Mozione n. 667

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Mozione n. 667

CADDEO – LAI Eugenio – COCCO – PIU – LOI – ORRÙ – COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA – SOLINAS Alessandro – CIUSA – LI GIOI – MANCA Desiré Alma – AGUS – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo, sull’attuazione nella Regione Sardegna del Decreto Interministeriale del 30 giugno 2023, inerente le nuove modalità e criteri di definizione del dimensionamento della rete scolastica regionale.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la Legge 29 dicembre 2022, n. 197, al comma 557 dell’articolo l, ha previsto la riforma delle modalità e dei criteri di definizione del dimensionamento della rete scolastica;
– il comma 557 stabilisce in particolare che “il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni sono definiti con Decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro il 30 giugno, sulla base di un coefficiente indicato dal Decreto, non inferiore a 900 e non superiore a 1.000 e tenuto conto dei parametri, su base regionale, relativi al numero degli alunni iscritti nelle istituzioni scolastiche statali e dell’organico di diritto dell’anno scolastico di riferimento, integrato dal parametro della densità degli abitanti per chilometro quadrato, ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche”;
– la determinazione dei criteri avviene attraverso una concertazione tra Ministero dell’istruzione e del merito, il Ministero dell’economia e delle finanze e la Conferenza unificata e, nel caso in cui non si dovesse arrivare a trovare l’intesa entro il 30 giugno di ogni anno, il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali ed amministrativi deve essere calcolato sulla base di un coefficiente tra 900 e l.000 alunni per scuola, fatte salve la salvaguardia di situazioni derogabili perché sedi montane o di piccola isola;
– sulla base dei parametri individuati, le regioni provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro e non oltre il 30 novembre di ciascun anno;

CONSIDERATO che:
– la logica sottostante alle nuove disposizioni sul dimensionamento, ha visto la ferma opposizione delle Regioni nella Conferenza unificata Stato-Regioni, in cui non si è raggiunto alcun accordo con le amministrazioni locali, consapevoli delle gravi conseguenze della sua applicazione, in termini di tagli al personale e ai servizi erogati;
– a seguito del mancato raggiungimento dell’accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni sull’applicazione delle norme contenute nella legge finanziaria 2023, il Ministero dell’Istruzione e dell’Economia hanno proceduto a definire il numero di scuole autonome da sopprimere con il Decreto Interministeriale n. 127 del 30 giugno, pubblicato a settembre 2023;
– sulla base del Decreto, per l’anno scolastico 2024/2025, il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi non può essere superiore a quello determinato mediante l’applicazione dell’articolo 19, commi 5 e 5-bis del Decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla Legge 15 luglio 2011, n. 111 secondo i quali è assegnato un dirigente scolastico (DS) con incarico a tempo indeterminato e un direttore dei servizi generali ed amministrativi (DSGA) in via esclusiva solo alle istituzioni scolastiche con almeno 600 alunni (400 nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche);
– per la Regione Sardegna, sulla base di quanto previsto nell’allegato al Decreto Interministeriale n. 127, il contingente organico dei dirigenti scolastici passerà da 228 unità a 220 nell’anno scolastico 2026/2027;
– con riferimento invece al personale ATA è stato già comunicato che alla Sardegna sono state assegnate 1.095 immissioni di cui appena 356 da destinare a ruolo, con la conseguenza che per i posti scoperti si continuerà a ricorrere ai contratti a tempo determinato e quindi precari;

EVIDENZIATO che:
– come già denunciato dalle associazioni rappresentative di categoria, i nuovi criteri e modalità di definizione del dimensionamento della rete scolastica, avrà pesanti ricadute non solo sugli operatori scolastici e gli insegnanti, ma sulla qualità dell’offerta formativa e, in generale, sull’efficacia pedagogica del lavoro dei docenti e sul benessere delle studentesse e degli studenti;
– la creazione di istituti con un grande incremento numerico causerà criticità sia sul fronte dell’organizzazione e dell’efficienza amministrativa, ma anche delle relazioni;
– la formazione delle cattedre dei docenti nei nuovi istituti, con particolare riferimento a quelli che avranno sedi disseminate su molti Comuni determinerà infatti problemi e tensioni, anche rispetto alla capacità di programmazione didattica dei collegi dei docenti, che diventeranno sempre più corposi, con il pericolo di veder compromessa la capacità di assicurare alle studentesse e agli studenti un insegnamento sempre più mirato e adattato anche alle particolari situazioni di difficoltà;

SOTTOLINEATO che:
– la conseguente tendenza ad accorpare le scuole, secondo una fredda logica numerica sulla quale incide negativamente il decremento demografico che, a sua volta, causa il calo degli iscritti, determinerà ulteriori disagi e inefficienze, soprattutto in quei territori già duramente colpiti dalla carenza di servizi essenziali e dalla dispersione scolastica;
– siffatta modalità di definizione del dimensionamento scolastico contribuisce anch’essa, incentivando la polarizzazione della popolazione verso i centri più grandi, al continuo spopolamento delle aree interne dell’Isola;

RAMMENTATO che:
– al momento dell’approvazione della norma contenuta nella Legge 197 del 2022, al comma 557, quattro Regioni, la Campania, Toscana, Puglia ed Emilia Romagna, hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale;
– l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ha manifestato, con una lettera al Ministro dell’istruzione e del merito, la sua contrarietà alle nuove disposizioni approvate e ha sottolineato la sua preoccupazione in merito agli effetti che esse avranno sulla rete scolastica regionale, auspicando “una soluzione decente che tuteli il diritto allo studio dei ragazzi sardi e che tenga conto della nostra insularità e delle nostre peculiarità”, ma, al contempo, non ha ritenuto utile che la Regione impugnasse anch’essa la norma innanzi la Corte Costituzionale;

SOTTOLINEATO che:
– a fronte delle prime prese di posizione da parte dell’Assessore, espresse nella nota al Ministro dell’Istruzione e del merito, in occasione degli incontri programmati sul dimensionamento della rete scolastica svoltisi negli scorsi giorni, non ha chiarito quale strategia la Regione intenda perseguire ma, al contrario, ha presentato un Piano di dimensionamento totalmente allineato ai criteri previsti nel Decreto Interministeriale n. 127 del 2023;

RITENUTO che la Regione debba adoperarsi nell’immediato per una proposta di modifica delle nuove disposizioni sul dimensionamento scolastico che tenga conto, prioritariamente, delle peculiarità dell’Isola con riferimento alla denatalità e allo spopolamento, alla dispersione scolastica e delle caratteristiche geografiche e della rete viaria, in particolare nelle aree interne e disagiate,

impegna il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport

1) a riferire all’Assemblea del Consiglio regionale in merito alle vicende sopra esposte al fine di chiarirne ogni aspetto ed esporre quali siano le soluzioni e le azioni che intendano attivare per conseguire la modifica delle nuove disposizioni che individuano i parametri per la definizione dei piani di dimensionamento degli istituti di ogni ordine e grado;
2) a valutare l’impugnazione nelle sedi giurisdizionali opportune, del Decreto Interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023 appena pubblicato.

Cagliari, 19 settembre 2023

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