Mozione n. 306

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 306

MANCA Desiré Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro sulla ripresa delle attività per gli screening oncologici e sul diritto di tutti i pazienti oncologici di fruire, senza ulteriore ritardo, di visite, esami e trattamenti chirurgici e terapeutici.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la prevenzione oncologica è un asset fondamentale del Servizio sanitario, già in perenne emergenza ben prima dell’arrivo della pandemia da Covid-19 e deve rappresentare la base dalla quale la sanità deve riorganizzarsi e ripartire;
– la fase 1 dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha di fatto decretato lo stop su tutto il territorio regionale delle attività ambulatoriali non urgenti e per questo differibili;
– tutte le regioni sono state costrette a prendere una posizione sull’opportunità di proseguire sui programmi di screening oncologici e a definire una rimodulazione della prevenzione oncologica;
– l’Osservatorio nazionale screening (ONS) ha rilevato che alla fine di marzo la gran parte delle regioni ha sospeso le attività per gli screening di primo livello, garantendo tendenzialmente gli approfondimenti;
– se nel 2019, su scala nazionale le nuove diagnosi di cancro sono state ben 371.000, nei mesi di lockdown le diagnosi sono calate del 30 per cento;

CONSIDERATO che:
– in Sardegna è stata disposta l’interruzione delle attività di screening primo livello e i follow-up oncologici, mentre le attività di secondo livello sono proseguite in modo non uniforme, garantendo le urgenze a seconda della valutazione e della disponibilità del singolo specialista;
– secondo uno studio condotto dalla società Nomisma, per raggiungere lo stesso numero di screening eseguiti negli anni precedenti occorre recuperarne ben quattro milioni, tenuto conto, tra l’altro, che il Sistema sanitario nazionale non potrà tornare a una piena ripresa prima di settembre, sicché negli ultimi quattro mesi dell’anno dovranno essere effettuati circa 1,2 milioni di test mammografici, 1,1 milioni di test cervicali e 1,6 milioni di test colonrettali;
– nel predetto studio si evidenzia come, tra gli ostacoli che impediscono di realizzare il risultato sperato, vi sia, in primis, la necessità di osservare il distanziamento sociale;
– l’ONS ha rilevato che l’Emilia Romagna, la Toscana, il Veneto e la Sicilia hanno disposto già dal mese di maggio la riapertura delle attività riconducibili a tutti i livelli di screening oncologico e ha raccomandato alle regioni e alle province autonome di dotarsi al più presto di un Piano di rientro per l’attività di screening, investendo, laddove possibile, maggiori risorse in funzione del recupero dei ritardi maturati a seguito della sospensione e della riduzione degli accessi e di un Piano di comunicazione per informare la popolazione della ripresa delle attività e dell’importanza di partecipare al programma di screening;
– in merito, la Sezione di senologia della Società italiana, di radiologia medica e interventistica (SIRM) raccomanda un rinvio non superiore a tre mesi per l’esecuzione della mammografia sia nell’ambito dello screening che nell’ambito del follow-up annuale dopo trattamento per tumore mammario;
– occorre garantire, senza ulteriore indugio, una ripresa regolare di tutte le attività di gestione del paziente oncologico, dalla diagnosi all’intervento chirurgico e trattamento terapeutico, fino al necessario periodico follow up;
– la sospensione delle visite e degli esami disposta nella Fase 1 ha aggravato considerevolmente il carico di stress che in condizioni normali si accompagna alla convivenza con la patologia oncologica e al difficile percorso di accettazione della stessa e dei trattamenti chirurgici e terapeutici spesso invalidanti che si rendono conseguentemente necessari;
– il paziente oncologico avverte la necessità di essere accompagnato e guidato passo dopo passo nel suddetto percorso e nel momento in cui il Sistema sanitario lo mette in stand-by non può che sentirsi abbandonato;
– le associazioni e fondazioni a tutela dei malati oncologici chiedono, da mesi, alle istituzioni competenti di adottare gli atti e le misure necessarie per consentire la ripresa regolare dell’attività di diagnosi e di assistenza oncologica, istituendo e identificando, innanzitutto, all’interno delle strutture, percorsi e spazi (ad esempio sale di attesa) dedicati ai pazienti oncologici, dotando regolarmente tutti gli operatori sanitari dei necessari DPI e sottoponendo operatori e pazienti a tamponi o test sierologici;

RILEVATO che:
– nonostante le richieste, le indicazioni e le raccomandazioni sopra riportate, in Sardegna la riapertura delle attività sanitarie connesse allo screening e all’assistenza dei pazienti oncologici sta avvenendo a rilento;
– ogni giorno non si contano le segnalazioni di cittadini esasperati dalle lunghe attese e dall’impossibilità di ottenere una data certa per usufruire della prestazione sanitaria prescritta;
– ciò pregiudica gravemente il diritto fondamentale alla salute e compromette la qualità della vita dei pazienti oncologici,

impegna il Presidente della Regione,
la Giunta regionale e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale

a creare, senza ulteriore indugio, le condizioni necessarie per superare le problematiche organizzative connesse alla riapertura delle attività di screening oncologico e di assistenza e di follow up dei malati oncologici,

Cagliari, 23 luglio 2020

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