Interrogazione n. 1180/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1180/A

(Discussa in Aula il 07/09/2021 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)

PINNA – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PISCEDDA – COCCO – LAI – AGUS – CADDEO – LOI – PIU – ORRÙ – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo – CIUSA – LI GIOI – MANCA Desiré Alma – SOLINAS Alessandro, con richiesta di risposta scritta, sulla nota inviata dall’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale a MMG e PLS contenente l’invito a utilizzare i protocolli per la terapia domiciliare nella lotta contro il Covid e, in generale, sulla preoccupante situazione dei contagi nell’Isola.

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I sottoscritti,

premesso che:
– dall’11 febbraio 2020, quando l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia mondiale, sono state messe in atto, dapprima in forma sperimentale, un insieme di strategie per contrastare il Covid; ciononostante un enorme numero di pazienti è deceduto a causa di questa nuova e devastante patologia;
– nei mesi che sono seguiti, sulla base delle evidenze scientifiche, le autorità sanitarie e scientifiche, nello specifico per l’Italia l’Istituto superiore di sanità e il Ministero della salute, in ambito europeo TEMA e in ambito USA la FDA e altri soggetti riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, hanno provveduto a stilare e verificare l’efficacia dei protocolli medici procedendo alla loro validazione internazionale e prescrivendo, inoltre, le indicazioni per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 negli ospedali, negli hospice e nelle cure palliative domiciliari;
– l’arrivo dei vaccini a dicembre 2020 ha fornito uno strumento formidabile di freno e controllo degli effetti più drammatici del contagio e, seppure non senza difficoltà di ordine approvvigionale, di lentezza organizzativa e di scarsa comunicazione persuasiva ai fini dell’accettazione del vaccino da parte della popolazione, si è giunti, anche nell’Isola ad una copertura di circa il 56 per cento della popolazione, malgrado la renitenza di soggetti di alcune fasce d’età;
– i dati più recenti del contagio mostrano, tuttavia, come vi sia stato e permanga, in questi mesi estivi, un aumento dei casi di contagio per lo più in soggetti non vaccinati o con vaccinazione incompleta. Per la maggior parte questi casi riguardano persone di giovane età, il cui decorso è asintomatico o paucisintomatico, seguiti in isolamento fiduciario domiciliare e nonostante questo, si sia anche tornati ad un evidente incremento di soggetti contagiati che necessitato di ricovero e cure ospedaliere;
– i dati indicano che i casi più gravi e le vittime insistono nella categoria dei non vaccinati;

atteso che l’ISS e il Ministero della salute hanno pubblicato, via via aggiornandole, in coerenza con le disposizioni delle già citate agenzie sanitarie internazionali, le linee guida dei protocolli di cura e prevenzione basate su studi ed evidenze scientifiche, disposizioni alle quali le istituzioni di governo della salute pubblica, le agenzie sanitarie e gli stessi operatori sanitari devono responsabilmente attenersi per non pregiudicare la salute dei pazienti;

rilevato che è stata resa pubblica la nota congiunta dell’OMCeO di Cagliari e Oristano per la quale: “sono pervenute agli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri delle Province di Cagliari e Oristano numerose segnalazioni da parte dei MMG e dei PLS, per aver ricevuto alla mail aziendale ATS, una comunicazione a firma del responsabile COR.SA (Centrale operativa per il coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali), dottor Antonio Maria Soro, che su indicazione della Direzione Generale avrebbe inviato una comunicazione alla mail aziendale ATS dei MMG e dei PLS, per l’attivazione dei Protocolli di Terapia domiciliare”;

constatato che:
– le segnalazioni dei medici “evidenziavano che tali protocolli non solo non corrispondevano alle Linee guida sulle cure domiciliari pubblicate sulle pagine del ministero e dell’ISS, ma che, semplicemente, consistevano nel verbale di un incontro tra il Comitato Cura Domiciliare Covid 19, rappresentato dal suo Presidente con una delegazione del proprio Consiglio scientifico e la Regione Sardegna, tenutosi online nei mesi scorsi in una data non ben specificata. Presenti all’incontro per la Regione Sardegna l’Assessore alla sanità, il responsabile regionale delle Usca e una consigliera regionale componente della Commissione sanità oltre ad alcuni medici e primari sardi tra i quali almeno uno che si è pubblicamente dissociato dall’iniziativa e dai suoi esiti legando, la propria partecipazione solo a cortese risposta ad invito proveniente dalla Direzione Generale dell’Assessorato regionale;
– nella propria presentazione il Comitato afferma di essere la naturale evoluzione dell’apertura, nel marzo del 2020, di due gruppi nati su Facebook, per iniziativa dell’avvocato Grimaldi: #esercitobianco e terapiadomiciliarecovidl9, in ogni regione, con quest’ultimo ormai arrivato alle oltre 150.000 mila adesioni tra medici e cittadini in cerca di supporto, confronto e aiuto per affrontare l’epidemia, con costanti nuove richieste di iscrizione ogni giorno. Al Comitato, ad oggi, sarebbero iscritte oltre 15 mila persone;

rilevato che da comunicazione pubblica e sulla propria pagina fb lo stesso Comitato scrive: “Il Comitato Cura Domiciliare Covid 19 ha partecipato ad una riunione virtuale con Regione Sardegna, per parlare del diritto alla cura tempestiva domiciliare nell’epidemia di Covid 19 e dei protocolli regionali da adottare per ottimizzare la cura domiciliare precoce”. L’incontro viene definito decisamente “positivo e propositivo, che ha visto la Sardegna un modello virtuoso rispetto all’approccio alla pandemia, che ha già prodotto evidenti risultati positivi” e conclude affermando che: l’incontro si è articolato nei diversi interventi da parte dei membri del Comitato, per spiegare il lavoro svolto fino ad ora e chiedere alla Regione Sardegna di intraprendere insieme la strada verso strutturate linee guida di cura domiciliare precoce, in attesa di un cambiamento a livello nazionale, per supportare la popolazione ed alleggerire il carico agli ospedali. La riunione si è conclusa con l’obiettivo di riaggiornare a breve il tavolo di lavoro”;

considerato che:
– il Comitato per le cure domiciliari è un soggetto attualmente non riconosciuto dalla comunità scientifica e che il Protocollo che propone non risulta coerente con le Linee guida elaborate dall’ISS e dal Ministero e pubblicate sul sito ufficiale;
– l’invito partito dall’assessorato e indirizzato ai MMG e ai PLS conteneva, a detta della nota condivisa dei due OMCeO, un invito all’attivazione, da parte dei MMG, dei Protocolli di terapia domiciliare Covid proposti dal Comitato in questione;
– i MMG e PLS che hanno segnalato al sindacato FIMMG e agli Ordini dei medici provinciali la mail del COR.SA, hanno tenuto a rilevare che tali protocolli non solo non sono conformi alle linee guida domiciliari pubblicate da Ministero ad aprile 2021 ma che addirittura prevedono l’utilizzo di farmaci per fini terapeutici off-label, di medicine che sono state ufficialmente riconosciute inefficaci ai fini di bloccare l’infezione da virus covid-19 o addirittura con un elevato rischio nel trattamento domiciliare e antiparassitari per animali, già censurati dalle agenzie di controllo (antibiotici e cortisonici, integratori e altri farmaci come Idrossiclorochina e Ivermectina);

ritenuto che:
– la cattiva informazione veicolata attraverso le pagine social o siti non certificati ha influito e influisce pesantemente su una parte ancora importante dell’opinione pubblica, inducendo le persone a non vaccinarsi, a non dichiarare il proprio stato di positività e a sottovalutare sintomi e conseguenze del contagio aggravando le proprie condizioni e altresì costituendo un ulteriore fattore di rischio per il sistema sanitario, ingessato in uno stato di emergenza che rende difficile la diagnosi e la cura di altre patologie, che satura i posti di emergenza e che impone ai sanitari ritmi di lavoro non oltre sopportabili;
– se corrispondenti al vero, tali fatti sono gravi e tali da compromettere la sicurezza e la salute dei cittadini sardi;

tenuto conto che:
– l’impegno di raggiungere con la vaccinazione la soglia di sicurezza anche per la popolazione che non può accedervi, deve essere prioritario;
– tutti i ricorsi in materia di obbligo vaccinale presentati ai TAR sono finora stati respinti sottolineando come il limite della scelta individuale stia invece nel superiore interesse collettivo e pubblico;

considerato ancora che:
– il numero dei contagi in Sardegna sta pericolosamente aumentando, così come il numero di pazienti ricoverati e di quelli in terapia intensiva, dati che fanno presagire, a oggi, l’imminente ingresso dell’Isola nella cosiddetta fascia gialla;
– tali numeri potrebbero essere destinati ancora a salire, in considerazione del rientro nei posti di lavoro dopo le recenti ferie estive e la riapertura delle scuole, fattori che, aumentando il tempo trascorso negli spazi chiusi, favoriscono le occasioni di contagio,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per conoscere:
1) se non reputino essere compito e responsabilità ineludibile delle istituzioni di governo e sanitarie a tutti i livelli, di vigilare affinché i cittadini siano correttamente informati e tutelati nel proprio diritto costituzionale alla salute, all’accesso migliore a cura e assistenza;
2) se non ritengano doveroso per quanti ricoprano ruoli di responsabilità nell’amministrazione regionale e per coloro che, eletti o nominati, rappresentano pro tempore l’Istituzione, accompagnare i cittadini verso la consapevolezza che la comunità scientifica è al loro servizio e si è prodotta in un instancabile impegno per garantire in tempi straordinari il superamento di questa crisi pandemica attraverso i vaccini, le linee guida e i protocolli validati dalle autorità ad esse preposte;
3) se non siano, altresì, consapevoli che non sia accettabile eticamente, deontologicamente e politicamente che chi rappresenta a diverso titolo e ruolo le istituzioni si faccia voce di portatori di interessi altri che non quello collettivo, che si avallino teorie e “pratiche” non accreditate e provenienti da ambienti non autorevoli e che, peraltro, si diano indirizzi e metodi confusi e non conformi alle indicazioni del Ministero della Salute e dell’ISS;
4) se non reputino necessario, oltreché urgente, chiarire le ragioni per le quali si sia inviata ai MMG e ai PLS la comunicazione oggetto della nota congiunta degli ordini dei medici di Cagliari e Oristano;
5) cosa si stia predisponendo in coerenza con la preoccupazione che traspare dalle dichiarazioni dell’Assessore, in merito alla giustificazione per l’invio dei protocolli del Comitato cure domiciliari Covid-19: definiti come “una opportunità in più” rese il 20 agosto scorso a la Nuova Sardegna, per garantire le cure domiciliari come da linee guida ministeriali, con medici e pediatri di base mancanti in molti paesi dell’Isola e con le USCA di nuovo sotto pressione;
6) come si intenda gestire il costante aumento dei contagi, il sovraccarico degli ospedali, le visite specialistiche e gli interventi di ordinaria programmazione;
7) quali azioni ritengano ragionevole porre in essere per evitare una ulteriore crescita di contagi;
8) quali i provvedimenti per l’assegnazione dei posti vacanti di MMG e PLS, per la copertura delle guardie mediche di continuità assistenziale.

Cagliari, 30 agosto 2021

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