Interrogazione n. 1832/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Interrogazione n. 1832/A

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LAI – COCCO – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione di stallo in cui versa il Porto canale e sulla condizione di incertezza dei lavoratori portuali direttamente coinvolti dalla chiusura dello scalo cagliaritano.

I sottoscritti,

premesso che:
– il Porto canale di Cagliari per vent’anni è stato l’unico terminal container internazionale della Sardegna che con la sua attività ha garantito la continuità, territoriale delle merci, con grandi vantaggi per le imprese che operano nel settore dell’import export in termini di costi, di tra-sporto e tempistiche di consegna ed ha costituito un’opportunità per favorire il necessario processo di internazionalizzazione delle imprese sarde;
– la sussistenza di tale realtà è di vitale importanza per favorire la nascita di futuri distretti industriali in stretta connessione con gli strumenti di accelerazione dello sviluppo economico di recente istituzione (ZES) e zona franca doganale interclusa;
rilevato che:
– alla luce di quanto emerso a mezzo stampa circa il declassamento, da parte del Ministero dello Sviluppo economico (MISE), della vertenza porto canale in termini di crisi non più emergenziale, è sempre più preoccupante la situazione dei 180 lavoratori portuali diretta-mente coinvolti dalla chiusura dello scalo cagliaritano e attualmente iscritti presso la Kalport, l’agenzia dei lavoratori portuali del transhipment istituita dal MIT sino a giugno 2025;
– in attesa dell’arrivo di un nuovo concessionario è fondamentale evitare la dispersione delle professionalità coinvolte, che pur lottando con determinazione e dignità per la ripersa delle attività di un’infrastruttura di base fondamentale per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale isolano, devono fare i conti con l’età che avanza inesorabilmente e che rischiano di rimane-re esclusi definitivamente dal mercato del lavoro;
dato atto che:
– a| fine di agevolare la ripartenza dello scalo isolano in un mercato altamente competitivo non si può prescindere da una governance allargata della vertenza, attraverso un’azione sinergica che vada oltre l’autorità di sistema portuale del mare in Sardegna e che coinvolga sia il Governo regionale che quello nazionale per il tramite dei ministeri competenti;
– è inoltre fondamentale un’azione sistemica in termini sia di condivisione delle necessità connesse alla condizione insulare, sia delle criticità emerse dalle trattative intercorse dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna (AdSP) con diversi potenziali investitori ai fini della messa in campo di tutte le azioni funzionali alla conclusione positiva della vertenza in atto, quali l’abbassamento dei canoni di concessione e delle tasse dei servizi portuali ed il contratto di localizzazione per favorire l’acquisto delie gru di ultima generazione;
evidenziato che:
– il riconoscimento costituzionale (ex articolo 119) della condizione d’insularità che ci contraddistingue, dei conseguenti svantaggi e della necessità del loro superamento, non potrà che agevolare la creazione di tutte le condizioni necessarie per favorire l’arrivo di un nuovo concessionario;
– inoltre, assistiamo ad un momento estremamente favorevole legato al fenomeno della rilocalizzazione, ossia allo spostamento da parte di molte imprese manifatturiere europee della produzione (a causa di una serie di fattori endogeni ed esogeni che hanno colpito il settore dell’approvvigionamento internazionale delle merci) dal mercato asiatico a quello mediterraneo, generando la conseguente necessità di nuovi spazi portuali e retro portuali;

ritenuto che:
– in quest’ottica sarebbe opportuno avvalersi di un advisor internazionale che possa individuare i potenziali investitori;
– ai fini della ripartenza dello scalo internazionale non si può prescindere dalla consapevolezza della necessità, vitale per la Sardegna, di un’autostrada del mare per lo sviluppo economico del territorio ed il collegamento con il mercato mondiale, strumento essenziale per attrarre gli investitori internazionali;
– al netto delle politiche attive delle quali sono stati beneficiari, all’interno del percorso della cassa integrazione per cessata attività e dei corsi di formazione attualmente in corso di svolgimento, è imperativo proporre una prospettiva di una eventuale adeguata ricollocazione ai lavoratori portuali del transhipment;
– stante la situazione di crisi sempre più allarmante e la preoccupazione manifestata anche nei giorni scorsi dai lavoratori, che rivendicano le tante promesse ricevute ma mai concretizzate;
– ribadita la necessità di attuare una strategia vincente per il rilancio del terminal del Porto canale mediante gli interventi di agevolazione fiscale e doganale, della logistica connessa alle infrastrutture e dell’attività di scouting per attrarre nuovi player ai quali affidare la concessione dei servizi dell’infrastruttura portuale del capoluogo,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dei trasporti e l’Assessore regionale dell’industria per sapere:

1) se siano a conoscenza delle problematiche suesposte;
2) quali azioni concrete intendano garantire per il futuro professionale dei lavoratori e, in atte-sa dell’arrivo di un nuovo concessionario, salvaguardare le significative professionalità ma-turate in questi anni;
3) se non ritengano opportuno attivare con la massima urgenza tutte le misure necessarie a rendere ancora competitivo il Porto canale di Cagliari, farlo uscire realmente dalla crisi ed impedire nel contempo che venga tagliato fuori dai principali mercati internazionali.

Cagliari, 31 maggio 2023

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