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Resoconto della seduta n. 97 del 12/01/2021

XCVII SEDUTA

Martedì 12 gennaio 2021

(Antimeridiana)

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

La seduta è aperta alle ore 10 e 17.

MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 7 gennaio 2021 (91), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Daniele Secondo Cocco, Giampietro Comandini, Carla Cuccu, Domenico Gallus, Antonio Mario Mundula e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 12 gennaio 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che in data 11 gennaio 2021 il Presidente della Regione ha comunicato che con decreto n. 146 del 24 dicembre 2020 ha assunto ad interim le funzioni di Assessore dei lavori pubblici.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A)

PRESIDENTE. Dovremmo procedere con l'esame del DL 108/A, sospendiamo la seduta, e i lavori riprendono alle ore 10 e 30.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 19, viene ripresa alle ore 10 e 55.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula.

Siamo in fase di votazione degli emendamenti. Emendamento 1233, ritirato. Rimane l'emendamento numero 1218, ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 752, che sarebbe il nuovo articolo 5.

Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, solo per ribadire nell'ambito dell'articolo 5, visti i non ripensamenti, certo almeno quello sull'ultimo emendamento, ma non sul contesto generale, rivolgendomi all'onorevole Mula col quale ieri abbiamo interloquito circa ovviamente l'impossibilità che non c'è in legge di determinare l'abitabilità dei seminterrati nelle zone a rischio idrogeologico, ma il ragionamento è non so se abbiate letto i giornali o ascoltato la radio stamattina, in Veneto ci sono meno 24 gradi, ad Atene sono in spiaggia con più 28 gradi, questa è la situazione. Cioè il tema non è ciò che oggi è un luogo a rischio, ma �� i cambiamenti climatici non sappiamo quali luoghi renderanno rischiosi nel futuro, e noi non possiamo non programmare con una visione in termini di sicurezza per le persone più ampia, di più lungo respiro, in termini di massima precauzione circa possibili rischi in zone che oggi non sono a rischio. Questo è il vero tema, su cui tutti gli scienziati pongono alla nostra attenzione. Tant'è vero che coloro che più erano contrari anche nel corso delle audizioni in Commissione sono stati geologi, che hanno timore circa i cambiamenti climatici e i rischi in alcune zone dove oggi il rischio non c'è, o comunque è minore, è inferiore. Proprio per questi motivi bisognerebbe stare attenti nel non dare spazio a possibilità di questo tipo, che non significa il non utilizzo di luoghi, significa il non utilizzo di alcuni luoghi per vivere, come residenza e come abitazione. Questo è quello che vi abbiamo chiesto, purtroppo inascoltati. Il voto sarà contrario.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Voto elettronico, Presidente!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, per dichiarare il nostro voto contrario all'emendamento numero 752 per le ragioni che abbiamo più volte espresso ieri. Ritengo che da parte del nostro gruppo, e anche da parte di tutta l'opposizione, ci sia un dovere morale di opporsi a questo emendamento che apre uno scenario veramente pericolosissimo, ieri ne abbiamo parlato, in quanto si inseriscono in questa disciplina non soltanto i seminterrati, ma anche gli interrati. Ieri c'è stato un acceso dibattito su questo tema. L'onorevole Zedda ha anticipato le motivazioni climatiche che ha potuto scorgere oggi sui quotidiani, e questo dimostra che non c'è assolutamente una certezza nello stabilire che un determinato territorio sia in zona a rischio idrogeologico alta, elevata, bassa o media, perché questo dipende o dipenderà soltanto da quelli che saranno gli eventi climatici e atmosferici che si verificheranno su quel territorio, quando non si sa. Ecco perché al di là della abitabilità dei determinati locali il problema riguarda la loro residenzialità, è questo il fatto. Perché una cosa è utilizzare un locale come ricovero o come ripostiglio, un'altra cosa è viverci con la famiglia senza finestre e con il rischio che qualora capiti qualcosa di gravissimo, aprire la porta di casa vuol dire andare direttamente verso la morte. Questo dispiace dirlo, non siete voluti tornare indietro su queste vostre convinzioni, perlomeno siamo riusciti a far ritirare l'emendamento che riguardava l'altezza media, una piccola soddisfazione che però chiaramente non ci rende soddisfatti e quindi per questo confermiamo il nostro voto negativo a questo emendamento.

PRESIDENTE. Sono così decaduti tutti gli emendamenti all'articolo 5.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 752.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 6. All'articolo 6 sono stati presentati degli emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Talanas, relatore di maggioranza.

TALANAS GIUSEPE (FI), relatore di maggioranza. Allora la Commissione IV ha espresso parere negativo seguenti sugli emendamenti numero 8, 16, 117, 248, 632, 633, 634, 118, 249, 631, 119, 635; e parere favorevole sull'emendamento all'emendamento numero 635, quindi il numero 1234.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica.

SANNA QUIRICO, l'Assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica. Parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 6 e sugli emendamenti.

È iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Presidente, volevo intervenire sull'articolo 6 che è quello che nella 8 riguarda gli interventi per il riuso degli spazi di grande altezza. Effettivamente se devo dire la verità siete intervenuti poco a livello di modifiche, però lo avete fatto in modo piuttosto determinante, e mi riferisco al fatto che mentre nella precedente previsione, quella della 8, era previsto solo che si potesse intervenire nel nelle zone urbanistiche A, B e C, voi avete introdotto nuovamente anche le zone agricole, quindi la zona E e la zona F, ancorché oltre i 300 metri dal mare. È chiaro che a noi questa cosa, ve l'abbiamo detto in tutte le salse, non ci va bene, cioè qualunque tipo di intervento in agro secondo noi oggi è antistorico e non sa da fare, per tutte le ragioni che sinora vi abbiamo manifestato. E non solo vi siete limitati all'Agro ma avete sconfinato anche nelle zone turistiche. Quindi questo è il primo elemento di criticità forte che vi evidenziamo. Il secondo è ciò di cui abbiamo parlato ieri, i livelli di abitabilità devono essere garantiti a tutti, ma come si può pensare a spazi vivibili di due metri, che abbiano altezza di due metri, già era tirato il 2 e 40 che avevamo messo noi nella 8, voi togliete i 2 e 40 e mettete 2 metri, è un po' pochino. E questa è una delle modifiche che avete introdotto. L'altra è quella che nel momento in cui si realizzano interventi questi interventi sono esclusi dal ricalcolo del volume urbanistico. Su questo ne abbiamo abbondantemente chiarito in Commissione e quindi non ci torno. Ma questo lo dico soprattutto per il collega Lai che ieri era assente dalla discussione, ho visto con piacere il fatto che il Presidente Talanas abbia testé accolto favorevolmente quegli emendamenti che invece erano stati espunti ieri, e di che cosa si tratta, onorevole Lai? Laddove in zone industriali ci siano dei capannoni che in un unico piano abbiano contemporaneamente l'attività produttiva e anche il famoso uffici etto, oggi è previsto che se lo si vuole spostare, e quindi aumentare la superficie produttiva, se lo si vuole spostare sopra sia necessario fare un solaio, noi abbiamo ritenuto con quell'emendamento di proporre che non sia limitata alla fattispecie al solo solaio, quindi coprendo tutto il capannone, ma anche un semplice soppalco. Cioè se ti è sufficiente un soppalco per spostare sopra l'attività di ufficio, che quindi non intacchi l'attività produttiva, ecco quello che lo si possa fare. Questa previsione ad oggi non c'era. Quindi rispetto alla norma precedente quell'emendamento che ha in mano aggiunge semplicemente la lettera D, cioè che quella fattispecie sia consentita anche nelle zone industriali, quindi alla lettera D. Il resto è quello che c'è scritto attualmente nella 8. Detto questo mi sembra di aver rappresentato la sostanza di questo articolo 6 che è un articolo piuttosto marginale rispetto al complesso della legge, quindi bisogna proprio tirarsi le parole con le pinze per argomentarlo in sei minuti. Però ecco la sostanza è la questione delle zone E e delle zone F introdotte in questa previsione normativa, ancorché la zona F, ripeto oltre i 300 metri, e poi la questione della diminuzione delle altezze che passano da due e quaranta a due metri. Questi ci sembrano le criticità fondamentali per le quali ovviamente noi abbiamo costruito quegli emendamenti che per l'ennesima volta tentano di riportare la previsione a quella precedente, cioè alla 8 e ovviamente combatteremo affinché quelli passino e voi li ritiriate, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente, l'articolo 6 riguarda appunto le modifiche all'articolo 33 della legge 8, Interventi per il riuso degli spazi di grande altezza. Qua devo riprendere e rafforzare il discorso testé fatto dall'onorevole Piscedda perché le criticità che noi riscontriamo in questa vostra proposta sono palesi e non possono assolutamente essere nascoste. La normativa precedente, appunto, come ha detto l'onorevole Piscedda, riguardava soltanto le zone A, B e C voi ci avete aggiunto anche le zone E e le zone F e quindi questo ovviamente consentirà a fienili o depositi attrezzi di diventare appartamentini, perché questo è, con un automatico cambio destinazione d'uso che porterà quindi alla creazione di residenze in zone urbanistiche dove prima, almeno questo tipo di operazioni, non erano possibili. E questo ovviamente è un altro éscamotage per forzare la mano e riuscire a realizzare il più possibile in ogni luogo.

L'altro argomento, che chiaramente è per noi inaccettabile, è quello dell'abbassamento a soli due metri dell'altezza abitabile tra "virgolette", per quanto riguarda i soppalchi sia sopra che sotto, mentre prima sotto si parlava per lo meno di due metri e quaranta, che come ha detto l'onorevole Piscedda già due metri e quaranta erano meno di due metri e 70, che è praticamente l'altezza legale prevista dalla legislazione italiana. Noi non capiamo come si possa considerare abitabile un ambiente del genere, cioè un ambiente del genere che tipo di abitabilità hanno quando praticamente non si può neanche saltare perché sono sbatti la testa al soffitto. Però qua voi dimostrate di voler andare con grande determinazione e senza ritegno, ritengo di usare questo termine, verso una liberalizzazione totale, questo è una delle parti della vostra proposta di legge che mi fa pensare che questo sia un Piano Casa delle Libertà. Io ricordo quando c'era la Casa delle Libertà dove tutto era possibile, questo è un Piano Casa delle Libertà, perché concedere tutto a tutti senza mettere alcun paletto, si può fare tutto, state tranquilli qualsiasi vostra richiesta sarà esaudita. Quindi ci pensiamo noi qualsiasi cosa abbiate fatela perché tanto sarà legale e se non sarà legale poi provvederemo a condonarla, non preoccupatevi ci siamo noi adesso al governo di questa Regione e tutti i limiti saranno abbattuti. Ecco questo Piano Casa delle Libertà è veramente inaudito e sulla nostra Isola si sta abbattendo una ghigliottina che porterà, come più volte abbiamo detto, al blocco totale della dell'attività edilizia, perché queste sono delle proposte che sicuramente incontreranno degli ostacoli dal punto di vista giuridico e porteranno sicuramente un'impugnazione. Non è possibile che un testo del genere non sia impugnato, perché ci sono presenti decine e decine di bestialità. Per questo noi sosterremo gli emendamenti della opposizione per cercare di limitare al massimo questi ulteriori danni che voi state facendo per quanto riguarda il futuro edilizio la nostra Isola, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì grazie Presidente, e buongiorno a tutte e a tutti. In merito all'articolo 6, intanto vorrei sottolineare la superficialità con cui si affrontano i testi. Ieri nelle dichiarazioni prima di chiudere la seduta, nelle dichiarazioni di un Consigliere, è emerso la volontà di risolvere questioni particolari attraverso una legge generale. Io penso che sia l'errore più grande che si possa fare quando si scrivono le leggi provare a risolvere una questione magari legata a una 2, 3, 4 persone che si conoscono per affrontare invece delle questioni che dovrebbero essere di più ampio respiro e che diano delle linee chiare e precise di sviluppo per tutti quanti senza occuparsi in modo sistematico soltanto di questioni che sono proprio specifiche di alcuni. In questo articolo precedentemente erano incluse solo le zone A, B e C adesso fate un'estensione alle zone E ed F e lo fate in maniera abbastanza casuale, cioè dare una risposta attraverso delle analisi precise. Per quanto riguarda il portare l'altezza da due e quaranta ai 2 metri, badate bene, che non è una questione semplicemente edilizia. Anche ieri noi l'abbiamo affrontato per quanto riguarda i seminterrati, non è solo una questione edilizia è una questione sanitaria. Quando si inseriscono dei dettagli tecnici senza però comprendere quali benefici o, al contrario, quali problematiche possono causare alla vivibilità degli spazi, questo è un problema che ovviamente cresce e si potrebbe amplificare in maniera esponenziale se effettivamente questo non viene fatto con le giuste considerazioni. Inoltre c'è un problema sul calcolo dei volumi, nel senso che spesso quando si effettuano i calcoli dei volumi ci sono alcune parti che non entrano in merito a questo, è chiaro che rendendole vivibili, quindi applicando una norma del genere, ci potrebbero essere delle complicazioni, e poi è ovvio che genera una disorganizzazione generale, una disorganizzazione anche nell'applicazione di alcune norme che magari vengono avallate dal punto di vista tecnico, perché nella legge vengono dichiarati alcuni parametri, che però poi potrebbero essere bocciati dal punto di vista proprio sanitario. Per chiudere, voi aggiungete il comma 6 bis specificando che in caso di realizzazione di spazi di grande altezza in edifici esistenti, mediante la demolizione parziale di solaio intermedio, escluso il ricalcolo del volume urbanistico dell'edificio o della porzione di edificio, anche in caso di riutilizzo di spazi sottotetto che originariamente non realizzano cubatura. È chiaro che questo genera davvero una disorganizzazione generale e cozza, mettiamola, così con gli strumenti urbanistici degli enti locali, temo che ci sarà grande difficoltà da parte dei Comuni ad applicare queste leggi, l'abbiamo detto su altri articoli, ma lo ripetiamo anche su questi, e poi anche questo articolo, per quanto si possa anche ragionare in merito, è chiaro che all'interno di questa legge, che poi prevede cambi di destinazione d'uso in maniera abbastanza semplicistica, dove vengono attribuiti premi che arrivano quasi al 50 per cento in termini di volumetria, è chiaro che diventa sempre più complicato comprenderne effettivamente la corretta ratio, grazie.

PRESIDENTE. Sull'ordine dei lavori.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Grazie Presidente, alla luce delle osservazioni che sono arrivate dai colleghi all'articolo 6, stavamo dando uno sguardo, e anche più di uno sguardo, e credo che ci sia un errore, un grosso errore nel senso che confrontandomi anche con i colleghi non ci risulta né in Commissione, ma probabilmente c'è stato qualche refuso, qualche errore, mettiamolo così in totale buonafede, però l'articolo 6 la lettera b) non è pensabile questo che da due metri e quaranta si possa passare a due metri, cioè è impensabile, secondo noi, c'è stato un errore, siamo pronti anche a modificare, se l'Aula è d'accordo, ci possiamo anche fermare, però c'è stato un errore evidente, ci stavamo confrontando anche con il Presidente di Commissione, non ci risulta che ci sia stata un'osservazione in Commissione che sia stata accolta, non riusciamo a capire, chiediamo scusa, però credo che serva una riflessione perché un conto è dire un'altezza un po' forzata, due metri di Oh mio vorrebbe dire, così come ha detto qualcuno, dovrebbe camminare inginocchiato. Quindi Presidente direi un attimino ci dobbiamo ragionare se è il caso faremo, se l'Aula è d'accordo, un emendamento orale al testo.

PRESIDENTE. Ma abbiamo due possibilità o fare come suggerisce lei un emendamento orale oppure votiamo per parti..

MULA FRANCESCO (Psd'Az). ..o anche votiamo per parti e cassiamo quella parte, bene.

PRESIDENTE. È uguale, è la stessa cosa uguale, la stessa cosa. O facciamo un emendamento soppressivo della lettera b). Quindi siamo d'accordo. Onorevole Caddeo? Oppure passiamo direttamente agli emendamenti? Cosa facciamo ditemi.

Ieri purtroppo non c'era, onorevole Deriu, le spiego le nuove modalità di prenotazione tecnologiche, siccome abbiamo dei problemi con il sistema deve alzare la mano, però non può parlare perché doveva lei.. deve intervenire non so se rinuncia onorevole Caddeo.. non rinuncia ah no prego allora devo dare la parola all'onorevole Caddeo, prego.

È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Sta spostando l'attenzione dalla Pinna a me, Presidente?

PRESIDENTE. Sì simpatie a geometrie variabili.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie. Vorrei proprio sottolineare quello che è successo poco fa e che ieri e accennavamo un po' tutti nei nostri interventi e cioè che questo disegno di legge probabilmente è stato scritto con un po' di fretta e come vediamo tra refusi, veri o presunti, e tra errori di stampa e ripensamenti, insomma, ci stiamo soffermando quasi esclusivamente su queste piccole défaillance del lavoro. E allora io insisto su questo, che fretta c'è di andare avanti con alcune parti di questo disegno di legge che si potrebbero rinviare e per quanto riguarda, sì mi fa piacere sentire dall'onorevole Mula che i due metri sono effettivamente un'altezza improponibile, e va benissimo, però preoccupa che la legge appunto sia costellata di tutte queste piccole difficoltà o grandi, poi perché dovrà successivamente applicarla. E io dico di più per chi dovrà anche spiegarla alla gente, perché sicuramente ci sarà tutta una parte della popolazione interessata e interessata perché quando parliamo di interessi personali e di individualismi facilmente ci dimentichiamo dell'interesse generale, della sicurezza, della salute e anche dell'estetica che alcune scelte urbanistiche e di edilizia poi producono nell'intero paesaggio, anche questo sconfinamento, come l'ha definito l'onorevole Piscedda, nell'agro naturalmente non lascia supporre niente di esteticamente gradevole, perché se è vero che potranno essere sfruttate queste altezze dei capannoni per fare verosimilmente anche degli appartamentini il resto di questa struttura dovrebbe rimanere così com'è adesso e quindi io mi chiedo: ma dove vogliamo andare? Che genere di estetica stiamo immaginando per le nostre costruzioni, per le nostre abitazioni, che potrebbero da quello che si può capire anche diventare residenziali.

Io continuo a insistere su una presa di coscienza, un atto di responsabilità che dovrebbe fermarci e fare di questo disegno di legge solamente ciò che è veramente indispensabile e che sul quale abbiamo anche espresso numerose e rilevanti riserve, e fermarci lì, perché mi sembra che ci sia già abbastanza.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, intanto rispetto a ciò che hanno detto alcune colleghe, in particolar modo la collega Orrù, la collega Caddeo e il collega Pusceddu che ha introdotto il ragionamento su questo articolo, vale il riferimento che hanno fatto loro. La discussione su ogni singola questione non consente di comprendere quale sarà il danno arrecato all'agro e all'ambiente dell'intera legge. Perché poi mettendo insieme ed estrapolando quindi dal contesto della legge tutti gli interventi sull'Agro, cambi di destinazione d'uso, possibilità di realizzare abitazioni slegate da un contesto di lavorazione nell'Agro con produzioni agricole, aver delegato la possibilità di residenza nell'agro da lotto minimo di 3 ettari, aver poi consentito gli aumenti di cubatura, aver inserito gli aspetti legati a sottotetti eccetera, eccetera. Alla fine diventerà una devastazione tale dell'ambiente che ci circonda probabilmente più che determinare sviluppo determinerà un serio danno. Così come le zone F. Andate a dire ad un albergatore che affianco al suo albergo, che potrà beneficiare alla fin fine in relazione anche alle possibilità date di un aumento di cubatura, che corrisponderà, anche nelle dimensioni maggiori, a un paio di villette che avrà a fianco, se ci pensate. Provate a dire a quell'albergatore che lui potrà fare quell'aumento di volumetria ma a fianco tutto il complesso di ville e villette, case a schiera potranno aumentare ognuna pro-quota per 60 metri quadri massimo, in più rendere abitabili i sottotetti, nel caso di seminterrati rendere abitabili anche i seminterrati, quindi volumetrie già esistenti, non sono aumenti di volumetria. Per cui alla volumetria che viene concessa come aumento voi aggiungete, con l'articolo 5 l'abitabilità dei seminterrati, e con l'articolo 6 dei sottotetti: di fatto avete consentito a chi aveva una villetta o una abitazione nelle zone F di trasformare quella villetta in 3, 4 appartamenti, in concorrenza sleale col sistema turistico.

L'altro elemento è quello della superficialità nell'approccio, al di là di questo aspetto che ha sollevato l'onorevole Mula di non voler percorrere la strada indicata dal testo che parrebbe essere invece alterato rispetto alle vostre volontà, cioè dei due metri invece dei due metri e 40, che già è una forzatura perché sappiamo che già due metri e 40 è un elemento di forzatura rispetto a un'altezza che dovrebbe essere superiore, ma addirittura i due metri… non mi dilungo perché credo a ciò che è stato detto dall'onorevole Mula che l'altezza di due metri sia una follia e che quindi andrà eliminata con emendamento orale o comunque corretta, ma in ogni caso l'elemento dell'utilizzo dei sottotetti, che ovviamente potrebbero diventare addirittura autonomi e indipendenti, a questo punto, come per i seminterrati, attiene anch'esso ad una superficialità che non tiene conto della salute e del benessere di una casa che debba esser sana, alla fin fine, questi sono gli elementi che non ci consentono di ragionare serenamente su questo testo in termini di possibilità di dare una mano d'aiuto a coloro che sono alla ricerca di una casa. Ma, insomma, abbiamo il 110 per cento in questa fase, abbiamo ingenti risorse bloccate e ingenti risorse che arriveranno dall'Unione europea, ma non sarebbe stato meglio fare un grande piano di sblocco dell'edilizia pubblica o convenzionata o a tasso agevolato per i giovani e le giovani coppie, addirittura in affitto? Siamo uno dei pochi casi al mondo dove la proprietà immobiliare è diventata una proprietà che determina il vero patrimonio delle persone, non è così in altre realtà d'Europa e del mondo: alla fin fine, fatti due conti, siamo certi che dire a un giovane di investire in un immobile e non invece prenderlo in affitto sia veramente il futuro, e non sia invece il futuro, in termini anche di costi che stanno generando gli immobili, avere una politica pubblica di messa nella disponibilità delle persone, anche persone che non hanno una situazione economica da servizi sociali ma proprio giovani coppie, per la loro autonomia e indipendenza non sarebbe invece il caso attivare una politica strategica di questo tipo più che rendere abitabili i luoghi che oggettivamente sono poco sani e poco abitabili? Penso che sarebbe stato meglio un ragionamento di questo tipo, e probabilmente su un ragionamento di questo tipo avremmo potuto beneficiare anche di ingenti risorse e di una riflessione che avrebbe visto anche noi probabilmente d'accordo con voi in una…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ho appreso la triste notizia della scomparsa del papà di un nostro collega, l'onorevole Usai, al quale voglio esprimere a nome dell'intero Consiglio regionale le più sentite condoglianze. In segno di cordoglio propongo di rispettare un minuto di silenzio.

(L'Aula osserva un minuto di silenzio in segno di cordoglio)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sono ritirati gli emendamenti numero 8, 116, 117, 248, 633, 634, 118, 119, e poi degli emendamenti all'emendamento è ritirato il numero 1068.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 118, uguale al numero 631.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'AZ). Sull'emendamento 118, uguale al 631, soppressivo della lettera b) dove ci sono i limiti di altezza di cui abbiamo parlato prima, se i colleghi sono d'accordo per quanto riguarda il Gruppo del PSd'Az vorremmo aggiungere anche le nostre firme all'emendamento soppressivo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per ritirare l'emendamenti 248, e anche il 249 perché c'è una formulazione più ampia.

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 118, uguale al numero 631, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto ora in votazione l'emendamento numero 1234, emendamento all'emendamento numero 635.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1234.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione del testo dell'articolo 6.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo dell'articolo 6.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 7, al quale sono stati presentati diversi emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Talanas, relatore di maggioranza.

TALANAS GIUSEPPE (FI), relatore di maggioranza. Il parere è contrario su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica.

SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze e urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Intervengo polemicamente nei suoi confronti, perché non ho niente da dire sull'articolo 7 e ne avrei avuto da dire sull'articolo 6, ma lei, poco gentilmente, ha deciso che non era interessante darmi la parola perché non avevo rispettato il suo "micro regolamento" dovuto al fatto che questo sistema non sta funzionando. Sono polemico nei suoi confronti e rinuncio all'intervento.

PRESIDENTE. Onorevole Deriu, me ne scuso… la prego, onorevole Deriu…. Vedrò di recuperare questo gesto.

È aperta la discussione sull'articolo 7. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che volessero intervenire che devono iscriversi a parlare prima della fine dell'intervento dell'onorevole Orrù.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Questo articolo 7 modifica l'articolo 34 della legge regionale n. 8 del 2015. L'articolo 34, dice "gli interventi di cui al presente capo non sono ammessi…", quindi alla lettera f) negli edifici di interesse paesaggistico o identitario individuati nel Piano paesaggistico regionale ed inclusi nel repertorio del mosaico. Voi apportate la modifica eliminando "e negli edifici individuati dal Piano urbanistico comunale ai sensi dell'articolo 19, comma 1, lettera h) della legge regionale n. 45 dell'89", e poi andate a eliminare completamente la lettera h) e la lettera i), ovvero "negli edifici e nelle unità immobiliari ricadenti nei centri di antica e prima formazione ricompresi in zone urbanistiche omogenee diverse dalla A ad eccezione di quelli che non conservano rilevanti tracce dell'assetto storico e che siano riconosciuti dal piano particolareggiato o con deliberazione del Consiglio comunale in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto…", e poi "negli edifici, nelle unità immobiliari e in specifici ambiti territoriali di particolare qualità storica, architettonica e urbanistica per i quali il Consiglio comunale, con propria deliberazione, abbia limitato o escluso l'applicazione delle disposizioni di cui al presente capo". E' chiaro che c'è costantemente una volontà di bypassare la legittimità dei Comuni di poter organizzare il proprio territorio, soprattutto le zone di alta valenza paesaggistica, storica e architettonica, perché questa legge che proponete è una legge che va in deroga anche agli strumenti urbanistici. Ricordo a tutti che l'articolo 20 di questa legge consente proprio che l'applicazione di questo testo vada a bypassare gli strumenti urbanistici, ed è l'ennesima manifestazione della volontà, ormai chiara a tutti, di delegittimare gli strumenti pianificatori del nostro territorio, che i nostri Comuni, alcuni, hanno fortemente cercato in questi anni, altri un po' meno…alcuni hanno costantemente fatto riferimento alle difficoltà e al lungo periodo che intercorre per avere le risposte ma non penso che sia effettivamente reale, ci sono diversi Comuni che hanno adeguato i piani, hanno predisposto dei piani per i centri storici molto interessanti, che hanno salvaguardato l'identità differente da paese a paese e anche nelle varie città, e mi sembra assurdo che si voglia continuare ad eliminare parti che dettano proprio le specifiche riguardanti quei territori che hanno adeguato gli strumenti, ad esempio i Piani particolareggiati dei centri storici, e lo fanno così in maniera molto pesante. Io trovo questo ai limiti anche della costituzionalità, perché è ovvio che se ci sono gli strumenti sovraordinati come il Piano paesaggistico regionale e quindi i Piani urbanistici che devono adeguarsi allo strumento sovraordinato, bypassarli in questo modo con una legge derogatoria non intanto non lo considero un buon modo di operare ma soprattutto non penso che sia poi anche legittimo.

Queste proposte che fate si inseriscono all'interno dell'articolo 34 della legge 8, condizioni proprio di ammissibilità dei vari interventi. Io invito la maggioranza a riflettere sull'eliminazione totale di questo articolo, perché la legge 8 nella lettera h) e nella lettera i) del comma 1 andavano proprio ad inquadrare gli interventi all'interno comunque degli strumenti locali e quindi degli strumenti urbanistici che devono essere assolutamente valorizzati e non deprezzati in questo modo. E invito anche la Giunta a fare un ragionamento e investire delle risorse, soprattutto in vista della finanziaria, per far sì che i Comuni siano incentivati ad adeguare i Piani, si possa andare incontro agli uffici tecnici dei vari Comuni che spesso sono in difficoltà e che con un tecnico delle volte devono fare tutto e il contrario di tutto, e quindi interverrei piuttosto…

PRESIDENTE. Onorevole Orrù, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente. Come ha approfonditamente descritto la collega Orrù, questo articolo 7 della vostra proposta di legge, che va a cassare praticamente il cuore dell'articolo 34 della legge numero 8, è l'ennesima dimostrazione che voi state andando come un bulldozer sulle normative attualmente esistenti e questa vostra proposta di legge è una vera e propria scure su tutti quelli che possono essere possibili impedimenti alla effettiva realizzazione di quello che ho definito prima Piano Casa delle Libertà. Questo attacco, ormai neanche subdolo, perché man mano che andiamo avanti nella lettura della vostra proposta è sempre più evidente, questo vostro attacco alle competenze delle Amministrazioni comunali è veramente imbarazzante e appare sempre più evidente la vostra intenzione di fare a meno di quelle che sono anche le competenze specifiche dei singoli Comuni che conoscono i loro territorio, sanno quelle che sono le zone maggiormente da tutelare, conoscono i loro centri storici, che voi a parole volete tutelare e poi in pratica, invece, andate a sconquassare con incrementi volumetrici in zone che andrebbero obiettivamente tutelate, ma obiettivamente dico tutelate, non ideologicamente, obiettivamente, perché non c'è bisogno di andare oltre certi limiti. Questa legge che state proponendo va già di per sé oltre certi limiti, però noi riteniamo che ci sia un limite anche a questi limiti da superare, cioè perché andare ad attaccare gli edifici di interesse paesaggistico e identitario individuati nel Piano paesaggistico regionale? Perché? A parte che il PPR per voi non esiste più perché non è nominato in questa norma per cui non è mai stato deliberato da nessuna parte del mondo. Perché eliminare il riferimento agli edifici e alle unità immobiliari ricadenti nei centri di antica e prima formazione ricompresi in zone urbanistiche omogenee diverse dalla A e previsti nei piani particolareggiati dei Comuni? E perché creare un imbarazzo, quindi una impossibilità operativa, anche agli stessi funzionari comunali che si trovano a dover subire delle norme che vanno apertamente in contrasto con quelle che loro fino al giorno prima dell'eventuale entrata in vigore di questa legge stavano applicando tranquillamente, anche perché le conoscevano in maniera approfondita? Perché mettere questi dubbi ai funzionari che poi devono trasferire i loro dubbi agli improvvidi soggetti che vanno lì con le proprie pratiche perché vorrebbero sfruttare questa vostra pseudo proposta di legge? Ecco, sono tanti i quesiti che noi in questi giorni ci stiamo ponendo e vi stiamo ponendo, cercando in qualche maniera di fermare questa vostra smania di concedere tutto da tutte le parti perché, come ho detto anche ieri, sappiamo benissimo che l'ideologia di centrodestra è diversa dall'ideologia di centrosinistra, poi noi non siamo né centrodestra, né centrosinistra e siamo orgogliosi di avere la nostra idea di politica, per�� ritengo che il rispetto degli interessi dei cittadini, perché questa è la cosa fondamentale, debba essere la stella cometa che, pur nelle diverse ideologie, deve condurre l'attività di un legislatore.

Questo, mano a mano che andiamo avanti nella lettura della vostra proposta, ci rendiamo conto che è assolutamente inattuato e non avete neanche intenzione di attuarlo. Qui c'è semplicemente la volontà di concretizzare interessi particolari, che possono essere di 4, 5 persone, che magari si riferiscono a ciascuno di voi, che quindi fanno 150 persone, che avranno, quindi, la possibilità di realizzare i loro obiettivi edilizi in spregio a quelle che sono le normative che hanno sinora tutelato la nostra isola, e quindi assolutamente non nell'interesse della stragrande maggioranza dei cittadini che subiranno questa legge e ne avranno conseguenze negative anche dal punto di vista economico per tutte le incongruenze che abbiamo nei giorni scorsi elencato e che continueremo ad elencarvi perché è nostro dovere far sapere ai cittadini sardi quello che voi volete fare, al di là di quelle che sono state le vostre promesse elettorali, perché questa legge, a mio parere e a parere mio Gruppo, va oltre alle vostre promesse elettorali, è assolutamente qualcosa di inaccettabile, è un Piano Casa delle Libertà.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Intanto nell'ambito della discussione su questo articolo ci vorrebbe un breve cenno storico. In alcune delle nostre realtà, in particolar modo nella città di Cagliari, se noi abbiamo una condizione urbanistica del centro storico di pregevole valore, con interventi strategici, che oggi sono oggetto di visite da parte dei turisti, lo dobbiamo al fatto che Cagliari si dotò del primo Piano di organizzazione dell'urbanistica già nel corso dell'Ottocento. Fu la prima città, per una serie di ragioni, anche perché storicamente nell'ambito della città di Cagliari operarono architetti militari e urbanisti, tanto è vero che l'impianto e la conformazione del centro storico con le mura, quelle che oggi ancora sono rimaste, perché le mura arrivavano fino al porto e addirittura era fortificato persino l'ingresso del porto, ma nei secoli successivi poi noi abbiamo avuto la fortuna di avere il Cima che, l'Ospedale civile, alcune grandi vie e un impianto urbanistico serio, ha consentito di avere un'organizzazione della vita e dell'urbanistica nella città che oggi sono di pregio grazie al fatto di aver avuto una programmazione sull'uso dei luoghi. Con questo articolo noi stiamo negando la storia dell'urbanistica nella nostra regione. Successivamente ci furono, anche per la tutela e la difesa dei centri storici e i centri di prima matrice nell'ambito del sistema Paese, una serie di interventi che tutelano gli insediamenti nell'ambito del centro storico. Qualche problema l'abbiamo avuto nelle città a seguito dei bombardamenti dopo il 43 e poi con la ricostruzione negli anni 50, 60 e 70 con insediamenti che hanno parzialmente stravolto alcuni luoghi e sono visibili nei nostri centri storici. Voi dove intervenite? Intervenite da un lato sulla legge urbanistica e dall'altro sulla legge numero 8, eliminando quella che è una delle poche ultime competenze ancora dei Consigli comunali, proprio gli aspetti di programmazione urbanistica. E mi rivolgo in particolar modo alla Vicepresidente Alessandra Zedda e al Capogruppo del PSd'Az. essendo stati amministratori, di un luogo come Orosei, sul mare, un bellissimo contesto ambientale, e della città di Cagliari, Alessandra Zedda è stata Vicepresidente ma amministratrice del Comune di Cagliari come Assessore. Se un Presidente di Regione vi avesse detto che con una legge avesse avuto l'idea di sottrarre qualsiasi competenza urbanistica di pianificazione nei singoli territori avreste fatto le barricate, perché la programmazione urbanistica attiene anche allo sviluppo, l'individuazione di che cosa mettere in un luogo, come utilizzare un determinato luogo, quali le necessità delle città o dei paesi perché quel luogo venga ripensato in termini di sviluppo. Io non lo so se voi, così come avete fatto con altri articoli, avete approfondito, perché è più difficile in questo caso perché l'articolo 7 interviene con una soppressione di altri articoli, quindi non c'è un'evidenza nella lettura dell'articolo 7, ma bisogna leggere l'articolo 34, la lettera h che viene soppressa. E che cosa si può consentire o verrà consentito con l'articolo 7? "Negli edifici e nelle unità immobiliari ricadenti nei centri di antica e prima formazione ricompresi in zone urbanistiche omogenee, ad eccezione di quelli che non conservano… eccetera … in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto, la deliberazione deve riguardare l'intero centro di antica e prima formazione, esplicitare i criteri seguiti nell'analisi ed essere adottata in data anteriore a qualsiasi intervento… eccetera eccetera. Tale delibera è soggetta ad approvazione ai sensi dell'articolo e via dicendo. La presente disposizione non si applica agli interventi di cui agli articoli 32, comma 2 e 3, e 33 per la cui ammissibilità devono essere verificati la compatibilità tipologica con i caratteri costruttivi e architettonici degli edifici interessati e il rispetto delle regole compositive del prospetto originario nel caso in cui alterino l'aspetto esteriore dell'edificio. Negli edifici, nelle unità immobiliari e in specifici ambiti territoriali di particolare qualità storica e architettonico-urbanistica per i quali il Consiglio comunale, con propria deliberazione, abbia limitato o escluso l'applicazione delle disposizioni di cui al presente capo" e via dicendo. State prevedendo che tutto ciò che è la possibilità per un Comune di individuare un edificio di pregio, pensate ai tanti insediamenti che hanno un valore dal punto di vista di edifici che hanno elementi di pregio, inseriti nei centri…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente. Vede, la discussione su questo articolo può passare quasi inosservata ai più e, al di là di tutte le nefandezze che sono inserite in questo DL, questo articolo è l'articolo che dà la possibilità al Governo di impugnare questa legge quindi è per questo motivo che sono intervenuto e non andrò a ripetere le cose che sono gi�� state dette dai colleghi, ma questo articolo in pratica consente di applicare il Piano Casa ai beni identitari che sono stati oggetto di una procedura di individuazione attraverso il PPR. Tra l'altro consente di applicare il Piano Casa alle unità immobiliari che sono prive di titolo, a edifici che saranno completati dopo questa legge si potrebbe applicare allo stesso modo il Piano Casa, così come alle aree identificate nei piani attuativi e nei piani urbanistici dei Comuni C D e G, quindi G di carattere generale, che sono privi di pianificazioni attuative. Si applica anche a tutti quegli edifici che hanno una valenza storica, artistica, paesaggistica. È evidente che questo dà la possibilità al Governo di impugnare questo Piano casa, probabilmente è anche nelle intenzioni della maggioranza che in qualche modo da una parte fa credere che questo Piano Casa poi possa essere attuato e dall'altra, con l'inserimento di questo articolo, consente al Governo di impugnare quel Piano casa, e quindi di evitare che produca naturalmente effetti devastanti nella nostra Regione. Allora se si vuole procedere e fare una legge che in qualche modo possa passare, per lo meno su alcune parti, indenne rispetto alla possibilità che il Governo impugni il DL 108, questo articolo va totalmente eliminato. Questo è un consiglio perché questo è il modo affinché il Governo impugni questa legge.

PRESIDENTE. Non vedo altri iscritti a parlare.

Il primo degli emendamenti all'articolo 7 è il numero 9, che è uguale al numero 666.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Proseguendo il ragionamento, l'altro elemento che viene cassato, se l'onorevole Orrù mi cede nuovamente il testo dell'articolo che l'articolo 7, come da voi formulato, vorrebbe eliminare, recita: "l'individuazione degli ambiti territoriali ove si renda opportuno il recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente, nonché dei manufatti e complessi di importanza storico-artistica ed ambientale". State intervenendo nell'eliminazione di tutte le possibilità per i Comuni di vincolare, preservare e tutelare edifici di interesse storico artistico. Voi pensate veramente che una norma di questo tipo, che elimina criteri, procedure e leggi sovraordinate circa la pianificazione urbanistica, possa veramente a reggere? La possibilità che un privato possa realizzare senza che la proposta di modifica di un luogo, di un edificio, possa essere valutata dagli uffici del Comune? Non è così in nessuna parte al mondo! Persino nei luoghi di maggior sviluppo urbanistico, basti pensare alla città di New York, la presentazione di un progetto per un grattacielo ha un iter delicatissimo e lunghissimo perché ovviamente ci sono una serie di problematiche legate alle distanze, alla luce, all'ombra, al riflesso delle superfici vetrate e il Comune di New York ha degli uffici tecnici straordinari che valutano con attenzione… New York e Chicago in particolar modo, anche altre realtà degli Stati Uniti, proprio l'inserimento di nuovi edifici, e ovviamente non stiamo neanche parlando di centri storici di prima matrice, ovviamente, per lo sviluppo che hanno avuto gli Stati Uniti, recente rispetto ai nostri centri storici, eppure anche lì l'inserimento di un edificio, di un manufatto deve avere dei criteri stringenti. Noi, che abbiamo insediamenti storico-artistici, edifici che hanno tutela monumentale, scorci, paesaggi, eliminiamo tutto questo e chiunque potrà presentare qualsiasi cosa in barba alle regole, alle norme, alla pianificazione urbanistica del Comune e alle decisioni per i Comuni di poter definire che cosa fare in un determinato luogo. È una cosa che non reggerà, ma non si capisce il perché vogliate insistere in questa direzione. Il voto è a favorevoleè favorevole all'emendamento numero 9 perché sopprima l'articolo 7, che determinerà questa castroneria dal…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, l'emendamento 9 che è stato proposto dagli onorevoli Ganau, Agus, Cocco, Piscedda, Orrù, Piu e Deriu è identico a quello proposto dal mio gruppo, e quindi oltre a me anche da Michele Ciusa, Desiré Manca e Alessandro Solinas, e questo conferma la compattezza dell'opposizione nel cercare a tutti i costi di fermarvi in questa vostra volontà abrogatrice delle competenze e dell'autorità dei Comuni. A nostro parere voi state praticamente consentendo a un cittadino di andare contro il proprio Comune, cioè ci saranno cittadini che si presenteranno negli uffici comunali con la forza tra virgolette di questa legge e quindi si presenteranno non dico con arroganza, ma con determinazione, sostenendo di avere tutte le carte in regola per porre in essere degli interventi edilizi-urbanistici che appunto come ha detto l'onorevole Zedda sono assolutamente in barba a quelle che sono le normative vigenti, ma non vigenti soltanto in Sardegna, vigenti in tutto il mondo. Perché io non capisco come voi possiate… posso capire che siccome vi è antipatico lo potete vedere, non nominate il PPR e quindi non esiste più, però i piani comunali sono un qualcosa che ha una grandissima valenza per quanto riguarda lo sviluppo armonico dei nostri Comuni, che come sappiamo hanno delle caratteristiche completamente differenti l'uno dall'altro. E quindi perlomeno questi strumenti urbanistici dovrebbero essere rispettati dal legislatore regionale, non calpestati. E infatti io ripeto la domanda che purtroppo rimarrà senza risposta che tutti i colleghi dell'opposizione stanno facendo, perch��? Perché state andando oltre ogni limite, oltre ogni ragionevole limite? Perché è irrazionale questo. Siete consapevoli che come ha detto l'onorevole Satta prima forse sarà questa norma che magari pochi vedono, perché si parla sulla stampa e sui media di altri argomenti, ma sarà proprio questa norma in quanto va a scardinare la struttura dei piani comunali, sarà proprio questa norma a far crollare tutto questo castello di sabbia che non ha fondamento e che voi state costruendo.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Presidente, appena si vota abbiamo l'esigenza di cinque minuti di sospensione, perché si è verificato un fatto increscioso, cioè a fronte di una approvazione di un emendamento anche in Commissione, pressoché all'unanimità, si è verificato che la Giunta sta presentando un emendamento all'emendamento uguale, siccome ha del folclore, abbiamo l'esigenza di fare una sospensione di cinque minuti, appena possibile, diversamente ne trarremo le conclusioni.

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, completiamo la votazione e poi subito dopo facciamo una sospensione.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, ma io intervengo su questo emendamento soppressivo per sottolineare che l'unica cosa intelligente che si possa fare. Questo è un articolo che ribadisce in maniera esplicita la negazione di ogni regola urbanistica, cioè non serve più nulla, quello che state facendo con questa legge che ribadite con questo articolo non servono più i Piani urbanistici comunali, non servono i Piani particolareggiati, non serve identificare i beni identitari, perché comunque è consentito a tutti di creare volumi al di fuori di ogni regola, al di fuori di quelli che sono gli standard urbanistici di quella determinata zona, i limiti volumetrici previsti in quel determinato comparto, state mettendo in campo milioni di metri cubi al di fuori di ogni regola urbanistica con un disordine che non si è mai visto e che non può essere consentito a nessuno da nessuna parte del mondo. Io spero che vi rendiate conto di quello che state facendo, veramente ha dell'incredibile, anche questo articolo ha dell'incredibile dove si mettono in discussione addirittura i beni identificati come beni identitari, le zone di prima formazione che hanno delle caratteristiche specifiche che vanno tutelate, che son sempre state tutelate, oggi tutto questo non vale niente, non vale nessuna programmazione urbanistica perché chiunque può creare volume al di fuori di ogni regola, state avvalorando una deregulation del sistema urbanistico che è la negazione dell'urbanistica. Altro che leggi urbanistiche, state facendo un disastro dal punto di vista urbanistico, state facendo un disastro dal punto di vista ambientale. Io vi invito davvero a provare a ragionare. Le cose che state facendo sono fuori da ogni regola. Io a casa mia posso costruire al di fuori di ogni regola del comparto, questo è quello che avete detto, che avete scritto, e chiunque lo può fare, fino al 35 per cento, sino al 50 per cento, posso prendere il mio credito se non lo voglio fare me lo vendo e lo fa un altro, facendo cumuli. Cioè è una cosa incredibile, non vale nessuna regola, perché i Comuni dovrebbero fare i Piani urbanistici a questo punto se è consentito tutto e di più a tutti? Cioè io vi invito semplicemente a provare a ragionare se questa legge può reggersi a un confronto di tipo costituzionale, se ha i requisiti per reggere, mi pare proprio di no, che siamo oltre. Cosa volete che vi diciamo? Ancora una volta vi invitiamo a ragionare, ma non mi pare che ci sia una disponibilità a fare ragionamenti per creare una legge che sia poi sostenibile anche dal punto di vista giuridico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, io non so se effettivamente vi stiate rendendo conto con l'applicazione diciamo di questo articolo e cosa comporta diciamo nell'urbanistica e in Sardegna. Cioè oltre a dare la possibilità a chi è privo di concessione edilizia di avere applicato il Piano Casa ad un edificio che ha un pregio artistico, archeologico, paesaggistico, di aver applicato il Piano Casa e quindi quei beni identitari che sono individuati con il PPR, ma la cosa più preoccupante è che con l'abrogazione di questo articolo, vi leggo testualmente cosa comporterà diciamo l'abrogazione di questo articolo, la lettera g), il Piano Casa può essere applicato anche agli edifici e le unità immobiliari collocate in aree dichiarate ai sensi del vigente Piano stralcio per l'assetto idrogeologico PAI da strumenti di pianificazione regionale o comunale di pericolosità idraulica elevata o molto elevata, HI3 e HI 4. Cioè questo Piano Casa può essere applicato anche diciamo a quelle aree, a quegli edifici che sono inseriti in zone di alta pericolosità idraulica, di elevata pericolosità idraulica. Cioè io veramente non riesco a capire se in qualche modo vogliate a ragionare, ma mi sembra veramente una cosa fuori da ogni concezione. Non è comprensibile! Cioè sinceramente fate una valutazione su questo, perché è difficile da capire, ma non tanto all'interno di quest'Aula, ma all'esterno. Cioè c'è la possibilità di intervenire col Piano Casa anche in aree e in edifici diciamo inseriti nei piani ad elevata pericolosità idraulica, HI3, HI4.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Presidente, buongiorno Assessore, buongiorno ai colleghi, ma quanto detto dall'onorevole Ganau io credo che sia una sintesi perfetta di quanto le ripercussioni che ci saranno con l'approvazione di questo articolo creino caos, e principalmente creino una situazione dove non ci sono regole. Cioè la lettera h) e la lettera i) che vengono soppresse, io principalmente nel mio intervento sto parlando a chi sta fuori quest'Aula, perché all'interno di quest'Aula tutti io credo che abbiate la consapevolezza, soprattutto in maggioranza, di capire quello che stiamo andando a sopprimere. Negli edifici e nelle unità immobiliari ricadenti nei centri di antica e prima formazione complessi ricompresi in zone urbanistiche omogenee diverse dalla A, ad eccezione di quelli che non conservano rilevanti tracce dell'assetto storico e che siano riconosciuti dal piano particolareggiato, o attraverso delibera del Consiglio comunale. Questo viene soppresso, cioè viene soppresso uno strumento che i Comuni riescono a dare con assoluta certezza ai cittadini che vogliono ristrutturare o debbano andare a intervenire su un edificio di carattere storico. E io mi chiedo realmente se nella riunione che farete fra cinque minuti vi possiate fermare un attimo e riflettere realmente almeno su queste lettere. Io non parlo né di impugnazione, non parlo di niente, però mi aspetto una risposta del perché queste lettere debbano essere soppresse. Cioè per cortesia datela all'Aula, datela a chi sta fuori da quest'Aula, perché noi all'interno di quest'Aula non l'abbiamo capito. Quindi mi aspetto realmente anche da un punto di vista istituzionale di correttezza che qualcuno di voi si alzi dalla sedia e ci spieghi perché state sopprimendo queste due lettere.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 9, uguale al 666.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Il Consiglio è sospeso, come richiesto dall'onorevole Oppi per 5 minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 25, viene ripresa alle ore 12 e 57.)

Riprendiamo i lavori. Sempre all'articolo 7 sono stati presentati gli emendamenti numero 120 che è uguale al 668, pagina 403 e 404.

Pongo in votazione il numero 120 e 668. che sono uguali.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 120 e 668.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Non c'è il numero legale siamo in 26. Quindi chiudiamo non c'è il numero legale, quindi rinviamo di trenta minuti… visto e considerato che per le 13 e 30 era previsto quell'incontro, quindi ci vediamo direttamente per questo pomeriggio.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, perché rimanga agli atti che la mancata votazione dei consiglieri di opposizione è meramente per questioni politiche.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie Presidente. Presidente, brevemente approfitto della sua cortesia per dire che naturalmente è importante incontrare i lavoratori, però volevamo anche segnalare la situazione dello stabilimento Contivecchi - Eni di Macchiareddu su cui sono state presentate alcune mozioni, una da parte già da tempo dei colleghi del centrosinistra, e una anche da parte del Gruppo dei Riformatori. Quindi Presidente volevo segnalare a lei, la prego di segnalarla al presidente Pais, che anche questa situazione sta evolvendo e forse è necessario che la Giunta riferisca in Consiglio e che eventualmente il Consiglio assuma un atto di indirizzo al riguardo, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, in occasione al presidio che è stato organizzato dalle lavoratrici e lavoratori in relazione a ciò che ha detto poc'anzi il collega Cossa, anche noi abbiamo sollecitato, anche tramite comunicati stampa, la Giunta regionale a prendere in mano la vicenda in relazione alle preoccupazioni che sono emerse circa la possibilità che non ci sia un seguito rispetto agli investimenti e rispetto alla prosecuzione dell'attività. Quindi ci uniamo alla richiesta che abbiamo già formulato tramite stampa e con atti formali in relazione all'esigenza che la Giunta prenda in mano la situazione e intervenga almeno, perché pesava anche l'altro giorno l'assenza in relazione alle richieste dei sindacati e delle lavoratrici e dei lavoratori, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Grazie Presidente, sì per confermare anche la preoccupazione del Gruppo di Forza Italia a queste vertenze in atto. Ma per segnalare, così come è stato fatto sia dal nostro Gruppo, quindi sia dalla maggioranza che dalla minoranza, la drammaticità che sta attraversando il settore agricolo e zootecnico della Sardegna in relazione alle persistenti piogge che dal mese di novembre ci accompagnano. Abbiamo praticamente le colture sommerse dall'acqua con danni ingenti per tutto il settore agricolo e zootecnico. La invito a farsi carico di chiedere con grande celerità che l'Assessore all'agricoltura riferisca all'Aula su quali interventi immediati intende porre in essere. Il settore è allo stremo, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Condivido la linea del collega Cera, per questo il Gruppo Lega sollecita a gran voce e a gran forza un intervento immediato da parte dell'Assessore all'agricoltura nei confronti degli agricoltori che hanno subito danni passando per l'oristanese, Gallura e arrivando nel sud Sardegna, danni causati dalle piogge. Quindi si chiede un intervento, mi rivolgo al vicepresidente Alessandra Zedda che nell'immediato per favore senta l'assessore all'Agricoltura e intervenga in merito, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Sì Presidente, per ricordare all'onorevole Giagoni e all'onorevole Cera che l'opposizione in quest'Aula c'è già. Se vogliono sottoscrivere con noi una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessora Murgia noi siamo pronti a firmarla e sottoscriverla oggi stesso. Però non si possono sentire questo tipo di interventi.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Lai. I lavori sono rinviati a stasera nel pomeriggio alle 16.

La seduta è tolta.

La seduta è tolta alle ore 13 e 08.