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Resoconto della seduta n. 23 del 01/10/2019

XXIII Seduta

Martedì 1° ottobre 2019

Presidenza del Presidente Michele PAIS

Indi

del Vicepresidente Giampietro COMANDINI

La seduta è aperta alle ore 10 e 46.

MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 25 settembre 2019 (22), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Diego Loi, Giorgio Oppi, Aldo Salaris e Giovanni Satta hanno chiesto congedo per la seduta del 1° ottobre 2019.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il giorno 30 settembre 2019 alle ore 12 i delegati del Consiglio regionale della Sardegna, nominati con la deliberazione n. 1 del 25 settembre 2019, hanno depositato presso la Cancelleria della Corte di Cassazione in Roma la richiesta di referendum previsto ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge numero 54.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 49, 61, 69, 124, 133.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 150, 151, 152, 153, 154, 155.

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. E' stata presentata la mozione numero 72.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca al primo punto la discussione della mozione numero 68.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie. Presidente, ha enunciato le interrogazioni che hanno avuto risposta, citandone una in particolare, l'interrogazione numero 61/A, che però non ha avuto risposta, o meglio, ha avuto dalla Giunta una risposta elusiva, irrispettosa, scorretta, e probabilmente anche in contrasto con il nostro Regolamento. L'interrogazione era rivolta all'Assessore al personale e al Presidente della Regione, e nella risposta sottoscritta dal Capo di Gabinetto si legge: "In riferimento all'interrogazione in oggetto trasmetto la nota inviata dall'Assessore alla pubblica istruzione, nella quale comunica di non disporre delle necessarie informazioni per rispondere". Ovvio, non era rivolta all'Assessore alla Pubblica Istruzione, che in nessun modo poteva essere coinvolto in quel tipo di risposta, per cui non riesco a capire di cosa si sia trattato. Sicuramente stride leggere la firma del Capo di Gabinetto della Presidenza, su un atto che qualunque funzionario di terz'ordine avrebbe quantomeno verificato prima di inviare al Consiglio regionale. Io chiedo a lei, Presidente, di verificare e di fare in modo che l'interrogazione abbia una risposta corretta. So, e chiudo, che lo stesso fatto ha riguardato anche altre interrogazioni firmate dai colleghi, se non sbaglio quella su Ottana, che ugualmente ha ricevuto una non risposta da parte dell'Assessore alla Pubblica Istruzione, che niente ha a che vedere con quel tipo di quesito, per cui chiedo a lei anche di verificare e magari darci anche notizie durante la seduta.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Augusto, senz'altro sarà mia cura fare le opportune verifiche e spero, anche in giornata, nel corso del Consiglio, di poterle dare risposta in merito, o comunque nei giorni a seguire.

Come dicevo in apertura di seduta, l'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 68 a firma dell'onorevole Cocco, Agus, Ganau e Manca, attinente alla situazione di incertezza dei lavoratori presso l'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna. Ho già avuto modo di comunicare che purtroppo l'Assessore non potrà essere presente in Aula, e quindi la mozione la ricalendarizzeremo nella prima seduta utile successiva alla presente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Mi dispiace molto che oggi non si possa discutere questa mozione, che tra l'altro reca la firma di tutti i Capigruppo delle opposizioni, perché comunque era importante e urgente poterne discutere e poter interloquire oggi con l'Assessore. Tra l'altro, se non ricordo male, in Conferenza dei Presidenti di Gruppo avevamo stabilito, la settimana scorsa, che prima di entrare in Aula ci saremmo dovuti vedere per capire se poteva essere stata istruita una procedura per quello che riguardava gli OSS, perché, come sapete, ci sono delle graduatorie che erano in scadenza, l'Assessore ci aveva chiesto di verificare se con urgenza si poteva portare un dispositivo da approvare in Aula, magari anche col 102, e l'impegno era che prima di iniziare la seduta odierna ci saremmo dovuti vedere per verificare la possibilità di una procedura di questo tipo. È chiaro che l'assenza dell'Assessore poi fa cadere tutti quelli che erano i presupposti e i programmi che avevamo in qualche maniera predefinito, e me ne dispiace molto, io vorrei al più presto che l'Assessore possa riferire in Aula sia per il problema che riguarda l'Istituto Zooprofilattico della Sardegna, sia per il problema che riguarda le graduatorie OSS, che ad oggi risultano in parte a scadenza, erano in scadenza ieri, quindi praticamente risultano scadute, e altre che comunque non vengono assolutamente scorse dalle chiamate dei dirigenti. Quindi, Presidente, le chiedo di far arrivare all'Assessore questo messaggio. Noi abbiamo, credo tutta l'Aula, esigenza indifferibile di interloquire con lui per capire lo stato dell'arte.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cocco. Sì, era stato lo stesso Assessore a sollevare il problema, peraltro condiviso dall'intera Conferenza dei Capigruppo, relativo allo scorrimento o comunque all'utilizzo delle graduatorie degli OSS. Conosciamo i problemi, quelli insomma anche evidenziati dall'onorevole Agus, non ho informazioni in merito, però confido che l'Assessore quanto prima possa riferire alla Conferenza dei Capigruppo e all'intero Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Piero Maieli. Ne ha facoltà.

MAIELI PIERO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Anch'io chiedo che venga fatta chiarezza su quando sia possibile ridiscutere l'argomento, perché comunque l'emergenza c'è, visto che oggi vanno a scadenza quelli che sono gli operatori dell'Istituto Zooprofilattico, quindi è di estrema urgenza ragionare su come possano essere, è auspicabile, Prorogati questi operatori indispensabili, e poi avviare tutte le procedure perché vadano avanti le stabilizzazioni oppure i concorsi, come si è parlato, per l'ingresso anche di nuove figure.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Presidente, volevo puntualizzare anche io rispetto alle risposte alle interrogazioni che sono giunte, e mi riferisco alla 129, quella sul titolo di studio degli studenti degli istituti professionali sociosanitari, per i quali c'è una delibera del 2015 che non ha avuto attuazione. La risposta giunge dall'Assessore alla pubblica istruzione che, pur essendo coinvolto nel protocollo d'intesa, che si doveva firmare a tre, vedeva in primis l'Assessore al lavoro e poi quello alla sanità. La risposta dell'assessore Biancareddu, in effetti, declina ogni competenza, per cui mi chiedo se dobbiamo aspettarci una risposta da parte dell'Assessorato al lavoro o… insomma mi pare un'incongruenza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Signor Presidente, sull'ordine dei lavori, intanto per rammaricarmi del fatto che la Giunta non sia presente al completo nella seduta statutaria. Non è solito per questo Consiglio non vedere il Presidente in Aula durante la seduta statutaria, ma capiamo che i punti all'ordine del giorno non siano stati dettati da Pontida e quindi sicuramente sono meno urgenti, però, per riprendere l'argomentazione dell'onorevole Cocco e per fare una proposta all'Aula, considerato che anche l'onorevole Maieli è intervenuto poc'anzi. La settimana scorsa su una mozione dove non c'era l'unanimità politica da parte della maggioranza si è chiesto il rinvio al giorno dopo. Stessa identica cosa facciamo noi oggi. La mozione riguarda lavoratori, riguarda l'importanza che rivestono questi lavoratori nel tessuto economico della Sardegna, chiediamo la presenza dell'Assessore alla sanità o per questo pomeriggio o per domani mattina, comunque che la mozione, considerata l'urgenza che è stata sottolineata, si discuta entro questa settimana.

PRESIDENTE. Onorevole Lai, sarà un tema che discuteremo poi in Conferenza dei Capigruppo e decideremo cosa fare del punto.

Ha domandato di parlare la consigliera Carla Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU CARLA (M5S). Signor Presidente, sull'ordine dei lavori. Mio malgrado volevo segnalare a quest'Aula oggi riunita una carenza istituzionale, oltre che uno sgarro, a parer mio, istituzionale, che la Commissione sanità ha dovuto subire in circostanza del sopralluogo effettuato presso l'ospedale San Marcellino di Muravera venerdì scorso, laddove non siamo stati accolti, e già il Presidente della Commissione ne ha dato comunque notizia, dagli organi rappresentativi dell'ATS o dal direttore generale per cui ci siamo trovati, come Commissari, a vagare nei meandri del nosocomio senza sapere effettivamente dove poterci allocare per poter prendere atto delle problematiche e delle criticità che la struttura del San Marcellino voleva rappresentare ai Commissari. Mi rincresce il fatto che non sia presente, e quindi mi accodo alle osservazioni già fatte da chi mi ha preceduto, l'Assessore alla sanità in quest'Aula, anche per il fatto che, avendo già protocollato dal mese di aprile 2019 delle interpellanze e interrogazioni con richiesta di risposta scritta con carattere d'urgenza, a tutt'oggi non sono pervenute risposte. Non ultimo, fatto di tre settimane fa, quindi, con richiesta di accesso agli atti, sempre per quanto concerne una vertenza in ambito sanitario, a tutt'oggi l'Assessorato non ha dato al consigliere Cuccu nessun tipo di documentazione scritta e tanto meno ha comunicato la tempistica entro la quale avrebbe adempiuto. Questo mio disappunto, che oggi voglio rappresentare all'Aula intera, è dovuto al fatto che vorrei che questo Parlamento, quindi questo Consiglio regionale, possa liberamente esercitare una delle funzioni che le sono proprie, ovverosia quella di controllo in una dialettica politica di rispetto reciproco nei confronti della Giunta e nei confronti, quindi, degli organi sottoposti. Grazie.

PRESIDENTE. Non ho altri iscritti sull'ordine dei lavori, quindi passiamo alla mozione numero 51.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Signor Presidente, sull'ordine dei lavori chiedo cinque minuti di sospensione per parlare con i Capigruppo di maggioranza e con la Vicepresidente Zedda.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 05, viene ripresa alle ore 11 e 34.)

Discussione e approvazione della mozione Mula - Satta Giovanni Antonio - Lancioni - Maieli - Satta Giovanni - Schirru - Usai - Cossa - Salaris - Marras sulla necessità di modificare il comma 23 dell'articolo 6 della legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48, e di destinare specifiche risorse finanziarie per la realizzazione dei progetti relativi all'Azione Bosco. (51)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 51.

Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). La presente mozione viene sottoposta alla vostra attenzione al fine di mettere in evidenza l'importanza di progetti relativi all'Azione Bosco e alla necessità che gli stessi vengono finanziati e che la procedura di affidamento dei progetti venga rivista. Appare evidente che i progetti Azione Bosco assumono una rilevante importanza in quanto il loro obiettivo è quello di garantire il recupero, la tutela e la valorizzazione dei territori. Nel corso degli anni con diverse leggi regionali si è proceduto a garantire il finanziamento di questi progetti prevedendo che almeno il 70 per cento venisse utilizzato per oneri diretti e riflessi per l'occupazione, mentre la restante quota utilizzata per attrezzature, materiali e noli strettamente attinenti alle elaborazioni contenute nel progetto e per eventuali spese di assistenza tecnica e parcelle. La procedura di approvazione dei progetti Azione Bosco prevedeva che il progetto presentato da un'azienda agricola o da una cooperativa venisse approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessorato regionale del lavoro, presa visione del verbale istruttorio di ammissione a finanziamento redatto dall'Agenzia regionale per il lavoro.

l'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente veniva individuato quale soggetto attuatore con il compito di procedere all'erogazione del finanziamento a favore del soggetto esecutore, solo dopo aver acquisito ogni autorizzazione, certificazione e nulla osta in materia urbanistica, ambientale, forestale e quant'altro necessario per l'avvio e la realizzazione delle opere e dei lavori previsti nel progetto.

Inoltre l'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente aveva il compito di vigilare sulla realizzazione degli interventi, individuando le modalità più adeguate per verificare e certificare la regolare esecuzione dei lavori e il collaudo.

Oggi la procedura sopra descritta è stata totalmente modificata e le risorse finanziarie sono state trasferite in un altro capitolo di spesa che non riguarda l'Azione Bosco. Con la legge di stabilità 2019, la numero 48 di dicembre 2018, le risorse pari ad euro 2 milioni previste per l'annualità 2019 sono confluite nel programma integrato plurifondo per il lavoro denominato Lavoras, in un apposito capitolo di spesa dedicato all'Azione Bosco, così come si è potuto appurare grazie alle indicazioni fornite dall'Assessorato del bilancio, infatti con l'emendamento numero 196 vorrei ricordare ai colleghi che erano presenti nella passata legislatura, venne fatto dal collega amico Gavino Manca, se vi ricordate, in fase di predisposizione del bilancio di previsione per l'anno 2019 è stato chiesto di finanziare appositamente l'Azione Bosco per 2 milioni di euro.

Oggi risulta che non solo la procedura di affidamento dei progetti Azione Bosco è totalmente cambiata, ma anche le risorse finanziarie sono state trasferite in un altro capitolo di spesa a favore delle Amministrazioni locali, riconoscendo la prevalenza del programma Lavoras rispetto ai progetti Azione Bosco, ponendosi in netto contrasto con le decisioni adottate con la legge dal Consiglio regionale. Si fa presente che il trasferimento delle risorse finanziarie è stato disposto dall'Assessorato del bilancio su richiesta dell'Assessorato dell'ambiente per renderle coerenti con le linee guida per la realizzazione del programma Lavoras che prevede quali soggetti esecutori gli enti locali. Pertanto si chiede che le risorse stanziate per l'Azione Bosco, così come previsto dalla legge di stabilità 2019, siano ricondotte al capitolo di spesa originario, in caso contrario si dovrà procedere a stralciare le risorse e prevedere lo specifico stanziamento per l'Azione Bosco.

Inoltre è stata modificata la procedura di affidamento dei progetti che è stata oggetto di un tavolo di coordinamento interno assessoriale e interistituzionale che ha coinvolto l'Assessorato del lavoro, in quanto titolare del programma integrato plurifondo anzidetto. L'agenzia Forestas per il supporto tecnico finalizzato alla verifica della qualità dei progetti in materia boschiva e le amministrazioni comunali, i cui territori sono stati interessati dagli interventi attuati nell'ambito dell'Azione Bosco di cui alla legge regionale numero 4 del 2006. Durante il tavolo di coordinamento sono stati definiti i criteri di ripartizione delle risorse tra i Comuni e le modalità di affidamento dei progetti che in caso di affidamento indiretto devono essere elaborati dal Comune con il supporto tecnico fornito da Forestas e affidati a cooperative di tipo B o a cooperative forestali il cui personale è individuato tramite selezioni effettuate dagli stessi comuni e dall'ASPAL che gestisce le graduatorie del personale disoccupato di ogni Comune secondo parametri definiti dal Programma Lavoras.

E' necessario evidenziare che la procedura di affidamento, così come individuata durante il tavolo di coordinamento, risulta essere particolarmente complessa e laboriosa mentre la procedura di affidamento originaria, più snella ed immediata, prevedeva un soggetto esecutore titolare della progettazione, azienda agricola o cooperativa e un soggetto attuatore, l'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente. Pertanto si ritiene che la procedura più idonea per l'attuazione dei progetti Azione Bosco, sia quella originaria. In più al fine di continuare a garantire l'attuazione dei progetti Azione Bosco si auspica che nel prossimo bilancio di previsione venga previsto uno specifico finanziamento. Allora signori, noi riteniamo, firmatari della mozione che abbiamo presentato con i colleghi Riformatori, conoscendo a fondo quello che prevedeva la legge numero 4 Azione Bosco che venne istituita dall'allora presidente Soru e finanziata durante anche la successiva Amministrazione Cappellacci, giusto per capirci, poi questa legge non venne più finanziata, venne rifinanziata proprio grazie a un emendamento firmato dall'onorevole Manca che ripristinava questi 2 milioni che venivano stralciati dal bando Lavoras proprio per continuare, è la continuazione di quei progetti speciali che erano partiti nel lontano 2006. Quindi questa era l'origine, poi cosa sia successo in quest'ultimo periodo dove l'Assessorato della programmazione, ma intendo per carità non in questa legislatura, cosa sia successo non l'abbiamo capito, questi soldi sempre per l'Azione Bosco sono stati spostati di capitolo.

Ma la cosa più grave sapete qual è? Che noi continuiamo ad avere dei dirigenti regionali che continuano a non fare amministrazione ma a fare politica, perché questi signori, non vorrei fare i nomi, convocano i Comuni interessati e iniziano a dire, senza che l'Assessore ne sapesse nulla, non è stato informato, però per carità, dicono, "Stiamo continuando a quello che era poi il progetto." Ma quale progetto? Convocati tutti i Comuni per dire: "Cosa dobbiamo fare?" Facciamo un'operazione molto semplice, i Comuni rimangono gli stessi, attenzione, non è cambiato nulla, però anziché mandare avanti l'Azione Bosco, terminare con quei progetti speciali che a suo tempo erano stati avviati, decidono: "Ci facciamo una semplice spartizione, quanti siamo 20, 2 milioni diviso 20 ci tocca X a testa." Per fare cosa? Li mettiamo nel fondo Lavoras. Un Comune che già è titolare di un finanziamento di Lavoras si trova ad avere 100.000 euro in più per poter assumere delle persone che così come ho detto vengono prese dall'ufficio di collocamento ma che non servono alla prosecuzione di quei progetti speciali, ma servono per andare a fare che cosa, interventi, lo vediamo in ogni Comune, fare marciapiedi e quant'altro, quindi una finalità completamente diversa da quella che è l'Azione Bosco. Quindi una cosa è l'azione Bosco, una cosa è il progetto Lavoras, una cosa è una legge approvata dal Consiglio regionale perché quella è legge, quell'emendamento è stato approvato all'unanimità ed è diventato legge, poi si sta facendo qualcosa di innaturale.

Io chiedo a quest'Aula il semplice e puro rispetto di quello che è stato il mandato dato da quest'Aula, semplicemente questo, non vogliamo stravolgere nulla, i comuni sappiamo quali sono, sappiamo quali sono questi progetti speciali perché c'è una legge apposita, quindi vogliamo semplicemente il rispetto di quella che è stata la volontà del Consiglio regionale quando approvò quell'emendamento.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Presidente, gentili colleghe e colleghi, diciamo che sono pienamente d'accordo con quanto richiesto nella mozione che vede primo firmatario l'onorevole Mula, però riterrei fare qualche precisazione sul tema.

Allora, questi bandi che hanno visto già da tanti anni, sono state stanziate delle somme per il miglioramento e la salvaguardia appunto dei boschi della macchia mediterranea, io ritengo che avessero la legge e il bando "azione bosco", sia le altre misure, e mi riferisco a quelle previste appunto nel PSR, la 122, delle limitazioni per quanto riguarda il comparto agricolo. Cioè queste misure tendono sì a migliorare le aree boschive della Sardegna, però limitano per così dire l'attività selvicolturale, l'attività dell'allevamento delle imprese agricole. Ecco, pertanto quello che io volevo chiedere alla Giunta, e in questo senso è la mia richiesta di impegno, che queste aree che andrebbero salvaguardate e migliorate, non vengano sottratte però alle attività agricole delle aziende con dei limiti, anche perché l'articolo 2132 del nostro codice civile indica fra alle attività agricole proprio la selvicoltura. Quindi queste due misure, o comunque sia tutte le forme di finanziamento previste per la salvaguardia dei nostri boschi, devono andare di concerto e far migliorare quelle che sono le attività agricole presenti nei vari territori.

Ecco in questo senso chiedo l'impegno appunto del Presidente e della Giunta.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giovanni Antonio Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI ANTONIO (Riformatori Sardi). Grazie Sig. Presidente, Signori Assessori, onorevoli colleghi.

Ringrazio il primo firmatario, l'onorevole Franco Mula, che ha avuto la sensibilità di condividere con tutti i componenti dei gruppi consiliari del PSd'Az e dei Riformatori sardi le preoccupazioni paventate nella mozione all'ordine del giorno. Mi complimento con l'onorevole Mula per l'esposizione chiara e puntuale della situazione che si è venuta a creare nella programmazione e nella attuazione degli interventi dell'Azione 1 (Terre pubbliche) e azione 2 (Azione Bosco) mirate alla salvaguardia dei territori boschivi.

Come detto dal Capo gruppo del PS d'Az. nell'ultimo decennio i progetti presentati e approvati ai sensi del comma 3 dell'articolo 12 della legge regionale n. 3 del 2003, finalizzati all'Azione 1 e all'Azione 2, venivano attuati dall'Amministrazione regionale tramite i soggetti esecutori titolari della progettazione.

Da diversi anni la Regione Sardegna finanzia progetti speciali per l'occupazione con l'obbiettivo principale di valorizzare il nostro patrimonio agro - ambientale, modernizzare le formazioni forestali esistenti delle imprese e cooperative forestali, incentivare l'occupazione e salvaguardare, nel contempo, le risorse naturali, il paesaggio e il tessuto socio-economico delle zone rurali.

L'Amministrazione regionale attuava questi progetti tramite i soggetti esecutori titolari della progettazione costruendo quel rapporto per il quale i soggetti esecutori realizzano interventi di carattere ambientale e azioni tese a massimizzare le ricadute occupazionali per conto dell'Amministrazione regionale stessa. Sono tanti e molteplici gli interventi realizzati negli anni attraverso questa misura: progetti di salvaguardia e di tutela ambientale che hanno avuto importanti ricadute nei territori dando certezze economiche e risposte positive in termini occupazionali ; interventi boschivi e forestali che hanno consentito di prevenire e limitare i danni provocati dagli incendi e da eventi calamitosi Progetti che, purtroppo, da alcuni anni non sono stati più finanziati.

Nella finanziaria del 2017 i finanziamenti relativi all'azione bosco, per volontà del professor Paci, sono stati inglobati nella dotazione complessiva delle risorse di Lavoras. Conseguentemente a questa decisione, nel 2017 i 14 sindaci dei comuni dei territori interessati da interventi attuativi nell'ambito dell'Azione Bosco si sono riuniti, me compreso, nella sala consiliare di Santa Giusta, ospitati dal Sindaco Antonello Figus, Alla riunione hanno partecipato i Sindaci di Marrubiu, Teulada, Siliqua, Domusnovas, San Nicolo Gergei, Guspini, Villa verde, Pattada, Fluminimaggiore, Orosei, Villa Sant'Antonio, Villa Nova , Buddusò e Santa Giusta.

In quell'incontro avevamo preparato e sottoscritto un documento dove si manifestava il nostro totale disappunto per la scelta del professor Paci e si esortava l'Assessore affinché rivedesse la decisione ritenuta inopportuna e pregiudizievole, evidenziando anche che l'eventuale inserimento delle risorse relative all'azione bosco nella calderone di Lavoras avrebbe arrecato problemi sia alle amministrazioni comunali che ai soggetti esecutori che per oltre un decennio avevano progettato ed eseguito gli interventi boschivi.

La nostra richiesta purtroppo è caduta nel vuoto: l'allora assessore alla programmazione rispose che i comuni avrebbero potuto utilizzare le risorse Lavoras anche per finanziare progetti con le finalità dell'Azione Bosco.

Al comma 23 dell'art 6 della legge regionale 48 (Legge di bilancio regionale 2019) ricompaiono le risorse stanziate per "l'attuazione dell'ex Azione Bosco" nell'ambito del Programma integrato plurifondo per il lavoro Lavoras, con uno stanziamento di 2 milioni di euro

con deliberazione della Giunta Regionale Pigliaru n. 8/75 DEL 19.02.2019 vengono date disposizioni per la costituzione di un Tavolo di coordinamento per la gestione di questi fondi.

Il 4 luglio nella prima riunione del tavolo tecnico ci è stata proposta una ripartizione delle somme a disposizione sui 14 comuni, come una sorta di somma aggiuntiva dei finanziamenti Lavoras.

Dal Tavolo è emersa chiaramente la insoddisfazione dei sindaci presenti, per l' inadeguatezza della procedura di Lavoras alle finalità dell'Azione bosco.

Durante il dibattito, risulta a verbale, ho portato l'esempio della mia esperienza nella gestione dei fondi Lavoras nel comune Buddusò, che ha nel suo patrimonio disponibile circa 9 mila ettari di terreni comunali, per la maggior parte terreni boscati da pregiate sugherete, con le risorse messe a disposizione con la misura Lavoras del 2018. Credo sia l'unico Comune in Sardegna, ad aver scelto di utilizzare le risorse Lavoras annualità 2018, per finanziare un progetto di valorizzazione boschiva.

Ho fatto presente, ai partecipanti al Tavolo tecnico che il risultato raggiunto, con questa scelta fatta dalla mia amministrazione, non è stato certamente ottimale a causa della complessità della procedura di reperimento delle figure lavorative, elemento essenziale per ottenere buoni risultati.

Le graduatorie degli Uffici per l'impiego, da dove si attinge la manodopera da assumere nei cantieri forestali, sono elenchi formati con criteri che non garantiscono la presenza di personale con competenza ed esperienza analoghe a quelle delle cooperative storiche, soggetti esecutori dei progetti speciali nelle precedenti annualità dell'Azione bosco.

Spero vivamente che non si insista sulla volontà espressa e sostenuta nel tavolo di coordinamento dai funzionari dell'Assessorato Ambiente. Con la procedura che si vuole seguire, non condivisa dai Sindaci, non vengono di certo garantiti i livelli di qualità attesi dai progetti, anche rispetto alle fasi di attuazione e di monitoraggio degli interventi.

Non appaiono chiare quali siano le motivazioni, o meglio quali siano le ragioni che hanno indotto ad abbandonare una procedura di affidamento e di gestione consolidata nel tempo, una procedura di affidamento originaria più snella ed immediata, che prevedeva un soggetto esecutore, titolare della progettazione, azienda agricola o cooperativa, e un soggetto attuatore, l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente, che si è dimostrata affidabile e efficace.

Per queste ragioni faccio proprie le conclusioni fatte dal collega Mula, chiedendo alla Giunta Regionale l'impegno a modificare la programmazione della spesa delle risorse di 2 milioni di euro, riportando la procedura di affidamento alla metodologia originaria dimostratasi non solo più snella, ma soprattutto più confacente alle finalità e agli obbiettivi dell'azione bosco.

Auspico inoltre che la voce di spesa venga indicata nel bilancio come "Azione bosco" non come "ex azione bosco" e che questa voce , fondamentale per la salvaguardia ambientale dei nostri territori, sia riproposta anche nelle prossime future leggi finanziarie della Regione sarda.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Nei principi mi trovo d'accordo sulla questione dell'Azione Bosco con i presentatori della mozione, credo che, soprattutto in questo periodo storico, investire nella salvaguardia del bosco e del nostro ambiente in linea generale sia un aspetto estremamente positivo, lo è ancora di più quando il bosco diventa anche elemento di valorizzazione delle nostre comunità e, per lo più, diventa elemento di sviluppo economico, soprattutto per le comunità dell'interno, così come ha ricordato l'onorevole Satta poc'anzi, dei quattordici comuni.

Non sono d'accordo sulla mozione su due aspetti principali, ma che proverò ad illustrare e farò anche la proposta per provare a trovare un'unanimità di consensi da parte di quest'Aula, non sono d'accordo uno sul modus operandi, perché naturalmente da un gruppo di maggioranza mi aspetto che una legge venga modificata con una legge, non con una mozione per riempire gli ordini del giorno e per discutere. Mi aspetto che ci sia una variazione di bilancio da parte degli Assessori competenti e che si risolva il problema attraverso gli strumenti più consoni per farlo. E non sono d'accordo nella fase finale quando si dice entriamo nella programma plurifondo Lavoras, si tolgano 2 milioni dal programma Lavoras se si riportino all'Azione Bosco. Ora, io non sono e non sono mai stato per mettere in competizione i lavoratori per dire qual è il lavoratore che ha più diritto rispetto ad un altro di lavorare io sono affinché si tutelino i diritti dei lavoratori e affinché si garantisca una politica sul lavoro che sia consona di questo nome, quindi io la proposta che farei ai presentatori della mozione è quella di rivedere la fase finale del dettato e provare a modificarla impegnando gli assessori competenti a reperire due milioni di euro in più rispetto a quelli già stanziati per il programma Lavoras, perché ricordo che, ho sentito prima cifre e allora è giusto riportare le cifre alla verità e a ciò che tutti quanti noi sappiamo, nessun comune in Sardegna va a prendere 100 mila euro in più di questi 2 milioni di euro, sono 377 Comuni in Sardegna, il mio Comune, che è il Comune di Escolca per il programma di lavoro percepisce circa 18 mila euro, quindi non stiamo andando a discutere di cifre di milioni di euro, o di centinaia di migliaia di euro, stiamo discutendo che con 18 mila euro si riesce ad assumere una persona per i mesi che sono consentiti, quindi non sono per andare ad incidere negativamente su un programma che tutto questo Consiglio, all'unanimità, ha voluto nella scorsa legislatura, che sono i cantieri occupazionali gestiti soprattutto dei Comuni, e apprezzo anche il fatto che siano che sia stata semplificata la procedura quest'anno, ma sono invece per andare ad incidere positivamente sull'Azione Bosco, recuperando altri 2 milioni di euro per investirli, da questo punto di vista sulla tutela del nostro patrimonio ambientale e naturalmente sulla occupazione nei nostri piccoli centri. Un appello in conclusione vorrei fare alla Giunta perché sulla questione delle Azioni Bosco e sulla tutela del nostro patrimonio ambientale vorremmo che il Coran convocasse le organizzazioni sindacali per il passaggio contrattuale dei dipendenti Forestas al ruolo unico regionale prima del cambio del Coran stesso, in maniera tale da non compromettere gli stanziamenti che son stati fatti in finanziaria e provare a dare delle risposte immediate non come quella delibera di Giunta che ha che ci ha messo quattro mesi per vedere la luce. Quindi siamo d'accordo per la tutela del patrimonio ambientale in qualsiasi modo, siamo d'accordo per salvaguardare l'economia dei nostri piccoli centri attraverso i cantieri, le azioni bosco eccetera, siamo contrari a mettere in competizione i diritti del lavoratori. Siamo favorevoli invece a votare un ordine del giorno che impegni la Giunta a recuperare altri 2 milioni di euro, al di fuori dei fondi già stanziati per i cantieri Lavoras per l'Azione Bosco.

PRESIDENTE. Però non ho capito se sta proponendo, Onorevole Lai, se la sua è una raccomandazione oppure una proposta di emendamento? Era solamente per capire.

È iscritto a parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (Lega). Grazie signor Presidente, condividiamo la mozione da parte dei colleghi e dell'onorevole Mula che l'ha presentata, però chiediamo di rivedere, lo chiediamo alla Giunta, lo chiedo anche a questo Consiglio, di rivedere la legge numero 4, anche con la speranza di allargare il progetto ad altri comuni. Grazie signor Presidente.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPEAssessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie Presidente, la Giunta si rimette a quella che sarà la volontà dell'Aula, una piccolo chiarimento, oppure è una piccola considerazione va fatta, bisogna capire qual era l'obiettivo del legislatore nel momento in cui ha approvato l'emendamento dell'onorevole Manca, era quello di dare forza alla vecchia legge, alla "4", oppure era un'altra cosa? Allora, l'interpretazione che si è data è quella che la volontà del legislatore era quella di dar forza alla vecchia legge numero 4, e quindi se quella era realmente la volontà del legislatore quello che si sta applicando, oppure come la si sta applicando oggi non stiamo rispettando la volontà del legislatore, sono d'accordo poi nella valutazione, magari da inserire in Finanziaria, direttamente il finanziamento alla "4" per l'Azione Bosco, con il suggerimento da parte di alcuni consiglieri, come ad esempio il consigliere Giagoni, Capogruppo della Lega, che suggerisce magari di ampliare e di rivedere alcuni progetti, anche perché l'obiettivo dell'Azione Bosco, era quello di premiare il progetto, non tanto quella di utilizzare quelle risorse per occupare delle persone per un determinato periodo, quindi cosa si rischia? Si rischia che applicandolo in questa maniera non si va a ottenere il risultato di finire quel progetto, perché una volta che sono finiti i soldi, le persone interrompono di lavorare e il progetto non è finito. Ecco perché i Sindaci preferiscono che si utilizzi il vecchio sistema, perché il vecchio sistema promuove il progetto, non soltanto l'occupazione, cioè l'occupazione mirata alla conclusione di quel progetto che i comuni hanno deciso di finanziare, quindi questa è la valutazione che io metto sul tavolo, però la Giunta si rimette a quella che è poi la decisione che l'Aula prenderà.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, giusto per fare alcune precisazioni, adesso stavamo scambiando un po' di opinioni con l'Onorevole Lai, io mi son preso non solo le tabelle che riguardano un po' laddove sono stati… vorrei ricordare che c'erano 70 milioni di euro per il bando Lavoras, ben 70 milioni e di questi 70 ne vennero programmati soltanto 20, se volete vi do l'elenco di quelli, che come no? vuoi che te li legga? Cantieri verdi e patrimonio boschivo, vi do anche il capitolo, non serve, 7 milioni e 860. Poi cantiere Forestas presso i comuni, 1 milione e 190, queste sono tabelle vecchie non è che mi sto inventando nulla. Cioè nel senso che l'idea di chi ha presentato l'emendamento, e se andiamo a sentire l'intervento che è stato fatto in quest'Aula, e poi votato, attenzione, avete votato voi, era quello di dire: ci sono 70 milioni di euro, ne disponiamo 2 milioni per mandare avanti questi benedetti cantieri. Ma non stiamo, come dice l'onorevole Lai, modificando, dobbiamo modificare una legge, non c'è da modificare nessuna legge, perché hanno fatto un'operazione di spostare da un capitolo a un altro, dalla programmazione su richiesta dell'Assessorato all'ambiente hanno spostato i 2 milioni, se volete vi dico anche da dove, da quale capitolo sono usciti, dal SC06.16.08 e hanno preso i 2 milioni e li hanno spostati semplicemente dal capitolo. Quindi dal capitolo Azione Bosco rimessi nel capitolo Lavoras. Quindi non c'è stato un cambio di legge, una modifica, hanno spostato semplicemente un capitolo. Quindi, onorevole Lai, noi chiediamo l'operazione inversa, che l'Assessorato alla Programmazione riporti, così come su indicazione, quei 2 milioni sul capitolo originario, ed è il capitolo che ha votato questo Consiglio regionale, che ha approvato questo Consiglio regionale, poi se c'è la possibilità, lo chiedo alla Giunta, di recuperare ulteriori 2 milioni di euro per poter ancora, diciamo, aumentare le risorse che sono destinate per il bando Lavoras ben venga, ma poi forse sono stato frainteso, quando ho parlato di dividersi queste somme i Comuni, si è parlato di 18.000 euro stiamo parlando dei 2 milioni. Nella riunione che hanno fatto, non tanto tempo fa, in Assessorato all'ambiente dove c'erano presenti questi comuni si era parlato di fare una suddivisione dei pani e dei pesci, del tipo siamo quattordici Comuni ci dividiamo queste risorse, quanto ci tocca a testa, 2 milioni diviso 14? "X"! Che verranno date ai Comuni per implementare il fondo Lavoras. Questo è quello che è successo questi giorni. Non è che ci stiamo inventando nulla. Io dico semplicemente rispettiamo quello che è il mandato che ha dato quest'Aula e questo mandato l'avete dato voi che eravate presenti, o almeno la maggior parte, l'avete votata voi, insomma, non io.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione la mozione.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Sì Presidente, per fare una precisazione, stavo provando a fare prima ma non ho avuto il tempo. I 20 milioni di euro, il programma Lavoras è composto da 70 milioni di euro, 20 milioni di euro sono le azioni che poc'anzi ha illustrato, bene, l'onorevole Mula, gli altri 50 milioni di euro sono le somme che l'assessore Zedda ha programmato, qualche giorno fa è passato anche in seconda Commissione, poi c'è stata l'approvazione definitiva da parte della Giunta, per i cantieri occupazionali rivolti ai Comuni. Quindi quelle somme sono totalmente impegnate, non ci sono somme libere. Cosa diversa è se si chiede alla Giunta di reperire ulteriori risorse attraverso una variazione di bilancio, oppure si decide che alcune di quelle azioni non devono essere più fatte a vantaggio invece dell'Azione Bosco. È questo che volevo sottolineare ai colleghi anche della maggioranza. Chiedere oggi alla Giunta di togliere 2 milioni di euro su una cosa che ormai è già partita, manca solo la pubblicazione del bando e la progettazione da parte dei comuni la trovo davvero scorretta se non anche inutile, perché tanto non si può fare considerato che ci sono già gli impegni. Chiedere invece alla Giunta di impegnarsi a recuperare altri 2 milioni di euro per l'Azione Bosco è una cosa decisamente più utile, è un impegno naturalmente politico, ma che si dovrà scontrare giustamente con altre situazioni. Io questo dicevo in precedenza, mettere in competizione intendevo proprio questo. Se la mozione verrà tramutato in un ordine del giorno e si cambierà il dispositivo finale siamo pronti a votare favorevolmente, se invece la mozione rimane così come è, ci asterremo, naturalmente perché non vogliamo far parte di quella situazione politica che mette in competizione lavoratori contro lavoratori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, ho seguito interventi sia del presentatore del primo firmatario che degli altri colleghi. Però dal punto di vista temporale il finanziamento dell'Azione Bosco è precedente rispetto ai cantieri di Lavoras che avevano questa idea: mettiamo tutte insieme le risorse a favore dei comuni perché nell'ambito della libertà di presentazione di progetti in relazione alle diversissime esigenze da Comune a Comune ogni realtà amministrativa nel nostro territorio possa utilizzare le risorse in relazione alle proprie esigenze. Vi sono Comuni che ancora hanno un numero consistente di operai forestali e quindi non sentono il bisogno di presentare progetti in quella direzione ma in altri ambiti. Vi sono invece comuni, vuoi per la dimensione dell'agro, che non è identico da Comune a Comune, vuoi per le devastazioni che vi sono state in alcune realtà, date anche da alluvioni o eventi straordinari legati all'ambiente ai cambiamenti climatici e quant'altro, che hanno necessità di interventi straordinari ed eccezionali. E in questa direzione si è andati nel favorire i progetti presentati dai Comuni in modo che, in modo libero, i Comuni potessero usare le risorse in base alle esigenze specifiche di dettaglio diverse da Comune a Comune. Stiamo ritornando invece in questo modo intanto nel sottrarre risorse ai Comuni sui cantieri Lavoras che stanno per partire, quindi concordo con quello che diceva il collega Lai, sottraendo risorse ai cantieri Lavoras e quindi di fatto sottraendoli ai Comuni, anche l'ANCI non è d'accordo su questo aspetto di sottrazione di risorse e invece penso che possano essere, se si vuol fare un progetto sperimentale sempre ripercorrendo le vecchie strade dell'Azione Bosco, trovare ulteriori risorse ma senza avere una riduzione dei fondi per quanto riguarda i cantieri Lavoras. Anche perché se non dovesse essere così anche a nostro avviso il voto sarebbe contrario, non favorevole rispetto a questa proposta, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Io voterei sicuramente a favore il punto 3 che dice: a prevedere nel prossimo bilancio di previsione regionale un finanziamento specifico per l'attuazione dei progetti relativi all'Azione Bosco. Poi suggerirei all'amico collega Capogruppo del Psd'Az, va benissimo questa mozione, però credo potrebbe essere solo propedeutica alla presentazione di un DL che preveda queste cose, perché queste cose si potrebbero fare solo con una modifica della legge, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Io chiederei ai colleghi una cortesia, cioè non facciamo distorsione di quella che è la realtà. Quando io sento sottrarre ai Comuni azione, scorretta. Scusate, è quest'Aula che ha votato di togliere i 2 milioni di euro e metterli sull'Azione Bosco e quella è legge, ma di che cosa stiamo parlando? Oggi noi non stiamo togliendo nulla, stiamo dicendo deve essere rispettato quello che è il dettato dato a suo tempo da quest'Aula, quando voi, scusatemi, eravate in maggioranza e avete votato quell'emendamento all'unanimità, l'avete votato voi. Oggi noi diciamo perché è stato votato quell'emendamento? Perché l'intento del legislatore, giusto ritengo io, era quello di andare a finanziare questi progetti speciali, ma non togliere oggi nulla ai comuni, è stato fatto già in passato e non serve nessun DL, amico, collega Cocco. Io chiederei anche alla Giunta, ho chiesto di fare il passaggio inverso, quello che è stato fatto poco tempo fa, cioè, su richiesta dell'Assessorato dell'ambiente, la Programmazione ha modificato la destinazione di quel Capitolo, cioè ha spostato quelle somme da un Capitolo a un altro, e non hanno fatto nessun DL dopo l'approvazione di quell'emendamento, non c'è stato nessun disegno di legge per dire: "Li spostiamo". No, l'hanno spostato d'ufficio, mettiamola così, è stato spostato d'ufficio. Poi, ripeto, chiederei alla Giunta, e ben venga, la possibilità di recuperare ulteriori risorse per potere rimpinguare, chiamiamola così, questa operazione che, ripeto, non è stata fatta oggi, di questi 2 milioni di euro, ben venga se le risorse ci sono. Però, oggi noi non stiamo togliendo nulla ai comuni, perché quei quattordici comuni che erano beneficiari allora diventano ancora oggi beneficiari, quindi è un'operazione in cui non stiamo togliendo nulla ai comuni, stiamo facendo rispettare quello che è stato un voto che tempo fa si è tenuto in questo Consiglio regionale, e, ripeto, io non l'ho votato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Giusto per chiarire. Qua c'è una legge, c'è la legge di stabilità del 2018 che prevede che 2 milioni vengano utilizzati per l'Azione Bosco, è già previsto. Alla finanziaria presentata dalla Giunta è stato presentato un emendamento, l'emendamento numero 196, presentato dalla Commissione bilancio all'unanimità, che prevedeva lo spostamento di 2 milioni da Lavoras all'Azione Bosco, cioè questa era una volontà del Consiglio regionale scorso e i presentatori sono stati la Commissione bilancio, quindi era già previsto, questo è in legge, nessuno sta spostando niente, scusatemi. In legge si è previsto di spostare 2 milioni da Lavoras all'Azione Bosco. Quindi si sta soltanto, con questa mozione suppongo, cercando di chiarire come queste risorse devono essere spese, semplicemente questo, con la mozione non si levano soldi perché è già previsto dalla legge di stabilità del 2018. Era solo per chiarire questo aspetto, grazie.

PRESIDENTE. Chiarissimo, assessore Fasolino.

Mettiamo in votazione la mozione numero…

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). I consiglieri della LEGA chiedono di apporre la firma sulla mozione presentata dall'onorevole Mula e dal PSd'Az. Grazie.

PRESIDENTE. Come vota, come vota il Gruppo?

GIAGONI DARIO (LEGA). Votiamo a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Antonio Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI ANTONIO (Riformatori Sardi). Mi ero prenotato per dare il chiarimento che forse ha già dato l'Assessore, però ad integrazione volevo dire che la legge regionale di stabilità, la numero 48, prevede due commi: il comma 22, con l'autorizzazione alla spesa dei 70 milioni, il comma 23 prevede le spese per l'attuazione dell'ex Azione Bosco di 2 milioni. Quello che ha creato problemi è l'assoggettamento di questo tipo di azione alla procedura di Lavoras, non è la spesa, è l'assoggettamento ad una procedura che si è rilevata, ho parlato della mia esperienza, inadeguata per quel tipo di azione, per i progetti speciali, è questo il senso. Quindi chiediamo, siccome l'attuazione di questo intervento è stata fatta attraverso una delibera di Giunta, ho citato anche la numero 8 del 12 febbraio del 2019, che venga rivista, e questo lo deve rivedere proprio l'Esecutivo, non certamente il Consiglio. Il Consiglio ha presentato questa mozione che secondo noi, in questo momento, era l'unico modo, forse proprio per i tempi ristretti, per potere addivenire ad una soluzione. Preannuncio il voto favorevole del Gruppo dei Riformatori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per dichiarazione di voto ed esprimere il voto contrario a questa mozione purtroppo, perché all'interno della mozione sono contenute sicuramente delle richieste che sarebbero state condivisibili, però non ci si può chiedere oggi di approvare una mozione in cui si impegna l'Esecutivo a fare qualcosa che invece è competenza del Consiglio regionale, il Consiglio regionale approva le leggi. Se condividiamo tutti l'esigenza di trovare delle risorse, in questo caso risorse che sono compatibili con le disponibilità degli Assessorati del bilancio regionale, se siamo tutti d'accordo, si ragioni in Commissione e si faccia una proposta di legge che il prima possibile arrivi in aula e diventi legge, anche perché in questo caso si tratta, io non condivido il fatto che si debba incidere sul programma Lavoras, 2 milioni si possono trovare in altri capitoli, magari togliendo le spese superflue e non andando a sottrarli sempre ai capitoli del lavoro, che ritengo vadano bene così come sono, però non è accettabile che per modificare un comma la procedura sia quella di approvare una mozione per fare presentare un disegno di legge alla Giunta che poi il Consiglio dovrà approvare. Mi sembra un modo di procedere totalmente fuori da quelle che sono anche le nostre competenze, anche lesivo delle nostre competenze. Per cui, soprattutto per questo motivo, il voto sarà contrario. Ritengo poi che anche su altri punti, in particolare nell'excursus riguardante la storia dell'Azione Bosco, sia necessario un supplemento di istruttorie, e se necessario anche che la Commissione competente affronti il tema alla radice e non operazioni spot come questa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). Solo per dichiarare il voto favorevole di Forza Italia. Grazie mille.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Per annunciare il voto favorevole del Gruppo Movimento 5 Stelle, anche sulla base dell'attenta analisi di quella che è stata la discussione in aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Il mio voto sarà un voto di astensione perché ho bisogno di capire, ho necessità di capire. Mi risulta che manchino all'appello, probabilmente oltre, ma sicuramente 5 milioni relativi al programma Lavoras. Ho provato a chiederlo l'altro giorno sui social, non è il luogo adatto, però son stato costretto perché ogni volta che si osa criticare la Giunta abbiamo un plotone di esecuzione sui social che ovviamente va a sparare contro quei consiglieri che osano criticare la Giunta e il lavoro, o meglio il non lavoro che questa Giunta ha fatto in questi mesi. Nello specifico un illustre rappresentante del Gabinetto dell'onorevole Zedda ha ironizzato su un mio intervento e di fatto mi ha attaccato sui social, allora ho chiesto conto di questi 5 milioni. Avrei voluto farlo con un'interrogazione, ma colgo l'occasione della presenza in aula dell'onorevole Zedda per chiedere notizie su questi 5 milioni che mancherebbero all'appello, fonte ANCI, ai comuni rispetto al progetto Lavoras, e riferibili al suo Assessorato. Quindi, questa mi sembra la sede più opportuna per parlare con gli interlocutori più corretti, e lo faccio in dichiarazione di voto perché in base anche alle dichiarazioni dell'Assessore, a quanto vorrà dire l'Assessore, potrebbe anche essere modificato il mio voto, per questo, Presidente, lo faccio in questa sede. Grazie.

PRESIDENTE. Mi perdoni, adesso chiediamo all'Assessore, è irrituale che l'Assessore, in fase di dichiarazioni di voto, intervenga su un altro tema, peraltro per dare conto ad una richiesta di un consigliere regionale.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Per dichiarazione di voto, naturalmente il Gruppo del PSd'Az vota a favore, e me lo perdoni, collega Agus, ma le potrei fare una domanda? Quando venne presentato quell'emendamento dall'onorevole Gavino Manca e lei votò a favore, l'intervento che ha fatto ora l'ha fatto anche allora? No! Perché l'intervento doveva essere fatto in quel momento, perdonami…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). È passato all'unanimità quell'emendamento, l'avete votato anche voi!

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Esatto! No, perdonami… no no, perdonami, perché è una domanda…

(Intervento fuori microfono del consigliere Francesco Agus)

PRESIDENTE. Onorevole Mula, però si rivolga a me, si rivolga all'Aula e non all'onorevole Agus.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Ha ragione, chiedo scusa all'Aula, ma era una riflessione a voce alta, nel senso che sta passando ancora il messaggio, e questo mi disturba parecchio, che oggi qui si sta attuando chissà che cosa, distogliendo soldi da chissà che cosa. Noi stiamo dicendo che vogliamo il rispetto di quella che è stata la legge approvata dal Consiglio regionale, dove non è stata approvata da noi, e queste considerazioni che sono state fatte, magari potevano essere fatte in quell'occasione e si poteva dire: "Non togliamo questi 2 milioni da Lavoras per metterli nell'Azione Bosco". Oggi anche che noi diciamo: rispettiamo quello che è il dettato, abbiamo sempre detto che quest'Aula è sacrosanta e da qui escono le leggi e vanno rispettate e non interpretate, e né modificate, e non serve nessun disegno di legge per riportare quelle somme nel capitolo originario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (Fratelli d'Italia). Grazie, Presidente, semplicemente per annunciare il voto favorevole di Fratelli d'Italia a questa mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Intanto intervengo per fatto personale in quanto è stato chiamato più di una volta il mio amico Gavino Manca, che è impegnato in altre Aule. Da quello che ho capito dagli interventi, però mi sembra abbastanza semplice leggendo tutta la mozione, in effetti con uno dei tanti emendamenti che molte volte vengono fatti durante le finanziarie, si spostano soldi da una parte all'altra senza rendersi conto se poi è operativa quella risorsa che viene messa in bilancio per poter spendere per quell'azione, e questo è successo in questo caso, laddove i progetti relativi all'Azione Bosco sono totalmente diversi da quelli dei progetti di Lavoras, questo è il tema sostanziale della mozione, che propriamente però non risolviamo con la mozione, che non si risolve con la mozione, perché per risolvere questo problema, che è uno spostamento di poste di bilancio, in ogni caso bisogna tornare in Aula, al di là di quello che è la volontà politica che quest'Aula può rappresentare in questo momento, perché per lo spostamento di risorse anche di poste di bilancio è necessaria una variazione di bilancio, tecnicamente, come c'è sempre stato insegnato in questi anni. Quindi la mozione può andare bene come spirito in qualche modo nei confronti della Giunta, ma sin quando la Giunta non torna in Aula con una variazione di bilancio, queste risorse sono in qualche modo inapplicabili com'erano in precedenza.

PRESIDENTE. Metto in votazione la mozione numero 51 con votazione elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 51.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Discussione della mozione Cuccu - Manca Desiré Alma - Ciusa - Li Gioi - Fancello - Solinas Alessandro sul progetto di Reddito energetico sperimentato con successo dal Comune di Porto Torres. (5) e approvazione di ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo al successivo punto all'ordine del giorno, la mozione numero 5 a firma dell'onorevole Cuccu e più.

Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

CUCCU CARLA (M5S). Grazie, Presidente, onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, e tutto il personale presente in Aula, il risparmio energetico e la tutela dell'ambiente sono le parole d'ordine del movimento 5 Stelle, ed è per questo motivo che abbiamo scelto di portare in quest'Aula una proposta promossa da noi, portata avanti da un Comune virtuoso, quello di Porto Torres, con molto successo, che è proprio quella del reddito energetico, con l'obiettivo nostro, di questo Gruppo consiliare, in seno a questo Parlamento di coinvolgere… chiederei un po' di attenzione, gentilmente…

PRESIDENTE. Scusate, consentite all'onorevole Cuccu di poter esporre e illustrare la mozione in discussione, grazie. Prego, onorevole Cuccu.

CUCCU CARLA (M5S). Grazie… con l'obiettivo quindi di coinvolgere tutti i Comuni sardi, ci onoriamo di proporvi quanto vado ad illustrarvi. Premesso che dal mese di luglio 2017 il Comune di Porto Torres ha investito l'importo complessivo di euro 500.000 nella costituzione del Fondo rotativo fotovoltaico, finalizzato all'acquisto e alla concessione gratuita in comodato d'uso di impianti fotovoltaici di proprietà comunale a favore dei titolari di utenze residenziali domestiche e di condomini - questi ultimi con riguardo alle utenze relative ai consumi di energia elettrica per il funzionamento degli impianti ad uso condominiale - selezionati mediante procedura ad evidenza pubblica. Gli utenti beneficiari hanno diritto all'autoconsumo gratuito dell'energia elettrica prodotta attraverso gli impianti fotovoltaici, ma nel contempo si obbligano, a pena di decadenza dal beneficio, a stipulare una convenzione con il GSE - Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. - per l'attivazione del servizio di scambio sul posto dell'energia elettrica prodotta tramite gli incentivi ricevuti in dotazione a titolo di comodato. La deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico numero 570/2012 - Testo Integrato dello scambio sul posto - stabilisce le modalità e le condizioni economiche per il Servizio di scambio sul posto dell'energia elettrica quale meccanismo che consente di immettere in rete l'energia elettrica prodotta, ma non immediatamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento successivo. Gli utenti beneficiari del progetto comunale, ribattezzato "reddito energetico", si obbligano a cedere o a conferire delega irrevocabile all'incasso al Comune dei crediti maturati nei confronti del GSE in ragione del servizio di scambio sul posto e conseguenti al maggior valore dell'energia immessa in rete rispetto a quella prelevata, crediti che sono vincolati al finanziamento del Fondo. Il Comune di Porto Torres è stato il primo in Italia a promuovere un'iniziativa del genere, successivamente, alla luce dei positivi esiti della sperimentazione del reddito energetico a livello comunale, a febbraio di quest'anno, la quarta e la quinta Commissione del Consiglio regionale Puglia, hanno approvato all'unanimità la proposta di legge numero 815, che prevede l'istituzione del reddito energetico regionale. La proposta di legge si propone di estendere a livello regionale l'iniziativa sperimentata nel Comune di Porto Torres, poiché prevede che sia la Regione ad acquistare e a mettere a disposizione a titolo di comodato gratuito gli impianti fotovoltaici in favore, in via prioritaria, di utenti in condizioni di disagio socio economico e a sottoscrivere un protocollo d'intesa con il GSE, per cui il diritto di percepire il contributo in conto scambio spetterà alla Regione e andrà ad alimentare il fondo per il finanziamento di nuovi impianti fotovoltaici. Di recente il progetto del reddito energetico è stato approvato anche a Milano, con una dotazione iniziale di euro 300.000; analoga proposta di legge risulta di imminente presentazione presso il Consiglio regionale Lazio. Considerato che come esplicitato nel "Regolamento per il funzionamento e l'accesso al Fondo Rotativo Fotovoltaico istituito dal Comune di Porto Torres" e nella succitata proposta di legge all'esame del Consiglio regionale Puglia, l'istituzione del reddito energetico consente di realizzare i seguenti obiettivi di pubblico interesse: a) tutela dell'ambiente, grazie all'abbattimento delle emissioni atmosferiche ottenuto mediante il progressivo incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; b) promozione della coesione economico-sociale, attraverso il progressivo incremento delle utenze beneficiarie del consumo gratuito dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; c) sviluppo economico del territorio, per effetto del diffuso miglioramento dell'efficienza energetica degli immobili serviti e della possibilità di favorire la creazione di una filiera locale nel settore dell'installazione, manutenzione e gestione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale ad avviare le iniziative necessarie a promuovere la diffusione sul territorio regionale del progetto di Reddito energetico sperimentato con successo dal Comune di Porto Torres in vista dell'istituzione, con apposito atto legislativo, del Reddito energetico regionale. Grazie

PRESIDENTE. Prima di dare la parola ai colleghi Consiglieri in fase di discussione generale volevo rispondere all'onorevole Agus in merito alla segnalazione fatta sulla risposta dell'Assessore all'istruzione. Essendo l'interrogazione formulata in modo da coinvolgere l'intera Giunta, l'Assessore all'istruzione ha risposto per quanto di sua competenza, quindi ovviamente per la parte che gli compete nulla, correttamente, ha da dire in merito all'interrogazione formulata dal consigliere Agus. È evidente che l'interrogazione rimane sempre aperta, viva, quindi l'Assessore competente risponderà, spero, quanto prima.

È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Manca Ne ha facoltà.

MANCA IGNAZIO (LEGA). Presidente, signore e signori Assessori, onorevoli colleghi, quale rappresentante eletto nel Nord Ovest non posso esimermi dall'intervenire per offrire un contributo al dibattito sulla mozione che ci occupa. Mi sia consentito anzitutto sottolineare come il progetto di reddito energetico inaugurato per la prima volta in Italia dal Comune di Porto Torres rivesta risvolti positivi sia da un punto di vista economico che sociale. In particolare è tangibile il vantaggio a favore delle famiglie aggiudicatarie scelte tra quelle in difficoltà economica, considerato il risparmio annuo in bolletta calcolato in 200 euro circa, ma non solo. Quel che maggiormente caratterizza il progetto è l'aver previsto un percorso virtuoso di autofinanziamento attraverso il quale, grazie alla collaborazione del Gestore dei Servizi Energetici, il surplus, cioè l'energia non consumata dagli utenti, è stata rivenduta alla rete elettrica affinché il ricavato venisse utilizzato per l'acquisto di nuovi pannelli fotovoltaici, così da raggiungere un numero sempre più vasto di utenti. In pratica si è voluto dar corso ad un sistema virtuoso di autoalimentazione, come a suo tempo ebbe ad annunciare l'amministratore delegato del GSE, un esempio da esportare nel resto del Paese. Quindi il giudizio sul progetto in sé non dovrebbe che essere positivo, anche per l'asserita riduzione di CO2, circa 13,6 tonnellate, grazie appunto all'utilizzo di energie rinnovabili, se lo stesso non nascondesse quel che per il Comune turritano rappresenta da decenni il vero problema, il grave inquinamento chimico, a causa del quale Porto Torres risulta inserito tra i siti di interesse nazionale con perimetro, così come definito con decreto del Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e del mare del 21 luglio 2016, per un totale di 1864 ettari, come evidenziato in una recente denuncia dell'Associazione regionale Medici per l'Ambiente rivolta nell'agosto 2019 al Sindaco di Porto Torres, al Sindaco di Sassari e alla Regione Sardegna, il territorio del SIN di Sassari e Porto Torres è tra i più inquinati d'Italia. Dai dati dello studio epidemiologico dell'Istituto superiore di sanità è possibile attribuire un ruolo eziologico all'esposizione ambientale associata alle emissioni di raffinerie, poli petrolchimici e industrie metallurgiche. In pratica niente di nuovo da quella che è stata la prima vera denuncia, datata 2006, quella dell'ex Assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin, il cui appello alle autorità preposte alla tutela della salute dei cittadini è rimasto del tutto inascoltato. Un velo omertoso, giustificato dalla ragion di Stato, è valso finora a coprire un evidente disastro ambientale di fronte al quale lo Stato non potrà continuare ad esimersi dall'intervenire. Si impegni, pertanto, il Governo centrale a procedere senza ulteriore dilazione alle bonifiche globali dell'intero sito, si dia inizio alla riconversione del lavoro in attività ecocompatibili. Solo allora il giudizio sul progetto che ci occupa potrà essere totalmente favorevole.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Annalisa Mele. Ne ha facoltà.

MELE ANNALISA (LEGA). Signor Presidente, colleghi e colleghe onorevoli, senza nulla togliere al progetto realizzato dal Comune di Porto Torres in termini di rilevanza socio-economica vorrei sottolineare alcuni aspetti di pari rilevanza e nel medesimo ambito tematico, valutati soprattutto sotto l'aspetto delle priorità delle scelte in relazione all'impatto socio-economico, e prima di esprimere la mia proposta vorrei fare una premessa essenziale fondamentale.

Nel 2007 con SGAte, il Sistema di Gestione delle Agevolazioni sulle tariffe energetiche, è stato previsto il cosiddetto bonus elettrico, che consiste in una agevolazione che riduce la spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di energia elettrica. La misura è stata introdotta dal Governo col decreto ministeriale 28.12.2007. Il bonus è stato pensato per garantire un risparmio sulla spesa annua per l'energia elettrica a due tipologie di famiglie, quelle in condizioni di disagio economico e quelle presso le quali vive un soggetto in gravi condizioni di salute, mantenuto in vita da apparecchiature domestiche elettromedicali. Identico discorso vale per il gas, in Sardegna meno diffuso. Con decreto legge numero 4 del 2019, Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, è stato prevista, in favore dei beneficiari del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza, l'estensione delle agevolazioni relative ai bonus elettrico e al gas. Con la deliberazione numero 165 del maggio 2019, con la determinazione del gennaio 2019 DACU, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha successivamente ha recepito le disposizioni contenute nella legge numero 26 del 2019 istitutiva del reddito di cittadinanza, che prevede l'estensione delle agevolazioni ai titolari delle suddette provvidenze, anche in deroga alle soglie ISEE già previste dalla normativa sopra richiamata. Con la deliberazione sopra richiamata, la 165 del maggio 2019 è stabilito, quindi, che le disposizioni citate saranno vigenti a partire dal 20 maggio 2019. Quindi da tale data tutti i residenti in Italia che beneficiano del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza potranno richiedere l'ammissione al bonus energia e gas e al bonus idrico, anche se il proprio valore ISEE supera la soglia prevista dalla normativa vigente. Ulteriori agevolazioni, inoltre, sono previste da altre norme nei confronti dei cittadini in particolari situazioni di disagio sotto il profilo sanitario, quali i pazienti inseriti nel programma regionale "Ritornare a casa", beneficiari del contributo aggiuntivo e/o del contributo straordinario spendibile, appunto, anche per interventi non direttamente correlati con la patologia, come ad esempio le utenze. Infine l'Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica con determinazione numero 807 del luglio 2019, adottata dal direttore del Servizio supporti direzionali, affari giuridici e finanziari, ha previsto in ossequio al DGR 22/46 del 20 giugno 2019, il finanziamento di 23 milioni di euro per il programma di intervento orientato al recupero e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare privato ricadente nel territorio regionale, attraverso opere di manutenzione, di restauro, risanamento conservativo che tra gli altri interventi comprende anche impianti solare, termico e impianto fotovoltaico.

Alla luce di quanto sopra io ritengo se valga la pena continuare a sovrapporre interventi e agevolazioni nella stessa direzione o se sia invece necessario diversificare gli interventi orientando le risorse su investimenti che invece possono portare per esempio a un risparmio della pubblica amministrazione rispetto ai propri oneri di gestione relativi alle utenze, prevedendo l'installazione almeno negli edifici di cui è proprietaria, di impianti volti all'efficientamento e al risparmio energetico. Non risulta infatti che nel trascorso breve e medio siano stati finanziati e realizzati progetti in tal senso, salvo forse per le scuole, ma in proporzione minima rispetto all'esistente. Propongo pertanto di indirizzare i contributi per la realizzazione di sistemi di risparmio energetico in favore degli edifici ospitanti uffici della pubblica amministrazione, compresi quelli dedicati ai servizi sanitari, di reclusione e istituti scolastici con riferimento a questi ultimi una volta accertata l'assenza di sovrapposizioni con il progetto Iscol@. A tal riguardo si precisa che in attuazione dell'articolo 30 del decreto legge del 2019 numero 34, decreto legge Crescita, sono stati assegnati contributi a fondo perduto a favore dei Comuni per la realizzazione dei progetti relativi a investimenti nel campo dell'efficientamento energetico e dello sviluppo territoriale sostenibile. Tutto ciò senza nulla togliere alle famiglie a basso reddito che, come ho detto prima, beneficiano già di specifiche agevolazioni in tal senso, sarebbe più opportuno anche ricomprendere nella proposta di cui sopra AREA, vincolando la realizzazione delle nuove strutture di edilizia residenziale pubblica e agevolata a tali condizioni, ovvero all'utilizzo di sistemi di risparmio energetico e di fonti di energia alternativa. Quanto sopra potrebbe costituire un punto di partenza molto importante in quanto tutte le realizzazioni di edilizia pubblica sarebbero subordinate all'adozione di sistemi di risparmio energetico, tutto ciò nella logica di una politica di razionalizzazione e ottimizzazione della spesa e quindi io credo che un progetto in tal senso sarebbe garante di un reale impatto socio-economico.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Io intanto chiederei una sospensione di 5 minuti perché siccome l'argomento noi lo riteniamo che sia molto importante e non va banalizzato del tipo un voto eccetera, noi vorremmo anche partecipare alla votazione magari se riusciamo a fare un ordine del giorno che sia condiviso da tutti, secondo me l'argomento merita sul discorso dell'approvvigionamento energetico di andare incontro a quelle che sono le esigenze delle famiglie disagiate, un esperimento che è già stato fatto in un'altra regione con dei risultati eccellenti, perché non iniziare a fare un ragionamento, se una cosa funziona da qualche altra parte perché non adottarla anche in Sardegna. Quindi una riflessione seria secondo me bisognerebbe farla, chiederei appunto una sospensione per addivenire ad un ordine del giorno che sia condiviso.

PRESIDENTE. Onorevole Mula, se lei ritiene di tener ferma la richiesta di sospensione nulla osta, però se volesse magari iniziare a preparare un ordine del giorno da poi sottoporre in una ulteriore Conferenza dei Capigruppo, questo ci consentirebbe…

MULA FRANCESCO (PSd'Az). E' già pronto Presidente.

PRESIDENTE. E' già pronto? Allora il Consiglio è sospeso per cinque minuti per una Conferenza dei Capigruppo nella saletta a fianco.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 49, viene ripresa alle ore 13 e 37.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Stiamo attendendo che vengano distribuite le copie dell'ordine del giorno, dovrebbe essere un ordine del giorno condiviso, gli Uffici stanno predisponendo le copie, io non so se il proponente volesse già illustrarlo per tre minuti.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, io chiederei sull'ordine del giorno che è una cosa che abbiamo un po' concordato anche con l'Assessore, non sono io il primo firmatario ma di essere la proponente la Cuccu, poi chiederei a tutto il Consiglio di firmare l'ordine del giorno se siamo d'accordo sul contenuto.

PRESIDENTE. Quindi lo diamo per presentato, se c'è condivisione io chiederei alla Giunta di intervenire.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). No, non chiedo cinque minuti di sospensione, però la Lega non condivide l'ordine del giorno perché è stato chiesto dall'onorevole Manca, Ignazio intendo, dall'onorevole Mele e dal sottoscritto che vengano inseriti alcuni punti e non sono stati condivisi. E' inutile parlare di energie pulite quando è come avere un abito pulito e sotto le mutande sporche. Porto Torres ha bisogno di bonifiche, se noi prima parliamo di energia pulita e poi dimentichiamo le bonifiche che devono essere attuate nel territorio di Porto Torres, riteniamo che su questo ordine del giorno o mozione, da parte nostra non ci sarà il voto favorevole.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Onorevole Giagoni, ieri, ho una figlia che ha 8 anni, anche lei è andata a manifestare per l'ambiente dietro Greta e le ho detto: "Figlia mia, prima pulisci bene la tua cameretta poi andiamo a pulire il mondo", è lo stesso discorso che ha fatto lei prima, però Presidente, io chiedo un po' di rispetto per noi e per quest'Aula, noi non possiamo tutte le volte che c'è una mozione che viene trasformata in ordine del giorno perdere due ore. Tra l'altro è vero quello che ha detto l'onorevole Giagoni, loro hanno fatto degli interventi e hanno chiesto delle modifiche sulla mozione da trasformare in ordine del giorno, abbiamo sospeso, io adesso mi aspettavo che l'ordine del giorno fosse stato concordato con tutti, ma adesso non è che arriviamo qui, c'è un ordine del giorno e mi sento dire che non è concordato. Quindi mettiamolo ai voti, votiamolo, chi lo vuole votare lo vota, chi non lo vuole votare non lo vota, noi non possiamo perdere tutte le volte due ore perché, diciamoci la verità, che una mozione e un ordine del giorno non si negheranno mai a nessuno ma non risolverà sicuramente i problemi del nostro popolo e dei nostri cittadini, abbiamo altro che dobbiamo fare e credo che sia arrivato il tempo di cominciare a fare altro.

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, condivido, nel senso che queste interruzioni così protratte per un così lungo periodo certamente non sono auspicabili.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, siccome abbiamo fatto una sospensione, ha ragione l'onorevole Cocco, altro che cinque minuti, l'operatività di questo Consiglio stamattina, se Dio vuole, abbiamo approvato due ordini del giorno, due mozioni, quindi direi che noi stessi ci dovremmo dare un po' di regole. Però, siccome abbiamo sospeso, e non solo per cinque minuti, per addivenire a un ordine del giorno condiviso, quindi siccome le esigenze dei colleghi della Lega erano, e si parlava sempre di risparmio energetico, e di poter valutare, la Giunta, non solo gli interventi previsti all'interno dell'ordine del giorno, ma anche sugli edifici pubblici e quant'altro, era questo sostanzialmente, e anche di valutare, la Giunta, sempre sul discorso del risparmio energetico di fare una valutazione per quanto riguardava anche il mini eolico che è stato abbandonato, che poi serva o non serva, renda o non renda, queste non sono considerazioni che possiamo fare adesso in quest'Aula, era una semplice integrazione di questo tipo. Ora, se l'Aula è d'accordo, possiamo pensare di fare un'integrazione dove la Giunta si impegna anche a valutare altre forme di risparmio energetico, e su altri edifici quali quelli pubblici, perché era questo l'intento?

(Interruzioni)

Va bene, scusate, io pensavo di fare cosa che poteva essere utile.

PRESIDENTE. Onorevole Lai, sull'ordine dei lavori? Anche se tutto si può parlare in quest'Aula tranne che di ordine.

LAI EUGENIO (LEU). Lo deve garantire lei, Presidente!

PRESIDENTE. No, io lo garantisco! Ma io garantisco la regolarità dei lavori, che sono ovviamente condizionati alle esigenze dei consiglieri regionali. Se i consiglieri regionali mi chiedono una sospensione per trovare unità di intenti rispetto a un problema che è evidentemente universale, è mio dovere quella sospensione darla, dopodiché è demandata alla sensibilità e alla maturità di tutti quanti noi utilizzare nel miglior modo possibile il tempo dato.

Discussione della mozione Cuccu - Manca Desiré Alma - Ciusa - Li Gioi - Fancello - Solinas Alessandro sul progetto di Reddito energetico sperimentato con successo dal Comune di Porto Torres. (5) e approvazione di ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Velocemente per fare la proposta, Presidente, se non c'è un ordine del giorno condiviso si voti la mozione, si metta subito in votazione.

PRESIDENTE. C'è la Giunta che deve proporre qualcosa.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Presidente, ma intanto per rilevare che ci sembra un ordine del giorno condivisibile, poi la Giunta ovviamente si rimette all'Aula, però l'argomento è talmente interessante, importante e anche complesso, tra l'altro che continuamente viene rivisitato, considerata ovviamente tutta l'innovazione che sta intervenendo sulla materia, noi facciamo una proposta al fine di poter poi avere e contemperare le esigenze che abbiamo colto nell'aula. Allora, intanto si potrebbe eliminare la parte che riguarda la Regione Puglia, anche per una questione insomma di rispetto alla nostra autonomia e aggiungere, visto che è stata evidenziata la valorizzazione, ma soprattutto l'attenzione sulle bonifiche, alla fine, dopo "reddito energetico regionale",aggiungere "compresa la verifica sullo stato di attuazione delle bonifiche". E' un mese, sì, come avete proposto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Carla Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU CARLA (M5S). Presidente, a seguito di questa proposta della Giunta, noi siamo assolutamente favorevoli, e riteniamo che si possa procedere.

PRESIDENTE. Allora, benissimo, mi sembra che sia stato presentato un emendamento orale.

Scusate, io vorrei capire perché questo ordine del giorno non è stato dato ai commessi perché si procedesse a consegnarlo a tutti i colleghi. Adesso è stato dato!

Cioè, mi sento veramente di appellarmi al senso di ordine e di responsabilità da parte nostra. Perché io avevo chiesto che i lavori potessero continuare, perché insomma si riuscisse a mettere giù un ordine del giorno che potesse essere condiviso, mi era stato detto che l'ordine del giorno era stato già presentato, o meglio abbozzato, è passata circa un'ora probabilmente. Ora attendiamo che vengano fatte le copie!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Tanto abbiamo tempo! Ma io voglio fare una considerazione, che non può funzionare che in questo Consiglio ognuno si alzi e si inventi una cosa, perché allora le bonifiche sono un campo che non c'entra nulla col credito energetico, perché Porto Torres ha bisogno anche di interventi infrastrutturali sul porto, ma io non me lo sogno neanche di porre l'argomento su un ordine del giorno concordato tra tutti. Scusate! E' veramente indecente questo modo di lavorare! Io credo che noi dobbiamo essere un attimino responsabili. Io non sono d'accordo per l'inserimento di questa cosa delle bonifiche all'interno della mozione che parla di un credito energetico. Parliamoci chiaramente, stiamo facendo un ennesimo pasticcio, le bonifiche hanno il loro percorso e se vogliamo sollecitare la Giunta sulle bonifiche facciamo una mozione sulle bonifiche, ma non che mischiamo le cose così. Stiamo parlando di credito energetico! Io credo che un minimo di decenza anche nella formulazione delle mozioni dobbiamo provare a metterla in campo, sennò davvero chiunque si alza e aggiunge un pezzo. Io credo che con coerenza dobbiamo evitare questo tipo di cose, quindi davvero io invito chi l'ha proposto a ritirare questa proposta qui di sollecitazione su un argomento che non è perfettamente attinente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Manca. Ne ha facoltà.

MANCA IGNAZIO (LEGA). Mi dispiace che non ci sia la dovuta attenzione per un problema del genere. Oggi si è parlato di tutela ambientale, ci sono migliaia di morti di tumore che Porto Torres ha sopportato nel silenzio omertoso della sinistra, e oggi la sinistra si indigna perché si parla di queste cose! Mi dispiace proprio, onorevole Ganau. Insisto perciò perché venga ricompreso nell'ordine del giorno!

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, siamo contrari alla presentazione dell'emendamento orale! Così, almeno la finiamo!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' ALMA (M5S). Presidente, le chiederei cinque minuti di sospensione per una breve riunione di minoranza. Grazie.

PRESIDENTE. Allora, il Consiglio è sospeso ed è riaggiornato alle ore 16. Grazie.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 51, viene ripresa alle ore16 e 41.)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMANDINI

PRESIDENTE. Proseguiamo i lavori sulla mozione numero 5.

Siamo in discussione generale.

È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie Presidente, buonasera ai colleghi e alle colleghe dell'Aula, è un intervento doveroso perché la proposta fatta dal Movimento 5 Stelle sull'ordine del giorno presentato, in qualità di progressista e in qualità di consigliere regionale… interventi Presidente, l'ordine del giorno è stato rivisto da tutta l'intera Aula.

PRESIDENTE. Non c'è nessun ordine del giorno presentato a questa Presidenza si prosegue la discussione sulla mozione.

PIU ANTONIO (Progressisti). Che è stata presentata dal Gruppo del Movimento 5 Stelle, giusto? Quindi contiamo con quella che a me tra l'altro andava anche bene così com'era, proprio perché trovo superfluo andare ad incidere su alcuni punti che possono risuonare come ridondanti nel concetto che la mozione esprime in maniera abbastanza chiara. Tant'è che il modello che è stato proposto concreto di energia dal basso legato all'autoproduzione e all'autoconsumo è una proposta che per noi che progressisti è una proposta valida. Abbiamo già l'esempio del paese della città di Porto Torres che è stato un esempio virtuoso e di come l'energia può essere un'energia che parte dal basso condivisa attraverso uno stanziamento del pubblico, Porto Torres ha finanziato 500 mila euro attraverso un piano triennale che ha avuto immediata risposta, e questo ci consente anche di guardare ad altri altri punti, come quelli ad esempio della Regione Puglia, che hanno fatto in modo che le comunità energetiche che sono state oggetto di progetti pilota in tutta Italia e che in Sardegna hanno mosso appunti dei suoi primi passi già a partire da Benetutti, Berchidda e Porto Torres, credo che sia un modello su cui noi sicuramente possiamo intervenire e quindi pieno sostegno a quanto presentato dal Movimento 5 Stelle, ripeto, così com'è, per quanto mi riguarda senza nessuna modifica, grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA, Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Grazie Presidente, com'è già stato osservato stamattina sicuramente la mozione è ricca di spunti interessanti, anche perché il reddito energetico è certamente uno strumento importante, la Giunta non ha ovviamente posizioni contrarie e si rimette all'Aula, però farei osservare che magari hanno rilevanza, mentre il Comune di Porto Torres ha già istituito il reddito energetico rientrano tra le competenze appunto del Comune, per quanto riguarda ecco ciò che ancora non ha trovato magari una norma di riferimento, casserei i riferimenti alla Regione Puglia non fosse altro anche per quel rispetto della nostra autonomia e soprattutto perché comunque gli elementi sono stati oggetto di approvazione in Commissione, e non invece dal Consiglio regionale, queste sono le uniche osservazioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente, semplicemente per chiedere, ma proprio due minuti, possiamo continuare, c'è la collega che sta raccogliendo un po' le firme, per presentare, a differenza di quello che dice il collega Piu, c'è un ordine del giorno che è stato presentato, mi sembra anche condiviso dai presentatori, è stato anche integrato in alcune parti, non l'avete visto? Lo stiamo presentando Presidente, due minuti.

PRESIDENTE. Va bene, due minuti di sospensione dei lavori dell'Aula, faccio presente che sino a questo momento a questa Presidenza non è arrivato nessun ordine del giorno, per cui due minuti perché in qualche modo venga visto l'ordine del giorno e presentato con minimo le otto firme necessarie. Sospendo i lavori per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 46, viene ripresa alle ore 17 e 02.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. È stato presentato un ordine del giorno alla mozione numero 5 primo firmatario l'onorevole Cuccu a cui chiedo se l'ordine del giorno è sostitutivo della mozione.

Ha domandato di parlare la consigliera Carla Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU CARLA (M5S). Intanto buon pomeriggio, mi volevo scusare per il ritardo con cui sono entrata in aula ma io ho già il presidente Pais questa mattina quando si stava stabilendo la ripresa dell'ordine dei lavori ho significato che prima delle 16 e 30-17 non mi sarebbe stato possibile essere fisicamente presente. Ciò premesso confermo che l'ordine del giorno è sostitutivo della mozione presentata questa mattina.

PRESIDENTE. È stato presentato l'ordine del giorno numero 1.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA, Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Grazie Presidente, il parere della Giunta è favorevole. Volevo solo far osservare che avendo cassato la parte della Regione Puglia va cassata anche nella riga successiva, dopo il considerato, e quindi il Comune di Porto Torres costituisce. E niente poi va beh, c'è la parte del Consiglio regionale del Lazio che come si esclude la Puglia avendo anche questi fatto solo una proposta di legge non una legge, casserei anche quella parte finale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Beh no ok, tutto molto interessante, però non abbiamo capito perché è possibile avere un ordine del giorno anche firmato che però sia una versione di quello che ufficialmente si sta andando a votare, perché qui c'è cassato quello, cassato l'altro…. no no no no non è riferito all'Assessore ci mancherebbe altro, però abbiamo capito che alcune cose sono tolte quindi non riusciamo bene a orientarci. Non è pretestuoso è solo per capire, grazie.

PRESIDENTE. Onorevole Ennas, l'onorevole Zedda è intervenuta in qualità della Giunta, ha fatto una proposta all'Aula, la prerogativa di poter emendare l'ordine giorno compete ai consiglieri regionali che possono farlo o verbalmente o per iscritto. Quindi ogni consigliere regionale se intende emendare questo ordine del giorno, che è quello che ha letto il Segretario, può farlo nella propria prerogativa. …emendamenti all'ordine del giorno, i consiglieri regionali anche verbalmente e possono farlo e gli emendamenti. Altrimenti rimane l'ordine del giorno consegnato in Aula e letto dal Segretario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Carla Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU CARLA (M5S). Una precisazione, giustamente come già col dottor Cocco avevamo convenuto, e ha rimarcato anche l'onorevole Zedda, dalla parte quindi dal punto considerato quindi il progetto pilota del Comune di Porto Torres, costituisce un esempio da cui prendere spunto per avviare e così via. Quindi deve essere cassata esattamente la frase e l'iniziativa della Regione Puglia, stiamo parlando di pagina 3 quindi dell'ordine del giorno. Quando poi vengono citati i firmatari dell'ordine del giorno, quindi il primo firmatario Cuccu e Movimento 5 Stelle, quindi tutti i colleghi del Gruppo rientrano nella sottoscrizione anche dell'ordine del giorno, così come avevamo già firmato tutti insieme la mozione presentata stamane in Aula, grazie.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Cuccu, adesso se con queste precisazioni dell'onorevole Cuccu metto in votazione l'ordine del giorno, ah perfetto…

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Intanto, Presidente, per annunciare il voto favorevole del Gruppo del PSd'Az e aggiungere le firme che mancano sul documento sempre del Gruppo del PSd'Az. Poi, se non ho capito male, credo di non avere capito male, la Giunta propone di cassare le ultime tre righe del "Considerato", dove si fa cenno a Milano e Consiglio regionale del Lazio, se non ho capito male.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Solo Lazio perché non è una legge.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Solo Lazio perché non è una legge. Quindi per dire che siamo favorevoli alla proposta della Giunta e per noi va bene così.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Per esprimere il voto favorevole del Gruppo dei Progressisti, chiedere che vengano inserite le firme di tutti i consiglieri del Gruppo, perché qua nell'ordine che ci è stato presentato non sono presenti, e per ritornare a quello che dicevo prima, è un'Aula compatta che vota un ordine del giorno importante che darà sicuramente uno slancio importante a tutto il territorio della Sardegna in merito alle energie. Quindi ringrazio, a nome del Gruppo dei Progressisti, il Movimento 5 Stelle che ha presentato l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Filippo Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI GIAN FILIPPO (UDC). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Anche io ringrazio gli amici del Movimento 5 Stelle per avere presentato prima la mozione, poi trasformata in un ordine del giorno, e chiedo di aggiungere la mia firma lo stesso e dichiaro il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Annalisa Mele per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELE ANNALISA (LEGA). Noi vogliamo precisare innanzitutto che questo è un progetto sicuramente pregevole, però, a parer nostro, doveva essere integrato con l'inserimento strutturale anche dell'edilizia pubblica, e inoltre non tralasciare anche la produzione di energia elettrica da minieolico. Questo anche in virtù del fatto, visto che qualcuno ha detto: "I finanziamenti per le amministrazioni pubbliche ci sono", io invece volevo precisare che il Ministero dello sviluppo economico prevede annualmente le risorse per l'efficientamento energetico del 3 per cento del patrimonio immobiliare della pubblica amministrazione centrale, ovvero lo Stato, e non delle pubbliche amministrazioni periferiche, regioni, province e comuni, le quali possono accedere alle risorse solo tramite bandi, quindi non è strutturato in maniera tale da poter essere una cosa normalmente utilizzata. Quindi, a proposito di questo, sarà sicuramente nostra cura elaborare una mozione in merito aggiungendo anche le gravi problematiche per quanto riguarda le bonifiche. Secondo me, oggi noi abbiamo perso sicuramente una buona occasione invece per potere inserire l'edilizia pubblica in un progetto strutturale di efficientamento energetico. Per tale motivo, il Gruppo della Lega si astiene.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Per dichiarare il voto favorevole a questo ordine del giorno, e anche io mi unisco ai ringraziamenti al Gruppo dei Cinque Stelle che hanno presentato la mozione, e per dire che accogliamo la proposta fatta da parte della Giunta, dall'onorevole Zedda, e rispetto all'ultima dichiarazione vorrei ricordare che i fondi per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici e quelli a carico della Regione e dei comuni sono presenti in finanziaria, le risorse, quindi è un Capitolo già presente all'interno della finanziaria regionale. Quindi con questo, ripeto, dichiaro il voto favorevole e chiedo che siano aggiunte le firme di tutti i componenti del Gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Per annunciare il voto favorevole del Gruppo dei Riformatori anche da parte nostra con un ringraziamento al Gruppo e ai colleghi del Movimento 5 Stelle, perché hanno sollevato un problema importante che apre prospettive interessanti sul fronte del risparmio energetico e dell'ecosostenibilità. Grazie.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1 con le modifiche apportate. Una riguarda il capoverso "Successivamente, alla luce…" sino al punto "energie rinnovabili", che è cassato, così come è stato cassato "l'iniziativa della Regione Puglia" e il riferimento alla proposta del Consiglio regionale Lazio. Votazione elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

L'ordine del giorno è approvato e la mozione chiaramente è stata assorbita dall'ordine del giorno.

Discussione e approvazione della mozione Piras - Giagoni - Mele - Saiu - Canu - Ennas - Manca Ignazio per richiedere la piena operatività dell'Istituto regionale per la fauna selvatica (IRFS), istituito dalla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23, articolo 9, in particolare nell'adozione di provvedimenti riguardanti la valorizzazione del territorio regionale, delle specie di fauna selvatica presenti sull'Isola e dei relativi habitat riproduttivi attraverso studi mirati alla loro corretta gestione, tramite le università e gli organismi scientifici nazionali ed internazionali all'uopo istituiti, nonché una costante tutela di tale patrimonio facendo ricorso ai corpi di vigilanza ambientale preposti, appositamente istruiti e dotati di comprovate competenze specifiche in materia. (57)

PRESIDENTE. Il quinto punto all'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 57.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, la mozione va ad incidere nella sfera dell'Assessore dell'ambiente e tratta di un tema estremamente particolare, ed è giusto che l'Assessore dell'ambiente, nella discussione di questa mozione, sia presente in aula. Io non credo che né l'assessore Biancareddu né la vicepresidente Zedda, con la preparazione che tutti conosciamo, siano in grado di rispondere sulla mozione che riguarda un tema specifico come quello della caccia e della costituzione di un ente regionale, del funzionamento di un ente regionale. Io chiedo che l'assessore Lampis venga in aula e sia presente alla discussione, così come è stato fatto questa mattina quando si trattava della mozione dell'onorevole Cocco, abbiamo chiesto la presenza in aula dell'onorevole Nieddu ed è stata rinviata la mozione. Quindi, l'atteggiamento deve essere identico.

PRESIDENTE. Onorevole Lai, io capisco le sue motivazioni, però è l'onorevole Piras il primo firmatario della mozione per cui può essere l'onorevole Piras a decidere e stabilire se in qualche modo si accontenta del Vicepresidente della Giunta o dell'Assessore.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

PIRAS ANDREA (LEGA). Molte attività produttive dell'indotto e del terziario soffrono le incertezze di una politica senza programmi di valorizzazione del territorio, della fauna selvatica e dei loro habitat riproduttivi, non consentendo dinamiche economiche di investimento. Non per niente, l'importanza dell'IRFS viene recepita oltre vent'anni fa con l'articolo 9 della legge regionale numero 23 del '98, rimasto purtroppo una scatola vuota di contenuti e con risultati qualitativamente molto scarsi. Rendere operativo l'Istituto regionale faunistico è indispensabile per la valorizzazione del territorio e per la difesa della fauna selvatica. Tra i compiti delegati all'istituto infatti spiccano i pareri tecnico-scientifici in materia di corretta gestione del territorio e del patrimonio faunistico regionale in modo da rispettare le legittime aspettative di allevatori e agricoltori ed amanti dell'attività venatoria. La mancanza di studi su base locale non consente la tutela del territorio e favorisce il depauperamento del patrimonio faunistico. Finora l'attività politica ha attinto le linee guida dagli istituti nazionali quali l'ISPRA, che hanno espresso i loro pareri senza l'apporto scientifico di studi sulle diversità geografiche, ambientali, climatiche, meteorologiche e faunistiche dell'isola rispetto al restante territorio nazionale. In mancanza di dati su base locale, hanno prevalso quindi orientamenti normativi continentali ed europei con direttive non sempre rispondenti alle reali necessità ambientali e faunistiche. La piena e qualificata operatività dell'IRFS consentirà di gestire e valorizzare il territorio e le risorse faunistiche con il supporto di pareri tecnico-scientifici adeguati. Tali importantissimi temi, infatti, non sono mai stati oggetto di studi specifici, certificati da Organismi locali di pari valenza rispetto a quelli degli Istituti nazionali. La citata legge 23/98 ha istituito L'IRFS proprio per una corretta gestione faunistico-ambientale, in collaborazione con i massimi livelli scientifici universitari di settore, con l'Istituto nazionale per la fauna selvatica. Il mancato adeguamento ai dettami della citata legge ha impedito una corretta pianificazione territoriale e faunistica, oltre che di elaborare un piano faunistico regionale adeguato alle mutate realtà climatico-ambientali. Ciò ha consentito che, in mancanza di quanto sopra, i decreti in materia di prelievo venatorio e tutela del territorio siano stati pesantemente censurati dal Tribunale Amministrativo Regionale. Ribadisco che in conseguenza di ciò i vari Assessori di turno sono ancora costretti ad avvalersi dei pareri dell'ISPRA, mai completamente adeguati alle differenze climatiche ed ambientali dell'Isola. Ribadisco, inoltre, l'importanza che l'IRFS, quale Organismo tecnico, come vuole la legge, si appropri di tutte le sue specifiche competenze in materia di studi per la conservazione della fauna selvatica, dei suoi habitat naturali, e per il corretto svolgimento dell'attività venatoria, ivi compresa l'elaborazione del Piano regionale faunistico, aggiornato anno dopo anno sui mutamenti climatico-ambientali intercorsi: siccità, epidemie, alluvioni eccetera. L'importanza degli argomenti impone di dotare l'IRFS di personale ai massimi livelli da ricercare, se del caso, mediante concorsi esterni, coinvolgendo nel progetto il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, e l'Agenzia Forestas, che dovranno fornire un prezioso apporto professionale ai pareri, ai censimenti e a tutte le attività su base locale. Il voto di questa mozione ha due altri aspetti ugualmente importanti: mettersi in regola con la legge già esistente, e rivitalizzare il ruolo socioeconomico dell'attività venatoria nell'Isola. Questo ultimo aspetto riguarda ben oltre 50.000 cittadini sardi che, a vario titolo, subiscono e temono la politica senza programmi, sul territorio e sulle risorse faunistiche. Oltre 600 aziende aprono i battenti ogni giorno perché credono nelle attività sportive legate al territorio in generale, ed a quella venatoria in particolare; milioni di euro ogni anno consentono ai comparti produttivi del settore di tirare ancora avanti. Nel ringraziare tutto il Consiglio, spero quindi che questa mozione sia approvata a larga maggioranza. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Grazie, Presidente, grazie alla Giunta e ai Consiglieri. Io volevo qua ringraziare l'onorevole Piras per aver portato ai lavori del Consiglio, attraverso questa mozione, questa importante tematica, fondamentale perché va a incidere direttamente su alcune problematiche tecniche che riguardano il settore dell'attività venatoria che, come sappiamo, riveste una notevole importanza per il nostro territorio e per tutta la Sardegna. Questo Istituto, che esiste già perché inserito nella legge numero 23 del 98, ad oggi ha una dotazione organica minima, per non dire che è assente, di fatto non è mai riuscito a svolgere il suo ruolo di Organo scientifico specializzato per la conservazione della fauna e per una precisa pianificazione del territorio. Quindi va potenziato in termini di organico, e non solo perché è importante nella gestione della pianificazione da un punto di vista faunistico, ma perché anche sta incontrando notevoli difficoltà ad incidere su varie cose, tra cui anche le ricadute sul calendario venatorio e quant'altro. Esso rappresenta anche un'unità tecnica operativa importante dell'Ente ministeriale collegato all'ISPRA, al quale altrimenti dovremmo sempre rivolgerci per concordare sul nostro operato, incorrendo qualche volta in pareri difficilmente sormontabili che arrivano all'ultimo momento. Questa è cronaca quotidiana per chi è del settore dell'attività venatoria, con tutte le problematiche che poi si trascina. Una strutturazione forte di questo Istituto potrà essere il primo tassello per una programmazione faunistica e venatoria regionale, in quanto è il soggetto capofila deputato a definire le linee di gestione e valorizzazione delle specificità faunistiche regionali, senza dover incorrere in artificiosi confronti con la fauna continentale, per poter attuare una gestione. Vista la situazione anche delle province, a cui era delegata parte di questa materia, la conseguenza finale è quella, come dicevo, di affidarsi agli organi nazionali. Attraverso questo atto finalmente potremo strutturare un organo tecnico regionale, che stabilisca, con studi scientifici reali, le esigenze della nostra fauna, senza doverci riferire a confronti a volte quasi insensati con il resto dell'Italia. A tal fine saranno auspicabili risorse per aggiornare, tra le varie e associazioni faunistiche, i contenuti che risalgono al 2010 addirittura. Un atto quindi importante, a dimostrazione dell'importanza che il nostro partito da alle questioni legate al mondo venatorio, e su cui anche l'attuale Giunta sta svolgendo un lavoro improntato sull'ascolto, sulla collaborazione e sul dialogo, e con un approccio che vede i cacciatori finalmente come dei collaboratori per la salvaguardia del territorio. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Grazie, Presidente, colleghi consiglieri, onorevole Assessora, Vicepresidente. Sarò brevissimo. L'argomento oggetto della mozione ci porta a trattare una materia, come è noto, disciplinata dalla legge numero 23 del 98: "Norme per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna" che, ad onor del vero, malgrado siano trascorsi abbondantemente vent'anni dalla sua approvazione, pur essendo già abbondantemente superata in diverse sue parti, risulta ancora ad oggi inapplicata in alcuni suoi articoli e commi, tra questi figura proprio l'articolo 9, "Istituto regionale per la fauna selvatica", oggetto della mozione presentata dai colleghi Piras e più. Dico inapplicata perché il sesto comma dell'articolo 9 prevede che la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore dell'ambiente, sentite le Commissioni consiliari competenti in materia di personale e ambiente, provveda, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, alla definizione della dotazione organica dell'Istituto regionale per la fauna selvatica, cosa che non mi risulta sia assolutamente avvenuta. Questa mancata attuazione genera ritardi e grave inoperosità dell'istituto, che è chiamato a svolgere una moltitudine di compiti e funzioni di carattere tecnico e scientifico, in relazione alla conservazione della fauna selvatica e dei suoi habitat naturali, della pianificazione faunistica e dell'attività venatoria. Importantissima e di grande rilievo risulta la possibilità prevista sempre dalla legge numero 23 del 98, che recita testualmente che l'Istituto regionale per la fauna selvatica può operare a seguito di intesa tra la Regione Sardegna e la Presidenza del Consiglio dei ministri come unità operativa tecnico-consultiva decentrata in Sardegna dell'Istituto nazionale per la Fauna Selvatica. Notoriamente conosciuto dal mondo venatorio questo passaggio riveste particolare importanza, e potrebbe finalmente risolvere una lunga e articolata serie di incomprensioni normative giuridiche, che annualmente si presentano al momento della stesura e dell'approvazione del calendario venatorio. Pertanto, nel prendere atto della situazione, accertato che in passato non è stato mai dato il giusto valore all'Istituto, e nella consapevolezza che lo stesso riveste notevole importanza se ben strutturato e reso funzionale, occorre, senza perdita di ulteriore tempo, procedere attribuendo personale qualificato e specializzato, prevedendo anche l'attribuzione eventualmente di uno specifico settore, che svolga i compiti e le funzioni che gli sono attribuite dalla legge, così come occorre urgentemente rivisitare e modificare la legge quadro numero 23, coinvolgendo appieno le associazioni venatorie e il mondo agricolo. Ringrazio i proponenti e faccio appello, anche a nome dei tanti cacciatori sardi, all'Esecutivo e in primis all'Assessore all'ambiente Lampis, che ha dimostrato ad oggi grande interesse e impegno, oltre che sensibilità sui temi della programmazione e pianificazione dell'attività venatoria, e salvaguardia dell'ambiente, affinché si proceda con convinzione e con estrema urgenza. Pertanto annuncio il voto favorevole del sottoscritto alla mozione e ringrazio i proponenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, intervengo non con poco imbarazzo, lo dico, io avrei voluto discutere di questo tema, ho fatto anche prima la proposta, con l'assessore Lampis considerato che è sua la delega in materia di caccia, e naturalmente sentirò con piacere cosa ci vorrà dire la Vicepresidente della Giunta regionale, l'onorevole Zedda, sul tema oggetto di discussione. Io credo che anche questa volta, così come in precedenza, si prova a discutere di un argomento, come quello, in questo momento, del mondo venatorio, con una mozione che, come abbiamo detto tante volte in quest'Aula, poco risolverà le sorti della caccia o poco risolverà i problemi del mondo venatorio. Lo dico in particolar modo perché ho sentito le diverse campane che anche in periodo di campagna elettorale si sono avventurate sul mondo venatorio e anche questa volta ho assistito a una demagogia tremenda, perché la verità è che o si riesce a modificare e ad attuare una battaglia a livello anche nazionale per la modifica della legge numero 157 del 1992 e per avere una normativa specifica e una delega ad una normativa specifica da parte della Sardegna oppure continuiamo a dire che la colpa della mancata approvazione o della chiusura di alcune specie è di Tizio o di Caio e non, invece, della mancanza di una normativa generale. Lo dico perché la Regione Sardegna, basterebbe chiedere a tutti i dirigenti o agli esperti del settore, anche quest'anno si trova con una deroga per l'apertura della caccia perché non va a rispettare la legge numero 157 del 1992 e non ha effettuato, ci ha provato l'ex assessora Donatella Spano, l'approvazione di un Piano faunistico venatorio, sul quale naturalmente neanche io mi trovavo pienamente d'accordo, però c'è da dire che o si interviene strutturalmente sul sistema del mondo venatorio oppure si cerca ogni volta di mettere delle toppe e le toppe, si sa, possiamo andare ad approvare questa mozione odierna, voterò anch'io l'approvazione di questa mozione odierna, ma non va a risolvere il problema dell'impugnativa da parte del mondo ecologista relativo al calendario venatorio oppure ai diversi pareri che in questo momento vengono dall'ISPRA. Credo che serva un po' più di serietà, non vendere solo fumo. Credo che sia indispensabile, se si vuole parlare di mondo venatorio, modificare sostanzialmente la disciplina della legge numero 157 del 1992, andare ad abolire l'obbligatorietà per le regioni di applicare gli ambiti territoriali di caccia, andare a fare degli studi specifici che consentono di avere un calendario venatorio che sia a tutela dei cacciatori, ma sia anche e soprattutto a tutela delle specie faunistiche, perché ricordiamo che un vero cacciatore, così come ci hanno insegnato i nostri avi, difende prima di tutto la fauna, difende prima di tutto l'ambiente, difende prima di tutto la tutela del proprio del sport, del proprio hobby, anche attraverso la conservazione dell'ambiente circostante, e ne abbiamo tantissime prove. Però non ci sto a far passare il messaggio che con l'approvazione di questa mozione si risolve qualsiasi tipo di problema o con l'attivazione dell'Istituto regionale per la fauna selvatica si mette una pezza a problemi decisamente più ampi. La caccia al tordo, sulla quale in tanti si sono prodigati nel fare promesse anche in campagna elettorale, dicendo "si aprirà anche a febbraio", bisogna dire con estrema franchezza, ed è ora anche di dirlo, che la legge numero 157 del 1992, con gli studi dell'Unione Europea, ne vieta l'apertura a febbraio, quindi è giusto e doveroso provare a fare una battaglia comune, magari partendo anche da questa mozione, che sicuramente può essere un segnale, ma non è un risultato conclusivo che nulla produce negli effetti e nulla neanche danneggia. Quindi chiedo che si vada, e l'onorevole Maieli ha calendarizzato nella propria Commissione una proposta di legge, naturalmente, che modifica la 23, che però ha bisogno di ulteriori di ulteriori integrazioni. Anche io sono del parere che con la caccia e con i cacciatori gira un indotto economico importantissimo per la Sardegna, e soprattutto per chi ne fa una fonte di reddito primario.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, per annunciare il voto favorevole dei Progressisti a questa mozione e nel contempo ringraziare il collega Piras che si è fatto promotore, insieme agli altri firmatari, di questa mozione che ci tengo a precisare non parla di attività venatoria, o comunque non è il cardine di questa mozione, ma parla di tutela dell'habitat, della conservazione della fauna e di dotare di personale, in numero adeguato, l'Istituto regionale per la fauna selvatica, quindi tutte questioni che vedono i Progressisti favorevoli a questa mozione, e soprattutto un richiamo all'Aula, ma anche alla Commissione competente, che l'attività venatoria non è, credo, prioritaria nei lavori di quest'Aula, e tanto meno nei lavori di Commissione, perché non può di certo rappresentare uno dei volani di sviluppo di questa nostra regione, può essere complementare, lo dico ai tanti cacciatori e ai tanti appassionati che sono presenti in quest'Aula e che fanno parte delle Commissioni che ne decidono l'ordine delle priorità. Quindi annuncio il voto favorevole dei Progressisti e ringrazio, nel contempo, il collega Piras insieme ai firmatari.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Piero Maieli in qualità di Capogruppo. Ne ha facoltà.

MAIELI PIERO (PSd'Az). Signor Presidente, onorevoli colleghi e colleghe, io qua credo che ci sia comunque, come spesso è successo su questo argomento della caccia, una certa confusione e qualche volta… non voglio dire altre parole, comunque il discorso è che l'istituzione dell'Istituto regionale della fauna selvatica non ha solo un ruolo di tutelare quello che viene definito da noi uno sport, cioè andare a caccia, ma servirà finalmente, spero, ad avere la possibilità di raccogliere dei dati che si riferiscano direttamente alla nostra Regione, perché di solito noi siamo soggetti, appunto, a delle leggi nazionali che non tengono conto assolutamente della nostra tipicità. La legge 157, infatti, è stata più che altro ripudiata da tutte le regioni d'Italia dove si svolge la caccia, perché non ha servito assolutamente a quello che era lo scopo. Il monitoraggio della fauna selvatica serve sicuramente, invece, contrariamente a quanto ha detto l'onorevole Satta, secondo me praticamente a seguire le attività che sul territorio fanno reddito, come l'agricoltura e la pastorizia, che dalle specie selvatiche hanno, invece, spesso e volentieri molti danni. Perché? Perché l'antropizzazione delle campagne ha portato chiaramente ad avere con le specie selvatiche un antagonismo. Abbiamo svolto, infatti, quell'incontro in Commissione proprio per stabilire come, con una norma, si possa intervenire nel contenimento delle specie selvatiche. Il contenimento delle specie selvatiche che costa alla Regione Sardegna, mi pare, quest'anno lo abbiamo stimato, circa 9 milioni di euro di danni tra le colture e la pastorizia. Oltre a ciò l'istituto della Regione della fauna selvatica può servire anche per raccogliere dei dati che sarebbero funzionali all'ISPRA che invece ci racconta spesso e volentieri quello che raccoglie come dati nel resto d'Italia, laddove invece questo istituto funziona e quindi c'è un reperimento di dati reale. Ribadisco e ringrazio i colleghi appunto della Lega, l'onorevole Piras e l'onorevole Mele mi pare, perché hanno tirato in ballo un problema che invece si rimpalla da tanti anni. Io quindi mi auguro che appunto, parlo anche a nome del gruppo PSd'Az, il voto favorevole significhi più che altro un inizio di una discussione che serva a dare risposta a quanto vi ho già cercato di spiegare.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Intanto rilevo da subito che questa è una mozione che ha degli scopi invece importanti e non si vuole solamente puntare l'attenzione sulla caccia e il suo indotto, ma è uno degli aspetti, così pure come credo che la ratio più importante che dobbiamo prendere in considerazione probabilmente è la parte proprio che ci richiama al controllo e alla valorizzazione del territorio e ovviamente anche tutta la parte per quanto attiene al rapporto con l'Università e gli organismi scientifici proprio per tutto l'approfondimento scientifico e di studio.

Io aggiungerei anche un aspetto che riguarda una parte importante, legata alle nostre popolazioni e alle relazioni col territorio, mi riferisco sicuramente al rapporto con l'attività di caccia ma probabilmente anche a ciò che è stata l'attività nei boschi, al controllo in particolare dei territori più particolari, e in questo senso vi devo dire che ci sono anche degli aspetti che riguardano la formazione piuttosto che la sicurezza. Allora dico che sotto questo profilo concordo con gli interventi che ci sono stati in precedenza in quest'Aula per quanto riguarda l'assenza di una norma di riferimento in materia di caccia, ma io dico anche una norma che ormai è datata, la numero 23 del 98 e che proprio probabilmente oltre alla parte finanziaria deve essere anche migliorata, portata ai nostri giorni, anche perché la parte che riguarda soprattutto l'attività venatoria è certamente l'aspetto più complesso perché intervengono normative di carattere europeo e nazionale.

Quindi sotto questo profilo credo che è invece certo che non si risolvono i problemi e non vogliamo vederla come una soluzione, tra virgolette, una legge sulla caccia, però certo è che è ben argomentata e strutturata per dare a tutti noi la possibilità. Io credo che il collega Lampis certamente ne faccia e si impegni per ciò che questa mozione vuole rappresentare e si possa da subito magari già con la prossima finanziaria quanto meno intervenire anche sotto il profilo finanziario per migliorare le attività legate proprio anche all'istituto della valorizzazione della fauna, quindi la Giunta è assolutamente a favore della mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Andrea Piras. Ne ha facoltà.

PIRAS ANDREA (LEGA). Per esprimere soddisfazione per il parere della Giunta e il parere del Consiglio regionale in merito a una mozione così importante e soprattutto anche per ringraziare l'Assessore che finalmente, così come tutta la Giunta, si sta impegnando e finalmente c'è una sensibilità rispetto a questi temi venatori che purtroppo per tanti anni sono stati dimenticati da una certa parte politica. Quindi sono soddisfatto e sono sicuro che l'assessore Lampis insieme a tutta la Giunta e insieme alla collaborazione delle Commissioni anche consiliari si potrà fare un bel lavoro e portare avanti un risultato importante di un istituto presente da tanti anni, ma una scatola vuota, quindi buon lavoro a tutti e grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Per dichiarare il mio voto favorevole a questa mozione che ha come obiettivo quello di dare gambe all'Istituto regionale per la fauna selvatica e di dargli gli strumenti perché possa svolgere le proprie funzioni di organismo tecnico-scientifico specializzato nella conservazione della fauna selvatica e che sia finalmente in grado di elaborare annualmente un piano faunistico regionale che tenga conto appunto delle realtà ambientali e faunistiche delle attività agropastorali nella nostra Regione che come è noto variano di anno in anno e hanno necessità di uno studio particolare.

Dichiaro quindi il voto favorevole mio e del gruppo del Partito Democratico e chiedo che siano aggiunte le nostre firme alla mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (Fratelli d'Italia). Semplicemente per dichiarare il voto favorevole di Fratelli d'Italia e per ringraziare i proponenti di questa mozione per aver sollecitato l'argomento, l'istituzione dell'Istituto regionale per la fauna selvatica credo sia uno strumento fondamentale, lo dico da cacciatore oltre che da consigliere regionale, pertanto grazie e voteremo a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Per chiedere di aggiungere la firma mia e del consigliere Cocco, dichiarare il voto favorevole alla mozione e fare una proposta eventualmente di emendamento orale perché al punto 1 dove si chiede "potenziando il personale se del caso tramite concorso", io eliminerei "se del caso" non ha molto senso "se del caso", si può scrivere "secondo le normative attualmente in vigore" ma non "se del caso tramite concorso".

E poi l'altra proposta di emendamento orale è l'eliminazione di tutta la parte finale, vanno bene i punti 1, 2 e 3 dove si richiedono l'istituzione, si amplia, ma senza tutta la spiegazione finale che fa parte della parte introduttiva e non della parte deliberativa. Poi noi votiamo a favore, però è solo per migliorare la mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Per esprimere il voto favorevole alla mozione del Gruppo della Lega, per ringraziare il consigliere Piras per il lavoro svolto, per l'iniziativa che ha assunto ma anche per esprimere grande soddisfazione rispetto al dibattito che ha visto impegnato il Consiglio regionale sul tema all'ordine del giorno e che ha potuto contare sul contributo positivo di tutte le forze politiche rappresentate in Aula che sono state capaci di convergere su una posizione unitaria relativamente a un problema che evidentemente viene affrontato e sul quale viene assunta una posizione condivisa oltre le singole appartenenze politiche. E' un aspetto che registro positivamente e sul quale ritengo debba essere espresso un ulteriore plauso.

Per quanto riguarda invece la proposta dell'onorevole Lai, se dobbiamo modificare con un emendamento orale il testo, io utilizzerei una formula tale per cui si parli di potenziamento del personale lasciando sottinteso evidentemente le modalità conformi alla disciplina normativa vigente e alle diverse tipologie di coinvolgimento del personale stesso all'interno della struttura.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC). Per apporre appunto la firma dell'UDC alla mozione e per esprimere parere favorevole e voto favorevole a questa mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, anch'io per ringraziare l'onorevole Piras e i colleghi della Lega per aver sollevato questo problema che è importante da molti punti di vista, non ultimo anche il varo di provvedimenti che autorizzino la caccia selettiva in alcune aree del Paese. Noi più volte abbiamo sollevato il problema che viene determinato dai cervi a Pula, dai cinghiali in altre situazioni, dai cormorani nella zona dell'oristanese, tutte cose che possono essere affrontate se si hanno dati scientifici adeguati, e quindi il problema dell'Istituto per la fauna regionale e per la fauna selvatica rispetto a questo è centrale. E quindi i Riformatori esprimeranno sicuramente voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, per dichiarare il voto favorevole del Gruppo del PSd'Az e di chiedere anche noi di aggiungere le nostre firme.

Semplicemente una considerazione, perché vorrei ricordare che il discorso caccia ha fatto sempre le fortune elettorali e molte volte le disgrazie elettorali di qualcuno, non cadiamo nello stesso errore. Nel senso, visto che questo organismo si dovrà occupare anche di piano faunistico regionale, io direi che li servirà sicuramente anche tutto il nostro apporto per poterci lavorare, per dare il nostro contributo e soprattutto per non sottovalutare i piani e gli ambiti territoriali che spesso hanno portato divisioni e non solo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Presidente, ho già premesso nel mio breve intervento il voto personale favorevole, lo confermo e lo estendo con convinzione a nome del Gruppo di Forza Italia, sono assolutamente soddisfatto dell'andamento del dibattito consiliare, anche se il collega Lai ha cercato invano, con alcune velate considerazioni e provocazioni, di aprire un dibattito che andava oltre quello che era l'intento della proposta, ma ho visto che il dibattito in Aula ha ripreso la sua strada naturale, c'è piena condivisione sull'approvazione della mozione e di questo me ne compiaccio veramente con tutti i colleghi, perché nessuno vuol far capire che questa mozione risolva tutti i problemi del mondo venatorio, nessuno l'ha detto, solo il collega Lai, non era sicuramente l'obiettivo, l'obiettivo era ben altro, era quello di riportare l'attenzione e soprattutto di affrontare un problema che ci permetta in prospettiva di dare finalmente la giusta e necessaria rivalutazione ad un settore che può essere, se ben gestito e programmato, anche un settore produttivo importante. Quindi a nome del Gruppo di Forza Italia, come vice-capogruppo, confermo e do il parere positivo all'approvazione della mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, per chiedere che venga sottoscritta la mozione anche dai colleghi consiglieri del gruppo dei Progressisti. E in riferimento all'intervento di replica dell'onorevole Piras che ha rimarcato che il centrosinistra nella passata legislatura, la passata maggioranza, non ha prodotto atti risolutivi rispetto al problema della gestione del calendario venatorio, questa maggioranza ha il merito di aver pubblicato due atti. Uno è il calendario venatorio che è stato impugnato credo da quanti hanno interessi nella nostra Sardegna e anche fuori dalla Sardegna. Questa mozione probabilmente è l'unico atto concreto che ha prodotto questa maggioranza in sette mesi, è chiaro che i risultati si vedranno dopo, oggi noi approviamo una mozione d'intenti e invitiamo naturalmente la Giunta a essere conseguente rispetto a quelli che sono gli obiettivi di questa mozione.

PRESIDENTE. Metto in votazione la mozione numero 57, con tutte le firme aggiunte e con i due emendamenti orali, dell' onorevole Lai e Saiu che riguardano il punto 1), e riguardano l'ultimo capoverso della mozione.

Chiedo al primo firmatario se sono accolti i due emendamenti orali, onorevole Piras?

PIRAS ANDREA (LEGA). Posso chiedere un minuto di sospensione? PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 58, viene ripresa alle ore 18.)

Riprendiamo la seduta, mi rivolgo a lei onorevole Piras, sugli emendamenti orali, per quanto riguarda il punto numero uno e l'ultimo capoverso.

PIRAS ANDREA (Lega). Sì Presidente, grazie, solo per chiedere se l'Onorevole Lai, come ha detto, ritira l'emendamento.

PRESIDENTE. Perfetto, va benissimo, ritirato il secondo emendamento orale.

Metto in votazione la mozione numero 57, con l'unico emendamento orale presentato al punto 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 57.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Sospendo i lavori del Consiglio per cinque minuti per una breve riunione dei Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore18 02, viene ripresa alle ore18 e 12.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula, comunico che sono rientrati dal congedo i consiglieri Diego Loi e Aldo Salaris.

Discussione e approvazione della mozione Cossa - Marras - Salaris - Satta Giovanni Antonio sul superamento della condizione di "insularità digitale" e del digital divide della Sardegna. (58)

PRESIDENTE. Come concordato con i Capigruppo proseguiamo con la mozione numero 58. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie Presidente, ringrazio l'onorevole Sanna che sta permettendo a questa seduta di andare avanti, avrei preferito naturalmente che fosse presente l'assessore competente, cioè l'Assessore degli Affari Generali a questa mozione. La mozione che il Gruppo dei Riformatori Sardi ha presentato mira a mettere in evidenza, Presidente, la necessità che la Sardegna colmi nel più breve tempo possibile il proprio divario digitale e possa allinearsi agli standard previsti dalla programmazione comunitaria, secondo l'Agenda europea per la diffusione ultra larga 2020. È utile ribadire con forza, e prego i colleghi di prestare un po' di attenzione a questo tema, non si tratta di una infrastruttura qualsiasi, ma di una autentica, concreta, incisiva azione di riforma economico sociale in grado di penetrare profondamente nella vita di tutti i cittadini, sia per quanto attiene alla vita civile e alla partecipazione democratica, sia al radicarsi delle politiche di sviluppo e alla crescita economica. Non traggano in inganno le statistiche alla Trilussa, in Sardegna ci sono due realtà: una fatta di centri ad alta densità abitativa, con buoni livelli di urbanizzazione e buoni livelli di servizi, principalmente localizzata nelle fasce costiere, la seconda però, la seconda Sardegna, è quella delle cosiddette zone interne, fatta di marginalità e di spopolamento, con gravi carenze nei servizi essenziali. L'immagine di un'isola ciambella che tante volte viene evocata fotografa efficacemente lo squilibrio digitale che esiste in Sardegna, tra gli internet inclusi e gli internet esclusi. Esiste una Sardegna dove a portare la banda ultra larga ci pensa il mercato, cioè i vari gestori che si fanno la propria rete e la offrono agli utenti in contesti altamente remunerativi, in forme concorrenziali e competitive, quindi secondo modalità virtuose che dovrebbero essere normali, ma nella seconda Sardegna questo non accade: ci sono ben 310 comuni che si trovano nelle cosiddette "aree bianche" dove il privato non interviene perché non gli conviene economicamente! Rispetto a questa seconda Sardegna la precedente Giunta ha fatto una scelta decisa e condivisibile, ha messo in campo il soggetto pubblico, se stessa, la Regione, in un grande sforzo economico, di cui si è fatta carico quasi per intero, perché stiamo parlando di circa il 97 per cento a carico della Regione, attraverso fondi europei, ma comunque fondi europei della Regione Sardegna, nella realizzazione della rete passiva della fibra all'interno del progetto banda ultra larga Sardegna. Questa azione deve proseguire e tra le direttrici dell'azione di governo indicate dal Presidente Solinas nelle dichiarazioni programmatiche, il tema della diffusione della banda ultra larga e della digitalizzazione, come strumento di contrasto alla marginalità e allo spopolamento di vastissime aree della Sardegna, ha avuto il necessario risalto, ed è questo il tempo di realizzare azioni e interventi coerenti e adeguati rispetto a questo ambizioso obiettivo. Abbiamo ricordato nella mozione come sarebbe riduttivo e improprio parlare di Internet su banda larga come se fosse un servizio da sviluppare e rendere fruibile è molto di più perché è considerato ormai un diritto della persona sia nelle più alte istituzioni internazionali a partire dall'Onu e dall'Unione europea sia in consolidati e univoci orientamenti giurisprudenziali. Ed è sulla scorta di queste premesse che il Comitato per l'inserimento del principio di insularità in Costituzione, nonché il comitato scientifico che lo supporta, hanno inteso contemplare la questione dell'insularità digitale all'interno della piattaforma tematica che sostiene le proprie iniziative.

Entrando più nel merito riflettiamo su alcuni dati; la Sardegna è attualmente interessata diciamo così per utile semplificazione da due ondate di fibra ovviamente stiamo sempre parlando di aree bianche cioè di aree a fallimento di mercato non di aree a premio di mercato dove il problema non si pone. La prima ondata, tuttora in corso e in fase conclusiva, si propone di realizzare in ben 296 comuni una rete passiva da affidare al mercato ovvero all'ex monopolista Telecom Italia, in quanto unica realtà imprenditoriale ad aver aderito alla formale manifestazione d'interesse emessa da Infratel Italia, società in house del MISE, portando la fibra presso tutti gli armadi cabine Telecom e presso i plessi della pubblica amministrazione presenti sul territorio. Si tratta del modello FTCC che offre alla cittadinanza una velocità di connessione di circa 30 megabyte, purché all'interno di un compasso di circa 300 metri dalla cabina Telecom a partire dalla quale la connessione con l'utenza si realizza col vecchio doppino in rame. Invece la struttura della pubblica amministrazione, quindi principalmente ai comuni, si offre una banda ultraveloce di circa 100 megabyte mediante il posizionamento di apposite borchie. Attualmente i lavori si sono conclusi in 223 comuni su 296, quindi una percentuale importante, e di questi circa 160 sono stati collaudati positivamente. Tutta la realizzazione di questi lavori è stata gestita col sistema della gestione diretta da parte di Infratel ovvero da parte di quel pezzo di Stato italiano che svolge quella azione come missione statutaria. La seconda ondata di fibra è partita formalmente nell'aprile di quest'anno 2019 con l'aggiudicazione del bando in capo alla società Open fiber formata da Enel e Cassa depositi e prestiti, già soggetto leader in campo nazionale, che si propone di portare nel prossimo triennio la fibra direttamente nei palazzi e nelle unità abitative secondo il modello FTTP e FTTH ampliando sia la potenza della connessione anche a 100 megabyte sia la capillarità che la diffusione territoriale. Estremamente importante è rilevare come questa infrastruttura si proponga altresì di portare la banda ultralarga in ben 138 aree di insediamento produttivo opportunamente individuate e comunicate al Ministero per lo sviluppo economico da parte della Regione. Questo obiettivo, non sfugga a nessuno, farebbe fare un rilevantissimo salto di qualità al nostro sistema produttivo in termini di innovazione e di sviluppo tecnologico. Ci sono delle criticità perché il progetto di banda ultralarga che sta riscontrando il progetto in fase di definizione la principale criticità è nel fatto che l'Amministrazione regionale non ha saputo o potuto assumere un ruolo più determinato sia in termini di governance che di supervisione; in altre parole vengono impegnate risorse per complessivi 130-140 milioni di euro, che come ho detto provengono dai fondi FESR e FEASR, destinati alla Sardegna, che vengono girati al MISE che a sua volta li affida a Infratel che li mette a bando per individuare chi progetta e chi realizza. In tutto questo circuito la Regione ha un ruolo marginale sebbene in capo alla struttura amministrativa si è insediato un comitato di monitoraggio e come per tutti gli assi di intervento comunitari esista un'apposita autorità di gestione. Ed ecco il punto, onorevoli colleghi, quanto conta la Regione su questi temi? Quanto incide sulle decisioni? Quanto è in grado di influire sui tempi e i modi di realizzazione delle opere, perché la verità è che il ruolo della Regione Sardegna è troppo fragile, perché il problema non è tanto realizzare la rete, obiettivo che nonostante mille difficoltà si sta conseguendo, ma quello di illuminare la fibra una volta che questa è posata e collaudata. Un anno fa proprio in questi giorni, in questo periodo la Giunta regionale di allora dette ampio risalto mediatico a un accordo tra Regione, Tim e Infratel, accordo che prospettava un crono programma di attivazione molto stringente già a partire dai primi mesi del 2018. Quel cronoprogramma è stato totalmente disatteso e a tutt'oggi su circa 160 Comuni collaudati riscontriamo che da parte di Telecom si dichiara alla stampa nell'agosto scorso che il servizio è di fatto attivo solo in 31 comuni su 160 collaudati. Da una verifica che ho effettuato risulta che ciò è solo parzialmente vero, quindi Telecom dice sono 31, di questi 31 soltanto alcuni sono formalmente vendibili, anche se di fatto ancora non lo sono. Insomma è stato messo in piedi un sistema dove la Regione finanzia la rete con finanziamenti importanti ma poi in concreto decide con assoluta discrezionalità Telecom dove, se e quando farla funzionare davvero. Una tipica decisione politica, come quando si decide di realizzare una strada piuttosto che un'altra, quindi una tipica decisione politica lasciata all'arbitrio di un privato, anche se il tutto viene imbellettato da tanta cornice di politicamente corretto. Perché illuminare la fibra comporta un sia pur modesto esborso che un soggetto come Telecom, oggi guidato da una governance altamente conflittuale al proprio interno, e per di più di alto profilo speculativo finanziario, un modesto esborso che questa governance cerca di evitare, di ridurre o comunque di posticipare poiché vi ricordo, ricordo a me stesso, che si tratta di aree a fallimento di mercato, non remunerative dal punto di vista economico. Sembra assurdo, e io mi rendo conto che tutta questa vicenda raccontata così possa sembrare assurda, ma questa è oggi la situazione.

Allora colleghi è accettabile che sia il gruppo Vivandi Bolloré in guerra col Fondo Elliot, che è quello che ha la proprietà del Milan, che detengono la proprietà di Telecom ad avere il potere di decidere sui tempi e sui modi in cui centinaia di migliaia di sardi potranno avere diritto ad una piena cittadinanza digitale? E che la Regione, che lo ripeto spende il 97 per cento delle risorse destinate, non abbia un ruolo reale nella governance dei processi? Una piccola parte di Telecom è in mano allo Stato tramite Cassa depositi e prestiti e tale circostanza può fornire alla politica spazi per un approccio sociale e pubblicistico. A ciò si deve aggiungere un'altra cosa che una parte significativa delle strutture di Telecom presenti in Sardegna, per diversi motivi, risulta in una condizione di non regolarità, Assessore, e questa non regolarità pone l'esigenza di regolarizzarle e quindi di impostare complesse pratiche, appunto, scusate la ripetizione, di regolarizzazione con gli enti competenti, ad esempio con ANAS, e questo dovrebbe spingere forse a un atteggiamento maggiormente collaborativo.

Un altro tema che è utile sfiorare per lo meno è quello che si sta realizzando in vaste aree della Sardegna la rete del gas, dalle informazioni acquisite risulta che Italgas sta posizionando nelle proprie condotte un cavidotto con all'interno fibra ottica, che non potranno utilizzare come veicolo di telecomunicazioni perché non sono stati autorizzati, però intanto lo stanno facendo, e gli operatori di Italgas sono molto pressanti, ovviamente motivandola con motivi di sicurezza nell'invitare Abbanoa, chi deve fare tagli stradali, a tenersi lontani dalla rete del gas. Non è opportuno, mi rivolgo alla Giunta regionale, promuovere un tavolo di valutazione sia con Italgas che con tutti i soggetti titolari di reti come Abbanoa per favorire l'ottimizzazione dei lavori, per sfruttare magari la rete di Abbanoa a fini di posa della fibra, e magari evitare che le nostre strade vengano devastate tutte le volte che qualcuno deve posare qualcosa?

PRESIDENTE. Onorevole Cossa, la prego di concludere l'intervento.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). La ringrazio, Presidente. Devo saltare alcune parti e arrivare alla parte propositiva, per dire che è necessario che venga istituita una cabina di regia per tante buone ragioni, ma soprattutto per tre: primo, perché l'avvento della banda larga su tutto il territorio regionale impone che tutte le linee della programmazione regionale riflettano su come utilizzare questa risorsa, perché si aprono spazi infiniti in tutti i settori, pensate soltanto alla telemedicina; secondo, bisogna ragionare su un sistema di bonus per le famiglie più disagiate, per le scuole, per le istituzioni che svolgono un ruolo sociale, perché la fibra viene posata, ma i contratti non sono gratis, costano, e bisogna dare a tutti l'opportunità di accedere alla risorsa; ultimo punto, un tale investimento richiede che le imprese sarde trovino il modo di riposizionarsi rispetto a questa enorme opportunità che viene offerta, è necessario ragionare con le associazioni di categoria per favorire questo processo. Grazie, Presidente, anche per la pazienza accordatami.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Rinuncio, Presidente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Ci siamo scritti un paio di cose perché l'argomento sicuramente merita grossa attenzione, e io ringrazio non solo il collega Michele Cossa, ma tutto il Gruppo dei Riformatori che sta ponendo l'accento su un problema che è di fondamentale importanza, spesso anche molto sottovalutato. Purtroppo ci troviamo nel 2019 ancora una volta ad affrontare il problema dell'emarginazione digitale in Sardegna, che causa diseguaglianze di forme, differenze in termini di accesso ai servizi digitali e alla rete internet sull'isola. Il dato che ci deve sicuramente fare riflettere è che l'infrastrutturazione digitale della Sardegna è la più bassa d'Italia, questo di conseguenza causa per i cittadini sardi l'esclusione dai benefici del progresso tecnologico e dell'innovazione. Un altro aspetto sul quale riflettere riguarda il fatto che solo il 53,8 per cento della popolazione della Sardegna è servita dalla rete dati ad altissima velocità, e pertanto solo una fetta limitata dei sardi può beneficiare di un servizio divenuto praticamente essenziale. Siamo quindi ancora troppo distanti sia dalla media nazionale, sia dalla percentuale raggiunta da altre regioni italiane. A puro titolo esemplificativo, vi ricordo che la competitività delle imprese passa anche dalla possibilità di accedere a velocità di connessione adeguate, pertanto occorre completare la realizzazione delle infrastrutture, fare passare la fibra e accederla per renderla effettivamente fruibile dai cittadini e dalle imprese. Non possiamo più permetterci che la Sardegna continui a restare indietro. In considerazione del fatto che il Governo italiano ha adottato tramite fondi nazionali e fondi comunitari un modello di sviluppo delle reti a banda ultra larga, l'obiettivo deve essere quello di costruire una rete passiva di proprietà pubblica che venga messa a disposizione di tutti gli operatori che vorranno attivare servizi verso cittadini ed imprese. In Sardegna, ad oggi, i lavori di posa della fibra sono stati ultimati in 223 comuni su 296, anche se spiace rilevare che nessuno di questi comuni è stato illuminato da parte di Telecom, che aveva sottoscritto precisi impegni in tal senso, la fibra, con la conseguenza che è stata realizzata un'infrastruttura al momento del tutto inutilizzata. Pertanto, in questo momento, la realizzazione del progetto banda ultralarga in Sardegna risulta condizionata dall'arbitrio di una società di telecomunicazioni. Stando così le cose e considerata l'importanza per la Sardegna della realizzazione del progetto banda ultralarga, risulta di primaria importanza un intervento deciso da parte del Presidente della Regione presso il Governo nazionale per attribuire un ruolo attivo alla Regione stessa, e al fine di esigere che siano resi certi i tempi di realizzazione della rete e dell'effettiva illuminazione della stessa mediante un cronoprogramma dettagliato e controllabile.

Il collega Cossa si domanda quanto conta la Regione, colleghi. Io credo che noi non contiamo nulla, nel senso che questa è l'ennesima riprova, e continuo a dirlo, che noi non abbiamo governi amici, prima cosa, seconda cosa credo che sia arrivato il momento di riprenderci la nostra autonomia anche in questo settore, dove siamo completamente abbandonati. Noi abbiamo imprese, io vorrei parlare del settore del marmo di Orosei, che è il quarto polo industriale della Sardegna con settecento addetti, a oggi è senza banda larga. Perché? Hanno fatto i lavori e non si capisce perché non è stata mai collegata, poi mi fate capire come potranno mai lavorare le nostre imprese se si devono adeguare alle tecnologie moderne. Risulta ancora più grave il problema che ha sollevato sempre il collega Cossa quando parla di reti del gas utilizzate in maniera promiscua, cioè sembrerebbe che si stiano utilizzando anche per far passare altri cavidotti. Io credo che questa cosa sia grave, e invito anche io l'Assessore, in questo caso presente, e gli Assessori presenti a farsi parte diligente per potere interloquire con il Presidente della Regione perché è una situazione, questa, che va presa immediatamente in mano. Poi, per quanto ci compete e per quanto ci riguarda, il Consiglio, io penso nella sua interezza, si metterà a fianco del Presidente, a fianco dei nostri Assessori per portare avanti questa battaglia che è di fondamentale importanza. Preannuncio il voto favorevole del Gruppo del PSd'Az naturalmente, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Ho seguito con attenzione l'illustrazione da parte del collega Cossa, oltretutto è un tema che abbiamo trattato altre volte anche in campagna elettorale, in relazione anche alla possibilità per noi Regione di potere usufruire di un sistema di connessione di rete diffusa sul territorio anche per potere attivare, e dare quindi ulteriori servizi non solo come Regione, ma anche potere attivare il talelavoro su scala regionale, che determinerebbe la possibilità per tanti dipendenti, o il lavoro agile o attraverso il telelavoro, di poter lavorare nel luogo di residenza, nel comune dove molti dipendenti risiedono senza determinare spopolamento, e invece lavorare per gli uffici regionali e caricare dati, sbrigare pratiche dai comuni anche più distanti dagli assessorati regionali, da casa o addirittura non a casa, ma in altre realtà anche fuori dalla propria abitazione, col lavoro agile in questo caso, non con il telelavoro, ma per fare questo è indispensabile che ci siano connessioni, rete, diffuse in tutto il territorio della Sardegna e anche con una capacità di gestione di dati tale da poter mettere in comunicazione o consentire comunque di poter determinare un lavoro proficuo per colui che sceglie questa modalità di lavoro anche per una amministrazione distante dal luogo di residenza come possono essere gli assessorati, che sono, in particolar modo, ovviamente ubicati nel territorio cagliaritano. Però, Open Fiber e tutta quella operazione è stata fatta con bandi da parte dello Stato, e società hanno partecipato per decidere e definire attraverso quel bando chi dovesse beneficiare di quelle risorse per erogare quel servizio, perché una parte, è vero, attiene in particolar modo, quello nelle grandi città, anche a un ritorno economico per queste società, in altri casi ovviamente vi erano questioni che non avevano questa ricaduta economica così immediata per le società. Quindi, aggiungerei che semmai, nell'ambito sempre di una discussione e interlocuzione col Governo per quanto riguarda la differenza di infrastrutture, sia di trasporti, è stato detto, ma in questo caso di reti, di reti tecnologiche, si avvii un bando per quelle zone che, ovviamente, non determinano un interesse immediato per quanto riguarda società private, per il minor tasso di popolazione residente, il minor tessuto economico presente in quei territori, ma è comunque un'esigenza nostra dotare quelle realtà, anche le più periferiche e più distanti dalle grandi città, di connessioni di rete degne di questo nome, che consentano appunto non solo di lavorare, ma anche di operare in quei territori. Per non parlare dei tanti servizi ulteriori che potrebbero essere erogati, anche lì, arginando lo spostamento delle persone che devono recarsi per forza di cose in uffici pubblici per disbrigo di pratiche di varia natura, e invece potrebbero tranquillamente, beneficiando di un servizio di connessione di questo tipo, poter accedere a servizi online anche da parte di enti dislocati lontano dal luogo di vita o di residenza. Per tutto questo mi convince, mi pare invece, rispetto all'illustrazione fatta da lei, onorevole Cossa, che abbia invece elementi di maggior debolezza l'impegno presente nella mozione. Lascio quindi ovviamente al primo firmatario la decisione se rafforzare, con quei concetti che ha detto nell'illustrazione, anche gli impegni successivi, perché siamo ovviamente in una situazione differente per quanto riguarda i luoghi dove non ci sono stati investimenti e interventi di questo tipo, siamo proprio all'origine, cioè al mettere nelle condizioni quelle realtà di poter essere dotati di infrastrutture di rete e di connessione degne di questo nome. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Fausto Piga. Ne ha facoltà.

PIGA FAUSTO (Fratelli d'Italia). Grazie, Presidente. Ringrazio innanzitutto l'onorevole Cossa per aver portato a quest'Aula l'attenzione di questo problema, che voglio sostenere con forza e portare come contributo anche la mia testimonianza diretta. Sono un cittadino, come tanti anche di voi, di un piccolo paese, mille abitanti e poco più, sono un cittadino di un territorio densamente meno popolato, e questi aspetti hanno fatto sì che negli anni scorsi fosse davvero difficile poter accedere a internet nei canali che tutti conosciamo, no, quelli di chiamare a un call center di Telecom o di un altro operatore telefonico e quindi provare a stipulare un abbonamento. Vi confesso, appunto, per testimonianza diretta, che è stato sempre un qualcosa di veramente complicato, e i cittadini che hanno avuto la fortuna di poter stipulare un contratto però si trovano quotidianamente a denunciare un servizio poco efficiente, oltre a denunciare anche la possibilità, anzi, l'impossibilità di poter scegliere anche l'operatore con cui poter usufruire il servizio internet, perché, come diceva l'onorevole Cossa, Telecom in gran parte delle nostre zone ha praticamente il monopolio. E questo è anche un po' in considerazione del fatto che appunto in queste zone densamente meno popolate non c'è mai stato l'interesse del privato a investire. Tuttavia negli ultimi anni c'è stato questo cambio di rotta, quindi c'è stato prima l'intervento, nella scorsa legislatura, per portare la fibra praticamente in tutti i comuni, e oggi abbiamo anche il paradosso, come si stava sottolineando prima, che con la rete del gas si sta passando ulteriore fibra, quindi da quando non ne avevamo niente, adesso sottoterra siamo pieni di fibra, malgrado ciò continuano ancora a esserci appunto le difficoltà da parte dei cittadini di poter accedere a costi contenuti, a costi concorrenziali a degli abbonamenti di ADSL, oppure di accedere a, comunque sia, un servizio efficiente, che possa permettere alle attività produttive di lavorare e quindi di offrire dei servizi al passo coi tempi, che possa offrire ai giovani e ai meno giovani di sfruttare le potenzialità che offre chiaramente il web. In funzione pertanto di questa mozione io esprimo sicuramente il mio personale voto favorevole e quello di tutto il Gruppo di Fratelli d'Italia, e mi unisco alla richiesta che la Regione Sardegna possa essere una cabina di regia, affinché si possa permettere ai cittadini sardi di usufruire quindi di un servizio internet adeguato per quelle che sono le necessità dei tempi, riuscire quindi ad accedere a degli abbonamenti concorrenziali e cercare di intraprendere tutte le strade possibili per far sì che ci sia anche un'opportuna concorrenza. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, questa mozione, che è approdata quest'oggi in Aula, riguarda gran parte dei territori, come dire, marginali, di confine della nostra Sardegna. Il 28 di settembre del 2018 nel Comune di Cagliari si viaggiava a 92 megabyte, nel Comune di Tergu si viaggiava a 0,17 megabyte, oggi il mio Comune viaggia quasi a 100 megabyte, e con questo voglio rimarcare che, così come anche ha riconosciuto l'onorevole Cossa, questo è stato uno degli investimenti più importanti della Giunta di Centrosinistra e della maggioranza che ha governato nella passata legislatura, quindi io non vorrei che passasse il metodo che la maggioranza pubblica delle slide nelle quali si prende il merito di cose non fatte o prodotte dall'attuale maggioranza che governa la Sardegna. E mi riferisco all'ultima azione prodotta, diciamo, e resa pubblica nei media delle assunzioni nella sanità pubblica; io non credo che in quattro mesi la lega e questa maggioranza abbiano il merito di aver prodotto, tra virgolette, 1200 posti di lavoro. Non è così, non è la verità, perché ci sono degli atti precedenti che naturalmente dicono che è stato un processo che ha portato, attraverso dei risparmi, a liberare delle risorse per implementare il personale a vantaggio della sanità sarda. Dico questo perché anche con questa mozione io non vorrei che tra qualche mese passasse il concetto che questa maggioranza ha collegato i territori anche dal punto di vista digitale e non è così, perché le infrastrutture sono state praticamente realizzate in tutti i Comuni. È un problema di adeguamento della centrale Telecom a ricevere il segnale della fibra ottica, quindi è un problema di gestione di quell'appalto. Quindi io non capisco perché nella mozione si vuole chiamare in causa il Governo, che credo in questo caso non ha competenze gestionali, semmai dobbiamo invitare la Telecom, affinché in tempi che siano ovviamente più brevi possibili, adegui le centrali a ricevere il segnale della fibra ottica, perché gran parte degli interventi e delle infrastrutture sono state realizzati, per quanto mi riguarda e per quello che conosco, in quasi tutti i 296 comuni della Sardegna. Il 26 settembre scriveva anche Maninchedda su La Nuova Sardegna, basta fare una semplice richiesta, dove sollecitava in quanto lui Assessore competente in materia, in quanto Assessore dei lavori pubblici, sollecitava la Telecom e la società Open Fiber alla realizzazione di queste opere in ragione del cronoprogramma previsto per l'esecuzione dei lavori. Quindi qua si tratta di un problema di gestione eventualmente delle opere conclusive di un progetto che è stato al 90 per cento realizzato in tutti i Comuni della Sardegna.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Presidente, io non vorrei parlarmi sopra con gli altri, perché poi alla fine si rischia di ripetere sempre le stesse cose, però ringrazio molto il collega Cossa per aver portato all'attenzione di quest'Aula questo argomento che, come pochi altri in Sardegna, gli abitanti di Nughedu Santa Vittoria conoscono, perché fino al 2014 a Nughedu di Santa Vittoria, oltre a navigare con una velocità media di 56 K, si avevano grossissime difficoltà, anzi si aveva l'impossibilità anche ad avere un minimo di ricezione telefonica, e questo ovviamente è stato molto penalizzante. Quello del superamento del digital divide è la battaglia della Sardegna, di quella Sardegna che, come giustamente avete detto voi, vuole resistere all'interno. Quello che accadde negli anni Cinquanta, con l'arrivo dell'asfalto nelle strade che rivoluzionò l'economia delle nostre comunità, potrebbe accadere con l'arrivo della banda larga o del collegamento a Internet ad alta ed altissima velocità, perché oggi noi abbiamo i vari legislatori, noi compresi che legiferiamo e portiamo avanti e obblighiamo i commercianti, i produttori, gli allevatori ad adeguarsi alle nuove tecnologie con l'istituzione di indirizzi di posta elettronica certificata, l'obbligo dell'installazione dei pagamenti telematici nei vari punti vendita, nei vari istituti commerciali, però non abbiamo i collegamenti. Molto spesso queste cose non funzionano, non funziona il servizio postale. Il mio stesso comune è collegato con un ponte radio che ogni qualvolta si alza la nebbia dal Lago Omodeo non funziona. Questo è un grande problema, credo sia il problema dei problemi, e sostengo con convinzione questa mozione chiedendo ulteriore velocizzazione all'azione della Regione perché si rischia di andare incontro al superamento di questa tecnologia che per quanto nuova alla velocità di evoluzione delle nuove tecnologie digitali si superano con molta facilità. Oggi siamo alle porte della nuova frontiera del 5G, che di fatto supera il collegamento fisico e si rischia che quella azione meritoria della Giunta Pigliaru, se non è poi seguita da una attivazione imminente, rischia di essere un'azione quasi inutile. Pertanto sostengo con forza e con convinzione, ringraziando il proponente, questa mozione, dichiarando anche il voto favorevole, come ha già fatto il collega Piga, di tutto il Gruppo di Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, per due riflessioni, anche per non ripetere quanto già detto dai colleghi. La prima in ordine al metodo e al modo in cui è stata condotta questa seduta statutaria. Si chiama seduta statutaria perché è prevista dal nostro Statuto, cioè è previsto che il primo ottobre il Consiglio sia convocato. Normalmente alla seduta statutaria partecipa tutta la Giunta, eccezion fatta per qualche assenza fisiologica in relazione agli appuntamenti e all'agenda degli Assessori. In questo caso mi duole sottolineare il fatto che la Giunta abbia snobbato per l'ennesima volta una seduta del Consiglio, aggravata dal fatto che appunto si trattava in questo caso di una seduta statutaria. Tra l'altro l'ordine del giorno della seduta risente, ed è grave anche questo, della totale assenza di testi pronti per la discussione in Aula. Normalmente in questo caso, appunto, si coglie l'occasione per approvare una legge magari già pronta, preparata dalla Commissione o comunque già esitata dalla Giunta. Non posso, invece, non sottolineare il fatto che anche in questo caso la Conferenza dei Capigruppo è stata costretta ad allungare il brodo; di fatto abbiamo messo mozioni, diciamo anche in maniera estemporanea, e tra l'altro l'elenco all'ordine del giorno è stato anche modificato poi perché ovviamente, dovendo parlare di tutto, anche i Gruppi che qualche giorno fa non avevano indicato nessuna mozione come prioritaria si sono sentiti in dovere ovviamente di portare un ulteriore argomento, lasciando probabilmente anche i cittadini che ogni tanto ascoltano in streaming queste sedute un po' forse spaesati anche per il modo in cui questo Consiglio in questa seduta, saltando di palo in frasca e senza approfondire mai niente, ha affrontato diversi argomenti approvando dispositivi che in alcuni casi rischiano di essere troppo blandi perché sortiscano un reale risultato. Quindi lo dico con un certo rammarico. Preciso, ed è giusto farlo, che anche sulle modifiche dell'ordine del giorno il Presidente è stato correttissimo e ha interloquito con tutti i Capigruppo per capire se c'era qualche difficoltà ad allungare il brodo in quel modo. Personalmente non c'era nessun tipo di difficoltà, però non posso non rammaricarmi del fatto che quest'Aula rischia con questo comportamento di contare sempre meno. A forza di parlarci addosso e di dare l'impressione anche all'esterno di non incidere e di non contare niente, poi non ci dobbiamo sorprendere se quando andiamo negli ospedali i direttori sanitari non si fanno vedere; non si fanno vedere perché noi stessi palesiamo la nostra insufficienza e la nostra totale inutilità.

Vediamo la parte positiva, invece, del ragionamento. Il tema all'ordine del giorno è un tema serio, merita secondo me un approfondimento che si può fare anche attraverso la predisposizione di atti normativi che questo Consiglio può approvare, ci fa capire anche quanto forse sia inadeguato anche il nostro strumento statutario. Noi abbiamo oggi un'autonomia che per alcuni versi fotografa un mondo che non c'è più, assegna alla Regione delle potestà che forse oggi ci servono meno e invece non dà alla Regione la possibilità di fare norme ed intervenire di cui oggi avrebbe bisogno. Qual è oggi il problema della Sardegna? Che futuro immaginiamo per la nostra isola? C'è chi pensa a un futuro in cui l'industria energivora potrebbe avere il ruolo che aveva nel recente passato, io quel futuro non lo vedo più per esempio, credo però che immaginare oggi una Regione come la nostra, insulare e quindi con un'innegabile necessità di differenziarsi in termini di prerogative per l'isola rispetto al resto del continente europeo, immaginare per la nostra regione un isolamento interno dato anche dall'avere dei Comuni di serie A con internet…

PRESIDENTE. Onorevole Agus, concluda il suo intervento.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). In conclusione oggi probabilmente occorre anche capire sino a che punto ci si può spingere attraverso gli strumenti che abbiamo già per superare quello che è visto come il primo ostacolo per i sardi e per le imprese che vorrebbero investire nel nostro territorio per creare posti di lavoro, forse limitarsi oggi semplicemente a chiedere al governo di riconoscere un ruolo sempre più attivo, rischia di essere poca cosa rispetto invece, questo pur riconoscendo la bontà della mozione presentata e condividendone il senso, rischia di essere troppo poco rispetto invece alle necessità che sono sempre più urgenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie anche all'onorevole Cossa per quanto presentato in Aula, io credo che sia intanto importante rimarcare quanto l'azione nel 2015 del Governo centrale sia stata importante per dare linfa a creare un'infrastruttura in tutte le regioni d'Italia, principalmente nella regione Sardegna con una dotazione di quasi 18 milioni di euro attraverso cui Open Fiber deve investire su tutti i Comuni della Sardegna. E ci sono diverse zone, zone A e B che sono delle zone dove c'è un ritorno economico e quindi la spesa che viene effettuata ritorna indietro attraverso gli abbonamenti dei singoli cittadini e ci sono delle zone cosiddette aree bianche, C e D, che invece sono quelle zone che per essere raggiunte dalla banda ultralarga hanno maggiori difficoltà e hanno bisogno di maggiori spese e maggiori investimenti. C'è da dire, ad onor del vero, che quando si fanno questo tipo di lavori il contatto delle aziende e quindi in questo caso di Open Fiber con i comuni è quotidiano, proprio per tutta una serie di problematiche burocratiche legate anche a quelle che sono le autorizzazioni, ad esempio di manomissione del suolo. E questo lo dico perché questo è uno di quei fattori che generalmente rallentano tantissimo il cronoprogramma dei lavori, perché abbiamo tre fasi che sono state programmate come c'è scritto nel contratto, dal 2019, 2020 e 2021 soprattutto nelle aree bianche, quindi un inizio di lavori che ha un cronoprogramma triennale e che dovrebbe portare la fibra ultra larga in tutte quelle appunto zone, quelle aree difficilmente raggiungibili. E quindi l'investimento che si è fatto in questi anni dal Governo è un investimento importante, perché non arriva più la fibra direttamente alla cabina ma arriva direttamente nelle abitazioni e quindi consente di avere una velocità triplicata rispetto a quanto non avvenisse prima, dando anche un indotto importante dal punto di vista lavorativo.

Allora la Regione Sardegna, è qua che un pochino sono intervenuto proprio per questo perché l'onorevole Cossa nel suo intervento giustamente ha stimolato tutta una serie di problematiche, forse una serie di punti di domanda che i consiglieri regionali in quest'aula si dovrebbero mettere, nel senso: come facciamo noi a fare in modo che questo investimento sia più veloce possibile e che i cittadini da questo investimento ne possano trarre dei vantaggi immediati? Io credo ad esempio che si possa partire anche da una proposta che dovrà venire dalla Giunta e dagli Assessorati di gestire in alcuni casi delle conferenze di servizi e di non lasciare i singoli Comuni da soli a gestire tutta una serie di lavori che molte volte si allungano proprio perché le difficoltà anche burocratiche nel rilascio delle autorizzazioni fa in modo che i tempi si dilunghino anche di parecchio. Quindi io credo che la Regione possa avere un ruolo da protagonista e non necessariamente sedendosi ad un tavolo col governo, ma agendo in completa autonomia insieme ai Sindaci facendo riferimento ad esempio all'ANCI e mettere i Comuni nelle condizioni di accogliere la fibra nel miglior modo possibile e anche in velocità perché la realtà vera è che in alcune aree, in alcune zone dove Open Fiber deve iniziare a lavorare, purtroppo ha dei limiti importanti che vengono appunto da pratiche quotidiane che generalmente non si ha l'abitudine di gestire. Quindi io voto favorevolmente alla presentazione e alla mozione cercando di invogliare quanto più possibile la Giunta e anche il Consiglio a trovare delle soluzioni che vadano incontro a quei Comuni che aspettano con ansia l'inserimento di un elemento e di uno strumento così importante che serve sia da un punto di vista economico ma soprattutto da un punto di vista sociale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). E' vero, l'accesso ad internet è diventato un diritto fondamentale e lo è diventato in breve tempo, nei venticinque anni che è esploso, è andato a pervadere la vita e la professione di tutti noi. Quindi internet è il luogo nel quale ed in funzione del quale il diritto si sta evolvendo, andando ad influenzare anche i settori tradizionalmente più legati ai supporti materiali come per esempio l'Avvocatura visto anche il modo in cui si sta velocemente evolvendo la figura del professionista legale intorno a questioni e a elementi come smart contract e block chain, tematiche queste ostiche ai più che in ogni caso però quest'Aula non potrà esimersi ben presto dal trattare. Tornando all'argomento dell'atto che è in discussione adesso è vero che la mancanza di accesso a internet contribuisce ad inasprire un isolamento che sommato alle nostre peculiarità geografiche va ad aumentare ancora di più quello che è il fenomeno nefasto dello spopolamento che ci affligge, disincentiva anche le imprese ad insediarsi oppure comunque ne impedisce lo sviluppo creando un gap incolmabile con qualsiasi altro concorrente che abbia sede in altro luogo. C'è da dire anche che la Sardegna è stata la culla di numerose innovazioni tecnologiche che hanno dato un contributo sostanziale allo sviluppo di internet come lo conosciamo oggi, pensiamo al CRS4, "Video on line" eccetera, e rimane tuttora pur con tutte le difficoltà del caso sede eletta di realtà eccellenti sia nel campo pubblico che nel campo privato. Quindi votare questa mozione ed intraprendere tutti gli atti che questa mozione propone al Presidente di intraprendere alla Giunta è un gesto dovuto nei confronti dei sardi anche verso la storia tecnologica della nostra isola. Ora il nostro favore alla mozione è demandato all'inserimento di un emendamento già concordato con il proponente primo firmatario, è un emendamento orale che presento: "al primo rigo del punto 2 della parte finale della mozione, stralciando la parte 'a richiamare' e sostituendola con 'ad avviare un'interlocuzione con il Governo italiano eccetera eccetera'". Ho concluso.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Io ringrazio il collega Capogruppo onorevole Michele Cossa per aver presentato questa mozione che tocca un tema importante per quanto riguarda la nostra isola, perché i disagi derivanti dalla condizione di insularità e le altre difficoltà che incidono sulla competitività del sistema Sardegna e sul benessere dei cittadini sardi, possono essere affrontati in maniera più efficace e duratura attraverso adeguati livelli di velocità e di accesso a internet.

Purtroppo la Sardegna, soprattutto nelle zone rurali, attualmente non presenta tale adeguatezza di accesso ad internet collocandosi tra i territori in digital divide. Il digital divide è un fenomeno che si produce non solo per effetto della carenza di adeguate infrastrutture di rete, ma anche a seguito dalla veloce obsolescenza che subiscono tali infrastrutture in rapporto ai servizi disponibili sul web, che sono sempre più esigenti in termini di velocità di accesso. La Sardegna si colloca in una situazione di difficoltà sia riguardo all'avanzamento dei lavori di infrastrutturazione che per l'attivazione dei servizi con alta velocità di accesso. Sul primo oltre ai tempi fisiologicamente lunghi nell'esecuzione dei lavori pubblici si sono inseriti anche i ritardi e inconvenienti legati al modello di governance adottato, Mise, Ras, Infratel, esecutore e subappaltatori. Mentre sulla seconda grava la carenza fisiologica di domanda di servizi che caratterizza le aree rurali scarsamente popolate e caratterizzate da un'età media particolarmente elevata, che ostacola la sostenibilità degli investimenti necessari per allestire le centrali ed erogare servizi da parte degli operatori di rete. A livello di offerta di servizi rete e quindi di infrastrutturazione l'Amministrazione regionale dovrà quindi esercitare il proprio ruolo di impulso verso il Governo nazionale affinché, a sua volta, solleciti le proprie partecipate (Telecom e Open Fiber) ad accelerare le attività di infrastrutturazione autonoma nel territorio regionale, così come analoga attività di impulso dovrà essere prevista all'interno dei rapporti col MISE e con Infratel, sempre tenendo conto del complesso quadro normativo in materia di aiuti di Stato. Occorre inoltre evidenziare che le problematiche qui riscontrate non caratterizzano la sola Regione Sardegna, ma riguardano più in generale l'attuazione del piano strategico per la banda ultralarga in tutto il territorio nazionale, tema sottolineato da differenti Regioni nella Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. L'auspicio è sicuramente quello di una nuova governance che possa accelerare l'abbattimento del digital divide in tutta la nostra Regione. E poi voglio sollevare a quest'aula anche i problemi che riguardano non solo la questione del cavo della comunicazione, ma anche la questione del segnali telefonici, c'è la mancanza di segnale telefonico per quanto riguarda sul cellulare in quasi il 30-40 per cento dell'isola. E anche la mancanza di segnale televisivo ci sono alcune zone e frazioni popolate dove in quelle frazioni il segnale televisivo è assente e quindi non viaggiano attraverso il digitale terrestre. E poi vorrei concludere, a chi ha sollevato il caso dei 1200 posti di lavoro che grazie al presidente Solinas, all'Assessore alla sanità, saranno più avanti attraverso dei bandi saranno presenti queste figure importanti nella sanità. Questo è anche causa del demerito da parte del vecchio Governo.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Sarò brevissimo, Presidente, non voglio parlare né di meriti né di demeriti. Per il grande rispetto che io ho per l'onorevole Cossa rimango in aula credo insieme agli amici della minoranza per votare questa mozione, però agli amici della maggioranza chiedo di essere presenti, perché questa è l'ultima volta che noi garantiamo il numero legale per garantire l'approvazione di una mozione. Anticipo già che la successiva mozione se non ci sono i 30 presenti in aula della maggioranza noi non ci saremo, quindi i lavori dovranno essere per forza interrotti. Cioè è da stamattina che siamo qui per votare poi alla fine tre mozioni, e non è giusto che il numero legale venga garantito solo dalle opposizioni.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

MURGIA GABRIELLA, Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta non può essere che favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Sì, grazie Presidente, qualche breve considerazione. Intanto l'emendamento orale che è stato presentato dai colleghi del M5S, come ha preannunciato il capogruppo Solinas, va bene, non c'è assolutamente nessun problema, si inserisce nello spirito della mozione quindi va benissimo. Io volevo semplicemente ringraziare tutti i colleghi, tutti veramente, che sono intervenuti e che hanno dato la testimonianza di quanto il tema sia importante e sentito. Volevo dire all'onorevole Satta che purtroppo, ma io intanto credo molto nel valore della continuità amministrativa, credo che sia un valore anche se oggi viene considerato un disvalore, per cui quello che viene dopo tende a demonizzare tutto quello che è stato fatto prima, e credo di avere bene evidenziato questo aspetto qua, la mia impressione però è che questa vicenda sia dal punto di vista della governance nata male, nel senso che la Regione che finanzia per il 97 per cento tutta questa operazione sostanzialmente si è ritagliata un ruolo marginale. Ecco, quello che si chiede nella mozione, alcuni colleghi hanno detto che forse bisognava essere più incisivi, forse è così, e in questo caso troviamo le parole più giuste, ripeto, ringrazio i colleghi del Movimento Cinque Stelle che hanno voluto dare un contributo in tal senso, però la cosa importante onorevoli colleghi è che l'Aula oggi si sia occupata di questo tema, e che chi sta oggi conducendo le danze sappia che c'è attenzione della politica su questo tema, e che il tempo in cui un privato poteva fare tutto quello che voleva, potendo contare sulla distrazione della politica, è finito. Questo è il dato politicamente significativo che io rilevo dalla discussione di oggi e per cui ringrazio tutti i Consiglieri che sono intervenuti.

Sono rammaricato perché mi aspettavo, ringrazio la Giunta per aver espresso parere favorevole, sono rammaricato perché io mi aspettavo da parte della Giunta di capire che cosa vuol fare, perché la mozione è stata presentata tempo fa, il tema è stato sollevato tempo fa, io immagino che la Giunta abbia avuto modo di approfondire il tema, mi sarebbe piaciuto, naturalmente non ce l'ho né con l'onorevole Quirico Sanna né con l'onorevole Gabriella Murgia che, ripeto, ringrazio perché hanno consentito a questa seduta statutaria di andare avanti, avrei voluto da parte dell'Assessore competente sentire che cosa vuol fare la Giunta rispetto a questo specifico tema. Questo mi avrebbe fatto piacere, perché al di là dell'accadimento di oggi contingente, io ho la sensazione che ci sia un pezzo della Giunta che si sente scollegato rispetto al Consiglio, cioè come se ci fossero due mondi diversi, il mondo del Consiglio che viaggia attraverso chiacchiere, ragionamenti, elucubrazioni, e il mondo della Giunta che si occupa della gestione senza sentire la necessità di confrontarsi con il Consiglio. Ora, il presidente Solinas ha dichiarato la sua fede parlamentarista, l'ha confermata e si è comportato in maniera coerente rispetto a questo, vorrei che altrettanto facessero alcuni Assessori. Perché siccome si stanno ripetendo gli episodi, credo che stia arrivando il momento di capire come quel pezzo di Giunta si vuole rapportare al Consiglio. Scusate lo sfogo, ma mi sembrava utile sottolineare questo aspetto.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Brevemente Presidente perché colgo, una discussione che abbiamo avuto con l'onorevole Cocco, sul fatto del numero legale, che insomma lui ha sollevato un po' il problema, io direi e inviterei i colleghi, ci mancherebbe altro non vorrei bacchettare nessuno però mi sembra che da quando abbiamo iniziato siamo qui seduti ci siamo non è che siamo migliori degli altri. Io invito a fare un ragionamento del tipo: perché non è possibile ripristinare un sistema che esisteva all'interno di quest'Aula quando veniva chiesto il numero legale, ma questo non serve per punire qualcuno ma semmai per richiamare qualcuno alle responsabilità perché siamo stati eletti e in questo Consiglio ci si deve stare ci si deve stare, non è che dobbiamo, quindi colgo favorevolmente l'indicazione, la nota quasi polemica, ma non tanto polemica, fatta dal collega nel senso che invito tutti in primis me stesso che stare in Aula è sacrosanto e non è che dobbiamo tenere sempre noi le postazioni o anche gli altri, quindi una valutazione del tipo si può ripristinare questo sistema che io credo in passato funzionava benissimo quando si chiedeva la verifica del numero legale? Perché volevo ricordare che alle tre assenze si iniziava a decurtare qualcosa e quando si decurta qualcosa si tocca il portafoglio e forse può servire anche a riportarci alle nostre responsabilità.

PRESIDENTE. Onorevole Mula, è possibilissimo, basta modificare il Regolamento, quindi è nelle vostre e nelle nostre mani in qualche modo attuare quanto lei in qualche modo ha voluto ricordare all'aula.

Discussione e approvazione della mozione Cossa - Marras - Salaris - Satta Giovanni Antonio sul superamento della condizione di "insularità digitale" e del digital divide della Sardegna. (58)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione e metto in votazione la mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Per esprimere il voto favorevole del Gruppo e per chiedere di apporre le firme alla mozione e per ribadire ciò che ho poc'anzi ha detto il mio Capogruppo l'onorevole Cocco, resteremo in Aula per spirito di responsabilità perché il tema su cui stiamo discutendo è estremamente serio, va ad incidere sui diritti dei cittadini di vivere nelle zone interne, va ad incidere sulla possibilità di sviluppo, soprattutto di quei comuni che non sono economicamente attraenti per le diverse compagnie, resteremo in aula perché anche quest'oggi l'onorevole Cossa ha dimostrato senso di responsabilità e rispetto nei confronti del Consiglio. Accogliamo con favore anche la proposta dell'onorevole Mula e chiediamo che la Giunta del Regolamento si riunisca per accogliere questa proposta. Crediamo che sia increscioso che durante tutta la serata, oltre ad iniziare con un'ora di ritardo, come ogni volta, poi sia mancato pressoché sempre il numero legale, sia stato tenuta aperta la seduta grazie al senso di responsabilità delle opposizioni, per questo ci appelliamo anche al presentatore della seguente mozione che magari può decidere autonomamente, senza aspettare la richiesta del numero legale da parte delle opposizioni di chiedere il rinvio della mozione stessa alla prossima seduta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Per ringraziare ed esprimere il plauso verso la mozione e ringraziare l'onorevole Cossa per aver accettato l'introduzione dell'emendamento e manifestare il voto positivo del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle a questa mozione, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Voteremo a favore, però ci tengo a sottolineare un aspetto, domani c'è la visita a Cagliari del Presidente Conte, oggi che era la una giornata importante perché è la seduta statutaria io mi sarei aspettato da parte di chi governa la Regione un coinvolgimento dell'Aula su uno, due, tre questioni da porre ad una voce, col sostegno di tutto il Consiglio regionale al Presidente del Consiglio dei ministri, ci ritroviamo a svolgere la seduta statutaria non certo con questi argomenti all'ordine del giorno, neanche con una proposta di legge della Giunta, ma né più né meno perché l'Aula stessa, il Consiglio, ha una buona dose di mozioni che tendono a stimolare l'azione del della Giunta che già di per sé è un paradosso, cioè che la maggioranza ponga l'attenzione della Giunta questioni, ma l'ha detto perfettamente l'onorevole Cossa, c'è questo distacco che è sempre un solco maggiore tra le Assemblee, le istituzioni e coloro che dovrebbero esercitare il ruolo di Governo che considerano la partecipazione al dibattito politico, anche laddove obbligati almeno ad ascoltare, cioè nelle nell'ambito delle Aule parlamentari, lo considero un impiccio, una perdita di tempo, un esercizio inutile della democrazia, che alla fin fine poi giù per lì andrebbe cancellata essendo inutile questa partecipazione alle assemblee elettive e quindi la discussione su queste questioni. Penso che invece si debba riscoprire la passione del discutere su temi, ragionare, riflettere e anche suscitare entusiasmo all'esterno di quest'Aula, così non lo si fa, sono argomenti giusti, voteremo a favore, ma così, ovviamente non riguarda l'onorevole Cossa, né a coloro che hanno partecipato al dibattito, ma mi riferisco a coloro che non hanno partecipato e non che siedono in questi banchi, ma coloro che sono in giro, dovrebbero governare e determinare un elemento di sviluppo e la creazione di un posto di lavoro in più. Mi pare che così si stia iniziando male e si rischia di finire peggio durante questa legislatura.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (Lega). Signor Presidente, onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, per esprimere il voto favorevole del Gruppo della Lega alla mozione, per ringraziare il proponente, l'onorevole Cossa per aver portato all'attenzione del dibattito un tema così importante e per condividere in larga parte molte delle osservazioni che ho ascoltato nel corso di questo dibattito, in particolare nella sua fase finale, cioè a dire ciascuno di noi, ciascun consigliere regionale, che sia di maggioranza o che sia di opposizione, ha il dovere di onorare il suo mandato e di farlo garantendo una presenza che, ripeto, è dovere di tutti noi, aggiungo, che per chi è stato investito della responsabilità del governo della Sardegna e perfino un dovere più forte. Io posso dire che il nostro Gruppo è presente anche in questa seduta al completo, è nostra abitudine, noi intendiamo assolvere al nostro mandato in questo modo, sono sicuro che anche gli altri Gruppi, che sono rappresentati in Consiglio regionale, abbiano il dovere di fare nello stesso identico modo. Ugualmente ritengo che le mozioni che sono state discusse abbiano avuto il merito di evidenziare un aspetto che nella dialettica politica di quest'Aula deve essere valorizzato, cioè un confronto costruttivo, al di là delle posizioni politiche, l'ho sottolineato anche nella mia precedente dichiarazione di voto, è un aspetto, è un valore che secondo me questo Consiglio regionale dovrebbe non solo riscoprire ma perfino conservare, è normale che poi ciascuno di noi rappresenti una parte politica che ha ricevuto mandato per fare delle cose, ed è ovvio, ed è altrettanto ovvio che spesso le nostre posizioni non coincidano, ma il dialogo, la maturità del confronto che io oggi ho avuto modo di rilevare in quest'Aula è un aspetto positivo che è lungi dal rendere inutile l'Assemblea legislativa sarda, secondo me ne premiano la maturità nel dibattito. Dibattito che, come ha detto molto bene l'onorevole Cossa, è orientato a un confronto che deve essere, ma sono sicuro sarà, positivo in tutte le componenti della Giunta, che è organo espressione della maggioranza e che noi tutti sosteniamo nello stesso modo, sia politicamente, sia per quanto riguarda…

PRESIDENTE. Prego consentite all'onorevole Saiu di concludere il proprio intervento.

SAIU PIERLUIGI (Lega) Sarebbe facile dire che col presidente Pais questo non sarebbe successo ma glielo risparmio. Dicevo è una responsabilità politica di tutta la maggioranza e sono sicuro che nessuno di noi rispetto a questa responsabilità farà un solo passo indietro, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente, per dire che come diceva un famoso allenatore mi trovo completamente d'accordo a metà con quello che ha detto l'onorevole Saiu. Perché vorrei capire con chi lei, onorevole, oggi, nonostante il livello delle argomentazioni portate oggi in questo consesso sia stato di grande importanza, con chi lei abbia interloquito. Perché io che credo, essendo firmatario della prima mozione che doveva andare in discussione la quale non è stata discussa e aveva sicuramente oggi comunque l'argomento più importante, perché dovevamo parlare di persone che stanno per perdere il posto di lavoro, e questo non è stato possibile farlo perché purtroppo non abbiamo avuto la fortuna di avere in Aula l'Assessore perché le risposte ce le poteva dare solo lui. Qualche attimo fa l'Assessore all'Agricoltura giustamente non ha potuto replicare alla mozione dell'onorevole Cossa perché non è materia sua. L'onorevole Zedda si è arrampicata sugli specchi parlando di caccia sappiamo il valore dell'onorevole Zedda della vicepresidente della Giunta. Tutto quello che ha detto per quello che riguarda quelle che sono le prerogative dei consiglieri regionali mi trovano perfettamente d'accordo, però io continuo, e ricordo, che oggi abbiamo assistito a una seduta statutaria anomala, a me non era mai capitato di non vedere la Giunta col Presidente in Aula il giorno della statutaria e questa è una anomalia che dobbiamo, senza polemica, segnalare ma l'avete avete visto tutti. L'altra cosa che devo segnalare che in diverse Commissioni a più riprese manca il numero legale. Tornando a parlare di Commissioni vi invito sommessamente e non solo per il bene di tutto il consesso, di tutta il sistema Giunta e Consiglio a nominare al più presto il Presidente della Commissione bilancio, perché ci sono delle cose che sono indietro e voi lo sapete meglio di me.

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, la prego di intervenire come dichiarazione di voto.

COCCO DANIELE (LEU). Ha ragione, ha ragione, Presidente, quindi ribadisco il mio voto, Pais non l'avrebbe mai fatto questo, onorevole Comandini, dichiaro il voto favorevole alla mozione e ringrazio l'onorevole Cossa per aver portato questa mozione, non ringrazio la Giunta perché sicuramente non ha collaborato a rendere la mozione più esaustiva nelle richieste e negli impegni che sono stati posti e ribadisco quello che ho detto prima, la mozione successiva io chiedo al primo firmatario di ritirarla perché, onorevole Mura…

PRESIDENTE. Non ho altri iscritti a parlare metto in votazione la mozione 58 Cossa e più con l'emendamento orale dell'onorevole Solinas che mi sembra accettato dal primo proponente.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 58.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

L'ordine del giorno ora reca la discussione della mozione numero 70.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Grazie Presidente, per chiedere, cogliendo l'invito dai colleghi dell'opposizione, e anche di altri colleghi, e per chiedere la discussione di questa mozione a un'altra data quando magari è presente l'Assessore competente, grazie.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Mura, la seduta è tolta e il Consiglio è convocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 19 e 33.