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Resoconto della seduta n. 176 del 22/10/2021

CLXXVI SEDUTA

Venerdì 22 ottobre 2021

Presidenza del Presidente Michele PAIS

Indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

Indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 27.

CERA EMANUELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 29 luglio 2021 (165), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Sara Canu, Michele Ennas, Diego Loi, Piero Maieli, Alfonso Marras, Annalisa Mele, Giuseppe Meloni, Pietro Moro, Aldo Salaris e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 22 ottobre 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 1145 e 1216 (Risposte scritte pervenute il 21 ottobre 2021).

Continuazione della discussione dell'articolato della proposta di legge Giagoni - Mula - Sechi - Mura - Cera - Canu - Caredda: Disposizioni di carattere istituzionale-finanziario e in materia di sviluppo economico e sociale (284/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato della proposta di legge numero 284. Nella scorsa seduta siamo arrivati all'articolo 5, dell'articolo sono stati presentati diversi emendamenti sui quali il relatore e la giunta hanno già espresso il parere.

Dichiaro aperta la discussione sull'articolo 5 e sui relativi emendamenti.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). L'articolo 5 è quello che ha creato più difficoltà nella sua trattazione nelle Commissioni, sia in terza Commissione che in sesta Commissione. La sesta Commissione ha avuto necessità di chiedere una settimana in più per esprimere il parere, segno evidente che quel parere non era scontato, non era una formalità, nemmeno per la maggioranza che in teoria dovrebbe sostenere la gestione sanitaria fatta sino a questo momento.

Non è questo il momento giusto per discutere a 360 gradi del tema, so già che il dibattito di oggi, così come l'antipasto avuto ieri nelle discussioni, tutte interne alla maggioranza, sull'ordine dei lavori, tenderà a mettere sullo stesso piatto della bilancia i problemi finanziari, quelli di organico e quelli delle singole realtà; a volte in quest'Aula sono arrivati i problemi relativi a singoli ospedali, singoli reparti, a volte addirittura singoli medici e singoli pazienti, credo invece che sia necessario ormai un momento corale di discussione, in cui si affrontano i temi della sanità in maniera organica, in maniera esaustiva, senza limiti di tempo e senza avere la tagliola della chiusura della Ragioneria tra qualche giorno, e senza omettere quegli atti e quei fatti che magari nel dibattito politico vengono trascurati o ignorati, e invece appena usciti da quest'Aula diventano la priorità assoluta di tutti noi.

Nell'articolo 5 sono presenti diversi problemi evidenti, sto a quello che ha sancito all'unanimità la Commissione, o meglio in Commissione il parere è stato approvato soltanto dalla maggioranza ma con alcuni punti critici che la stessa maggioranza ha voluto inserire, in particolare riguardo al fatto che su alcune vicende, parlo per esempio degli stanziamenti per le iniziative diocesane che dovrebbero risolvere i problemi delle famiglie degli ammalati di Asperger e di sclerosi multipla, cozzi in maniera definitiva rispetto a quello che realmente è stato fatto per la cura di queste patologie. Quando parliamo di sclerosi multipla non possono ricordare, per esempio, il fatto che in quest'Aula abbia trattato più volte il tema - ha approvato una mozione all'unanimità, nel question-time sono state presentate due interrogazioni - e le risposte sono sempre state molto lontane da quello che è successo in realtà. Fa specie trovare stanziamenti come quello che appunto troviamo nell'articolo 5: fa capire come non ci sia la minima idea delle priorità reali di cui oggi necessita la Sardegna.

L'altro aspetto, a parer nostro ancora più grave, è il contributo per il Mater Olbia. Non si tratta del rimborso di prestazioni, non è nemmeno in discussione questo tema, perché sul Mater Olbia, su quell'iniziativa ciascuno di noi ha avuto già modo di esprimersi con un voto, con una dichiarazione, con un parere, quindi non stiamo discutendo sulla bontà di quell'iniziativa, ognuno ha le sue idee e penso che ognuno rimanga nelle sue idee, in questo caso però si apre un'altra strada, non stiamo dando al privato la possibilità di compensare i problemi della sanità pubblica erogando prestazioni, a fronte ovviamente di un corrispettivo economico, ma stiamo dando a un privato un contributo di funzionamento, con cui acquisterà o ha già acquistato delle apparecchiature, pagherà o ha già pagato dei sanitari e per il cui lavoro venderà prestazioni al Sistema sanitario regionale. Io non credo sia possibile, ai sensi della normativa europea, perché stiamo parlando comunque di un privato e di una sovvenzione che avviene al di là di ogni norma sugli aiuti di Stato; non penso sia giusto nemmeno per gli altri privati, che hanno un budget, devono rispettare il budget e non possono avere un euro che non abbia un corrispettivo in termini di prestazioni. Inoltre, in un momento come questo, dove tutti ci segnalano un problema gravissimo in materia di liste d'attesa, è assurdo che venga finanziata una struttura privata, il problema delle liste d'attesa non riguarda soltanto le prestazioni erogate dal Mater Olbia perché ormai l'aumento delle liste d'attesa e l'aumento della mobilità in uscita sta diventando per la nostra Regione un costo e un disagio tremendo per i pazienti che devono tornare alla pratica dei viaggi della speranza, appunto per questo è inaccettabile che si finanzi in questo modo una struttura privata senza che ci sia il minimo tornaconto positivo per i pazienti sardi che domani avranno la stessa difficoltà.

Mi riservo di valutare eventuali emendamenti della maggioranza correttivi di un testo ora come ora non accettabile.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). La discussione sull'articolo 5 offre l'occasione utile e propizia per entrare nel merito delle previsioni che questa legge contenitore, omnibus, contiene appunto in materia di politiche sociali e sanitarie, in un momento difficile che si sta presentando all'attenzione nostra ma di tutta la società sarda, laddove, nel momento in cui si esce dalla recrudescenza pandemica si torna, ahimè, alla ordinaria e drammatica realtà quotidiana. Quanto è successo ieri a Nuoro, in fase di discussione generale di questa legge è emerso in questo emiciclo, dalle parti della maggioranza e della minoranza, e soprattutto il rimedio, la panacea che avete usato, Assessore, nel chiedere soccorso alla Gallura e all'Ogliastra la dice lunga su come si stia davvero affannando nel riuscire a trovare una soluzione, io spero durevole nel tempo. Bene, lei dice, "l'ATS è un gigante con i piedi di argilla", io ora non entro nel merito, ma dice anche che la riforma sanitaria annunciata garantirà una governance che oggi è quanto mai necessaria. Perché io non vorrei che la carenza di medici, che è conclamata sul piano nazionale, continui ad essere l'alibi perenne tale per cui, se così succede nella penisola e la nostra Isola ne soffre ancora di più, bene, dentro l'Isola i territori periferici ne soffrono oltremodo, tant'è che quello che è successo a Nuoro ieri, ma sicuramente era una morte annunciata questa, succede da tempo in altri territori, lo si è detto ieri per Iglesias, mi preme ribadirlo oggi per Lanusei e far notare a lei e all'Aula, ma non perché debba come voce clamante richiamare una contingenza, il fatto è che per esempio nel presidio ospedaliero del mio territorio da lunedì prossimo 25 ottobre l'Unità operativa di anestesia e rianimazione non riuscirà più a garantire tutti quei servizi non legati all'emergenza-urgenza, quindi si fermeranno le attività dell'ambulatorio anestesiologico, non si potranno programmare le sedute operatorie, e questo è grave, verrà meno l'assistenza per le procedure endoscopiche e radiologiche. Nel momento in cui si ferma l'Unità operativa di anestesia, funzionalmente tutto il resto, ahimè, crolla, tanto da ripercuotersi sulle liste d'attesa, sulle attività del reparto di chirurgia, già in sofferenza cronica da tempo così come altre unità operative del presidio ospedaliero Nostra Signora della Mercede di Lanusei, penso per esempio all'ortopedia, penso ad oncologia, dove c'è un unico medico specialista e più volte abbiamo segnalato questa drammatica insufficienze, ma penso - anche questo, Assessore, lo abbiamo sottoposto a più riprese alla sua attenzione - a Pediatria, al Punto nascita: già un mese fa hanno sospeso le attività ma il rischio che si chiudono i battenti è sempre presente, tanto da riproporsi in questi giorni. L'ipotesi è quella di reclutare gli specializzandi, oppure addirittura viene annunciata a livello locale la possibilità, che noi accoglieremmo anche di buon grado se la si praticasse in tempi utili, di reclutare i pediatri in pensione, però ad oggi è tutto fermo. La situazione è tale per cui oggi nei territori periferici in perenne sofferenza, e parlo dell'Ogliastra ma vale per gli altri territori, non solo viene meno il riconoscimento del diritto alla salute, ma non ci si può nemmeno più ammalare, e se chiude da noi Pediatria, se chiude il Punto nascita, non si può nemmeno più nascere. E non poter nascere, Assessore, lo dico a lei perché oggi lei ha la responsabilità, non poter più nascere significa iniziare a morire, e se muore un ospedale muoiono i territori: noi, in Ogliastra, a Nuoro, nell'Iglesiente, nel Sarcidano, in Sardegna non vogliamo morire.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Questo articolo è uno dei più controversi e dibattuti, è stato uno dei più controversi e dibattuti e lo sarà anche oggi, relativamente alla discussione di questa proposta di legge. Qui si manifesta quello che è il dualismo, nella differenza tra fatti e parole, che la Giunta regionale sta portando avanti relativamente alla questione sanità privata e sanità pubblica, l'ho già detto anche durante il mio intervento nella relazione di minoranza, la sanità privata deve essere un servizio complementare alla sanità pubblica. Questo è vero, sembrerebbe esserlo per tutti perché tutti a parole, anche e soprattutto in maggioranza ci riempiamo la bocca di affermazioni di questo genere, il problema è che la differenza tra fatti e parole è evidente, perché se a parole noi parliamo di potenziamento della sanità pubblica, parliamo di tutti quelli che sono i problemi di cui ci rendiamo ben conto, ma stentate a proporre soluzioni adeguate, nei fatti la sanità privata sta avendo un occhio di riguardo da parte di questa Giunta regionale, e ci sono tantissimi esempi. Mi riferisco in primis a ciò che sta succedendo nella zona dell'oristanese, dove parrebbe esserci, da un'analisi di semplici fatti e degli accadimenti relativi appunto alla cessazione dei servizi sanitari visti solamente in ordine cronologico, una sistematicità di sostituzione di servizi tra sanità pubblica, cessazione dei servizi nella sanità pubblica e nascita di servizi nella sanità privata. Anch'io avrei tanto da dire relativamente alla situazione sanitaria della mia Provincia, l'ho detto, l'abbiamo detto fortemente, l'abbiamo manifestato in tutti i modi, ma oggi voglio fare un ragionamento di maggiore principio, secondo me, generale, che i problemi della sanità pubblica non si possono risolvere semplicemente elargendo una valanga di soldi, i problemi della sanità pubblica - certo, i soldi servono - ma i problemi della sanità pubblica si risolvono con la programmazione, programmazione che, visto il problema, è evidente debba essere concepita travalicando anche l'arco di una o più legislature. Sapere che oggi proponiamo un programma per formare dei medici da adeguare alle strutture sanitarie cosicché, impiegando il minor tempo possibile, ma tutto il tempo che serve, riusciremo a giungere ad un punto in cui riusciremo ad offrire un servizio di sanità pubblica adeguata dove la sanità privata sarà un servizio complementare, come deve essere. Invece la sanità privata sta in tutti i modi cercando di pervadere le strutture della sanità pubblica. I problemi di un ospedale non si risolvono sicuramente non definitivamente, come si evince dalle parole delle dichiarazioni, soprattutto di alcuni colleghi di maggioranza, con i medici cosiddetti in affitto, non è possibile dire che i medici in affitto siano il futuro, vedo che il collega si sta un attimino sollevando, non è possibile dire che i medici in affitto siano il futuro, fare questo scatenerà una guerra di campanile dove, Assessore, prima o poi la coperta risulterà troppo corta. Giustamente arriverà un collega e dirà: "Perché non li mettiamo anche a Sorgono, perché non li mettiamo anche a Isili, perché non li mettiamo in tutti gli ospedali periferici e non dove mancano i medici". Succederà questo, e la Regione si troverà a dover elargire una valanga di soldi per soddisfare tutte le necessità che ogni territorio rappresenterà e non avremo più i soldi per fare la programmazione che ci serve, non avremo più i soldi per formare i giovani medici, quei pochi che ci sono giustamente si rifiutano di lavorare in reparti dove fanno orari massacranti, dove vengono utilizzati per mansioni che tutti gli aspetti hanno, ma non quello formativo, dove vengono fatti ordini di servizio quasi a volerli spingere ad andare via, e un giovane che magari non ha grandi legami col territorio, oltre al grande amore che ha per la propria terra, farà il discorso e si dirà: "Sapete cosa vi dico, me ne vado a Milan, me ne vado a Londra, dove timbro il cartellino, guadagno il triplo e venga valorizzato", questo succederà, il problema è proprio questo. I problemi della sanità non si risolvono buttandoci sopra una valanga di soldi, i problemi della sanità si risolvono con la programmazione.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente. Quando ho letto l'articolo 5, uno degli articoli a mio avviso più importanti che avrebbe dovuto caratterizzare questa legge o questa proposta di legge, ho pensato subito ci fossero delle proposte importanti, urgenti e che risolvessero davvero i problemi della sanità sarda. Poi ho letto i commi che compongono questo articolo e ho subito pensato che ci risiamo: il nulla, il nulla. Io ho molto rispetto dell'assessore Nieddu, con il quale ho anche un ottimo rapporto. Assessore, la disturbo spesso e lei è sempre molto disponibile, gentile, corretto, e trapela dai discorsi o dalle richieste che spesse volte le faccio la sua voglia di fare, ed evidentemente emerge, ma questa è una mia considerazione personale, anche la sua volontà di fare e dall'altra parte qualcuno che evidentemente non la lascia fare.

Parliamo di sanità, parliamo di sanità ed è un argomento così importante per tutti i sardi, ma che evidentemente non tocca profondamente gli animi dei consiglieri regionali che compongono questo Consiglio regionale perché, quando si parla di persone malate, quando si parla di persone in difficoltà, quando si parla di persone con malattie davvero importanti come la sclerosi, come la SLA, come i tumori, non si può rimanere indifferenti davanti alle richieste che ci pervengono quotidianamente da tutti i pazienti, e l'amara constatazione, Assessore, quella di vedere che le segnalazioni, le richieste di aiuto, le richieste di sopravvivenza ci arrivano non da una parte della Sardegna, da un territorio specifico, ma da tutta la Sardegna, i malati non hanno territorio, i malati non conoscono confini, i malati hanno e chiedono solo di avere la possibilità di essere curati, e in questo articolo non c'è niente e, lo ribadisco, niente per risolvere i veri problemi della sanità, che ci piaccia o no la sanità in Sardegna è morta, crollata, finita, e faccio gli esempi di quelli che in teoria sarebbero dovuti rimanere, i due HUB principali, che sono fortemente in sofferenza, parlo di Cagliari, parlo di Sassari, ma perché? Perché, non essendoci i territori che sopperiscono e gli ospedali minori che sopperiscono alle numerose richieste, tutti i pazienti confluiscono nei due poli principali, Cagliari e Sassari, che sono fortemente in sofferenza, e questo perché Nuoro non esiste più, e questo perché Oristano non esiste più, e questo perché i centri minori, Lanusei, Bosa, non esistono più. Quello che davvero mi colpisce, Assessore, è vedere questa vostra volontà sempre di andare ad intervenire più sul privato rispetto al pubblico. Allora da questo articolo emerge la volontà, la vostra strada, la vostra linea politica, che è quella di non dare risorse e di non risolvere davvero i problemi per il pubblico, e che cosa rappresenta il pubblico per i sardi? Rappresenta la possibilità di garanzia, rappresenta la possibilità di essere curati perché non tutti, Assessore, hanno la possibilità di essere curati nel privato, non tutti hanno la possibilità di pagarsi le visite, non tutti hanno la possibilità di andare fuori dall'isola per essere curati. E allora quando leggo dei commi come ad esempio questi 500.000 euro che vengono dati come contributo a favore delle diocesi per la gestione di strutture di proprietà destinate al sostegno delle famiglie con bambini affetti dalla sindrome di Asperger e sclerosi multipla, io che mi chiedo, Assessore, ma nei centri ospedalieri di Sassari, di Cagliari, che sono i due centri principali, allora lì non esiste più niente? La volontà è quella di dare alle diocesi 500.000 euro piuttosto che agli ospedali pubblici?

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue MANCA DESIRÈ ALMA.) È questa la vostra volontà? Si agisce in questo modo? Io mi chiedo, caro Assessore, ed è la domanda che le pongo sempre, le famose liste d'attesa per le quali il Governo aveva messo milioni a disposizione, che fine hanno fatto questi soldi delle liste d'attesa? Perché le liste d'attesa…

PRESIDENTE. Grazie. È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC - Cambiamo). Scusate se posso offendere qualcuno, saluto tutti, mi meraviglio che come sempre si parta in ritardo, mi meraviglio che gli Assessori non facciano il proprio dovere, perché prassi vorrebbe che fossero sempre presenti e oggi non lo sono, però stiamo dicendo cose inesatte, allora io parto da lontano. Un vecchio Assessore, la Dirindin, passando per Iglesias disse: "Tre ospedali sono troppi", e infatti il giorno dopo chiuse il "Crobu", e putacaso al Crobu lavorava un illuminato personaggio che si chiamava Candido Daniele Pinna, voi lo conoscete, ma il figlio è uno scienziato, tant'è che è andato via, e oggi è uno degli uomini più rinomati in Italia. Dopo di lui, sempre lì a curare la pediatria c'era un altro, (…), si voleva chiudere, creare problemi e mettere il centro Covid al CTO, ma al CTO c'era una volta un uomo che si chiamava De Ferrari, e poi c'era Cao, i più bravi nell'ortopedia in Sardegna, questo lo sanno tutti. Però se cominciamo a parlare di questo ospedale non ne usciamo. Voglio dire al mio caro amico Corrias, che stimo molto, che Lanusei è l'unica realtà dopo Cagliari e Sassari che ha una clinica, non ce l'ha Nuoro, non le ha nessun'altra ragione Regione, ed era un centro dove uno faceva il concorso per diventare primario per poi andarsene. L'hanno inventato i tuoi colleghi nella passata legislatura un potenziale DEA di primo livello, una pagliacciata, però cominciamo a vedere le cose in termini generali, perché se le vediamo nel particolare non facciamo niente. Mi dispiace per la collega Desirè, Desirè, qui c'è gente anche che capisce le cose, è già cambiato, quello che tu hai detto sull'Asperger, eccetera, abbiamo chiesto per tre ore chi l'aveva fatto. Ma non si può fare perché l'emendamento è stato già soppresso, perché l'emendamento dice che non si può parlare di perfezionamento, di accreditamento, perché l'accreditamento lo può fare chiunque, non ce ne possono dare soldi per l'accreditamento, e quindi è cancellato dal sottoscritto. E qui uno soldi, i primi 500, possono essere dati non all'Asperger, perché ci vuole una struttura, ma possono essere dati alla sclerosi multipla sia a Cagliari che a Sassari, e mi permetto di dirti che io non solo ho realizzato le condizioni per cui la Marrosu diventasse direttore con molte difficoltà, perché il più bravo era il preside della facoltà di Sassari, il mio fraterno amico Giulio Rosati, il maestro, però siamo andati oltre, e quindi abbiamo corretto. Quei soldi, che non ci possono essere dati, saranno dati ovviamente non per l'Asperger, che non esiste, bisogna creare la struttura, e poi si fa il resto, e quelli saranno dati per la sclerosi multipla, perché era fiorente a Cagliari e questo "fiorente a Cagliari" non esiste per le cose fatte, per i trasferimenti di tre strutture, e tutti e tre gli ospedali sono Covid, sia a Cagliari che a Sassari, perché è una malattia come un'altra malattia che è il diabete, e siamo centrali, siamo quelli con più alta percentuale non in Italia, nelle parti alte dell'Europa che scende sempre, ma in Sardegna è cresciuta a dismisura. Seconda cosa, poi abbiamo avuto errori, certo, ci mancherebbe altro, ma le abbiamo corrette molte cose, non esiste più la scritta per l'accreditamento, l'accreditamento lo fa anche uno scemo, basta che faccia la domanda, si verifica che immediatamente vanno i funzionari a verificare se da un punto di vista igienico-sanitario ci sono le condizioni e glielo danno. Ma uno che va in un centro accreditato, paga, e cerca soltanto di fare dopo la convenzione per poter avere cento prestazioni. E stiamo attenti, dico una cosa a tutta l'Aula, perché si possa fare, caro Assessore, (…) perché è assurdo. Quello che ieri dicevano tutti quanti lo condivido, non può essere presa una graduatoria che ha fatto la vergogna della Sardegna, è la cosa più triste che sia esistita. Cioè, questa graduatoria che vuole essere presa per gente che è a 0,0, si prendano, vogliono cacciare via, lo so che l'Assessore è contrario, però non ci riesce, non riesco a capirlo. Ci sono coloro i quali hanno lavorato, e stanno lavorando, che vengono licenziati il 31 per attingere a una graduatoria di asini del cinquecentesimo, seicentesimo, uno che praticamente ha 0,0. È stata una cosa scandalosa aver realizzato questo, vergognosa per la Sardegna. Quindi io sono convinto che tutti quanti noi dobbiamo invitare lei immediatamente a non attingere da quella graduatoria di cento persone e lasciare quelle 175 persone che stanno operando per il Covid, stanno operando per il CUP e il ticket, e lei lo sa, bisticcia anche. Ma non basta bisticciare, bisogna reagire violentemente, coinvolgere anche noi perché è una vergogna.

Un'altra cosa importante è questa però, non parliamo di problemi, per quanto riguarda il Mater Olbia, se mi consentite, sono io che per cinque anni ha combattuto, ho modificato perché ho detto che noi, tutti noi non possiamo votare un qualche cosa per cui si danno interpretazioni diverse, ci pensi l'ATS, visto che ha fatto tutto. Concludo, tanto poi intervengo dieci volte dopo. Io sapevo perfettamente, noi abbiamo regalato 60 milioni anche ai predecessori per cosa? Per eliminare la mobilità attiva e passiva. Sapete quanto risparmiamo all'anno dei 75, 80 milioni che vengono dati perché la gente va in continente per farsi operare? 3 milioni, 3 milioni e 500. Quindi è chiaro che l'ATS, che dovrebbe controllare, fare, eccetera, necessariamente deve di fatto, a seguito soprattutto di un emendamento alla Camera fatto da ex consiglieri regionali che ci impone di fare una certa cosa, ma non è vincolante, non è vincolante, non è vincolante ma è stato fatto chissà per quale motivo. Quindi che gli sia dato, gli sia dato, l'importante è che non votiamo noi perché non vogliamo incorrere in responsabilità.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Oppi.

È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente. Condivido quasi totalmente l'intervento dell'onorevole Oppi, e devo dire che, come ho detto qualche giorno fa anche all'Assessore dei trasporti, non so se sia una coincidenza che siano ambedue della Lega, se dovessi fare un ragionamento del tutto egoista, l'ho già detto più volte in sede privata anche all'Assessore, augurerei lunga vita politica all'assessore Nieddu, se dovessi fare un ragionamento, quello che faccio per la mia conformazione politica sull'interesse generale, mi auguro che cambi presto la situazione della sanità in Sardegna. E non sto qui a cercare responsabilità, potrei dire tranquillamente che siete da tre anni al Governo e che la situazione è totalmente peggiorata. Io dico che tutte le forze politiche presenti all'interno di quest'Aula devono provare a trovare un indirizzo ben chiaro per potenziare la sanità territoriale e che il problema Covid naturalmente ha messo in luce tutte le carenze, ma ne ha anche sottolineato talvolta la mancanza di programmazione della Giunta attuale. A me non interessa se le responsabilità siano dell'Assessorato o se siano dell'ATS, io credo che come classe politica dobbiamo avere l'ambizione di cambiare lo stato delle cose. E, vedete, ha ragione l'onorevole Desirè Manca quando dice che l'articolo 5 è l'emblema della differenza anche tra centrosinistra e centrodestra, perché all'interno dell'articolo 5, in un momento così difficile per la nostra Isola, ci saremmo auspicati soluzioni immediate per fronteggiare la situazione, l'hanno detto anche alcuni Consiglieri di maggioranza con comunicati, l'ha detto l'onorevole Usai in questi giorni per la situazione del Sulcis, l'onorevole Oppi l'altro giorno è intervenuto in Aula sulla situazione del Sulcis, o sulla situazione del Nuorese, o sulla situazione che in precedenza citava l'onorevole Corrias dell'Ogliastra. Io credo che la situazione di difficoltà è generalizzata, e andare a spendere oggi 22 milioni di euro per il Mater Olbia in maniera forfetaria io credo che non sia una situazione corretta, giusta, a fronte di tutte le emergenze della sanità pubblica, ma anche delle emergenze sulla sanità privata, perché badate, io non sono totalmente contrario alla sanità privata, la sanità privata però deve anche reggersi con le proprie gambe e deve offrire servizi per essere ricompensata da compensi pubblici, non è possibile che in maniera forfettaria noi regaliamo, la Regione Sardegna regala circa 22 milioni di euro a una struttura privata; no! In questa situazione paradossale, dove la nostra Isola, i sardi non possono chiamare al Cup perché prenotano le visite fra due anni, fra tre anni, ieri mi diceva un'amica "ho chiamato al CUP e una prestazione, una visita è prenotata per il 2023", è una cosa assurda, Assessore. Io credo che questi 22 milioni di euro che voi state regalando in maniera forfettaria siano da reimpiegare per magari l'abbattimento delle liste d'attesa, e so che ci sono emendamenti, ce n'è uno anche nostro, che va in quella direzione, siano reimpiegati per offrire i servizi nei territori, perché è vero che c'è un emendamento a livello nazionale, ma quell'emendamento a livello nazionale da la facoltà e voi state decidendo di regalare quelle determinate somme. Io credo che il Mater Olbia sia un'eccellenza a livello regionale, ma per farla funzionare da eccellenza ha bisogno che le si impongano anche determinati obiettivi, non che in maniera forfettaria gli si regalino le somme. Credo che ci sia da fare un ragionamento ben chiaro e specifico. E badate, la questione della generalità dei problemi è all'attenzione da parte di tutti, qualche giorno fa è stata fatta anche una assemblea da parte dell'ANCI e CAL in maniera congiunta; la questione dei medici di base, la questione dei pediatri di libera scelta, mancano i servizi basilari nei nostri territori. E possiamo o potete continuare a dire "è colpa di chi c'era prima", e chi c'era prima magari risponde "no, è colpa vostra", ai sardi importa poco questo teatrino, Assessore, è lei che in questo momento sta dirigendo la macchina politica regionale sul campo della sanità ed è lei che deve dare in questo momento le risposte. E allora serve un cambio di passo celere, un cambio di passo immediato, perché sulla situazione sanitaria non possiamo attendere oltre, ne va della vita e della salute dei nostri concittadini. Un appunto sulla questione della sclerosi, è stata citata da più parti. Io credo che ci sono alcuni emendamenti che vadano a valorizzare le eccellenze che ci sono nella nostra Isola, sia a Cagliari che a Sassari, e mi auguro che le somme che erano state pensate in maniera errata dal mio punto di vista per le diocesi siano riconvertite in servizi reali che vengono offerti ai cittadini e non prestiamo il fianco, ancora una volta, per sprecare risorse pubbliche, perché in questo momento la situazione della sanità è davvero imbarazzante, siamo quasi ai livelli del terzo mondo, abbiamo bisogno di soluzioni e soluzioni immediate. Ci sono graduatorie aperte, scorretele, ci sono situazioni che citiamo in più di un'occasione all'interno di quest'Aula, e io non so se sia la parte politica o la parte tecnica, di sicuro qualcosa non sta funzionando.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (PSd'Az). Grazie, Presidente, Assessori, colleghe e colleghi. Molte volte si abusa della frase "non sarei voluto intervenire, non avrei voluto allungare questa discussione", però veramente lo faccio perché ho da chiarire alcune cose, soprattutto su alcuni interventi fatti dai colleghi, e mi riferisco soprattutto alla questione dei cosiddetti "medici in affitto" tralasciando, però, tutto quello che è la situazione della sanità attuale, perché la conosciamo tutti e conosciamo anche che tutti sono responsabili, non soltanto noi che stiamo amministrando adesso, ma i problemi della sanità sarda hanno dei riscontri che devono essere cercati negli ultimi almeno venti-trent'anni. Non ci sono medici in affitto, ci sono servizi in affitto, io cercherò ancora una volta di essere chiaro su questo; i medici in affitto non esistono, le Aziende sanitarie pubbliche possono assumere e dare soltanto dei servizi. In questo caso stiamo parlando di servizi che riguardano il Pronto soccorso di Ghilarza e il Pronto soccorso di Oristano, necessità vuole che, dovendo dare comunque una risposta temporaneamente, si è adottato, e mi ritengo da questo punto di vista uno di quelli che ha sostenuto e sosterrà sempre questa iniziativa, temporaneamente si è deciso di affidare questi due importantissime e imprescindibili servizi a delle cooperative private, è tutto vero, è vero anche che però senza queste cooperative private l'Ospedale di Ghilarza era privo del suo punto di primo intervento e l'Ospedale di Oristano stava andando a chiudere il suo Pronto soccorso, perché stava implodendo tutto. Allora mi chiedo: se non si è in malafede, se non si è soltanto degli strumentalizzatori, se non si vuole usare la politica anche nelle questioni appunto della salute dei cittadini, allora mi chiedo, e chiedo a coloro i quali assolutamente aborrono pensando a questa soluzione, ma quando una persona sta male e va al Pronto soccorso è preferibile trovarlo chiuso oppure è preferibile avere un medico? Perché stiamo parlando sempre di medici, oppure hanno la scritta sulla fronte "sono un medico in affitto"? No, a me interessa il medico che mi risolva la situazione e quindi, ripeto, qui bisogna usare il cervello, altrimenti si è della categoria che ho detto prima. Abbiamo detto "temporaneamente" perché medici non ce ne sono e non ce ne saranno neanche nel prosieguo. Quando mi si dice "lo vogliamo fare a Sorgono, a Bosa, io lo proporrò da legislatore, ma soprattutto da medico, che questi servizi vengano acquistati da tutte le ASL se non ci sono i medici del pubblico, perché preferisco che comunque quelle popolazioni e i pazienti e i malati abbiano comunque una risposta da un medico, che comunque è un medico, che ha comunque fatto quel corso di studi e che deve rispondere alla prima necessità che dobbiamo offrire a tutti, cioè il diritto a curarsi, il diritto a essere curati, perché non credo che qualcuno che arriva lì, che ha un dolore fortissimo al torace, vada a chiedere al medico che trova se è del pubblico oppure se è di una cooperativa che affitta questo servizio. E allora dico: ragioniamo su questo, tutti, invito tutti a ragione; se non ce ne sono di medici preferiamo chiudere i Pronto soccorso e gli ospedali? Decidete voi, perché quello che dite voi è soltanto "vi state rivolgendo al privato", ma io mi rivolgo anche allo straprivato se devo dare una risposta primaria ai bisogni di salute della gente, perché altrimenti non se ne esce, perché medici non ce ne sono! Grazie.

PRESIDENTE. Iniziamo con i Capigruppo.

È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie, Presidente. Prima di iniziare il mio intervento devo dire all'assessore Nieddu che lui è una persona che stimo e con lui io non ho nulla di personale, quando io cerco di interloquire con lui, anche per le vie diciamo mediatiche, si fa su un tema che riguarda la sanità e, in questo momento, al vertice della catena, piaccia o non piaccia, c'è l'Assessore e l'Assessore risponde al nome di Mario Nieddu. Noi abbiamo iniziato da tempo una sorta di diatriba, di interlocuzione, a partire da una serie di situazioni che tendevano a peggiorare e che poi hanno portato a un punto quasi di non ritorno. La punta dell'iceberg si è manifestata con la chiusura della Chirurgia di Nuoro, ma lei, Assessore, che è intellettualmente onesto, sa benissimo quante volte noi, io e anche, devo darne atto, gli altri colleghi di Nuoro, abbiamo rappresentato quella che era la situazione che si stava venendo a creare per una serie di problematiche strutturali e per una serie di problematiche che comunque potevano essere affrontate. Io ieri facevo un ragionamento rispetto all'onorevole Gallus, che continua a parlare, nel dire che comunque Nuoro ha avuto dalla scorsa legislatura a questa legislatura una continuità di Direzione di Presidio o di Distretto; io in questo momento dico come mai chi ha diretto l'ospedale di Nuoro, sia nella scorsa legislatura negli ultimi anni, sia in questi primi tre anni, oggi scarica tutte le responsabilità su chi in trincea, giorno dopo giorno, 24 ore su 24, rinunciando a ferie con turni massacranti, in qualche maniera è riuscito a dare quella risposta sanitaria minima, che è quell'ambito di utenza che non fa riferimento solo alla provincia di Nuoro è riuscita a garantire. Non è più sopportabile che si scarichi su queste persone, su tutto il sistema sanitario, e mi riferisco ai medici, agli infermieri, ai tecnici, agli OSS, agli ausiliari, si scarichino responsabilità su di loro; le responsabilità stanno da altre parti, e ognuno se le deve assumere. Io sono contento che ieri, l'ho letto sul giornale, sia stato risolto temporaneamente il problema della Chirurgia di Nuoro, ma io a lei Assessore chiedo: il problema della Chirurgia di Nuoro e il problema degli altri servizi e reparti di Nuoro esiste da molto tempo, come mai non l'abbiamo affrontato e risolto prima? Perché se si è potuto risolvere ieri, che poi, purtroppo è una risoluzione temporanea, si poteva risolvere anche qualche anno fa. Io per la chirurgia, lo dico, e lei lo saprà sicuramente meglio di me che a dicembre altri tre medici andranno via perché uno si è già licenziato e finisce il 15 di dicembre, altri due purtroppo sono, dico purtroppo, in attesa, perché sono vincitori del concorso in AOU e quindi appena verranno chiamati purtroppo io non ho dubbi che quelli potranno decidere di lasciare Nuoro, quindi il problema si riproporrà. Io da tempo ho detto che si può lavorare insieme alle tre Direzioni sanitarie del Centro Sardegna, che sono Oristano, Lanusei e Nuoro, e credo che in tutto il sistema emergenza-urgenza si possa trovare la soluzione affinché i turni notturni, i turni in emergenza, e anche per gli interventi in elezione si possa trovare la soluzione, però qualcuno se ne deve occupare Direttamente non se ne può occupare lei, però lei ha gerarchicamente sotto di lei, e lo diceva prima benissimo l'onorevole Oppi, una serie di funzionari, di responsabili, e ognuno di loro ha in capo a sé una funzione, una prerogativa e una competenza, e questa deve utilizzare per dare le risposte, perché quelle persone sono pagate per fare questo. Ma è possibile che Nuoro abbia una convenzione con l'Università di Sassari per l'Ortopedia, l'11 settembre la convenzione scade e viene rinnovata dopo l'11 settembre, e quel servizio chiude per una settimana, per dieci giorni? Io credo che ci siano davvero delle inefficienze che stanno diventando insopportabili, perché stanno diventando insopportabile. È vero, mancano i medici, mancano delle figure; io l'ho letto l'altro giorno e lo ripeto adesso, per i tecnici di radiologia si fa il concorso, 176 idonei, ma è possibile che per due mesi non vengono chiamate queste persone per fare i colloqui per essere avviati a Nuoro che dove c'è la radiologia chiusa, la angiografia chiusa, la Breast Unit che non funziona più, il carcinoma della mammella è la prima causa di morte nel mondo, Nuoro non può più fare esami per prevenire il carcinoma della mammella, quindi noi dobbiamo agire in fretta! È stucchevole quando si dice "qui bisogna fare programmazione"; ma chi lo deve fare la programmazione, scusate? Ormai ci siete tre anni! E io non dico che gli altri hanno fatto bene o benissimo, dico quello che ha detto il collega Lai, che in questo momento le risposte le dovete dare voi e noi siamo a disposizione per fare proposte serie. Purtroppo sto per finire e chiedo solo una cosa: faccia una verifica seria all'Ospedale di Nuoro di chi ha responsabilità serie, e chi ha avuto delle responsabilità e chi non è in grado di dare risposte serie se ne vada.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Mario Mundula. Ne ha facoltà.

MUNDULA ANTONIO MARIO (FdI). Grazie, Presidente, colleghi, Assessori. Riparto, o parto, diciamo, da un fatto che è innegabile: la sanità è allo sfascio, questo è veramente innegabile, ma è allo sfascio in tutta la Sardegna. Io volevo dire all'onorevole Cocco, che parla di responsabilità, che le responsabilità sono condivise tra tanta gente e nel tempo, ed è ingeneroso comunque che vengano attribuite a questa Giunta che ha lavorato per due anni, durante una pandemia che ha distrutto le migliori Sanità del mondo. Certo, sicuramente non avremo fatto probabilmente tutte le mosse giuste, però in una situazione come questa, che deriva da programmazione zero degli anni scorsi, dalla sottovalutazione di quello che sarebbe stato l'impatto di quota 100 e, ripeto, anche del Covid, mi sembra che sia ingeneroso. Arrivati a questo punto i medici non si possono inventare, per fare uno specialista ci vogliono undici anni, se uno è perfettamente regolare negli studi, se no andiamo a qualche anno in più, 12-13 anni, il numero chiuso ha penalizzata la Sardegna in tutti i modi, anche da un punto di vista numerico. Perché i cinesi prendono più medaglie degli altri, o di noi? Perché hanno materiale umano maggiore su cui lavorare; è chiaro che noi già come numero nei concorsi nazionali per medicina siamo handicappati, siamo handicappati dal numero. Poi succede che le scuole di specializzazione in Sardegna sono state anche diminuite, perché molte volte i calcoli non si fanno sulle Regioni come la Sardegna ma su regioni come la Lombardia o l'Emilia Romagna, quindi abbiamo perso anche delle scuole di specializzazione, e col concorso pubblico nazionale sulle scuole di specializzazione siamo ancora più handicappati, quindi in questo momento noi non abbiamo specialisti. Questo è un problema nazionale, non è un problema solo sardo, però a questi problemi come si può ovviare? Ci troviamo adesso di fronte a realtà come può essere… a parte, ho già detto tutta la Sardegna, ma una realtà come Nuoro, che aveva un Ospedale fiorente, non possiamo dire che questo Ospedale sia crollato in un anno o in un anno e mezzo, è crollato per tutta una serie di eventi che sono successi prima. Quindi in questo momento come possiamo… perché questo è il quesito che ci dobbiamo porre nell'immediato, perché tutto quello che ha fatto la Regione, che ha fatto uno sforzo anche importante con le scuole di specializzazione, l'effetto non lo potremo vedere adesso, lo vedremo un minimo fra tre anni, dopodiché si andrà sicuramente migliorando. Considerate anche il fatto che fra 4-5 anni, finiti i pensionamenti eccetera, riaprendo medicina e il numero chiuso si potrebbe riavere quella pletora di medici che avevamo prima, se tutto questo andrà di pari passo con le scuole di specializzazione. Quindi in questo momento penso che non abbiamo, nessuno di noi ha gli strumenti necessari per far fronte seriamente a questa situazione. Possiamo tamponare piccole falle, ma non possiamo pensare che per tamponare una falla da una parte dobbiamo creare una falla dall'altra. Noi in questo momento abbiamo bisogno di misure straordinarie per affrontare quella che è una situazione straordinaria, perché sennò è inutile, ci possiamo stare tutto il giorno qua a parlare domani, dopodomani, ma non ne usciremo mai. Quindi, so che l'Assessore ha già fatto delle richieste importanti al Governo e credo che qualcuna stia già arrivando, come le deroghe per le USCA, insomma, abbiamo bisogno di soluzioni diverse perché con le soluzioni ordinarie non potremo sicuramente far fronte a questa situazione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). L'articolo 5 della proposta di legge che sta discutendo il Consiglio regionale, contiene una delle disposizioni più importanti fra tutte quelle che abbiamo affrontato fino a questo momento e mi dispiace non averne sentito parlare nemmeno una volta nel dibattito di oggi. Nell'articolo 5 vengono infatti stanziati per la prima volta 13 milioni di euro di risorse aggiuntive che andranno a finanziare gli incentivi per i medici che prenderanno servizio nelle sedi disagiate o in quelle con gravi carenze di personale. E a tutti i colleghi che prima di me sono intervenuti e hanno parlato dicendo che non c'erano provvedimenti a favore della soluzione dei problemi della sanità, chiederei di leggere o di rileggere, se non l'hanno fatto, l'articolo 5 che stanno invece discutendo adesso, perché se l'avessero letto certamente non avrebbero detto quello che ho sentito in quest'Aula prima che io intervenissi. Lo voglio ripetere: in questo provvedimento nell'articolo 5 sono stanziati 13 milioni di euro di risorse aggiuntive per i medici che prenderanno servizio nelle sedi disagiate o con gravi carenze di personale sanitario. Uno di quei provvedimenti che se fossero stati approvati cinque anni fa magari avrebbero consentito di avere meno squilibri di quelli che abbiamo oggi, che avrebbero consentito di avere liste d'attesa meno lunghe di quelle che abbiamo oggi, che avrebbero consentito di affrontare una situazione che oggi è diventata di emergenza in maniera diversa, che avrebbero cambiato lo scenario che viviamo oggi. Così come sarebbe stato diverso lo scenario di oggi se cinque anni fa fossero state approvate le risorse che con la legge numero 15 del 2021 sono state messe sulla scuola di specializzazione. Ma c'eravate o no? C'eravate o no quando in quest'Aula nel luglio del 2021 sono state stanziate risorse per le borse regionali che consentono di finanziare la specializzazione di oltre 250 medici? Ecco, se questi provvedimenti fossero stati approvati cinque anni fa, sicuramente la situazione di oggi sarebbe stata diversa, invece cinque anni fa cosa veniva approvato? Veniva approvata l'ATS, veniva approvata l'Azienda unica, venivano celebrati i tagli al personale di Moirano che oggi paghiamo amaramente e mi dispiace, quanta ipocrisia da parte di quei colleghi che fanno le interrogazioni sulla cardiologia, sulla chirurgia, sul San Francesco, quanta ipocrisia da parte di quei colleghi che hanno votato quelle riforme, che hanno votato quelle leggi, che hanno strappato a Nuoro il potere di decidere su Nuoro portandola a Cagliari e che oggi fanno le interrogazioni! Quanta ipocrisia! Mi dispiace, colleghe e colleghi, non sono d'accordo con chi di noi dice che i problemi della sanità sono uguali dappertutto, non è vero, ci sono problemi dappertutto, ma non è vero che dappertutto ci sono gli stessi problemi. E qui voglio parlare della situazione del San Francesco, perché altri prima di me lo hanno fatto e perché è un tema che è diventato purtroppo centrale nel dibattito sulla sanità in Sardegna.

Il San Francesco di Nuoro e le altre strutture, penso per esempio a Sorgono, soffrono certamente come tutti gli altri presidi sardi della mancanza di medici, della carenza di personale sanitario, ma al San Francesco c'è anche un grave problema di governance, di gestione e di organizzazione. Ecco perché dico che non dappertutto ci sono gli stessi problemi, al San Francesco di Nuoro c'è un grave problema di governance, di gestione e di organizzazione, problemi che bisogna affrontare e risolvere quanto prima. Assessore, ieri il suo intervento è stato fondamentale per superare la situazione di emergenza che si era determinata con la sospensione dei ricoveri nel reparto di chirurgia. Però Assessore, non tocca a lei fare i turni, non tocca a lei disporre le mobilità d'urgenza, non tocca a lei contattare e concordare con i medici delle altre aree collaborazioni, aiuto e soccorso, Assessore non tocca a lei. Ma se queste cose le deve fare lei, allora vuol dire che chi ha il compito di farle non le ha fatte e io mi chiedo e chiedo a quest'Aula: perché chi non fa il suo lavoro è ancora al suo posto? Mi chiedo: perché non venga accompagnato alla porta chi non fa scorrere le graduatorie, chi non pubblica i concorsi, chi di fatto impedisce con la sua inerzia di risolvere i problemi della sanità sarda. Mi dispiace, ho terminato il tempo, Presidente le chiedo se è possibile trenta secondi di tolleranza come ha fatto con gli altri colleghi consiglieri. Ma su chirurgia fatemela dire una cosa, perché proprio su chirurgia questo Consiglio regionale, su mia proposta nel 2019, ha autorizzato un investimento da oltre due milioni di euro a dimostrazione e qui non ne faccio una questione di parte politica di destra, di sinistra, di maggioranza o di…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Saiu.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Non c'è nessuna volontà di smantellamento della sanità nuorese. Proprio su chirurgia è stato approvato un investimento importante per consentire a quel reparto di ripartire, eppure la situazione di emergenza continua a configurarsi esattamente su quel reparto così come per cardiologia, per ortopedia e per altre unità operative in difficoltà. Non mi piace che si parli di Nuoro come di un ospedale chiuso, non mi non mi piace che si parli del San Francesco come un ospedale a terra, perché ci sono professionisti, medici, operatori sanitari, infermieri, OSS che con grande sacrificio e con grande impegno garantiscono comunque, nonostante tutte le difficoltà, che quel presidio rimanga in piedi. Allora noi abbiamo il dovere, cari colleghi, tutti quanti insieme, di rimuovere gli ostacoli che impediscono al San Francesco di tornare a essere il terzo polo universitario…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Saiu, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Io l'ho preannunciato ieri, Presidente, vorrei dare lettura di un breve documento che abbiamo preparato, pregandovi, comunque viene fatto d'ufficio, chiamiamolo così, del fatto che questa mia richiesta e segnalazione arrivi alla Presidenza e anche all'attenzione della Giunta, Presidente del Consiglio.

"La situazione in cui versa la sanità in Sardegna", e parliamo in generale intanto, "in particolare riferita agli eventi degli ultimi giorni della carenza di personale, è stata evidenziato nella delibera dell'ATS di marzo del 2021 dove si mettevano in luce pensionamenti del personale in 881 unità nel 2021 che saranno 729 nel 2022 e 614 nel 2023 nella sola ATS. Dimensioni che non hanno precedenti negli ultimi dieci anni e che hanno evidenziato un'emorragia di medici, infermieri e personale sanitario in 3389 unità dal 2014, mai sostituiti. Appare chiaro il difetto di programmazione che oggi ci troviamo a gestire, consapevoli che per produrre un'unità di personale medico abbiamo necessità di anni di formazione, almeno sei anni. Ad oggi considerate tutte le selezioni attivate negli ultimi dodici mesi non sussistono le condizioni per superare questa situazione di grave carenza di personale medico e infermieristico, perché nonostante le decine di avvisi conclusi e in itinere in cui non partecipano i professionisti e sono fortemente ridotte le unità utili a coprire i posti in organico. Da qui la necessità, Presidente, di pensare a un'azione immediata attraverso una delibera di Giunta straordinaria, così la chiamiamo noi, che può configurare la presenza di personale nei presidi ospedalieri in base alle intensità assistenziali, anche attraverso il riposizionamento di figure professionali in modo temporaneo ma organico per garantire in primis il sistema di emergenza urgenza e la quotidiana attività dei reparti indispensabili alla tutela alla salute. Questa necessità deve ricoprire un periodo necessario a far ripartire la riforma che consentirà di decidere assetti organizzativi differenti attraverso gli atti aziendali secondo criteri di intensità di cure recenti.

Naturalmente sappiamo benissimo che le aree più colpite sono Nuoro, Oristano, Carbonia e Alghero e vorrei fare anche un'altra piccola considerazione, Assessore, e abbiamo avuto occasione anche di parlarne personalmente. Noi siamo fortemente preoccupati anche per quanto riguarda la situazione di Nuoro dell'AREUS, perché la delibera che è stata adottata il 19/10/2021 non ci mette in condizione di tranquillità perché parrebbe che questo servizio possa restare a Nuoro, parrebbe, però noi vorremmo garanzie perché sembrerebbe che ci sia qualche strana manovra per spostare questo servizio e su questo vorremmo avere garanzie.

Detto questo, mi sembra che la sanità Nuorese forse è quella che sta andando peggio, non tanto peggio rispetto a quello che succede a Oristano, però sicuramente possiamo dire quello che doveva essere il terzo polo è ben lontano dall'essere forse neanche l'ultimo polo. Io non la vedo così rosea la situazione, forse magari amplificata perché tutti i giorni abbiamo manifestazioni al San Francesco, ogni giorno sono paventate chiusure, un giorno il reparto di chirurgia, un giorno di ortopedia, insomma, ogni giorno c'è un'emergenza. Io chiedo veramente e l'abbiamo e lo faremo nelle sedi opportune, un intervento, continuo a dire un intervento urgente, perché la sanità Nuorese sta morendo, non è che la sanità nuorese vive una situazione di cui noi possiamo far finta di nulla e siccome noi siamo rappresentanti di quel territorio e oggi io mi trovo nelle condizioni di non poter girare nel mio territorio per dire: "Cosa state facendo voi che rappresentate quel territorio?" Noi possiamo dire che stiamo facendo tutto il possibile, ma più di questo non possiamo fare, non ci possiamo inventare né medici né personale paramedico, però mi sembra che un po' più di attenzione serva per quel territorio, Assessore. Ma non è un rimprovero per lei, ci mancherebbe, sappiamo che la situazione è drammatica, però serve un impegno preciso e su questo state tranquilli che noi vigileremo.

E perdonatemi e chiudo, che oggi c'è qualcuno che possa ancora pensare quasi con una certa nostalgia all'Assessore e alla gestione della precedente Giunta regionale, permettetemi, a me questo non sta assolutamente bene.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Io provo ad attenermi al testo dell'articolo piuttosto che fare delle troppo facili polemiche sulla situazione sanitaria regionale.

E inizio dicendo delle cose positive che ci sono in questo articolo e che credo sia giusto sottolineare. Intanto la presenza di risorse aggiuntive per il personale sanitario e vorrei dire che così come è formulato l'articolo non è prevista una destinazione di questi fondi per chi sceglie le sedi disagiate e quindi se lo lasciamo così, a differenza di quello che dice l'onorevole Saiu, questi fondi sono complessivamente per il comparto sanità e quindi non risolverebbero il problema che invece sta alla base. Quindi credo che sia opportuno che in sede di approvazione definitiva specifichiamo che questi fondi sono destinati per chi va a scoprire sedi disagiate, altrimenti rischiano di non essere utilizzati per questo. Ci sono fondi per il potenziamento della specialistica ambulatoriale extraospedaliera che finalmente daranno risposta alle tante carenze di medici specialisti sul territorio che è una delle principali difficoltà che ha la nostra sanità, ci sono fondi per le prestazioni aggiuntive, per il personale che ha svolto attività vaccinali e anche questo credo che vada sottolineato positivamente. Ci sono dei limiti, come per esempio quello del potenziamento del servizio di emergenza territoriale, che prevede appena 400.000 euro, poco più di 400.000 euro, che come è noto non consentono l'attivazione neanche di un mezzo medicalizzato e quindi anche su questo, se vogliamo parlare di potenziamento del sistema dell'emergenza territoriale, dobbiamo incentivare le risorse, attribuire fondi all'AREUS in maniera tale che queste strutture possano essere davvero attivate.

Noi abbiamo una carenza notevole di mezzi di soccorso avanzato, ne mancano oltre 10 che corrispondono grosso modo a 12 milioni di euro per andare a regime, quindi siamo molto lontani dall'avere un assetto ottimale del sistema di emergenza che pure sta funzionando in maniera più che decente, io direi buona.

Ci sono degli aspetti invece di evidente ambiguità su cui mi voglio soffermare qualche minuto, intanto il tema dei fondi per la diocesi a sostegno delle famiglie per bambini affetti da Asperger e da sclerosi multipla. Qua, mi dispiace contraddire l'onorevole Oppi che non vedo in Aula, ha detto che quei fondi saranno destinati poi ai centri di sclerosi multipla del Nord Sardegna e del Sud Sardegna, in realtà non mi risulta che sia così, visto che c'è un emendamento, il 536, che porta un parere favorevole della Commissione e della Giunta, primo firmatario proprio l'onorevole Oppi che assegna e autorizza la spesa di 500 mila euro per tre anni, quindi un milione e mezzo complessivo, per la concessione di un contributo a favore delle diocesi per la gestione in strutture di proprietà destinate a sostegno delle famiglie con bambini affetti dalla sindrome di Asperger e sclerosi multipla. Quindi anche qua mettetevi d'accordo se questi fondi devono andare a sostegno dei centri pubblici che si occupano di sclerosi multipla, oppure a una struttura che non è nota all'Assessorato, perché abbiamo interrogato più volte l'Assessorato che non svolge in questo momento nessuna attività e che non si capisce a che titolo vengano attribuiti dei fondi per il sostegno alle famiglie, cioè sono fondi di natura socio assistenziale e allora sono inquadrabili all'interno delle regole che regolano il settore e possono essere dati soltanto se ci sono delle forme di accreditamento e di rapporto con il Servizio sanitario nazionale, altrimenti evidentemente è una forzatura che deve essere in qualche maniera giustificata e che apre prospettive al di là della richiesta di accreditamento e delle procedure di accreditamento che pare superata con questo emendamento, per cui al privato possono essere comunque date delle risorse pubbliche anche senza nessuna forma di convenzione e nessuna verifica delle effettive prestazioni erogate. Così pure sul Mater Olbia, io vorrei dire che non c'è nessuna imposizione da parte del Parlamento, c'è stato un emendamento che è stato approvato e che invita la Regione a valutare l'opportunità di riconoscere al Mater Olbia una quota per il funzionamento. Un tema che era già stato affrontato lo scorso anno e che la Regione aveva deciso di non riconoscere, tant'è vero che in questa sede, in occasione della Finanziaria, abbiamo votato l'utilizzo di quei fondi, circa 20 milioni, per l'abbattimento delle liste d'attesa, cosa che evidentemente non è stata fatta se questi fondi sono ancora in discussione. Anche qua io mi metto un problema, senza entrare nel merito di opportunità o meno, dico soltanto questo: "Ma stiamo dando dei fondi ad una struttura privata per il funzionamento, per il miglioramento delle tecnologie, è quello che si dice, per acquistare tecnologie maggiori, ma a questo pubblico tutti i privati convenzionati con la Regione possono chiedere questo tipo di contributi? Stiamo aprendo una strada che a questo punto per essere paritaria deve mettere tutti nella condizione di avere queste risorse, quindi di non avere un rischio d'impresa, di avere dei fondi per l'avviamento e di avere dei fondi per l'adeguamento delle attrezzature, dei macchinari diagnostici. Quindi anche questo, attenzione a quello che facciamo, perché è un precedente che non si è mai verificato.

Mi risulta…

PRESIDENTE. Concluda!

GANAU GIANFRANCO (PD). Concludo! …della Regione Sardegna.

Una cosa al volo sui medici in affitto, anche qua, io credo che dobbiamo riflettere perché una struttura privata, come una cooperativa, è in grado di portare in Sardegna medici sottopagati rispetto a quello che può offrire il pubblico e il pubblico non riesce a farlo. Questo è il tema che noi dobbiamo cercare di affrontare e di chiarire, perché non è pensabile che questi medici vengano qui a tempo determinato con una struttura privata che li porta e li sottopaga, piuttosto che venire a fare lo stesso lavoro con rapporto determinato dalle AASSLL con un contratto di lavoro chiaro e trasparente. Quindi questo è il tema che noi ci dobbiamo porre, credo.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Ganau, ora passiamo all'esame degli emendamenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (Fratelli d'Italia). Posso chiederle cortesemente cinque minuti di sospensione dei lavori, prima del passaggio alla votazione degli emendamenti?

PRESIDENTE. Cinque minuti di sospensione sono concessi.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 44, viene ripresa alle ore 12 12.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula.

Passiamo alla votazione degli emendamenti.

Metto in votazione l'emendamento numero 402. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 403. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 90. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 203. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 275. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 362. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 435. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 405. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 406. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 361. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 408. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 409. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 410. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 411, uguale al 537. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(É approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 412. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 413. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 414. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento al'emendamento numero 158, uguale al 274, a cui è stato presentato un emendamento all'emendamento numero 633.

Metto in votazione l'emendamento numero 633. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Quindi decadono gli emendamenti 158 e 274.

Metto in votazione l'emendamento numero 360. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 536.

Ha domandato di parlare l'Assessore alla programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore alla programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Allora volevo fare un emendamento orale all'emendamento 536. Quindi, leggo, "È autorizzata la spesa di 500 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023 finalizzata alla concessione del contributo a favore anche delle diocesi". Cioè delle strutture destinate a sostegno delle famiglie con bambini affetti da sindrome di Asperger e sclerosi multipla, anche eventualmente le Diocesi che hanno queste strutture. Quindi non soltanto le diocesi, ma anche le strutture che sono specializzate per questo.

MANCA DESIRE' ALMA (M5S). Può rileggere l'emendamento orale?

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore alla programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Allora, glielo leggo come verrebbe. Allora, con l'emendamento orale verrebbe così: "É autorizzata la spesa di euro 500.000 per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023 finalizzata alla concessione di un contributo a favore anche delle diocesi per la gestione di strutture di proprietà destinate a sostegno delle famiglie con bambini affetti dalla sindrome di Asperger e sclerosi multipla". Quindi le strutture presenti in Sardegna che danno un sostegno alle bambine, a prescindere che siano delle Diocesi o no, hanno un contributo per la gestione.

Scusate, l'altra potrebbe essere cancellare "di proprietà", perché uno potrebbe averle anche solo in gestione.

PRESIDENTE. Abbiamo necessità, Assessore, che ce lo dia, perché…

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, nulla quaestio sulla modifica richiesta da parte dell'Assessore per l'emendamento orale. Ne approfitto, Presidente, e così non intervengo dopo, perché questo emendamento, il 536, poi è collegato un subemendamento, il 651, e oggi per il sottoscritto, ma soprattutto per i pazienti di sclerosi multipla del nord Sardegna e dei suoi operatori rappresenta un messaggio di speranza per il loro futuro, ma senza giri di parole, senza ipocrisia, la politica in questo caso ha dato modo insomma di superare gli steccati, ciò che ci divide, nella ricerca invece del risultato. Ne do atto a lei, Presidente Pais, all'onorevole Peru che ha portato avanti, insieme naturalmente a tutti i colleghi firmatari di questo subemendamento, il 651, che mira a istituire l'unità operativa semplice a valenza dipartimentale a Sassari, che rappresenta veramente un risultato notevole, rappresenta un passaggio fondamentale per potenziare i servizi rivolti ai pazienti di sclerosi multipla e della Clinica neurologica dell'Università di Sassari. Poter garantire la disponibilità del day hospital diagnostico con la possibilità insomma di non avere una degenza di ricovero per quanto riguarda la possibilità quindi di garantire un numero di risonanze magnetiche adeguate al numero di pazienti che purtroppo abbiamo nel nord Sardegna, oltre naturalmente a potenziare gli esperti per la refertazione. Sono complessivamente 900.000 euro nel triennio, quindi vorrei chiedere a lei di apporre anche le firme mie e naturalmente anche del gruppo che rappresento, insieme anche all'onorevole Piu, che in questo caso abbiamo portato avanti una battaglia comune, e che oggi questa maggioranza prende un impegno formale con una disponibilità di risorse importanti. Si eviterà per il futuro che i pazienti migrino in altre aree della Sardegna per le risonanze magnetiche, a Nuoro a Cagliari, noi in questo caso garantiamo veramente un servizio che è richiesto dagli operatori sanitari e dai pazienti di sclerosi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESIRÈ MANCA (Progressisti). Ne approfitto anch'io e per non intervenire ulteriormente dopo e raggruppo gli interventi. Mi dispiace che non ci sia l'onorevole Oppi perché poco fa nel suo intervento ha richiamato l'attenzione sul mio intervento sul comma 3 dell'articolo 5, relativo proprio al finanziamento, al contributo di 500.000 euro che si dava alla diocesi per la gestione di strutture per la sclerosi multipla e per la sindrome di Asperger. L'onorevole Oppi poco fa mi ha detto che lui aveva presentato un emendamento per eliminare questo, ma così non è, e quindi volevo solo richiamare l'attenzione dell'onorevole Oppi dicendo che evidentemente si ricordava male, forse voleva presentarlo questo emendamento ma non l'ha presentato.

Va benissimo, Assessore, invece la modifica che lei ha proposto, quindi va bene. Volevo chiedere di apporre anche la mia firma all'emendamento 651.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Io intervengo su due questioni. Intanto mi fa piacere vedere che oggi i lavori proseguono in maniera ordinata, perché da diversi giorni in quest'Aula abbiamo assistito al caos più totale, e una persona abituata a gestire classi scolastiche, come me, vi assicuro che ha fatto fatica a mantenere l'attenzione, la concentrazione, a capire, a orientarsi in questo marasma. Un caos che ha sfidato ogni principio, non della fisica ma del buon senso.

Guardate, questo provvedimento avrebbe avuto bisogno di un approfondimento maggiore, di un'istruttoria più compiuta, perché ci sono delle modifiche, anche quelle alla legge 24 che vedremo più avanti, che non sono state nemmeno adeguatamente esaminate nella sesta Commissione. Ci siamo, in Commissione sanità, limitati all'espressione di un parere non vincolante, il testo che poi è arrivato in Aula è un testo completamente stravolto dagli emendamenti che non sono tornati in sesta Commissione. Ho già avuto modo di intervenire sulla questione che riguarda il comma 3, articolo 5 nel mio intervento in discussione generale sulla legge, e così come allora ribadisco che finalmente questa norma ha un padre e una madre, perché in Commissione sanità nessuno aveva informazioni in merito a questo tipo di provvedimento.

Sulla questione specifica dico che sono favorevole all'emendamento orale ma propongo a mia volta un ulteriore emendamento orale che, dopo le parole "famiglie con bambini affetti dalla sindrome di Asperger", al posto di "e" ci sia "e/o sclerosi multipla", perché così com'è formulata, "Asperger e sclerosi multipla", da l'idea precisa di qualcosa che è già strutturato in quel modo per cui avrebbe un unico destinatario. Assessore, se lei condivide e se l'Aula condivide…

PRESIDENTE. Per un fatto di tecnica legislativa si mette o la disgiuntiva o la congiuntiva, quindi si può mettere "e" oppure "o".

PINNA ROSSELLA (PD). Allora "o".

PRESIDENTE. No, possono starci anche entrambi, dal punto di vista legislativo…. "e" oppure "o", è la stessa cosa…

PINNA ROSSELLA (PD). Concludo dicendo che apprezzo lo sforzo della Giunta nel venire incontro ai servizi a favore della disabilità, non capisco invece per quale motivo la Giunta non applichi la legge che riguarda la nuova rete ospedaliera e che vede l'obbligo di assegnare al Centro di riabilitazione Santa Maria Assunta di Guspini dei posti letto che sono, appunto, previsti dalla rete ospedaliera. Attendo di vedere, assessore Nieddu, anche il provvedimento in questo senso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE SECONDO (LEU). Solo per aggiungere le firme mia e dell'onorevole Lai all'emendamento 651.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Anche io soltanto per aggiungere le firme nel nostro Gruppo all'emendamento 651.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (PSd'Az). Per aggiungere le nostre firme e poi per dire che condivido parola per parola ciò che ha detto poc'anzi il collega Satta, credo che abbia detto delle cose condivisibili e giustissime, che quindi sottoscrivo anche perché è giusto che i due poli di Cagliari e Sassari possono dare le stesse opportunità ai pazienti affetti da questa patologia neurovegetativa.

PRESIDENTE. Allora aggiungo le firme di tutto il Consiglio, mi sembra che sia questa sia la volontà. Voglio ringraziare tutti i consiglieri che sono intervenuti a favore di questo emendamento che rappresenta anche un'espressione di responsabilità e di unità del Consiglio regionale di fronte a temi così importanti.

Poiché nessuno altro domanda di parlare sull'emendamento numero 651, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 622, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 536, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 52.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io mi permetto di disturbare i colleghi su un problema che riguarda i lavoratori, altrimenti non sarei intervenuto, ricordando che quando noi abbiamo approvato la legge regionale numero 30 del dicembre 2020 che in qualche modo era un'attuazione dell'accordo fra Governo e Regione per dare ristoro a tutte quelle categorie che, colpite dal Covid, non avevano potuto esercitare la propria attività (ma ricordo che molti lavoratori per 12, 13, 15 mesi non hanno ricevuto un euro), ci eravamo dimenticati dei lavoratori, delle lavoratrici, degli addetti delle mense e dei servizi di pulizia, tant'è che oggi, ottobre 2021, questi lavoratori, visto che le scuole e tutte le attività di mensa sono state chiuse, non hanno ricevuto un euro. Noi abbiamo dato soldi a diverse categorie, siamo intervenuti a ristorare diversi addetti, queste donne e questi ragazzi non hanno avuto un euro, bene ha fatto quindi chi ha inserito al comma 4 dell'articolo 5 la possibilità di autorizzare per l'anno 2021 un ristoro di 800 euro mensili a questi lavoratori, io faccio presente all'Assessore, alla Giunta e ai colleghi, ma visto l'interesse che c'è in quest'Aula per me l'importante è che rimanga agli atti, che questa somma è insufficiente, è totalmente insufficiente per ristorare tutti i lavoratori del servizio mense e le lavoratrici. Non interessa a nessuno probabilmente questa categoria ma per quanto mi riguarda, per la mia coscienza e il mio impegno politico, che rimanga agli atti che va bene la norma ma i soldi non sono sufficienti.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 52, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 187, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 188, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 276, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 189, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 277, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 272, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 105, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 104, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 103, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 106, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 607.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Più che altro perché chiedo ai presentatori se sto capendo male io. Allora, il testo dell'emendamento sostituisce "31 dicembre 2021", con "31 dicembre 2023", parliamo del comma 16 dell'articolo 5. Vado a riguardare il comma 16 e dice "nelle more della conclusione delle procedure di cui all'articolo 15, le Aziende sanitarie sono autorizzate a continuare ad avvalersi di forme di lavoro flessibile…", per cui parliamo anche delle società interinali, e dove il termine massimo era fissato per il 31 dicembre 2021, voi lo state spostando al 31 dicembre 2023: ho capito bene? Ah, ho capito, quindi nelle more del tempo che serve per l'espletamento della procedura concorsuale… cioè per il concorso servono due anni, perché voi state spostando la possibilità di assumere dalle società interinali per altri due anni, cioè mi state dicendo che per procedere ad espletare il concorso ci vogliono due anni, questo c'è scritto. Se sto capendo male io vorrei che qualcuno me lo spiegasse, per votare coscientemente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (Fratelli d'Italia). Per correttezza politica visto che la consigliera Manca ha chiesto di spiegare, ma non credo ci sia bisogno di spiegare niente perché mi sembra scritto abbastanza bene. Non è che si sta dicendo che ci vogliono due anni per fare i concorsi, si sta spostando una data di scadenza, un termine ultimo per l'utilizzo del lavoro flessibile nelle more fino all'espletamento delle corrispondenti procedure concorsuali: ci si augura che le procedure concorsuali durino meno di due anni ma, stante le difficoltà che la sanità sta vivendo, si sposta il termine ultimo per l'utilizzo. Semplicemente questo, mi sembra abbastanza chiaro.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 607, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo ora al testo dell'articolo 5. Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo agli emendamenti aggiuntivi.

Metto in votazione l'emendamento numero 140.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE SECONDO (LEU). Per ricordare ai colleghi dell'Aula che già in Commissione abbiamo parlato di questo emendamento, è un emendamento che vuole modificare la norma per i nefropatici, perché sino ad oggi potevano fare domanda di ristoro trenta giorni dopo la presentazione della stessa, noi qui stiamo dicendo che il termine decorre dal momento in cui il paziente ha subito l'intervento. Credo che questa sia una sensibilità…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Siccome ci sono alcuni emendamenti, come questo, che sono stati rinviati all'Aula, chiederei in maniera preventiva magari di mettere a conoscenza l'Assessore, che magari ancora non li aveva manco visti, ce ne sono diversi più avanti. Quindi per evitare che ad ogni emendamento interrompiamo i lavori, forse sarebbe il caso che lì veda tutti insieme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 140. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Firma di tutta l'Aula. Però seguitemi, so che è difficile mantenere la concentrazione, lo è anche per me, arrivo alla sera che sono distrutto però vi chiedo di seguirmi.

Emendamento numero 267.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente. Solo per ricordare all'Aula e per ricordare anche ai consiglieri del territorio, del mio territorio, ma soprattutto a tutta l'Aula, che questo emendamento è il risultato di un ordine del giorno che è stato votato all'unanimità da tutto il Consiglio regionale. Volevo ricordare anche a tutta l'Aula che questo emendamento è il risultato di una risoluzione votata all'unanimità in Commissione sanità, volevo solo ricordarlo.

PRESIDENTE. Stiamo parlando del numero 267. Questo emendamento può essere portato nella tabella. Confrontandomi con l'Assessore, così come è formulato l'emendamento non può avere efficacia, naturalmente il senso dell'emendamento poi magari lo possiamo inserire nelle tabelle, ho verificato con l'Assessore, nel senso che non possiamo mettere un milione di euro per il pagamento del personale, non è che assumiamo con questo emendamento il personale e abbiamo un piano di investimento tecnologico importante. Se poi lei mi dice di destinare queste risorse alla AOU di Sassari per il potenziamento dei reparti, questo lo possiamo trovare dopo nelle tabelle, ma per tutti i reparti, non solamente per il personale di cardiochirurgia. Quindi magari facciamo un qualcosa di più ampio, più corposo, più importante, ma che abbia un'efficacia diretta.

PRESIENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIANFRANCO (Progressisti). Grazie Presidente. Questo tema della problematica della cardiochirurgia ha impegnato una parte dei lavori anche dalla Commissione bilancio perché abbiamo discusso e approfondito anche questo emendamento come prima firmataria da parte dell'onorevole Manca. In realtà, l'emendamento prevede lo stanziamento nel 2021. Uno dei dubbi sorti durante la discussione nella Commissione bilancio è la possibilità di spendita di queste risorse nel 2021, quindi la richiesta che io faccio e in parte anche lei nella risposta che ha dato è quella di destinare prioritariamente alla cardiochirurgia, però individuare come destinatario e beneficiario delle risorse la AOU, che spenderà queste risorse prioritariamente per il reparto di cardiochirurgia. Quindi evidentemente questo ci serve affinché queste risorse vengano immediatamente spese, poi…

PRESIDENTE. Possiamo inserirle dopo nella tabella che abbiamo.

SATTA GIANFRANCO (Progressisti). Sì, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Questi erano importi che erano già stati stabiliti, decisi dalla Commissione sanità e dal Consiglio regionale, tutto il Consiglio regionale. Allora propongo un emendamento orale all'emendamento dove c'è scritto: "nel nord Sardegna è autorizzata per l'anno 2021 la spesa di un milione di euro destinata alla AOU di Sassari per il reparto di cardiochirurgia".

PRESIDENTE. Perché sia chiaro, si ritroveranno in tabella, quindi non diciamo si boccia, stiamo andando avanti…

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, io volevo ricordare in primis a noi stessi che ieri in Conferenza dei Capigruppo ci siamo detti alcune cose, e chiederei ai colleghi il rispetto delle cose che ci siamo detti. Quindi adesso arrivare in Aula e tirare fuori idee… non metteteci nella difficoltà di dire: "Mettiamo in votazione, aggiungiamo o togliamo", scusate, atteniamoci alle cose che ci siamo detti ieri, se ne vogliamo uscire, altrimenti facciamo finta di nulla e andiamo avanti.

PRESIDENTE. Ribadisco l'invito al ritiro, lo mettiamo nelle tabelle dandogli una destinazione magari più ampia, più corposa, firmata da tutti.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Io volevo dire che mi pare ragionevole la proposta che è venuta dai banchi della Giunta, quella di inserire in tabella una cifra maggiore rispetto a questa che è prevista, quindi un milione, e magari 2, 3 milioni destinati alla AOU di Sassari principalmente per il reclutamento di risorse umane aggiuntive e di dotazioni strumentali per la cardiochirurgia a partire dal 2022, perché non è pensabile che queste risorse siano utilizzabili nel 2021. Quindi credo che sia ragionevole come soluzione un incremento della quota con una specificazione prevalentemente per. Quindi noi saremmo d'accordo, chiedo anche al proponente dell'emendamento di ragionare su questo.

PRESIDENTE. È ritirato l'emendamento? Quindi è ritirato, andiamo avanti, è ritirato, va bene.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Stara. Ne ha facoltà.

STARA FRANCESCO (UDC - Cambiamo). Grazie Presidente. Visto che non si rispettano comunque gli impegni presi, io proporrei all'Aula di proseguire stasera, domani, domenica e la settimana prossima perché, se questo lo portiamo così in tempi molto distanti, sappiamo che molte risorse non possono essere spese entro quest'anno. Quindi prendiamo ancora in giro i sardi, questo non va bene. Quindi o prendiamo gli impegni e li manteniamo oppure continuiamo a lavorare a oltranza perché questa legge deve essere pronta entro massimo mercoledì prossimo, perché poi non ci sono più i tempi per fare i bandi, per dare i soldi dei ristori, i soldi di quello e di quell'altro. Quindi siamo tutti responsabili poi, è ora di finirla, se gli impegni si prendono li manteniamo, se qui continuiamo a fare il solito teatro ognuno si sveglia e dice un emendamento allora ognuno di noi farà un emendamento sull'emendamento su ogni emendamento, quindi la finiremo a Natale. Questo dobbiamo imparare, che gli impegni si mantengono sia dalla parte che dall'altra, sennò tutti a casa, forse è la soluzione migliore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (PSd'Az). C'è un impegno che è stato preso dalla Commissione sanità e da quest'Aula però, visto che la cardiochirurgia ha aspettato per tutti questi anni, può aspettare anche uno, due, tre mesi massimo e lo mettiamo in finanziaria se nelle tabelle non c'è, punto e basta, c'è un impegno di tutta l'Aula per farlo e per tutta l'Aula si assolverà questo impegno, è stato già preso.

PRESIDENTE. Stiamo parlando di sanità, calmi.

GALLUS DOMENICO (PSd'Az). Se si sono presi degli accordi bisogna rispettarli per tutti. Questo milione o questi 800.000 euro non c'erano negli accordi, si prende un impegno solenne che verrà preso nella prossima finanziaria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Per ricordare che l'impegno era chiudere in mattinata l'articolo 5, mi pare che siamo pienamente nei tempi, non è neanche l'una, quindi non ho capito quali sono queste cose che vengono disattese dalla minoranza mettendole in discussione. Io credo che sia lecito discutere sui temi che sono presenti, l'abbiamo detto fin dall'inizio che non avremmo fatto ostruzionismo, rispettiamo gli impegni, gli impegni a chiudere in giornata l'articolo 5, mi pare che stiamo procedendo abbastanza celermente e quindi non capisco queste provocazioni di rimettere in discussione tutto quanto, noi gli impegni li manteniamo, punto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. Piuttosto, vista l'ampiezza del tema, come avevo già preannunciato nella discussione generale, appare evidente che non sia questo il luogo dove trattare tutti i problemi della sanità, perché il rischio è quello di occuparci di un tema magari con ampio approfondimento e di dimenticarne un altro che magari è più importante, più grave e più urgente, serve un minimo di ordine. Anche per questo abbiamo annunciato che chiederemo attraverso una mozione una discussione organica sul tema della sanità. Quindi, per venire incontro ai colleghi, io non capisco veramente in quali termini pensiate di addebitare alla minoranza il ritardo con cui sta andando avanti questa seduta e quella dei giorni scorsi, perché c'eravamo tutti qua e non è addebitabile al nostro comportamento, piuttosto è addebitabile al ritardo con cui è iniziata la seduta, l'ha sottolineato anche l'onorevole Oppi, e alla sospensione che si sarebbe potuta tranquillamente evitare arrivando mezz'ora prima e chiudendo gli emendamenti mezz'ora prima, perché scopro adesso che alcuni emendamenti rimandati all'Aula non hanno il parere della Giunta, che quindi oggi rischia di sottoporre l'Aula a un voto al buio senza sapere le ripercussioni di quel voto. Siccome si sta per andare in sessione finanziaria, anche perché dimenticatevi, levatevi dalla testa l'idea di presentare una finanziaria tecnica a marzo di quest'anno, perché vi teniamo due mesi se lo fate, la finanziaria sta arrivando per cui molti di questi argomenti, anche presentati da noi, non verranno discussi perché aspetteremo la finanziaria e aspetteremo ancora prima la discussione sulla sanità. Questo, Presidente, può essere utile per accelerare i lavori e rasserenare anche gli animi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io dico subito che noi siamo pronti a continuare a lavorare stasera, domani, domenica e lunedì, ma soprattutto sia chiaro che non accettiamo lezioni di moralità nei confronti di una maggioranza che sta in qualche modo, non prendendo impegni su come proseguire i lavori, di una maggioranza che non è in grado di portare avanti gli impegni che ha preso con i sardi. Se siamo arrivati a questo punto è grazie a voi e solo a voi. Era febbraio 2021, febbraio 2021, quando avevate promesso di portare questa manovra aggiuntiva alla finanziaria approvata in tempo di pandemia e siete arrivati a ottobre, non perché noi non abbiamo preso gli impegni, perché non vi siete messi d'accordo fra di voi su come distribuire le prebende. Allora, non prendete in giro noi, ma soprattutto non prendete in giro i sardi, siete voi che state accumulando ritardi su ritardi e che non siete in grado di mantenere gli impegni. Allora continuiamo, ma non insultate la nostra intelligenza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, siccome qui la tribuna si sta agitando, c'è gente che qui arriva quando desidera, perché uno può arrivare quando vuole e poi si permette pure di dire a quelli che ci sono sempre come ci si deve comportare. Quindi era soltanto per dire, Presidente, di andare avanti. Piero, amico Comandini, se le risparmi queste cose perché se abbiamo perso anche del tempo anche per colpa nostra è per il fatto che abbiamo cercato anche di inseguire anche altre questioni, e lei lo sa bene.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Mula. Mi pare che la parola amico possa porre fine all'ostilità.

Emendamento numero 268. Purtroppo non ha copertura, è inammissibile.

L'emendamento numero 267 è ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 269. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 270. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 271. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 273. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento numero 86, a cui è stato presentato l'emendamento numero 658.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). L'emendamento numero 86 è ritirato, approfitto per ringraziare gli assessori Fasolino e l'assessore Nieddu per avere…

PRESIDENTE. Non può ritirarlo.

COCCO DANIELE (LEU). Non posso ritirarlo, va bene, rimane. Però in ogni caso voglio approfittare per ringraziare gli Assessori e tutta l'Aula che hanno recepito questo emendamento e devo portare a tutta l'Aula i ringraziamenti dell'associazione che rappresenta tutti i malati di SLA della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie, Presidente. All'emendamento 658 devo fornire la copertura finanziaria in diminuzione, Missione 20, Programma 3 Titolo 1.

PRESIDENTE. Emendamento 658.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Semplicemente era doveroso dire in quest'Aula che quell'emendamento che noi abbiamo proposto, e l'impegno è stato mantenuto, e riguardava l'emendamento proposto dalla collega del Movimento 5 Stelle, la collega Manca, era soltanto per dire che comunque la segnalazione era arrivata, è stata recepita e credo che non solo sia stata aumentata ma siamo arrivati a mettere fino a 10 milioni per tre anni. Credo che comunque quest'Aula, nella sua interezza, abbia dimostrato sensibilità. Grazie.

PRESIDENTE. È un emendamento che vede le firme di tutto il Consiglio.

Emendamento 658. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Decade quindi l'86.

Emendamento 92. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 149. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 145. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 150. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 352.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, semplicemente per dire che su questo emendamento poi avevamo fatto una riflessione, naturalmente in maggioranza, d'accordo anche con gli Assessori, per dire che naturalmente c'è parere favorevole da parte di tutti noi, quindi, per quanto ci riguarda non ci sono problemi.

PRESIDENTE. Su questo c'è un problema tecnico.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). A noi non risultano problemi tecnici e chiediamo due minuti di sospensione. Grazie.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 10, viene ripresa alle ore 13 e 19.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula. Emendamento 352, su questo c'è l'accordo unanime quindi vengono apposte tutte le firme.

Emendamento 352. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 527. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 557.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, sia sul numero 527 che sul 557 desideriamo apporre le nostre firme, di tutta la minoranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pier Luigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIER LUIGI (LEGA). Presidente, l'emendamento 557 rifinanzia per il triennio 2021-2022-2023 il bonus matrimoni, questo emendamento è il frutto di un impegno generale del Consiglio regionale, che è stato assunto in sede di Conferenza dei Capigruppo di fronte ai rappresentanti delle associazioni del settore e quindi ritengo, così come correttamente richiamato dai colleghi che sono intervenuti prima di me, dal momento che si tratta di un emendamento che è la conclusione di quel lavoro, che rechi le firme di tutti i consiglieri dei Gruppi dell'Assemblea regionale sarda, e questo non può che rendermi orgoglioso dal momento che la proposta del bonus matrimoni è una proposta che ho formulato io all'Aula l'anno scorso. Grazie.

PRESIDENTE. Va bene. Metto in votazione l'emendamento 557.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 514. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 538. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 520. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Emendamento 392. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 519. Questo emendamento è decaduto. Emendamento numero 616. Anche su questo ci si rimette all'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Se serve, Presidente, mi sembra possa servire… ci vogliamo fermare due minuti in modo che l'Assessore possa approfondire? Faccio una ulteriore proposta; possiamo mettere da parte quelli su cui ancora l'Assessore deve darci un parere in quest'Aula e procediamo?

PRESIDENTE. Sì, lo rinviamo all'articolo 28.

Emendamento 173. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 53. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 54. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 111. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 107.

Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Molto rapidamente. Presidente, colleghe e colleghi, è un emendamento a costo zero ed è un emendamento che serve esclusivamente ad accelerare la costituzione del registro regionale sul diabete che in questo momento diciamo che manca di un click, ci vuole soltanto un bravo tecnico informatico, che metta insieme semplicemente i dati delle AOU e metta insieme quelle che sono i dati necessari per avere un quadro della situazione regionale sul diabete che, ricordo, riguarda oltre 120.000 persone. È un provvedimento che è stato chiesto ripetutamente dalle associazioni, ma soprattutto dai medici, dai diabetologi e dai servizi di diabetologia, ed è uno strumento indispensabile per governare il sistema e in maniera particolare per governare tutta quella parte che riguarda una malattia endemica per la Sardegna, che non solo colpisce molte persone ma per la quale anche il sistema sanitario regionale destina notevoli risorse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Trovo che l'emendamento presentato dalla collega Pinna sia di merito e per questo anche noi lo sottoscriviamo come Gruppo, è l'importante tenere alta l'attenzione su questa patologia che, appunto, ha un'incidenza molto alta in Sardegna. Per questo apponiamo le firme a questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Aiuterebbe capire qual è l'orientamento della Giunta in merito a questo emendamento e in generale in merito alla problematica in oggetto.

PRESIDENTE. Infatti è importante che intervenga la Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Grazie, Presidente. Siccome dobbiamo velocizzare i lavori, anche questo emendamento. Perché non lo spostiamo sempre all'articolo 28? Cioè, quelli che richiedono tempo all'Assessore per fare ulteriori approfondimenti, spostarli all'articolo 28. Questo è un suggerimento per velocizzare i lavori.

PRESIDENTE. Mi pare che sia, così come abbiamo fatto per l'altro, la scelta più giusta.

Emendamento numero 108. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento numero 109. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento numero 384. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento numero 319. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento numero 524. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

L'emendamento numero 329 è decaduto, mi dispiace. Ne è stato approvato un altro identico, onorevole Piscedda.

PISCEDDA VALTER (PD). Non è identico.

PRESIDENTE. No, è identico. No scusate, è decaduto, non possiamo rinviare nulla. Allora, gli Assessori facciano gli Assessori, i consiglieri facciano i consiglieri e il Presidente fa il Presidente, altrimenti ci invertiamo e possiamo anche proporlo.

L'emendamento numero 329 è decaduto.

Metto in votazione l'emendamento numero 338. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento numero 345.

Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Intanto per apporre la firma all'emendamento, ma trattandosi di proposta che conosco bene avendola formulata in terza Commissione e in sesta Commissione, dal momento che si tratta di risorse aggiuntive per gli specializzandi che siano inseriti nelle reti informative o comunque negli altri strumenti previsti dalla legge, perché l'Aula possa valutare la possibilità di firmarlo unanimemente così come è stato fatto su altre proposte, visto che quando se ne è discusso in Commissione ha trovato un consenso appunto unanime.

Metto in votazione l'emendamento numero 345. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 551. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 589. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 605. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

L'emendamento numero 577 è spostato all'articolo 18.

Metto in votazione l'emendamento numero 386. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 375, scusate questo è un argomento importante, l'emendamento numero 375 dell'onorevole Caddeo, l'abbiamo portato all'articolo 5.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Questo emendamento è importante e ringrazio l'onorevole Caddeo per averlo proposto e come Gruppo LEGA vorremmo apporre la nostra firma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Per cercare di capire se se c'è la disponibilità di poter avere i pareri sull'articolo 6 e poi chiudere, così come d'accordo, in modo che per la prossima seduta si possono già presentare gli emendamenti e quindi dare i pareri sull'articolo 6.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Io intervengo, però non su quell'emendamento, vorrei chiedere lumi rispetto all'emendamento numero 108.

PRESIDENTE. Però mi sembra che è stato respinto.

PINNA ROSSELLA (PD). Infatti ho bisogno di avere conferma, Presidente, perché nella rapidità… posso dire, trenta secondi…

PRESIDENTE. No onorevole Pinna, siamo sull'emendamento numero 375 che ho spostato all'articolo 5 che ho richiamato per correttezza, ora purtroppo non le posso dare la parola.

L'emendamento numero 375 ha la firma di tutta l'Aula.

Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Solo per ringraziare prima di tutto l'onorevole Giagoni, ma tutta l'aula che intende sottoscrivere questo emendamento perché mi sembra che si stia, anche se in misura ovviamente irrilevante rispetto al mondo del lavoro e alle difficoltà che incontrano i lavoratori in Sardegna, però si stia ripristinando un piccolo passo di giustizia e di equità, grazie a tutti.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 375. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

La seduta è aggiornata a lunedì pomeriggio alle ore 16.

La seduta è tolta alle ore 13 e 43.