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Resoconto della seduta n. 127 del 20/04/2021

CXXVII SEDUTA

Martedì 20 Aprile 2021

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

Presidenza del Presidente PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 03.

MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta dell'8 aprile 2021 (120), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Cocciu, Daniele Cocco, Carla Cuccu, Pietro Moro, Valter Piscedda, Gian Filippo Sechi e Giuseppe Talanas hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 20 aprile 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 259, 260.

Annunzio di presentazione di disegno di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il disegno di legge numero 261.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 987, 988, 989.

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. È stata presentata la mozione numero 447.

Discussione generale del disegno di legge: Ulteriori interventi a favore delle attività economiche e dei lavoratori a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 (261/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 261/A. Vista l'assenza del relatore, sospendo la seduta fino alle ore 10 e 20.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 07, viene ripresa alle ore 10 e 34.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

È rientrato da un lungo congedo l'onorevole Daniele Cocco. Bentornato! Reduce da un intervento anche importante.

Quindi riprendiamo i lavori sul disegno di legge 261/A.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, per chiedere una riunione della Conferenza dei Capigruppo.

PRESIDENTE. Va bene. Il Consiglio è sospeso per una Conferenza dei Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 35, viene ripresa alle ore 11 e 15.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula.

L'onorevole Cuccu è rientrata dal Congedo.

È in discussione il disegno di legge 261/A, ulteriori interventi a favore delle attività economiche dei lavoratori a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid 19.

Abbiamo tenuto una Conferenza dei Capigruppo in cui si è deciso di predisporre due ordini del giorno. Uno inerente l'impegno, con un provvedimento successivo, a coinvolgere e intervenire su tutte le categorie non contemplate dal presente disegno di legge. E un ulteriore ordine del giorno con il quale non vengono lesi i diritti dei Comuni per quanto riguarda la rimodulazione dei progetti Lavoras.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, nel corso della seduta della Commissione congiunta, II e III, che ha affrontato questo tema, l'onorevole Moriconi in qualità di Vicepresidente della Commissione III ha posto alla nostra attenzione, all'attenzione in particolar modo delle altre colleghe e colleghi, il tema (sostenuto poi, dopo il suo intervento, anche da noi) della necessità di affrontare nel dettaglio la tematica relativa ai fondi da attribuire alle imprese e la necessità di prenderci qualche giorno in più in relazione alle audizioni, che avremmo voluto svolgere per sentire non solo il tessuto economico produttivo e quindi i diretti beneficiari, ma coloro ai quali venivano sottratte le risorse, cioè i Comuni, e l'altro aspetto quello delle forze sociali. A questo è stato risposto, anche in termini offensivi nei confronti dell'onorevole Moriconi e di tutti noi, che questa richiesta era una violazione di non si capisce quali patti e accordi, e che serviva solo ed esclusivamente ad annacquare il brodo e a spostare nel tempo la discussione, quasi che fosse una richiesta strampalata. Scopriamo nel corso della giornata successiva, sabato, a fronte delle Commissioni che si sono viste il venerdì, che quel che è stato affermato, e cioè che tutto era stato concordato con i soggetti beneficiari, con i sindacati, e con i Comuni, non corrisponde invece al vero. Non so quale sia la necessità di mentire sistematicamente e non dire la verità. é stato addirittura detto che le risorse dei Lavoras erano risorse ferme a causa dell'inerzia dei Comuni.

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, l'intervento è quasi da discussione generale. Sull'ordine dei lavori.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sì, io vorrei comprendere su quello che lei ha annunciato e che mi hanno riferito le colleghe e i colleghi che hanno partecipato alla Capigruppo��

Vabbe, lo diremo nel corso del dibattito.

PRESIDENTE. Sì, nel senso che abbiamo chiarito in questi termini, così come annunciato.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Annunciato… beh, io non so se nei termini del chiarimento fatto sia emerso l'aspetto che ci aveva convinto venerdì, e chiudo Presidente, che quei fondi c'era un serio rischio per l'inerzia dei Comuni, e che quindi c'era la necessità di utilizzo. Si scopre che non è così, che l'inerzia è della Regione, cambia! Assessore, però, lo vedremo. Non avete chiesto un parere del CAL, che è obbligatorio, i Sindaci dicono che non è vero che l'inerzia è loro perché voi a marzo avete autorizzato spesa…

PRESIDENTE. Grazie, capisco le preoccupazioni, che sono preoccupazioni che qualsiasi consigliere giustamente deve avere per approvare un provvedimento, per quanto riguarda la correttezza dell'iter debbo dire che il parere del CAL come elemento obbligatorio non è previsto. è naturale che un confronto ulteriore fa sempre bene, però dal punto di vista della regolarità non è previsto l'intervento del CAL.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Volevo comunicarle e comunicare anche all'Aula e ai colleghi consiglieri che stamattina, quando sono arrivata in Consiglio, mi è stata consegnata una lettera anonima, aperta la lettera ho visto che il contenuto della lettera anonima non compete il mio ruolo, ma per correttezza, e soprattutto nel rispetto del ruolo che ricopro in qualità di consigliere regionale, trattandosi del caso Sardara, ho contattato la Procura e questa lettera verrà ovviamente consegnata al Procuratore.

Discussione generale del disegno di legge: Ulteriori interventi a favore delle attività economiche e dei lavoratori a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 (261/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione di serie di legge numero 261/A.

Ha facoltà di parlare il consigliere Alfonso Marras, relatore di maggioranza.

MARRAS ALFONSO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Il disegno di legge in discussione è stato licenziato a maggioranza, con l'astensione dei Gruppi di minoranza, nella seduta congiunta delle Commissioni seconda e terza del 16 aprile 2021.

Le Commissioni hanno iniziato l'esame del provvedimento con l'audizione dell'Assessore regionale al lavoro, che ha illustrato il contenuto e sollecitato una rapida approvazione in considerazione dell'urgenza di intervenire per contrastare la grave crisi economica e occupazionale che sta interessando il sistema economico sardo a causa della pandemia in atto; le Commissioni hanno concordato con la proposta della Giunta regionale di rifinanziare due delle principali misure previste dalla legge del 23 luglio 2020, n. 22, per le quali, a seguito della pubblicazione degli avvisi si è generato un maggiore fabbisogno finanziario rispetto allo stanziamento iniziale. Si tratta in particolare dell'indennità una tantum previsto dall'articolo 12 ter, per la quale il disegno di legge stanzia ulteriori 37.241.000 euro con cui si prevede di completare lo scorrimento della graduatoria del cosiddetto Fondo Resisto di cui all'articolo 14, per il quale il provvedimento in esame autorizza un incremento di 32.988.000 euro che dovrebbe consentire la copertura di circa il 40 per cento del fabbisogno finanziario.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue MARRAS ALFONSO). Il disegno di legge, inoltre, attraverso un ulteriore finanziamento di euro 778 mila, consente di dare copertura a tutte le istanze pervenute da parte delle agenzie e degli enti di formazione professionale per beneficiare dei contributi ai costi salariali del personale mantenuto in servizio previsti dall'articolo 11, comma 1, lettera b, della legge regionale n. 22 del 2020.

L'ultimo intervento finanziario previsto riguarda il sistema cooperativistico, per il quale si dispone un ulteriore stanziamento di euro 1.918.000 con il quale dare l'intera copertura all'avviso pubblico a sportello relativo all'anno 2020.

La Commissione ha condiviso il contenuto e le finalità del provvedimento legislativo proposto dalla Giunta regionale, che, con un ulteriore stanziamento pari a 72.295.000 euro dà una risposta pronta e immediata alle richieste provenienti dai settori economici in grandi difficoltà che hanno partecipato in misura considerevole agli avvisi pubblici inerenti le misure previste dalla legge regionale numero 22 del 2020.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giampietro Comandini, relatore di minoranza.

COMANDINI GIOAMPIETRO (PD), relatore di minoranza. Assessore, noi avremmo preferito, come lei sa benissimo, un altro tipo di discussione, non per ostruzionismo, non per perdere tempo, perché non l'abbiamo mai fatto, non abbiamo mai perso tempo durante questa pandemia, durante questa guerra, quando c'è stato da discutere cose serie, ripeto cose serie, che riguardano la salute, le imprese, i cittadini e le famiglie, come centrosinistra ci siamo stati, abbiamo utilizzato decine di minuti per approvare la finanziaria, per approvare la "22", per approvare la "8", per approvare tutte le leggi serie che riguardavano la Sardegna e i sardi. L'abbiamo fatto con idee, con contributi, vi abbiamo permesso anche di sbagliare meno, perché ricordiamo a noi per primi ma a voi soprattutto che molte leggi che ci avete portato in discussione erano veramente viziate di rischi di illegittimità. Per cui, quando c'erano da discutere cose serie, noi ci siamo stati. Per cui quando diciamo che era necessario, ed è necessario, Assessore, un altro tipo di discussione è perché siamo forse arrivati al momento opportuno, giusto in cui bisogna conoscere i termini di efficienza ed efficacia dei provvedimenti messi in campo, perché soldi nelle casse della Regione, purtroppo, ce ne sono ancora tanti, tantissimi, però è indubbio che è necessario fare un po' lo stato di attuazione dei provvedimenti messi in campo dal punto di vista economico e normativo per capire se i soldi stanno andando nella direzione giusta. Noi, quando diciamo che vogliamo vedere e capire qual è lo stato di attuazione, non è attraverso il numero di domande arrivate e il numero di domande messe in lavorazione, non è un calcolo aritmetico, a noi serve capire se dopo 14, 15 mesi di provvedimenti legislativi, di finanziamenti, di rapporto con le parti sociali, i provvedimenti che stiamo mettendo in campo sono utili e vanno nella direzione giusta. è per questo che - noi l'abbiamo chiesto in Commissione e glielo abbiamo chiesto attraverso mozioni - che conoscere lo stato di attuazione della legislazione è fondamentale, attraverso un'azione di monitoraggio che non è una tabellina di foglio excel, quella non ci interessa. Perché, Assessore, ci siamo confrontati più volte, probabilmente abbiamo iniziato con gli strumenti che avevamo a disposizione e nessuno era pronto ad affrontare una grave crisi economica, però oggi dovremmo discutere, e sarebbe stata questa l'occasione giusta, se sono ad esempio ancora attuali i codici Ateco. Con i codici Ateco abbiamo in qualche modo trovato uno strumento che però si è rivelato inadeguato, perché i codici Ateco non hanno tenuto conto di quello che interessa alle imprese, ai bar, ai ristoranti, alle attività economiche del turismo, che è la perdita di fatturato. Il codice Ateco non è uno strumento democratico attraverso cui si prevede la perdita di fatturato da parte di imprese, perché non tutte le imprese sono uguali, non tutti i lavoratori sono uguali, c'è chi produce di più, c'è chi produce di meno, è la regola del mercato, e il codice Ateco è un numero grigio, freddo, che mette tutti sullo stesso piano però non ci permette di capire chi perde di più e chi perde di meno. Mentre la perdita di fatturato, in un ragionamento che potevamo fare insieme - io so che anche su questo lei è d'accordo - ci avrebbe permesso di valutare meglio gli interventi, di correggere in corso d'opera, perché anche correggere in corso d'opera è un elemento di intelligenza, è un elemento di responsabilità. Così come, Assessore, il click-day questo fantomatico click-day per presentare le domande è stato un'altro elemento che ha creato problemi, perché purtroppo ci sono anche molte zone interne della nostra Isola dove la velocità della rete non è uguale a quella delle grandi città, e soprattutto anch'esso ha dimostrato dei limiti forti: chi prima arriva meglio alloggia e chi è più lento rischia di andare in fondo alla graduatoria e non vedrà mai riconosciuti quei ristori, che invece spettano, perché di fronte a una pandemia come questa nessuno deve essere valutato in base alla velocità attraverso la quale trasmette la domanda, perché non è quella la democrazia di essere tutti uguali in un momento di guerra. E allora le sue ragioni relativamente a questi aspetti dei ritardi, è vero, noi abbiamo fatto anche una figuraccia relativamente a un sistema che è andato in tilt, però oggi, Assessore, sarebbe stato il momento di discutere su cosa ha funzionato, su cosa non ha funzionato, e oggi sarebbe stato anche il momento di discutere su come mettere in campo le cose migliori. E lo dico anche perché è indubbio, Assessore, che con questo sistema per alcuni ha piovuto molto, si sono molto bagnati, hanno ottenuto ristori, o almeno sulla carta avranno molti ristori, per qualcuno molti di meno, però sono molti, ed è la maggioranza ancora di persone che sono all'asciutto, che rischiano ancora di non avere nulla, che rischiano ancora di non poter avere un minimo di ristoro, e quel minimo di ristoro rischia anche di non essere sufficiente a pagare un mese d'affitto, un mese d'affitto con quel ristoro, non hanno la possibilità di pagare una rata d'affitto. Allora è chiaro che quando diciamo che lo stato di attuazione è un volervi andare incontro e darvi una mano relativamente ad una partita che ci vede tutti insieme, e, Assessore, non è che la velocità a dire quanti più soldi mettere in campo significa essere più bravi, perch�� poi i soldi bisogna anche spenderli e bisogna spenderli bene. Lo diciamo, Assessore, perché purtroppo la pandemia non è finita, forse starà finendo la pandemia che ci mette in sicurezza sanitaria, però non finisce la pandemia per le imprese in Sardegna, perché per le imprese in Sardegna la pandemia rischia di essere ancora molto lunga, 2021-2022, e noi sappiamo benissimo che purtroppo non ci saranno più i soldi che abbiamo avuto in questi anni perché che la Regione ha meno entrate, perché stiamo impegnando meno male i fondi sociali europei, perché stiamo impegnando altri fondi, però questo è il momento di fare una fotografia reale, concreta e di mettere i soldi dove servono. Per cui, in questa fase 3, sulla quale noi vogliamo ragionare con voi, Assessore, lasciamo la porta aperta, siamo pronti e disponibili a ragionare su come spendere meglio i soldi, a vedere con lei lo stato di attuazione, a fare una cabina di monitoraggio e di vedere quello che abbiamo chiesto da tempo, la possibilità di capire in Sardegna quali finanziamenti regionali, nazionali ed europei vanno spesi, perché, ripeto, molti stanno ottenendo molto, però la maggior parte sta ottenendo poco. Assessore, poi, mi permetta di dirle, noi glielo abbiamo dimostrato venerdì e glielo abbiamo dimostrato anche oggi, noi siamo disponibili a ragionare su queste cose, però mi permetta, Assessore, leggere anche i comunicati del suo Presidente, i comunicati del suo Presidente dove dice, leggo da nota stampa: "Garantita tutta la copertura di tutte le graduatorie". Questa è una bugia, non mi piace utilizzare termini forti, però non si può andare avanti nei confronti di chi soffre con proclami. Sappiamo benissimo io e lei che con questo provvedimento il Fondo Resisto, uno dei fondi principali, non verrà coperto con questo strumento, è ancora troppo debole perché ancora il 60 per cento di chi ha fatto domanda sul Fondo Resisto avrà i piedi scoperti, non vedrà riconoscersi ancora oggi purtroppo la possibilità di avere soldi di ristoro nel Fondo Resisto. Quindi dire che tutte le graduatorie avranno copertura serve soltanto a fare proclami, a lanciare manifesti di speranza di cui la gente non ha pi�� bisogno. Allora noi, sa benissimo che su questa su questa proposta, su questo disegno di legge che avrebbe avuto tutta la dignità di poter essere anche discusso con le parti sociali, Assessore, perché lei aveva i soldi per poter andare avanti nelle graduatorie già aperte, perché il Fondo Resisto è a zero domanda finanziata…

PRESIDENTE. Concluda.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). …6 mila, e vado a conclusione, quindi c'era tutto il tempo di coinvolgere le parti sociali, non per un biribizzo della minoranza, perché molte volte il ristoro nei confronti delle parti sociali non è soltanto di natura economica, ma è anche di natura di coinvolgimento politico sulle nostre scelte, e probabilmente quel passaggio su un disegno di legge che non aveva questa urgenza ci avrebbe permesso di collegarci maggiormente con la parte sociale, civile importante della nostra Isola che è al nostro fianco in questa battaglia. Assessore, ci sono molte criticità, ancora troppe criticità, però per quello spirito che dicevo all'inizio noi continueremo a mostrare una parte costruttiva perché noi, prima di ogni altra persona per la parte politica e per la storia politica di ognuno di noi, riteniamo che la persona debba andare oltre e debba essere con maggiore attenzione seguita soprattutto quando si vivono momenti difficili come questo.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Comandini.

È aperta la discussione generale.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

Ricordo all'Aula che ci si può iscrivere a parlare durante l'intervento dell'onorevole Zedda segnalandolo alla Presidenza.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. L'illustrazione fatta nel suo intervento da parte dell'onorevole Comandini consente a noi che interveniamo dopo, a me e ad altri, di non ripetere alcune cose dette con chiarezza nell'intervento precedente, e consente di ripercorrere invece alcune delle vicende che hanno interessato questa norma. Siamo stati noi a chiedere di interrompere la discussione sul poltronificio per discutere di imprese, siamo stati noi a chiedere a voi di poterci vedere lunedì, ieri, per consentire alle due Commissioni e ai componenti le Commissioni di poter incontrare e audire sindacati, parti sociali, imprese, tessuto economico produttivo, rappresentanti dei sindaci. Cosa costava vederci nella giornata di ieri e poter affrontare questi temi con coloro che sono o dovrebbero essere i beneficiari di questi provvedimenti? Sono risorse stanziate nel '20 che non sono arrivate nel '20, sono risorse immaginate per le imprese a fronte della crisi economica nel '20, siamo ad aprile inoltrato del '21. È una patologia del sistema prevedere spesa nell'anno e trascinare spesa nell'anno successivo.

Peccato che non lo abbiano operato alla lingua invece che agli occhi, questo è il dramma, perché avrebbe fatto una cortesia il chirurgo all'umanità, perché probabilmente se l'operazione fosse stata alla lingua avremmo un po' di silenzio in aula…

GIAGONI DARIO (LEGA). Non mi piace questo atteggiamento!

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Non ho capito che cosa ha detto, invece noi gradiamo…

GIAGONI DARIO (LEGA). Se la dovrebbe cucire lei la bocca.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Non ha neanche capito…

GIAGONI DARIO (LEGA). Onorevole Zedda, lei non si deve permettere.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, non è neanche consentito a loro sistematicamente parlare e interrompere sistematicamente gli altri. Siccome non sono in grado di cogliere neanche le battute perché non le capiscono, capisco che sia difficile a mo' di dibattuta, perché altrimenti…

PRESIDENTE. Sì, si è fatto capire benissimo, però riprenda il discorso.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, l'operazione come sa è diversa. Per quanto riguarda quindi le problematiche che sono oggetto di questo disegno di legge riguardano la spesa, e stiamo usando risorse del '20 per coprire e cercare di raggiungere in termini di benefici economici imprese che già attendevano questi benefici nel corso del '20 senza stanziare nulla per la drammatica situazione che vivranno nel '21. L'altro elemento riguarda l'aspetto della provenienza delle risorse, e poi le menzogne, come veniva detto dall'onorevole Comandini. In un comunicato che il Presidente della Regione ha diffuso prima che il provvedimento fosse stato votato nelle Commissioni, prima! Il Presidente della Regione ha annunciato: "Stanziamo risorse per tutti, nessuno escluso, tutte le graduatorie di fatto troveranno soddisfazione", i beneficiari in quelle graduatorie, nessuno escluso; non è vero, arriviamo al 40 per cento, con questo provvedimento del bando resisto, tenendo fuori ancora un 60 per cento e mancano all'appello 140 milioni, 140 milioni! E il provvedimento attuale trova le coperture solo per l'utilizzo di 72 milioni, quasi 73, provenienti per 38 milioni dai cantieri Lavoras, per 15 milioni dai prestiti e per le restanti somme fino ai 73 milioni dal Fondo competitività, quindi imprese; togliamo alle imprese per dare alle imprese, togliamo ai comuni per darlo non si capisce a chi, in termini di ristori o aiuti, perché il problema sarà sempre quello dell'erogazione e delle difficoltà. L'altro aspetto riguarda il quantum, perché se non entriamo nel dettaglio di quanto stanno ricevendo le imprese, affermare "stiamo dando risorse a tutti" pare, o potrebbe sembrare, un'affermazione di serenità, almeno per coloro che soffrono. Sapete qual è l'importo che hanno ricevuto l'anno scorso le imprese, ad esempio le agenzie di viaggio? Tra i 2 e i 3 mila euro, tra i 2 e i 3 mila euro! Faccio un esempio. Una impresa, agenzia di viaggio, solo per quanto riguarda i mancati rimborsi da biglietti, pagati, mai utilizzati e non rimborsati dalle compagnie low cost, ha un'esposizione per 110 mila euro, cosa ci fa con 2-3 mila euro? E stiamo poi alla provenienza delle risorse. Lavoras; 50 mila euro, come esempio, quattro posti di lavoro, due laureati e due diplomati, per otto mesi venti ore settimanali. Se fossero 20 milioni, i nostri son 38 eh, 38! Se fossero venti milioni 1600 assunzioni di giovani laureati e diplomati, siccome parliamo di quasi 40 milioni, 3.200 assunzioni. L'altro giorno i vostri ministri, Brunetta e Carfagna, con enfasi e con comunicazione agli organi di informazione, hanno annunciato 2800 assunzioni al Sud di laureati e diplomati, solo in Sardegna Lavoras con 38 milioni determinerebbe 3200 assunzioni, a tempo determinato, massimo 36 mesi, come sappiamo, per non incorrere nelle problematiche sul rischio di determinare un nuovo precariato, ma pur sempre 3200 assunzioni, e a cosa servono queste risorse? Intanto c'è stato detto che era responsabilità dei comuni, poi lì spiegherà l'Assessore, perché ovviamente in questo caso è l'Assessore Zedda che viene chiamata in causa direttamente, perché i Sindaci affermano che invece il problema della mancata spendita di quelle risorse sia attribuibile alla Regione e non ai comuni, ma a cosa servono quelle risorse? Quelle risorse servono perché qualcuno lavori in un comune, piccolo o grande che sia, e a seconda del lavoro svolto, ad esempio giovani ingegneri, architetti, geometri, quelle assunzioni possano determinare occasioni di lavoro fuori dal comune, e cioè un assunto in quegli uffici, una assunzione, un posto di lavoro, una persona che lavora lì sta determinando la possibilità per i comuni di colmare, piccoli o grandi, l'assenza di personale, data dalla mancata possibilità di rimpinguare con nuove assunzioni coloro che sono andati in quiescenza nel corso degli anni, e quelle assunzioni coi cantieri Lavoras in alcuni casi stanno determinando la possibilità per i comuni di usufruire e beneficiare di professionalità scomparse all'interno dei comuni, che colmano le lacune che determinano occasioni di sviluppo e lavoro all'esterno, perché una pratica sbloccata nell'ufficio dell'edilizia privata o una pratica sbloccata nei piccoli comuni, nell'agro, non solo nel comune, cioè nel centro abitato, ma nell'agro, quel giovane assunto col cantiere Lavoras in quell'ufficio, che sblocca quella pratica, sblocca occasioni di lavoro all'esterno, oltre ad aver beneficiato di un'occasione di lavoro per se stesso e, nel frattempo, subito dopo dobbiamo discutere, a fronte di 140 milioni che mancano e l'utilizzo dei fondi da sottrarre ai comuni, al Fondo competitività o i prestiti per le imprese, dobbiamo affrontare una legge che prevede spese per quasi 20 milioni di euro per i portaborse nei prossimi tre anni. C'è qualcosa che stona; ce ne accorgiamo solo noi? Che in una fase come questa nel momento in cui stiamo togliendo ai comuni per dare alle imprese e subito dopo troviamo 20 milioni di euro da dare ai portaborse c'è qualcosa che non va? C'è una vergogna che vorreste compiere a danno delle cittadine e dei cittadini usando però i soldi delle cittadine e dei cittadini? Questo è il problema! 20 milioni di euro per i portaborse, ne mancano 140 per le imprese! Ho terminato.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie, Presidente. Intervengo sulla discussione generale del provvedimento per provare a fare una riflessione sulla sicuramente necessità di intervenire a favore delle imprese, evidentemente, come è stato anche detto precedentemente dai colleghi rispetto al fabbisogno di risorse che vanno ad alimentare la notevole richiesta che, in particolar modo del bando resisto, è provenuta dai territori, quindi dalle imprese che hanno partecipato al bando. Intanto voglio evidenziare con forza che tutto ciò che va a supporto delle imprese, quindi ad alimentare e a soddisfare la richiesta delle imprese, è fondamentale e quindi per questo, questo provvedimento è importante, però non posso non evidenziare quanto è un po' la criticità di questo provvedimento, ovvero quello di aver tolto le risorse ai comuni per l'attivazione e l'attuazione dei programmi Lavoras, principalmente. Perché? Perché se è pur vero che nella costruzione delle procedure le lungaggini, il Covid, con una impossibilità iniziale di poter realizzare i cantieri, specie nella prima parte del 2020, per via appunto dei blocchi, ha certamente non consentito la realizzazione o l'avvio delle procedure, però sicuramente poi l'articolazione particolarmente complessa, attraverso le quali sono state attribuite le risorse ai comuni, ha sicuramente dato luogo a quei ritardi che vengono richiamati nella relazione della legge, perché, come dire, capita sempre, capita spesso, e devo dire purtroppo, che nel gioco delle parti sia sempre colpa di qualcuno, in questo caso mi pare che venga detto un po' in maniera più o meno chiara, più o meno palese, che forse in questo caso la colpa sarebbe dei Comuni, ma non è così. Nella nota che ANCI ha inviato al Consiglio regionale ai Presidenti di Commissione e ai vari componenti delle Commissioni si evidenzia bene il cronoprogramma attraverso il quale si è dato luogo all'attuazione del programma Lavoras, che tutto fa evidentemente rappresentare come questo ritardo non è certamente in capo ai comuni. Nell'unirmi a quanto veniva detto prima, sia dall'onorevole Comandini che dall'onorevole Zedda, in realtà il disorientamento è legato al fatto che è come se non si percepisse qual è l'importanza di alcuni provvedimenti e di quale impatto questi provvedimenti hanno a livello locale. Lo dico non solo da Vicepresidente della Prima Commissione sugli enti locali, ma anche da Sindaco, perché un posto di lavoro, la possibilità di dare speranza a qualche giovane, a qualche persona che non riesce a trovare occupazione, perché evidentemente non ne ha le condizioni e le possibilità, è di una tale preziosità nelle nostre piccole comunità da essere in qualche modo determinante, e così è stato Lavoras, così come sono gli altri cantieri. Volendomi fermare a Lavoras, veniva citata prima una ipotetica proiezione di numeri. Oggi per la pandemia le difficoltà non sono solo ed esclusivamente delle difficoltà legate alle imprese, ma i disoccupati che sono presenti nei nostri comuni hanno un disperato bisogno di avere una prospettiva e questa prospettiva, lo dico in maniera forte, è anch'essa collegata non solo alle opportunità, ma anche a quanto le Amministrazioni sono state in grado, grazie anche ai finanziamenti regionali, a porre in essere e questo è il tema del cantiere Lavoras. L'eventuale ipotesi di utilizzo delle risorse come viene richiamato nel provvedimento, soldi, risorse, fondi che sicuramente non verranno spesi perché si stanno attualmente utilizzando i fondi, in alcuni Comuni, del 2019, io credo che si sarebbe potuto - questo è un appello che faccio all'Assessora - ragionare in termini di non solo semplificazione delle modalità di attribuzione delle risorse ai Comuni, ma anche, perché no, con un provvedimento che credo che non sia così impossibile da attuare o da predisporre, come consentire, ad esempio, lo scorrimento delle graduatorie e aumentare il numero delle persone che possono essere impiegate. Questo perché non sono nelle professioni o nelle attività professionali di intelletto o d'ingegno, cioè quelle legate agli uffici, ma nei nostri Comuni, dove non ci sono operai, dove non ci sono risorse per fare le attività anche di semplice tenuta dei nostri paesi, avere una o due persone in più ve lo assicuro è una grande possibilità non solo dal punto di vista della tenuta generale, ma veramente della possibilità di dare una speranza a una persona, perché Lavoras, che ha 8 mesi a 20 ore alla settimana, poi consente anche di avere un piccolo periodo cuscinetto grazie al quale le persone per circa un anno stanno più o meno serene. Nelle nostre comunità, da quelle più piccole a quelle più grandi, ma quelle più piccole io credo che siano molto più fragili perché le persone che sono iscritte nei CPI non hanno una prospettiva di trovare occupazione così semplicemente, e in un momento come questo, dove le imprese, lo sappiamo molto bene, il provvedimento di oggi riguarda le imprese, hanno difficoltà ad attivarsi o a trovare occasioni di produttività, queste persone che possono essere occupate attraverso i cantieri sono una salvezza per i nostri paesi, sia i giovani che ultimamente, lo dicevo anche nella scorsa seduta dell'Aula, è come se vivessero uno scoramento senza alcuna prospettiva. Allora anche quando i sindaci… io ho pubblicato avantieri il bando di Lavoras e chiamano i ragazzi perché lo vedono come una prospettiva, come una occasione alla quale appigliarsi, senti che veramente c'è un bisogno di questa natura e quindi il tema è proprio questo e l'auspicio è proprio questo. Bene che si continuino a stanziare delle risorse a favore delle imprese, anche se abbiamo visto non sono sufficienti, ma sicuramente questa criticità c'è.

A proposito del bando Resisto - e vado a chiudere, l'avevo citato l'altra volta e lo cito nuovamente come remind all'Assessora - nel bando attuale, che appunto prevede come elemento quello della perdita del fatturato, ci sono alcune categorie di imprese, nella fattispecie le imprese edili, le quali avendo all'inizio dell'anno 2020 programmato dei lavori avevano effettuato degli acquisti, avevano fatturato in anticipo rispetto all'acquisto di materiali che servivano per dei lavori che dovevano fare. Ecco, queste imprese non stanno riuscendo a partecipare perché, nonostante nel corso dell'anno poi non abbiano effettivamente lavorato, questa fatturazione in anticipo, chiamiamola così, determina il fatto che non riescano a soddisfare questo requisito. Queste diverse rappresentazioni sono avvenute da parte delle imprese edili soprattutto, che si sono trovate in questa condizione, lo dico laddove ci fossero le condizioni per poter intervenire.

Chiudo con una frase che riporto dalla comunicazione che ha mandato ANCI, a firma del presidente Emiliano Deiana, che è molto significativa, sperando di sollecitare la sensibilità dell'Assessora; dice così: "Togliere fondi ai Comuni per assumere i disoccupati locali, spesso per rendere servizi indispensabili ai cittadini, appare come mettere in competizione gli ultimi della nostra società". Su questo il mio appello è, Assessora, che possa prendere l'impegno a rimpinguare le risorse e consentire, anche attraverso una semplificazione delle procedure, durante questo 2021, di poter veramente investire anche sull'occupazione diretta e quindi sui cantieri comunali. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente. Premettendo che questo provvedimento è relativo a fondi che i sardi avrebbero potuto ricevere già nel mese di settembre 2020, come è accaduto in tutte le altre regioni del sud Italia, e premettendo anche che se oggi qua in Aula stiamo parlando di questo provvedimento è solamente per l'insistenza della minoranza che ha consentito di congelare, e purtroppo solo congelare, la legge vergogna sul maxi staff del presidente Solinas, assessora Zedda mi rivolgo a lei, perché venerdì scorso in Commissione quando, prima di esporci il contenuto di questo provvedimento, ci ha spiegato le ragioni degli abissali e inaccettabili ritardi nell'erogazione dei fondi stanziati con la salva imprese del luglio dell'anno scorso, con praticamente tutti i potenziali beneficiari ancora a mani vuote, ho colto nelle sue parole e nel suo sguardo una sorta di frustrazione. Ci ha detto che tre mesi sono volati via per il cambio di fornitore, che altrettanti probabilmente sono dovuti allo smart working spinto adottato in Regione, che poi si deve tener conto del ritardato trasferimento di fondi statali. Le ricordo che lei sino a un mese fa dichiarava che si stavano lavorando 400 pratiche al giorno, e comunque la sua frustrazione era palpabile, a maggior ragione quando ha dovuto incassare l'affermazione di un collega della minoranza che faceva notare come, mancando ancora oggi all'appello circa 140 milioni in carico al Fondo Resisto, le risorse stanziate non copriranno tutte le domande e addirittura il 60 per cento dei beneficiari non riceverà nulla. In quel momento, lo ricordo benissimo, si è messa le mani nei capelli per poi dirci che se i 73 milioni non dovessero essere sufficienti, e purtroppo lei sa benissimo che sarà così, verranno in soccorso i 36 milioni e 4 del CIPE. Non si può sorvolare ovviamente sul fatto che per quanto concerne i fondi regionali non si tratta di risorse nuove, ma di partite di giro, e comunque sono certo che da un lato i fondi dei cantieri Lavoras saranno rimpinguati, anche perché in proposito la minoranza ha presentato un ordine del giorno in data odierna e dall'altro, come lei ha affermato, considerando che sono ancora in corso le istruttorie, si prevede che questo provvedimento possa essere integrato con variazioni di bilancio successive. Ma il punto fondamentale su cui vorrei concentrare il mio intervento e da cui con certezza deriva la sua frustrazione, è un altro. Infatti mentre lei Assessora, sia pure fuori tempo massimo, lavorava per costruire una legge che potesse venire incontro il più possibile alle esigenze delle migliaia di cittadini sardi impossibilitati a produrre reddito dalla pandemia, c'era chi, chiuso nel suo eremo di Villa foto Devoto, affidava al suo addetto stampa l'ennesimo comunicato slogan della sua biennale esperienza da Presidente della Regione Sardegna: "Garantiremo la copertura delle graduatorie dei bandi precedenti e soddisferemo tutte le domande presentate, non vogliamo lasciare nessuno indietro". Vede Assessora, i ritardi abissali inaccettabili che lei ha descritto in Commissione purtroppo restano, ecco perché non ci possiamo permettere di ripeterci, la situazione economica è esplosiva, lo sappiamo tutti, e non è quindi nella maniera più assoluta ammissibile che le sparate mediatiche di chi ha deciso che venire in Consiglio regionale è un optional mettano in difficoltà in primis lei, che dall'inizio della legislatura ci sta in qualche modo mettendo la faccia e soprattutto chi sull'orlo della disperazione è in attesa di questi ristori. Evitare pericolose aspettative dovrebbe essere la regola fondamentale di qualsiasi Governo che si rispetti, tanto più in un momento emergenziale come questo, anche perché, è bene rammentarlo, non siamo più in campagna elettorale e non ci sono più spazi per illudere la gente.

Continuare imperterrito a farlo è una mancanza di rispetto, sia nei suoi confronti, ma soprattutto nei confronti del popolo sardo. Ritengo vergognoso occuparsi di un tema così delicato limitandosi a dare all'addetto stampa il compito di trovare lo slogan giusto per riempire i titoli cubitali dei quotidiani. E ora mi rivolgo a lei, presidente Solinas: "La smetta con questo atteggiamento, la misura è colma".

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Cesare Moriconi. Ne ha facoltà.

MORICONI CESARE (PD). Stamattina, a pochi minuti dall'inizio della discussione dell'Aula, ci è arrivato un foglio Excel di cui ha parlato, hanno parlato i colleghi che mi hanno preceduto, in apertura l'onorevole Comandini, a pochi minuti dall'inizio della discussione, in cui è scritto: "Stato di attuazione della legge 22 del 2020". 8 articoli su 40, come se quella fosse un'analisi dello stato di attuazione di una legge così importante. Negli articoli che ci avete proposto, Assessore lei ha il diritto di fare anche le espressioni che ritiene, però voglio dire, con quella espressione non può minimizzare il significato di stato di attuazione di una legge con 8 articoli su 40 dei quali ci riferisce alcuni numeri. Poi la possiamo pensare diversamente e io rispetto il suo punto di vista e chiedo anche a lei di rispettare il mio. Ci presentate un disegno di legge con una relazione, all'ingrosso, nella quale al comma 1 in overbooking all'articolo 11 commi 2 e 3 c'è un fabbisogno di 778.000 euro che nella relazione si dice andrebbero ad aggiungersi ai 2 milioni di euro previsti nella legge. Io credo di avere seguito sino ad un certo punto, probabilmente non sono riuscito, o qualcosa mi deve essere sfuggita nell'aggiornamento dei dati, ma nella legge all'articolo 11 ai commi 2 e 3 sono in legge previsti 3 milioni di euro per il 2020 e 5 milioni per il 2021, mentre nell'avviso ci sono 4 milioni che diventano un milione e mezzo nel 2020 e 2 milioni e mezzo nel 2021. Cioè stiamo parlando di cifre che ballano su milioni di euro, che apparentemente potrebbero sembrare insignificanti invece hanno un significato e una rilevanza. Nel comma 2 parliamo di un overbooking di 37 milioni di euro, 37 milioni di euro che chiaramente sono il risultato di una partecipazione superiore rispetto alle aspettative. Io credo che in piena emergenza tutto si può fare, fuorché prevedere al minimo dettaglio, ma noi siamo convinti del fatto che l'analisi del contesto aiuta a fare le previsioni. Lo abbiamo sempre sostenuto e riteniamo che questo debba essere fatto sempre. Nel comma 3 ci parlate del Fondo Resisto rispetto al quale c'è un overbooking di 670 milioni, e che con l'intervento, con questo disegno di legge andremo a colpire il 40 per cento del fabbisogno, non so se del nuovo fabbisogno o del fabbisogno complessivo però non è importante, somme che andrebbero ad aggiungersi ai 67 milioni di euro nella relazione, cifra che a me risulta non essere veritiera perché noi con la "28" del 2020 abbiamo ridotto di 3.600.000 le previsioni dell'articolo 14 della "22" facendolo diventare 63 milioni. Sono piccole variazioni di altri 3 e rotti milioni di euro che voglio dire nella discussione generale potrebbe anche non avere nessun tipo di rilevanza, però quando si parla di stato di attuazione ha un significato, perché queste somme messe insieme fanno cifre più significative. A noi sarebbe piaciuto poter discutere anche meglio dell'articolo 9 della stessa legge numero 22, rispetto alla quale con l'articolo 9 noi prevediamo in legge 18 milioni di euro però nell'avviso pubblicato ne prevediamo 14, a me sfugge qualcosa, però certamente sono dati rilevanti. Sull'articolo 9 noi interveniamo con l'avviso a soddisfare 3200 domande, anzi c'è un'aspettativa di soddisfazione di 3222, nell'avviso è scritto così, le domande diventano 4000, probabilmente sono molte di più quelle che potranno essere soddisfatte, noi partiamo dall'analisi dei dati ASPAL che iniziano con 59.000 a giugno, si riducono a 56.000, resta una differenza di qualche decina di migliaia di euro, sicuramente hanno trovato soddisfazione in altri rivoli dei ristori, ma io credo che appartenga ad una riflessione della quale il Consiglio regionale avrebbe dovuto occuparsi per comprendere gli effetti della pandemia sul sistema. Dell'articolo 13 non ne parliamo, sono 15 milioni di euro per prestiti chirografari sino ai 70.000 euro, a noi sarebbe piaciuto conoscere quante imprese del settore turistico ne hanno beneficiato, quanti lavoratori, quali fragilità e quali rischi di fallimento sono rimaste nelle nostre imprese per comprendere in che misura poter intervenire, rafforzare quella misura piuttosto che altre, la loro efficacia. Dell'articolo 15 quel milione di euro per imprese aderenti al Fondo di solidarietà bilaterale ci sarebbe piaciuto sapere come, con quale efficacia e in che misura, così dell'articolo 15 i famosi 5 milioni per interventi di promozione e comunicazione finalizzati alla destagionalizzazione dei flussi turistici, sicuramente spesi, in che misura, con quale efficacia, vale per quello, vale per gli altri 5.700.000, vale anche perché noi avremmo avuto bisogno di ragionare sulle anticipazioni a favore delle imprese di cui all'articolo 24 per compensazione dei danni causati dagli eventi atmosferici del 2017. Così anche dei 6 milioni stanziati per favorire l'accesso al credito delle aziende agricole per la loro produzione, a noi sarebbe piaciuto, e non sarebbe piaciuto solamente, pensiamo che invece ne avremmo avuto il dovere, ragionare su quale efficacia le misure che abbiamo adottato sono andate a soddisfare il fabbisogno. Penso che ne avevamo il diritto e ne avevamo il dovere. E venerdì vi abbiamo detto del nostro disagio e della nostra delusione. Perché ogni qual volta noi poniamo una questione di questo tipo sembra che stiamo andando a giudicare il lavoro della Giunta, a criticare il lavoro della Giunta, ad assumere un atteggiamento strumentale, che non è esattamente così. Ci abbiamo provato, lo abbiamo fatto quando c'era da discutere rifanno sul recovery fund non ci avete ascoltato, siamo arrivati ad oggi, e siamo arrivati con il nulla cosmico su una materia di quella rilevanza. Abbiamo provato a ragionare sulla 22, lo abbiamo fatto a gennaio, non ci avete ascoltato. Io, Assessore, non sono il tipo né che si agita, né che urla, né che occupa l'Aula, non me ne frega niente, io penso che ci sarebbero motivi gravissimi per i quali il Consiglio regionale avrebbe dovuto ribellarsi, che è la mancanza del rispetto delle regole fondamentali che in un Consiglio regionale come questo avrebbe dovuto consentire un confronto, io lo dico, nel rispetto di quelle che sono le responsabilità di una maggioranza che ha un mandato elettorale, che ha quindi la totale responsabilità, di assumere le decisioni che vuole, e la maggioranza ha il dovere di ascoltare le opposizioni quando dovessero provare, come adesso, e come stiamo facendo da tempo, a dare un contributo per migliorare, non per fare altro. A voi gli elettori hanno dato questa responsabilità, a noi hanno dato un'altra responsabilità, lo stiamo facendo lealmente e abbiamo consentito a questa maggioranza di arrivare nell'Aula, l'ha detto in apertura l'onorevole Comandini nella sua relazione, abbiamo acconsentito di arrivare in Aula a discutere provvedimenti finanziari di rilevanza straordinaria, che non sono solamente le leggi di stabilità, ma sono anche le variazioni di bilancio da 400 milioni di euro che abbiamo consentito di entrarci in pochi minuti dall'approvazione della delibera della Giunta regionale, e credo che quel comportamento sia un comportamento leale nei confronti della Giunta, della maggioranza e dei sardi. E questo atteggiamento che noi stiamo assumendo e continuando ad assumere sono degli atteggiamenti rivolti solo ed esclusivamente al tentativo del miglioramento dei provvedimenti in applicazione dei quali noi siamo convinti avremmo potuto ottenere molto di più a favore dei sardi e a favore della Sardegna.

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che è rientrato dal congedo l'onorevole Giuseppe Talanas.

È iscritta a parlare la consigliera Desiré Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Presidente, io invece ho un carattere diverso rispetto al collega, sono molto più impulsiva, quindi a volte mi adiro spesso anche perché davvero alcune situazioni le sento davvero mie. Ricordiamo un po' quello che è stato l'iter di questa legge. Questa è una legge che è stata presentata, il fondo Resisto, io lo ricordo, soprattutto lo ricordo a chi in questo momento è interessato da questo provvedimento, alle imprese sarde, questa è una legge che era arrivata dove è stato chiesto un atto di responsabilità a tutta le forze politiche presenti in questo Consiglio regionale, per cui le forze politiche anche di opposizione, una legge che è stata votata a luglio, io mi ricordo perfettamente l'iter che è stato seguito per il fondo Resisto.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue MANCA DESIRÈ ALMA). E mi ricordo perfettamente quando era arrivato il provvedimento all'ultimo momento in Commissione, dove avevo fatto presente che non era possibile continuare a lavorare in Commissione, in qualità di Vicepresidente della Commissione lavoro, con provvedimenti che ci arrivavano un'ora prima, e andavano appunto in discussione dopo un'ora, e provvedimenti come comunque disegni di legge importanti a carattere di sostegno per le famiglie e le imprese sarde. E nonostante questo noi, proprio per un atto di responsabilità nei confronti delle imprese sarde, del popolo sardo, delle famiglie sarde, abbiamo dato fiducia, abbiamo dato fiducia all'Assessore che ci aveva presentato questo disegno di legge, abbiamo dato fiducia alla Giunta, abbiamo dato fiducia al presidente Solinas, e abbiamo dato fiducia alla maggioranza che sta governando la Sardegna. Bene, poi i mesi sono passati, io mi ricordo perfettamente le parole dell'Assessore che aveva utilizzato, bisogna fare in fretta, bisogna votare questo disegno di legge, il Fondo Resisto, perché stiamo vivendo una pandemia senza precedenti, le imprese sarde sono fortemente in crisi, stanno soffrendo molto, per cui dobbiamo correre senza guardare i colori politici, senza guardare appartenenze politiche, senza guardare bandiere, ma lavorare tutti insieme uniti nell'unico interesse di andare a sostenere le imprese e le famiglie. Era luglio del 2020, sono trascorsi nove mesi, e noi in Commissione ci siamo posti tante volte la domanda, ma a che punto sono questi provvedimenti, a che punto sono i finanziamenti, perché le segnalazioni che ci arrivavano, l'Assessora lo sa anche perché tantissime gliele ho girate, anche le segnalazioni da parte delle imprese, le segnalazioni da parte di chi era stato escluso con i codici ATECO che non erano stati inseriti nel provvedimento, le segnalazioni da parte degli operatori turistici, le segnalazioni da parte dei lavoratori che a distanza di mesi non avevano ricevuto niente. E sinceramente in qualità anche di Vice Presidente della Commissione II abbiamo richiesto, mi sono fatta anche promotrice nel richiedere la convocazione della Commissione II per conoscere quelli che erano i dati. E io mi ricordo perfettamente quella convocazione di quella Commissione alla quale era presente l'Assessore Zedda, lo stesso Assessore che aveva elencato una serie di provvedimenti, elencato una serie di numeri, elencato anche lo stato di attuazione di quella legge, la legge 22 votata con la massima urgenza a luglio. E mi ricordo perfettamente le sue dichiarazioni quando appunto aveva dichiarato che la Commissione esaminatrice era stata già nominata un mese prima e che erano al vaglio tutte le domande, e che le domande sarebbero state pagate, eravamo a metà di febbraio, per cui a partire dal fine febbraio, 28 febbraio, nell'ordine di 400 pratiche al giorno con una richiesta superiore alle 9 mila domande. Io mi ricordo perfettamente quanto aveva dichiarato l'Assessore, poi che cosa ho scoperto, ma questo poi l'ho anche dichiarato, a distanza di tre settimane, eravamo a più di metà marzo, che la Commissione esaminatrice era stata invece nominata due giorni prima e non un mese prima come era stato dichiarato dall'Assessore nella Commissione competente. E non solo, che le pratiche non erano ancora state esaminate e naturalmente, nonostante le rassicurazioni da parte dell'Assessore, che i pagamenti sarebbero dovuti iniziare a fine di febbraio, invece a quasi fine marzo non erano assolutamente iniziati. E quindi io mi sono preoccupata anche perché davvero qui stiamo parlando di vite, stiamo parlando di gente, di imprese che stanno chiudendo ogni giorno. E allora io credo che la pratica del buon amministratore, caro Assessore, non è quello di spostare da un capitolo all'altro, perché se lei toglie, esprimo il mio concetto, se lei toglie da un capitolo dedicato a degli altri lavoratori, dedicato agli enti locali, e li sposta per le imprese, lei sta togliendo da chi vive comunque di lavoro per darlo alle imprese. La pratica del buon amministratore non è quello di spostare, cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia, ma è quello di trovare altri fondi, e lei mi dirà bene dove li trovo i fondi, ma Assessore noi le abbiamo dato tanti input, uno che lei aveva a disposizione, che scadrà anche adesso, è quello dei progetti del Recovery fund, noi l'abbiamo dichiarato un miliardo di volte. Lei mi dirà che non rientra nei progetti: no, Assessora, si sbaglia, perché anche questo poteva rientrare, sotto altre forme, cara Assessora.

Quindi, non è tanto la capacità di spostare da una parte all'altra, quanto quella di trovare delle soluzioni. La realtà parla e la realtà descrive in questo momento una situazione delle imprese sarde fallimentare, di finanziamenti che non sono arrivati; voi ci portate qua oggi con un provvedimento con la massima urgenza dove noi sinceramente abbiamo provato anche ad inserire degli emendamenti per cercare di migliorare, anche questa volta, questo provvedimento, ma se avessimo veramente la certezza, ma non quanto dichiarato anche questa volta dal Presidente della Regione Sardegna che va avanti a forza di dichiarazioni, che poi sono dichiarazioni che non risultano mai veritiere, quello di riuscire a pagare tutte le imprese che rientrano nella graduatoria. Perché da questo provvedimento che voi ci avete presentato non rientra neanche il 50 per cento: perché andare a continuare a raccontare non verità al popolo sardo? Ma davvero si pensa che il popolo sardo non capisca che si continua a prendere nuovamente in giro? Lo avete fatto a luglio dichiarando che sareste intervenuti su tutto, siamo adesso ad aprile e state nuovamente… io lo dico per correttezza, Assessore, l'ha dichiarato il Presidente non l'ha dichiarato lei, l'ha dichiarato il Presidente della regione Sardegna, quando appunto ha detto che sarebbero rientrati tutti. Perché continuare a dire le bugie? Non è vero, perché in questo provvedimento non mettete a disposizione tutti i finanziamenti e tutti i soldi necessari per scorrere tutta la graduatoria, si arriva a mala pena al 40 per cento, e gli altri che fine fanno? Perché non dire la verità, perché non dire "noi abbiamo la capacità di poter intervenire per un tot, e per gli altri troveremo dalle altre soluzioni."? Non vendere sempre la falsità e le cose che non corrispondono a realtà!

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Noi abbiamo parlato della necessità di approfondire questo tema e di abbandonare, seppur dal punto dal vostro punto di vista momentaneamente, la discussione sul DL 107 sul "poltronificio", l'abbiamo fatto auspicando che ci potesse essere una discussione innanzitutto su quello che sono stati gli effetti e quindi l'attuazione dei provvedimenti che noi stessi vi abbiamo sollecitato nel maggio, giugno, luglio del 2020, che sono sfociati poi nella in particolare la legge 22. Io ricordo quando approvammo qua i provvedimenti per i ristori alle famiglie, e già nel corso di quella discussione chiedevamo che si potesse parlare subito di sostegno alle attività produttiva, e poi di conseguenza anche le famiglie, in una situazione davvero difficile. E ci aspettavamo, se lo aspettavano tutti i dardi, tutti i destinatari di questi provvedimenti, che gli effetti potessero essere se non immediatissimi quantomeno immediati, e invece a distanza di quasi un anno un anno da quei provvedimenti con amarezza dobbiamo constatare che 629.121.000 stanziati, in base ai dati che ci avete fornito voi, che probabilmente non sono chiari e infatti un chiarimento va probabilmente dato, son stati pagati, badate bene, pagati, poi bisogna capire se pagati significa anche liquidati in ragioneria, per essere chiari, 11 milioni 882. Ci sono alcune cose poco chiare, e di questi 11 milioni per la verità non fanno parte, e probabilmente quindi incrementerebbe queste risorse, che ben lontane sono dai 129 milioni stanziati, non è chiarito, in questo schema Excel che ci avete fornito, a quanto ammontino le 4000 domande già pagate, dite voi, rispetto alle indennità ai lavoratori dipendenti stagionali del settore del turismo e del settore non del turismo. Sarebbe curioso sapere a quanto ammontino, anche perché giungono continuamente, ancora oggi, delle doglianze da parte di questi lavoratori secondo i quali appunto parecchi di loro non avrebbero ricevuto quanto è stato promesso loro. Quindi su questo mi, assessore, mi sarebbe piaciuto avere una risposta in merito, quindi su queste 4000 domande già, voi dite, pagate, sulle quali ci sono stati già i pagamenti con riferimento al 1 dell'articolo 9 della legge 22.

Un'altra situazione sulla quale ho dei dubbi, non so se i colleghi abbiano gli stessi dubbi oppure è qualcosa che non riesco a capire io: quando si parla, sempre in questo schema, dell'articolo 12, commi 3 e 4, si fa riferimento alle misure per il sostegno su cozze, mitili, tornare, apicoltura, settore vitivinicolo. Si parla, per esempio al comma 3, per questi settori, tranne che il vitivinicolo, di stanziamenti di un milione e mezzo per l'anno 2020, e poi si parla di pagamenti completati per 2 milioni e 384.000 euro: immagino che sia un refuso, oppure c'è qualcosa che andrebbe chiarito da parte vostra. Quello che noi non possiamo non notare in questo schema che ci è stato presentato, ma lo sapevamo e di questo avremmo voluto approfondire senza necessariamente arrivare da subito in Aula, e magari facendo quelle audizioni che sono state richieste anche dalle parti sociali e che avrebbero fatto bene perché ci avrebbero fatto fare gli approfondimenti opportuni rispetto al perché oggi ci troviamo in questa situazione, ripeto, 11 milioni o qualcosa in più pagati, su 129 milioni stanziati: ecco perché i sardi non si sono accorti nei nostri interventi fatti in quest'Aula un anno fa.

Possiamo notare che, per esempio, nell'intervento di cui all'articolo 17 bis comma 1, una tantum per feste, sagre paesane, ambulanti, giostrai, sui quali se non sbaglio c'è anche un emendamento vostro col quale si chiede un aumento, se non sbaglio, da 36 a 49.000 euro, che sicuramente non servirebbe comunque nemmeno a scorrere totalmente le domande, però questo stanziamento è servito per pagare, così scrivete voi, quantomeno 613 sulle 658 domande. Mentre, per quanto riguarda il Fondo Resisto, sono stati stanziati 67 milioni ed è stato pagato zero, in base a quello che ci state riferendo voi, ma non avremmo avuto bisogno di questo schemino per saperlo. Ecco, sarebbe interessante sapere perché lavoratori autonomi, imprese senza dipendenti, micro, piccole e medie imprese, e grandi imprese della filiera turistica, per la verità per quest'ultima almeno si fa riferimento al fatto che delle 15 domande inoltrate sarebbe stata completata l'istruttoria e quindi mancherebbe, speriamo, solo il pagamento. Ecco, sarebbe interessante capire per quale motivo siamo ancora in questa situazione, ma la cosa che è stata detta dai colleghi, che io condivido, è che non comprendiamo per quale motivo abbiate deciso, la Giunta abbia deciso di utilizzare quasi totalmente risorse provenienti dallo stanziamento per i progetti di Lavoras. L'ha contestato l'ANCI, lo contestiamo anche noi, anche perché ricordo che sono stanziati nel nostro bilancio 33 milioni di fondi per nuovi oneri legislativi, per il 2021 sono stati utilizzati 796 mila euro per la nuova legge sulle province, ben 6 milioni li vorreste utilizzare e li avreste già spesi, li avreste già stanziati se noi non avessimo bloccato il vostro tentativo, speriamo non diventi una realtà, di approvare il disegno di legge sul poltronificio, altrimenti avreste già utilizzato 6 milioni. Quei 6 milioni, per esempio, questo è un classico, non sarebbero da utilizzare invece per Lavoras, e quindi permettere che non si blocchi a ottobre di quest'anno lo stanziamento per quanto riguarda i Comuni, per tutti i motivi che sono stati già detti? E non continuo su quelle che sono le motivazioni per le quali è necessario finanziare quei progetti. Ecco, questa è la prima domanda, e comunque rimarrebbero 27 milioni. Io capisco che ci sarà l'esigenza di fare una variazione nell'assestamento, nella quale poi probabilmente questi fondi per nuovi oneri legislativi verranno utilizzati per tutta una serie di provvedimenti, esigenze e quant'altro, però dobbiamo capire che è cambiato il mondo da un anno a questa parte, non possiamo pensare di tenere ferme risorse, quali questo fondo, perché domani stiamo pensando di fare una variazione nell'assestamento dove c'è l'esigenza del consigliere, poi dell'altro consigliere, per le piccole cose, non è il momento delle piccole cose, è il momento di guardare con attenzione a quelle che sono le vere esigenze dei sardi, e io credo che, su questo, questo fondo non debba essere completamente svuotato, ma avremmo fatto bene invece ad utilizzarlo in modo più importante e non per il DL numero 107 sulle poltrone, ma per esempio per provvedimenti come questo. L'altra cosa che vorrei far notare è, per quanto riguarda per esempio l'articolo 9 sui lavoratori stagionali colpiti dalla pandemia, prima, Assessore, chiedevo notizie rispetto al fatto che risultano pagati…

PRESIDENTE. Conclude dopo.

È iscritto a parlare il consigliere Fausto Piga. Ne ha facoltà.

PIGA FAUSTO (FdI). Grazie Presidente. È davvero curioso questo dibattito, portiamo in Aula una legge per stanziare 73 milioni di euro aggiuntivi per fronteggiare l'emergenza economica e sociale della Sardegna, l'opposizione potrebbe mostrare un po' di collaborazione ed essere un po' mite nei giudizi, ma è tutto sbagliato secondo loro, secondo loro nulla è giusto. Ne prendiamo atto, ne prendiamo atto. Oggi invece, secondo me, la Sardegna continua ancora a confermare di essere tra le regioni italiane che hanno stanziato più risorse aggiuntive rispetto a quelle del Governo per aiutare, appunto, il sostegno economico sociale di famiglie e tessuto produttivo isolano. Un risultato politico importante che di certo non ci fa né esaltare e né gioire, non stiamo nemmeno sereni e tranquilli, intanto perché stiamo vivendo una pandemia, ma poi perché siamo consapevoli che tutti gli interventi che stiamo mettendo in campo non risolvono la crisi economica e sociale, ma aiutano a mitigarla. Vero è che senza però gli interventi aggiuntivi della Regione Sardegna, della Giunta Solinas, questa emergenza poteva essere ancora più drammatica, e io credo che questo non lo possa negare nessuno. La Sardegna sta cercando di fare la sua parte, chi invece potrebbe fare di più e può fare di più è sicuramente il Governo centrale, noi non vogliamo assolutamente creare una polemica, però l'opposizione giallorossa dovrebbe anche un po' finirla di giustificare, difendere il Governo in ogni sua occasione, e invece gli artigli li tira fuori contro la Regione Sardegna pretendendo alla Regione di fare quello che neanche il Governo riesce a fare. Un anno fa, per esempio, siamo intervenuti in maniera tempestiva rispetto all'emergenza sociale con un provvedimento condiviso in quest'Aula anche con le opposizioni. La legge dei 120 milioni di euro per le famiglie sarde, il reddito di emergenza che ha assicurato a numerosissime famiglie in difficoltà due mesi, così, di reddito per cercare di sopperire alle difficoltà della pandemia. Dopo quella legge ne sono susseguite altre di sovvenzioni, di liquidità e di ristori per le aziende, e oggi stiamo portando appunto questa legge di 73 milioni di euro aggiuntivi da impiegare per lo scorrimento di graduatorie dei ristori regionali banditi nelle settimane scorse. Grazie a questo provvedimento tutte le agenzie, enti di formazione professionali che hanno richiesto il contributo per la salvaguardia del personale, saranno finanziati. Ed è grazie a questo provvedimento, non è grazie alle interviste che l'opposizione fa su Videolina, non è grazie all'occupazione del Consiglio regionale, non è grazie ai vari video che si postano su Facebook, è grazie a questo provvedimento. Come è grazie a questo provvedimento il fatto che le richieste ammissibili delle indennità una tantum, le domande sono più di 6 mila euro a favore di lavoratori autonomi con e senza partita Iva, organismi, agenti, scuole professionistiche, inclusi i professionisti tecnici e il settore audiovisivo e cinema, gli organizzatori di feste e cerimonie, compresi i commercianti di abiti da cerimonia, spettacoli pirotecnici, agenzie di viaggio, palestre, ambulanti al dettaglio, dei mercanti locali non beneficiari di altri interventi similari, discoteche e discopub, riceveranno il ristoro regionale. Ripeto, è grazie a questo provvedimento, non è grazie a quando si occupa il Consiglio regionale, non è grazie a quando si fanno le interviste in tv o i video sui social. Sempre grazie a questo provvedimento si continuerà a scorrere la graduatoria del Fondo Resisto arrivando a coprire il 40 per cento delle richieste che ci sono state, ma con l'obiettivo di arrivare a uno scorrimento sino al 100 per cento delle esigenze. Grazie a questo nuovo provvedimento saranno soddisfatte anche tutte le richieste idonee del settore cooperativistico relativamente agli avvisi per i contributi in conto occupazione e cooperative di tipo B e contributi per il potenziamento economico delle cooperative e dei consorzi di cooperative. Credo quindi che i tempi di risposta dalla politica sarda rispetto all'emergenza possano essere dei tempi ragionevoli al di là del perimetro di difficoltà in cui si sta lavorando. I tempi di risposta che vanno migliorati sono quelli della burocrazia, nessuno lo nega, che poi c'è una differenza tra stanziare i soldi e fare in modo che i soldi arrivino nelle tasche dei cittadini e delle aziende. Lo sappiamo anche noi che c'è questo problema e questo problema si chiama burocrazia, e per snellire la burocrazia serve una legge straordinaria emergenziale, una legge nazionale che tagli questa burocrazia, e quindi è proprio questo il tema, il tema che dovrebbe vederci uniti, è questo il tema che ci dovrebbe portare ad occupare insieme l'Aula consiliare, a farli insieme i video su Facebook d'indignazione, ci dovrebbe vedere insieme questa battaglia, quella di rivendicare rispetto al Governo centrale l'approvazione di una legge, ripeto, straordinaria, emergenziale, per tagliare la burocrazia, perché se i soldi non arrivano nelle tasche delle famiglie e delle imprese non è colpa né dell'Assessore e non è colpa neanche di quest'Aula, perché il nostro dovere lo stiamo facendo, quello di fare leggi, quello di stanziare risorse. Il tema però è la burocrazia, la burocrazia che blocca tutto.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. Io provo, nel breve intervento che mi compete, ad iniziare provando a soddisfare la curiosità dell'onorevole Piga, che ha citato e ha portato all'attenzione di quest'Aula il ruolo delle opposizioni. Bene, sa, onorevole Piga, cosa è curioso nella nostra Isola? Direttori generali che annunciano le dimissioni e non le presentano, Presidenti della Giunta regionale che non si presentano all'interno di quest'Aula e fanno comunicati roboanti sull'opinione pubblica, annunciando cose che non esistono, o situazioni che probabilmente gli sono state raccontate o che hanno visto nella propria illusione, ed è curioso il fatto che tutte queste manifestazioni di questi giorni, tutte queste grida d'aiuto, invece per voi è qualcosa che non esiste, che in quest'Aula non sono state citate. Ebbene, entra in Aula oggi il disegno di legge numero 261/A che recita: "Ulteriori interventi a favore delle attività economiche dei lavoratori a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid 19", e la verità, quello che abbiamo provato anche a dirvi all'interno della terza Commissione, è che oggi si tratta di una pura e semplice variazione di bilancio, variazione di bilancio che mette in competizione le imprese con i lavoratori, perché andate a togliere, checché se ne dica, somme da Lavoras e dai cantieri occupazionali per scorrere le graduatorie, mette in grossa difficoltà la nostra Isola sui tempi di reazione alla crisi, e pone in evidenza che cosa? Pone in evidenza la vostra mancanza di idea di ripartenza, perché, badate, se noi dovessimo chiedere alle imprese, a tutti quegli operatori turistici che cosa nel loro bilancio farà o faranno i 7 mila, i 5 mila, i 3 mila euro di cui stiamo parlando quest'oggi, loro vi dicono "a fronte di spese e di perdite di 100 mila euro, 2-3 mila euro possono probabilmente pagare qualche bolletta elettrica, se arrivano, perché la verità è che ad oggi, e l'ha sottolineato poc'anzi l'onorevole Meloni, su tutte le risorse che sono state stanziate gli imprenditori hanno visto zero, perché la domanda che vorrei fare all'Assessora anche al lavoro oggi è questa: il pagato, Assessora, che ci dite nei nostri e nei vostri rendiconti è uguale a liquidato? Ossia, la Ragioneria regionale ha già liquidato queste somme e sono già arrivate nelle casse delle imprese? Perché a me non risulta, dei fondi Resisto non è arrivato nulla, se è in netto ritardo, onorevole Piga, e stiamo discutendo di somme stanziate a luglio del 2020, non di somme stanziate ad aprile del 2021, stiamo parlando di somme che nel 2020 le imprese hanno già speso, di ristori e di incentivi che alle imprese sarebbero già dovuti arrivare per provare a coprire qualche esigua spesa, perché di esigue somme si tratta. Quindi non raccontateci un mondo che non esiste, un mondo fantasioso, magari fatto anche di Puffi e folletti, la verità è che questo disegno di legge entra in quest'Aula per il grosso senso di responsabilità delle opposizioni, che hanno chiesto a gran voce all'interno di quest'Aula di parlare di lavoro, di occupazione, di imprese, e di dire basta alle leggi poltronificio, alle leggi fatte solo ed esclusivamente per appagare gli appetiti politici, anzi, per correggermi e per riportare anche qui alla verità, le opposizioni e un Gruppo di maggioranza hanno chiesto che entrasse questa legge in questo Consiglio regionale, tutti gli altri eravate impegnati a discutere di dirigenti o di posti di sottogoverno. Bene, se noi dovessimo, e l'hanno, anche in questo caso, già detto alcuni colleghi, se noi dovessimo fare un ragionamento; 6 milioni di euro per tre anni fanno 18 milioni di euro, è la somma che andrete a spendere per i vostri appetiti politici, per i posti di sottogoverno, a fronte di somme totalmente esigue che arriveranno alle nostre imprese e ai nostri lavoratori, e se la cosa ancora più scandalosa è che se dovessimo andare a vedere quel report, ai lavoratori atipici è arrivato ben poco, quasi zero, anzi, probabilmente zero. Quindi non raccontateci un mondo che non esiste, perché la sfida, la vera sfida per la ripartenza sono i vaccini. Se voi chiedete ad un'impresa, ad un'attività commerciale qual è la scelta che vogliono porre in essere, quella di ricevere 2 mila, 3 mila 5 mila euro di sostegno, o quello di vedere un'accelerata generale sulla vaccinazione e di permettere di lavorare? L'impresa e il lavoratore vi diranno: vogliamo lavorare! Non vogliamo assistenzialismo, non vogliamo contributi che non siano quelli che ci permettono di ripartire. E anche da questo punto di vista, la vaccinazione, anche se nell'ultima settimana, nelle ultime settimane si è avuta una minima accelerata, anche da questo punto di vista la vaccinazione è in netto ritardo e la Sardegna si trova agli ultimi posti; andatelo a dire agli imprenditori turistici, andatelo a dire a tutte quelle attività commerciali che oggi sono chiuse perché non vedono una possibilità di ripartenza. Su questo è che si gioca la vera sfida, non sul contributo di mille o 2 mila euro, è logico che noi siamo a favore di questo contributo, non è che ci nascondiamo, ma non è la soluzione, non �� la strada che consente di uscire da questa crisi. E non si cerchi ogni volta: Governo, Parlamento, chissà che cosa; la maggior parte delle forze politiche qui presenti in quest'Aula sono presenti anche all'interno del Governo nazionale, quindi si smetta di dare sempre le colpe a qualcun altro e qualche volta proviamo ad assumerci delle responsabilità, perché la sburocratizzazione è quello che serve a quest'Isola, è vero, noi ve lo stiamo dicendo anche nel Dl 107, vi stiamo chiedendo di provare a rinnovare quest'Isola non ad aumentare i posti di sottogoverno per aumentare i procedimenti e complicare le cose. Proviamo a ragionare, proviamo a ragionare aprendo la discussione anche alla società esterna a quest'Aula, perché il grido d'allarme che lanciano i sindacati che non vengono ascoltati, il grido d'allarme dell'ANCI che ha citato poc'anzi il collega Loi che vi dice "fermatevi, ragionato insieme a noi, parliamo, siamo anche noi portatori di interessi, siamo anche noi in prima linea a provare ad affrontare questa crisi"; voi invece no, non ce lo avete consentito all'interno della Commissione, non lo consentite oggi, sembra quasi che le vostre verità siano qualcosa di assoluto e che nessuno le possa contraddire. Non è così, la realtà dei fatti sta dicendo che il vostro atteggiamento da due anni a questa parte è fallimentare, e non è che vi salva dire "eh, ma agli altri; eh, ma quelli del Governo; ma quelli dell'Unione Europea", no! Perché la gente si aspetta risposte rispetto ai vostri roboanti comunicati, roboanti slogan, che hanno tutto tranne che la visione della realtà dei fatti. E allora, quale economia che sta ripartendo vedete, quale economia che è contenta dei vostri ritardi vedete che sta festeggiando? Noi, con grosso senso di responsabilità, lo dico a lei, Assessore Zedda, che ogni volta ci mette la faccia in nome e per conto anche del Presidente che non si presenta mai in quest'Aula, noi siamo disponibili al confronto, noi siamo disponibili a prenderci la nostra parte di responsabilità per darvi anche una mano dove dovesse servire, però provate a cambiare atteggiamento, provate a cambiare l'elenco delle priorità nella vostra piramide. Ad oggi la piramide dovrebbe vedere in testa la risoluzione della crisi sanitaria e la risoluzione della crisi economica, non altre priorità. State imbalsamando il Consiglio regionale su priorità solo ed esclusivamente della maggioranza piuttosto che dei sardi.

Per questo anche da questo punto di vista l'invito è quello di ritirare quel dannoso disegno di legge sui dirigenti e parlare di ripartenza economica perché è solo così che la politica riacquista un po' di fiducia, non provando a cercare colpevoli se non in se stessi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Grazie Presidente. Io parto dal presupposto che, nonostante tutto quello che si è detto, il provvedimento è assolutamente un provvedimento positivo, al di là dei ragionamenti, dei mille discorsi, delle prese di posizione. Cosa c'è di più importante in questo momento di sostenere il sistema produttivo e le imprese? Forse a qualcuno sta sfuggendo il fatto che i bandi non sono bandi così, ma all'interno di questi bandi c'è un elenco di attività produttive che stanno beneficiando e beneficeranno di questi apporti. Lasciatemi anche aggiungere il fatto che se oggi siamo qua è anche grazie alla presa di posizione e all'ulteriore sollecito fatto dal nostro movimento, il quale è assolutamente attento alle esigenze degli imprenditori, dei lavoratori, del sistema produttivo in generale. Non voglio entrare nel merito del provvedimento, per quanto mi riguarda i contenuti sono già stati descritti da alcuni colleghi di maggioranza ed è pacifico. L'Assessore ha individuato delle risorse, le ha trovate e le ha messe subito a disposizione proponendo un'ulteriore aggiunta dei fondi all'interno di questi bandi e l'ha fatto subito, perché il tempo forse per voi qua è una variabile irrilevante, ma fuori no e quindi occorreva dare subito sfogo a questa possibilità. Vi ricordo che in questo anno tante volte ci siamo trovati a dover sopperire alle carenze dell'ex Governo nazionale che molto spesso ci ha lasciato a piedi e solo grazie all'attività della Regione siamo riusciti a dare risposte alle famiglie - il bando delle famiglie qualcuno l'ha ricordato -, alle imprese e quant'altro. Venite qua a parlare di propaganda. Io mi ricordo quando ad aprile 2020 l'ex presidente Conte parlò della potenza di fuoco. Noi qua non l'abbiamo mai vista, abbiamo dovuto fare tutto di tasca nostra. Non abbiamo mai visto nulla. È stato persino sbugiardato dalla Banca centrale europea questo signore che adesso è diventato un degno rappresentante del vostro movimento. Qualche fiammata di paglia, forse, e allo stesso tempo un ex Governo che ha continuamente bypassato il Parlamento attraverso le sue leggi non tenendo conto di quello che poteva dire l'Assemblea. Qua dentro il livello di confronto è altissimo. Se metteste da parte le posizioni strumentali potremmo fare un lavoro egregio, cosa che invece decidete di non fare anche qua, di fronte a 73 milioni di aiuti alle imprese si riesce, anche in questo caso, ad avere opinioni diverse, però c'è un particolare. Io l'altro giorno, non l'ho fatto in Commissione, l'ho fatto su Facebook, ho rimarcato il fatto che nonostante questo sia un provvedimento positivo la minoranza ha deciso di astenersi e subito, sia dalla parte del Partito Democratico, sia dalla parte del Movimento 5 Stelle, vi siete prodigati a spiegare, arrampicandovi sugli specchi, perché vi siete astenuti. Benissimo, è una posizione legittima. 73 milioni di aiuti alle imprese, astenetevi. È corretto, anzi votate contro perché così siete anche più lineari, se siete coerenti con quello che avete detto adesso. Votate contro! Noi rispondiamo del nostro operato e anche voi rispondete di quello che fate attraverso il vostro voto. Fatelo! L'Assessore ha spiegato in Commissione per filo e per segno dove ha preso le risorse, dove c'è stata la necessità di anticiparle e cosa succederà in futuro, eppure no, non va bene neanche questo. Per me si tratta di posizioni assolutamente strumentali. Il fatto di essere all'opposizione non significa che possiamo dire tutto quello che ci passa per la testa, ogni baggianata possibile e immaginabile, perché qua abbiamo una responsabilità troppo alta, che è quella della fiducia del popolo sardo, quindi occorre essere in linea con i ragionamenti, e in ogni modo ognuno risponde di quello che fa e questo è corretto. Volete parlare di lavoro? Parlate di lavoratori, vi appellate a quello che scrivono altri. Io ho vissuto in prima persona un'istanza che riguarda i lavoratori del territorio da cui provengo, che è la mobilità in deroga dei lavoratori della SiderAlloys. Voi avete il Ministro del lavoro. Se non fosse stato per quella signora seduta lì quel decreto sarebbe ancora al Ministero! Non gliene frega niente a nessuno dei lavoratori, questa è la verità! Sarebbe ancora in quel Ministero! È stata lei a muovere per far arrivare le poche risorse, e anche lì non c'è nessun tipo di aiuto per sostenere un incremento di questa mobilità, nulla! Allora mi viene da pensare che abbia ragione Zingaretti, a voi piace solo scaldare la sedia; non l'ho detto io, l'ha detto lui, l'ha detto il segretario del partito. Questa è la verità. Scusate se ogni tanto nel gioco delle parti… no, io penso a me, io il mio segretario lo difendo e l'ho fatto perché penso che abbia ragione. Fatelo anche voi! Fatelo con il Commissario per l'emergenza, la persona a cui avete affidato il destino dell'Italia per un anno! Dov'è adesso? Fate il selfie con lui, fate la foto con lui, difendete le sue posizioni! Non lo fate, non rispondete mai di nulla. Voi sembrate slegati dai vostri movimenti nazionali. Loro possono fare ogni nefandezza possibile e voi venite qua a dare lezioni di etica e di morale a noi? È inaccettabile sinceramente.

Sostenere il sistema produttivo è un dovere, il primo, insieme al riavvio e anche sul riavvio avremmo tante cose da dire perché solo grazie all'apporto del nostro movimento oggi si sta parlando di quello che da mesi doveva succedere a livello nazionale, si sta accelerando con la campagna vaccinale, si sta parlando di riaperture, questa è la…

(Interruzione della consigliera Desirè Manca)

ENNAS MICHELE (LEGA). Guarda Desirè, tu fai tanto l'amica del popolo. L'altro giorno in un gruppo whatsapp ti hanno segnalato il fatto che ti eri astenuta, tu hai detto un sacco di cose, hai detto: "no, ma non avevo capito". Sì, te lo faccio vedere poi, non c'è problema. Mi auguro che tu adesso abbia capito il contenuto di questo provvedimento e quindi deciderai cosa fare, ma siccome non ti piaceva quello che qualcuno ha detto hai deciso anche di abbandonare quel gruppo, che si chiama "uniti contro la chiusura", che fa ridere in bocca ai Cinque Stelle, al Partito Democratico, uniti contro la chiusura, quando avete tenuto un Paese per un anno e mezzo segregato! E badate bene che noi siamo i primi a essere critici rispetto alle tempistiche, rispetto alla possibilità di migliorare, ogni volta non ci sottraiamo a segnalare perché occorre accelerare, però sicuramente non ci devono essere dubbi sul fatto che ogni volta che troviamo qualche risorsa dobbiamo fare in modo di metterla a disposizione del sistema produttivo e oggi siamo qua solo per quello. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente. Alla fine della seduta chiedo la parola per fatto personale. Grazie.

PRESIDENTE. Certamente, ce l'avrà.

È iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Grazie signor Presidente. Colleghi della maggioranza, noi del Partito Democratico pensiamo che la nostra funzione di opposizione responsabile possa con questa seduta terminare. A noi non può essere certo mossa l'accusa di una presa di posizione pregiudiziale e preconcetta nei vostri confronti. Enumerare gli episodi e le leggi, i momenti nei quali il Partito Democratico ha sostenuto l'azione della Regione, delle sue istituzioni a contrasto della pandemia, è veramente impossibile, perché non basterebbe tutto il tempo di questa mattina. Con oggi però noi terminiamo questa collaborazione, terminiamo le nostre aperture nei vostri confronti perché è ben visibile come voi ne abusiate. Avete chiesto aiuto, vi è stato dato ripetutamente, non avete prodotto ciò che avete promesso, non ci sono risultati e non c'è l'evidenza di una strategia comprensibile e seria, costruita pubblicamente, che si rivolga ai soggetti sociali, prima che politici, ma anche politici, o pensate che l'appartenere in questo momento tutti a partiti che sostengono l'unico insieme al Governo della Repubblica vi autorizzi a considerarci i vostri sgabelli e i vostri portaacqua. Questa collaborazione offerta dal Partito Democratico termina qua, e quindi aspettatevi da questo momento lealmente un confronto che prescinde dalla collaborazione unitaria che c'era stata domandata, non da voi, che poco responsabilmente la chiedete solo al momento del voto, ma dal Presidente della Repubblica, che ha invocato l'unità di tutte le forze costituzionali a sostegno dello sforzo della Repubblica contro la pandemia.

Anche questo disegno di legge che voi dite noi dovremmo votare perché voi furbescamente lo individuate e lo descrivete come la salvezza delle imprese, anche su questo disegno di legge noi manifesteremo la contrarietà ai vostri errori, alle vostre approssimazioni e al vostro metodo errato che si compone e si realizza ogni volta nello scaricare su questo Consiglio regionale decisioni male istruite, di nessun respiro e suscettibili sempre di correzioni, ora da parte del Governo, ora da parte di voi stessi che vi rendete conto produrre una massa di leggi e di norme inapplicabili, illegittime e inefficaci. Avete scambiato la nostra collaborazione, offerta lealmente ai sardi e alle istituzioni, per un atteggiamento disponibile a tollerare qualunque vostra negligenza. Avete sbagliato, da questo momento ognuno riprende la sua funzione e imparerete a conoscere un'opposizione seria e ben determinata a dimostrare al popolo sardo che ciò che state facendo non è nel suo interesse.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Prendo la parola sollecitato dagli interventi dei colleghi di opposizione e incuriosito dalle loro argomentazioni attendo di vedere come voteranno rispetto a un provvedimento che stanzia 73 milioni di euro in più, che stanza 73 milioni di euro di aiuti in più. E come spiegheranno un loro voto contrario o di astensione a quei sardi, a quelle imprese, a quelle partite IVA, a quei lavoratori che attendono quei soldi che oggi il Consiglio regionale, su iniziativa dell'Assessore del lavoro Alessandra Zedda e della maggioranza in Consiglio regionale sta decidendo di stanziare. Sono curioso di capire come spiegherete alla Sardegna, perché deciderete, se lo farete, ma io mi auguro di no, di non votare un provvedimento che serve a incrementare risorse già stanziate. Perché tra le tante falsità che siamo abituati a sentire in quest'Aula, da quella parte dell'emiciclo, ritengo che non sia più tollerabile, onorevole Deriu, questo sì, non sia più tollerabile ascoltare le falsità che abbiamo ascoltato in questi giorni e che abbiamo ascoltato anche oggi, perché questo è un provvedimento che stanzia 73 milioni di euro, dobbiamo ripeterlo tutte le volte che voi non avete avuto il coraggio di dirlo e che forse questa maggioranza dovrebbe ripetere più spesso anche fuori da queste mura.

Perché oggi si discute un disegno di legge che stanzia 73 milioni di euro, lo voglio ripetere altre cento volte, perché voi vi siete dimenticati di dirlo, 73 milioni di euro, 37.241.000 euro sono per l'una tantum, ci sono 6000 domande, chi non voterà questo provvedimento deve dire ai sardi che non vota uno stanziamento che aiuta le 6000 persone, le 6 mila partite IVA, i 6 mila lavoratori che hanno chiesto di accedere a quell'aiuto, a quell'aiuto una tantum a sostegno del reddito, 7000 euro, chi non voterà questo provvedimento sta votando contro quei sardi, sta votando contro quelle imprese, sta votando contro quei lavoratori. Io mi auguro che voi questo coraggio non ce l'abbiate. Vengono stanziati altri 33 milioni di euro per il fondo Resisto e altri 2 milioni di euro per il sistema cooperativo, questo si sta facendo con il disegno di legge, se non si fosse capito, se non fosse stato sufficiente, si stanno stanziando 73 milioni di euro, 73 milioni di euro, non l'avete detto una volta, non avete avuto il coraggio di dire una sola volta che si stanno stanziando 73 milioni di euro, perché delle tante falsità che si sentono in quest'aula non avete avuto il coraggio di dire l'unica cosa vera, e la ripeto, sarà un'ossessione, 73 milioni di euro, dopo i 100 milioni di euro che sono già stati stanziati. E non venite a dirci che questo dibattito è merito vostro, non venite a dirci che quest'Aula è stata condizionata dal vostro impegno, a meno che non vogliate venirci a dire che la piccola sceneggiata dell'occupazione per il pranzo di Sardara abbia sortito qualche effetto, anche perché poi vi sarete accorti che a quel pranzo c'erano più amici vostri. Ma detto questo, davvero non penserete di continuare a riempire quest'aula con le vostre falsità? Questo è un provvedimento che nasce dall'impegno dell'Assessore del lavoro Alessandra Zedda, dall'impegno del Presidente della Regione Christian Solinas, dall'impegno della Giunta regionale, dall'impegno di questa maggioranza e voi al massimo quello che potete fare è evitare la figuraccia di astenervi o di votare contro, al massimo questo potete fare, non di più. E sono soldi del bilancio regionale, non sono soldi che arrivano dal cielo, non sono soldi che arrivano dal Governo, non sono soldi che arrivano dalle vostre proposte, perché nemmeno oggi ho sentito una sola proposta da parte vostra. Quali sono le coperture? Ditecele. Volete collaborare? Ditecelo. No, non ce l'avete detto, a meno che non vogliate dire, come ho sentito in quest'Aula, che si debbano utilizzare i fondi del Recovery fund. Chi dice una cosa del genere non ha capito niente, niente, non ha capito niente, né di questo disegno di legge né del Recovery fund! E allora, amici dei 5 Stelle, piuttosto che dire sciocchezze come questa, piuttosto che parlare di cose che non conoscete, allora meglio continuate a farvi i selfie come potere avete fatto ieri al San Francesco, tanto di idee, di proposte, lo sappiamo che non ne avete, non ne abbiamo sentito una in due anni da parte vostra, in quest'Aula per due anni non avete fatto una sola proposta.

E allora fatevi i selfie, quelli sì, fateveli, vanno bene quelli, tanto proposte sappiamo anche oggi l'avete dimostrato che non siete in grado di formularne.

Lavoras, l'operazione contabile che è stata fatta con questa variazione è diretta allo stanziamento di soldi a favore di categorie colpite profondamente dalla crisi, non è questa la sede, ma io mi rivolgo a quest'Aula e alla mia maggioranza.

Strumenti come Lavoras devono essere ripensati, le risorse del bilancio regionale devono essere destinate a sostenere le imprese, perché le uniche politiche di lavoro efficaci sono quelle che sostengono le imprese, non quelle che sostengono posti di lavoro, come ho sentito qui. Le politiche efficaci sono quelle che sostengono il lavoro e l'unico motore di lavoro e di sviluppo sono le imprese, dobbiamo avere il coraggio di riconoscerlo in Consiglio regionale e anche all'interno della nostra maggioranza. Il secondo aspetto che è stato messo in evidenza e che ha sollecitato il mio intervento, è quello relativo allo stato di attuazione delle misure contro la crisi sociale ed economica generata dal Covid. Ci avete chiesto legittimamente lo stato di attuazione di queste misure, io concordo, sono perfettamente d'accordo e mi auguro che in Commissione III possa essere svolto un dibattito serio su questo aspetto, che il Consiglio regionale abbia piena consapevolezza di come sono state spese le misure di origine regionale, o nazionale, di contrasto al Covid, qual è lo stato di attuazione. E allora mi auguro, però questo può essere che lo facciamo in Commissione I di avere anche lo stato di attuazione della spesa delle risorse da parte dei Comuni. Io sono anche consigliere comunale della mia città, il Governo nazionale ha stanziato un fondo di funzioni fondamentali di 1.400.000 euro a favore del Comune di Nuoro, già liquidato. Beh, sapete che io non sono stato in grado di sapere, perché non me l'hanno detto, come sono stati spesi questi soldi, se sono stati spesi, soldi che devono essere rendicontati al 31 di maggio. E allora facciamola un'indagine conoscitiva seria, un approfondimento sullo stato di attuazione delle misure, di tutte le misure, anche di quelle, e parlo del Comune di Nuoro, che non sono in grado di essere rendicontate a oggi, delle quali probabilmente non si ha piena conoscenza. Perché il quadro deve essere completo, il sistema è andato in aiuto, in soccorso delle amministrazioni locali che hanno a loro volta aiutato le famiglie, e delle imprese. Allora io sono pienamente d'accordo con la proposta di verificarlo l'andamento della spendita di queste risorse, facciamolo fino in fondo, perché non è accettabile che un Comune come il Comune di Nuoro non sappia dire a oggi come ha speso 1.400.000 euro di fondi che sono arrivati dal Governo nazionale. Fondi che magari potevano essere utilizzati per ridurre l'IMU, per ridurre la TARI, o che possono essere utilizzati anche in questo esercizio, ma senza l'adeguata conoscenza, non siamo, le amministrazioni locali, e in particolare ripeto il Comune di Nuoro, a oggi non è in grado di capire come utilizzare le risorse che eventualmente fossero avanzate. E allora concludo dicendo una cosa semplice, e che forse avete già sentito in questo mio intervento, un disegno di legge che stanzia 73 milioni di euro a favore di imprese, Partite IVA, aziende e attività colpite dalla crisi non ammette un voto contrario, non ammette un voto di astensione, chi voterà contro o chi si asterrà starà votando contro quelle aziende, contro quelle partite IVA, contro quei lavoratori che chiedono il sostegno della Regione Sardegna, sostegno che il Consiglio regionale oggi deve dare e io mi auguro sia un sostegno unanime.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, colleghi, non risponderò a nome del mio gruppo alla pomposa arroganza del collega Saiu, nemmeno alla becera simpatia del collega Ennas, ci penserà la storia a rispondervi e l'ignominia che loro stessi stanno tirando su di sé, senza bisogno del nostro contributo, e qui mi fermo. Siè detto circa 20 milioni di euro in tre anni prima, che si spenderanno per la legge 107, tutti posti di potere da essa derivanti. Con questi 20 milioni di euro sapete quanti contributi una tantum da 7000 euro si potrebbero pagare? Ho fatto un calcolo con la calcolatrice 2850 e spicci, 2850 imprese che non beneficeranno di nessuno di questi soldi, perché chi ci incolpa di essere nemico dei sardi adesso li vorrà utilizzare per sistemare gli amici, e gli amici degli amici, ma questa è un'altra storia, siamo noi quelli intellettualmente disonesti. La gente è disperata, e noi cosa facciamo? Facciamo la mossa più autoreferenziale, autolesionista e distante da qualsiasi significato apprezzabile che si possa dare ad un mandato politico democraticamente conferito. È anche indicativo e deprecabile come si pongano in contrasto il grande impegno e il tanto tempo profuso nell'iter del DL107 e l'approssimazione che invece si è utilizzata e si sta utilizzando nella discussione e nell'approvazione di questa legge, che altro non è che il rifinanziamento di misure già esistenti, e che si sono dimostrate inadeguate sia nella loro attuazione, si parla sempre di fondi stanziati, mai di fondi erogati stranamente, che è nella loro dotazione. Soprattutto quando il Presidente Solinas dice che verranno pagate tutte le imprese, non è vero. E buona parte delle scuse da lei portate assessore Zedda, verso la quale rinnovo la mia stima, come ho fatto in Commissione venerdì, non sono accettabili in alcun modo. Penso che sia l'ultima spiaggia della politica dare la colpa ai servizi amministrativi della Regione, servizi amministrativi la cui attività deriva da nostro impulso. È vostro dovere come forza di maggioranza assumervi la responsabilità di quello che fate, di quello che dite e di tutte le attività che da ciò discendono. Questo problema evidentemente è un problema del quale non solo non volete farvi carico, ma che dimostrate di non aver capito e di non voler capire. Perché una volta approvata la legge 107 non ci saranno di sicuro più amministrativi che miglioreranno il lavoro della macchina regionale, ma più politici che daranno la colpa agli amministrativi. il problema vedete, colleghi, l'abbiamo detto, l'hanno detto tutti i colleghi che sono intervenuti prima di me, lo ribadisco io, non è che non vogliamo dare soldi alle imprese, chi sarebbe così stupido da dire una cosa del genere, non vogliamo privare le imprese dei sostegni che noi stessi abbiamo contribuito nella loro più celere approvazione, il problema è come questi sostegni vengono dati. Si parla, ripeto, sempre di fondi stanziati, mai di fondi erogati, sta andando sempre tutto bene ma stranamente ogni due o tre giorni c'è una manifestazione diversa sotto il Consiglio regionale, chissà cosa starà succedendo, ma è sempre tutta colpa del Governo evidentemente. E in tutta questa situazione, tanti giovani sardi, tanti giovani imprenditori sardi, tanti giovani lavoratori sardi che lavorano nella sanità e in tutti gli altri campi dell'economia stanno decidendo cosa fare della loro vita, e stanno guardando a noi, i loro politici, la loro classe dirigente per capire se c'è ancora una possibilità per la Sardegna. Bene, io oggi vi leggo, e prenderò qualche minuto del mio intervento, una lettera che mi è stata recapitata da un mio amico d'infanzia, il quale lamenta le condizioni, un ragazzo, un giovane medico specializzato, specializzatissimo, che lamenta le condizioni di lavoro nel quale l'ospedale in cui lavora lo sta costringendo a versare: "Oggi ho trovato il coraggio di dire no! Oggi ho deciso che i miei valori, la mia educazione, la mia tenacia, i miei sacrifici e il mio impegno non possono essere ignorati da un sistema che si appella alla sola etica e alla sola vocazione professionale, senza contemplare il rispetto del lavoratore e la valorizzazione del merito. Trentadue anni, vita sociale ridotta al minimo, dieci anni di studio accademico puntuale e rigoroso, sei mesi di volontariato, un anno di training non ufficiale e non retribuito per implementare la formazione con il fine di dare seguito ad un servizio di qualità per la sanità pubblica della mia terra. Questo non è il percorso di un luminare della medicina, ma quello di uno dei tanti giovani professionisti sardi che aveva una speranza ora diventata vana, dopo soli 13 mesi di lavoro in piena crisi sanitaria ho deciso di dire basta. Con una breve e amara lettera mi sono dimesso, l'ho comunicato prima agli infermieri del mio gruppo di lavoro con cui condivido ogni singola giornata, ogni singola procedura, ogni chiamata in reperibilità notturna, la loro faccia triste è lo specchio della mia perché conosciamo il nostro valore, il nostro senso del dovere. Ho dovuto mettere da parte le mie emozioni e l'ho fatto per salvaguardare la mia integrità, ma soprattutto per dare un segnale d'allarme violento. L'assenza di un'organizzazione rigorosa e di trasparenza, la cultura dell'improvvisazione, l'enorme diseguaglianza retributiva tra amministratori e operatori, la mancanza assoluta di prospettiva per i giovani, la mentalità dell'accontentarsi e di assicurarsi benefici collaterali perché tanto le cose non cambieranno mai. Questa è la lista degli ingredienti della ricetta perfetta per ammazzare l'assistenza pubblica e costringere il paziente ad affidarsi al privato, che spesso fornisce un semplice servizio di base, peraltro a costi non accessibili a tutti. Datemi una motivazione per restare! Potrei partire, Inghilterra, Germania, Francia, Belgio offrono stipendi sino a tre volte superiori al mio, con prospettive di crescita e con estrema attenzione alla meritocrazia. Potrei aprire il mio ambulatorio e lavorare cinque giorni a settimana con weekend liberi e senza turni notturni incrementando radicalmente la mia qualità di vita. Potrei lavorare per un ospedale privato ed essere retribuito per la mole di lavoro svolto. Tutte queste operazioni sarebbero di gran lunga più vantaggiose per me, ma ci siamo mai chiesti se sono vantaggiose per la collettività, per quelle stesse persone che con le loro tasse alimentano questa macchina vecchia e arrugginita? L'emigrazione dei giovani laureati sardi e lo spopolamento del centro Sardegna - io direi anche della Sardegna tutta - sono il sintomo eclatante di un malato grave che va curato con la giusta sensibilità e attenzione. Non perdiamo l'ennesima opportunità - questa è la frase finale che più mi piace -, dateci le motivazioni per restare, e noi ci metteremo tutto il resto.".

Chiedetevi, almeno per un minuto, che risposta dare a questo ragazzo e a tutti gli altri come lui. Quello che mi domando - e concludo - è: chissà se a Sardara qualcuno avrà mai parlato di questo.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Io vorrei rivolgermi direttamente all'assessora Zedda, perché la riflessione che voglio portare è più sul metodo e su come abbiamo portato avanti, da quando si è votata la legge 22 e gli altri provvedimenti ad oggi, perché in Commissione, assessora Zedda, ricorderà che ci siamo lasciati dandoci appuntamento periodico per un monitoraggio serio, costante, sistematico sulla situazione, cosa che è avvenuta solo una volta, che con questo prospetto che ci stato messo a disposizione e che è aggiornato a ieri, ci lascia comunque dei dubbi e della difficoltà di comprensione. Io penso che se davvero avessimo messo in atto questo dialogo costante, questa comunicazione costante tra l'Assessorato e la Commissione lavoro, probabilmente avremmo contribuito anche noi a ragionare su come risolvere la situazione, e forse il dibattito di oggi non sarebbe stato anche così un pochino surreale, perché dalle parole di alcuni consiglieri mi sembra che in tutti questi mesi abbiamo visto un altro film, si sta parlando dell'opposizione come un'entità che ostacola i contributi finanziari ed economici che la Giunta sta mettendo, dicendo che siamo contro il benessere dei cittadini sardi. Questo a me sembra veramente assurdo perché l'opposizione addirittura si è riunita, la Commissione in modo particolare si è riunita con preavvisi inesistenti, e soprattutto la seconda Commissione è rimasta ferma dal 24 febbraio, e il Consiglio non si riuniva dal 16 marzo al 30 marzo, periodo in cui, lo dico anche a lei, Presidente, avremmo dovuto e potuto davvero lavorare nella Commissione lavoro, cultura e istruzione e avremmo potuto tenere sotto osservazione l'iter di tutti questi provvedimenti ed essere in grado di capire fin da subito che i fondi Resisto per esempio, che erano 67 milioni, ancora non hanno probabilmente prodotto un pagamento, almeno da quello che dice questo prospetto. Ci avremmo ragionato insieme, avremmo cercato di capire dov'era l'ostacolo, cosa si frappone tra la volontà di intervenire, che io non metto in dubbio, io non metto in dubbio che la maggioranza e la Giunta vogliano intervenire per creare un po' di sollievo alle imprese e ai lavoratori che in questo anno davvero stanno vivendo una crisi inimmaginabile, perché mai dovremmo pensare una cosa del genere, però certamente c'è qualche disfunzione, certamente c'è qualcosa che non sta funzionando e avremmo dovuto affrontarla molto prima e soprattutto tutti insieme. E adesso probabilmente anche l'onorevole Saiu non avrebbe avuto bisogno di reiterare in continuazione quanti soldi sono previsti da questo provvedimento, e soprattutto ognuno di noi eviterebbe di dire delle cose che sembrano essere solo a beneficio di chi sta fuori. Questo è uno dei provvedimenti che ci deve vedere impegnati qui dentro, non a mandare messaggi propagandistici fuori a sostegno del nostro elettorato; questo non va bene, ecco perché io sollecito l'assessora Zedda a mantenere quell'impegno che avevamo preso, e cioè di vederci molto più spesso, di provare a farci un resoconto periodico anche spiegandoci, perché da un prospetto non è tutto così chiaro, e sono certa che questo lo condivida chiunque.

Per quanto riguarda poi il benessere delle nostre imprese e in generale della Sardegna, diventa fondamentale pensare alla ripresa, perché certo non si potrà continuare più per molto tempo a riversare dei fondi per sostenere le categorie, ci sarà un momento in cui questi fondi non ci saranno veramente, e allora io credo che se pensare alla ripresa vuol dire essenzialmente pensare alla sanità, in questo momento immaginare che riaprano tutte le attività produttive, imprenditoriali ed economiche significa mettere in sicurezza la nostra Regione dal punto di vista sanitario. E allora bisogna pensare ai vaccini, bisogna pensare soprattutto a organizzare, io mi permetto di dire meglio, la campagna vaccinale, perché troppe categorie, troppe fasce di persone che avevano diritto a essere vaccinate, se non prima subito dopo gli over 80, ancora non hanno nessun segnale da parte della nostra Regione e del nostro Assessorato. Mettere in sicurezza dal punto di vista sanitario significherà anche capire che la pandemia non finirà neanche nel momento in cui saremo tutti vaccinati, perché dovremmo imparare ad osservare e a prevenire eventuali fenomeni di questa portata, vuol dire attrezzarci, mettere in sicurezza con maggiore attenzione, per esempio, le scuole, e questo anche da subito se veramente, come si profila, le scuole riapriranno già a maggio. Ci sono molte cose da affrontare, non solo i trasporti e gli spazi nelle scuole ma anche, ad esempio, la possibilità di fare dei tamponi, quelli salivari, come si sta già iniziando a fare in qualche Regione. Ecco, io penso che un governante attento e previdente comincia a mettere in cantiere queste cose che hanno necessità di fondi, perché acquistare, ad esempio, questi tamponi salivari che possono essere messi a disposizione di tutti i bambini, le bambine, gli studenti, significa investire.

Per chiudere, l'onorevole Saiu diceva "ancora fra tanti interventi non ho sentito dire da dove potremmo prendere dei soldi", beh, io in effetti l'ho sentito da diversi consiglieri, e quindi mi permetto di ripeterlo: una delle fonti potrebbe essere il disegno di legge 107, di cui anche io mi sono permessa in tutti gli interventi di chiedere il ritiro.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE SECONDO (LEU). Io mi volevo rivolgere all'inizio del mio intervento all'onorevole Saiu rispetto all'appello che ieri ha lanciato a Nuoro sulla stampa, e non solo, affinché tutti coloro che si occupano di cosa pubblica, che sono stati delegati dalle comunità a rappresentarli, si possano mettere insieme per risolvere gravi problemi che in quel caso si riferivano alla drammatica situazione della sanità del nuorese, dell'ospedale di Nuoro. E io rispondo a Pierluigi nel dire a lui che noi ci siamo, ci siamo stati sempre e continueremo ad esserci. Se oggi siamo qui a parlare non del "107", ma di questa proposta di legge portata dalla vicepresidente della Regione Alessandra Zedda credo che qualche merito ce l'abbiamo anche noi, perché mi risulta che a più riprese da questi banchi si sia sollecitato il fatto che si parlasse di qualcosa di importante per cercare di proporre soluzioni a quella che è la drammatica situazione di troppi nostri concittadini. Quando lei ci invita a non votare perché poi dovremmo giustificare agli occhi dei sardi il fatto che noi non vogliamo votare un provvedimento da 73 milioni di euro, non si preoccupi se noi decideremo di astenerci o di votare contro, sapremo come giustificare la nostra posizione. Noi d'altronde non stiamo dicendo che non vanno bene 73 milioni, anzi stiamo dicendo che potrebbero essercene molti di più, perché non dimentichiamo che qui stiamo parlando di uno scorrimento di graduatorie vecchie, e non dimentichiamo che quelle graduatorie ci saranno di nuovo perché purtroppo le zone rosse e il lockdown li abbiamo purtroppo ancora in Sardegna, e quindi dovremo al più presto tornare in Aula per cercare di alleviare quelle gravissime sofferenze. Io credo che sia indifferibile e indispensabile invece rapportarsi col Presidente, con l'Assessore della sanità perché, l'hanno detto bene alcuni colleghi che mi hanno preceduto, non ci può essere una ripresa seria se non ci sarà veramente una messa in sicurezza dal punto di vista sanitario delle nostre comunità, e purtroppo sino ad ora le cose non stanno andando benissimo e noi dobbiamo e abbiamo il dovere non solo politico, ma anche morale di fare di tutto e di più perché questo possa avvenire in brevissimo tempo. Parlavamo delle risorse messe in dotazione finanziaria in questo DL, io chiedo all'assessora Zedda di utilizzare ancora i fondi che sono presenti nel FNOL perché possiamo implementare ulteriormente queste risorse. Io non ho dubbi, io credo che lei sia d'accordo sull'ordine del giorno presentato che riguarda Lavoras, Lavoras che, dove ha funzionato, quando le procedure amministrative l'hanno permesso, ha funzionato benissimo in quei Comuni che hanno avuto l'opportunità appunto di utilizzare quei fondi che, come ben sa, insieme abbiamo deciso di rinnovare e di prolungare per altri anni, però credo che i Comuni non siano assolutamente d'accordo oggi a rinunciare alla quota che spetta a loro, e questo non vuol dire che noi siamo contro le imprese, siamo molto favorevoli a mettere i soldi per dare ristori alle imprese e i modi ci sono. Io volevo tra l'altro prima approfittare, poi adesso vedo che non c'è più perché in emergenza siamo e le emergenze sono tutte, per parlare con l'assessora Satta perché ci sta implodendo ed esplodendo in mano il problema che riguarda l'Agenzia Forestas. Purtroppo dopo i tanti sforzi fatti all'unanimità anche da questo Consiglio regionale credo che si è arrivati a un punto di firma definitiva del contratto, ma sembra che stiano sorgendo problemi importanti che non daranno la possibilità a chi gestisce i cantieri e quindi a chi gestirà la campagna antincendi di poter essere operativi. Siccome io so che è stata chiesta una riunione urgente da parte dei rappresentanti di quei lavoratori con il Capogruppo, con l'Assessore, col Presidente e con la Vicepresidente, che questo si faccia immediatamente perché poi non potremo dire domani che non lo sapevamo. Assessore, io faccio appello a lei e ai due presenti qui, perché so che siete persone sensibili, perché questo è un problema non di poco conto, e fra un mese massimo dovremo e potremo trovarci a scoppiarci in mano e in quel periodo non potremo essere più in grado di dare delle risposte. Tornando all'argomento all'ordine del giorno, un altro appello che faccio all'Assessore e alla Vicepresidente, so che loro condividono questo mio appello, poi non so potranno pubblicamente farlo proprio, ma l'appello lo estendo anche a tutti i colleghi della maggioranza, noi non possiamo permetterci, colleghi, in un momento così drammatico che è sotto gli occhi di tutti, dove la Regione Sardegna rischia di essere l'unica Regione d'Italia ancora in zona rossa, di tornare in quest'Aula ad affrontare il DL numero 107, ve lo chiedo davvero col cuore, sospendete quel DL, quei soldi servono e possono servire per altro, per cose molto più importanti, non la capirebbe nessuno e non la capisce nessuno in questo momento la discussione e l'eventuale approvazione di un DL di quel tipo. Abbiamo necessità di personale, l'abbiamo detto anche con un'interrogazione all'assessora Zedda, noi abbiamo una graduatoria ASPAL che è una graduatoria composta da persone idonee che hanno vinto selezioni e concorsi, quindi se servono, se questo può servire a sburocratizzare, tra l'altro era uno dei punti fermi nella vostra campagna elettorale, nel vostro programma elettorale, se questo può servire quelle persone sono già a disposizione e non si perderebbe neanche un minuto di tempo se davvero c'è la volontà di poter dare risposte. Anche queste sono risposte alla crisi economica dovuta alla pandemia perché troppe persone sono a casa e non hanno la possibilità o la prospettiva immediata, ma neanche a medio termine, di un posto di lavoro per poter costruire una prospettiva di vita per i loro cari e per il loro nucleo familiare. Quindi queste sono le cose che immediatamente vanno fatte, e io credo che la legge finanziaria, la legge di bilancio non tecnica non possa più aspettare, io questo credo che tutti i sardi, che siano tifosi vostri o tifosi nostri, ma i sardi che non sono tifosi di nessuno si aspettano, perché loro qui ci hanno mandato e ci hanno delegati a rappresentarli. Quindi io credo che, dopo l'approvazione che ci sarà di questo DL che crediamo sia importante, ma noi siamo qui per rafforzarlo ulteriormente e per capire meglio quali sono le risorse che devono essere messe in campo, e siamo qui anche per dire che vanno assolutamente snellite le procedure amministrative per poter partecipare ai benefici, io credo che dopo questo noi dobbiamo immediatamente parlare della situazione sanitaria che è veramente drammatica e i segnali ci sono, purtroppo non posso parlarne adesso, a iniziare da Nuoro, ma passando per tutte le ATS e le aree sanitarie della Sardegna. Ricordo al presidente Gallus che è qui di fronte che noi abbiamo fatto un tour come Commissione per ascoltare, e abbiamo ascoltato quelle che erano le esigenze, le criticità, le emergenze di moltissimi ospedali, e abbiamo detto che noi fra un anno torneremo qui con le risposte. L'anno è passato, le risposte, anche probabilmente a causa del Covid, non sono arrivate, ma il tempo è scaduto, credo che non possiamo più esimerci da fare in modo che queste risposte possano arrivare.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Grazie Presidente. Onorevole Cocco, il suo contributo per aiutare l'Aula a discutere questo provvedimento è stata proprio la sua assenza, ovviamente sappiamo che è un'assenza giustificata da un motivo di salute per il quale io le faccio i miei migliori auguri di pronta guarigione, ma comunque è stata un'assenza efficace, perché deve sapere, onorevole Cocco, che i suoi colleghi, come è capitato altre volte dove lei era presente, hanno in sostanza occupato l'Aula per dieci giorni e hanno impedito il lavoro dell'Aula, hanno impedito a questa maggioranza di poter avere il diritto e dovere di governare secondo gli impegni presi nella campagna elettorale, ed è per questo motivo che abbiamo dovuto interrompere i lavori di un altro provvedimento di legge che, piaccia o non piaccia, rientra nei nostri diritti-doveri da portare avanti, e abbiamo dovuto portare questo provvedimento che ha preparato, ideato l'assessore Zedda, e che ha fortemente voluto questa maggioranza. Come giustamente è stato detto prima di me, è un incremento di 73 milioni di euro che questa maggioranza vuole dare al sistema produttivo sardo; sappiamo bene che probabilmente non coprirà tutto ciò che sarà necessario per coprire le perdite di quest'ultimo anno, ma sappiamo benissimo anche che stiamo agendo per sopperire alle carenze e alle mancanze di quella potenza di fuoco che purtroppo in Sardegna non è arrivata. Avete impostato il ragionamento alla ricerca della posta di bilancio da cui sono state prese le risorse e avete trovato il vostro argomento principe, ossia uno degli esempi della impostazione di governo che il Centrosinistra sardo dà, ed è il progetto Lavoras; ebbene, lo dico qua per evitare ogni dubbio anche dopo, io sono disposto a forse prendere un impegno per quest'anno rispetto alla copertura di quei fondi Lavoras che sono venuti a mancare in alcuni comuni, o nei comuni che ancora non li hanno spesi, ma non sono disposto a dar fiducia a un provvedimento di questa natura, e ve lo dico da Sindaco, da Sindaco, da consigliere regionale, da consigliere regionale che reputa l'intervento Lavoras un puro intervento di assistenzialismo che non crea altro se non una falsa aspettativa di un impiego pubblico, questo è, se dovessi mettere su una bilancia la scelta di favorire e finanziare la struttura produttiva sarda o il programma Lavoras non avrei dubbi, non avrei dubbi! Fosse anche un rapporto di 10 a 1 in tema di occupanti. È ovvio ed evidente che il programma Lavoras era ed è ancora oggi l'ultimo atto di un Governo regionale fallimentare, che ha voluto, quello del Governo Pigliaru, ovviamente, che ha voluto iniettare una dose di metadone a un sistema già drogato di assistenzialismo e che non ha fatto altro che ridurre il dato a fine legislatura pronto per essere utilizzato in campagna elettorale, poi abbiamo visto tutti che è stato inefficace, il dato dell'occupazione, non ha fatto altro; questo è un modo per illudere le persone, illudere i sardi e penalizzare ulteriormente il sistema produttivo. Pertanto io non sono più disposto, e lo dico anche a questa maggioranza, a sostenere programmi come questo, sono disposto invece a sostenere programmi come il provvedimento di legge che stiamo votando oggi, di supporto e di sostegno al sistema produttivo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie, Presidente. Nessuno di noi si aspettava che, da un giorno all'altro, la nostra vita venisse sconvolta in questa maniera; la pandemia sta segnando questo nostro tempo, provocando grandi dolori e grandi difficoltà alla nostra comunità, è strettissima la correlazione tra la salute e la sicurezza dei cittadini e l'economia, sono tante le persone che a causa delle restrizioni sono costrette a vedere il proprio lavoro ridimensionato proprio del tutto, ed era inimmaginabile che a un anno di distanza, e più, dai primi casi di Covid in Italia e in Sardegna la curva epidemiologica rimanesse sostanzialmente la stessa. La Sardegna paga la mancanza di una strategia di contenimento del virus e, soprattutto, di una campagna vaccinale gestita in maniera poco efficace e poco trasparente. Da troppi giorni ormai chiediamo alla Giunta di chiarire quale sia lo stato delle vaccinazioni delle persone fragili, le quali non possono prenotarsi tramite il Portale regionale e sono costrette ad attendere una chiamata da parte dell'ATS che stenta ad arrivare, generando ansia e preoccupazioni del tutto legittime. A mio avviso è necessario creare un calendario e avvisare le persone coinvolte, comunicando loro una data certa, del resto le vaccinazioni dei fragili avrebbero dovuto correre di pari passo a quelle degli over 80. Il tema dei vaccini è fondamentale in questo momento; sappiamo bene che gli acquisti delle dosi di vaccino sono in capo all'Unione europea e che la distribuzione è in capo alle singole nazioni, conosciamo tutti le mancate consegne da parte delle multinazionali del farmaco, ma ora i problemi di forniture sembrano essere superati, speriamo che non ci siano nuovi intoppi, per questo è necessaria una forte programmazione, capace di farci acquisire un vantaggio prezioso in termini di vite e di economia. In questo momento la Sardegna purtroppo è nel pieno di una terza ondata pandemica e il fattore tempo è decisivo; bisogna inoculare le dosi di vaccino al maggior numero di persone, per poter limitare il più possibile i danni causati da questo virus, in particolare a coloro che hanno un'alta letalità. Proteggere la popolazione con il vaccino avrà l'obiettivo di salvare vite e alleggerire la pressione che grava sugli ospedali. Non dobbiamo dimenticare che gli effetti della campagna vaccinale ricadranno direttamente sull'andamento della nostra economia, a beneficio di tutte queste categorie che maggiormente hanno subito la crisi economica, costretti, appunto, a rigide misure di chiusura delle proprie attività. Non abbiamo più tempo da perdere, è arrivato il momento di pianificare seriamente la ripartenza, nella speranza che la situazione migliori e che già dalle prime riaperture si possa sfruttare il clima della Sardegna per favorire le attività all'aria aperta. Pertanto bene che si sia voluto sospendere, purtroppo solo momentaneamente, il disegno di legge 107, disegno che, a mio avviso, andrebbe ritirato del tutto e non pi�� portato in quest'Aula, perché aumentare lo staff del Presidente e degli Assessorati con costi esorbitanti non è prioritario per la Sardegna; la Sardegna necessità di risposte oggi, anche perché ieri di risposte ne sono arrivate ben poche. Il testo che abbiamo in discussione oggi richiami i provvedimenti già votati nello scorso luglio da questo Consiglio, è necessario innanzitutto dire che per quanto riguarda il bando resisto i soldi tardano ad arrivare nelle tasche dei sardi, penso che molti di voi, colleghi e colleghe, siano stati contattati per avere lumi da chi aspetta il suo ristoro. Mi ha colpito un messaggio che ho ricevuto in questi giorni nel quale mi si chiedeva se tale erogazione fosse in procinto di arrivare, perché altrimenti la persona in questione avrebbe chiuso il suo bar. Io penso che questa situazione sia comune per tanti cittadini ed è una situazione drammatica, noi abbiamo l'obbligo di accelerare il più possibile su questo fronte. E a maggior ragione trovo ancora più incomprensibile la legge 107; abbiamo bisogno di personale che sbrighi le pratiche, non certo nuovi ruoli dirigenziali di coordinamento. È necessario dire che la misura che oggi il Consiglio ha in discussione non soddisferà tutte le domande di quella graduatoria, infatti chi non si era iscritto non sarà compreso e rimarrà ancora una volta escluso. In questo modo rischiamo di colpire in maniera definitiva tante attività produttive della nostra Isola; occorrerebbe dare risposte anche a loro. Prendiamo i soldi dal 107, tanti soldi, e diamoli a chi ha bisogno adesso; non possiamo dare risposte ad alcuni, neanche nei i tempi congrui, e nessuna risposta ad altri. Questa è la realtà, che piaccia o non piaccia; puntiamo a sostenere concretamente tutti coloro che hanno bisogno ora più che mai. Con i vaccini l'uscita da questo incubo sembra a portata di mano e non possiamo perdere il treno della stagione estiva, da sempre fonte di reddito per tanti sardi. Non c'è più tempo da perdere.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Ciusa.

I lavori dell'Aula sono aggiornati alle ore 15 e 30. La seduta è tolta.

La seduta è tolta alle ore 13 e 47.