Interrogazione n. 176/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 176/A

(Pervenuta risposta scritta in data 02/12/2019 e in data 28/01/2020 e in data 25/05/2020)

CERA – COCCIU – TALANAS, con richiesta di risposta scritta, sulla dismissione a Capo Frasca della spiaggia di S’Enna e S’Arca, del porticciolo e dell’area archeologica e sul mancato riconoscimento degli indennizzi ad oltre un centinaio di pescatori soci armatori, operatori economici della pesca del comparto marittimo di Oristano, interessati dagli sgomberi degli specchi d’acqua per le esercitazioni militari nel poligono di Capo Frasca e l’avvio di nuove dismissioni.

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I sottoscritti,

premesso che il Ministero della difesa e la Regione autonoma della Sardegna hanno sottoscritto:
– in data 9 agosto 1999 un protocollo d’intesa finalizzato ad individuare i luoghi, le modalità di computo e i criteri per riconoscere degli indennizzi agli operatori economici danneggiati da esercitazioni militari per le interdizioni alle attività di pesca;
– in data 8 settembre 2005 un protocollo d’intesa integrativo finalizzato a riconoscere un “indennizzo integrativo” per quegli operatori economici interessati per la vicinanza ad aree marittime permanentemente interdette a un maggior indennizzo per le interdizioni alle attività di pesca, mediante l’introduzione di una serie parametri oggettivi;
– in data 26 ottobre 2016 un protocollo d’intesa che prevede estensione dei benefici agli indennizzi agli operatori economici della pesca del Comparto marittimo di Oristano, interessati dagli sgomberi degli specchi d’acqua per le esercitazioni militari nel poligono di Capo Frasca;
– in data 18 dicembre 2017 un protocollo d’intesa che prevede il solenne impegno a dare attuazione alle attività del tavolo istituzionale “Difesa-Regione Sardegna” istituito in data 8 gennaio 2015, con l’esplicito impegno del Ministero della difesa ad attuare le seguenti misure di riequilibrio ed armonizzazione sul Poligono di Capo Frasca, mediante le seguenti dismissioni:
– la cessione della spiaggia di S’Enna e S’Arca;
– la cessione di un’ulteriore porzione di scogliera attigua alla spiaggia di S’Enna e S’Arca, sino a punta S’Achivoni;
– la previsione di un’area di rispetto per le zone archeologiche interne al Poligono di Capo Frasca;
– l’utilizzo con accesso da terra, da parte dei pescatori locali, del porto interno nella zona est del Poligono di Capo Frasca;

vista l’interrogazione 22/A depositata in data 28 maggio 2019 dai medesimi proponenti Cera, Cocciu e Talanas, presentata al Presidente della Regione e all’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, rimasta a tutt’oggi inevasa, e avente per oggetto “interrogazione con richiesta di risposta scritta, sulla regolamentazione delle zone di mare antistanti il Poligono militare di Capo Frasca, nella quale si auspicava l’accelerazione della consegna delle aree individuate nel protocollo d’ Intesa del 18 dicembre 2017 e veniva auspicata l’integrazione dello stesso protocollo al fine dell’inserimento del rilascio delle spiagge presenti a Capo Frasca che si affacciano sulla zona di Marceddì, coinvolgendo i Comuni di Arbus e Terralba;

preso atto della notizia pubblicata sul portale della Regione Sardegna in data 30 maggio 2019 nel quale veniva comunicato che “la Regione libera” le spiagge di Porto Tramatzu e di S’Enna e S’Arca, destinate per anni a uso esclusivo dei militari, ma che alla data odierna nulla è cambiato e la spiaggia Capo Teulada, da Porto Teulada a Punta Menga, e la spiaggia a Capo Frasca, da Punta S’Aschivoni allo stagno di Marceddì non sono state ancora riconsegnate alla Regione;

preso atto, inoltre, che nei giorni scorsi il Sottosegretario alla difesa Giulio Calvisi intende avviare una cabina di regia paritetica Stato-Regione e proporre il positivo avvio del confronto su dismissioni, bonifiche, indennizzi operatori economici, compensazioni e investimenti industriali, e imprimere una accelerazione ai ritardi accumulati, soprattutto per introdurre nuovi impegni in favore della Sardegna in una logica di riappropriazione del territorio regionale;

considerato che con avvio del protocollo del 18 dicembre 2017 sono stati finalmente e definitivamente accolte le istanze del territorio e degli operatori economici sottoposte a limitazioni e a interdizioni alle attività di pesca, prevedendo il riconoscimento di adeguati indennizzi agli operatori economici che gravitano nelle acque antistanti ll poligono di Capo Frasca;

visto l’articolo 3 del protocollo del 26 ottobre 2016 che recita: “sono i pescatori, ovvero, qualunque persona che svolga un’attività di pesca professionale marittima, iscritta negli uffici circondariali/locali marittimi di cui all’articolo 2 del presente protocollo, che attesti i seguenti requisiti:
– regolare iscrizione al registro dei pescatori marittimi;
– regolare iscrizione ai ruoli previdenziali e assicurativi;
– comprovato esercizio, per almeno 120 giorni, dell’attività di pesca, nelle zone interessate, nei due anni precedenti la richiesta di indennizzo (nel caso di prima istanza di accesso al beneficio), in accordo con la normativa sulla tracciabilità;

considerato che a non tutti gli operatori economici è stato riconosciuto il diritto agli indennizzi e alla data odierna vi sono ancora incomprensibilmente oltre un centinaio di operatori, soci armatori proprietari delle imbarcazioni regolarmente conferite in cooperativa che possiedono i requisiti sanciti nell’articolo 3 del protocollo del 26 ottobre 2016, a cui viene negato il diritto a beneficiare degli indennizzi finalizzati a limitare così i danni all’attività di pesca alle cooperative di pescatori che operano nelle acque adiacenti il poligono di Capo Frasca;

considerato inoltre che pervengono costantemente sollecitazioni da parte delle amministrazioni locali, dai rappresentanti politici del territorio, dal mondo della pesca e del diportismo, finalizzate ad introdurre tra i temi dell’istituenda cabina di regia paritetica Stato-Regione l’introduzione delle seguenti istanze:
– riconoscere gli indennizzi agli operatori economici soci armatori del comparto marittimo di Oristano interessati dagli specchi d’acqua per le esercitazioni militari nel poligono di Capo Frasca, considerato che non è stata data piena attuazione a quanto già sancito dall’articolo 3 del protocollo del 26 ottobre 2016;
– vengano definitivamente dismesse nel poligono di Capo Frasca anche le spiagge denominate: Cala Brigantino e Salinedda;
– venga consentito l’utilizzo con accesso da terra anche ai diportisti, del porto interno nella zona est del Poligono di Capo Frasca;

vista la lettera del Presidente della Regione prot 0000889 del 6 febbraio 2019 inviata al Ministro della difesa dott.ssa Elisabetta Trenta e al Comandante militare esercito Sardegna Gen. Div. Giovanni Domenico Pintus, con la quale viene sollecitato al Ministro della difesa l’apertura di un tavolo tecnico finalizzato al riconoscimento della tipologia degli operatori economici pescatori “soci armatori”, il riconoscimento degli indennizzi a ristoro della “effettività del danno subito” a causa della inattività dovuta alle attività esercitative, considerato che rientrano appieno nella fattispecie prevista nell’articolo 3 del protocollo del 26 ottobre 2016,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica e l’Assessore regionale della agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere quali azioni intendano intraprendere:
1) perché venga riconosciuto anche alla categoria degli operatori economici pescatori “soci armatori” proprietari delle imbarcazioni regolarmente conferite in cooperativa il diritto, attualmente negato, a beneficiare degli indennizzi e limitare i danni all’attività di pesca alle cooperative di pescatori che operano nelle acque adiacenti il poligono di Capo Frasca;
2) perché vengano definitivamente dismessi come sancito nel protocollo del 18 dicembre 2017 la spiaggia di S’Enna e S’Arca sita tra da Punta S’Aschivoni allo stagno di Marceddì, il porticciolo e l’area archeologica, affinché senza nessun ulteriore indugio, vengano restituiti immediatamente alla Sardegna e ai sardi;
3) sostenere, nella istituenda cabina di Regia paritetica Stato-Regione, le istanze che provengono dalle amministrazioni locali, dai rappresentanti politici del territorio, dal mondo della pesca e del diportismo affinché:
a) vengano definitivamente dismesse anche le spiagge denominate: Cala Brigantino e Salinedda;
b) venga consentito l’utilizzo con accesso da terra ai diportisti, del porto interno nella zona est del Poligono di Capo Frasca.

Cagliari, 17 ottobre 2019

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