Interpellanza n. 22/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interpellanza n. 22/A

(Discussa in Aula il 06/07/2021 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)

ENNAS – GIAGONI – MELE – SAIU – PIRAS – MANCA Ignazio – CANU sulla situazione del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna.

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I sottoscritti,

premesso che:
– il Parco geominerario storico ambientale della Sardegna istituito nel 2001 nell’ambito del Ministero dell’ambiente è nato per valorizzare, tutelare, sostenere e promuovere il grande patrimonio minerario sardo di cui si riscontrano testimonianze in 81 comuni della Sardegna e in un’ampia area del territorio sardo, con particolare riferimento all’area del Sulcis-Iglesiente che si configura come matrice geologica-geomineraria-storico-culturale del parco;
– il Consorzio del parco, secondo il suo decreto di riforma (decreto MATTM 8 settembre 2016), ha il compito di recuperare e conservare per fini ambientali, scientifici, formativi, culturali e turistici i cantieri, le strutture minerarie, i siti geologici, le strutture museali e archivistiche, il patrimonio documentale, librario e fotografico di interesse conoscitivo della storia e della cultura mineraria, gli habitat e il paesaggio culturale; ha lo scopo di promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio geominerario e di promuovere, sostenere e sviluppare attività educative, ricreative, sportive, artistico-culturali, di formazione, di ricerca scientifica compatibili con i valori da tutelare e, d’intesa con gli enti consorziati, promuovere azioni di marketing a sostegno dei territori interessati;
– nel 2007 al Parco geominerario è stato confermato il suo valore internazionale con l’inserimento nella rete mondiale dell’UNESCO Global geoparks network (GGN);

rilevato che:
– il rappresentante del Ministro dell’ambiente nel Consiglio direttivo del geoparco della Sardegna si è dimesso, ed è il terzo consigliere a dimettersi nell’ultimo anno, compresi i rappresentati della Regione; nel rassegnare le proprie dimissioni i rappresentanti della Regione hanno manifestato una situazione di profondo disagio nell’attività dell’organo direttivo dell’ente;
– a’ termini dell’articolo 11 del decreto MATTM del 8 settembre 2016 i revisori dei conti sono nominati con decreto del Presidente della Regione;
– il mandato del collegio sindacale è scaduto da diversi mesi ed è decorso anche il termine di 45 giorni di gestione in prorogatio;
– non si ha notizia dell’adempimento alle prescrizioni poste ben due anni fa dall’UNESCO, tra le quali vi sono: l’applicazione di pannelli informativi nei percorsi, l’utilizzo di segnaletica sia nei gateway portuali ed aereoportuali che all’interno del territorio nella principale rete viaria, la produzione di una mappa turistica dettagliata della zona con tutti i siti del Geopark, l’elaborazione di un sito web che abbia, come minimo, anche la versione in inglese;
– il sito del parco non rispetta neppure gli ordinari canoni di trasparenza; si nota infatti la ricorrente condotta di procedere alla pubblicazione di deliberazioni del consiglio direttivo prive di contenuti, rinviando la parte sostanziale del provvedimento ad altri allegati;
– in occasione della visita di rivalidazione del 2017, la Giunta regionale, nelle more dell’estensione delle competenze del Geoparco, garantiva agli ispettori accolti in Presidenza una maggiore sinergia con gli assessorati regionali ed il coinvolgimento del parco nella concertazione e attuazione delle politiche regionali negli ambiti di competenza (ambiente, cultura, turismo); tali garanzie di confronto riportate nei verbali contribuirono fortemente all’approvazione del nuovo perimetro del parco ed alla permanenza, seppur sotto condizione, nella rete Unesco GGN, con l’impegno tuttavia, di implementazione entro i termini della successiva visita di controllo del 2019; anche di questa linea di attività non si hanno significative evidenze;
– tale inerzia potrebbe questa volta condurre l’ente alla definitiva uscita dall’importante organismo internazionale del GGN Unesco;
– il parco non risulta abbia mai partecipato ad un bando pubblico europeo per ottenere fondi e per valorizzare il patrimonio minerario;
– senza alcuna motivazione giuridicamente e politicamente plausibile si negano i fondi già stanziati per la ristrutturazione della laveria La Marmora di Nebida, frazione di Iglesias, che di geoturismo vive e che fa della laveria La Marmora il suo luogo simbolo, non rispettando l’accordo di programma stipulato il 7 dicembre 2016 da ben 9 soggetti fra enti ed aziende pubbliche, esponendo il parco a responsabilità per inadempimento alle obbligazioni contrattualmente assunte. In data 13 novembre 2018, l’amministratore di IGEA Spa ha denunciato l’inadempimento degli obblighi assunti a suo tempo dal Parco geominerario, avviando la risoluzione dell’accordo (con prevedibile richiesta di risarcimento danni);
– è stato valutato opportuno dagli organi direttivi affidare al di fuori della Sardegna progetti importanti quali ad esempio il GeoFood Unesco;
– da notizie di stampa emerge la possibilità che il parco possa non svolgere più la “mission” di valorizzazione e promozione dei geositi minerari per cui è stato creato e finanziato; la questione sorta con il Comune di Iglesias in merito al sito di Porto Flavia è l’ultimo esempio di disimpegno del Parco dalla sua missione istituzionale;
– nello scorso mese di ottobre 2018 si è tenuta una visita ispettiva da parte del Ministero dell’economia e finanze sulla gestione amministrativo contabile dell’ente;
– gli ispettori nel loro rapporto trasmesso ai ministeri competenti ed alla Corte dei conti pare abbiano evidenziato numerose criticità dell’azione amministrativa condotta dagli organi del parco;

evidenziato che:
– alcuni comuni hanno nel tempo formalizzato una proposta di acquisizione dei siti minerari ricadenti nel proprio territorio comunale, con l’obiettivo della gestione diretta dei siti, della sua manutenzione ordinaria, del programma di utilizzo e della gestione delle guide turistiche interamente in capo al singolo comune;
– è in atto la mobilitazione dei dipendenti di alcuni siti geominerari perché per alcuni di essi si teme addirittura la possibile chiusura, con la conseguente perdita di diversi posti di lavoro;
– in particolare, i lavoratori dei siti del Centro italiano della cultura del carbone di Carbonia (CICC) e dell’EcoMuseo villaggio minerario di Rosas rischiano il posto perché il Parco continua a rimandare il versamento delle quote associative, come da accordi a suo tempo stipulati fermo restando che lo sviluppo non può avvenire con un semplice trasferimento di risorse a enti, consorzi e associazioni senza una motivazione chiara e circostanziata;
– con lettera del 29 maggio 2019 (cioè alla vigilia dell’inizio della stagione turistica) il parco ha annunciato al Comune di Iglesias che non avrebbe più sovvenzionato, a partire dal 1° giugno, il servizio delle guide presso Porto Flavia in località Masua per un contenzioso di circa 200 mila euro che il parco sostiene di aver anticipato dal 2015;
– in conseguenza di questo, finora tredici guide turistiche su venti in servizio a Porto Flavia di Iglesias sono state costrette a tornare a casa; si rammenta che nella deliberazione della Giunta regionale 34/10 del 2 settembre 2014 si stabilisce che il Parco geominerario della Sardegna ha, per legge, la funzione di tutelare e valorizzare, anche per finalità sociali e produttive, i beni e i siti delle attività minerarie dismesse e che a tal fine è necessario che quest’ultimo partecipi direttamente alla gestione dei siti e dei beni minerari fruibili dal pubblico, ricompresi nel perimetro del Parco Geominerario, in cooperazione con i comuni e con Igea Spa;
– il Comune di Iglesias con deliberazione della Giunta del 29 maggio 2018, n. 154, ha deciso di affidare in house il servizio di guida turistica. tale scelta è stata oggetto di contestazione da parte dello stesso Parco geominerario che con lettera del 31.05.2019, richiamando la deliberazione n. 34/10, ricordava lo spirito e l’indirizzo dato dalla Giunta regionale sulla fruizione dei siti minerari, rammentava che la partecipazione di soggetti terzi quali cooperative, associazioni e società in house per la gestione dei siti doveva essere concordata con atti condivisi tra le parti;
– nell’attesa di espletare un concorso per guide attraverso il reclutamento tramite la sua società municipalizzata, il Comune di Iglesias ha individuato nell’Associazione “Consorzio turistico per l’Iglesiente (CTI)” il soggetto a suo parere più adatto per garantire la continuità al servizio di guida del sito;
– tale consorzio turistico, per garantire l’auspicata continuità, ha ritenuto opportuno dare avvio ad una nuova procedura di reclutamento che ha portato all’esclusione di alcune guide che lavoravano dal 2015 nel sito, a favore di altre, con conseguenti ricadute sulla qualità del servizio che sembrerebbe aver già subito delle ripercussioni, visto che dal sito internet ufficiale del comune si legge che le visite guidate in lingua straniera, che prima erano garantite sempre, ora lo sono solo in alcuni orari;
– l’accordo tra Comune di Iglesias e Parco geominerario quantificava in 200.000 euro il contributo a favore dello stesso comune, per l’organizzazione dell’intero comparto turistico del territorio che ad oggi si limita ad un contributo di 30.000 euro;
– peraltro i 30.000 euro previsti sono puramente ipotetici; infatti, nella determinazione del 28 maggio 2019 firmata dal direttore del parco, non si tratta di un finanziamento bensì di “impegnare” tale cifra a bilancio sulla base di una “disponibilità dell’ente a concedere una tantum per il 2019 il contributo di 30.000 euro relativo al rimborso delle spese ammissibili per il funzionamento e l’attività dell’ufficio turistico”;
– non viene inoltre definito in maniera univoca il ruolo per Iglesias di Centro unico prenotazioni per le aree dell’Iglesiente, del Sulcis e del Guspinese;

ritenuto che:
– sia necessario avviare una pianificazione condivisa delle attività al fine di creare una rete dei siti del parco che miri ad una visione unitaria e partecipata di tutto il contesto geologico e geominerario della Sardegna e, dunque, a rendere più forte l’azione di recupero e salvaguardia e migliorare l’offerta culturale e turistica;
– sia basilare, per sviluppare un progetto di medio-lungo periodo, operare in sinergia tra comuni, Parco geominerario, IGEA e Regione, in particolare con l’Assessorato regionale dell’industria, l’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente e l’Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio;
– sia necessario ribadire la necessità di avere un Centro unico di prenotazioni e che questo è individuato ad Iglesias, città che per la sua storia millenaria è il naturale punto di riferimento per tutto il Parco geominerario;
– sia fondamentale intervenire sul parco con azioni chiare e circostanziate, per migliorare i luoghi di visita e promuoverli a tutti i livelli, perché sia maggiore l’afflusso dei visitatori e lo sviluppo economico consequenziale;
– sia doveroso assicurare un’alta qualità del servizio guide, in grado di fornire ampie garanzie sul livello delle informazioni nello svolgimento delle attività didattiche ed educative,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’industria, l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente, l’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio per sapere:
1) se intendano sensibilizzare il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare sulla grave situazione in cui versa il proprio ente vigilato, affinché intervenga con azioni positive sugli organi dell’ente al fine di porvi rimedio;
2) se intendano assumere iniziative dirette al fine di ricondurre il Parco geominerario storico ed ambientale della Sardegna al rispetto dei presupposti che hanno consentito di ottenere il riconoscimento dell’UNESCO e, in tale senso, avviare le azioni per verificare l’avvenuto adempimento alle prescrizioni già impartite in occasione della visita di rivalidazione del 2017 e, inoltre, come l’esecutivo regionale intenda attivarsi per garantire continuità agli impegni assunti nel corso della visita di rivalidazione del 2017 e fornire prova dell’attività svolta in occasione dell’imminente incontro con gli ispettori, previsto per la terza decade di luglio, al fine della salvaguardia del riconoscimento UNESCO;
3) che tipo di percorsi si intendano individuare per la valorizzazione, tutela e sviluppo dell’ente e la conseguente autonomia economica e gestionale del Parco geominerario, allo scopo di migliorare l’offerta turistica/culturale e salvaguardare l’occupazione del personale impiegato;
4) quando intendano procedere alla designazione dei propri rappresentanti all’interno del consiglio direttivo in sostituzione dei dimissionari, a termini dell’articolo 7 del decreto MATTM;
5) quando intendano procedere alla nomina del collegio dei revisori, a termini dell’articolo 11 del decreto MATTM, al fine di consentire accettabili condizioni di conduzione amministrativo contabile dell’ente;
6) se si intenda verificare che le guide impegnate nell’attività abbiano i requisiti previsti dalle normative vigenti e siano iscritte all’albo regionale delle guide e se sia opportuno stabilire un profilo di formazione ad hoc per le guide impegnate nei siti del Parco geominerario;
7) quali progetti intendano adottare in campo turistico per promuovere il grande patrimonio e l’azione del Parco geominerario;
8) se risultano verificati i requisiti in capo all’attuale direttore del parco per l’assunzione e la prosecuzione dell’incarico, con particolare riferimento a quelli contemplati all’articolo 3, 2° comma, del bando approvato con deliberazione commissariale n. 9 del 7 marzo 2017;
9) se siano a conoscenza dei contenuti del rapporto redatto dagli ispettori del Ministero dell’economia e finanze e dei rilievi mossi alla gestione dell’ente in occasione della visita svolta nel mese di ottobre 2018.

Cagliari, 11 luglio 2019

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