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Resoconto della seduta n. 222 del 03/11/2022

Bozza provvisoria

CCXXII SEDUTA

Giovedì 3 novembre 2022

Presidenza del Presidente Michele PAIS

Indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

Indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 42.

PIRAS ANDREA, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 30 giugno 2022 (211), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. I consiglieri regionali Angelo Cocciu, Michele Ennas, Antonio Mario Mundula, Francesco Paolo Mula, Francesco Mura, Pierluigi Saiu, Aldo Salaris, Giuseppe Talanas e Marco Tedde hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 3 novembre 2022.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Con nota del 26 ottobre 2022, il Gruppo consiliare UDC Sardegna al centro ha comunicato di aver nominato Presidente di gruppo l'Onorevole Pietro Moro.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla interrogazione numero 1576;

(Risposta scritta pervenuta in data 28 ottobre 2022)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 352, 353, 354.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

PIRAS ANREA, Segretario f.f.. Sono state presentate le interrogazioni numero 1655, 1656, 1657, 1658, 1659, 1660, 1661, 1662, 1663.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

PIRAS ANREA, Segretario f.f.. Sono state presentate le mozioni numero 619, 620, 621, 622

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del testo unificato PL n. 249-250-252/A in materia di promozione della lingua dei segni italiana LIS e della lingua dei segni italiana tattile LIST, e di ogni altro mezzo finalizzato all'abbattimento delle barriere alla comunicazione.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU-Demos Possibile). Presidente, io intervengo sull'ordine dei lavori perché eravamo rimasti di intesa la settimana scorsa che sarebbe stata riscritta all'ordine del giorno la mozione sull'agricoltura. Come lei ben sa noi abbiamo rincontrato le associazioni di categoria, i rappresentanti dei pastori e il Presidente di ANCI, e da quella riunione è scaturito un accordo unanime che prevedeva l'istituzione urgente e immediata di un tavolo tecnico, che avesse proposto al Consiglio regionale una possibilità di norma legislativa che desse risposta immediata a quelle che sono le emergenze di tutto il comparto, a 360 gradi, oggi io leggo l'ordine del giorno e la mozione sull'agricoltura non c'è, mi risulta anche che il tavolo tecnico ancora non sia stato istituito, io credo che gli impegni assunti vadano rispettati e chiedo a lei, in qualità di Presidente e di garante di quell'accordo, che ci faccia sapere del perché lo stesso tavolo non sia stato ancora istituito e se verrà e quando sarà istituito, e se e quando riusciremo ad arrivare in Aula con un 102 con la norma che avevamo promesso ai portatori di interesse che abbiamo incontrato. Grazie

PRESIDENTE. Le rispondo subito, onorevole Cocco. Naturalmente, come lei sa, la Conferenza dei Capigruppo ha deferito la trattazione dell'argomento alla Commissione agricoltura che, come ha riferito lei, si è tenuta, e che ha deciso l'istituzione del tavolo tecnico che ha appunto come finalità l'approfondimento di quanto denunciato. Per quanto riguarda l'istituzione di una Commissione tecnica visto che è un deliberato della Commissione sarà mia cura chiedere al Presidente di dare corso in tempi ragionevoli, visto che si tratta di un deliberato, mentre invece per quanto riguarda la mozione non è pervenuto all'attenzione del protocollo del Consiglio regionale alcun atto di sindacato ispettivo a seguito della riunione che abbiamo fatto, tuttavia, al di là di questo aspetto tecnico che, come lei sa benissimo, può essere superato scrivendola e depositandola tra gli argomenti all'attenzione del Consiglio regionale, ritengo che sia più proficuo per i lavori procedere con l'istituzione della Commissione tecnica, così come avete deliberato in Commissione, anche per consentire al Consiglio regionale di potersi esprimere con cognizione di causa e avendo elementi che diano ragioni di approfondimento maggiore.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Il 25 ottobre dovrebbe essere stato approvato dalla Giunta il disegno di legge cosiddetto omnibus, dico dovrebbe perché tra gli allegati scaricabili dal sito internet della Regione che, lo sappiamo, non è un Albo pretorio però è uno strumento che serve anche a noi per avere contezza di quanto fa la Giunta, non risulta ancora caricato niente, questo nonostante siano passati ormai otto giorni dall'approvazione. Io le chiedo, Presidente, se sia stato inviato formalmente, quindi via PEC o in altra maniera al suo indirizzo, il testo che dovrebbe essere stato approvato dalla Giunta regionale. Gli Uffici e lei stesso mi fanno capire che il testo non è arrivato e allora, Presidente, io ricordo a tutti che la ragioneria generale della Regione di solito ha come tempo limite per staccare i mandati quello del 30 novembre, si parla negli organi di stampa di un testo snello, però anche quello dell'anno scorso sarebbe dovuto essere un testo snello, ecco, siccome i tempi sono tali da non consentire la discussione di quel testo, Presidente, lei dovrebbe comunicare alla Giunta che forse non è il caso nemmeno di caricarlo, forse sarebbe più utile, anche per evitare di commettere l'ennesimo falso, eliminare quella delibera e magari annullarla in autotutela e lasciare che l'interlocuzione tra i Capigruppo semplicemente possa formulare un testo, anche oggi, che il Consiglio sia in grado di approvare. Ovviamente immagino un DL, una proposta di legge a quel punto estremamente snella, uno o due articoli, da far entrare col 102 e da approvare senza troppe discussioni, però, Presidente, il 3 novembre! Il rischio è che nemmeno un euro venga speso. Siccome, sempre otto giorni fa, il Presidente della Regione, che noi guardiamo in televisione e leggiamo sui giornali, ha detto di aver approvato quel testo e ne ha preso anche la paternità politica, io non penso sia accettabile, e non soltanto per quest'Aula che ormai è calpestata e bistrattata da tutti, ma anche per chi a casa, tanti sardi che hanno difficoltà, attende di capire se si tratta di una manovra di 70 milioni, per esempio, o una manovra da 150 milioni com'era annunciato sei mesi fa. Quindi Presidente io le chiederei, nella sua funzione di garante anche dell'Istituzione nel suo complesso, di verificare e di dare al Consiglio regionale una risposta, anche per calendarizzare i nostri lavori dei prossimi giorni. È chiaro che se c'è una finanziaria tutti noi, mattina sera e notte saremo qui a lavorare perché l'istruttoria sia più breve possibile, però non è possibile chiederci di tornare indietro nel tempo, è chiaro che se dovesse arrivare la settimana prossima va da sé che quel testo avrebbe lo stesso valore che ha la carta straccia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU- Demos-Possibile). Presidente, per dire due cose; il Consiglio era convocato alle dieci e mezza, sono le undici e praticamente ancora non abbiamo iniziato, e la seconda questione è che l'opposizione è fortemente responsabile e intende approvare all'unanimità la legge sulla lingua dei segni, però la maggioranza anche oggi non è in grado di garantire il numero legale. Ora, bisogna chiarirsi Presidente, perché non può essere sempre l'opposizione a garantire le assenze della maggioranza, noi garantiremo certamente, e penso di farlo a nome di tutte le opposizioni, il numero legale sulla legge dei segni, però Presidente richiami all'ordine la maggioranza perché così non è possibile andare avanti e non intendiamo garantirlo per tutta la giornata, anche perché, mi segnalano i colleghi, mancano praticamente tutti i Capigruppo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Io chiedo un suo intervento rispetto ormai alla chiamiamola prassi, non vorrei che diventasse davvero una prassi consolidata, che è quella utilizzata dagli Assessori nel rispondere alle interrogazioni.

Ormai sistematicamente tutte le interrogazioni ricevono risposta, se va bene, dal Capo di Gabinetto. Io credo che non sia corretto nel rispetto di quest'Aula e nello specifico mi riferisco all'interrogazione che è stata presentata e alla quale è stato dato riscontro da parte del Capo di Gabinetto rispetto alla situazione dei voli da e per la Sardegna dagli aeroporti di Olbia e Cagliari in riscontro. Per la verità in questo caso l'Assessore non era in carica e quindi forse è uno dei pochi casi nei quali è accettabile che non lo faccia direttamente il Presidente, perché impegnato immagino in tante altre attività, ma lo possa fare il Capo di Gabinetto. E la domanda che pongo a lei, è la verifica non solo appunto che vengano riscontrate le interrogazioni puntualmente da parte degli Assessori, finalmente si inizi con quella che deve essere la regolarità delle procedure, ma la verifica della condizione del Capo di Gabinetto dei trasporti, perché io non ho trovato alcun atto pubblico che abbia previsto un nuovo conferimento in carico al Capo di Gabinetto dei trasporti a seguito delle dimissioni dell'Assessore dei trasporti e non credo possa valere la comunicazione che è datata 30 maggio 2019 da parte dell'Assessore dei trasporti Todde al Capo di Gabinetto, nella quale si fa riferimento a un incarico conferito sino alla durata della legislatura. Mi chiedo se possa essere conferito un incarico di questo tipo fino alle durata della legislatura a un Capo di Gabinetto, credo che non sia possibile per il principio simul stabunt simul cadent e comunque le chiedo di verificare perché il Capo di Gabinetto poi riscontra in luogo dell'Assessore, che non c'è in questo caso, alle interrogazioni del Consiglio regionale, quindi in questi casi la forma diventa anche sostanza e non può essere calpestata la forma per evitare di calpestare anche la sostanza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Schirru. Ne ha facoltà.

SCHIRRU STEFANO (PSd'Az). Purtroppo il collega dell'opposizione, sulla questione della puntualità della presenza ha ragione, in più di una circostanza abbiamo chiesto una revisione del Regolamento per applicare delle decurtazioni a chi non è presente o a chi è costantemente assente e quindi, per cortesia Presidente, non stiamo dando il buon esempio con queste assenze e questi ritardi, quindi la pregherei di convocare quanto prima la Commissione sul Regolamento per intervenire. È inutile che lei fa cenno di no, ma l'abbiamo chiesto più volte, siccome siamo sempre presenti e sempre puntuali…

PRESIDENTE. Siccome lei mi sta richiamando, io le do e le tolgo la parola quando voglio, il Regolamento già prevede delle decurtazioni, l'assenza o la presenza dei consiglieri regionali è un diritto perché si esprimono anche posizioni politiche con l'assenza e la presenza. Quindi noi non possiamo obbligare, coartare la presenza dei consiglieri regionali, ci sono consiglieri regionali che hanno impedimenti di carattere fisico, legati alla salute e altri che magari possono esprimere una posizione politica ed è legittimo, dopodiché giudicheranno gli elettori, i sardi.

Però naturalmente non abbiamo funzioni di polizia legislativa in merito a questa azione. Grazie comunque per la segnalazione, il sottoscritto è sempre presente e puntuale, ma naturalmente la mia presenza nulla può se non è affiancata e completata dalla presenza d tutti voi.

Discussione e approvazione del testo unificato "Disposizioni per la promozione della lingua dei segni italiana (LIS) e della lingua dei segni italiana tattile (LIST) e di ogni altro mezzo finalizzato all'abbattimento delle barriere alla comunicazione" (TU PL 249-250-252/A).

PRESIDENTE. Il primo punto all'ordine del giorno reca la discussione del Testo unificato numero 249-250-252/A.

C'è la presenza di un interprete della lingua dei segni, per consentire l'interpretazione.

Ha facoltà di parlare il consigliere Dario Giagoni, relatore di maggioranza.

GIAGONI DARIO (LEGA), relatore di maggioranza. Assessore Biancareddu, colleghe e colleghi consiglieri, il testo che si sottopone all'esame del Consiglio, frutto dell'unificazione di tre proposte di legge con contenuto analogo, è stato licenziato all'unanimità dalla seconda Commissione permanente nella seduta del 4 agosto 2022. La Commissione ha iniziato l'esame delle proposte di legge numero 249, 250, 252, nella seduta del 25 gennaio 2022, deliberando, a seguito dell'illustrazione da parte dei rispettivi proponenti, l'esame congiunto delle stesse ai sensi dell'articolo 32 comma 3 del Regolamento interno. Nella seduta del 17 marzo 2022, la Commissione ha audito il vicepresidente del consiglio regionale dell'ENS, Ente nazionale sordi, sui provvedimenti in oggetto e i lavori sono proseguiti con la condivisione di un testo unificato di cui la Commissione ha preso atto nella seduta dell'11 maggio 2022, deliberando anche il successivo calendario di audizioni. Nella seduta del 17 maggio la Commissione ha sentito l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, nella successiva seduta del 25 maggio 2022, dopo l'audizione dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, la Commissione ha approvato gli articoli del testo unificato e deliberato di richiedere alla Giunta regionale la predisposizione della relazione tecnico-finanziaria di cui agli articoli 33 e 33 bis della legge regionale numero 11 del 2006. In riscontro a tale richiesta, in data 21 giugno 2022, l'Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, ha trasmesso alla Commissione una relazione sulla quantificazione degli oneri finanziari riferita al solo articolo 3 del testo unificato e non verificata da parte dell'Assessorato regionale competente in materia di bilancio e programmazione, come prescritto dalla normativa sopra richiamata. Per tale ragione nella seduta del 7 luglio 2022 la Commissione ha pertanto deliberato di chiedere alla Giunta regionale un'integrazione della relazione tecnica-finanziaria e contestualmente inviato il testo alla terza Commissione per l'acquisizione del parere di competenza ai sensi dell'articolo 45 comma 1 del Regolamento interno. Nella seduta del 4 agosto 2022 la Commissione ha preso atto del parere favorevole con osservazioni espresse dalla Commissione bilancio e licenziato definitivamente il testo. Il testo, approvato dalla Commissione, condiviso da tutte le forze politiche, si propone di promuovere la piena ed effettiva inclusione nella società delle persone con disabilità uditiva o con deficit di comunicazione e di linguaggio, mediante la diffusione e l'uso della lingua dei segni italiana, della lingua dei segni italiana tattile e di ogni altro mezzo idoneo a creare un ambiente accessibile nella famiglia, nella scuola, nella comunità e nei servizi pubblici. Il provvedimento prevede in particolare misure finalizzate a sostenere l'inclusione scolastica lavorativa delle persone con disabilità uditiva, interventi di sensibilizzazione e di formazione diretti ad accrescere la consapevolezza sulle problematiche legate alla disabilità uditiva e a favorire la diffusione della lingua dei segni e di ogni altro mezzo, anche tecnologico, volto ad abbattere le barriere della comunicazione, misure per favorire l'accesso a servizi pubblici, agli eventi, all'informazione, al fine di consentire alle persone con disabilità uditive una maggiore partecipazione alla vita politica. Il provvedimento all'esame prevede anche che il Consiglio regionale adotti misure idonee a consentire l'accesso alle proprie attività alle persone con disabilità uditiva in condizioni di parità con gli altri cittadini.

La lingua italiana dei segni, LIS, è infatti una lingua con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali che si è evoluta naturalmente seppure con una struttura differente rispetto alle lingue vocali. La LIS utilizza sia componenti manuali, ad esempio la configurazione, la posizione e il movimento delle mani, che non manuali, quali l'espressione facciale e la postura, viaggiando sul canale visivo-gestuale integro nelle persone sorde consentendo loro pari opportunità di accesso alla comunicazione. Il diritto delle persone sorde, sordo-cieche o comunque con disabilità uditiva in genere, ad accedere a una corretta informazione è fondamentale, in quanto l'esclusione dalla medesima comporterebbe la preclusione ad una corretta partecipazione dell'organizzazione politica, economica e sociale delle comunità. Per questo motivo il testo che andiamo a discutere oggi è di basilare importanza per promuovere un sempre maggior riconoscimento dei diritti dei non udenti alla partecipazione attiva della vita collettiva, promovendo senza indugio iniziative a sostegno di una compiuta integrazione dei non udenti attraverso la LIS e le nuove tecnologie, accogliendo così implicitamente quei principi di tutela già riconosciuti in sede europea e internazionale escludendo il crearsi di situazioni che possano in qualche modo portare ad avere nella società moderna cittadini di serie A e cittadini di serie B. Concludo ringraziando i colleghi della Commissione, il Presidente che è sempre imparziale e pronto ad approvare leggi importanti come queste, quindi senza alcuna sbavatura e volevo rimarcare che questa legge serve per rimuovere ostacoli alla comunicazione, non è una legge che rientra in ambito sanitario. Inoltre abbiamo seguito la linea dettata dal Governo nazionale in base al decreto legge numero 41 del 2021, articolo 34 ter, dove la Repubblica riconosce e promuove la lingua dei segni.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare la consigliera Desirè Manca, relatore di maggioranza.

MANCA DESIRÈ (M5S), relatore di maggioranza. L'ha citato poco fa il mio collega della maggioranza, esiste una legge, una norma nazionale, la "41" del 2021, in cui, è vero, la Repubblica riconosce le figure dell'interprete della lingua, della LIS e della LIST, e le pubbliche amministrazioni promuovono progetti sperimentali per la diffusione dei servizi di interpretariato LIS e LIST e di sottotitolazione. Ed è proprio su questa norma nazionale che finalmente anche la Sardegna adotta e promuove uno strumento fondamentale, un atto di civiltà per il riconoscimento dei diritti dei più fragili, un vero e proprio abbattimento delle barriere della comunicazione. Un'importante proposta di legge presentata anche inizialmente dal nostro Gruppo un anno e mezzo fa e poi unificata in Commissione, la seconda Commissione, con altre due proposte pervenute successivamente da altri partiti. Una Commissione dove tutti i partiti hanno lavorato unitamente per il raggiungimento dell'unico obiettivo, portare questa proposta di legge e addivenire finalmente in Aula, con i voti, a legge. Però, Presidente, lo devo ammettere, il mio ruolo, prima di consigliere regionale e poi di commissario nonché anche di Vicepresidente della Seconda Commissione, non mi esime dall'evidenziare un grave anzi oserei definirlo gravissimo deficit nell'iter seguito nella trascrizione della norma e cioè la mancanza della relazione tecnica-finanziaria fondamentale nello stabilire l'effettivo fabbisogno economico da trascrivere nella norma. Una relazione che né l'Assessorato della sanità né l'Assessorato della cultura ha mai fornito nonostante la seconda Commissione lo abbia richiesto e sollecitato per ben due volte, niente, nessuna risposta. Nonostante questo la Commissione ha continuato a lavorare anche perché era talmente importante che questa legge arrivasse in Aula, che abbiamo comunque continuato a portare avanti questa norma e questa legge. Mi piace evidenziare, Presidente, alcuni passaggi importanti contenuti nella presente proposta di legge. Il sostegno ed inclusione scolastica attraverso la promozione di accordi con le istituzioni scolastiche ed universitarie, l'attivazione di servizi specialistici di assistenza alla comunicazione, la realizzazione di progetti scolastici di sensibilizzazione, l'organizzazione di corsi di formazione e di aggiornamento professionali, la promozione di azioni per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità uditiva. Nell'ambito dei servizi si faciliterà l'accesso ai servizi pubblici sostenendo progetti sperimentali per la diffusione e l'utilizzo della LIS attraverso video, sottotitolazione, nei pronto soccorso, nei trasporti pubblici, per esempio. Nell'ambito socio-sanitario si assicurerà alle persone con disabilità uditiva la prestazione sanitaria preventiva anche con l'inserimento obbligatorio dello screening auditivo neonatale che è stato inserito nella presente proposta di legge.

L'istituzione presso le ASL di équipe multidisciplinari per il sostegno fondamentale psicologico che attualmente manca, logopedico, educativo, comunicativo e giuridico. Abbiamo voluto citare alcuni esempi contenuti nella norma, ribadiamo l'importanza del rispetto e dell'applicazione effettiva della presente legge, ed è per questo che noi con tutti i Gruppi di minoranza, vigileremo affinché questa legge non venga dimenticata nei cassetti della Regione, come purtroppo, spesso, anzi troppo spesso avviene.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Stara. Ne ha facoltà.

STARA FRANCESCO (UDC-Sardegna al centro). Per ringraziare i proponenti di questa legge. Dopo un iter abbastanza difficile siamo riusciti ad unificare un testo che ha come oggetto la rimozione degli ostacoli alla comunicazione, quindi ringrazio i proponenti e tutti i membri della Commissione per il lavoro che abbiamo svolto in maniera unanime. Grazie a tutti.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (LEU-Demos-Possibile). Grazie ai colleghi che hanno presentato questa legge, sono, ricordiamo, tre proposte di legge che sono state unificate e che sono passate nella Commissione, alla quale anche io appartengo, esitandola, insomma, unanimemente. È una legge che, è stato già sottolineato dai colleghi Giagoni e Manca, che non riconosce la figura dell'interprete della lingua dei segni, perché questa è già riconosciuta dallo Stato con l'articolo 34 ter del decreto legge del maggio 2021, ma è importante perché assume la responsabilità a livello regionale di un passaggio ulteriore verso l'inclusione delle persone sorde e quindi stabilisce che la Regione Sardegna, in ogni forma e a mio avviso anche con ulteriori provvedimenti legislativi, dovrà favorire al massimo la capacità di inclusione, ma credo anche e soprattutto di autonomia delle persone sorde; si parla di lingua dei segni ma si parla anche di sottotitolazione e si parla anche di qualsiasi altro strumento possa essere efficace per l'inclusione, per l'autonomia, per l'uguaglianza reale delle persone sorde.

Oggi abbiamo anche una rappresentanza di persone sorde, e ringrazio il Presidente del Consiglio per aver concesso la possibilità a un interprete di svolgere la propria funzione nella tribuna, ma ci sono certamente alcune considerazioni che possiamo fare, e non dico per migliorare questa legge ma sicuramente per implementare in un futuro più prossimo possibile la normativa che consenta a tutte le persone con disabilità uditiva, con ipoacusia, ricordiamo che sono circa 40.000 in Sardegna le persona affette da ipoacusia. Quindi occorre sicuramente che la nostra legislazione faccia ulteriori passi, che vada oltre il potenziamento dell'interpretariato e di qualsiasi altro strumento, e mi riferisco per esempio a un recente software studiato dal CRS 4, finanziato con 360.000 euro circa, un investimento importante che ha consentito la progettazione e creazione di un traduttore automatico che faciliterà la comunicazione di un cittadino con la pubblica amministrazione, non è poco ma certamente in questo caso saranno poi necessari investimenti affinché questi strumenti diventino realmente patrimonio di tutti coloro che ne hanno bisogno. Occorre lavorare sicuramente sulla ricerca medico-sanitaria ma anche su quella tecnologica, perché accanto a questo traduttore se ne possono e se ne debbono trovare di ulteriori e di ugualmente efficaci, non solo nei confronti della comunicazione con la pubblica amministrazione ma anche in altri luoghi della vita sociale e familiare delle persone sorde.

C'è un discorso sicuramente importante che riguarda la scuola, che riguarda l'inclusione ma soprattutto l'autonomia dei bambini e delle bambine sorde, mi riferisco in modo particolare a quelle iniziative che si possono e si debbono intraprendere fin dalla tenera età, addirittura già in età neonatale si può intervenire con una certa efficacia affinché le persone sorde possano acquisire anche l'oralità che invece per troppo tempo, soprattutto per le persone che adesso non sono giovanissime, era praticamente preclusa, e invece è importante che fin da piccolissimi si possano offrire ai bambini e alle bambine sorde percorsi di Logopedia, di riabilitazione linguistica verbale.

Insomma, penso che accanto a questa legge sarà necessario investire ancora in termini legislativi ma soprattutto in termini economico-finanziari affinché davvero alle persone, alle famiglie, alla scuola, alle istituzioni in generale venga data la possibilità di abbattere definitivamente qualsiasi barriera nella comunicazione.

Per quanto riguarda l'autonomia nella scuola credo che sia importante un riferimento anche all'attività degli insegnanti di sostegno, che attualmente hanno una formazione certamente ricca, certamente approfondita, ma globale; io credo che per aspetti come quelli della sordità occorra una formazione specifica che consenta ad un insegnante di sostegno fin dalla scuola dell'infanzia e dalla scuola primaria di offrire una formazione specialistica sulla sordità e sulla riabilitazione che siano naturalmente specifiche, questo vale naturalmente anche per molte altre forme di diversa abilità, pensiamo all'autismo, pensiamo alla cecità, penso che tutti noi siamo abbastanza consapevoli che gli insegnanti di sostegno non possono avere una formazione da tuttologo e occorrerà davvero specializzare maggiormente. Questo credo che sia l'impegno che dobbiamo prendere oggi, certamente votando questa legge così come l'abbiamo approvata unanimemente in Commissione, ma io propongo al Presidente della seconda Commissione e ai membri e a tutti i commissari di approfondire ancora e di ragionare ancora su quanto possiamo integrare questa legge o proporne di nuove che rispondano maggiormente ai bisogni anche e soprattutto delle nuove generazioni che sempre più devono poter arrivare alla oralità, pur nella sordità.

Presidente, non è previsto dal Regolamento e non è consuetudine applaudire nel Consiglio regionale sardo, farei un'eccezione in questo caso perché sicuramente è un applauso che non disturberà nessuno.

PRESIDENTE. All'approvazione faremo senz'altro un applauso.

È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Almeno per scaramanzia, onorevole Caddeo, aspettiamo l'approvazione della legge, poi condivido con lei le considerazioni che ha fatto.

Io, Presidente, volevo semplicemente ringraziare i colleghi che si sono attivati e che hanno preso l'iniziativa di presentare delle proposte di legge e che poi hanno lavorato a un testo unificato, che mi sembra molto ben scritto e mi sembra che funzioni, anche perché ho visto che è stato verificato anche con chi poi materialmente si occupa di questo problema.

Il principio per il quale nessuno si deve sentire escluso, è stato detto, è un grande principio di civiltà, che prescinde dal numero. Tutte le volte che ci poniamo di problemi di questo genere, noi diciamo ma ci sono tot persone che hanno questo problema, è giusto fare questo tipo di valutazioni perché poi bisogna anche calibrare gli strumenti ma l'obiettivo è quello di fare in modo che nessuno si senta escluso: fosse anche una persona che ha un problema di questo genere è dovere dell'amministrazione pubblica, del potere pubblico intervenire perché ognuno si senta parte della comunità, possa comunicare, possa agire senza alcuna limitazione. Ci sono, è vero, altre categorie sulle quali bisognerebbe intervenire - ciascuno di noi ne ha qualcuna in mente - però oggi il Consiglio regionale fa un importante passo avanti per recuperare un ritardo, perché è vero che e il nostro Paese è in ritardo anche su questo fronte; un ritardo che è anche un ritardo culturale, perché il nemico peggiore da combattere quando si tratta di affrontare il tema dell'inclusione è l'ignoranza purtroppo ancora molto diffusa in grandi strati della nostra società, che rende a volte anche difficile imbastire un ragionamento sul tema dell'inclusione.

L'intervento sulla posizione del Gruppo e dei Riformatori e considerazioni più approfondite le farà nel suo intervento il mio Capogruppo, onorevole Annalisa Mele, volevo soltanto osservare dal punto di vista della tecnica legislativa che ho visto che è stata introdotta una clausola valutativa, io ritengo che questa sia una cosa molto positiva, perché la clausola valutativa consente di verificare l'impatto degli interventi, l'utilità degli interventi, di calibrare e anche di migliorare gli interventi che vengono fatti. Esprimo un giudizio molto favorevole su questo e penso che in tutte le leggi che noi facciamo dovremo inserire una clausola valutativa, perché il Consiglio regionale approva le leggi e non sa quali sono gli effetti, perché non ha gli strumenti e non è in grado di valutare gli effetti delle leggi che approva, quindi un giudizio favorevole anche da questo punto di vista.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Oggi discutiamo in Consiglio una legge che nella precedente legislatura aveva visto già interventi che andavano nella direzione di normare questo tipo di materia, e oggi il Consiglio regionale risponde a una esigenza dell'ONU, dell'Organizzazione mondiale della sanità, che parla di quanto sia fondamentale la sensibilizzazione, la comunicazione e sostenere azioni importanti per prevenzione e informazione sulla sordità. E' importante la discussione della legge, perché secondo me bisogna iniziare a capire quanto culturalmente sia importante garantire l'accesso a chi purtroppo oggi ha difficoltà e non vede tutelato quello che generalmente si fa nella vita quotidiana, parlo di partecipazione politica, parlo di assistenza scolastica, e il rischio reale per le persone sorde è quello di incontrare ostacoli proprio nel processo democratico, ecco perché è importante la discussione oggi in Consiglio regionale, perché al di là di quanto le persone che purtroppo hanno perso l'udito soffrono quotidianamente c'è un principio ancora più alto, che è quello di garantire a tutti di poter vivere e di poter partecipare alla vita pubblica in assoluta sicurezza, in assoluta serenità, vedendosi garantiti dei diritti che oggi indirettamente purtroppo sono lesi. Ecco perché è importante la legge che andiamo ad affrontare oggi, è importante non solo per le persone che soffrono di questo tipo di disabilità ma anche per le persone che vivono quotidianamente con loro e che hanno le stesse identiche difficoltà, ecco perché nella lettera b) all'articolo 6 si parla anche della formazione di caregiver e dalle persone che stanno vicine a un problema così grave. Il Consiglio regionale oggi è chiamato a discutere e ad approvare questa legge per questo semplice principio, che è un principio assolutamente di democrazia, che fa parte di uno Stato civile e che fa parte di un modo di vedere la società diverso rispetto a quello che la mia generazione ha ereditato negli anni passati.

Sull'assistenza scolastica mi permetto di dire che bisogna essere ancora più incisivi rispetto a quanto non lo siamo stati sino ad oggi, perché purtroppo chi soffre di sordità si vede negato molte volte l'accesso diretto alle scuole, e si vede negati molti servizi che purtroppo i dirigenti delle scuole pubbliche oggi non riescono a garantire. Io mi auguro che questa legge sia realmente il primo punto che consenta l'accesso all'istruzione lungo l'arco della vita, il lavoro, che consenta metodologie specifiche di tipo educativo, di assistenza alla comunicazione e come ho già detto anche delle scuole.

Andare al cinema, informarsi su un telegiornale, possono essere veramente gesti che per noi ormai sono entrati nella quotidianità e che sembrano semplici e normali, ecco, per una fetta di società, purtroppo non è così. E allora, Presidente, io mi rifaccio a lei per rimarcare un aspetto: noi abbiamo approvato la legge 15 del 2018 in materia di disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) e a questa legge ancora non sono state date gambe; con una legge nel precedente mandato abbiamo riconosciuto i diritti delle persone affette da fibromialgia, la legge la numero 5 del 2019, alla quale ancora non è stata data attuazione, quello che chiedo fermamente e che oltre la discussione che stiamo affrontando in Aula, in un processo di unione che vede centrodestra, centrosinistra e centro andare tutti nella stessa direzione, mi auguro che si dia gambe realmente a quello che oggi il Consiglio regionale sta dando, cioè quello di approvare una legge ma allo stesso tempo far sì che a questa legge si diano gambe, in modo tale che tutti i presupposti che abbiamo inserito all'interno degli articoli possono finalmente vedere la luce. Con questo auspicio ringrazio il Presidente della seconda Commissione per il grande lavoro, insieme a tutte le commissarie e i commissari.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Filippo Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI GIAN FILIPPO (UDC-Cambiamo). Le finalità della legge che approviamo oggi sembrano solo apparentemente un fatto scontato, parlare di promuovere la piena ed effettiva inclusione nella società di tutte le persone che della società fanno parte è la naturale conseguenza di quel che, ad esempio, viene detto nell'articolo 3 della nostra Costituzione, "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale ed è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese", eppure tutto questo non è così scontato, ed è giusto e naturale che oltre agli interventi del legislatore nazionale anche noi si arrivi ad approvare una legge pienamente condivisa da tutti che risponde proprio ad esigenze reali e concrete.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue SECHI.) Ho letto in questi giorni un'intervista che è stata fatta qualche mese fa al Presidente regionale dell'Ente nazionale sordi, e mi ha colpito molto una sua frase: "laddove la società ci pone davanti delle barriere che sembrano insormontabili, noi siamo in grado di buttarle giù e far vedere che la forza di volontà è più forte di un mondo ancora troppo inaccessibile alle persone sorde". Trovo che queste parole abbiano una grande forza ma ci mettono davanti anche una grande responsabilità a cui dobbiamo dare una risposta: le barriere non sono solo quelle che derivano da una condizione ma anche la parziale o insufficiente risposta che la società stessa e le istituzioni riescono a dare alle specifiche esigenze di ogni singolo individuo. È vero che la forza di volontà può abbattere le barriere, ma noi abbiamo il dovere di lavorare per rimuovere ogni tipo di ostacolo o di limitazione; è uno dei compiti principali di un legislatore sia a livello nazionale che, come nel nostro caso, nella massima Assemblea della Regione, ed è quello che stiamo facendo con un primo importante passo in avanti in questa direzione. Si parte proprio dal riconoscimento di quella che a tutti gli effetti è una lingua, la lingua dei segni italiana; non stiamo parlando di un generico linguaggio ed è giusto attivare interventi mirati proprio alla diffusione e all'uso di questa lingua e di tutte le altre modalità di comunicazione da parte delle persone con disabilità uditiva, per poter consentire loro la piena ed effettiva inclusione nella scuola, nel mondo del lavoro, nella partecipazione alla vita pubblica, a tutti i servizi compresa anche l'informazione. A tutto questo si aggiungono anche tutti gli altri interventi che contribuiscono a quella parità di diritti e a quell'inclusione citata nella finalità della legge. Colmiamo oggi un vuoto normativo, non siamo la prima Regione a farlo ma arriviamo anche prima di tante altre e ci arriviamo con un'unità di intenti e con una condivisione che ritengo sia un fatto altamente positivo, perché questa prima di tutto è una legge di civiltà, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente, sì concordo, collega Sechi, è una legge di civiltà ed è un bene che l'Aula si trovi concorde, come credo e auspico, ad approvarla una legge di civiltà come questa non fosse altro perché nasce da istanze sacrosante e condivisibili da più parti della stessa Assemblea legislativa. Anche il mio gruppo il Gruppo del Partito Democratico con una proposta propria che si unisce a quella degli altri Gruppi consiliari ha contribuito, appunto, a scrivere un testo di civiltà per una legge di civiltà. Quanto detto dai relatori, e ribadito da chi è intervenuto prima, poco gioverebbe, se io dovessi ripeterlo, a confermare la bontà delle forti connotazioni che questa proposta contiene in sé. Però gioverà ricordarne appunto la portata in un contesto in cui oggi più che mai la comunicazione è tutto, in tutte le dimensioni quella sociale, quella culturale, quella formativa non ultima quella istituzionale e politica. È davvero bello vedere oggi in tribuna che c'è chi spiega a chi non sente quella dimensione che invece dovrebbe appartenere loro quotidianamente, normalmente cosa che invece non avviene. E quando un'Assemblea legislativa come questa promuove processi di partecipazione, come questo, significa che è un'Assemblea legislativa attenta, pur andando a costruire una legge per la quale probabilmente non sarebbe neanche stato necessario intervenire essendoci un dettato normativo sovraordinato abbastanza chiaro. Ma non è mai troppo e non è mai tardi parlare di inclusione, farlo appunto nei luoghi della formazione scolastica e professionale, nei luoghi dell'educazione, non è mai troppo e non è mai tardi parlare di inclusione nei luoghi di lavoro e parlare dunque di sensibilizzazione, di processi utili a favorire l'accesso alla formazione e all'informazione. Bene ha detto il collega prima: la vita democratica! Questo è il fondamento di ogni civiltà. E quindi è un discorso di pari opportunità e di uguale fruibilità di tutto, non ultimo anche di quello che questa Assemblea fa e mi sembra che la legge contenga anche un'aspettativa di questo tipo. Volevo però far notare in particolare, vista la presenza anche dell'Assessore al turismo, all'articolo 3 al comma 1 alla lettera c) laddove si parla della necessità di attivare forme di collaborazione con le associazioni e gli operatori del sistema culturale, turistico, sportivo e ricreativo si dichiara il fine di migliorare l'accessibilità dei luoghi ed incentivare la produzione di eventi e manifestazioni fruibili da parte delle persone con disabilità uditiva o con deficit di comunicazione e di linguaggio. Faccio un esempio i luoghi di attrazione della cultura turistica in senso stretto della nostra terra spesso non sono fruibili a chi ha un deficit uditivo. Quando parliamo di barriere della comunicazione spesso ci fermiamo alla dimensione strettamente fisica, materiale, tangibile e ci dimentichiamo di una disabilità, probabilmente più lontana dal nostro sistema di percezione, non fosse altro perché noi ci sentiamo ma spesso stiamo più sordi di chi non ci vuol sentire in sostanza. Quindi invito l'Assessore e chi rappresenta la Giunta quest'oggi a curare in particolare questo aspetto, siccome la vocazione della Sardegna è cultural turistica in senso largo sarebbe bene curare questo aspetto in maniera precipua, così come lo si intende fare lo si fa nelle altre sfere della comunicazione, non ultima sono state richiamate più volte dai miei colleghi quella dell'istruzione, della formazione e del lavoro. Ecco questo aspetto mi sembra Assessore, lo dico anche a lei Vicepresidente, che meriti di essere assolutamente indagato ed articolato in maniera giusta, perché la Sardegna, che ci sforziamo di raccontare oltre mare al mondo intero, Assessore, merita di essere raccontata a tutti coloro che la vogliono amare di più, ma devono essere messi in condizioni di farlo. Ecco mi sentivo di mettere in luce questo aspetto ulteriore per cui è bene dire che la comprensione del mondo, delle istituzioni, del lavoro, della scuola e della bellezza passa senz'altro per la possibilità di sentirlo e di percepirlo. Io vorrei, lo dico qua e plaudo e applaudo come voleva fare la collega Caddeo, che una presenza di questo tipo fosse più assidua in un'Aula come questa e ci ricorderebbe sempre che noi dobbiamo prestare la massima attenzione a chi ha dei ritardi che noi abbiamo il dovere di colmare e verso i quali abbiano il dover intervenire come oggi quest'Aula sta facendo, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Fausto Piga. Ne ha facoltà.

PIGA FAUSTO (FdI). Sì grazie Presidente, ma intervengo per esprimere soddisfazione verso questo provvedimento condiviso, trasversale, unitario che approveremo oggi. Un segnale importante verso le persone sorde residenti in Sardegna, una legge di civiltà che va a colmare un vuoto normativo per migliorare la vita collettiva, appunto, delle persone che soffrono; che soffrono di sordità. L'approvazione di questa legge mette nero su bianco degli impegni da parte della Regione un importante passo avanti verso l'inclusione, ma come si è detto anche in precedenza, credo che l'articolo 10, quello che riguarda la clausola valutativa sia un punto molto importante di auto verifica di questa norma. Perché oggi mettiamo appunto nero su bianco i buoni propositi della politica, ma è importante poi vigilare e monitorare la concreta attuazione affinché tutte quelle novità che noi stiamo andando a inserire possano trovare davvero concretezza.

Chiudo nel rinnovare i complimenti a tutti i colleghi che hanno lavorato alla riuscita di questo testo, a tutte le associazioni che hanno collaborato e che insieme hanno potuto dare oggi davvero una grande utilità alla nostra comunità, grazie.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente, buongiorno a tutti, io sarò una voce un po' fuori dal coro stamattina, perché è vero che le leggi non sono mai perfette quando nascono e che possono essere perfezionate, però è anche vero che su questa legge, su questa proposta di legge, su questo testo unificato, forse avrei voluto poter dare un contributo diverso che non quello che posso dare in aula, chiaramente ho anche potuto dare il contributo insieme agli altri colleghi proponendo degli emendamenti. Lo dico perché avrei voluto che questa legge fosse anche esaminata dalla Commissione sanità per gli aspetti che attengono chiaramente i servizi sanitari importanti nella disabilità uditiva e lo dico a beneficio, e ricordando quanta fatica fanno le persone sorde o con disabilità uditiva, utilizziamo il termine che vogliamo ma la sostanza non cambia, quando si trovano, soprattutto molto piccoli, a dover intervenire con le terapie logopediche. Ora credo che questa legge sia una legge importante, ma che sia una legge parziale nel senso che forse sarebbe necessario, come diceva anche qualche collega che mi ha preceduto, fare alcune integrazioni. I diritti delle persone con disabilità uditiva che qui vengono sottolineati e rivendicati giustamente e dichiarati esigibili devono essere diritti esigibili anche su tutti i versanti non soltanto sulla lingua dei segni. Questa legge si sforza, devo dire, ma forse non in modo abbastanza coraggioso e abbastanza determinato di dichiarare i principi della integrazione e dell'inclusione sociale, della partecipazione e quindi anche gli interventi di carattere sanitario, di abilitazione e riabilitazione. Non fa uno sforzo abbastanza coraggioso, quello che avrei voluto, mettendo ad esempio, scegliendo facendo una scelta di centralità della diagnosi precoce alla nascita su tutto il territorio regionale di garanzia di prestazioni e di attività, come dicevo prima, sanitarie, riabilitative e abilità non ancora compromesse nel caso appunto di una sordità sopraggiunta, la necessità di individuare ed istituire un centro audiologico nella Regione Sardegna, cosa che non esiste probabilmente a livello nazionale, e sforzarsi per costruire quell'autonomia e quella indipendenza che passa anche attraverso la parola e anche attraverso la lingua dei segni. Ora è singolare come questa proposta di legge, che è in discussione in questo Consiglio, non veda la presenza né dell'Assessore all'istruzione né dell'Assessore alla sanità, nonostante l'Assessorato alla sanità sia stato chiamato in causa per la relazione tecnica. Ora detto questo credo che la legge debba a questo punto andare avanti, magari con l'impegno che per le prossime proposte di legge, che riguardano anche gli aspetti sociali e sanitari, non venga dimenticato il contributo della Commissione sanità che anche in questo caso avrebbe potuto dare, credo, un apporto significativo, grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro. Grazie Presidente, ma io credo che oggi…

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, sull'ordine lavori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Avevo chiesto al Presidente di iscrivere tra gli interventi dei Capigruppo anche l'onorevole Mele, mi perdoni l'Assessore se l'ho interrotta, ma prima che il Presidente chiuda la discussione, per capire se sono previsti interventi dei Capigruppo dopo oppure se… no? Grazie.

PRESIDENTE. Mi devo scusare, ma è sfuggito vuol dire che non è segnato in modo corretto, però possiamo correggere il tiro. Do la parola al Capogruppo dei Riformatori, onorevole Mele.

È iscritto a parlare la consigliera Annalisa Mele. Ne ha facoltà.

MELE ANNALISA (Riformatori). Grazie Presidente il testo unificato che ci troviamo a discutere oggi non poteva e non può attendere ulteriormente per la sua approvazione. Si tratta di un tema per il quale non è mai presto per intervenire ma è sempre tardi. In materia ha sicuramente rappresentato un importante segnale la partecipazione di più Consiglieri, di più Gruppi che è sfociata nella elaborazione di un testo unificato, infatti ciascuno con le sue proposte di legge, le sue idee e i suoi importanti contributi ha fatto sì che venisse stilata una buona legge. Dopo il primo passo, rappresentato dal riconoscimento della lingua dei segni italiana e dalla lingua dei segni tattile italiana dall'articolo 34 ter del decreto legge del 2021 numero 41, è il nostro momento di dare una svolta di iniziare a contribuire incidere in materia. Sono sicuramente centrali gli interventi previsti dalla presente proposta in materia di sensibilizzazione e di formazione, di sostegno e inclusione scolastica e lavorativa, come anche quelli di accesso ai pubblici servizi, con la previsione di progetti sperimentali volti a eliminare le barriere nella comprensione e comunicazione con un focus anche nelle strutture sanitarie, io mi riferisco soprattutto ai pronto soccorso. Certo non si deve pensare che si tratti di un provvedimento risolutivo di conclusione dei lavori in materia, la strada la stiamo iniziando oggi, ma il tragitto da percorrere sarà ancora lungo. Infatti ricordo che non esiste alcuna relazione tra sordità e mutismo, come già evidenziato dai ricercatori scientifici nonché dal legislatore nazionale. Voglio citare anche il fatto che noi tre anni fa udimmo in audizione in Commissione sanità diverse associazioni tra cui quella Audientes Onlus che ha più volte ben enfatizzato come obiettivo ultimo quello che permette di conseguire realmente la piena inclusione e integrazione sociale delle persone con disabilità uditiva, e sottolineo uditiva non mute, è rappresentato dalla via di percorsi diagnostici e loco logopedici sin dalla tenera età al fine di consentire la corretta acquisizione della lingua italiana orale. Si tratta quindi di un modo di procedere che garantisce l'effettivo godimento dei diritti previsti dalla Costituzione salvaguardando altresì il diritto all'autonomia, in quanto verrebbe loro meno la necessità di ancorarsi e dipendere dalla mediazione di un interprete, potendosi esprimere nella stessa lingua nella nostra società. Quindi il tema della prevenzione, e qui faccio un inciso ringrazio la collega Manca per l'emendamento che ha proposto il numero 2, plaudo a questo emendamento e chiediamo anche di porre la firma. Perché in tema di prevenzione entrando nello specifico, penso alla previsione di screening a due mesi di vita, da ripetere al compimento del terzo anno, l'attivazione di percorsi di riabilitazione in centri specializzati. Il problema è che queste tipologie di Centri in Sardegna ancora non esistono, così come le professionalità specifiche noi dovremmo lavorare in questo senso, quindi e concludo mi adopererò per proseguire il cammino che porti i bambini sordi a imparare a parlare, alla pari dei loro coetanei e auspico la stessa anzi una maggiore partecipazione da parte di tutti i colleghi consiglieri, grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro. Grazie Presidente, ma io credo che oggi l'approvazione di questa norma davvero dà un segnale importante e di molta attenzione, ma io dico di trovare una norma che possa davvero essere forma di integrazione e di progresso e di benessere. Davvero la Giunta non può che rilevare l'ampia maggioranza proposta da tre addirittura proposte di legge che sono state volute non solo dai primi firmatari, ma mi pare di cogliere davvero un'unanimità e quindi va il plauso a questo Consiglio regionale per aver portato in Aula una norma che non è una norma semplice nella sua attuazione perché, è vero, lo rilevava anche la collega Rossella Pinna, ci sono delle parti che mancano in termini di innovazione di ricerca, ma probabilmente il fatto che esista però questa norma dà anche a noi, che dobbiamo attuare attraverso le delibere l'attuazione, la possibilità di avere però il target di riferimento e soprattutto poter rendere più fluide, più compatibili anche le misure.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue ZEDDA Alessandra.) E arrivo a dire che qui c'è un'ampia parte dei fondi comunitari, in particolare del Fondo sociale europeo, che è sempre quello che abbina la parte socio alla salute, quindi alla sanità, di poter destinare delle risorse importanti in termini di integrazione, così pure come quando andiamo a parlare della formazione degli operatori specializzati, perché sappiamo benissimo che le figure professionali che devono avere cura e integrazione delle politiche rivolte a coloro che appunto hanno questa forma di disabilità, deve essere altamente professionalizzato e soprattutto specializzato, ed è in questo senso che invece vedo una capacità di integrazione, ma anche di destinare le risorse che probabilmente qualcuno guardando il finanziamento di questa norma può anche ritenere non congrue, però è un punto di partenza, proprio perché attività di programma nazionali e soprattutto europee ci possono portare davvero a qualificare anche la proposta normativa in termini di finanziamenti, ma io dico soprattutto di opportunità. Perché anche in termini di formazione non solo per i formatori ma anche per i beneficiari si apre una platea di beneficiari che va assolutamente ad essere il target di riferimento delle politiche di coesione e di integrazione che riguardano anche tutte le altre politiche, non solo quelle dell'assistenza ma anche quelle per esempio dell'occupazione, un'occupazione che deve essere sempre più mirata, sempre più integrata. Quindi la Giunta non può che assolutamente essere d'accordo, ma dare anche da subito la disponibilità da oggi, a seguito dell'approvazione della legge, di integrarla all'interno delle politiche che sono fortemente trasversali fra tutti gli Assessorati. Ecco perché credo che questa sia una norma, e davvero non è per difesa degli Assessori più competenti, potremo dire, che dico che è una norma che alla fine afferisce a più di un Assessorato e quindi io la ritengo una norma di grande civiltà e cultura progressista di questo Consiglio.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 1 a cui è stato presentato l'emendamento numero 4.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Dario Giagoni, relatore di maggioranza.

GIAGONI DARIO (LEGA), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del Lavoro, Formazione professionale e Sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA, Assessore del Lavoro, Formazione professionale e Sicurezza sociale. Conforme al relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento aggiuntivo numero 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 2 a cui è stato presentato l'emendamento numero 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 4, a cui stati sono stati presentati gli emendamenti numero 3 e 2.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Dario Giagoni, relatore di maggioranza.

GIAGONI DARIO (LEGA), relatore di maggioranza. A favore di questi emendamenti, anche come gruppo Lega vorremmo apporre la firma.

PRESIDENTE. Perfetto. Articolo 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 6 con l'emendamento aggiuntivo 7… no, scusate, all'articolo 5 avevamo l'emendamento 6 sostitutivo parziale, non l'abbiamo messo in votazione quindi rifacciamo la votazione dell'articolo 5. Scusate, ho annullato la votazione sull'articolo 5. È in votazione l'emendamento 6. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 6, a cui è stato presentato un emendamento aggiuntivo, il numero 7. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Dario Giagoni, relatore di maggioranza.

GIAGONI DARIO (LEGA), relatore di maggioranza. Favorevole

PRESIDENTE. La Giunta è conforme. Articolo 6. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 7. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 7. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 8. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 9. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 10. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 11, a cui è stato presentato un emendamento sostitutivo totale, il numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Chiedo un minuto di sospensione.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso, sospensione in Aula.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 06, viene ripresa alle ore 12 e 07.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Parere favorevole del relatore e Giunta conforme.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Approvato il sostitutivo totale. È stato proposto un emendamento orale dalla Giunta.

Ha facoltà di parlare l'Assessore del Lavoro, Formazione professionale e Sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA, Assessore del Lavoro, Formazione professionale e Sicurezza sociale. Grazie, Presidente. Per precisare meglio anche il contenuto del mio intervento; al punto 3 aggiungerei: "per le finalità previste dalla presente legge concorrono inoltre le risorse europee e statali finalizzate all'inclusione sociale delle persone con disabilità".

PRESIDENTE. Allora, abbiamo approvato il sostitutivo totale, però il sostitutivo totale non prevedeva un comma 3 che già era previsto nell'articolo 11 originario, quindi lo facciamo come emendamento aggiuntivo orale.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Articolo 12. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Votazione finale. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (PSd'Az). Grazie, Presidente, Assessori, colleghe e colleghi. Quando ovviamente si parla di una disabilità, qualunque essa sia, il nostro assenso di unione in quest'Aula si accresce e accresce anche il tipo di risposta che si vuole dare per qualunque tipo di disabilità. Oggi stiamo parlando di una disabilità che io ritengo, questa è un'idea mia personale, forse tra quelle peggiori che ci possano essere, perché chi soffre di una disabilità fisica o anche più grave di qualche amputazione e quant'altro, certamente non può essere paragonata al dover vivere, al poter vivere come purtroppo questa categoria vive. Quindi questo è un segno di grande civiltà che noi diamo a questa categoria, io, ripeto, sono molto fiero che questa legge venga approvata oggi e in fretta, ci sono leggi, abbiamo sentito e detto, che ci sono leggi più importanti per quanto riguarda la nostra società, la crescita della nostra Regione, però questa comunque sia nel panorama non è assolutamente una legge da poco, ed è per questo che le chiedo a nome del Partito Sardo d'Azione di includere anche il nome di tutti i consiglieri in questa legge e soprattutto di poter dire tutti assieme che abbiamo fatto oggi sicuramente un'ottima cosa nel portare questa legge. Il voto è assolutamente positivo e la ringrazio per come approva il mio dire e la ringrazio anche di questo, lei è troppo gentile. Grazie.

PRESIDENTE. Non solo lo approvo ma lo apprezzo.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Diversi di noi, quasi tutti salvo l'onorevole Piu, non siamo intervenuti nel corso del dibattito perché abbiamo lasciato all'onorevole Piu, che è componente della Commissione, essendo una legge promossa dalla Commissione, il compito di intervenire a nome del Gruppo. Ci tenevo però, esprimendo da subito il voto favorevole come d'altronde è emerso dal dibattito e dalle posizioni di ognuno e anche dalla serenità nell'affrontare questo argomento pur drammatico, almeno per le vicende annesse e connesse alla vita e alla quotidianità e alle problematiche di coloro che hanno patologie invalidanti di questo tipo, però mi premeva intervenire su un punto che potremmo approfondire e sviluppare, avendo inserito tra gli emendamenti e nelle correzioni della legge una revisione ulteriore, migliorativa del testo, un aspetto che riguarda la quotidianità della vita delle persone affette da patologie che determinano una difficoltà persino nei percorsi e nella vita quotidiana, per quanto riguarda i nostri comuni. Un palo della luce posizionato in un marciapiede è un ostacolo per chi non vede, una mattonella sconnessa o una buca nel marciapiede è un ostacolo pericoloso che può determinare un trauma per coloro che non vedono, l'assenza di segnalazione acustica per gli attraversamenti pedonali è un elemento di pericolo per coloro che non sentono, l'assenza di segnalazione visiva per coloro che attraversano una strada è un elemento di pericolo per le persone non vedenti; vi sono una serie di aspetti, non la voglio far lunga ma avendo collaborato a suo tempo con le associazioni nello studio di percorsi accessibili eliminando le barriere architettoniche e ogni elemento di difficoltà nella vita quotidiana delle persone, questi aspetti non vanno sottovalutati perché i comuni sottovalutano questi aspetti e laddove questi aspetti non sono sottovalutati hanno i comuni difficoltà economiche per intervenire sul miglioramento delle condizioni delle strade e i marciapiedi. Ho voluto dire queste cose perché il resto, cioè dal punto di vista sociosanitario, gli elementi legati agli interventi nella pubblica istruzione e via dicendo sono già contenuti in legge. C'è poi un altro aspetto, quello della quotidianità di vita nel percorrere i nostri luoghi, le nostre strade, le nostre piazze, le nostre vie, che non va sottovalutato in termini di sicurezza, serenità e possibilità che le persone affette da queste patologie possano sentirsi accolte totalmente, ogni ora, ogni momento della loro vita nelle nostre comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Ovviamente il nostro voto sarà favorevole a una legge che abbiamo voluto fortemente, però volevo specificare, anche in riferimento ad alcuni interventi che ho ascoltato. Esistono due piani di azione sui quali e nei quali si poteva e bisognava intervenire, uno è quello della comunicazione che doveva passare nella seconda Commissione di cui faccio parte, l'altro piano su cui si può e si deve lavorare è l'aspetto sanitario, che non ha niente a che fare con quello della comunicazione perché sono due argomenti, due piani nettamente diversi, seppur trattasi dello stesso argomento. Per cui alcuni interventi che ho sentito sono degli interventi che condivido e che appoggio, ma che da questo punto di vista e con la formulazione di questa legge non c'entrano assolutamente niente. La seconda Commissione è una Commissione che ha lavorato in questa proposta di legge nel piano dell'abbattimento delle barriere comunicative, se avessimo trattato l'argomento dal punto di vista sanitario sarebbe passata la competenza alla Commissione sanità, cosa che deve assolutamente avvenire, magari successivamente ma, ribadisco, questa è una ottima base di partenza perché in Sardegna non era previsto e riconosciuto assolutamente niente.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Manca, peraltro anticipo all'Aula che la Presidenza sta, l'Ufficio di Presidenza sta anche avviando le procedure per prevedere l'interpretazione con la lingua dei segni delle sedute pubbliche del Consiglio regionale, questo nell'ottica di un completamento, quanto più possibile, della legge che stiamo per approvare.

Comunico all'aula che il consigliere Giampietro Comandini è rientrato dal congedo.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale del testo unificato numero 249-250-252/A. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 1, corrispondente al nome del consigliere Francesco Agus.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Agus Francesco.

PIRAS ANDREA, Segretario f.f., procede all'appello.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva.)

Discussione e approvazione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge: Saiu - Mula - Ganau - Agus - Li Gioi - Cocciu - Lai - Aroni - Mele - Mundula - Caredda. Istituzione della giornata regionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti (PL 353).

PRESIDENTE. Il secondo punto all'ordine del giorno reca la discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge numero 353.

Dichiaro aperta la discussione generale.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Il ringraziamento, in primo luogo, va alle associazioni dei pazienti che con il loro impegno quotidiano sono riusciti anche a portare all'attenzione di questo Consiglio regionale un tema sensibile e urgente.

Ringrazio inoltre il Presidente del Consiglio e i colleghi Capigruppo che hanno acconsentito all'ingresso di questo testo con la procedura d'urgenza. Si tratta dell'istituzione di un doveroso riconoscimento che il popolo sardo deve a eroi che non devono essere dimenticati, la data è quella del 24 febbraio, che d'ora in avanti diventerà una festività laica che celebreremo appunto come sarà doveroso fare, in ricordo di chi nell'esercizio delle proprie funzioni, quelle che in quella tragica nottata comprendevano il trasporto di un organo in attesa di essere trapiantato all'ospedale Brotzu, persero la vita i dottori Alessandro Ricchi, Antonio Carta, Gian Marco Pinna e i tre membri dell'equipaggio. Trasportavano un cuore destinato proprio ad un trapianto, il velivolo che li trasportava insieme agli altri organi da trapiantare si schiantò su un costone dei monti sui Sette fratelli. Il loro ricordo è affidato a una lapide commemorativa nel giardino dell'ospedale Brotzu e oggi l'istituzione della Giornata regionale della donazione diventa anche il modo perché in questo Consiglio regionale si possa interrogare e approfondire il tema della donazione e del trapianto nella nostra Isola oggi. In primo luogo, Presidente, credo sia necessario sottolineare come non si tratti di una scalata destinata inesorabilmente, gradino dopo gradino, a migliorare, a volte la nostra sanità rischia, se non è difesa, se non è supportata, se non è anche aggiornata e adeguata alle vicende attuali, di fare passi indietro. Questo riguarda anche la realtà dei trapianti, riguarda per diversi motivi. Abbiamo recentemente sottolineato il fatto che le donazioni siano, per un frangente abbastanza lungo degli ultimi anni, diminuite, sono aumentate le opposizioni, è aumentata in alcuni reparti, in alcuni presidi, sono diminuite le pressioni previste dalla legge verso la possibilità che hanno i parenti di acconsentire alla donazione, in molti Comuni nonostante sia stato istituito il registro e sia possibile all'atto del semplice rinnovo del documento d'identità la possibilità di dare l'assenso alla donazione, in molti Comuni questo non è ancora possibile. Abbiamo poi delle problematiche che riguardano le chirurgie e il Centro trapianti che a volte anche recentemente non hanno reso possibile intervenire o appunto per una lista d'attesa troppo corta, oppure anche per delle problematiche chirurgiche, la carenza di sangue, per esempio, è una di queste. Ecco, occorre invece un'attività di sensibilizzazione verso la cultura della donazione e occorre anche, a partire dal lavoro della Commissione sanità e che questo Consiglio potrà fare nei prossimi mesi, correggere subito alcune storture che rischiano di rendere impossibile arrivare al trapianto per persone che sono in lista d'attesa o che ancora non sono potute entrare. Un esempio riguarda la difficoltà che si ha avuta nel periodo pandemico e in quello subito successivo, a eseguire nel territorio della Sardegna, quindi non soltanto a Cagliari o a Sassari, dove è oggettivamente più facile, le visite di controllo necessarie per essere inseriti in lista d'attesa. Ci sono poi dei problemi logistici, l'ospedale Brotzu di Cagliari che è il Centro trapianti per l'Isola, ha già segnalato alcune problematiche che riguardano i trapianti di rene e di fegato e che necessitano di interventi strutturali immediati. Si tratta in alcuni casi di organizzare un day hospital o comunque la possibilità per chi non risiede nella Città metropolitana di essere seguito esattamente come i cittadini che invece vivono in prossimità del Centro trapianti. A livello nazionale, e chiudo Presidente, c'è poi un dibattito aperto riguardo anche la riduzione dei centri trapianti regionali. Facciamo attenzione, perché già è capitato in passato che le regioni meno popolose, le regioni che hanno delle difficoltà strutturali fossero anche penalizzate e attraverso accorpamenti e applicazione di regole magari ragionieristiche, vengano anche private appunto di poter decidere di poter organizzare l'attività del Centro trapianti nel proprio territorio. Con l'attività trapiantologica nella nostra Regione si sono raggiunti livelli di preparazione altissimi, all'avanguardia, a livello italiano ed europeo, tutti i sardi difendano quei livelli raggiunti e facciano in modo che anche nei prossimi decenni si possano ricordare eventi che hanno cambiato in meglio la vita di migliaia di famiglie sarde.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Stefano Schirru. Ne ha facoltà.

SCHIRRU STEFANO (PSd'Az). Questa norma che si sta discutendo è intanto un ringraziamento per tutto il personale sanitario che ogni giorno combatte e lotta per salvare delle vite. Il Brotzu è un centro di eccellenza sui trapianti, nel 1988 è stato eseguito il primo trapianto di rene, il primo cuore nel 1989, il fegato nel 2004 e da allora sono stati fatti migliaia di interventi. Un ruolo importante, oltre che il personale sanitario che talvolta è costretto a eseguire questi interventi fuori dall'orario di lavoro, per un lungo periodo ha anche dovuto combattere con la burocrazia che diceva: "Ma voi non potete eseguire i trapianti fuori dall'orario di lavoro, perché comunque voi non potete lavorare un certo numero di ore consecutive", e quindi si sono verificate una serie di questioni che sono state poi gestite dall'azienda ospedaliera anche con grandi sacrifici, anche con il contributo di avvocati che hanno dovuto trovare delle soluzioni, però queste persone sono sempre state lì, presenti, partono a ogni ora del giorno e della notte per andare a fare i prelievi e per poi eseguire i trapianti.

Dal 1988 sono stati eseguiti 1300 trapianti di rene, 220 trapianti di cuore, 480 trapianti di fegato. Il Brotzu è un'eccellenza, noi abbiamo diverse eccellenze, ma dobbiamo lavorare per fare in modo che continuino ad essere delle eccellenze riconosciute a livello nazionale. Questo è importante, però qui il nostro dovere è quello di fare dei sacrifici per continuare a dare dei servizi alle strutture. Vorrei ringraziare anche le associazioni dei trapiantati che si occupano di dare supporto sia alle famiglie di chi riceve, sia alle famiglie dei donatori, questa è una cosa molto importante, dovremmo avere un occhio di riguardo anche nei confronti loro oltre che di tutto il personale sanitario e magari approfondire alcuni argomenti che talvolta, forse anche per eccesso di attenzione verso altri, vengono trascurati.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Il provvedimento che adottiamo oggi è sicuramente positivo, nessun'altra data sarebbe stata potuta essere scelta in Sardegna per ricordare una giornata così drammatica come quella del ventiquattro di febbraio, giorno in cui purtroppo un'intera équipe tecnico-sanitaria impegnata in un trasporto d'organi fu annientata. È sicuramente meritoria l'istituzione di una Giornata regionale per le donazioni dei trapianti d'organo e tessuti, giornata che ha lo scopo di riconoscere figure, istituzioni che a vario livello si spendono per favorire la cultura della donazione. Ecco, io credo che accanto a questa giornata serva prestare attenzione, innanzitutto da parte di questo Consiglio, a quelli che sono gli strumenti per sensibilizzare e per incrementare la donazione d'organi, e quindi che quelle campagne di sensibilizzazione che la Regione dovrebbe fare siano effettivamente messe in campo, ad iniziare da quelle sulla donazione di sangue, che in questo momento sta creando gravissime difficoltà in tutte le persone che hanno necessità e addirittura mettendo in difficoltà le équipes chirurgiche che devono eseguire gli interventi in urgenza. Oltre a questo c'è un tema generale che è quello appunto della sensibilizzazione per favorire la donazione che deve essere garantito. Ecco, questo non può essere delegato alla volontà e all'impegno delle singole associazioni che sicuramente debbono essere aiutate e supportate da una programmazione centrale di queste campagne e che debbono essere assolutamente centralizzate, favorite e organizzate dalla Regione Sardegna e dall'altra va garantita la piena efficienza di un servizio così importante come quello offerto dal Centro trapianti regionale ubicato al Brotzu che richiede innanzitutto la garanzia della presenza del personale perché questo possa svolgere in piena efficienza le proprie funzioni. Quindi da parte nostra sicuramente un parere favorevole per questo testo di legge.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' (M5S), relatore di maggioranza. Secondo riconoscimento nell'arco della giornata ad un atto che io dichiaro un atto di civiltà che è quello dell'istituzione della Giornata regionale della donazione del trapianto di organi e tessuti. Una legge che è stata promossa praticamente da tutti i Gruppi presenti in questo Consiglio regionale e che noi naturalmente oltre ad averla firmata sposiamo in toto, però proprio ascoltando alcune dichiarazioni e alcuni interventi di colleghi ho sentito un numero, 1300 tappi trapianti di rene effettuati al "Brotzu", e quindi il "Brotzu" è sicuramente un'eccellenza. Io l'ho sempre dichiarato, sono consigliere regionale di tutta la regione Sardegna, nonostante Cagliari non sia la mia città credo che il "Brotzu" come eccellenza dal punto di vista dei trapianti vada assolutamente sostenuto, ma proprio oggi casualmente ricevo un messaggio che voglio condividere con voi: "Buongiorno, vi chiediamo un intervento importante e anche urgente da parte di chi si occupa di prendere delle decisioni dal punto di vista sanitario che ha deciso di punto in bianco di ritirare dal commercio un farmaco antirigetto per noi trapiantati di rene che è indispensabile - e qua fa il nome del farmaco -, costi troppo alti si dice da parte di chi dovrebbe rappresentare la sanità in Sardegna, e dice di utilizzare - testuali parole - il "generico", altamente sconsigliato dagli stessi nefrologi per rischio di rigetto. Se si chiede l'originale si dovrebbero aggiungere 130 euro a confezione, una scatola al mese, perdere il rene trapiantato significa ritornare alla dialisi e un dializzato, ricordiamolo, costa alla Regione circa 500 euro a dialisi: dove sarebbe il risparmio?". Questo messaggio, che mi arriva proprio stamattina quando si sta discutendo l'istituzione della Giornata regionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti, credo che sia assolutamente significativo e importante. Riconoscimento della giornata sì ma bisogna anche intervenire su queste segnalazioni; questa segnalazione che mi arriva da diversi trapiantati (quindi non è una singola segnalazione) credo e spero che non corrisponda al vero. Detto questo ovviamente proseguiremo e utilizzeremo tutti gli strumenti affinché si faccia luce su questa scelta che appare da subito scellerata di non far utilizzare ai trapiantati di rene il farmaco più adatto e confacente alla loro situazione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE SECONDO (LEU). Oggi approviamo una legge insieme, trasversalmente, una legge di grande meritorietà. Ne avevamo parlato anche in precedenza della necessità di sensibilizzare al massimo, perché le associazioni da sole non ce la possono fare e fanno già moltissimo; avevamo parlato di creare anche delle giornate in cui associazioni esterne anche a quest'Aula potessero comunque organizzare delle giornate. Tra l'altro è importante quello che dice la legge perché non dobbiamo dimenticare chi ha donato la propria vita nello svolgere un servizio così importante e così delicato e credo che sia importante quell'articolo che prevede che tutti gli anni a cura del Consiglio regionale e del Presidente della Regione vengano assegnate delle pergamene: è il segnale e il messaggio che deve arrivare a delle persone che comunque hanno fatto della loro professione una missione di vita e mettono a disposizione, non solo negli orari di lavoro ma anche ben oltre quelle che sono le attività a regime negli ospedali, e nel Centro trapianti soprattutto, la loro massima disponibilità. Quindi credo che l'Aula che all'unanimità approverà questa legge oggi faccia qualcosa di importante, proprio per questo credo e chiedo che vengano aggiunte le firme di tutto il mio Gruppo alla proposta che è stata già firmata dal nostro Capogruppo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Fausto Piga. Ne ha facoltà.

PIGA FAUSTO (Fratelli d'Italia). La Regione Sardegna dichiara il 24 febbraio Giornata regionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti, un gesto simbolico ma allo stesso tempo di sostanza, che mira a sensibilizzare e a divulgare un messaggio positivo nella cultura della donazione. Il 24 febbraio diventerà quindi un giorno importante per ricordare e per congratularci, così come facciamo tutti i giorni ma il 24 febbraio in modo particolare, con tutti i medici, con tutti i sanitari che si occupano quotidianamente delle emergenze trapianti. Il 24 febbraio sarà la data dove evidenzieremo lo straordinario lavoro che fanno le associazioni che troppo spesso (fortunatamente, dico, va bene che sia così) vanno anche a colmare un vuoto lasciato magari dal "pubblico", quindi grazie a loro si riesce ad essere spesso più incisivi e concreti. Il 24 di febbraio avremo poi simbolicamente l'occasione anche per ricordare quelle situazioni tristi ma che comunque hanno dato nuovamente slancio alla vita grazie al gesto di generosità di qualche famiglia.

La giornata del 24 di febbraio ci permetterà poi anche attraverso i Comuni di promuovere sempre di più l'iniziativa "Un sì in Comune", perché leggevo che in Sardegna ci sono ancora 77 Comuni che non si sono allineati con questa possibilità, quindi dobbiamo incentivare anche le Amministrazioni locali affinché ci possa essere una collaborazione nelle comunità per diffondere la pratica della donazione.

È vero, i problemi non si risolvono con le giornate simbolo, non si risolvono con panchine colorate o illuminando i monumenti, ma io dico che parlare di queste cose è sempre importante e sarebbe molto peggio il silenzio e l'indifferenza. Ringrazio quindi tutti i colleghi che hanno lavorato insieme alle associazioni alla stesura di questo provvedimento; un provvedimento, ripeto, simbolico ma anche di grande sostanza e che ci aiuterà sempre di più a tenere alta l'attenzione verso questo tema.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'articolo 1, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame l'articolo 2, al quale sono stati presentati gli emendamenti numero 1 e numero 2.

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 2, sostitutivo parziale, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'articolo 2, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 1, aggiuntivo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'articolo 3, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'articolo 4, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione il testo finale della legge.

Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (PSd'Az). Un'altra legge che qualifica ancora una volta la sensibilità di questo Consiglio, particolarmente importante per me sottolineare anche la giornata del 24 febbraio del 2004 che fu una giornata funesta per tutto l'Alto Oristanese, perché il giovane medico Antonio Carta perse la vita nel compiere il proprio dovere, nella sua grande generosità che già lo contraddistingueva come persona, un ragazzo eccezionale, uno dei migliori fiori dell'Alto Oristanese che purtroppo per compiere il proprio dovere appunto ha lasciato questa vita. Quindi ancora di più apprezzo la scelta fatta del 24 di febbraio e ancora di più non smetteremo mai di ringraziare coloro i quali fanno sì che, anche con il loro sacrificio, si possono salvare delle vite umane.

Donare gli organi, donare il sangue, donare i tessuti, donare tutto quello che serve per poter ridare vita a qualche altro è l'estremo gesto di generosità che l'essere umano, grazie a Dio, compie, e lo compie volentieri a favore di coloro i quali hanno la sfortuna di dover avere necessità di un organo o di qualche elemento vitale. Pertanto, a nome del Partito Sardo d'Azione, chiedo di aggiungere il nome di tutti i consiglieri sulla legge e poi esprimo un voto favorevole di tutto il Gruppo.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale della proposta di legge numero 353. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (E' estratto il numero 1, corrispondente al nome del consigliere Francesco Agus.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Agus.

CUCCU CARLA, Segretario, procede all'appello.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Ora dobbiamo ricevere una delegazione dei Sindaci, così come abbiamo previsto con i Capigruppo. In quella occasione stabiliremo anche come procedere. Intanto io dichiaro chiusa la…

LAI EUGENIO ((LEU-Demos Possibile). Non conviene stabilire adesso? Così i colleghi possono andare.

PRESIDENTE. Il problema è questo che noi abbiamo un ordine del giorno, che è quello esposto nella convocazione e che è stato deliberato dalla Conferenza dei Capigruppo a cui io mi devo rimettere per modificare.

MANCA DESIRÈ (M5S). Facciamolo adesso.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso due minuti in aula.

Il Consiglio è sospeso.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 59, viene ripresa alle ore 13 e 07.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, la seduta è tolta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

Conferenza dei Capigruppo nell'aula della Terza commissione così come l'audizione in materia energetica.

La seduta è tolta alle ore 13 e 07.