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Resoconto della seduta n. 25 del 14/10/2019

XXV Seduta

Lunedì 14 ottobre 2019

Presidenza del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 17 e 10.

CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 10 ottobre 2019 (24), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Deriu, Roberto Li Gioi, Diego Loi, Desirè Alma Manca, Giuseppe Meloni, Pietro Moro, Antonello Peru, Aldo Salaris, Giovanni Antonio Satta e Gian Filippo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta del 14 ottobre 2019.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge numero 60.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 35, 40, 57, 68, 81, 86.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono pervenute le interrogazioni numero 168, 169, 170.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 79, 80.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per segnalare che, contrariamente a quanto prescritto dalla legge regionale n. 11 del 2006, articolo 2, ancora non è stato presentato dalla Giunta regionale il Piano regionale di sviluppo, e la scadenza dei 180 giorni era il primo ottobre. E' chiaro che ci aspettiamo che nei prossimi giorni, nelle prossime settimane venga approvato dalla Giunta e consenta quindi al Consiglio regionale di poter lavorare avendo chiari gli indirizzi strategici contenuti nel Piano; la scadenza, lo ripeto, era il primo ottobre. Sarebbe anche interessante, cogliendo l'occasione della presenza della Giunta in aula, capire a che punto si sia nell'elaborazione del documento e quando dovremo aspettarci la trasmissione dello stesso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Grazie Presidente, per segnalare una cosa abbastanza grave che si è verificata nei giorni scorsi. Il sottoscritto alla sua presenza ha partecipato alla riunione dei Capigruppo, informale ovviamente, dove si sono incontrati i rappresentanti sindacali dell'AIAS, e il sottoscritto - penso di non avere fatto male a nessuno, l'ho fatto intanto in qualità di sostituto di Franco Mulas che poi si è aggiunto alla riunione, perché all'inizio c'ero andato io in quanto lui non poteva venire e poi ci ha raggiunto - in quella riunione il sottoscritto ha chiesto una semplice domanda, la domanda era questa: ho chiesto a un rappresentante sindacale quanti iscritti avesse relativamente all'azienda AIAS. Non penso di aver deciso con questa richiesta che AIAS deve aprire, deve chiudere, deve sopravvivere, deve fallire, eccetera, era una semplice domanda che aveva una sua motivazione, qualcuno mi ha detto fuori luogo, qualcuno mi ha anche detto che non potevo parlare, ma sicuramente ho rispetto per i miei colleghi, soprattutto per Daniele e per Eugenio che sono anche animati spesso da spirito di goliardia e infatti poi mi hanno anche chiesto scusa, mi hanno detto "scusa, non era quello il nostro intendimento", ma la cosa più grave è che sui social un dipendente di questa azienda, che io non conosco e che rispetto, lo rispetto anche se non ho la tessera di un partito del centrosinistra ma lo rispetto perché io rispetto i lavoratori che non percepiscono stipendio, anche perché il sottoscritto negli anni dal 2012 al 2014 era anche un disoccupato, per cui ho vissuto quel dramma e capisco cosa voglia dire. Ma non era impertinente la domanda, la domanda voleva arrivare a capire perché se un domani ci sarà una soluzione… perché speriamo che oggi aprendo la discussione si trovino anche delle conclusioni importanti per questa azienda che, io sono qua da quattro anni e sono quattro anni che abbiamo questo incubo del problema dell'associazione AIAS. Quindi lo stavo facendo per avere un conteggio e sapere se le decisioni saranno poi approvate all'unanimità da tutti i dipendenti. Ma la cosa grave è che io sono un consigliere regionale, mi trovavo in una sede che era il palazzo del Consiglio regionale dove posso esprimere liberamente le mie opinioni, anzi fa parte delle mie prerogative, quando sono stato eletto qualcuno mi ha delegato a venire qua a dire quello che pensavo. Quindi mi auguro che questo… ci voglio passare sopra però lo voglio segnalare e vorrei che non capitasse più, anche perché che arrivino da destra o da sinistra queste cose sono sempre sgradevoli, e ovviamente passo sopra il discorso di quel dipendente perché ovviamente posso capire la sua amarezza.

Discussione e approvazione del documento numero 4/XVI/A: Relazione finale della Commissione d'inchiesta n. 1 sul perdurare dello stato di insolvenza economica dell'AIAS nei confronti dei propri dipendenti, sulla qualità dei servizi e la tutela dei diritti dei lavoratori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC). Sull'ordine dei lavori volevo sapere com'erano le disposizioni: c'è l'intervento del relatore, che dovrebbe essere onorevole Ganau, e poi sul suo intervento ci si prenota?

PRESIDENTE. Allora, il relatore espone, dopodiché i consiglieri che volessero intervenire possono prenotarsi durante il primo intervento, successivo a quello del relatore. Durante il primo intervento si devono iscrivere i consiglieri che intendono…

GALLUS DOMENICO (UDC). E i tempi?

PRESIDENTE. I tempi sono di dieci minuti.

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). No, non capisco la procedura. Si tratta di una relazione, i compiti della Commissione si sono esauriti, qui si tratta di leggere la relazione, e sulla relazione se uno vuole può intervenire, e non ci sono tempi, non ci sono relatori, i relatori non esistono nel caso specifico, si tratta soltanto di una relazione che può essere approvata oppure non approvata, in Commissione è stata approvata all'unanimità e non mi consta che in Commissione abbiamo nominato relatori e sotto relatori. Quindi le procedure sono molto diverse! La procedura che si deve seguire è che uno interviene quando vuole, non dopo il primo intervento, perché è una cosa diversa, non è né una mozione, né una proposta di legge, quindi per cortesia atteniamoci…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Oppi. L'articolo è l'articolo 78 che prevede che in una discussione generale su tutti gli atti sottoposti all'esame dell'Assemblea gli stessi interventi non possono eccedere i dieci minuti. Siccome non c'è nessun'altra norma regolamentare che disciplina la discussione dei documenti redatti a seguito di una Commissione d'inchiesta, l'articolo che si applica è l'articolo 78. Si applica l'articolo 78.

OPPI GIORGIO (UDC). Siccome a me queste buffonate non piacciono, me ne vado!

(Il consigliere Giorgio Oppi abbandona l'aula con gesto plateale in segno di protesta)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Mario Mundula. Ne ha facoltà.

MUNDULA ANTONIO MARIO (Fratelli d'Italia). Volevo sapere come ci dobbiamo regolare, se dobbiamo aspettare il primo intervento per poterci prenotare oppure se, come stava dicendo l'onorevole Oppi, possiamo prenotarci quando vogliamo, perché è diverso.

PRESIDENTE. Allora lo ribadisco: il primo a interviene è il relatore, l'onorevole Ganau, dopodiché interviene chi vuole intervenire e durante questo intervento, che dura massimo dieci minuti, chi volesse intervenire deve prenotarsi .

L'ordine del giorno reca la discussione del Documento 4/A, relazione sull'attività della Commissione d'inchiesta sul perdurare dello stato di insolvenza economica dell'AIAS nei confronti dei propri dipendenti, sulla qualità dei servizi e la tutela dei lavoratori.

Ha facoltà di parlare il consigliere Gianfranco Ganau, relatore.

GANAU GIANFRANCO (PD), relatore. Grazie, Presidente. Sulla questione interpretativa del Regolamento, se posso dare una mano, viene trattato come un Doc. e il Presidente della Commissione storicamente relaziona sugli esiti del lavoro della Commissione, quindi non capisco la discussione che sta nascendo adesso. Il relatore è il Presidente della Commissione, dopodiché c'è il primo intervento durante il quale possono iscriversi tutti gli altri e si va avanti come se fosse una mozione. Questi sono i termini di Regolamento, mi permetto di chiarirli anch'io ma credo che sia stato abbastanza chiaro il Presidente.

Sulla Commissione d'inchiesta, intanto a me preme ringraziare tutti i componenti della Commissione per la collaborazione e l'attenzione che hanno prestato all'argomento. La Commissione, come è noto, è stata definita con l'ordine del giorno numero 8, approvato il 25 giugno 2019, che ha delegato il Presidente del Consiglio alla nomina dei componenti ai sensi dell'articolo 125 del Regolamento consiliare; la Commissione, costituita da undici Consiglieri e presieduta da me, ha il compito di riferire al Consiglio regionale entro tre mesi sull'attività svolta. La Commissione si è insediata il 3 luglio ha proceduto all'elezione dell'Ufficio di Presidenza e deciso di avviare una serie di audizioni che si sono svolte nelle sedute successive. Sono stati auditi in particolare: l'Assessore regionale alla sanità e le politiche sociali, il direttore generale dell'Assessorato, i rappresentanti di AIAS, i rappresentanti sindacali CGIL, CISL, UIL UGL, CSS, Isa, il Presidente e il Direttore di ANCI Sardegna. Si sono inoltre acquisiti gli atti del tavolo tecnico istituito presso l'Assessorato regionale all'igiene e sanità composto oltre che dai rappresentanti dell'Assessorato dai rappresentanti di ATS, AIAS e dell'ANCI Sardegna. Credo che innanzitutto vada riportato un ringraziamento da parte mia e di tutta la Commissione al direttore dell'Assessorato regionale alla sanità che ha svolto un complessissimo lavoro che ha consentito di chiarire e di ridimensionare notevolmente il credito residuo vantato da AIAS per gli anni 2015-2019, riconosciuto dalle parti in 1.697.000 euro, indicate come somme dovute da liquidare in euro 1.004.000 in somme oggetto di possibile transazione. Per quanto riguarda invece la situazione debitoria dei comuni prospettata da ANCI, e sottoposta in parte a contenzioso e quindi di dubbia esigibilità, risulterebbero dovuti euro 2.259.000 per i trasporti, cifra fortemente contestata dai Comuni, perché dovuto in regime di contributo e non di servizio per cui non esiste alcuna forma di convenzione, euro 2.972.000 quale quota socio riabilitativa per la determinazione della quale sono ancora in corso i controlli per verificare quante di queste somme siano riferibili a prestazioni erogate extrabudget, e quindi non dovute, cifra comprendente tra l'altro la quota fortemente contestata per esempio di euro 1.400.000 dal Comune di Carbonia ed euro 624.000 per la quota psicosociale, anche questo oggetto di contestazione da parte di numerosi comuni. La Commissione ha preso atto dei dati su riportati e dopo ampia discussione, al termine dei lavori, ha approvato le seguenti Risoluzioni: la Commissione d'inchiesta sul perdurare dello stato di insolvenza economica dell'AIAS ritiene non ammissibile il ritardato pagamento stipendiale da parte di un ente, società, associazione convenzionata con la pubblica amministrazione, in particolare risulta che AIAS negli ultimi cinque anni abbia ricevuto dalla Regione pagamenti pari a euro 107.486.000 a fronte di un credito residuo accertato di 1.697.000, che evidentemente non può giustificare l'attuale situazione caratterizzata dal ritardo nel pagamento di circa undici mensilità nei confronti dei dipendenti. A fronte degli accertamenti svolti e della situazione contabile debitoria verificata al tavolo tecnico, chiede che l'Assessorato valuti la sostenibilità della convenzione; chiede che ogni ulteriore liquidazione di somme da parte della Regione a favore di AIAS sia assolutamente vincolata al pagamento degli stipendi dei dipendenti e che questo sia regolarmente verificato; dà mandato alla Giunta regionale affinché sia immediatamente dato seguito ad ogni possibile soluzione che garantisca il superamento dello status quo puntando in prima istanza a dare garanzie di continuità alle prestazioni assistenziali, agli utenti e garantendo tutti i livelli occupazionali. Ritiene che se il tavolo tecnico, istituito dall'Assessorato alla Sanità, deciderà di continuare il proprio lavoro sulla parte più lontana dal rapporto Regione-AIAS, per sua natura più difficilmente definibili in un tavolo paritetico, potrà riferire sulla progressione dei lavori alla sesta Commissione consiliare. Questo è l'elaborato votato all'unanimità dalla Commissione di cui si chiede oggi l'approvazione da parte del Consiglio, grazie.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento. Il tempo a disposizione è di 10 minuti.

È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente, onorevoli colleghi, permettetemi di iniziare questo mio intervento ringraziando tutti i commissari che hanno partecipato alla Commissione d'inchiesta sullo stato di insolvenza economica dell'AIAS per il lavoro svolto e per l'attenzione mostrata per questa vicenda. Per arrivare a un'attenta analisi dei fatti la Commissione ha potuto svolgere una serie di audizioni nelle quali sono state ascoltate le parti in causa, lavoratori, dirigenza dell'AIAS, l'ANCI, ma molto importante è stato l'apporto fornito alla Commissione da parte del tavolo tecnico costituito in Assessorato sulla vertenza AIAS. Il tavolo ha ricostruito in maniera puntuale lo storico dei pagamenti fatti da parte della Regione in favore di AIAS negli ultimi anni. Un lavoro complesso che ha permesso di ottenere il dato dell'erogazione degli ultimi cinque anni, poco più di 107 milioni di euro. Per questo invito sin da subito l'assessore Nieddu a continuare il lavoro del tavolo tecnico per poter ottenere nuovi dati e poterli fornire alla Commissione sanità. I 107 milioni di euro degli ultimi cinque anni sono un dato inconfutabile che non riesce proprio a spiegare come negli ultimi 11 mesi i lavoratori dell'AIAS siano rimasti senza stipendio confermando ora in maniera certa, anche se non c'erano dubbi, la mala gestione da parte dei vertici di AIAS. Uno schema questo che va avanti da troppo tempo, al quale la politica sarda non è riuscita, forse non ha voluto risolvere. La vertenza AIAS è tra le vertenze sindacali principali dell'Isola; i lavoratori sono stati ostaggio per troppo tempo di giochi di interessi privati e politici senza dimenticare la pressione psicologica subita dai lavoratori costretti a lavorare senza sapere se e quando il loro lavoro sarebbe stato mai riconosciuto e consapevoli che il loro lavoro è un elemento fondamentale per tante famiglie, ma nonostante questo hanno sempre mostrato grande dignità che gli va riconosciuta. La Commissione d'inchiesta oggi fotografa in maniera chiara e distinta la situazione in essere, la relazione esposta dal Presidente della Commissione Ganau ha trovato l'approvazione di tutti i commissari presenti in Commissione, ritengo giusto precisare che non spettava alla Commissione d'inchiesta dare una soluzione politica alla vicenda ma le indicazioni contenute nella relazione sono un chiaro indirizzo che non si può più disattendere, bisogna agire e non rimandare la questione a data da destinarsi. Soprattutto perché il superamento di questa vergognosa situazione non può avvenire dall'oggi al domani; è innegabile che questo servizio è uno strumento di supporto per tante famiglie e svolgono un'importante funzione sociale che non possiamo permettere che si fermi all'improvviso e quindi alla luce dei dati occorre dare un esempio concreto di buona politica a iniziare sin da oggi il percorso che porti al superamento dell'attuale status quo. La politica sarda non può più sottrarsi alla responsabilità di trovare una soluzione dando, come ho detto prima, continuità al servizio e contemporaneamente tuteli i lavoratori coinvolti in questa vicenda, garantendo tutti i livelli occupazionali e finalmente consentendo ai lavoratori di ritrovare quella serenità psicologica per svolgere nelle migliori condizioni il proprio lavoro, da oggi si deve voltare pagina, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Io prima ho fatto un'osservazione perché in effetti non si è trattato che leggere quello che praticamente noi abbiamo approvato all'unanimità in Commissione, sapevamo il lavoro come si sarebbe svolto, il lavoro si è svolto con molta particolare attenzione da parte dell'Assessorato che finalmente, chiariamo anche questo, si è riusciti ad avere un tavolo nel quale le due parti hanno convenuto sui dati, quindi i dati sono incontrovertibili, per gli ultimi 5 anni, sapevamo già, lo dicevo anche con dei colleghi, che orientativamente vi era una differenza fra quello che è stato accreditato e quello dovuto, eventualmente dovuto, di circa 10 milioni come è stato letto e come la stessa AIAS ha dichiarato in una lettera che è pervenuta però non più tardi dell'ultimo giorno in cui noi ci siamo riuniti. Però è chiaro che i 10 milioni sono una cifra, come è stato letto nella relazione, che tiene conto anche di quelli che sono stati i pignoramenti fatti, compreso un ultimo di 1 milione e 3 che è stato anche contestato, e poi della mancanza di collegamento per cui l'ANCI ci ha comunicato, appunto, che ci sono alcune cifre che sono praticamente contestate. Quindi il risultato finale sarebbe stato di qualche milione di euro, peraltro bisogna dire che anche le mensilità di questo mese arrivano in ritardo in Assessorato, perché si presenta la fattura, la fattura non era arrivata il 31, credo che sia arrivata il 12, e quindi anche questa cifra è nella disponibilità, ovviamente, per venire incontro alle esigenze dei lavoratori. Noi abbiamo due problemi, è chiaro che c'è poi una partita vecchia, sulla partita vecchia non avevamo delega ad intervenire, e in funzione di questo, è chiaro, dovremmo andare agli anni '90, anche prima del '90, allora c'erano le USL, non c'erano le ASL, e ci sarà un contenzioso. Ma il nostro compito si è esaurito, e ovviamente non siamo entrati nel merito di quella che dovrebbe essere la soluzione finale, la soluzione finale compete all'Assessorato competente, il quale fa le scelte, e sulla base delle scelte avrà fatto già una parte del suo cammino, e quindi di fatto potrà, nei tempi che saranno possibili, dare l'opportunità di potere certamente rispettare e quindi dare risposte ai due soggetti fondamentali, che sono i lavoratori e gli utenti. E noi siamo su questa linea, l'unanimità è avvenuta in funzione di questo anche con qualche piccolo correttivo, qui non si è tenuto conto di maggioranza e minoranza, qui c'è una scelta che è stata fatta unanime, con una delega ovviamente all'Assessorato competente che ha svolto un lavoro con molto zero e per il quale è stato evidenziato da tutti i commissari il buon lavoro fatto. Che si arrivi però ad una conclusione che porti nuovamente la serenità nell'ambito di lavoratori, e io ho sempre detto che l'AIAS, peraltro, in anni particolari ha svolto un ruolo importante sostituendosi al pubblico, che non c'era, di fatto non esisteva. Quindi il nostro compito si è esaurito nella misura in cui, con dati puntuali, precisi si è finalmente arrivati ad una soluzione. Noi certamente riteniamo che l'Assessorato con un tavolo tecnico continuerà il suo lavoro per fare delle verifiche puntuali anche negli anni pregressi, sempre che ci siano le possibilità, perché parlare di 35 anni fa comincia ad essere difficile, non sempre si trovano i documenti, sono anche scaduti i termini, però io sono convinto che l'Assessorato svolgerà questo ruolo con senso di responsabilità e si arriverà anche a questo. Al momento, però, noi abbiamo terminato il nostro compito e abbiamo demandato ovviamente a chi di dovere, all'Assessore competente e alla Giunta regionale, di fare tutte le valutazioni, di fare incontri, contro incontri, eccetera, per addivenire a una soluzione che ridia serenità e tranquillità ai lavoratori, e soprattutto dia la garanzia agli utenti di avere un riferimento preciso. Quindi questo è il documento, e su questo io prima ho fatto riferimento, è una cosa diversa. Infatti, impropriamente, molti colleghi hanno chiamato questo documento "ordine del giorno", l'hanno chiamato "mozione". No, è una relazione precisa e puntuale che tiene conto di tutti gli aspetti, e si è svolta con grande senso di responsabilità, e la Commissione, una delle poche volte all'unanimità, ha ratificato e ha votato una relazione, peraltro anche parzialmente rivista e corretta, in modo tale che non ci fossero… Quando dice poi, per quanto riguarda eventuali soluzioni sul pregresso, è tutto demandato alla Commissione consiliare competente. Quindi, più chiaro di così si muore, ecco perché ritenevo che avremmo potuto fare una votazione unanime per addivenire ad una soluzione che finalmente è arrivata in questo consesso.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Io non vorrei fare il solito il solito polemico, però noto che anche oggi l'assenza del Presidente della Giunta regionale su un tema così importante è sotto gli occhi di tutti, e io credo che non siano reali o veritiere le dichiarazioni che ho letto sulla stampa, di qualche giorno fa, di un esponente di Forza Italia, che citando il Presidente ha detto: "Si nasconde, ha metodi di carboneria", però credo allo stesso tempo che sia doveroso da parte sua, almeno sui temi così importanti e così impellenti per la Sardegna e i sardi, presentarsi in Aula e dire almeno cosa ha intenzione di fare.

Nel ragionamento vorrei partire da alcune dichiarazioni che sono state fatte nel momento in cui presentammo, come opposizioni, in questo momento va di moda il giallo-rosso, come opposizioni giallo-rosse, la richiesta di Commissione d'inchiesta sul tema AIAS. In quest'Aula alcuni consiglieri ci accusarono di volerci sostituire alla Magistratura, cosa che poi è anche stato riportato all'interno della Commissione, ci accusarono che era colpa del centrosinistra perché si era arrivati a questa situazione, ci accusarono che le Commissioni d'inchiesta non producono mai risultati e quindi non serviva a niente costituirle. Oggi, invece, credo che tutti questi temi, anche dall'aspetto, dalla lettura della relazione da parte dell'onorevole Ganau, siano caduti nel vuoto e abbiano dimostrato come la Commissione d'inchiesta invece sia riuscita e abbia permesso a tutti, a tutti i consiglieri, essendo stata votata all'unanimità, anche a coloro i quali erano più scettici e sono scettici tuttora nonostante il voto positivo, ad assumere una decisione. La decisione, naturalmente, come hanno ricordato sia l'onorevole Ganau che l'onorevole Oppi, è avvenuta all'unanimità. Allora, all'interno di questa risoluzione però ci sono alcuni dati inconfutabili, così come sono stati citati in precedenza. Il primo è che negli ultimi cinque anni, quindi nella gestione centrosinistra, 107 milioni di euro sono andati a finire nelle casse di AIAS, e sono andati a finire, così come c'è scritto nella risoluzione, non con netto ritardo, così come ci si accusava, perché c'era un tentativo di mettere AIAS in una situazione di difficoltà, ma sono stati liquidati a sessanta giorni, la maggior parte delle volte anche prima della scadenza di questi sessanta giorni. E a fronte di questo, a fronte del pagamento puntuale, a fronte della serietà da parte della politica in quel contesto, AIAS ha aumentato gli stipendi in arretrato nei confronti dei lavoratori, ha aumentato lo stato di difficoltà di tutte quelle famiglie che dovevano avere lo stipendio a fine mese e invece si sono trovate a dover pagare le tasse su quegli stipendi presunti e a non ricevere neanche le somme. Io credo che il risultato a cui si è arrivati oggi, e mi auguro sarà votata all'unanimità, non è tanto diverso, per niente diverso da quello a cui si era arrivati nella precedente legislatura, ossia superare AIAS, superare un sistema che ad oggi non consente di pagare in maniera puntuale i dipendenti, non consente di vedere rispettati i diritti dei lavoratori. D'altronde, l'articolo 5 del contratto di convenzione stipulato tra ATS e AIAS dice espressamente che è motivo di rescissione contrattuale il non pagare gli stipendi ai lavoratori. Io credo che sia anche un motivo politico forte dire che non si può accettare che una società, un'associazione, un ente, così come è scritto nella convenzione, che riceve 107 milioni di euro negli ultimi cinque anni non paghi i lavoratori, li paghi in netto ritardo, e talvolta cerchi anche scuse, così come è accaduto nella rivendicazione dei debiti, di questi fantomatici debiti, e qui ringrazio il dottor Tidore e l'assessore Nieddu perché sono stati puntuali nel darci i dati e rimarcare ancora questo risultato. Ciò che però mi preoccupa è che si è partiti e si sta di nuovo partendo con sette mesi di ritardo, perché il centrosinistra e l'intero Consiglio erano arrivati ad una soluzione, oggi arriviamo alla stessa soluzione, ossia superare AIAS. Assessore, non era merito, come dice lei, dei sedicenti sindacati o tanto meno era una presa in giro nei confronti dei lavoratori, era una presa d'atto che la politica non può delegare servizi pubblici a privati, la politica non può continuare ad avallare soluzioni che portino a versare nelle casse di un'associazione 107 milioni di euro, e nello stesso tempo avere undici mensilità in arretrato. La politica ha una responsabilità, almeno quella con la "p" maiuscola, e non sto dicendo che sia colpa dell'uno o dell'altro. Io credo che sia ora di voltare pagina, il centrosinistra aveva dato una soluzione a questa Vertenza, che era "Sas Domos", come ognuno la può pensare in un modo e l'altro la può pensare nell'altro, però c'era una soluzione, c'era un passo in avanti rispetto a questa situazione. Oggi andiamo sì ad approvare la Risoluzione, l'ordine del giorno, lo si chiami come si voglia, che supera la convenzione con AIAS, però ancora non sappiamo quale sia la reale intenzione della maggioranza per salvaguardare i posti di lavoro, in primis, e salvaguardare il servizio. Noi abbiamo le idee chiare, continuiamo a dire che sbloccare Sas Domos, atto che era stato, con una lettera firmata, una delle prime cose che il Governatore Cappellacci aveva bloccato della precedente legislatura, noi continuiamo a dire che riprendere in mano Sas Domos, poi chiamatela come volete, chiamatela in qualsiasi modo vogliate, però riprendere l'idea che il pubblico non possa delegare sempre e comunque al privato un servizio così essenziale rivolto alle fasce più deboli, penso che sia un elemento fondamentale. Non è stato inserito in questa Risoluzione, perché naturalmente anche all'interno della Commissione le idee erano totalmente diverse, i tre componenti del centrosinistra andavano su quella direzione, altri andavano su un'altra direzione, bene, ora io attendo trepidante il suo intervento, Assessore, il suo intervento finale, perché oltre a dire che questa situazione è da superare, oltre a dire finalmente, anche da parte degli altri colleghi che erano estremamente titubanti, che non si accetta più una vertenza così annosa, problematica, ma anche inaccettabile, devo dire, da parte della politica, oltre a dire questo non si è detto da domani cosa si vuole fare. Io credo che i lavoratori attendono di sapere cosa avete in testa, i lavoratori attendono e sperano che questo atto, che stiamo andando ad approvare oggi, non sia solo carta straccia che rimane chiusa per un mero capriccio delle opposizioni che hanno chiesto una Commissione d'Inchiesta, ma sia un elemento che le consenta di avere anche un mandato politico forte, Assessore, perché no, perché su questo ci si può ritrovare, un mandato politico forte su questo tema, naturalmente, un mandato politico forte a superare la situazione AIAS, a creare un qualcosa di diverso, e io credo che creare qualcosa di diverso significhi naturalmente, come ho detto in precedenza, mettere in cima alla lista i pazienti e i lavoratori senza perdere più tempo. E naturalmente c'è un altro dispositivo, un altro articolo che dice: invitiamo l'Assessore a valutare se è stato rispettato l'articolo 5 della convenzione; noi questo glielo chiediamo, e su questo naturalmente attendiamo risposte, le risposte informali le sappiamo già, aspettiamo risposte formali, che ci dicano quale sia la reale intenzione di una maggioranza che, fino ad oggi, ha perso sette mesi di tempo, ha bloccato Sas Domos, e ora pare che stia andando su acque incerte.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola all'onorevole Gallus comunico che la consigliera Desirè Manca è rientrata dal congedo.

È iscritto a parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC). Grazie, Presidente, Assessori, colleghe e colleghi. Il consigliere Lai, senza nessuna vis polemica, facendo il gioco del mordi e fuggi, in pratica dice che questo ritardo e tutti queste ritardi, sia per i pazienti e sia soprattutto per i lavoratori in questi termini, visto che i pazienti comunque le loro attenzione le hanno avute lo stesso, dice che abbiamo sprecato sette mesi, abbiamo sprecato… da un lato dice: "Superiamo queste cose, troviamo una soluzione tutti assieme", abbiamo votato e poi di nuovo lì, che avvelena i pozzi. Allora io dico questo; c'è una grandissima novità in tutto questo, che comunque sia la parte che io rappresento, anche se a me questi discorsi di centrodestra, centrosinistra mi interessano poco, a me interessano i risultati, però una volta che si insiste e si finisce anche come si era iniziato, cioè criticando coloro i quali adesso sono al Governo, a me queste cose mi danno un po' fastidio. E allora dico che sì, è vero, sette mesi sprecati perché? Siamo riusciti a ottenere una cosa importante, che anche l'AIAS stesso mettesse le firme su questi documenti, riconoscendo che il dovuto era quello che si sottolineava, e cioè quello che ha deciso questo tavolo tecnico assieme alla Commissione. Non stava alla Commissione poi dare assolutamente soluzioni, dava soltanto dei suggerimenti all'Assessore, perché adesso è chiaro che la palla passa all'Assessore, che certamente non è solo perché ha una maggioranza coesa che lo dovrà sostenere, perché stiamo parlando di cose importanti, stiamo parlando della storia della riabilitazione Sarda, perché qui stiamo parlando di una società che ha comunque garantito, per oltre quarant'anni, quello che è l'unico presidio a cui possono affidarsi determinati tipi di pazienti. Quindi le cose si fanno non con calma, si fanno per essere fatte, non per causare contenziosi, per causare contrapposizioni, e soprattutto che nuocciono solamente e non vanno a favore sempre delle categorie più esposte, che sono i pazienti e i lavoratori. Allora, detto questo, io non mi voglio dilungare su altro, perché credo che la situazione ormai, se ne parla da anni, gli anni in cui appunto governavano i compagni dell'onorevole Lai, in cui si discute ma non si arriva mai a una conclusione, e la conclusione è arrivata. Noi siamo riusciti a dimostrare che il dovuto all'AIAS sono le cifre che abbiamo letto dalla relazione che è stata fatta in modo egregio dalla Commissione d'Inchiesta, noi abbiamo capito che dobbiamo trovare una soluzione urgente per capire come far continuare il percorso sia dei pazienti, ripeto, e dei laboratori, perché undici mensilità non stiamo parlando di un ritardo di un mese o di due mesi, che ci può stare in qualunque azienda privata, stiamo parlando di undici mesi, quindi una risposta ci deve essere. Quello che voglio sottolineare è che al quinto punto di questa relazione si prevede che, per quanto riguarda il pregresso antico, anch'io ho dei dubbi sulla esigibilità di queste somme se si parla di 30 anni fa, però fanno un richiamo alla Commissione sesta, che mi onoro di presiedere, e sono intervenuto esplicitamente per questo, per dire a tutti i colleghi e alla Giunta che la Commissione sesta sarà, speriamo, altrettanto efficace e altrettanto puntuale, come lo è stata questa Commissione d'Inchiesta, e quindi è per darvi la totale disponibilità, mi arrogo anche il diritto di darla per la cosiddetta opposizione o minoranza, che questo sarà un argomento assolutamente da tenere non caldo, ma caldissimo, e sarà nostro compito sollecitare anche in Assessorato questo brillante tavolo tecnico, visto che anche in relazione è stata fatta una menzione particolare verso il dottor Tidore, che ha presieduto questo tavolo, e quindi anch'io mi associo ai complimenti dicendogli anche che anche noi come Commissione sesta siamo a disposizione, perché questo è sicuramente un argomento qualificante anche per un'intera legislatura. Con questo ringrazio anch'io i componenti della Commissione che hanno fatto in modo celere, perché i tempi della politica li conosciamo, questa Commissione in un paio di mesi ha risolto e ha dato una risposta certa nei tempi previsti, che è una cosa rarissima di questo tempo, e soprattutto ha dato una risposta certa anche sull'argomento che è stato messo alla loro attenzione. Grazie ancora.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente, un saluto alle colleghe e ai colleghi, e alle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori dell'AIAS. Intanto mi permetto di esprimere a nome del Gruppo, ma penso di interpretare anche il sentimento dell'Aula, la solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che non percepiscono lo stipendio da più di un anno, quasi un anno. Nel ripercorrere questa vicenda dell'AIAS ricordo che proprio all'inizio della legislatura, in questa legislatura, si è interrotto quel processo che era arrivato a compimento sul finire della precedente legislatura, con l'individuazione di una soluzione come quella della creazione di un'alternativa, di un binario parallelo pubblico, con Domos, cosiddetta agenzia, poi era stata dotata di risorse per un milione di euro proprio per l'avvio dell'inizio anche di percezione del come muovere i primi passi, cosa non facile, anche nel caso del voler perseguire la strada dell'attivazione di un sistema pubblico alternativo all'AIAS. Lì mi pare non ci fosse neanche l'Assessore alla Sanità, non era ancora stato nominato l'Assessore alla sanità, il Presidente della Regione bloccò quel processo, poi dopo l'Assessore alla sanità, insieme al direttore generale dell'assessorato hanno preso in mano una situazione che oggi, forse, nonostante la celerità dei lavori della Commissione, arriva in ritardo rispetto alle vicende per come sono andate. Noi ci ritroviamo di lunedì a discutere dell'AIAS perché domani ne discuteranno altri, in altri palazzi e in altre sedi. E anche le conclusioni, e non voglio ovviamente sminuire il lavoro fatto, ma è chiaro che a questo punto della vicenda anche le conclusioni della Commissione d'inchiesta, a seconda di come andrà la vicenda domani e nei giorni successivi, sarà completamente diversa. La Procura della Repubblica chiede l'attivazione della procedura di fallimento per insolvenza, cioè l'assenza di risorse, tanto che le lavoratrici e i lavoratori non percepiscono lo stipendio, la controparte, il privato, dice: "ma noi siamo un'associazione e non possiamo fallire", questa è la tesi, che non risolve il problema dell'insolvenza, semmai lo aggrava. In tutto questo noi ci troviamo in una situazione oggettivamente drammatica, perché io individuo due percorsi, o vi sono dei privati disponibili a investire per ripristinare un sistema di assistenza privata, poi si tratta di capire come l'Assessorato potrà affidare direttamente loro servizi identici a quelli che svolgeva l'AIAS, perché andrà garantito ovviamente un sistema di evidenza pubblica, quindi c'è un percorso come dire tortuoso, difficile, complesso, non semplice. Lo dico perché a mio modesto parere, alle lavoratrici e ai lavoratori che non percepiscono lo stipendio, e alle quali e ai quali è stato raccontato che si possono semplificare le vicende complesse, penso invece vada detto con tutta chiarezza che ci troviamo in una strada molto tortuosa, senza avere mappe a disposizione su come muoverci. Perché poniamo anche il caso si voglia riprendere, lo si chiami col nome che si vuole, non mi interessa il nome Domos o la versione ancora più Sarda, o la versione italianizzata, lo si chiami come si vuole, ma anche la creazione di una struttura pubblica alternativa può reggere da un punto di vista tecnico, cioè che il pubblico possa istituire un sistema proprio di assistenza di quel tipo, che significa dotarsi di strutture, le strutture dell'AIAS sono 43 mi pare, vado a memoria, quelle sparse sul territorio; quindi già attivare la ricerca solo di 43 strutture per avere una dimensione equivalente ai servizi erogati dall'AIAS è già cosa complessa, dotandola poi di strumentazione, e poi di personale. E lì voglio essere chiarissimo, come lo sono sempre stato quando mi è capitato di governare vicende di questo tipo anche al Comune, o nella Città Metropolitana, in relazione a dipendenti di società private, ai quali era stata creata l'illusione di poter avere un trasferimento automatico nell'ambito del pubblico impiego. Nel pubblico impiego si entra per concorso, per cui questo racconto che ci possa essere un contenitore pubblico, poniamo, l'altro binario diciamo, escluso quello privato, che possa assumere in automatico 1200 persone è, né più né meno, una menzogna, è inattuabile. Sì, diciamo che lo dico io insieme a tutti i testi di legge presenti nell'ambito del sistema italiano, però ho qualche documento di supporto, ecco, oltre alla mia opinione. Perché? Perché vi ricordate la vicenda dei forestali e del cambio? E' naufragata persino quella, rispetto a dipendenti di un'agenzia, o comunque di un settore, di un'articolazione della Regione, nella trasformazione di quel contratto in dipendenti diretti della Regione. Lo dico perché la Costituzione, non la mia opinione, dice che si entra per concorso, e l'unica via di uscita è quella di creare immediatamente, nel caso in cui si possa perseguire quella strada, e non quella dei privati, un concorso con ovviamente delle premialità per coloro che hanno svolto funzioni e hanno operato, ma è chiaro che per una dimensione di 1200 persone stiamo parlando di un concorso dove le prime assunzioni avverranno tra tre anni. Quindi vorrei togliere dal campo tutte le illusioni che a lavoratrici e lavoratori, che ogni tanto manifestano, che incontriamo, qualcuno insinua nella mente che ci possa essere la semplificazione di vicende così complesse. Ci sarebbe da chiedersi com'è che l'assessore all'industria non abbia fatto la stessa operazione, creando una struttura che possa assorbire tutti i dipendenti di Alcoa, Eurallumina, è uguale no? E' chiaro che se non è mai stato fatto per altri difficilmente potrà essere creata una norma nazionale, di rango costituzionale, per superare quei limiti che ho detto prima. Quindi sono curioso di sapere anch'io quali sono i primi intendimenti, tenendo conto che bisogna operare da subito perché le cose potrebbero ulteriormente peggiorare a seconda delle decisioni del tribunale, e attrezzarci anche per dare sollievo economico con nuovi sistemi di ammortizzatori sociali e di intervento alle lavoratrici e ai lavoratori che sono senza stipendio.

Quello che diceva l'onorevole Oppi, che la Commissione si è dedicata e applicata allo studio solo degli ultimi cinque anni, il 4 ottobre è stato smentito tramite ANSA, in un virgolettato, dall'AIAS, che in un comunicato diceva che la Commissione ha accertato ingenti crediti per quanto riguarda gli anni 1998-2013, ne sono certo onorevole Oppi, che quello che lei ha detto, la relazione della Commissione, il lavoro che voi avete svolto, il governo della stessa da parte del Presidente Ganau sia stato fatto in modo integerrimo, ma si ripe sempre questo aspetto: "no, non è così, ci devono 40 milioni degli anni pregressi", e si continua sempre a mettere e insinuare il dubbio che questo aspetto sia sempre in capo alla Regione come "malu pagadori", come si dice alla sarda, e che non sia invece una questione che purtroppo sta esplodendo con drammaticità di questioni legate alla sicurezza delle lavoratrici, dei lavoratori e i loro stipendi. Quindi a brevissimo ci ritroveremo a interloquire con l'Assessorato, con lei, Assessore, la Commissione immagino, e tutti noi proprio per capire quali di questi percorsi sono realmente realizzabili e sperando di non aver perso troppo tempo nell'aver interrotto almeno quell'idea di alternativa con l'attivazione di un sistema pubblico rispetto alle questioni che sono oggi oggetto di discussione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Presidente, signori assessori e onorevoli colleghi, parto dalla inconsueta attitudine alla chiarezza e alla verità da parte del collega Lai nel dire una cosa che è sotto gli occhi di tutti: l'Assessorato della sanità, lo staff dell'Assessorato alla sanità e questa Commissione hanno fatto un buon lavoro, un lavoro trasparente, un lavoro equilibrato, un lavoro rivolto a risolvere il problema, e ha, assieme ad altri colleghi, toccato gli elementi su cui questo buon lavoro si è innestato, cioè un lavoro frettoloso, un lavoro famelicamente rivolto soltanto al valore della convenzione e che non ha tenuto conto, nella scorsa legislatura, della grande vicenda soprattutto umana che l'AIAS rappresenta. Tanto è vero che in due circostanze questo Consiglio si è pronunciato sul tema, e la prima volta, quando si parlò per la prima volta di recesso dalla convenzione, lo fece sulla base di una comunicazione poi dimostratasi inattendibile da parte dell'allora Assessore alla sanità. Ricorderete tutti che quanto riferito dall'assessore Arru, non per sua colpa pare, all'interno di questa Assemblea risultò non essere veritiero, risultò infatti impossibile successivamente in sesta Commissione procedere su quell'indicazione semplicemente perché le premesse sulla base delle quali si era innestato un atto di indirizzo erano infondate. Successivamente, con l'approssimarsi della campagna elettorale, questa, che correttamente il collega Zedda definisce una pulsione più di tipo elettorale, portò quella che allora era la maggioranza a dire "todos caballeros, tutti dipendenti pubblici, da domani creiamo una struttura che sia capace di accogliere questi lavoratori". Ed è tutto da quella parte dello schieramento che questo atteggiamento si è concretizzato. Viceversa occorre sottolineare la morigeratezza attraverso cui questa maggioranza, questa Giunta, questa Commissione e la Commissione sanità stanno operando: con serietà, analizzando i dati, risolvendo i problemi uno per uno e soprattutto non alimentando false speranze nelle persone. Perché questa grande vicenda umana, che soltanto il capofila di chi la pensa così, l'onorevole Oppi, ogni volta sottolinea, nasce prima di tutto per risolvere un problema, un problema che nel corso di quarant'anni la pubblica amministrazione non ha saputo risolvere in altra maniera, se non attraverso la passione, la capacità gestionale, gli investimenti di un'associazione privata, di chi l'ha fondata e di chi l'ha portata avanti nel corso degli anni, e che rappresentano un patrimonio storico sul quale è scorretto sputare. Perché sarebbe corretto viceversa sottolineare come questa grande vicenda e questa grande passione ha saputo sopperire all'incapacità della politica da sola, e dell'Amministrazione da sola di risolvere il problema, e se l'Assessore della Sanità dice che questa in questo momento è superata, è semplicemente perché le forme attraverso le quali si è attuata, le modalità attraverso cui si è somministrata questa assistenza, il grande sollievo che si è dato a queste persone ha bisogno di un'altra forma in questo momento storico. E allora correttamente l'onorevole Oppi sottolinea che gli unici due punti di vista dai quali non si può prescindere sono, nello stretto ordine, quello degli utenti e quello dei lavoratori, ai quali è scorretto dire di sognare di diventare dipendenti della pubblica amministrazione, perché una modalità attraverso la quale questa associazione si è affermata nel dare sollievo a questi cittadini è quella della passione, non dell'organizzazione razionale, non della organizzazione a fini economici, non dell'organizzazione ai fini del profitto. E su questo, più che l'Associazione, più che il fondatore, più chi l'ha portata avanti, ci ha marciato la pubblica amministrazione, che ha sempre trovato comodo girarsi dall'altra parte, ha sempre trovato comodo puntare su questa passione e su questa grande vicenda umana, piuttosto che concentrarsi nel risolvere il problema, quello che invece sta facendo questa Amministrazione, certamente chiamata da una situazione all'apice della sua crisi finanziaria, ma sicuramente attraverso il buon senso e l'approccio giusto, non famelico, non certamente - politicamente mi passerete l'espressione - con la bava alla bocca con cui abbiamo visto prodursi altri, ben altri, che invece puntavano soltanto sul valore strategico e sul valore economico di quella convenzione sulla quale improvvidamente si sono concentrati per anni, senza mai pensare una volta sola come andasse risolto il problema! Perché, come dice correttamente il collega Zedda, un minuto dopo che si rescinde questa convenzione bisogna pensare a come dare sollievo a quelle persone, bisogna pensare a come organizzare il lavoro di questi lavoratori che nel corso degli anni, grazie a questa grande vicenda, hanno potuto costruire, non soltanto famiglie ma una professionalità difficile da rintracciare altrove. Allora, perché questo non sia disperso, perché non sia mandato per strada, perché rimanga patrimonio di tutti, dobbiamo fare uno sforzo al contrario rispetto a quello che è stato fatto in passato, mettendo da parte gli atteggiamenti da conquistadores e viceversa cercando di valorizzare e di dare un valore anche economico, strategico e di prospettiva a tutto l'enorme capitale che questa grandissima vicenda, che è l'AIAS, ci sta consegnando.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Anch'io voglio fare un plauso all'amico, collega Massimo Zedda, perché ha dato prova di come in questi casi al di là del colore bisogna avere il coraggio di essere obiettivi. La Regione Sardegna, è vero, aveva ragione l'onorevole Lai, nella scorsa legislatura un po' frettolosamente ha creato una struttura, ha fatto una società in house, la cosiddetta Sas Domos se non mi ricordo male il nome, che avrebbe dovuto sostituire AIAS, ma la stessa maggioranza, lo stesso assessore Arru e lo stesso presidente Pigliaru dissero "sarà tuttavia necessario un periodo di transizione, che potrebbe essere di sei mesi o di un anno", quindi noi non abbiamo perso tempo perché quella transizione ci sarebbe comunque stata. E questo soggetto sarebbe dovuto essere fondato con partecipazione totalmente pubblica all'inizio e poi si poteva aprire, attraverso un bando, all'ingresso di alcuni soggetti privati che potevano arrivare a un massimo del 40 per cento di quote. Ovviamente è stata detta quella che è la verità, i sindacati giustamente tutelano i lavoratori, tutelano i deboli, in questa fase il problema è il lato umano della vicenda, sono i lavoratori, è quello a cui alludeva ovviamente anche il collega Tunis, che vanno rispettati e vanno tutelati, noi siamo qua oggi perché dovremmo fare in modo che venga trovata una soluzione a questo annoso problema; problema che è simile ad altri che abbiamo trattato. Molti colleghi in questa legislatura sono nuovi, ma tra quei venti superstiti, tra i quali ci sono anche io, ricordiamo la vertenza di Ara e di Apa, dove ricordo l'Assessore all'agricoltura disse "possiamo fare una società in house, oppure possiamo vedere di passare i lavoratori a Laore": non si poteva fare, non si poteva fare perché avrebbero dovuto fare un concorso. E non è vero neanche perché il dottor Moirano lo ha detto a chiare lettere nel febbraio dello scorso anno: "Nessuna corsia preferenziale per i lavoratori AIAS qualora si faccia un soggetto nuovo a partecipazione pubblica". Questo dovete saperlo e non deve sfuggire, perché questa è la legge, come ha detto il collega Massimo Zedda. Quindi non dobbiamo speculare in una vicenda come questa, che, come ha detto anche Stefano, è una vicenda dal lato umano, perché avere 1200 lavoratori che non percepiscono lo stipendio da dieci mesi è comunque un fattore umano, così come non bisogna speculare neanche per quanto riguarda la situazione dei pazienti che ovviamente non ricevono, probabilmente, in alcuni casi le cure che dovrebbero ricevere, nonostante i dipendenti si prodighino, anche non ricevendo lo stipendio, a far sì che questo avvenga nella maniera minor grave possibile, alla meno peggio, usiamo questo termine, però dobbiamo essere corretti, dobbiamo gestire questa vertenza senza fare proclami che non sono giusti. Come avevo detto la vicenda col centrosinistra si era chiusa il 25 febbraio con una manifestazione d'interesse per l'assunzione di personale. Quindi io credo che oggi noi dobbiamo fare in modo che tutte le parti in causa vengano tutelate, e le parti in causa quali sono? Siamo noi che rappresentiamo i cittadini sardi affinché quando vengono erogati i soldi pubblici questi vengano spesi bene, sono i lavoratori che hanno diritto a ricevere lo stipendio e ci sono dei pazienti che devono essere, che sono appunto la parte più debole di tutta la catena, che devono essere tutelati al meglio. Quindi io credo che oggi sia necessario intanto ascoltare l'intervento che farà a margine dei nostri l'assessore Nieddu che ci dirà cosa vuole fare e credo che sia anche importante che tutti noi ci assumiamo la responsabilità e diamo anche un mandato pieno allo stesso Assessore affinché entro giorni, qualche settimana al massimo, possa trovare soluzioni che vadano bene a tutti. Perché questo è un problema serio che va chiuso e non possiamo neanche più continuare a ritrovarci puntualmente ogni sei mesi, ogni tre mesi a parlare di questo problema, che va risolto una volta per tutte, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente, io credo che sia arrivato il momento del buonsenso, dell'intelligenza, del pragmatismo. La Commissione ha approvato all'unanimità, come ha detto bene l'onorevole Oppi, una relazione, io credo che da questa relazione debba scaturire un ordine del giorno che deve essere messo ai voti di tutta l'Aula, per poter dare all'Assessore la più ampia copertura politica perché oggi possa darci una risposta su quella che può essere l'azione della Giunta. Io credo che tutti da destra, al centro a sinistra oggi dobbiamo fare a meno di speculare su una vicenda, l'avete detto bene, è umana e che vede una grandissima sofferenza da parte, soprattutto, dei dipendenti e anche da parte degli assistiti che potrebbero avere delle difficoltà proprio nell'assistenza se le cose dovessero procedere per come hanno proceduto e sono procedute sino ad ora. Quindi io credo che è inutile stare lì a dire la colpa è della precedente Legislatura o dall'altra ancora, qui ci son problemi che purtroppo sono atavici, e che nessuno sinora è riuscito a risolvere. Qui non c'è nessuno che tifoso di AIAS, dei lavoratori, dei pazienti, noi siamo tifosi e facciamo il tifo affinché si possa arrivare a un punto di caduta che ci dia una proposta seria di soluzione che da troppo tempo attendiamo. Diceva l'onorevole Tunis che anche nella scorsa Legislatura se ne parlò; se ne parlò con una mozione l'11 aprile del 2017, più di due anni fa, e in quell'occasione fu approvata una mozione il cui primo firmatario era l'allora Capogruppo del PD Pietro Cocco e si dicevano le stesse cose che stiamo dicendo oggi con quella relazione approvata all'unanimità dalla Commissione. E se da quel giorno a ieri, a oggi non si è riusciti a trovare la soluzione avete ragione quando dite che la transizione ci vuole ed è importante, perché non possiamo sostituire dall'oggi al domani una struttura così forte e così mastodontica che comunque ha garantito, che aveva una funzione nobilissima, oltre che importante, è ha sostituito, ha detto bene l'onorevole Tunis, il pubblico in qualcosa che non riusciva a dare risposte. Però stiamo sottovalutando un aspetto, io credo che quei dipendenti che son da undici, da dodici mesi senza stipendio e senza busta paga, questo è importante dirlo, non abbiano più necessità della nostra solidarietà perché non se ne fanno proprio nulla. Io credo che quei dipendenti oggi vogliano conoscere dalla politica, da noi, da noi tutti quale sarà la soluzione che potrà vederli fra qualche giorno, fra qualche mese finalmente ritirare gli stipendi, non gli stipendi degli ultimi due mesi, ma gli stipendi dell'ultimo anno. E se questa Commissione, che ha operato benissimo anche con l'ausilio del tavolo tecnico dell'Assessore e del Direttore generale dell'Assessorato alla sanità, è riuscita a produrre quest'atto che è un atto molto, molto importante. Io credo che quest'Aula oggi non si possa tirare indietro dall'approvare all'unanimità l'ordine del giorno che probabilmente scaturirà dalla stessa relazione e lo ripeto per dare mandato alla Giunta e l'Assessore a provare a trovare una soluzione che sicuramente non può più aspettare. È una grandissima vicenda umana che credo rattristi oltre che gli attori principali di AIAS anche tutti noi, perché comunque io credo che noi, non siamo sessanta oggi manca qualcuno, ci siamo fatti partecipi della stessa e abbiamo cercato di affrontarla nel miglior modo possibile. Però, ripeto, io in questo momento vorrei fare altro non voglio fare il rappresentante di una parte politica, voglio fare il rappresentante di quelli che ci hanno delegato a rappresentarli per cercare di proporre delle soluzioni che siano veramente soluzioni definitive. E sommessamente chiedo all'assessore Mario Nieddu, io mi ricordo che nella prima riunione della sesta Commissione si parlò proprio di AIAS e dopo quella riunione noi incontrammo anche una rappresentanza di AIAS e non l'abbiamo sottovalutato il problema, credevamo che probabilmente saremmo riusciti a dare risposte un po' prima, ma poi le vicende, i bilanci finalmente certificati, o in parte certificati, ci hanno dimostrato che il problema non era di semplicissima soluzione. Però oggi probabilmente la Giunta ha uno strumento in più per poter affrontare e dare risposte, e lo strumento in più è che tutta l'Aula voterà questo ordine del giorno che sia Domos o che non sia Domos voterà perché si arrivi immediatamente a una soluzione qualunque essa sia, ma la soluzione deve dare la risposta che stiamo chiedendo da troppo tempo, quei dipendenti stanno chiedendo, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie Presidente, ma io vorrei partire dalla considerazione che ha fatto l'onorevole Tunis che l'AIAS, non per quaranta ma per cinquant'anni, ha fatto comodo. Ha fatto comodo alla Regione perché ha svolto un servizio di supplenza importante, ha fatto comodo anche ai Comuni, quando ero Sindaco e avevo un problema psichiatrico, non sapevo a chi rivolgermi e molti problemi li risolveva l'AIAS. Per cinquant'anni ha svolto un servizio di supplenza che la Regione non ha saputo o voluto, non lo so, risolvere. Io credo che questo comunque dobbiamo tenerlo a mente, quali che siano le decisioni che si prenderanno. Ma io voglio ringraziare innanzitutto il Presidente della Commissione d'inchiesta l'onorevole Ganau perché con autorevolezza ed equilibrio ha permesso alla Commissione di inchiesta di svolgere il suo ruolo, che non era quello di tribunale e non era nemmeno quello di un soggetto che si è voluto sovraccaricare di aspettative, perché questa è l'impressione che io ho avuto anche l'altro giorno quando c'è stato un incontro tra alcuni consiglieri regionali componenti della Commissione d'inchiesta e i sindacati, quasi che dalle risultanze della Commissione d'inchiesta dipendesse il pagamento degli stipendi. E io credo, e sono molto d'accordo con le considerazioni che ha svolto l'onorevole Massimo Zedda, che alimentare illusioni, volersi esercitare nell'arte dell'apprendista stregone, non porta mai buoni frutti, ma spesso scatena elementi, cose che diventa difficile controllare. E quindi bisogna rifiutare le strumentalizzazioni e bisogna avere la consapevolezza, e anche qui concordo molto con quello che ha detto l'onorevole Zedda, che non ci troviamo affatto davanti a un problema semplice, perché è vero, onorevole Daniele Cocco, che dobbiamo finirla con lo sport del rinfaccio continuo delle responsabilità, che non porta da nessuna parte e che ha gettato tanto discredito sulla politica, che trascorre molto tempo a cercare i colpevoli e trascorre troppo poco tempo a cercare soluzioni, è vero, ma è anche vero che questa Amministrazione è in carica da sei mesi. Devo dirle, onorevole Cocco, che almeno una cosa è stata fatta in questi sei mesi, io credo che lei ne sia testimone, che oggi sappiamo esattamente qual è la situazione debitoria degli ultimi cinque anni, lo sappiamo perché l'Assessore ha istituito un tavolo tecnico, ha fatto il lavoro che ha fatto, e oggi sappiamo almeno quello. Sul pregresso sappiamo anche che è tutto più complicato, perché le tecnologie informatiche venivano utilizzate in maniera molto meno capillare, perché molto di quel materiale è all'attenzione dei tribunali, e quindi è tutto più complicato. Però, io credo che la relazione della Commissione, lo ha detto qualche collega, sia una relazione equilibrata, che fotografa la situazione e che da anche alcuni spunti di operatività, quali potranno essere, onorevole Lai, io non lo so. Lei ha detto: "Io rifiuto l'idea che un servizio delicato come quello dell'assistenza ai disabili debba essere appaltato, per di più in regime di monopolio, ad un soggetto privato". Sul monopolio concordo, non concordo sul fatto che ci debba essere un rifiuto dei privati, perché, guardi, il presidente Mao Tze-tung, che lei dovrebbe conoscere meglio di me, diceva che non importa il colore del gatto purché acchiappi i topi. Io credo che il tema dell'assistenza, ma non solo il tema dell'assistenza ai disabili, ma anche il tema della sanità nel suo complesso, noi dobbiamo cominciare a valutarlo in maniera un pochettino più laica, sapendo che quello che a noi interessa è la salute dei pazienti, quello che a noi interessa è che i servizi sanitari, così come i servizi sociali, vengano erogati secondo standard che non possono essere quelli di quarant'anni o di cinquant'anni fa, ma devono essere standard elevati, sicuramente molto più elevati di quelli che oggi è in grado di garantire la sanità pubblica, che oggi sembra più preordinata ad ammazzare il paziente, in molti casi, che non a guarirlo. Io credo che noi, più che dargli slogan, dobbiamo partire da un approccio pragmatico, individuare la finalità che vogliamo perseguire e individuare gli strumenti più idonei.

"Sas Domos". "Sas Domos", a parte che si inseriva in quel Capitolo, e mi scuso se lo cito per la terza volta, onorevole Massimo Zedda, di apparenza di soluzioni facili di un problema difficile, per cui sembrava che si fosse tolto il coniglio dal cappello, per cui improvvisamente si fa un passaggio e si risolve il problema, non è così perché le leggi sono quelle, perché ci sono vincoli costituzionali e meno male che ci sono, però, quello che è accaduto, onorevoli colleghi, è che "Sas Domos", che è nata o è stata immaginata con quelle finalità, in corso d'opera è diventata qualcos'altro. Come l'onorevole Oppi potrà attestare, si è aggiunta la gestione dei posti letto, si sono aggiunte cose che con l'assistenza ai disabili non c'entravano assolutamente nulla, si stava prefigurando l'ennesimo carrozzone pubblico per aggirare le norme sulle assunzioni e per fare clientelismo. Questo è ciò che noi rifiutiamo dell'approccio pubblico alla gestione dei servizi, che spesso diventa, non strumento di maggiore efficienza o di maggiore trasparenza, o di maggiore garanzia nei confronti dei pazienti, ma diventa veicolo di clientelismo, di bottega al servizio della politica. Allora, questa è la strada che non si deve seguire, se l'obiettivo è quello di garantire prima di tutto i pazienti e anche i posti di lavoro. Io credo, ripeto, che la Commissione abbia svolto egregiamente il suo lavoro, e accanto al presidente Ganau ringrazio tutti i colleghi che hanno partecipato, compreso l'onorevole Lai, non vorrei essere sembrato polemico, ma io credo che il Consiglio regionale serva per discutere e per sviscerare anche i problemi. Ma adesso la palla passa ad altri, e passa, onorevole Gallus, alla sua Commissione, e passa soprattutto alla Giunta regionale, perché è chiaro che non poteva essere la Commissione a ipotizzare soluzioni concrete, queste soluzioni spettano all'Esecutivo, e io credo che compito del Consiglio regionale sia quello anche di tallonare l'Esecutivo per quello che sarà capace di elaborare nei prossimi mesi, perché il problema è diventato urgente, il dramma di centinaia di lavoratori non può più aspettare, perché mentre noi discutiamo c'è tanta gente, dipendenti dell'AIAS, che non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, e questi sono problemi drammaticamente reali, che chiede alla politica di fare fino in fondo e rapidamente il suo lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' (M5S). Assessore Nieddu, la cito subito all'inizio del mio intervento perché in Conferenza dei Capigruppo, l'ultima Conferenza, sappia che un suo collega ha dichiarato che oggi lei, in occasione del Consiglio regionale, ci avrebbe dato una bella notizia, una notizia un po' innovativa per la risoluzione del caso regionale AIAS. Non ero da sola, c'erano anche altri colleghi, quindi sono veramente molto curiosa di ascoltare. Ma, a parte questo, io non ho fatto altro che sentire quanto siamo bravi e quanto siamo stati capaci in questi sei mesi di convocare la Commissione d'inchiesta, siamo stati bravissimi. Quindi faccio i miei complimenti ai colleghi di sinistra, ai colleghi di destra, ai colleghi del PD, ai colleghi della LEGA, del Partito Sardo d'Azione. Ma non c'eravamo prima, non ci interessa il pregresso? Io direi di sì, 1200 persone, 1200 persone, 1200 persone che ciclicamente, ciclicamente stanno mesi senza stipendio, mesi senza stipendio. Vorrei vedere quanti di noi, me compresa, quanti di noi sanno cosa significa arrivare a fine mese e non avere i soldi per fare la spesa, quanti di noi sanno cosa significa arrivare a fine mese e non avere i soldi per comprare i libri o mettere la benzina per andare al lavoro, un lavoro che hanno magari anche scelto, un lavoro anche molto delicato, che ha a che fare con i disabili, che teoricamente dovrebbe anche prevedere una certa serenità personale nello svolgimento del proprio lavoro, ma invece devono pensare a come mettere il pranzo con la cena. Quanti di sanno il vero significato di non avere la possibilità, ma non per un mese, dove magari c'è anche la possibilità di farsi fare un prestito dai genitori per poter fare la spesa, qua parliamo di dieci mesi, parliamo di anni dove ciclicamente le persone rimangono senza soldi. E allora diamolo un nome; è colpa di chi? Io non ho fatto altro che sentire: "Non è colpa della destra, non è colpa della sinistra, non è colpa della politica"; di chi è la colpa se non dalla politica! Ma scusate, signori, esiste un contratto che la Regione Sardegna ha stipulato con un ente privato, un contratto dove si prevedevano delle clausole; chi è che doveva controllare che queste cose venissero rispettate? Chi? La politica! Chi c'era in quel momento? Destra, sinistra; non importa chi c'era! Perché i lavoratori quando devono andare a fare la spesa non vanno a controllare se c'era la destra o se c'era la sinistra, a loro interessa solo aprire il portafoglio e riuscire a vivere, sottile differenza tra un pensiero politico e un pensiero, uno spaccato di vita reale quotidiana, sottile differenza tra quest'Aula e chi vive fuori da quest'Aula. Di chi era la colpa! In cinquant'anni per aver alimentato un carrozzone politico gestito da privati, sostenuto dalla politica, dove non siete stati in grado di intervenire. E allora oggi abbiamo la Commissione d'Inchiesta; quanto siamo stati bravi! Siamo stati bravissimi, ma la soluzione per i dipendenti me la potete spiegare qual è? Perché domani, quando noi ci alziamo per venire qua, noi lo stipendio ce l'abbiamo, e questo stupendo che abbiamo è anche pagato da loro, ma loro lo stipendio ce l'hanno? Qual è la soluzione che è stata trovata? Ah, ma non è possibile, la politica non deve dare soluzioni, non deve trovarle! E allora lo ribadisco; Cosa ci stiamo a fare qua? La politica deve controllare, verificare, c'erano delle clausole, era previsto che nel caso in cui un privato in quel contesto, l'AIAS, non avesse pagato i dipendenti questo era motivo di recessione del contratto, e nessuno di voi, destra o sinistra, o chi c'era in quel momento, ha fatto rispettare quel contratto, e ci ritroviamo dopo cinquant'anni qua a parlare di Commissione d'Inchiesta! La soluzione! Voi dovete uscire, noi dobbiamo uscire da qua, ed era una risposta a 1200 persone, 1200 persone di una società che in cinquant'anni non ha mai presentato un bilancio, non si è mai visto! E voi politici l'avete permesso.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Non mi piace di solito intervenire dopo la collega Manca, perché mi dà motivo poi di dire alcune cose, cioè il dibattito mi sta piacendo, sinceramente, a parte qualche accenno di qualcuno che cerca il Presidente della Regione dov'è, magari in altre occasioni si cercava l'Assessore, stasera abbiamo l'Assessore e anche il Vicepresidente, quindi direi che la Giunta è anche rappresentata, però io vorrei ricordare che questo non è, non lo è stata la Commissione e non lo è neanche quest'Aula, un tribunale d'inquisizione, dove noi giudichiamo che cosa hanno fatto in passato, che cosa si è fatto, e poi si dice "undici mesi senza stipendio", allora è troppo facile dire che noi ci siamo insediati sei mesi fa e qualcuno poteva anche controllare, e allora sembrerebbe troppo facile condannare sempre gli altri, ma poi soluzioni io ne ho sentite poche stasera eh, io soluzioni ne ho sentite poche! Qualcuno parlava di Domos, e poi ho sentito degli interventi, giustamente, dove si dice: "Attenzione, perché non è che si possono riassorbire questi 1200 dipendenti, domani li prendiamo, li prende questa fantomatica Società"; Non è così! qualcuno ha detto che bisognerebbe fare le selezioni; è così! Qualcuno deve proporre soluzioni; è vero! Quindi noi non abbiamo la bacchetta magica, come non ce l'ha il centrosinistra non ce l'abbiamo noi, però c'è una cosa, che è intenzione di quest'Aula, quella veramente di trovare una soluzione. Così non si poteva andare avanti, la Commissione che devo dire ha fatto un bel lavoro in pochi mesi, grazie all'intervento di tutti, e se noi siamo qui stasera vorrà dire che anche noi voteremo la Risoluzione, credo come la voterà tutta quest'Aula, senza distinguo, per cercare di capire da stasera che cosa dobbiamo trovare come soluzione che permetta a questo servizio, di fondamentale importanza, a questi lavoratori, che sono 11 mesi senza stipendio, di sapere domani che cosa devono fare. Ecco, noi un'idea abbiamo iniziato ad abbozzarla, certo che non è la sede stasera per dire quale sarà la nostra idea, perché noi siamo qui stasera e vorrei ricordare a qualcuno che domani c'è un certo Tribunale che dovrà dire anche qualcosa, e dobbiamo aspettare che cosa dirà questo Tribunale, però vorrei ricordare anche a qualcuno che ha provato a mestare la settimana scorsa, vi ricordate quando è stata rinviata la seduta del Consiglio regionale? Sembrava che quel mancato voto avesse causato chissà che cosa, perché il Tribunale non si poteva pronunciare perché senza il voto del Consiglio regionale non so che cosa poteva succedere; non è così! Beh, è stato scritto ovunque, collega Lai, ovunque! Io ricordo quando abbiamo incontrato i lavoratori, io avevo lasciato una mia intervista, una dichiarazione, e a domanda ben precisa, è vero che è colpa del centrodestra se oggi non si è riunito il Consiglio regionale, e oggi si poteva trovare una soluzione, e domani il Tribunale avrebbe potuto fare cose diverse, non è così! Il problema AIAS lo conosciamo tutti, anch'io da sindaco, lo ribadisco, abbiamo a Orosei lavoratori AIAS, io son di Orosei, e devo dire che c'è anche un bel centro, che ha sempre dato un bel servizio alle persone meno fortunate di noi, e questo lo dobbiamo ricordare, e credo che questo sia il punto di partenza per dire che quelle persone che sono meno fortunate di noi hanno diritto ad un occhio di riguardo, hanno diritto all'attenzione di questo Consiglio, però mi permetta, collega Manca, questo tipo di ragionamenti, non vorrei fare il polemico, sembra che noi siamo qui, ci prendiamo lo stipendio da consigliere regionale, ce ne strafreghiamo, scusate il termine, di questi… beh, il ragionamento è sempre quello, Dio mio, se siamo qui e stiamo mostrando attenzione è perché noi siamo convinti… dateci il tempo perché la soluzione non è facile. Se le cose che sono state dette: "ci sarà una società che riassorbirà i 1200 dipendenti", non è vero! Non è fattibile! Dobbiamo trovare una soluzione, io sono curioso veramente, sappiamo anche quello che dirà il nostro Assessore, non ci dirà le idee, però diciamo che si sta trovando una soluzione che ci permetterà di conciliare le due cose, tenere questo servizio, e dare risposte a queste persone che sono meno fortunate di noi. Detto questo… collega Lai, non faccia queste osservazioni, noi l'abbiamo ascoltata, ascolti anche lei con attenzione, la soluzione non ce l'avevate manco voi quando eravate al Governo, e continuo a dire che se undici mesi fa hanno iniziato a non pagare gli stipendi non c'era qui ne Franco Mula e non c'era neanche il Partito sardo e non c'era neanche il Governatore Solinas, quindi potrei anche dire: chi di dovere perché non ha controllato? Però sarebbe troppo semplice. Siamo qui e diciamo: troviamo una soluzione tutti insieme, dobbiamo trovare una soluzione, e son convinto che una soluzione la troveremo. Prima di chiudere, Presidente, io inviterei, volevo intervenire dopo sull'ordine dei lavori ma lo faccio adesso, stamattina abbiamo fatto un incontro importante anche a Nuoro sui problemi della Motorizzazione civile, anche lì ci sono dei posti di lavoro che sono in ballo, purtroppo, la invito, Presidente, visto che è assente il nostro Assessore, di farsi portavoce affinché le mozioni che vengono approvate in quest'Aula non sia un esercizio di dichiarazioni e quant'altro, ma gradiremmo, per carità, so che ci stava lavorando, gradiremmo, anche a intervallo di tempo, di capire anche se si stanno trovando soluzioni, quindi io la sto invitando a farsi parte diligente, in questo caso con un Assessore, ma quando capiterà anche con gli altri, per cercare di capire che fine fanno le mozioni che vengono votate in quest'Aula. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Grazie, signor Presidente, signori Assessori, onorevoli colleghi, lavoratori e lavoratrici dell'AIAS, io vorrei parlare dei risultati raggiunti grazie a questo lavoro che abbiamo fatto, a cui io ho partecipato essendo stato vicepresidente di questa Commissione. Io penso che, checché ne dica qualcuno, che ha detto che potrebbe essere considerata carta straccia, oppure un lavoro che non serve, io penso che invece per la prima volta, grazie al lavoro del tavolo tecnico, e questo è importante dirlo, perché tutto nasce da lì, le questioni poste sulla Commissione d'inchiesta, io non l'ho fatto neanche, però penso che nascessero dal fatto che era un po' paradossale per certi versi immaginarsi che le persone che erano sedute nei posti decisionali per cinque anni, subito dopo aver terminato il loro mandato senza risolvere nulla, chiedevano di capire cosa era successo nei cinque anni e più indietro in cui loro avevano governato. Quindi credo che questo fosse il motivo. Però abbiamo partecipato, abbiamo lavorato bene, e dico bene perché abbiamo lavorato congiuntamente, maggioranza e opposizione, e si è raggiunto un risultato che ritengo importante, perché per la prima volta fissa, con dei numeri, quella che è stata la storia diciamo dei crediti tra la Regione e l'AIAS negli ultimi cinque anni, anche portando poi a delle conclusioni che evidentemente sono quelle della risoluzione, che ci pongono di fronte a una situazione molto critica dal punto di vista finanziario. Ecco, io da questo parto, perché ho sentito gli interventi dei colleghi e condivido gran parte di quello che è stato detto, però ecco bisogna ricordarsi di farlo sempre il fatto di evitare di strumentalizzare, o riempire di false speranze, perché è stato fatto quello che ha detto l'onorevole Cossa, e riempire di false speranze anche rispetto a quello che era il mandato della Commissione d'inchiesta, che evidentemente non ha risolto e non risolverà il problema degli stipendi arretrati dei lavoratori. Quindi questa è una cosa importante.

Si lavora seriamente per risolvere un problema che, come ha detto anche l'onorevole Zedda e altri, è complesso. E su questo sarà importante poi sentire le parole dell'Assessore. Io voglio spendere due parole su quello che è stato detto sulla ipotetica soluzione proposta, e la cosiddetta "Sas Domos", che evidentemente per vari motivi, detti anche da qualcuno del centrosinistra, e ripetuti dai colleghi, si è rivelata non altro che una specie di soluzione ponte, chiamiamola di carattere elettorale, per cercare di illudere a fine legislatura che ci sarebbe stata un qualche tipo di soluzione, che in realtà era pasticciata e per certi versi neanche applicabile, non fosse peraltro che era quasi destituita di ogni fondamento giuridico, visto che la costituzione di una società di questo tipo può avvenire solo se c'è una fondata ragione sperimentale. Penso che l'Assessore su questo interverrà anche lui spiegando questa cosa.

Poi io l'altro invito che faccio, secondo me dobbiamo evitare, e siamo tutti solidali con i lavoratori, io tra l'altro vengo da una zona dove ci sono importanti centri AIAS quindi sento molto vicino questa vertenza e sono solidale con i lavoratori, che mettiamo in cima a questa a questa vertenza, la risoluzione dei loro problemi, e ovviamente con i pazienti e con i livelli di assistenza. Eviterei quindi sia di strumentalizzare, ma anche di fare interventi, poi ognuno è libero di dire quello che vuole, pieni soltanto praticamente di retorica, facendo questa specie j'accuse, anche noi, anche la Lega non era mai entrata dentro questo Consiglio regionale, potevo dire noi non c'entriamo niente, Forza Italia, PD, però oggi noi abbiamo una responsabilità, la sentiamo addosso, e credo che questa responsabilità debba essere di tutti, compreso chi occupa spazi dall'opposizione e che magari, anche non appartenendo a destra e a sinistra, si mette un pochettino in mezzo, e può permettersi di fare accusa te, accusa a me, questa cosa sarebbe facile farla se non si sapesse la complessità di trovare soluzioni a problemi complessi. La zona da cui vengo io, onorevole Manca, è una di quelle che è stata più battuta dal suo capo politico, e non ha mai portato una soluzione ai problemi delle nostre vertenze. Sì, te lo posso dire con certezza, se vuoi poi ne possiamo parlare, però è così. Io ti posso fare l'esempio

dell'Alcoa, ti posso fare l'esempio di tante altre problematiche dove lui si era preso l'impegno di dover intervenire e non ha mai fatto nulla, se non venire, fare qualche passerella, e continuare a farlo adesso attraverso questo Governo, oppure si è spostato da un'altra parte. Quindi gli interventi di questo tipo io sinceramente non li condivido, non fosse peraltro che in cinque minuti nemmeno lei ha proposto un'ipotetica soluzione, chiederla agli altri mi sembra un pochettino eccessivo.

Chiudo, Presidente, senza nessuna polemica, io faccio un appello proprio alla responsabilità e alla consapevolezza della gravità del problema che abbiamo di fronte, nel rispetto delle persone alcune delle quali sono sedute qua, e quelle che invece qua non possono venire perché sono magari dentro quei centri assistiti. Noi oggi attraverso quest'atto importante, politico, condiviso da tutti, diamo mandato all'Assessorato, che è l'ente esecutivo, di adoperarsi per trovare una soluzione che sia efficace, che guardi al futuro, che dia i livelli di assistenza adeguati per gli anni in cui viviamo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, io mi unisco ai ringraziamenti al tavolo tecnico e a chi ha lavorato affinché la Commissione d'inchiesta avesse in mano i dati necessari a prendere contezza della situazione AIAS, ai componenti della Commissione e al suo Presidente, soprattutto tra i componenti della Commissione ai colleghi che inizialmente, diciamo tre mesi fa, avevano un'idea diversa rispetto a quella che invece è scaturita alla fine dei lavori della Commissione. Questo testimonia il buon lavoro fatto collettivamente dalla Commissione e testimonia anche il fatto che molti colleghi di maggioranza hanno avuto anche il coraggio di esprimersi in maniera forte, anche andando oltre le appartenenze politiche, andando oltre l'amicizia personale, andando oltre anche appunto la semplice conoscenza dei fatti, magari mediata attraverso chi aveva raccontato le cose in maniera diversa rispetto a quello che invece poi la Commissione ha appurato. Lo dico all'onorevole Mula che ha sottolineato il fatto che fosse quasi lezioso chiedere in un'occasione come questa la presenza del Presidente della Regione, la presenza del Presidente oggi sarebbe stata opportuna per due motivi: in primo luogo perché avrebbe rafforzato l'attenzione della Giunta su quella che oggi è l'avvertenza principale della sanità sarda; in secondo luogo perché era del Presidente la firma nell'atto che il 26 marzo ha stoppato la raccolta delle manifestazioni di interesse da parte dei soggetti interessati alle selezioni "Sas Domos". Quello era un atto politico e aveva a monte il fatto che si stava iniziando, questa era la premessa, a ragionare su una riforma del sistema sanitario regionale organico. Sarebbe stato interessante da parte di chi ha firmato l'atto avere qualche informazione in più riguardo questo.

La Commissione poi ha lavorato per tre mesi, lo hanno detto i colleghi, ha studiato i dati, ha cercato di smussare le differenze perché l'obiettivo era quello di arrivare in Aula con una soluzione praticabile e capace di unire le diverse forze politiche, ha a monte una domanda: perché il principale soggetto privato, per quanto riguarda appunto le prestazioni sociali, convenzionato con la Regione, con oltre 1300 dipendenti, con oltre 3000 assistiti, che ha ricevuto oltre 107 milioni di euro negli ultimi cinque anni dalla sola Regione, perché poi esiste un'altra quota che è di competenza comunale, non sta pagando i propri dipendenti? Dieci mesi di stipendi arretrati, ratei delle tredicesime non pagate, bonus promessi e mai erogati. Perché? Sino a tre mesi fa c'era chi pensava, legittimamente visto che la discussione si svolgeva in una notte nera in cui tutte le vacche sembravano nere, pareva che fosse un problema legato ai trasferimenti regionali non erogati al soggetto privato. Oggi quella fase è definitivamente chiusa: è chiaro che lo stato emergenziale che i lavoratori e i pazienti assistiti da AIAS hanno vissuto in questi cinque anni non può essere imputabile a qualcosa che il pubblico, che l'ATS, che l'Assessorato alla sanità, che la Regione doveva fare e non ha fatto. Non spetta a quest'Aula né alla Commissione d'inchiesta capire cosa ci fosse a monte, è competenza di altre aule, l'ho detto in Commissione d'inchiesta e lo ridico qua, noi dobbiamo concentrarci sulla fase successiva e di questo in Commissione d'inchiesta non abbiamo discusso, o meglio abbiamo discusso rimanendo ciascuno nelle proprie posizioni, ed è anche per questo che la Commissione aveva come oggetto l'inchiesta sul perdurare dello stato di insolvenza economica, non sulle soluzioni alternative, che, come abbiamo visto anche in questa discussione, sono ancora diverse nella testa di molti di noi. Quello che è certo è che oggi finisce il balletto delle cifre, il rimpallo delle responsabilità, la confusione nei conti, in cui tutti hanno ragione e c'è sempre appunto una soluzione diversa rispetto a quella che si sta per praticare. Il fatto poi che la Commissione d'inchiesta fosse uno strumento necessario lo dice anche la pressione che ha ricevuto la Commissione d'inchiesta; non sarà sfuggito a nessuno, credo, il fatto che il giorno in cui la Commissione era chiamata a deliberare da parte della proprietà di AIAS ci è stata rivolta una richiesta di audizione urgente: quello è un segnale di attenzione, evidentemente non stavamo buttando il nostro tempo. Così come è apparso chiaro a tutti il fatto che il tavolo tecnico abbia potuto giovarsi di un mandato unanime da parte di tutto il Consiglio regionale e non semplicemente di un mandato da parte della sola maggioranza o della Giunta in carica, anche per questo motivo si è riusciti in tre mesi ad arrivare in Aula e a poter discutere di qualcosa. Oggi c'è chiarezza, dicevo, però son passati altri sei mesi rispetto a quella sospensione che il Presidente ha attuato con una firma posta in un atto prima ancora che fosse nominata la Giunta regionale, io non vorrei che questi sei mesi siano passati invano. Lo dico perché alcuni colleghi hanno detto della necessità di avere una soluzione un minuto dopo, quindi una volta superato AIAS un minuto dopo pensiamo alla soluzione: la soluzione va trovata un minuto prima, perché parliamo di un tema talmente sensibile, di un servizio talmente sensibile da non poter essere sospeso nemmeno per un secondo. E il motivo è strettamente legato anche a una grande assente in questo dibattito: abbiamo audito più volte i sindacati dei lavoratori e i loro drammi, abbiamo audito la proprietà e chi per lei, le famiglie degli assistiti nel dibattito non ci sono, e il loro è un silenzio dignitoso, doloroso, che dobbiamo essere in grado di ascoltare. Le famiglie nel dibattito non ci sono perché sono terrorizzate da un salto nel vuoto, preferiscono quasi tenersi un servizio scadente, perché erogato da lavoratori disperati in una situazione disperata, piuttosto che pensare di rimanere il giorno dopo senza niente, perché senza quel servizio quel gravame sarebbe insostenibile per le famiglie dei 3000 assistiti sardi, e noi quel silenzio dobbiamo ascoltarlo.

Io rimango del parere che la società pubblica non sia una bestemmia, che il pubblico sia in grado di fare come e meglio del privato in alcuni servizi, e che peggio di quello che è stato fatto in questi anni sia realmente complicato anche solo da immaginare, credo però che non esistano soluzioni perfette. La soluzione prospettata nella scorsa legislatura, quindi la società consortile a capitale pubblico e privato, era migliorabile, si può modificare lo Statuto, si possono modificare i criteri di selezione, si può modificare tutto, quello che deve essere chiaro è che non lo si può sostituire con un niente o con solo qualche buon pensiero. E questa azione va fatta subito, tenendo conto che le soluzioni perfette non esistono, non ho mai visto soluzioni teoricamente perfette e inattaccabili, non da quando faccio parte di questo Consiglio regionale ma da quando seguo i telegiornali e mi interesso di politica non vedo soluzioni perfette. Una cosa è costruire una nave al riparo in un cantiere e quindi varare una nave costruita per l'occasione, un'altra è fare una riparazione di una nave per un guasto in un cantiere navale, un'altra è eseguire una riparazione durante una traversata transoceanica in cui ogni errore può provocare l'affondamento della nave.

Io sono curioso oggi di ascoltare quando avrà da dire l'Assessore, spero che sia coraggioso, che non guardi nelle sue conclusioni le tessere di partito e il pregresso, visto che questo è stato citato da molti colleghi, ma che pensi che la soluzione necessaria è urgente e che sia indispensabile che già oggi i consiglieri regionali, i lavoratori e i familiari dei pazienti vadano via da qui avendo chiaro quale sarà il prossimo futuro.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro iscritto a parlare, per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie, Presidente. Un saluto e un ringraziamento ovviamente doverosi al presidente Ganau e ai componenti della Commissione d'inchiesta. Devo dire che io non ero favorevole all'inizio all'istituzione di questa Commissione d'inchiesta per le motivazioni che espressi a suo tempo durante il dibattito consiliare, e non sono convintissimo neanche oggi della sua indispensabilità, nel senso che quello che ho sentito anche ora da parte dell'onorevole Agus, cioè che il tavolo tecnico ha avuto un impulso grazie al fatto che la Commissione d'inchiesta ha lavorato, io direi il contrario: la Commissione d'inchiesta ha avuto impulso e cognizione di causa grazie proprio a quello che era il lavoro del tavolo tecnico che, ricordo, è iniziato ad aprile scorso. Adesso non vorrei essere polemico, perché il clima che si è creato di grande affiatamento sia in Commissione come ho potuto vedere ma anche in Consiglio, a parte qualche intervento un po' sopra le righe e qualche inesattezza dettata forse da scarsa conoscenza delle tematiche, comunque apprezzo molto il clima che si è creato di condivisione che è un clima che io ho chiesto per la prima volta all'interno della Commissione d'inchiesta, ho chiesto condivisione da parte di tutta la politica sarda rispetto a quella che giustamente è stata definita da tutti, maggioranza e opposizione, come la più grossa vertenza nell'ambito della sanità sarda, ma forse non solo della sanità, oggi forse è la più grossa vertenza che abbiamo nella Regione Sardegna, e quindi come tutte le grosse vertenze necessita di una grande condivisione, per quello che è il mio modo di vedere. Quindi io ho chiesto questa grande condivisione prima in Commissione d'inchiesta, e poi ho detto "portiamo questo clima di condivisione anche in Consiglio", perché per risolvere problemi di questa complessità ovviamente servono soluzioni molto complesse, e le soluzioni complesse non sono facili, ma indubbiamente un mandato politico forte da parte del Consiglio può facilitare un percorso finora abbastanza complesso e accidentato, come è venuto fuori per esempio dall'intervento, che io ho apprezzato molto, dell'onorevole Zedda il quale ha posto dei paletti chiari rispetto a una soluzione che è stata molto semplicemente evocata, e continua vedo ancora adesso ad essere evocata all'interno di quest'Aula, rispetto a quella che era la soluzione della cosiddetta sperimentazione gestionale, Sas Domus, che per essere precisi va inquadrata per quello che è, una sperimentazione gestionale, che ha delle precise regole. Adesso, giusto per chiarire perché il Presidente l'ha bloccata… peraltro mi piace citare il fatto che il Presidente oggi non è presente perché è fuori, ma ci tengo a sottolineare che il Presidente ha a cuore la vicenda AIAS e dal momento in cui io ho iniziato a essere investito, quando sono stato chiamato dal Prefetto al primo tavolo in Prefettura con le organizzazioni sindacali AIAS e tutte le parti deputate a partecipare a quel tavolo, il Presidente mi ha dato pieno mandato per risolvere al meglio la problematica annosa dell'AIAS. Quindi ci tengo a sottolineare che il mandato del presidente Solinas al suo Assessore è il primo movense della ricerca di una soluzione condivisa e anche forte e definitiva speriamo all'annosa problematica dell'AIAS. Tornando al discorso di Sas Domos, va precisato che la mancata capacità e possibilità di essere utilizzata di Sas Domos sta all'interno della stessa delibera istitutiva di Sas Domos perché nelle sperimentazioni gestionali è vero che le Regioni sono autonome possono decidere di sperimentare ciò che vogliono nei termini che preferiscono, però in mancanza di una normativa regionale di riferimento, che la Regione sarda non si è mai data, una sperimentazione gestionale si richiama alla legge "405", la caratteristica prevalente e indispensabile e inderogabile è quella del risparmio economico. Nella stessa delibera di istituzione di Sas Domos, vi voglio ricordare, e potete andarlo a verificare voi stessi, che c'è scritto che non si attendono risparmi economici nella sperimentazione gestionale di Sas Domos. Quindi già in questo c'era il tarlo della sua inconsistenza, nella stessa delibera. Comunque questo ormai è una cosa passata, Sas Domos comunque vi ricordo che il Presidente ha bloccato la manifestazione di interesse ma Sas Domos vi ricordo che è sempre presente, il capitale versato di 1 milione è sempre lì e quindi non è che noi l'abbiamo ammazzata e distrutta, perché vogliamo anche avere la possibilità di avere più frecce al nostro arco per avere la possibilità di una soluzione che in futuro possa essere la migliore per tutti, soprattutto per i pazienti e per i lavoratori. È chiaro che quello che ha detto l'onorevole Zedda, che poi è stato ribadito da altri, è indiscutibilmente a norma di legge, non è che è pensabile che Sas Domos possa riassorbire i 1200 lavoratori di AIAS tout-court e passarli dal privato al pubblico. Qualcuno ha detto: abbiamo perso sette mesi, non vorrei che avessimo perso sette mesi. Perso sette mesi mi sembra difficile perché senza il tavolo tecnico noi non avremmo avuto e voi non avreste avuto la capacità e la possibilità oggi di dire quello che avete detto e noi non avremmo avuto la possibilità di fare quello che poi faremo, senza avere cognizione della reale situazione creditoria da parte di AIAS nei confronti della Regione Sardegna, di ATS. Quindi è indubbio che il tavolo tecnico non è stata una perdita di tempo ma è stata la condizione base che oggi ci permette di essere qui a dire e fare quello che stiamo facendo e che ci permetterà in futuro di dare finalmente una soluzione condivisa alla problematica annosa dell'AIAS.

La sentenza del Tribunale qualcuno ha evocato il fatto che domani ci sarà possibilmente o probabilmente una sentenza del Tribunale rispetto a una presumibile dichiarazione di commissariamento liquidatorio; io non sono molto fiducioso su questo aspetto, perché come qualcuno ha ricordato essendo AIAS una ONLUS, peraltro ricordo all'onorevole Manca Desirè, che non ha mai presentato un bilancio e nessuno di voi hai mai controllato, viene facile dire: io non potevo non c'ero e quindi va bene. Ma al di là di questo anche chi c'era non poteva controllare i bilanci di AIAS perché le ONLUS che non hanno l'obbligo di presentare i bilanci a nessuno, tanto è vero che ce ne è voluto del bello e del buono da parte mia per farmeli consegnare, quindi la cosa non è così automatica e così semplice, vi posso garantire che non è stato semplice. Allora vi ricordo che in una delle sedute in cui AIAS non si è presentata con i bilanci che avevamo chiesto io ho chiuso il tavolo, ho mandato giù il direttore generale a dire: bene il tavolo è chiuso o AIAS porta i bilanci o con noi l'interlocuzione ha termine. Il giorno dopo sono arrivati con i bilanci, quelli che mancavano. Quindi però non è una cosa scontata proprio per questo motivo. Per lo stesso motivo per cui è una ONLUS non è sottoposta al regime fallimentare ordinario, di conseguenza il commissario liquidatore o si dimostra che AIAS ha agito come una società commerciale oppure non è possibile che si nomini un commissario liquidatore. Un'altra eventualità che si potrebbe verificare sarebbe quella di un commissario nominato però dal Governo centrale, dal Ministero; anche lì c'è una interlocuzione che io so aperta e quindi siamo in attesa, ma noi, come vi ho detto prima, è da quando siamo ci siamo insediati, io sono stato convocato al tavolo dal Prefetto l'11 di aprile e dall'11 aprile ho preso cognizione e contezza della grave situazione e da allora non abbiamo mai smesso un minuto di pensare a come risolvere la situazione dell'AIAS. Vi garantisco ci stiamo pensando da sei mesi a come risolverla ma non è semplice perché se fosse stato semplice qualcuno prima di noi l'avrebbe già risolta. Perché è vero che avranno hanno pensato a Sas domos gli altri prima di noi e hanno avuto quattro mesi di tempo e in quattro mesi non l'ha motivata perché forse anche loro sapevano che non era possibile risolvere così facilmente la problematica e quindi noi, vi ripeto, siamo qui che da sei mesi stiamo pensando a come risolvere il problema e ci stiamo pensando al di fuori dagli schemi ideologici. Ho sentito qui un dibattito a cui in altri tempi mi sarei appassionato che vedeva contrapposte le due, diciamo, i due schemi tradizionali dell'ideologia per chi è fautore del pubblico chi è invece fautore del privato. Ho sentito addirittura a dire che il privato ultimamente sta più che curando ammazzando i pazienti, ho sentito dall'altra parte dice che solo il pubblico può garantire meglio del privato l'assistenza, ripeto, mi sarei appassionato molto a questo dibattito, avrei detto anche la mia in un altro periodo della mia vita, oggi non lo faccio, però sono qui per dire che la soluzione che noi abbiamo in mente è già avviata, non siamo con le mani in mano qui ad aspettare che ci cali la manna dal cielo, siamo pronti a lavorare proficuamente anche per una soluzione finalmente definitiva della problematica di AIAS; è anche ovvio che non è questa la sede, perché io chiarisca il percorso che abbiamo in mente, ma è chiaro…

(Brusio dai banchi dell'opposizione)

...non c'è niente da ridere…

PRESIDENTE. Prego, continui assessore Nieddu.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La soluzione sarà una soluzione che sicuramente garantirà… sarà una soluzione che garantirà la continuità dell'assistenza, perché non abbiamo intenzione di fare in modo che ci siano interruzioni nell'erogazione dei servizi e cercheremo di garantire al massimo, per quello che sarà possibile, i livelli occupazionali dei lavoratori AIAS. Una cosa non voglio fare cioè ripetere un altro degli errori che sono stati fatti in passato, perché ricordo che qualcuno aveva già, onorevole Manca, fatto quello che lei ha ricordato prima, cioè avevano controllato e avevano revocato la convenzione, vi ricordo che la revoca della convenzione ad AIAS c'è già stata, però c'è già stata anche una sentenza del Tribunale di Sassari, della sua città, che ci ha imposto di far firmare nuovamente la Convenzione ad AIAS. Quindi questo è sicuro, noi non faremo cose avventate, la soluzione che metteremo in campo sarà una soluzione che metterà d'accordo tutti nell'interesse dei pazienti e dei lavoratori, grazie.

PRESIDENTE. Quindi ora possiamo mettere in votazione il documento approvato dalla Commissione speciale.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente, sono stato più volte chiamato in causa e quindi intervengo per dichiarazione di voto, innanzitutto annunciando per non lasciare adito a dubbi che voteremo a favore della risoluzione. Abbiamo appreso ancora oggi che la Giunta non reputa il Consiglio regionale quale interlocutore per esplicitare le proprie idee, abbiamo la soluzione, si è criticata "Sas Domos" con tante inesattezze dal mio punto di vista, e però non si prospetta una soluzione. Una soluzione, Assessore, che non è domani, non è dopodomani, possibilmente la volevamo oggi, volevamo sentire dalla sua bocca qual è l'intenzione della Giunta. Cioè, domani, dopo l'approvazione di questa risoluzione, che cosa si vuole fare? Perché anche qui ho sentito una marea di inesattezze, perché dire che "Sas Domos" era una società o un ente, chiamatela come volete, che non garantiva la continuità lavorativa è un'inesattezza terribile, l'ha detto l'onorevole Giovanni Satta in precedenza, l'ha detto lei, l'onorevole Solinas, il primo atto ha bloccato le manifestazioni di interesse per le selezioni, c'erano delle selezioni pubbliche così come è stato fatto per altri enti, per altre agenzie, per dare risposte ai lavoratori. Glielo ricordo, in questi giorni l'avete fatto su Aras, lo sta facendo Laore, è stato fatto in precedenza all'unanimità da questo Consiglio regionale per i dipendenti del Cesil, e ho sentito anche tante inesattezze su Forestas, perché su Forestas, su Aspal, mi dice qualcuno, su Forestas ho sentito una marea di inesattezze. E non è una soluzione che avverrà, o che verrà messa in pratica grazie a qualcuno, è una soluzione che è già stata prospettata con la legge numero 6, e che mette nelle condizioni i lavoratori precari di essere stabilizzati grazie all'impegno che è stato fatto, e non entro neanche nel merito perché sono troppo giovane per dire che siamo tutti uguali, onorevole Desirè Manca. L'assessore Dirindin aveva già messo in pratica, l'aveva già fatto dieci anni fa il superamento del sistema del trasporto proprio su questo tema, poi era stato bloccato dalla Giunta successiva, così come è stata messa in campo la soluzione di "Sas Domos" ed è stata bloccata adesso da questa Giunta. Quindi, per me non sono tutti uguali, a me non crea la stessa impressione governare con la LEGA o governare con un altro partito, per me ci sono delle differenze, delle differenze ben chiare. Qui allora, Assessore - perché avrei potuto dire, onorevole Desirè Manca, che c'era la Ministra Grillo qualche tempo fa e poteva tranquillamente controllare, così come potevano fare tutti gli altri - però qui, Assessore, ribadendo il nostro voto a favore, chiedo che in un suo intervento…

PRESIDENTE. L'ha già espressa la votazione…

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Si è parlato delle lavoratrici e dei lavoratori, si è parlato dei pazienti, io, Assessore, mi permetto di ipotizzare, sperare, meglio, che lei non stia lavorando ad una possibile soluzione, perché penso che non tutto sia nella disponibilità dell'Assessorato. Cioè, le vicende potrebbero cambiare in corso d'opera, per cui vorrei suggerire di operare seguendo gli accadimenti fatti, le novità che potrebbero emergere nel corso delle ore. Quindi, Assessore, non ci dice qual è la soluzione perché la soluzione non c'è, perché non può esserci una soluzione a fronte di possibili decisioni del tribunale nel caso in cui accolga la tesi del Pubblico Ministero, o soluzioni differenti nel caso in cui questa tesi non venga accolta. Quindi, la soluzione non c'è, e suggerirei di fare questo, immediatamente a partire dalla serata di domani, a seconda di quello che accadrà o del tempo che potrebbe prendersi il tribunale per una decisione non semplice anche in quel caso, avviare un tavolo specifico, non sulla vertenza legata agli stipendi e alla situazione di crisi delle lavoratrici e dei lavoratori, ma a ipotesi differenti legate a una realtà che potrebbe o essere affidata ad un amministratore, e via dicendo. Immediatamente riunire il Prefetto, il Procuratore generale della Repubblica, avere un supporto da parte dell'ANAC, dell'anticorruzione, Presidente della Corte dei conti e la Regione, per cercare di trovare insieme, nell'ambito di interlocuzioni anche col Governo, soluzioni, in relazione ai passi diversi che probabilmente dovremmo compiere in relazione alle situazioni che potrebbero cambiare. Un ultimo aspetto, lei può andare a questo tavolo, ma lei non può andare da solo a questo tavolo, perché qualche volta i sindaci…

PRESIDENTE. Come vota?

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). In modo favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Assessore, lei si sta prendendo una grande responsabilità, è intervenuto su quanto è avvenuto ieri, non è intervenuto su quanto dovrà avvenire domani, e andiamo via da qui approvando, credo all'unanimità, un dispositivo che la vincolerà domani a una prova di forza che, forse, avrebbe necessitato anche di qualche passaggio aggiuntivo con il Consiglio regionale. Perché da domani dovrà valutare la sostenibilità della convenzione e quindi applicando anche quell'articolo 5 bis che dovrebbe portare, potrà portare al superamento della stessa, e superare lo status quo, laddove per status quo si intende la pessima gestione del servizio svolta sino ad oggi da AIAS. Io al posto suo, sommessamente, avrei approfittato di quel clima di grande unità dato dai lavori della Commissione per iniziare a discutere di un mandato ancora più ampio, non soltanto delle cose da superare, ma anche sul come superarle. È vero che a nessuno, a pochi interessa il colore del gatto, e che mai come in questo caso è necessario invece che il gatto faccia il suo mestiere, ma in questo caso andare via da qui senza avere nessuna certezza e avendo forse ancora più dubbi di prima, perché l'unica soluzione ancora in campo, quella prospettata al termine della scorsa legislatura, non è nemmeno tramontata del tutto, come ci dice lei stesso, e quindi è una delle soluzioni in campo. Per cui l'unico lato positivo di quello che ha detto, per quanto mi riguarda, è sapere che quella prospettiva non sia del tutto tramontata, può essere migliorata, ci sarebbe piaciuto contribuire al miglioramento della stessa. Non vorrei che dietro le sue parole elusive ci fosse invece il desiderio, la volontà di gestire in conto proprio, senza il coinvolgimento nemmeno dell'organo consiliare, una partita che, ripeto, al posto suo, tenderei a gestire nella maniera invece più aperta possibile cercando la condivisione massima da parte di tutte le forze del Consiglio. Per cui voto favorevole, ovviamente, al lavoro fatto unanimemente dalla Commissione, al suo dispositivo, ma non sono per niente soddisfatto delle risposte, anzi delle non risposte che l'Esecutivo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, per annunciare il voto favorevole da parte del Gruppo del PSd'Az, e per ricordare ad alcuni colleghi che continuano a tirare fuori la Dirindin, o Rin Tin Tin, fate la cortesia, per amor di Dio, non nominateli, perché il disastro che è stato fatto in sanità l'abbiamo visto e continuate a tirarmi fuori nominativi che non hanno risolto i problemi di questa sanità. O vogliamo parlare di Arru, l'ultimo assessore? Io direi, cambiamo pagina, non parliamo di quelli che sono stati fino a qualche giorno fa i peggiori, i migliori, proviamo a trovare una soluzione, e possiamo parlare di tutto, di chi ha fatto il proprio dovere con onestà, poi parleremo anche di altro, caro Gianfranco. Quindi, siccome stiamo votando questa risoluzione, e annuncio il voto favorevole, per cortesia risparmiateci queste cose di quanto siete bravi voi e di quanto siamo scarsi noi; fateci questa cortesia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' (M5S). Grazie, Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole di tutto il Gruppo del Movimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Grazie, Presidente. Qui molte volte ci si esibisce proprio a voler dimostrare chissà cosa; noi stiamo votando una risoluzione, non stiamo dando la soluzione del problema, purtroppo, perché nessuno di noi ce l'ha in tasca con questo voto favorevole di oggi, noi stiamo cercando appunto di dare un'indicazione, la risoluzione credo della Commissione sia questa, alla Giunta per come dovrà comportarsi per quanto riguarda la situazione, ma, come abbiamo detto, fatti contingenti, non ultimo il pronunciamento del Giudice, che sicuramente non ci sarà neanche domani, vincolerà di fatto il modus operandi che dovrà avere la Giunta nei prossimi giorni. Rispondo al collega Lai. Probabilmente parlo male l'italiano, o non mi faccio capire, oppure non lo capisce bene lui, perché io non ho detto che non sarebbero state fatte le selezioni, ma queste selezioni erano aperte a tutti, anche a coloro che non sono lavoratori AIAS, quindi non c'è, è una dichiarazione fatta sulla stampa dallo stesso Moirano, non sarebbe stata concessa nessuna corsia preferenziale ai dipendenti AIAS, quindi devi dire una volta per tutte che i dipendenti AIAS nella soluzione Domos non erano per niente tutelati nel mantenimento del posto di lavoro. Solo questo volevo dire, ovviamente il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Intervengo per dichiarare il voto favorevole dell'UDC e per fare alcune precisazioni. Innanzitutto bisogna sempre rimanere nell'ambito della correttezza, ma soprattutto della verità, non citate nomi a caso, se per questo il Piano sanitario non fu approvato e decadde anche la razionalizzazione della rete ospedaliera, non fu approvata proprio dalla Dirindin, per essere estremamente chiari, così come tanti altri provvedimenti, e nonostante lo sforzo e la nostra disponibilità per quanto riguarda la razionalizzazione della rete ospedaliera, non è stata approvata dal Governo, nonostante sia stato anche un falso rispetto all'approvazione in Aula per quanto concerne la razionalizzazione della rete ospedaliera, è partita a Roma con dei dati obiettivi per quanto riguarda le varie patologie diversi da quelli che abbiamo votato, quindi credo che sia corretto che non ci addentriamo in questi meandri, perché sono pericolosi. Comunque, per quanto ci riguarda, voteremo a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Mario Mundula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MUNDULA ANTONIO MARIO (Fratelli d'Italia). Grazie, Presidente. Io ho fatto parte della Commissione d'inchiesta sullo stato di insolvenza dell'AIAS e ne ho sentito, credo come tutti i miei colleghi, la responsabilità. È stata una Commissione che ha lavorato bene perché non ha cercato colpevoli, ha cercato solo di certificare dei fatti, dei fatti che, a dimostrazione del lavoro fatto, sono per gli ultimi anni inconfutabili. Ringrazio l'Assessore Nieddu che ha fatto un lavoro straordinario e che, in una delle prime riunioni, ricordo ho definito titanico, e forse il termine non rendeva l'idea. Quindi il voto di Fratelli d'Italia sarà favorevole a questa risoluzione che, in realtà, è un voto a una relazione, non siamo qui per cercare di dare risposte immediate, perché non le possiamo dare, e tutti diciamo che non si possono dare le risposte immediate, però qualche collega si perde chiedendo la risposta immediata e contemporaneamente proponendo altri passaggi in Consiglio regionale, che non farebbero altro che allungare le cose. Io ho molta fiducia nel mandato che questo Consiglio in questo momento, votando all'unanimità, darà all'Assessore per competenza, sono sicuro che l'Assessore farà un ottimo lavoro e lo farà insieme a noi, lo faremo insieme al Consiglio e insieme ai Consiglieri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere il voto favorevole a nome mio e del Gruppo Misto, che in questo intervento rappresento, il tutto, ho verificato, senza doti divinatorie, quindi senza essere capace di prevedere quello che faranno altri Corpi dello Stato in altri momenti, e in piena scienza e coscienza, cioè voto questo documento nella situazione di stato e in questo momento, qualunque cosa dovesse cambiare naturalmente influenzerà le nostre azioni, così come quelle dell'Assessorato, quindi trovo del tutto inutile provare a tirare a indovinare su che cosa il futuro riserva, trovo viceversa utile concentrarsi sulla situazione che è nella nostra disponibilità e che conosciamo, e ci porta a sottolineare il lavoro ben svolto da questa Commissione, da sottolineare con voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Intanto per ringraziare tutti gli intervenuti, tutti i consiglieri per il parere favorevole alla risoluzione della Commissione. Io devo dire che dalla Commissione non ci si poteva attendere di più, la Commissione ha verificato gli atti dal tavolo tecnico e ha certificato che in questi cinque anni son stati dati dalla Regione 107 milioni ad AIAS, e che a fronte di questi 107 milioni ci sono 11 mensilità in arretrato; questo è il dato di fatto. Io credo che questi elementi siano tali da garantire un intervento importante da parte dell'Assessorato. Mi fa piacere sentire l'Assessore che mi dice che Sa Domos è accantonata ma esistente, e che può essere comunque modificata, era semplicemente un modello e questa può essere una strada, ma l'altra strada non può che essere quella della revoca della convenzione ad AIAS e la messa a bando della stessa convenzione con gli altri operatori che sono sul territorio e che sono disponibili. Io credo che non ci siano altre soluzioni, se non ci vogliamo prendere in giro e se non vogliamo prendere in giro anche i lavoratori, queste sono le strade con, ovviamente, una transizione necessaria dove AIAS dovrà continuare a svolgere le proprie funzioni sino al subentro, ma queste sono le uniche soluzioni possibili, altrimenti stiamo parlando di aria fritta. Io credo che ci siano tutte quante le condizioni perché l'Assessorato possa prendere in assoluta libertà queste decisioni, e noi siamo in attesa di avere risposte il più rapidamente possibile su questi temi. Ovviamente il mio voto e quello del Gruppo del Partito Democratico sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Grazie, signor Presidente, a nome della Lega voteremo a favore di questo documento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Intervengo per dichiarare il voto favorevole e per ricordare a me stesso, al Consiglio e all'Assessore che l'unica soluzione deve partire dalla revoca immediata della convenzione all'AIAS.

PRESIDENTE. Non ho altri interventi, indico la votazione sul Documento numero 4/A.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del Documento numero 4/A.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

La seduta è tolta, il Consiglio è aggiornato a giovedì prossimo alle ore 10 e 30 con all'ordine del giorno il disegno di legge numero 51/A. Grazie.

La seduta è tolta alle ore 19 e 34.