Interpellanza n. 105/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interpellanza n. 105/A

SALARIS – COSSA – MARRAS – SATTA Giovanni Antonio, sulla necessità di potenziare le strutture dell’ATS nei Comuni di Thiesi, Ittiri e Bonorva per fronteggiare l’epidemia di Covid-19 nel nord della Sardegna.

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I sottoscritti,

premesso che il decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6 dispone l’adozione di misure urgenti per il contenimento e la gestione epidemiologica da Covid-19 unitamente a provvedimenti finalizzati a garantire ai cittadini l’assistenza sanitaria e, nel contempo, la sicurezza degli operatori;

tenuto conto che il decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 reca ulteriori misure urgenti e, in parti-colare, il comma 1 dell’articolo 4 (Disciplina delle aree sanitarie temporanee) prevede che le regioni e le province autonome possano attivare, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all’interno che all’esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, o di altri luoghi idonei, per la gestione dell’emergenza Covid-19, sino al termine dell’emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020. I requisiti di accreditamento non si applicano alle strutture di ricovero e cura per la durata dello stato di emergenza;

considerato che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 11/17 dell’11 marzo 2020, ha appro-vato il Piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica nella Regione Sardegna per l’emergenza Covid-19, con il quale si è pianificata la progressiva attivazione dei posti letto (PL) di area critica nei presidi ospedalieri in relazione all’aumento del numero dei contagiati e dell’avanzamento
epidemiologico del Covid-19;

visto che il Piano strategico ha previsto quattro scenari, per ciascuno dei quali è stata ipotizzata l’attivazione dei PL nei presidi ospedalieri del nord Sardegna e del sud Sardegna dedicati ai pazienti da concentrare a favore dei pazienti non infetti da Covid-19;

valutato che si sono dovuti riprogrammare i tempi di attuazione delle fasi del Piano in ragione dell’evolversi del quadro epidemiologico, che evidenzia un’importante concentrazione di casi sintomatici nel nord Sardegna e, conseguentemente, rende necessario un modello di approccio specifico anche in ambito subregionale;

ribadito che occorre individuare in tempi brevi stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid-19, in modo da tenerne nettamente distinte le gestioni dei reparti e dei percorsi di ricovero rispetto ai presidi da dedicare esclusivamente a pazienti non affetti da Covid-19;

evidenziato che si rende pertanto necessario potenziare anche la presa in carico e la sorveglianza sanitaria territoriale e domiciliare per i pazienti affetti da Covid-19 nonché per le persone che, a diverso titolo, ne possono avere necessità, compresi i pazienti fragili, cronici e affetti da patologie invalidanti che a seguito dell’emergenza in corso costituiscono la parte più vulnerabile della popolazione;

constatato che gli ospiti delle RSA, anziani e spesso con diverse comorbilità rilevanti, sono e-sposti ad una elevata mortalità da infezione da coronavirus, facendoli rappresentare oggi una elevata criticità nella gestione epidemiologica in Sardegna e in Italia;

valutato che, al fine di pervenire alla riduzione delle ospedalizzazioni non necessarie degli ospiti delle varie RSA, sarebbe opportuno trattare gli stessi ospiti in maniera precoce e intensiva nella loro residenza con l’ausilio di un team di esperti che collabori con i medici di medicina generale;

ritenuto che l’utilizzo degli ospedali periferici permetterebbe di riunire gli ospiti e uniformare l’attività assistenziale saltando il problema dell’esecuzione dei tamponi perché si instaurerebbe un trattamento su base clinica;

visto il problema logistico di allestire sufficienti posti letto di rianimazione (come successo in Cina ed in Lombardia e che presto potrebbe interessare anche la Sardegna) per i pazienti che hanno necessità di ospedalizzazioni prolungate e di ricovero in reparti ad alta intensità di cure;

visto, inoltre, che una parte dei pazienti contagiati potrebbe invece essere gestita in reparti di degenza ordinaria, per gli ospiti delle RSA si potrebbe prevedere una strategia assistenziale differenziata che consista nella formazione di zone Covid positivi dove tenere solo i pazienti contagiati, di zone Covid negativi dove tenere i pazienti o gli ospiti con tampone negativo e zone dove tenere i pazienti Covid negativi, ma con quadro clinico sospetto (febbre, tosse, polmonite);

sostenuto che le tre zone su indicate non possono essere individuate nelle RSA locali sparse nel territorio ma potrebbero essere realizzate con l’utilizzo degli ospedali periferici;

sottolineato che l’evoluzione epidemiologica nel nord Sardegna impone l’adozione di provve-dimenti che, pur sforando la capacità economica del Piano sanitario regionale, possano implementare la rete dell’assistenza territoriale anche attraverso la riconversione ed il potenziamento di presidi pubblici ridimensionati o chiusi;

ricordato che nei giorni scorsi i sindaci di Thiesi e Bonorva hanno più volte scritto al Presidente della Regione, all’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e agli altri enti interessati per proporre la valutazione dell’utilizzo di immobili di proprietà dell’ATS presenti nei due comuni, quali l’Ospedale Civile di Thiesi e l’ex Ospedale G. Manai di Bonorva per la gestione degli ospiti delle RSA, che sembrano essere in questo momento i più esposti ed i meno resistenti al contagio;

ritenuto che i presidi di Thiesi e di Ittiri, attualmente in attività, potrebbero facilmente essere de-stinati alla presa in carico e la sorveglianza sanitaria territoriale dei pazienti affetti da Covid-19 che necessitano di osservazione e di assistenza a bassa intensità, mentre i pazienti non affetti da Covid-19 potrebbero essere allocati nella struttura di Bonorva, dove ancora sono presenti le dotazioni sanitarie del centro di salute mentale operativo fino ad un anno fa;

valutato che l’offerta residenziale degli ospedali permetterebbe un’assistenza razionalizzata e accentrata in uno o due stabili con risparmio di energie e risorse umane e si integrerebbe con l’obiettivo di ridurre le ospedalizzazioni verso il centro Hub di Sassari, oramai prossimo alla saturazione;

tenuto conto che anche il governo regionale ha previsto la nascita di unità mediche di infettivo-logi ed esperti di diagnostica ecografica che possano assistere i medici di medicina generale nella gestione ed impostazione della terapia qualora vi fosse il sospetto di infezione, al fine di seguire il corretto follow up e fare quindi un triage in loco per decidere quali siano gli ospiti che effettivamente non siano più gestibili all’interno dell’ospedale periferico,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) non ritengano di valutare con celerità la possibilità di utilizzare le strutture dell’ATS presenti nei territori di Bonorva, Thiesi e Ittiri al fine di fornire una tempestiva ed efficace misura di contenimento dell’epidemia di Covid-19, che nel nord Sardegna ha evidenziato tempi e modalità di diffusione diversi rispetto al resto dell’Isola e per questo deve essere contrastata con provvedimenti specifici;
2) non ritengano, infine, di adottare provvedimenti che possano, se non scongiurare, almeno rallentare la diffusione del contagio nelle RSA e la saturazione delle strutture ospedaliere, così come avvenuto in altre regioni italiane.

Cagliari, 6 aprile 2020

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