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Manovra finanziaria, parere positivo della Seconda Commissione.

Via libera della Commissione Lavoro e Cultura del Consiglio regionale alle parti di competenza sulla Manovra 2022-2024 con i voti della maggioranza e l’astensione delle opposizioni. I provvedimenti di settore inseriti nella finanziaria sono stati illustrati dagli assessori Alessandra Zedda (Lavoro e Formazione professionale) e Andrea Biancareddu (Pubblica Istruzione e Cultura).

 

LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE

Zedda ha confermato lo stanziamento di 16 milioni di euro per il prossimo triennio del fondo “Lavoro Sardegna” per lo sviluppo delle attività produttive. Una misura istituita con la Legge Omnibus per mitigare gli effetti negativi di sull’economia generati dall’emergenza Covid 19. «Stiamo predisponendo le delibere per la parte attrattiva del Fondo – ha spiegato Zedda – una parte importante riguarderà il recepimento delle nuovo norme comunitarie che ampliano il limite dei contributi de minimis a favore delle aziende portandolo a 2,3 milioni di euro». L’assessore ha poi dato notizia dell’approvazione del FEG il fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal mondo del lavoro: «Queste risorse, insieme allo stanziamento da 1,4 milioni di euro approvato dal Consiglio regionale, consentiranno di finanziare la formazione degli ex lavoratori di Air Italy e la nascita dell’Agenzia per il Porto Canale di Cagliari». Confermato anche il rifinanziamento del fondo “Resisto”: «Finalmente si cominciano a vedere gli effetti di questa misura – ha detto Zedda – abbiamo ricevuto a oggi 4700 domande, a dicembre sono andate in pagamento circa 1400 pratiche. Il fondo verrà rifinanziato con 10 milioni di euro. Con le nuove risorse daremo risposte ad altre 700 aziende sarde».

PUBBLICA ISTRUZIONE E CULTURA

Per l’assessorato della Pubblica Istruzione e della Cultura sono state confermate le misure delle scorse manovre finanziarie: circa 40 milioni di euro per la gestione del patrimonio culturale (musei, fondazioni, biblioteche, editoria, emittenti locali, Isre), 17,3 milioni per lo Spettacolo (Teatro Lirico di Cagliari, Ente Concerti di Sassari, Cedac, Teatro di Sardegna, attività e spettacoli teatrali), 3,7 milioni di euro per il Servizio Lingua Sarda (sportelli linguistici, insegnamento curriculare, festival e premi letterari, istituti di ricerca), 6,5 milioni per il cinema, 2,7 per le scuole civiche di musica e le associazioni bandistiche. «In Finanziaria ci sarà un finanziamento specifico di 800mila euro  per il restauro e la valorizzazione della stazione ferroviaria di tempo, bene culturale del Fai più votato in Sardegna – ha detto Biancareddu – altre voci come quella delle attività teatrali dovranno essere incrementate. Il finanziamento di 7 milioni di euro non è sufficiente, ne servono almeno 8».

Sul fronte della scuola, l’assessore ha annunciato che non ci saranno accorpamenti di plessi scolastici: «E’ una decisione condivisa con il tavolo interistituzionale che ha approvato le linee guida. In Sardegna non chiuderà nessuna scuola, tanto meno in un periodo di emergenza come questo anche se mantenere lo status quo rappresenta un grande sacrificio. Ogni anno la Sardegna perde circa 3000 studenti, se si dovesse fare una valutazione esclusivamente ragionieristica molte scuole dovrebbe essere chiuse o accorpate, così non sarà».

I nuovi criteri sul dimensionamento scolastico, deliberati per i prossimi due anni dalla Conferenza Stato Regioni, consentiranno di mantenere molte autonomie scolastiche: per i comuni non montani il numero minimo di alunni richiesti è passato da 600 a 500 e per quelli montani da 400 a 300.

Confermati i fondi per le Università (26,3 milioni di euro),  funzionamento degli Ersu (15,2), scuole paritarie (18), trasporto scolastico (7), borse di studio (3,3), fitto casa ( 3,8), Campus universitario di Cagliari (3,9), Ailun di Nuoro (500mila). «In questa finanziaria ci sarà una importante novità – ha concluso Biancareddu – il finanziamento dei corsi di secondo livello all’interno delle carceri isolane per permettere ai detenuti di conseguire il diploma».

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