ORDINE DEL GIORNO N. 1/XVI

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI LEGISLATURA

ORDINE DEL GIORNO n. 1

approvato il 28 maggio 2019

ORDINE DEL GIORNO DERIU – COSSA – GANAU – AGUS – CADDEO – COCCO – COMANDINI – CORRIAS – LAI – LOI – MARRAS – MELONI – MORICONI – ORRÙ – PIANO – PISCEDDA – PIU – SALARIS – SATTA Gian Franco – SATTA Giovanni Antonio – STARA – ZEDDA Massimo – MURA – MULA – MAIELI – USAI – SCHIRRU – PERU – COCCIU – SAIU – MELE – CANU – MANCA Ignazio – CHESSA – SECHI – GALLUS – MORO – OPPI – CAREDDA – DE GIORGI – ENNAS – PIRAS – GIAGONI sulla necessità di garantire la continuità dei servizi offerti da Radio Radicale.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione sulle mozioni n. 6 e n. 9 sulla necessità di garantire la continuità dei servizi offerti da Radio Radicale,

PREMESSO che Radio Radicale è un’impresa radiofonica che svolge un’attività di informazione di interesse generale in modo imparziale e completo e ha dato vita ad una programmazione incentrata sulla pubblicizzazione dei momenti centrali della vita istituzionale e politica italiana, in quanto è stata la prima radio italiana ad occuparsi esclusivamente di politica, a trasmettere dirette dal Parlamento, dai congressi dei partiti e dai tribunali ed è oggi l’emittente europea con il maggior numero di rubriche estere e transnazionali (28 trasmissioni);

CONSIDERATO che Radio Radicale ha introdotto in Italia un modello di informazione politica totalmente innovativo, realizzando la rassegna stampa dei giornali, il “filo diretto” con gli ospiti politici, i programmi di interviste per strada e le trasmissioni per le comunità immigrate in Italia e garantendo l’integralità degli eventi istituzionali e politici trasmessi – nessun taglio, nessuna mediazione giornalistica e nessuna selezione – e ciò l’ha resa, di fatto, una struttura privata efficacemente impegnata nello svolgimento di un servizio pubblico dal 1976;

RICORDATO che il palinsesto di Radio Radicale ruota intorno ai lavori del Parlamento, giacché la radio in virtù della convenzione con il Ministero dello sviluppo economico è tenuta a trasmettere nel corso dell’anno almeno il 60 per cento delle sedute delle due Camere nella fascia oraria che va dalle 8 alle 20, ma nel tempo residuo, tenta di documentare anche l’attività di altre istituzioni (consigli comunali, Corte dei conti, Consiglio superiore della magistratura, Parlamento europeo), così come i congressi, i festival e le maggiori assemblee di tutti i partiti politici, i convegni organizzati dalle maggiori associazioni del mondo del lavoro e dell’impresa, manifestazioni o conferenze stampa di particolare interesse, dibattiti e presentazioni di libri;

APPURATO che con i suoi 250 impianti di diffusione terrestre, Radio Radicale copre il 75 per cento del territorio italiano, raggiungendo l’85 per cento della popolazione del Paese e che la documentazione conservata nell’archivio audio-video di Radio Radicale può essere utilmente suddivisa per settori: archivio istituzionale, archivio giudiziario, archivio dei partiti e movimenti politici, archivio delle associazioni, dei sindacati e dei movimenti e archivio culturale e che tale archivio contiene eventi registrati in maniera sistematica e continuativa e altre registrazioni episodiche o periodiche. In particolare, sono registrate con continuità le sedute a partire dal 7 giugno 1977 del Senato della Repubblica e le sedute della Camera dei deputati dal 26 settembre 1976; le sedute del Consiglio superiore della magistratura con continuità dal 24 settembre 1985; dei Consigli regionali dell’Abruzzo, dell’Emilia Romagna, del Lazio, della Lombardia, del Piemonte e della Toscana. L’archivio giudiziario conserva le registrazioni di processi di grande rilievo per le ripercussioni sull’opinione pubblica e per la qualità e l’efficacia dell’azione giudiziaria, mentre l’archivio dei partiti e dei movimenti politici, insieme a quello delle associazioni, dei sindacati e dei movimenti, è un fedele testimone dell’intensa attività partecipativa italiana;

TENUTO CONTO che questo enorme giacimento culturale costituito dall’archivio, ha in deposito oltre 540.000 registrazioni, 224.000 oratori, 102.000 interviste, 23.500 udienze dei più importanti processi degli ultimi due decenni, 3.300 giornate di congressi di partiti, associazioni o sindacati, più di 32.000 tra dibattiti e presentazioni di libri, oltre 6.900 tra comizi e manifestazioni, 22.600 conferenze stampa e più di 16.100 convegni. Il servizio “Videoparlamento” pubblica su internet e rende disponibili a tutti i cittadini i documenti audiovideo integrali di tutte le sedute della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica fin dal novembre del 1998. Le sedute, dopo la diretta, vengono presentate in schede che rispettano la scansione delle varie fasi dei lavori parlamentari e consentono di accedere direttamente all’intervento o alla fase della seduta che si desidera ascoltare e vedere;

CONSTATATO che da undici anni lo Stato rinnova annualmente la convenzione con Radio Radicale per trasmettere senza pubblicità le sedute del Parlamento e che l’ammontare del finanziamento statale fino all’anno 2018 era pari a 10 milioni di euro ma con l’approvazione dell’articolo 1, comma 88 della legge di bilancio dello Stato 2019 il Ministero dello Sviluppo Economico è stato autorizzato a prorogare di soli 6 mesi la convenzione per un spesa complessiva di 5 milioni per l’anno 2019, che garantisce il servizio radiofonico solo fino al 30 giugno 2019;

VISTO che con l’entrata in vigore dell’articolo 1, comma 810 della legge di bilancio dello Stato 2019 l’intera legge n. 230 del 1990 verrà abrogata a decorrere dal 1° gennaio 2020 e pertanto da quella data Radio Radicale non beneficerà più di alcun finanziamento statale;

EVIDENZIATO che la frase di Luigi Einaudi “conoscere per deliberare” è stata adottata come motto di Radio Radicale considerando l’informazione come presupposto fondamentale per la vita stessa della democrazia e che la chiusura dell’emittente rappresenterebbe non solo la perdita di una fonte di informazione imparziale, ma anche una grave restrizione del diritto alla conoscenza dei cittadini e pertanto delle prospettive di partecipazione attiva e consapevole alla vita democratica del Paese;

RITENUTO doveroso, pertanto, consentire la prosecuzione dell’attività del Centro di produzione Spa al fine di garantire la trasmissione radiofonica delle sedute dei lavori parlamentari da parte dell’emittente Radio Radicale, garantita ad oggi solo fino a maggio 2019,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a farsi parte attiva nei confronti del Governo nazionale e del Ministero dello Sviluppo economico al fine di consentire la prosecuzione della trasmissione radiofonica delle sedute dei lavori parlamentari da parte di Radio Radicale, mediante la proroga del vigente regime convenzionale con il Centro di produzione Spa, evitando la chiusura di un’emittente che rappresenta un patrimonio storico culturale e politico di incommensurabile valore e universalmente fruibile.

Cagliari, 28 maggio 2019

Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 28 maggio 2019.

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