Mozione n. 646

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Mozione n. 646

 

MORICONI – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – PINNA – PISCEDDA – LAI – CADDEO – COCCO – LOI – ORRÙ – PIU – SOLINAS Alessandro – CIUSA – LI GIOI – MANCA Desiré Alma – AGUS – SATTA Gian franco – ZEDDA Massimo sull’intelligenza artificiale: il pericolo di sconvolgimenti economici e politici nel mondo; il dovere della politica e delle istituzioni nazionali e internazionali di iniziative proattive e tempestive; il dovere della Regione di agire con urgenza per mitigare i rischi e sfruttare le opportunità.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

–      l’evoluzione tecnologica avvenuta negli ultimi anni ha avuto una accelerazione progressiva e impressionante tanto che, sempre di più, si parla di Intelligenza artificiale (IA), dei suoi inarrestabili sviluppi e delle ripercussioni che inevitabilmente avrà sul sistema sociale e produttivo dell’intero pianeta, mentre ancora poco ci si interroga sull’impatto che determinerà sul fragile sistema economico e sociale della nostra Regione;

–      lo straordinario sviluppo della tecnologia ha già raggiunto traguardi tali da consentire alle macchine addirittura di apprendere e svolgere compiti e funzioni che sino a poco tempo fa erano inimmaginabili al di fuori delle capacità umane, come la visione artificiale, la comprensione del linguaggio naturale, la guida autonoma e la pianificazione delle azioni;

–      l’intelligenza artificiale, grazie all’incremento smisurato dei dati disponibili, all’aumento della potenza di calcolo, alle nuove tecniche di apprendimento automatico e all’interesse crescente di ricercatori e aziende, ha sviluppato un potenziale capace di determinare trasformazioni radicali in molte aree della vita umana, tanto da suscitare molte preoccupazioni riguardo ai suoi possibili impatti e agli scenari conseguenti, ma anche aspettative enormi sulle straordinarie opportunità che offre;

–      relativamente allo sviluppo del modello di intelligenza artificiale di OpenaAi meglio conosciuta come ChatGpt, si è rapidamente passati da una situazione di curiosità generale e di meraviglia alla paura per i gravi pericoli che l’umanità starebbe correndo, tanto che mille esperti e accademici, con a capo lo stesso imprenditore Elon Musk, leader mondiale nel settore delle tecnologie e dell’innovazione, avrebbero firmato una lettera appello alle aziende e ai governi con cui chiedono una moratoria di sei mesi allo sviluppo di ChatGpt, per il pericolo che il mondo correrebbe di sconvolgimenti economici e politici di vaste proporzioni;

–      lo stesso capo di OpenAI, Sam Altman, ha ammesso di essere “un po’ spaventato” dalla sua creazione, evidenziando che tra le ragioni che preoccupano di più sta anche il fatto che ChatGpt e le altre chatbots dialogano direttamente con le persone, in modo diretto, senza controllo e senza principi etici. Ammonendo che gli effetti, quando avrà potenzialità ancora superiori, potrebbero essere devastanti. Si tratta di mesi, forse di settimane;

–      meraviglia, di converso, il rapido sviluppo di ChatGpt, protagonista, nell’arco di pochissime settimane, dello straordinario miglioramento di abilità di interazione con altri programmi di IA, sino a renderla capace di passare dalla semplice risposta scritta, a saper fare direttamente le cose che le vengono richieste, come per esempio la ricerca e la prenotazione di un volo aereo, di un hotel o di un ristorante con una precisa tipologia di cucina, o menù scelto sulla base dei contenuti calorici dei piatti proposti;

–      non meraviglia, invece, il fatto che gli stessi operatori economici stiano interrogandosi con preoccupazione sul loro futuro, per gli effetti imprevedibili che i diversi modelli di IA potrebbero produrre sulle loro attività, come ha già fatto Confartigianato Sardegna che, sulla base di uno studio condotto le settimane scorse, ha stimato il pericolo della perdita di oltre 71 mila posti di lavoro nell’isola. Stime puramente previsionali che potrebbero essere anche troppo ottimistiche o pessimistiche a seconda della capacità che si avrà di intervenire preventivamente e in modo sinergico tra le diverse competenze e i sistemi politico, istituzionale, economico e produttivo;

–      sull’accelerazione dei progressi registrati gli ultimi anni, una parte importante dei risultati ottenuti consegue soprattutto lo sviluppo del cosiddetto Deep Learning, una tecnica di apprendimento automatico che consente alle macchine di imparare da grandi quantità di dati senza che sia necessario fornire loro esplicitamente le regole;

–      il suo funzionamento si basa su algoritmi e modelli matematici che analizzano grandi quantità di dati per identificare schemi e correlazioni, il che consente alle macchine di apprendere da esperienze passate e migliorare le loro prestazioni nel tempo;

–      alcune delle tecniche utilizzate per l’implementazione dei processi includono, oltre il già menzionato Deep Learning, il Machine Learning (una branca dell’intelligenza artificiale che, tramite elaborati algoritmi, consente all’IA di apprendere automaticamente da input e interazioni precedenti, migliorandosi costantemente con l’esperienza) e il Natural Language Processing (un metodo di analisi linguistica che si serve proprio del Machine Learning per migliorare l’apprendimento e l’elaborazione del linguaggio umano allo scopo di rendere più naturale l’interazione con l’uomo);

–      nel campo sanitario, per fare un altro esempio utile alla comprensione dei progressi in corso, il “digital twin”, una tecnologia che crea copie virtuali di sistemi reali e che può essere utilizzato per creare modelli virtuali di organi, tessuti e persino pazienti interi, consentendo ai medici di monitorare il loro stato di salute in tempo reale, creerà i presupposti per un cambiamento radicale della sanità, sia in campo preventivo che nella cura dei pazienti, oltre che nella formazione dei medici;

–      i benefici conseguenti saranno, oltre che relativi all’efficacia e l’efficienza dei servizi a favore dei pazienti, anche per i bilanci pubblici, e ciò è importante in considerazione del fatto che la spesa sanitaria, attualmente, è in rapida espansione, sino a registrare valori in aumento medio annuo di circa il 7 per cento del PIL sia al livello europeo, che nazionale e anche in Sardegna;

–      nel campo dell’informazione, nonostante le rassicurazioni tese a scongiurare il pericolo che l’IA possa soppiantare le firme dei giornali e dei volti televisivi, suscita un po’ più di una semplice curiosità l’esperimento di un noto quotidiano nazionale che, per un mese, a partire dal 6 marzo scorso, sta nascondendo, tra le sue pagine, un articolo scritto dall’intelligenza artificiale, lasciando ai lettori il compito di individuare quale. È un esperimento, certo, così come è certo che le nuove tecnologie stiano trasformando il mondo del giornalismo, costituendo di già, a supporto dell’intero settore dell’informazione, un utile strumento dalle potenzialità enormi e inesplorate e prospettive del tutto imprevedibili, ma anche motivo di grande preoccupazione per l’impatto dai riflessi occupazionali;

–      oltre ai sopramenzionati esempi di programmi di IA, si potrebbe continuare ad elencarne numerosi altri già in uso in molti settori della vita dell’uomo e di rilevante impatto sui sistemi socioeconomici di tutto il mondo per i cambiamenti e gli importanti effetti che stanno già producendo nelle abitudini, nei processi di organizzazione dei settori e nel miglioramento delle prestazioni dei sistemi, come nei casi dell’ottimizzazione dei processi di produzione sul manifatturiero, dell’elaborazione dati, della pianificazione, della gestione delle emergenze in molte pubbliche amministrazioni, della gestione intelligente dell’energia, della gestione della logistica e della pianificazione dei percorsi nel settore dei trasporti, e poi ancora della selezione del personale, della formazione e della valutazione delle prestazioni nella gestione delle risorse umane e molti altri ancora;

–      tuttavia, il sopravvento di molti programmi di IA, se non controllati opportunamente, potrebbe produrre anche impatti negativi sugli equilibri dei sistemi sociali e produttivi, come la riduzione della forza lavoro in alcuni settori, o l’accentuarsi del divario tra le regioni economicamente avanzate e quelle meno avanzate;

–      in altre parole, l’IA potrebbe rappresentare non solo un’opportunità di sviluppo e di miglioramento per molti settori, ma anche, se male o tardivamente utilizzata, una minaccia per l’occupazione e per la stessa coesione sociale perché, se per un verso contribuisce a ridurre i costi e aumentare l’efficienza delle attività economiche, per l’altro potrebbe sostituirsi in modo rilevante alla forza lavoro umana, con macchine e algoritmi, e conseguente perdita di posti di lavoro;

–      per questo motivo, particolare attenzione dovrà essere rivolta ai lavori che richiedono routine e ripetitività, che sono un po’ quelli più esposti a tali rischi, come ad esempio i lavori legati alla produzione o alla logistica e che potrebbero essere automatizzati, mentre altri lavori che richiedono competenze specifiche come, ad esempio, quelli legati all’assistenza sanitaria, potrebbero essere certo migliorati grazie all’uso dell’IA, ma allo stesso tempo registrare un sensibile minore fabbisogno di personale;

–      non va sottovalutato, inoltre, che l’utilizzo dell’IA potrebbe accentuare il divario tra le regioni economicamente avanzate e quelle meno avanzate, poiché le prime avranno maggiori e immediate opportunità di investire in tecnologie all’avanguardia, maturare ulteriori vantaggi competitivi e attrarre investimenti, a scapito delle regioni meno avanzate;

–      un film, questo dell’aumento del divario a danno delle regioni meno avanzate, che i sardi conoscono bene per avere già pagato a caro prezzo il ritardo accumulato nelle dotazioni infrastrutturali che da sempre separa la nostra dalle altre regioni d’Italia ed Europa;

–      pertanto, per evitare irreparabili e ulteriori danni che, questa volta, sarebbero conseguenti la sottovalutazione dei sopramenzionati prevedibili pericoli, sono necessarie urgenti politiche e programmi mirati a sviluppare le necessarie competenze digitali, creare nuove opportunità di lavoro e garantire una distribuzione equa delle opportunità tenendo conto del ritardo di sviluppo e competitivo che riguarda la nostra regione e, all’interno dei propri confini, i diversi territori dell’Isola;

CONSIDERATO che ai fini di una prima parziale analisi dei potenziali effetti dello sviluppo dell’IA sul sistema socioeconomico della nostra regione, si ritiene utile richiamare, come di seguito, alcuni punti esemplificativi dei rischi:

1)    Automatizzazione dei posti di lavoro: CIA potrebbe portare alla sostituzione di numerosi posti di lavoro umani con macchine e algoritmi, in particolare nei settori che richiedono routine e ripetitività. Tra i tanti esempi possibili, in considerazione della rilevanza dell’impatto sul sistema sociale ed economico sardo, si fa breve cenno ai seguenti:

  1. a) Agricoltura: L’agricoltura è un’importante fonte di occupazione in Sardegna, con la coltivazione di frutta, verdura, cereali e allevamento di bestiame che richiedono, appunto, lavoro manuale e ripetitivo.
    In questo settore, secondo i dati ISTAT 2020, operano ben 47.077 aziende, il 92 per cento delle quali di tipo individuale o familiare, di cui solo 5.319 risultano innovatrici (cioè l’11,3 per cento del totale, rispetto al 22,5 per cento della media del nord-est, d’Italia che raggiunge anche punte del 44,5 per cento di imprese innovatrici sul totale, come il caso della provincia autonoma di Bolzano) e dove lavorano oltre 85 mila persone. Dai dati statistici regionali si intuiscono i possibili ed eventuali effetti non controllati sul sistema agricolo sardo;
  2. b) Industria alimentare: L’industria alimentare è un settore molto importante per l’economia della Sardegna, che vanta una ricca tradizione culinaria e una vasta gamma di prodotti di alta qualità, interconnesso con il settore della ristorazione e dell’ospitalità. Secondo i dati dell’Ufficio statistico regionale della Sardegna (Sardegna Ricerche), il settore alimentare rappresentava, nel 2019, circa il 9 per cento del valore aggiunto totale dell’industria manifatturiera in Sardegna, mentre il 29° rapporto Crenos (2022) registrava quasi 10 mila addetti e 1.984 imprese, quasi il 90 per cento delle quali microimprese. L’automazione dei processi produttivi potrebbe portare ad un forte impatto sulla riduzione dei posti di lavoro;
  3. c) Turismo: L’industria turistica è uno dei settori più importanti dell’economia sarda e anche in questo caso l’IA sta già sviluppando processi in grado di automatizzare alcune attività ripetitive su cui da sempre si regge il sistema lavorativo, come la prenotazione di voli e hotel, il check-in e il check-out, e la gestione delle prenotazioni. Ciò evidentemente potrebbe portare a una riduzione dei costi operativi per le aziende turistiche, ma anche a una riduzione dei posti di lavoro in determinati settori.
    Persino lavori come la pulizia delle camere, il servizio ai tavoli e l’assistenza ai clienti potranno essere sostituiti da modelli di IA.     
    In Sardegna, sono 11.925 le imprese attive relative al settore del turismo e 49.904 gli addetti; 31.054 quelle del commercio attive e 72.754 gli addetti. Insieme costituiscono il 26 per cento del PIL della Sardegna, una quota significativa la cui importanza negli investimenti ai fini del loro potenziamento e innovazione risulta determinante per la crescita e lo sviluppo dell’Isola.          
    Anche in questo caso, è evidente che gli effetti del progredire dell’IA, modificherà in modo radicale il sistema e l’organizzazione su cui esso attualmente si regge;
  4. d) Edilizia: L’edilizia è un settore in cui spesso si richiede lavoro manuale ripetitivo, come la preparazione del terreno, l’installazione di strutture e la posa di materiali. I dati ISTAT del 2020, in Sardegna registrano 33.954 addetti distribuiti in 13.022 imprese diverse, il 96 per cento delle quali sono microimprese;
  5. e) Industria manifatturiera: La Sardegna ospita alcune industrie manifatturiere, come quelle che producono articoli in metallo, legno o tessile. Questi lavori possono richiedere routine e ripetitività nell’assemblaggio, la saldatura, la rifinitura e l’imballaggio dei prodotti. I dati ISTAT del 2020, in Sardegna registrano 29.007 addetti distribuiti in 6.870 imprese, il 92 per cento delle quali sono microimprese;

2)    Concentrazione della ricchezza: l’adozione dell’IA potrebbe creare vantaggi competitivi per le imprese che hanno accesso alle tecnologie all’avanguardia, portando a una maggiore concentrazione della ricchezza e delle opportunità imprenditoriali. Come risaputo, la situazione della Sardegna rispetto alle altre regioni d’Italia è di gravissimo ritardo di sviluppo per i motivi che sono in parte riconducibili alla sua condizione di insularità, al gap infrastrutturale mai colmato e a un divario digitale che crea già disuguaglianza nell’accesso alle tecnologie digitali e alla connessione a Internet tra la nostra e le altre regioni, oltre che tra i diversi gruppi geografici e socioeconomici della stessa regione. La Sardegna, come si sa, è una regione relativamente rurale e svantaggiata economicamente e, pertanto, molti residenti non hanno accesso a Internet ad alta velocità e ad altre risorse digitali necessarie per partecipare pienamente all’economia e alla società moderne. L’impressione è, sin da ora, che la rincorsa sarà, più che per il recupero del divario già consolidato, almeno per il contenimento dell’aumento delle distanze tra la Sardegna e i sistemi territoriali e produttivi più competitivi e ricchi del Paese;

3)    Disuguaglianza sociale: l’automatizzazione dei posti di lavoro e la concentrazione della ricchezza potrebbero portare a un aumento delle disuguaglianze sociali, creando un divario sempre più ampio tra le persone più ricche e quelle più povere. In una regione come la Sardegna, dove, secondo un recente rapporto di Caritas e gli ultimi dati ISTAT, il 40 per cento dei residenti sono oramai pensionati, 110 mila famiglie sono sotto la soglia di povertà e 216 mila famiglie (il 30 per cento del totale) sotto la soglia dei 1.000 euro al mese, mentre i giovani e le migliori competenze emigrano oltre Tirreno, è lecito preoccuparsi che le disuguaglianze possano addirittura aumentare.

CONSIDERATO utile richiamare anche altri ulteriori pericoli, come di seguito, che potrebbero incombere nella nostra società per gli effetti di una incontrollata diffusione dei sistemi di IA come:

1)    Impatto sulla salute mentale: l’utilizzo dell’IA potrebbe infatti portare a una maggiore alienazione e isolamento sociale, con un impatto negativo sulla salute mentale delle persone;

2)    Espulsione dal mercato del lavoro: le persone che non sono in grado di adattarsi alla nuova economia basata sull’IA potrebbero essere espulse dal mercato del lavoro e avere difficoltà a trovare lavoro;

3)    Nuove forme di sfruttamento: l’IA potrebbe essere utilizzata per monitorare e controllare i lavoratori, creando nuove forme di sfruttamento e rendere più difficile l’organizzazione dei lavoratori;

4)    Discriminazione: l’IA potrebbe essere influenzata dai pregiudizi e dalle discriminazioni presenti nella società, portando a una discriminazione di genere, etnica o di altro tipo nella selezione e nel reclutamento;

5)    Perdita di autonomia: l’IA potrebbe portare a una perdita di autonomia e controllo da parte delle persone su alcune attività e decisioni, soprattutto se l’IA diventa sempre più avanzata e autonoma;

6)    Difficoltà di regolamentazione: l’IA potrebbe essere difficile da regolamentare, poiché è in continua evoluzione e il suo impatto è difficile da prevedere;

7)    Incertezza occupazionale: l’adozione dell’IA potrebbe portare a un’incertezza occupazionale e ad una maggiore precarietà del lavoro, poiché le competenze richieste cambieranno rapidamente in risposta alle nuove tecnologie;

PURTUTTAVIA, sempre ai fini di una prima parziale analisi dei potenziali effetti dello sviluppo dell’IA sul sistema socioeconomico della nostra Regione, si ritiene altrettanto utile richiamare, come di seguito, anche alcuni punti esemplificativi dei potenziali benefici:

1)    Aumento dell’efficienza produttiva: l’IA potrebbe migliorare l’efficienza dei processi produttivi sardi, riducendo i costi e aumentando la qualità dei prodotti, come per esempio:

  1. a) Agricoltura: nel settore agricolo sardo l’IA potrebbe aiutare gli agricoltori a migliorare la gestione delle colture, attraverso l’analisi dei dati sul clima, la qualità del suolo e le tecniche di coltivazione. Ciò potrebbe aumentare la produzione e ridurre i costi, migliorando la competitività delle stesse aziende in Sardegna rispetto al mercato locale, nazionale o internazionale al quale si rivolge. Oppure l’IA potrebbe contribuire ad arginare altre criticità che con i sistemi convenzionali non si è ancora riusciti a superare, come per esempio l’invasione di cavallette nel centro Sardegna. A riguardo, basti pensare che in Pakistan, Arabia Saudita e in Kenya, sono già stati utilizzati, con successo, differenti sistemi di monitoraggio, controllo e lotta contro queste infestazioni di cavallette, tutti sviluppati con IA;
  2. b) Turismo: l’IA potrebbe essere utilizzata per migliorare l’esperienza dei turisti, offrendo servizi personalizzati e informazioni sulle attrazioni locali in base ai loro interessi. Inoltre, l’IA potrebbe essere utilizzata per prevedere la domanda turistica e gestire le prenotazioni in modo più efficiente, monitorare il flusso dei turisti in determinate aree e suggerire modifiche alla pianificazione turistica per evitare sovraffollamento e congestione. Ciò può migliorare l’esperienza del turista e ridurre gli impatti negativi del turismo di massa sull’ambiente. Ancora, l’IA può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati sulle preferenze dei turisti, le tendenze del settore turistico e le informazioni sulle destinazioni per identificare nuove opportunità di sviluppo turistico. Ciò può aiutare a diversificare l’offerta turistica e creare nuovi flussi di turisti;
  3. c) Industria manifatturiera: l’IA potrebbe essere utilizzata per migliorare le performance del manifatturiero anche in Sardegna, ma ha anche il potenziale addirittura per rivoluzionare la produzione industriale in molti modi. Sul fronte dell’automazione dei processi, del controllo e del miglioramento della qualità produttiva, della pianificazione dei processi, della manutenzione predittiva, dell’ottimizzazione dell’approvvigionamento delle materie prime e della logistica per la riduzione dei costi e il miglioramento della qualità dei prodotti, l’IA costituirà certamente una enorme opportunità per l’intero settore;
  4. d) Settore energetico: l’IA può essere utilizzata per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e delle infrastrutture, ad esempio utilizzando algoritmi di apprendimento automatico per ottimizzare l’uso dell’energia, ma anche per monitorare il consumo di energia in tempo reale e suggerire soluzioni per ridurre i consumi. È evidente che l’accesso più rapido ed efficiente ai sistemi di IA da parte delle famiglie e delle imprese, determinerà elemento di discrimine sui processi competitivi nella società e nel mondo produttivo;

CONSIDERATO utile richiamare anche altri ulteriori potenziali benefici, come di seguito, che potrebbero favorire lo sviluppo e il progresso del sistema sociale e produttivo anche della nostra isola, come:

1)    Maggiore precisione: l’IA può migliorare la precisione delle attività svolte, ad esempio nell’ambito della diagnostica medica o della pianificazione del trattamento;

2)    Migliore esperienza del cliente: l’IA può migliorare l’esperienza del cliente, ad esempio attraverso la personalizzazione delle offerte e l’assistenza virtuale;

3)    Miglioramento delle cure mediche: l’IA può aiutare a identificare malattie, migliorare la diagnostica, la pianificazione del trattamento e la terapia farmacologica;

4)    Prevenzione degli incidenti: l’IA può aiutare a prevenire gli incidenti, ad esempio attraverso il controllo del traffico e la guida autonoma;

5)    Ricerca scientifica: l’IA può aiutare a fare scoperte scientifiche, ad esempio nel campo della medicina, della biologia, della fisica e della chimica;

6)    Maggiore sicurezza: l’IA può aiutare a garantire la sicurezza pubblica, ad esempio attraverso la sorveglianza e la prevenzione della criminalità;

7)    Pianificazione del territorio: l’IA può aiutare a pianificare il territorio in modo più efficiente, ad esempio attraverso l’analisi dei dati geospaziali e il monitoraggio ambientale;

8)    Formazione e istruzione: l’IA può migliorare l’esperienza di formazione e di istruzione, ad esempio attraverso l’uso di tutor virtuali e di strumenti di apprendimento personalizzati;

9)    Automazione delle attività ripetitive: l’IA può ridurre il carico di lavoro derivante dalle attività ripetitive e liberare le risorse umane per attività più creative e ad alto valore aggiunto;

RITENUTO che i summenzionati allarmi lanciati da Elon Musk, dal migliaio di esperti e accademici che hanno sottoscritto con lui l’appello ai governi, e dallo stesso Sam Altman, capo di OpenAI, si aggiunge la previsione del pericolo riconosciuto dalla stessa IA di ChatGpt che definendo la sua una “risposta imparziale e basata sui fatti”, conferma i rischi derivanti dall’eccessiva dipendenza di IA, in grado di rendere l’umanità vulnerabile a malfunzionamenti, attacchi informatici o gravi interruzioni di servizi; così come prevede il pericolo del suo utilizzo ai fini militari, per lo sviluppo di armi letali autonome o sistemi militari avanzati e il rischio di nuovi conflitti, nuove sfide etiche e di sicurezza; oppure il pericolo della sovra intelligenza artificiale, cioè un IA estremamente autonoma e avanzata, in grado di superare l’intelligenza umana con conseguenze imprevedibili per l’umanità e il rischio che possa agire contro gli stessi interessi umani e sfuggire al controllo dell’uomo;

 

RITENUTO infine che:

–      in linea di massima l’IA può diventare anche un ottimo alleato al fine del miglioramento della qualità della vita delle persone e a sostegno della competitività delle imprese e della promozione dello sviluppo economico sostenibile, per cui anche la Sardegna, come le altre regioni, potrebbe trarre importanti benefici, ma in virtù della particolare condizione dì ritardo in cui si trova, è altrettanto evidente che sono maggiori le probabilità che la nostra isola possa ritrovarsi nel novero delle regioni a rischio di aggravio di quel divario che già le separa dai territori più ricchi e sviluppati d’Italia ed Europa;

–      per tutte queste ragioni e altre non contemplate, si ritiene urgente e necessario che le responsabilità politiche e istituzionali, tra cui la nostra Regione, a diverso titolo competenti, si attivino per mettere in atto tutte le iniziative utili e necessarie al fine di non subire i rischi che incombono e utilizzare ai meglio tutte le opportunità possibili per intercettarne a vantaggio della Sardegna e dei sardi il massimo dei benefici possibili,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1)    in linea generale:  
ad intraprendere, in modo proattivo e tempestivo, tutte le iniziative utili e necessarie al fine di affrontare il tema complesso associato ai rischi e alle opportunità derivanti dallo sviluppo dell’IA, per quanto esse, spesso, possano esulare dalle competenze attribuite alle regioni, come nel caso della necessità dello sviluppo di un quadro normativo per l’uso responsabile dell’IA, la sicurezza, la privacy, la trasparenza e la responsabilità; sino a riguardare i temi della ricerca e dello sviluppo etico, dell’educazione e della formazione, per la promozione dell’apprendimento permanente e delle competenze digitali; della ridistribuzione e del supporto sociale, per poter affrontare i problemi di disoccupazione e disuguaglianza causati dall’automazione, delle politiche di ridistribuzione del reddito e supporto sociale, dei programmi di riqualificazione professionale; della necessità della cooperazione internazionale, per sviluppare standard, norme e regolamenti comuni, oltre a condividere le migliori pratiche e affrontare insieme i rischi;

2)    in particolare:

  1. a) a sviluppare un’approfondita analisi dei potenziali benefici e possibili rischi sul sistema socioeconomico sardo, conseguenti lo sviluppo di programmi e sistemi di IA;
  2. b) a predisporre, con approccio integrato, un piano organico di politiche ed interventi da adottare in Consiglio regionale, coinvolgendo tutti gli attori interessati, i rappresentanti delle autonomie locali e delle organizzazioni sociali, economiche e sindacali che prenda in considerazione gli aspetti economici, sociali, territoriali e istituzionali, tra i quali:

1)  Creazione di un piano di sviluppo regionale per l’IA: sviluppare un piano dettagliato per l’implementazione dell’IA nella regione, che identifichi le aree prioritarie in cui l’IA può portare maggiori benefici, come ad esempio il turismo, l’agricoltura e la pesca, la salute e l’industria manifatturiera;

2)  Incentivazione delle imprese ad adottare l’IA: offrire incentivi alle imprese per incoraggiarle ad adottare l’IA, come ad esempio agevolazioni fiscali per l’acquisto di attrezzature e software necessari, oppure finanziamenti a fondo perduto per la formazione del personale;

3)  Formazione professionale: creare programmi di formazione professionale per aiutare i lavoratori a sviluppare le competenze necessarie per lavorare con l’IA, e per evitare che vengano sostituiti da macchine o da lavoratori provenienti da altre regioni;

4)  Sviluppo di reti di collaborazione: favorire lo sviluppo di reti di collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca, al fine di favorire la creazione di progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’IA e di sfruttare le sinergie tra i diversi attori;

5)  Promozione del turismo sostenibile: promuovere il turismo sostenibile come un’opportunità per sfruttare il patrimonio naturale e culturale della regione, e per creare nuovi posti di lavoro. L’IA potrebbe essere utilizzata per migliorare la gestione delle risorse naturali e per creare esperienze turistiche personalizzate;

6)  Attuazione di politiche di inclusione sociale: adottare politiche di inclusione sociale per evitare che le persone meno istruite o svantaggiate siano escluse dal processo di sviluppo dell’IA. Queste politiche potrebbero includere l’accesso a programmi di formazione professionale, l’offerta di servizi di assistenza per la ricerca di lavoro e l’inclusione delle minoranze nella pianificazione e nell’implementazione delle politiche regionali;

7)  Promozione della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche: promuovere la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche per migliorare l’efficienza e la trasparenza dei processi decisionali, per favorire l’accesso ai servizi pubblici e per creare opportunità di lavoro nell’ambito delle tecnologie digitali. Questa azione potrebbe contribuire anche alla riduzione della burocrazia e del costo dell’amministrazione pubblica, consentendo alla Giunta regionale di destinare maggiori risorse alle politiche di sviluppo e di sostegno all’impiego;

8)  Promozione della collaborazione tra giornalisti e tecnologi per affrontare le sfide poste dall’IA nel campo dell’informazione al fine della creazione di nuovi modelli di lavoro e di nuove soluzioni tecnologiche in grado di garantire l’integrità e l’accuratezza delle notizie, preservando così l’importante ruolo del giornalismo nella nostra regione;

9)  Collaborazione con altre regioni e con l’Unione europea: collaborare con altre regioni italiane e con l’Unione europea per condividere esperienze, buone pratiche e risorse nell’ambito dell’IA. Questa collaborazione potrebbe favorire lo sviluppo di progetti transnazionali, l’accesso a finanziamenti europei e la partecipazione a programmi di scambio di competenze e di formazione.

 

Questa mozione è stata elaborata col prezioso contributo del prototipo di Intelligenza Artificiale meglio noto come ChatGpt, creata dalla società Open AI.

Cagliari, 3 aprile 2023

 

 

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