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Resoconto della seduta n. 104 del 03/02/2021

CIV SEDUTA

Mercoledì 3 febbraio 2021

Presidenza del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

Indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 48.

MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana dell'12 gennaio 2021 (98), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Sara Canu, Emanuele Cera, Daniele Secondo Cocco, Carla Cuccu, Roberto Deriu, Michele Ennas, Piero Maieli, Cesare Moriconi, Antonio Mario Mundula, Francesco Mura e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 3 febbraio 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 861, 862 e 863.

Discussione e approvazione del Testo unificato: Modifiche alla legge regionale n. 7 del 1955 (Provvedimenti per manifestazioni, propaganda e opere turistiche). (PL154-PL184/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del Testo unificato PL 154 e PL/184. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Mula, relatore di maggioranza.

MULA FRANCESCO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Grazie, Presidente. Inizio a leggere la relazione con la speranza che i colleghi si degnino di venire in Aula perché tanto abbiamo capito, nonostante quello che è successo ieri, mi sembra che la situazione non sia per nulla migliorata, credo che non ci siano parole, insomma, sostanzialmente. Modifiche alla legge 7 del 55, "provvedimenti per manifestazioni, propaganda e opere turistiche". La Quinta Commissione ha avviato l'esame della proposta di legge n. 184 "Modifiche alla legge regionale n. 7 del 1955 (Provvedimenti per maniferstazioni, propaganda e opere turistiche)" nella seduta del 29 luglio 2020. In tale occasione la proposta è stata ampiamente illustrata dal primo firmatario il quale ha evidenziato che attraverso di essa si intende porre le basi per l'attuazione di una strategia di promozione efficace, capace di richiamare visitatori, generare reddito e occupazione su tutto il territorio sardo, attraverso l'introduzione di talune significative modifiche alla legge regionale 21 aprile 1955, numero 7 (Provvedimenti per manifestazioni, propaganda e opere turistiche). Le modifiche proposte, infatti, permettono di adeguare le ormai datate disposizioni contenute nella legge regionale numero 7 del 1955 alle attuali esigenze. Assume, in particolare, rilevanza il turismo sociale, nella cui voce sono raggruppate differenti tipologie di viaggio ma accomunate da un elemento condiviso, rappresentato appunto dalla funzione "sociale" dell'esperienza turistica, trattandosi di un momento di arricchimento culturale e personale; al suo interno sono ricomprese, infatti, le colonie estive per bambini e adolescenti, i viaggi organizzati per la terza età e quelli che i gruppi di disabili e i diversamente abili con familiari ed accompagnatori. La proposta di legge inoltre riconosce importanza a tutte le manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico anche della tradizione identitaria di matrice religiosa o laica, radicate nella memoria della comunità in cui si svolgono, che favoriscono la promozione dell'immagine della Sardegna producendo importanti ricadute positive in termini economici e di presenze turistiche su tutti i territori interessati. Proprio per la rilevanza che assumono tale manifestazioni viene proposta l'istituzione presso l'Assessorato regionale del turismo artigianato e commercio, del registro dei grandi eventi che individuerà gli eventi religiosi, folcloristici, enogastronomici, sportivi e culturali capaci di attrarre turisti e visitatori, permettendo anche di realizzare la destagionalizzazione del mercato turistico. Nel corso della seduta, l'Assessore regionale del turismo presente alla discussione ha dichiarato di condividere completamente l'impostazione della proposta di legge numero 184, successivamente durante la discussione generale, l'onorevole Piras ha rilevato che la disposizione in esame presenta un contorno parzialmente analogo a quello della proposta di legge numero 154, "Modifiche all'articolo 2 della legge numero 7 del 55 in materia di promozione turistica multimediale", anch'essa in carico alla Commissione e ha ravvisato l'opportunità di una loro trattazione congiunta. Nella successiva seduta del 4 agosto 2020 la Commissione ha preso atto che le proposte di legge numero 154 e numero 184 presentano un contenuto analogo, e acquisito il parere favorevole dei proponenti, ne ha disposto l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 32 comma 3 del Regolamento interno incaricando l'Ufficio di procedere alla predisposizione di una bozza di testo unificato. Nel corso della seduta l'onorevole Giagoni ha proceduto all'illustrazione della proposta di legge numero 154, evidenziando che la medesima è diretta ad incrementare ulteriormente l'offerta e lo sviluppo del turismo nell'intero territorio regionale, anche attraverso l'utilizzo dei più moderni canali di comunicazione, i cosiddetti nuovi media o media digitali. In particolare vengono privilegiati, quali mezzi di comunicazione di massa, i canali network televisivi nazionali e internazionali, partendo dal continente americano a quello asiatico, quali mezzi di comunicazione di massa. Successivamente, nella seduta del 5 maggio 2020, la Commissione ha esaminato e predisposto una proposta di testo unificato delle proposte di legge numero 184 e 154 e acquisito il parere favorevole dell'Assessore regionale del turismo, che partecipava alla seduta, ha proceduto all'approvazione dei relativi articoli sospendendone l'approvazione finale per acquisire il parere della Terza Commissione sulla norma finanziaria. Infine, nella seduta del 6 ottobre 2020, la Commissione ha preso atto del parere favorevole con osservazioni della terza Commissione e ha proceduto all'approvazione finale del testo unificato 154-184, recependo le indicazioni della terza Commissione. Il testo approvato si compone di sette articoli di seguito esplicitati. Articolo 1; sostituisce l'articolo 1 della legge regionale numero 7 del 1955 dando una definizione più compiuta ed estensiva degli incentivi al turismo sociale caratterizzandoli come diretti a consentire l'accesso alle vacanze alle fasce di popolazione più svantaggiate, con particolare riferimento ad anziani, giovani e disabili, che rimodulando il concetto delle manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico, individuandoli come progetti, iniziative e manifestazioni anche della tradizione identitaria di matrice religiosa o laica, radicata nella memoria della comunità in cui si svolgono, che favoriscono la promozione dell'immagine della Sardegna suscettibili di produrre importanti ricadute positive in termini economici e di generare flussi turistici sui territori interessati. Articolo 2; disciplina l'istituzione presso l'Assessorato regionale del turismo del registro grandi eventi, al cui interno sono inseriti gli eventi religiosi, folcloristici, enogastronomici, sportivi e culturali che si svolgono sul territorio regionale maggiormente capaci di attrarre turisti e visitatori. Articolo 3; prevede lo svolgimento di campagne di promozione turistica multimediale anche attraverso i media digitali di massa e privilegiando le forme di promozione effettuate attraverso i maggiori network televisivi nazionali e internazionali. Articolo 4; attribuisce alla Giunta regionale il compito di definire con propria deliberazione i requisiti, i criteri, la durata, le modalità di accesso ai contributi di cui alla presente legge previo esperimento di apposito bando o di avviso o bando pubblico. Articolo 5; disciplina le modalità di rendicontazione dei contributi da parte dei beneficiari. Articolo 6; riformula la norma finanziaria contenuta nella legge regionale numero 7 del '55 adeguandola all'attuale quadro normativo. Articolo 7; contiene la norma finanziaria.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Salvatore Corrias, relatore di minoranza.

CORRIAS SALVATORE (PD), relatore di minoranza. Il tema che oggi ci impegna riguarda le modifiche che si intendono apportare alla legge numero 7 del 1955. Con la proposta portata alla discussione della Commissione quinta, modifiche che non contribuiscono sicuramente ad attualizzare e rendere al passo coi tempi un testo normativo che, a 65 anni dalla sua approvazione, necessiterebbe di una rivisitazione complessiva, specie a seguito dell'approvazione della legge regionale numero 16 del 26 luglio 2017. Proprio di questa legge non si fa alcuna menzione in questa proposta di modifica, come di tutti quei documenti di programmazione strategica che da questa stessa legge discendono. Mi riferisco per esempio al Piano strategico del turismo della Sardegna per il triennio 2018-2021, elaborato e concepito a seguito di un processo partecipato che ha coinvolto le istituzioni, le imprese e i cittadini. Un piano che stabilisce le linee strategiche dello sviluppo del marketing e della promozione che il sistema turistico locale nel suo insieme deve sviluppare o avrebbe dovuto sviluppare in questo triennio. Il testo che si propone oggi all'Aula è invece ancora una volta l'ennesimo intervento fortuito e decontestualizzato, un intervento random, che non si inserisce in alcun disegno coerente già tracciato, né rimanda ad una visione strategica futura. Entriamo nel merito però, relativamente all'articolo 1 oltre a segnalare l'opportunità nell'emendare dall'originario articolo 1 della legge 7 del 55 il termine desueto di "carovane", si rileva il riferimento al turismo scolastico e a quello sociale l'estensione delle attività oggetto di contributo da parte della Regione a progetti e iniziative, e non più testualmente alle sole manifestazioni. Ancora, seppure non esplicitamente riportato nella norma, è evidente che destinatari di contributi e sovvenzioni non potranno che essere organismi pubblici e privati per la realizzazione di attività attinenti al turismo scolastico e al turismo sociale, e di eventi e manifestazioni laiche o religiose che cito "favoriscano la promozione dell'immagine della Sardegna, suscettibili di produrre importanti ricadute positive in termini economici e di generare flussi turistici sui territori interessati". Bene, a questo proposito si evidenzia che non si fa alcun specifico riferimento all'inquadramento di tali contributi e sovvenzioni della disciplina degli aiuti di Stato, tenuto conto che laddove destinati a privati per attività in grado di produrre ricadute sul territorio e di spostare flussi turistici potrebbero essere considerati come lesivi della concorrenza e dunque da qualificarsi appunto come aiuti, si tratti di regime di esenzione o di de minimis. Sarebbe pertanto opportuno per non correre il rischio di incappare in procedure di infrazione che si provveda a chiarire se i contributi e le sovvenzioni siano concessi compatibilmente con i regolamenti della Commissione europea. Per quanto riguarda le modifiche all'articolo 2 di questa proposta, pur con le riserve della premessa, e constatato che con propria deliberazione la Giunta regionale, mi riferisco alla deliberazione 26 del 21 maggio 2020, ha già approvato l'istituzione di un registro dei grandi eventi identitari, si concorda sostanzialmente con l'intento di istituire presso l'assessorato al turismo un registro dei grandi eventi, dato che disporre di tale elenco e soprattutto rendere pubblici i requisiti che gli eventi devono possedere per esservi inseriti è garanzia di trasparenza per la cittadinanza. Si evidenzia comunque l'opportunità di chiarire se anche i progetti e le iniziative, nuove attività previste nel testo novellato dall'articolo 1, la lettera c), debbano trovare posto nel registro, considerato che le iniziative si prestano ad essere assimilate ad eventi, mentre altrettanto non si può dire per i progetti. Per quanto attiene invece all'articolo 3, procedo con ordine, ovverosia le modifiche dell'articolo 2 della legge 7, con l'inserimento del secondo comma, relativo all'attivazione di campagne di promozione turistica multimediale, anche attraverso i media digitali di massa, si auspica che tali campagne non consistano nella riproposizione di attività già finanziabili con la Legge regionale 3 del 2015, aventi ad oggetto appunto la realizzazione di campagne di promozione. Si evidenzia dunque a fronte di un generico comma 1 che rimanda ad attività varie ed eventuali, un dettaglio inusuale che giunge addirittura nella proposta a individuare alcuni dei requisiti dei soggetti che dovranno realizzare le campagne, requisiti che sarebbero magari da esplicitare in altra sede e in altri atti. Ancora, ci si dilunga sulla produzione multimediale quando già esiste un articolo apposito della già richiamata legge 16 del 2017. Mi riferisco all'articolo 6, in particolare i commi 1 e 2. Questo articolo così nitido e chiaro sulle modalità di promozione dell'immagine della Sardegna, perché questo è il tema. Promozione della Sardegna della nostra amata isola viene oggi svuotato l'articolo 6 della legge 16 del 2017, viene svuotato di contenuti, laddove si ricorre, com'è nelle vostre intenzioni, ad un'altra norma per richiamare e trattarle in una sola parte, forse perché il soggetto chiamato a programmare e a realizzare le politiche di promozione è proprio quell'agenzia DMO istituita nel successivo articolo 7 della stessa legge 16, di cui come è noto un disegno di legge approvato in Giunta del gennaio 2020 ha richiesto l'abrogazione. A tal proposito sarebbe opportuno approfittare della sua presenza, assessore Chessa, per chiederle cortesemente e direttamente, come mai se le disposizioni in materia di DMO sono prossime all'abrogazione nel piano della prestazione organizzativa del 2020, approvato con deliberazione di Giunta lo scorso 18 dicembre, tra gli obiettivi strategici condivisi ci siano, manco a dirsi, al punto 70101, voglio essere puntuale, proprio la DMO è l'implementazione del Destination Management System. Intervenire dunque sulla norma del 1955, integrandola con disposizioni che dovrebbero essere invece accolte nella legge quadro, la 16 del 2017 della quale sembra non teniate conto, continua a rendere frammentaria sia istituzionalmente che operativamente la politica di promozione turistica della Regione Sardegna, a maggior ragione se tale politica viene privata di un organismo di governance quale doveva essere nell'intento del legislatore, organismo nel quale continuiamo a credere che è quello dell'agenzia della Destination Management Organization. Per il resto sugli articoli 4, 5 e 6 non vi sono osservazioni specifiche.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, io vorrei capire oltre ai difetti di quest'aula sulla presenza dei nostri colleghi e quant'altro, io vorrei capire se in questa aula non possiamo più lasciare nulla, della serie che si stanno portando via tutto. Io vorrei capire quando noi finiamo le sedute che cosa succede dopo, praticamente sono spariti i caricabatterie, capiamo per chi è stato già consigliere regionale che sono gli oggetti più ambiti, ma di poter pensare che qui non ci possiamo fidare di lasciare nulla, vorremmo capire chi è che vigila e chi controlla in quest'aula. Qui sono spariti dei caricabatterie! Sapevamo, ripeto, che sono i più ambiti, però diteci un attimino come ci dobbiamo comportare, se ci dobbiamo portare via anche i fogli con la paura che qualcuno si freghi anche la carta. Scusate eh!

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sì, sull'argomento turismo non sui caricabatterie, Presidente, grazie.

In relazione al fatto che mancassero solo all'appello i carica batterie tutto sommato sono facilmente sostituibili o con un prestito da parte di un collega, o grazie al fatto che sono in vendita in alcuni negozi, il problema sono invece le batterie politiche scariche, questo è il vero problema, cosa difficilmente ricaricabile, nel senso che insieme alla scadenza delle batterie voi state portando a scadenza una serie di provvedimenti che dovrebbero servire per il beneficio della Sardegna e dei sardi e che invece stentano a dare effetti positivi in questa direzione. Uno di questi provvedimenti è quello che esaminiamo oggi. Alla fin fine non si comprende l'utilità del provvedimento; per quanto riguarda le norme, è stato detto nella relazione di minoranza da parte dell'onorevole Corrias, vi sono una serie di ripetizioni, di fatto frasi e articoli pleonastici rispetto a provvedimenti di legge, tanto che persino l'onorevole Corrias nella sua relazione ha dovuto ricordare che bisogna procedere compatibilmente con la normativa europea, cosa che non andrebbe ricordato ma sistematicamente c'è un tentativo di aggirare le regole del libero mercato, della concorrenza e degli aiuti di Stato come ha detto poc'anzi nella relazione di minoranza. Questo per quanto riguarda l'articolo 1, che crea questo aspetto di difficoltà, se non di contraddizione, con la normativa europea. Per quanto riguarda invece l'articolo 2, il registro grandi eventi è già istituito, già istituito grazie alla delibera 26/ 26 del 21 maggio 2020. Ora, o con l'articolo 2 si vuole legittimare ex post quanto fatto dalla Giunta, e parrebbe a quanto strano in quanto la competenza è della Giunta e non è del Consiglio, oppure non si capisce il senso dell'articolo 2. Poi andiamo all'articolo 3. L'articolo 3, lo segnalo all'assessore Biancareddu e ai componenti la Commissione cultura, incide direttamente sui finanziamenti all'editoria, in quanto da una lettura attenta dell'articolo 3 parrebbe che l'intervento, volendo stabilire il Consiglio con questa legge dei criteri che dovrebbero privilegiare i network televisivi (così è scritto nell'articolo 3), con questa legge ci sarebbe quasi un obbligo o comunque un tentativo di indirizzare la maggior parte delle risorse verso network televisivi: tanto vale a finanziare con maggiori risorse e la legge 3, che già prevede in relazione alle tv e all'editoria una serie di aiuti pubblici di interventi economici a favore del settore dell'editoria. Lo dico perché ci sarebbe un'alterazione anche in relazione ai criteri di affidamento dei servizi nell'ambito dell'articolo 3, e le campagne promozionali, ricordo, vengono fatte con bandi pubblici, anche a seconda di quali sono le persone o i luoghi che si vogliono raggiungere, e quindi lasciando la libera scelta in relazione alle migliori campagne a seconda dei diversi mezzi di comunicazione che possono essere utilizzati.

L'altro aspetto è quello del che definisce i parametri, alterando, diciamo, le logiche di mercato a favore di alcune categorie, che, come abbiamo visto altre volte per altri tentativi di inserirsi con legge nell'ambito del libero mercato, potrebbe alterare quei criteri legati agli aiuti di Stato, che sono normati, quindi una distorsione della concorrenza. E per quanto riguarda l'informazione, le norme le leggi che regolano i finanziamenti all'informazione, proprio in relazione al fatto che i finanziamenti della politica a favore del dell'editoria potrebbero nel caso di organi di informazione alterare il rapporto libero tra editoria e politica, in questo senso le norme definiscono dei criteri molto stringenti, tanto è vero che l'Assessorato alla cultura che finanzia con la legge 3 gli interventi a favore dell'editoria ha avuto una serie di confronti, anche istituzionali in relazione all'Autorità per la libera concorrenza il mercato, proprio per non incorrere in quelle problematiche che riguardano il finanziamento ai grandi gruppi editoriali o ai piccoli gruppi o network dell'informazione. Su questo quindi l'articolo 3 parrebbe andare nella direzione intanto di alterazione di leggi già esistenti, come quelle governate dall'Assessorato alla cultura sull'editoria, e da un altro versante di un intervento diretto che però non parrebbe essere concordato con l'Autorità sulla libera concorrenza e rispettoso dei principi che regolano il mercato in particolar modo quello dei finanziamenti all'editoria, come dicevo.

Gli aiuti all'editoria non sono di competenza dell'Assessorato al turismo, e quando ricadono in termini di finanziamento per campagne di promozione pubblicitaria non sono interventi diretti ma vengono fatti attraverso bandi per la tipologia della campagna di promozione che si vuole adottare. Come è stato poi detto dall'onorevole Corrias in chiusura nella relazione illustrata poc'anzi, gli articoli 4, 5 e 6 sono ripetitivi di norme già esistenti: ci mancherebbe altro che non ci dovesse essere la rendicontazione di quel che viene fatto o che l'Assessorato, a fronte del recepimento della rendicontazione, non dovesse adottare criteri di verifica delle rendicontazioni. Di fatto sono pleonastici e non aggiungono nulla alle discipline già esistenti.

Sollevo anch'io il problema, e faccio mie le parole dell'onorevole Corrias, legate al fatto che alla fin fine anche i documenti strategici non sono portati alla dovuta attenzione della Giunta, così come meriterebbero, in relazione al fatto che nonostante sia stato detto del voler cancellare la DMO, nei documenti strategici alla fin fine invece come obiettivo strategico viene dato proprio quello dell'istituzione della DMO. La sottovalutazione delle strategie di sviluppo caratterizza una buona parte dell'azione della Presidenza e della Giunta regionale, e non aiuta soprattutto in un momento di difficoltà come questo non avere chiari gli obiettivi strategici operativi in relazione a quel che bisogna realizzare nel corso del 2021, come in questo caso, e nel corso degli anni futuri per quanto riguarda gli obiettivi strategici.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Manca. Ne ha facoltà.

MANCA IGNAZIO (LEGA). La norma in discussione rappresenta il testo unificato delle proposte di legge numero 154 e 184, già licenziato dalla quinta Commissione previo parere sull'analogia del contenuto. Al bando la cultura del sospetto. Come già illustrato dal relatore e dai colleghi che mi hanno preceduto, la norma va a modificare la legge numero 7 del 1955, abbondantemente datata, introducendo alcuni capisaldi: turismo sociale, manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico, registro grandi eventi, campagna di promozione turistica multimediale. Basterebbe il richiamo alla rilevanza del turismo sociale per la validazione della proposta di legge, proprio in virtù del valore in termini di arricchimento culturale personale per le categorie ricomprese: colonie estive, viaggi organizzati per la terza età, gruppi di disabili e diversamente abili. Di notevole impatto il richiamo alle manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico ai fini della promozione turistica dell'Isola, basti ricordare in quest'Aula l'attualità tutt'oggi dei cortometraggi dell'istituto Luce attraverso i quali il grande registra turritano Fiorenzo Serra illustrava quadri di vita della Sardegna arpeggiando da sagra paesana ad una tosatura o ad una festa religiosa, questi momenti di vita del passato rappresentano tutt'oggi la nostra ricchezza in termini identitari, quella per cui noi rappresentiamo da sempre un unicum ai visitatori stranieri: conserviamo le nostre tradizioni ed offriamole tutt'ora come attrattiva turistica. Il registro dei grandi eventi per l'appunto andrà ad individuare gli eventi religiosi, folcloristici, enogastronomici, sportivi e culturali capaci di attrarre nuovi visitatori, favorendo la destagionalizzazione del mercato turistico. Di rilievo assunto paiono le campagne di promozione turistica multimediale di cui la Giunta, come recita l'articolo 4, si riserva con propria deliberazione di prescrivere requisiti e criteri di accesso ai contributi e soprattutto modalità di rendicontazione. Per concludere, non ultimo, va evidenziato l'impatto che la approvanda norma, attraverso l'auspicata destagionalizzazione, potrà avere anche in termini di contrasto allo spopolamento delle zone interne, quelle della Sardegna dimenticata. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. Assessore Chessa, la norma che stiamo discutendo dovrebbe occuparsi di manifestazione di grande interesse turistico, quindi dovrebbe fare in modo che l'immagine della Sardegna e i flussi turistici verso la Sardegna siano amplificati il più possibile, però stabilire che oltre alle manifestazioni si possa allargare la platea a progetti e iniziative non meglio definite, non meglio individuabili, a mio avviso corre il rischio di parcellizzare enormemente le risorse che non sono mai neanche tanto sufficienti, e quindi di ridurre, di indebolire, di appannare quell'impatto che invece vorremmo raggiungere e realizzare. Quindi, siccome sappiamo bene che parlando di progetti e iniziative ci potrebbe rientrare l'universo mondo, mi pare un po' troppo ampia questa platea e le maglie si allargherebbero in maniera anche ingovernabile a mio avviso. Vi è anche un altro aspetto, che è già stato evidenziato benissimo dall'onorevole Corrias e dall'onorevole Zedda, che è quello che riguarda l'inquadramento dei contributi che sarebbe meglio precisare rispetto alla normativa sugli aiuti di Stato, però c'è anche un altro aspetto, nell'articolo 1, il secondo comma dice: "l'ammontare dell'erogazione può estendersi all'intera spesa". Ammesso che sia applicabile, mi sembra anche inopportuna perché ancora una volta si presta poi forse a discriminazioni, ma comunque a scelte che potrebbero essere ritenute arbitrarie, particolaristiche, inique. Quindi anche questo mi appare un punto un pochino critico. Sul registro dei grandi eventi, si è già detto, visto che a maggio si era istituito il registro dei grandi eventi identitari, poteva essere un adempimento che la stessa Giunta poteva compiere. Rispetto all'articolo 3 invece, dove si parla di privilegiare per le campagne di promozione i grandi network, è abbastanza quasi anacronistico non considerare invece le forme di marketing on-line, come i social media marketing, i content marketing, gli influencer marketing, e perfino le e-mail marketing. Credo che anche questo andrebbe puntualizzato meglio a meno che non ci sia la volontà proprio di non tenerne conto e quindi di non essere evidentemente al passo coi tempi. Anche io rilevavo il fatto che non si sia tenuto conto della legge numero 16 del 2017 e del Piano strategico, che invece sono importanti, esistono e non possono essere ignorati in una norma che modifica la materia. Ritengo che tutto questo che stiamo portando a modifica possa essere in qualche modo, non mi piace la parola inutile, ma diciamo che non era essenziale. Tutto questo che stiamo proponendo come modifica o già esiste o la Giunta poteva realizzarlo senza, credo, un nuovo impegno legislativo. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie Presidente, buongiorno ai colleghi e alle colleghe dell'Aula, e mi rivolgo direttamente all'assessore Chessa per chiedergli realmente se nei due anni e mezzo in cui ha svolto il ruolo di Assessore questa legge può cambiare realmente il suo Assessorato. Rispondo io per lei, perché giustamente non mi può rispondere, secondo me no, perché lei in questi due anni e mezzo ha attuato una politica di territorio, ha girato moltissimo la Sardegna, ha cercato di essere presente in tutti i luoghi, paesi dove è stato chiamato, gli è stato chiesto uno sforzo maggiore anche da poco da tantissimi consiglieri comunali, delle amministrazioni comunali di tutta la Sardegna in merito all'artigianato, e quindi la riscrittura da parte di quest'Aula di una legge, di due testi di legge per poi consegnarli da domani, motivo di cambio del suo Assessorato dal punto di vista lavorativo, secondo me non produce un granché. Perché io realmente non riesco a capire, rispetto alla legge numero 16 del 2017 e rispetto soprattutto alla legge del 1955 quali modifiche possano essere applicate dall'Assessorato del turismo e quali sono gli elementi aggiuntivi che invece non sono già presenti nella legge. Cioè, se parliamo di piano del marketing, di strategie sul turismo, sono tutti elementi previsti e straprevisti nella legge del 2017. Nella legge del 2017, all'articolo 7, abbiamo la DMO, ma addirittura abbiamo anche il piano strategico regionale del turismo. La conferenza del Piano strategico regionale del turismo, io capisco, Assessore, che lei giustamente possa anche dire: "Onorevole Piu, non serve", ma la risposta alla legge che state facendo oggi è la risposta per sopprimere questi strumenti e permetterne degli altri? No, quello che chiediamo da questa parte del Consiglio è quello invece di creare una legge che è realmente secondo quelli che saranno i vostri indirizzi che magari non coincideranno con i nostri, però non abbiamo così tanti soldi da destinare a tutte le manifestazioni che purtroppo sulla sua scrivania si presentano quotidianamente. Quindi o è uno strumento che deve dare il via libera a tutti, oppure è uno strumento di programmazione, e gli strumenti di programmazione lei in Assessorato li ha già, e anche, da un certo punto di vista, la discrezionalità di dare degli indirizzi politici su che cosa andrà valorizzato in questi cinque anni, non è vero che non ce l'ha. Quindi secondo me la sua maggioranza non le sta facendo un piacere con questa legge, se mi posso permettere, proprio perché va a modificare 2, 3 articoli di una legge che non modifica sostanzialmente niente, perché la legge numero 16 del 2017 parla chiaro, come ha già espresso bene il relatore di minoranza, l'onorevole Corrias, e in merito alla DMO tanti di noi hanno fatto negli anni precedenti interrogazioni, mozioni, per cercare di capire, se è uno strumento che non va bene, dall'altra parte quello che proponete, perché sino a che non emerge questo nella vostra politica e nelle vostre leggi noi continueremo a non capire e cercare di manifestare il nostro disagio agli operatori del servizio turistico, cerchiamo di farlo in questa sede che è la più consona da un punto di vista non solo istituzionale ma anche di messaggio. Quindi, ripeto, la maggioranza di centrodestra al Consiglio non sta facendo sicuramente un favore all'assessore Chessa e non gli sta dando sicuramente una legge che gli consenta invece di mettere ordine e di proporre un piano strategico per il turismo diverso da quello che hanno ereditato.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Un testo unificato per parlare di promozione turistica della Sardegna che, di fatto… continuo, Presidente? Dicevo, un testo unificato per parlare di promozione turistica che di fatto andrà a modificare la legge 7. Come abbiamo letto questo testo unificato ci siamo subito accorti che mancano due particolari, due caratteristiche che per noi rappresentano la differenza, e sono la trasparenza e la condivisione. La trasparenza perché non si evincono i criteri utilizzati per la scelta delle manifestazioni, degli eventi e dei grandi eventi. Ad esempio, nell'articolo 2 si prevede l'istituzione del registro dei grandi eventi, per i quali noi non vediamo niente in contrario, se non fosse che ci domandiamo il perché di questa istituzione del registro grandi eventi. Per spiegarmi meglio; al cittadino cosa interessa, vedere scritto il nome di chi fa parte, di chi è iscritto sul registro dei grandi eventi, oppure sapere il motivo, i criteri e il perché e il come è stato scelto? E soprattutto sapere come è stato scelto per avere il contributo che ricordiamo essere anche per il totale dell'intero progetto. Quindi, non menzionate per niente i requisiti e, magari, sarebbe stato anche carino allegare alla presente proposta una tabella. E allora vado però a rivedere l'articolo 1 della stessa legge e, a parte le buone intenzioni, che ribadisco essere buone intenzioni, ripeto, non vengono menzionati i criteri. Per chiarire; "erogare contributi allo scopo di incrementare lo sviluppo del turismo in Sardegna", mi pare più che ovvio, "per incrementare il turismo scolastico e sociale", mi pare che rientri tutto nella normalità, nulla di eclatante, "sostenere progetti, iniziative e manifestazioni anche della tradizione identitaria", anche questo mi sembra ovvio, non è in discussione il farlo, lo ribadisco, è il come farlo e il perché scegliere un progetto piuttosto che un altro. Nell'articolo 3, a nostro parere, sicuramente si impone il necessario coordinamento con gli interventi ex articolo 6, legge regionale numero 16 del 2017, disposizione ancora vigente, che ricomprendono anche la fattispecie di cui all'articolo 3 del testo unificato in esame. In applicazione infatti all'articolo 6, legge regionale 16/2017, l'Assessorato al turismo ha affidato negli anni scorsi appalti di servizio di campagna pubblicitaria multimediale; forse, e dico forse, lo metto in dubbio, con disposizione di questo testo unificato si è voluto legittimare la recente preferenza politica a favore dell'utilizzo dei media digitali, sganciandola dal sistema della legge regionale numero 16/2017 e quindi dalla DMO, sistema finalizzato a garantire quella visione strategica, coordinata del turismo che finora la Regione non ha maturato, quindi che per qualcuno evidentemente deve essere abbandonata definitivamente. Un'altra caratteristica, che per noi è fondamentale, è la condivisione, che in questa legge, in questa proposta di modifica manca completamente. Viene sempre relegata alla Giunta, e quindi solo agli Assessori, la scelta dei progetti, senza mai coinvolgere tutte le forze politiche che rappresentano la Sardegna; magari sarebbe stato opportuno e anche corretto fare un passaggio nella Commissione competente, per avere almeno un parere degli stessi commissari. Per questo motivo abbiamo noi presentato degli emendamenti, che giudichiamo assolutamente di sostanza e che se accettati arricchirebbero maggiormente questa legge, con il coinvolgimento di tutte le forze politiche.

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che è rientrato dal congedo l'onorevole Cesare Moriconi.

È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie, Vicepresidente. Io devo dire che ho letto con attenzione le relazioni di maggioranza e di minoranza relativamente al testo unificato, la proposta che arriva all'Aula dai colleghi di maggioranza, l'ho letta con attenzione, ho ascoltato gli interventi, e se manca qualcosa, cari colleghi, manca una delle questioni che politicamente si chiamano priorità, soprattutto quando parliamo di una delle maggiori industrie della Sardegna che è il turismo, e devo dire che manca la priorità nel momento in cui probabilmente si è distratti nel non vedere e non capire cosa c'è fuori da quest'Aula, e allora la priorità manca se non ci si rende conto, leggendo i dati, dati tra l'altro noti e che ci sono stati sottoposti in queste settimane, in questi mesi, su come sia la situazione dei nostri aeroporti, lo sa bene l'assessore, dove abbiamo perso quasi 6 milioni di passeggeri rispetto al 2019, con punte altissime per quanto riguarda Alghero, Cagliari, Olbia: passeggeri, arrivi presenze. La priorità la si guarda se guardiamo anche se osserviamo i dati su quante sono state meno le presenze negli alberghi della nostra Isola: meno due terzi in confronto all'anno precedente. Se poi andiamo a vedere come sta la situazione dei ristori nella nostra Isola, a oggi, febbraio 2021, dopo i provvedimenti che quest'Aula ha messo in essere relativamente agli stagionali, agli stessi albergatori, ai ristoranti, se andiamo a vedere tutto questo ci rendiamo conto che se vogliamo parlare di turismo, come diceva bene qualche mio collega che è intervenuto precedentemente, probabilmente la maggioranza non fa e non aiuta l'Assessore Chessa, introducendo un ragionamento e bloccando l'Aula in queste ore in questi, in questo momento su un testo che, per essere buoni, è sostanzialmente inutile. E allora, cari colleghi di maggioranza, la vostra priorità è parlare di rendicontazione della legge 7? La vostra priorità è quella di definire ancora oggi quali sono le competenze già chiare, non dalla 7, ma dalle ulteriori legislazioni che si sono succedute, in materia quali sono le competenze della Giunta e dei dirigenti. La vostra priorità sul turismo è quella di riproporre un cartellone grandi eventi che la Giunta ha già fatto? La vostra priorità è quella di dire che il turismo sociale, così come era già presente nel precedente bando del 2019, deve essere inserito in legge? E allora, cari colleghi di maggioranza, se le vostre priorità in termini di turismo dopo questo terribile 2020 sono queste, la nostra distanza su quella che è la programmazione, l'idea del turismo in Sardegna è tanta, è tantissima! Noi avremmo preferito discutere di turismo oggi, non su qualcosa che già esiste, perché è qualcosa che fa già la Giunta, qualcosa che fanno già i dirigenti, qualcosa che è stato già fatto, che è stato già fatto! Avremmo preferito discutere come velocizzare l'erogazione dei ristori agli albergatori, a coloro che vivono di turismo e hanno fatto grande il turismo nella nostra Isola, come sono gli albergatori; avremmo preferito conoscere dall'Assessore ai trasporti come meglio avrebbe affrontato, che idea ha per riqualificare e per permettere che i nostri aeroporti possano tornare a essere quelli che erano gli anni precedenti. Qual è lo stato dell'arte coi vettori! Che in qualche modo portano i turisti nella nostra Isola, questo ci avrebbe fatto molto più piacere che definire qual è la rendicontazione dei contributi regionali, ci avrebbe fatto molto più piacere conoscere qual è la vostra idea di semplificazione amministrativa per quanto riguarda tutte le procedure che sono in capo al turismo. Allora, cari colleghi, una legge, come ha detto il relatore di minoranza e altri colleghi che sono intervenuti, sostanzialmente inutile, devo dire anche non attenta al momento che stiamo vivendo, però se questa è la vostra idea di programmazione, se questo è il vostro modo di ragionare oggi sul turismo come avete fatto l'altro ieri e stato facendo ancora in queste ore che riguarda non il bisogno dei sardi, ma sono altre le cose, allora la distanza è molto profonda e non è soltanto profonda fra noi e voi in quest'Aula, ma è anche molto profonda con i sardi che sempre di più si accorgono che, loro malgrado, la fiducia che hanno riposto in voi è stata una fiducia mal riposta.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Qualche tempo fa ho letto un'intervista rilasciata da due ragazzi, impegnati in un progetto tanto bello quanto ambizioso, far conoscere la Sardegna ai visitatori giapponesi. La parte più difficile di questo progetto, devo dire assai lungimirante, non sta tanto nel riuscire a superare le barriere legate alla comunicazione diretta, la vera barriera è rappresentata dall'assenza di informazioni e pubblicità che sappiano descrivere la nostra Regione nella loro terra. La maggior parte dei turisti nipponici, infatti, durante la loro permanenza erano soliti muovere quasi esclusivamente questa critica alla nostra Isola, esser circondati da anonimato in territori lontani. Ognuno di loro conosceva ovviamente l'Italia, ma quasi nessuno la Sardegna, non sapevano dove si trovasse, né tanto meno quali meraviglie da visitare offrisse. L'esempio del Giappone non è certamente un caso isolato, la Sardegna al di fuori di quella che può essere considerata una sorta di zona confort è poco conosciuta nel mondo purtroppo. Proprio per sfatare questo mito, ciò che vorrei vedere realizzato in ambito pubblicitario, soprattutto a livello internazionale, è una reale strategia in grado di far conoscere la nostra offerta turistica al mondo, attraverso il lavoro di seri professionisti. Le azioni di marketing e le conseguenze, siano esse in positivo o in negativo che ne derivano, non vanno sottovalutate. La Sardegna per essere competitiva con il resto delle regioni costiere italiane e non solo, non può fare esclusivo affidamento su un'immagine di sé ritratta con addosso i panni di un mare cristallino e spiagge incontaminate, ma deve essere in grado di indossare e farsi ritrarre anche con addosso gli abiti della tradizione, dell'arte, della storia, dell'archeologia e della cultura. Con tale intento ho deciso di apportare delle modifiche alla legge numero 7 del '55, una legge che appare in alcune parti obsoleta e necessitante di nuova linfa vitale. Rispondo al collega Corrias, relatore di minoranza, il mio volere inserire nel testo della norma le caratteristiche necessarie per essere individuati come soggetti attuatori del progetto di promozione, nasce dalla convinzione che talvolta l'eccessiva discrezionalità ad opera dell'esecutivo in carica in quel momento, potrebbe essere controproducente. Abbiamo infatti necessità di affidarci a figure professionali con capacità ed esperienze ben note e inequivocabili, il marketing è un'arma assai potente e per tale ragione deve essere affidata a chi sa ben maneggiarla e utilizzarla. Il marketing turistico poi deve essere promosso da coloro i quali hanno realmente chiaro in che modo coniugare e amalgamare la sua natura intermedia tra marketing dei servizi e marketing del prodotto la sua natura mista dal punto di vista istituzionale. Non possiamo inoltre sottovalutare che il moderno processo di semplificazione e ottimizzazione delle immagini identitarie dei luoghi è necessariamente connessa a una rinnovata attenzione degli studiosi del marketing e alle dinamiche territoriali legate non solo alla funzione turistica ma anche alla capacità di attrarre attività economiche e capitali, i fattori decisionali che stanno alla base degli investimenti, invero, non seguono più solamente i criteri di convenienza economica, ma volgono anche verso una progressiva disponibilità territoriale. Mostrarci appetibili potrebbe avere pertanto una doppia valenza nonché un duplice ritorno economico. Il testo approvato in Commissione che oggi discutiamo in Aula produrrà effetti di svecchiamento, garantendo una promozione moderna di stampo nazionale e internazionale attraverso canali network digitali decisamente più al passo con i tempi. Ha il pregio inoltre di rendere la nostra isola realmente e maggiormente inclusiva, dando una definizione più compiuta ed estensiva degli incentivi al turismo sociale, disciplinando infine in modo più chiaro e trasparente il gran patrimonio di grandi eventi, identitari e folcloristici di cui disponiamo. Il turismo è materia ampia e complessa, assai più di ciò che potrebbe parere a un osservatore poco attento, pertanto ogni passo mosso a favore del comparto è comunque una piccola vittoria, è comunque un investimento per il nostro futuro e per quello delle generazioni che verranno. Quindi ringrazio i colleghi di maggioranza, della Commissione, il collega Piras di cui ne fa parte, il collega Mula che ha condiviso la legge del PSd'Az con la nostra legge, ringrazio la collega Caddeo che ha chiesto un'integrazione, dopo passerò da lei anche per ascoltare meglio il suo pensiero, ma non condivido le critiche non costruttive da parte dell'onorevole Piu e dell'onorevole Comandini che ha detto che è inutile quello che stiamo facendo.

Inutile è stato quello che ha fatto lei nella recente legislatura. Mentre rispondo alla collega Desiré Manca che dice che non sono state coinvolte le forze di maggioranza, non è colpa mia se lei ha problemi in casa, lei ha una rappresentante dei Cinque Stelle nella Commissione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Devo dire che una volta ogni tanto i toni duri usati dal collega Dario Giagoni li condivido, nella parte che riguarda l'amico Piero Comandini. Volevo dire anch'io, caro amico, della serie che non può, mi sembra anche ingiusto dire, anche perché me ne sono occupato, che è inutile, quindi mi verrebbe da dire tante cose, non tanto sulla sua inutilità nella passata legislatura, ma mi sembra che è inutile questo tipo di commento soprattutto se vogliamo fare un commento demagogico, del tipo: con la gente che sta morendo di fame voi vi preoccupate. Ma se il ragionamento è questo, vuol dire che noi dobbiamo morire, nel senso che non si deve fare nulla che non sia rivolto al fatto della pandemia. Penso che la legge numero 7 che noi avevamo non solo commentato in Commissione e perdonatemi, mi stupisce il fatto che i colleghi dell'opposizione presenti in Commissione, e io non li ho sentiti, a parte il collega Corrias naturalmente, gli altri che ne hanno condiviso anche il percorso, vorrei ricordarvi, se volete vi leggo le vostre dichiarazioni, cioè o voi non vi rapportate con i vostri colleghi per dire quello che fate nelle Commissioni, perché venite in Aula e sembra che state arrivando dalla Luna, perdonatemi. L'esponente del PSd'Az che va in una Commissione, io mi relaziono con lui per cercare di capire, e gli do anche il mio contributo se posso, ma sembra che questa legge voi non l'avete mai vista, perché quando sento dire, a parte le polemiche dell'amico Comandini al quale ho già risposto, anche alla collega Manca, i requisiti cara collega non si possono mettere in legge, non si mettono in legge i requisiti, non c'è una legge dove ti dice che tu devi essere alto, biondo, con gli occhi azzurri. I requisiti si stabiliranno e ci sono già per legge in un disciplinare che verrà adottato, fatto e dico anche una cosa di più, condiviso anche dalla Commissione. Quindi oggi non possiamo mettere in legge chi ne ha diritto e chi non ha diritto, io non ho mai visto una legge dove ci mettono i requisiti. Così come alla collega Caddeo evidentemente è sfuggita una cosa, che alcune integrazioni, tipo il turismo scolastico, il turismo sociale, il turismo religioso, sono delle voci che sono state aggiunte in Commissione, poi voi venite a dire: sì ma stiamo parcellizzando, troppi settori vuol dire che i soldi non basteranno, l'avete chiesta anche voi questa in Commissione, signori, l'avete chiesto voi, quindi vi dico, o vi parlate o ci parliamo, oppure naturalmente, ci mancherebbe, uno in aula ha il diritto di dire il suo pensiero e dire quello che gli pare, ci mancherebbe altro, però penso se vogliamo arrivare a un risultato il fatto della collaborazione perché stiamo parlando di uno strumento dove stiamo cercando di riaggiornarlo a quello che potrebbero essere le esigenze diciamo moderne. Una legge del 1955, immaginate un po', che sicuramente questa non risolve così come ha detto qualcuno i problemi della Sardegna, ma fino adesso ho visto pochi interventi che risolvono i problemi della Sardegna, e non solo da questa maggioranza, e qui mi fermo perché non voglio fare polemica. Ci sembra una legge onesta che sta cercando di dare un po' di regole rispetto a una giungla che magari c'era prima, solo questo. Poi possiamo condividere, integrare, lavorarci, noi siamo disponibili, però mi sembra anche ingiusto soprattutto per il lavoro della Commissione, e ringrazio tutti i colleghi che hanno portato e hanno dato il loro apporto dire che è una legge inutile, come dire in questo periodo non avete fatto niente, e se permettete mi offendo un attimino perché c'ho lavorato e come se c'ho lavorato, poi può o non piacere, però io non mi permetterei mai a un collega che presenta una proposta di legge, posso dire non la condivido, però dire che questa cosa è inutile sembra molto riduttivo e mi sembra anche una mezza chiamiamolo così offesa al lavoro che ha fatto quella Commissione,e devo dire che ha lavorato bene.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio. Ne ha facoltà.

CHESSA GIOVANNI, Assessore del turismo, artigianato e commercio. Presidente, grazie a tutti voi colleghi, ma forse è meglio mettere un po' di chiarezza perché a volte capisco i ruoli, per carità, però guardate che stiamo parlando di questa paginetta che doveva essere la legge 7, questa paginetta qua che abbiamo ereditato tutti noi dal 1955, quindi da questa paginetta datata si aveva bisogno di un adeguamento, che probabilmente non sarà nemmeno il migliore adeguamento, mi auguro che possa anche essere migliorata in futuro, se non oggi forse, di certo stiamo portando una legge leggermente adeguata al passo dei tempi. Il turismo signori l'ho trovato gestito da chi ci ha preceduto in una maniera veramente un pochettino sotto tono, comunicazione non ce n'era. Io ho trovato un grande evento, finanziato da chi ci ha preceduto, un bellissimo evento sportivo che era Luna Rossa, che avrebbe portato tra l'altro almeno una stima di proiezioni a Cagliari, se non fosse successa la pandemia, dalle 25 ai 50.000 persone. Un grande evento di che costava 6 milioni di euro, poi è saltato tutto. Dopo di questo mi sembra di capire che chi c'era prima sia i professori che altri forse avevano qualche altro interesse che non fa capo né a me e non penso ad altri miei colleghi oggi presenti, perché la comunicazione è importante in questo assessorato. Un assessorato al turismo senza comunicazione, questo ho ereditato io. Non c'è un esperto in marketing, questo è quello che ho ereditato, quindi non abbiamo persone qualificate per quel settore specifico, e da qui io son partito, una pandemia dichiarata mondiale, quindi la realtà è questa, però ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cercato di cambiare quello che era possibile cambiare in tempi purtroppo diversi dalla normalità. Abbiamo trovato una legge 7 dei grandi eventi, questo è quello che ho trovato, che è stato fatto dalla vecchia maggioranza, questi sono grandi eventi, legge 55, sono 52 eventi che assorbivano di 6 milioni e nove, in legge e voi avete votato che 4 milioni 592 fossero vincolati, ecco qua, festival, chi si pagava magari il compleanno, faceva la festa culturale con i soldi della Regione. Allora io credo che, signori, ho voluto dividere, che sia chiaro, ve lo dico un po' alla Gianni Chessa, dare un giusto ruolo e riportare alla giusta dimensione i grandi eventi promozionali. Perché la legge parla di grandi eventi promozionali, invece il Consiglio regionale nei suoi tempi che fu, a oggi, voi sapete bene che nella scorsa Finanziaria si è approvato un emendamento che è un bando di 7 milioni e mezzo e scalato senza poi altro bando a 15 milioni di euro per premiare tutti quelli che hanno partecipato al bando, ma in questo bando cosa c'era? C'erano grandi eventi vincolati ma c'erano anche tante feste locali paesane che spettano ai Sindaci organizzarle non l'Assessore al Turismo, perché la legge ha una finalità ben diversa, ha una finalità nobile, il mio ruolo è portare i turisti in Sardegna, le feste paesane, le piccole feste, io le chiamo un po' alcune sancisce della salciccia e mortadella hanno fatto parte di questa legge qua, quindi è stata volgarizzata la volontà di questa legge, noi la stiamo riportando con un adeguamento, qualche cambiamento che abbiamo fatto, un po' a quello che è il principio nobile di questa legge qua. Quindi stiamo riportando un po' la legge in quella finalità nobile dei grandi eventi promozionali, dove veramente si raggiunge l'obiettivo. Tra l'altro si parla di novità, guardate che nel 2019 la Sardegna, questo è demoscopica, questo è ufficiale, era al penultimo posto, era al diciottesimo posto, il rating della Sardegna al 2020 grazie a tutte le azioni che ho fatto ha raggiunto nove punti in più, al nono posto, soprattutto perché è stato presente nel web, i piani di comunicazione che abbiamo fatto, siamo presenti in tutti gli aeroporti nazionali, siamo presenti in tante situazioni, e ce lo hanno riconosciuto a livello nazionale. Tra l'altro sempre in tema di pandemia tutto ciò che è stato fatto anche con i grandi eventi sportivi, ma quali, quelli mondiali, spesso qualcuno di voleva fare in maniera diversa, hanno portato la visibilità, la Sardegna nel mondo. Certo abbiamo promosso territorio, erano tutti a porte chiuse gli eventi, non potevamo fare diversamente, però eravamo presenti non siamo spariti, e questo ce lo hanno riconosciuto. Quindi l'assessorato al turismo ha catturato in un momento di pandemia, in un mese e mezzo, da 15 milioni di presenze nel 2019, nel 2020 in un mese e mezzo abbiamo catturato oltre 11 milioni di presenze. Questo a testimonianza che l'80 per cento del turismo cosiddetto dei professori storici hanno sempre detto che l'80 per cento del turismo viene per l'estate e in estate per le coste. Io sto cercando con tutti voi di estendere questo concetto all'interno, ahimè anche quest'estate e quest'anno a causa della pandemia dobbiamo soffermarci di incassare il grosso per l'estate perché eventi non se ne faranno, almeno sino a maggio-giugno è tutto bloccato, sarà così, ma la colpa non è nostra. Stiamo programmando tutto quello che può essere programmato per catturare e recuperare il recuperabile. Quindi non c'è niente di scandaloso, non c'è niente di preoccupante, anche perché il registro dei grandi eventi è una volontà politica, è una scelta politica di separare quello che sono gli eventi identitari laico-religiosi, quelli che stanno a cuore a tutti i Sardi, destra e sinistra non fa differenza, una festa religiosa o una festa folcloristica che a trent'anni, c'è una manifestazione d'interesse che dice che chi riesce a testimoniare con certificazioni, documenti, testimonianze vere, scritte e sottoscritte, 100 anni di storicità può partecipare a questo evento, si iscrive ed è aperto a tutti i Comuni della Sardegna. Per il momento già quelli esistenti Sant'Efisio, la Cavalcata, i Candelieri, il Redentore e così via, si sono aggiunti Decimomannu Santa Greca, che non faceva parte. Ecco, Santa Greca secondo voi è giusto o non è giusto che faccia parte dei grandi eventi? La festa di San Gavino a Porto Torres è giusto o no che ci sia? Ecco, questi grandi eventi non devono far parte con le piccole feste locali dove si fa il prosciutto e la mortadella, questo è il principio del registro dei grandi eventi. E li finanziamo perché sono feste che fanno parte della nostra cultura, la nostra tradizione. Il registro dei grandi eventi fa un distinguo chiaro dal prosciutto e mortadella, potete anche mettervi a ridere però io li distinguo così, perché c'è una finalità ben precisa in quello che si fa, perché bisogna anche finirla. Perché sula legge 7 qualcuno si è lamentato perché poi si è fatto il bando a sportello. Prima ti scrivono dicendo di accoglierle tutte le istanze perché non volevo giustificare i soldi nella promozione, gli andava male, ma non c'è il tempo, in due mesi non possiamo investire, ma un investimento della Regione su una legge che dice "grandi eventi di promozione" devi investire sulla comunicazione soprattutto, l'organizzazione giustamente la fa il mio collega della cultura quando sono temi che riguardano la cultura. Allora è chiaro che se io do un finanziamento dell'Assessorato alla promozione deve riguardare una percentuale più elevata sulla comunicazione e non la volevano fare, hanno scritto all'Assessore di turno, accogliete, con tante sensibilizzazioni anche da parte vostra, e le abbiamo accolte. Però tutte queste osservazioni hanno fatto slittare i tempi per far sì che un bando a punteggio diventasse un bando a sportello a ottobre, perché se non avessimo avuto una graduatoria identificata con chi ha vinto il bando perdevamo tutti i soldi e quindi non prendeva niente nessuno. Allora c'è sempre un motivo, poi se chiedete avete sempre una cordiale ed educata risposta, perché è giusto così.

Qualcuno ha citato la DMO, guardate, siccome fate politica prima di me, voi dovete dirmi chi è la parte politica… voi l'avete votata, io sono contrarissimo alla DMO perché avete creato un mostro di burocrazia, è una società in house la DMO, che dava 40 milioni su 80 che gestisce l'Assessorato, 40 milioni a una società in house… io non so se politicamente ci dobbiamo svuotare la nostra gestione per darla a terzi, e per fare che cosa? Sarebbe meglio creare un'agenzia più snella, più agevole, che dia veramente un risultato immediato al turismo regionale, poi lì giustamente i colleghi decideranno in Consiglio.

Comunque, io credo che tutti i cambiamenti non sono sempre i migliori cambiamenti; la proposta che poi è andata in Commissione (tutti i colleghi avremmo la possibilità di mettere giustamente la firma e di poter adeguare) questo è solo un aspetto non molto rilevante, questo sì, ma lo faremo diventare rilevante con i regolamenti, con le delibere di Giunta, che saranno sempre più trasparenti, mi auguro che sia così perché io sono una persona di buona fede, e sempre al fine del bene per i sardi.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale e metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Innanzitutto la questione posta dall'onorevole Corrias attiene al fatto che nei documenti dell'Assessorato è indicato come obiettivo strategico la realizzazione della DMO; nei documenti dell'Assessorato del 2021, non nei documenti all'Assessorato del 2016. Questo è il tema, cioè che gli obiettivi strategici e gli obiettivi operativi che vengono dati ai dirigenti, che in teoria dovrebbero essere concordati dal Presidente in termini di obiettivi strategici e dagli Assessori, non sono conosciuti dal Presidente e dagli Assessori. Questo è il tema che è stato posto dall'onorevole Corrias, i vostri documenti dichiarano questo.

L'altro aspetto che è stato posto dalle colleghe, dai colleghi e dal collega Comandini è che valutare il nostro posizionamento come campagna pubblicitaria negli aeroporti nel 2020… sapete perché abbiamo scalato la classifica? Perché siamo gli unici matti che, a fronte dell'assenza di passeggeri, abbiamo pubblicizzato la Sardegna negli aeroporti vuoti! C'è un crollo del mercato mondiale dei trasferimenti con aeromobili nel mondo e noi siamo gli unici che, quando tutte le persone erano a casa e avremmo dovuto utilizzare strumenti differenti, abbiamo pubblicizzato negli aeroporti chiusi la Sardegna. Questo è il problema, cioè il tema è, a fronte di una situazione straordinaria, eccezionale, drammatica, si possono usare per cogliere l'interesse del turista gli stessi strumenti che venivano utilizzati fino al 2019? Penso che sia chiaro a tutti che sia impossibile in questa fase usare gli stessi strumenti e promuovere le stesse identiche feste nel 2021, come se non ci fosse la chiusura di tutti gli eventi in quasi tutto il mondo. Questo è il tema, il tema è che forse andrebbero utilizzati strumenti nuovi, idee nuove, a fronte di una situazione eccezionale e straordinaria, non ripercorrere, almeno in questa fase, interventi identici rispetto al passato, perché sarà oggettivamente difficilissimo organizzare nell'arco del 2021 un grande evento, vuoi per la difficoltà di spostamento di persone dall'estero verso l'Italia, vuoi per la difficoltà oggettiva di organizzarle anche nel nostro Paese e nella Sardegna eventi di questo tipo. Questo è il tema.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare il passaggio all'esame degli articoli, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Ho ascoltato con attenzione la relazione presentata dall'Assessore. Inizio dalle cose che condivido. Condivido il fatto che la legge numero 7 sia uno strumento ormai obsoleto, perché siamo ancora legati a una legge del 1955 e condivido il fatto che andrebbe trovata invece una formula per mettere a sistema quanto avviene nell'Assessorato alla cultura e quanto avviene nell'Assessorato al turismo. L'Assessorato al turismo della Regione non può, secondo me, essere scambiato per un bancomat che finanzia tanto i grandi eventi quanto le piccole sagre paesane, che un tempo trovavano magari anche nelle Province, svuotate di risorse, il sostegno per fare quegli eventi, non può essere la Regione, non ha i mezzi e non è nemmeno il suo scopo.

Tutto il resto non solo non lo condivido, lo trovo molto lontano da quella che è la verità, perché, primo, non è vero che nell'Assessorato al turismo non ci sono esperti di marketing, alcuni sono stati assunti nel 2008, tra l'altro proprio l'Assessorato al turismo avrebbe dovuto anche fare tesoro delle professionalità maturate dentro che, quelle sì, erano società in house, che spendevano male le risorse, società in house che nella scorsa legislatura sono state chiuse, e non chiuse nella serenità e nella trasparenza e nell'accordo di tutti, sono stati chiusi perché quelle società in house - mi riferisco a Sardegna Promozione - usavano male le risorse pubbliche. Dopodiché, sempre sul marketing turistico io ricordo che nella scorsa legislatura ci fu una grandissima elaborazione, c'èra anche un esperto spagnolo tra i più apprezzati a livello europeo, (…), che aveva curato quella progettazione, il che dimostra come una volta tanto si fosse guardato si fosse almeno fatto il tentativo di guardare al di là del mare e non semplicemente il nostro ombelico. La DMO tra l'altro fu approvata da questo Consiglio regionale nella scorsa legislatura ad ampia maggioranza, l'attuale Presidente della Regione aveva votato a favore di quella legge. Quando si approvano leggi ad ampia maggioranza ci si aspetta che nella legislatura successiva chi è arrivato dopo non smonti tutto; è uno degli errori che trasversalmente abbiamo fatto noi e avete fatto voi sempre: sulle grandi cose non riusciamo mai a metterci d'accordo e quindi non facciamo mai niente, perché in una legislatura si fa, in quella dopo si disfa e in quella dopo si rifà di nuovo, e siamo vent'anni che discutiamo e ricostruiamo. Ma su una cosa su cui eravamo tutti d'accordo, su una cosa che ci siamo intestati tutti, che abbiamo tutti premiato col voto, non è pensabile che il giorno dopo si disfa tutto. Tra l'altro non mi si dica che il problema è la destinazione di fondi regionali a società terze, perché in questa legislatura uno dei problemi più grandi che abbiamo sottolineato è stata proprio la destinazione di fondi regionali a società terze, non in house, società di persone ben precise, e allora io mi chiedo: è possibile che su questi temi si debba mistificare la realtà e si debba parlare di un qualcosa che non esiste? Nessuno di noi pensa che il turismo sia andato bene negli ultimi trent'anni, abbiamo un Assessorato che mette il turismo alla pari dell'artigianato e non riesce a fare né politiche turistiche né politiche per l'artigianato, come dimostrano le proteste anche di questi giorni, è chiaro che va riformato però non partiamo dalla fine. Stiamo facendo qualche minimo emendamento a una legge che va riformata invece nel suo impianto, e lo stiamo facendo con una fretta totalmente ingiustificata. Se mi da trenta secondi, chiudo. Tra l'altro, mi sembra che le correzioni proposte con legge siano in parte inutili e in parte forse confusionarie, non è la legge che va modificata, va modificato il fatto che una legge del genere non possa essere applicata per un numero enorme di manifestazioni che gli Uffici non riescono a gestire e con strumenti che hanno scontentato tutti, perché il Click Day è qualcosa che ovviamente la legge non poteva prevedere perché nel '55non potevano immaginare cosa fosse un Click Day, ma che è profondamente sbagliato ed è quanto di più lontano da quello che un ente pubblico dovrebbe utilizzare come strumento per decidere chi finanziare e chi non finanziare.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Agus.

Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 è stato presentato l'emendamento numero 1.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Mula, relatore di maggioranza.

MULA FRANCESCO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Grazie Presidente. Poi mi sarà concesso un intervento per fare due considerazioni alla luce di quello che ha detto qualche collega perché probabilmente qualcuno ha la memoria corta e vorrei ricordare un paio di cose, ma lo faremo durante la discussione. Quindi sull'emendamento numero 1 parere contrario. Abbiamo un emendamento solo all'articolo 2.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CHESSA GIOVANNI, Assessore tecnicodel turismo, artigianato e commercio. Contrario.

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.

È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Assessore Chessa, come preannunciato poco fa, se mi ha ascoltato, io ho detto che noi non abbiamo niente contro l'istituzione del registro dei grandi eventi, non è l'istituzione del registro in discussione, ma sono, quello che noi menzioniamo, i criteri di valutazione per essere iscritti al registro dei grandi eventi. Non capiamo sulla base di quali elementi questo registro, per il quale tra l'altro è prevista una delibera ad hoc distinta da quella di cui all'articolo 4, il che farebbe pensare che i requisiti delle manifestazioni inserite nel registro dei grandi eventi possano essere diversi da quelli previsti dall'articolo 1 per la concessione dei contributi. Allora la discrezionalità amministrativa sarebbe davvero assoluta in questo caso. Quindi, Assessore, noi proponiamo questo emendamento proprio non sulla nostra contrarietà dell'istituzione del registro, ci mancherebbe altro, potrebbe essere anche uno strumento utile, ma solo ed esclusivamente per individuare maggiormente quelli che sono i criteri per far parte di questo registro che, ribadiamo, devono essere assolutamente trasparenti e condivisi non solo tra la Giunta, ma anche con tutti i Commissari della Commissione competente.

PRESIDENTE. Grazie. Metto in votazione l'emendamento numero 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 stato stati presentati gli emendamenti numero 2 e 3.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Mula, relatore di maggioranza.

MULA FRANCESCO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Grazie Presidente. Per esprimere il parere contrario sugli emendamenti numero 2 e numero 3.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CHESSA GIOVANNI, Assessore tecnicodel turismo, artigianato e commercio. Conforme.

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.

È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente. Sull'articolo 3, nello specifico io ho chiamato in causa direttamente l'Assessore Chessa in merito a quanto poc'anzi ha ribadito il collega Zedda, e cioè qua si richiama la volontà già manifestata e reiterata in più sedi che è quella di smantellare, destituire di fatto il sistema DMO, nel quale mi sembra di capire tutti abbiate opportunamente creduto nella passata legislatura. Quindi avete detto che non funziona perché non ci sono i presupposti, o perlomeno questo è il vostro parere ed evidentemente quella è la vostra volontà politica. Ma la Giunta, ed è bene ripeterlo, ha approvato con propria deliberazione un mese e mezzo fa, il 18 dicembre del 2020, andando a delineare gli obiettivi strategico-direzionali degli apparati il piano di prestazione organizzativa, dove più che destituire il sistema DMO nel quale noi continuiamo a credere, addirittura lo state istituendo, e mi riferisco, come ho detto prima, al punto 070101. Io su questo credo che sia come minimo opportuno e corretto che l'Aula venga opportunamente e necessariamente edotta, anche perché noi usiamo toni propositivi assertivi come abbiamo fatto in quinta Commissione, fra l'altro non capisco perché qualcuno si sia sentito offeso tacciando gli altri per il lavoro fatto e che fanno di inutilità, andando poi a richiamare nome per nome, ma quello che dice lei non va bene, quello che dice un altro invece va bene. Mi sembra che lo spirito sia invece assolutamente costruttivo, io non so quali compleanni si festeggiassero e con quali risorse, credo che non sia questo il tema che ci impegna oggi. Quindi sulla questione DMO, io per l'ennesima volta, e con me tutti credo, chiedo e chiediamo chiarezza. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. È doveroso fare un paio di considerazioni visto che sto sentendo un po' di commenti. Caro collega Agus, parlare oggi di questa legge numero 7 e criticarla in questo modo, forse lei dimentica cosa ci avete lasciato in eredità. Vi ricordate la legge numero 7, la prima discussione in quest'Aula dove siamo andati a reperire 7 milioni di euro per andare a dare soddisfazione a quella graduatoria che voi avete lasciato in sospeso e avete illuso una marea di gente, e abbiamo trovato le risorse perché su vostra sollecitazione, anche sottobanco, siamo andati a dare risposte a quelle persone che voi avete illuso, voi avete illuso, e abbiamo trovato 7 milioni di euro per andare a scorrere tutta quella graduatoria. Oggi sentire parlare in questo modo della "7" è ingeneroso. Sulla DMO vogliamo discutere? Ne discutiamo, siamo aperti per poterne discutere, caro collega Corrias. E a tal punto vorrei fare, caro Assessore, una piccola precisazione per quanto riguarda l'articolo 1 che abbiamo appena votato. Siccome la cultura del sospetto in quest'Aula vige ed è vigente, io ci tengo anche a poter chiarire che la lettera c) dell'articolo 1 del comma 1 dove si parla di sostenere progetti, poi iniziative e manifestazioni, caro Assessore, questa parola non nasconde per quanto ci riguarda nulla, deve essere chiaro e limpido, alla luce del sole che questi progetti non sottintendono chissà quali cose che poi dovranno uscire per andare a soddisfare amici o quant'altro. Progetti noi lo intendiamo come proposte che poi saranno valutate sulla base dei requisiti che noi in quest'Aula ci siamo detti. Quindi che sia chiaro quello che io oggi sto dichiarando in quest'Aula.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento sostitutivo numero 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento sostitutivo numero 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Mula, relatore di maggioranza.

MULA FRANCESCO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Grazie, Presidente. Il parere è negativo sull'emendamento numero 4, parere favorevole sull'emendamento numero 5 e parere contrario sull'emendamento numero 6.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CHESSA GIOVANNI, Assessore del turismo, artigianato e commercio. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. È aperta la discussione.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'articolo 4 parla di procedure e nella relazione molti colleghi hanno sottolineato questo aspetto, ci sono anche degli emendamenti e credo che anche altri colleghi ne parleranno. Le procedure utilizzate quest'anno sono procedure inaccettabili; è inutile, onorevole Mula, che si rivolga il dito sempre agli anni passati, a parte che gli anni passati ormai sono diventati due, quindi inizia a diventare poco vantaggioso anche dal punto di vista politico ed elettorale continuare a rivolgersi al passato e incolpare i Governi precedenti, e ricordo che anche negli anni passati, spesso, le graduatorie tendevano ad escludere qualcuno perché ovviamente in finanziaria non sempre il finanziamento era adatto a finanziare tutti gli aventi diritto, aventi diritto selezionati in graduatoria attraverso criteri meritocratici. Quest'anno è successo qualcosa di diverso; non solo non c'è la possibilità di soddisfarli tutti con un aumento di bilancio, ma si ha di fronte una graduatoria che non è ordinata da quello più adatto a rispondere ai criteri a quello meno adatto, è ordinata semplicemente in virtù della velocità di una linea internet o dell'invio di una semplice pratica. Su questo tema, secondo me, non ci possono essere differenze, perché se noi accettiamo di finanziare la cultura e gli eventi turistici solo sulla base del click più veloce e pensiamo che questo possa essere un requisito e una prova di idoneità utile a superare qualunque tipo di altra selezione, forse non facciamo il bene nemmeno del turismo che vorremmo difendere, nemmeno di quegli eventi che realmente valorizzano i territori. Su questo punto io invito tutti i colleghi a una riflessione, perché su quanto è avvenuto nel passato, poi invito i colleghi a fare una riflessione ampia, perché la legge esiste dal 55 e le sue storture le abbiamo viste nei decenni in cui hanno governato gli uni, gli altri e gli altri ancora, e per questo suggerisco magari una supplemento di attenzione in Commissione, e intervenire in un momento in cui le risorse sono scarse anche per fare in modo che le risorse vengano utilizzate meglio. Chiudo sul fatto che anche quest'anno noi avremo un turismo a scartamento ridotto, perché in questo periodo già la città di Cagliari e altri luoghi adatti al turismo destagionalizzato si preparavano ad accogliere i turisti in primavera, quest'anno nessuno si preparerà ad accogliere nessuno, perché sappiamo come andrà, forse è utile anche riformulare alcuni criteri della legge numero 7 e ragionare anche su una programmazione biennale, magari premiando oggi la progettazione di iniziative che si terranno nel 2022. Ci sono operatori in gravissima crisi, che però in questi anni stanno anche cercando di riadattare il format delle loro iniziative, sarebbe utile che quel lavoro non venisse buttato e anzi venisse premiato, anche per evitare che come l'anno scorso ci sia troppa discrezionalità magari nel premiare eventi molto diversi, che hanno avuto anche una ripercussione turistica che non può essere inclusa nei criteri utilizzati sino all'anno scorso.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). L'emendamento numero 6 che abbiamo depositato insieme ai colleghi dell'opposizione, in qualche modo pone al centro uno dei temi che hanno visto interessati non soltanto l'opposizione ma lo stesso Presidente della Regione, che riguarda l'utilizzo, quale criterio di graduatoria per quanto riguarda i finanziamenti in questo caso di contributi regionali, per le prestazioni culturali e sportive, il cosiddetto click day. Noi sappiamo benissimo, lo sanno tantissimi colleghi, che attraverso questa procedura molti dei progetti, programmi e manifestazioni presentate non è stato possibile finanziarli, per cui, in linea con quanto è stato detto dal Presidente, ma anche dallo stesso Assessore Chessa, noi abbiamo ritenuto opportuno che anche se non attraverso l'approvazione dell'emendamento, ma attraverso anche una dichiarazione della Giunta, se è necessaria, ci sia l'impegno da parte dell'Esecutivo che la procedura del click day non sia l'elemento sostanziale attraverso il quale vengono in qualche modo privilegiate con contributi, quindi finanziate, le manifestazioni. Questo non è un elemento oggettivo, non è un elemento che privilegia le società e le associazioni, voglio in qualche modo dire all'Aula che nel 2020 manifestazioni decennali, manifestazioni di qualità, manifestazioni che hanno portato lustro alla Sardegna, solo perché non avevano la rete attraverso la quale spedire la propria proposta progettuale non sono state oggetto di contributo regionale. Nel 2021 voi volete ancora lasciare questo strumento del click day o volete intervenire attraverso altri strumenti di valutazione qualitativa dei progetti? Caro collega Mura, mi rivolgo a lei quale relatore di maggioranza, voi ritenete veramente che chi più veloce può avere i contributi e chi in qualche modo diffonde la cultura, la tradizione per decenni non possa essere in qualche modo beneficiario di contributi regionali? Questo vuole portare all'attenzione dell'Aula l'emendamento numero 6 che abbiamo firmato come colleghi di maggioranza, e su questo vi chiediamo di riflettere un attimo.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. L'emendamento numero 4, è quello che abbiamo ribadito fino adesso, Assessore, non è tanto dare il contributo, ma il perché e il come darlo il contributo, è quello che noi abbiamo dichiarato da subito, con questo emendamento noi cerchiamo di stringere un po' le maglie che a nostro avviso in questa legge sono assolutamente troppo larghe. In questo emendamento, oltre a stabilire dei criteri che inseriamo, chiediamo anche il coinvolgimento, l'abbiamo già detto, della Commissione competente, per cui se (…) alla Giunta la valutazione e in questo emendamento chiediamo e introduciamo dei criteri di valutazione, è anche vero che noi chiediamo che la Commissione competente sia assolutamente coinvolta nella scelta e nel criterio. Quindi con questo emendamento chiediamo solo ed esclusivamente una maggiore condivisione, collega Mula, mi sorprende, mi perplime che lei sia contrario a una condivisione dove vengono stabiliti dei criteri e poi condivisi con la Commissione, sentito il parere della Commissione, veramente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie, Presidente. È evidente che ho sottoscritto, aderendo convintamente allo spirito e alla ratio che lo sottende, l'emendamento numero 6, e quale occasione migliore per segnalare anche a quest'Aula la barbarie del click day; io dico che c'è un "the click day after" lo definito in altra sede, che sta lasciando solo macerie, perché proprio nel campo del turismo c'è chi produce… ieri un amico orafo, codice ATECO artigianato artistico, mi ha detto, "vedi un po' se c'è qualche consulente a Cagliari che rincorre il click day, perché qua dal mio versante la fibra ottica non regge", quindi o arrivi puntuale o sei fuori, o mordi o fuggi, e sono di più quelli che fuggono. E poi c'è chi promuove, c'è una situazione di disperazione cronica, cronicizzata dalla pandemia, e penso agli alberghi, ai ristoratori, alle agenzie di viaggio, che si è anche pensato di farne degli infopoint, a proposito di promozione dell'immagine dell'Isola. Bene, di 250 agenzie di viaggio il 21 per cento ha chiuso i battenti, ha abbassato la serranda; è un comparto che ha sofferto un abbattimento del fatturato per il 90 per cento. Si ponga rimedio quindi alle difficoltà, per quanto si possa porre rimedio, che questa pandemia ci sta portando addosso, ma soprattutto la si smetta col sistema click day, perché sta lasciando vittime, questo sistema, sulle macerie, soprattutto nel comparto del turismo perché non basta esibire i dati delle presenze e degli arrivi, che è l'anima, l'anima viva di quest'isola benedetta, questo è un appello che faccio a lei, Assessore e a tutta la Giunta, cambiamo sistema, perché in questo modo tutti son costretti a soccombere e a morire e noi questo non lo vogliamo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Intanto per fare un paio di considerazioni alla luce di quello che hanno dichiarato i colleghi, che molte cose dico sono condivisibili, vorrei ricordare che l'esperienza del click day venne fatta per il semplice motivo che si rischiava di perdere quelle risorse perché ormai eravamo già a fine anno e quindi diciamo si è fatto questo tentativo che naturalmente ha creato dei problemi, è evidente, dove noi possiamo dire che la copertura di rete in tutti i Comuni della Sardegna non è uguale, la copertura che c'è Orosei è diversa dalla copertura che c'è a Cagliari, quindi quello che provava a fare la domanda a Orosei, certo che si trovava magari in una condizione di disagio rispetto a un Comune dove la copertura di rete era diversa, quindi era un semplice esperimento dove le posso garantire che non è che questo si perpetuerà in eterno, quindi i bandi seguiranno i criteri così come stabiliti e questo è stato un esperimento. Non solo, vorrei aggiungere un'altra cosa, che l'emendamento numero 5, magari se qualcuno ha avuto la bontà di poterlo leggere, serve proprio per andare a recuperare tutte quelle domande che sono state fatte proprio con il click day e che sono rimaste fuori. Vi ricordate? Io mi ricordo anche diverse polemiche, però qualcuno è rimasto fuori, l'emendamento numero 5 serve per recuperare quelle domande, però bisogna leggere bene, che sia chiara una cosa, che chi verrà recuperato e farà la manifestazione perché c'è scritto, nel 2021 non potrà fare la domanda nello stesso anno e avere due finanziamenti per lo stesso anno. Però uno dice, vengo recuperato, ho certezza che comunque la manifestazione io la farò e quindi già questa è una prima questione. Per quanto riguarda invece l'osservazione che ha fatto la collega, visto che noi non ascoltiamo, io chiederei se l'Aula è d'accordo, all'articolo 4 dopo il comma 1, articolo 1, comma 1 dove si dice "la Giunta regionale, con propria deliberazione su proposta dell'Assessore regionale del turismo e previo parere della Commissione consiliare competente", così come abbiamo detto prima, se l'Aula è d'accordo io lo aggiungerei volentieri perché mi sembra che rientra nelle idee, non solo della maggioranza ma anche in quelle dell'Assessore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Io intervengo sull'emendamento numero 5 che è esattamente il contrario di quello che ha cercato di proporre adesso e di spiegare l'onorevole Mula. L'emendamento numero 5, che fa capo al famoso click day criticatissimo che ha lasciato fuori decine e decine di associazioni che hanno operato correttamente e che hanno sviluppato i programmi, in realtà in questo caso vengono escluse appunto le associazioni che hanno svolto la propria attività. Con questo emendamento non si premia chi è rimasto fuori, si premia chi ha partecipato impropriamente al bando non avendone titolo perché non aveva fatto la programmazione e quindi non aveva titolo per partecipare a quel bando non potendola realizzare nel mese che rimaneva, e che quindi si va a premiare chi non ha svolto l'attività e si mettono in difficoltà tutti quelli che invece l'attività l'hanno svolta e sono rimasti fuori. Quindi è esattamente il contrario, tra l'altro creando una condizione di privilegio perché si garantisce che hanno già i fondi per il 2021 per la propria attività, mentre gli altri dovranno ancora concorrere. Io credo che questo sia un abominio, una cosa assolutamente indecente e inaccettabile, chi non aveva il titolo per partecipare deve essere escluso, chi non ha svolto l'attività entro l'anno deve essere escluso a favore di chi l'attività l'ha svolta e rimane in…

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CHESSA GIOVANNI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Per precisare alcuni passaggi, chiedo all'aula se siete d'accordo che quando si fa un bando a click day è previsto dalla legge, su questo siamo d'accordo perché il Banco di Sardegna con l'Intesa, la BEI, ha fatto duecento milioni di bando, tutta l'Italia fa bandi a click day quindi è previsto dalla legge e su questo non si discute. Però vi ricordo che aver fatto le cose previste dalla legge, il bando era pronto a punteggio e siete state voi, dico associazioni, qualcuno degli amici e colleghi, che ha scritto all'Assessorato chiedendo di accogliere delle istanze perché non volevano giustificare come era previsto il bando. Tutte quelle richieste che sono pervenute dalle associazioni culturali rimaste fuori, sono state accolte, ma hanno fatto slittare i tempi, a un certo punto gli uffici hanno informato la struttura e l'Assessore che se non si faceva il bando a click day non prendeva soldi nessuno, quindi il bando era fatto a punteggio, sia chiaro, per volontà mia. E' stato cambiato, questi sono gli atti, dopodiché, è bene anche precisare, che chi è stato escluso prima ha partecipato al bando, dopo non ha vinto e ha detto: "No signori, allora il bando non va bene, io non ho vinto, e quindi qualcosa non quadra". E hanno fatto ricorso. Perché è così, perché hanno vinto anche tante altre associazioni, tutte credo regolari, gli Uffici controlleranno perché poi c'è la separazione anche ovviamente dei ruoli tra quello che è la scelta politica e poi quello che è il controllo, quindi chi ha vinto ha vinto in modo regolare, chi non è regolare comunque gli Uffici non porteranno avanti le pratiche o gli daranno il diniego. Però, onorevole Ganau, mi permetta, siccome si parla sempre di regole certe, di trasparenza, ma mi tolga una curiosità, le associazioni, siccome c'è una pandemia dichiarata, chi le ha mai autorizzate a fare un'iniziativa? Uno fa un'iniziativa senza sapere se vincerà il bando? Chi è che le ha mai garantito i soldi a queste associazioni per fare le iniziative? No signori, guardate, uno partecipa alle iniziative quando è sicuro di aver vinto, quando è sicuro di aver vinto, non può fare l'iniziativa senza sapere che l'iniziativa può essere finanziata.

(Interruzioni del consigliere Gianfranco Ganau)

CHESSA GIOVANNI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Mi scusi, onorevole Ganau…

PRESIDENTE. Onorevole Ganau, la devo richiamare…

CHESSA GIOVANNI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Uno spende i soldi quando è sicuro di averli, non quando sa di non averli.

PRESIDENTE. Onorevole Ganau, la richiamo all'ordine, non ha la parola.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Intanto c'è una differenza sostanziale tra quello che pensa di aver presentato, comunque di aver approvato, come parere della Commissione, l'onorevole Mula, e quello che è scritto in realtà. Siccome son cose che possono capitare, credo che una sospensione minima possa aiutare perché effettivamente è utile, come dice l'onorevole Mula e l'onorevole Ganau, premiare quelli che non sono considerati finanziabili, ma hanno regolarmente svolto la loro attività o intendono svolgerla e solo per una questione di tempo non sono stati premiati. Se quello viene riconosciuto come un problema reale e concreto da tutti, sarebbe assurdo andare avanti e non interrogarci su come risolvere quel problema, punto primo. Punto secondo; Assessore, lei ci ha detto oggi che il bando era pronto e che lei ha cambiato i criteri dei bandi dopo aver, non so come chiamarle, le chiamo pressioni, perché si chiamano pressioni, anche se benevole magari, visto che ha ricevuto e-mail e ha fatto incontri, tutto questo però è molto lontano dalla trasparenza.

Il bando qualitativo identico a quello dell'anno prima, non era un'eventualità legittima come è legittimo il click day, se era già pronto, se è già stato annunciato, se è stato ritirato e ce lo dice oggi in seguito a pressioni, la questione diventa opaca oltre a quello che questo Consiglio regionale può tollerare secondo me. Le dico un'altra cosa, la pandemia è stata dichiarata nel mese di marzo quando questo Consiglio si è dovuto incontrare per approvare in 40 minuti, in un regime di non insicurezza, ma sicuramente di paura anche personale, una finanziaria che dovevate approvare tre mesi prima, dopodiché il bando che non era pronto è arrivato a fine anno, per cui è inutile pensare di finanziare attività turistiche con un bando che viene fatto nel mese di ottobre e novembre, in un periodo in cui la stagione turistica non solo non c'era era vietata per legge, perché chi ha fatto iniziative turistiche nel mese di dicembre lo ha fatto in maniera illegittima, perché c'erano leggi dello Stato che prevedevano il contrario. Ci sono però state delle iniziative tenute nel periodo estivo, in un regime legittimo di rispetto delle norme sanitarie, che noi abbiamo calpestato a questo punto credo per motivazioni politiche ed è qualcosa di inaccettabile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, se ho capito bene il ragionamento fatto dall'assessore, nell'ambito di iniziative che da decenni vengono programmate nel corso del mese di agosto, facciamo due esempi, i Candelieri e Sant'Efisio stando ai grandi eventi, siccome sistematicamente il bando in questo caso addirittura il bando ha avuto degli effetti in termini di graduatoria col famoso click day a dicembre, avremmo dovuto sospendere ogni e qualsiasi festività che da secoli si svolgono in occasione di alcune date ben precise perché il candelieri e Sant'Efisio avrebbero dovuto attendere il bando, e così tante altre iniziative, che da decenni in alcuni casi quelle da secoli, altre da decenni, si svolgono sempre in alcuni giorni dell'anno. Attiene allo stravolgimento del calendario gregoriano, non alla tecnica amministrativa di un bando. Cioè bisogna a livello internazionale stabilire che il primo maggio cade il 15 di dicembre, e così altre date per altre festività. Se il ragionamento è che tutto ciò che deve essere organizzato in Sardegna e può essere organizzato deve attendere i tempi della burocrazia che quest'anno hanno portato alla pubblicazione di un bando tra ottobre e novembre con effetti a dicembre, noi dovremmo avere la concentrazione di tutte le iniziative, stravolgendo i calendari estivi, primaverili, le sagre e le feste tra il 5 di dicembre e il 31 dicembre di ogni anno, tutte concentrate nell'arco di quel periodo. Vi sembra un ragionamento ovvio? È chiaro che è sempre avvenuto che cosa? Perché anche nel passato il bando in alcuni casi è arrivato dopo lo svolgimento di iniziative, che ci sono imprenditori del mondo dello spettacolo, della cultura, del turismo che contraggono debiti, tanto è vero che loro stessi hanno sempre chiesto che il bando venisse fatto a inizio anno in modo tale da non pregiudicare l'iniziativa e non avere questa spada di Damocle di incertezza circa il finanziamento, in modo tale che si possa programmare per tempo un'iniziativa avendo la consapevolezza e la conoscenza del finanziamento in capo alle singole associazioni, o operatori del settore. Questo è quello che va fatto. Quest'anno si è arrivati a dicembre con stravolgimenti, cambi e via dicendo che sono stati anche confermati nell'intervento dell'Assessore, che hanno comportato che alcune iniziative si erano né più né meno già svolte perché è programmate da sempre nel corso di mesi antecedenti la pubblicazione del bando.

(Interruzione.)

Ma non è vero!

Quello era a titolo d'esempio rispetto a ciò che è stato detto. Io non lo so se si riesce anche a comprendere i termini. Ho detto facilmente comprensibili..

PRESIDENTE. Il suo voto è favorevole immagino.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (UDC Cambiamo). Presidente, ma per fare un pochino di chiarezza sull'emendamento presentato dalla gruppo UDC Cambiamo, un emendamento buono e giusto che è molto elementare, cioè che fa giustizia, l'emendamento in pratica autorizza al 31/12 2021 i beneficiari in base al click day, quello era il criterio, a i beneficiari che dovevano attuare la manifestazione ma non l'hanno potuta per i problemi sanitari del Covid, questo emendamento dà una proroga sino al 31/12/2021 salvo che i beneficiari non vorrebbero concorrere anche alla progettazione del 2021, e a questo punto perdono il beneficio. E' molto chiaro. Concorrono al beneficio della graduatoria esistente con il click day, dove loro sono vincitori, oppure nel 2021 della nuova progettazione, o uno o l'altro, è molto chiaro, molto semplice. Quindi non gli diamo la possibilità di partecipare al progetto del 2021 e quindi diamo anche la possibilità di un moltiplicatore che ci siano più persone, più associazioni. E' un emendamento di giustizia per chi ha partecipato e chi è vincitore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). presidente, ma io vorrei dire qualcosa innanzitutto mi pare che stiamo discutendo l'emendamento numero 4, di tutti gli emendamenti, ok. Per esprimere il voto favorevole rispetto all'emendamento numero 4 e rispetto al 6, mentre ho diversi dubbi rispetto al 5 appena illustrato adesso dal collega Peru, perché è rispetto proprio alla filosofia del click day che la pensiamo diversamente, e dopo l'intervento dell'Assessore i miei dubbi sono aumentati. Perché l'Assessore dice chi ha partecipato al click se lo contestava avrebbe dovuto non partecipare, quindi chi ha fatto un evento ad agosto e non ha potuto partecipare prima con un sistema normale, non quello del click day che seppur previsto dalla legge non è un sistema normale, non è un sistema normale soprattutto in Sardegna dove è stato detto dal collega Mula ci sono situazioni diverse, ci sono situazioni di chi ha un vantaggio per potere esercitare nel migliore dei modi il click day e chi ha degli svantaggi, e con l'emendamento numero 5 state premiando chi è avvantaggiato. Gli state permettendo per il prossimo anno nel caso di non partecipare a concorrere con gli altri ma di poter usufruire del privilegio ha avuto con il click day nel 2020. Mentre chi ha storicamente portato fuori dalla Sardegna e nel mondo l'immagine della nostra isola con eventi insomma riconosciuti a livello appunto internazionale, di questi non ne teniamo conto perché c'era il click day, poi peggio per te che non avevi la buona connessione da dove hai inoltrato la domanda. E non è colpa di queste associazioni, soggetti, eccetera se la Regione puntualmente non lo fa a gennaio il bando ma lo fa a ottobre. Oppure vogliamo raccontare a questi che portano l'immagine da anni, da decenni, l'immagine della Sardegna fuori dai confini direi anche nazionali, vogliamo raccontare che devono fare l'evento solo se hanno la certezza che avranno forse a novembre? Cioè come stiamo ragionando? Io credo che lei debba prendere assolutamente in considerazione innanzitutto l'emendamento numero 6 che toglie fuori qualsiasi dubbio e certifica che occorre seguire il sistema ordinario dei bandi pubblici con criteri oggettivi e superare chiaramente il sistema del click day, che è ingiusto…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Meloni, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Per dichiarare il mio voto contrario all'emendamento numero 5, che crea una condizione di disagio a tutti, perché mi pare anche che l'Assessorato abbia richiesto a quelli che non erano in condizione di realizzare l'attività entro l'anno, la dichiarazione di rinuncia al contributo, quindi c'è stata una scelta che era coerente da parte dell'Assessorato rispetto a coloro che non hanno svolto l'attività, e che teoricamente non potevano neanche fare la domanda perché non avevano titolo; non avendo svolto l'attività nel corso dell'anno, non potevano essere ammessi al click day e a nessun altro tipo di bando, questa è la realtà! Adesso invece cerchiamo di accreditarli addirittura per l'anno prossimo, mettendoli in una condizione di privilegio rispetto a tutti gli altri che dovranno concorrere nuovamente: è una cosa che è assolutamente inaccettabile! Io credo che sia possibile che ragioniamo su questa cosa con un attimo di sospensione, e poi prendiamo una decisione possibilmente tutti insieme; io credo veramente che sia una oscenità questo emendamento presentato oggi all'interno di questa legge, che non c'entra nulla, è una oscenità; si era cercato di farlo nel precedente assestamento di bilancio, giustamente è saltato e viene riproposto oggi. Io credo che siamo tutti quanti grandi per capire qual è la delicatezza di questo problema, ci sono decine di associazioni che sono in graduatoria, che hanno svolto regolarmente l'attività nel corso dell'anno e che sono escluse, quelle che non hanno svolto nessuna attività sono premiate e addirittura hanno il finanziamento garantito per l'anno prossimo: scusate se non è un'oscenità! Io vi invito davvero a riflettere.

Presidente, anch'io mi associo per una richiesta di sospensione di qualche minuto della seduta per provare a fare chiarezza su questo punto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente, per dichiarare il mio voto favorevole soprattutto all'emendamento 6 e sospendere un po' il giudizio sull'emendamento 5, in relazione anche alla richiesta di sospensione dei lavori che spero venga accolta, perché effettivamente il tema è un tema complesso. E' capitato di discutere con l'Assessorato sui contenuti generali non solo del bando ma in maniera complessiva sull'impianto organizzativo della legge 7, che ha sicuramente varie criticità, posto che, lo dico, mi pare che la direzione nella quale ci si stia spingendo come ragionamento all'interno dell'Aula sia quasi più tendente verso la dimensione gestionale piuttosto che il livello più astratto che dovrebbe avere la legge. Detto questo, io avevo segnalato e quindi lo voglio segnalare anche qua in Aula, intanto il tema del registro dei grandi eventi ha sicuramente la necessità di essere in qualche modo definito in maniera più forte, e sono d'accordo sul fatto che sicuramente quando parliamo di grandi eventi la individuazione della portata nazionale e internazionale debba essere un elemento fondamentale, che poi è la sintesi della legge. Su questo - ne approfitto su questo tema dal momento che l'argomento è quello - vi erano dei passaggi, e questi sono particolarmente critici, che identificano la portata nazionale e internazionale degli eventi collegandola alla tiratura dei giornali cartacei della stampa nazionale e internazionale dove comparivano questi eventi: credo che sia non solo anacronistico ma ormai abbondantemente superato rispetto invece ai trend attuali che sono in grado di stabilire attraverso dei criteri informatici molto avanzati qual è il livello di diffusività dell'evento e della conoscenza. Dal punto di vista degli altri contenuti, in particolar modo l'emendamento 6 dà priorità ed enfatizza la dimensione della qualità degli eventi, rispetto a quello che tutti o quasi tutti hanno definito come abominio, ovvero quello del click day , non solo dal punto di vista della funzionalità, perché i territori sappiamo che non sono tutti uguali rispetto all'accesso agli strumenti informatici, ma soprattutto perché mortifica completamente la valutazione degli eventi, che deve essere una valutazione di carattere qualitativo, sostanziale, che non può essere affidata evidentemente alla velocità con la quale uno schiaccia il pulsante sulla tastiera.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Io devo dire che mi sorprende sempre di più sentire il mio collega Gianfranco Ganau fare dichiarazioni e anche accalorarsi in un certo modo quando sembrerebbe che stiamo facendo chissà quale sotterfugio per nascondere chissà che cosa, poi sulla sospensione siamo d'accordo, se c'è da chiarire non ci sono problemi per quanto mi riguarda, ma soprattutto sull'aspetto che riguarda le manifestazioni già fatte e invece quelle che si dovranno fare, per quanto mi riguarda. Però, signori, non potete chiedere di andare a finanziare anche quelli che sono rimasti fuori dal click day, perché servono milioni di euro per quelli che sono rimasti fuori; un conto è se uno è idoneo, è all'interno di una graduatoria, non bastavano i soldi e quindi noi gli permettiamo di…, un conto è dire che uno che è rimasto fuori, non c'è nemmeno in graduatoria e dobbiamo recuperare anche quelli. Quello è un altro ragionamento.

Poi, siccome ho sentito delle assurdità, senza fare nomi, vorrei ricordare che queste risorse sono quelle della legge 7 sui grandi eventi, cioè Candelieri, Redentore, tutte quelle manifestazioni che non sono state fatte, e a fine anno si è pensato: per non perdere quelle risorse, mettiamole in corso per favorire e dare una mano a tutte queste iniziative tramite questo benedetto, o maledetto, bando del click day. Stiamo parlando quindi di manifestazioni grosse che non sono state realizzate.

Poi vi pregherei, caro collega Agus, non cerchiamo di affondare parlando di "pressioni", qui pressioni non ne ha avuto nessuno, ci mancherebbe altro, perché Report è già passato e non abbiamo intenzione di subire un'altra "strisciata" da parte di questi signori, quindi, perdonate, pressioni nulla! Anzi, vi invito ad andare a vedere su quel benedetto click day quante manifestazioni del Nuorese sono rientrate fra quelle finanziate: quasi zero, credo zero. Quindi non dobbiamo recuperare nessuno di casa mia perché qualcuno mi ha fatto pressioni, stiamo cercando di fare un po' di giustizia se riusciamo a recuperare delle manifestazioni che sono idonee ma rimaste fuori.

Poi, altra astrusità. Certo che se uno la manifestazione non l'ha fatta nel 2020 e noi gli permettiamo di poterla fare il 2021, perché stiamo posticipando al 31 dicembre, non può nel 2021 fare nuovamente la domanda nella legge 7 e prendersi due finanziamenti per lo stesso anno, anche se la domanda l'ha fatta nel 2020: è naturale, mi sembra normale, quindi concordo sulla sospensione. Però, signori, qui nessuno vuole nascondere nulla, credo che sia tutto alla luce del sole. Voto favorevole comunque, come ho detto prima, per l'emendamento numero 5, e contrario per gli altri, 6 e 7.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie Presidente, io mi rivolgo a lei perché credo che mai come adesso sia opportuna la sospensione del Consiglio e una riunione di Capigruppo.

PRESIDENTE. L'avrei sospeso se lei non mi avesse chiesto la parola.

PIU ANTONIO (Progressisti). Se deve sospendere allora preferisco non intervenire, quindi concordo sul buon senso che sta applicando, in modo tale che ci si possa vedere come Capigruppo. Grazie.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 59, viene ripresa alle ore 13 e 32.)

PRESIDENTE. Propongo l'emendamento. Scusate, riprendiamo. Propongo la modifica dell'emendamento numero 5 in questi termini, scusate un attimo di attenzione. Avete l'emendamento sottocchio. L'emendamento proposto è il seguente, l'emendamento che sto leggendo, poi ovviamente va accettato, l'emendamento numero 5, così come abbiamo detto, lo sto proponendo, dopodiché decide: "a valere sulle risorse già stanziate e impegnate nell'esercizio finanziario 2020 in conto competenza nella missione 07, programma 1, titolo primo, fatto salvo lo scorrimento della graduatoria per le manifestazioni effettivamente realizzate nel termine del 31.12.2020, per quanto attiene le risorse residue è autorizzata" - continua poi - "a favore degli organismi beneficiari del bando 2020 la proroga al 31.12.2021 per la realizzazione delle manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico. Gli organismi beneficiari che volessero usufruire della proroga non potranno concorrere nelle procedure del 2021". Diciamo che non ci espone a nessun tipo di ricorso.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). L'esigenza era un'altra, sulla quale noi stavamo discutendo, a parte scorrere e quant'altro… scusate, l'esigenza sarebbe un'altra, Presidente, a parte scorrere, eccetera, sarebbe quella di poter comunque finanziare quelle manifestazioni che si sono svolte prima di avere fatto il bando, che rientravano comunque in quei requisiti e che sono rimaste fuori perché magari è arrivato in ritardo con questo click day.

PRESIDENTE. È esattamente questo.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Già fatte, che risultano non beneficiare, non beneficiarie.

PRESIDENTE. È esattamente questo, nel senso che uno ha fatto la manifestazione però è arrivato in ritardo nel click day, si scorre la graduatoria, quelle vengono finanziate, le manifestazioni effettivamente realizzate, le risorse che residuano vengono prorogate nell'anno 2021 per chi le ha vinte.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Non è nemmeno in graduatoria perché ci sono alcune manifestazioni che, pur realizzate, non rientrano nella graduatoria, non di quelle già finanziabili, ma manco a scorrere. Uno è arrivato per dire, o c'è stato qualche errore, comunque a manifestazione fatta ed è rimasto completamente fuori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Grazie Presidente. Chiedo cinque minuti di sospensione perché vedo che c'è difficoltà, credo da parte anche di qualche collega, nel capire bene come è stato realizzato questo emendamento, comprendere quanto è il tetto di spesa, quali sono le associazioni che sono rimaste fuori, qual è il metodo, lo strumento e quant'altro. Quindi in questo momento la Lega non accetta emendamenti orali finché non avrà certezza e chiarezza sul tema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Semplicemente intervengo sull'ordine dei lavori perché l'emendamento numero 5, così come presentato, in realtà, onorevole Mula, non inserisce gli organismi esclusi dal click day, e quindi non beneficiari, neanche il vostro, cioè l'emendamento a prima firma dell'onorevole Peru inserisce coloro che furono esclusi, giusto per dire, mentre mi sembra una soluzione direi assolutamente equilibrata quella che presentava il Presidente del Consiglio perché, nel salvare le risorse, nell'evitare appunto che vengano disperse le risorse stanziate sulla missione 7, Programma 1, titolo primo, in realtà utilizza un principio molto corretto, che è quello dello scorrimento della graduatoria per coloro che hanno realizzato la manifestazione, hanno speso, sono correttamente beneficiarie, e quindi hanno diritto ad essere inserite nell'ordine dei finanziamenti, e per la parte residua può valere questo perché comunque è un principio corretto, democratico e credo che si salvino tutte le cose. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Presidente, se un consigliere Capogruppo chiede di fare dieci minuti di sospensiva, anziché fare assembramenti e quindi fare casino, forse sarebbe stato meglio, perché tutti quanti hanno posizioni diverse e non si raggiunge nessun equilibrio. Io ho capito questo, che di fatto ci sono ci sono delle strutture che hanno fatto una manifestazione e non rientravano nella graduatoria. La soluzione che si è qui prospettata fra alcuni, eccetera, sembrava una soluzione ottimale, e qual era? Sappiamo quante sono? Se non lo sa l'Assessore o il Direttore, chi dovrebbe saperlo? Se sono poche, è giusto che questi che hanno fatto sacrifici e hanno contratto anche dei debiti possano essere esitate in termini favorevoli. È chiaro che quelli invece che non le hanno potute fare perché c'era il Covid, alcune di queste che invece dovevano essere beneficiarie, avranno la possibilità di farlo entro l'anno e quindi di avere la possibilità di rientrare anch'esse. Questa è l'unica soluzione, però anziché fare chiasso, anziché fare assembramenti, forse è meglio la prossima volta che si faccia un incontro fra poche persone e si arrivi ad una conclusione.

PRESIDENTE. È stata chiesta una sospensione da parte dell'onorevole Giagoni. Io direi di fare questa sospensione e poi riprendiamo. Il Consiglio è sospeso per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 24, viene ripresa alle ore 13 e 51.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula, prego i consiglieri di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Grazie, Presidente. Diciamo che la proposta, o meglio, analizzando un po' quelle che sono le problematiche di poter allargare, non allargare, riprendere eccetera, l'unica proposta proponibile è quella che l'emendamento numero 5 noi lo metteremo in votazione e voteremo a favore, prendendo l'impegno comunque che nella finanziaria verrà disposto 1 milione di euro per far scorrere ulteriormente la graduatoria; capiterà chi capiterà, comunque è beneficiario naturalmente, quelli che oggi sono rimasti fuori sostanzialmente. Per quanto riguarda, invece, l'ho detto anche prima, dobbiamo aggiungere all'articolo 4 "previo parere della Commissione consiliare competente". Quindi, ripeto, chiediamo di mettere in votazione l'emendamento numero 5 così come è stato presentato con l'impegno, e non è soltanto un impegno così, ma lo faremo, in finanziaria di mettere un ulteriore milione di euro per far scorrere la graduatoria di quelli che sono gli idonei, a oggi non finanziati perché non bastavano le risorse.

PRESIDENTE. Va bene. Quindi mettiamo in votazione l'emendamento numero 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Articolo 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

L'articolo 4, con l'emendamento "previo parere della Commissione", e da esprimersi nel termine di dieci giorni, come sempre.

Emendamento 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento 6. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 5. Lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 6. Lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 7. Lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Votazione finale della legge.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale del Testo unificato PL n. 154 e PL n.184. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 22, corrispondente al nome del consigliere Eugenio Lai.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Eugenio Lai.

MELE ANNALISA, Segretario, procede all'appello.

Risultato della votazione

(Il Consiglio approva.)

È convocata questo pomeriggio alle ore 16 la Conferenza dei Capigruppo.

La seduta è tolta alle ore 14 e 01.