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Resoconto della seduta n. 93 del 09/01/2021

XCIII SEDUTA

Venerdì 9 gennaio 2021

(Antimeridiana)

Presidenza del Presidente Michele PAIS

Indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

Indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 25.

CERA EMANUELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 28 dicembre 2020 (87), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Daniele Secondo Cocco, Giampietro Comandini, Antonio Mario Mundula e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 9 gennaio 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazione

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.

CERA EMANUELE, Segretario. È stata presentata l'interrogazione numero 810.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 108/A.

I lavori procedono con l'esame del DL 108; abbiamo chiuso la giornata di ieri con la discussione dell' articolo 2 e degli emendamenti. Ora dovremmo passare alla votazione dei singoli emendamenti e dell'articolo. Anche preso atto di quanto stabilito dal nostro Regolamento, che impedisce di procedere a votazioni prima dei dieci minuti, il Consiglio è sospeso per cinque minuti, grazie.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 28, viene ripresa alle ore 10 e 33.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Franco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Grazie Presidente, ma io naturalmente non sto qui a consigliare al Presidente che cosa dovrebbe fare. Credo che in queste condizioni in questo momento mi sembra che non possiamo continuare. Io parlo per noi per la maggioranza naturalmente. E invito anche l'Aula, è inutile che continuiamo a fare appelli, per dire che noi siamo pagati anche per fare questo lavoro e che dovremmo stare in Aula. E penso che sarebbe il caso anche di ragionare un attimino anche con l'Ufficio di Presidenza di trovare il modo che chi non è presente in Aula puntuale, così come dovrebbe essere, di trovare il modo di fare l'unica cosa che penso i miei colleghi possa far male cioè toccare il portafoglio, Presidente.

PRESIDENTE. Io condivido assolutamente, stigmatizzo il comportamento di chi, capisco le ragioni anche di carattere personale, però di chi non è presente in Aula puntuale così come lo sono i presenti. Penso anch'io che sia opportuno un intervento del tipo suggerito dall'onorevole Mula.

A questo punto però non mi rimane che fare altro che aggiornare la seduta tra mezz'ora, alle undici, sperando che ci sia il numero legale, altrimenti poi rinvieremo al pomeriggio.

La seduta è sospesa; i lavori riprendono alle ore 11.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 35, viene ripresa alle ore 11 e 07.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto. Riprendiamo i lavori dell'Aula. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi consiglieri di prendere posto. Riprendiamo dalle dichiarazioni di voto inerenti gli emendamenti all'articolo 2.

Siccome, purtroppo, non abbiamo completamente risolto i problemi legati all'impianto di registrazione, prego i Consiglieri di prenotarsi mediante alzata di mano. Sull'ordine dei lavori.

Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Presidente, era un po' la richiesta di ieri.

Brevissimamente solo per chiederle, Presidente, rispetto all'intenzione, anche alla decisione presa in Aula con un ordine del giorno di ridurre la plastica nel Consiglio, quindi mi riferisco in modo particolare alle bottigliette dell'acqua, visto che c'è la possibilità di fare ricorso ai Brik, ormai credo che siano state smaltite un po' anche le scorte, e anche per chiedere, questo ai Capigruppo e all'Ufficio di Presidenza, di programmare la discussione sulle leggi che sono state presentate per la riduzione e fino alla eliminazione della plastica nei luoghi pubblici.

PRESIDENTE. C'è pure una mia disposizione in tal senso, ci stavamo dotando di erogatori, il problema è che poi è intervenuta la normativa anti Covid e ha creato qualche problema. Gli Uffici da questo punto di vista stanno verificando come procedere, però assolutamente opportuna la sua segnalazione.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A)

PRESIDENTE. Riprendiamo quindi con gli emendamenti emendamento numero 36 a pagina 85. Non c'è nessuno iscritto.. iniziamo la votazione?

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Sì grazie Presidente, proseguiamo la discussione che abbiamo intrapreso nella giornata di ieri per arrivare al fulcro di questa vostra proposta di legge la proposta di legge della maggioranza che, come abbiamo ampiamente sottolineato ieri, anche nei giorni scorsi precedenti anche in quelli dell'anno appena concluso, ha due cuori uno quello dell'agro che è stato già licenziato nel 2020 e poi questo che riguarda le zone dei 300 metri, che invece abbiamo iniziato a discutere praticamente nella giornata di ieri. Sto qui ovviamente a ribadire, ovviamente il mio voto favorevole per questo emendamento proposto dal collega del PD Ganau e da Agus Cocco, Piscedda, Orrù, Piu e Deriu perché ovviamente non può che essere così in quanto questo emendamento andrebbe a stoppare quella che è l'intenzione di questa maggioranza di addivenire, magari anche attraverso degli éscamotage giuridici, così come abbiamo messo in evidenza ieri, grazie alla acutezza del collega Valter Piscedda, di addivenire a degli incrementi volumetrici anche nelle zone di 300 metri che sulla carta e nelle parole sarebbero invece vietati. Questo non è, quindi è giusto che noi portiamo avanti questa nostra battaglia nell'interesse della tutela delle nostre coste. Coste che non quindi prescindono dalla zonizzazione delle stesse ma riguardano tutto il territorio della nostra terra, che noi riteniamo debba essere preservato a prescindere da quello che può essere il discorso il PPR. Discorso del PPR che poi sappiamo che anche in questo caso si cerca di evitare, anzi si evita non nominandolo, come che in tal modo magicamente esso scomparisse e non desse la possibilità e non avessero nessuna possibilità di incidere, come invece fa, essendo infatti norma sovraordinata a questa che qui non ha nessuna possibilità di scalfirlo. Quindi ribadisco la nostra positività a questo emendamento presentato dai nostri colleghi della minoranza e in questi giorni proseguiremo questa nostra battaglia, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, allora intanto stiamo affrontando l'emendamento numero 36, l'emendamento soppressivo del comma 1 dell'articolo 2. Abbiamo detto ieri, in questa modifica si cerca di delegittimare gli strumenti urbanistici che a nostro avviso non possono essere delegittimati in questo modo, perché soltanto attraverso una buona pianificazione e un'organizzazione omogenea, ma anche entrando nel merito della stessa, scrivendo norme chiare e precise, si riesce ad organizzare un territorio e quindi determinare lo sviluppo dell'Isola.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SATTA

(segue ORRÙ MARIA LAURA.) Sembra invece che la vostra volontà vada in senso opposto, tanto che si eliminano addirittura per le Zone A, cioè che la legge va in deroga anche alle pianificazioni particolareggiate dei centri storici, che quindi dettano le linee chiare e precise di come i nostri centri storici possono diciamo modificarsi, e questo è prerogativa dei Comuni, non condivido neanche il fatto di lavorare sempre con leggi che vanno in deroga, perché si sviliscono anche le comunità locali, che continuano a voler organizzare il proprio territorio, consapevoli anche delle risorse che possiedono sul loro territorio, e lasciare invece la possibilità di creare uno sviluppo ai singoli individui, che operano nello stesso in maniera casuale, non è un buon modo per pianificare e organizzare lo sviluppo della nostra Isola. L'abbiamo ribadito, inoltre ci sono diverse criticità anche nella stesura del testo, sono state messe in luce ieri, sono state sottolineate anche alcune volontà espresse a mezzo stampa, che poi non sono state ritrovate puntualmente nel testo, noi approviamo leggi che devono essere chiare e precise e di facile applicazione, di immediata comprensibilità per chi le deve applicare, e scrivere un testo che parla di un qualcosa e poi invece sentire dichiarazioni che vanno in senso contrario è un po' anche un modo di fare politica che non ci appartiene. Personalmente voto favorevole all'emendamento proposto dall'onorevole Ganau e firmato da tutto il Gruppo di opposizione, quindi…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Orrù.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente. Questo articolo 2, rispetto al quale con l'emendamento in parola si chiede la soppressione del comma 1, che poi in realtà è tutto l'articolo il comma 1, è tutto l'articolo 2, chiederemo in questo momento una soppressione di un articolo che non sarà più così in base all'emendamento che è stato proposto dalla Giunta. Io una riflessione vorrei farla nel combinato disposto con l'emendamento, o meglio, l'articolo che è stato approvato ieri sul termine entro il quale dovrà funzionare, essere operativo questo nuovo dettame normativo, e quindi il 31 dicembre del 2023, ripeto, tutta la legislatura. Assessore Sanna, io mi rivolgo a lei, io chiedo questo, al di là della fascia dei 300 metri è stato chiarito che probabilmente ci sarà un emendamento che preciserà meglio questo articolo per fare in modo che quello che avete detto, rassicurato sulla fascia di 300 metri poi si tramuti in realtà, io sono stato tra quelli che nelle zone F aveva una posizione ovviamente molto attenta alla tutela della fascia dei 300 metri, e direi non solo, però meno oltranzista, diciamo così, perché ritengo che certi danni che si possono fare in altre zone, per esempio nelle zone agricole, come previsto dall'articolo 1 in certi casi, possono essere addirittura molto peggiori anche rispetto alla tutela delle coste di quanto non accada in zona F. Però mi chiedo questo, Assessore, anche rispetto a quel termine, i Comuni che hanno approvato il Piano urbanistico comunale adeguandolo PPR, i Comuni costieri in particolare, ma ancor peggio i Comuni, lei sa, ce ne sono alcuni con i quali discutete anche in queste settimane, che stanno adeguando il PUC al PPR, Comuni costieri, che senso ha che si mettano ad adeguare il PUC al PPR quando ci sono norme che varranno per anni e che vanno in deroga a quei PUC se dovesse essere confermato l'articolo 20 di questo disegno di legge che è arrivato in aula. Io mi chiedo questo, riflettete su questo, altrimenti veramente i Sindaci verranno invitati dalla popolazione, e quindi i consiglieri comunali, a non approvare i PUC. Questo è un invito a non approvare i PUC, a non adeguare i PUC al PPR. Noi legislatori regionali dobbiamo decidere cosa vogliamo fare, dobbiamo indicare una strada, se una legge è una legge temporanea provvisoria che va bene per un momento di difficoltà non può durare tre anni e mezzo, non può essere una legge che vale per tre anni e mezzo. Se non c'è…

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Nella giornata di ieri era stato chiesto all'Assessore della sanità di riferire in quest'Aula riguardo alla campagna vaccinale. L'Assessore della sanità, in maniera informale, mi aveva assicurato che era sua intenzione farla, cioè era sua intenzione intervenire in Aula anche per spiegare meglio la situazione. Oggi i dati non ci danno più ultimi, ci dicono però che abbiamo ancora 13.000 vaccini fermi. Parallelamente il direttore dell'ATS intervistato nella trasmissione stamattina dice che questo fa parte di una strategia, che evidentemente non è quella condivisa dal Consiglio regionale. Non solo, lo dico perché spero che l'Assessore della sanità trovi il tempo oggi, era presente stamattina quindi credo che non abbia difficoltà a partecipare e che sia suo interesse farlo, per smentire categoricamente le notizie che stanno apparendo sulla stampa, che parlano di colleghi consiglieri che superando la fila, non si sa come, non si sa perché, non si sa con quale responsabilità, hanno oggi potuto farsi inoculare il vaccino non si capisce bene a che titolo. Siccome queste sono notizie lesive della dignità dell'intera Aula consiliare, io credo che sia necessario il prima possibile un chiarimento da parte dell'Assessore della sanità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

Per lo stesso motivo.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Intanto riallacciandomi a quello che si diceva prima è necessario che l'Aula sia informata di un piano di vaccinazioni, penso che sia una cosa normale, cioè tempistica, numero, luoghi, tenendo conto anche della seconda vaccinazione che va fatta, e cioè il richiamo.

Stando invece all'emendamento che propone di abrogare il comma 1 dell'articolo 2, bastano le prime righe. Nel primo periodo del comma 2 le parole "previa approvazione di un piano particolareggiato adeguato al Piano paesaggistico regionale ed esteso all'intera zona urbanistica, eccetera, eccetera, e successive modifiche" sono sostituite dalla seguente: "anche in assenza di un piano particolareggiato". Ma come, da un lato si propone che i centri storici, l'ambiente, gli insediamenti archeologici, le bellezze monumentali, il patrimonio inestimabile della nostra isola sia addirittura candidato tutto come patrimonio dell'umanità, e dall'altro nei nostri centri storici che ancora mantengono in alcuni casi un impianto di epoche passate sono leggibili le tracce degli insediamenti di epoche passate, noi pensiamo di stravolgere quello che è nella storia del recupero e del restauro nell'ambito delle conoscenze e della ricerca italiana, nell'ambito del recupero e del restauro sia di patrimonio monumentale sia che si tratti di oggettistica, vasi, o ricostruzioni che debbano rendere l'evidenza di quello che è l'elemento storico collegato a elementi contemporanei, perché le riqualificazioni così vanno fatte, è una cosa che caratterizza l'Italia, tanto che la Repubblica Popolare Cinese, nell'ispirarsi ai criteri di restauro, recupero di beni architettonici e dell'oggettistica, si ispira alle tecniche del restauro italiano. Perché? Perché avendo noi il più alto insediamento al mondo di patrimonio archeologico e monumentale abbiamo nel corso degli anni elaborato questa evidenza, cioè che il distinguere e poter leggere l'elemento storico con l'elemento contemporaneo, è quello che si vede nei vasi di epoca etrusca ad esempio, dipinti e decori, quelle linee…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Naturalmente noi voteremo a favore dell'emendamento numero 36 che, di fatto, sopprime tutto l'articolo 2. Leggendo questo articolo mi sembra che qualcuno dei colleghi ieri lo abbia anche menzionato, non mi ricordo chi, attira la mia attenzione la lettera e), dove si prevede l'utilizzo del 35 per cento di materiali primari prodotti in Sardegna. Nessuna menzione però sul tipo di materiale prodotto, e questo mi incuriosisce, Assessore, mi incuriosisce perché non menziona ad esempio materiali prodotti in Sardegna al 35 per cento, sicuramente bassissimo, ma non menziona l'ecosostenibilità di questi prodotti, di questi materiali. Sarei curiosa di capire, di sapere se magari si è anche informato sulla possibilità di utilizzare questi materiali, questi prodotti, tra l'altro mi ha incuriosito il fatto che ci siano dei prodotti e dei materiali che possono assolutamente essere prodotti in Sardegna, tra cui ad esempio, mi ha particolarmente colpito, l'isolamento che può essere effettuato con una preparazione a base di funghi, utilizzando la radice del fungo. Oppure, sempre parlando dell'isolamento, ci sarebbe la possibilità di utilizzare la lana di pecora, noi sappiamo perfettamente le pecore che cosa rappresentano per la Sardegna, questo sarebbe stato magari un qualcosa di innovativo, ecosostenibile utilizzare la lana di pecora. O addirittura ci sono dei prodotti utilizzati che si ottengono dalla pietra riciclata, cioè la pietra che in Sardegna è riciclata, questo per me sarebbe fondamentale. Oppure, addirittura, dei mattoni che vengono realizzati con i batteri, i pannelli ad esempio in paglia, oppure componenti modulari prefabbricati in legno, i pannelli in fibra di cellulosa, veramente i colori minerali per le pareti. Ci sono una serie di materiali ecosostenibili che vengono utilizzati già in altre parti del mondo e assolutamente anche in altre Regioni d'Italia, e quindi voi menzionate in questo articolo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Ho visto, anzi ho sentito l'intervento della collega Manca, che è molto interessante. Io sarei d'accordo, se siete d'accordo tutti quanti, anche di inserire un emendamento orale specificando la lana di pecora, la pietra riciclata, tutte quelle tipologie che ha elencato lei, perché secondo me la sua idea è molto interessante, soprattutto anche per incentivare quel tipo di impresa sarda. Se siete d'accordo con un emendamento orale, se volete presentarlo voi anche da parte nostra non c'è nessun problema per approvarlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Io adesso faccio riferimento alla proposta di emendamento orale fatta dall'onorevole Giagoni che dimostra veramente l'incapacità di gestire un percorso così complesso come quello che stiamo facendo con estemporaneità, che ha dell'incredibile, ha dell'incredibile, perché la collega ha citato alcuni esempi di quello che si sarebbe potuto inserire in legge. E allora riassumerli adesso dicendo: "Va bene, se usate la lana, se usate le radici dei funghi va bene", credo che sia estremamente riduttivo e sbagliato, e sbagliato, queste cose si fanno con un piano organico, con una ricognizione ad ampio spettro che individua quali sono i materiali che effettivamente sono prodotti in Sardegna e sono utilizzabili per fare il contingentamento energetico, il miglioramento energetico e tutto il resto, altrimenti facciamo davvero ulteriori pasticci. Questo è un articolo che ha degli elementi di indecenza totali a iniziare dall'intervento sui centri storici al di fuori di un piano particolareggiato, l'abbiamo già detto e lo ripetiamo, è una cosa assolutamente inconcepibile. I centri storici sono già pieni di volumi, consentire realizzazioni di volumi ulteriori all'interno dei centri storici, senza una pianificazione che è determinata proprio da un piano particolareggiato, significa snaturare di fatto la struttura stessa dei centri storici, e questo è dentro la proposta di legge che ha esitato la Commissione. C'�� il problema della cessione di crediti, che ha lo stesso dell'incredibile, io ho titolo per aumentare i volumi nella mia casa, nel mio appartamento, lo cedo ad un altro che non ha nessun titolo per fare questo incremento. Scusate, ma queste sono regole che possono stare dentro un progetto, una proposta di legge seria? Io credo che questo sia proprio il modo che avete di affrontare un tema così delicato, è stato esplicitato adesso con un emendamento orale che dice di inserire un po' di cose, adesso, così, perché me ne sono venute due. Ma non funziona così, non si può lavorare così su un tema che è delicato e che richiedeva, l'abbiamo detto, gli approfondimenti per tempo, il coinvolgimento massimo anche delle minoranze, che spesso hanno la capacità di fare delle osservazioni anche intelligenti, se me lo consentite, e che forse aiutano a costruire degli articoli e dei modelli di legge che poi sono applicabili e hanno un senso e un vantaggio per tutta la Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. Il problema e il tema che ha posto l'onorevole Ganau è di rilievo ed è ci�� che stiamo continuando ad andare a dire in questi giorni, ossia il pressappochismo del legislatore regionale, in questo caso di voi legislatori regionali che con un intervento provate a rimettere in discussione il tutto. Noi, onorevole Giagoni, siamo d'accordo, chiederemo, chiederò al termine di questo intervento la sospensione della seduta in maniera che lei e il suo Gruppo possiate formalizzare l'emendamento in maniera tale che quest'Aula si possa esprimere in tal senso. Però vorrei anche sottolineare alcuni aspetti, il danno che state facendo in tutti i centri storici della Sardegna. Al di fuori del Piano particolareggiato consentite un incremento di volumetrie, state snaturando il patrimonio architettonico dei nostri centri storici. E proprio su questo tema, proprio per smentire la giustificazione che avete dato richiamo in causa, e lo invito a intervenire, il Sindaco di Baunei, l'ho fatto qualche giorno fa, perché il Sindaco di Baunei, come il Sindaco di Escolca, è stato uno di quei Sindaci che già ha approvato l'adeguamento del Piano particolareggiato del centro storico. Vorrei chiedere quante concessioni edilizie sono state rilasciate, perché se il vero problema è quello che ponete voi, il Sindaco di Baunei e gli uffici tecnici del Comune di Baunei non avrebbero dovuto rilasciare concessioni edilizie, invece vi smentirà perché voi volete provare a superare le regole, superare le leggi e consentire a tutti, anche coloro i quali in maniera furbesca lo fanno, di poter continuare a costruire. E a proposito di furbetti, Assessore, non mi è ancora passato di mente il tentativo di furbata che ha provato a fare ieri con l'emendamento dei 300 metri sulla fascia costiera. Probabilmente non è sua responsabilità, allora ci dica di chi è, chi è il furbetto, Assessore? Chi è il furbetto che riferisce la possibilità di costruire all'interno dei 300 metri? Perché l'emendamento è firmato da lei. Quindi due sono le cose, o non legge ciò che firma, e anche questo sarebbe preoccupante, o il furbetto è proprio l'Assessore dell'urbanistica della Regione Sardegna, e smentisce il suo Presidente che annunciava una cosa totalmente diversa sulla stampa. Quindi, Assessore, io non credo che sia semplice far cadere così la situazione, prendo atto che ci sarà una richiesta di votazione separata, però se le opposizioni non avessero sollevato il tema all'interno di quest'Aula quell'emendamento sarebbe stato approvato così, con la furbata del furbetto di turno. Ci dica chi è.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Normalmente, quando si fa una proposta di tipo orale, per cinque anni, dieci anni, sono sempre stato contrario. Adesso c'è una discussione in atto, giustamente ha fatto delle osservazioni l'onorevole Gianfranco Ganau, quindi si poteva chiudere immediatamente dicendo che non siamo d'accordo, e io in qualunque caso non sarei stato d'accordo, perché dovremmo inserirne altre strutture, non l'ho fatto nelle sedi opportune, ma per esempio nella mia città, che viene citata un po' oggi per altri motivi, spero che non sia vero quello che è stato detto, spero che non sia vero quello che è stato detto, spero, c'è una società che si chiama Renovo bioedil, la percentuale maggiore che l'ha Invitalia, e produce proprio coibentati, che sarebbe il cappotto termico, azienda che ha più di cento lavoratori, quindi credo che sarebbe ad hoc un prodotto che si può utilizzare; di fronte a una proposta che è integrativa, fatta all'ultimo momento, e la posizione assunta, l'unica cosa è fare quello che normalmente ho fatto io, non sono d'accordo sull'emendamento orale, così chiudiamo la discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie, io volevo parlare del centro storico di Orosei, invece, grazie, Presidente, perché fra l'altro sia nel centro storico di Orosei, profonda, e nobile già nel nome, Baronia, sia nel centro storico di Baunei, per affinità geologiche e geomorfologiche, invale da almeno un secolo l'uso della pietra bianca di Orosei, a Baunei al di fuori dei campanili la chiamiamo pietra bianca di Orosei, però è pietro altrettanto bianca quella del Supramonte di Baunei. La storia ha voluto che quel valore civico e storico dell'uso delle pietre a Orosei abbia generato un'economia più diffusa e pervasiva, a Baunei ne ha generato un'altra, con risultati estetici e architettonici di uguale pregio, nel senso che se questo emendamento orale, e concordo su questo con l'onorevole Oppi, è stato respinto, è stato fatto in ragione di un fatto, a mio avviso, non si può derubricare, come ha detto il mio Capogruppo poc'anzi, un tema così importante e in maniera frettolosa, appunto assegnandola all'unica scelta dell'emendamento orale. Lo dico perché? Perché questo è il tema; noi con l'emendamento 36 chiediamo di sopprimere il comma 1 dell'articolo 2, e lo facciamo per una ragione che va oltre il pressappochismo degli emendamenti dell'ultim'ora, già l'articolo 1, e mi riferisco a quello che è stato già approvato da voi sull'agro, porterà inevitabilmente a svuotare i centri storici di Orosei e di Baunei, dove c'è la pietra bianca, di Ghilarza, dove c'è il basalto nero, di Bosa dove c'è la trachite rosa. Il ragionamento che faccio è questo, è una riflessione che propongo all'Aula per provare ad abbinare i temi; come si può credere che i Piani particolareggiati vengano distolti all'attenzione della Regione e dei Comuni? Senza Piani particolareggiati il centrodestra anni fa estese gli spazi dei centri storici ai centri matrice, nei centri della nostra Sardegna, rurale, collinare e montana, quasi tutti i Paesi sono centri storici, come si può pianificare un centro storico senza Piano particolareggiato? Andando a valorizzare i materiali, le pietre, andando a valorizzare i colori, c'è un abaco nei Piani particolareggiati, andando a valorizzare tutti quei materiali che andrebbero a riqualificare i centri storici non a svuotarli. Voi state, ha detto bene il collega Meloni prima, state di fatto disincentivando i Comuni a dotarsi di Piani urbanistici e di Piani particolareggiati.

PRESIDENTE. Le tolgo la parola anche perché nel citare le pietre si è dimenticato di parlare del granito di Buddusò.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Mi ha chiamato in causa, non posso che… semplicemente Salvatore, veramente, è una battuta quella di Baunei, tu sai bene l'apprezzamento che ho nei confronti… essendo anche vicini di casa conosco benissimo il lavoro che stai facendo quindi è una battuta, ma sul ragionamento dei centri storici io penso che ci dobbiamo veramente soffermare, perché chi ha girato un po' la Sardegna e va a vedere, a visitare i centri storici, quelli che di storico hanno veramente qualcosa, e mi riferisco a quando hanno fatto alcune manifestazioni non dico dove, ma potrei citare autunno in Barbagia per dire che in quell'occasione si dovrebbe visitare il meglio di diversi comuni, abbiamo visto che comunque i centri storici non son trattati né stessa maniera e né come avete fatto voi, e forse anche noi, valorizzando quello che abbiamo, che è il nostro prodotto, con le nostre pecche, perché io dovessi dire che il Municipio di Orosei, che sembra un mausoleo, è talmente enorme che è sovradimensionato, è stato realizzato con il granito che non è neanche di Buddusò, mentre il municipio di New York è fatto con il marmo di Orosei, cioè, le stranezze della vita, quindi per dire, noi abbiamo delle cose uniche, la collega Manca prima ha parlato di alcuni prodotti, io potrei anche dirne altri, tantissimi, e che non è una fesseria, quando abbiamo parlato di Posidonia, la utilizzano in alcuni comuni del nord Italia per coibentare, e noi probabilmente non sappiamo neanche dove sistemarla, però, come ha detto il collega Oppi, non possiamo pensare che in legge ci possa andare quali sono i prodotti che noi possiamo utilizzare, presumo che una volta che verrà approvata la legge tutti quei prodotti che noi possiamo utilizzare andranno in una nota esplicativa, che sicuramente l'Assessorato farà, per dire anche quali saranno questi. Quindi ben venga che arrivino suggerimenti utili, è naturale che in legge non possiamo mettere la lana oppure qualche altro materiale, valorizzare i nostri vuol dire tante cose, io penso che sia il caso anche di dire quali noi dobbiamo utilizzare, e quindi sar�� compito dell'Assessore dell'Assessorato fare una nota esplicativa dove si dirà anche quali sono questi prodotti, che noi abbiamo in quantità e che buttiamo. Comunque complimenti a Salvatore, complimenti per il tuo Comune.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Io volevo intervenire a proposito dell'emendamento orale, ma soltanto per ribadire quanto già detto dal mio Capogruppo e quanto detto anche dai colleghi che sono intervenuti successivamente, semplicemente per dire questo, che esistono molti manuali di tecnica legislativa che spiegano come si costruisce una legge, in generale alla legge è riservata la previsione delle regole generali e di inquadramento della materia, che sono regole destinate a durare nel tempo, mentre è la normativa di dettaglio che si occupa delle questioni che sono suscettibili di mutamenti nel tempo. Ora, la lana di pecora fino a qualche decennio fa non veniva di certo utilizzata in edilizia ma veniva considerata materiale di scarto, così come materiale di derivazione del petrolio era preferito a materiali naturali, ora, io non credo che noi possiamo permetterci, e se qui intervenissimo tutti ciascuno di noi avrebbe una pietra del proprio territorio da valorizzare e da promuovere, un materiale da promuovere, quindi semplicemente questo, a ribadire il fatto che non solo la tecnica legislativa ci aiuta e deve aiutare il legislatore, ma deve aiutare soprattutto il buon senso e la correttezza di un testo di legge che deve approdare in Aula, arrivare in Aula non all'insegna dell'improvvisazione, così come sta succedendo molto spesso in questi mesi, e come questo testo di legge vuole confermare e dimostrare ancora una volta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie, Presidente, buongiorno ai colleghi e alle colleghe, buongiorno signor Assessore. Questo articolo, io parlo direttamente di quello che sarà il 750, l'emendamento soppressivo totale che la Giunta propone al disegno di legge 108, sicuramente in alcuni tratti ha dei punti positivi, perché comunque si iniziano a citare i materiali della bioedilizia, si iniziano a citare materiali che possono indurre ad una sensibilizzazione maggiore di chi vuole iniziare a costruire, a fare in modo che ci sia un recupero anche dell'esistente basato su concetti diversi, e questo lo trovo un aspetto sicuramente positivo, quello che da questa parte dell'Aula, come ha detto bene prima l'onorevole Ganau, stiamo cercando di dirvi, è che per fare una legge, un disegno di legge che sia realmente patrimonio della nostra Regione e che entri nei canoni della pianificazione, questo che avete proposto non va bene, cioè se all'interno di un disegno di legge si cerca di proporre un qualcosa che guardi realmente al futuro, che sia realmente uno strumento di pianificazione, di programmazione, che consenta agli amministratori locali di poter incidere realmente su quelli che sono i centri storici, sugli assetti urbani ed extraurbani del proprio territorio, allora questo strumento va ampliato, va discusso, va dibattuto, non si può pensare che degli aspetti positivi che sono inseriti in questa legge possano valere per tutto il territorio sardo. Allora, Assessore, se ci dovessimo prendere qualche mese in più di tempo, riveda la data finale che abbiamo discusso ieri, quella del 31dicembre 2023, la anticipi, faccia in modo di creare all'interno di quest'Aula, all'interno della Sardegna un ambiente che tenda realmente a discutere e a creare dei tavoli di programmazione, perché altrimenti abbiamo solo ed esclusivamente dei punti estemporanei che possono essere, ripeto, alcuni di questi anche positivi, ma che risultano inefficaci, con uno strumento, con una cornice più ampia, che purtroppo non è stata dibattuta. Saremo qua in aula oggi, saremo in aula lunedì, martedì, mercoledì a discutere di questi aspetti, e il termine perentorio, ritorno anche già a quello che abbiamo detto ieri, che è quello del 31 dicembre 2023, non le consentirà purtroppo di creare nessuno strumento nei prossimi tre anni che ci consenta davvero di guardare alla Sardegna come un territorio che ha bisogno di un intervento urbanistico importante, ma che non sarà assolutamente, che non può essere fatto attraverso questo disegno di legge.

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che il Vicepresidente Giampietro Comandini è rientrato dal congedo.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica.

SANNA QUIRICO, Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica. Brevemente, solo per ribadire due cose. Intanto ringrazio il consigliere Piu che ha specificato perché, per rispondere anche al consigliere Manca, nell'emendamento 750 alla lettera c) quater prevediamo l'utilizzo di materiali di bioedilizia e derivati poi da lana e da sughero, le norme chiaramente devono essere di carattere generale e astratto, bene ha detto il Capogruppo del Partito Sardo d'Azione, che poi seguiranno nello specifico gli elenchi delle varie fattispecie. Per quanto riguarda invece l'onorevole Corrias e l'Onorevole Lai, come vedono anche in questo emendamento il riferimento ai Piani particolareggiati è stato eliminato, quindi giusto per rispondere. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono altre richieste di intervento pongo in votazione gli emendamenti numero 36 e 4, che sono uguali.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 36 e 4.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 750.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Non ho capito quale emendamento stiamo votando e soprattutto perché io nel blocco che ho ricevuto ho due emendamenti che probabilmente andavano messi dopo, come questi all'articolo 16 bis e all'articolo 20. Quindi stiamo votando l'emendamento 750, che è questo della Giunta regionale, giusto?

PRESIDENTE. È in discussione l'811, emendamento all'emendamento 750. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Intervengo sull'ordine dei lavori. Presidente, chiedo cinque minuti di sospensione.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 56, viene ripresa alle ore 12 e 06.)

PRESIDENTE. Prego i collegi di prendere posto.

Se riprendiamo posto iniziamo i lavori.

Siamo all'emendamento 811 che è un emendamento che emenda il 750, un emendamento all'emendamento.

Pongo in votazione l'emendamento 811.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 811.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per precisare che l'assenza al voto precedente dell'intera minoranza è data per motivi politici.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento 812.

Dichiaro aperta la votazione… per alzata di mano onorevole Li Gioi… è aperta la votazione…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Come dichiarazione di voto, Presidente. Come potete vedere non si può prenotare.

PRESIDENTE. Avevo già dichiarata aperta la votazione.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, Presidente, anch'io ero iscritto per iscritto, ma ho dovuto premere tre volte ed ero iscritto sicuramente prima io…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Vede che non riesce a prendere la prenotazione, Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Agus… …per cortesia vicepresidente Comandini… onorevole Giagoni per cortesia…. avevo già dichiarato aperta la votazione.

Siamo in sede di votazione dichiaro aperta… è dichiarata aperta la votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 812.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sull'ordine dei lavori, io poiché c'è questo problema tecnico, io mi iscrivo già adesso a parlare su tutti gli emendamenti eventualmente quando non intervengo dirò che non intervengo.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Orrù è sempre iscritta a parlare.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, anche io faccio richiesta di essere considerata sempre iscritta qualora non volessi intervenire la avviserei, grazie.

TUNIS STEFANO (MISTO). Sta diventando una prassi, ma non è possibile.

PRESIDENTE. Non è una prassi, perché penso non sia consuetudine che l'impianto non funzioni, purtroppo siamo in emergenza.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Anch'io sull'ordine dei lavori, confermo la linea dell'onorevole Manca Desiré e dell'onorevole Maria Laura Orrù, sono sempre iscritto salvo che io dica il contrario Presidente.

TUNIS STEFANO (MISTO). Presidente! Sull'ordine dei lavori, sull'ordine dei lavori!

PRESIDENTE. Ha chiesto prima l'onorevole Loi.

Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Presidente avevo chiesto io sull'ordine dei lavori. Presidente, non intendo chiedere come hanno fatto i colleghi la prenotazione per ogni intervento, non intervengo su questo ordine dei lavori, ma piuttosto sull'aspetto di dettaglio lei sa, Presidente, della stima che ho di lei, però se nel momento in cui viene detto l'emendamento 812 dopo due secondi viene messa in votazione, è evidente che questo gap millesimale di tempo non consente, posto il problema tecnico, di poter perlomeno ragionare un secondo e alzare la mano sulla prenotazione. Giusto in questo senso perché poi talvolta insomma anche il poter ragionare un secondo consente di poter decidere se intervenire, grazie.

PRESIDENTE. Daremo più tempo in questo senso.

Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Grazie Presidente, soltanto per specificare che è impossibile prenotarsi a parlare al di là dell'emendamento che si sta valutando in quel momento perché una richiesta di scrutinio segreto sarebbe impossibile. Ecco siccome farebbe venir meno la possibilità di intervenire significherebbe espungere ogni persona che si è prenotata a parlare. Di conseguenza i colleghi avranno la pazienza e si prenoteranno all'inizio di ogni emendamento. Perché il Regolamento questo prevede che la richiesta di scrutinio segreto non consente interventi e di conseguenza la loro prenotazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Grazie Presidente, sull'ordine dei lavori, perché mi sembra una considerazione di buonsenso quella fatta dall'onorevole Loi al contrario invece della prenotazione perpetua per tutta la discussione. Quindi il mio invito è quello, Presidente, che ogni qualvolta c'è un emendamento chieda all'Aula chi volesse intervenire e così magari andiamo avanti in maniera un pochino più normale e non quasi ridicola come quello che stava avvenendo adesso, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì grazie Presidente, ma mi ha convinto quanto espresso dall'onorevole Loi e l'onorevole Tunis, quindi va bene io ritiro la mia prenotazione costante, però ci dia il tempo di scriverci.

PRESIDENTE. Okay cercate di capire visto l'emergenza, io cerco di guardare ma se per qualsiasi motivo non mi rendo conto, fatemelo notare, purtroppo la situazione è quella che è, lo state vedendo tutti insomma.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). La ringrazio Presidente, credo che l'incidente di qualche minuto fa sia abbastanza chiarito per cui credo che si possa tornare nella normalità delle prenotazioni. Quello che noi chiedevamo era lo stesso atteggiamento da parte della Presidenza per quanto riguarda anche la nostra possibilità di prenotarsi.

Sull'ordine dei lavori vorrei chiedere invece al Presidente, visto che c'è la presenza in Aula dell'Assessore alla sanità, relativamente a quanto è stato chiesto sia ieri che all'inizio della seduta, se poteva riferire sulla situazione dello stato delle vaccinazioni in Sardegna, grazie.

PRESIDENTE. Datemi il tempo di parlare con l'Assessore e poi vediamo. Datemi il tempo di colloquiare con l'Assessore. Adesso procediamo con i lavori.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Mi accodo anche alla decisione presa, quindi ogni qualvolta mi iscriverò, Presidente, le chiedo naturalmente di dare un'occhiata verso questa parte.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A)

PRESIDENTE. Siamo all'813 che è uguale al 938, verificate.

Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Emendamento 813 uguale al 938, preannuncio il mio voto favorevole, si tratta della soppressione della lettera a) del comma 1 dell'articolo 2, intanto per chiarire alcune questioni relative alla discussione di prima. Io penso questo, in termini di materiali utilizzati, per consentire anche un premio aggiuntivo in termini volumetrici, intanto l'ha detto bene l'onorevole Ganau, cioè non è pensabile senza una analisi di fondo sui materiali del nostro territorio, inserire in legge in maniera anche un po' superficiale, come è stato fatto e proposto da alcuni componenti della Lega, anzi dal Capogruppo della Lega, diventa anche pericoloso. Intanto perché una legge potrebbe condizionare un mercato e, o siamo certi di quello che andiamo a scrivere in legge, oppure diventa anche pericoloso per i ricorsi e i contenziosi che si potrebbero venire a creare, perché la legge potrebbe indirizzare in maniera sbagliata un mercato che sappiamo bene essere un mercato libero. E queste analisi non possono essere fatte in fretta e furia nelle difficoltà anche di interlocuzione nell'Aula e con un modo così superficiale, e poi perché è stato espresso anche bene dall'onorevole Corrias, noi abbiamo un patrimonio di materiali che è molto vasto e anche molto diverso da zona a zona, per cui ragionare in questa maniera significa certificare la semplicità con cui voi avete fatto questa legge. I piani particolareggiati dei centri storici, capisco che l'abbiate tolto, ma l'avete proposto per due volte, perché io voglio ricordare la storia di questa legge, che è arrivata la prima volta, è stata modificata in Commissione, è stata rimodificata due volte in Commissione, e adesso viene modificata per l'ennesima volta in Aula, capisco che la superficialità vi appartiene, ma non va bene certificarlo in questo modo. Perché le persone fuori da quest'Aula non riconoscono spesso le differenze tra chi sta governando chi è maggioranza e chi è minoranza; la politica fa una brutta figura e onestamente non ho mai pensato di candidarmi per fare una brutta figura, per trovarmi in questo livello di discussione che onestamente certe volte fa venire i brividi. Pensare che le persone fuori da quest'Aula stanno piangendo, sono disperate, noi stiamo parlando del nulla per ore e giorni…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, riprendo da dove ha lasciato la collega la collega Orrù, quella evocata come certezza del diritto diventa tutt'altro. Le bozze hanno circolato, sulle bozze su una legge approvata in Commissione, che come sapete non è pur non essendo ancora legge regola già comportamenti e addirittura può essere utilizzata anche, per esempio dalla Giunta, per atti preparatori, pur essendo semplicemente stata approvata in Commissione. In questo caso in questa revisione, lo abbiamo già detto, la revisione successiva risente addirittura di una scrittura ancora peggiore di quella precedente. Il punto peggiore, lo hanno citato bene i colleghi, è alla lettera h) quando si cerca di far rientrare dalla finestra quel divieto di costruzione nei 300 metri che si è cercato di far uscire dalla porta e che, appunto, la cui esistenza sarà appesa a una votazione per parti che sarà tutta da vedere e da vivere anche in quest'Aula, ben sapendo che un partito autorevole della maggioranza ha già dichiarato più volte di essere a favore di questa politica. È chiaro che c'è un rapporto di lealtà, c'è un rapporto di lealtà che probabilmente vincolerà chi ha fatto quella proposta al ritiro anche della successiva, in questa fase però tutto può succedere. I legislatori che stanno discutendo un testo discutono di un testo in cui c'è l'impegno della maggioranza a eliminare un errore plateale che è stato possibile eliminare, che sarà possibile eliminare solo perché l'attenzione dell'opposizione e il tempo dedicato allo studio di questo testo ha permesso di non fare per l'ennesima volta un errore irrecuperabile. Chiudo sulla parte dell'emendamento orale suggerito, non sarà possibile anche perché gli stessi partiti di maggioranza non sembrano essere d'accordo riguardo i materiali. Ricordo una discussione in questo Consiglio regionale riguardo le spezie possibili, cioè il cui uso sarebbe stato possibile negli agriturismo. Ecco, quello è un pessimo modo di normare, la legge deve essere astratta e ampia il più possibile, certi livelli di dettaglio vanno demandati ad altre fonti, possono essere anche i regolamenti, che sono comunque di competenza di quest'Aula, e comunque richiedono uno studio pari a quello delle leggi, sicuramente non può essere la spiegazione in legge dei materiali da utilizzare e quelli da non utilizzare. Posto che questa specifica…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Che cosa determinò l'introduzione di norme come queste? All'epoca, in assenza di piani particolareggiati dei centri storici, ogni intervento nel centro storico era soggetto non ad una pianificazione precedente, ma al parere delle soprintendenze. A quel punto, per non avere un parere sistematico su ogni singolo intervento nel centro storico, si è inserito in un contesto organico mappando luoghi ed edifici, ogni singolo edificio, con i profili, con il numero di finestre, con gli elementi architettonici di pregio, e via dicendo, in modo tale che una volta inserito in quel contesto generale, approvato il Piano particolareggiato, condiviso con le sovrintendenze, potesse essere consentito alle persone di mettere mano agli immobili. Voi con questo comma ritornate al passato, cioè eliminando la pianificazione nell'ambito del Piano particolareggiato del centro storico avrete le soprintendenze che sistematicamente su ogni singolo intervento porranno la questione di vedere nel dettaglio ogni singolo intervento e determineranno una lentezza inimmaginabile per gli interventi che invece, come detto anche da altre colleghe e colleghi e dal collega Deriu, se inserite in quel contesto determinerebbero uno sblocco. Il Piano particolareggiato non è altro che un elemento, come il piano di utilizzo dei litorali e altri, del Piano urbanistico comunale. Delle due l'una: o inserite la pianificazione direttamente nel Piano urbanistico comunale, lo strumento dovrebbe essere il Piano particolareggiato, ma lo state cancellate, oppure non è che il mancato inserimento nel Piano urbanistico comunale in assenza di Piano particolareggiato consentirà di fare, né più e né meno bloccherà tutto. A nessuno sarà consentito più fare alcunché all'interno delle città e nei paesi, e in particolar modo per la dimensione dei centri matrice che equivalgono in alcune realtà della Sardegna a tutto il centro abitato di quei luoghi, state bloccando l'intero sviluppo di interi paesi, oltre che di tutti i centri storici della Sardegna. Complimenti, altro che sblocco all'edilizia, avrete messo una pietra, un mattone tombale sull'edilizia e sul suo sviluppo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Io proseguo l'intervento dell'onorevole Zedda che mi ha preceduto sottolineando che una cosa è la riqualificazione dei centri storici a cui tutti siamo d'accordo e a cui a parole questa maggioranza si riferisce e si è riferita sin dal dall'inizio, dalla genesi di questo scatafascio che stiamo per andare ad approvare, un'altra cosa è poi quello che c'è scritto nella proposta di legge, proposta di legge che, come abbiamo più volte messo in evidenza, decapita completamente le amministrazioni comunali, prescinde dai Piani particolareggiati, che sono proprio quelli che hanno a cuore la bellezza dei centri storici che, come più volte abbiamo detto in quest'Aula, sono il cuore anche del nostro turismo interno. Ma in questo caso, per quanto riguarda la parte dell'emendamento numero 750 che riguarda l'emendamento all'emendamento che abbiamo presentato come minoranza da un lato, come al solito, continuo a ripeterlo, si fa finta che il PPR non esista, e dall'altra parte come niente fosse si porta nei centri storici l'incremento dal 20 al 25 per cento e da 70 metri cubi a 90 metri cubi. Quindi, questo non vuol dire che non si possa fare nulla, ma non si può passare dal farsi una stanzetta a realizzare un monolocale, per poi magari affittarlo in nero. Per cui questa è una delle finalità che l'approvazione di una norma di tal fatta porta, perché sappiamo benissimo poi come funziona, e qui stiamo quindi agevolando questo tipo di comportamenti che non vanno a favore della legalità, anzi al contrario. Questo sia chiaro, ecco perché noi voteremo convintamente a favore di questo emendamento perché questo emendamento fa parte di una norma che poi, come ha detto giustamente l'onorevole Zedda, va a bloccare completamente l'attività edilizia nei centri urbani e quindi porterà ad un disordine clamoroso che poi si ripercuoterà sugli interessi dei cittadini sardi, sia gli imprenditori che anche gli stessi proprietari assolutamente confusi, nel momento in cui andranno a presentare le proprie istanze negli uffici comunali perché magari se la prenderanno con questa minoranza che sta urlando di addivenire a una norma a favore dei cittadini sardi e che magari sarà sviata dai messaggi assolutamente fasulli e non rispondenti alla realtà di questa maggioranza che continua ad andare avanti per una strada che porterà soltanto…

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, metto in votazione l'emendamento numero 813, che è uguale al numero 938.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 813, uguale al 938.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 814, che è uguale al numero 939, le pagine non sono numerate, è il successivo.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Questo emendamento a cui noi daremo sicuramente con convinzione il voto favorevole mi consente di proseguire il discorso che stavo facendo relativamente ai centri storici perché, fondamentalmente, la lettera b) si riferisce alle zone B e C, e questo mi porta ad affermare convintamente che, come passando da 70 metri cubi a 90 metri cubi, si passa dalla stanzetta al monolocale, passando da 120 metri cubi a 180 metri cubi si passa ad un appartamento anche di una certa rilevanza. E quindi questo apre il campo, spalanca un portone a speculazioni. Questo sta nell'ordine delle cose, non c'è bisogno neanche che io lo dica o che lo dica a voce alta, è un qualcosa che sta in questi numeri che, come ha prima sottolineato l'onorevole Maria Laura Orrù, molto spesso i cittadini non capiscono, qua si sta parlando di numeretti, di virgole, di parole, che poi vanno completamente a stravolgere le nostre abitudini e quelli che sono i comportamenti legittimi o illegittimi dei cittadini a seconda di quello che un legislatore o pseudo tale gli propone. Perché è chiaro che certificare e mettere nero su bianco una cosa del genere porta ad un cambio di pagina, che però è un cambio di pagina assolutamente nefasto, perché qualora si potessero realizzare le cose che sono scritte in questo emendamento numero 750 ci sarebbe uno stravolgimento completo che poi sarebbe un punto di non ritorno, perché poi nel momento in cui determinate cose si realizzano è difficile buttarle giù o comunque ripristinare i luoghi. E questo chi sta legiferando o sta cercando di legiferare in questo modo lo sa benissimo, perché poi si arriverebbe a condoni ed eventualmente ad altri piani casa che permettono da 180 metri quadri di arrivare a 240 metri quadri. Quindi questo è un modo di fare che assolutamente questa minoranza non accetta perché questa non è una legiferazione, ma è una delegiferazione, perché permette quello che il buon senso e anche un modus operandi del buon padre di famiglia assolutamente aborre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Proseguendo il ragionamento fatto dalle colleghe e dai colleghi, c'è un altro un altro tema che è sempre strettamente connesso a quello dell'eliminazione del Piano particolareggiato e quindi degli strumenti urbanistici. Ovviamente, nell'eliminazione di questo, nell'aumento di volumetria si determina un aumento anche di popolazione residente, ed è per quello che serve lo strumento urbanistico in relazione al fatto che le aree ad esempio definite ds3, cioè area verde e servizi, devono essere indicate in modo puntuale in proporzione alle superfici occupate da abitazioni al numero di popolazione residente. L'altro elemento è quello legato alla monetizzazione, soprattutto nei casi di centri storici, visto… non hanno ascoltato dall'inizio della legislatura. non è che se perdono qualche battuta oggi succede qualcosa. Quindi, nell'ambito dei centri storici oltretutto è chiaro che nella maggior parte dei casi, anche in deroga sulle norme per quanto riguarda le aree a parcheggio di pertinenza delle abitazioni o di aumento di volumetria delle nuove abitazioni, sono state sistematicamente introdotte normative sulla monetizzazione. Oggi si va in una direzione differente, cioè la monetizzazione in relazione all'impossibilità di determinare nell'ambito dei centri storici spazi per parcheggi, in molte realtà vanno nella direzione che debba essere ricompreso nel Piano urbano della mobilità l'elemento che le monetizzazioni vadano a beneficio di strumenti pianificatori o strumenti operativi, e quindi anche interventi concreti in termini di lavori pubblici, per quanto riguarda la mobilità sostenibile, l'accessibilità, eccetera. Cosa serve ai nostri centri storici? Ai nostri centri storici servirebbe una norma molto semplice tenendo conto di quell'inquadramento urbanistico e della tutela della pianificazione per i frazionamenti. Noi ancora oggi in alcuni dei nostri centri storici abbiamo palazzine che hanno unità immobiliari non frazionabili, singole, di 500 metri quadri, nelle palazzine che all'epoca erano occupate dall'aristocrazia, che non sono collocabili sul mercato perché oggettivamente un edificio già di pregio di un appartamento di quelle dimensioni riqualificarlo con una dimensione di 500 metri quadri per il costo e metterlo sul mercato rende impossibile l'intervento. Questo bisognerebbe fare, molto più semplice rispetto all'individuazione di aumenti di percentuali di cubatura, di cui poi alla fin fine potrà beneficiare chi? Nei centri storici forse in relazione alle superfici, luce, distanza, eccetera, probabilmente quasi nessuno, tenendo conto della conformazione dei nostri centri storici con tetti che non sono…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda.

Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 814 uguale al 939.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 814 uguale al 939.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 940 uguale all'815.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Siamo al tentativo con l'emendamento di cassare la lettera c) dell'articolo 2, comma 1. Di che cosa tratta sempre l'articolo 2? Degli aumenti sistematici che sono strettamente connessi a quelli precedenti, dal 20 al 25 per cento, 70 metri cubi 90 metri cubi, 120,180. Chi potrà beneficiare nei centri storici, ammesso e non concesso che possa utilizzare questa norma folle, che a mio parere sarà né più né meno lettera morta. Ma chi potrà utilizzare questi benefici? Gli unici che potranno beneficiare di questa norma saranno coloro che sono proprietari dei lastrici solari, di edifici realizzati negli anni '60 e '70, in particolar modo, nell'ambito dei centri storici e cioè esattamente quelle ferite che sono state create nel corso degli anni all'interno dei centri storici. Tutto il resto dell'edificato nel centro storico ha i tetti a falda con le tegole inutilizzabili, non puoi mica costruire sopra il tetto. Gli unici che hanno una terrazza sono gli immobili costruiti negli anni '60 e '70, fate una passeggiata in via Sardegna e troverete alcuni di questi insediamenti. C'è un raro caso, uno, due, in via Fossario in Castello, ci sono alcuni casi a Stampace sempre per stare a Cagliari, e ci sono alcuni casi nell'ambito del quartiere di Villanova, in particolar modo nell'ultima parte di via San Giovanni che porta verso La Vega. Basta, per il resto, per stare all'esempio che è a noi più vicino, il centro storico di Cagliari, tutti quelli che veramente avrebbero necessità di riqualificare immobili storici non potranno beneficiare di alcunché e potranno beneficiare di questa norme, sempre che queste norme possano essere attivate, perché ovviamente il vicino di casa che vedeva il mare alla Marina, che vedeva il porto, ha acquistato la casa pagandola anche fior di quattrini perché vedeva il porto, ad un certo punto vede il bagno del vicino. Contentissimo, non farà nulla, anzi vi stringerà la mano, verrà qua a ringraziarvi, vi ospiterà a casa quando percorrerete via Sardegna, semplicemente denuncerà la cosa per un danno alla propria abitazione in relazione alle questioni proprio di paesaggio e legate al all'urbanistica e quello dovrà demolire, e anche quindi quello che avrà realizzato verrà a ringraziarvi, perché ha speso, gli avete fatto anche demolire ciò che ha realizzato, sarà contentissimo di questa legge che state portando in approvazione, già lo vedo, felicissimo! Vi inviterà anche lui a pranzo e un caffè sotto i portici di via Roma. Creerete un pasticcio da un punto di vista burocratico gli uffici dell'edilizia privata che non ha avuto nella storia esempi similari; nel dubbio nessuno firmerà, nessuno darà autorizzazioni, nessuno farà. E le autorizzazioni dei condomini per autorizzare questo tipo di interventi nell'ambito…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S) La ringrazio, Presidente. Colleghi, in questi giorni di pausa tra prima di Capodanno ed oggi ho avuto modo di riflettere anche su alcuni degli aspetti che si sono voluti portare come elementi fondanti ed elementi principi di questo provvedimento, in quella che sì è, per citare le parole anche del nostro Governatore, una vera insalata mista fatta di Piani casa, legge urbanistica, rilancio economico, chi più ne ha più ne metta, giusto anche per annacquare un attimino il brodo, e mi riferisco in particolare ai problemi che sono già stati sottolineati numerose volte, al problema, anzi, che è stato sottolineato già numerose volte, relativo alla possibile speculazione che l'approvazione di questa legge, per come è concepita, potrebbe causare. Perché, vedete, la speculazione economica ha diversi risvolti e si manifesta diversamente anche a seconda del periodo storico in cui questa viene praticate e in cui questa insiste, e se è vero che l'Italia è sempre stata un passo indietro rispetto ai nostri colleghi europei e a tutte le nazioni del G8, ma anche del G20, la Sardegna è stata due passi indietro rispetto all'Italia che era già indietro, quindi siamo una Regione depressa in una zona geografica ugualmente depresso, economicamente le speculazioni in tempo di crisi economica non fanno bene mai, e non fanno bene mai perché appunto nel momento in cui l'operatore esterno giunge nel nostro territorio e non vi è un'economia forte e un tessuto economico forte pronto a fronteggiare l'azione speculativa, questa azione speculativa si risolve spesso e volentieri semplicemente in una depredazione di quella che è la realtà economica in cui questa speculazione viene effettuata, quindi creerebbe più danni che altro, ed allargherebbe ancor di più la forbice economica e sociale che separa e che già sta alimentandosi, sia a livello materiale che anche a livello sociale, tra ricchi e poveri, soprattutto i nuovi poveri, perché eliminerebbe tutto quel tessuto economico intermedio sul quale la nostra economia si basa. Quindi, ripeto, secondo me creerebbe più danni che altro sotto questo punto di vista. Senza parlare dell'incertezza che ha citato anche poco fa il collega Zedda, relativamente proprio al modus operandi che si dovrebbe assumere, e soprattutto anche tutte le azioni che dovrebbero essere fatte sulla base di questa legge che, è vero, sta generando aspettative, sta generando aspettative adesso, ne genererà ancor di più, giustamente, dopo che verrà approvata, nella speranza che non venga impugnata, perché nel momento in cui questa legge verrà impugnata, tutto ciò che è stato fatto sulla base di…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti) Grazie, Presidente. La lettera c) aumenta i premi concessi nelle diverse situazioni, ora, sono diventate talmente tante… lettera c), quindi quella che al comma 4 dell'articolo 30 dà modo, nel rispetto delle cubature, dei premi di cubatura che crescono, come indicato nella lettera a) da un ulteriore premio che era previsto del 5 per cento e diventa del 10 per cento, in più aumentano le casistiche tanto da farvi suggerire di essere più onesti e di dire direttamente che il premio di cubatura non è più del 25 ma è del 35, perché la legge originaria stabiliva solo due eventualità, che in alternativa potevano essere soddisfatte, in questo caso si parla addirittura di impiego di manufatti, e il fatto che vengano impiegati manufatti realizzati in Sardegna è un qualcosa che nel progetto che si presenta all'Amministrazione comunale non può essere indicato. Quindi io mi chiedo che cosa si vuole presupporre, cioè in questo caso, se a un'autodichiarazione, un'autocertificazione da parte dell'impresa, è evidente che tutte le imprese diranno di utilizzare manufatti realizzati in Sardegna nella misura del 35 per cento; realizzati, poi bisognerà vedere se si tratterà semplicemente di un ultimo passaggio o anche di un passaggio che richiede l'utilizzo di materie prime utilizzate per fabbricare quei manufatti, sempre sarde, insomma, si sta creando una aleatorietà che renderà impossibile applicare questa legge se non ammettendo un arbitrio pieno da parte dell'Amministrazione comunale che, di volta in volta, deciderà sulla base delle singole richieste. Ribadisco quanto già detto in precedenza dai colleghi; al di là degli aspetti politici totalmente sbagliati, perché in questa fase tutto bisogna fare tranne che aggirare le norme utilizzando per l'ennesima volta il metodo della pezza e del palliativo però, dovendolo fare, volendolo fare, si chiede almeno che le leggi siano scritte nella maniera migliore possibile e che non siano in alcun modo fraintendibili, in questo caso questa legge è fraintendibile. Questo premio del 10 per cento, quindi non qualcosa di trascurabile, qualcosa…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Ammesso e non concesso che, come ha sapientemente descritto prima l'onorevole Zedda, questi ampliamenti potranno effettivamente avere luce nei nostri centri storici, dato che gli spazi concreti sono veramente ridotti al lumicino, confermo quanto adesso affermato dall'onorevole Agus perché in questo modo si passa dal 25 al 35, così, con un colpo di teatro, si toglie dal cilindro quest'altro coniglio e praticamente si arriva quasi a raddoppiare, perché 35 è molto vicino a 50, se la matematica che abbiamo tutti studiato alle elementari non ci inganna. E, tra l'altro, il comma di questo emendamento, che stiamo andando a trattare, come è stato detto prima allunga l'elenco delle opzioni per cui si può usufruirne, perché nella precedente stesura si parlava soltanto di tre ipotesi alternative, cioè una riguarda l'efficientamento energetico dell'intera unità immobiliare, l'altra è di soluzioni finalizzate alla riduzione degli effetti (…) di calore, inclusa la realizzazione di tetti verdi, di giardini verticali, e la terza, la lettera c), prevede che l'intervento includesse soluzioni per il riutilizzo delle acque meteoriche e delle acque reflue, tutte soluzioni che vanno verso l'obiettivo green che anche a questo Governo, tanto vituperato dalla maggioranza, sta perseguendo. Con l'inserimento di tutte quelle altre opzioni, che riguardano anche l'utilizzo di materiali prodotti in Sardegna, ancora una volta si sfonda un portone già aperto per la possibilità di fare quello che si vuole, praticamente, e per l'ennesima volta si va contro la praticità di una norma che dovrebbe facilitare i fruitori, che poi sono i cittadini, non sono quelli che cercano di scrivere delle leggi i fruitori, ma sono i cittadini, i cittadini che verranno illusi nella possibilità di poter raddoppiare le proprie proprietà immobiliari laddove possano farlo, e poi in pratica sbatteranno invece la faccia contro un muro di incertezza che impedirà loro di realizzare questi sogni assolutamente impalpabili. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono altri iscritti a parlare, pongo in votazione l'emendamento numero 940 che è uguale all'815.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 940 uguale all'815.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 816.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'emendamento 816 sopprime la lettera c) del comma 1, quindi siamo sempre alle riflessioni fatte per gli emendamenti precedenti circa questi aumenti volumetrici, ma il tema vero dovrebbe essere quello sull'abitare e le condizioni di qualità della vita nel vivere i luoghi, con questi interventi, alla fin fine, il beneficio non andrà alle persone che vivono i luoghi, ma pochissime persone potranno beneficiare di questi interventi, tenendo conto che poi gli interventi saranno sicuramente dichiarati illegittimi, in relazione alle proprietà che esistono nei centri storici, tutti gli altri devono arrangiarsi. Ora, abbiamo segnalato che c'è un serissimo problema per quanto riguarda l'uso del 110 per cento, proprio in relazione a abusi inseriti nel contesto dei condomini, su quello bisognerebbe intervenire creando una gruppo di lavoro comune per comune o, nei casi dei comuni di minori dimensioni, intercomunali, per agevolare, aiutare, dare indicazioni, segnalare gli elementi del percorso da fare, per correggere e poter beneficiare del 110 per cento. Ora, a fronte di un intervento, che addirittura può determinare la cessione del credito e del totale investimento e del recupero di questo nel corso degli anni successivi ad un'impresa, e quindi veramente consentire a persone che non hanno di poter mettere mano alle proprie abitazioni, con tutti i criteri di efficientamento energetico, quindi a beneficio anche delle città, perché poi alla fine i consumi energetici e l'inquinamento è un elemento che arreca un danno alle città e ai residenti di quelle città, e a coloro che visitano quei luoghi, invece di far questo, cioè di agevolare uno dei sistemi che più ha dato e darà agevolazioni in termini di riqualificazione anche alle persone che non hanno capacità economica, noi invece di discutere di questo, mappando i territori, cercando di valutare i problemi, inserendo elementi per esaminare questi problemi e consentire di fare, iniziamo a mettere mano a norme folli che non determineranno alcun beneficio per l'edilizia. Complimenti per gli errori che state commettendo.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento numero 816.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, sull'emendamento numero 816.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 1177 della Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Sarebbe opportuno in premessa che la Giunta illustrasse l'emendamento probabilmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica.

SANNA QUIRICO, Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica. Si tratta di una correzione meramente materiale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Infatti mi serviva esattamente questo via libera da parte della Giunta e cioè l'errore, perché a furia di fare le cose in fretta si commettono tanti errori, si commettono tanti e tali errori da arrecare un danno al sistema edilizio isolano. State inserendo norme, con l'emendamento 750 che stiamo cercando di emendare, che ovviamente ricalcano l'impianto dell'articolo 2, però anche nella correzione dell'articolo 2 avete inserito errori materiali, per carità, peccati veniali, in questi casi, ma che si inseriscono nel peccato mortale più grande, che è quello della legge, e di questo articolo, perché vorrei capire chi vi ha suggerito di aumentare volumetrie in barba ai parametri urbanistici, cioè, se volete scavalcare e scollinare l'elemento Piano particolareggiato del centro storico, ogni singolo intervento di aumento deve essere fotografato nel Piano urbanistico comunale, altrimenti sarebbe un abuso, è molto semplice, o una cubatura, una volumetria per quanto consentita è fotografata nell'ambito del Piano Urbanistico comunale, oppure è un abuso se non è fotografata e non emerge dal PUC, perché ha una serie di ricadute, una ricaduta per quanto riguarda il pagamento dell'ICI, ha una ricaduta per quanto riguarda il pagamento della tassa sui rifiuti, che ha un calcolo ancora oggi a metro quadro, ha una serie di ricadute, ha una serie di ricadute che ovviamente determinano che o il PUC lo individua e fotografa l'esistenza di quelle cubature oppure sono abusive. Quindi in ogni caso anche l'aumento di volumetria deve passare nel caso in cui fosse inserito nel Piano Particolareggiato, diciamo che a fronte di mille interventi di questo tipo, l'approvazione del Piano sblocca mille, in questo caso voi avrete mille iter differenti identici di fatto, anche se in dodicesimi, all'iter del Piano particolareggiato con tutti gli enti coinvolti che dovranno dare i pareri e gli Uffici dell'edilizia privata che dovranno individuare e fotografare nel PUC quegli aumenti volumetrici, dopodiché dare i pareri positivi, poi dare le autorizzazioni paesaggistiche, perché comunque quelle non le evitate perché siamo inseriti nel contesto del centro storico e ricadete esattamente nelle procedure farraginose che bloccavano tutto, con discrezionalità dei dirigenti, che ogni tanto ti dicevano di fare un capitello, ogni tanto ti dicevano di fare un arco e via dicendo, che ha creato devastazioni e tanti problemi ai privati. Andate avanti, complimenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì grazie Presidente, allora io vorrei leggere l'emendamento perché secondo me c'è un errore, continua a esserci un errore, nel senso: all'emendamento 750 è apportata la seguente modifica nella lettera c) punto 1 sono soppresse le seguenti parole due punti, quindi noi dobbiamo sopprimere tutta questa frase, le parole del comma 3 sono sostituite dalle seguenti… cioè non lo capisco, cioè se qualcuno mi può spiegare meglio cosa vuol dire in italiano, io faccio fatica, perché non sto capendo. No, Assessore, davvero senza polemica, però davvero non si capisce, cioè secondo me c'è un errore materiale di nuovo. No all'emendamento 750, cioè è apportata la seguente modifica nella lettera c) punto 1 sono sempre soppresse le seguenti parole, ma queste parole tutta questa frase non esiste in questo testo, cioè non so cosa stiamo…

PRESIDENTE. Onorevole Mula, non interloquite tra di voi, se vuole le do la parola subito dopo.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). No va be', io pongo un problema siccome davvero il testo �� stato cambiato moltissime volte, io non so se c'è un problema tecnico che, ma per voi lo dico a me, voglio dire…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sull'emendamento dopo accurate ricerche siamo riusciti a ricostruire il senso dell'emendamento, mancano delle virgolette e quindi per quello abbiamo avuto qualche difficoltà. Di fatto era spuntato nell'emendamento di Giunta un riferimento a un articolo inesistente, la legge in vigore fa riferimento al comma 3, la legge, la sedicente legge nata dall'emendamento partorito per sostituire la legge approvata dalla Commissione, faceva riferimento anche a un articolo 3 bis che però nella legge 8 articolo 30 non c'è. Quindi quando l'Assessore ha parlato di errore materiale credo si riferisse a questo. Nella scrittura quindi le parole dal comma 3 sono sostituite dalle seguenti dai commi 3 e 3 bis è la parte che si vuole eliminare. E quindi nel comma 4 l'unica modifica che viene fatta al comma 4 dell'articolo 30 è delle parole 5 per cento che diventa 10 per cento. Questa è l'ennesima testimonianza di come le cose siano fatte male e siano fatte anche a vostro discapito. Perché chi verrà giudicato sui risultati, voi verrete giudicati sui risultati, saremo ancora qui con tutta probabilità quando questa legge inizierà ad avere i suoi effetti, le parole non conteranno pi�� niente e tutti guarderanno i fatti, vedranno se ci sono le pratiche bloccate nei Comuni, vedranno se le Amministrazioni comunali avranno difficoltà, vedranno se sono stati soddisfatti o illusi, un po' quello che stanno vedendo in queste ore per esempio i dipendenti di ARAS o tanti altri che nei mesi scorsi sono stati illusi. Ha senso continuare così? Noi vi abbiamo chiesto non di abiurare alle vostre idee di trovare il modo per esprimerle, così come devono essere scritte le leggi, perché fuori da qui non possiamo uscire senza sapere cosa dicono le norme regionali, la situazione era già complicata, perché se c'è una cosa complicata è scritta male sono le norme regionali stratificate in materia urbanistica, ogni volta un comma modifica tutto e si deve inseguire un dettato normativo complicato. Questo però è la pietra tombale, scritto così con incongruenze anche all'interno dello stesso articolo si rischia domani di bloccare anche quello che si stava muovendo. Tra l'altro per cosa? Non è vero che era tutto bloccato, c'era la possibilità, ed è stato utilizzato, di concedere dei premi volumetrici, che sono stati concessi, perché andare a giocare sul 5 per cento, sul 10 per cento in più cioè si torna veramente al: siete affamati. Perché…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente, questa è la dimostrazione lampante e palese della faciloneria con cui si sta, da parte della maggioranza del centrodestra, affrontando una materia così importante. La maggioranza è stata costretta a fare un emendamento dell'emendamento dell'emendamento per cercare di mettere in chiaro, ma arrivando al risultato diametralmente opposto, un arzigogolo praticamente. Quello che ha appena detto l'onorevole Francesco Agus è la verità, questo è semplicemente uno dei tanti errori, dei tanti strafalcioni che sono contenuti in questa proposta di legge che porterà ad un disastro, ad un disordine totale nel momento in cui i cittadini si renderanno conto che le vostre promesse, i vostri slogan, le vostre affermazioni sensazionalistiche sono completamente in contrasto con quella che è la realtà applicativa di una norma che non è una norma, ma è un insieme disordinato di idee che erano ancora più disordinate prima dell'intervento del Cesare di questa Giunta, come ho detto ieri, che con un taglio cesareo sta cercando di far nascere questa creatura, dopo una gestazione che dir tribolata è dir poco. Questo proprio è lampante perché questo emendamento 1177 l'avete fatto voi non noi, che avremmo dovuto intervenire per correggere vostre nefandezze, l'avete fatto voi stessi, scrivendo un qualcosa che è anche più difficilmente comprensibile rispetto a quello che avevate scritto prima. Complimenti e vi faccio i complimenti anch'io, poi vedremo quando i sardi si accorgeranno di questo maquillage che state confezionando.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente, io mi avvalgo non della facoltà di non rispondere ma della facoltà di leggere il testo così come è stato gentilmente messo a disposizione dal nostro collega Valter Piscedda. E vado a leggere come sarebbe stato il testo del comma 4 prima che intervenisse l'emendamento 1177 e dopo. Allora con l'emendamento 1177 il comma diventa così: nei casi previsti è concesso un ulteriore incremento volumetrico del 10 per cento del volume urbanistico esistente con conseguente e proporzionale aumento della soglia volumetrica massima in almeno una delle seguenti ipotesi alternative.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue PINNA ROSSELLA.) Collega Piscedda, ho letto bene? Diventa così? Okay diventa così! Allora quali sono i casi previsti, Assessore, e lo chiedo anche ai tecnici che stanno seguendo i lavori dell'Aula, quali sono i casi previsti dal momento che noi andiamo a cancellare le parole dal comma 3, sono sostituite dalle seguenti dai commi 3 e 3 bis. Cioè, scusate, francamente qui siamo in un pasticcio totale questa non è più una legge, veramente è uno strafalcione di seguito all'altro, così come l'ha chiamato il collega Li Gioi e io faccio un grande in bocca al lupo a tutti i tecnici che dovranno misurarsi con questo testo di legge e che avranno la sfortuna di dover tirare a sorte per capire qual è l'interpretazione corretta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Sì grazie Presidente, cerco di fare un po' di chiarezza perché sono stato uno di quelli che ha sollevato durante la discussione generale l'anomalia che ho visto, insomma, c'è stata una discussione generale che è avvenuta, non accade quasi mai, dopo la presentazione degli emendamenti. E quindi avevo già visto l'emendamento che aveva presentato la Giunta, c'era questo refuso, questo errore materiale, quantomeno rispetto a quello che erano state le dichiarazioni della Giunta, ossia di eliminare dal disegno di legge tutto il comma 3 bis in particolare per quanto riguarda la fascia dei 300 metri. E quindi l'Assessore aveva annunciato, quando appunto glielo dissi, credo anche nel corso dell'intervento, che avrebbe presentato un emendamento, questo emendamento è stato presentato, il numero 1177. Credo che almeno per quanto riguarda il dubbio che abbiamo li risolva, perché il nuovo il nuovo testo risulta così, per quanto riguarda la legge 8 nell'articolo 30 comma 4, correggetemi se sbaglio, così sappiamo almeno a cosa andiamo a votare, nei casi previsti dal comma 3, quindi il comma 3 rimane, nei casi sì abbiamo nuovamente il comma 3, è concesso quindi eliminiamo dai commi 3 e 3 bis nei casi previsti dal comma 3 è concesso un ulteriore incremento volumetrico non più del 5 ma del 10 per cento del volume urbanistico esistente con conseguente e proporzionale aumento della soglia volumetrica massima in almeno una delle seguenti ipotesi alternative che poi vengono elencate. Quindi per chiarire questo con questo emendamento stiamo superando quell'errore materiale contenuto nell'emendamento 750 che faceva un richiamo al comma 3 bis, che invece è stato eliminato interamente nell'intenzione della Giunta. Tant'è vero che nella prosecuzione dell'emendamento 750 non si fa alcun cenno al comma 3 bis ma appunto viene superato.

Credo che sia questo il modo col quale debba essere inteso questo emendamento, se ci sono delle interpretazioni differenti chiariamole perché è giusto anche che chi va a votare, bene hanno fatto i colleghi a chiedere chiarimenti, chi va a votare sappia bene cosa sta andando a votare, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Grazie Presidente, ma che questo emendamento non è stato scritto molto bene o bene lo possiamo affermare, però semplicemente stiamo facendo una cosa, non è che ci sono tante complicazioni, stiamo modificando la 8 al comma 4. Quindi stiamo portando semplicemente l'incremento volumetrico dal 5 al 10, facendo un giro un po' strano, e su questo avete ragione, ma l'intento dell'emendamento è quello di riportare al comma 4 articolo 30 della 8, 5 e 10 per cento, punto non c'è altro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, in relazione a quello che ha detto l'onorevole Mula, io farei una verifica, e cioè abbiamo discusso l'altro giorno di proroga, se io prorogo, prorogo una cosa che esiste, la prorogo perché i suoi effetti abbiano un'efficacia posticipata nel tempo rispetto alla scadenza. Voi state inserendo modifiche alle 8, come fate a prorogare una cosa che state modificando, state modificando, alterando, correggendo quello che volete ma comunque inserendo elementi nuovi su una legge che è già impugnata, che ha già problemi, che già è scaduta, che non parlate di proroga ma di fatto l'efficacia degli effetti sarà il 2023 e in più inserite modifiche, non lo so chi vi ha suggerito questi elementi che alterano totalmente i principi cardine del diritto lo vorrei conoscere.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1177.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 817.

Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì grazie Presidente, allora io non so se voi sapete che all'università quando ci si laurea in architettura, anzi in architettura ma va bene anche il percorso di ingegnere edile e architetto presenta un esame che è uno degli esami più importanti, tant'è che c'è 1, 2 e 3 e si chiama "composizione". È un esame che aiuta a comprendere l'importanza quando si progetta di trovare delle linee, che siano delle linee in questo caso architettoniche, capace di dare una sinergia con il contesto. È uno degli esami in composizione 1 è proprio l'identificazione, la riproposizione di progetti nei centri storici. Perché? Perché sono difficili, perché non si possono creare i falsi, perché lavorare con i falsi storici è un problema, è un problema sempre esistito, perché i nostri centri storici hanno anche una caratteristica molto diversa, basti pensare al centro storico di una città come Cagliari o un centro storico di un paese come Laconi, possiamo prenderne tantissimi nel nostro territorio. Ed è chiaro che scrivere delle norme di questa portata mette in difficoltà tutto il sistema, per questo anche le note che sono arrivate dai professionisti hanno, soprattutto per questo articolo, dato delle considerazioni poco interessanti perché la pianificazione sta alla base proprio degli esami universitari, cioè quello che ti insegnano all'Università ha proprio una chiara connotazione in questo senso. Inoltre vorrei chiarire una cosa, tutti i progetti che vengono realizzati nei centri storici passano attraverso il SUAP chiaramente e vanno in conferenza di servizi, la conferenza di servizi è una riunione tra le parti, tra gli enti preposti a dare dei giudizi, dei pareri scusate, e ogni ente chiaramente da un parere sul progetto che viene presentato e sulla base di norme chiare, precise, inconfutabili e sulla base anche di un piano. Faccio un esempio, nel mio territorio, nel Comune di Elmas, il Piano particolareggiato del centro storico esiste e ha degli indirizzi precisi, lotto per lotto, casa per casa, perché? Perché in un territorio come il nostro che per ovvie ragioni non ha un tessuto storico consolidato come quello di un paese come può essere Laconi è un po' più complesso anche dare delle indicazioni per delle case che magari sono anche sulla stessa via, ma una è stata costruita negli anni…

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 817.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 817.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 818.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Al netto delle questioni più giuridiche, tecniche, cioè sul fatto che stiamo probabilmente determinando un serio danno e un rischio molto probabile che il Piano Casa non possa replicare i suoi effetti nel corso degli anni futuri, mi chiedo per quanto riguarda l'emendamento che cassa la parte che dice "l'intervento prevede l'impiego di materiali primari prodotti in Sardegna nella misura di almeno il 35 per cento". Poiché regola l'attività edilizia oggi è l'elemento dell'ecosostenibilità, e l'impiego del 35 per cento, ad esempio, di sughero, o l'impiego del 35 per cento su riqualificazioni totali di un immobile è un elemento spropositato, oltretutto prodotti in Sardegna significa non che noi conferiamo imprese di fuori che lavorano, producono e ci restituiscono perché l'elemento primario proviene dalla Sardegna, ma che la produzione di quell'oggetto, di quel bene sia in Sardegna. Cioè, per intenderci, se la Mapei, industria multinazionale, vanto addirittura della cantieristica navale delle vernici per la barche dovesse utilizzare silicio proveniente da cave sarde e lavorarlo in termini di produzioni nelle sedi principali che hanno ubicazione in altre parti del mondo, siccome abbiamo inserito prodotti in Sardegna e non provenienti da materiali tipici presenti in Sardegna, noi non lo possiamo usare. L'argilla: se c'è un'impresa che prende l'argilla in alcune realtà della nostra Sardegna e dovesse produrre col materiale argilloso dei mattoni in altre realtà d'Italia, noi non potremmo utilizzare quei mattoni pur fondati sull'argilla sarda perché la produzione sta in Toscana; così come gli elementi dati dal granito, dal basalto e via dicendo. Questa cosa va chiarita, state attenti, l'elemento fondamentale che oggi determina un aspetto di pregio per beneficiare anche del 110 per cento è il rispetto dell'ambiente, perché non tutti si fanno la casa in granito, o il legname, ma avete presente se dovessimo utilizzare tutti quanti noce sardo? Non ci sarebbe più un albero, sono anche tutelati, non li puoi manco buttar giù. Cioè, su staulu, gli edifici nella maggior parte dei centri della Sardegna che hanno il pavimento in legno, cosa dobbiamo fare? L'ha detto l'altro giorno il Presidente della Regione addirittura facendo un esempio…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Due sono i temi principali, il primo è qual è la ratio dietro queste proposte di modifica, in particolare la prima parte dell'articolo? Cioè, da quale osservazione vi è sembrato indispensabile aumentare la possibilità di concedere un premio che oggi esiste, ed è del 20 per cento, 20 più 5, sino a farlo diventare del 25 più 10, quindi dal 25 al 35. Cioè, qual è il desiderio esterno, qual è la pressione esterna? Perché nei centri storici i limiti sono quelli oggettivi, non c'è la richiesta di cubatura, perché il più delle volte si tratta, nella maggior parte dei Comuni della Sardegna, forse in qualche caso no, ma nella maggior parte dei Comuni della Sardegna, gli ampliamenti concessi sono quelli che erano semplicemente oggettivamente possibili, tutto quello che non si è fatto non lo si è fatto non perché ci fosse il limite del 25 per cento, ma perché semplicemente non c'erano i presupposti per fare altro, anche perché nei centri storici comunque le autorizzazioni e i via libera non vengono semplicemente dall'Amministrazione comunale né possono essere derogati con normativa regionale. Quindi mi chiedo perché questo desiderio? Tra l'altro parliamo di un 10 per cento in più, mettiamo a rischio tutto quello che è stato fatto sinora e mettiamo a rischio anche il fatto che la semplice proroga, non essendo più semplice sarà difficile da considerare in questo modo, perché non è una proroga, è una nuova legge, si riparte da zero e si parte anche da una volontà elusiva di superare i vincoli che le zone hanno, perché il Piano casa ha funzionato ed è stato replicato prorogandole per tanti anni molto al di là di quelli che erano i limiti di quella legge, lo sappiamo tutti, in questo caso si sta anche uscendo da quell'ambiguità, non è una proroga, è una nuova legge, se ne prenda atto e andiamo avanti di conseguenza. Il secondo tema, e qui io chiederei alla maggioranza una riflessione, è che ad oggi quel 10 per cento integrativo è possibile soltanto per un efficientamento energetico, lo ricordava il collega Li Gioi, il recupero delle acque meteoriche, e un altro caso residuale che riguarda i tetti verdi e gli orti verticali. Questa confusione invece genererà problemi interpretativi, consiglio quindi di eliminare questa parte. Questa parte…

Metto in votazione l'emendamento numero 818.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 818.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 941 uguale all'emendamento numero 819. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Emendamento numero 942 uguale all'emendamento numero 820.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'emendamento in questione tratta la lettera c) ter: "il punto 3 della lettera c) del comma 1 dell'articolo 2 è soppressa". Quindi l'articolo 2 al comma 1, lettera c) del punto 3 è soppresso. Che cosa dice? L'intervento prevede l'impiego di tecniche costruttive che consentano nei casi di demolizione e ristrutturazione il recupero e il riutilizzo di componenti costituenti l'edificio nella misura di almeno il 20 per cento. Quindi, nell'ambito di un intervento dove in teoria sarà difficile oggettivamente per la tipologia di materiali, voi non dite che ovviamente il 20 per cento deve essere della pietra che componeva un edificio storico, o del legname, o dei coppi storici, no, lo dite perduto. Quindi la demolizione di una bruttura costruita negli anni Sessanta deve prevedere l'utilizzo di un 20 per cento di bruttura, di cemento armato, perché non c'è scritto da nessuna parte ovviamente che nel caso di demolizione e ricostruzione ci sia l'esigenza di utilizzare quei materiali solo nel caso in cui siano materiali di pregio, e il combinato disposto di quel che veniva detto prima del 35 per cento di materiali tipici, ma allo stesso tempo bisogna usare il 20 per cento di materiali che vengono demoliti anche se non tipici, e poi l'intervento successivamente, dopo, di materiali di bioedilizia, sughero, prodotti in Sardegna nella misura almeno del 35 per cento, derivati dalla lana, siamo già a 35 più 35, 70, più 20, 90 per cento. Alla fine non sarà possibile mettere manco i sanitari, i rubinetti, perché non rimarrà più nulla, con quella percentuale minima forse qualcuno riuscirà a mettere le porte, forse una. È una strategia vincente, sono tutti loft senza porte, con cucina a vista, i bagni con vetro, attenzione vetro prodotto in Sardegna, infatti noi siamo noti insieme a Murano per la produzione del vetro. È una genialata! Io vorrei proprio vederlo uno che riuscirà a fare… cioè, probabilmente un multimiliardario, in euro, riuscirà a utilizzare queste percentuali, perché potendo spendere cifre incredibili avrà la possibilit�� di prendere…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Io non riesco a capire nemmeno il contenuto di questo articolo. Cioè, con recupero e riutilizzo dei componenti cosa si intende? All'interno dello stesso intervento, oppure recupero e riutilizzo nel senso che l'impresa poi ha l'onere di trasformare i resti della demolizione, gli inerti della demolizione di nuovo in sottoprodotti dell'edilizia? Perché esiste anche quell'eventualità, perché in questo caso non riesco a capire realmente quale sia la ratio della norma, un chiarimento da parte dell'Assessore prima di scalfirlo nella pietra, perché ovviamente una volta che passa l'emendamento soppressivo, sì, si può ancora votare per parti, quindi avete ancora tempo per correggerlo. Però io ribadisco l'invito, queste idee, cioè questi commi, il c bis, il c ter, il c quater che sono stati aggiunti, creano più confusione che altro, basterebbe una scrittura un po' più saggia per evitare problemi futuri che possono inficiare anche l'intero iter della legge. Il Governo quando impugna �� vero che a volte impugna singoli articoli, però difficilmente va nel dettaglio della singola parola o del singolo comma come in questo caso, o addirittura in un elenco puntato magari arriva ad escluderne una e a non escludere l'altro, quando impugna toglie tutto. In questo caso è evidente che l'intento è elusivo, cioè qui si sta cercando di dare un 10 per cento in più sulla base di parametri non dimostrabili, sulla base di criteri difficilmente applicabili e sulla base anche di una certificazione che le imprese verosimilmente faranno ugualmente, in alcuni casi senza nemmeno spiegare bene cosa si intenda fare. Io credo che nel lavoro di scrittura qui sia stato fatto un copia incolla di diverse richieste, da diverse richieste, senza approfondire troppo. Lo dico perché i sottoprodotti da edilizia proprio delle demolizioni dal 2017, gli inerti possono essere considerati come sottoprodotti, quindi non sono più rifiuti ma possono avere un altro status. Non si tratta però di un tema semplice, e quindi consiglio una lettura attenta e consiglio anche di evitare di inserire in legge, qualora fosse quella l'intenzione di chi ha proposto l'intervento, la Giunta in questo caso, non c'è l'Assessore, però è stata la Giunta, diciamo che è il caso di rivedere meglio il contenuto del testo, si parla solo qui di recupero e riutilizzo, ovviamente poi la lettura che hanno dato altri colleghi parla di altro, quindi parla…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Più si va avanti nella lettura di questa pseudo norma, e siamo ancora all'articolo 2 su 21, e più mi chiedo come un Governo, anche se fosse amicissimo, proprio amico di una vita, non possa impugnare questo coacervo di righe scritte su fogli bianchi. Questo punto c) ter parla di demolizione e ristrutturazione, quindi non parla di ampliamento, però si concede la possibilità di ampliare un ulteriore 10 per cento a chi demolisce e ristruttura, specificando poi il recupero e l'utilizzo di componenti costituenti l'edificio nella misura di almeno il 20 per cento, e questo 20 per cento come si calcola? Come diceva giustamente l'onorevole Agus, come facciamo? Quando si butta a terra completamente una costruzione del centro storico, come si calcola questo 20 per cento? Io direi, utilizzando le possibilità che ci dà la lingua italiana, che è meglio in questi casi rimanere inerti che utilizzare inerti, perché veramente stiamo andando oltre il conoscibile, e giustamente questo, come è stato detto prima, è una sorta di puzzle dove ciascuno ha inserito la sua tesserina sperando che si incastrasse bene con quelle degli altri, però e un puzzle che non ha nessuna possibilità di arrivare a compimento, e, come ho detto ieri, lo sapete anche tutti voi questo, però state continuando ad andare avanti perché l'elettorato vi ha chiesto questo, voi l'avete promesso, e state andando avanti. Io non capisco perché non vi rendiate conto che questo è un enorme boomerang, e non siamo in Australia, siamo in Sardegna, che vi si ritorcerà contro, però evidentemente le promesse vanno mantenute almeno sulla carta, perché soltanto sulla carta verranno mantenute, e voi avete questo mandato elettorale che noi dobbiamo soltanto cercare di supportare cercando di migliorarlo, però voi non ce lo concedete e ve ne prenderete tutte le letali conseguenze. Grazie

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione gli emendamenti numero 942 e 820.

Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvato)

Emendamento 943 uguale all'821.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'emendamento numero 943 identico all'821, se non ho capito male, quindi la lettera c) quater del punto 3 della lettera c) del comma 1 dell'articolo 2 eccetera eccetera è soppressa, e siamo a un elemento fondamentale nell'ambito del percorso di produzione di norme folli che avete determinato. Quindi, l'intervento prevede l'utilizzo di materiali di bioedilizia derivati da lana e sughero prodotti in Sardegna nella misura di almeno il 35 per cento. Ora, al di là di elementi oggettivamente di nicchia nella produzione di questi materiali e l'utilizzo di queste tecniche, per il sughero e l'elemento anche della lana, mettere insieme tutte queste cose con queste percentuali arreca indubbiamente un problema molto serio, soprattutto perché lo state mettendo sugli incrementi, diverso sarebbe stato, "badate, per quanto riguarda il 110 per cento in Sardegna, che prevede elementi di bioedilizia e anche il cappotto come lavoro trainante, nel caso in cui il cappotto preveda al suo interno l'utilizzo di materiali come sughero o lana, o derivati dalla lavorazione di questi, in questo caso la Regione interviene con dei benefici eccetera eccetera", voi invece nonostante applicando a quel che si potrebbe fare già oggi, lo state applicando ad una norma, quella dell'incremento volumetrico anche per quanto riguarda i centri storici, ad esempio, che indubbiamente determinerà la impossibilità di poter operare per tanti, per non parlare delle altre questioni strettamente connesse agli interventi dei quali parlavamo dei prima. Quindi, ogni riga prevede che la legge 8, il Piano casa ormai è un'altra legge, e quindi non c'è più proroga, se è un'altra cosa non è più prorogabile una cosa che è stata totalmente modificata, e a furia di modificarla emergerà ovviamente in modo emblematico che si tratta di due norme totalmente differenti tra loro, e quindi la proroga sul Piano casa verrà a cadere in relazione al fatto che si tratta di due norme totalmente diverse e non può essere prorogata una cosa, con proroga tout-court, con spostamento degli effetti al 2023, una legge se è totalmente differente rispetto a quel che si vorrebbe prorogare, se è stata talmente tanto stravolte e rimaneggiata da essere un'altra cosa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Intanto per ripristinare la richiesta di voto elettronico, e poi nel merito, anche in questo caso si fa riferimento, come nel precedente, a una specifica che in una legge non ci deve stare, parlare di… quando interveniamo ci piacerebbe avere degli attenti ascoltatori, tra l'altro abbiamo capito che siete più attenti di quello che a volte vi accusiamo di essere, quindi onore al merito, perché mi sembra che qualche suggerimento vi stia arrivando e puntualmente si trasforma anche in correzione di errori materiali, però credo sia giusto che la maggioranza mantenga il numero legale anche durante la discussione e non solo quando si corre per i corridoi per essere presenti al momento del voto, quindi il voto elettronico serve anche a quello. Detto questo, materiali di bioedilizia derivati da lana e sughero, io ribadisco l'invito a pensare a un regolamento, un atto che può essere sempre competenza della Commissione e dell'Aula consiliare, che può avvalersi nella sua stesura anche di consulenze tecniche che evitino la rincorsa dell'emendamento, magari anche in forma orale in Aula, evitino in fin dei conti errori pericolosi e pesanti per chi dovrà applicare la legge. Questa richiesta noi l'abbiamo formulata in tutti i modi, in questo caso credo sia un obiettivo comune quello che non ci siano aleatorietà nell'applicazione di leggi, parlo anche perché visto questa sospensione, noi siamo in una fase in cui la legge non c'è, non c'è la vecchia e non c'è ancora la nuova, ci sono però delle pratiche legittimamente presentate negli uffici comunali di tutta la Sardegna, stiamo cambiando le regole in corso d'opera, come si può pensare che questa attività sia indolore, soprattutto quando in questa modifica c'è anche il tentativo di inserire dei criteri non quantificabili e non evidenti? Perché in questo caso non è evidente l'uno né è evidente l'altro. Io penso che si debba rivedere anche questa parte e che questa parte sia il pezzo forse più problematico, anzi, secondo magari la cessione di crediti volumetrici, di cui probabilmente parleremo questo pomeriggio, però sia ugualmente complicato dal punto di vista della tenuta normativa. Io non so se ci sia l'intenzione di rivedere questa parte…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Per ribadire quanto stava esprimendo il mio Capogruppo, nel senso che io trovo un po' azzardato e forse anche un po' pericoloso, ma per la norma stessa, senza entrare in merito all'applicazione e quant'altro, perché effettivamente andare a indicare in questa maniera solo questi materiali pregiudica il resto, nel senso che noi non possiamo assolutamente pensare di condizionare in questa maniera il mercato, perché è quello che le leggi non devono fare, nel senso che la legge deve essere generale, deve essere scritta in maniera chiara, non creando questo tipo di deviazioni che potrebbero essere anche pericolose. E poi, è stato già espresso anche in Commissione, è probabile che tutti vadano alla rincorsa, per avere qualche volume in più, di questo tipo di materiali che magari anche male vengono poi inseriti all'interno dei piani, dei piani dei centri storici in questo caso, che invece delineano chiaramente i materiali da utilizzare. Faccio un esempio; se si vuole intervenire con una manutenzione ordinaria, con una manutenzione ordinaria delle volte si può ripristinare quello che già esiste, ma quando si interviene con un lavoro di manutenzione straordinaria o ristrutturazione, le linee guida del piano identificano che, per esempio, che se si rifà il tetto i coppi devono essere dei coppi sardi, o i pluviali devono essere fatti con le gronde e devono essere in rame, cioè ci sono tante piccole caratteristiche che vengono chiaramente descritte all'interno dei piani che noi in questa maniera, cioè voi, in questa maniera andate a bypassare senza criteri. E poi c'è un'altra questione; io penso che questo testo non sia volontà del Presidente, perché ieri, per esempio, osservavo una questione, il Presidente era in Aula e, a differenza delle altre leggi che ha presentato insieme a voi, non ha espresso una parola in merito, eppure è un testo che ci sta impegnando tanti giorni, ormai siamo da prima di Natale in Aula, ed è particolare il fatto che il Presidente non si sia espresso, a mio avviso non riconoscendosi per niente in un dettato di legge così mal celato. Ad ogni modo, il mio voto sarà un voto favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Vorrei capire quale stiamo votando di emendamento, Presidente.

PRESIDENTE. Il numero 943 uguale all'821. È aperta la votazione con voto elettronico.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 943 uguale all'821.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento 944 uguale all'822.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Innanzitutto, visto che mi pare che stiamo andando nella direzione di una pausa per poi riprendere nel pomeriggio, almeno così era stato annunciato, per ribadire l'esigenza che l'assessore Nieddu riferisca in Aula sul piano di vaccinazioni, sulla tempistica, è stato posto anche da altre colleghe e colleghi, come si intende operare e via dicendo, perché penso che sia una questione utile per tutti poter conoscere questi aspetti. Per quanto riguarda l'emendamento, l'emendamento interviene sulla lettera quinquies, cioè l'intervento prevede "l'impiego di manufatti realizzati in Sardegna nella misura di almeno il 35 per cento". Ora, guardate che queste percentuali, che ha un occhio non esperto potrebbero sembrare percentuali di poca rilevanza, sono percentuali molto alte, sono percentuali molto alte in relazione al fatto che il 35 per cento di materiali prodotti in Sardegna��� cosa significa, il 35 per cento del costo? No, in questo caso significa proprio il 35 per cento di materiali. Ora, questo è indubbiamente un altro aspetto che determinerà una impossibilità di intervento per realmente mettere le case nelle condizioni di essere rispettose. Facciamo un altro esempio; per quanto riguarda l'impianto elettrico, molte delle abitazioni nei centri storici hanno, soprattutto nei paesi, la treccia, e cioè il filo che ha la vecchia conformazione del filo ricoperto da tessuto, in Sardegna non ci sono produzioni di questo tipo eppure, e se alla fine dovessimo scoprire che non è in sintonia con le produzioni tipiche dovremo dire che un cavo d'acciaio, che è vuoto e all'interno ospita nel suo involucro un filo conduttore di energia elettrica sarebbe, siccome è prodotto in Sardegna, migliore del rispetto invece dei luoghi con l'utilizzo di materiali più consoni, penso che si debba fare una valutazione sempre sugli aspetti legati proprio al bene che va riqualificato e che viene riqualificato, è sul pregio che deve essere garantito al bene non tanto su percentuali che poi alla fine difficilmente saranno garantite. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Allora, proprio perché il presidente Solinas ha parlato di certezza del diritto più di una volta nelle sue varie dichiarazioni io, proprio per questa certezza che dobbiamo dare al popolo sardo, vorrei che qualcuno, in questo caso all'Assessore, visto che il presidente Solinas non c'è, mi possa spiegare cosa significa: "l'intervento prevede l'impiego di manufatti realizzati in Sardegna nella misura di almeno il 35 per cento", cosa intende per "manufatti", perché ho sfogliato vari vocabolari e la parola manufatto ha un significato che è un po' diverso rispetto all'idea, le bellissime idee che la maggioranza vuole portare avanti, la maggioranza pensa a tante cose e poi le scrive, le mette in un testo di legge e crea confusione. Assessore, "manufatto" domani, se io devo applicare la norma e posso utilizzare il 35 per cento, cioè, nel senso, ho un premio volumetrico se utilizzo manufatti realizzati in Sardegna nella misura di almeno il 35 per cento, per amore di questa chiarezza del diritto ce lo può spiegare come la devo applicare io domani progettando? Perché se me lo spiega siamo tutti pronti anche magari a ritirare le parole che abbiamo detto…

SANNA QUIRICO, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. L'abbiamo fatto insieme in Commissione questo emendamento.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Ma infatti anche in Commissione avevo un grande problema sulla parola manufatto.

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione gli emendamenti 944 e 822.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento 944 uguale all'822.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 945 uguale all'823.

Sull'ordine dei lavori

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). abbiamo un ordine di lavoro che prevedeva la chiusura alle 14 e la ripresa alle 15 e 30, se non è cambiato a questo punto evitiamo di discutere questo emendamento, non serve a niente tanto, è un emendamento.

PRESIDENTE. Sì, ho pensato di procedere perché sono due emendamenti accorpati.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sì, alle 15 e 30 sarà possibile… le chiederei anche a questo punto, essendo intervenuto sull'ordine dei lavori, entro questo pomeriggio di farci capire se intende concedere la parola all'Assessore alla sanità per quei chiarimenti che riteniamo doverosi e che sono utili per il prosieguo. PRESIDENTE. Vediamo, grazie. La seduta è tolta, il Consiglio è aggiornato a stasera alle ore 15 e 30.

La seduta è tolta alle ore 14 e 05.