Mozione n. 342

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 342

SOLINAS Alessandro – MANCA Desirè Alma – CIUSA – LI GIOI sulla necessità di adottare urgentemente gli atti e le misure necessari ad accertare l’effettiva diffusione del virus Maedi-Visna nella popolazione ovina degli allevamenti presenti sul territorio regionale e ad attuare un piano di monitoraggio e controllo ad hoc.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la Maedi-Visna (MV) è una patologia ovina causata da un virus appartenente al genere Lentivirus, che comprende anche il virus dell’Artrite encefalite caprina (CAEV);
– la MV è compresa tra le malattie della Lista B dell’Organizzazione mondiale per la sanità animale (OIE-office international des epizooties);
– per la notifica dei focolai di malattie animali individuati sul territorio italiano è disponibile, sul sito del Sistema informativo veterinario, il Sistema informativo malattie animali nazionale (SIMAN), che permette, mediante accesso riservato alle autorità competenti, di inserire i dati e le informazioni in merito al sospetto e alla conferma di positività;
– la MV colpisce soprattutto il polmone, nella forma clinica indicata come “Maedi”, e più raramente il sistema nervoso centrale, nella forma clinica indicata come “Visna”;
– inoltre, il virus della MV si localizza di frequente nella mammella, dove viene escreto con il colostro e il latte e determina forme di mastite cronica con conseguente calo della produzione lattiera;
– l’evoluzione clinica della malattia è generalmente molto lenta, progressiva e persistente;
– il lungo periodo di incubazione che caratterizza l’infezione costituisce un rischio notevole per gli allevamenti ovini, giacché gli animali infetti rappresentano dei diffusori permanenti del contagio molto tempo prima della comparsa delle manifestazioni cliniche;
– il virus si diffonde soprattutto attraverso l’assunzione di colostro e di latte, ma è comunque possibile che la trasmissione si verifichi anche attraverso il contatto diretto tra animali;
– negli anni ’30 le forme cliniche “Visna” e “Maedi” invasero l’intero territorio islandese, facendo registrare tassi di mortalità molto elevati nell’ambito della popolazione ovina;
– agli inizi degli anni ’40 è stato, quindi, avviato in Islanda un programma di eradicazione dell’infezione, che ha richiesto circa venti anni per ottenere la scomparsa della malattia;
– svariate ricerche, tra le quali una italiana del 2002 (Ricerche sull’infezione da virus Maedi-Visna condotte in allevamenti ovini in alcune regioni italiane, Salvatori, Lepri, Sforna, Nocentini, Rosa, Pellicanò, Vitellozzi), hanno messo in evidenza come la MV sia presente negli allevamenti ovini del territorio nazionale almeno dagli anni ’80;
– la succitata ricerca, tra l’altro, sulla base di indagini condotte su 203 allevamenti ovini distribuiti sul territorio italiano, ha rivelato un’ampia diffusione dell’infezione, dato che circa il 72 per cento degli allevamenti esaminati presentava capi sierologicamente positivi nei confronti del virus MV;

PREMESSO, inoltre, che:
– da quello che probabilmente è l’ultimo studio epidemiologicamente rilevante condotto in Sardegna, risalente al 2007 ed esteso a 306 allevamenti con 18.513 capi testati (Puggioni et al., 2007), è emerso che circa il 90 per cento degli allevamenti ovini analizzati presentava almeno un capo sieropositivo, con una prevalenza media (percentuale di capi positivi per gregge) del 33 per cento;
– in assenza di piani di controllo e di limiti alla circolazione dei capi positivi, negli ultimi anni la diffusione del virus non può che essere peggiorata;
– gli effetti del virus sulla salute pubblica, data la probabilità di assumere latte o carne di animali infetti, non sono stati ancora verificati;
– con il decreto dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale n. 54 del 21 ottobre 2009, che ha disciplinato in Sardegna la “Notifica delle malattie infettive e trasmissibili degli animali” la MV è stata aggiunta tra le malattie infettive trasmissibili degli ovini e caprini con l’obbligo di denuncia alla Regione;

CONSIDERATO che:
– nel 2014 in diverse aziende agricole, in particolare del territorio oristanese, destinate all’allevamento di ovini molti animali hanno manifestato gravi sintomatologie potenzialmente riconducibili alla MV;
– i proprietari di tali aziende hanno, pertanto, interessato tempestivamente il Servizio sanità animale dell’Azienda sanitaria locale n. 5 di Oristano, che, avvalendosi dell’Istituto zooprofilattico, ha proceduto ai conseguenti accertamenti;
– gli esami diagnostici effettuati hanno confermato la presenza della MV in svariati allevamenti della Provincia;
– esistono, infatti, relazioni dei primi mesi del 2015 a firma del direttore del Servizio sanità animale della ASL di Oristano con cui, visti gli accertamenti diagnostici eseguiti dall’IZS, si certifica che gli allevamenti esaminati erano sede di focolaio di MV;
– in quel momento, in Sardegna era attivo il Piano di risanamento diretto soltanto alla lentivirosi caprina, approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 39/29 del 26 giugno 2013, che prevedeva misure di sostegno per l’adesione su base volontaria da parte degli allevatori;
– nel mese di ottobre del 2014, in risposta a un’interrogazione presentata da alcuni consiglieri regionali, l’Assessore regionale pro tempore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale scriveva che l’elevata diffusione della MV negli allevamenti sia ovini che caprini della Sardegna rendeva necessario insediare uno specifico tavolo tecnico regionale che, insieme alla rimodulazione del piano dedicato ai caprini, affrontasse il difficile tema di un programma sistemico di intervento nella profilassi delle Lentivirosi ovi-caprine;
– con la deliberazione n. 18/14 del 21 aprile 2015, la Giunta regionale, preso atto della presenza di lentivirosi “in molte aziende ovine e caprine”, ravvisava la necessità di “approfondire le conoscenze sugli impatti della malattia, ampliare l’oggetto del piano a tutte le Lentivirosi, sia ovine che caprine, delineando ulteriori strategie maggiormente efficaci per il controllo di queste patologie” e pertanto decideva di ridefinire il piano di risanamento delle lentivirosi del 2013 sulla base delle determinazioni elaborate da un gruppo di esperti in materia che avrebbero dovuto fornire informazioni sui seguenti punti:
– situazione epidemiologica della Lentivirosi ovi-caprine;
– valutazione dei test diagnostici attualmente disponibili;
– relazioni tra Lentivirosi ovi-caprine, stati infiammatori dell’apparato mammario e contenuto in cellule somatiche nel latte;
– relazioni tra Lentivirosi ovi-caprine e aspetti produttivi e riproduttivi;
– possibilità di controllo delle Lentivirosi ovi-caprine con strategie di selezione su base genetica;
– sin dal primo incontro, risalente al mese di giugno del 2015, del gruppo di lavoro previsto dalla suddetta deliberazione, che ha visto la partecipazione dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, dell’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, dell’Agenzia Agris, della ASL, dell’IZS, di Ara Sardegna e dell’Università di Sassari, è emersa chiaramente la consapevolezza delle Istituzioni regionali circa la diffusione della MV su tutto il territorio regionale;
– nelle more dell’adozione di un piano obbligatorio di risanamento esteso o specificamente dedicato al comparto ovino, la ASL di Oristano ha, comunque, predisposto nel 2015 un protocollo diagnostico e di intervento finalizzato al contenimento della MV, di durata minima pari a cinque anni, che prevedeva il monitoraggio degli allevamenti e l’adozione di misure specifiche per contenere la diffusione del virus;
– al piano in questione hanno aderito volontariamente svariati allevatori, attuando le misure di profilassi prescritte;

PRESO ATTO che:
– dall’inizio di aprile 2016, cinque allevatori con aziende nei territori di Ghilarza, Nughedu Santa vittoria e Soddì, avendo perso complessivamente ben 1.306 capi ovini, con un danno quantificato in euro 272.000 totali, per effetto della MV, hanno più volte diffidato la Regione a estendere agli ovini il piano di risanamento già approvato per la lentivirosi dei caprini, con le connesse misure di sostegno economico per il danno subito dagli allevatori;
– tuttavia, a fronte delle richieste avanzate dai predetti allevatori, il direttore generale della sanità con nota dell’1l maggio 2016, rispondeva negativamente in quanto la Regione non aveva approvato, con riferimento al virus MV, alcun piano di risanamento e tanto meno erano previste dalla vigente normativa limitazioni in ordine alla movimentazione intraregionale degli animali né misure di sostegno al reddito delle aziende agricole;
– in aggiunta, a seguito delle richieste presentate dagli allevatori, la ASL di Oristano ha sospeso il piano volontario di risanamento, nonostante i risultati positivi raggiunti fino a quel momento negli allevamenti che avevano aderito allo stesso;
– con la sospensione del protocollo volontario, sono cessate anche le attività di analisi sugli animali, con un’inevitabile recrudescenza della patologia, nonostante gli allevatori, ormai abbandonati dalle Istituzioni competenti, abbiano continuato ad attuare spontaneamente negli ultimi anni le misure di profilassi per contenere i contagi;

RILEVATO che nel mese di luglio del 2016 la Coldiretti provinciale ha denunciato in un comunicato che a distanza di due anni da quando era stata segnalata alle istituzioni regionali la presenza, in varie aziende ovine dell’oristanese, di gravi sintomatologie riconducibili alla MV, si era arrivati soltanto alla costituzione, nel giugno 2015, di un tavolo tecnico di lavoro sulle lentivirosi, il quale, peraltro, dopo qualche mese, quasi a voler mettere in dubbio le diagnosi già formulate, ha segnalato la necessità di procedere con ulteriori analisi per precisare l’origine delle gravi sintomatologie riscontrate sui capi ovini, senza, quindi, fornire alcuna risposta concreta per le aziende in sofferenza a causa della patologia;

PRESO ATTO che:
– a fronte del riscontro negativo della Regione alle plurime diffide degli allevatori per addivenire alla risoluzione stragiudiziale della controversia, i titolari delle aziende hanno promosso ricorso ex articolo 700 del Codice di procedura civile nanti il Tribunale di Oristano al fine di ottenere l’emanazione di un provvedimento d’urgenza che prevedesse la provvisoria estensione agli ovini del piano di risanamento delle lentivirosi dei caprini di cui alla deliberazione del 2013, in modo tale da impedire che i diritti dei ricorrenti subissero un pregiudizio irreparabile nelle more dell’approvazione di un piano di risanamento ad hoc;
– tuttavia, con ordinanza del 13 marzo 2017, il Tribunale di Oristano ha dichiarato il difetto di giurisdizione ritenendo che la controversia rientrasse nella giurisdizione del Giudice amministrativo;
– nel mese di giugno nel 2017, tre degli allevatori danneggiati dall’epidemia di MV, esasperati dalla perdurante inerzia della Regione, hanno presentato denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano sostenendo che l’autorità sanitaria regionale, omettendo di adempiere ai propri obblighi istituzionali di elaborazione e adozione dei piani regionali di controllo per l’individuazione, la valutazione e il controllo dei rischi sanitari legati al consumo di alimenti e dei programmi per il monitoraggio e il risanamento delle malattie infettive che colpiscono la popolazione animale, avrebbe favorito la diffusione di una patologia potenzialmente distruttiva per l’intero comparto ovino sardo;

CONSTATATO che ad oggi, non risulta che la Regione abbia preso concretamente in carico il problema, se si esclude un recente convegno, tenutosi nel mese di febbraio del corrente anno a Macomer, dal quale sostanzialmente è emerso l’orientamento delle competenti istituzioni sarde a promuovere programmi di eradicazione della MV fondati sulla selezione di ovini geneticamente resistenti, senza tenere conto dei gravissimi danni nel frattempo arrecati agli allevatori, che, impegnati da anni a combattere il virus con le loro sole forze, si sono visti decimare progressivamente il gregge;

CONSIDERATO che nel mese di giugno 2020 risulta inviata alle autorità competenti in materia di sanità animale sul territorio regionale e per conoscenza alla Procura della Repubblica l’ennesima richiesta di adottare, senza ulteriore indugio, per quanto di rispettiva competenza, provvedimenti e misure volti ad accertare l’attuale diffusione della malattia in Sardegna e di attuare concreti piani di intervento per il sostegno, anche economico, degli allevamenti ovini interessati dalla malattia;

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

ad adottare senza ulteriore indugio gli atti e le misure necessari ad accertare l’effettiva diffusione, ad oggi, del virus Maedi-Visna nella popolazione ovina degli allevamenti presenti sul territorio regionale, ad attuare un piano di monitoraggio e controllo ad hoc che preveda una serie di azioni sistematiche di profilassi e il sostegno, anche economico, alle aziende colpite dalla malattia e a verificare gli effetti del virus sulla salute pubblica alla luce dell’attuale possibilità di assumere prodotti derivanti da animali infetti

Cagliari, 6 ottobre 2020

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