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Resoconto della seduta n. 76 del 02/09/2020

LXXVI Seduta

Mercoledì 2 settembre 2020

Presidenza del Presidente Michele PAIS

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del Vicepresidente Giovanni SATTA

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del Presidente Michele PAIS

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del Vicepresidente Giovanni SATTA

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del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 48.

PRESIDENTE. Apriamo i lavori, la seduta è aperta. Una breve comunicazione, così come anticipato ai Capigruppo, il Consiglio è aggiornato alle ore 11 e 30. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 49, viene ripresa alle ore 12 e 23.)

MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 6 agosto 2020 (70), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Eugenio Lai, Pietro Moro e Antonio Mario Mundula hanno chiesto congedo per la seduta del 2 settembre 2020.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 200, 201, 202.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che la Giunta delle Elezioni, nella seduta del 6 agosto 2020, ha eletto quale Vicepresidente l'onorevole Alessandro Solinas.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo). Presidente, Presidente della Giunta, Assessori, io intervengo, veramente il mio intervento era previsto per ieri, ma visto la tensione, anche all'attenzione che è stata riservata all'approvazione della legge di riforma, ho preferito rinviare ad oggi. È un argomento che avrei voluto non affrontare, lo faccio sinceramente con malavoglia, però è certo che su quello che sto per dire, mi dispiace, ma avrà deve delle conseguenze se non verrò appunto soddisfatto dalle risposte. A novembre dell'anno scorso è stato chiuso il punto di primo intervento dell'ospedale di Ghilarza, in quell'occasione più volte si è intervenuti, con l'Assessore che è stato molto vicino alle esigenze, alle istanze che gli davano tutti i Consiglieri del territorio, ma anche la popolazione e i Sindaci e la Conferenza dei Sindaci, appunto del Guilcer e del Barigadu. Lui si era espresso, aveva, non dico ha promesso, aveva garantito che allorquando ci sarebbe stata la abilitazione dei medici dell'emergenza urgenza se ne sarebbero stati destinati al punto di primo intervento quelli necessari con le prime, diciamo, i primi abilitati. Poi c'è stato il problema del Covid che ha rinviato l'abilitazione di questi medici e anche le proteste nel frattempo e soprattutto le manifestazioni di un comitato che si è formato ad hoc da anni ormai che combatte per questo problema, cioè della desertificazione dei presidi ospedalieri cosiddetti periferici o piccoli ospedali, e comunque sia nonostante queste manifestazioni abbiamo atteso, mi ci metto in mezzo anch'io, faccio anch'io parte di questo Comitato, abbiamo atteso, appunto, che ci fosse l'abilitazione di questi medici. Questa abilitazione c'è stata ai primi di agosto, però adesso siamo ai primi di settembre e la situazione è rimasta invariata. Cioè il punto di primo intervento dell'ospedale di Ghilarza assolutamente non è attivo. Allora io mi sono lasciato anche giustamente, a me non piace prendere in giro nessuno, e non sto assolutamente dicendo che l'Assessore ci ha preso in giro, però ci abbiamo messo la faccia assieme con l'Assessore, l'Assessore gode sino alle 12 e 29 di oggi della mia totale fiducia. Voglio capire se c'è veramente un impegno, cosa si vuole fare di questo punto di primo intervento, altrimenti ce ne faremo una ragione e faremo le azioni che debbono essere fatte di conseguenza. Io l'ho dichiarato, penso che anche l'Assessore e anche il Presidente leggano i giornali, ho già dichiarato che dando una scadenza temporale diciamo a fine agosto che se non fosse stato riaperto il punto di primo intervento avrei tolto la fiducia all'Assessore. Sono qui a dirvi che ripeto e mantengo quello che ho detto. Adesso però avevo l'occasione che ci sia anche il presidente Solinas presente e quindi non perché io non abbia fiducia e stima dell'Assessore, perché gli ho detto che perderà anche la mia amicizia, perché i giornali li ha letti anche lui, però adesso voglio un impegno chiaro su quali sono i tempi, ma soprattutto se c'è la volontà chiara, imprescindibile da parte dell'Assessore e vorrei che intervenisse anche il Presidente su questo argomento, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Grazie Presidente, è ovvio che nel fare l'appello a quest'Aula affinché non si perda di vista qual è l'obiettivo principale della discussione di oggi, non posso che associarmi all'appello fatto anche dall'onorevole Gallus, perché l'Assessore alla sanità sa bene quante volte e quanto sollecito dato rispetto a questo argomento qua. Abbiamo approvato ieri la riforma della sanità sarda e noi non possiamo apparire come quelli che si nascondono dietro alla chiusura dei presidi territoriali. Noi dobbiamo essere quella maggioranza che quei presìdi territoriali li riapre e pertanto il sollecito che faccio all'Assessore, collegandomi a quello del Presidente della Commissione sanità, è proprio quello di agire in quella direzione, perché non si può più aspettare. Lo stesso può valere per tutti gli altri presìdi territoriali che in questi mesi, in questi anni sono stati purtroppo penalizzati da una gestione sanitaria che non era all'altezza della situazione, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Molto rapido, vorrei porre tre quesiti non ne pongo manco uno. Perché abbiamo oggi una discussione che è molto più ampia, le sarei grato se evitassimo praticamente di ulteriori, perché se no io i tre li devo prospettare. Terzo problema anche i tempi, ai quali io mi sono rivolto a lei molte volte, perché se noi continuiamo con l'ordine dei lavori a perdere 5, 6 minuti più di quanto siano le dichiarazioni di voto credono non sia corretto. Quindi sto ponendo il problema che altri hanno posto di evitare ulteriormente di fare ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Oppi, onorevole Comandini non so, adesso abbiamo…

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io devo dire che mi scusi mi rivolgo soprattutto al collega Mura, probabilmente durano più i festeggiamenti di San Basilio nel suo comune che il rapporto e i festeggiamenti di questa maggioranza relativamente alla riforma che avete approvato ieri, perché devo dire che pur rispettando l'intervento del presidente Gallus che condivido e credo che non ci sia soltanto il problema purtroppo dell'ospedale, del Punto di primo intervento di Ghilarza, il tema degli ospedali di periferia, cosiddetti territoriali, esiste non soltanto a Ghilarza ma esiste anche a Isili e a Muravera. Questa era un tema prettamente di discussione di quello che abbiamo fatto ieri, relativamente alla vostra riforma sanitaria, credo di riportarlo oggi all'interno di un ordine dei lavori, secondo il Regolamento, sia qualcosa di non corretto, Presidente, di non corretto perché nulla ha a che fare con l'ordine dei lavori, ma riguarda un problema serio sicuramente che riguarda altri ospedali e che non può essere inserito soltanto all'inizio di una discussione, che dovremmo fare ugualmente importante, soltanto per, mi scuserà il Presidente Gallus, lavarci la coscienza relativamente a quello che avete fatto ieri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Innanzitutto rispondo al collega Comandini, come ha detto il collega Ennas forse sta ancora rosicando o forse si è mangiato anche le unghie delle mani per quello che è successo ieri, però al di fuori di tutto, mi rivolgo anche al collega Gallus e al collega Mura, dobbiamo smetterla di fare campanilismo. Noi dobbiamo cercare di essere i Consiglieri di tutta la Regione della Sardegna perché i problemi come ci sono a Ghilarza ci sono a La Maddalena, ci sono a Isili, ci sono anche in un ambulatorio di Carloforte, i problemi ci sono da tutte le parti. Io credo che, ieri con la riforma sanitaria che è passata, l'Assessore in questi mesi sarà impegnato per far sì che quella sanità ritorni finalmente vicino alla gente, cosa che non ha fatto l'ATS, quindi smettiamola di perdere tempo, scusate se ve lo dico, e incominciamo a discutere di questo ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Grazie Presidente. Io credo che personalmente, come consigliere regionale dell'Oristanese, non posso che rafforzare e accogliere l'appello del Presidente della Commissione sanità. Non stiamo assolutamente perdendo tempo. È stata l'occasione per ribadire e sollecitare un intervento specifico nei confronti della sanità oristanese che soffre, forse più di altre, quello che ha prodotto l'ATS, quindi non lo vedo assolutamente fuori luogo, non vedo fuori luogo l'intervento del Presidente della Commissione, tanto meno quello degli altri Consiglieri. Quindi rafforzo e faccio mia l'esigenza di intervenire. Abbiamo dimostrato grande coerenza, grande coraggio, lei, Assessore, lo sa benissimo, lo ha ribadito anche alle televisioni, ha avuto il pieno e totale sostegno anche nostro, lo ribadiamo, però pretendiamo un impegno fermo e deciso, quindi questo lo ribadiamo e lo pretendiamo, non solo per il punto di primo intervento di Ghilarza, ma per tutta la sanità dell'oristanese. Pertanto credo di poter esprimere non solo il mio pensiero, ma quello dell'intero territorio che rappresentiamo. Grazie.

PRESIDENTE. Io vorrei ricordare qual è il senso degli interventi in sede di ordine dei lavori, che tendono a regolamentare quelli che sono i lavori della seduta in corso. Mi auguro che questa seduta non si trasformi in una seduta magari inquisitoria o di imputazione nei confronti dell'assessore Nieddu richiamandolo alle sue responsabilità.

Ha domandato di parlare la consigliera Annalisa Mele. Ne ha facoltà.

MELE ANNALISA (LEGA). Grazie Presidente. Io mi scuso, avevo deciso di non intervenire, però adesso, dopo aver sentito il collega Gallus, ne ho sentito l'esigenza, perché ho necessità adesso che tutta l'Aula sappia effettivamente come sono andate le cose. Allora è vero che era stato garantito che in alcuni presidi, e non stiamo parlando di uno specifico…

PRESIDENTE. Però io veramente mi trovo in difficoltà. Io vi chiedo se dobbiamo fare una discussione sulla riforma sanitaria…

MELE ANNALISA (LEGA). Sì però, Presidente, nel momento in cui fa fare l'intervento al collega Gallus, io anche la necessità di chiarire le cose perché sono state dette delle inesattezze! Perché è vero che noi abbiamo garantito…

PRESIDENTE. Onorevole va benissimo, l'Assessore può intervenire per dire la propria, ma - mi deve scusare - non posso riattivare un dibattito su una discussione che oggi…

MELE ANNALISA (LEGA). Prendo atto che la Presidenza mi sta togliendo la parola…

PRESIDENTE. No, guardi, non le voglio togliere la parola, però…

(Interruzioni della consigliera Annalisa Mele)

Però onorevole Mele… onorevole Mele, mi scusi! Onorevole Mele, la sto richiamandolo all'ordine!

(Interruzioni)

Onorevole Mele, la richiamo all'ordine! Io adesso la faccio concludere, però le chiedo di attenersi all'ordine dei lavori.

MELE ANNALISA (LEGA). Allora, io dico questo. Nell'ambito della riforma del sistema sanitario regionale era previsto che noi dovessimo implementare quelli che erano i posti, le zone carenti per tutti i piccoli punti di primo intervento. Abbiamo attivato i corsi, dovevano essere i formati 60, per il Covid attualmente ne sono formati 13 che prenderanno servizio il primo ottobre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente. Io mi atterrò esclusivamente a quello che prevede il Regolamento sugli interventi sull'ordine dei lavori, però mi volevo rivolgere al Presidente della Commissione Sanità, all'onorevole Gallus. Onorevole Gallus, volevo rivolgermi a lei perché siete già usciti dalla storia. Ieri siete entrati prepotentemente dentro la storia con la storica riforma della sanità e oggi ne siete già usciti. Io credo che i problemi che abbiamo rappresentato, l'ho detto ieri e sono sull'ordine dei lavori…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Però, scusate, vi richiamo all'ordine… onorevole Giagoni, la richiamo all'ordine! Vi richiamo all'ordine! Basta! Basta, vi richiamo all'ordine! Di qua se surrettiziamente cerchiamo di introdurre argomenti che non riguardano l'ordine dei lavori con artifizi, veramente non sono più disposto ad accettare questo. Non vanno bene neanche i risolini che vedo. Basta!

Onorevole Cocco, concluda.

COCCO DANIELE (LEU). Io volevo solo sapere sull'ordine dei lavori se noi siamo in condizioni in questo momento, sono le 12 e 41, di proseguire con l'ordine del giorno perché di fatto in questo momento a livello politico è successo qualcosa di clamoroso, di fatto il Presidente della Commissione sanità ha sfiduciato l'Assessore alla sanità, quindi siccome questo è un fatto clamoroso, importante dal punto di vista politico, ma anche dal punto di vista tecnico-amministrativo per quello che riguarda l'attività dell'Aula, noi vorremmo capire se siamo in condizioni o meno di proseguire perché se l'assessore Nieddu è sfiduciato, siccome l'argomento sull'ordine dei lavori riguarda soprattutto lui, io vorrei capire se siamo o meno in grado di proseguire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, la rassereno subito, mi atterrò alle questioni dell'ordine dei lavori per modestamente e sommessamente dare un suggerimento. Fuori da quest'Aula c'è una situazione economica e sanitaria complessa per non dire altro. Probabilmente il messaggio che deve arrivare all'esterno da parte di tutte noi e tutti noi deve essere un messaggio di fiducia, serenità e di dimostrazione di voler lavorare quotidianamente per risolvere alcuni dei problemi che sono all'esterno, non per aggiungerne altri. Ora ho avuto notizia, Presidente, che nel corso della Conferenza dei Capigruppo è stato annunciato un ordine del giorno. A chi giova? Al Presidente della Regione? A noi tutti? A chi sta fuori dall'aula, alla Sardegna, attivare una dinamica di un'intera Aula che prende una posizione contro il Governo e scarica responsabilità su altri? Io do un suggerimento. Facciamo finta che non sia accaduto nulla, lo dico per il bene dell'Istituzione perché ho qualche preoccupazione per quel che accadrà tra qualche mese da un punto di vista economico, per la tenuta anche delle singole persone,delle famiglie oltre che delle imprese, eccetera. Tutti noi viviamo anche l'esterno, oltre che l'interno, e sono convinto che questa preoccupazione sia nella testa di tanti di voi per quel che sentiamo dal punto di vista delle difficoltà. Ora forse varrebbe la pena utilizzare una pausa per valutare, invece di utilizzare ore per discutere di cose che poi non porteranno ad una soluzione, avere invece in un periodo breve, dei numeri forniti dall'Assessore sui contagi, sulle persone che servono e che bisogna impegnare sul territorio, sulla Protezione civile e su come affrontare uno scoglio molto complesso, la riapertura delle scuole. Penso che se noi dedicassimo a una cosa concreta, cioè l'aspetto di come scollinare una situazione difficile, cioè quella dell'apertura delle scuole io la ritengo essere il primo ostacolo veramente serio per la concentrazione di ragazze e ragazzi, anche per i dati bassi che abbiamo in termini di età anagrafica per quanto riguarda i contagi… penso che sia più utile dedicare una seduta non agli articoli di stampa, perché ognuno di noi avrebbe da dire su quello, su quel che è andato bene e su quel che è andato male, ma forse su una questione veramente complessa e delicata come quella. Quindi aggiornare e affrontare con dati, magari utilizzando anche il tempo ancora che abbiamo a disposizione per chiedere che dati ci servono o per poter interloquire anche tra noi e con l'Assessore e col Presidente per comprendere che dati possono esserci forniti in relazione al numero dei presidi scolastici, ragazze e ragazzi, alla fine il dibattito che poi le è stato anche chiesto da altre colleghe, come la collega Caddeo di recente, e che probabilmente sarebbe più utile. Mi scuso se mi sono permesso di dare un suggerimento, ma, può non sembrare, ma ci tengo alle Istituzioni e alla mia Isola anche quando è governata da altri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Sì, Presidente, sull'ordine dei lavori due questioni. La prima. Io sono arrivata qui ad agosto memore di una esperienza, quella fatta nella precedente legislatura, dove i lavori erano previsti iniziare ad una certa ora e massimo nel termine di mezz'ora, un'ora, i lavori iniziavano. Ora voglio segnalare il fatto che il Consiglio solo oggi doveva essere aperto alle 10 e 30, a mezzogiorno e mezza si è iniziato, dopo due ore di ritardo si inizia con questioni che probabilmente meritano di essere approfondite, e questa è la seconda parte del mio intervento sull'ordine dei lavori, e per segnalare anche un cattivo vezzo come quello di ieri, in cui si è andati ad oltranza fino quasi alle 15 e 30 contravvenendo anche a quelle che sono le più elementari e le più basilari esigenze fisiologiche delle persone che sono un calo di zuccheri normalmente e la forza anche di continuare a mantenere la concentrazione e l'attenzione. Parlo per i Consiglieri regionali, ma molto di più per il personale, al quale dobbiamo anche il nostro rispetto. Riflettendo naturalmente anche con altre persone, con donne in particolare, che vogliono e che vorrebbero impegnarsi in politica spesso mi viene chiesto per quale motivo le donne non partecipino con la stessa percentuale, con la stessa forza, con la stessa volontà, alle competizioni elettorali e alla vita dentro le istituzioni. Mai mi permetterei di suggerire alle mie colleghe di candidarsi al Consiglio regionale per assistere a una disorganizzazione di questo tipo, e mi spiego meglio. Questa non è una attività che può essere portata avanti da una donna, non perché le donne debbano necessariamente conciliare la propria attività esterna, la propria attività lavorativa, con l'attività di cura, ma perché a differenza degli uomini non hanno un uomo che le aspetta a casa, solitamente è così, anzi generalmente è così. Quindi io vorrei richiamare, Presidente e tutti i Capigruppo, ad un maggior rispetto degli orari, a non abusare del tempo dei Consiglieri, tempo che può essere impegnato e impiegato meglio in altre attività, in attività più proficue che non ciondolare da un ufficio all'altro, da un locale all'altro e poter, invece, impiegare meglio il proprio tempo.

Seconda questione, Presidente, sull'ordine dei lavori. Ognuno di noi ha aderito alla campagna "adotta un ospedale", io per prima. Io ho adottato l'ospedale di San Gavino e ho adottato la sanità del Medio Campidano. Questo non significa che la sanità del Medio Campidano debba essere privilegiata rispetto a tutti gli altri presidi sanitari del resto della Sardegna.

PRESIDENTE. Onorevole Pinna…

PINNA ROSSELLA (PD). Però, Presidente, le chiederei di farmi terminare, così lei ha aperto un precedente, mi dispiace dirglielo…

PRESIDENTE. In che senso?

PINNA ROSSELLA (PD). Ha aperto un precedente permettendo che il consigliere Gallus, Presidente della Commissione, terminasse il suo intervento in merito all'ordine dei lavori. Quindi le chiedo solo un minuto.

PRESIDENTE. Il presidente Gallus purtroppo ha approfittato anche della mia benevolenza e apertura nei confronti di tutti i Consiglieri, perché io ho sempre fatto intervenire tutti i Consiglieri in fase di dichiarazioni sull'ordine dei lavori anche quando queste non afferiscono all'ordine dei lavori, però come tutte le cose devono essere anche utilizzate con il buon senso.

PINNA ROSSELLA (PD). Mi permetto di dirle che non l'ha richiamato all'ordine.

PRESIDENTE. Lei ha fatto già cinque minuti. L'onorevole Gallus ha fatto quattro minuti, lei ne ha già fatto cinque, ha detto quello che doveva dire…

PINNA ROSSELLA (PD). Va bene. Mi lasci terminare soltanto dicendo che mi unisco e sottoscrivo la mozione di sfiducia dell'onorevole Gallus nei confronti dell'assessore Nieddu. Grazie.

PRESIDENTE. Non c'è nessuna mozione di sfiducia.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Stara. Ne ha facoltà.

STARA FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. Io volevo capire due cose. Allora se facciamo gli ordini del giorno li rispettiamo, perché se qui noi dobbiamo venire alle dieci e mezza, undici e mezza, mezzogiorno e mezza, parlare poi di altro, sinceramente non è che si possa andare a discutere di tutt'altra cosa. Allora dobbiamo parlare anche dei 200 licenziamenti che sono stati fatti da CICT oggi, quindi abbiamo 200 lavoratori del Porto canale che sono a casa, dobbiamo parlare dell'ospedale di Macomer, dell'ospedale di Isili. Allora io le chiedo, Presidente, con gentilezza e rispetto, che gli ordini del giorno vengano rispettati perché sennò non ha senso neanche fare ordini del giorno, ognuno può dire quello che vuole qua dentro, e quindi riniziamo la solita farsa e il solito teatrino. Grazie.

PRESIDENTE. Ha perfettamente ragione, però ovviamente io mi rivolgo anche al senso di autogestione che ciascuno di noi dovrebbe avere.

Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente, le chiedo un minuto senza interruzioni, giusto per mettere il cappello nel circolo tutto in salsa oristanese che abbiamo visto stamattina, dove qualcuno non ha aspettato neanche mezza giornata per battere cassa ed altri forse, non lo so, per lavarsi la coscienza sono intervenuti. Facciamo i nuoresi, colleghi, mi rivolgo ai colleghi di Oristano che sono intervenuti, nel senso facciamo fronte comune. Bene, lo spaccato che abbiamo dato oggi ci dà il metro e il modo per capire che la ragione per la quale a Oristano la sanità è messa così male è perché molto probabilmente le cose non cambieranno per colpa di questo…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Però, un attimino… Onorevole Talanas!

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Collega, tu non sei il Presidente del Consiglio!

PRESIDENTE. Onorevole Talanas, l'onorevole Solinas sta parlando da quindici secondi. Io non ho mai interrotto nessuno prima dei tre minuti. Prego.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente. Quello che sta succedendo oggi, tutto in salsa oristanese, ci dà, ripeto, il metro e il modo di capire perché a Oristano non è cambiato nulla e difficilmente cambierà qualcosa, quando l'unico atto che siamo riusciti a fare insieme è stata un'interpellanza revisionata dagli stessi servizi dell'Assessorato che ci dovevano rispondere. Facciamo i nuoresi, facciamolo una buona volta e magari così a Oristano riusciamo a far cambiare…

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.

(Interruzioni)

Tutti quanti stanno intervenendo sull'ordine dei lavori.

Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Io vorrei davvero fare un intervento sull'ordine dei lavori e non vorrei approfittare, come qualcun altro ha fatto in quest'Aula, della fiducia che lei ripone nel senso di responsabilità di ciascun consigliere e posto che l'intervento sull'ordine dei lavori davvero dovrebbe essere un intervento orientato a contribuire a un corretto svolgimento dei lavori, in quest'Aula io addirittura ho sentito poco fa l'onorevole Pinna attribuirle la responsabilità della lontananza delle donne dalla politica. Ecco, forse ci sono dei confini, anche di buon senso, che in quest'Aula dovremmo rispettare, e attribuire a lei, signor Presidente, questa responsabilità ritengo che sia eccessivo anche per una persona di buonsenso quale è lei, e quindi a quest'Aula rivolgendomi a tutti i 59 colleghi che la compongono, ritengo che si debba avere massimo rispetto del Presidente del Consiglio regionale, si debba avere massimo rispetto del buon senso dell'Assemblea, si debba avere massimo rispetto delle regole che la governano e quindi sull'ordine dei lavori, signor Presidente, le chiedo quando possiamo iniziare a discutere del tema all'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Onorevole Saiu, la ringrazio anche per l'intervento appropriato e puntuale in sede di ordine dei lavori. Mi auguro che l'appello sia accolto da tutti.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Intanto mi scuso per prima per aver interrotto l'onorevole Solinas, però per dirle questo Presidente, e in primis lo dico a me stesso, prima addirittura ho ascoltato qualche collega che ha detto che lei ha aperto un precedente, come se uno non interviene rispettando quello che è veramente l'ordine dei lavori, addirittura sia un diritto acquisito di tutti gli altri 59 consiglieri che sono legittimati a farlo. Quindi io, per carità, non è che devo dare consigli, né devo dare raccomandazioni a questo Presidente, però dal momento in cui si ha cognizione che uno sta intervenendo per argomenti che non sono quelli dell'ordine dei lavori, si prega, siccome è una violazione a quello che è il Regolamento, di togliere immediatamente la parola e altrettanto di non darla a quello che vuole intervenire sempre su argomenti diversi solo perché in precedenza è intervenuto un suo collega.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alfonso Marras. Ne ha facoltà.

MARRAS ALFONSO (Riformatori Sardi). Intervengo anch'io, insieme ai consiglieri della provincia di Oristano, perché penso che proprio in questa occasione sia stato importante sollevare un tema di cui si sta parlando, non solo ultimamente, ma da tanto tempo a seguito appunto delle difficoltà del sistema sanitario della provincia di Oristano. Io non voglio puntualizzare questo ospedale, quello di Bosa o quello di Ghilarza, però sicuramente porre l'attenzione dell'Aula in questa sessione dei lavori in cui si parla di comunque di sanità, i problemi ad essa connessi, dei problemi appunto di questo territorio. Però penso che già con l'approvazione ieri di un'importante riforma sanitaria iniziamo a dare delle risposte importanti e devo anche dire che per amore della verità qualunque tipo di richiesta che sia provenuta dai territori ha sempre visto l'attenzione da parte dell'assessore Nieddu che ha sempre, come dire, preso a cuore questi problemi e ha cercato di risolverli compatibilmente con la situazione del momento.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Ovviamente è paradossale, direi quasi ridicolo, che dopo la fiducia manifestata ieri da quest'Aula alla mia persona, alla mia umile persona con l'approvazione di una riforma, non dico epocale perché non voglio esagerare, ma una riforma molto importante come quella che abbiamo approvato ieri, oggi si parli, qualcuno sia tentato in maniera quasi ridicola di parlare di sfiducia. Ovviamente non è sfiducia quella manifestata dal Presidente della Commissione sanità Gallus, né dagli altri consiglieri che lamentano giustamente, che cosa, lamentano le condizioni in cui abbiamo trovato e abbiamo ereditato il sistema della rete ospedaliera sarda e il sistema sanitario regionale in generale, e quindi è giusto, sono giuste lamentazioni peraltro riconosciute e messe in atto anche da autorevoli esponenti della minoranza con i quali ho avuto sempre delle interlocuzioni più che corrette e questo tipo di comportamento mi è sempre stato riconosciuto credo da tutti e sia difficile smentirlo anche da chi nella minoranza, quando ha avuto bisogno di perorare cause per piccoli ospedali di pertinenza del proprio collegio, magari si sono rivolti a me e hanno trovato sicuramente ascolto e lo troveranno anche da oggi in poi, com'è sempre stato.

In particolare, rispetto alle problematiche lamentate dai consiglieri Gallus, Cera e Mura sul punto di primo intervento di Ghilarza, è una cosa che è già attenzionata, quello che si è detto è vero, avevamo promesso e manterremo la promessa come cerchiamo sempre di fare quando ne abbiamo le possibilità, manterremo la promessa di cercare di riaprire al più presto il punto di primo intervento di Ghilarza col soccorso dei medici del corso della medicina di emergenza territoriale che ricordo dopo quindici anni, questo umile Assessore, ha ribandito e ha fatto in modo che venissero espletati e i primi 13 adesso prenderanno servizio al più presto e manderemo al più presto una parte di questi medici a garantire la riapertura del punto di primo intervento, e appena gli altri verranno diplomati manderemo via via tutti quanti loro a garantire sia che gli equipaggi delle Mike che sono in sofferenza vengano ripristinati, sia garantire tutti i punti di primo intervento e gli interventi del pronto soccorso perché ricordo che i medici che hanno fatto il corso nella medicina di emergenza territoriale hanno per contratto anche da svolgere una parte delle loro ore nei pronto soccorso, e quindi ovviamente possono essere tranquillamente utilizzati anche a questo scopo. E questo ci garantirà ovviamente la possibilità di mantenere fede all'impegno, diciamo principe e cardine del nostro mandato, che era quello, come abbiamo sempre detto, di non chiudere possibilmente nessun presidio ospedaliero o territoriale che sia, perché abbiamo sempre fatto vanto della nostra concezione diversa che è quella non più ospedalocentrica, ma garantire l'assistenza territoriale nel miglior modo possibile, ma comunque non chiuderemo nessun piccolo presidio ospedaliero, anzi cercheremo di potenziarli e di ridargli quelle caratteristiche di possibilità di garantire un servizio sanitario migliore alle utenze dei bacini periferici.

Discussione sulla tutela dell'immagine della Sardegna in seguito al riacutizzarsi dell'emergenza da Covid-19 e approvazione di ordine del giorno.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

PRESIDENTE. Possiamo iniziare la discussione del punto iscritto all'ordine del giorno che, come sapete, attiene alla necessità sollevata unanimemente da tutte le parti politiche, ma io penso che sia anche una richiesta che ci arriva dal popolo sardo in ordine all'immagine che la Sardegna in queste ultime settimane ha avuto, nella quale è stata dipinta come epicentro del contagio da coronavirus.

Ho ritenuto che il Consiglio regionale dovesse prendere posizione respingendo questo tipo di immagine perché tutto si può dire tranne il fatto che la Sardegna possa essere untore d'Italia. Non è giusto, non è corretto, e penso che il Consiglio regionale, come Assemblea massima, come Assise massima di questa Regione, debba intervenire per tutelare l'immagine della Sardegna, dei sardi e dei tanti operatori turistici che hanno lavorato con grandissime difficoltà legate da una epidemia, e pandemia che non è circoscritta certamente in Sardegna. Penso che una discussione, un dibattito, mi auguro quanto più sereno possibile, che arrivi, mi auguro a un ordine del giorno unitario, sia l'auspicio migliore che una Assemblea legislativa possa darsi, rispetto a delle posizioni dannose e ingiuste che abbiamo sentito, ascoltato e letto nei confronti della nostra Sardegna. Quindi la mia raccomandazione attiene a questo.

É iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io ritengo molto opportuna la discussione di oggi, perché quello che si è verificato in queste settimane, come correttamente hanno sottolineato diversi colleghi, è una cosa che non ha precedenti.

Io devo dire, onestamente, non credo né alle cospirazioni, né alle regie occulte, io non credo che ci sia una cosa predeterminata, c'è stato però un uso strumentale, fatto senza valutare le conseguenze degli strumenti di informazione, per cui a un certo momento, con grande superficialità, alcuni quotidiani nazionali, poi la notizia è rimbalzata naturalmente anche sui quotidiani internazionali, io ho avuto modo di vedere alcuni titoli della stampa tedesca, per esempio, parlo della stampa tedesca perché il mercato turistico tedesco è uno dei più interessanti per la Sardegna, che diffondevano una immagine della nostra Isola assolutamente irrealistica, senza sottolineare il fatto che gran parte, la quasi totalità di questi contagi, erano contagi cosiddetti di importazione, cioè di persone tra l'altro appartenenti normalmente a un ceto molto benestante, cioè persone che possono permettersi un mese di vacanza, cosa che io credo la quasi totalità delle persone oggi si sogna, non soltanto un mese di vacanza, ma un mese di vacanza molto itinerante, persone che sono andate a fare le vacanze nelle isole Baleari e poi da lì magari si sono spostate nelle isole greche, poi sono venute a fare le feste nei lussuosi locali della Costa Smeralda. Il tutto è accaduto senza che ci fosse, si è capito poi anche dalle dichiarazioni stampa, da parte dei titolari di questi locali, nessuna preoccupazione circa l'applicazione delle misure normalmente previste, ma ribadite nell'ordinanza tanto contestata del presidente Solinas sulla riapertura delle discoteche, anche qui una considerazione di buon senso io credo che ci debba portare a ragionare sul fatto che i giovani in vacanza tendono comunque ad assembrarsi. Che lo facciano nelle discoteche, dove si auspica che ci possa essere almeno un minimo di controllo, o che lo facciano nei bar o nelle piazze, credo che cambi poco se manca il buon senso. Perché credo che in tutta questa vicenda, quello che ci deve assistere è il buon senso, chi pensa che a un certo punto nel giro di qualche mese la pandemia finisca, si illude che questo possa accadere, la pandemia non finisce, la pandemia andrà avanti per molto tempo fino a quando certamente non verrà individuato un vaccino e fino a quando non si capirà come curarla, cosa che fino adesso non è accaduto. Quindi la pandemia non è né di centrodestra né di centrosinistra, così come non lo sono le mascherine, perché è da idioti dire di non usare la mascherina, d'accordo? L'unica cosa che ci può assistere è il buon senso di utilizzare norme precauzionali normali, mascherina e igienizzazione delle mani ed evitare di respirarsi in faccia, io credo che sia questo quello che bisogna fare.

E questo mi porta però a fare un'altra considerazione, io penso che l'Assessore sia tra noi quello più consapevole di questo elemento, che non si può pensare che la sanità che serve per guarire la gente, debba, possa continuare in questa condizione di animazione sospesa a tempo indefinito, perché badate, a parte la tragedia terribile che ha colpito un nostro collega, terribile per le modalità con cui è successa, terribile per la superficialità con cui è stato affrontato il problema, accanto a questo ci sono migliaia di cronici, migliaia di persone affette da patologie cardiovascolari, migliaia di persone che si trovano in una condizione di emergenza, che hanno difficoltà ad accedere alle cure. Il tempo sta scadendo, Presidente, ci sono altri due punti che vorrei toccare, uno è quello dei migranti. Premetto che la solidarietà umana e l'accoglienza sono un valore al quale noi non dobbiamo rinunciare, il Centro migranti di Monastir è diventato una bomba per chi c'è e per gli operatori, è necessario che il Governo intervenga immediatamente e che si attivino i respingimenti nei confronti dei migranti economici, parlo degli algerini e parlo dei tunisini, in particolare, che non vengono da zone di guerra e che sono quelli che creano i maggiori problemi. L'altro elemento che vorrei toccare è quello della delibera che la Giunta regionale ha adottato, delibera numero 4135 con la quale si individua un centro Covid a La Maddalena. Ora, un centro Covid non è un centro di accoglienza dei migranti, questo lo dico per dire che non deve causare un allarme sociale paragonabile a quello, però La Maddalena è un'isola Assessore, pensare di voler mettere a La Maddalena un centro Covid, solo l'idea ha creato un danno terribile. Mi dispiace di non poter approfondire l'argomento, sarò schematico, per dirle Assessore: "La prego, ritiri quella delibera, individui un'altra soluzione, rassicuri i cittadini de La Maddalena che non c'è nessuna intenzione di fare un'operazione di questo genere."

PRESIDENTE. Naturalmente lo sforamento di 40 secondi sarà concesso a tutti.

È iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Mi trovo d'accordo con le parole veritiere ed equilibrate con le quali il Presidente ha introdotto questo argomento. Penso che quest'Aula debba un chiarimento ai sardi, questo chiarimento passa attraverso le informazioni che solo la Giunta detiene. Per cui a me piacerebbe che oggi la Giunta ci dicesse una parola chiara su un fatto essenziale, cioè abbiamo o no la situazione sanitaria sotto controllo? Perché questo è il tema. Se i giornali possono scrivere che c'è la Sardegna come luogo di diffusione a livello nazionale della epidemia, che ci sono gravissime condizioni della nostra situazione sanitaria, allora hanno avuto ragione loro, ma se invece noi siamo consapevoli di una situazione sotto controllo, perché la Giunta qua ci certifica questo fatto, allora esiste un problema di diffusione di notizie infondate che hanno colpito in modo fortissimo il nostro sistema produttivo, il nostro sistema del turismo, così come ha spiegato molto bene all'inizio il Presidente dell'Assemblea. Per cui per noi è preliminare che la Giunta dica come stanno le cose, è necessario fare chiarezza, dare dei dati esatti nella sede propria, che è questo Consiglio regionale, che rappresenta il popolo sardo, e quindi di fronte al popolo sardo certificare qual è la situazione, qual è l'ampiezza di questo fenomeno altrimenti descritto come catastrofico. Se queste cose non sono vere, come noi pensiamo e soprattutto speriamo, allora è necessario che anche la nostra Regione di fronte al popolo sardo, di fronte al popolo italiano, e di fronte a tutti coloro che guardano la Sardegna come possibile luogo di vacanze, anche per il fatto che in questi lunghi mesi di pandemia la Sardegna sostanzialmente è stata sfiorata dal fenomeno, certo non è stato il centro del fenomeno come altre regioni d'Italia e del mondo, allora il popolo sardo e il popolo italiano hanno diritto di un solenne momento di verità che possa adeguatamente essere diffuso a mezzo del sistema mediatico per ripristinare una verità che altrimenti è stata turbata. Potrebbe essere stato vero soltanto se noi oggi ammettessimo o certificassimo il fatto, e questo solo la Giunta può farlo, che abbiamo una situazione sanitaria sotto controllo. A noi non risulta, abbiamo denunciato immediatamente questa difficile da credere teoria di alcuni giornali, chiediamo oggi che di fronte al Consiglio regionale ci sia una precisazione esatta della situazione da parte della Giunta regionale, dopodiché ovviamente l'opposizione è, insieme alla maggioranza, responsabile della immagine, della buona reputazione, della corretta esposizione di fatti rispetto all'immagine della Sardegna di fronte all'Italia e a tutto il mondo.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÉ ALMA (M5S). Presidente, abbiamo iniziato il dibattito, noi abbiamo concluso la Capigruppo con la volontà e l'impegno che ci sarebbe stato comunque consegnato, che preventivamente c'è stato comunque letto solo ai Capigruppo, un ordine del giorno che dovrebbe essere pronto. Allora, al fine di dare anche più spessore, e a dare maggior senso a questo dibattito, visto che è passato dalle 10 e 30, sono le 13 e 20, Presidente, chiedo di avere finalmente questo ordine del giorno in modo tale che tutti i Consiglieri lo possano leggere.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Manca, le dico, ovviamente la disponibilità nel depositare l'ordine del giorno è dei consiglieri regionali. Le dico anche che l'ordine del giorno conclude una discussione e non la precede, e io quindi in fase di apertura della seduta ho auspicato un dibattito quanto più sereno possibile, teso a tutelare l'immagine della Sardegna. Naturalmente poi sarà nella disponibilità dei Consiglieri fare un ordine del giorno, trovare l'accordo su un ordine del giorno unitario o meno, rispetto al quale attualmente al protocollo non ho l'ordine del giorno, però mi aspetto che a seguito di un dibattito quanto più maturo responsabile e possibile si arrivi a un'unica voce di una Sardegna, perché una Sardegna che si esprima con più voci certamente rende una Sardegna più debole. Quindi la raccomandazione che io faccio, pur nella contrapposizione delle parti, che ci deve essere, che caratterizza il dibattito politico, auspico, ma è solamente un auspicio che non può essere una coercizione, che questo dibattito poi si concluda con un documento corale.

Discussione sulla tutela dell'immagine della Sardegna in seguito al riacutizzarsi dell'emergenza da Covid-19 e approvazione di ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Piero Maieli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MAIELI PIERO (PSd'Az). Presidente, io vorrei che oggi veramente questo Consiglio regionale potesse segnare un cambio di rotta, perché veramente le notizie che arrivano dai giornali sono di tutti i generi. Spesso e volentieri abbiamo visto il più grave di tutti attaccano direttamente la Sardegna. Noi purtroppo ci stiamo basando, non solo la politica, ma l'opinione pubblica, su questi numeri che vengono lanciati in maniera catastrofistica da certa stampa. Io credo che i numeri dovrebbero essere anche interpretati, e lì intendo il cambio di rotta, in senso anche positivo, ma soprattutto in senso positivo. Perché i numeri, grazie a Dio, danno ragione a una sanità che invece ha dimostrato di funzionare e di reggere il colpo. Non possiamo sempre prendere ad esempio la Lombardia, dobbiamo prendere invece ad esempio noi la Sardegna. La Sardegna deve essere un fulgido esempio di come la risposta della sanità pubblica c'è stata. Se noi continuiamo a criminalizzare e a soffiare sul fuoco, e vedere solo i numeri in negativo, vedere i numeri come i ricoverati in terapia intensiva, come positivi, fare sempre il gioco di una certa stampa che tende invece per necessità poco chiare a portare avanti delle notizie sempre pessimistiche noi non ne usciremo mai. Noi abbiamo un ruolo e un compito invece di ridare alle persone, al popolo sardo ma anche al popolo italiano, la fiducia prima di tutto nella sanità, perché la sanità comunque sia in Italia funziona. Noi non possiamo criminalizzare i medici e farli vedere come untori, perché questo è successo. Le notizie che arrivavano all'inizio ci hanno quasi convinto che avremmo visto le persone morire a mazzi e sputare sangue per strada, grazie a Dio di tutto ciò non è successo nulla. Dobbiamo uscire dall'equivoco dei positivi e dei sintomatici. Se io al mio professore di epidemiologia e di malattia infettiva avessi detto che un positivo è un malato mi avrebbe buttato fuori all'esame. Il positivo è semplicemente venuto a contatto col virus, o comunque a la patologia di riferimento, il sintomatico è una cosa ben più grave, ma grazie a Dio i numeri dei sintomatici son veramente bassi. Purtroppo questi numeri sono drammatici perché riguardano persone, e quindi un morto è un morto, non sto parlando. Io sono un veterinario…

(interruzione audio)

…..sto parlando di una persona, quindi mi rendo conto della gravità di un solo morto, però non dobbiamo insistere sempre e solo sulle terapie intensive e sui positivi ripeto, equivocando tra il positivo e il sintomatico. Iniziamo a leggere i numeri noi per primi, a farli leggere e a spiegarli. Io mi auguro che ognuno per la sua parte insista sulla stampa, insista con la stampa, a chiarire questo equivoco, perché da questo può veramente ripartire la rinascita della Sardegna e dell'Italia, e anche del resto del mondo per quanto mi riguarda. Noi chiaramente dobbiamo difenderci in tutti i modi, bene ha fatto il presidente Solinas chiaramente a uscire sulla stampa e comunque a intraprendere tutte le azioni che sono necessarie per difendere la nostra isola e il buon nome della nostra isola, però questo secondo me è un compito dove non lo possiamo lasciar solo ma dobbiamo stringerci attorno, al di là dell'appartenenza politica.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Maieli anche per la pacatezza e l'incisività del suo intervento.

Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Presidente, io voglio partire da un'espressione che si sta usando, l'ho letta in questi giorni sui giornali, ma anche oggi l'ho sentita qui in Aula, e cioè la difesa dell'immagine della Sardegna contro appunto l'eventuale danno all'immagine della Sardegna. E premetto subito che è un'espressione che non mi piace, perché l'immagine mi fa pensare a qualcosa di abbastanza effimero, poco sostanziale, preferisco pensare all'importanza non dell'immagine ma della Sardegna tutta intera, non di una copertina ma degli interi capitoli che compongono un libro. E credo che il modo migliore per tranquillizzare prima di tutto noi sardi, e chi è venuto a trascorrere le vacanze qui da noi, ma per far arrivare anche al resto della penisola e dell'Europa che normalmente si muove verso la Sardegna, penso che appunto il modo per tranquillizzarci, per darci garanzia del fatto che non siamo untori, che non abbiamo livelli di positività e di malattia superiori a quelli insomma normali e della media nazionale, io penso che l'unico modo sia quello di dare le giuste informazioni. E qui mi rivolgo proprio all'Assessore alla sanità, ma non solo, anche al Presidente ovviamente della Regione, credo che il modo più efficace sia quello di dare tutte le informazioni necessarie e soprattutto di riferire qui in Consiglio, ed evidentemente poi presso l'opinione pubblica, quali siano tutte le azioni che stiamo mettendo in atto perché questa serenità permanga, perché soprattutto la salute dei sardi e delle altre persone che vengono a trovarci sia garantita. Ritengo infatti che non è tanto una questione di coralità, io penso che la coralità di una espressione in Consiglio nasca spontaneamente se raggiungiamo questi obiettivi, cioè se possiamo garantire a noi prima di tutto, per poterli poi riferire, o attraverso la stampa, o normalmente con le modalità che riteniamo più opportune, se siamo in grado di riferire che la nostra sanità tiene, che i controlli, la vigilanza, soprattutto i primi punti di intervento, di diagnosi e le terapie sono sotto controllo. Io non credo che iniziare delle azioni legali, azioni pesanti contro gli organi di stampa abbia un grande senso, non lo ha quando parlano benissimo di noi e non sono precisi, neanche in quelle occasioni, e non lo ha quando adesso c'è bisogno di puntare il dito su qualcuno per quello che è successo questa estate. Per inciso dico anche, personalmente forse alcune iniziative, alcune attività si potevano sospendere, forse neanche aprire, o comunque sospendere immediatamente, perché comunque tutti quanti sapevamo che sarebbe stato difficilissimo, se non impossibile, controllare un numero di persone così importante come quello che frequenta le discoteche, ma non solo, e soprattutto non ha riguardato soltanto i giovanissimi. È stato sufficiente insomma anche solo girare qui per Cagliari, alcune zone che sono quelle della cosiddetta movida, e ci siamo probabilmente rilassati. Tutti quanti ci siamo rilassati e abbiamo curato meno la prevenzione. Su questo io credo che la risposta corale come si diceva, univoca, e comunque forte di un organo come il Consiglio regionale debba andare in quella direzione, nel rafforzare le misure di prevenzione, di diagnosi e di cura, e nel rassicurare sulla tenuta del nostro sistema sanitario. Ma io proprio su questo vorrei naturalmente avere garanzie, vorrei sapere se effettivamente siamo in grado di sostenere tutti i test sierologici per esempio che saranno necessari con l'avvio dell'anno scolastico, perché si chiede agli insegnanti e ai lavoratori della scuola, anche se su base volontaria, di sottoporsi ai test sierologici, mi risulta che al momento….

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Presidente, allora io su un tema così importante volevo fare alcune osservazioni, partendo da quello che ha detto poc'anzi il collega Cossa, una pandemia si sa è un dato acclarato, non è che si può debellare nel giro di pochi mesi, quindi noi tutti sapevamo questa cosa, ciò non toglie che la situazione attuale da come viene prospettata si è aggravata rispetto ai mesi precedenti. Ritengo che comunque in questi ultimi mesi, in questo ultimo mese, ci siano delle responsabilità da parte di vari soggetti, sia da parte di chi sta divulgando notizie che non corrispondono a quelli che sono i dati reali, sia da parte dei soggetti che pur sapendo che una pandemia non poteva essere debellata, e comunque il virus era ancora in circolazione, ha impedito a che fossero adottate tutte quelle misure di prevenzione, per così dire. Oggi in questa sede io mi limito, e non voglio veramente puntare il dito su nessuno, però nonostante ciò non si può fare finta di niente nei confronti delle persone, delle imprese e delle famiglie che in conseguenza appunto alla diffusione del virus stanno sostenendo dei danni economici. Io proprio ieri ho avuto modo di parlare per esempio con degli operatori turistici che mi hanno riferito che comunque parrebbe che il mese di settembre che c'erano delle importanti prenotazioni, e comunque si prospettava in maniera molto favorevole, parrebbe che molte di queste strutture vogliano addirittura chiudere e annullare tutte le prenotazioni. Quindi diciamo che la Sardegna ha subito una duplice beffa, perché diciamo tutti gli sforzi che ha fatto la sanità sarda, che ha fatto questa Giunta regionale, che ha fatto il nostro Presidente gestendo in maniera veramente singolare l'emergenza sono stati a mio avviso annullati da una mancanza di prevenzione che poteva essere un pochino più adeguata, così come aveva detto appunto il presidente Solinas, aveva indicato una strada maestra, per poter quantomeno controllare portatori appunto della malattia che potevano provenire da altri paesi. Quindi quello che dico è che questo incombe su questo Consiglio regionale, quanto meno un dovere di vigilanza e un dovere che è quello di accertare se qualora vi fossero delle responsabilità. Io per questo vado a fare anche una proposta in maniera in maniera estemporanea che è quella di un eventuale, e dico eventuale nomina, di una Commissione d'inchiesta che potrebbe verificare se ci sono delle responsabilità, grazie Presidente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente, la tenuta di un individuo e di una collettività è tale nel momento in cui ci sono momenti di avversità, questa è una avversità pandemica sotto ogni profilo innanzitutto sanitario e poi evidentemente anche sociale e ha avuto degli effetti, purtroppo familiari per la Sardegna, sul piano poi della rappresentazione dell'immagine della nostra Isola e del nostro popolo. Ma trattandosi anzitutto di avversità di carattere sanitario evidentemente le criticità sono eminentemente gestionali, di gestione appunto dell'emergenza sanitaria e va detto che nonostante ci sia stata in principio la visione giusta, perché no, del governatore laddove auspicava un non meglio definito passaporto sanitario, non si può oggi ex post attribuire in toto la responsabilità magari per prese di posizione preconcette al Governo nazionale. Perché qualche criticità nella gestione dell'emergenza sanitaria probabilmente è addebitabile anche al Governo regionale, perché è sotto gli occhi di tutti, mi riferisco magari alla necessità che ci sia una migliore organizzazione delle usca, alla necessità che altrettanto possa accadere nei presidi ospedalieri, anch'io adotto l'ospedale di Lanusei e segnalo che c'è una carenza forte, cronica, caro e stimato Assessore, nella dotazione di Tamponi e di reagenti, anche nella gestione dei tempi per avere un esito, e lo posso testimoniare in prima persona, soprattutto in questi giorni. Si poteva organizzare meglio la permanenza nelle residenze private, i cosiddetti Covid hotel, laddove Covid hotel non ci sono, e se ne fanno carico spesso i Sindaci, i soliti Sindaci, lasciati soli. Ma se parliamo di tutela dell'immagine e l'immagine evidentemente è tutto, specie per la nostra Isola felice che a volte soffre qualche complesso d'inferiorità, altrimenti non mi spiego questa esigenza conclamata di dover andare a tutelare questa immagine, ma la condivido comunque la sostengo anche con un ordine del giorno che poi magari andiamo a scrivere insieme, bene la tutela dell'immagine che gli altri hanno di noi deve passare anzitutto per l'immagine che noi abbiamo di noi stessi, e non è un fatto di trasversalità o di condivisione politica nel Parlamento dei sardi, è un fatto di coscienza del sé collettivo, è un fatto di autocoscienza di popolo, e voi, cari colleghi, della maggioranza di identità e di tensioni forti e l'autodeterminazione la sapete lunga più di noi, ma anche a noi il tema non è estraneo. Perché mi viene anche da dirvi un'altra cosa, voi avete individuato in un grosso imprenditore del nord della Sardegna che tanto vi è cara, il Profeta, il mentore della cultura pastorale la Sardegna, oggi quel profeta e mentore è diventato il menagramo, colui che usa la parola e il luogo abusato Pastore per offendere i sardi. Bene me la prendo anche con lui, non solo con chi scrive le vignette parlando di immunità di gregge, io auspico una identità di gregge dove non dobbiamo essere pecore ma dobbiamo essere parte attiva tutti del popolo dei sardi. Bene se ci sarà un'immagine compiuta e sincera della Sardegna allora la sapremo raccontare meglio anche nei momenti di avversità, faccio un esempio e chiudo c'è un libro, un bel libro, scritto da un pilota tedesco che si chiamava Thomas Muster omonimo di un grande personaggio della storia medievale d'Europa che con il suo aereo di guerra nella campagna d'Africa andò a schiantarsi sui costoni del Supramonte del mio Paese, in una situazione di avversità conclamata, universale una guerra peggio di una pandemia, è tornato in Sardegna e ha scritto un libro intitolato "Parlane bene", ha raccomandato ai suoi conterranei i tedeschi al mondo parla bene della Sardegna. Diciamolo come Consiglio regionale parliamo bene la Sardegna ma assumiamo noi la coscienza, l'autocoscienza di popolo che un momento di avversità come questo può mettere alla prova, ma facciamolo in maniera onesta, saremo convincenti nel momento in cui saremo convinti noi della nostra coscienza grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie signor Presidente, gli attacchi che la Sardegna ha subito in questi giorni impongono a questo Consiglio regionale il dovere di far sentire la sua voce senza divisioni. Una voce sola per far sentire più forte la nostra volontà di difendere la nostra terra e il nostro popolo. Una voce che avrebbe aiutato certamente di più la Sardegna, i sardi anche quando, ricordo il 28 maggio, di fronte alla richiesta del Presidente della Regione di una certificazione di negatività al coronavirus al Covid 19 per chi entrava in Sardegna purtroppo non ho sentito la voce dei colleghi del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Sarebbe servita anche la loro voce per rendere più forte la posizione del Presidente della Regione di fronte a un Governo che bollava come incostituzionale la sua richiesta di introdurre misure di controllo rigide per chi entrava in Sardegna, misure di controllo che consentissero di certificare la negatività di chi veniva in Sardegna. E invece di fronte alla posizione di Boccia ministro del PD non avete detto nulla, non avete detto nulla nemmeno di fronte alle dichiarazioni del viceministro allo Sviluppo economico Buffagni quando sempre con riferimento alle richieste del Presidente della Regione Sardegna, Presidente di tutti, e non Presidente di una maggioranza, Presidente della nostra Regione, Presidente del nostro popolo, rappresentante del popolo sardo e quando il viceministro Buffagni rispondeva che alcuni governatori avrebbero fatto meglio a parlare di meno e usare di più il cervello non ho sentito la vostra voce. Non ho sentito la vostra voce quando il sindaco di Milano del Partito Democratico, Buffagni l'ho trascurato è invece del Movimento 5 Stelle, non ho sentito la vostra voce quando il Sindaco di Milano Sala minacciava, tra virgolette, da cittadino di scegliere altre mete, o meglio che si sarebbe ricordato della richiesta della Sardegna qualora avesse dovuto scegliere dove trascorrere un weekend o una settimana di vacanza. Ecco perché oggi questo Consiglio regionale se trovasse la forza di parlare a una sola voce, e di sottoscrivere un documento unitario, credo che farebbe meglio di quanto voi non abbiate fatto quando c'era bisogno anche della vostra voce. Quando c'era bisogno anche del sostegno del Consiglio regionale senza divisioni di fronte agli attacchi che al Presidente della Regione, o attraverso il Presidente della Regione, arrivavano a tutto il popolo sardo. E così è giusto che il Consiglio regionale tutto rifiuti, si indigni di fronte agli attacchi che dagli organi di informazione, da alcuni quotidiani nazionali, sono arrivati perché la percezione che alcuni titoli di giornali, io ne ricordo alcuni, "coronavirus in Sardegna da Isola Covid free al rischio chiusura" la Repubblica 23 agosto, "virus la Sardegna spaventa". Allora di fronte a questi attacchi, e anche io come il consigliere Corrias non perderò troppo tempo di fronte a vignette squallide come quella apparsa sul Corriere della Sera, che non è guardate l'utilizzo banale del solito stereotipo sulle pecore e sui pastori sardi, è piuttosto l'atteggiamento snob di una certa categoria anche di intellettuali del continente che rifiutano l'idea che noi, che il nostro popolo, che il popolo sardo possa protestare di fronte all'ingiustizia. E però questo attacco, l'attacco che ha subito la Sardegna e che oggi per fortuna, io ne sono felice, ritrova nel Consiglio regionale l'unità che serve per respingerlo e deve anche manifestarsi nella contrarietà di tutte quelle dichiarazioni che hanno leso la nostra immagine. Io ne leggo una qui di un rappresentante, di un parlamentare del Movimento 5 Stelle "la Costa Smeralda ha lasciato il segno anche su di me". Non è la Costa Smeralda che ha lasciato il segno sul deputato grillino che ha trascorso in Sardegna le proprie vacanze, perché noi abbiamo chiesto dei controlli, noi abbiamo chiesto una attestazione di negatività a chi veniva a trascorrere le vacanze in Sardegna e il suo Governo, il Governo del PD e del Movimento 5 Stelle ce lo ha rifiutato. Hanno bollato come incostituzionale la nostra proposta. E allora se proprio dobbiamo trovare un responsabile è in chi ha lasciato la Sardegna senza difese. E quando il Presidente della Regione di fronte agli attacchi dei rappresentanti del Governo si sentiva rispondere che la sua proposta era incostituzionale e allora è lì che dobbiamo tornare, per dire che è stato un errore, anche da parte vostra, non sostenere una posizione che oggi si è rivelata di buonsenso, e io mi rallegro, e io sono felice se oggi questo Consiglio regionale troverà la forza di dire con una sola voce e con quanto fiato abbiamo in corpo, che la Sardegna la difendiamo tutti insieme, che chiederemo a tutti coloro che hanno danneggiato la nostra terra, che hanno danneggiato il nostro popolo di pagare e chiederemo tutti insieme quel risarcimento dei danni a cui abbiamo diritto perché il dovere della Sardegna è un dovere che grava su ciascuno di noi, è un dovere che grava su tutti i rappresentanti del popolo sardo, è un dovere che grava su tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione e se in passato qualcuno non si è dimostrato all'altezza del mandato che il popolo sardo gli ha conferito, beh adesso, forse, è il momento di dimostrare che invece all'altezza lo siamo tutti e la Sardegna la possiamo difendere tutti insieme, grazie.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, nel preannunciare che ovviamente ci troviamo di fronte a una situazione complicata e non dimenticare che siamo di fronte a una pandemia sconosciuta ai tanti e senza imbatterci e avventurarci in discorsi tecnici, scientifici, che probabilmente in questo momento non darebbero risposte, non troverebbero probabilmente neanche una soluzione da parte nostra, visto che ci sono parti comuni e fronti comuni in tutto il mondo che stanno cercando di capire come uscire da questa situazione. È chiaro che però chiedere l'unità dopo aver subito un'aggressione, non è la cosa che ci auspicavamo, inoltre l'unità su un testo che deve essere deve essere portato all'ordine del giorno e su cui noi non possiamo chiaramente capire di che cosa si sta parlando. Ma è chiaro che scaricare le responsabilità, soprattutto quando si parla tra Istituzioni, non la trovo l'arma vincente. Non la trovo l'arma vincente perché quando qualcuno continua a pensare di essere in una perenne campagna elettorale e non si assume la responsabilità di governare in un certo modo, soprattutto utilizzando ancora slogan, che poi possono anche ritorcersi contro, è chiaro che questo rischia di diventare un'arma che delle volte può essere a proprio vantaggio e delle volte invece non è a proprio vantaggio, quello che ci sta succedendo. Perché un tipo di comunicazione o la si sa usare oppure rischia davvero di diventare un'arma che va contro di noi ed è quello che sta succedendo, che è successo alla Sardegna, ma qualcuno si deve anche assumere le proprie responsabilità. Io sono convinta che nessuno è al di sopra delle leggi e della Costituzione, per cui quando si è pensato di proporre quel famosissimo passaporto sanitario è chiaro che era una proposta che non aveva una concreta possibilità di essere attuata, ma non si è neanche pensato di poter invece percorrere una strada che era quella più sensata quella del controllo nei porti, negli aeroporti, sono mancati i controlli che tutti invece abbiamo ripetuto più volte, l'abbiamo ripetuto nelle diverse dichiarazioni, anche in un periodo in cui non conoscevamo bene il futuro di quello che poteva accadere. Ma a me quello che fa pensare è che questa è una questione che a mio avviso è estremamente politica, continuare a mio avviso a far valere una questione autonomistica, cercando di calpestare le leggi e la Costituzione non aiuta nessuno, noi abbiamo avuto diverse leggi approvate in Consiglio regionale tutte bocciate e si dava la colpa al Governo, si sono proposti passaporti sanitari che si sapeva essere impraticabili e si dà la colpa al Governo, oggi siamo in questa situazione e si continua a voler dare la colpa al Governo. Io sottoscrivo le parole dell'onorevole Zedda, stiamo piuttosto su una riflessione concreta, capiamo che anche noi possiamo aver fatto degli errori e guardiamo verso il futuro e proviamo a restituire sicurezza ai cittadini sardi con azioni concrete. L'onorevole Deriu l'ha descritto, se non c'è un dato oggettivo, che mette in risalto appunto la diversa, la differente situazione sanitaria che viene prospettata nei giornali è il caso appunto di dire che c'è stata una distorsione del messaggio ma servono dati concreti, io spero che l'Assessore possa metterli nero su bianco. E servono i dati dei tamponi, servono i dati dei controlli effettuati, serve capire come si sta operando all'interno degli ospedali e questo va fatto costantemente, con dati certi, non possiamo continuare ad avere dei dati che sono solo ed esclusivamente delle dichiarazioni senza analisi di fondo. Io onestamente non pensavo neanche di intervenire oggi, però la situazione la trovo… per me è difficile intervenire in Consiglio regionale, noi siamo al Governo e dovremmo assumerci le responsabilità di tutto ciò che accade e provare a dare delle soluzioni, dare delle proposte e avere sotto controllo tutto quello che accade, non occuparci di quello che scrivono i giornali e che certe volte, certo, può essere scritto in maniera pesante, e su questo sono d'accordo, però lo si scrive in maniera pesante perché non si sono dati i dati certi fin dall'inizio. Cosa è stato fatto? Perché la Sardegna è stata accomunata tutta, quando, invece, i focolai erano circoscritti? Perché non si è chiarito fin da subito quali fossero i focolai e come la Sardegna stava intervenendo su questo? Perché non si sono date le risorse ai Comuni per fare una campagna di promozione reale, per poter anche controllare in maniera più concreta ognuno il proprio territorio? L'ha detto bene l'onorevole Corrias, i territori sono stati lasciati da soli, spesso anche senza protocolli o con dei protocolli che arrivavano in ritardo, e questo è chiaro che genera incomprensione e l'incomprensione è scaturita, purtroppo oggi si sta avendo un problema nell'immagine, come è stata definita da alcuni di voi, dell'intera Sardegna. Quindi guardiamo con coraggio verso il futuro e non scarichiamo responsabilità che ci appartengono a chi effettivamente non si capisce dovrebbe averle e chi si dovrebbe querelare. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

Sono più gli iscritti da questa parte del Consiglio, quindi è per questo che non posso fare un'alternanza. Mi scusi, onorevole.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente. È insolito certamente che un Presidente del Consiglio regionale illustri un ordine del giorno presentato da un Consigliere, ci è stato consegnato adesso, come primo firmatario è l'onorevole Mula, ma se fosse presentato nel tenore e nel modo in cui l'ha illustrato il Presidente del Consiglio io certamente non avrei difficoltà a condividere quelli che sono i motivi per cui il Presidente del Consiglio regionale ha ritenuto opportuno portare all'attenzione di quest'Aula un episodio che probabilmente non ha eguali nella storia moderna di questo Paese, e non mi riferisco certamente al momento storico vissuto ieri con l'approvazione della riforma sanitaria che produce esclusivamente poltrone e non certo servizi per il popolo sardo. Un flusso di notizie che non sono solo nazionali, lo ricordava l'onorevole Cossa, ma anche internazionali, con una chiara, evidente, spropositata enfasi sulla ripresa della diffusione del Covid in Sardegna, con attacchi spesso gratuiti e perfino di cattivo gusto che ci sono stati profusi, lo ricordava forse il Consigliere della Lega, quella vignetta apparsa nel Corriere della Sera 28 di agosto. Non vi è dubbio che se analizziamo la questione considerando la Regione nella sua interezza e ci basiamo sul numero totale dei contagi la vicenda ha generato una ingiusta inflazione mediatica con danni all'immagine della nostra isola. Andando però a riprendere le problematiche a livello di dettaglio, che poi è quello che a noi dovrebbe certamente interessare, dovrebbero essere questi i numeri che dovrebbe fornire l'Assessore, magari l'unità di crisi del Nord Sardegna, il comitato scientifico, a noi dovrebbero interessare quei dati più di ogni altra cosa, Assessore, occorre oggettivamente rilevare come in alcune parti precise della nostra Sardegna forse qualcosa non ha funzionato, e mi riferisco naturalmente alla Costa Smeralda. Quei dati sono indubbiamente preoccupanti, ci devono far preoccupare, non certamente il dato generale di tutta l'isola, e se a questi si uniscono quelli delle positività riscontrate da parte dei turisti che sono rientrati presso le proprie città o la propria regione è evidente che si sono manifestati casi oltre ogni più fisiologica aspettativa. E questa concentrazione dei casi non può non farci riflettere e aprire una discussione seria sul sistema di controlli che noi siamo stati capaci o incapaci, Assessore, di mettere in campo. Così come è innegabile che in materia di gestione di quella che è la percezione della sicurezza da parte dei potenziali visitatori, con piogge di disdette che ci sono state non solo nel mese di settembre, ma nel mese anche di maggio e di giugno, sì, Assessore, e quei danni che sono stati creati sono enormi per l'economia e per il comparto turistico della Sardegna. La nostra campagna di comunicazione è stata totalmente sbagliata a partire dal mese di maggio, a partire dal mese dalla riapertura della Sardegna, parlando forse di tamponi, forse di test sierologici che al momento certamente non potevano essere fatti, così come probabilmente adesso, quindi l'incertezza che si completa dall'inizio della stagione turistica, dove i vacanzieri probabilmente hanno preferito già da allora altre mete e, viste poi tutte le uscite mediatiche da parte della Giunta e di questo governo regionale, probabilmente altri possono promuovere delle cause nei vostri confronti, e mi riferisco agli operatori economici, a partire da tutta quella campagna mediatica che è stata fatta all'inizio dell'apertura della Sardegna verso l'esterno. Da ultimo ricorderei anche le affermazioni da parte di un rappresentante dell'Unità di crisi del Nord Sardegna che ha dichiarato che probabilmente il virus è un fantasma e che le discoteche andavano aperte, quindi questa è una questione che probabilmente nel livello di comunicazione che noi abbiamo trasmesso….

Presidente, la ringrazio, ho chiuso.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Sara Canu. Ne ha facoltà.

CANU SARA (LEGA). Grazie Presidente. Premetto che ritengo sia interesse comune di tutti noi difendere la reputazione dell'isola e dei sardi dagli attacchi subiti nell'ultimo periodo e pertanto sarebbe auspicabile un'azione comune per tutelare l'onore di tutti noi e della Sardegna. Senza annoiarvi, né dilungarmi, credo sia doveroso fare un breve excursus sull'andamento epidemiologico in Sardegna.

Dati alla mano, l'analisi che ho condotto in questo periodo, anche come biologo, ha evidenziato un andamento stabile in termini di contagi nel periodo post lockdown maggio, giugno, luglio, circa uno o due unità giornaliere fino alla metà del mese di luglio per un totale di circa 1400 unità da inizio pandemia. Dalla seconda metà del mese di luglio la curva è via via risalita in maniera graduale di poche unità fino ai primi del mese di agosto. A ridosso del ferragosto si è registrata un'impennata della curva di circa 800 unità, dal 15 al 30 agosto, equivalenti a più del 50 per cento registrati nei sei mesi precedenti. Di queste 800 poco più del 50 per cento localizzate nel Nord dell'isola e per la restante parte suddivise uniformemente nelle province del centro, del Sud Sardegna e della Città metropolitana di Cagliari. Ora a ben vedere le cifre di cui si parla, se raffrontate ai dati nazionali ed europei, sono trascurabili e non certo tali da far sobbalzare e allarmare la comunità scientifica nazionale. Gli attacchi subiti dalla Sardegna a livello mediatico sono quanto meno ingiustificati considerato che non si tratta di turisti che hanno preso il virus in Sardegna, ma al più che ce lo hanno consegnato in dote. Accanto all'incremento del flusso turistico occorre menzionare l'incremento di positivi provenienti anche dal Nord Africa. Certo è che se i giornali nazionali avessero analizzato i dati si sarebbero immediatamente resi conto di come all'incremento di agosto seguirà, per ovvie ragioni, il decremento dei contagi già dalla metà di settembre alla metà di ottobre ed esattamente in virtù della diminuzione delle presenze nell'isola, almeno per quanto riguarda il Nord Sardegna. Al Sud, invece, il trend potrebbe risultare ancora stabile, se non peggiorare nei mesi prossimi, specie se continuassero indiscriminatamente gli arrivi dei migranti, ma di questo tema forse a livello giornalistico nazionale non se ne parlerà mai. Siamo stati additati come untori, ma sappiamo bene che non è così, semmai occorre porre alcune domande. La campagna mediatica è stata costruita forse ad hoc per disincentivare l'arrivo dei turisti in Sardegna? Può sorgere il dubbio che alle spalle della campagna denigratoria vi sia in realtà un potenziale gioco economico? Certamente questo bieco obiettivo è stato in parte raggiunto, nel senso che in questi giorni sono numerose le disdette nelle strutture ricettive dell'isola, non al pari, però dell'arrivo dei migranti, i quali sappiamo non disdicono mai la partenza verso l'Italia, anzi.

Esprimo il mio ringraziamento al presidente Solinas per le modalità precise di gestione dell'emergenza sanitaria in questi mesi. Sono del parere che il famoso "passaporto sanitario" avrebbe di gran lunga evidenziato i potenziali pericoli dell'isola e quindi evitato sia l'incremento del virus, sia tutta la diffamazione mediatica che ci ha investiti, diffamazione proveniente specialmente da tre regioni e governatori tipicamente appartenenti ad altre correnti politiche, come Emilia-Romagna, Campania, Lazio e tutte le regioni stranamente turistiche. Ritengo ancora oggi di fondamentale importanza l'introduzione del documento di viaggio sanitario ed auspico che finalmente dopo mesi venga espresso parere positivo dal Governo centrale senza impedimenti alle nostre scelte, che sono scelte dei sardi ancor prima di essere politiche.

Con questo concludo il mio discorso nella speranza che anche i consiglieri d'opposizione abbiamo a congiungersi con il nostro intento, che ha come direzione unica la salvaguardia della vita umana e del benessere economico dei nostri conterranei. È giunto il momento di dire basta. È giunto il momento che chi ha condotto una campagna denigratoria contro la nostra isola paghi, affinché in futuro non si ripetano simili situazioni e la Sardegna abbia il giusto rispetto che merita. È proprio in questi momenti di difficoltà che noi Sardi, con la S maiuscola, dobbiamo essere uniti, respingendo qualsiasi tipo di attacco mediatico atto a delegittimare la nostra Regione fiore all'occhiello dello Stato italiano. Che il becero detto "pocos, locos y mal unidos"si trasformi nel più moderno "sardos unidos pro sa patria". Forza Paris!

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente. Io avrei auspicato, anzi speravo in un ordine del giorno equilibrato. Io avevo sperato sino a qualche minuto fa in un ordine del giorno equilibrato, profondo, serio, incisivo, che parlasse a favore della Sardegna, a tutta la Sardegna, e non contro qualcuno. Purtroppo qualche minuto fa finalmente nelle nostre mani è giunto questo ordine del giorno e mi sono accorto che l'equilibrio dello stesso si limita al titolo, che dice "Ordine del giorno sulla campagna denigratoria e diffamatoria diffusa mediaticamente contro la Regione Sardegna per sostanziarne l'immagine distorta di epicentro della nuova diffusione virale del Covid 19". Terminate queste tre righe si inizia con un attacco inusitato al Governo, presentato come il diavolo, mentre il nostro presidente Solinas sarebbe il Gesù Cristo in croce. Quindi di conseguenza, e penso di parlare anche a nome del mio Gruppo, questo ordine del giorno è assolutamente irricevibile perché se è vero, come è vero, che l'oggetto dell'ordine del giorno riguarda la campagna denigratoria e diffamatoria che oggettivamente c'è stata successivamente ai giorni di Ferragosto e che ha portato sicuramente a un danno di immagine della nostra isola e un conseguente incremento delle disdette che hanno portato l'altro ieri Paolo Manca, Presidente della Federalberghi, una persona serissima, ad affermare che probabilmente molte delle nostre strutture ricettive chiuderanno il 15 settembre, se è vero come è vero questo, tutto il contenuto di questo ordine del giorno è assolutamente inadeguato rispetto al titolo. Quindi assolutamente questo ordine del giorno per me è soltanto un titolo, tutto quello che c'è scritto successivamente è un vuoto pneumatico perché non ha nulla a che riferirsi con il titolo.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue LI GIOI ROBERTO.) Detto questo vorrei fare riferimento anche a un altro episodio al quale avrei voluto fosse succeduta un'autentica levata di scudi da parte della maggioranza e della Giunta sardo-leghista che sta governando questa nostra Regione. I giorni dopo Ferragosto uno pseudo imprenditore, noto alle cronache mondiali per le sue acrobazie fiscali, ha attaccato pesantemente un Sindaco gallurese, Roberto Ragnedda, primo cittadino di Arzachena, con parole irripetibili e offese inenarrabili, che sicuramente non hanno intaccato la figura di Roberto Ragnedda, che è una persona sicuramente adamantina in quanto anche lo conosco personalmente e lo conosciamo tutti, ma che avrebbero, a mio parere, dovuto far seguire, punta appunto, una levata di scudi da parte di questa maggioranza e di questo Governo regionale, perché a mio parere un Governo regionale che si rispetti deve essere sempre al fianco dei primi cittadini che sono autentici eroi contemporanei, che sono continuamente in trincea, molto spesso senza l'elmetto. Questo non è accaduto, anzi l'unica levata di scudi sappiamo benissimo da parte di chi è venuta; è venuta da parte di… vi ricordate quel signore, l'uomo di Erba, quello che si doveva tatuare la Sardegna sull'avambraccio perché l'amava tanto? Quel signore il giorno successivo ha avuto la faccia e il coraggio di continuare ad attaccare il sindaco Roberto Ragnedda, quindi peggiorando ulteriormente quelli che erano stati gli attacchi inusitati di Flavio Briatore, perché questo è il nome e cognome dell'amico di questa maggioranza, visto…

(Interruzioni)

Presidente! Presidente, per favore Dario Giagoni deve stare zitto, io non lo interrompo quando parlo. Silenzio! Presidente, per favore lo faccia stare zitto!

PRESIDENTE. Onorevole, un attimo, intervengo io. Scusate,vi richiamo…

LI GIOI ROBERTO (M5S). Io non interrompo mai nessuno, lo faccia stare zitto, che ha la coda di paglia!

PRESIDENTE. No, aspetti. Scusi, nessuno si deve permettere nei propri interventi di offendere nessuno.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Io non ho offeso nessuno.

PRESIDENTE. È importante questo, ricordiamolo.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Perfetto. Lo so, me lo aveva già ricordato in un'altra seduta e io non ho offeso nessuno.

PRESIDENTE. È giusta la critica, però…

LI GIOI ROBERTO (M5S). Perfetto. Non ho offeso nessuno, ho soltanto riferito dei fatti di cronaca che si sono verificati e che sono sulla stampa e in televisione. Potete vederlo se volete, se avete la volontà di farlo.

Vado avanti. E quindi Eugenio Zoffili, non pago delle offese portate da Flavio Briatore, ha continuato a offenderlo successivamente. Sono dati di fatto, non sto offendendo nessuno. Un comportamento su cui la Giunta e la maggioranza hanno preferito soprassedere, in un silenzio che urla più di qualsiasi altra cosa, se si eccettua un fiero comunicato di sostegno fatto dal Gruppo dei Riformatori a tutela del proprio compagno di partito Roberto Ragnedda, questa è stata l'unica voce della maggioranza in quella circostanza. Ditemi il contrario se ne siete capaci! Quindi questi sono, tenuto conto del contenuto dell'ordine del giorno, due pesi e due misure assolutamente inaccettabili che, e non faccio fatica a definire questa cosa sepolcri imbiancati, perché un Governo regionale che si rispetti non può assumere questo atteggiamento che è vergognoso, perché si tratta di uno sgarbo istituzionale clamoroso e ripeto vergognoso, di cui siete gli unici responsabili artefici.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Andrea Piras. Ne ha facoltà.

PIRAS ANDREA (LEGA). La nostra Regione è ben nota ovunque per le sue meraviglie naturali, paesaggistiche e culturali. La nostra Regione è divenuta negli anni una delle principali mete turistiche del Mediterraneo, complice di questo, non solo coste e panorami immacolati, ma anche l'ospitalità innata che ogni sardo conserva nel suo corredo genetico. Un primato ben conservato anche durante questa stagione estiva incerta e difficile che oltre a vedere evidente prova di un popolo che ben ha compreso l'arte di valorizzare il suo territorio rispettandolo, ha potuto giovare anche di un altro e non sottovalutabile dato a suo favore, quello di un andamento epidemiologico assai inferiore rispetto alla media nazionale. Nonostante questo però, alcuni quotidiani si sono sentiti in dovere di muovere accuse, per lo più prive di fondamento, nei confronti di un'intera Isola, additata come nuova untrice dallo Stato.

Una campagna mediatica che non ha solo ferito il nostro orgoglio, ben noto e fieramente conservato anche dai più giovani, ma che sta incidendo negativamente e pesantemente sulla nostra economia già provata dal lock down. I nostri imprenditori speravano e miravano a vedere un eguale positivo prosieguo della stagione per i mesi di settembre e ottobre, e siamo certi che così sarebbe stato, se per il mezzo non avessimo assistito a questa campagna denigratoria nei nostri confronti, infarcitasi di notizie non accertate o montate ad arte, come per fare un esempio il caso Isuledda, da chi o per quale motivo non ci è dato saperlo. Rimane la consapevolezza che ancora una volta siamo stati penalizzati e denigrati, nonostante i numeri e le indagini ci dicono che la Sardegna è stata in verità vittima e non artefice di tutta questa situazione. Non era difficile intuire un aumento della casistica a seguito della crescita delle presenze e proprio in virtù di questo il governatore Solinas già a maggio aveva chiesto test di ingresso preventivi che potessero essere per tutti fonte di maggior sicurezza sanitaria. Un'idea bocciata senza possibilità di appello che però non ha certamente subito il medesimo trattamento quando a proporla sono stati altri Presidenti di Regione che hanno però un colore politico differente. Dopo esserne stati promotori dovremmo anche sottostare a questo trattamento? Non ci stiamo ad essere utilizzati come capro espiatorio per nascondere la leggerezza e la poca lungimiranza dell'esecutivo nazionale, meritiamo rispetto, la nostra gente merita rispetto.

Per amore di verità, da sardo mi sento di dover ringraziare i tanti esponenti dei vari schieramenti politici nazionali che hanno espresso solidarietà e la vicinanza alla nostra Isola, dimostrando coscienza e grande consapevolezza della reale situazione. E proprio al nostro governatore, Christian Solinas, noi chiediamo di portare quindi avanti ogni azione utile per la salvaguardia dell'immagine della nostra Terra, diffidando le testate giornalistiche dal proseguire con questa infamante campagna mediatica oltre che ovviamente a procedere con azioni legali atte al risarcimento per il danno subito.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Io questo ordine del giorno della seduta di oggi, lo trovo veramente strano, insolito: "Tutela dell'immagine della Sardegna in seguito al riacutizzarsi dell'emergenza da coronavirus". Quasi che il problema dei sardi fosse solo ed esclusivamente un danno di immagine, una campagna denigratoria, di fatto noi siamo Covid free, lo eravamo, lo siamo ancora, una specie di piagnisteo che ho sentito stamattina e che non mi piace affatto. Pensate che ai sardi interessi davvero il danno di immagine, o interessi sapere se la Sardegna è veramente un posto sicuro dove vivere, dove far crescere i propri figli, dove poter mandare i ragazzi a scuola, dove la gente può riprendere a lavorare in sicurezza? Oppure interessa il danno di immagine perché noi siamo bravi e invece ci hanno dipinto in maniera diversa perché noi non avevamo contagi, non li abbiamo, però hanno detto di noi che siamo degli untori. Io non mi sento offesa, io invece chiedo, così come l'ha fatto prima di me il collega Roberto Deriu, chiedo rassicurazioni, per me, per la mia gente, per i sardi, per gli ospiti, per tutti coloro che vengono a visitare questa terra e che hanno bisogno di avere rassicurazioni.

Ringrazio la collega Canu per aver dato una lettura dei dati epidemiologici e per averci tranquillizzato, però io che non sono medico, non sono biologo, non mi occupo per mestiere, per formazione, di questi temi, faccio quello che fa la persona che cerca di informarsi, legge i dati, e i dati dicono qualcosa di diverso, dicono che il monitoraggio del 3 luglio, R con t, la Sardegna era 0,26, il monitoraggio Fase 2, ultima settimana dal 17 al 23 agosto, dice che eravamo 1,1, attenzione e sottolineo 1,1, mentre l'Emilia Romagna a 0,53, la Lombardia a 0,52, il Veneto a 0,84, il Lazio a 0,42, la Sardegna a 1,1. Questo è il dato che mi preoccupa, non mi preoccupa il danno di immagine, non mi preoccupa quello che pensano di me, devo contestare e contrastare il danno di immagine e l'idea che all'esterno si ha della Sardegna con dati, con numeri, con le rassicurazioni che devono venire dall'Assessore, dalla Giunta, non dai colleghi che parlano di danno di immagine e basta. Ho bisogno di sapere effettivamente se noi abbiamo i reagenti ai tamponi, se all'ospedale di San Gavino bisogna aspettare 27 ore in osservazione breve prima di poter accedere ai reparti, prima che torni indietro il tampone, se abbiamo anche le minime risorse in termini di presidi medici. I quotidiani di questi giorni dicono che gli infermieri non hanno guanti, non hanno guanti monouso, e prendo un altro dato, il coordinatore dell'Unità di Crisi Acciaro dice che i posti a Sassari, i posti nel reparto infettivi sono finiti e si sta attivando per aprire altri 20 posti letto, così come succedeva in piena pandemia. Questo è un dato. Allora io ho bisogno di sapere, noi abbiamo bisogno di dire ai sardi e ai quotidiani, alle testate giornalistiche, che cosa sta succedendo in Sardegna, se la Sardegna è un posto sicuro oppure no e poi effettivamente la campagna di comunicazione che è stata fatta nel descrivere la Sardegna il posto da favola in cui si poteva venire tranquillamente a fare le vacanze perché era una Regione Covid free, e quali iniziative sono state fatte, quale campagna di comunicazione è stata fatta per poter dire, per veicolare messaggi corretti, quelli che non permettessero di abbassare il livello di guardia, di allentare le misure di sicurezza. Allora direi, non è necessario difendere la reputazione, è necessario difendere la salute e possiamo difenderla solo ed esclusivamente mettendo in campo tutte quelle misure di sicurezza, tutte quelle misure sanitarie e di comunicazione, compresa la lettura dei dati e quel momento di verità che richiamava il collega Deriu, soprattutto nella massima assise regionale. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Presidente, vorrei sottolineare che abbiamo fatto questa seduta per parlare di una cosa importantissima, che è la salute della Sardegna, o l'immagine della Sardegna, come si vuole, e contiamoci, Presidente. Io le pongo semplicemente un quesito, le sembra che sia il caso di continuare, forse non arriviamo a trenta, a me sembra veramente vergognoso che questa immagine venga fuori oggi dal Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Onorevole, naturalmente sta al senso… andiamo avanti, l'Assessore c'è, la Giunta c'è, c'è il Vicepresidente della Regione, l'Assessore della sanità si era spostato per qualche secondo come tutti quanti noi.

È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente. Io avrei detto le stesse cose che ha detto sull'ordine dei lavori la collega Caddeo, mentre attendevo la chiamata composto nel mio posto ho visto che l'Aula si è svuotata, per la verità durante questa seduta non è mai stata un'Aula convintamente partecipante al dibattito, e quindi ero tentato dal non intervenire, devo dirlo francamente. Per rispetto nei confronti dei sardi lo faccio, però vorrei dire questo, questo è un dibattito surreale, un dibattito dove mi sarei aspettato, per un argomento di questo tipo, che l'introduzione non venisse fatta dal Presidente del Consiglio, ma dal Presidente della Regione che, dopo essere stato parecchio sulla stampa in questi mesi e nelle ultime settimane, anche con argomentazioni che potremmo anche condividere, valutiamo le parti condivisibili, avrebbe dovuto in qualche maniera illustrare il suo pensiero in quest'aula, nella sede più appropriata. Si parlava di quest'ordine del giorno che è arrivato, come ha detto bene prima il collega Li Gioi, nel corso del dibattito alla nostra attenzione, e che sinceramente se dovessi attenermi al dibattito io sottoscriverei il 90 per cento di quello che ha detto il collega Cossa, io sono molto d'accordo, non è la prima volta peraltro, con le cose che ha detto il collega Cossa rispetto a questo tema. Poi ho sentito altri argomenti di colleghi che sinceramente mi hanno indotto ad intervenire in modo diverso, e anche l'ordine del giorno che è stato presentato. A parte il titolo, che dice delle cose più o meno condivisibili, tutti ci teniamo affinché l'immagine della nostra Regione non venga infangata e ci battiamo per questo, io stesso molto modestamente in un post su Facebook ho criticato parecchio il titolo di un giornale già di sinistra, ma se non fosse stato ancora di sinistra l'avrei fatto uguale perché non conta il colore, conta quello che c'era scritto ed era qualcosa secondo me di offensivo o comunque che danneggiava la nostra isola. Però, io qua vorrei dibattere di quella che è un'azione comune che vorremmo intraprendere, e non vorrei approvare semplicemente, fare il compitino, venire qua e approvare magari a maggioranza. E pensate che serva? Pensate che serva farlo a maggioranza e per gli scopi che dovremmo raggiungere? Il compitino di approvare un ordine del giorno autoreferenziale nei confronti di un'Amministrazione regionale che ha solo meriti, alcun demerito, e rispetto a un Governo che ha solo demeriti e alcun merito e che viene accostato, il Governo, agli organi di stampa, liberamente perché fino a prova contraria la stampa è libera in Italia, e poter in qualche maniera trattare con quei titoli la nostra la nostra Regione. Quindi, in quest'ordine del giorno leggo che se il turismo è andato bene nel mese di agosto è merito del Governo perché ha fatto una campagna pubblicitaria ad agosto, tutti conosciamo le dinamiche dei flussi turistici e quindi non ci credono neanche i bambini, neanche i bimbi delle scuole elementari potrebbero credere che la campagna fatta, quindi è contenuto in quest'ordine del giorno, ad agosto tardiva possa essere servita a garantire quelle presenze nel mese di agosto. Dopodiché, si fa un passaggio dove si dice che a causa dell'atteggiamento del Governo abbiamo avuto il danno sul turismo adesso con le disdette. Nessun cenno ovviamente a quello che è accaduto in tutto il 2020, ovviamente non potremmo parlare di tutto adesso, però questo è davvero un anno maledetto per tante cose, ma anche per il settore del turismo e dei trasporti in Sardegna è iniziato a gennaio, non c'era ancora il Covid, è iniziato con la continuità territoriale, le disdette della continuità territoriale, sappiamo tutti come è andata, poi le disdette da Covid, poi le disdette da Solinas, perché le dichiarazioni sul passaporto sanitario hanno determinato una marea di disdette, poi ci sono state le presenze perché c'è stata l'apertura in Sardegna. Anche su questo io vorrei dibattere, perché se poi dobbiamo fare un intervento di maggioranza e di minoranza per dire alcune cose e poi dibattere sulle altre allora ci dobbiamo dire anche tutto, dobbiamo anche dirci che il passaporto sanitario, che in linea di principio sarebbe stato anche ad aprile, a marzo, se avessimo spiegato come sarebbe potuto poi essere nella realtà dei fatti una cosa fattibile, poi nella realtà sappiamo bene che non era una cosa praticabile nel momento nel quale mancavano i reagenti e i laboratori non erano abilitati per fare quei tamponi che venivano richiesti, e la Regione non ha dato le aperture necessarie probabilmente nemmeno per i test sierologici. Mi piacerebbe che venisse aperta anche una Commissione d'inchiesta nel merito, facciamolo e vediamo tutti i documenti che riguardano anche le richieste che sono giunte alla Regione rispetto all'utilizzo dei test sierologici, che sono state puntualmente ignorate per esempio, sempre sbandierando un non meglio precisato passaporto sanitario che serviva semplicemente a cavalcare le grandi paure dei sardi e di tutti noi in quel momento per gli arrivi che avremmo…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente, mi fa piacere che nel frattempo l'Aula si sia un po' ripopolata. Quindi io mi esprimerò anche successivamente in dichiarazione di voto, io spero che venga corretto il tiro rispetto a quest'ordine del giorno, perché quest'ordine del giorno così com'è non si può votare, è autoreferenziale e serve solo a dire che il Presidente della Regione ha fatto benissimo e tutti gli altri malissimo, credo che non sia questo il modo migliore per difendere l'immagine della Sardegna, che va difesa ma non va difesa in questi modi maldestri e autoreferenziali. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Meloni.

È iscritto a parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

L'onorevole Cera non è in aula.

È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie, Presidente, non ho molta voglia intervenire, lo faccio quasi per inerzia. Sono assolutamente d'accordo con Giuseppe Meloni, che mi ha appena preceduto, nel definire questo momento surreale. Io veramente mi sto chiedendo da stamattina di cosa stiamo parlando, di cosa vorremmo parlare, dove vorremmo arrivare, perché siamo arrivati qui tra l'altro in modo anomalo perché saremmo dovuti arrivare qui con un ordine del giorno già posto all'attenzione di tutti i consiglieri, invece l'ordine del giorno è arrivato qualche minuto fa. Noi abbiamo fatto una Conferenza dei Capigruppo dove avremmo dovuto decidere cosa fare, cosa fare sul niente che avevamo di fronte, e quindi ci ritroviamo qui, però non mi soffermo oltre su questo aspetto. Io credo che la Sardegna non abbia necessità di essere tutelata da nessuno, si tutela da sola con i suoi paesaggi, con i suoi usi, con i suoi costumi, con le sue tradizioni, con il suo popolo. Stiamo perdendo tempo, perché quando io sento dire che dovremmo fare quest'ordine del giorno per chiedere i danni, i danni a chi? Spiegatecelo perché io ancora non riesco a capirlo, i danni a chi? Perché qui se c'è una rappresentazione di quello che è successo, e sapete bene come la penso sul continente, su Governi e su tutto il resto, quando un giornale rappresenta numeri che sono quelli c'è poco da dire, se un quotidiano riporta che ottanta presenti al Billionaire sono rientrati nel Lazio e sono arrivati lì positivi è un dato di fatto, poi la Sardegna continuerà ad essere la Sardegna, guardate, questa è una tempesta in un bicchiere d'acqua che si risolverà anche a brevissimo. Io credo che però noi la risposta migliore che possiamo dare è quello che ho chiesto ieri, noi dobbiamo dire rispetto a quello che stiamo chiedendo da mesi se noi siamo in grado di dare quelle risposte o no, qui c'è un sistema sanitario che col Covid, che sappiamo che è una emergenza e ha rappresentato un'emergenza, siamo in grado di ripartire perché continuiamo ad avere notizie di persone, e mi dispiace dirlo - e vorrei anche che chi telefona esca fuori a telefonare perché da fastidio anche a me il brusio - mi dispiace anche parlare perché qui oggi c'è un collega, io non sarei mai voluto essere nei panni di quel collega che ha dovuto piangere la morte del fratello perché, con la scusa del Covid, e non voglio dire altro, gli hanno fatto fare un triage di 18 ore, che poi nessuno poteva dire come sarebbe potuto andare, comunque è andata come è andata. Io, veramente sommessamente, senza voler strumentalizzare niente perché non mi sembra proprio il caso, e non sono quella persona, mi metto nei panni di chi davvero ha dovuto e ci deve ascoltare oggi e magari penserà dentro di se: "Ma a me cosa mi tocca sentire!" Quindi, io dico, Assessore, mi rivolgo a lei, niente di personale chiaramente, vorrei che le domande che si stanno facendo avessero risposte, anche nelle piccole cose. Io so che l'Associazione dei medici di medicina generale ha fatto un accordo perché si mettano a disposizione per i test sierologici per il personale ATA e per i docenti, è stata data una risposta positiva a Sassari dal dottor Fiorenzo Delogu, dopo un'ora e un quarto arrivano disposizioni da Cagliari che quell'accordo non era più valido. Cioè abbiamo i volontari che si mettono a disposizione, quei medici, quegli infermieri, quegli operatori sanitari che sono eroi e continuano ad essere eroi, però solo a parole perché poi non abbiamo fatto nulla per gratificare la loro attività da eroi, e poi ci troviamo qui a difendere e a tutelare, le coste della Sardegna rimarranno quelle nonostante il PPR, le bellezze della Sardegna rimarranno quelle, io non ho nulla da tutelare. Guardate, non voterò nessun ordine del giorno, anzi andrò via prima della votazione perché è veramente surreale questa cosa qui. Io non ho letto l'ordine del giorno e non voglio leggerlo, ho letto solo l'impegno che dice: "impegna il Presidente della Giunta regionale ad avviare tutte le procedure"… no, questo è l'altro, quello di ieri, era quello di ieri, era quello degli usi civici, ma cambia poco, e comunque quell'impegno se avessi voluto leggere l'ordine del giorno partendo dalla fine sarebbe iniziato con grazie, mille grazie… mi dia dieci minuti, Presidente, che ho perso un po' di tempo perché mi hanno disturbato. Io dico con l'ultima parte si partiva benino, e invece poi credo che dopo tutto quello che è successo oggi con la sfiducia all'Assessore della sanità, con tutto quello che ne è conseguito, bene faremmo tutti, Presidente, a chiuderla questa seduta e a fare altro, perché credo che la Sardegna stia aspettando altro, meriti che quest'Aula svolga un'attività diversa da quella che sta svolgendo stamattina. Ripeto, è veramente inutile, surreale e non voglio definire oltre questa seduta di oggi, perché veramente non darà risposte, e non credo che i sardi stiano impazzendo in streaming seguendo le fesserie che stiamo dicendo stamattina.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cocco.

L'onorevole Talanas non è in Aula, quindi… Talans ce l'ho per la seconda volta. L'onorevole Piga ugualmente, e quindi salta l'intervento.

È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie, Presidente. Io parto ricordando a me stesso per primo, ai pochi e attenti colleghi, a lei, signor Presidente, e alla Giunta che all'inizio della pandemia il Presidente della Repubblica, il Santo Padre, i più alti autorevoli esponenti istituzionali del Paese, europei, e anche le più alte cariche dei Paesi democratici, hanno chiesto a tutti quanti di affrontare la pandemia in modo unitario, con forte unità politica, istituzionale, morale e anche economica. Perché il problema che abbiamo davanti, signor Presidente, non è un problema politico, la pandemia non ha nulla a che fare con la politica, non si affronta con leggi, ordini del giorno, posizioni ideologiche la pandemia, no, perché il Covid, così come dicono gli esperti, non ha sapore né odore, ma non ha neanche colore politico, non segue i limiti amministrativi di una città, di una regione, di una nazione, segue solo una cosa, signor Presidente, il Covid, la stupidità, la stupidità degli uomini segue il Covid, più gli uomini sono stupidi e più il Covid riesce a inserirsi al loro interno. Ora, io mi domando, Presidente, noi vogliamo seguire l'invito alto, autorevole di quegli uomini che ricoprono cariche importanti che dicono alla politica di affrontare questa pandemia in modo unitario, perché attraverso risposte unitarie che sono normative comportamentali in qualche modo possono contenere o dobbiamo seguire quella che, anche qualche giorno fa, un noto opinionista che scrive su L'Unione Sarda, Luca Telese, dice che il Covid è il grande alleato dell'imbecillità, il virus si diffonde con l'imbecillità. Allora, io credo - signor Presidente, mi rivolgo a lei perché lei ha voluto con forza questa discussione, questo dibattito surreale perché c'è di tutto all'interno di quest'Aula, esclusi i colleghi presenti - che il pathos, la voglia, l'interesse di discutere questo tema o vogliamo riportare tutto quanto nelle giuste dimensioni? Io credo che noi, Presidente, dobbiamo riportare tutto all'interno delle giuste dimensioni, evitare quindi strumentalizzazioni politiche perché, se scendiamo nel campo delle strumentalizzazioni politiche, presidente Pais, colleghi di maggioranza, io credo che così come voi potete rinfacciarci anche errori che sono stati compiuti a livello nazionale, noi potremmo fare così a livello regionale, perché nessuno era pronto e preparato ad affrontare questa pandemia. Però questo sarebbe il modo sbagliato di intervenire, sarebbe il modo meno giusto, sarebbe il modo che non farebbe guarire nessuno, non farebbe guarire nessuno, perché è vero che ci possono essere state delle limitazioni nazionali, se è vero che qualcuno credeva di avere la ragione, aveva l'antidoto che poteva essere quello del passaporto, del test sierologico, del tampone prima, dopo o durante, e ancora dopo io credo che tutti siamo consapevoli che nessuno di questi metodi avrebbe permesso alla Sardegna effettivamente di diventare, di essere o di poter essere Covid-free, perché il virus, il Covid è più intelligente, più malefico, più capace di inserirsi in quella che è la stupidità dell'uomo. Io credo che non sia nella ricerca di responsabilità, non serve a nulla, è nella ricerca dell'unità, è nella ricerca di lavorare tutti insieme, ci saranno tanti modi in cui ci dobbiamo dividere, l'abbiamo fatto ieri, lo faremo dopodomani, lo faremo per questa legislatura. Ora credo che l'ordine del giorno quindi non serva a nulla, non serva a nulla né alla fine né all'inizio, perché l'obbligo del Presidente del Consiglio dei Ministri non era imposto solo al popolo sardo, così come si dice nella premessa, perché non era contro la Sardegna, era una di quelle norme di natura sanitaria che la Costituzione impone in presenza di una pandemia, la tutela sanitaria del proprio territorio, lo impone la Costituzione, non una delibera del Consiglio dei Ministri, perché così è scritto in Costituzione. Allora troviamo quell'unità necessaria, utile, perché così come noi ci siamo divisi sul passaporto, così come voi volevate farci credere che Briatore poteva essere il miglior ambasciatore del turismo in Sardegna, e poi scambiava pecore con capre, proprio per dimostrare qual era il suo interesse, io credo che tutta questa polemica quindi sia inutile. Torniamo nello spirito alto, importante che ci è stato detto all'inizio, e se così facciamo e non attraverso la separazione ideologica di un ordine del giorno facciamo veramente un passo in avanti non solo di stile, ma un passo avanti capendo che il vero problema, il vero nemico che abbiamo di fronte ha un nome e un cognome e non un colore politico.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Grazie, signor Presidente, onorevoli colleghi e colleghe, Assessori della Giunta. Io prendo spunto dall'ultimo intervento dell'onorevole Comandini perché credo che oggi non si possa fare a meno di giungere alla conclusione di questo dibattito con un'unità di intenti rispetto ad alcuni temi. È vero, ed è sotto gli occhi di tutti, che la campagna orchestrata contro la Sardegna, che la dipinge come focolaio d'Italia, è probabilmente senza precedenti ed è ovviamente molto grave. Non ha senso soffermarmi sugli aspetti legati agli aspetti sanitari o a tutte le polemiche che hanno caratterizzato questo periodo, non intendo innescare motivi ulteriori di divisione, ma cercherò di fare un discorso legato a motivi di unione, che uniscano quello che è il sacrosanto dovere di tutti noi, cioè difendere gli interessi dei sardi e della Sardegna. Chiunque si dovesse tirare indietro dal condividere un documento unitario, oggi, darà secondo me un ulteriore segnale di quelle che sono le sue priorità rispetto agli interessi dei sardi. Non ha senso neanche ripercorrere, anche se ci sono dei dati di fatto, il presidente Solinas aveva, come legittimamente dice anche l'onorevole Comandini, l'obbligo in generale che ricade sullo Stato, ma anche sulle regioni, di tutelare la salute dei propri concittadini, ha cercato di farlo, gli è stato sistematicamente impedito dal Governo nazionale con una serie di azioni anche quasi di dileggio da parte di alcuni Ministri, e ricordiamo le azioni anche del Ministro degli affari regionali, ministro Boccia. Però, ripeto, non ha senso mettere il dito sulla piaga così come non ha senso in questa fase ricordare a tutti i Sardi il silenzio assordante che proviene dai deputati del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico. Nessuno di loro ha mosso un dito o ha preso una posizione rispetto a questa tematica per difendere gli interessi dei sardi. Noi però abbiamo un obbligo, almeno noi, non solo di un colore politico, ma tutti quelli che sicuramente dai sardi sono stati chiamati in quest'aula hanno l'obbligo di difendere l'onore e anche, ad un certo punto, gli interessi di carattere economico perché, senza ombra di dubbio, questa campagna denigratoria forse, probabilmente, aveva anche questo scopo, sta danneggiando l'economia della Sardegna perché continuano a piovere disdette da ogni parte d'Italia, anche da altri Paesi, di persone che sono convinte che la Sardegna sia diventata il centro del Covid d'Europa o forse del mondo. Io vorrei chiudere questo intervento provando a fare anche una proposta, sto tralasciando vari argomenti proprio per non innescare polemiche, vedi anche il discorso dei migranti, che qualcuno ha citato, ci sono positivi di serie A, positivi di serie B, fatto sta che l'atteggiamento di totale disinteresse da parte del Ministro dell'interno rispetto alla tematica di quello che ogni giorno avviene nelle coste del Sulcis e quello che sta avvenendo all'interno del centro di Monastir è evidente che caratterizza probabilmente l'interesse che hanno rispetto alla nostra Regione, al controllo anche che si vuole applicare in termini sanitari, e questo è tutto in capo al Governo nazionale. Chiudo l'intervento dicendo che vogliamo parlare di un'ipotesi di risarcimento danni, cioè di fare tutte le azioni in quest'ordine del giorno, io dico sì, però non basta, serve a mio parere mettere in campo, e questo credo che lo debbano condividere tutti, una campagna di comunicazione al contrario, cioè coinvolgere chiunque abbia un ruolo nella Sardegna, non solo politico, ma anche di immagine, a partire dai calciatori, personaggi dello spettacolo, chiunque possa dire a tutto il mondo, faccia sapere a tutto il mondo quello che interessa a tutti noi, cioè far sapere che la Sardegna è un luogo sano. A parte i casi puntuali che ci sono in Sardegna, non sta avvenendo nulla che non sia gestito, che non sia normale, questo è l'interesse di oggi di tutti noi, per questo dobbiamo coinvolgere ogni cittadino sardo che abbia un ruolo anche di livello, far sapere a tutti che la Sardegna è sana e che qua si deve venire, se si vuole venire. Grazie, signor Presidente.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ennas.

L'onorevole Mura non è presente in aula.

È iscritto a parlare il consigliere Roberto Caredda. Ne ha facoltà.

CAREDDA ROBERTO (MISTO). Grazie, Presidente, colleghi onorevoli. Quello a cui abbiamo assistito in questi giorni mi ha profondamente amareggiato, si è tentato di far passare la Sardegna come una terra pericolosa e i sardi come un popolo di untori. Una campagna di denigrazione che merita una ferma condanna da parte di tutti noi, e bene ha fatto il presidente Solinas a reagire con fermezza e a dare mandato all'area legale per valutare possibili danni economici provocati da questa campagna mediatica. La Sardegna è sempre stata una terra apprezzata e amata per le sue innumerevoli bellezze naturali, tradizioni, cultura, e i sardi sono sempre stati considerati un popolo cortese ed ospitale. Questi sono alcuni dei motivi che hanno reso la Sardegna una delle mete preferite di tantissimi turisti italiani e stranieri. Gli avvenimenti di quest'anno hanno sicuramente scoraggiato e spaventato tanti viaggiatori, ma la Sardegna sinora è riuscita comunque ad attrarre tanti visitatori nonostante la pesante campagna mediatica subita soprattutto nel mese di agosto e che rischia di aggravare ancora di più la già difficile situazione che stiamo vivendo. Vorrei inoltre ricordare che per fortuna la Sardegna è stata tra le regioni meno colpite nella fase più acuta della pandemia e che siamo riusciti a contenerla in tutti questi mesi seppur con le difficoltà del caso. Arriviamo ad essere considerati una Regione Covid-free. Per concludere, ci tengo a sottolineare il grande lavoro svolto dal nostro personale sanitario, dalla Protezione Civile e da tutti coloro che hanno salvaguardato la nostra vita durante questi mesi difficili e che continueranno a farlo in futuro. Per tutti questi motivi mi auguro che oggi quest'Aula dia un forte segnale di unità per difendere l'immagine e l'onore della nostra terra. Vorrei fare anche un plauso, se mi permette, Presidente, anche all'intervento del collega Michele Cossa su Monastir, dove c'è il centro di accoglienza, perché lì è una situazione veramente esplosiva. Lo dico a nome mio, a nome del Consiglio regionale, a nome di quei colleghi che fanno servizio, colleghi poliziotti e carabinieri tutte le forze di polizia, che fanno servizio in quei posti dove c'è rischio di emergenza. Quindi grazie al collega Cossa e grazie a tutto il Consiglio regionale che farà cura di tutte queste cose che il Consiglio regionale sta in questo momento trattando, grazie.

PRESIDENTE. Comunico che la seduta in sede congiunta delle due Commissioni, la seconda e la quinta, naturalmente per una questione di orario, non si terrà alle 15 ma si svolgerà al termine della presente seduta del Consiglio.

È iscritta a parlare la consigliera Desirè Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente, noi oggi siamo qua in questo Consiglio regionale, una seduta fortemente voluta da lei, Presidente, e io quando ho ricevuto questa convocazione non nego di essere rimasta molto contenta, perché è un argomento di grande attualità. Però poi mi sono posta delle domande, una di questa è stata la seguente: ho detto bene noi convochiamo un Consiglio regionale, parliamo dell'emergenza e della salvaguardia dell'immagine della Sardegna, anche con in previsione una richiesta di risarcimento dei danni, naturalmente per quello che sono stati gli attacchi, Presidente, mi rivolgo a lei ,Presidente.

PRESIDENTE. Concordavamo con l'assessore Nieddu sulle modalità poi di interventi, che avrebbe qualcosa da dire, quindi è importante.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Va bene però siccome mi stavo rivolgendo a lei, anche perché questa seduta è stata fortemente voluta da lei, e quindi su questo io volevo chiederle se la proposta di richiesta di risarcimento danni si deve fare e bisognerà anche inoltrarla per tutte le sparate che in questi mesi hanno caratterizzato la Giunta e comunque il Governo della Sardegna. E allora siccome io non ho la memoria che insomma ha qualche problema, o non ho problemi di memoria, Assessore, mi piace ricordare che cosa è stato venduto ai sardi, che cosa è stato fatto a livello mediatico ai sardi in questi mesi, che cosa è stato promesso e soprattutto qual è stata la campagna inizialmente denigratoria nei confronti dello stesso popolo sardo. E allora vado a ricordare, rinfrescare un po' la memoria anche a dei colleghi che ho sentito in questo Consiglio a degli interventi dei colleghi. Allora la sparata più incredibile che mi è purtroppo capitato di ascoltare in questi mesi è l'idea che la Sardegna potesse essere un'isola Covid free questa è una sparata geniale, geniale oserei definirla geniale, da parte del Governatore che nell'ultimo periodo di chiusura della Sardegna, ricordo che non era solo la Sardegna a essere in Lockdown ma tutta l'Italia e tutte le Regioni d'Italia quindi nell'ultimo periodo di chiusura dopo quasi tre mesi di chiusura della Sardegna, ovviamente i casi erano calati e allora mediaticamente il Governatore ha venduto questa immagine della Sardegna: Sardegna isola Covid free! Balla, bugia e perché? Perché la Sardegna non è una terra, non è un'isola che non fa parte del mondo e della globalità, ovviamente, e quindi vuol dire che riaprendo al turismo, riaprendo alla vita normale quotidiana naturalmente gli scambi tra i popoli ci sarebbero stati, per cui noi non è che avevamo un dono per cui nessuno di noi sarebbe potuto essere contagiato, quindi già questa mediaticamente è stata una sparata incredibile, che non corrisponde al vero: bugia! La Sardegna non è mai stata un'isola Covid free. E allora ricordiamo però, 25 maggio iniziano le sparate incredibili del governatore a tutela dell'immagine della Sardegna e cosa fa? Per chi vuole venire in Sardegna deve venire con il tampone fatto, ma in quel periodo e lei, Assessore, lo sa, in quel periodo nessuno faceva i tamponi. Nel senso che nel resto d'Italia non è che se un turista doveva venire in Sardegna avrebbe saputo come gestire il problema del tampone, perché non erano attrezzati a fare il tampone, e chi l'avrebbe sostenuto questo costo? Non si sa, per cui cosa è successo? Questa è la dichiarazione del governatore che sfido i miei colleghi ad andare a guardare in tutte le testate giornalistiche, il giorno dopo, siccome memore evidentemente della non fattibilità di quanto dichiarato, cambia idea e dice: no allora facciamo così, i controlli vengono effettuati in Sardegna per chi arriva in Sardegna il tampone lo facciamo fare noi. Due particolari primo che non avevamo le strutture per poterlo fare, chi avrebbe pagato e quali tamponi che in quel periodo nessuno ne aveva, altra sparata mediatica che è andata comunque ad incidere su quello che era naturalmente l'immagine della Sardegna, per cui il giorno dopo cosa fa il Governatore cambia idea e dice: no allora facciamo così siccome non si può fare né il primo, né il secondo caso utilizziamo quelli che sono i test rapidi. Piccolo particolare che molto probabilmente, qualcuno l'ha avvisato dopo, che i test rapidi non erano disponibili tre mesi fa, nessuno li aveva, e allora, capito, cavolo dopo due la seconda sparata non veritiera cambiamo e facciamo il test sierologico. Il test sierologico, caro Assessore lei me lo insegna, non va a indicare la positività o la negatività ma va a indicare se la persona è stata a contatto, neanche quello era vero e cosa è successo. Allora si è passato al passaporto sanitario cosa, chi lo doveva rilasciare, qual era la struttura che avrebbe dovuto certificare questo passaporto sanitario, non c'erano gli strumenti per cui sono state solo ed esclusivamente uscite mediatiche fine a se stessa che già da allora hanno inciso su quella che era l'immagine della Sardegna. E allora queste cose ricordiamocele. Caro Assessore, siccome ho il tempo che è finito concludo così: mi sarebbe piaciuto tanto, non ce l'ho con lei ci mancherebbe, però lei rappresenta la sanità in Sardegna, quindi rappresentando la sanità magari questa giornata dove ci vede tutti riuniti, dove ci vede a parlare di un argomento, trattare un argomento così importante magari se avessimo utilizzato questo tempo per parlare dell'emergenza che sta riaffiorando, per andare a discutere…

PRESIDENTE. Grazie, grazie, chiarissima, chiarissima è andata ben oltre il tempo.

È iscritto a parlare il consigliere Gian Filippo Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI GIAN FILIPPO (UDC Cambiamo). Grazie Presidente, credo che di fronte argomenti come questo non ci possano essere teorie di destra o di sinistra. Credo che su questi argomenti dobbiamo trovarci tutti uniti, ci sono delle evidenze scientifiche e dei dati su cui sarebbe quasi inutile discutere per quanto sono chiari. Partiamo da un fatto: la Sardegna è stata bersaglio di una campagna negativa che ha origine da una notizia totalmente falsa e cioè che dalla Sardegna sono partiti i focolai di coronavirus. È vero che c'è stato un aumento dei casi per numero di abitanti, ma questo è avvenuto perché la nostra Regione non ha potuto fare quanto aveva proposto prima dell'inizio della stagione turistica il presidente Solinas. Se avessimo accolto turisti con la certificazione di negatività, ottenuta dai laboratori del Sistema sanitario nazionale, avremmo quantomeno limitato la circolazione del virus. E invece ci siamo trovati a dover rispondere ad accuse non solo infondate ma anche gravemente penalizzanti per tutto il nostro sistema turistico e non solo. Per questo motivo credo che il voto a un ordine del giorno unitario e condiviso sia un dovere da parte di ogni singolo Consigliere della Regione Sardegna, grazie.

PRESIDENTE. Onorevole Satta, purtroppo non c'è possibilità di intervenire in questa fase.

È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente, io ho aspettato a iscrivermi in questa discussione in attesa del deposito ufficiale dell'ordine del giorno, che c'era già stato anticipato in Consiglio, e devo dire che purtroppo l'ordine del giorno che è stato presentato in Aula esattamente riporta i termini che noi abbiamo giudicato da subito non accettabili, quindi non voteremo questo ordine del giorno, non lo riteniamo una proposta unitaria. L'ordine del giorno si limita a scaricare sul Governo la responsabilità di quanto è accaduto in Sardegna, e allora io su questa cosa qui voglio fare un minimo di chiarezza, l'ha già fatto in parte la Presidente del Gruppo consiliare dei Cinque Stelle sulla operazione che è stata fatta, che è un'operazione mediatica, una grande operazione mediatica di cui devo dare atto al presidente Solinas, che ha mostrato tutta la propria capacità di gestire politicamente una partita così delicata, inventandosi un passaporto sanitario che evidentemente non esisteva e che lui sapeva che non esisteva, che non era proponibile su cui il Governo ha posto ovviamente il veto, perché non è possibile limitare l'accesso tra le Regioni italiane. Dopodiché si è parlato di fare tamponi a tutti, nel momento in cui i tamponi non erano disponibili neanche per i sintomatici, poi si è passato ai test sierologici che allora non erano neanche validati, e poi si è ridotto tutto ad una misera autocertificazione che non mi risulta sia stata rispettata nei termini di compilazione, di ritiro e di verifica fino in fondo, che evidentemente abbiamo giudicato totalmente insufficiente fin dall'inizio, con una proposizione di un atto che entrava in competizione con quella nazionale, che aveva lo svantaggio di non indicare i contatti ma di seguire i percorsi fatti dai singoli, quindi un'App che poi non ha funzionato, non ha dato risposte. E allora il tema è noi siamo d'accordo per difendere l'immagine della Sardegna sempre e comunque quando questo viene toccata, ma in questa sede noi crediamo che bisogna fare anche una riflessione su quello che si sta facendo, su quello che si è fatto, su come è nata questa recrudescenza del virus in alcune località particolari, località che attraggono un turismo ricco, un turismo che si muove e che quindi aveva più probabilità di essere portatore e portatore del virus. Ecco io credo che non sia fatto tutto, che un pochino abbiamo mollato le redini rispetto ad un andamento positivo iniziale, che ci sia stato un momento di alleggerimento delle attenzioni in termini di controlli sanitari, in termini di prevenzione degli assembramenti, che abbiamo visto tutti anche nella città di Cagliari essere assolutamente preoccupanti e incontrollati nelle vie del centro storico. Nel lancio di alcuni segnali fatti da rappresentanti del Governo regionale dove la Sardegna veniva presentata come appunto un'isola felice da cui si arrivava sani e si ripartiva più sani slogan uscito su tutti i giornali, dove non c'era bisogno di alcuna precauzione, e questo qui è gravissimo, per cui si poteva stare senza guanti, senza mascherine, detto da un Assessore regionale. Allora forse queste cose qui non andavano bene, forse adesso possiamo dirlo. E se il 35 per cento dei positivi nel Lazio oggi proviene dalla Sardegna evidentemente c'è qualcosa che non funziona nei nostri sistemi di controllo, perché queste persone sarebbero dovute essere identificate qua in Sardegna è messe in regime di tutela, di quarantena. Ecco io non credo che noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Tra l'altro oggi non si capisce bene questa polemica col Lazio, che sta facendo i controlli in entrata e in uscita da e per la Sardegna, perché noi oggi non attiviamo lo stesso meccanismo, non solo col Lazio, ma con tutti quelli che entrano in Sardegna. Quest'oggi è possibile su base volontaria come stanno facendo tutti quanti gli altri, ma non si capisce esattamente qual è la logica e quali siano i meccanismi se non quelli di una sterile contrapposizione tra Regioni, che secondo me non ha nessun senso, piuttosto che quella di attivare i controlli laddove ci sono. Sul tema della diffamazione, io starei molto attento perché qua sono citati dei titoli di alcuni giornali nazionali e dove: Virus la Sardegna spaventa. Ecco io non capisco cosa ci sia di offensivo in un titolo del genere, la Sardegna spaventa perché è diventata con un indice RT pari a 1,1 in pochissimo tempo ed è diventata la prima Regione per possibilità di contagio. Vorrei ricordare a qualche Consigliere che il tema sintomatici e asintomatici positivi è un tema che non deve essere enfatizzato, perché l'asintomatico è quello che più facilmente sfugge ai controlli ed è quello che bisogna cercare di identificare, perché è proprio quello che porta il contagio in giro. Quindi anche qui stiamo attenti a quello che diciamo e a come lo diciamo. Per concludere e per farla breve; io credo che questo ordine del giorno non sia volutamente unitario, che sia una sorta di provocazione, che mistifica una realtà, scaricando tutte le responsabilità sul Governo e non cogliendo invece il tema che era quello di difendere l'immagine regionale della Sardegna da attacchi.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ganau. Io non per fare polemica, perché non sono nelle condizioni né nella posizione di voler fare polemica, però ricordo a quest'Aula che la necessità di discutere di questo tema è nata non solo dalla sensibilità del sottoscritto, sarebbe ben poca cosa, ma da una sensibilità assolutamente condivisa anche da parte del suo Partito, nel momento in cui mi scrive: il Gruppo consiliare del Partito Democratico rinnova l'invito al presidente Pais per una convocazione straordinaria del Consiglio regionale per rispondere in modo chiaro agli attacchi da parte della stampa nazionale che individuano i sardi come untori per la diffusione del Covid 19 a livello nazionale. Si tratta di una posizione che falsifica la realtà… e via discorrendo. È la premessa che io ho fatto pure in fase di apertura del Consiglio e che però in tutto poi lo svolgersi del Consiglio mi son sentito rinfacciare come se questa seduta fosse voluta non so da quale, diciamo, volontà contorta o distorta. No è giusto per la scrittura insieme deriva non dalla volontà del Presidente ma da una volontà condivisa del Consiglio, che nasce, cresce e si consolida in Consiglio. Veramente non voleva assolutamente essere polemica anzi prendetelo come un ramoscello d'ulivo che lancio, che porgo al Consiglio per una miglior prosecuzione dei lavori.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Grazie signor Presidente, io ripeto quello che in parte quello che ho detto prima per rinnovare l'invito ai colleghi di opposizione, perché veramente credo che se loro non condividono un ordine del giorno, sul quale si possono trovare anche dei punti di incontro, loro verranno ricordati ancora una volta…

PRESIDENTE Va bene è già intervenuto, non è sull'ordine dei lavori, inneschiamo, rischiamo un dibattito…

ENNAS MICHELE (Lega). Ma gli sto dando un assist

PRESIDENTE. Ascolti, onorevole Ennas, lasci stare gli assist o i tunnel.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Credo che se lei ha… porto questo ramoscello d'ulivo, qualcosa deve succedere, cioè non è possibile dire a noi che è obbligatorio firmare, sottoscrivere e votare un ordine del giorno purché sia perché voi avete deciso che è unitario: è unitario se l'abbiamo scritto insieme, se condividiamo quello che c'è scritto, se invece dovete dire che a seguito di questo dibattito dobbiamo fare un documento che voi avete scritto, che voi vi votate, non capisco quale sia l'operazione, sarà un'operazione propagandistica e sterile. Noi vogliamo aderire alla richiesta del Presidente del Consiglio, fare un ordine del giorno unitario che però deve essere condiviso, per cui se c'è la volontà della maggioranza si fa una sospensione e si fa un documento insieme, altrimenti il documento che voi imponete è un documento di propaganda di parte e di provocazione.

PRESIDENTE. Onorevole Deriu, adesso concludiamo gli interventi, che mi sembra che si stiano anche svolgendo in maniera del tutto positiva e propositiva.

È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, lei durante il mio intervento non era in aula, era sostituito egregiamente all'onorevole Vicepresidente Satta. Io in premessa ho rimarcato appunto la sua presentazione dell'ordine del giorno i cui contenuti espressi da lei sono del tutto condivisibili, certamente non è accettabile invece l'ordine del giorno che ci è pervenuto, ciò che è stato scritto nell'ordine del giorno. Quindi io accolgo volentieri, prendendo spunto anche dall'intervento iniziale dell'onorevole Massimo Zedda, nel quale ha dato anche la piena disponibilità a quest'Aula affinché si addivenisse a un ordine del giorno condiviso.

PRESIDENTE. Grazie, lo auspico anche io.

È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Siccome credo che prima della chiusura degli interventi l'assessore Nieddu prenderà la parola in termini positivi, come ha auspicato anche lei, io voglio ricordare all'assessore Nieddu che come lei sa a Nuoro è stata sospesa l'attività di angiografia, che è importantissima oggi più che mai, ebbene il 5 è stato smontato l'angiografo e dal 5 agosto non sono ripresi i lavori; il nuovo angiografo non si vede. Io credo che non possiamo permetterci di continuare su questa linea: la prego intervenga immediatamente per fare in modo che immediatamente venga riattivato un servizio che è indispensabile non solo per Nuoro ma per tutta la Sardegna.

PRESIDENTE. L'Assessore risponderà dopo la conclusione degli interventi.

È iscritto a parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Come Capogruppo di Forza Italia sono profondamente dispiaciuto del fatto che quest'Aula non riesca a far sintesi su un argomento di così grande importanza. Probabilmente molti di noi non hanno presente e non hanno ben capito la gravità della questione che stiamo trattando oggi in Aula, quindi l'appello che mi sento di fare in premessa è quello di un di spogliarci un attimino di quelle che sono state le questioni che hanno poi portato alla situazione attuale, spogliarci degli abiti e dei colori che ognuno di noi indossa per trovare sintesi su un argomento che ci deve trovare uniti per difendere l'immagine della nostra Isola.

Io ho perso parte del dibattito perché ero convinto che ci fosse una sospensione alle 14, ma alcune frasi che arrivano da esponenti politici di alcune Regioni della nostra Penisola e anche da parte di alcuni ministri fanno presagire che la questione abbia una buona base e sia riconducibile ad una presa di posizione per certi versi anche politica. All'assessore laziale e a tutto il coro che si è sviluppato intorno al ritornello del "pericolo Sardegna" dobbiamo rispondere con estrema forza, dicendogli che la Sardegna, il suo popolo i suoi rappresentanti hanno affrontato con serietà e dignità questo difficile momento della pandemia; nessuno di noi ha commesso leggerezze non siamo andati a prendere aperitivi in quel di Milano al grido di "abbraccia un cinese", non abbiamo né sminuito la situazione né drammatizzato per cinici interessi di parte, siamo stati noi, tramite il presidente Solinas, a chiedere controlli più rigorosi ricevendo un netto diniego da parte del Governo. A chi ancora oggi mette in dubbio questo rifiuto consiglierei di ascoltare il pronunciamento del "no" uscire direttamente dalla bocca del ministro Boccia, ribadito anche durante la riunione della Commissione sul federalismo fiscale. Il grave danno inferto all'economia e all'immagine della nostra Isola ha pertanto un'origine prettamente politica, con precise responsabilità, su queste responsabilità Forza Italia, il partito che rappresento, intende andare fino in fondo con iniziative già avviate in altre sedi. Risulta intollerabile anche il coro dei rappresentanti delle altre Regioni che addebitano i contagi alla Sardegna: la nostra Isola era quasi libera dal virus, lo hanno portato loro e dire che il problema era la Sardegna è assolutamente falso, perché tutti i dati raccontano che siamo tra le ultime regioni per diffusione del virus, se facessero i tamponi nei caselli stradali che portano a Roma oltre che negli scali portuali e aeroportuali ne avremmo la netta conferma. Certo, la stampa nazionale ha calcato la mano, ed è evidente che soprattutto alcune testate lo hanno fatto con eccesso di foga, ma le responsabilità sono politiche e alla politica che dobbiamo chiedere i conti di questa situazione. Per restare sul piano politico, è disarmante il fatto che, mentre ci si scaglia verso la nostra Isola, il Ministro degli esteri italiano incontri il suo collega cinese e non dica mezza parola sulle gravissime conseguenze derivanti dalla diffusione del virus.

Come reagire? Chiaramente occorre mettersi subito al lavoro per ricostruire l'immagine di destinazione turistica della nostra Isola, cercare di salvare il salvabile (abbiamo il mese di settembre ormai avviato), pretendendo a questo punto misure eccezionali per garantire viaggi sicuri; avviare una trattativa serrata con il Governo per il ristoro dei danni subiti a causa del rifiuto del passaporto sanitario o misure equipollenti; rispondere colpo su colpo alle dichiarazioni inaccettabili di rappresentanti di altre Regioni. Se la Regione Lazio prepara un dossier contro la Sardegna (contro la Sardegna, non contro Ibiza da cui provenivano i concittadini di Zingaretti) forse è il caso anche di valutare un'azione uguale e contraria. Proseguire con determinazione le azioni per arginare la diffusione del virus, perché al momento abbiamo una sola certezza: o ci aiutiamo da soli o non ci aiuterà nessuno. Pertanto, cari colleghi, facciamo uscire da quest'Aula, da questa massima Assemblea consigliere della Sardegna, un messaggio di unità, un messaggio che possa arrivare chiaro e possa sottolineare il fatto che in Sardegna ci si può venire senza correre il rischio di essere contagiati dal del virus: questo credo che abbiamo il dovere di fare per l'interesse della Sardegna e del popolo sardo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Sono ormai parecchi giorni che vediamo la nostra Regione costretta a sottostare a una vergognosa esposizione mediatica, fatta di prime pagine di quotidiani nazionali, come quello di oggi: La Repubblica, "Lazio, un positivo su tre legato alla Sardegna". Il dossier contro Solinas, io il dossier l'avrei fatto contro Conte non l'avrei fatto contro Solinas: il Presidente ha avuto grande lungimiranza nel proporre i test d'ingresso quando stava iniziando la stagione turistica, però il Governo ha detto no e ora torna sui passi di Solinas. Se questa minoranza (dopo averla ascoltata ne ho sentito di tutti i colori) veramente imparasse a uscire nelle piazze - quelle piazze che purtroppo ultimamente sono vuote, sono come il simbolo della festa dell'Unità del PD, vuote completamente -, uscissero e ascoltassero i sardi sia i loro occhi che le loro orecchie comprenderebbero che i sardi ora sono al cento per cento d'accordo con l'idea del presidente Solinas.

Ho ascoltato di tutto e di più, come l'intervento dell'onorevole Comandini che mi parla della Costituzione, se non sbaglio l'articolo 120 sulla possibilità di una persona di muoversi sul territorio regionale, però dimentica anche l'articolo 29 della Costituzione: dovrebbe secondo me ripassarla ogni tanto ed eventualmente poi chiedere al Governo nazionale, attraverso il ministro Boccia (lungimirante, come qualcuno di voi prevedeva), dovrebbe rivisitarla, che è un'altra cosa, rivederla, rileggerla, rivisitarla, quindi mettere mano alla Costituzione. Mi pare che sarà molto difficile per voi perché non siete neanche sulla stessa linea sul sì o no al referendum. La confusione, che ha evidenziato sempre lei ma insieme al suo collega Ganau, sulla questione del Covid non ha colore politico: è vero, però avete mistificato la realtà - vero, onorevole Manca dei Cinque Stelle? - avete strumentalizzato. Dal top al flop, e il flop siete voi, perché da quest'Aula dovreste uscire, anzi dovete uscire da quest'Aula con la testa chinata e andare a Roma dai vostri padroni e dirgli "avete sbagliato, tornate a casa!", perché la Sardegna era una di quelle regioni che aveva pochi contagi, però è normale che poi alla fine se un Governo ti obbliga, perché ti obbliga cioè non è d'accordo con la linea di un Presidente della Regione… quindi qualcuno qua dovrebbe ricordarsi dell'autonomia che i vostri amici su a Roma non rispettano, questo dovreste ricordarvi! Avevo preparato un discorso però alla fine dopo averlo letto e preparato non ho per niente voglia di rileggerlo a voce alta. Questi sono i vari titoli dei giornali: "Virus, la Sardegna spaventa", mamma mia, la Sardegna spaventa; "Covid 19, la Sardegna rischia di far esplodere una bomba virale"; "Noi positivi abbandonati a noi stessi mentre il villaggio è rimasto aperto", questo è qualche turista che prima era in Croazia, che prima era in Spagna, che è venuto qua e ha portato il virus qua, non sono i sardi che l'hanno portato fuori, non c'è un virus autoctono in Sardegna. " Coronavirus in Sardegna: da Isola Covid free a rischio chiusura", e il rischio chiusura l'avete creato voi a Roma, dando errate indicazioni e non credendo a quello che chiedevano già altri governatori quando hanno chiesto sia della Lombardia sia del Veneto: "chiudiamo". No, per dispetto, per partito preso "lasciamo aperti", allora dopo un po' "chiudiamo".

Siamo stati vittima di una campagna mediatica che non è tollerabile. Qui si è passati dal presidente Solinas vittima a quasi boia della Sardegna, io direi che è l'inverso. Nel discorso finale avevo scritto che dovremmo uscire tutti assieme, proprio tutti assieme, e votare questo ordine del giorno. Io non voglio votare un ordine del giorno con la minoranza, non ho alcuna intenzione di votarlo, perché avete strumentalizzato e il danno l'avete creato voi, dovreste mettere mano voi al portafoglio, come dovrebbero mettere mano al portafoglio alcuni giornalisti, come dovrebbe mettere mano al portafoglio qualcuno che vi rappresenta a Roma che si chiama Zingaretti, questo è quello che dovete fare!

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà. Ora c'è il ramoscello d'uliva di Mula.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, dopo il mio intervento io chiederei, se è possibile vorrei sentire anche l'Assessore naturalmente, e poi le chiederei dieci minuti di sospensione per cercare di capire se questo ramo d'ulivo di cui qualcuno… se c'è la possibilità di ravvivarlo oppure lo dobbiamo mandare al macero, quindi una sospensione di qualche minuto.

Allora, Presidente, io provo a fare un ragionamento di questo tipo. Mi cerco un interlocutore e il mio interlocutore preferito è Gianfranco Ganau, del quale ho stima, e vorrei provare a confrontarmi con lui su due questioni, per ricordargli che come non ce l'avete voi non ce l'abbiamo mai avuto noi un Governo amico, lo possiamo dire perché quando si è trattato di parlare della Sardegna che si parli di Covid free, che si parli di vertenza latte, che si parli di qualsiasi accidente di cosa, non c'è mai stato un Governo che ci abbia sorriso e ci abbia dedicato l'attenzione che merita questa terra. Se partiamo da questo presupposto possiamo anche impostare un ragionamento per dire: proviamo tutti insieme a rivendicare qualcosa che ci appartiene. Io penso che quello che ci appartiene è l'amore per questa terra, e quando sento ragionamenti del tipo "non era vero che la Sardegna era Covid free, avete detto il falso", ma fosse stato anche falso, chi ama la terra per forza deve dare un'immagine di questo tipo, perché in quel periodo i dati dicevano, non lo dice Franco Mula, che la Sardegna aveva il più basso numero non solo di contagi ma anche di persone che si trovavano in terapia intensiva, è così, e tutti quanti indicavano la Sardegna come il territorio naturale dove potere anche venire a trascorrere le ferie, anche poter venire a viverci: perché questo sogno si è infranto, o qualcuno ha cercato in maniera strumentale di dire la Sardegna è scomoda? La Sardegna è scomoda, con le sue bellezze, perché i turisti, checché ne dicesse qualcuno ("Quest'anno non verrà nessuno, forse un milione, forse uno e mezzo") i dati dicono che la gente è venuta lo stesso, 7 milioni, e cosa ci hanno portato lo vedremo quando finiranno…

(Interruzione della consigliera Desirè Manca)

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Cara collega, ho sentito il suo discorso in rispettoso silenzio, avrei potuto anche sbottare per delle cose che ha detto, le chiedo di ascoltarmi e di stare zitta, per gentilezza, perché quando io dico le cose lo dico con dati alla mano. Quindi, non doveva venire nessuno e invece è arrivata gente in Sardegna, e io ho postato alcuni giorni fa una registrazione che ha fatto una illustre giornalista, neanche sarda, che ha assistito in prima persona alla chiacchierata che in quel momento stava facendo una turista con la mamma, e gli stava raccontando che i figli stavano facendo il bagno: "Lo sai, mamma, che mio figlio fino a qualche giorno fa aveva la febbre a trentotto e mezzo e gli abbiamo dovuto dare la Tachipirina, ma anche l'altro mio figlio aveva la febbre a trentotto e mezzo e abbiamo dovuto dare la Tachipirina? Lo sai mamma che se avessimo detto queste cose non ci avrebbero fatto partire?". Allora vorremmo capire che cos'è che c'è anche arrivato in questo periodo, che cos'è che ci lasceranno, ma una cosa è certa che quello che ci lasceranno poi ce lo gratteremo noi, ma ne usciremo fuori comunque da questa situazione, se vogliamo veramente bene a questa terra, poi se qualcuno, non mi appassiona, vuole ancora difendere il suo partito che è indifendibile, perché il signor D'Amato si preoccupasse della situazione del Lazio anziché pensare alla Sardegna, il Lazio dove continua ad aumentare il disavanzo della sanità pubblica, dove ha perso 16 ospedali, 3600 posti letto, 2100 solo a Roma, e si preoccupa della Sardegna? Io penso che ha altro a cui pensare. E, collega Comandini, quando cita Luca Telese io l'ho invitato a raccontarlo tutto quello che ha detto Luca Telese, che era veramente schifato dal comportamento di alcuni suoi colleghi giornalisti, perché stavano dipingendo la Sardegna per quella che non era, perché ha tirato fuori i numeri Luca Telese, ha detto anche questo e bisognava dirle queste cose. E quello che compare oggi, che poco fa il mio collega Dario Giagoni ha citato, il dossier contro Solinas: io ricordo, l'avete detto tutti, quando il Presidente della Regione a suo tempo chiese il famoso passaporto sanitario, che non poteva essere ma non era manco un prelievo di sangue, non poteva essere nulla, non si potevano chiudere porti e aeroporti, facciamo venire tutti perché la libera circolazione impone che dobbiamo…, ora che si sono resi conto di quello che sta succedendo a tutti quelli che arrivano dalla Grecia, che arrivano da Malta, che arrivano dalla Croazia bisogna fargli il test, non possono entrare in Italia se non gli facciamo in test, ma non trovate che ci sia una forte contraddizione in un comportamento di un Governo che secondo noi ha operato in maniera strumentale, e io voglio rincarare pure la dose concedetemelo, perché abbiamo le elezioni, cari miei, e stiamo giocando sulla pelle di questa terra perché ci sono le elezioni. Quindi i vari, e non faccio nomi, che chiamano da Roma, io parlo anche di quelli di appartenenza politica come la nostra, non stanno facendo un accidente, sono a Roma per non fare nulla, anche i nostri non solo quelli che abbiamo al Governo! Perché ogni tanto uno esce per dare la solidarietà: non ci serve la solidarietà, ci serve che questi ci difendano e che ci rappresentino, perché questi oggi non rappresentano nulla, né quelli della nostra parte né quelli della vostra parte, soprattutto! Tanto anche loro andranno all'opposizione, poi vediamo che cosa faranno! Però è vergognoso quello che stanno facendo nei confronti di questa terra, è vergognoso, vorrei ricordare come ci hanno ridotto, non c'è stato nessun rispetto per questa terra, cerchiamo di averlo noi un po' di rispetto!

PRESIDENTE. Ora darei la parola per l'ultimo intervento, quello dell'onorevole Zedda, e poi facciamo dieci minuti di sospensione.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Presidente, io volevo dire una cosa, io ho cercato nell'intervento di suggerire il fatto di condividere un ordine del giorno però voglio dire questo ai colleghi dell'opposizione e ai colleghi della maggioranza: non siamo disponibili come Gruppo a tralasciare le responsabilità politiche che ci sono in quello che è successo alla sanità, non siamo disponibili a condividere un ordine del giorno edulcorato in qualche modo per fare un favore a una parte politica che è venuta qua, in maniera secondo me irrispettosa, a fare l'avvocato difensore del Governo nazionale che ha commesso solo errori, questo ci tengo a sottolinearlo perché come partito di maggioranza relativa vogliamo un ordine del giorno che rispecchi la realtà e a difesa della Sardegna.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Individuo quattro ordini di priorità sulle quali dovremmo dibattere: un aspetto sanitario, un aspetto economico, un aspetto legato a quel che dicevo prima a una questione contingente che accadrà tra qualche giorno e cioè l'apertura delle scuole (l'assessore ha dichiarato "non siamo pronti, rinvieremo a fine settembre", ovviamente non intendo l'assessore Nieddu ma l'Assessore competente per materia, e quindi vorremmo anche conoscere il perché, e sarebbe utile saperlo e in qualche modo anche per lei immagino Assessore sull'altro versante con le sue competenza capire perché, e quindi attrezzarci di conseguenza), l'altro elemento è la crisi di fiducia che esiste nelle istituzioni, tutte, non è che c'è qualcuno che venga salvato da questo aspetto, e la crisi di fiducia in se stessi alla fine, nella capacità di ripresa e di poter ricostruire qualche cosa.

Questo è il classico caso di eccesso di successo, cioè si rischia di risultare vittime anche nel momento del successo, cioè la grande enfasi mediatica avuta sull'aspetto del passaporto sanitario (non entro nel merito, lo hanno detto altre colleghe e colleghi) ha determinato come contraltare che, nel momento in cui la Sardegna che era definita, perché in effetti il dato di presenza del virus era molto basso, come isola serena o comunque meno difficile e complessa rispetto ad altre realtà, era stata definita come libera dal virus, ha avuto la diffusione dei contagi, l'eccesso di successo ha determinato una campagna mediatica che ha rafforzato il concetto di presenza del virus, tanto da determinare paura nei turisti, in coloro che avevano l'idea di venire in Sardegna. L'altro elemento è raccontare la vicenda della diffusione del virus come solo ed esclusivamente portato dai turisti è fuorviante, non corrisponde al vero, perché abbiamo casi in Sardegna di contagi in tanti Comuni dove sardi che liberamente hanno trascorso vacanze in altre realtà in assenza di prevenzione e tutela, alla fine probabilmente, in alcuni casi non dico tutti, anche per non aver rispettato alcune norme comportamentali minime di tutela per se stessi e per gli altri, hanno portato il virus dalla Spagna in alcuni territori della Sardegna. L'altro aspetto è stato quello forse di aver creato un po' di confusione sulle applicazioni tecnologiche, l'applicazione Sardegna che tracciava gli spostamenti, l'applicazione Immuni che invece avrebbe dovuto tracciare il contatto di una persona contagiata con altre, e quindi poter risalire all'andamento del contagio e alla diffusione del contagio: moltissimi hanno scaricato la prima (perché così veniva diffusa in Sardegna come informazione) e non la seconda. L'altro elemento è il modello al quale noi ci vorremmo ispirare, anche turistico, perché poi alla fin fine il problema non è esploso ovunque in Sardegna, è esploso in alcune realtà dove vi sono video e foto di proprietari di quei locali e avventori che non hanno rispettato manco una lettera dell'ordinanza del Presidente della Regione. Non è il fato avverso, la divina provvidenza contraria o qualcuno che ci vuole male, perché vi sono persone che hanno trascorso vacanze e non hanno contagiato nessuno e non hanno contratto loro stesse il virus e ci sono persone che non hanno rispettato le minime norme comportamentali. Penso che negli incontri futuri del Presidente Presidente della Regione si debba guardare a un altro tipo di imprenditori e non pensare che quello sia un modello. L'altro aspetto è: alcuni messaggi sbagliati? Sì, a me è capitato, ed è una cosa che è andata in crescendo fino alla diffusione dei primi contagi, dove persino a me che cercavo di rispettare le regole, per cui il saluto che facevo quando mi veniva offerta la mano era, come dire, un saluto senza contatto, moltissimi dicevano "ma tanto da noi non c'è, tanto da noi non c'è, tanto da noi non c'è", cioè, questa cosa è andata in crescendo e anche la campagna di comunicazione forse sarebbe dovuta cambiare. L'altro elemento è se le forze dell'ordine sono state attivate nei controlli in quei locali, non risultano essere stati fatti controlli. L'altro aspetto è: com'è che da noi si è sviluppato e in altre realtà che hanno avuto flussi turistici ben maggiori no. Le altre considerazioni sono sulla Protezione civile. L'altro giorno è caduto una bomba d'acqua su parte della Sardegna e non è stata emanata l'allerta meteo, non parlo di cose straordinarie come la gestione di una pandemia e della diffusione del virus, parlo di una vicenda ordinaria, c'è qualche cosa che non funziona in quel settore, non sono stati in grado di diffondere l'allerta meteo quando tutti i siti, anche quelli che abbiamo nei telefonini tramite le applicazioni, segnalavano piogge consistenti al di sopra della soglia minima sopportabile dalle nostre condotte, penso che qualche cosa in quel settore non stia funzionando se nell'ordinaria amministrazione ci si perde. L'altro aspetto, e ho chiuso, Presidente, è: quale sarebbe la cosa migliore da fare? Fare causa a tutti gli organi di informazione italiani, attivare un'azione contro il Governo? Badate, quello che stanno dicendo dal Lazio, a differenza della nostra presa di posizione sulla tutela dell'immagine della Sardegna, è un aspetto circoscritto, cioè loro sostengono la tesi che noi non stiamo fornendo nomi, cognomi, indirizzi, cioè tutti gli elementi che dovremmo avere dall'autocertificazione per risalire ai contagi, a chi ha contagiato chi, chi potrebbe essere contagiato, o questa cosa non è vera e noi stiamo collaborando, oppure si può anche dire, "guardate, abbiamo avuto una difficoltà nel sistema, purtroppo non siamo nelle condizioni di fornire dati; lasciare questa incertezza, cioè l'elemento che noi non si voglia collaborare, è un elemento che aggrava la situazione, e quale sarebbe il modo migliore per ripristinare l'immagine della Sardegna? Cercare di limitare il virus quanto più possibile, aprire le scuole in sicurezza e pretendere che gli stessi organi di informazione che hanno diffuso quelle notizie raccontino che invece la Sardegna nell'arco di pochissime settimane ha arginato i contagi, perché altrimenti rischiamo di ribadire un concetto che già è stato negativo per la Sardegna e non positivo. Sugli ordini del giorno, se si vuole ragionare su un qualcosa di comune, serio, che guardi ad alcune soluzioni perché la giornata di oggi porti almeno ad aver dipanato qualche matassa, sarà cosa utile, anche per la programmazione dei lavori futuri, una riunione sulla scuola, un incontro sulla crisi economica e capire come quei fondi stanziati ingenti stiano andando a beneficio, o se qualcosa si è sbloccato, cosa sta accadendo nell'ambito dei nostri territori in termini di protezione e tutela per la salute delle persone, la ripresa dei controlli ordinari nell'ambito della sanità, credo che sia utile un ordine del giorno che non guardi solo all'aspetto negativo ma ponga, o almeno inizi a creare le condizioni per ripristinare fiducia anche dei sardi nei confronti di noi tutti e dell'Istituzioni. Grazie

PRESIDENTE. Grazie. Ora, come concordato, prima di passare all'esame degli ordini del giorno sarebbe necessario una sospensione per verificare l'ipotesi di sintesi degli stessi, probabilmente però prima è necessaria una risposta completa, ma al tempo stesso quanto più sintetica possibile, da parte dell'assessore Nieddu che, mi pare, al termine del dibattito anche proficuo abbia qualcosa da dire.

Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie, Presidente. Finché godo ancora della fiducia di questa maggioranza mi pregerò di esporre anche alcuni dati che forse contribuirebbero maggiormente e in maniera più utile al prosieguo del dibattito, senza peraltro voler poi togliere ovviamente lo spazio al Presidente, sarà lui a fare la sintesi politica rispetto a tutto quello che è stata questa giornata di, secondo me, comunque un dibattito utile, perché chiarirsi le idee è sempre forse la cosa migliore da fare. Qualche considerazione però permettetela anche a me, nonostante non sia il massimo rappresentante dell'autorità politica regionale. Allora, si è parlato di unità, lo spirito unitario è sicuramente auspicabile, soprattutto in un momento come questo in cui la nostra Regione è sotto attacco mediatico da più fronti e da così tanto tempo in una fase emergenziale per la nostra situazione economica, e non solo, che cominciava a vedere una ripresa del turismo che invece adesso, come giustamente qualcuno ha ricordato, a settembre vede un fioccare di disdette con la possibilità che molte strutture debbano essere chiuse anzitempo, mandando a casa il personale stagionale che già ha avuto così poco tempo per lavorare, e molti, lo ricordo, rischiano anche di non avere poi accesso alle provvidenze degli ammortizzatori sociali eventualmente. Però se vogliamo cercare l'unità bisogna che abbiamo una base comune da cui partire, perché se non ci intendiamo su niente è difficile poi trovare una sintesi unitaria, e allora partiamo dall'oggettività che tutti quanti possiamo tranquillamente leggere e constatare in quelli che sono gli atti che hanno messo in campo altri, e non sicuramente noi, qua in Sardegna, che siamo stati semplici spettatori di un attacco senza precedenti, a mio avviso, se ci troviamo d'accordo su quello forse è più facile trovare una sintesi unitaria. Allora, è vero che c'è stata una denigrazione nei confronti della nostra Isola e del nostro sistema sanitario e turistico? penso che la risposta non possa che essere affermativa, ho sentito anche dai banchi dell'opposizione questa considerazione. È vero che i dati sono stati coartati per fare in modo che questo attacco mediatico avesse il risultato che poi purtroppo ha ottenuto? Sì, è vero, i dati voi forse non li avete tutti, ma chi ha concertato questo attacco mediatico sicuramente ce li aveva, chi continuano a dire alcune cose i dati li conosce bene, la Regione Lazio i dati ce li ha, il Ministero i dati ce li ha, l'Istituto superiore di sanità i dati li ha, allora continuare ad avallare in silenzio un attacco di questo genere su dati che sono inconsistenti dal punto di vista oggettivo, perché sono dati che sono inconfutabili, penso che sia anche questo un aspetto indiscutibile. Poi, è vero che quello che abbiamo chiesto noi, che il presidente Solinas ha chiesto a suo tempo, e che è stato bollato con le risate beffarde di alcuni autorevoli esponenti del Governo, è stato tacciato di incostituzionalità e di tutto quello di cui si poteva tacciare, adesso quello che a noi è stato negato viene concesso ad altri? Penso che anche questo sia innegabile, è sotto gli occhi di tutti che c'è un doppiopesismo che non è accettabile da parte di una Regione intera, non della maggioranza sardo-leghista, come la definite voi, ma da tutti i sardi e da tutti i loro rappresentanti nell'Istituzione regionale, non è accettabile questo doppiopesismo, perché è palese che è così, c'è un comportamento strabico da parte del Governo, quando l'abbiamo chiesto noi c'è stato detto che era anticostituzionale, adesso che il Lazio unilateralmente prende posizione e decide di fare i tamponi a chi vuole, come vuole e quando vuole, automaticamente questa è diventata una cosa che invece si può tranquillamente fare senza andare incontro a nessun rischio di incostituzionalità? Mi sembra che sia palese anche questo. Allora, se noi abbiamo già questi tre gradini di una scala che facciamo assieme, penso che poi forse se vogliamo cercare l'unità sarà più facile dopo trovarla, io credo che su questo non possiamo che essere d'accordo, sia la maggioranza che l'opposizione… i dati poi arrivano, in cauda venenum, onorevole Deriu, come al solito. Allora, diciamo questo, che noi avevamo fatto delle richieste che non sono mai state accettate, arriviamo ad alcune considerazioni ulteriori, qualcuno qui ha riportato alla mia memoria il fatto che noi ci siamo definiti un'Isola Covid free, che il presidente Solinas definiva la Sardegna un'Isola Covid free, bene, non è una ipotesi, una teoria eravamo peregrina, noi eravamo praticamente un'isola Covid free, ma non l'abbiamo certificato noi sardi, onorevole Manca, l'ha certificato l'Istituto superiore di sanità, quando ha commissionato e poi ha condotto l'indagine sierologica a campione, costruito sempre da loro, che ha certificato che la Sardegna, insieme alla Sicilia, aveva i migliori risultati d'Italia, con un indice di siero-prevalenza dello 0,3 per cento, cioè tendente allo zero. Cosa vuol dire questo? Che la circolazione virale in Sardegna, prima della riapertura, anzi anche dopo la riapertura, perché questa indagine di siero-prevalenza è stata fatta quando si era già cominciato anche a circolare di più in Italia, lo 0,3 per cento significa tendente allo zero, cioè circolazione virale quasi zero. Siccome consumare vedo che sta per finire il tempo concludo, ma mi servirebbe molto più tempo perché avrei altre cose da dire, però lasciamo perdere. Allora la riapertura senza previsioni da parte del Governo di quello che sarebbe successo è uno dei tanti errori del Governo, perché l'onorevole Manca ricordava quelli che sono stati gli errori da parte della gestione della Giunta Solinas nella pandemia, ma ricordo che se noi siamo arrivati a quel livello evidentemente i nostri errori sono stati molto pochi, di contro potrei dire che gli errori del Governo sono stati tantissimi, a cominciare dal fatto che quando abbiamo chiesto la chiusura non ce l'hanno data, quando abbiamo chiesto la certificazione per venire in Sardegna non ce l'hanno data, ma potrei fare un elenco sterminato, potrei parlare di tante cose, ma se dobbiamo cercare l'unità allora cerchiamo l'unità e non cerchiamo le divisioni, va benissimo, superiamole. Arrivo ai dati perché voglio essere ovviamente concreto e darvi ulteriori elementi per continuare questo dibattito sulla via dell'unità, magari ritrovata. Allora noi abbiamo adesso un totale positivi in Sardegna di 837, naturalmente positivi, tra cui dovete considerare che alcuni sono positivi ancora della prima ondata pandemica, non ho adesso il dato esatto, da questi 837 vanno scalati 182 non residenti in Sardegna, cioè residenti in altre regioni o all'estero, quindi scendiamo a un totale di positivi in Sardegna, a oggi, cioè a ieri, con i 50 di ieri, di 655, se togliamo anche gli algerini, cioè gli immigrati del centro di Monastir siamo ancora ulteriormente più in basso e abbiamo poco più di 600 positivi. Ma di quale emergenza sanitaria pandemica stiamo parlando in Sardegna? Vi rendete voi stessi conto probabilmente che stiamo parlando di una cosa ridicola, che non ha nessun significato. Allora io mi domando e dico, ma se l'assessore D'Amato, col quale peraltro io ho anche un rapporto di consuetudine e anche simpatica, perché come persona lo trovo anche una persona gradevole, col quale abbiamo frequentemente degli scambi anche a livello interpersonale, ma quando l'assessore D'Amato, io capisco che lui faccia politica, hanno anche loro le elezioni e il gioco delle parti lo prevede, e io lo posso anche capire, ma quando dice che hanno avuto il 35 per cento di positivi che rientrano nel Lazio e quindi mi parla di quanti? Se stanno testando decine di migliaia di persone, il 35 per cento di decine di migliaia quanto fa secondo voi? Farà migliaia! E noi abbiamo 182 turisti di tutta Italia positivi in Sardegna e loro nel Lazio ne hanno migliaia! Ma vi pare plausibile questo? Io faccio appello alla vostra intelligenza qui, e non ad altro. Vi pare plausibile questo? Non lo è, palesemente! Io vorrei vedere le schede di contatto. Allora, come ho già detto altre volte, noi siamo stati molto bravi in Sardegna, e lo certifica l'Istituto superiore di sanità, come ho detto altre volte lo ripeto anche questa volta, non vorrei che questo mascherasse o pretendesse di mascherare comportamenti poco virtuosi in entrata quando ce li hanno fatti entrare, perché il virus come giustamente hanno detto autorevoli onorevoli dell'opposizione qui, il virus non c'era, l'hanno portato i turisti, se lo sono scambiato nella nostra isola, e purtroppo l'hanno scambiato anche con qualche nostro conterraneo, e poi se lo stanno riportando a casa. Come sarei tentato di fare una considerazione in sardo stretto, ma la evito perché non voglio fare polemica.

E comunque detto questo, vi ricordo che l'indice Rt, sul quale adesso vedrete sorgerà un'altra polemica, per la quale tenteranno ulteriormente di fomentare rischi di chiusura della Sardegna e di zona rossa in Sardegna, perché questo è quello che io pavento e quello che temo. Perché abbiamo un indice Rt più alto di 1, avevamo 1,1 tendente a una cifra ancora più alta, ma perché? Un indice come quello Rt, che io ho sempre disconosciuto, perché secondo me è un indice veramente nato male e sopravvissuto peggio, perché è un indice che non ha nessuna attendibilità, ed è calcolato a oggi secondo me ancora, anzi ne ho la prova perché ho parlato anche con il professor Sotgiu, lo calcolano sempre su 1.600.000 persone, ma vi ricordo che in Sardegna, questi sono i dati aggiornati a ieri, sono entrati in Sardegna, me li sono fatto dare apposta per fare il conteggio, perché non sono un epidemiologo però il cervello mi funziona, spero funzioni anche a voi. Allora in Sardegna sono entrati nel mese di agosto, solo nel mese di agosto, abbiamo avuto 960.000 persone, non presenze giornaliere negli alberghi, 960.000 ingressi nel mese di agosto. Quindi se tu mi calcoli l'Rt, me lo devi calcolare non su 1.600.000, ma su 2.600.000 circa, voi capite che anche questo fa una bella differenza. Questo ve lo lascio come dato alla riflessione, se poi vogliamo trovare l'unità su queste basi io sono sicuro che si può trovare, ma come ha detto qualcuno le responsabilità sono precise e non sono scaricabili né sui sardi che hanno avuto dei comportamenti durante il lock-down esemplari, e lo certificano i dati, né sul nostro sistema sanitario regionale che, anche se tenuto insieme con lo spago, ha dato prova migliore di sé rispetto a tanti più blasonati di altre Regioni, che adesso stanno cercando di scaricare su di noi le loro colpe e le loro responsabilità. Perché noi siamo stati bravi e l'abbiamo dimostrato, qualcuno come l'assessore D'Amato lo deve ancora dimostrare.

PRESIDENTE. Grazie Assessore, anche per il suo intervento appassionato.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, credo che l'intervento dell'Assessore alla Sanità sia stato preziosissimo nei contenuti, nei numeri e nei dati che ha fornito. Volevo soltanto capire su l'ultimo dato che lei ha in qualche modo dato all'aula, i 960.000 ingressi, sono 960.000 persone che attraverso aereo o nave sono arrivati in Sardegna nel mese di agosto? Arrivi, persone fisiche, perfetto, no per confrontare con i 7 milioni che qualcun altro diceva che sono arrivati in agosto durante l'estate quale vacanzieri.

PRESIDENTE. Quelle sono le presenze alberghiere, sono dati differenti! Scusate!

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, solo un suggerimento all'Assessore, mi permetto di dire che l'assessore fornisce un dato preciso, quindi stiamo attenti a interloquire, perché fornisce un dato di 764, non migliaia e migliaia, altrimenti sarebbe oggettivamente correttissimo il ragionamento, cioè dell'impossibilità di avere 174… no però il 35 per cento dà poi il dato in termini reali, cioè di numeri veri, non percentuali, 764. Quindi non sono migliaia e migliaia, quindi potrebbe essere verosimile.

PRESIDENTE. Va bene, allora, mi sembra che dal dibattito siano emersi dei degli spunti assolutamente apprezzabili, che insomma evidenzio nel fatto che il problema il problema non sia la Sardegna ma sia della Sardegna, e che le responsabilità non siano assolutamente ascrivibile a noi o ascrivibili al popolo sardo. Da questa base io sospenderei il Consiglio regionale per qualche minuto, per una riunione dei Capigruppo. Il Consiglio è sospeso.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 09, viene ripresa alle ore 16 e 42.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto nei banchi.

Ora darei la parola, al termine della discussione, al Presidente della Regione, onorevole Christian Solinas.

Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az), Presidente della Regione. Grazie Presidente, in realtà molto brevemente, anche perché si sono susseguiti numerosi interventi su questo argomento, che è stato sviscerato in tutte le sue implicazioni. Io vorrei però spendere due parole per chiarire la cornice entro la quale ne discutiamo. Qui non è in gioco, in discussione la reputazione del Governatore, della maggioranza, della mia persona che sono ben poca cosa, in questo momento è in discussione la credibilità e la reputazione di un'intera Regione, è in discussione la fatica e il sacrificio di tanti piccoli e grandi operatori turistici e connessi al settore turistico che con fatica in anni di duro lavoro hanno costruito una reputazione nazionale e internazionale, hanno consolidato aziende, che sono state in grado di subire la forte criticità derivata dai lockdown, dalle chiusure che sono stati eventi che hanno caratterizzato non la Sardegna, non l'Italia ma tutto il mondo. E proprio ora in un momento in cui queste aziende, questi operatori, queste strutture cominciavano a vedere un segnale di ripresa, a riprendere un'attività in una nuova normalità, perché ancora siamo in una fase nella quale non è stata superata la pandemia, io credo sia un fortissimo danno cercare di costruire a tavolino l'immagine di una Sardegna epicentro della nuova diffusione virale, soprattutto nel momento in cui i dati, i numeri ci dicono che la verità è ben diversa. Badate, io vorrei che fosse molto chiaro che da questa parte non c'è nessuna intenzione di limitare il diritto di cronaca, di attaccare la stampa, i mass media fanno un lavoro importantissimo, fondamentale in ogni Paese democratico, però non posso non osservare che davanti a tanti giornalisti, a tante testate che fanno con onore e disciplina il proprio mestiere, cercano la notizia, approfondiscono, verificano i riscontri ci sia stato in questo periodo, da parte di qualcuno, una rappresentazione non veritiera dei fatti e della realtà. E voglio darvi dei numeri per evitare che prevalgano le considerazioni; se è vero, come è vero, che lo Stato, il Ministero della salute che ha fatto un'indagine epidemiologica in accordo con la Croce rossa italiana e con l'Istat ha certificato che la siero prevalenza in Sardegna ha un indice di 0,3 fino a luglio, e cioè il più basso indice di diffusione in Italia, questo significa che prima dell'arrivo dei flussi turistici in Sardegna il virus non c'era, e chi è arrivato non si è infettato perché i sardi lo hanno contagiato, chi è arrivato è arrivato portando il virus in Sardegna. E allora se io mi abbandonassi alla foga del dossieraggio, che qualcuno ha intrapreso in questi giorni, dovrei formare un dossier per dire: quanti turisti sono venuti da quella Regione piuttosto che da un'altra positivi e ci hanno portato il contagio? Ma non è questo il terreno del confronto, il problema vero è che se non ci fossero stati soggetti positivi che entravano in Sardegna qui diffusione virale non ce ne sarebbe stata. Se c'è qualcosa da approfondire è capire perché qualcuno sia riuscito ad arrivare senza che vi fosse il riscontro delle proprie condizioni di salute. E questo non è semplice, così come non è utile andare a dire oggi i casi che registriamo nella regione Lazio sono casi che provengono dalla Sardegna perché la Regione non ha controllato i positivi in uscita. Ma noi abbiamo dei rei confessi, rei confessi sui social network, sui giornali, sulle televisioni che hanno raccontato di aver assunto del paracetamolo per abbassare la loro temperatura e passare i controlli indenni. Davanti a questi comportamenti incoscienti, e credo penalmente rilevanti, che responsabilità può essere ascritta alla Regione Sardegna? Davanti al fatto che con un DPCM vigente, delle ordinanze vigenti, e quindi con delle misure condivise tra Stato e Regione, si è detto che le compagnie, che le società di gestione dovevano rilevare la temperatura in uscita, che gli Uffici sanitari di Frontiera Marittima e aeroportuale che sono di stretta competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non della Regione Sardegna hanno il compito di controllare la salute di chi passa le frontiere e di chi si muove negli aeroporti e nei porti. Se questi uffici non hanno rilevato eventualmente qualcuno con temperature o sintomi, è responsabilità della Regione Sardegna? Io credo di no! Ma la Regione Sardegna non ha neanche mai detto: è responsabilità dello Stato. Oggi tirati per la giacchetta da qualche Regione che sta facendo lo scaricabarile siamo costretti a dire con chiarezza, con forza chi sia ad avere competenza su un settore, chi sia ad averla su un altro. Però la nostra intenzione, ed è questo il senso, non è difendere aprioristicamente l'operato della Regione, l'operato del Presidente. Qui come vi dicevo in apertura dobbiamo difendere il sistema Sardegna, dobbiamo difenderci da un tentativo di chi anche oggi ha cercato di paragonare le discoteche della Costa Smeralda alla famosa partita giocata in Spagna che è costata la prima ondata in Europa. E allora faccio appello al buonsenso e alla coscienza di ciascuno in quest'Aula, voi sapete meglio di me che la Sardegna, la Costa Smeralda ha molte meno discoteche della Versilia o della riviera romagnola, che i nostri locali hanno molti meno posti, che noi abbiamo adottato un'ordinanza dove addirittura questi posti li abbiamo abbattuti in misura maggiore rispetto al resto d'Italia, ma non si può pensare che il caso Sardegna nasca in due locali, in tre locali, perché sarebbe veramente ingiusto pensare che gli assembramenti nei locali, nelle discoteche della Sardegna siano più contagiosi degli assembramenti nelle discoteche della Versilia, della riviera romagnola di altri Paesi, di Cervia, dove ci sono stati più casi che in Sardegna, o pensare che gli assembramenti in una discoteca, in un lounge-bar, in un ristorante sardo siano più contagiosi degli assembramenti nelle piazze, nei locali, nei ristoranti. Il tema non è il luogo, il tema è che non si doveva consentire che i positivi circolassero. Però anche qui facciamo appello ancora una volta ai numeri, noi cerchiamo di creare un caso nel momento in cui in Francia, in Germania registrano 4800 - 5000 casi giorno, in Italia se ne registrano 1400 - 1500, di questi 1400 - 1500 70 sono in Sardegna, e il caso diventa la Sardegna?! Il caso diventa l'Italia?! Io credo che non ci sia sostanza e non ci sia verità in questa impostazione. E allora nell'interesse di tutti, non di una parte, ma di tutti i sardi, dobbiamo cercare di riportare le valutazioni dalla considerazione di parte, ai numeri, alla scienza e la scienza ci dice anche che è perfettamente inutile andare a rilevare soltanto i turisti in uscita dalla Sardegna verso Civitavecchia se non controlliamo tutti quelli che entrano dagli altri porti, dagli altri aeroporti. Perché è come se si continuasse a versare all'interno della botte dell'acqua sporca e poi la Sardegna che è il rubinetto quando lo apri nel bicchiere della Sardegna esce solo acqua sporca. Non può funzionare così e neanche dal punto di vista scientifico epidemiologico è possibile pensare di fare un'indagine seria andando a individuare solo una rotta d'uscita per fare uno studio serio si deve andare ad analizzare per intero i flussi in entrata e in uscita da tutti i porti, da tutti gli aeroporti. Ecco perché dico al netto della ricerca di responsabilità, di colpevolezza oggi il tema: è difendere un sistema economico produttivo che rischia di subire un durissimo colpo, perché la reputazione anche internazionale del nostro comparto ricettivo è fortemente sotto attacco e noi abbiamo il dovere di difenderle sotto il profilo della verità. Poi affianco a questo fatto, certo che dobbiamo guardare con attenzione agli sviluppi di questa nuova diffusione virale, lo dobbiamo fare in Sardegna e lo dobbiamo fare in Italia, lo dobbiamo fare nel mondo, ma questo non ha bisogno di una rincorsa al dossieraggio per cercare di costruire a tavolino responsabilità preconfezionate, qui dobbiamo capire cosa è successo e dobbiamo capire cosa si debba fare e mettere in campo per arginare eventualmente anche comportamenti incoscienti che ci sono stati da parte dei singoli. Perché le norme c'erano, le ordinanze, i DPCM che fossero del Governo o della Regione hanno individuato dei criteri di comportamento sul distanziamento, sull'uso delle mascherine se poi non sono stati rispettati quello è un problema. Così come è pensabile che si innesti in questo dibattito uno scontro senza precedenti tra Regioni dove, mentre alla Sardegna è stato detto in tempi non sospetti che sarebbe stato incostituzionale porre dei limiti alla libera circolazione delle persone e si è di fatto impedito di adottare un'ordinanza che prevedesse, i test, oggi altre Regioni prevedono addirittura la quarantena obbligatoria i test per chi proviene dalla Sardegna, introducendo un'ingiustificata discriminazione nei confronti di chi ha scelto questa destinazione e quindi un ingiustificato danno a tutte le strutture turistico ricettive dell'Isola. Ecco io mi chiedo perché su queste ordinanze non c'è stata la stessa levata di scudi politica, mediatica e scientifica? Perché non si è detto che erano contrarie alla Costituzione? Perché non sono state impugnate? Perché se il principio che è stato affermato tempo fa è un principio valido lo deve essere sempre. E allora una cosa è la salvaguardia e la prevenzione sanitaria, altra cosa è la pandemia economica che potrebbe seguire quella sanitaria dopo provvedimenti e campagne mediatiche che non sono contro questa o quella parte politica ma sono contro la Sardegna nella sua interezza, grazie.

PRESIDENTE. Grazie signor Presidente, sono stati presentati due ordini del giorno, il numero 1 e il numero 2.

Per esprimere il parere della Giunta sugli ordini del giorno, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Contrario sul numero 1 e favorevole sul numero 2.

PRESIDENTE. Bene quindi mettiamo in votazione il numero 1, ordine del giorno: Manca Desiré Alma, li Gioi, Solinas.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, quindi questo è un ordine del giorno che il nostro Gruppo insieme ad altri colleghi della minoranza ha presentato, perché a proposito di non strumentalizzare l'argomento Covid, che è così importante, tra l'altro apprendo proprio in questo momento, in questi minuti che c'è la prima vittima Covid e tra l'altro nel mio territorio, quindi questo veramente ci dispiace. Proprio questo, la prima vittima del nostro territorio che mi fa veramente quasi inorridire, io capisco che sia iniziata la campagna elettorale, però non bisogna mai mischiare quello che è un percorso politico con un'emergenza sanitaria, come comunque tutto il mondo sta vivendo, l'Italia e in questo momento la Sardegna. Abbiamo impiegato, io per alcuni versi oserei anche definire sprecato, anche del tempo oggi a parlare della salvaguardia dell'immagine per come la vediamo, come abbiamo esposto nel nostro intervento. Noi pensiamo che molto probabilmente se avessimo utilizzato questo tempo per parlare di atti e azioni concrete nell'affrontare, poste in essere, nell'affrontare questo argomento sarebbe stato forse più importante. Ma quello che ci dispiace, ed è il motivo per il quale noi abbiamo scelto di proporre questo ordine del giorno, è che nonostante sia iniziata la campagna elettorale si usi questo argomento strumentale per delle uscite, che poi abbiamo letto sulla stampa locale: il Covid non uccide più bufera, sul candidato del centrodestra. Adesso io metterei da parte il discorso della candidatura, però vorrei menzionare il fatto che questo medico che afferma ciò fa parte, ed è stato nominato da lei Governatore quale membro dell'unità di crisi di gestione del Covid del nord Sardegna, quindi come rappresentante del Movimento 5 Stelle noi chiediamo che in rispetto anche a quello che sta capitando e rispetto a quello che anche lei fino adesso, caro Governatore, ha affermato sulla emergenza epidemiologica dell'Italia, mondiale dovuta dal Covid, queste affermazioni di chi è stato nominato da lei, che veramente vanno contro, contro la nomina che lei ha fatto quale membro dell'unità di crisi, venga assolutamente destituito dal suo incarico. Ed è quello che noi chiediamo con l'ordine del giorno presentato, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, mi rivolgo al Presidente della Regione, perché ho sottoscritto l'ordine del giorno presentato dalla collega Manca, perché al netto del fatto che questa persona poi risulti anche essere candidata, ma non mi interessa, uno in campagna elettorale da candidato, da libero cittadino può dire quel che vuole, ma anche collegandomi a quello che diceva prima il Presidente della Regione, noi abbiamo avuto però un problema in particolar modo localizzato nel nord - est della Sardegna, ora non vorrei che la sottovalutazione della frequentazione di alcuni locali, mi è capitato l'altro giorno di andare a cena con la Vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Elly Schlein, insieme alla collega Maria Laura Orrù. E discutendo molto seriamente di come loro hanno affrontato proprio le tematiche che lei, Presidente, portava alla nostra attenzione prima, cioè l'altissima concentrazione di locali notturni, discoteche nell'ambito di alcune regioni che oggettivamente hanno numeri di molto superiori. Loro hanno attivato controlli rigidissimi e le hanno chiuse, non le hanno chiuse tutte, perché il presidente Bonaccini, ad esempio la Vicepresidente diceva, c'è stato un dibattito tra noi anche in Giunta sull'apertura o chiusura, ma loro hanno chiuso quei locali, non tutti, che non rispettavano le norme. Da noi questo non è accaduto, non vorrei che il fatto che forse si siano sottovalutati alcuni episodi nel nord Sardegna sia strettamente collegato al fatto che una figura nominata nell'ambito dell'unità di crisi del nord Sardegna avesse quale approccio al problema coronavirus l'approccio dichiarato dalla collega Manca e rilasciata come dichiarazione dalla persona che componeva l'Unità di crisi, cioè "il virus tutto sommato non uccide, non fa più paura", perché se questo elemento ci fosse, così come testimoniato dalle interviste, io mi chiedo quale possa essere stata la premura nel controllo e nel tentativo di far rispettare quelle norme comportamentali giustamente contenute all'interno delle ordinanze e dei provvedimenti governativi o dello stesso Presidente della Regione, come dichiarato poc'anzi. Giusto questo è il dubbio, cioè l'opportunità che una persona che abbia espresso in una fase così difficile quei concetti debba continuare a svolgere un ruolo di quel tipo in un'Unità di crisi che opera su un tema così delicato. Il voto è favorevole, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau Per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per esprimere il mio voto favorevole a questo ordine del giorno. Devo dire che ho ascoltato due volte con incredulità le dichiarazioni fatte dal dottor Doria, che credo avessero un taglio da campagna elettorale, perché non mi spiego altrimenti, e devo dire che sono rimasto particolarmente perplesso. Io credo che le sue affermazioni siano particolarmente gravi, proprio in funzione del ruolo che lui ha nell'Unità di crisi, e credo che queste dichiarazioni non siano compatibili con questo ruolo, perché sminuiscono in una maniera che è grave, perché viene percepita la pandemia, il rischio del virus come un rischio ormai minimale, residuale, ed è questo che giustifica gli atteggiamenti inconsulti che stiamo vedendo tra i giovani, tra la gente, tra la popolazione. Allora, io credo che sia gravissimo, e mi spiace che sia una persona, un collega che conosco, con cui ho anche degli ottimi rapporti, che sia caduto in un pasticcio del genere, però credo che le sue affermazioni siano gravi, siano gravi proprio in funzione del ruolo, e in funzione del ruolo credo che una sua rimozione debba essere presa in seria considerazione da parte del presidente Solinas, che sia cosa assolutamente dovuta proprio per garantire quel livello di attenzione che serve in un momento delicato come quello che stiamo attraversando.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Piero Maieli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MAIELI PIERO (PSd'Az). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo!). Rinuncio.

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione il l'ordine del giorno numero 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Ordine del giorno numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Mi rivolgo sempre al Presidente della Regione; io non penso che l'ordine del giorno così come formulato, capisco tutto, però che sia utile al Presidente della Regione e alla Regione, il Presidente della Regione ha la possibilità, se avverte che sia stata lesa la visibilità e tanto altro, l'economia della Sardegna, di contattare l'avvocatura e da rappresentante legale dell'Istituzione promuovere un'azione legale, penso che il Consiglio debba aiutare la Regione anche nei passaggi successivi, abbiamo fatto una discussione sulla tutela dell'immagine della Sardegna poi alla fine se oggi dovessi raccontare come l'abbiamo tutelata, probabilmente non siamo stati in grado, l'accusa che viene rivolta, Presidente, alla Regione Sardegna è un'accusa circostanziata, cioè lasciamo perdere le altre vicende, ma l'accusa odierna è che voi non stiate dando una mano d'aiuto sulla ricerca dei contagi fornendo la documentazione che dovreste avere, le autocertificazioni e via dicendo, per capire chi ha contagiato chi. Io non lo so se sia falsa, Assessore, o meno, il problema è che a questa accusa non si può replicare dicendo che c'è un danno di immagine, si dice, "questi sono i documenti che abbiamo fornito, purtroppo non abbiamo i dati di tutti perché qualcuno non li ha forniti" e si replica così, perché se no si rischia di lasciare il non detto circa un'accusa che è puntuale, non è generica, "avete portato in virus eccetera eccetera", cosa che non corrisponde al vero, lì sono totalmente d'accordo, tenendo conto che però anche lì bisogna distinguere, perché ci sono anche sardi che sono andati all'estero e hanno portato il virus in Sardegna, ci sono persone che in alcuni luoghi, per il mancato rispetto delle ordinanze, hanno contagiato altri, si può dire, senza voler accusare nessuno, che un numero di 60-70 contagiati tra il personale di un unico locale, senza fare nomi, di un unico locale, che ha 100-120 dipendenti, sia un numero altissimo e quindi probabilmente lì e in qualche altro luogo qualche cosa, testimoniata anche dai video, è accaduta di assenza totale di rispetto delle prescrizioni minime contenute nell'ordinanza del Presidente della Regione? Penso che non sia un'offesa alla categoria dell'intrapresa economica tutta, anzi, penso che a vantaggio dell'intrapresa economica si individui uno, due, non lo so, tra i tanti operatori economici responsabili di comportamenti non corretti, anzi, che hanno messo a rischio la salute di centinaia e centinaia…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Bene, Presidente, abbiamo detto quest'oggi, lo hanno detto in molti, che la pandemia non ha un colore politico, ma un colore politico glielo si è voluto dare però oggi, colori molto accesi in verità. È vero, ci sono stati danni, danni alla Sardegna per i quali è giusto stabilire delle responsabilità, e di base le ragioni per le quali ci siamo riuniti oggi non sarebbero neanche sbagliate, ho dubbi però per quanto riguarda l'utilità del dibattito di oggi, non tanto per i contenuti, ripeto, quanto per i modi con cui è stato portato avanti, tante accuse, molte volte sterili, polemiche, senza alcuna utilità effettivamente ai fini dello stabilire queste responsabilità, ma solo evidentemente per fini politici e propagandistici, o anche elettorali. Si è voluto dare la colpa a tutti, senza prendersi un minimo di responsabilità, al Governo, ai migranti anche, ma verso lo straniero c'è sempre stata tanta diffidenza da parte di alcuni partiti di maggioranza, e la mia allerta va anche verso certi comportamenti che alimentano un altro tipo di virus, un'onda nera che non tocca i corpi ma tocca le menti, e questo è molto pericoloso. C'è anche da dire che l'orgoglio indomito che abbiamo voluto dimostrare riunendoci qua, giustamente, quest'oggi, mal combacia col vittimismo a tratti frignante che si è sentito qui in questa giornata da parte di alcuni esponenti della maggioranza, questo vittimismo invece si confà più, secondo me, a un istinto servile, a un comportamento eterodiretto di chi maggiormente si è lasciato andare a queste invettive inutili. Per questa ragione, per i modi e non tanto per i contenuti, voteremo no a questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Intervengo innanzitutto per dichiarare il mio voto contrario all'emendamento, ma è per riepilogare, ma veramente con dei flash, quanto ho detto prima, e cioè che la dignità della Sardegna, questa immagine di cui si parla, ripeto, non è proprio il concetto che mi piace di più, ma comunque penso che potremmo rivendicarla e risanarla attraverso tutta una serie di operazioni che partono dalle corrette informazioni, dalla puntuale ricognizione di tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per fare le diagnosi, per fare le cure e per fare la prevenzione, e possiamo farlo attraverso il controllo capillare, attraverso la vigilanza e soprattutto, secondo me, non perdendo altro tempo rispetto ad alcune vicende e situazioni che ci apprestiamo a vivere, come la ripartenza della scuola sarda e come anche, secondo me, la ripartenza di molte attività economiche, o per lo meno lo speriamo. Ecco, io credo che sia più opportuno concentrarci su tutte queste azioni, facendo in modo che sia evidente e che se vogliamo i giornali possano parlare di quello che stiamo facendo per mantenere in buona salute la Sardegna; questa secondo me è l'unica operazione che davvero salverà la dignità e la salute soprattutto di tutti i sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Stara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STARA FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Io ho ascoltato il dibattito attentamente, io (…) un ordine del giorno per respingere in maniera forte quello che ultimamente ho letto su sulla stampa, condivido sicuramente quello che ha detto la Caddeo, l'amico Massimo Zedda, però io sono convintissimo che noi sardi dobbiamo dare un forte, forte senso di unità. Io voterò come Italia viva la mozione comunque perché condivido appieno il tema e quello che ha detto anche il Governatore della Sardegna, qui non ci sono colori sociali di cui dobbiamo, è inutile che qualcheduno parli… scusa, fammi parlare perché io non disturbo nessuno… quindi in questa battaglia dobbiamo essere uniti, forse noi non abbiamo capito, la dobbiamo smettere, siamo gli ultimi della classe, a me non interessa sapere destra, sinistra, Zingaretti ecc…, hanno offeso la Sardegna e i sardi! ci hanno martoriato, ci hanno catalogati come untori! Ragazzi, noi eravamo un'Isola con mille contagiati sino a luglio, e adesso ne abbiamo il doppio perché qualcuno… poi qualcuno ha detto che non ci sono stati i controlli, bene, allora, abbiamo avuto delle discoteche dove c'erano 11.000 persone nel giro di dieci giorni le quali hanno dato nomi fasulli, va bene, non c'è stato controllo, bisogna dirle tutte queste, cose bisogna essere anche critici una volta per tutte, poi uno può pensare quello, " ma Stara la pensa come la destra", no, Stara la pensa come i sardi, come quelli che mi chiamano e mi dicono, "oggi il presidente Solinas ha fatto un bel discorso, Massimo Zedda ha fatto un bel discorso", qui noi tutti assieme dobbiamo dare senso di responsabilità e difenderci, perché non possiamo più tollerare che da sopra ci dicano che noi siamo untori di che cosa? Ma di che cosa! Sono venuti qua a colonizzarci in tutti i modi, io non dico la parola in sardo come si dice, ma dovremmo essere anche contenti che ci chiamano… siamo gli untori! "Il nuovo focolaio della Sardegna", vado in Germania e c'è scritto "la Sardegna è un focolaio", vai lì e "la Sardegna è un focolaio"… ma stiamo scherzando! Ma vada avanti, Presidente, avrei fatto barricate, denunce, ma li avrei presi a calci nel sedere! Hanno rovinato un'economia, qui ci sono disdette, fra poco a ottobre avremo qui gli imprenditori che si stanno impiccando, e di che cosa vogliamo parlare, ragazzi, dobbiamo essere uniti! Desta, sinistra, ma ci vergogniamo! Questo dà fastidio a me, noi non possiamo più tollerare certi atteggiamenti, noi dobbiamo essere l'esempio per la Sardegna e per i sardi, questo dobbiamo portare avanti, dobbiamo essere rispettosi dei nostri elettori, destra, sinistra o centro, ma certe battaglie vanno fatte assieme.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente, io invece voterò contro perché sono abituato a leggere quello che voto, e quindi sono arrivato qua convinto di dover votare a favore, rispetto a questa seduta, di un ordine del giorno dove i contenuti sarebbero stati più o meno quelli che il presidente Solinas ha illustrato nelle sue dichiarazioni. Io condivido, diciamo così, non al cento per cento, però in parte le dichiarazioni del Presidente della Regione, peccato che le dichiarazioni del Presidente della Regione poi non sono contenute in questo ordine del giorno, quindi se ci vogliamo prendere in giro diciamo che siamo tutti d'accordo… certo che l'ho letto, certo che l'ho letto l'ordine del giorno! Io non posso votare un ordine del giorno dove si individuano dei colpevoli, si tratta allo stesso modo per esempio il Governo come responsabile indiretto dell'indiretto poi diretto di atteggiamenti dei giornali, si trattano allo stesso modo i quotidiani per i titoli con il Governo, quando invece si tratta del turismo che quando va bene è merito della Regione e quando va male è "merito" sempre degli altri, io direi che, senza dover necessariamente fare dei mea culpa ma avendo ben impressi chi sono i responsabili di questa campagna mediatica che noi volevamo, avremmo voluto combattere con questo ordine del giorno, e ci saremo dovuti attenere a questo tema, e non fare politica spiccia rispetto a quello che invece è contenuto non nelle dichiarazioni del Presidente, debbo dire, ma nei contenuti dell'ordine del giorno, mi sarei aspettato che il Presidente della Regione intervenisse soprattutto rispetto ai falchi della maggioranza, perché hanno prevalso questi, e insomma per una mediazione che sarebbe stata importante per un provvedimento che oggi avremmo potuto portare all'attenzione fuori da quest'Aula e fuori dalla Sardegna, invece questo non è stato fatto, ne prendo atto. Se guardate bene l'ordine del giorno precedente, firmato dal Movimento 5 Stelle e da qualcun altro, dava già atto del fatto che sarebbe stato approvato all'unanimità un ordine del giorno tutti assieme, perché questo insomma ci aspettavamo, prendiamo atto che le vostre dichiarazioni sono un conto e invece quello che scrivete è altra roba, che serve probabilmente per fregiarsi di questo con i vostri rappresentanti politici oltre mare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Per annunciare il voto mio e quello del Gruppo del Partito Democratico contrario a questo ordine del giorno, e spiego perché. Vede, Presidente, lei ha fatto delle affermazioni che sono in larga parte condivise e condivisibili, e noi siamo venuti qui, anzi, abbiamo sollecitato questo incontro consiliare su questo argomento proprio convinti di potere dare un contributo unitario contro la campagna di stampa che si era scatenata, che si è scatenata contro la Sardegna, e pensavamo di avere titolo per ragionare insieme di un ordine del giorno unitario; non abbiamo avuto questa possibilità, ci siamo trovati di fronte ad un ordine del giorno precostituito, che evidentemente non rispecchia le cose che lei ha detto e soprattutto ha una taglio fortemente politico che evidentemente non può essere condiviso da questa parte politica, scaricare sul Governo tutte le responsabilità di quello che è successo in Sardegna, secondo me è scorretto, non corrisponde a quella che è la realtà dei fatti.

Dopodiché, siamo tutti quanti d'accordo che sia un virus di importazione, ma non siamo tutti quanti d'accordo che la responsabilità sia del Governo quando ha detto che non si potevano fare i controlli, in un momento in cui i controlli non si sarebbero potuti fare perché non c'erano i tamponi neanche per i sintomatici e quindi era una proposta che evidentemente cadeva nel nulla. Quindi affermare questo, oggi è una cosa che secondo noi è fortemente scorretta, questo giustifica il nostro no a questo ordine del giorno che non significa non difendere la Sardegna, significa dissociarsi da quello che c'è scritto in un testo che evidentemente così come è scritto, abbiamo provato anche una mediazione alla fine, non è condivisibile e consideriamo assolutamente di parte.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Per annunciare il voto favorevole a questo ordine del giorno, nonostante indichi in maniera blanda quelle che sono le responsabilità del Governo nazionale rispetto alla vicenda che stiamo vivendo, perché è edulcorato, perché è sottolineata in maniera insufficiente la dabbenaggine con cui questi mangiapane a tradimento hanno messo in questa condizione la Sardegna.

E mi dispiace che proprio il Partito Democratico, nella giornata in cui si registra uno schiaffo in piena faccia agli interessi della Sardegna, sottolineato anche dai parlamentari sardi del PD, qualcuno abbia anche il coraggio di alzarsi per provare a dire che questo non è un governo altamente nemico di questa Regione. Quindi, nonostante sia gravemente insufficiente il modo in cui sono indicate le responsabilità oscene di questo Governo, voterò a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' (M5S). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Non nascondo il mio rammarico per un'occasione comunque persa.

Ha domandato di parlare il consigliere Piero Maieli. Ne ha facoltà.

MAIELI PIERO (PSd'Az). Giusto per precisare una cosa. Io ho fatto un invito che non aveva niente di politico, ma voleva raggiungere appunto un'unanimità su altri intenti. Allora, giochiamo ancora sull'equivoco e soprattutto sulla morte delle persone, mi dispiace che l'onorevole Manca abbia citato come morto di Covid il sassarese di 77 anni che era un malato terminale per un tumore prostatico metastatico, con metastasi polmonari che poteva usufruire solo di cure compassionevoli e che aveva una comorbilità col Covid. Quindi la vogliamo smettere o non la vogliamo smettere di citare veramente in maniera strumentale morti che poco o niente hanno a che fare col Covid?

Per fatto personale

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Giusto per rispondere al collega, che tra l'altro stimo. Io generalmente e caratterialmente, specialmente in questo momento così delicato, evito di strumentalizzare l'argomento Covid con un'attinenza all'ordine del giorno che poi è stato presentato. Sa, io non sono un medico, però leggo, e leggo quello che c'è e che ci perviene, credo che pervengano anche a lei quelli che sono i comunicati stampa agli articoli di stampa. Quindi lei evidentemente vada un po' a guardare cosa scrivono negli articoli di stampa, siccome io fino adesso riesco a leggere benissimo, questo è quello che scrivono, poi se corrisponde a realtà o meno non sono in questo momento dentro l'ospedale per poter vedere e verificare che corrisponda al vero.

PRESIDENTE. Comunque, sono sempre da stigmatizzare riferimenti a morti, decessi, di cui comunque non si ha contezza. Non lo dico con riferimento a nessuno, però penso, spero che sia una modalità di comportamento che quest'Aula voglia adottare. C'è una persona, c'è una famiglia, è stato probabilmente un fatto che probabilmente poteva essere evitato, mi auguro che nel prosieguo dei lavori questo non capiti più.

Le Commissioni seconda e quinta sono convocate alle ore 17 e 30 nella sala della terza.

La seduta è tolta alle ore 17 e 28.