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Resoconto della seduta n. 27 del 22/10/2019

XXVII Seduta

Martedì 22 ottobre 2019

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 12 e 42.

CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 17 ottobre 2019 (26), che è approvato.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 1°, 5, 8, 22 e 29 agosto, nonché del 5, 12, 19 e 26 settembre 2019.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono pervenute le interrogazioni numero 174, 175, 176 e 177.

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le interpellanze numero 66 e 67.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 86, 87, 88, 89, 90, 91 e 92.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni in materia di enti locali (51/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del disegno di legge numero 51/A.

Ricordo che nella seduta scorsa si era deciso di sospendere l'articolo 1 e si è proceduto all'esame e alla votazione degli articoli 2 e 3, l'onorevole Agus aveva informato l'Aula di aver ritirato tutti gli emendamenti ad eccezione dell'emendamento numero 51 e che la discussione inerente all'articolo 1 sia già avvenuta ad eccezione dell'intervento della Giunta. Per tale ragione chiedo alla Giunta se ha intenzione di intervenire.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Credo di interpretare il pensiero di tutti i colleghi. Siccome non abbiamo fatto Conferenza dei Presidenti di Gruppo prima di iniziare i lavori che dovevano iniziare alle 12 e stiamo iniziando alle 12 e 48, io sommessamente a lei vorrei chiedere che quando si convoca il Consiglio non si convochi alle 12 perché poi generalmente si interrompe alle 14 e credo che veramente sia un po' ridicolo il fatto che noi iniziamo alle 12 per interrompere dopo due ore. Sto dicendo questo per chiedere, visto che non ci siamo visti prima, che i lavori che iniziano adesso vadano ad oltranza così cercheremo di chiudere i punti iscritti oggi all'ordine del giorno e chiederei per le prossime convocazioni del Consiglio che lo stesso venga convocato, se non possiamo convocarlo alle 10 perché c'è una conferenza stampa o ci sono altri impegni istituzionali o politici dei gruppi, che venga convocato direttamente di pomeriggio alle 15 o alle 15 e 30 perché altrimenti non credo sia produttivo iniziare alle 12, poi si inizia alle 13, finire alle 14 e tornare alle 16.

Io credo che non possiamo permetterci di continuare così, poi lei ci aveva promesso qualche giorno fa che avrebbe trovato il modo o gli strumenti per punire chi, tra virgolette, non arriva in orario rispetto all'orario che è stato programmato e definito. Io credo davvero che il senso di responsabilità di tutti noi dovrebbe evitare che lei ci punisca, ma siccome sembra che per adesso ancora non ci importi più di tanto rispettare gli orari, a questo punto credo che occorra fare diversamente.

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, condivido totalmente le sue parole, mi auguro che da parte di tutti quanti noi, me per primo, perché ovviamente cerco di farlo, esserci in Aula all'ora di convocazione del Consiglio regionale. Per quanto riguarda l'orario, oggi è stato concordato in Conferenza dei Capigruppo, tuttavia procediamo ad oltranza, i punti all'ordine del giorno verranno tutti effettuati.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Filippo Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI GIAN FILIPPO (UDC). Per annunciare che in data odierna si è costituito un nuovo Gruppo: "UDC-Cambiamo", costituito da sei consiglieri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Soltanto per reiterare la richiesta fatta dal collega Cocco, è sperabile che non succeda come nella precedente seduta quando si dice che c'è un accordo di andare a oltranza, andiamo a oltranza, mi auguro che oggi non succedano altre cose. Detto questo facciamo un grosso augurio al neo Gruppo, che sia proficuo e produttivo soprattutto in termini di contributo che potrà dare a quest'Aula.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni in materia di enti locali (51/A).

PRESIDENTE. Passiamo ora alla votazione dell'emendamento numero 51 che è un sostitutivo.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Per ribadire l'importanza di questo emendamento rispetto al governo delle province e quindi in linea con la legge nazionale numero 56, la Delrio, ma anche la legge regionale numero 2 del 2016. Con questo emendamento si vuole restituire il governo delle province agli enti locali coinvolgendo nel processo di governo i sindaci. La designazione in questo caso spetterebbe al Consiglio delle autonomie locali e in qualche modo si limiterebbe l'incostituzionalità evidente di questo disegno di legge, in quanto ricordo ai colleghi consiglieri e alle colleghe consigliere che le province, il governo di questi enti è affidato agli enti locali e quindi ai sindaci. Quindi io chiederei di sostenere questo emendamento per limitare l'illegittimità del disegno di legge numero 51 e restituire subito dopo alle elezioni democratiche il Governo delle province.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Per complimentarmi con i colleghi dell'opposizione di centrosinistra. In quasi sette mesi di minoranza in Consiglio regionale vi hanno trasformato nei paladini di tutti coloro che avete ignorato nei cinque anni e in cui avete avuto la responsabilità di governo in Sardegna. Con questo emendamento vi scoprite paladini del CAL ricalcando sostanzialmente il contenuto del parere del Consiglio delle autonomie locali in cui si chiede che vengano indicati quali commissari delle province, i sindaci. Ora vi riscoprite paladini, in questo caso del CAL, poi più tardi vi scoprirete paladini delle associazioni, più tardi ancora vi scoprirete paladini dei pastori, adesso però siete paladini del CAL e nonostante per cinque anni lo abbiate ignorato, per l'intera scorsa legislatura non avete ascoltato… Chiedo scusa, non ho ovviamente l'ambizione di sperare che vi piaccia quello che dico, però ho la pretesa che lo ascoltiate in silenzio e con educazione. Dei quattro provvedimenti che nella scorsa legislatura avete approvato in ordine al rinvio delle elezioni dei presidenti delle province e dunque alla proroga del regime di commissariamento, uno di quei provvedimenti era contenuto nella legge finanziaria, gli altri tre sono arrivati direttamente in Aula senza bisogno del parere del CAL.

Adesso però vi dicevo, voi che siete novelli paladini della posizione del Consiglio delle autonomie locali, chiedete che vengano indicati quali amministratori straordinari delle province, i sindaci. Però verrebbe da chiedersi cosa avete fatto voi quando eravate al Governo, cioè nella scorsa legislatura.

Avete messo sindaci a ricoprire l'incarico? Forse in provincia di Nuoro, onorevole Deriu, e le altre province? No, non mi pare che abbiate fatto così, e invece qui chiedete che venga fatta per tutti. Allora è meraviglioso che voi vi scopriate paladini di quelle persone o di quelle categorie o di quelle battaglie, meglio, che avete trascurato quando eravate al Governo, adesso che siete all'opposizione. Io contesto nel merito non solo il testo dell'emendamento, ma anche il parere del Consiglio delle autonomie locali da cui origina. Perché l'ho detto la volta scorsa nel dibattito, sono convinto, sono fermamente convinto che i sindaci debbano fare i sindaci, e che il loro ruolo sia un altro rispetto a quello degli amministratori straordinari delle Province. E siccome questo è un provvedimento che definisce un arco temporale limitato in ordine a un regime transitorio mi auguro, con la stessa determinazione e con la stessa convinzione, che presto i cittadini sardi possano votare per scegliere da chi essere governati nelle Province, ristabilendo quel principio di democrazia a cui voi avete rinunciato con la legge 2 del 2016, che avete votato e che adesso disconoscete.

Il voto, non so se si è capito, è contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, per sostenere la piena legittimità e il pieno significato di questo emendamento. Io ricordo che la disciplina degli organi delle Province e delle Città metropolitane definita legge 56 del 7 aprile 2014, che è legge definita dalla Corte Costituzionale come norma fondamentale delle riforme economico-sociali, che quindi è prevalente anche sul potere legislativo della nostra Regione, e tale legge stabilisce che ad occupare il vertice delle Province sia appunto un sindaco, quindi che il Sindaco debba fare il sindaco è una sua affermazione, ma che evidentemente non trova riscontro nelle leggi e nei regolamenti che regolamentano appunto la gestione. Io tra l'altro ricordo un precedente che c'è stato, a Governo di centrodestra, Presidente l'Onorevole Cappellacci, quando arrivò in Aula una legge che proponeva la gestione dell'ATO anziché dai Sindaci da figure nominate direttamente dalla Giunta, ci fu una lunga discussione col CAL, allora ero Presidente, e alla fine il testo fu sostituito, alla prevista nomina da parte della Giunta regionale, la nomina avvenne su designazione del CAL, con decreto del Presidente della Regione, scelti tra coloro che, alla data di entrata in vigore della legge, esercitavano la carica di Sindaco o di Amministratore locale. Ecco, io credo che sia un criterio che valga anche in questo caso, dove ci sono dei riferimenti nazionali certificati ed discutibili che prevedono che siano appunto gli enti locali al governo delle Province. Per questo chiedo a tutti i Consiglieri di prendere in considerazione seria questo emendamento, che viene suggerito dal CAL, e di ripetere un'esperienza significativa che è stata già fatta in precedenti legislature. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, io non credo che sia obbligatorio entrare sempre a gamba tesa nelle discussioni, non lo pratico io che sono all'opposizione e noi che siamo all'opposizione, credo che anche la maggioranza dovrebbe ogni tanto evitare di avere sempre un atteggiamento così chiuso verso le idee altrui, specialmente quando questi atteggiamenti non vengono da consiglieri qualunque, ma vengono da chi in quest'Aula ricopre ruoli come quelli che appunto, da Presidente di Commissione, dovrebbero essere orientati alla moderazione e all'ascolto. A me è dispiaciuto sentire il Presidente della I Commissione, che dovrebbe avere nel CAL il principale interlocutore, snobbare… Si può essere in disaccordo, non si può considerare quel parere non meritevole di essere quantomeno ascoltato e preso in considerazione, è un precedente che non mi piace. Nel merito poi dell'emendamento, nei carteggi che sicuramente avrà in mano l'Assessore agli enti locali, è contenuta anche l'interlocuzione avvenuta negli anni scorsi tra l'Assessorato e il Ministero, ebbene la situazione che oggi governa le Province, quindi i commissariamenti, non rende le province enti subordinati alla Regione, non li rende perché la legge 2 è ancora in vigore e di fatto assegna alle Province una governance che è identica rispetto a quella che governa le Province di tutta Italia. In tutta Italia le Province sono rette da sindaci, amministratori locali, eletti con un'elezione di secondo grado. Ci sono stati diversi ricorsi a questo, tutti persi. Io un'altra opinione, secondo me il legislatore statale ha sbagliato ad avere quell'orientamento, però nel nostro ruolo di legislatori regionali dobbiamo essere consapevoli del fatto che alcune modifiche non sono nelle nostre mani. L'emendamento proposto dal CAL vuole segnare una discontinuità e riportare pro-tempore il governo degli enti locali nelle mani dei Comuni. È chiaro che si tratta di una situazione transitoria. A mio giudizio, anche con l'approvazione di questo emendamento, la legge continua a essere viziata ed è per questo motivo che secondo me verosimilmente verrà impugnata prima dal Governo e poi dalla Corte costituzionale. Sicuramente approvare un emendamento di questo tipo potrebbe essere rafforzativo della posizione che poi la Giunta dovrà avere quando il Governo appunto solleverà rilievi. Dichiaro il voto favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, nel dichiarare il voto favorevole all'emendamento presentato dall'onorevole Satta, ci tengo a sottolineare che l'onorevole Satta, così come molti di noi d'altronde, non facevano parte né della precedente Giunta regionale né del precedente Consiglio, ma anche all'interno dell'opposizione tra coloro che hanno svolto il ruolo di consiglieri regionali nella precedente esperienza di Governo si può molto serenamente ragionare in un'approfondita analisi dei cinque anni passati di ciò che è stato fatto bene e ciò che è stato fatto male, in parte su questo hanno ragionato anche gli elettori, ma al di là di questo di questo aspetto, non è obbligatorio, se si è valutata un'azione negativa negli anni precedenti, ripeterla tante volte e giustificare l'errore attuale con l'errore commesso da altri nel passato. O lo si valuta uno sbaglio l'aver consentito a suo tempo di nominare amministratori straordinari sine die, senza dare la possibilità alle Province di operare, così come la Costituzione recita, oppure lo si considera all'epoca giusto e oggi lo si ribadisce in quanto giusto. Non si può sostenere la tesi di un errore fatto nel passato e la ripetizione oggi di un errore. Poi per quanto riguarda l'aspetto del CAL mi permetto sommessamente di sottolineare che tanto tenevamo poco al Consiglio delle Autonomie locali, al suo Presidente e alla rappresentanza dei Comuni dell'interno che abbiamo indicato alle ultime elezioni europee all'unanimità, quale candidato alle elezioni europee, sfiorando il risultato, il Presidente del CAL: Andrea Soddu, sindaco di Nuoro, Presidente del Consiglio delle Autonomie locali. A riprova dell'interesse, dell'attenzione, di quanto invece abbiamo soffermato attenzione, pensieri e azioni anche per quanto riguarda le scelte che avremmo potuto fare in maniera diversa sul CAL, sul Consiglio delle autonomie locali e sui loro rappresentanti. È vero che la responsabilità politica non è equivalente alla responsabilità penale che è personale, la responsabilità politica va ben oltre la responsabilità personale, è anche vero che la censura sollevata a suo tempo dal Governo con l'impegno che questo del 5 ottobre scorso potesse essere e fosse l'ultima proroga, questa volta con questa ennesima proroga di mesi e mesi, oltretutto distante nel tempo, rischia di veder soccombere questo provvedimento davanti a un possibile intervento del Governo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, mi ero ripromesso di non intervenire sull'argomento, ma l'entrata a gamba tesa del Presidente della Commissione, l'onorevole Saiu, mi ha dato qualche spunto per provare a fare un ragionamento in queste dichiarazioni di voto. E lo spunto parte da il pensiero di alcuni autorevoli esponenti della Lega, che dicono che l'onorevole Saiu deve recuperare il tempo perso d'iscrizione al partito della Lega, non essendo naturalmente nato dal primo giorno con la Lega, ma con altri partiti, e provare a ripetere quello che abbiamo sentito per

tutta l'estate, sia nelle varie spiagge, sia nelle piattaforme informatiche, quasi come un disco rotto: "E allora il PD? E allora quello che avete fatto voi? E allora quello che si sarebbe potuto fare?". Onorevole Saiu, le ricordo che adesso è in maggioranza e se il centrosinistra è stato bocciato alle elezioni regionali, per alcuni degli errori che si sono commessi, non è detto che chi si è candidato dicendo che voleva rappresentare la discontinuità a un determinato percorso politico, debba fare la stessa identica cosa. Per questo noi diciamo che i sindaci devono tornare al centro dell'attenzione. D'altronde è stato anche un argomento che l'onorevole Solinas ha portato durante l'illustrazione delle sue linee programmatiche. Voi con questa con questa linea di condotta non state che rappresentando il contrario rispetto a quello che andate a dire nelle varie piazze, nei vari spot che siete soliti fare, nelle varie locandine, bene onorevole Saiu, non recupera il suo tempo perso di iscrizione alla Lega andando a ripetere un disco rotto, recupera la fiducia della gente nei confronti della politica provando a ridare credibilità a tutte le istituzioni, per questo noi proponiamo che gli amministratori straordinari non siano nominati dalla politica ma sia concesso al Consiglio delle Autonomie Locali la nomina perché non si deve fare un ragionamento solo ed esclusivamente fiduciario politico, ma si deve fare un ragionamento di interessi della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente, annuncio il mio voto favorevole a questo emendamento, ritenendo che sia un po' in continuità con quanto sino ad oggi abbiamo discusso in termini di, non solo per dare attuazione o seguire le linee di una legge che ancora oggi mi risulta essere in vigore la "2" del 2016, ma soprattutto per rafforzare la necessità di porre rimedio a questo periodo transitorio che vede sostanzialmente ancora essere in vigore il principio per il quale le province debbano essere rappresentate dai comuni e dalle loro espressioni, ma soprattutto anche per rimarcare il fatto, che mi sembra un po' la questione fondamentale, cioè che le autonomie locali rappresentano l'ossatura della Regione, quindi trovo anche un po' contrastante il fatto che si continui a dire l'attenzione nei confronti delle comunità locali, l'attenzione e la valorizzazione dell'espressione più alta della rappresentatività popolare, che mi risulta essere quello dei Comuni e quindi i sindaci, e trovo contrastante il non dare invece valore a questo aspetto fondamentale, mi suona anche un po' particolarmente contrastante il fatto che si rinneghi la funzione fondamentale del Consiglio delle Autonomie Locali che mi parrebbe risulterà essere l'organo istituzionale presso il Consiglio regionale di rappresentanza delle 377 Autonomie locali. Questo mi sembra un pochettino un voler ricondurre a una contesa politica. Mi unisco a quello che ricordava l'onorevole Zedda, neanch'io facevo parte della precedente consiliatura, né in funzione di Giunta né tantomeno in funzione di consigliere regionale, quindi credo che il tema sia quello di affrontare l'essenza dei contenuti del provvedimento, ovvero che in questa fase transitoria si individui un amministratore locale che sicuramente avrà la capacità di rappresentare in maniera molto attenta le istanze del territorio facendone la dovuta sintesi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Grazie Presidente, io non sono d'accordo con l'onorevole Agus, sono molto più d'accordo con l'Assessore Sanna, cioè voi volete l'elezione diretta delle province, ma dove l'elezione diretta? Perché non l'avete scritta? Questa è una legge che poteva tranquillamente ospitare un provvedimento che avrebbe dato luogo a un conflitto con il Governo, quello che voi dite di voler sostenere a nome di tutti coloro che pensano che le province abbiano un'elezione diretta ma non l'avete scritto, e io non credo che voi non l'abbiate inserito adesso per tenervi i sette strapuntini che facilitano la suddivisione delle cariche in palio in questo momento, non siete così banali, voi non l'avete scritto perché quando voi doveste scegliere di scoprire le carte vi potreste ridurre a dover fare le elezioni indirette e allora vi scoppierebbe la Gallura, vi scoppierebbe l'Ogliastra, e vi scoppierebbe la testa, che non avete messo fino adesso sulla materia, se c'è da fare l'elezione diretta, se c'è da restituire un assetto istituzionale corretto ed elettorale corretto, un rapporto del popolo con i suoi enti costituzionali, come sono le province, lo dovete scrivere, perché il Governo siete voi, perché la responsabilità di assumervi i compiti più ingrati ce li avete voi, non potete pretendere che dall'opposizione vi vengano le soluzioni, come adesso vi sta venendo una soluzione che è l'unica che noi vi abbiamo proposto, l'unica superstite delle altre, sottoforma di emendamento, e vi consigliamo di votarla, perché almeno date una prospettiva di assetto democratico a queste province, se proprio non vi sentite in grado di sfidare come dite il Governo, perché non l'avete sfidato? C'è gente che vi appoggia nel fare questo, Governi amici o Governi nemici, c'è un principio che è affermato, importantissimo, indifferibile ed inderogabile, però non fate l'unico atto che dovete fare, cioè assumere l'iniziativa legislativa. Il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Mi ero riproposto di non intervenire anche per cercare di snellire un attimino i lavori, ne abbiamo discusso l'altro giorno e anche in maniera abbondante, intanto per esprimere il voto contrario del Gruppo del PSd'Az, che vota contro questo emendamento, non per intanto per la sua bontà, perché devo riconoscere che l'onorevole Satta ci ha messo testa e ragionamento, però mi viene spontaneo ragionare anche in un altro modo e pensare: ma tutte le belle parole che ha detto adesso il collega e amico onorevole Deriu, mi perdoni, perché non le avete fatte tre anni fa? Se dite di fare oggi un bel ragionamento quando, e lo ribadisco, se, ci fosse stata da parte dei commissari e degli amministratori straordinari veramente un atto di orgoglio, e qualcuno si fosse anche dimesso, oggi non saremmo stati in quest'Aula a dover discutere di questa legge contestata, magari stavamo discutendo di una legge organica proprio di riorganizzazione di province. Quindi ci avete portato voi a fare quello che stiamo facendo noi, quindi, ripeto, diamo merito al commissario di Sassari che si è dimesso, un po' di demerito dico in maniera generale perché oggi avremmo potuto fare altro. Quindi caro collega, voteremo contro, e ce ne dispiace, sull'emendamento, non perché non abbia un criterio logico, ma perché riteniamo che son passati sei mesi dal nostro insediamento e, continuo a dirlo pubblicamente, voi siete molto più bravi di noi perché il giorno dopo delle elezioni voi occupate tutti i posti e, continuo a dire, il giorno dopo avete sostituito anche il vice bidello, e non solo il bidello, quindi dopo sei mesi permetteteci di dare anche un segnale di cambiamento in attesa di fare questa benedette elezioni e di ragionare veramente sulle province della Gallura e di quant'altro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente, anch'io mi ero ripromesso di non intervenire, poi l'amico, Presidente della Commissione, ha fatto un'entrata a gamba tesa, peggio di quella che fa quando andiamo a giocare a calcio a cinque. Quindi mi corre l'obbligo di dire due cose: in campagna elettorale avete detto delle cose che erano condivisibili, avete detto: "Noi faremo il contrario di quello che avete fatto voi!". Voi oggi state facendo le stesse cose che abbiamo fatto noi perché il Consiglio delle Autonomie Locali, ricordo a chi fosse sfuggito rappresenta tutte le autonomie locali, che siano a guida centrosinistra, che siano a guida a sinistra, che siano a guida centrodestra, che siano a guida a destra, il CAL ha dato un parere, ci ha dato un suggerimento che secondo me è molto di buon senso e che probabilmente noi tutti dovremmo indugiare un attimo su quello che loro ci hanno sempre suggerito, per seguirlo quel Consiglio e quel suggerimento. Ha detto bene l'onorevole Mula, anch'io mi sarei aspettato da diversi commissari una dimissione al cambio del quadro politico regionale, così non è stato ma questo non significa che oggi noi dobbiamo andare ad approvare una legge che bene avrebbe fatto l'amico assessore Sanna a riempirla di altri contenuti, e i contenuti sono quelli che ha bene illustrato il presidente Deriu, perché questo avete detto in campagna elettorale, questo noi condividiamo con voi perché anche noi siamo per l'elezione diretta dei Presidenti dei consigli provinciali, ma questo se va fatto va fatto subito, non possiamo aspettare un altro anno di commissariamento nelle more che poi si arrivi a non decidere di fare provincie anche Olbia, Gallura e Ogliastra. Tra l'altro il CAL è lo stesso organismo che ha dato parere positivo all'istituzione della Provincia Gallura, quindi se ci va bene per quello, dovrebbe andarci bene anche quando ci da altri tipi di suggerimenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Per intervenire a favore dell'emendamento presentato dal collega Satta e per continuare con la discussione che si è interrotta la settimana scorsa, una discussione che non può essere di certo interrotta con degli slogan elettorali, con dei proclami che niente hanno a che vedere con il dibattito che è presente in Aula e che mi auguro che venga sempre moderato nei termini di una dialettica costruttiva tra maggioranza e opposizione. Parlare per slogan è dire niente e non far capire neanche alle persone quello di cui stiamo discutendo. L'assessore Sanna è venuto con un ddl presentato a questo Consiglio per dire che i commissari straordinari delle Province debbono essere cambiati (dalle nomine di centrosinistra a quelle di centrodestra), su questo non abbiamo avuto nulla da ridire anzi io credo che sia un atto dovuto da parte della maggioranza e nulla toglie a quello che è stato fatto sino ad ora, però non bisogna neanche raccontare delle bugie da un punto di vista cronologico, perché noi abbiamo fatto una riforma degli enti locali, che è datata febbraio 2016, c'è stato un referendum dieci mesi dopo che purtroppo non ha eliminato le Province così come invece nel referendum si chiedeva, come l'opinione pubblica intera richiedeva, per fare in modo che non si dovesse più discutere di Provincia ma solo ed esclusivamente di Comune e di Regione più snella, e quindi non si è fatto principalmente per quello. Quindi, continuare a raccontare o a dire dopo sette mesi "perché non l'avete fatto voi?" inizia un po' ad insospettirmi, poi se dopo sette mesi la maggioranza non riesce a delineare chiaramente sia nei confronti dei Comuni ma soprattutto delle Province quella che è la strategia, la visione, l'ottica di Regione, l'ottica di ente locale, allora inizia a preoccuparmi, e non inizio più a chiedermi perché non l'abbiamo fatto noi ma la gente inizierà a chiedersi perché non lo avete fatto voi. Quindi rimaniamo sempre nei giusti binari, per il semplice fatto che questa è un'Aula dove c'è bisogno di confrontarsi e di capire esattamente quale è la soluzione migliore e aiutare anche l'Assessore a prendere una decisione corretta che nei prossimi mesi vedrà tanti territori rivendicare un qualcosa e molti altri purtroppo ritrovarsi senza niente, perché le promesse non sempre vengono mantenute, soprattutto quando queste sono irrealizzabili.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Non chiederò di evitare di continuare la discussione ad oltranza, però voglio ricordare a me stesso… per evitare giri, perché tra noi c'era un impegno preciso, innanzitutto anche di iniziare a mezzogiorno per esigenze degli altri, e non c'entra niente la conferenza stampa che si è fatta perché era già fissata a mezzogiorno, fissata nella riunione dei Capigruppo. Secondo. Parliamo di tanti problemi ma l'accordo qual era? Evitare di andare fuori tema soprattutto per conflittualità che si creano con gli interventi che parlano di altro: oggi dovevamo discutere in modo pacato, ma soprattutto anche in tempi rapidi, del problema dell'emendamento che era rimasto dell'articolo 1 e terminare la legge in tempi rapidissimi. In funzione di questo si è chiesto anche di discutere il problema del settore caseario, di discutere la legge numero 7, perché molti Comuni erano rimasti fuori, scusate il tutto va però se noi perdiamo tempo e continuano a parlare per esempio dello spoil system… l'avete detto voi che è giusto lo spoil system, sarebbe stato corretto, al di là di un galantuomo che ha fatto un certo atto, che si fossero dimessi, ma se non si dimettono e si fa lo spoil system, voi avete detto che è giusto fare lo spoil system e adesso ancora parlate dello spoil system? Ne abbiamo già parlato a iosa di questo nella riunione precedente, adesso dobbiamo approvare la legge. È chiaro che, avete detto voi, "ci boccerete anche questo emendamento", sarà bocciato perché lo sapevate già, però terminiamo la legge: questo era l'accordo e io sarei grato se rispettassimo sempre le leggi, gli uni e gli altri, ed evitando, anche il centrodestra, di metterci dentro altri problemi e magari entrare in rotta di collisione parlando di problemi che non sono inerenti all'oggetto di oggi, agli impegni assunti per quanto riguarda il discorso di oggi. Comunque voterò contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Per annunciare il voto favorevole all'emendamento e per ricordare al collega Mula che non è esattamente come ha detto lei rispetto al tempo che si è preso il precedente Consiglio regionale per legiferare in materia: è di marzo del 2015 la legge che ha portato al commissariamento, al cambio dei commissari nelle Province soppresse, vuol dire che per ben un anno ci sono stati dei commissari nominati dalla precedente Amministrazione regionale, quindi ci si è trovati costretti anche in quel caso a fare una legge. Quindi non è proprio così, e anche sulla sanità è successa la stessa cosa, ricordo commissari che appunto non si sono dimessi e, a differenza del direttore generale dell'ATS, è stato necessario fare una legge che poi ha portato anche a quella sostituzione. Però io valuterei con più attenzione da parte della maggioranza questo emendamento, veramente, e credo che le argomentazioni portate dal Presidente della prima Commissione, Saiu, siano deboli, pretestuose, è stato già detto ampiamente dai miei colleghi, e mi chiedo anche, collega Saiu e tanti colleghi della maggioranza, ieri ho assistito a una seduta della Commissione sanità in Gallura, ho sentito tante cose e mi chiedo anche per quanto tempo pensate di poter andare avanti a parlare di chi vi ha preceduto. Su chi vi ha preceduto hanno già deciso i sardi, ora però i sardi attendono risposte da parte vostra, e anche i sindaci probabilmente attendono risposte e qualche segnale da parte vostra. Nulla vieta al CAL, non credo che si entri in conflitto istituzionale di questo tipo, di fare una designazione o una proposta sulla base di nomi che siano in qualche maniera i Sindaci che siano graditi alla vostra appartenenza politica; non ci vedo nulla di scandaloso, sarebbe normale e in questo modo voi praticamente avete paura che possono essere designati i sindaci del vostro stesso schieramento e magari approvando questo emendamento avete timore che qualcuno possa rivendicare qualcosa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC). Le stimolazioni arrivano per tutti e allora adesso ne sono arrivate per me, oltre a dichiarare il mio voto contrario a questo emendamento vorrei chiarire, onorevole Meloni, le prime cose che dice questa Commissione, siccome ho parlato solo io dalla parte politica, e io non ho dato le colpe a nessuno, noi non siamo di quelli che diciamo che la colpa è di chi ci ha preceduto: ci siamo noi e questa volta la faccia ce la mettiamo noi e decidiamo noi. Quindi è totalmente falso quello che ha detto l'onorevole Meloni, perché io non l'ho mai detto e sono pronto a cercare altre persone che affermino che io abbia detto mai che la colpa è di chi mi ha preceduto!

PRESIDETE. Grazie, onorevole Gallus, se mi permettete una…

GALLUS DOMENICO (UDC). Sei un bugiardo! Te lo dico, sei un bugiardo!

MELONI GIUSEPPE (PD). Bugiardo sei tu, ci sono i video?

Voglio intervenire per fatto personale.

PRESIDENTE. Dopo. Scusate un attimo scusate, se mi permettete, per stemperare un po' l'ambiente, una sottolineatura… scusi onorevole Meloni, sto intervenendo io! Scusi, onorevole Meloni, onorevole Meloni; per stemperare un po' l'ambiente. Una sottolineatura, dal punto di vista, dopo interviene per fatto personale, però calmiamoci e se mi permettete per stemperare un po' l'ambiente, una sottolineatura dal punto di vista lessicale "CAL" è veramente un acronimo brutto, che non mi piace, è Consiglio delle Autonomie locali. Così come il Consiglio regionale della Sardegna non è CRS ma Consiglio regionale della Sardegna, questo lo dico per stemperare perché comunque è importante dare dignità anche a questo tipo di organi.

Mettiamo in votazione l'emendamento numero 51.

LAI EUGENIO (LEU). Elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 51.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Mettiamo in votazione l'articolo 1. Votazione elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Sono stati presentati due ordini del giorno uno a firma di Tunis e De Giorgi numero 1 e l'altro a firma di Agus e più, numero 2.

Può essere presentato solo… qualora volesse, ma non credo. Vuole presentarlo l'onorevole Tunis? Sull'ordine dei lavori? Prego.

Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (Misto). Ho registrato numerose sensibilità da parte dei banchi sia della maggioranza che dell'opposizione, la necessità di valutare la possibilità di includere all'interno del perimetro della Città metropolitana anche altre amministrazioni. Piuttosto che assoggettare a un unico ordine del giorno una singola richiesta si è ritenuto di provvedere per più Comuni contermini nelle prossime circostanze, naturalmente già dando un giudizio positivo alla richiesta di Burcei di entrare effettivamente, non soltanto sul piano dei servizi, a far parte della Città metropolitana. Di conseguenza formalmente in questa fase viene ritirato questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Perfetto, abbiamo solo l'ordine del giorno numero 2, chiedo il parere da parte della Giunta. L'Assessore, sì prego Assessore vuole intervenire per come parere per l'ordine del giorno? Non vuole intervenire. Perfetto è aperta quindi la dichiarazione di voto. Non c'è nessuna dichiarazione di voto, metto in votazione… io ho già aperto la votazione.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, se non ho capito male c'è stata una richiesta da parte del presentatore di una sospensione, e io accordo, sul fatto che comunque c'è, e vediamo se c'è la volontà di addivenire a un ordine del giorno che sia condiviso, sia anche dalla maggioranza che da parte dell'opposizione. Quindi abbiamo necessità, stiamo parlando di altro, abbiamo necessità di fare una sospensione, faremo quanto prima, Presidente. Se i colleghi sono d'accordo.

PRESIDENTE. Eccezionalmente, però veramente, 10 minuti non di più. Grazie. Il Consiglio è sospeso fino alle ore 13 e 46.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 36, viene ripresa alle ore 14 e 21.)

Continuazione della discussione, approvazione del disegno di legge: Disposizioni in materia di enti locali (51/A) e di ordine del giorno.

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Chiedo ai consiglieri di prendere posto.

Credo che sia stato ritirato l'ordine del giorno numero 2 e sia stato presentato, in sostituzione, l'ordine del giorno numero 3. Gli Uffici stanno predisponendo le copie.

È in fase di distribuzione, mi hanno detto che l'avevano distribuito. In attesa che distribuiscano le copie, io darei lettura dell'ordine del giorno.

È stato presentato l'ordine del giorno numero 3.

Ha domandato di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio. Ne ha facoltà.

CHESSA GIOVANNI (PSd'Az), Assessore del turismo, artigianato e commercio. Mi rimetto alla volontà dell'Aula.

PRESIDENTE. Si rimette alla volontà dell'Aula.

Adesso stanno distribuendo il testo dell'ordine del giorno testé letto.

Per dichiarazione di voto deve intervenire qualcuno?

Sono chiuse le dichiarazioni di voto, quindi apriamo la votazione elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione finale del DL numero 51.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente, intervengo per esprimere il voto contrario rispetto a questo disegno di legge. Non nego di essere un po' deluso rispetto alla proposta arrivata in Aula da parte della maggioranza, e anche rispetto al muro che è stato frapposto su tutte le nostre controproposte per migliorare questo disegno di legge, quella che oggi è una leggina che serve semplicemente per sostituire degli amministratori e quindi per rinnovare e perpetuare quello che, secondo me, a nostro parere, ma credo a pare di gran parte dei sardi, la maggioranza è riuscita a fare l'unica cosa che è riuscita a fare in questi in questi mesi, ossia distribuire poltrone. È un errore, riteniamo che sarebbe stata questa l'occasione proficua, una delle migliori occasioni, anche perché adesso entreremo nella finanziaria, poi ci saranno dei provvedimenti normativi anche sull'urbanistica, questa sarebbe stata l'occasione migliore per poter riorganizzare l'assetto degli enti locali, che ne hanno tanto bisogno in Sardegna, e invece si rimanda, si rimanda su questo, si è rimandato ieri sul Piano casa e vedremo cosa si farà a dicembre, si rimanda su tutto, perché quando la maggioranza è in difficoltà, e questa maggioranza è in difficoltà sui temi, decide di non decidere, è preferibile è preferibile parlare male di chi c'era prima. Io ho cercato di dirlo prima, nel corso dell'intervento sulla dichiarazioni di voto su quell'emendamento, ho detto che anche ieri è successo nel corso della seduta della Commissione sanità in Gallura, non ho detto che qualche componente specifico, il Presidente o quant'altri, abbiano parlato male di chi c'era prima, ho detto semplicemente che ho sentito esponenti della maggioranza continuare a parlare di chi c'era prima, ovviamente non con discorsi teneri nei confronti di chi c'era prima. Quindi, onorevole Gallus, lungi da me fare discorsi personali o citare qualcuno nello specifico, e non l'ho fatto nei suoi confronti perché lei nello specifico ieri non è intervenuto in quei termini, però penso di avere tanti difetti, ma non avere il difetto del bugiardo, insomma, quindi credo che lei questo me lo debba riconoscere. Per il resto confermo il voto contrario a questo provvedimento e attendo, Assessore Sanna, che i proclami, sei mesi di proclami si possano tramutare in una proposta concreta. Non attendete luglio 2020, perché sarà ancora una volta troppo tardi e sarete chiamati a fare un'ulteriore proroga. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cesare Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MORICONI CESARE (PD). Sì, Presidente, grazie. Intervengo per dichiarare anche il mio voto contrario a questo disegno di legge e per dire che sono d'accordo quando si sostiene che ciascuno debba fare la propria parte, e se i Sindaci devono fare i Sindaci, il Consiglio regionale faccia il Consiglio regionale, e la Giunta regionale la Giunta e, come dirò, mi sembra che invece non stia avvenendo esattamente così. Questo disegno di legge, concordo con chi mi ha preceduto, non è un progetto di riforma, è inutile che ci giriamo intorno, non è neppure l'avvio di un progetto di riforma, è un disegno di legge legittimo che viene proposto al Consiglio regionale, attraverso il quale si proroga un modus operandi del Consiglio regionale che avviene da un po' di tempo, forse troppo tempo a questa parte, quindi io non sto riversando su questa maggioranza e questa Giunta l'esclusività. Avviene nelle more dell'approvazione di un progetto di riforma, o meglio, io aggiungo nelle speranze, perché nel passato e anche successo che nelle more dell'approvazione di un progetto abbiamo commissariato, ma la legge di riforma non è mai arrivata in Aula, e sto parlando di diverse legislature fa. Non è colleghi del Consiglio neppure uno Spoils system, diversamente da come è stato sostenuto qualche giorno fa, e non è Spoils system perché la differenza tra questi due Istituti giuridici, lo spoils system, il Commissario straordinario (…) chiaramente nel nostro ordinamento giuridico. Il Commissario straordinario è un Organo straordinario, appunto, che è inserito temporaneamente all'interno della struttura di un Ente, avviene per necessità e per urgenza, e noi siamo da dieci anni in necessità e urgenza, si fa con legge, colleghi, non attraverso una delibera di Giunta regionale. Io credo che la Giunta regionale dovrà poi rivolgere al Consiglio delle spiegazioni circa il commissariamento che ha avviato delle Agenzie regionali agricole, così come anche delle aziende sanitarie, è necessario un passaggio in Aula perché è una legge che va in deroga ad un'altra legge. Allora io, colleghi, sono contrario a perpetrare questo modo di operare che smantella il sistema pubblico, produce incertezze, demotiva gli operatori, non dà rispetto agli utenti perché da dieci anni a questa parte, vi do il dato, le Aziende sanitarie sono state commissariate per 42 mesi su 120, e le province per 87 mesi su 120, rispettivamente del 35 per cento sulla sanità e il 73 per cento sulle province. Noi abbiamo normalizzato, sto parlando degli ultimi dieci anni, non dell'ultima legislatura, abbiamo normalizzato il ricorso ad una procedura che è per necessità e urgenza, ecco perché il mio voto sarà negativo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente, il mio voto sarà negativo. La legge che state per approvare espone Enti deboli, i più deboli del nostro ordinamento, a una fase incerta, legata alla possibilità di impugnazione che la legge avrà dopo la sua approvazione in Aula. La legge in discussione parte da un errore, quello che c'è a monte, e cioè l'idea che le province siano enti subordinati rispetto alla Regione, e che quindi la nostra possibilità di manovra, di quest'Aula e della Giunta, sia quella che la Regione ha, né più né meno, con ASPAL, con ARGEA, con LAORE, con Enti regionale in cui la Regione legittimamente decide con delibera il nome dei direttori generali, credo che sia un po' meno lineare il ragionamento riguardo i Commissari, sicuramente decide la direzione. L'errore nasce da un'ambiguità, che è quella finanziaria, da cinque anni a questa parte le province, pur essendo enti equiordinati, si reggono al quasi 100 per cento su finanza regionale, è il fondo unico oggi a permettere alle province di pagare addirittura gli stipendi, oltre che l'ordinaria amministrazione, e questo ha fatto sì che molti oggi potessero essere indotti nell'errore. E poi c'è il fatto che, ancora oggi, sono gestiti da una gestione commissariale, quella avviata con la legge numero 2, che però si proponeva di fare una riforma e di inserirsi nel quadro di una grande riforma economica e sociale, riforma che non si è mai conclusa, e il perché non si sia conclusa è strettamente legato a uno dei problemi principali che caratterizza la politica del nostro Paese, e cioè la tendenza ad andare sempre dove tira il vento e a farsi dettare la linea politica dalle chiacchiere del bar, che un giorno ci dicono che servono più province, un giorno ci dicono che servono meno enti e bisogna evitare magari di eleggere anche i sindaci, e il giorno dopo ci dicono invece, le chiacchiere del bar, che la colpa di tutto è legata alla soppressione di quegli enti che, a furor di popolo, furono soppressi. Lo ricordo per tutti: nel 2001 quest'Aula decise di costituire le otto province con dodici capoluoghi, nel 2005 si avviò la costituzione dei nuovi enti, poi il cambio di vento dal 2007 in poi portò nel 2012 all'istituzione di un referendum che, come tutti voi sapete, riportò la situazione al giorno prima, quindi alle quattro province. In questa fase, nel 2016, questo Consiglio ha legiferato, oggi ennesimo cambio di vento, quelle province che nessuno voleva nei primi anni del 2010 oggi diventano, invece, il baluardo indispensabile per rilanciare i territori. Io rilevo un dato: le otto province avevano un record, erano sarde le due province più povere d'Italia. È l'unico record che siamo riusciti a raggiungere. Secondo me, più modestamente, non erano la causa dei mali e non sarà la risoluzione di tutti i problemi della Sardegna la loro reistituzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Signor Presidente, intervengo intanto per esprimere il voto favorevole della Lega al disegno di legge in discussione, ma anche per fare i complimenti all'onorevole Lai. Guardi, il pentimento è il primo passo. Si vede che questi mesi di opposizione le stanno facendo bene perché pentirsi di quello che avete fatto nei cinque anni della vostra legislatura è una cosa importante e io riconosco il merito del suo pentimento. Poi ho visto che lei ha una qualche conoscenza della mia carriera politica. Mi scuserà se io non nutro altrettanto interesse nei confronti della sua. Io non ricordo nemmeno in quale partito lei sia stato eletto, però è un problema mio, lo riconosco, è una mancanza totale di interesse nei confronti della sua storia politica. Ho ascoltato molti interventi da parte dell'opposizione che ci dicevano: "Non preoccupatevi del passato, preoccupatevi del presente". Eh no, intanto perché dobbiamo porre rimedio ai danni che avete fatto voi, anche con quell'ordine del giorno che abbiamo approvato all'unanimità poco fa, quello per cui si richiedono nuove risorse perché quelle che avevate stabilito voi non erano sufficienti, e poi perché capisco che voi abbiate premura a che il ricordo di quei cinque anni disastrosi che vi hanno visto maggioranza venga cancellato subito, però permetteteci di ricordare ai sardi che quello che stiamo facendo adesso, proprio in questi primi mesi di governo della Regione Sardegna, è sistemare i disastri che avete lasciato, ed è meraviglioso leggere le vostre interrogazioni sulla sanità dopo che avete distrutto il sistema sanitario regionale sardo, è bellissimo leggere i vostri interventi sulla necessità della scontistica agli studenti quando la dotazione finanziaria che voi avete definito non era sufficiente.

L'ultima cosa, Presidente le chiedo dieci secondi di tolleranza, la più divertente è: "State occupando le poltrone". Ma di quali poltrone parlate? Quelle degli uomini che avete messo voi e che sono attaccati a quelle poltrone col mastice! Questo dovete avere l'onestà di riconoscere in quest'Aula e di dichiarare pubblicamente! Ecco perché, anche per questa ragione, oltre che per quelle che ho indicato nella discussione su questo provvedimento, la Lega voterà a favore del DL 51.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC). Presidente, molto velocemente per annunciare innanzitutto il voto a favore da parte del Gruppo UDC-Cambiamo. Inoltre accetto molto volentieri la spiegazione che ha dato l'onorevole Meloni, quindi mi ritengo soddisfatto del suo chiarimento e porgo le mie scuse per averlo definito "non veritiero".

(Interruzioni)

Quindi grazie. Lo voglio dire bene, cioè di averlo definito bugiardo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, per esprimere il mio voto contrario al provvedimento in discussione e in qualche modo devo dire che come siamo stati additati dei novelli paladini a difesa di un organismo democratico rappresentato dai Sindaci, io preferisco essere un novello paladino che un novello Don Chisciotte, che confonde i mulini con giganti e le pecore con eserciti, come voi confondete le vere riforme con uno spoil system. Perché vedete, cari colleghi della maggioranza, questo non è un disegno di legge di riforma e noi nulla abbiamo da farci perdonare relativamente a quello che abbiamo fatto in cinque anni. Per quello ci sono gli elettori e qui non vedo alla mia sinistra dei novelli riformatori che sono in grado di giudicare i comportamenti che la precedente maggioranza e Giunta hanno fatto, e probabilmente saranno fastidiose le nostre interrogazioni, mozioni e interpellanze, ma vi posso garantire che saranno notevolissime perché notevolissimi sono gli spunti che in questi primi mesi di legislatura state dando a noi minoranza. E anche per quanto riguarda il provvedimento a cui lei faceva riferimento in precedenza, caro collega, io devo dire che non è tanto riscontrare nel precedente Consiglio regionale e nella finanziaria la mancanza di risorse, ma è nel rispetto delle regole, perché quello che ancora appare chiaro a questa minoranza, e ai sardi che si stanno rendendo conto nei confronti di chi hanno dato la fiducia, è il rispetto delle regole, perché noi possiamo mettere tanti soldi quanto vogliamo, ma qui quello che sembra emergere è il rispetto delle regole nell'applicazione delle normative che ci sono, soprattutto quando in materia di contributi si danno i soldi ad associazioni che neanche partecipano ai bandi. Allora, caro Don Chisciotte che confonde le riforme con elementi di spoil system, che sicuramente potete fare, dovete fare, questo disegno di legge rappresenta soltanto, come ho detto l'altra volta, un topolino. Siamo in attesa di vedere quella che è la vera riforma che la Giunta sarà pronta a portare in seno al Consiglio regionale, e quello lì sarà il vero banco di prova, il resto sono solo parole al vento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). A volte mi viene il dubbio che qualche esponente della maggioranza non voglia approvare il testo perché, diceva bene l'onorevole Oppi in precedenza, abbiamo concordato un modus operandi e ogni volta si stravolge perché la voglia di protagonismo è troppa.

(Interruzione del consigliere Pierluigi Saiu)

LAI EUGENIO (LEU). Vede, onorevole Saiu, lei non è interessato ai partiti politici che ho girato io perché il partito politico che ho girato io è sempre stato uno; vengo dalla sinistra e rimarrò a sinistra e, come dice il mio amico Francesco Agus, noi non abbiamo girato i partiti perché ce li hanno chiusi, non ne abbiamo girato neanche uno. Però le ricordo che un po' di coerenza ci vorrebbe perché, vede, girare da Forza Italia, poi andare a Unidos, poi andare ad una civica e poi avere l'innamoramento, sei mesi fa, per la Lega ci dà il senso della sua coerenza politica, della sua stabilità nelle affermazioni e negli attacchi che fa.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Presidente, per fatto personale!

LAI EUGENIO (LEU). E io non mi preoccuperei, se fossi lei, dell'oggi, mi preoccuperei piuttosto del domani, considerato che c'è un ricorso che pende sull'elezione dei consiglieri della Lega, e io credo che quest'Aula probabilmente nei toni, considerata la signorilità che abbiamo sentito in precedenza dell'onorevole Meloni e dell'onorevole Gallus, se ne gioverebbe, però aspettiamo i fatti perché siamo soliti aspettarli. Per ora, ha detto bene l'onorevole Comandini, in un intervento infuocato lei prova a confondere una leggina, che nient'altro fa che cambiare i commissari straordinari di alcuni enti provinciali, con una grossa riforma, con un cambiamento strategico. Bene, faccia attenzione, ha ragione l'onorevole Mula: noi lo avremmo fatto decisamente bene, meglio e anche con minor tempo. Rischia di essere una leggina che verrà impugnata tra qualche settimana, quindi tutta questa effervescenza la lascerei per altri temi che hanno decisamente più importanza. Voterò contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Esprimo il voto contrario sulla proposta per le tante ragioni che sono state elencate poc'anzi anche dai miei colleghi, poi invito ad una lettura più attenta del Don Chisciotte di Cervantes, tenendo conto che a proposito del parlare di coloro che hanno combattuto battaglie, lo stesso Cervantes era critico nei confronti di coloro che amavano i romanzi di guerre e di battaglie non avendo mai guerreggiato, tenendo conto che Cervantes, a voi della Lega dovrebbe interessare, combatté durante la battaglia di Lepanto che consentì a noi in Europa di porre un argine all'avanzata degli arabi, ma è una questione che attiene alla storia, penso possa interessarvi aldilà di Legnano e di altro, c'è anche altra parte di storia. Per quanto riguarda invece il provvedimento, mi pare appunto che sia stato condito da tante aspettative, poi alla fin fine si parli né più né meno della sostituzione degli amministratori straordinari delle province, cosa che può essere benissimo fatta. Quel che è stato contestato è il tempo, lungo, troppo lungo perché poi la si lega a una riforma che non c'è e quindi il rischio è quello che dicevamo prima, che possa soccombere. L'altro aspetto è quello riguardante invece l'errore sulle questioni per quanto attengono i finanziamenti alle associazioni di cultura e spettacolo perché è sempre stato fatto così, è sempre stato rimpinguato quel fondo in corso d'opera per una tecnica di bilancio, cioè per non lasciare spesa inespressa e non avere avanzo d'amministrazione di parte corrente che può essere poi utilizzato solo l'anno successivo, oltretutto solo per spesa per investimenti. Quindi sistematicamente la dotazione di risorse iniziale nel bilancio preventivo era inferiore e sistematicamente la dotazione di risorse è stata aumentata, addirittura triplicata, quadruplicata a seconda degli anni per poter dare un beneficio economico con risorse regionali con bandi a tutti coloro che partecipano e sono idonei salvaguardando anche un tessuto di cultura e di spettacolo, non solo di piccoli eventi, ma anche di grandi manifestazioni che aiutano la Sardegna anche da un punto di vista turistico, anche da un punto di vista di promozione diffusa della cultura in ambito della nostra Sardegna. Il voto, come ho detto, sul provvedimento per quanto riguarda gli amministratori straordinari, revoca e nomina di nuovi, è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). Per annunciare il voto favorevole da parte del Gruppo di Forza Italia a questo provvedimento. È un provvedimento importante, è solamente l'antitesi di un lavoro che stiamo svolgendo, che gli Assessorati stanno portando a compimento e permetteranno da qui a poco tempo di vedere qualcosa di molto positivo. Erano cose che sicuramente potevano essere fatte nel passato, mentre invece avete pensato di fare altro, tipo boicottare la nascita di qualche provincia importante, questo è stato il vostro operato in questi cinque anni. Noi abbiamo un'idea completamente diversa, non siamo nemici di nessuno ma siamo a favore delle cose che possono portare del bene al nostro territorio, comprese anche le altre province che potrebbero avere diritto e che potrebbero nascere, il contrario di quello che in maniera spregevole avete fatto voi nel precedente mandato di cui dovreste assolutamente vergognarvi.

Noi invece siamo diversi e vi tendiamo anche la mano affinché qualcosa possa essere fatto. Per quanto riguarda ciò che è stato detto nei confronti degli amici della Lega, gli amici della Lega sicuramente non hanno bisogno di difensori, ma non è assolutamente bello pensare a quel ricorso che piove nei loro confronti che spero che vinceranno al più presto e possano rimanere tranquillamente in Aula. Esprimo la stessa posizione politica anche nei confronti di un onorevole del centrosinistra che in questo momento potrebbe avere lo stesso problema e mi auguro che se la Giunta delle elezioni possa fare qualcosa, riuscisse a fare qualcosa, sia assolutamente a suo vantaggio perché merita di rimanere all'interno di quest'aula. Grazie di cuore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Sarò brevissimo, oggi parliamo di spoil system, quindi un sistema che è vostro diritto esercitare, è un vostro diritto. Ma questo esercizio arbitrario, benché legittimo, vi fa palesemente trascurare quelli che sono i vostri doveri, doveri verso i sardi, dovere di portare avanti un programma per la realizzazione del quale siete stati eletti e che avete il solenne incarico di portare avanti. Il semplice esercizio di questo diritto, in più occasioni, ha fatto emergere purtroppo grossi limiti relativamente alla vostra compattezza interna e alla capacità di prendere accordi e a mantenerli verso l'esterno. Ripeto, mi ripeto, demandiamo le nostre osservazioni al momento in cui ci verrà sottoposto qualcosa su cui elaborarle.

Dichiaro il voto contrario nei confronti di questo provvedimento del Gruppo Movimento Cinque Stelle.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). L'onorevole Saiu ha espresso il voto per il nostro Gruppo, ovviamente sarà favorevole. Io ho ascoltato con attenzione le parole che ha espresso l'Assessore la scorsa volta e confido molto nel lavoro che farà l'Assessorato. Io sono convinto del fatto che la riforma che nascerà terrà conto delle esigenze di tutti i territori, come sapete io provengo da un territorio che in passato ha avuto l'istituzione di una provincia che poi per via di un referendum si è visto essere abolita nonostante le persone che abitano quel territorio non si fossero espresse a favore dell'abolizione della provincia, sono state le popolazioni delle province che sono rimaste ad esprimere questo voto di abolizione. Comunque non guardiamo al passato, guardiamo sicuramente al futuro e il futuro deve essere guidato appunto da questo spirito di coinvolgimento e di rispetto di tutti i territori e di tutte le esigenze. Aggiungo, visto che ho un attimo di tempo, un piccolo passaggio perché tutto quanto è legittimo, però anche secondo me, io ringrazio l'onorevole Cocciu, pensare e sperare che un tribunale attraverso un provvedimento agisca, deve esprimere un parere, però sperare che sovverta il voto popolare mi sembra una cosa detta dentro quest'Aula un pochettino per lo meno antipatica. Tra l'altro l'onorevole Lai, forse anche magari in maniera provocatoria, ha avuto il coraggio di esprimerla questa cosa, purtroppo non è neanche l'unico che spera in questa cosa.

Noi però esistiamo, siamo la forza di maggioranza, ci hanno votato tantissime persone per portare un messaggio, uno spirito nuovo all'interno di quest'Aula e stiamo cercando di esercitarlo ovviamente insieme a tutti i colleghi della maggioranza di cui facciamo parte. Quindi non ho altro da aggiungere, il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Sarò breve. Intanto per invitare quest'Aula a non alimentare fuochi inutili, a puntare il dito, anche perché io penso una cosa, per essere diversi bisogna praticare la diversità e le cose cambiano cambiandole.

Sono molto legata a questa frase che mi è stata insegnata tempo fa durante un percorso interno al Partito, ma io una questione che non riesco a comprendere è quale diversità state praticando nel presentare una proposta che null'altro è che cambiare alcune figure al suo interno e pensare a quella che potrà essere una legge come se di riforma degli enti locali che l'onorevole Loi ha espresso nel suo intervento la scorsa seduta molto bene, e che i miei compagni hanno cercato di portare all'attenzione di tutti. Perché il problema è questo, sognare di avere una riforma degli enti locali e presentarsi all'opinione pubblica vantando i voti, e semplicemente ciò che si è ottenuto in un in un momento in cui si parlava per slogan, e quando invece si deve operare concretamente si continua ad appigliarsi e ad attaccarsi a quelli che sono gli slogan non fa bene, né a voi e né a noi, non fa bene neanche a noi, non fa bene alla politica in genere. Per questo invito tutti ad aprire questa seria riflessione per poter realmente restituire ai cittadini una credibilità per quanto riguarda i luoghi delle istituzioni che noi siamo chiamati a vivere quotidianamente. Per il resto questo disegno di legge non mi rappresenta, per cui il mio voto sarà un voto contrario, e sono sicura che quando saremo portati a osservare e a poter condividere una proposta di riforma degli enti locali vera, seria, che del tema tratta sicuramente potremo sederci a ragionare anche in Commissione e provare a portare una risposta a tutti i cittadini sardi, che queste risposte le attendono realmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Presidente, ho apprezzato molto l'analisi fatta dall'esponente del Gruppo del Movimento 5 Stelle sulla compattezza della maggioranza, avrei fatto una verifica prima sui banchi vostri, prima di parlare della nostra di compattezza. Fratelli d'Italia voterà a favore del provvedimento legislativo e in questa occasione porta un segnale di solidarietà nei confronti degli amici della Lega, perché come giustamente hanno detto non è pensabile che si possa godere del fatto che un tribunale possa sovvertire la volontà popolare, che per noi è sacra come è sacra la lealtà. Pertanto voteremo a favore. Grazie.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 51/A.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Per fatto personale

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Il fatto personale è questo, onorevole Lai, lei ha citato due volte in questo dibattito la mia storia politica, e io a quest'Aula ritengo…

(Interruzione)

Onorevole Lai, non ho nemmeno iniziato, si sente già, aspetti a sentire cosa ho da dirle, dopo sì che potrà intervenire per fatto personale, adesso no.

Dicevo io non conosco la sua storia politica, non solo e non tanto perché la consideri irrilevante, quanto piuttosto perché non me ne interesso. E guardi, onorevole Lai, se lei è il prodotto sconfortante delle scissioni della sinistra, forse la sinistra avrebbe meritato miglior fine. Alcune cose però mi sento di dovergliele dire. Adesso può intervenire per fatto personale!

(Interruzioni)

Presidente posso? Presidente, io non credo che sia civile, onorevole Lai, da parte sua agitarsi in questo modo. Non è civile!

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Mi dice qual è il fatto personale? E le do la parola.

Ora parli con me! Il fatto personale in cosa consiste? È stato accusato di?

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Il fatto personale consiste in questo. L'onorevole Lai ha citato impropriamente e in maniera inesatta alcuni passaggi della mia storia politica, che come dicevo evidentemente interessano a lui più di quanto non interessi a me la sua. E ho detto, Presidente, partendo da questa considerazione, che se l'onorevole Lai è il prodotto sconfortante delle sanità scissioni della sinistra, avremmo forse la sinistra avrebbe meritato miglior fine.

PRESIDENTE. No, però questo l'ha già detto!

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Ecco, Presidente, vorrei ricordare all'onorevole Lai, o meglio richiamarlo a un maggiore approfondimento su quello che è stato il mio percorso, ricordandole solo una cosa, onorevole Lai, che io qui siedo perché oltre 2200 cittadini mi hanno dato fiducia, hanno votato il mio partito e hanno espresso la preferenza per me, questa è la ragione per la quale io mi trovo qua. E se permette, onorevole Lai, e signor Presidente, è a quei cittadini che devo dire grazie, a coloro che mi hanno dato fiducia e mi consentono di rappresentare il mio territorio in questa Assemblea, anche se questo all'onorevole Lai può non piacere. Del resto la democrazia, che a voi da quella parte proprio non piace tanto, è così. Grazie.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Presidente, io le chiedo di fare il Presidente. Prima qualcuno ha detto che la Giunta deve fare la Giunta, che i Consiglieri devono fare i Consiglieri, che i Sindaci devono fare i Sindaci, che il Presidente deve fare il Presidente. Oggi sono avvenute delle cose che non sono state da Presidente. Ad un certo punto alcuni colleghi erano fuori da quest'Aula, sono entrati, lei ha fatto ripetere la votazione, cosa che io non avevo mai visto nei miei dieci anni da consigliere regionale, dopodiché un consigliere chiede una sospensione per unificare due proposte in un ordine del giorno e lei ci dice eccezionalmente lo concedo, vedo in giro sui tavoli del Consiglio e nei tavoli della Giunta, Assessori o Consiglieri, lei sa che per Regolamento gli Assessori sono tutti degli amici e delle persone perbene, non possono venire se non consiglieri nei tavoli del Consiglio, e altrettanto non possiamo fare noi, perché giustamente ci riprende quando ci avviciniamo anche a parlare con i componenti della Giunta.

Poi se lei dà la parola su fatto personale, allora, Lai, secondo me sbagliando, ha citato prima l'onorevole Saiu, l'onorevole Saiu ha citato il Lai, secondo me sbagliando, su fatto personale. Chiusa! Se noi qui andiamo a dare parola sul fatto personale non la finiamo più. Se poi noi siamo ancora qui oggi a votare questa leggina non è sicuramente responsabilità delle opposizioni, perché se lei ben ricorda abbiamo rinviato perché giovedì scorso la maggioranza non aveva il numero legale, e noi con molto senso di responsabilità abbiamo chiesto e abbiamo concordato in capigruppo, infatti le chiedo per evitare problemi dopo di mantenere gli impegni assunti all'unanimità in Capigruppo sull'ordine del giorno, perché altrimenti la gestione dell'Aula oggi potrebbe davvero risentirne. Grazie.

Discussione e non approvazione della mozione Lai - Cocco - Agus - Ganau - Caddeo - Comandini - Corrias - Deriu - Loi - Meloni - Moriconi - Orrù - Piano - Piscedda - Piu - Satta Gian Franco - Stara - Zedda Massimo sui ritardi in capo alla Giunta regionale della Sardegna sulle azioni a supporto della filiera lattiero-casearia (92).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 92.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, potrei iniziare dicendo che è balzata a tutti agli occhi la presenza del Presidente Solinas in Aula sulla questione delle nomine e la sua assenza adesso nella discussione di un tema così importante per la Sardegna e per i sardi che è la situazione del prezzo del latte, ma preferisco citare invece, nell'iniziare ad illustrare la mozione, ciò che dicono gli stessi rappresentanti dei pastori, l'ho copiato parola per parola questa mattina leggendo le dichiarazioni, dicono: "Illudere gli allevatori dopo la crisi e le proteste dell'anno scorso, senza avere basi solide è un atteggiamento molto pericoloso, abbiamo atteso con pazienza che la nuova politica regionale prendesse coscienza del problema latte e desse seguito agli esiti dei tavoli realizzati in Prefettura a Sassari, nei quali i nostri rappresentanti hanno firmato accordi formali", chiudono questo lungo intervento, citando i problemi del prezzo del latte del mondo delle campagne e dicendo:"Per la neo Assessora noi non esistiamo". Tant'è che lamentano il fatto di non essere neanche più convocati nei tavoli in cui si discute il prezzo il prezzo del latte. Discutendo dei tavoli nei quali si erano presi impegni ben precisi, nei quali si erano fatti anche probabilmente delle assunzioni, alle quali si erano fatte anche probabilmente delle assunzioni di responsabilità e degli impegni nei confronti di tutto il mondo agropastorale, ad oggi abbiamo presentato questa mozione per sollecitare l'attenzione della Giunta regionale nei confronti di un tema così importante che interessa circa oltre 12 mila famiglie e devo dire che sono stucchevoli le dichiarazioni a cui abbiamo assistito in questi ultimi mesi, in primis l'atto della nomina della neo Assessora quando, ingenuamente probabilmente, dice: "devo ancora studiare il tema e poi vi darò una risposta". Seguendo poi a tutta una serie di comunicati stampa, l'ultimo dei quali qualche giorno fa, così come fece l'allora Assessore Caria, continuo a ribadire, noi siamo tra le prime regioni in Italia per la spendita dei fondi del PSR. Allora due sono le cose: o la passata opposizione diceva delle cose inesatte nei confronti dell'Assessore Caria, o bisogna riconoscere il fatto che nel corso di questi anni si è speso più di altre regioni italiane e che probabilmente qualcosa in più sicuramente poteva essere fatto però è stato produttivo l'impegno dell'Assessore. Ma non vorrei soffermarmi solo su questo perché i risultati dei tavoli che sono aperti da sette mesi a questa parte hanno portato nel periodo di campagna elettorale immediatamente ad alzare il prezzo del latte a 74 centesimi, alcuni caseifici sono ancora rimasti a 60 centesimi, così ci capiamo meglio, e poi una stagnazione delle risultanze delle attese e dei lavori che questa Giunta doveva porre in essere, allora considerando il fatto che sicuramente si sono avute situazioni positive risultanti dal mercato che hanno consentito di avere una boccata d'ossigeno, c'è da sottolineare però dall'altro lato la situazione delle nostre campagne, gravate da una situazione degli incendi che è stata sottolineata prima dall'onorevole Zedda e poi da un'interpellanza o interrogazione che è stata presentata, sempre dalla minoranza, è gravata anche dal fatto che le situazioni climatiche purtroppo nelle ultime annate non ci stanno rendendo giustizia e stanno andando ad infierire su un comparto che sicuramente è in grossa sofferenza.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue LAI EUGENIO) Cosa proponiamo? Innanzitutto vorremmo capire a che punto è la situazione sul tavolo del prezzo del latte, qual è l'impegno che la Giunta regionale, quali sono le azioni che la Giunta regionale vuole portare a termine per garantire, così come è stato detto in campagna elettorale, il prezzo ad un euro nei confronti dei pastori sardi, quindi ridare dignità ad una ad una porzione della nostra filiera. Il perché naturalmente da questi tavoli vengono esclusi i rappresentanti dei pastori, e poi quali azioni naturalmente si vogliono intraprendere, perché è vero che qualche onorevole prima mi diceva che noi non possiamo decidere per legge il prezzo del latte ed è bene che sia stato annunciato, perché nella precedente legislatura sembrava che dovessimo fare una legge per fissare il prezzo del latte ad un euro, così almeno dicevano le opposizioni, però è altrettanto vero che con azioni virtuose si possono attivare quelle leve economiche che consentano di stabilizzare un mercato, che consentano di dare prospettiva ai nostri pastori, che non consentano naturalmente all'ultima ruota della filiera, che dovrebbe essere la prima dal nostro punto di vista, di non vedersi pagare il latte e di avere delle fluttuazioni anno per anno che non consentono una vera e propria programmazione. Allora noi con questa mozione naturalmente vogliamo sollecitare l'attenzione e vogliamo chiedere che vengano rispettati gli impegni, in particolare qualche giorno fa sul PSR è stato chiesto qual era l'intenzione da parte della Giunta, considerato che il nuovo PSR doveva essere approvato entro il primo ottobre del 2019, ad oggi non c'è traccia di questo PSR, e dal nostro punto di vista dal PSR bisognerebbe partire, perché è vero che non bisognerebbe copiare pedissequamente tutto ciò che accade, però almeno da alcuni esempi di regioni virtuose bisognerebbe prendere spunto, l'esempio del parmigiano reggiano, del grana padano, attraverso il PSR si sono poste in essere una serie di azioni, e con le indennità compensative, che hanno permesso di scardinare un sistema, che hanno permesso di scardinare nel corso degli anni le fluttuazioni dei prezzi, che hanno permesso di stabilizzare il mercato, perché quello che accade oggi è del tutto surreale, non è pensabile che chi sfora negli impegni presi ad oggi abbia delle sanzioni minime, non è pensabile che nessuno si senta responsabile della situazione in cui vertono le nostre campagne. Noi crediamo che attraverso una buona programmazione, attraverso la riscrittura del PSR si possa a intervenire. Crediamo che all'interno del PSR non solo si può si può lavorare sul sistema delle indennità compensative, però si possono porre in essere delle azioni virtuose che favoriscano la diversificazione dei nostri mercati, attraverso la produzione di formaggi freschi, così come già accade in altre in altre regioni d'Italia, si può attivare un piano legale di tutela dei nostri marchi, si può andare nella direzione di studiare una situazione che garantisca la tutela dalle frodi, perché questo è un altro dei temi che abbiamo sott'occhio, e anche dei tentativi di plagio, tentativi di copiature dei nostri prodotti. Devo dire che è andata bene alle nostre campagne, è andata bene ai nostri produttori, che il Presidente Trump in quella lunga lista dove istituiva i dazi doganali, non ha citato il nostro pecorino romano da grattugia, altrimenti oggi saremmo a decretare probabilmente una situazione del tutto fallimentare. A tre mesi dalla fine dell'anno, crediamo che non siano più sufficienti i proclami, crediamo che non siano più sufficienti i comunicati stampa, in cui oltretutto si vanta il lavoro fatto dai precedenti assessori. Crediamo che dall'Assessore all'agricoltura ci si aspetti la chiusura del tavolo, ci si aspetti un'indicazione esatta sulla direzione verso la quale vuole andare la Giunta regionale, su quali siano le azioni da portare avanti, su cosa la politica regionale voglia dire alle nostre campagne, su quali investimenti vuole puntare l'Assessore all'agricoltura per salvaguardare un aspetto fondante della nostra economia.

Noi ricordiamo che già da marzo, successivamente alla protesta dei pastori, sul tavolo c'erano complessivi 57 milioni di euro, ad oggi di questi 57 milioni di euro non si parla più, e non è pensabile che si ritorni a misure che sono state già studiate in precedenza, tipo quella degli euroaca (?), che sicuramente hanno contribuito a affrontare l'emergenza di quel determinato momento e a ridare un po' di sollievo ai nostri pastori. Però anche qui voglio riprendere a ciò che qualche settimana fa hanno detto i rappresentanti dei pastori, "non umilianti soldi a pioggia, ma regole certe": ad oggi di regole certe non c'è nulla, è tutto incerto, addirittura leggiamo la mozione che viene presentata successivamente rispetto a noi che non tiene conto, purtroppo, neanche del lavoro che ha fatto il Presidente della Commissione agricoltura e la stessa Commissione nella rimodulazione dei fondi del PSR, non ne tiene conto, l'importante è andare per spot, l'importante è provare a vendere qualcosa all'opinione pubblica, non è sederci, ragionare, affrontare le situazioni e risolverle.

Io credo che i pastori sardi meritano rispetto, e per avere rispetto servono delle idee chiare, servono delle idee con delle idee coraggiose, serve una lucidità che consenta di vedere la nostra Isola, non fra sei mesi, non seguire le fluttuazioni del mercato, ma consenta di intervenire con azioni sicure, certe, che portino dei risultati tangibili nell'economia della Sardegna; e crediamo che salvaguardare il lavoro dei nostri pastori, salvaguardare quelle 12 mila famiglie sia indispensabile per vedere la Sardegna del domani, attuare un piano di marketing che valorizzi la pastoralità, che valorizzi le nostre produzioni di nicchia è quello di cui la Sardegna ha bisogno. Ma per fare questo servono idee, servono proposte, serve in pratica quello che sta mancando in questa Giunta, in questa maggioranza regionale, dove si scambiano - è stato detto in precedenza - riforme per leggine, si prova a fare una grande demagogia sui temi ma non si riesce ad incidere in nessun settore. L'appello che faccio che faccio alla Giunta è di rivedere la visione di Sardegna che in questo momento hanno in testa, perché, badate, se da un lato, attraverso soluzioni serie, attraverso studi seri, attraverso investimenti che dobbiamo porre in essere sul nostro mondo delle campagne riusciamo a salvaguardare e riusciamo a tutelare anche la biodiversità che la Sardegna riesce ad offrire, dall'altro sono in forte difficoltà quando dalle parole della Giunta su una visione di Sardegna si continua a discutere su ulteriore cementificazione, si continua a discutere su una visione delle coste e una visione della nostra economia che prevede solo posti letto o solo nuova cementificazione selvaggia. Io credo che la nostra Isola debba ripartire da alcuni aspetti che sa fare meglio e per cui si è contraddistinta nel corso dei lustri, ed è per questo che chiediamo alla Giunta in maniera forte di non abbandonare il mondo delle campagne, chiediamo un impegno al Presidente della Commissione di ridiscutere le azioni da porre in essere e di provare a salvaguardare i nostri pastori, di non attendere in maniera anche poco coraggiosa l'esito degli eventi. Per questo naturalmente attendiamo di capire cosa ha in mente l'Assessore all'agricoltura.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Io mi vorrei interessare di questi temi, e quindi ringrazio l'onorevole Lai di aver posto all'attenzione di questo Consiglio un annoso problema, la nostra industria primaria, l'agricoltura, che, diceva bene l'onorevole Lai, riguarda 12.500 aziende, circa 35.000 addetti solo nel sistema agropastorale, e quindi l'agricoltura svolge un ruolo fondamentale nel nostro sistema produttivo, non solo per il valore della produzione, che è importante, ma perché contribuisce a conservare il nostro ecosistema, a preservare la nostra biodiversità, come diceva l'onorevole Lai, disegna il nostro ambiente, le nostre campagne. E noi dobbiamo essere capaci di far convergere agricoltura e turismo (la presenza anche dell'Assessore al turismo ad ascoltare anche il contributo che può dare questo Consiglio e naturalmente cosa buona e giusta); due pilastri di sviluppo, che sono appunto il turismo e l'agricoltura, unitamente alla qualità e alla sostenibilità ambientale delle politiche che saremo in grado di mettere in campo. Recenti studi condotti dai servizi comunitari indicano che il solo il 18 per cento dei consumatori europei conosce i nostri prodotti che beneficiano della denominazione o di una indicazione di denominazione geografica, solo il 18 per cento, in questo contesto l'Assessore all'agricoltura è fondamentale nelle sue politiche di governance, che lei sarà in grado di mettere in campo, Assessora, e sarà anche determinante naturalmente il modo in cui rende protagonisti coloro che lavorano appunto la terra. Io sarò al suo fianco, Assessora, se lei recupera il protagonismo dei territori, se nella misura programmatica del PSR si passa dal 5 per cento delle risorse destinate ai territori e alle aree rurali magari al 30 per cento delle risorse da destinare a quelle aree che sono cosiddette sottosviluppate della nostra Sardegna, e riguarda 292 comuni, se si tiene conto di quelle aree rurali anche delle città tra cui Sassari, come la Nurra, e quindi i servizi nelle aree rurali di quelle popolazioni.

La programmazione ed il controllo da parte della Regione, il sistema dell'attuazione del PSR va rivisto, Assessora, prevedendo regole di controllo chiare e semplici, procedure certe nell'erogazione dell'aiuto. Colleghi della maggioranza, in campagna elettorale le promesse fatte, avete illuso migliaia di allevatori, questi presto ve ne chiederanno conto e non penserete di scaricare tutte le responsabilità in capo all'Assessora. Ho ricevuto nei giorni scorsi, da più parti, la richiesta di presentare una mozione di sfiducia all'Assessore dell'agricoltura, non l'ho fatto, ho presentato un ordine del giorno di censura di un atto che reputo da censurare, perché la politica non può ingerire nel processo amministrativo, tra l'altro ha suscitato l'irritazione di tutti i sindacati, dei dirigenti dell'Assessorato, con cui lei deve collaborare, piuttosto che chiedere gli atti da visionare prima ancora di essere pubblicati, e mi riferisco naturalmente atti gestionali, non atti che hanno, diciamo, un obiettivo di indirizzo politico, politicamente di certo non posso esprimere valutazioni sul suo operato, concludo, guardi, non ci sono atti certamente rilevanti o meglio un atto questo Consiglio e questa maggioranza l'ha approvato che è la mozione Tunis che chiede di riproporre e rifinanziare la legge numero 15 del 2010 e quell'atto è stato, come dire, definito come l'atto di riforma agraria dalla Sardegna.

Sull'ordine del giorno di censura politica

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente grazie, io vorrei capire dai colleghi dell'opposizione, siccome poco fa è stato fatto un intervento che io condivido al cento per cento che ha fatto il collega Cocco per quanto riguarda quando si prendono degli impegni si portano avanti e si mantengono. Noi l'altro giorno in Conferenza dei Capigruppo abbiamo preso un impegno, dovevamo discutere il DL 51, cosa che abbiamo fatto, c'era anche l'impegno di poter discutere l'ordine del giorno che riguardava la legge "7", ed è stato fatto. Poi mi ricordo che noi abbiamo anche all'unanimità deciso di discutere l'ordine del giorno che riguardava la vertenza lattiero-casearia. Io mi ricordo anche le parole dell'onorevole Cocco, ha detto: guarda non dobbiamo fucilare nessuno - testuali parole - però siamo preoccupati e vorremmo… e noi abbiamo detto: anche noi siamo preoccupati e vorremmo. Anch'io ho presentato un ordine del giorno che sottoporrò all'Assemblea per vedere se è condiviso e può essere votato da tutti, cercando di essere propositivi, e questo mi sta bene. Mi viene recapitata in questo momento invece, lasciamo perdere da chi è firmato, questo documento di ordine del giorno di censura politica. Allora ci dobbiamo capire, se dobbiamo tenere l'impegno, ce l'hanno consegnata adesso chiediamo un attimino… sì, sì, ci è stato consegnato ora, il che vorrebbe dire che quando mi viene consegnato un documento ora lo dovremmo discutere, scusate, no mi va bene perché, cerchiamo di capirci, no?! Cioè gli argomenti che vengono presentati li troviamo lì, quando i commessi ce lo portano alla nostra attenzione io ho pensato: è stato presentato in questo istante, è stato presentato in questo istante. No quando mi viene portato. Quindi questo per dire che se manteniamo gli impegni noi ci siamo e siamo disponibili se c'è qualche altra operazione me la fate sapere, perché noi non siamo assolutamente disponibili, tutto qui.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie, l'intervento dell'onorevole Mula corrisponde esattamente a quello che è avvenuto in riunione dei Capigruppo. Allora noi abbiamo deciso d'amore e d'accordo di ritirare la mozione di censura, rispetto all'Assessore all'agricoltura, di discutere la mozione sulla filiera sul prezzo del latte e poi abbiamo detto, io infatti ho chiesto anche il giorno e riproporrò questa richiesta, che si registrino anche le riunioni dei Capigruppo in maniera, con un registratore, perché poi abbiamo detto, ma non solo io anche altri, che se alle mozioni vengono aggiunti degli ordini del giorno nessuno di noi si può mettere in mezzo se lo presentate voi o se lo presentiamo noi su un ordine del giorno che non va neanche a discussione. Noi l'impegno di ritirare la mozione di censura l'abbiamo assolutamente mantenuto, infatti stiamo discutendo di una mozione che non è una mozione di censura e l'ordine del giorno non ha niente a che vedere con gli impegni che abbiamo assunto in quella sede. Così sono andate le cose e credo che tutti eravamo presenti i Capigruppo a quella riunione. Però, onorevole Mula, assolutamente io non credo che questo ordine del giorno rappresenti un impegno disatteso, nella maniera più assoluta, perché è un ordine del giorno che qualsiasi mozione tu puoi presentare o in qualsiasi approvazione di una legge prima che la stessa venga approvata. Non è da discutere! L'ordine del giorno non si discute, non si discute! È presentato però da molto prima, non è che l'hanno presentato oggi.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Cocco, se serve a chiarire un po' questo aspetto do lettura dell'articolo 118 "mozione di sfiducia". Io procedo per Regolamento non per appartenenza politica, appunto. Allora la mozione di sfiducia o di sfiducia del Presidente della Regione deve essere motivata e sottoscritta da almeno un quinto dei componenti del Consiglio. La mozione di sfiducia o sfiducia di un componente della Giunta e gli ordini del giorno di censura politica devono essere motivati e sottoscritti da almeno un decimo dei componenti del Consiglio, non possono essere discussi prima di tre giorni dell'annuncio e sono votati sempre per appello nominale. Quindi non può essere discusso, va bene?

Questo è un ordine del giorno di censura politica, chiarito? Possiamo andare avanti? Perfetto, ci siamo!

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Durante la Capigruppo si era richiesta la possibilità di discutere l'ordine del giorno di censura, che era già stato presentato, non è stato possibile perché il Regolamento e l'interpretazione del Regolamento che hanno dato gli Uffici vietava, non espressamente, però questa è stata l'interpretazione, di presentare un ordine del giorno di censura politica senza una discussione preliminare di una mozione, questo è il motivo. Dopodiché negli accordi presi durante l'ultima riunione, che ovviamente rispettiamo sino all'ultima virgola, visto che oggi la discussione verterà esattamente sulla mozione oggetto di quegli accordi e su nient'altro, ovviamente quegli accordi non prevedono la discussione di altro all'ordine del giorno, anche perché il prossimo tema di cui si occuperà l'Aula, anche questo è stato deciso durante l'ultima Conferenza dei Capigruppo, saranno le due mozioni sulla sclerosi multipla, che sono già state calendarizzate. Per cui nessun blitz, perché oggi la seduta è quella che avevamo già discusso, semplicemente oggi è stato presentato un ordine del giorno attinente alle materie in oggetto di discussione oggi che verrà discusso poi, a discrezione della Conferenza dei Capigruppo, non prima di tre giorni dalla data di oggi.

PRESIDENTE. Chiariti questi aspetti, do la parola all'onorevole Giovanni Satta.

Ti stavo annunciando in sardo perché tra di noi "faeddamus" sempre in sardo, e quindi ti volevo fare questa sorpresa.

Continuazione della discussione della mozione Lai - Cocco - Agus - Ganau - Caddeo - Comandini - Corrias - Deriu - Loi - Meloni - Moriconi - Orrù - Piano - Piscedda - Piu - Satta Gian Franco - Stara - Zedda Massimo sui ritardi in capo alla Giunta regionale della Sardegna sulle azioni a supporto della filiera lattiero-casearia (92).

PRESIDENTE. Mi ada pedidu de faedare su consizeri onorevole Juanne Satta. Si comente tra noisi in bidda nostra, faidamusu sempre solu in sardo t'appo chèlfidu cuntestare in sa limba buddusuina, fente in custu momentu. Podes comintzare.

È iscritto a parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Mi sembra che avesse già spiegato il Presidente della seduta qual era il Regolamento, quindi poi l'onorevole Agus, come al solito, ci ha rispolverato la sua grande preparazione e conoscenza del Regolamento, ma non ne avevamo bisogno. Parlando di questo tema del prezzo del latte, sembrerebbe che siamo arrivati oggi a scoprire che esiste questo problema, sembrerebbe che vogliamo nuovamente cavalcare, tutti indistintamente, la battaglia che i pastori hanno fatto a febbraio, e sembra comunque che siamo agli inizi. Però nella scorsa legislatura, esattamente era settembre 2016, il sottoscritto fece una mozione che venne portata in aula così tempestivamente, ma tanto tempestivamente, dopo sei mesi, era il 12 gennaio del 2017, perché il 13 in piazza c'era la Coldiretti e poi qualche giorno dopo venne Momento Pastori. Quindi, molto spesso su questo argomento si fa demagogia, e bisognerebbe essere più attenti e capire meglio il problema, sapere cosa stiamo facendo. Io sono sicuro che la Commissione, presieduta dal collega Piero Maieli, e anche l'Assessore si stanno impegnando tantissimo su questo problema che non è di facile soluzione, perché, badate bene, che si dica una volta per tutte, che si tolgano tutti i dubbi, non sarà mai la politica a poter stabilire quello che è il prezzo del latte, non lo potrà fare il centrodestra, non lo potrà fare il centrosinistra. Vero è però che bisognerebbe adottare una serie di misure che col tempo consentano a queste aziende, le uniche aziende al mondo, credo, che non possono verificare o programmare quello che può essere il loro fatturato, perché nel 2014 il latte venne pagato 1 euro, 1 euro e 10, nel 2016 venne pagato 60 centesimi, quindi vuol dire che c'è stato un abbassamento del 50 per cento circa del loro fatturato a causa, appunto, della fluttuazione verso il basso del prezzo del latte. Io credo comunque che ascoltare i pastori, che sono quei signori che hanno suscitato emozioni, che sono stati visti in tutto il mondo, quelli che hanno fatto quella rivolta famosa di febbraio proprio in piena campagna elettorale, sia doveroso da parte di questo Consiglio, della Giunta e anche dell'Assessore, ma credo che anche il Presidente sia consapevole di questo, e credo che questo si stia anche facendo, si stanno riallacciano i rapporti per vedere anche quali siano le loro richieste. Vi posso garantire che nessuno di questi, viene sottovalutato molto spesso perché sono pastori, ci ha mai chiesto di fissare il prezzo del latte, ma ci hanno detto di adottare delle misure che gli consentano nel tempo di avere una costanza con quello che sarà il pagamento di questo prodotto così importante per la nostra economia. E loro vorrebbero riaprire quel tavolo che lo scorso febbraio, marzo, aprile ha prodotto comunque un risultato, perché quando si pagava il prezzo del latte a 60 centesimi, si fa un tavolo che è stato aperto dal Governo, che è stato condotto dalla Prefettura, al quale sedevano anche i rappresentanti dell'allora maggioranza, quindi mi ricordo benissimo l'assessore Caria, delegato anche da Pigliaru, e si è arrivati ad avere un accordo che ha portato comunque all'aumento di circa 14 centesimi, che non è poco, badate bene, non è poco 14 centesimi al litro, non era quello che loro avrebbero voluto, non si è arrivati né a 90 né a 1 euro, però è aumentato di 14 centesimi, con l'impegno poi che questo tavolo avrebbe dovuto seguire quello che era l'esito dell'andamento del mercato e avrebbe dovuto verificare poi a novembre quello che poteva essere un prezzo finale, perché si consideravano quei 74 centesimi un acconto. Quindi, io credo che questo fosse un tavolo che andava perseguito, sul quale bisognava continuare a sedersi, e spero che questo venga fatto al più presto anche dalla nostra Giunta, dal Presidente e dall'Assessore dell'agricoltura, che sicuramente non merita la censura che viene fatta per un semplice motivo, perché quella censura andrebbe fatta a chi, sedendo in questi banchi nel 2017, ha irriso il sottoscritto quando disse: "State dando 3 centesimi a pecora e state buttando 13 milioni di euro, andate a dirlo in piazza domani mattina ai rappresentanti dei pastori", cosa che puntualmente avvenne, e l'indomani mattina la stessa maggioranza, la stessa Giunta dissero: "Daremo 50 milioni, non più 13 milioni, che corrispondevano a 13 euro a capo. Sappiamo tutti come è andata e sapete anche che in questi banchi io dissi, perché è tutto registrato, è tutto agli atti, dissi tranquillamente che quei soldi io non potevo in quel momento dire di non darli ai pastori, anche perché nel frattempo c'era stata una siccità molto brutta che contribuì ancora di più a mettere in ginocchio le aziende agricole, ma non avrebbe prodotto sicuramente benefici per le aziende. Quindi io chiedo che oggi… l'Assessora ci dirà lei cosa sta portando avanti, sono sicuro che anche i pastori aspettano con ansia quello che sarà il lavoro che la Giunta potrà fare, è importante oggi parlarne, ma non credo che si risolverebbe niente con una censura fatta nei confronti dell'Assessora, la quale si sta sicuramente impegnando a trovare il bandolo della matassa di un problema che altri in anni e anni non hanno trovato. Quindi, io credo che meriti fiducia, che meriti di essere aspettata, anzi deve essere anche aiutata, quindi quest'Aula dovrebbe contribuire con il proprio contributo intellettuale, mi aspetto molto anche da uno come Gianfranco Satta, da altra gente come Daniele Cocco, che proviene anche lui da una terra di pastori come provengo io, e con i quali viviamo quotidianamente a fianco, quindi io vorrei…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). …che oggi venisse fatto in quest'Aula, perché se poi andiamo a considerare quello è stato fatto fino a ieri non si può più far. Sicuramente bisogna avere un rapporto diverso con le banche, ma per questo so che ci siamo già mossi, bisogna avere un rapporto diverso con il PSR, bisogna cercare di produrre oltre che latte anche qualche altro prodotto, e chiedere anche alle aziende che operano e nelle pianure infrastrutturate di fare questa diversificazione a beneficio di quelle aziende che veramente vivono nelle aree montane e che non possono diversificare nulla, e che comunque hanno gli stessi soldi di quelle aziende che operano nelle terre più miti, che vivono di allevamento, che operano nelle pianure più miti e dove c'è un clima molto più consono a loro, e che comunque dovrebbero diversificare. Sapete benissimo che cinquant'anni fa nel Campidano c'era il 10 per cento del patrimonio ovicaprino che c'è oggi, oggi ci sono pecore che producevano allora mezzo litro di latte e oggi producono due litri e mezzo di latte, quindi qualcosa va fatta anche in questo senso. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Piero Maieli. Ne ha facoltà.

MAIELI PIERO (PSd'Az). Io vi vorrei far presente, da Presidente della quinta Commissione, che proprio da poco mi è stata presentata una relazione che risale esattamente al 2003, se si potesse cambiare la data e i nomi dei firmatari sarebbe esattamente speculare alla situazione attuale. Questo significa che fino ad oggi non si è risolto praticamente niente, tanti proclami, quasi sempre in campagna elettorale, ma poi poche azioni concrete, salvo, come ha appena detto l'onorevole Satta, denari a pioggia, 50 milioni, 30 milioni, 15 milioni. Purtroppo questi incentivi sono stati solo una mera illusione, è come mettere in mano delle caramelle ai bambini per farli stare zitti. Purtroppo però non si è creata nessuna prospettiva reale, cioè non si è fatto un disegno, non si sono presentate delle riforme strutturali, noi ci riempiamo tutti la bocca di frasi romantiche, pastoralismo, identità, prodotti di nicchia, però di fatto poi noi non conosciamo veramente, non ci siamo mai voluti confrontare con un mercato che ormai è globale. Il latte di pecora e di capra nel mondo rappresenta il 5 per cento del latte, ciò significa che è già di per se stesso un prodotto di nicchia, qualunque prodotto noi riuscissimo a fare ci dovremmo veramente inserire in un angolino, in un pezzettino di mercato che sicuramente non è all'attenzione del mondo, per noi può essere sicuramente qualcosa di importantissimo, perché rappresenta un'economia fondamentale per la Sardegna, però, signori, qua bisogna cambiare prospettiva, non bisogna partire dalle campagne, mi dispiace dirlo, ma bisogna partire dai mercati, bisogna ascoltare i mercati, e questa operazione io credo che… con l'Assessore abbiamo già iniziato ad avere dei rapporti diciamo trasversali con altre realtà, che non sono solo i pastori, che in questo momento noi vi assicuro ascoltiamo puntualmente, però non abbiamo voluto dare quel risalto mediatico che potrebbe essere più che altro strumentale, così come è successo durante la campagna elettorale, che poi è servito solo a sfociare in situazioni che niente hanno a che fare con i nostri pastori e col mondo delle campagne, ma sono solo degli atti di vandalismo e di delinquenza. Con l'Assessore abbiamo già instaurato delle strategie diciamo di interventi collaterali che non hanno sicuramente un immediato risalto sul prezzo del latte che non può essere, come hanno detto già tutti i colleghi, un prezzo politico, perché il prezzo politico non esiste, a parte che non ce lo permetterebbe la legge, il prezzo del latte deve nascere dalla dignità della materia che poi viene prodotta, cioè dal prodotto finale e dalla capacità di inserirsi nel mercato, però ci sono un insieme di azioni su altre appunto operazioni che si possono svolgere nel mondo della campagna, come lo sblocco finalmente di questi fondi che sono bloccati dal 2016, quindi da tempi non sospetti, che non riguardano la nostra Giunta, che riguardano purtroppo un'inefficienza che si è venuta a creare all'interno delle Agenzie agricole, credo per volontà di nessuno, però di fatto si è creato un corto circuito che in questo momento ha bloccato completamente l'erogazione dei fondi, che sono fondi legittimi perché riconosciuti dalla Comunità Europea. La sfida credo che sia per noi e per tutti, e io mi auguro di avere anche la collaborazione della minoranza, e di tutti coloro che vogliono intervenire, per una pianificazione che serva però a progredire, non serva semplicemente a lanciare soldi sulle campagne per cambiare gli impianti di mungitura piuttosto che per comprarsi un nuovo trattore con l'aria condizionata, non è questo il senso che vogliamo dare a questa economia. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

CERA EMANUELE (FI). Grazie, Presidente, colleghi, sono rare le occasioni, o meglio, sono state rare le occasioni che ci hanno visto discutere l'argomento relativo alla crisi del settore zootecnico riferito a quello ovino, questa della mozione odierna credo meriti maggiore attenzione e maggiore partecipazione, anche se poi, come dire, le considerazioni che noi consiglieri siamo chiamati ad esprimere sono quelle che anche in occasione della precedente mozione, che ha coinvolto questa Assemblea consiliare, quella presentata dai colleghi Tunis e De Giorgi aveva visto l'Aula interessata in un dibattito che ha, in qualche modo, evidenziato le diverse posizioni. Io dico che un argomento così importante per la nostra economi, per l'economia della Sardegna, debba richiedere una partecipazione, una argomentazione di tutta l'Aula in Seduta mattiniera, quindi senza fretta, senza posizioni di parte, senza contrapposizioni di parte, perché il problema della vertenza del latte ovino interessa tutti, tutti indistintamente, e, ahimè, se ne parla poco, si dibatte poco dell'argomento, e spesso e volentieri si crea contrapposizione. Credo che dobbiamo invece in questa partita essere assolutamente uniti, sostenere tutte le azioni che possiamo sostenere, l'hanno detto i colleghi, non possiamo sicuramente determinare il prezzo del latte ovino, ma possiamo, col nostro lavoro, col nostro impegno, col nostro studio, creare e determinare delle situazioni che possano sostenere il comparto; le citai a suo tempo, le ribadisco in modo sintetico oggi, ma credo e sono certo che se noi non andiamo, e lo dico per quegli elementi che ho colto durante le audizioni della quinta Commissione, se noi non andiamo a creare una forma di collaborazione con il Ministero delle politiche agricole e valutare con la massima attenzione la necessità di commissariare il Consorzio per il pecorino romano, credo che molti dei problemi resteranno in attuati, e soprattutto credo che bisogna stabilire e rivedere un attimino anche quelli che sono i disciplinari. Lo dico perché dalle diverse audizioni è emersa, da parte delle diverse anime che compongono la filiera, la necessità che il Consorzio venga rivisitato. Le azioni, Assessore, io credo che troverà da parte nostra, l'abbiamo già dimostrato durante le interlocuzioni che abbiamo avuto in Commissione, da parte nostra ci sarà la piena e totale disponibilità a una rivisitazione del PSR, che vada in favore delle infrastrutture. Lo abbiamo detto, la legge numero 15 del 2010 ha creato grandi aspettative, ma ha distribuito risorse a pioggia e non ha creato quelle condizioni per sostenere una serie di investimenti utili e necessari che permettano alle aziende di superare le difficoltà e di non ritrovarci, così come hanno sostenuto anche i colleghi, ciclicamente nella situazione che stiamo vivendo, con un prezzo del latte che non è assolutamente remunerativo, che non copre neppure i costi di produzione, con un sistema che è veramente in crisi. Detto questo, ai colleghi dell'opposizione che hanno presentato la mozione affinché si parlasse dell'argomento; credo che il momento non sia opportuno, dobbiamo in qualche modo ragionare a mente fresca di un problema così importante, annoso e di primaria importanza per l'economia della nostra Isola, quindi pertanto inviterei i colleghi a una sospensione del provvedimento, a un rinvio della discussione che deve trovare, come dicevo, tutti uniti, assolutamente, per cercare non tanto di attaccare l'Assessore per quello che ancora non è riuscita a fare, ma soprattutto per creare quell'occasione di confronto e di proposta che poi possa farci superare questo momento di difficoltà. Io ho piena fiducia nell'Assessore, sono convinto che con l'impegno di tutti, iniziando dalla Commissione, che auspichiamo possa produrre degli elementi normativi utili a sostenere la necessità, si possa cogliere l'importante risultato di dare finalmente una risposta ad un settore che, come dicevo, ribadisco e sottolineo, è veramente strategico e importante per la nostra economia e per la nostra occupazione. Grazie.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Presidente, io volevo intervenire sul merito quindi la prenotazione dell'intervento sul merito rimane, però volevo chiedere cinque minuti di sospensione per discutere con la maggioranza un ordine del giorno su un tema (…). Grazie.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso.

(La seduta, sospesa alle ore 16, viene ripresa alle ore 16 e 23.)

Continuazione della discussione della mozione Lai - Cocco - Agus - Ganau - Caddeo - Comandini - Corrias - Deriu - Loi - Meloni - Moriconi - Orrù - Piano - Piscedda - Piu - Satta Gian Franco - Stara - Zedda Massimo sui ritardi in capo alla Giunta regionale della Sardegna sulle azioni a supporto della filiera lattiero-casearia. (92)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, non ripeto tante delle cose che hanno detto altri colleghi in precedenza in relazione alla vicenda del latte, che ha interessato la campagna elettorale, l'ultima, quella per le regionali, dove sembrava che fosse il primo problema al quale porre rimedio, sul quale concentrare l'azione della Giunta futura e che fosse, almeno per quel che è apparso in quel periodo, il problema dei problemi. Indubbiamente non è facile intervenire su una materia così complessa con i poteri della Giunta regionale, volendo incidere su quel che veniva detto prima, cioè l'andamento del mercato, la richiesta. Eppure probabilmente il perno della questione potrebbe essere, invece, invertire le argomentazioni, e cioè, invece che partire dall'annosa questione del prezzo del latte, che sistematicamente si ripete, a distanza anche di decenni, come veniva detto prima, e che sistematicamente non viene portato a soluzione, quindi è all'attenzione di noi tutti ormai da tante legislature, converrebbe, invece, concentrarsi sulle azioni per consentire un'emancipazione del mondo agropastorale dal prezzo del latte, e cioè una serie di azioni, anche volendo tener conto delle ingenti risorse spese nel corso degli anni per far fronte alla annosa questione del prezzo del latte, che probabilmente, se investite dalle diverse istituzioni coinvolte, la Regione Sardegna, non è stato citato prima il Banco di Sardegna e il Governo, probabilmente se quelle decine e decine, si è ormai arrivati a un conto negli anni che sfiora forse i 100 milioni, se non addirittura, andando a ritroso nel tempo, superata anche questa cifra, che probabilmente se immessa nella disponibilità con progetti e azioni nel mondo agropastorale avrebbe consentito un'emancipazione dall'annosa questione, dicevo prima, del prezzo del latte, intervenendo con sistemi anche innovativi per quanto riguarda la produzione e il controllo della produzione. Sappiamo tutti che uno dei problemi che viene riscontrato nella analisi del latte è l'ingente carica batterica che poi determina, una volta conferito il latte, una procedura complessa e costosa di lavorazione del dello stesso perché poi possa essere utilizzato per produrre formaggi o tutti i prodotti provenienti dal settore lattiero, che poi si trasforma, ovviamente, da lattiero in caseario.

L'altro aspetto è quello della diversificazione della produzione. Sappiamo che c'è un'ingente produzione di latte, ma una bassa produzione, all'interno di questa, di latte caprino che viene, invece, pagato con cifre di molto superiori all'euro, un euro e dieci, e anche di più, che addirittura supera quell'importo che viene, invece, attribuito alla porzione maggiore di latte prodotto.

L'altro aspetto è quello della stagionalità. È vero che non è facile in relazione al clima, ma è vero anche che il clima sta cambiando e quindi anche gli aspetti delle soluzioni nuove non possono non tener conto di alcuni cambi che vi sono anche nel clima. Sappiamo tutti che le produzioni di latte hanno un beneficio o possono avere un serio danno a seconda del clima, delle piogge, e quindi anche i cambiamenti climatici devono essere monitorati e le azioni dell'Assessorato devono essere pesate anche in relazione a questi cambi che possono alterare o in alcuni casi dare effetti positivi, se gestiti, alle produzioni. L'altro elemento ancora è la trasformazione in questo caso non del latte, ma del settore della pastorizia, in particolar modo dei pastori, in un insieme di piccoli artigiani e imprenditori del latte, perché è chiaro a tutti che il sistema di produzione del latte, il sistema agropastorale in Sardegna, sconta anche un mancato salto di qualità soprattutto nella produzione iniziale rispetto alla grande intrapresa economica, all'industria del latte, anche su questi fenomeni, e non ultimo l'altro elemento degli stravolgimenti possibili attraverso un mancato uso o un uso distorto dell'agro con la nuova legge urbanistica che invece va pensata nella direzione delle produzioni agricole, della pastorizia e degli allevamenti. Non è l'unico caso - chiudo e termino -basti pensare che anche sul tema delle produzioni degli insaccati o dei salumi più in generale o dei prosciutti, anche lì scontiamo un ritardo, dato, è vero, dalla presenza della peste suina, ma che altre realtà, come la Spagna, hanno superato, tanto che un tipo di produzione, e questa deve essere anche la linea guida, il faro che ci deve guidare… le produzioni di qualità del prodotto finito ovviamente determinano un beneficio anche per coloro che vendono la materia prima iniziale.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Signor Presidente, per recuperare lo spirito positivo che, al di là delle polemiche politiche che possono nascondersi dietro il testo proposto, che invece in questo Consiglio regionale e in questa seduta dovremmo essere capaci di valorizzare, cercherò di tenere il più lontano possibile le polemiche e le schermaglie di partito per soffermarmi, invece, su quello che è intanto un aspetto contenuto anche nella stessa mozione, e cioè il contributo economico-finanziario che l'allora Governo in carica, Governo del quale faceva parte la Lega e il Ministro Salvini, ha riconosciuto, ripeto, in termini consistenti, cioè 29 milioni di euro, un contributo alla soluzione di una crisi che negli interventi di tutti i consiglieri che sono intervenuti è evidentemente una crisi profonda, di sistema, che va affrontata con determinazione e, per quanto possibile, con lo spirito collaborativo che nella maggior parte degli interventi che si sono succeduti oggi ho ritrovato.

Ora in realtà cosa dice la mozione di interessante più di ogni altra cosa? "A intraprendere azioni programmatorie e di prospettiva" per realizzare un meccanismo di stabilità del prezzo del latte, ed è questo il tema sul quale il Consiglio regionale oggi e nelle prossime occasioni dovrà confrontarsi. Cioè oggi di cosa discute il Consiglio regionale? Non discute delle polemiche della campagna elettorale, discute piuttosto delle possibili soluzioni anche in termini di rimodulazione del PSR, laddove possibile, o di ulteriori risorse da reperire per favorire i progetti, in particolare - ecco, questo è un aspetto che ritengo di dover condividere con l'Aula - i cosiddetti progetti di filiera che nella programmazione del PSR aiutavano proprio la connessione tra trasformatori e produttori primari in funzione di meccanismi di stabilizzazione del prezzo del latte. La Lega sul tema della rimodulazione del PSR nei giorni scorsi ha presentato quattro mozioni diverse, una di queste, in particolare, che ho presentato come primo firmatario, e col sostegno dell'intero Gruppo, era orientata all'incremento delle risorse sui PIF. Si tratta di un aspetto secondo noi centrale appunto per favorire l'integrazione di quei processi virtuosi che consentono di mettere in connessione trasformatori e produttori primari. In questo senso e, ripeto, con lo spirito costruttivo e collaborativo che anima il mio intervento in questo contesto, riteniamo che anche nel rispetto dello spirito di quanto richiamato prima sulla mozione possa essere recuperato in termini di proposta e che se vogliamo dare un contributo concreto e non semplicemente di slogan alla soluzione di un problema che, come dicevo prima, è complesso, dovremmo valutare, cioè la possibilità che quest'Aula dia l'indirizzo, condiviso il più largamente possibile, di incrementare le risorse con il riferimento alla dotazione dei PIF per quei meccanismi che spiegavo prima, cioè di stabilizzazione del prezzo del latte e di connessione tra trasformatori e produttori primari, considerando che dal mio punto di vista quella è la strada che dobbiamo seguire e come Governo regionale porre particolare attenzione alla rapidità e ai tempi delle istruttorie. Cioè noi abbiamo da un lato la necessità di dotare finanziariamente in maniera adeguata misure che si rivelino di successo superando quelle invece meno utilizzate, ecco in che termini parlo di rimodulazione del PSR, ma dall'altro dobbiamo svolgere un'attività di controllo e per quanto è nelle nostre competenze, di impulso in ordine alla rapidità delle istruttorie amministrative considerato che dare e distribuire risorse con progetti importanti come quelli di filiera può andare nella direzione che anche la mozione ha tracciato e sulla quale ritengo di dover condividere. Cioè troviamo soluzioni che consentano di stabilizzare il prezzo del latte, alcune in realtà già le abbiamo all'interno del PSR, incrementiamo le risorse necessarie andando in quella direzione che, mi pare di capire, lo stesso onorevole Zedda prima nel suo intervento richiamava.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Sarebbe ingiusto e ingeneroso dire che il problema che oggi abbiamo in discussione sia un problema che riguarda esclusivamente l'attuale maggioranza, l'attuale Esecutivo. L'avete detto bene, l'hanno detto bene i colleghi che mi hanno preceduto, si parla di prezzo del latte da decenni e probabilmente non si è mai riusciti a proporre le soluzioni adeguate perché il problema arrivasse finalmente ad una soluzione. Però il merito dell'onorevole Lai, che è il primo firmatario della mozione, non è un merito che porta in Aula un argomento per fare polemica strumentale sull'Assessore, sulla Giunta o sulla maggioranza, è un problema che è sotto gli occhi di tutti, che da tempo con impegni assunti, tra l'altro disattesi, non hanno mai portato a un punto di caduta che potesse finalmente stabilire quelli che sono i giusti riconoscimenti per i grandi sacrifici che il mondo pastorale, i pastori in particolare cui tutti i giorni loro vengono sottoposti. Ha detto bene qualcuno prima quando ha parlato dell'abuso del termine pastoralismo e quant'altro, noi non siamo qui per farci belli agli occhi di quella parte fondamentale della nostra società perché a quelli lì, ai signori pastori che svolgono un ruolo sociale importantissimo, ha detto bene prima qualcuno quando ha parlato che anche lì bisognerebbe probabilmente studiare qualche percorso che porti alla perequazione e alla equiparazione anche dei territori perché è vero, chi fa il pastore nei monti della Barbagia o nei monti del Goceano sicuramente ha meno possibilità e meno benefici rispetto a chi ha delle aziende agricole in altre parti della Sardegna.

Però se da noi non ci fossero i pastori, probabilmente quel fenomeno che è un fenomeno ormai rispetto al quale non riusciamo a porre nessun freno che è il fenomeno dello spopolamento, sarebbe ancora più accentuato perché sappiamo cosa significa essere pastori nei piccoli comuni e nelle zone interne, sappiamo che un pastore che muove l'economia non la muove solo per sé, quando si ferma l'attività del pastore si fermano gli artigiani del posto, si fermano i falegnami, si fermano i muratori, si fermano coloro che producono i mangimi, si ferma un indotto che è importantissimo e su questo noi dovremmo riflettere, riflettere a lungo. E dico, questo è un altro di quegli argomenti che non può avere una risposta rispetto alle appartenenze e alle ideologie di ciascuno di noi, questo è un problema che va affrontato con estrema serietà, con estrema serietà perché si ha necessità di dare risposte straordinarie purtroppo a un problema che rimane straordinario e quindi abbiamo tutti il dovere di poter vedere quali possono essere queste risposte. Noi abbiamo il rapporto tra industriali e produttori che è un rapporto che poi alla fine va a beneficio esclusivamente di chi ha più possibilità di avere capitali, di avere rapporti con le banche e ha più possibilità per poter decidere quello che è il prezzo del latte. Bene avete detto e bene ha detto l'amico Giovanni Satta prima quando ha detto che non è la politica che può stabilire il prezzo del latte, mi associo a quello che ha appena detto il collega Saiu che su questo argomento non bisogna fare polemiche, però mi ricordo che l'unica forza politica che nella scorsa legislatura presentò un emendamento per stabilire il prezzo del latte stava dalla parte dell'amico Giovanni Satta e mi ricordo anche che gli Uffici della Presidenza dichiararono quell'emendamento inammissibile e infatti non fu neanche portato al voto. Questo per dire che ha detto bene il Presidente della Commissione, bisogna intervenire sui mercati, il Presidente della Commissione sicuramente è uomo che arriva dalle campagne perché lavora nelle campagne, lavora sulla pelle viva di quei pastori che davvero fanno enormi sacrifici per tenersi a galla, oggi più che mai. C'è stato qualche anno, non parlo di troppi anni fa, che il prezzo del latte è addirittura arrivato a sfiorare l'euro e 13-14, 20 centesimi, dovremmo ritornare a quello, ma noi possiamo fare quello che lei ha detto, onorevole Maieli, provare a proporre quelle soluzioni che vadano nella direzione del mercato, non possiamo fare altro perché non è più possibile che il prezzo del latte sia legato esclusivamente al prezzo del formaggio.

Io credo che in quella filiera bisogna intervenire in maniera diversa, si è provato con gli organismi tipo l'OILOS che doveva vedere rappresentati tutti gli attori principali della filiera. Io ho un appunto da fare all'Assessora, i pastori si lamentano perché dal famoso tavolo tecnico di cui loro facevano parte quando è partita la battaglia, la battaglia estrema di qualche mese fa, poi loro non sono stati più invitati. Credo che questo sia un fatto grave perché loro sono l'anima di tutto il problema e l'anima di tutto il problema deve essere dentro il tavolo che deve e può proporre soluzioni.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Noi abbiamo preparato, ma giusto per essere anche un po' chiari, un documento che avrei anche il piacere di poter leggere, spero di riuscire a rientrare nei tempi perché poi voglio fare anche delle considerazioni giustissime che ha fatto il collega Cocco, che io condivido, il Presidente di Commissione, anche noi crediamo che il nodo centrale della vertenza sia proprio quello, cioè dobbiamo evitare di avere sovrapproduzioni, abbiamo visto cosa è successo quest'anno, avere prodotti di qualità e questi stiamo vedendo che vengono premiati dai mercati. Quindi lì l'azione della Regione dovrebbe servire anche a monitorare quello che succede.

"La crisi della filiera del pecorino romano che ha investito la Sardegna e la conseguente reazione dei pastori che hanno buttato per strada il frutto del proprio lavoro, hanno ottenuto un importante risonanza mediatica a livello nazionale.

Le immagini dei pastori sardi che gettano via il latte dei loro animali ha avuto un forte impatto emotivo difficile da dimenticare. Queste immagini hanno riaperto l'annoso tema del prezzo del latte, talmente basso da non riuscire nemmeno a coprire i costi di produzione. Secondo i risultati di un'indagine realizzata dall'ISMEA, l'Istituto dei servizi per il mercato agricolo alimentare, in riferimento all'annata agraria 2016-2017, ottobre e settembre, su un campione di aziende specializzate nell'allevamento di ovini per la produzione di latte, il costo di produzione del latte di pecora si aggira intorno a 1 euro e 12 litro prodotto, al netto di premi e contributi, con forte variabilità fra diverse realtà. In particolare il costo di produzione è risultato molto più elevato nelle aziende medio-piccole rispetto a quelle di grandi dimensioni. Il costo di produzione netto del latte, escluso premi e contributi, è stato pari a 1,43 euro litro per aziende medie e 1,03 litro per le grandi. Il crescente aumento dei costi di produzione è stato determinato prevalentemente dall'incremento dei prezzi dei mangimi, più 2,8 tra il 2017 e il 2016; oltre che dei prodotti energetici, più 5,8. Appare pertanto evidente che per far fronte ai costi di produzione del latte è necessario che lo stesso venga venduto a un prezzo maggiore, superiore o pari almeno a un 1 euro al litro. Il Governo nazionale con la legge 44 del 2019 ha stanziato 29 milioni di euro a sostegno del settore lattiero-caseario, del comparto del latte ovino e caprino, di cui euro 10 milioni per favorire la qualità e la competitività del latte ovino, attraverso il sostegno ai contratti di filiera e di distretto; la promozione di interventi di regolazione dell'offerta di formaggio ovini a denominazione di origine protetta, DOP, euro 5 milioni destinata alla copertura totale o parziale dei costi sostenuti da ogni singolo produttore per gli stessi dovuti per l'anno 2019 sui mutui bancari contratti dalle imprese entro la data del 31 dicembre 2018, in ammontare proporzionale al numero dei capi di bestiame posseduti alla data di stipula del contratto di mutuo; euro 14 milioni, destinati all'integrazione del fondo indigenti per l'acquisto delle forme di pecorino romano Dop che sono rimaste invendute dalla scorsa annata lattiero-casearia e distribuite dalle organizzazioni caritative agli indigenti. È recente la notizia, che accogliamo positivamente, dell'approvazione da parte della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del decreto del Ministro delle politiche agricole dell'economia, attuativo della legge 44 del 2019, che ha sbloccato le risorse di euro 10 milioni, destinati a favorire la qualità e la competitività del latte ovino. Intensa è stata l'attività svolta dall'Assessore regionale all'Agricoltura e della riforma agropastorale, la Murgia, a cui vanno riconosciuti i meriti di aver strappato all'attuale Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali la promessa di riaprire in tempi brevi il tavolo del latte, dimostrando quindi la volontà della Giunta regionale di trovare soluzioni efficaci e percorribili. Ma non solo, è stato anche sollecitato l'intervento della stessa Ministra affinché si impegnasse su alcune cose. In primis, a sbloccare le risorse previste dalla legge 44 del 2019, accelerando di conseguenza l'approvazione dei decreti attuativi senza i quali le misure a sostegno del comparto non sarebbero operative; a individuare ulteriori risorse da destinare alla legge 44 del 2019 insufficienti a superare la ciclicità della crisi a cui è esposto il comparto e ulteriori misure di intervento che consentano un abbattimento dei costi di produzione, o in alternativa la parziale compensazione; ad adottare una proposta di provvedimento normativo di riordino della disciplina in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, affinché siano chiariti in via definitiva gli obblighi e le condizioni da rispettare nella vendita dei prodotti agricoli e agroalimentari.

Quindi quello che noi chiediamo, invito anche i colleghi dell'opposizione che hanno presentato un ordine del giorno, noi quando abbiamo chiesto la sospensione c'erano altri due ordini del giorno, abbiamo cercato di trovare anche sintesi, di questa sintesi proporremo anche ai colleghi, sperando di trovare sempre quel momento di unione, almeno nei temi più importanti, per addivenire poi ad un documento che sia non solo condiviso e possa essere votato all'unanimità.

Mi viene l'obbligo di dire in maniera molto veloce che la legge numero 15, che io ricordo venne approvata nella quattordicesima legislatura, l'ho ricordate in un mio intervento, durante una sassaiola sotto il Consiglio regionale, e la Commissione dell'agricoltura, eravamo riuniti, ad approvare questo provvedimento che di fatto non ha risolto i problemi che riguardano il comparto, ma sicuramente in quel momento aveva dato e aveva provato a dare ristoro a quelle aziende. È una legge che noi sicuramente dobbiamo riprendere in mano, perché perfettibile e migliorabile, perché abbiamo anche un punto di partenza. Poi anche il mondo agropastorale dovrebbe avere un attimino di pazienza, non si risolve tutto e subito, e non si risolvono soprattutto i problemi con atti di vandalismo, cui abbiamo assistito in quest'ultimo periodo, che non fa bene né alla comunità Sardegna, e nemmeno all'immagine della stessa Sardegna. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Presidente, colleghe e colleghi onorevoli, signore e signori della Giunta, è piuttosto singolare che una mozione di questo tenore pervenga da coloro che detenevano il potere politico per agire sino a febbraio del 2019, ossia nel periodo di massima crisi del prezzo del latte. Ci spieghi, anzi i colleghi sulla mia destra ci spieghino ad esempio che cosa hanno fatto per quanto compete il punto 4 da loro richiamato nella mozione. È fuori discussione che la situazione in esame debba essere presa a carico delle parti politiche e deve essere proseguito con le stesse dinamiche impostate dal Ministero all'Agricoltura, allora presieduto dall'ex ministro Gian Marco Centinaio, che è stato l'unico in questi anni ad aver mostrato di voler intervenire realmente sul cuore del problema, dando accesso come prima cosa al tavolo ministeriale a coloro che sono i veri attori protagonisti del comparto. Non è un mistero infatti che noi della Lega siamo sempre stati favorevoli al coinvolgimento diretto dei pastori ai tavoli istituiti sia a livello nazionale che regionale. Ciò che chiedono i veri allevatori però non è certo il ritorno a uno sterile quanto inutile assistenzialismo, dal momento che le risorse negli ultimi cinque anni sono state spese male, senza portare a nulla di concreto, se non al proseguo di un'agonia lenta ed inesauribile. Miriamo piuttosto a mettere in pratica le azioni richieste dai rappresentanti del settore, passando in primis dalle quote in capo ai produttori piuttosto che ai trasformatori ed evitiamo l'ennesimo intervento a pioggia, come sembrano volere i colleghi del PD, che a nulla hanno portato. Includiamo anche gli altri oltre al PD. Le regole e l'incentivazione di produzioni innovative sono l'obiettivo a nostro avviso da perseguire, non lo spreco di risorse pubbliche, anche perché correremmo così il rischio di essere attaccati da altri comparti che al momento non navigano di certo nell'oro. Poi mi rivolgo al collega, onorevole Satta, voglio ricordare una frase celebre, dove dice, Satta Gian Franco, non vorrei sbagliarmi, onorevole, e là in fondo con i suoi occhialini: "Un uomo vale quanto la sua parola, perché nella sua parola risiedono i suoi valori". Lei ha presentato un ordine del giorno, è tipica affermazione matematica, cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia. Ci vuol far passare per fessi, per fessi noi non siamo, e quindi con questo concludo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

MURGIA GABRIELLA, Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Presidente, gentilissimi consiglieri, il problema della vertenza latte come sapete è annoso, parliamo di circa trent'anni, per cui è veramente ingeneroso pretendere che la sottoscritta lo risolva in quattro mesi. Nonostante ciò dal giorno del mio giuramento mi sono impegnata sulla questione della vertenza latte, perché ho molto rispetto dei pastori, perché sono anche nipote di un pastore, per cui ho a cuore, come credo tutti i Sardi, e come credo tutti quanti i consiglieri che siedono a questi onorevoli tavoli, mi sono impegnata in maniera particolare su questa vertenza, ma anche sulla questione di ARGEA. Detto questo volevo rispondere ad alcune affermazioni come al solito sostenute dall'Onorevole Lai che probabilmente non ha quelle basi di educazione civica che permettono a un consigliere regionale di sedere a quel tavolo, lei parla, lei parla, mi faccia parlare, io l'ho ascoltata, adesso ascolti per cortesia, e soprattutto taccia.

PRESIDENTE. Signora Assessore, mi scusi, le chiedo di riferirsi con rispetto al Consiglio regionale. Grazie.

MURGIA GABRIELLA, Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Io rispetto, però pretendo esattamente lo stesso rispetto, perché le accuse personali rivolte dall'onorevole Lai, e non è la prima volta, per me sono inaccettabili, sono inaccettabili! Mi accusa mi accusa di fare campagna elettorale, mi accusa di esternare politiche che non esistono, atti che io non ho sottoscritto, beh io le chiedo di dimostrarmi quali sono, perché io adesso le dimostro che tutto quello che è stato fatto in questi mesi è certificato, al contrario di quello che lei ha detto, soprattutto per quanto riguarda la rimodulazione del PSR, lei ha detto che andava fatto il primo ottobre, chi l'ha detto? Dove sta scritto? La rimodulazione del PSR è stata fatta l'altro giorno convocando un comitato di sorveglianza, il comitato di sorveglianza ha tante di quelle procedure che lei non ha neanche idea, per cui è stato convocato già da giugno del 2019, e in quell'occasione abbiamo rimodulato il PSR, e le dico anche come, le dico anche che grazie a un bando scellerato che è stato pubblicato da voi, parlo di quello del "pacchetto giovani", un bando rimasto aperto, che doveva essere chiuso con buon senso fino a esaurimento risorse, invece è rimasto aperto, dando la possibilità a questi poveri giovani di presentare le domande, di dover fare l'iscrizione all'INPS, di anticipare tutte le spese, e parliamo di disoccupati, per cui quel bando in questo momento ha soltanto finanziato 578 domande, contro le 1500 che sono state presentate, ed è necessario per scorrere tutte quelle domande, sono necessari 60 milioni di euro che ovviamente noi nel PSR 2019-2020 non avevamo, per cui abbiamo dovuto cercare di, come dire, contribuire con solo 7 milioni di euro perché altro non potevamo fare. Detto questo, lei parla delle associazioni di accuse di pastori, quali sono? Perché io ho parlato con tutte le associazioni di pastori: sono andata a Orgosolo, sono andato a Fonni, ho parlato con i singoli, ho parlato con le associazioni, ho parlato con le associazioni di categoria, se lei si riferisce a qualcuno che rappresenta se stesso, questo è del tutto strumentale, ma è fisiologico. Oltre a questo lei parla, e qui mi stupisce la firma di alcuni consiglieri regionali di cui io ho grande rispetto, dice che il mondo delle campagne non può attendere il periodo di studio degli assessori, riferendosi a quando io ho fatto la mia affermazione, il giorno del mio giuramento, e ho detto che mi sarei documentata. Era chiaro che mi dovessi documentare, perché sfido chiunque di voi che fosse così talmente oculato e preparato da conoscere tutte le problematiche che esistono in un Assessorato all'agricoltura, che è uno degli assessorati più complessi e strutturati che esiste, oltre al fatto che ha anche la pesca, per cui la mia esternazione è stata sincera, e poi mi sono documentata, cosa che non avete fatto voi in questa mozione, perché questa mozione contiene tante delle affermazioni errate che veramente dimostra che non vi siete documentati. Una di queste è quella relativa ai famosi 18 milioni, i famosi 18 milioni sono stati stanziati con una delibera di Giunta del 28 febbraio 2019, sottoscrivo, 28 febbraio 2019, dove venivano inseriti 18 milioni a garanzia di crediti, ma non erano 18 milioni cash che noi prendiamo e li diamo ai pastori, o agli agricoltori o ai trasformatori, 18 milioni a garanzia. Sono andata a parlare con la SFIRS, circa due settimane dopo il mio insediamento, mi hanno detto che era una manovra pericolosa, rischiosa, che aveva necessità di verifica, è quello che stiamo facendo, avete parlato di 10 milioni dal Banco di Sardegna, li avete anche sommati 57 milioni. I 10 milioni del Banco di Sardegna servivano semplicemente per coprire, a garanzia di eccedenze, dei crediti, però non sono stati necessari perché le eccedenze in questo momento non ci sono. Oltre a questo cosa dite ancora: che la crisi del pecorino romano investe buona parte dell'economia sarda? Ed è indispensabile individuare azioni strutturali, allora l'unico elemento normativo che ci dà la possibilità di sistemare in qualche modo la questione della vertenza latte è la legge "44" e, come diceva qualcuno, è stata sottoscritta in un periodo storico, però è una legge lungimirante che permette finalmente di mettere ordine normativo per quanto riguarda la vertenza latte, perché prevede, oltre ai due decreti attuativi che sono stati approvati, uno dei quali sabato mattina a Mazara del Vallo, grazie anche all'appoggio dalla Regione Veneto, Sicilia, Molise e non mi ricordo quale, perché era fuori sacco, l'abbiamo condivisa e approvata e andrà alla Stato-Regioni il 24 probabilmente. Comunque, una delle cose più importanti, purtroppo ancora il decreto attuativo non è stato emanato, è il monitoraggio della produzione di latte vaccino perché come sapete, come sapete, il problema della vertenza del prezzo è dovuta al fatto che ci sono varie fluttuazioni del mercato che fanno crollare il prezzo, una di queste sono le eccedenze, però non si capisce chi le produca questa eccedenze, perché il prodotto finito non viene in qualche modo registrato. Nell'articolo 3 della legge "44" viene in qualche modo normata questa problematica. Finalmente, quando attiveranno il decreto attuativo, spero a breve, avremmo la possibilità di sapere chi produce eccedenza e, se ne produce, probabilmente sarà un deterrente. Oltre a questo vado veloce, vado veloce perché ci sono tantissime cose da dire, c'è da dire anche che abbiamo inserito anche nel PSR 14 milioni per i PIF, per scorrere altre domande che erano altrimenti senza copertura finanziaria, occorrono 60 milioni di euro per scorrere tutte le domande a oggi, quindi spero che in qualche modo riusciremo a inserire nuove coperture finanziarie. L'impegno della Ministra, perché come sapete il problema della vertenza latte non ha e non può avere colore politico, voi stessi l'avete detto, io ho condiviso con voi, anzi vi ringrazio per aver condiviso il fatto che la vertenza latte è un problema dei sardi, di tutti i sardi, forse qualcuno si dimentica che l'Assessore è di tutti i sardi, non deve fare parti né a destra, né a sinistra, né al centro, il baricentro è il cittadino, il cittadino sardo in questo caso, nello specifico parliamo del pastore, per cui circa quindici giorni fa, la Ministra ci ha convocato in seduta straordinaria a Roma alla presenza di tutti gli assessori all'agricoltura. Con la sua empatia e la sua intelligenza, indubbiamente, ha dimostrato di interessarsi particolarmente al problema, perché ovviamente io le ho prospettato che non era un problema solo economico ma era un problema sociale, per cui la Ministra ha condiviso il fatto che era necessario in qualche modo intervenire. Vi anticipo che il 29 sarà qui in Sardegna, ovviamente sarà ospite del Presidente, dialogherà soprattutto col Presidente ma anche con tutte le associazioni e tutti i rappresentanti dei pastori, che io non è che non ho voluto invitare al Tavolo, non ho potuto perché il Tavolo verde ha determinati criteri burocratici, per cui io non posso invitare al Tavolo chi non è rappresentativo e chi non è accreditato presso il MIPAF, semplicemente per quello, se no li avrei molto volentieri convocati. Oltre a questo condivido tutte… penso insomma che le proposte che sono state fatte dai consiglieri regionali per quanto riguarda il fatto di impegnare la Giunta, il Presidente ma anche il Governo a intervenire ulteriormente, soprattutto con fondi. Perché abbiamo bisogno di risorse, le problematiche le sappiamo quali sono, conosciamo qual è la diversificazione, conosciamo anche il fatto che non è stata applicata nel regolamento europeo, perché il regolamento europeo prevede un contratto scritto, conosciamo anche il fatto che non si può acquistare sotto prezzo. Per cui è necessario che ci impegniamo tutti a trovare le risorse ma anche a far applicare le leggi, perché fino a oggi le leggi sono state dichiarative e non si capisce perché nessuno abbia pensato, molto banalmente, di applicare la normativa.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Mi sfuggono le parole che ho detto in danno alla reputazione o di offesa nei confronti dell'Assessore: io ho affrontato il tema del prezzo del latte, non so se l'Assessore si è sentita offesa nel sentir dire che anche questa volta nel suo intervento non ha citato neanche una delle soluzioni che intende porre in essere, neanche una prospettiva o idea che vuole mettere in campo per stabilizzare e affrontare il prezzo del latte.

Assessore, ha fatto un po' di confusione perché il PSR che citavo io, la data di scadenza del 1° ottobre, è il nuovo PSR, quello che lei era tenuta ad approvare in Giunta entro il 1° ottobre: le normative dicono questo, possono piacere o non piacere, di solito vengono applicate. Non so se in questa circostanza si vuole discutere di PSR e provare ad apportare alcune delle soluzioni che sono state prospettate, per certi versi anche unanimemente da questo Consiglio regionale, o continuare nella cieca strada di chi dice "sto andando per la strada giusta, sto facendo bene, ragazzi vediamo cosa succederà". Le risposte le ha già avute, perché le parole che ho letto in precedenza non sono parole mie ma sono parole dei rappresentanti dei pastori, e se i rappresentanti dei pastori vanno in questa direzione… poi lo so che lei fa queste facce e magari non le interessa, però se i rappresentanti dei pastori vanno in questa direzione e dicono queste parole io un attimino mi interrogherei, aprirei il dibattito dell'Aula, proverei a confrontarmi e proverei ad individuare alcune soluzioni invece che dire, in maniera quasi ottusa, "andiamo avanti, stiamo facendo bene, tranquilli, il Ministro verrà il 29, ci darà la soluzione"

MURGIA GABRIELLA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. La soluzione è nella "44", onorevole!

LAI EUGENIO (LEU). Fuori da qui non la pensano come sta illustrando lei. Su un altro aspetto mi vorrei concentrare. Anche qui mi sarei aspettato da un Assessore della Giunta regionale che illustrasse quali erano le fasi, i procedimenti in corso per dare attuazione all'ente pagatore regionale, che, badate, qualcuno ha citato in precedenza ma è una misura della passata maggioranza, ed è stato approvato dalla precedente maggioranza all'unanimità (per carità di Dio con alcuni interventi anche positivi dall'allora opposizione) però ad oggi l'ente pagatore regionale, che doveva rappresentare una scommessa e rappresentava sicuramente una speranza nella velocità della spendita dei fondi, così come è stato più volte richiesto, non solo non è attivo in questo momento ma non si sa neanche quando riuscirà a dare delle risposte. Allora mi sarei aspettato da lei, Assessore, che ci dicesse che cosa ha intenzione di fare, quali sono gli atti che vuole porre in essere per dare attuazione all'ente pagatore regionale, quali sono le risposte che vuole dare per accelerare l'iter dei procedimenti, cosa che non è stata richiesta solo ed esclusivamente dalla minoranza, e non si dà responsabilità solo a questa Giunta regionale, ma è nei fatti che esiste questa situazione. E se l'ente pagatore regionale rappresentava una scommessa, andando di questo passo può rappresentare il fallimento, perché lei vanta il fatto di dire "abbiamo speso tanto" ma io la sfido, provi ad andare da tutti quei pastori, da tutti quegli agricoltori e dire: "ragazzi, li avete ricevuti i premi, le indennità compensative che vi spettano?", poi vedrà la risposta che le daranno, vedrà se tutti sono contenti. Anche qui è inutile continuare a dire "la colpa è di questo, la colpa e di quest'altro": in questo momento c'è una Giunta regionale, c'è una maggioranza regionale? Vuole dare delle risposte, quali sono le risposte che abbiamo sentito in Aula?

Io, se il mio Assessore di riferimento avesse dato una risposta così al Consiglio regionale sinceramente resterei basito…

PRESIDENTE. Onorevole Lai, ha ancora un minuto.

LAI EUGENIO (LEU). Sì, ho ancora un minuto, non mi interrompa per questo.

Allora, proviamo a ripartire da alcune delle soluzioni che sono state anche consigliate dall'onorevole Maieli e dalla Commissione agricoltura, non si senta sempre sotto attacco, provi a mettersi nella disponibilità di un Consiglio regionale di cui dovrebbe avere un po' più di rispetto anche nei confronti di chi lo rappresenta, perché, si ricordi, alcuni sono stati eletti e altri sono stati nominati, quindi un po' di rispetto nei confronti di chi è stato eletto dovrebbe averlo.

PRESIDENTE. Preannuncio che sono stati presentati due ordini del giorno… va be', comunque è stato certamente depositato un ordine del giorno che tuttavia non può essere discusso perché sono necessari tre giorni dall'annuncio, quindi oggi l'ordine del giorno Satta e più non può essere discusso. Mi è stato preannunciato un altro ordine del giorno che materialmente non ho, però io direi innanzitutto di votare, di procedere con la votazione… prego.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, io chiederei cinque minuti di sospensione in Aula. Presidente, siccome i miei colleghi hanno… abbiamo lanciato un messaggio di questo tipo, per chi è sordo, non vorrei dire altro, che abbiamo lavorato per un ordine del giorno che abbiamo sottoposto anche ai colleghi, con la speranza di poter addivenire a un ordine del giorno condiviso. Poi se qualcuno ha da fare, è libero, noi siamo seduti qua e stiamo lavorando.

PRESIDENTE. Allora il Consiglio è sospeso per cinque minuti, onorevole Mula non si scaldi non c'è problema.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 13, viene ripresa alle ore 17 e 26.)

Continuazione della discussione e non approvazione della mozione Lai - Cocco - Agus - Ganau - Caddeo - Comandini - Corrias - Deriu - Loi - Meloni - Moriconi - Orrù - Piano - Piscedda - Piu - Satta Gian Franco - Stara - Zedda Massimo sui ritardi in capo alla Giunta regionale della Sardegna sulle azioni a supporto della filiera lattiero-casearia. (92)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi consiglieri di prendere posto nei propri banchi, grazie. Allora ha chiesto di intervenire per dichiarazioni di voto l'onorevole Deriu, annuncio che è stato… no… annuncio che è stato depositato un ordine del giorno che verrà distribuito, però adesso procederemo con la votazione della mozione e successivamente dell'ordine del giorno proposto. Siamo in dichiarazione di voto per la mozione.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, voterò la mozione, spero che anche i colleghi riconoscendo parte del contenuto meritevole di attenzione facciano come me. Però credo che questo clima che lei, Presidente, dovrebbe cercare di smorzare, più di quello che sta facendo, non aiuti alla risoluzione dei problemi e non favorisca il confronto tra parti politiche. Abbiamo idee diverse, perché questa è la democrazia, ci siamo presentati alle elezioni con programmi diversi ed è con questi ruoli che siamo in quest'Aula. È inaccettabile però il fatto che le dichiarazioni della minoranza vengano sempre confuse con attacchi personali o con, diciamo, un attacco alla persona e non alla politica. Perché la risposta dell'Assessore, almeno nella prima parte, mi è sembrata più orientata a difendersi piuttosto che a rispondere con proposte alle sollecitazioni poste dalla mozione. Noi abbiamo solo ricordato, l'hanno fatto i colleghi, che in campagna elettorale leader politici autorevoli avevano parlato della possibilità di risolvere questo problema annoso in 48 ore. Questo ha creato delle aspettative, noi non l'abbiamo fatto, si prendano le dichiarazioni di quel periodo si è stato in silenzio, anche per rispetto della grande sofferenza che le persone che lavorano in quel comparto patiscono non da oggi e non da ieri, perché lo ha detto anche l'Assessora non è un qualcosa che si origina nella precedente gestione o in questa gestione è un qualcosa che ci portiamo dietro da più di trent'anni, perché la realtà è che è strettamente collegato anche al modo in cui il comparto lattiero-caseario è stato costruito nella nostra Isola. Per questo è normale che i colleghi abbiano presentato il tema chiedendo delle risposte, perché quattro mesi sono pochi ma sono molto di più delle 48 ore che alcuni avevano immaginato come tempo necessario per dare una risposta. Io lo so che in 48 ore non si può fare niente, e ho anche una ragionevole certezza riguardo al fatto che 4 mesi per un problema epocale siano pochi. Però credo che queste cose sia necessario spiegarle anche a chi ci ascolta, a chi legge i giornali e chi in campagna elettorale tende magari a dare anche retta a chi fa proposte ignorando i problemi. Oggi la notizia è che tutti ci siamo resi conto di quanto le situazioni siano complicate e di quanto richiedano studio e approfondimento.

PRESIDENTE. Può dichiarare il voto?

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Il voto sarà favorevole alla mozione presentata.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente, io ho fatto un intervento di estremo buon senso, ho detto che non si poteva colpevolizzare l'attuale Assessora, l'attuale maggioranza per quella che era la criticità ancora del comparto agropastorale, prezzo del latte in particolare. Però, Presidente, la ringrazio innanzitutto per aver ripreso l'Assessora, perché io credo che sia inaccettabile e insopportabile che un Assessore nominato al cospetto di 60 Consiglieri delegati da una parte del popolo a rappresentarli in quest'Aula si comporti in quella maniera. Dispiace oltremodo perché l'Assessora ha ricoperto un incarico importante di Presidente della Commissione pari opportunità e mi risulta anche che in quel periodo lei condividesse anche le idee di questa parte dell'Aula. Per cui credo che davvero, l'abbiamo detto stamattina, che ognuno di noi deve avere rispetto del ruolo degli altri e del proprio ruolo. E quindi abbiamo detto che gli assessori devono fare gli assessori, i consiglieri i consiglieri, i presidenti i presidenti, questo vale per tutti. Quello che è avvenuto questo pomeriggio in quest'aula veramente ha dell'inusuale, è qualcosa di clamoroso in negativo, e spero non succeda mai più. D'altronde se l'Assessora si attira qualche critica non sono io che ho fatto una lettera ai consiglieri per dire che qualsiasi riferimento di tipo politico, tecnico, amministrativo doveva essere il proprio Capo di Gabinetto, e dopo due ore lei ne fa un'altra dicendo il contrario, non sono io che ho fatto una nota ai funzionari perché si comportassero in maniera diversa, inusuale, da quello che prevedono le norme. Quindi, Assessora, se lei ha deciso di fare l'Assessora io non entro nel merito e non mi permetterei mai di giudicare la sua persona perché credo che tutti abbiamo la stessa dignità, ma il suo atteggiamento di oggi ha qualcosa di sessismo al contrario, lei che ha fatto la presidenza della Commissione pari opportunità si rivolge in quella maniera ad un consigliere eletto che stava rappresentando solo delle posizioni su un problema che è un problema sul quale lei non ha tutte le responsabilità, l'abbiamo detto noi, è un problema atavico che insieme vorremmo cercare di risolvere proponendo delle soluzioni insieme, ma se lei si comporta così sicuramente non aiuta la risoluzione del problema e non aiuta al normale rapporto che dovrebbe esserci fra Giunta e consiglieri, perché oggi è capitato fra Assessora e consiglieri dell'opposizione, sicuramente domani potrebbe capitare fra consiglieri della maggioranza e Assessora della maggioranza o della parte…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Io, nel mio intervento, ho cercato di dare il mio contributo costruttivo ad una vertenza annosa che ha riguardato negli ultimi decenni la Sardegna, ma veramente il suo intervento di replica mi ha privato di qualsiasi reazione. Lei probabilmente non si rende conto che gli attacchi non vengono direttamente da questa parte politica, ma vengono generati dalla sua parte politica, dalla maggioranza, che ha presentato di recente un ordine del giorno dove chiede di spostare delle risorse dalla misura 4.1 del PSR alla misura che riguarda il marketing, la misura del PIF, ha presentato una mozione sempre in attuazione delle misure del PSR. Quindi gli atti politici forti vengono e sono espressione della sua parte politica, in particolare dalla LEGA, che ha disseminato odio in campagna elettorale rispetto alla possibilità di cavalcare una situazione del prezzo del latte che non è… mi fate finire l'intervento? Avete disseminato d'odio, continuate a cavalcare l'odio. Siete la maggioranza di Governo di una Regione, lasciate le piazze e parlate dei problemi della gente, dei problemi dei sardi, questo è l'obiettivo di una maggioranza che si prende le responsabilità di governare dei problemi seri dei sardi, questo è. Allora, Assessore, io mi aspettavo che lei, così come abbiamo fatto in maniera costruttiva in Commissione, parlasse della possibilità di rafforzare il ruolo delle cooperative, abbiamo 37 trasformatori, non ne abbiamo migliaia, abbiamo 37 trasformatori che vanno messi a sistema, il sistema delle cooperative può generare concorrenza rispetto al privato che oggi determina il prezzo, il sistema di rilevamento digitale di quello che riguarda i litri di latte versati giornalieri, perché se noi non partiamo dalla verifica dei quantitativi di latte versati ai trasformatori non possiamo assolutamente determinare un processo virtuoso…

PRESIDENTE. Il suo voto?

SATTA GIANFRANCO (Progressisti). Sto chiudendo e dichiaro il mio voto. Quindi, ci sono dei temi che io mi aspettavo che lei, nell'intervento di replica, portasse all'attenzione di questo Consiglio, non l'ha fatto e mi dispiace veramente, ma si guardi bene dagli interventi della sua maggioranza. Il mio voto è a favore naturalmente dalla mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Io, veramente, inviterei anche i colleghi… gli ultimi interventi non mi piacciono, poi ognuno può fare quello che gli pare, ci mancherebbe altro in quest'aula, però mi sembra che stiamo andando oltre quando si parla di campagna elettorale, ancora di campagna elettorale, ancora di odio, mi sembra che non ci serva. A me dispiace veramente il fatto che sembrava ci fossero le condizioni per poter fare un documento condiviso, purtroppo non ci sono, ne prendo atto. Inviterei la Giunta in generale, non in questo caso l'Assessora, giustamente quando si viene in aula bisogna avere un atteggiamento diverso nei confronti dei colleghi, io capisco tutto, capisco anche quando saltano i nervi, capisco quando si viene attaccati, capisco anche quando magari uno va oltre, però quando si arriva in quest'aula, dovrebbe invece arrivare dalla Giunta quel segnale un po' distensivo, perché altrimenti questa diventa una polveriera. Poi non c'è stato questo clima di idillio, non usciremo come ho detto un'altra volta presi per mano cantando "Bianco Natale", non è la famiglia del Mulino Bianco, ognuno si assumerà le sue responsabilità, non stiamo legiferando, non è una legge, è una mozione che ha comunque una sua valenza. Noi voteremo a favore della mozione presentata dalla maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Non volevo intervenire, però ho ritenuto di dover intervenire più che altro per richiamare il fatto che bisogna sempre cercare, secondo me, di esprimere la propria opinione mantenendo il rispetto anche degli altri. Noi, quando presentiamo un atto, come una mozione, come abbiamo fatto anche nel campo dell'agricoltura, è perché riteniamo di poter, attraverso quest'atto, oltre alle interazioni che facciamo con il nostro Assessore di riferimento, anche fare delle proposte attraverso quest'atto, affinché se ne possa discutere, e magari condividerle tutti quanti. Quindi, io sinceramente resto stupito del fatto che qualcuno possa parlare del fatto che il nostro partito porti avanti campagne d'odio o cose di questo tipo, sono parole prive di senso di chi in qualche modo sta cercando di salvare la propria posizione continuando a fare campagna elettorale, perché evidentemente non ha argomenti da trattare o non conosce l'argomento, oppure magari è entrato qua fortunatamente e cerca di buttare delle parole così a caso sugli argomenti. Questa cosa francamente è inaccettabile, e anzi le faccio anche un invito, se mi posso permettere, a cercare un pochettino di contenerlo ancora di più, sta facendo sicuramente bene, però se iniziamo noi a dire a loro quello che pensa la gente di loro o quello che hanno fatto loro non finiamo mai, perché sicuramente la situazione che oggi affrontiamo è ancora una volta frutto della trascuratezza che c'è stata in tanti anni di governo, anche e soprattutto questi ultimi cinque di centrosinistra. Alcuni dei contenuti erano anche nella mozione e potevano essere condivisibili, però sicuramente tutto l'articolato non lo è, e visto anche il rapportarsi che ritengo scorretto da parte di qualcuno, personalmente, io sto parlando ovviamente a nome mio, non voterò a favore di questa mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Negli interventi che ho ascoltato da parte dei rappresentanti dell'opposizione, mi dispiace dover dire che ho riconosciuto le reali intenzioni che si nascondono dietro l'atto che viene proposto all'esame del Consiglio regionale, a voi, in realtà, di risolvere il problema dei pastori non importa nulla. Da quello che è emerso nei vostri interventi la preoccupazione è fare polemica con la maggioranza, e in particolare fare polemica con la Lega, cercando di trascinare anche il dibattito di quest'Aula in un clima da campagna elettorale, che certamente non abbiamo voluto noi, ma che pervicacemente avete cercato voi. Io sono francamente rimasto sorpreso, signor Presidente e signori colleghi e colleghe del Consiglio regionale, sorpreso ancora di più quando ho sentito dall'onorevole Satta l'invito a lasciare le piazze; ma cosa vuole lasciare le piazze! Noi dobbiamo stare tra la gente, non rinchiusi in questo Palazzo! Io capisco che sia la vostra natura, io capisco che sia la vostra vocazione, io capisco che a Roma abbiate dei fulgidi esempi in questo senso, ma noi siamo un'altra cosa, e posso dire che io sono orgogliosamente un'altra cosa! Altro che lasciare le piazze, dovremmo starci di più a parlare con i cittadini, non stare chiusi qui dentro, con dibattiti che nelle intenzioni si manifestano positivi, e che poi, nella realtà, sono solo il pretesto per un conflitto di tipo elettorale. Quali sono le proposte concrete che voi avete rappresentato con la vostra mozione? E non lo dico, guardate, per voler richiamare anche l'intervento dell'onorevole Agus che ha detto: "Noi sul tema del prezzo del latte in campagna elettorale siamo stati zitti"; non è esattamente così, qualcosa l'avete detta, in particolare il 14 febbraio avete proposto un fondo di 20 milioni per i pastori, che poi siate arrivati dopo Salvini, che siate arrivati inseguendo precipitosamente e disperatamente la vittoria elettorale… io, ripeto, non è, guardate, onesto, non tanto nei confronti di quest'Aula, nei confronti del popolo sardo, provare a nascondere una realtà che è troppo vicina in termini di ricordo, ce lo ricordiamo benissimo cosa avete detto, e in particolare il cosiddetto "patto di filiera", che è né più né meno quello che abbiamo proposto noi con una mozione, e successivamente un ordine del giorno, ed è un contributo positivo a un documento che io mi auguravo potesse essere condiviso e che conteneva una proposta semplice, che era quella di mettere insieme, attraverso nuove risorse e dare maggiori opportunità, ecco, meglio dire così, dare maggiori opportunità ai produttori primari e ai trasformatori proprio nella direzione di proposte chiare, perché questo fa la Lega. Non meravigliatevi se presentiamo quattro, cinque mozioni, non meravigliatevi se abbiamo un'idea di quello che vogliamo fare; siamo stati eletti qui per questo. Chiudo dichiarando il voto contrario, per le ragioni che ho espresso alla mozione, ma assolutamente positivo nei confronti di qualunque documento che realmente si preoccupi dei problemi dei pastori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Nel dichiarare il voto a favore intervengo per quanto riguarda però una preoccupazione, che è emersa vieppiù ascoltando l'Assessore. Mi pare, avendo anche ascoltato altri assessori, che ci sia una carenza di indirizzi, strategie, linea tracciata da parte del Presidente della Regione, così come sempre dovrebbe avvenire quando inizia un'esperienza di Governo; a ogni assessore si danno indirizzi, strategie, obiettivi, e mi pare che questo sia quel che manca. Per quanto poi riguarda anche le parole usate, anche ascoltando gli interventi di alcuni esponenti della maggioranza e riferendomi a ciò che lei ha detto nei confronti del collega Lai, ed è stato poi anche detto nei confronti del collega Satta, si può dire che questa esperienza l'abbiamo iniziata insieme, lei da Assessore e noi da consiglieri regionali, inizio ad avere però qualche dubbio, mentre ho qualche certezza che il consigliere Lai, il consigliere Satta, al netto di dimissioni volontarie, indubbiamente proseguiranno la legislatura fino al termine della stessa, inizio a nutrire qualche dubbio che il percorso con lei iniziato ci veda, con lei da Assessore, concludere questa legislatura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Per dichiarare il mio voto favorevole alla mozione e per dare dei chiarimenti. Noi siamo ben consapevoli che il problema del prezzo del latte sia un problema complesso, e per questo ci siamo ben guardati dal promettere che in 48 ore avremmo risolto il problema, come qualcuno della vostra parte ha purtroppo fatto in piena campagna elettorale, con il risultato che, a distanza di sei mesi, non solo non si è risolto il problema, ma siamo ancora in alto mare. Non lo permetto, onorevole Saiu, di dire che a noi non importa nulla del problema dei pastori e del prezzo del latte, perché questo è assolutamente inaccettabile. Se noi siamo qui oggi a discutere del prezzo del latte, è perché abbiamo proposto noi una mozione, altrimenti non se ne sarebbe discusso. E allora questa mozione, e anche qua vorrei fare un appunto al Consiglio, non è usuale che si finisca con le mozioni che vengono sempre sottoposte poi ad ordine del giorno unitario eccetera, le mozioni quando si condividono, e se si condividono, si votano, altrimenti si vota contro, perché è un modo di fare che sta prendendo piede in questa legislatura che non mi pare che sia tipico della dinamica parlamentare, e della nostra dinamica parlamentare in particolare. Su quello che diciamo in questa mozione io vorrei essere chiaro, chi vota contro sta votando contro l'impegno della Giunta a riferire in Aula sui lavori del tavolo sul prezzo del latte, sta votando contro per uno stimolo alla Giunta di intraprendere azioni programmatorie e prospettive al fine di arginare le oscillazioni del prezzo del latte, sta votando contro una rimodulazione del PSR al fine di individuare azioni e risorse attraverso una serie di indennità compensative che vadano a favore del mantenimento del prezzo del latte superiore ad un litro, a porre in essere iniziative al fine di assicurare ad ARGEA, Ente pagatore, l'immediata e piena operatività a garantire tempi certi e rapidi nell'erogazione agli allevatori e agli agricoltori; questo è il senso e il significato della mozione. Quindi invito tutti quanti a prendere atto di quello che la mozione dice davvero, al di là delle polemiche che stanno diventando un'abitudine inaccettabile in questa dinamica di discussione, e quindi a votare a favore di questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Il nostro Gruppo non è intervenuto, non è intervenuto nella discussione e onestamente non sarei voluta intervenire neanche in questo. Trovo veramente, da consigliera regionale, disdicevoli, sia da una parte che dall'altra, determinati comportamenti, determinati linguaggi e anche determinati toni, che vengono utilizzati durante la discussione; non c'è cosa più bella che il confronto politico, il confrontarsi con le proprie idee e con le proprie ideologie, da tutti i punti di vista, e non c'è cosa più bella anche rispettarsi, pur nella diversità di opinioni e di idee, e qua vedo che in questo Consiglio regionale viene sempre molto, molto difficile. E non si risentirà l'Assessora se mi rivolgerò direttamente a lei, e lo faccio in qualità di donna; noi donne a volte abbiamo questo piglio un po' impulsivo, per cui ci facciamo prendere anche dalla foga, capisco anche che quando si viene toccati e poi si personalizza o si tende anche a personalizzare, quando magari in altri momenti più sereni si capisce che l'attacco non è mai personale ma è sempre un attacco politico, perlomeno parlo dal nostro punto di vista. Per cui, Presidente, confermo il voto favorevole per la mozione presentata dal Gruppo del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Metto in votazione la mozione numero 92 presentata dai consiglieri Lai e più.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 92.

(Segue la votazione)

Scusate, risulta nullo il voto dell'onorevole Fancello; quindi astenuta. È un problema di digitazione. Invece l'onorevole Cuccu favorevole, onorevole Moro contrario, onorevole Schirru contrario. L'onorevole Ennas era fuori? Era fuori oppure era qua?

(Interruzioni)

Allora mi affido alla sua correttezza: era fuori o era in Aula? Me lo dica lei poi intanto ci sono… era qua, era in aula. Perfetto, come vuole votare? Contrario.

(Interruzioni)

No, non ha detto in saletta. Allora io non l'ho visto, mi affido alla vostra responsabilità e alla vostra maturità. L'onorevole Ennas mi ha riferito di essere in aula ed è in aula.

(Interruzioni)

Io non so… il Segretario ha visto? Era in Aula o no? Onorevole Cuccu, era in aula?

CUCCU CARLA, Segretaria. Ma non era al suo posto per poter votare.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Ora abbiamo l'ordine del giorno Mula e più.

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Qui ci sono i funzionari che verificano se uno è presente o assente. Alla luce di questo non c'è chicchessia che possa contrastare questa posizione, non sono i Segretari, sono loro. Nel momento in cui vedono che uno non c'è, chiunque esso sia, di fatto si prende atto di quanto dicono i funzionari. Seconda cosa: se è un voto è nullo è inutile che si voglia girare che non funziona la macchinetta. Il voto nullo non si può correggere!

PRESIDENTE. Non si può cambiare il voto da positivo a negativo, ma il voto nullo si può comunque emendare, quindi non è un problema.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Scusate, dalla votazione risulta che non sia stato raggiunto il numero legale. Il Consiglio è riaggiornato tra trenta minuti.

(Proteste dai banchi della minoranza)

Il Consiglio è sospeso e riaggiornato…

GANAU GIANFRANCO (PD). Devo dichiarare che l'assenza del voto era politica! Va dichiarato in aula!

PRESIDENTE. Perfetto, va dichiarato, certo che va dichiarato.

Allora le do la parola esclusivamente per dichiarare la sua assenza, se è di natura politica o meno.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Per precisare che l'assenza dalla votazione ha semplicemente il significato politico, di tutta la minoranza.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 59, viene ripresa alle ore 18 e 35.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i consiglieri di prendere posto.

Il Consiglio verrà convocato a domicilio. Buona giornata a tutti.

La seduta è tolta alle ore 18 e 36.