazione professionale delle figure mediche con adeguata esperienza e preparazione che da decenni si occupano di questa chirurgia, potrebbe portare alla fuga dall’Azienda Brotzu verso altre strutture o verso il privato;

valutata la necessità di dover garantire in tutto il territorio nazionale omogeneità e accessibilità delle prestazioni sanitarie erogate dai sistemi sanitari regionali sia nella fase di prevenzione che di trattamento della malattia,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali sono le motivazioni che hanno indotto i vertici dell’Azienda ospedaliera Brotzu a voler trasferire l’attività di chirurgia ricostruttiva mammaria dell’Ospedale Businco alla struttura di chirurgia plastica dell’Ospedale San Michele nonostante l’alta specializzazione ed esperienza dell’equipe chirurgica del Businco;
2) quali sono le casistiche operatorie in chirurgia ricostruttiva dei chirurghi senologi che operano presso l’Ospedale Businco e dei chirurghi plastici che operano presso l’Ospedale San Michele;
3) quali azioni intendano adottare, o far adottare, al fine di abbattere le liste d’attesa per l’attività di chirurgia senologica dell’Ospedale Businco entro il limite dei 30 giorni.

Cagliari, 8 giugno 2023

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