Mozione n. 650

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Mozione n. 650

MOZIONE CADDEO – COCCO – LAI – LOI – ORRÙ – PIU sugli effetti negativi che i nuovi parametri di dimensionamento scolastico approvati con la legge di bilancio n. 197 del 2022, produrranno sul sistema scolastico della Sardegna.

 

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

con l’approvazione della legge n. 197 del 2022, Legge di bilancio dello Stato, sono stati approvati i nuovi criteri e modalità di definizione dei piani di dimensionamento scolastico;

– dall’analisi delle nuove disposizioni si evince che le stesse produrranno effetti negativi in termini di riduzione di istituti, dirigenti scolastici e personale già a partire dall’anno scolastico 2024/2025;

– il comma 557 dell’articolo 1 della legge, stabilisce infatti che “il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni sono definiti con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro il 30 giugno, sulla base di un coefficiente indicato dal decreto medesimo, non inferiore a 900 e non superiore a 1.000, e tenuto conto dei parametri, su base regionale, relativi al numero degli alunni iscritti nelle istituzioni scolastiche statali e dell’organico di diritto dell’anno scolastico di riferimento, integrato dal parametro della densità degli abitanti per chilometro quadrato, ferma restando, la necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche”;

– sulla base dei parametri individuati, le regioni provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro e non oltre il 30 novembre di ciascun anno;
– è stabilito che la determinazione dei criteri deve avvenire attraverso una concertazione tra Ministero dell’istruzione e del merito, il Ministero dell’economia e delle finanze e la Conferenza unificata e che, nel caso in cui non si dovesse arrivare a trovare l’intesa entro il 30 giugno di ogni anno, il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA viene calcolato sulla base di un coefficiente tra 900 e 1.000 alunni per scuola, fatte salve la salvaguardia di situazioni derogabili perché sedi montane o di piccola isola;

EVIDENZIATO che:

– i nuovi criteri di dimensionamento potrebbero portare, a partire dal 2024/2025 ad un taglio di 700 dirigenti scolastici e DSGA su tutto il territorio nazionale, concentrati principalmente nelle regioni del sud Italia e anche in Sardegna;

– la legge di bilancio ha previsto inoltre, per il triennio 2023-2025, un taglio di spesa per l’istruzione scolastica nel triennio dì 4 miliardi e 116 milioni di euro negli “Stati di previsione” della legge di bilancio 2023, che comporterà una diminuzione della spesa scolastica da 52 miliardi e 114 milioni del 2023 ad una spesa, di 47 miliardi e 997 milioni di euro del 2025, con la previsione di un taglio del 50 per cento delle risorse sul reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico;

– al taglio delle risorse all’istruzione pubblica fa da contraltare un incremento di risorse di oltre 20 milioni di euro in tre anni per le istituzioni scolastiche non statali;

ATTESO che:

– come denunciato anche dai sindacati, le nuove modalità di definizione del dimensionamento scolastico avrà come conseguenza principale l’accorpamento e la chiusura di quegli istituti scolastici in cui sono iscritti meno di 900 studenti, con una. possibile riduzione nella nostra Isola di almeno 40 autonomie scolastiche;
– l’accorpamento degli istituti scolastici non rappresenta una soluzione ottimale per assicurare una didattica di qualità ed un servizio adeguato alle studentesse e agli studenti mentre, al contrario, andrà a creare ulteriori disagi e inefficienze, ferendo ulteriormente quei territori già in ginocchio, come le aree interne, colpite duramente dalla dispersione scolastica e dallo spopolamento;

POSTO che considerati gli effetti deleteri che potrebbero avere le nuove norme sui piani di dimensionamento scolastico, quattro regioni italiane hanno deciso di impugnare la norma, inserita al comma 557, articolo 1, della legge n. 197 del 2022 di bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025;

PRESO ATTO altresì della lettera trasmessa dall’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport al Ministro dell’istruzione e del merito per protestare contro le nuove disposizioni approvate e sottolineare la forte preoccupazione relativamente agli effetti che dette norme avranno sulla rete scolastica regionale e soprattutto sui territori più disagiati;

RITENUTO che la Regione debba adoperarsi per presentare nell’immediato una proposta di modifica delle nuove disposizioni sul dimensionamento scolastico che tenga conto prioritariamente della tutela delle aree interne e disagiate e che si proponga, altresì, di rafforzare la qualità e quantità dell’insegnamento,

impegna il Presidente della Regione, la Giunta regionale e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport:

1) ad adottare tempestivamente tutte le iniziative necessarie al fine di conseguire la modifica delle nuove disposizioni che individuano i parametri per la definizione dei piani di dimensionamento degli istituti di ogni ordine e grado;
2) a mettere in atto tutte le azioni utili per ottenere le deroghe necessarie a salvaguardare gli istituiti scolastici della Sardegna, presidi sociali e culturali irrinunciabili, al fine di garantirne la sopravvivenza in tutto il territorio regionale.

Cagliari, 18 maggio 2023

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