Mozione n. 539

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 539

(Discussa il 05/07/2022 – Approvati Ordine del giorno n. 87 e Ordine del giorno n. 88 il 05/07/2022)

MANCA Desiré Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro sulla necessità di ribadire la specialità della Sardegna e del suo Statuto, di difendere e preservare il patrimonio ambientale, identitario, storico culturale e paesaggistico dell’Isola.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– l’articolo 4, 1° comma, dello Statuto, approvato con legge costituzionale n. 3 del 26 febbraio 1948, riconosce alla Regione Sardegna potestà legislativa in materia di produzione e distribuzione dell’energia elettrica (lettera e));
– stante quanto dispone lo stesso articolo 4, è una potestà da esercitarsi, oltre che nei limiti previsti dall’articolo 3 per l’esercizio delle competenze normative esclusive della Regione – e cioè in armonia con la Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico dello Stato e nel rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica – anche nei limiti dei principi stabiliti dalle leggi dello Stato;
– si tratta dunque di una potestà legislativa di tipo concorrente, dal momento che rimane in capo al legislatore statale la competenza alla emanazione di leggi-cornice, contenenti per l’appunto i principi fondamentali della materia;
– l’articolo 5 dello Statuto, approvato con legge costituzionale n. 3 del 1948, riconosce alla Regione la facoltà di adattare alle sue particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione ed attuazione in materia di antichità e belle arti (lettera c)) e nelle altre materie previste da leggi dello Stato (lettera d));

CONSIDERATO che:
– il decreto legge 31 maggio 2021, n. 77 ha introdotto la variazione di un insieme di norme al fine di semplificare gli iter burocratici amministrativi su opere che non sempre considerano le specificità e la realtà dei territori;
– è dovere di chi ha l’onore e l’onere di rappresentare il popolo sardo difendere e preservare l’intera l’Isola da potenziali speculazioni, sul suolo e nel mare, il patrimonio ambientale, identitario, storico culturale e paesaggistico;
– il comma 3 dell’articolo 31 (Semplificazione per gli impianti di accumulo e fotovoltaici) del decreto legge 31 maggio 2021, n. 77 recita: «Al fine di realizzare il rilancio delle attività produttive della Regione Sardegna anche in attuazione dell’articolo 60, comma 6, del decreto legge 16 luglio 2020, n.76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n.120, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della transizione ecologica, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili, sono individuate le opere e le infrastrutture necessarie al phase out dell’utilizzo del carbone nell’Isola» esclude di fatto ogni possibile intervento in materia da parte della Regione Sardegna mancando la formula “sentita” o “d’intesa” o “di concerto” con la Regione;
– le scelte che in questi giorni si appresta a fare il Governo in materia di energia e futuro energetico della nostra isola appaiono penalizzanti per una parte della nostra terra e la Regione deve essere parte attiva delle scelte che non possono essere calate nella nostra realtà da chi non vive e conosce il nostro territorio ed il nostro mare,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad intraprendere ogni possibile iniziativa in tutte le sedi istituzionali deputate, compreso il ricorso alla Corte costituzionale, per ribadire le prerogative e le facoltà riconosciute alla Sardegna dal suo Statuto Speciale e pretenderne il rispetto;
2) a rendersi parte attiva affinché i cittadini sardi possano ricevere specifiche garanzie e tutele, come ad esempio la diminuzione del costo dell’energia, a compensazione della cessione da parte della Regione autonoma della Sardegna di una parte del suo bene primario, il mare, per il raggiungimento di un obiettivo comunitario.

Cagliari 29 novembre 2021

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