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Resoconto della seduta n. 71 del 10/08/2020

LXXI Seduta

Lunedì 10 agosto 2020

Presidenza del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 11 e 06.

CERA EMANUELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 9 luglio 2020 (65), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Carla Cuccu, Roberto Franco Michele Li Gioi, Ignazio Manca, Francesco Mura, Aldo Salaris e Massimo Zedda hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 10 agosto 2020.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che la consigliera regionale Rossella Pinna ha dichiarato, con nota 6 agosto 2020, di aderire al Gruppo consiliare Partito Democratico.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla interrogazione numero 517.

(Risposta scritta pervenuta il 6 agosto 2020).

Il Consiglio regionale è sospeso, riaggiorniamo i lavori alle ore 12.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 08, viene ripresa alle ore 12 e 16.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula.

La Commissione è ancora impegnata nella valutazione ed esame degli emendamenti, pertanto sospendiamo ancora e riaggiorniamo i lavori alle ore 12 e 45.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 17, viene ripresa alle ore 13 e 34.)

PRESIDENTE. Sono riaperti i lavori del Consiglio. Visto l'esito della Commissione Sesta, che ha appena esitato gli emendamenti, anche per consentire la collazione degli stessi da parte degli Uffici, i lavori del Consiglio sono aggiornati alle ore 16.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 35, viene ripresa alle ore 16 e 02.) PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Sono rientrati dal congedo la consigliera Carla Cuccu e il consigliere Massimo Zedda. Preso atto anche della presenza in Aula, i lavori del Consiglio sono aggiornati alle ore 17.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 03, viene ripresa alle ore 17 e 04.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

La seduta prosegue con l'esame del testo unificato numero 112-121/A.

Comunico che sono rientrati dal congedo l'onorevole Mura e l'onorevole Salaris.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, ho ricevuto in questo momento la relazione tecnica sulla quantificazione degli oneri finanziari, avrei bisogno, Presidente, e immagino sia opportuno e indispensabile per tutte le colleghe e colleghi, anche per lei, sapere da chi è firmata e da chi è prodotta. Cioè: "Regione autonoma della Sardegna", tutto, non c'è una firma, non è imputabile ad un Assessorato, chi ha predisposto questo documento? Penso che sia, come per le altre relazioni tecniche finanziarie prodotte, sapere se la relazione è fatta dall'Assessorato alla programmazione, se la relazione è fatta dall'Assessorato competente per quanto riguarda la materia sanitaria, o se si tratta di una relazione redatta dal direttore generale della Regione, solitamente c'era sempre la firma dell'assessorato di provenienza, tenendo conto che sono da distinguere la relazione tecnica finanziaria prodotta dall'Assessorato competente, che tratta la materia, rispetto a quella dell'Assessorato Programmazione e bilancio.

PRESIDENTE. Grazie per l'osservazione. È ascrivibile alla Direzione generale della Presidenza della Regione.

Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, allora, intervengo forse in maniera irrituale, ma lo faccio in virtù del fatto che ho appreso l'ordine del giorno soltanto al mio insediamento avvenuto giovedì, e quindi non ho avuto modo né di seguire l'iter in Commissione sanità, né ho potuto consultare gli atti della VI Commissione, pertanto come da Regolamento non mi è stato concesso di disporre dei cinque giorni per studiare gli atti. Non voglio fare polemiche, né voglio fare ostruzionismo sul tema, è evidente però che io, quindi non tutti i Consiglieri di questa Assemblea sono nelle condizioni di poter esaminare gli atti. Non voglio fare ostruzionismo, le dicevo, però ho necessità, visto che non voglio interrompere i lavori, di avere alcune delucidazioni da parte dell'Assessore alla sanità. È possibile fare due domande?

PRESIDENTE. No, non è possibile. Apprezzo il fatto che lei non voglia ostacolare i lavori, quindi indico quelli che sono…

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente, ne terrò conto!

No, ringrazio lei la sua disponibilità.

Discussione dell'articolato del testo unificato: Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore (112-121/A).

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell' articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati degli emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facoltà di parlare il consigliere Domenico Gallus, relatore di maggioranza.

GALLUS DOMENICO (UDC-Cambiamo), relatore di maggioranza. Il parere è contrario su tutti gli emendamenti ad eccezione dell'emendamento numero 765, sul quale si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene, sanità e assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene, sanità e assistenza sociale. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Se questa proposta di legge fosse un film, sarebbe "Giorni di un futuro passato"; se fosse uno show televisivo, sarebbe "Il grande bluff"; se fosse un gioco, sarebbe il gioco dell'oca o forse Monopoli o forse il Lego della sanità, perché comunque la vogliate chiamare qui siamo davanti a una riforma che finge di portare novità, ma di fatto è un bluff. Non c'è nulla di nuovo, è un déjà vu.

Cercherò di spiegare le ragioni del mio giudizio e, dato che sei minuti non sono di certo sufficienti, cercherò di intervenire volta per volta sugli articoli più emblematici. Partiamo dall'articolo 1, quello in discussione, "Principi e finalità generali". Io questo articolo lo condivido tutto, e allora mi direte: perché intervieni? Si afferma che il modello di governo del sistema sanitario regionale viene riformato da questa PL secondo i principi di equità e universalità e successivamente si passa a declinare una serie di finalità di carattere generale nelle quali non posso non riconoscermi, principi molto condivisibili cui tutti, o per lo meno tutte le persone di buonsenso, dovrebbero ispirarsi. Dunque condivido tutti i principi e le finalità, ma poi, guardando meglio, c'è qualcosa che non mi convince. Che cosa non mi convince? Innanzitutto la palese incongruenza tra le finalità e i mezzi scelti per il loro raggiungimento, cioè non vedo la coerenza tra ciò che la legge si prefigge e il modo in cui propone di realizzare concretamente quegli obiettivi, mi riferisco naturalmente alle finalità dichiarate, sempre che non ce ne siano di occulte, e non per essere complottisti ma io un'idea me la sarei pure fatta. Non voglio assolutamente credere però che questa maggioranza sia affetta da una strana e incontrollabile bulimia di potere, e che servano quarantotto nomine a placare la voracità, questo non voglio pensarlo, tuttavia io credo che ogni legge debba corrispondere a criteri di ragionevolezza, ragionevolezza che in questa proposta di legge manca. Perché è irragionevole? Perché al suo interno è contraddittoria, non è adeguata, non è congruente al fine perseguito dal legislatore. Perché voler ripristinare otto ASL, scorporarle da ATS, affidare ad un'azienda ARES una molteplicità di funzioni per tutto il sistema sanitario, compreso quello universitario di tutta la Sardegna? Vi pare ragionevole e vi pare una novità? Vi pare che il sistema delle otto ASL abbia nel passato già dimostrato di essere efficace nel dare risposte di salute ai sardi? Ecco allora il primo bluff che si nasconde dietro le dichiarazioni di principio, le belle parole dell'articolo 1, cui non corrispondono le azioni previste dai successivi articoli. Si potrà mai garantire l'uniforme miglioramento della qualità e dell'adeguatezza dei servizi sanitari e sociosanitari smantellando l'attuale ARNAS e scorporando dal "Brotzu" gli ospedali Microcitemico e Oncologico? Perché buttare via il modello di governance attuale che, a distanza di due anni e mezzo, non è entrato nemmeno a pieno regime? Da quali valutazioni ex post di quell'esperienza si è partiti per ripristinare le vecchie ASL? Questa era la domanda che purtroppo il Presidente non mi ha consentito di fare, io spero che l'Assessore mi possa rispondere.

Le politiche pubbliche si possono, e aggiungerei si devono, valutare con strumenti analitici e rigorosi e non in maniera empirica, direbbe qualcuno "a sentimento", sulla base di una promessa elettorale basata anche sul comprensibile malumore che è stato creato dall'applicazione di una riforma poderosa, possiamo dire uno shock, che ha sì destabilizzato e sconvolto prassi e consuetudini, che ha introdotto una profonda discontinuità col passato, costringendo anche molti professionisti ad uscire dalla propria confort zone. Certo non posso dire che quella riforma fosse perfetta, non avevamo la pretesa che lo fosse, ma sicuramente era ed è ancora perfettibile. Pensate soltanto ai vantaggi che ha portato: 9 milioni di utile all'ATS, un gruzzolo, un tesoretto che l'ATS in questo momento può riutilizzare, ma anche un importante risultato nella lotta alla PSA, merito non solo del gruppo di progetto ma anche dell'azione coordinata dei veterinari di tutta la regione da parte dell'ATS.

Esiste un monitoraggio delle azioni e delle politiche messe in atto? Cioè, prima di affrettarsi a smantellare il sistema, è stato monitorato il processo di attuazione di quella riforma e i suoi esiti? Chi ha rendicontato sui progressi compiuti verso gli obiettivi prefissati, c'è stata una piena corrispondenza tra la riforma attuata e quella disegnata dal legislatore? Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Bentornato presidente Solinas, se si tratta di poltrone si presenta in Aula.

Nel leggere questa interessantissima relazione tecnica finanziaria ad una grandissima riforma, che alla fine si riduce a due paginette e mezzo più una tabella, si evince quale sia il significato e lo scopo della legge. L'articolo 1 tratta di principi, e ci mancherebbe altro che nei principi non si inseriscano sistematicamente cose mirabolanti e ovviamente il benessere, la salute, la felicità, la gioia e l'assistenza per tutte e tutti: peccato che nell'analisi tecnica finanziaria persino il Direttore generale della Presidenza non è riuscito a indicare i benefici in termini di proiezione della legge come servizi alle cittadine e ai cittadini.

Ulteriori oneri finanziari: a regime avremo una spesa di un milione e mezzo di euro in più solo per organi di nuova istituzione - collegi sindacali, consiglieri d'amministrazione, direttori amministrativi, direttori sanitari, direttori generali -, benefici per le cure e la tutela delle persone, zero, inesistenti. Assunzioni di nuovo personale, nonostante la sanità sia al collasso, zero. E nonostante attorno a noi mezzo mondo chiuda per il ritorno del virus e nella nostra Isola si registrino nuovi casi e si registrano nuovi casi nella penisola e negli altri Stati europei in modo drammatico, la più grande genialata unico caso al mondo, persino il Presidente Trump, che sulla riforma Obama fece e costruì azioni e un pezzo di campagna elettorale, non ha in testa sotto pandemia di metter mano al sistema sanitario, che andrebbe invece rafforzato, tutelato, protetto, aiutato e individuati gli elementi che hanno determinato un qualche scricchiolio nella macchina anche in occasione della pandemia. E contemporaneamente con la diffusione ordinaria dell'influenza, che sempre avviene nell'ambito della fase autunno - inverno, noi avremo il combinato disposto dell'influenza ordinaria e di un ritorno possibile del virus, e in piena situazione drammatica, pandemica mettete mano al sistema sanitario. Una genialata tanto da ottenere il titolo di unici nel pianeta! Non abbiamo notizie di che cosa stiamo facendo gli extraterrestri per chi li ha contattati ma nel pianeta Terra non esiste alcun caso di un politico, di un amministratore che si sia messo a smantellare un sistema invece che rafforzarlo in questa fase. Io vi auguro che non ci siano problemi, ve l'ho già detto, vi auguro che il mio sia un errore e che non corrisponda al vero il rischio che state correndo e che stata purtroppo facendo correre insieme a voi a tutte e a tutti i sardi. Fermatevi! Siete ancora in tempo! E qual è la grande strategia di questa riforma? Arrivare poco prima delle elezioni comunali in alcuni grandi e piccoli comuni in Sardegna, arrivare poco prima delle elezioni del Senato del collegio che va a elezioni suppletive nel nord Sardegna con la possibilità di distribuire promesse di incarichi ovviamente ha molte più persone rispetto a quelle che poi ricopriranno veramente questi incarichi, l'avete persino scritto, l'avete scritto persino nei pareri che poi per fortuna avete modificato per non farli uscire all'esterno che la riforma sanitaria era strettamente connessa ai collegi elettorali. Vorrei trovare un testo similare che recita che la riforma della salute e del benessere delle cittadine e cittadini e dell'assistenza sia strettamente connessa con i sistemi elettorali e il collegio elettorale. Vi sfido a trovare un testo identico sul Pianeta, anche in questo caso. Un milione e mezzo di euro per dare poltrone! Prima prometterle a molti di più e darne qualcuna in meno rispetto alle promesse a coloro che verranno indicati.

L'altro aspetto è: partite sempre col piede sbagliato. Io non so che cosa accada a qualcuno di voi quando entrate a Villa Devoto, a voi Presidenti, ci deve essere un virus anche a Villa Devoto, perché venite travolti da quel virus e invece di pensare alla salute e al benessere delle cittadine pensate ai contenitori; fu l'errore di Pigliaru e Arru state commettendo lo stesso errore, non la rete territoriale, non l'assistenza, non personale, non cure, non medicine, non medicinali, non assistenza ma contenitori senza contenuti, solo per poter dare poltrone.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente, io l'ho detto in discussione generale, lo ribadisco oggi, dissi allora di avere una stima profonda nei confronti dell'amico Presidente della Commissione Sanità Domenico Gallus e dell'assessore Mario Nieddu, ma nonostante questo la vedo in maniera differente sulla materia sanitaria che stiamo oggi affrontando, per due ordini di motivi, sul merito di questa riforma e sulla tempistica della stessa. Io credo che oggi, voi avete detto nei giorni scorsi, lo state continuando a ripetere che la gente questo vi chiedeva e questo voi volete fare per dare questa risposta. La gente non vi chiede questo non vi chiede di rifare otto ASL, non vi chiede di nominare altri commissari, non vi chiede di rivedere l'ATS, che comunque secondo me va rivista, il problema non è quello! Il problema che oggi noi dobbiamo dare risposte altre rispetto a quelle che sono le problematiche, le criticità, le emergenze, la drammaticità del sistema sanitario isolano. Ho aspettato, gli altri possono anche parlare tanto so che al 90 per cento non gliene frega nulla, ma lei Assessore, io con lei voglio parlare, voglio interloquire, e quindi io oggi volevo entrare nel merito di quelle che devono essere le risposte e nei miei interventi parlerò di situazioni specifiche che poi nello specifico rappresentano comunque problemi di ordine generale che attanagliano tutta la nostra Isola. Oggi comincio ad esempio a parlare dell'ospedale di Ozieri, in genere parlo sempre di quello di Nuoro oggi parlo dell'ospedale di Ozieri. Allora l'ospedale di Ozieri nella scorsa riforma ha avuto la possibilità, almeno sulla carta, di mantenere i servizi esistenti in più di avere anche qualche servizio in più, mi riferisco alla radiologia interventistica. Quando si parla di liste d'attesa, del problema delle liste d'attesa, che in nessuna maniera si riesce a superare, io dico che potremmo provare a dare risposta a questo problema atavico con poco. Le faccio l'esempio: Ozieri ha una risonanza magnetica da un Tesla e mezzo; Ozieri sta diventando eccellenza negli interventi di vertebroplastica, ebbene noi a Ozieri stiamo facendo da tempo di tutto per non fornire quel personale che metterebbe in condizioni quel servizio di operare al meglio, di operare con più esami, sono già tanti quelli che vengono effettuati, e di dare le risposte rispetto alla mobilità passiva anche per il tipo di interventistica di cui parliamo e daremo un bel servizio ai cittadini pazienti sardi. Dicendo questo mi collego anche a un fatto che io ho segnalato da tempo, nell'ospedale di Olbia esiste un angiografo di nuova tecnologia che da quando esiste avrà fatto sì è no cinque, è stato utilizzato per fare cinque interventi. Quindi siccome è da tempo, non è questione di un mese due mesi ma è questione di qualche anno quell'apparecchiatura non viene utilizzata, invece a Ozieri abbiamo chi potrebbe utilizzarla e pilotarla a dovere facciamo in modo che quell'apparecchiatura a costo zero venga messa a disposizione dell'ospedale di Ozieri. In tutta risposta rispetto alle richieste che lo stesso ospedale, che gli stessi operatori di quella radiologia hanno fatto, si vedono rispondere dall'attuale direttore sanitario che a lui addirittura non risulta che ci siano le autorizzazioni per poter eseguire tutti quegli interventi di cui stiamo parlando di radiologia interventistica extra vascolare, quindi siccome non esiste nessuna autorizzazione, tutti gli interventi che sin qui sono state eseguiti dovrebbero essere annullati, così si fa nelle norme che vengono approvate quando c'è una discrasia rispetto anche ai componenti l'organo che poi approvano le stesse norme. Io credo che veramente stiamo parlando di situazioni surreali, perché io, Assessore, la guardo negli occhi e mi rivolgo a lei, perché so che lei è persona, uomo di grande sensibilità e questa è una di quelle situazioni che veramente gridano vendetta, io non credo che noi possiamo mettere in mano i problemi della sanità e le risposte ai problemi della sanità in mano a delle persone che non sanno neanche dove vivono, questo è uno degli esempi eclatanti rispetto ai quali immediatamente occorre che lei intervenga. Vedo che ho già finito il tempo ma avremo tempo e occasione per continuare a rappresentare queste problematiche, ma non in maniera strumentale, in maniera che si possano suggerire e proporre delle soluzioni a problemi che secondo me possono e devono essere risolti in tempi in tempi brevissimi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta regionale, colleghe e colleghi. Sul piano normativo spetta allo Stato definire i principi e le finalità, cioè quelli che sono contenuti nell'articolo 1, mentre alla Regione spetta dare attuazione e organizzazione rispetto a questi principi e finalità che sono dettati dallo Stato, scelta che è già presente in Costituzione dal 1942, poi è stata rafforzata con la riforma del Titolo V nel 2001. Quindi, sul piano dell'offerta dei servizi sanitari l'organizzazione ed erogazione è rimessa a partire dal 1992 alle Regioni. Quindi è vostro legittimo intendimento modificare e organizzare il sistema sanitario nella nostra Regione, abrogare la legge del 2016, la numero 17, che istituiva l'ATS e l'Areus, ma non è pensabile che intervenite nei principi e nelle finalità che sono per l'appunto competenza che riguarda lo Stato, tant'è che nella legge del 2016, la numero 17, quella legge si pone come obiettivo quello di organizzare i servizi sanitari sulla base di quelli che sono i principi e le finalità dettati dallo Stato. Questo articolo 1 per quanto mi riguarda, che detta principi e finalità, è un articolo intruso, anche perché poi nel resto dell'articolato nel prosieguo della legge parla appunto di organizzazione dei servizi sanitari, e quindi di governance dei servizi sanitari nell'ambito dalla Regione Sardegna, e non certo va a dettare quelli che sono i principi e le finalità che spettano allo Stato, quindi è corretto, però ciò che non è corretto è l'articolo 1, il motore della vostra proposta, che non rappresenta certo una novità perché si ritorna a un modello di epoca passata, che sono il ritorno alle vecchie ASL, con l'aggravante, per come io interpreto l'idea dei proponenti e quindi della maggioranza, che si va e si prepara il terreno per un'ulteriore offerta da parte dei privati per gestire il sistema sanitario pubblico, che sarà l'inevitabile conseguenza di questo modello, quindi avvantaggiare i privati. I costi saranno fuori controllo, la gestione amministrativa separata delle otto aziende socio-sanitarie, ognuna di queste dovrà redigere il proprio budget, aumenterà l'ospedalizzazione dei pazienti, ogni giorno trascorso in ospedale corrisponde ad una maggiore entrata da parte di quella ASL. Ai cittadini non importa quante ASL noi proponiamo, Assessore, i cittadini hanno bisogno di servizi efficienti, efficaci, che quando si rivolgono al CUP qualcuno risponda, io la invito a chiamare, è difficile che qualcuno gli risponda dall'altra parte, e quando gli risponde se dobbiamo chiedere una semplice ecografia i tempi di attesa sono di circa un anno. Il ripensamento della medicina di prossimità del territorio e delle cure domiciliari degli anziani rispetto a un modello che drammaticamente ha dimostrato tutti i suoi limiti nella crisi che noi abbiamo purtroppo vissuto, una riforma seria doveva occuparsi dell'organizzazione della presa in carico dei pazienti, accompagnandoli sino al ritorno a casa. Il modello di governance che proponete al raggiungimento dei livelli essenziali con l'acronimo LEA, così come riportato dall'articolo 1, non solo si prefigura profondamente diverso dal resto delle Regioni, ma rischiamo di trovarci diversità di offerta sanitaria nell'ambito della stessa Regione con le otto ASL, in assenza di riferimenti per porre in essere dei sistemi di monitoraggio rispetto a quella che è la spesa pubblica delle otto ASL…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Satta.

È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Noi ci troviamo di fronte ad una riforma che va a smantellare una riforma che era ancora in essere, da sviluppare e da articolare, come tutte le riforme nascono non sicuramente perfette, ma sicuramente perfezionabili, invece la scelta che viene fatta è quella di cancellare l'esperienza precedente e di andare verso un modello che è già stato sperimentato abbondantemente in Sardegna. Se è vero che l'ATS è stata caratterizzata da un eccessivo accentramento delle funzioni, che ha causato difficoltà soprattutto nella gestione del quotidiano a livello territoriale, è anche vero che c'erano delle soluzioni che erano alla portata per garantire il superamento di queste criticità, per esempio bastava dare ai direttori di area socio-sanitaria che già esistevano, che erano presenti nel territorio delle attuali riproposte otto aziende sanitarie locali, un budget e un'autonomia gestionale, questo avrebbe risolto i problemi e probabilmente sarebbe stato in grado di dare quell'efficienza a livello territoriale che è mancata proprio per l'eccesso di centralizzazione. Invece la scelta che fate è la scelta di riproporre un modello che ha mostrato di essere inefficiente e inadeguato nell'esperienza precedente, e lo fate senza un minimo di analisi che sia in grado di individuare quali sono le caratteristiche e i limiti di questa esperienza riproponendola pari tal quale. Ricordo che le ASL erano otto repubbliche indipendenti con bilanci che non erano neanche confrontabili tra loro, con acquisti che variavano da 1 a 10 per lo stesso presidio, con costi e con retribuzioni a carico del personale differenziati a parità di mansione, quasi il doppio della risposta stipendiale a parità di mansioni. E sicuramente non venivano percepite come ottimali nell'erogazione delle prestazioni di salute, e questo è il modello a cui voi vi rifate. Noi non siamo d'accordo su questa riproposizione tal quale senza un minimo di analisi critica. Tra l'altro dite di smantellare l'ATS, ma in realtà la mantenete nelle funzioni principali che sono quelle della centrale degli acquisti, rafforzate addirittura le funzioni sul personale accentrandogli anche quelle delle aziende ospedaliere universitarie e quelle del Brotzu nella gestione del reclutamento del personale e della formazione, e anche nella gestione economica dello stesso. Quindi, non solo non smantellate l'ATS, ma mantenete le funzioni centralizzate in maniera importante, quello che viene fuori è semplicemente che c'è una moltiplicazione degli enti sanitari, delle aziende sanitarie a livello regionale che passano da 6 a 14, e a questo punto viene logico pensare che dietro di queste ci sia effettivamente una volontà di moltiplicare le poltrone. Guardate, i costi che vengono fuori con 48 nuove nomine da fare non possono essere quelli di un milione e mezzo all'anno, perché basta calcolare 100.000 euro di stipendio medio per ciascuna di queste professionalità che debbono essere individuate per arrivare a un calcolo che arriverebbe a 4 milioni e 8. Siccome penso che molti di questi verranno dal sistema sanitario credo che un ragionamento di costi maggiori intorno ai 3 milioni, 3 milioni e mezzo sia ragionevolmente corretto, e non si può dire che siccome la sanità costa 4 milioni spendere 3 milioni e mezzo in più è niente, io credo che quei soldi porterebbero essere meglio utilizzati per dare quelle risposte che, quelle sì, vi chiede la cittadinanza, vi chiedono gli operatori, e sulle quali voi non state dando risposte che riguardano il quotidiano, che riguardano le liste d'attesa, che riguardano le carenze strutturali dentro gli ospedali, ha fatto un esempio l'onorevole Cocco di razionalizzazione utilizzando uno strumento che viene poco utilizzato da una parte e che potrebbe andare ad essere efficientato collocandolo d'altra parte, queste sono le risposte che si aspettava da una Giunta di centrodestra illuminata, come vi siete presentati. Ricordo che avete promesso a tutti quanti che prima di mettere mano alla sanità avreste fatto questa grandissima consultazione della cittadinanza, degli operatori, delle associazioni dei malati, dei sindacati, di tutto questo non si è visto assolutamente niente tanto che il CAL vi critica pesantemente per il mancato coinvolgimento anche degli enti locali, i sindacati li abbiamo sentiti noi in audizione e si sono lamentati di non essere stati coinvolti, quindi io credo, ritornando all'articolo 1, che questo articolo sia assolutamente condivisibile, peccato che nella legge non ci siano gli strumenti per realizzare le cose di principio che vengono dette; non c'è niente che riguarda una razionalizzazione della rete ospedaliera, la riorganizzazione della rete territoriale, i (…) paritari sul territorio, non c'è niente nella legge, la legge riguarda la riproposizione delle ASL e poi si limita a riproporre tutta quanta una serie di note già in vigore che riguardano la legge numero 10 e altre leggi di settore, che vengono riportate pari pari ma che già esistono, quindi non cambia nulla. Tra l'altro l'avete sovraccaricata portandolo a 50 articoli, che sarà difficile esaurire in tempi rapidi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Entra in discussione il primo dei cinquanta articoli che compongono questa norma, avremo modo di esaminarli tutti e di dedicare molto tempo a ciascuno. Riguardo al primo articolo sono stati presentati emendamenti soppressivi parziali di ciascuno dei punti, per cui avremo modo di discutere anche del lungo elenco che la Giunta e la Commissione hanno presentato all'Aula. Quello che spicca di questo elenco, più che condivisibile, come il più delle volte sono i primi articoli di una norma, quelli che scrivono i principi e le finalità generali, è il fatto che nulla abbiano a che vedere o quasi con il reale contenuto della legge; di seguito un lungo elenco di tautologie, frasi fatte, dichiarazione d'intenti e addirittura di cose che non hanno niente a che vedere con la riorganizzazione delle ASL che, invece, è il principale obiettivo dichiarato di questa legge. Si parla addirittura del metodo della prevenzione attraverso la promozione di corretti stili di vita, con particolare riguardo all'attività motoria; forse l'attività motoria è riferita a quella dei dirigenti che andranno a spostarsi di ufficio in ufficio per riorganizzare le aziende sanitarie locali. Oppure l'integrazione delle forme di telemedicina; esistono emendamenti su questo tema ma non fanno parte del testo proposto dalla Giunta approvato dalla Commissione. O ancora, la riorganizzazione della rete ospedaliera preservando le strutture utili alla produzione di servizi nei territori; e ci mancava anche che li devastaste o li demoliste con raziocinio. Insomma, questo articolo non ha niente a che vedere con quello che c'è dopo ed è invece strettamente connesso con quello che c'è stato prima, cioè quel percorso di ascolto, pieno di buone intenzioni che però sono rimaste solo sulla carta, che la Commissione sanità aveva iniziato nei mesi scorsi, però non c'è niente di più frustrante per un interlocutore che essere ascoltato, anzi, essere sentito senza essere ascoltato, il fatto che siano rimaste lettera morta tutte le richieste che ci sono state presentate, rischia di creare una reazione negativa non contro di voi, per quello azzarderei anche a dirvi "poco male", sarebbe poco, ma contro le istituzioni e contro anche la sanità pubblica che già in questo periodo non vive uno dei suoi periodi più rosei. Ci preoccupa poi il fatto che quelli che erano i nostri dubbi riguardo la poca chiarezza e riguardo le tante maggioranze per quanto riguarda l'approccio alla riforma sanitaria, sono diventate realtà nella riunione di Commissione di stamattina, noi abbiamo decine di emendamenti per cui la Commissione non era stata in grado di dare un parere e tantomeno è stata in grado di darlo la Giunta, su alcuni temi mi è sembrato chiaro che non ci fosse né una condivisione, né la chiarezza riguardo gli aspetti. Allora ha detto bene il collega Zedda che vi ha suggerito di fermarvi, e io credo che oltre al rinvio di questo testo, soluzione alla quale probabilmente dovrete arrivare con calma, avrete bisogno di tempo per razionalizzare questa proposta, io vi chiedo anche articolo per articolo di andare avanti solo quando sarete sicuri degli effetti, perché nelle ultime leggi approvate dal Consiglio regionale, leggi approvate a volte in un pomeriggio perché bisognava dare un segnale all'esterno, o in poche ore perché bisognava subito dare gambe a politiche per i cittadini e per le famiglie, ecco, in quelle leggi sono presenti dei commi, degli emendamenti, degli articoli, che forse con un po' di ragionamento in più voi stessi non avreste approvato, e allora siccome a volte è facile tornare indietro quando si fa uno stanziamento sbagliato o si determinano dei criteri che magari possono essere modificati, è sempre possibile intervenire per una modifica successiva, gli assestamenti di bilancio servono per questo, nella sanità però è diverso, una volta che si mette mano al sistema è difficile tornare indietro quando ci si accorge magari di aver preso una direzione sbagliata, e non è mai indolore, e sono danni e guasti che poi paghiamo tutti insieme, se non altro come fruitori di quei servizi sanitari. Per cui l'invito che vi faremo durante tutto il dibattito sarà quello ogni volta di fermarci, di capire meglio, di avere spiegazioni, di chiedere il supporto degli Uffici, perché noi stiamo lavorando in una condizione quasi indecorosa per un legislatore, perché siamo in una situazione che ci vede anche privati del supporto degli Uffici regionali che normalmente sono più presenti di quanto lo possano essere nella settimana che appunto inizia con il 10 agosto. Lo dico perché legiferare è un'attività complessa, nessuno di noi è un tuttologo e, a volte, durante lo studio e la lettura di questa legge capiterà di rendersi conto di aver necessità di ulteriori chiarimenti riguardo alle norme regionali.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 738.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie, Presidente. Intervengo sull'emendamento numero 738 perché l'applicazione giustamente rigida del Regolamento non ha fatto parlare chi come me si è iscritto successivamente al primo intervento, però devo dire che l'emendamento mi permette, forse con meno minuti, ugualmente di esprimere due semplici concetti che riguardano quello che sono i principi e le finalità dell'articolo che in qualche modo questo emendamento intende sopprimere. Devo dire che io, più che altro è una preghiera, Assessore, perché condivido, diversamente da alcuni miei colleghi, quelli che sono i principi e le finalità generali dell'articolo 1, sono principi giusti, corretti, democratici, che riguardano quello di avvicinare uno degli aspetti più delicati di una pubblica amministrazione, che è la sanità, ai cittadini e al territorio, però, come è stato già ricordato, questi sono i principi e le finalità che poi nel corpo della legge non trovano in qualche modo corrispondenza, e questo è il limite grosso di una proposta di riforma che così non è riforma, ma è soltanto l'elencazione di una serie di impegni elettorali che sono stati presi da questa maggioranza. Io però voglio intervenire su quello che è uno dei commi che sono sicuramente più importanti, che è quello di poter offrire una offerta sanitaria sempre più vicina al cittadino, di qualità. E allora, Assessore, io la invito domani mattina a venire con me, prima dei lavori dell'Aula, all'Oncologico di Cagliari e vedere in che condizioni sono costretti tutti quelli che devono fare visite la mattina all'Oncologico di Cagliari. Stamattina con 39 gradi all'ombra - 39 gradi all'ombra! - vi erano centinaia di persone che dovevano essere sottoposte a cure, a verifiche, fuori dall'Oncologico, in una situazione che mi auguro non abbia eguali in altra parte della Sardegna e del Paese, in una situazione di emergenza in cui alcune persone erano costrette a stare sedute in delle panchine che venivano messe a disposizione da dei volontari, non organizzate dal Servizio sanitario regionale, ma proprio dal buon cuore del barista che è vicino. Allora, io credo che quella fotografia vale più di quelli che sono i principi e le finalità di questa legge. Io credo che nel momento in cui noi non vedremo più scene di quel genere, non vedremo più quei cittadini, quegli ammalati, costretti a stare ore al sole con una bottiglia d'acqua che gli viene offerta dal bar come una panchina per potersi sedere, accade regolarmente…

PRESIDENTE. Onorevole Comandini, il tempo a sua disposizione è terminato. Il suo voto immagino che sia…

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Sì, Presidente, grazie. Chiedo scusa se non ho rispettato il Regolamento prima, ma mi aspettavo che ci concedesse di esprimerci sull'articolo. In ogni caso va bene, avremo modo negli articoli successivi e negli emendamenti successivi, in tutti i giorni che verranno, durante questo dibattito, per fare presenti le nostre osservazioni.

Io in verità non sono ancora intervenuto in questo dibattito in Aula da quando abbiamo iniziato la settimana scorsa e non sono intervenuto anche perché volevo sentire come sarebbe stata difesa dai colleghi della maggioranza e anche dalla Giunta questa riforma, che una riforma non è, come per le province, cioè stiamo semplicemente tornando indietro. Di quanto? 5, 10 anni? Per quanto, da quando sono all'interno di quest'Aula, si sia riusciti a far sembrare banale qualsiasi uso sconsiderato della cosa pubblica, questa volta, invece, continua ad assumere caratteri veramente preoccupanti. Si stanno creando e si creeranno degli scompensi, come è stato già sottolineato da alcuni miei colleghi, nel momento in cui ci andiamo ad approcciare un periodo dove potrebbe tornare il Covid. Tutti i numeri depongono a favore di questo fatto, e noi stiamo andando a scombinare proprio la nostra sanità sarda nel momento in cui dovrebbe mostrarsi più solida. Si sta creando una bomba che potrebbe esplodere esattamente nel momento in cui il Covid ritornerà. Sicuramente avrete modo di smentirmi, anche se ne dubito. Intanto gli ospedali sono al collasso. Come sapete vengo dalla provincia di Oristano, la quale ha una rete ospedaliera composta principalmente da un ospedale centrale e altri due ospedali, quello di Bosa e quello di di Ghilarza. L'ospedale di Oristano è al collasso, ematologia è destinata a chiudere, non c'è un reparto che non abbia problemi o carenza di organico o carenza di strutture o qualsiasi cosa che ne vada a inficiare pesantemente in maniera sostanziale l'operatività. Tutto a danno degli utenti, dei malati, delle persone che maggiormente hanno bisogno di essere assistite in questo periodo, dove al Covid si aggiunge un'estate torrida, dove le persone fanno la fila davanti a un laboratorio di analisi privato dalle 5 del mattino, per la strada, sotto il sole, come ha detto anche l'onorevole Comandini relativamente all'Oncologico. Questa non è una scena che purtroppo si vede solo a Cagliari, queste sono scene che si vedono in tutta la Sardegna giornalmente e, mentre noi pensiamo a creare nuove poltrone, le persone fanno la fila sotto il sole, magari afflitte da una grave malattia e se gli si va a parlare di una riforma sanitaria, cosa penseranno quando qualcuno gli dice: "Adesso facciamo la riforma sanitaria". Aumenteranno i medici, aumenteranno gli organi, aumenteranno…

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. Torno anch'io sul senso dell'articolo 1, che è condivisibile, però è un pleonasmo, perché se noi leggiamo il primo comma dell'articolo 32 della Costituzione che recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti" noi troviamo quasi tutto quello che è stato elencato tra le finalità di questa riforma, cioè tutto l'articolo 1. E dirò di più. Io credo che se andassimo a rileggere i programmi elettorali dell'attuale maggioranza e dell'attuale minoranza troveremo con molta serenità l'esigenza di mettere mano alla sanità sarda. È stato detto da una compagine e dall'altra. Questo mi fa pensare, e credo che i comuni cittadini pensino questo, che una riforma di tale importanza si sarebbe addirittura dovuta scrivere insieme, si sarebbe dovuti cioè rispondere a un senso forte di responsabilità di questo Consiglio, di questa Giunta, condividendo il più possibile tutti i passaggi che hanno condotto alla scrittura di questa legge, della partecipazione necessaria nei territori. È pur vero che la Commissione ha visitato, in maniera credo puntuale e precisa, molti dipartimenti sanitari, ma io sono certa che sarebbe servito il parere del territorio, fatto, come si è già detto, di enti locali, di sindacati, degli operatori del settore sanitario, ma anche dei comuni cittadini. Penso che si sarebbe dovuto fare un discorso di opportunità. In questo momento di grave emergenza, con quello che probabilmente si prospetta per l'autunno, e faccio un riferimento molto preciso alla riapertura delle scuole, in un momento in cui si dice che il contagio è decuplicato per quanto riguarda i giovani, giovani che, ricordiamo, manifestano sintomi molto più leggeri, ma poi tornano a casa dove hanno genitori e nonni facilmente contagiabili, io credo che la sanità sarda dovrebbe concentrarsi esattamente su questo problema, su questa emergenza. Ma…

PRESIDENTE. Onorevole Caddeo, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Nell'esprimere il voto favorevole mi soffermo su alcuni punti dell'articolo. "Garantire il conseguimento dei livelli essenziali di assistenza in maniera omogenea su tutto il territorio regionale". Ma va? Sul serio? Perché l'opposto sarebbe il conseguimento dei peggiori livelli disomogenei sul territorio regionale. "Affermare il diritto fondamentale dell'individuo e l'interesse della collettività alla efficiente ed efficace tutela della salute". Pensavo ci fosse in Costituzione, l'abbiamo dovuto introdurre in legge regionale. Pensate un po'! Vi rendete conto che ribadite concetti che sono ampiamente già contenuti in norme sovraordinate, e che sono ridondanti e non servono a nulla, perché l'opposto cosa sarebbe? Affermare l'assenza del diritto fondamentale alla salute? Cosa c'è di nuovo? Di nuovo non c'è nulla, ci sono solo alcune poltrone, non quelle da dentista, che potrebbero anche essere utili, servire, ma sono poltrone per sedentari, per dirigenti sedentari, quindi viene negata anche l'altra parte. A differenza di quel che diceva il collega Agus, si sposteranno ben poco, perché saranno attaccatissimi alla poltrona, direttori amministrativi, direttori sanitari, dirigenti, collegio sindacale e via dicendo. L'altro aspetto l'hanno detto molto meglio e molto bene su questi aspetti, la collega Pinna, che dovete ringraziare che non abbia avuto quei cinque giorni perché si è preparata benissimo in poche ore, figuriamoci avesse avuto anche qualche giorno in più, così come l'onorevole Cocco, Comandini, Solinas, e man mano vedremo che gli esempi dell'onorevole Solinas per Oristano, gli esempi fatti su Cagliari dall'onorevole Comandini, gli esempi fatti su Ozieri dall'onorevole Cocco verranno integrati da tanti altri esempi di condizioni odierne di assenza di servizi essenziali, né più né meno di accoglienza del malato che dovrebbe entrare in un edificio, di accoglienza, mica di altissime prestazioni sanitarie, manco le panchine, manco una tenda dove poter ripararsi dal sole in attesa di poter entrare nell'ospedale, altro che riorganizzazione territoriale, altro che sistema più vicino che ha detto l'onorevole Piu, se a Sassari, avendo avuto la sede dell'azienda unica son tutti guariti. Non c'è un malato, son tutti sani, funziona tutto alla perfezione, perché lo dite nell'articolo, il fatto di moltiplicare le ASL determinerà come automatismo un avvicinamento della salute alle cittadine e ai cittadini presenti in quel territorio. Chiedetelo all'onorevole Manca se a Sassari funziona tutto da quando hanno la sede dell'azienda, la sede amministrativa, perché è sempre così, ci si occupa delle sedi…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Per annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento, perché anch'io intervengo parlando dell'articolo 1, perché chi non condivide questi principi? Io ricordo che anche nel mio intervento nella discussione generale ho evidenziato che serve al più presto mettere mano nella sanità pubblica, nella sanità pubblica sarda, ma qua dobbiamo ragionare su che cosa, perché il tema del potere, delle poltrone, non è il tema principale che dovremmo toccare, perché in questo momento c'è una carenza di medici, c'è una carenza di infermieri, di OSS, c'è il problema delle liste d'attesa, quindi andare a scrivere questi principi e finalità secondo me è una presa in giro ai sardi quando poi la legge parla di ben altro, e quindi si dovrebbe invece ragionare su un'altra ottica, si dovrebbe appunto cambiare la filosofia organizzativa e gestionale della nostra sanità, con particolare riguardo al numero e tipo di configurazione delle strutture dell'assistenza, definendo primi i bisogni. Cioè noi dobbiamo mettere al centro le vere problematiche della sanità, è questo che manca in questa riforma che voi state portando avanti, una riforma che appunto come ho detto parla di potere e poltrone, come bene hanno argomentato i colleghi che sono intervenuti prima del mio intervento e questo non cambia niente, poi quando uno legge: "riavvicinare al territorio", voi state rifacendo le ASL, ma ARES ha un potere che deciderà quale territorio vivere e quale territorio morire, nel senso che poi avremo anche servizi diversi. Quindi questo primo articolo è veramente incomprensibile quando uno propone questa riforma, perché questi principi sono dentro chi rispetta la Costituzione o meno, quindi non c'era nemmeno bisogno di scriverli e si doveva tenere in considerazione questi aspetti che stiamo dicendo in questo momento. Quindi bisognerebbe ragionare prima di fare certe cose, soprattutto quando fuori le persone stanno chiedendo ben altro, stanno chiedendo di essere finalmente accolte nelle strutture sarde in maniera totalmente diversa, che il paziente sia considerato veramente un paziente e non un cliente come spesso succede con la sanità, ecco, noi cerchiamo di mettere al centro queste tematiche che sono le vere e quelle sentite dalla popolazione sarda.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Da una parte c'è la realtà, quella citata dall'onorevole Comandini riguardo il caso dell'Oncologico, ci sono i tanti casi che ogni giorno sono sui giornali, sulle pagine locali, ma non si tratta di casi locali, perché se un caso locale avviene in tutti gli ospedali e in tutti i territori, evidentemente ci troviamo di fronte a un problema di sistema. Ai problemi di sistema ci si approccia con una logica di sistema, ed è quella che manca in questa legge. Addirittura in questa legge a me ha sorpreso, perché mai avrei pensato che si potesse sottovalutare così quella che è la parte più importante e centrale di un intervento normativo, la parte più debole è costituita dalla fase transitoria e la fase transitoria inizia domani, è la fase che ci porterà ai nuovi direttori generali delle ASL e che sembra scritta in fretta e furia, tra l'altro cercando di far rivivere anche parti di norme regionali che sono totalmente incompatibili con quelle successive. Quello che succede con questa norma è che viene contemporaneamente tenuta in vita una parte delle disposizioni che hanno fatto nascere l'ATS e tutte quelle che tenevano in vita le otto ASL, alcune di queste sono palesemente contraddittorie. Riguardo poi la moltiplicazione degli incarichi, non è uno dei miei temi preferiti, però mi è sembrato ulteriormente strano il fatto che il numero degli incarichi che potrebbero essere in gioco potrebbe addirittura salire, perché oggi è emerso che per esempio soltanto i coordinatori delle professioni sanitarie potrebbero addirittura lievitare e diventare 3 per ASL, mi chiedo a questo punto quali saranno i medici a rimanere negli ospedali, visto che tutti potrebbero andare appunto negli uffici ad occuparsi di amministrazione. Oppure il ruolo delle vecchie ASSL, ho scoperto che c'è la possibilità che queste rimangano in piedi per l'ordinaria amministrazione, cioè da un lato avremo dei commissari che cureranno lo scorporo e dall'altro i Direttori delle ASSL che si occuperanno dell'ordinaria amministrazione. Insomma, il giorno dopo l'approvazione di questa legge, non si saprà chi fa le cose, non si saprà nemmeno l'ufficio a cui rivolgersi per fare quello che già oggi appare difficile proprio per i problemi burocratici già più volte citati. Quindi io mi auguro che in questi giorni, anche con degli interventi della Giunta, sarebbe utile che la Giunta in maniera inequivocabile guidasse la macchina in questa fase, perché è vero che l'Aula è sovrana e che a volte con un voto…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Per quanto riguarda l'articolo 1, dopo l'intervento, Assessore, che ho fatto in Aula sulla discussione generale, io rimarco invece i concetti sull'opportunità politica di approvare una riforma sanitaria in un momento così grave e doloroso per il mondo intero e per la nostra Regione. Io credo che ci sono dei momenti in politica dove bisogna avere la capacità realmente di mettere da parte quelli che sono i vantaggi che si potrebbero avere da una riforma come questa, sanitaria, per cercare invece di venire incontro e cercare di risolvere quelli che sono i problemi invece dei cittadini e delle strutture che oggi si stanno confrontando con un virus che purtroppo difficilmente nelle strutture sanitarie si riesce a gestire. Poi poco importa se all'interno di una discussione in Aula, lei non interviene alle tante sollecitazioni che invece da questi banchi stanno arrivando, perché questo politicamente è quello che dovrebbe fare, l'errore che fa lei in questo momento, mentre io parlo, non è quello del telefono perché sicuramente sta rispondendo e risolvendo tanti altri problemi, il fatto è l'atteggiamento che in Aula secondo me bisogna avere, perché io non parlo né di poltrone né tantomeno parlo che la riforma che lei sta portando in Aula serva a qualcuno o a qualcosa di specifico, però quando da questa parte dell'Aula si cerca un confronto direttamente con lei e non tanto con i consiglieri che invece il confronto ce lo hanno in Commissione, io credo che puntualmente ogni tanto durante gli interventi per una riforma così importante in un periodo storico così difficile, qualche risposta ai consiglieri di questa parte dell'Aula andrebbe data sul punto e sul merito, poiché diversamente continueremo a fare una discussione nei prossimi tre giorni, quattro giorni che non so se poi ci porta o se vi porterà ad approvare questo tipo di riforma. Perché se si deve fare ostruzionismo solo fine a se stesso, io credo che non giova a nessuno, né tantomeno a chi ci ascolta, né tanto meno quelli che dovranno ricevere questa riforma sanitaria. Allora intervenga, ci spieghi perché le otto ASL in questo caso convengono, perché in questo periodo di Covid questo tipo di riforma e di cambio di governance potrebbe agevolare gli ospedali, può agevolare gli addetti ai lavori, e può agevolare sicuramente il cittadino che di questi servizi ne dovrà usufruire. E quindi intervengo su questo emendamento, che è un emendamento soppressivo dell'articolo 1, non me ne vogliano i colleghi del Movimento 5 Stelle con cui la battaglia verrà portata avanti per tutta la riforma, però io credo che l'articolo 1 in questi principi non possa essere soppresso, però ci spieghi perché da questi principi dovrebbe dovrebbero scaturire invece delle azioni diverse da quelle che abbiamo conosciuto sino ad ora, perché errori nel passato ne sono stati fatti tanti…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, per esprimere il voto favorevole rispetto a questo emendamento, perché ritengo che l'articolo 1 possa anche non restare in piedi se questi principi che si prefigge non vengono rispettati già in partenza da parte innanzitutto dalla Giunta regionale. Mi riferisco in particolare, riallacciandomi all'intervento che ho fatto sull'ordine dei lavori, in coda ai lavori della scorsa seduta, alle delibere numero 28 e 19 del 4 giugno 2020, delibera dell'approvazione preliminare della rete ospedaliera Covid e alla delibera definitiva numero 31/27 del successivo 18 giugno, a seguito del parere della Commissione competente, la Commissione sanità. Bene, mi spiegate, componenti della Giunta, sono contento che sia presente in Aula il Presidente, se siete così certi che in quella delibera abbiate garantito, così come prevede il primo comma, lettera a), dei principi e finalità generali dell'articolo 1 di questo testo unificato, avete garantito il conseguimento dei livelli essenziali di assistenza in maniera omogenea su tutto il territorio regionale, e li garantite anche in quell'occasione? Guardate bene gli allegati a quelle delibere e guardate bene come ci sono dei territori che sono stati totalmente esclusi rispetto ai nuovi posti letto Covid, totalmente esclusi. E' possibile che un territorio della Sardegna, dove sono presenti due porti e un aeroporto, sia totalmente escluso dai nuovi posti letto Covid? Io vorrei sapere in quest'Aula quali motivazioni vi abbiano portato ad approvare per ben due volte quella delibera e a fregiarvi dell'OK ottenuto dal Ministero, ovviamente su una proposta che è arrivata da parte della Regione? Io sono curioso, questo è un esempio, ne potrei fare tantissimi altri e li faremo nel corso del dibattito, sono curioso di sapere quali siano i motivi che vi hanno spinto ad approvare quel tipo di delibera. Guardate bene gli allegati, ho fatto riferimento alle delibere, sub totali per aree omogenee, c'è una zona in particolare, ma ce n'è anche un'altra se non sbaglio, Lanusei, che ha 0 nuovi posti letto Covid. Mi piacerebbe sentire dalla Giunta le motivazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Desiré Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÉ ALMA (M5S). Presidente, io contrariamente all'intervento che ha fatto il mio collega parlerei proprio di poltrone, non mi vergogno a dirlo, l'ho dichiarato anche in questi giorni alla stampa, però parliamo di questo emendamento, così mi riallaccio al problema e al discorso delle poltrone. Va da sé che questi principi e finalità generali siano naturalmente previsti in qualsiasi legge e in qualsiasi proposta che viene presentata, specialmente una proposta di riforma sanitaria, però vorrei vedere con voi, andare a leggere con voi quello che è il il primo capo, la prima lettera: "Garantire il conseguimento dei livelli essenziali di assistenza in maniera omogenea su tutto il territorio regionale", Assessore, chi è che non è d'accordo con questa con questo principio, con questa finalità? E su questo principio e su questa finalità, io vorrei ritornarci più avanti, quindi con l'andare avanti nel descrivere, nel discutere questa riforma, le ricorderò questo principio. Glielo ricordo, quindi "livelli essenziali di assistenza in maniera omogenea in tutto il territorio", e lo faccio anche dopo che mi sono recata in vari ospedali, nonostante io non sia Commissario, e non faccia parte della Commissione sanità, ho avuto l'occasione, il piacere di andare in vari ospedali minori territoriali, per cui sono andata ad Ittiri, sono andato a Ozieri, dopo due o tre giorni a Ittiri ci è andato anche lei con il presidente Pais, per cui quello che hanno riferito a me sono certa che hanno riferito anche a lei, i problemi effettivi, i problemi oggettivi, i gravi problemi che vive l'ospedale di Ittiri, che vive l'ospedale di Alghero, che vive l'ospedale di Bosa, che vive l'ospedale di Thiesi, che vive l'ospedale di Ozieri. Per cui, non è che io le stia raccontando un qualcosa che lei non conosce, lei lo conosce molto bene, perché poi è andato anche lei, giustamente, ad ascoltare le lamentele e le problematiche riferite dagli operatori sanitari, dagli stessi medici, dagli stessi primari. E allora io mi domando, lo vedremo dopo, proprio in base a questo principio che voi mettete e inserite in questo articolo, che cosa fate, che cosa farete, qual è la vostra proposta per ridare competenze…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, per rimarcare il mio voto favorevole all'emendamento perché i principi e le finalità generali della norma, presenti nell'articolo 1, sono condivisibili ma è opportuno sottolineare che poi alla fine non vengono messi in pratica nel resto della norma, l'abbiamo visto, l'avete visto anzi, perché io non sono membro di Commissione, è stato detto da molti prima di me sia per questo emendamento, che sulla discussione generale dell'articolo 1, ma anche nella discussione generale. È chiaro che noi siamo sempre stati favorevoli per un potenziamento della sanità pubblica, però come ha giustamente detto l'onorevole Ciusa è chiaro che è necessaria prima di tutto una analisi puntuale su ciò che realmente non funziona, e da lì partire con un'organizzazione gestionale, mettendo al centro le vere problematiche però della sanità. Perché è chiaro che in una piramide se si prova a costruire la cima, poi quello che viene sotto va a crollare, se non si costruisce una buona base, quindi si parte dal presupposto che si debba partire dal benessere dei cittadini, da una sanità che funzioni, e soprattutto dopo un'epidemia che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo e che potremmo rivivere anche in futuro, quindi in una straordinarietà, noi oggi mi sembra assurdo percorrere una strada passata, una strada che già si è visto essere stata una strada difficilmente percorribile con risultati ottimali, e poi tra l'altro restituendo anche alcune basi che nel concreto vogliono cambiare, ma alla fine non cambiano niente. Noi lo rimarchiamo, o proviamo ad approcciarci alla politica con un modello nuovo, un modello che cambi realmente il metodo che si vuole portare avanti, oppure davvero non riusciremo mai a dare risposte a chi di risposte oggi ne cerca in maniera importante. Tra l'altro c'è una carenza di personale sanitario, soprattutto medici, e questo lo sappiamo benissimo, che grida vendetta da tempo. Io ho, come penso ognuno di voi, ha diverse persone che lavorano nel sistema sanitario, e ci sono medici che non riescono neanche a permettersi di chiedere le ferie, ferie arretrate che dovrebbero poter prendere, e delle volte si trovano un anno senza poterlo fare. E i medici sono sotto stress…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, io voterò favorevolmente all'emendamento che chiede la soppressione di questo articolo, però non lo faccio per un'opposizione ostruzionista, non lo faccio per mettere i bastoni fra le ruote, lo faccio per rendere dignità alla verità. Voi in questa legge parlate di garantire il conseguimento dei livelli essenziali di assistenza in maniera omogenea su tutto il territorio regionale: ci dite in quale articolo ne parlate? Voi affermare il diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività all'efficiente ed efficace tutela della salute: parlate forse delle liste d'attesa, parlate forse di quanto stanno aumentando le liste d'attesa e di quanto sta aumentando il disagio dei cittadini sardi nei confronti di un diritto alla salute che è essenziale per loro e per tutta la Sardegna? Parlate di avvicinare sensibilmente al cittadino e al territorio l'erogazione di tutte le prestazioni, parlate di medicina territoriale: qual è l'articolo, qual è il comma che parla di medicina territoriale, qual è l'articolo che riorganizza la medicina territoriale? Parlate di riorganizzare la rete ospedaliera preservando le strutture utili alla produzione dei servizi nei territori, ma qual è l'articolo, dov'è che se ne parla, dov'è che si cita in qualche modo uno di questi principi e finalità che giustamente magari inserite nell'articolo 1?

Vedete, noi condividiamo totalmente l'articolo 1, lo condividiamo talmente tanto che chiediamo che non venga inserito in un obbrobrio di legge che riorganizza invece solo ed esclusivamente i posti di potere all'interno della sanità sarda, perché questa legge non avvicina per niente la sanità ai cittadini, non dice per niente che ci sono interi territori in Sardegna che soffrono più di altri rispetto al diritto d'accesso al Servizio sanitario regionale, non cita per niente i disagi che i sardi stanno vivendo in materia sanitaria, non cita per niente tutto ciò che avete promesso nella campagna elettorale che vi ha visto vittoriosi.

Parlate di riorganizzare e parlate di avvicinare la sanità, parlate di medicina territoriale e di rete ospedaliera solo ed esclusivamente per camuffare una riforma che in fin dei conti volete solo voi, ed è per questo che noi voteremo favorevolmente all'emendamento che chiede la soppressione dell'intero articolo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 738.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'emendamento numero 144, uguale al numero 565.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sempre nell'ambito dell'articolo 1, anche l'emendamento che stiamo discutendo e trattando prevede la soppressione, non perché siano parole non condivisibili, perché né più né meno sono parole che non hanno alcuna attinenza con quello che veramente si sta facendo nella legge.

Vado all'altro punto, che è il punto f), "garantire l'uniforme miglioramento della qualità e dell'adeguatezza dei servizi sanitari": il suo contrario sarebbe garantire l'uniforme peggioramento della sanità.

Badate, tra qualche giorno, non anni ma giorni, il 14 notte, migliaia di giovani si incontreranno nelle spiagge, nelle feste, nelle discoteche: mentre una parte del Paese, tanti sindaci e presidenti di Regione stanno decidendo come governare il 14 agosto e cosa chiudere, comprese discoteche, e anche impedendo feste in spiaggia, noi entriamo in questo palazzo col giusto controllo della temperatura, salendo negli ascensori una alla volta, il Presidente della Regione indossa la mascherina volendo dare il buon esempio, manteniamo la distanza e quindi possiamo non indossare la mascherina mantenendo la distanza di un metro, nel frattempo una serie di attività distanziano tavoli chiedono alle persone se sono congiunti o meno per poter sedere senza mascherina nello stesso tavolo, prevediamo negli ospedali (siccome di questo si sta trattando) che ogni accesso sia fatto col controllo della temperatura, indossando la mascherina e sanificando il luogo prima dell'ingresso del paziente successivo, poi fuori, a qualche metro di distanza, ci sono le feste danzanti e ci sarà la diffusione del virus che circolerà a partire dal 15 mattina, andrà in crescendo nelle giornate successive e poi a settembre-ottobre esploderà, perché non c'è alcun tipo di controllo e nessuno di voi si sta interrogando su quali procedure adottare per tutelare la salute dei sardi in occasione del 14 notte! Nel frattempo noi siamo qua, come se all'esterno non stesse accadendo nulla, a discutere della riforma sanitaria, e contemporaneamente non si cura la salute e la sicurezza sanitaria delle persone! Lo vedo solo io il paradosso?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Potrei anche continuare, avevo già infatti fatto riferimento alla necessità che la sanità si occupi di questa emergenza e si occupi di un'apparente superficialità rispetto al rischio di contagio che invece ancora esiste, ma voglio, nel dichiarare il voto favorevole a questo emendamento, perché ritengo che l'articolo 1 possa essere soppresso ma che andrebbe sostituito con un altro articolo 1 che dichiari invece quali sono i bisogni che vorrebbe soddisfare questa riforma, i bisogni che i cittadini si aspettano, ad esempio, oltre tutti quelli che sono stati elencati della riduzione delle liste d'attesa, possibilmente dell'eliminazione, di una trattamento proprio interpersonale fra l'istituzione sanità e il malato, il paziente, perché poi parliamoci chiaro non è che va un cittadino sano… anche un cittadino sano che vuole fare cura della propria salute e che vuole fare profilassi. Ecco, sono queste le cose che una buona riforma della sanità dovrebbe tenere presente, la profilassi, l'educazione alla salute, la ricerca nella salute, e in Sardegna ne abbiamo bisogno. Abbiamo delle patologie che sono tipiche della Sardegna, per esempio il diabete, fortemente ormai in crescita, malattie del metabolismo come le malattie della tiroide che sono in grande crescita e che sicuramente sono legate anche a stili di vita, anche all'inquinamento, tutti aspetti che secondo me una riforma della sanità deve studiare, deve provare a risolvere. È vero che viene dichiarata come riforma della governance ma una governance che non si occupi dei bisogni forse davvero non ci serve, forse è inutile, e invece i cittadini sardi, guardate, una volta che vedranno e che leggeranno questa riforma ragioneranno semplicemente nei termini: e adesso cosa cambia per noi, adesso io sarò curato meglio, adesso la medicina territoriale, che è quella della quale ci siamo riempiti la bocca…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente, dicevo, Assessore, poco fa, quindi parlando proprio della competenza territoriale del fatto che poi entrambi siano andate a fare un sopralluogo negli ospedali minori, mi aspetto, e questo sicuramente avremo modo di parlarne successivamente, che determinate proposte, quindi determinati emendamenti, presentati proprio per cercare di salvaguardare e di ridare dignità e competenza ad alcuni, se non tutti gli ospedali minori, sia e venga accolta dalla vostra parte politica. Proprio perché mi risulta anche che nei sopralluoghi che avete effettuato, negli incontri che avete fatto in questi ospedali a tutti abbiate detto che con questa riforma sanitaria avreste posto rimedio anche ai problemi minori. Però adesso proprio mi soffermerei alla lettera b), affermare il diritto fondamentale dell'individuo e l'interesse della collettività alla efficiente ed efficace tutela della salute… grazie Presidente… dicevo lettera b) io volevo sapere perché poi leggendo tutto il testo della legge, della vostra proposta vorrei anche capire ed avere una vostra indicazione sull'articolo che davvero afferma il diritto fondamentale nell'interesse della collettività e dell'efficiente. Adesso io non vorrei ritornare sul discorso delle poltrone, perché davvero ormai è talmente esplicito, l'abbiamo talmente detto tante volte che andare a ritornare sulle esattamente 48 poltrone che andrete ad istituire con le otto le ASL insomma è riduttivo, ormai l'hanno imparato e l'hanno ascoltato anche i muri. Però io chiedo questi tre milioni e mezzo, questi 4 milioni che verranno spesi per pagare gli stipendi ai nuovi Direttori, quindi nei ruoli apicali delle ASL, delle otto ASL, perché, è una domanda e questa è una scelta politica, Assessore, condivisibile o meno, ma sicuramente è una scelta politica. Perché andare in questo momento a spendere 4 milioni di euro quando ci sono negli ospedali sardi, e mi è capitato diversissime volte di parlare, ripeto, con i primari i quali mi rappresentavano proprio queste problematiche, ci sono degli strumenti, dei macchinari che purtroppo non sono funzionanti e manca, manca proprio la possibilità di ripararli…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, se questo emendamento fosse approvato non cambierebbe niente ai fini dell'applicazione della norma. Si tratta di un emendamento di principi e finalità e non avendo niente a che vedere con gli articoli successivi l'approvazione di questo emendamento avrebbe il grande merito di rendere, a chi leggerà la norma successivamente, più agevole la lettura e più facile la comprensione di quale sia il vero significato obiettivo della norma. Non è riportare all'interno dell'ordinamento regionale dei principi costituzionali che appunto in quanto tali sono già pienamente, se non applicati, quantomeno da applicare nella nostra Regione, ma è quello contenuto nell'articolo 2, cioè enti del Sistema sanitario. Fortunatamente non avete fatto vostro il Consiglio dell'onorevole Ganau che vi avrebbe consigliato di fare una norma più facile, con meno articoli e anche più semplice da discutere in Aula, non avete seguito quel Consiglio avete fatto l'esatto contrario e quindi abituiamoci appunto alla discussione d'Aula che caratterizzerà questi cinquanta articoli molti dei quali appunto ridondanti e già contenuti nelle disposizioni esistenti a livello costituzionale, a livello statale o a livello regionale visto che le norme preesistenti non sono automaticamente abrogate dalla nuova disposizione. Si continua quindi con un modo di legiferare non produttivo e non chiaro, il fatto però che appunto sulla non chiarezza c'è il serio rischio che si creino dei disastri. Perché le nostre strutture, lo hanno detto bene i colleghi, vivono già una difficoltà al pari con la sanità di tutto il mondo, alle prese con un virus i cui effetti sul nostro sistema sono tutt'altro che cessati e che nel nostro caso è stato affrontato, diciamo, affidandosi alla divina provvidenza. Ebbene noi oggi ci troviamo a fare i conti con i problemi legati al virus, li vediamo anche nella nostra isola e ne approfitto anche per portare la tutta la nostra vicinanza alla comunità di Carloforte che speriamo nel più breve tempo possibile riesca a risolvere i problemi riscontrati in questi giorni, ma anche legate al lockdown. Perché…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Voterò a favore dell'emendamento soppressivo ma mi chiedo se questi principi fossero già contenuti nelle norme che volete abrogare, soprattutto vorrei sapere se il direttore della ASSL di Sanluri abbia ricevuto l'indirizzo di garantire lettera a): di garantire il conseguimento dei livelli essenziali di assistenza in maniera omogenea su tutto il territorio regionale ad eccezione della ASSL del Medio Campidano. E mi spiego meglio. Intanto un direttore di cui nessuno conosce i titoli nel sito dell'ATS non risulta, manco a cercarlo in maniera certosina e col lanternino, non risulta il suo curriculum vitae, non è mai stato pubblicato, sempre che a non voler pensare male, sia meglio non rendere pubbliche certe situazioni, è introvabile, e questo di certo non è rispettoso dei cittadini e delle norme sulla trasparenza. Ma si sa che la trasparenza non mi sembra il punto di forza di questo Governo regionale. E torno un attimo alla questione della ASSL di Sanluri, la pandemia di Covid 2019 ha costituito per certi versi anche un eccellente passepartout per legittimare una serie di decisioni, di risoluzioni e di modifiche che in tempi di normalità sarebbero state assolutamente inaccettabili dai più. In questo convulso dipanarsi di eventi, nella confusione, nella paura e nella disinformazione alcuni hanno colto la palla al balzo per fare delle scelte che spesso esulano dai propri compiti istituzionali, andando in aperta contrapposizione con quanto in precedenza determinato e legalmente approvato. A questa catena perversa di eventi non si sottrae il nosocomio di San Gavino, in tale presidio sono state apportate una serie di significative modifiche correttive peggiorative dell'offerta dei servizi, una vera e propria operazione di smantellamento dei servizi, sotto la coperta della pandemia il sistema delle cure ha finito per essere completamente distrutto. Lo dico io per garantire e proteggere i medici che altrimenti verrebbero chiamati a rispondere di queste affermazioni. Abbiamo perso circa dieci posti letto di…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie, Presidente. Per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 144 uguale al 565, e in qualche modo per dire che, oltre all'appuntamento di domani mattina con l'assessore Nieddu per andare all'Oncologico, l'appuntamento delle prossime settimane, sempre col mio amico Assessore, è quello per vedere l'applicazione della lettera c) dell'articolo 1. Ricordo ai più che la lettera c) dell'articolo 1 in qualche modo riguarda la riorganizzazione della rete territoriale della prestazione sanitaria. Ora, questo è uno dei punti più delicati e controversi di tutta la riforma sanitaria perché più di una volta avete dichiarato sulla stampa, quando avete fatto le audizioni, quando vi siete mossi nei vari collegi elettorali fra i vostri cittadini, che l'obiettivo principale era proprio avvicinare le persone ad una rete territoriale più efficiente, più pronta, più puntuale. Mi chiedo, caro Assessore, cosa c'è di riorganizzazione della rete ospedaliera in questo disegno di legge, mi dica lei cosa c'è in questo disegno di legge di riforma della rete ospedaliera. Nulla! C'è un'altra cosa, avete tolto dal mazzo due problemi, uno riguarda Alghero e uno riguarda Cagliari, avete in qualche modo tolto dalla riorganizzazione della rete ospedaliera, così come deve essere affrontato il problema di Alghero e il problema di Cagliari per dare una risposta omogenea, e li avete inseriti in questa che a vostro avviso deve essere una riforma di governance della struttura sanitaria in Sardegna. Allora io credo che il punto c) sia uno di quei punti che deve essere cassato, sia uno di quelli che devono essere in qualche modo tolti da questo disegno di legge per riportare tutto all'interno di quello che deve essere un ragionamento. Allora, i miei colleghi l'hanno detto in maniera puntuale e precisa, questi principi non trovano poi risposta all'interno di quelli che sono l'altro articolato. Quello della riforma della rete territoriale è uno dei problemi principali, ci saremmo aspettati in una modifica, in un miglioramento di quella che era la proposta di governance che vi abbiamo lasciato in eredità e che poteva presentare dei limiti di funzionamento che potevano essere perfettibili, in qualche modo avremmo preferito confrontarci su quella che è l'offerta della rete ospedaliera territoriale. Così non è stato e così non sarà neanche in un futuro prossimo, ed è per questo che confermo, signor Presidente, il mio voto favorevole all'emendamento oggetto della discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie, Presidente. Per anticipare anche il mio voto favorevole a questo emendamento. Naturalmente non perché sia in disaccordo con i principi stabiliti e ribaditi, anzi, dall'articolo 1 di questa legge, ma perché a giudicare dal resto del contenuto di questo testo di legge che noi stiamo analizzando oggi l'articolo 1 risulta quasi anche una norma intrusa, perché nessuno dei principi che viene enunciato all'interno dell'articolo 1 viene, dalla norma che stiamo votando, rispettato. Quindi cosa stiamo ribadendo? Perché l'avete inserito qui dentro? Per andare dalle persone a sentirvi dire: "Non avete fatto nulla di quello che avete promesso?", ve lo diranno, e voi direte: "No, abbiamo fatto una legge dove diciamo questo, questo, questo e quest'altro". Però poi il problema è che le cose non le fate, che la sanità nei territori non ritorna, che gli ospedali non vengono migliorati, che i medici non vengono inseriti all'interno degli organici e le strutture sono al collasso. Questo articolo 1 va abrogato perché contiene le promesse che questa riforma sanitaria non mantiene, è sbagliato metterlo, diciamocelo onestamente, mettetela per ciò che è, e noi magari sull'articolo 1 cambiato, che va a prendere i veri principi generali che vanno a uniformare e sottendono a questo testo legislativo, possiamo anche discutere, ve lo voto anche favorevolmente solo per l'onestà intellettuale dimostrata nel volerlo aggiornare o abrogare, questo chi lo sa, è difficile. Questa riforma evidentemente non piace a nessuno, non piacerà a nessuno ancora meno, non piace neanche a voi tant'è che è dovuto tornare il presidente Solinas, non certo per godersi l'aria condizionata di quest'Aula, ma probabilmente per tenere a freno magari qualche voce discordante all'interno della maggioranza, ma vedremo poi nel proseguo dei lavori se la sua presenza qua è servita o meno. L'incoerenza all'interno di questo dibattito si dimostra non solo in questo articolo 1, ma anche in tante delle affermazioni che sono state fatte da parte di alcuni colleghi di maggioranza, si è parlato di ridare dignità ai territori, di cornice all'interno della quale inserire poi successivamente, dubito, una riforma organica, siamo stati accusati di saccenza e di - termine coniato recentemente - "professorismo", quindi siamo noi che veniamo a dare a voi lezioni su come riformare la sanità, parliamo con saccenza, perché è stata distrutta la sanità in Sardegna, e voi vi siete arrogati il sacrosanto compito di ristrutturarla. E come? Creando nuove poltrone, perché di questo si parla, si scrive governance, si legge poltrone, perché di questo si tratta. Avete lasciato anche…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. Voteremo favorevolmente all'emendamento che chiede di sopprimere l'articolo 1, e oltre le motivazioni che abbiamo espresso in precedenza, vorremmo aggiungerne un'altra con l'onorevole Cocco, ossia se dovessimo andare a leggere la lettera g), ossia adottare il metodo della prevenzione anche attraverso la promozione di corretti stili di vita, con particolare riguardo all'attività motoria, alla pratica sportiva e all'educazione alimentare e ambientale, vorremmo provare a salvaguardare i colleghi della maggioranza, perché non vorremmo che la Giunta o l'assessore Chessa riproponessero qualche emendamento tipo quello del Turisport, perché questa prevenzione degli stili di vita, del mondo sportivo così come è messo all'interno di questa legge non lascia presagire nulla di buono. E lo diciamo con consapevolezza, perché anche il Presidente si è dissociato da lei, onorevole Chessa, su quell'emendamento, poi non lo so se sapesse o meno, questo ce lo dovrebbe dire anche lei perché la sua parola non è stata espressa sui giornali, il Presidente ha detto questo. E lo dico anche perché, se dovessi andare a vedere quello che sta succedendo in tutta la Sardegna riguardo all'attività sportiva e all'attività di prevenzione, vi direi con molta tranquillità che già qualche mese fa è pervenuta all'Assessore della sanità una richiesta di attenzione relativamente al presidio ospedaliero di Isili, dove non si possono fare per esempio le visite medico-sportive, manca un cicloergometro. Sono situazioni banali, situazioni che meritano attenzione, che l'Assessore conosce bene, che però ad oggi non vengono neanche minimamente citate all'interno di questa proposta di legge. Parlate di orografia, parlate di rete ospedaliera, così come è stato detto prima, ma per caso andate a risolvere minimamente la mobilità passiva? Sapete quanto interessa ad un cittadino del mio territorio avere la ASL a Cagliari, averla a Sanluri o averla a Nuoro? Niente! Interessano i servizi che si svolgono in quel determinato presidio ospedaliero, interessa quanto il cittadino non è costretto a spostarsi da quel territorio, quanto ha parità di diritti rispetto ad altri territori, questo interessa al cittadino, poco importa del collegio dei revisori, poco importa di quanti saranno i direttori generali, di quanti saranno i direttori sanitari, nulla interessa di questo perché questo non cambia per niente la qualità della sanità in un determinato territorio. Ed è per questo che noi vogliamo abolire questo articolo, vogliamo sopprimere questo articolo, perché è solo ed esclusivamente uno specchietto per le allodole, ben costruito forse…

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione gli emendamenti numero 144 e 565.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 144 e 565.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 343. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi Lai e Cocco per la provocazione, perché questo è un emendamento provocatorio, si prende l'incipit della legge che istituì l'ATS e si cerca di utilizzarlo al posto della dell'incipit appunto della legge proposta invece dalla Giunta, perché la realtà è che quella legge, con parole diverse, sarà pienamente in vigore anche il giorno dopo l'approvazione eventuale del testo che ci è stato proposto, anzi, ARES è un'ATS al quadrato, perché al netto della ricostituzione delle ASL, ARES sarà il datore di lavoro, sarà la centrale unica di committenza, si occuperà di tutta una serie di compiti e funzioni, che vedremo dopo nel dettaglio nell'articolo dedicato, avrà compiti molto superiori a quelli che probabilmente anche molti colleghi si immaginano; domani la colpa non sarà più di ATS che ha accentrato tutto, ma sarà di ARES che ha accentrato tutto, perché non si sta in alcun modo intervenendo sulla causa dei problemi, quindi la carenza strutturale di medici che ha fatto sì che la risoluzione dei problemi sollevati dai territori e dai grandi ospedali sia stata né più né meno quella di far ruotare, come se fossero carri armati da mostrare, anestesisti e chirurghi tra i diversi presidi della Sardegna, quei problemi rimarranno tali e quali anche il giorno dopo l'approvazione di questa legge, non ci sarà più nemmeno l'ATS a cui dare la colpa, perché il grande problema della gestione centralizzata era, a detta di molti, quello di accentrare il personale nei presidi più grandi e dimenticare invece quelli più piccoli. La realtà è che la lamentela è diffusa tanto nei grandi ospedali quanto negli ospedali di zona disagiata, ARES è il nuovo datore di lavoro, lo sarà anche del personale sanitario oggi operante nell'Azienda Brotzu e nell'Azienda universitaria, probabilmente, dopo aver condannato l'accentramento di funzioni e di competenze di ATS, il mood dei prossimi mesi e dei prossimi anni sarà condannare l'accentramento di funzioni di ARES. Ovviamente per noi dell'opposizione questo potrebbe essere un modo semplice di fare propaganda, ma a che prezzo? Ha senso oggi andare avanti su qualcosa ancora troppo opaca, ancora non abbastanza… diciamo che non c'è stata una riflessione ampia e la parte di riflessione iniziata con chi sarà direttamente coinvolto dalla…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Nell'ambito dell'articolo l'introduzione del numero 343, questo si comprende come appunto sia più corretto per quanto riguarda le fonti citate: la Costituzione, lo Statuto, che già contengono al loro interno principi ancor più forti rispetto a queste blande affermazioni contenute nell'articolo 1, che tratta proprio dei principi. Io ritorno alla questione; precedente voi veramente potete pensare che quel che sta accadendo non meriti un'attenzione massima? Abbiamo persone che stanno rientrando da Stati esteri, dove il contagio si è diffuso, e stanno contagiando persone in Sardegna, abbiamo giovani provenienti da altre realtà del territorio nazionale dove il numero dei contagi è alto, che trascorrono, e li ringraziano per aver scelto la Sardegna come luogo e meta di villeggiatura, nonostante le tante corbellerie fatte in precedenza per allontanare un pezzo di economia della nostra Isola, ma tutti quanti chiediamo che si svolgano incontri e vita da turista nel rispetto delle norme, ma se siamo i primi che invitiamo addirittura all'organizzazione di eventi pubblici… stasera c'è a Cabras il concerto di Daniele Silvestri, massimo mille persone distanziate e sedute nelle sedie, il concerto di Daniele Silvestri da seduti per distanziare le persone! Ti sposti a Torre Grande, sarà testimone il collega Solinas che proviene da quelle zone, ti sposti al Poetto in alcuni stabilimenti e non c'è alcun controllo; i ragazzi si abbracciano tra loro, tra ragazze e ragazzi, tra ragazzi e ragazzi, tra ragazze e ragazze, com'è normale che sia e che avvenga, ma se non c'è nessuno che sollecita l'attenzione circa il rischio di poter contagiare mamma, papà, nonna, nonno e altri, questa cosa rischia di esplodervi tra le mani, serve un'attenzione maggiore, serve una comunicazione sul ricordare le prescrizioni minime di distanziamento, di igiene personale e di uso della mascherina, altrimenti dopo sarà tardi, sarà tardi! E sappiamo perfettamente che è sufficiente che qualcuna di queste persone si faccia male in spiaggia…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente. Io voterò a favore rispetto a questo emendamento ma sarei tentato anche di votare contro facendo riferimento all'esperienza, per esempio, dei testi sierologici che mi è capitato di vivere qualche mese fa, e di questo vorrei anche parlare, cioè del fatto che non avere una… cioè avere, per meglio dire, l'ATS, quindi la ASL unica, ha comportato che nel territorio si pensasse in un modo, per esempio sui test sierologici, mentre poi ai vertici della ATS, ma immagino al vertice dell'Assessorato, e quindi alla Presidenza della Regione, si pensava in tutt'altro modo. A cosa faccio riferimento? Personalmente ho vissuto questa esperienza di un macchinario per effettuare i test sierologici che è stato donato ad un Comune. Questo Comune lo mette a disposizione della ASSL di Olbia, la quale in un primo momento, anche con il laboratorio analisi, accetta, quantomeno verbalmente, con grande favore questa iniziativa. Sennonché poi non è arrivato l'okay da parte della ATS regionale, appunto, immagino su input dell'Assessore, e mi piacerebbe sentire la voce dell'Assessore in merito, in un valzer che è durato un paio di mesi e che inizialmente era di ferma contrarietà rispetto ai test sierologici che son stati liquidati, anche dal commissario della ATS a Olbia, in sede di Conferenza sociosanitaria a mia precisa domanda, come "non servono a nulla, non servono a nulla". Già in altre regioni nello stesso momento, parlavamo dei primi di maggio, invece, venivano utilizzati con successo. Io ho visto che poi avete cambiato opinione in merito. Mi interesserebbe sapere, al di là del fatto che si decida nei territori, piuttosto che a Cagliari, quale sia il vostro pensiero una volta per tutte rispetto ai test sierologici, che ritengo siano fondamentali nel momento in cui dovesse, come purtroppo potrebbe accadere, ripartire il virus. La prego, Assessore, di mostrare attenzione rispetto a questo tema perché mi sembrate distratti e la vostra distrazione potrebbe costarci cara. Io, invece, ritengo che su questo tema occorra molta attenzione da parte vostra e probabilmente, prendendo anche i buoni esempi che ci sono nel resto d'Italia, e non solo forse, potremmo scongiurare in questa Regione in una situazione molto critica che, invece, potrebbe esserci nel caso in cui la vostra disattenzione dovesse persistere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. Intanto per sottolineare quanto espresso già in precedenza, ovvero la difficoltà nella riorganizzazione generale dell'assetto della sanità pubblica. Noi abbiamo un grossissimo problema, una notizia tra l'altro che mi è stata inviata poco tempo fa. In una ricognizione generale dei chirurghi della Sardegna quello che emerge è che c'è una grossissima difficoltà a coprire spesso i veri presidi che hanno necessità di chirurghi e di intervenire anche delle volte in maniera immediata, e questo chiaramente perché non si parte da una riorganizzazione generale, da un'analisi profonda su quello che è l'esistente e tra l'altro con anche una volontà di fare delle scelte che delle volte possono essere anche impopolari. Ovvero se esistono degli ospedali in cui alcuni reparti sono sovradimensionati e altri che sono sottodimensionati e magari alcuni potrebbero anche non avere tanto senso di esistere, perché ci sono reparti di chirurgia che delle volte fanno interventi a pochissimi pazienti durante tutto l'anno e capite bene che nessuno di noi è disposto a farsi operare da chi fa pochissimi interventi all'anno. Queste sono le cose che ci vengono ripetute più spesso. Quindi in una riorganizzazione e in un riassetto bisognerebbe provare a farlo davvero mettendo da parte alcuni modelli anche particolari che si sono portati avanti in passato per riorganizzare davvero nell'interesse collettivo. È questo secondo me lo sforzo più grande che la politica e noi tutti dovremmo fare e provare a farlo proprio percorrendo una strada diversa rispetto alle strade che spesso si sono percorse e che, alla fine, si sono dimostrate in un verso o nell'altro sbagliate e inconcludenti.

Non si parla, e questo mi dispiace, di investimenti sull'innovazione tecnologica. Uno dei temi principali a livello internazionale e nazionale è quello della sanità digitale. È chiaro che stare fuori e non preventivare o investire anche in progetti specifici che guardano anche al reperimento di risorse con il recovery fund, che guarderanno prioritariamente anche a questo tipo di modello di sanità, lo trovo sbagliato. Lo trovo sbagliato perché è chiaro che noi non possiamo permetterci di perdere un'occasione straordinaria che è quella che ci vedrebbe davvero far sì che la Regione Sardegna possa avere una sanità di eccellenza e le carte io…

PRESIDENTE. Onorevole Orrù, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente. Io intervengo per annunciare il mio voto favorevole all'emendamento presentato come primo firmatario l'onorevole Cocco, insieme al collega Eugenio Lai, che nella presentazione di questo emendamento in realtà vanno a determinare gli elementi fondanti contenuti nel DL, e cioè che parliamo non di principi generali, ma parliamo esclusivamente della organizzazione di quei servizi. In questo testo di legge si parla per l'appunto di quelli che sono l'attuazione dei servizi e l'organizzazione dei servizi sanitari. L'ho detto prima, si ritorna al vecchio modello, alle otto ASL. Tra l'altro nel cercare di studiare un po' quelli che sono gli emendamenti che sono stati presentati è difficile capire quale sia l'impostazione anche della maggioranza, perché su alcuni emendamenti vanno a stravolgere quella che è l'impostazione nel disegno di legge che è stato proposto a quest'Assemblea, nel senso che si parla, ad esempio, di continuare a tenere una cosa a mio avviso corretta e giusta, che è la centrale unica di committenza, quindi con i costi e gli acquisti centralizzati in un'unica struttura, gli emendamenti di alcuni Gruppi politici, invece, vanno nella direzione opposta. Ci si può rivolgere alla centrale unica di committenza a seconda di quelli che possono essere i vantaggi o gli svantaggi da parte delle otto ASL che andremo o che andrete eventualmente a istituire, quindi a convenienza ci si può rivolgere alla centrale unica di committenza oppure, se invece conviene gestire l'acquisto, lo gestisco direttamente come azienda, come ASL di territorio. L'altro aspetto è che ci sono emendamenti che vanno anche a intervenire sui requisiti dei direttori generali, cioè…

PRESIDENTE. Onorevole Satta, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente. Questo emendamento che abbiamo presentato, che chiaramente è provocatorio, voleva riportarci indietro di qualche anno, perché quando si approvò la legge di riforma che poi istituì l'ATS si volevano sancire nuovi principi soprattutto di equiparazione e di perequazione per ciò che riguarda i cittadini pazienti della Sardegna. Purtroppo dobbiamo dire che questo non è avvenuto perché noi non garantiamo a tutti i cittadini della Sardegna, dal Nord al Sud, dall'Est all'Ovest dell'isola, lo stesso trattamento e la risposta di sanità, per cui questo emendamento dico provocatorio vuole chiedere all'Assessore in particolare se, invece, con la proposta che oggi noi stiamo esaminando in quest'Aula quei i principi che noi da tempo perseguiamo potrebbero essere finalmente sanciti e raggiunti. Perché a me da una prima lettura, anche da una seconda e da una terza, non mi sembra che andremo a raggiungere quel risultato. Tra l'altro mi è parso di capire oggi che ancora non è chiaro tra Giunta e Consiglio, per quello che riguarda la parte della maggioranza del Consiglio, che cosa dovrebbe andare ai commissari che verranno nominati dal momento dell'approvazione della legge al 31/12 del 2020.

Abbiamo già detto che è un periodo talmente esiguo che non metterà in condizioni quelle persone di poter assolvere a quello che sarà il loro mandato, ma piuttosto io vorrei capire, credo che l'Assessore ce lo può dire anche rispondendo durante la discussione degli emendamenti, se abbiamo capito bene, che una volta che vengono nominati i Commissari e i Direttori attuali della ASSL, vengono mandati a casa oppure rimangono gli uni e rimangono gli altri. Perché a quel punto si capirebbe l'esiguità di risorse che per me sono appunto esigue rispetto a quelle che dovrebbero essere le indennità che andrebbero a percepire i nuovi commissari, perché come abbiamo detto sono indennità paragonabili neanche all'indennità di un responsabile di struttura complessa e questo andrebbe a significare che probabilmente le eccellenze che potrebbero essere in campo per poter andare ad assurgere, ad assumere…

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 343.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

L'emendamento numero 169 è assorbito dalla mancata approvazione degli emendamenti numero 144 e 565, l'emendamento numero 64 è inammissibile.

Passiamo agli emendamenti numero 170 e 564.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). L'emendamento sopprime la lettera a) "garantire il conseguimento dei livelli essenziali di assistenza in maniera omogenea su tutto il territorio regionale". Motivo della soppressione è semplice, non ha niente a che vedere con quello che c'è scritto dopo. Non c'è una riga di questa legge tesa in quella direzione e anzi tornare alle otto aziende, il cui perimetro non è frutto di uno studio territoriale teso a capire quali fossero gli ambiti ottimali in cui erogare le prestazioni sanitarie, non c'è stato niente di tutto questo. A monte le otto ASL nascono prendendo per buona la riflessione che fece il Consiglio regionale negli anni '90, ecco, è vero che la politica probabilmente, le Istituzioni regionali hanno subito in questi decenni un decadimento, però io non sono tra chi pensa che in passato sono state fatte solo cose positive e il presente, il futuro invece siano per forza grigi e peggiori del passato. Anche nel passato, nel passato recente sono state fatte delle riforme campate per aria o costruite sulla base dei desideri e delle volontà non legate al bene dei cittadini e al miglioramento del sistema, ma magari legate agli equilibri politici che erano presenti nel Consiglio regionale degli anni '90, dove si entrò proponendo una nuova provincia, ne saltò fuori un'altra poi nella discussione in Aula e alla fine si chiuse con otto ambiti che non rispecchiano nessun tipo di ragionamento e sono stati anche sconfessati dagli stessi cittadini che quando si son trovati a votare poi per il mantenimento degli ambiti, almeno in tre casi su quattro in maggioranza sono rimasti a casa e non si sono mai affezionati a quelle realtà. Realtà che hanno scontato proprio nella loro diversità rispetto alle altre, noi abbiamo aziende sanitarie che erogheranno servizi per 500.000 abitanti, ne abbiamo altre molto più ridotte. E allora qual è l'ambito ottimale? I 500 mila o l'ambito più ridotto di alcune delle nuove aziende? Probabilmente non è l'uno e non è l'altro, probabilmente andrebbe fatto uno studio serio perché io non sono convinto che le alternative siano gli otto ambiti degli anni '90 o l'ambito unico dell'ATS o di Abbanoa, non son convinto, sono però certo riguardo al fatto che non sia una riflessione semplice, non basta prendere una cartina appunto nata con il gerrymandering di quegli anni e riportarla nel mondo di oggi, perché il mondo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Voglio continuare sul tema della congruità di questa legge e dell'opportunità, e riflettevo sul fatto che probabilmente sarebbe stato più opportuno partire dalla riforma degli enti locali, peraltro fortemente voluta da questa maggioranza, perché mi pare che stiamo delineando, definendo una suddivisione poi delle otto ASL in territori che potrebbero non coincidere poi, o non essere facilmente iscrivibili nella futura riforma degli enti locali. Mi sembra insomma di cercare di appendere dei quadri su una parete senza aver piantato i chiodi, questi quadri puntualmente cadranno a terra. Fuor di metafora quella parete è la Sardegna, i chiodi dovrebbero essere la riforma degli enti locali, i quadri la riforma della sanità e tante altre riforme che saranno necessarie. Insomma, già abbiamo lavorato abbastanza e discusso abbastanza leggi che poi sono risultate non applicabili, che sono state impugnate, non vorrei che ancora una volta discutessimo e lavorassimo per perdere tempo. Credo che i nostri concittadini sardi non apprezzerebbero questo nostro modo di portare avanti la legislatura e se continuiamo così mi viene da pensare all'esercizio che veniva fatto fare ai novizi per temprarli nella pazienza e nella perseveranza e cioè riempire d'acqua cesti di giunco che tutti sappiamo non avrebbero trattenuto l'acqua, peccato però che noi adesso stiamo riempiendo questi cesti di giunco nei confronti del fabbisogno e delle urgenze della nostra Sardegna e dei nostri concittadini e sulla sanità non credo che dovremmo ragionare con superficialità e facendo dei ragionamenti di campanile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Questo emendamento prevede la soppressione del comma a) dell'articolo 1, i livelli essenziali di assistenza sono valutati secondo alcuni criteri che sono definiti dallo Stato, quindi ci sono dei parametri ben definiti. Con fatica la nostra Sardegna, la Regione, l'ultima valutazione a cui io ho potuto diciamo constatare rispetto a quelle che sono le valutazioni fatte dal Ministero, che valutano le regioni tra adempienti e inadempienti, noi siamo un pelino adempienti, nel senso che raggiungiamo una percentuale del 56 per cento, ci sono altre regioni, quelle più virtuose, che raggiungono una percentuale dell'84 per cento, tra cui l'Emilia Romagna. No, dico questo perché, Assessore, lei conosce quel mondo, sa benissimo le difficoltà, le carenze di organico che sono croniche del sistema sanitario, assenza di medici, di primari. Quanti primari stanno svolgendo di fatto la funzione non avendo fatto il concorso, e perché non facciamo i concorsi che riguardano i primari, a Sassari abbiamo una serie di reparti, non entro nel merito dei numeri perché rischio magari di sbagliare, ma Nuoro uguale, insomma Cagliari non di meno. E allora questi sono i veri problemi. La sanità territoriale, dove qua nell'articolo 1 si fa riferimento, ma poi in quelli che sono i contenuti della legge, non vi è un richiamo a quella che è la medicina di base. Io parlo con diversi medici, hanno veramente difficoltà a seguire 1500 pazienti, allora non può essere solo una un centro di costo, o la valutazione del costo per singolo paziente per poi dare una valutazione. E allora io alcuni emendamenti che sono stati presentati, uno a primo firmatario il collega Giovanni Antonio Satta, ad esempio, interviene sul fatto che bisogna praticare…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Presidente, beh, oggi c'è una novità però, caro collega Zedda, mi rivolgo anche a lei, c'è una novità, è presente il Governatore, che saluto, io non ho avuto l'occasione di questa discussione di salutarla, almeno questo rappresenterà motivo per il quale poi non sarà costretto ad uscire pubblicamente dichiarando che tutto quello che fanno i suoi assessori lei non era a conoscenza di niente, invece oggi essendo presente qua, quindi potrà ascoltare, potrà sentire, e sarà partecipe assieme a tutti i consiglieri regionali di tutto quello che accadrà in questa discussione, quindi sono contenta che lei abbia la possibilità di sentire, e quindi di prendere atto e di venire a conoscenza dell'operato dei suoi Assessori. Quindi ritorniamo all'assessore Nieddu, assessore stavo parlando proprio del conseguimento dei livelli essenziali soprattutto su tutto il territorio regionale, e stavamo parlando proprio della possibilità che avrete poi successivamente, andando avanti con la discussione degli articoli che compongono questa legge, di davvero mettere in pratica le azioni che andranno a sostenere tutti i territori della nostra isola, per cui parliamo anche degli ospedali minori. E noi abbiamo presentato un emendamento per l'ospedale di Ozieri, l'abbiamo fatto per l'ospedale di Ittiri, l'abbiamo fatto per l'ospedale di Alghero, lo abbiamo fatto per l'ospedale di Thiesi, insomma abbiamo presentato delle proposte per tutti e per davvero ridare dignità a tutti i territori, a tutti gli ospedali esistenti nella regione sarda. E quindi in questi giorni che ci vedranno protagonisti della discussione sulla riforma sanitaria avremo modo di capire se anche quello che voi avete promesso durante le vostre visite nei plessi come Ittiri, come Thiesi, come Alghero, effettivamente lo metterete in pratica ed effettivamente accetterete quella che sarà la nostra proposta, lo vedremo, io credo che sarà nostro dovere, nostro compito anche rendere noto a tutto il popolo di quello che sarà la vostra risposta a quello che anche voi avete promesso. E proprio in questo momento di grande allarme, perché ancora ricordiamolo, ma lei lo afferma sempre, noi non abbiamo passato l'emergenza Covid, anzi notiamo che dopo un periodo di stasi, di fermo, stanno riniziando i casi di Covid anche nella nostra Regione, e allora ci…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Presidente, intervengo anch'io per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento soppressivo per l'articolo 1, comma 1, lettera a) per amor di verità, perché questa legge come hanno detto già altri colleghi non tratta appunto di garantire il conseguimento dei livelli essenziali di assistenza in maniera omogenea su tutto il territorio regionale, e per questo va sottolineato, va detto ai cittadini che stanno ascoltando questo dibattito su questa riforma sanitaria, che non ha nulla a che fare con i reali problemi quotidiani che vivono i medici e i pazienti. E quindi nel corso del dibattito vedremo come appunto tutto questo non è presente nella legge e soprattutto non è presente nemmeno quando parleremo appunto delle ASL, che sarà difficile che riusciranno a offrire nei loro territori lo stesso servizio. E poi se c'era questa necessità di rendere omogeneo su tutto il territorio regionale l'assistenza sanitaria, possiamo notare diversi esempi che sono stati denunciati nel corso di questi mesi di differenza di sanità, penso anche ai Sindaci del Sarrabus Gerrei, che hanno appunto denunciato in maniera forte appunto la situazione dell'ospedale di Muravera ridotto praticamente a una scatola vuota, e chiedono l'attenzione. Ma adesso ho citato l'ospedale di Muravera, la mia collega ha citato altri ospedali della sua zona, quindi vediamo che il problema è diffuso, cioè ci sono diverse problematiche che dovrebbero essere toccate, analizzate, approfondite, ma si sta andando a parlare di governante, si sta andando a parlare di aspetti che al cittadino, al paziente sardo non interessano e vorrebbero risposte su altre questioni più pressanti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, annuncio il voto favorevole a questo emendamento per le ragioni che ho esposto durante l'intervento sull'articolo, le ragioni sono quelle della incongruenza tra le finalità, i mezzi e le azioni per raggiungere appunto dette finalità. Assessore, io le chiedo gentilmente di mandare una direttiva al direttore della ASSL di Sanluri, perché garantisca i livelli essenziali di assistenza anche al territorio più povero della Sardegna, lo faccio davvero col cuore in mano interpretando la preoccupazione di un territorio che da sei mesi non può rivolgersi a quell'ospedale perché, soprattutto nell'ultimo periodo, non è possibile fare dei tamponi. I tamponi per il Covid vengono fatti esclusivamente a Cagliari, per cui è capitato e capita che un paziente venga accolto al pronto soccorso e debba attendere addirittura 27 ore, ripeto 27 ore, prima di poter essere ricoverato in reparto semplicemente perché non arriva il referto del tampone, e il referto del tampone non arriva perché i tamponi devono essere mandati a Cagliari con un'ambulanza, ed è chiaro ed evidente che spostare un'ambulanza per un solo tampone diventa un problema, sguarnisce completamente la dotazione di mezzi di soccorso dell'ospedale. Quindi a questo punto negli ultimi giorni stanno raccogliendo un certo numero di tamponi e attendono addirittura 27 ore. A me sembra che questa cosa sia assolutamente grave. E vado avanti nel dirle che da oltre sei mesi presso l'ospedale di San Gavino non si effettuano interventi programmati di ortopedia. Il reparto di ortopedia è stato in questo momento, da oltre un mese, completamente smantellato e accorpato al reparto di chirurgia; ci sono pazienti che da oltre sei mesi attendono di poter fare un intervento chirurgico…. Continuerò dopo perché il tempo non è sufficiente ma vorrei che lei, oltre a fare una visita insieme al collega Comandini che le ha segnalato delle situazioni molto gravi, venisse con me a visitare l'ospedale di San Gavino.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Grazie Presidente, vorrei parlare sull'ordine dei lavori, se consente naturalmente. Spero di non uscire fuori tema dicendo che in fondo, rivolgendomi anche al Presidente della Regione e ai più eminenti membri della maggioranza, ci sono stati degli interventi anche molto interessanti però questo nostro dibattito è viziato dal fatto che, per ragioni tattiche molto comprensibili e legittime, la maggioranza non si esprime. Io penso che forse dovremmo riflettere sul fatto che il popolo sardo merita un nostro dibattito più esplicito, per cui se dalla maggioranza si facesse quello che spesso fa la maggioranza, cioè un calcolo dei giorni che servono per discutere molti emendamenti, anche pretestuosi, e si ordinasse un dibattito più composto, completo e che tenesse conto di tutte le ragioni tattiche, che però in questo modo sprecano la nostra intelligenza in interventi inutili, potremmo avere invece un dibattito che può interessare davvero il popolo sardo, anche per non mortificare gli argomenti importanti che sicuramente ci sono tra i banchi della maggioranza ma che non possono essere espressi nell'Aula proprio per il fatto che la maggioranza in questo momento deve limitare al minimo il tempo che impieghiamo in questo nostro dibattito, che rischia di essere unilaterale e anche noi potremmo avere motivi di maggiore interesse anche per chi ascolta anziché doverci limitare a un'esposizione così pedissequa di ragioni che sono in certo senso anche ostruzionistiche, anche se tutte vere e tutte sentite.

Per cui mi sono sentito di fare questo appello, naturalmente temo che possa cadere nel vuoto ma magari il Presidente e la maggioranza potrebbero anche formulare in questo senso una proposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Avendo sentito da parte del collega Deriu un intervento sull'ordine dei lavori che si articola in una proposta, devo però specificare che dagli interventi dei colleghi non si scorge l'ambito all'interno del quale questo dibattito si dovrebbe articolare, perché abbiamo sentito parlare di moltiplicazione di poltrone, abbiamo sentito parlare di accuse di ogni genere nei confronti di questa Amministrazione, ben sapendo che sono molte le questioni su cui voi stessi convenite si debba mettere rimedio rispetto all'eredità raccolta dalla precedente Amministrazione. Quindi se fosse possibile sapere qual è l'ambito di ragionamento su cui si potesse evitare di proseguire sull'atteggiamento, non parzialmente ma esclusivamente ostruzionistico a cui stiamo assistendo, per entrare in una situazione di merito, io credo che saremmo ben felici di accoglierlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sempre sull'articolo 1, nel sopprimerlo in ragione del fatto che tutto quel che viene indicato nei principi è negato poi nell'articolato. Non so quali frequentazioni voi abbiate oltre che familiari, immagino che qualche volta tutti voi veniate fermati per strada; a me non è mai capitato, e così a nessuno di noi, di essere fermato per strada o nel pullman e aver sentito che la preoccupazione e l'ansia dei cittadini è il numero delle ASL, e invece quello che a me e a tanti di noi è accaduto è che andiamo al "Brotzu" ed è una situazione drammatica quella che ci viene descritta, così all'Oncologico, al Microcitemeco e negli altri ospedali nel resto della Sardegna.

Liste d'attesa infinite con l'impossibilità di prenotare. Assessore, sono andato l'altro giorno per una visita intramoenia prenotando tramite il Centro unico di prenotazione, ho chiamato il lunedì e mi è stata fissata la visita giovedì, puntualissimi: è pensabile che mentre ci sono cittadini che attendono settimane, mesi, ci sono liste d'attesa anche di un anno, per controlli, basta pagare e da lunedì si ha un posto serenamente il giovedì? Forse va corretto qualche cosa se il povero Cristo non può trovare la possibilità di una assistenza, di una cura, di un appuntamento, mentre chi può, trova facilmente la possibilità di cura! Queste sono le segnalazioni di questi giorni, non sono sul numero delle ASL, il numero delle poltrone, il numero dei direttori generali, dei direttori sanitari o altro che è contenuto in questa norma.

È realizzabile in un paio di settimane o mesi questa riforma? Non varrebbe forse la pena impegnare questo tempo, anche il vostro, nel cercare di dipanare la matassa della difficile reazione della sanità nei confronti della pandemia e delle possibile circolazione del virus, aggredendo alcune di queste problematiche? No, dobbiamo star qua, e far star qua voi giorni e giorni per approvare una riforma che verrà come le altre (state per stabilite dei record che mai nessuno aveva stabilito prima) impugnata dal Governo e soccomberà davanti alla Corte costituzionale!

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 170 e numero 564, di identico contenuto.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'emendamento numero 171, uguale al numero 563.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Approfitto anche di questo momento, viste le sollecitazioni poste anche da diversi colleghi, per segnalare che l'ordinanza numero 35 ha cessato la sua validità ieri; l'ordinanza numero 35 contiene le norme a livello regionale che regolano il distanziamento e le misure di prevenzione atte a prevenire il contagio nelle attività produttive. Sarebbe utile se, approfittando dell'Aula riunita su un altro tema, ma su un altro tema strettamente connesso con quanto contenuto in quell'ordinanza, ci fosse una maggior chiarezza riguardo alle intenzioni della Giunta, cioè se è in procinto di prorogare la validità della vecchia ordinanza o di emanarne una nuova che magari potrebbe tener conto anche delle criticità segnalate dai colleghi e dall'onorevole Zedda, insomma è un tema che secondo me va chiarito durante questa riunione, sarebbe assurdo se si parlasse di altro e si tralasciasse, appunto, una scadenza che ha un grandissimo interesse per la salute dei cittadini e per la possibilità per chi, appunto, ha un'attività produttiva di portare avanti il proprio lavoro senza correre rischi e senza far correre rischi ai terzi. L'emendamento in questione tratta di questo preso alla larga, l'idea dei colleghi, io non sono tra i firmatari, ma mi unisco a chi ha firmato e ha presentato l'emendamento, affermare il diritto fondamentale dell'individuo e l'interesse della collettività all'efficiente ed efficace a tutela della salute. Sembra una frase dei film di Monicelli, forse sarebbe utile se anche nel presentare le norme ci si attenesse ai princìpi e all'essenzialità anche del linguaggio in modo da non cadere in contraddizione facilmente. Per affermare il diritto dell'individuo alla salute efficiente ed efficace oggi servono principalmente risorse e sono quelle che non ci sono in questo testo e non sono assolutamente connesse con nessuno degli articoli che affronteremo in futuro. Per cui, Assessore, io le consiglio di affrontare l'ordinario, prima dello straordinario, e oggi l'ordinario è fatto di quelle ordinanze…

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 171 e 563.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo agli emendamenti numero 172 e 562.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, mi rivolgo a lei, Assessore, visto che il Presidente si è allontanato, cosa che fa spesso, nel senso che spesso si allontana dall'Aula e rare volte è presente… no è sempre presente?! Come cartonato forse ma non col corpo…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda… prego..

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Nel senso che ho sentito qualcuno… siccome è stato presente il Presidente due volte in nove mesi…

PRESIDENTE. Non si curi… prego…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). No, no, non mi curo di loro… io vorrei capire noi abbiamo, rispetto ad alcune settimane fa mesi fa, il Governo ha aperto le librerie e voi avete deciso di non aprirle perché è noto a tutti che in libreria è difficilissimo entrare per il numero di persone che sistematicamente si accalcano come se fossero i saldi, no? Adesso è scaduta, vi è stato segnalato, è scaduta l'ordinanza per quanto riguarda le sale da ballo, ancora vengono definite così. Tra due ore c'è un intero settore al quale bisogna, e bisognerebbe dire, c'è un'esigenza superiore, data dalla presenza e diffusione del virus, che ha fatto ritenere alla Giunta di non reiterare l'ordinanza a tutela delle cittadine e cittadini. Secondo punto, siccome questo impedisce a voi e alle vostre lavoratrici e lavoratori di lavorare, vi daremo un supporto economico ulteriore in modo tale da dare serenità a voi, alle vostre famiglie e a tutti coloro che lavorano con voi, nell'indotto e negli aspetti diretti del lavoro. Altrimenti sa di voler mettere sistematicamente la testa sotto la sabbia, facciamo finta di nulla, veramente mi rivolgo a lei, Assessore, non è competenza sua l'ordinanza è del Presidente, che ne ha adottato diverse con corbellerie scritte all'interno inenarrabili, siamo passati dal passaporto sanitario e della salute e il benessere e l'elisir di lunga vita, per tutte e tutti, all'assenza totale di controlli e alle feste danzanti e a non informare gestori di locali di attività produttive, di attività che erogano lavoro, che tra qualche ora non sanno se possono lavorare o meno. Qualche volta bisogna assumersi, lo dico a lei ma perché lo riferisca all'altro, che ogni tanto siede alla sua destra, ogni tanto bisogna assumersi un briciolo di responsabilità, un briciolo non dico molto eh… ed esercitare il ruolo! Ogni tanto non dico sempre!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente, allora emendamento 172 soppressivo della lettera c) del comma 1 dell'articolo 1. La lettera c) recita avvicinare sensibilmente al cittadino e ai territori l'erogazione di tutte le prestazioni sociosanitarie che non necessitano di percorsi di cura ospedalieri, soprattutto mediante una riorganizzazione complessiva della medicina territoriale. Ottima idea come non essere d'accordo, voi vi chiederete però perché è stato presentato un emendamento soppressivo, l'intento, come molte altre volte è successo, come molte altre volte abbiamo già avuto modo di spiegare, è provocatorio e perché? Mi ripeto forse, perché all'interno di questo testo normativo non vi è nessun tipo di riferimento poi effettivamente o di fattuale implementazione di quella che è l'offerta territoriale dei servizi, perché sui territori non vengono ripartiti medici, non vengono ripartiti servizi di nessun tipo ma semplicemente più poltrone, termine che non diventerà mai banale, sicuramente non per voi ma neanche per noi, perché saremo sicuramente sempre qua a sottolineare ogni qual volta, e non sarà l'ultima, si cercherà come si arriverà a discutere prossimamente nella riforma degli enti locali, ogniqualvolta si cercherà di aumentare solo ed esclusivamente poltrone senza minimamente intaccare, anzi andando a peggiorare, rischiare di peggiorare il servizio per il cittadino, questo non passerà di sicuro inosservato da parte nostra ma neanche da parte degli elettori. Perché nel momento in cui gli elettori vi verranno a chiedere conto di cosa avete fatto con la sanità in questo momento, nel momento in cui voi gli andate a dire abbiamo fatto la riforma della sanità sicuramente nessuno vi dirà: va be'sì ho trovato un notevole cambiamento nell'offerta sanitaria dei servizi nel mio territorio. Niente, magari conosceranno qualcuno che verrà assunto in ASL, magari ma sicuramente non conosceranno qualcuno o non arriveranno a essere positivamente toccati da questa riforma sanitaria, perché non è fatta a favore dei cittadini e questo è chiaro ed evidente. Qui noi andiamo a sopprimere parte di un articolo che si propone dei principi che in questo testo legislativo non ci sono e lo facciamo non perché naturalmente non siamo d'accordo con questo punto, bensì perché vogliamo far sì che voi stessi vi riportiate alla verità. Quindi cerchiamo di essere onesti con noi stessi, onesti intellettualmente verso i cittadini, perché sappiamo tutti che questa riforma non andrà a migliorare niente, bensì proprio a peggiorare le cose e su questo ne siamo certi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, io sono invece d'accordo sulla soppressione del punto c) di questo articolo e non in maniera provocatoria, io invece lo voglio interpretare in maniera costruttiva. Perché mi pare che vada anche questo riscritto e riscritto meglio. Già dire che avviciniamo sensibilmente al cittadino e ai territori l'erogazione eccetera, eccetera, mi sembra riduttivo. Io non vorrei che fosse un intervento minimo. Io non vorrei ecco questo sensibilmente, io penso che dovremmo avvicinare in maniera consistente l'erogazione dei servizi a livello territoriale. Assessore Nieddu, sicuramente lei conosce benissimo la situazione, per esempio, delle guardie mediche, che sono, oltre i medici di base, il punto di riferimento nei territori e addirittura nei singoli comuni, e conoscerà sicuramente benissimo la situazione critica in cui si trovano, alcune volte addirittura trovarsi in strutture fatiscenti e anche per certi aspetti a rischio della propria incolumità, e l'abbiamo visto sono già successi diversi episodi. Anche per rispondere all'onorevole Tunis, questi interventi che stiamo cercando di portare avanti e ai quali ci piacerebbe avere delle risposte, mi pare che per la maggior parte siano improntati a capire il senso di questa legge, il senso di una struttura come questa che è stata deliberata in Commissione, approvata in Commissione e portata in Consiglio, perché abbiamo necessità di capire. Adesso, a prescindere da poltrone, che non mi piace forse come termine, ma diciamo incarichi, diciamo nomine, quelle aumentano, quelle significano degli investimenti corposi che secondo me in questo momento sarebbero stati più opportuni, più necessari, addirittura più urgenti proprio per la medicina di base, proprio per implementare la medicina territoriale, Assessore. Ecco perché abbiamo bisogno di capire, forse per come è scritta, per come è strutturata la legge, è difficile comprendere se a queste esigenze si può dare risposta o se invece siamo solo in una fase di ristrutturazione…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Per annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento pur condividendone quello che è l'obiettivo di questo comma, che parla appunto di medicina territoriale, e mi consenta di continuare il ragionamento fatto poc'anzi all'assessore Nieddu, dove la medicina territoriale, vede Assessore, è mortificata poi dagli atti, non certo rispetto all'attività fatta nell'ultimo anno e mezzo da lei, Assessore, ma da anni la medicina territoriale e i medici di medicina di base sono mortificati rispetto al ruolo che ha la politica di non attenzione invece a quella che è l'attività dei medici di medicina di base. Lo dico anche perché io ho presentato un'interrogazione rivolta a lei e al Presidente rispetto a quello che è l'accordo sul progetto delle vaccinazioni fatte dal suo Assessorato per quanto riguarda gli obiettivi 2017 e 2018, e ancora la Regione non ha riconosciuto gli emolumenti che spettano ai medici di base rispetto agli obiettivi, ai report e ai risultati che hanno prodotto in termini di vaccinazione. Questa è l'attenzione che la politica rivolge ai medici di base, da questi atti capiamo qual è l'importanza che noi in qualche modo indirizziamo alla medicina territoriale. Ricordo quello che a mio avviso deve essere una funzione prioritaria nell'organizzazione della struttura sanitaria rispetto a quello che è il ruolo di accompagnamento dei medici di base dall'ospedalizzazione al ritorno a casa del paziente. Oggi non sono assolutamente nelle condizioni di seguire 1500 pazienti, mi sa che quasi tutti hanno raggiunto il massimo dei numeri di…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente, il voto sarà favorevole.

Due considerazioni. La prima è che probabilmente servirebbe una legge per vietare l'uso degli avverbi nelle leggi regionali, perché ogni volta che si utilizzano cose di questo tipo, "sensibilmente", "soprattutto", quando va bene, come in questo caso, non si ha nessun effetto se non appunto perdere un po' di tempo nella discussione con l'opposizione che sottolinea l'inutilità totale di quello che si sta andando ad approvare, e nei casi peggiori c'è una situazione che vede persone fuori dall'aula aspettarsi un risultato e poi a distanza di mesi lamentarsi perché il risultato non si ottiene, perché quei "sensibilmente", quei "soprattutto", quegli avverbi diventano degli ostacoli all'applicazione di un testo che non è né chiaro, perché non si capisce, né efficace, perché non ha nessuna efficacia. Cosa dovremmo fare invece? Siamo in un periodo di aperta emergenza, questo Consiglio non è stato nemmeno informato adeguatamente dello sviluppo della stessa, e non nel momento più caldo, quando la Commissione sesta si è riunita più volte anche in presenza dell'Assessore, del Direttore generale, dei direttori delle aziende, e ha ricevuto le informazioni puntuali, ma negli ultimi mesi di emergenza finita, o almeno così si è raccontato ed è stato raccontato, la comunicazione è stata affidata ai giornali e ad una comunicazione unidirezionale da parte della Giunta. A volte sono state dette delle cose molto lontane dalla realtà, io attendo ancora di vedere per esempio le sei strutture che erano state individuate per il ricovero di eventuali turisti asintomatici positivi. Ci sono davvero o forse era una sparata come tante? Poi credo che l'Aula avrebbe avuto anche la possibilità di condividere parte delle azioni con la Giunta, anche parte delle azioni più faticose da portare avanti. La pastiglia amara che ogni tanto deve inghiottire chi governa può essere edulcorata da un lavoro corale dell'Aula, si dice che una mozione e un ordine del giorno non si neghino a nessuno, io non condivido questo approccio, anzi credo che gli atti approvati dal Consiglio regionale siano importanti, specialmente quando raggiungono l'unanimità su temi elevati. Oggi io non so per quale motivo non sia ancora stata emanata quell'ordinanza citata in precedenza, non vorrei che il motivo fosse l'imbarazzo…

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 172. Votazione elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 172.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 173 uguale al 561.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Intervengo per qualche secondo sull'ordine dei lavori e poi nel merito dell'emendamento. Non ho capito circa la programmazione dei lavori; è stato detto, almeno questo nei messaggi che sono circolati, che i lavori sarebbero iniziati alle 10 e sarebbero terminati alle 20, e così lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì… fino a giovedì… no, io non so di quali accordi stiate parlando, so semplicemente che c'era una discussione sulla programmazione dei lavori, che è diverso da accordi d'altro genere e tipo. Bene, per quanto riguarda l'emendamento soppressivo dell'articolo 1, almeno in una sua parte, io ribadisco quello che abbiamo detto insieme agli altri colleghi circa le priorità; nessuno nega che garantire la salvaguardia della salute di tutti, così come in estrema sintesi è contenuto nell'articolo 1 e nei principi generali, sia lapalissiano, il vero tema è che in questi giorni, nelle settimane precedenti e nei mesi passati non abbiamo garantito la tutela della salute e i controlli ordinari alla maggior parte della popolazione sarda, e lo ribadisco, se è possibile prenotare intramoenia dal lunedì al giovedì e non avete ancora riattivato l'ordinarietà nelle visite, nei controlli per la popolazione, voi rischiate con questa riforma di mettere in fibrillazione il sistema nel corso di una pandemia, e il rovescio della medaglia è che avremo più vittime per l'assenza di controlli rispetto a quelle che per fortuna abbiamo scampato col virus. La fortuna non è che vi bacerà troppo spesso eh! Non abbiamo avuto contagi…

TUNIS STEFANO (MISTO). L'intervento e sull'ordine dei lavori o su cosa?

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Ho detto "non interverrò sull'ordine dei lavori, interverrò per alcuni secondi nel corso dell'intervento nel merito dell'emendamento chiedendo una questione sull'ordine dei lavori, poi ho proseguito, come ho dichiarato in premessa, con l'emendamento, se volete intervengo allora anche sull'ordine dei lavori?... No, allora… il Presidente l'ha capito, l'onorevole Tunis no…. ho detto che avrei utilizzato alcuni secondi dell'intervento per chiedere su una questione legata all'ordine dei lavori. Per quanto riguarda quindi questo aspetto, è necessario corre ai ripari immediatamente perché la fortuna non ci bacerà troppo spesso, la fortuna è stata, purtroppo, per alcuni di ammalarsi nelle navi da crociera, e c'è stato il blocco degli sbarchi dalle navi da crociera, che è stato un caso che ovviamente si sia diffusa nelle navi da crociera tanto da aver eliminato gli sbarchi nelle nostre coste dalle navi da crociera, l'altro elemento è il bassissimo tasso di internazionalizzazione che noi abbiamo, perché indubbiamente gli hub di Roma e di Milano, in particolar modo le connessioni estere che ha Milano e che non abbiamo noi hanno impedito il transito di persone provenienti da zone contagiate, vedasi la Cina.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie, Presidente. Quindi siamo arrivati alla lettera d), "riorganizzare la rete ospedaliera preservando le strutture utili alla produzione di servizi nei territori", però magari Assessore mi sfugge l'articolo, anche perché questo è un principio, una finalità, per cui successivamente ci dovrebbe essere qualche articolo che pone in essere questa che è la finalità descritta, dove mi sfugge davvero qual è l'articolo che tratta la riorganizzazione della rete ospedaliera preservando le strutture utili alla produzione di servizi nei territori, quindi, per capire, noi andiamo ad istituire otto ASL, quindi a tutti gli effetti sono otto contenitori, nei quali ci saranno un po' di poltrone, però ci sarà l'ARES che noi nel nostro gruppo abbiamo chiamato, abbiamo definito "mamma ARES", per cui mamma ARES, l'accentratrice mamma ARES che poi deciderà per tutte le ASL, per cui l'ARES con naturalmente il proprio dirigente deciderà esattamente quali sono le prerogative, quali sono le urgenze e i problemi effettivi di tutti i territori. Però in tutto questo mi sfugge davvero, ma magari è un mio limite, di questo sicuramente ne prenderò atto, mi sfugge davvero dove è segnalato proprio dove si crea e come si creerà questa rete, e soprattutto in questa riorganizzazione la produzione dei servizi nei territori. Che cosa intende per "servizi nei territori"? Quindi noi stiamo parlando di sanità, stiamo parlando di ridare competenze ai territori, di ridare dignità ai territori, ma ci sono territori dove non sanno neanche che cosa significa avere dei servizi, e per servizi intendo il diritto alle cure, per servizi intendo il diritto ad avere una diagnosi, e per servizi intendo anche la possibilità di poter usufruire e magari di poter rivolgersi anche a dei medici, vista la peculiarità e visto anche che in quasi tutti i plessi ospedalieri…

PRESIDENTE. Sono in votazione degli emendamenti numero 173 e 561.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 173 e 561.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 174 uguale al 560.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie, Presidente. Emendamento numero 174, per cui parliamo della lettera e). Sempre, Assessore, ritornando al discorso dei piccoli ospedali, quelli che lei conosce, non glieli ricito perché alla fine glieli ho menzionato poco fa e li ha imparati a memoria, però "definire l'assetto istituzionale e organizzativo delle aziende sanitarie locali avendo riguardo alla particolare conformazione orografica della Sardegna, ai limiti della viabilità e alle peculiari condizioni demografiche del tessuto abitativo, e allora proprio su questo mi viene in mente una realtà, che non appartiene esattamente al mio territorio, da dove provengo, mi viene in mente la realtà ospedaliera di La Maddalena, per cui sarà curioso vedere esattamente perché, ripeto, di azioni in questa riforma sanitaria se ne parla ben poco. Abbiamo una riforma sanitaria dove è previsto di tutto e di più, ma non si legge di quelle che sono le azioni effettive per la risoluzione dei problemi oggettivi sanitari della Sardegna. Però, proprio in merito a questo, davvero in merito alla lettera e), mi piacerebbe vedere, nel corso di questi giorni sono certa e sicura che assisterò non dico a una sua dichiarazione, ma a un'azione propositiva da parte di tutti i consiglieri della maggioranza su quella che è la soluzione del problema di La Maddalena. Perché chi meglio di La Maddalena, dell'ospedale Merlo, rappresenta questo articolo? "Conformazione orografica della Sardegna ai limiti della viabilità e alle peculiari condizioni demografiche e del tessuto abitativo". Adesso io non andrò a parlare e a porre l'accento su quello che ha rappresentato in questo periodo, della drammaticità dei fatti accaduti proprio in quel territorio e proprio al Merlo, ma io sono certo e convinta, Assessore, che lei in questi giorni ci darà una soluzione a questo problema, però, ritornando sempre ai discorsi e agli ospedali più piccoli, io sono anche curiosa di capire e di sapere quali sono le azioni poste in essere per risolvere i problemi strutturali, ad esempio, di Ittiri, sono anche curiosa di capire quali sono le azioni poste in essere per risolvere il problema degli ospedali più piccoli, come ad esempio anche quello di Thiesi, che…

PRESIDENTE. Onorevole Manca, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. L'assetto istituzionale e organizzativo delle ASL non è definito sulla base di quello che c'è scritto in questo in questa lettera. Non tiene conto della conformazione orografica della Sardegna e non tiene conto dei limiti della viabilità. L'assetto è definito sulla base di quello che negli anni 90, inizio nel 2000, aveva deciso il Consiglio regionale. Questo è bene non dimenticarlo e sarebbe stato bene anche non scriverlo, e non solo per i tre minuti di nenia che vi avremmo risparmiato nella discussione di questo emendamento soppressivo, ma perché è proprio questa la debolezza strutturale di questa riforma. Il fatto che rimanga la centrale unica di committenza e si crei un super gestore unico del personale non è di per sé qualcosa di negativo. È qualcosa, secondo noi, che sarebbe stato da argomentare meglio e sarebbe stato da congegnare meglio. Ci sono delle storture che rischiano di creare più danni che altro, oltre, appunto, al tempismo che, lo abbiamo già detto, creerà sicuramente difficoltà nell'avvio del processo. Il problema è che le ASL sono il punto debole di questo nuovo sistema perché lo erano del vecchio. C'è un bias cognitivo che ci fa pensare sempre che il passato sia migliore del presente e che per tornare alle cose positive di quel passato sia necessario riprodurre esattamente com'erano gli stessi schemi. La realtà è che quello schema è fallito proprio perché era carente di questo studio a monte e oggi quello che c'è scritto qua non può che tradursi in quello che già in passato il Consiglio regionale ha garantito, cioè diamo tutto a tutti. Nelle leggi, siccome nessuno vuol prendersi la responsabilità di mettere la firma su una chiusura, su una riduzione del servizio, nelle leggi e negli atti formali, quelli che vanno sui giornali, ci sono sempre le rassicurazioni, le pacche sulla spalla e la garanzia che nulla chiuderà, poi però, in un momento in cui le risorse sono scarse, quando ci sarà da decidere realmente, nella pratica, quando ci sarà l'applicazione di questa norma, passerà in secondo piano la conformazione orografica, passeranno in secondo piano i limiti della viabilità e le peculiari condizioni demografiche nel tessuto abitativo e saranno altre dinamiche a governare la distribuzione di una risorsa scarsa, e oggi la risorsa scarsa per eccellenza sono gli specialisti…

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente. Questo emendamento mi dà la possibilità di sollevare il tema sull'importanza, in questo caso, delle amministrazioni locali e dei sindaci. Perché le dico questo? Perché noi nella fase di emergenza, un po' tutti, la politica insomma, ha visto nel ruolo dei sindaci, e soprattutto di quei sindaci che sui temi della sanità di prossimità, sulle condizioni orografiche, sulla conformazione orografica della Sardegna, sulla difficoltà a raggiungere alcuni centri della nostra Sardegna in particolare, cercare di garantire una sanità uguale per tutti, quindi a tutti gli abitanti della nostra Sardegna, nei punti più periferici della nostra Sardegna, dobbiamo cercare di mettere al centro veramente la possibilità di raggiungere tutti e di dare servizi adeguati in termini di offerta sanitaria ai nostri concittadini. Dico questo perché il ruolo della Conferenza territoriale sanitaria in questa proposta di legge è veramente ai margini di una qualsiasi attenzione che la politica deve, invece, avere su quei territori e su quelli che sono gli amministratori di quei territori periferici. Quando indichiamo che la Conferenza territoriale sanitaria esprime il parere magari su un piano aziendale, a consuntivo, quindi alla fine di tutto il processo, e non partecipa e non condivide con la politica e con l'Istituzione regionale la stesura del Piano sociosanitario, diventa difficile chiedere a quegli amministratori di essere coinvolti e dare un parere in 20 giorni su un piano aziendale così complesso come può essere quello della Regione sarda. Noi non coinvolgiamo gli amministratori in una compartecipazione attiva in quelli che sono i processi…

PRESIDENTE. Onorevole Satta, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente. Leggendo la lettera e) non può non venire in mente il caso emblematico in tutta la Sardegna che è quello dell'ospedale di La Maddalena, ha fatto bene a ricordarlo la collega Desirè Manca, anche perché proprio su La Maddalena, mi verrebbero in mente ovviamente anche altri ospedali, in particolare richiamando questa lettera, più lontani da La Maddalena, Isili, piuttosto che Sorgono, piuttosto che, è stato richiamato, Ittiri, però mi concentrerei un attimo su quegli ospedali che conosco meglio, quelle situazioni che conosco meglio e possono essere chiaramente richiamate da questa lettera, le condizioni di La Maddalena, le condizioni di Tempio, dell'ospedale di Tempio, dove poi il problema della viabilità che viene qua richiamato, le condizioni orografiche eccetera, ovviamente sembrano fatte a pennello, calzano a pennello rispetto al caso di questi due ospedali. Ecco, mi chiedo, con questa riforma quali risposte stiamo dando noi a… io capisco, Assessore, che lei abbia voglia di scherzare, ma c'è poco da scherzare. Quali risposte stiamo dando noi rispetto alle situazioni di questi ospedali, quali, per esempio, quelli di La Maddalena e di Tempio, e tanti altri ospedali di questo tipo in Sardegna, che vivono una situazione peggiore, molto peggiore, rispetto a quella degli altri ospedali, che ci stanno arrivando a quella, e dove voi avete creato in campagna elettorale tantissime aspettative, promettendo il possibile e soprattutto promettendo l'impossibile. Io, mi è capitato di intervenire in questi mesi, vi chiederei una cosa sola, poi qualcuno dice che la rete ospedaliera non è entrata in vigore, mi sembra che parzialmente peraltro sia entrata in vigore, con riferimento all'ospedale di La Maddalena, per esempio, quello è stato definito nell'attuale rete ospedaliera, quella approvata nell'ottobre 2017, un presidio di zona disagiata che comporterebbe a quell'ospedale di avere tante specialità che possono consentirgli di sopravvivere e dare un servizio a quei cittadini. Che fine ha fatto quella rete ospedaliera e cosa avete intenzione di fare? Fatto sta che ad oggi, soprattutto in epoca Covid, voi di fatto, l'ospedale di La Maddalena per esempio, lo avete chiuso, di fatto quell'ospedale è chiuso. Avete colto l'occasione per fare questo, io capisco che c'è un problema di medici, lo vediamo, e con questa legge, e torniamo a quello che abbiamo detto già nel corso della discussione generale, voi non date risposte alla carenza di medici, voi date risposte all'esigenza delle poltrone, non date risposta alle carenze dei medici, hanno ragione i miei colleghi che sono intervenuti prima di me…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Anche qui si vuole sopprimere un emendamento, il punto è sopprimere un emendamento, chiedo scusa, sopprimere il punto e) dell'articolo 1, comma 1, "definire l'assetto istituzionale e organizzativo delle aziende sanitarie locali avendo riguardo alla particolare conformazione orografica della Sardegna, limiti della viabilità, particolari condizioni demografiche e del tessuto abitativo". Quindi, come il vostro voler così tanto e fortemente perseguire questo principio può attagliarsi con la situazione disastrosa nella quale versa la sanità oristanese, per esempio, senza voler iniziare a battagliare sui campanili.

Oristano è una provincia che ospita più o meno 160 mila abitanti dove il reparto di emodinamica rischia di chiudere, rischia di chiudere, quindi dove non si potrà avere un infarto o se si avrà un infarto, chi malauguratamente l'avrà a Oristano, rischierà di dover andare fino a Nuoro, oppure a Cagliari. È impensabile, andatelo a dire anche ai cittadini di Bosa e dei centri limitrofi o di Ghilarza e dei centri limitrofi, dove ugualmente la sanità e gli ospedali, i centri ospedalieri, i centri sanitari ivi presenti versano in condizioni disastrose, dove un giorno sì e un giorno no un reparto rischia la chiusura. I pochi valorosi, va detto, medici e professionisti rimasti all'interno di ospedali e laboratori fanno doppi e tripli turni, non possono neanche andare in ferie d'estate perché appunto sennò non si riuscirebbe a garantire servizi, ma non servizi superficialmente importanti, come dire, anche se nessuno dei servizi offerti da un ospedale ha un'importanza superficiale, ma servizi essenziali.

Emodinamica è uno, ma ce ne sono tantissimi, dalla chirurgia passando per la gastroenterologia, non c'è un aspetto della sanità, a Oristano, mi sento di dire in particolare, che non soffra enormemente da ciò che con questa legge ci si propone di fare, ma non si fa. E ancora una volta lo ridico e lo ribadirò fino alla fine della discussione di questo provvedimento, si pensa alle poltrone e non ai medici, ma qualche medico magari farà, come ha detto qualche collega prima di me, un po' di attività motoria, ma giusto per spostarsi dall'ospedale all'ufficio, punto, non ci sarà nessun cambiamento. Ne approfitto anche, Presidente, mi rivolgo a lei per chiedere se è possibile abbassare l'aria condizionata perché se nota, questa parte dell'emiciclo è vuota perché c'è gente qua che si sta ammalando, poi se volete che qualcuno si prenda il mal di gola qua dentro, non lo so…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (UDC-Cambiamo). A me dispiace che i colleghi e anche amici della minoranza non abbiano ascoltato, né sentito l'autorevole appello del collega Deriu che poi è stato richiamato anche dal collega Tunis che ha sottolineato ed evidenziato in maniera molto chiara che la minoranza parla di tutto ciò che non ha niente a che fare con la riforma sanitaria e allora io leggo due dichiarazioni che sono state fatte in campagna elettorale dall'allora candidato presidente Zedda e Desogus. Zedda: "La ASL unica lascerà il posto ad aziende sul territorio, con le Case della salute pronte ad erogare migliori servizi in ogni angolo della Sardegna". Desogus, Cinque Stelle: "Stiamo ripetendo da mesi, la ASL unica è stata un fallimento, ormai lo ammette anche il candidato del Centrosinistra Zedda, ovvero di quella parte politica che quella riforma l'ha voluta e approvata, salvo poi candidare nelle sue liste il padre dell'ASL unica, l'assessore Arru. La Sardegna è stanca di queste contraddizioni, noi siamo per un modello basato sulle ASL dislocate nel territorio, mantenendo però accentrati gli acquisti e il reclutamento." Noi in questo testo abbiamo aggiunto anche la realizzazione di "riqualificazione degli ospedali", abbiamo aggiunto qualcosa in più, abbiamo declinato esattamente ciò che voi avete chiesto in campagna elettorale. Allora le cose sono due: o avete omesso esattamente quello che avete detto quindi agli elettori, oppure Assessore, che si giri perché quando parlo di lei mi deve ascoltare, oppure si è messo d'accordo con l'opposizione e ha scritto un testo recitato da loro, perché le cose sono due, e secondo me questo ha scritto un testo esatto a quello che gli ha chiesto in campagna elettorale Zedda e Desogus, loro stanno facendo un pochino adesso di ammuina, perché è la verità, non è assolutamente una battuta, ho ritrovato esattamente quello che avete…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Cos'è l'ammuina?

PERU ANTONELLO (UDC-Cambiamo). Me l'hanno suggerito qua, non lo so…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, la richiamo all'ordine.

PERU ANTONELLO (UDC-Cambiamo). Onorevole Zedda, non l'ho insultata e stia sereno tranquillamente, ho solo letto quello che lei ha detto in campagna elettorale. Signor Assessore, abbiamo declinato nel nostro testo esattamente sia quello che ha dichiarato in campagna elettorale l'allora candidato Zedda e il candidato Desogus, e noi sentiamo Cinque Stelle che è contro le 8 ASL quando l'ha dichiarato: "ASL dislocate nei vari territori", quello che stiamo facendo, stiamo facendo questo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'ammuina, siccome non sanno manco di che cosa parlano, era nella marineria borbonica quell'operazione che veniva indicata, soprattutto in quel di Napoli, per cui nell'incrociare una…

PRESIDENTE. Intervenga anche nel merito.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Quindi era normato il fatto che nell'incrociare una nave battente bandiera differente…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, sono costretto a toglierle la parola.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Per quanto riguarda l'emendamento, siccome non ho capito, ho un po' di memoria più di loro soprattutto delle frasi che… avete bisogno del dizionario, di tanti dizionari, anche di un'enciclopedia che non è un insulto, aprirla vi assicuro non è contagioso, non contagia virus, ammazza qualche neurone avariato, e qualche volta può essere anche utile.

Per quanto riguarda la memoria corta dell'onorevole Peru, L'Unione Sarda, Luglio 2016. Hai letto L'Unione Sarda del 2019! Anche sugli anni, cioè persino sul calendario! Cioè c'è un problema anche a stabilire che il 2016 viene prima del 2020, non lo so, è una cosa straordinaria! Persino sulle date del calendario! Quello che citava l'onorevole Peru era ovviamente L'Unione Sarda della campagna elettorale del 2019. L'Unione Sarda 2016, luglio, Zedda, sarebbe il sottoscritto, non l'assessore: "Si pensa alla sede e non alla salute dei cittadini!", un'intera pagina su L'Unione Sarda. No, non importava un fico secco ai cagliaritani della sede, così come non importava un fico secco ai sassaresi della sede, avrebbero gradito gli uni e gli altri non avere sedi, ma avere cure. E da lì ho continuato nei confronti del Presidente Pigliaru e di Arru. Nel programma elettorale, mica in un'intervista, nel programma elettorale abbiamo scritto che andava fatta una valutazione sui dati, se sarebbero state opportune modifiche su una o tre ASL, in base ai dati, ai numeri, lasciammo la scelta in quella indicazione. Dopodiché, sull'aspetto della candidatura, lo dico molto serenamente, quando sono stato interpellato anche da noti esponenti del Partito Democratico, nelle file del partito militava l'ex assessore Arru, mi è stato chiesto di farlo fuori dalle liste…

(Interruzione)

PRESIDENTE. Scusate! Basta! Io chiudo il Consiglio se continuate così! Se avete voglia di ridere e scherzare chiudo il Consiglio!

(Interruzione del consigliere Massimo Zedda)

PRESIDENTE. Ha citato chi? Allora concluda velocemente, prego!

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Ho semplicemente dichiarato e detto alle persone che mi chiedevano questo, che si toglie il nome da una lista se c'è un imbarazzo tale per comportamenti, non per azioni politiche, ma per elementi evidenti, come viene definito nell'ultima legge, "impresentabili", termine bruttissimo per coloro che invece sono soggetti a giudizio, quindi solo in quel caso.

Dopodiché, non condividevo la riforma…

PRESIDENTE. È stato chiarissimo!

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Presidente, ma per dire all'onorevole Peru che ha letto ma non ha approfondito, perché noi dal nostro punto di vista abbiamo detto ben altro, nel senso che naturalmente noi siamo contro le 8 ASL, noi siamo al massimo per quattro, e soprattutto noi avremmo voluto che ci fosse un altro ragionamento intorno alla sanità, che partisse dal territorio, che andasse a toccare i problemi, invece qua si sta andando prima a parlare delle poltrone, lo ribadisco, perché voi volete sfruttare questa vostra proposta di legge, questa riforma, per appunto mettere delle persone senza alcun senso, non per competenza, per merito, ma per mera spartizione politica, e lo si vede anche quando si parla dello scorporo dal Brotzu del microcitemico e del Businco, perché questa è la verità, voi parlate solo di potere e poltrone, non state parlando dei problemi della Sardegna, dei problemi sanitari, della sanità! Perché se volete parlare dei problemi della Sardegna, allora potremmo andare a toccare anche i temi come l'ha analizzato la rettrice Del Zompo in Commissione sanità, che ha detto chiaramente che stiamo rischiando di perdere le scuole di specializzazione, che le scuole di specializzazione per quanto riguarda la chirurgia siamo già in deroga. Allora vogliamo parlare del futuro della medicina in Sardegna, o volete fare poltrone? Voi volete fare poltrone, è questa la verità e non c'è nient'altro da dire. Quindi, onorevole Peru, la invito a informarsi meglio, perché noi abbiamo anche proposto l'abolizione dell'Areus. Quindi è stato un po' superficiale quando ha voluto dire tutte queste cose.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 174, uguale al 560.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo agli emendamenti numero 175, uguale al 559.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, per quanto riguarda l'emendamento soppressivo della lettera f), è la lettera che citavo qualche emendamento fa, "garantire l'uniforme miglioramento della qualità e dell'adeguatezza dei servizi sanitari e sociosanitari", il contrario sarebbe garantire l'uniforme peggioramento della rete sanitaria. Sono argomentazioni ovviamente di principio sulle quali non si può che essere d'accordo, ma la soppressione di questo è dato dal fatto che non c'è alcuna correlazione tra i principi e l'articolato, nel senso che, lo vedremo poi in seguito, è straordinaria la relazione tecnica finanziaria. Avanti nella legge troveremo la dicitura "senza spesa ulteriore per la Regione" e nella relazione tecnica finanziaria viene indicato più volte che c'è maggiore spesa, mettetevi d'accordo con voi stessi, o almeno che i vostri uffici, in modo tale che almeno sia coerente testo con relazione tecnica finanziaria. La verità è che non si fanno riforme di questo tipo a costo zero, non esiste, non esiste la possibilità di fare assunzioni a costo zero, non esiste la possibilità di potenziare presidi a costo zero. E' vero che è stata indicata una parte di finanziamento che son poi risorse che provengono da stanziamenti del passato per quanto riguarda la riorganizzazione delle strutture, quali, dove, come, si discute di queste questioni dei nuovi ospedali dal 2004 almeno, da quando nel corso di quel governo venne lanciata l'idea di realizzare un nuovo ospedale in Sardegna e potenziare alcuni presidi ammodernando anche quelli esistenti ma accorpando anche presìdi che comunque ormai per la struttura che era stata adattata nel corso degli anni, e comunque era già datata a suo tempo, avrebbe sistematicamente necessitato di interventi incredibili anche dal punto di vista economico, e alla fine per non garantire alcunché. Quindi, a parte questo, non c'è nulla che possa garantire la serenità per le cittadine e i cittadini.

Ripeto, mettere mano alla riforma sanitaria con una pandemia in corso, non è roba da architettura istituzionale nell'ambito della sanità e moltiplicazione delle ASL, ma da trattamento sanitario obbligatorio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Io non banalizzerei il dibattito sull'articolo 1, perché io condivido il fatto che questi discorsi sembrano molto distanti dal contenuto della legge ma lo sono, e sono pienamente in linea con il nostro Regolamento, perché avete deciso di aprire la legge con un articolo che non c'entra niente con la legge, e quindi noi parliamo del "miglioramento della qualità e dell'adeguatezza dei servizi sanitari e sociosanitari", che non è previsto da questa normativa, perché stiamo discutendo un soppressivo che vorrebbe sopprimere questo testo al quale non è abbinato nessun contenuto poi nell'articolato, e quindi questo piccolo pagamento della leggerezza con cui avete scritto questa norma credo che ce lo dobbiate, e poi penso che i temi siano così importanti che forse non è un male il fatto che il Consiglio regionale discuta di questo e non semplicemente degli organismi interni a degli enti e alla loro burocrazia, anche perché il Consiglio più volte su questi temi ha subito passivamente decisioni prese altrove, discuterne adesso credo sia un qualcosa di estremamente positivo per tutti. Poi lo è due volte perché penso che buona parte dei ragionamenti e dei discorsi fatti sino a ieri, nel 2019, oggi siano passati se non in terzo almeno in secondo piano, perché nel 2020 è accaduto qualcosa che non poteva essere minimamente previsto sino all'anno scorso, per quello ci stupisce il fatto che la vostra agenda di governo invece non sia mutata. Secondo noi è pienamente legittimo il fatto che questo fosse il vostro obiettivo il giorno dopo le elezioni, anzi lo state anche portando avanti con una certa trasparenza, lo avete detto agli elettori e volete giustamente approvare una legge, quello che vi stiamo dicendo è che forse prima di questa legge esistono altre decisioni molto più urgenti, perché in un 2020 normale sarebbe stato normale vedere il Consiglio regionale impegnato in una discussione come questa, forse saremmo stati ancora più costruttivi di quanto lo siamo stati, perché in Commissione molti nostri emendamenti e anche quelli presentati in aula non sono certo disturbanti, anzi portano dei temi che probabilmente saranno anche oggetto di condivisione alcuni di questi. Ebbene, non si può far finta di niente, perché qualora l'Aula facesse finta di niente e quindi continuasse….

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Forse il collega onorevole Peru o non legge bene quello che viene menzionato negli articoli di stampa da parte del nostro candidato governatore Desogus, oppure è una prassi che utilizza per strumentalizzare le frasi che vengono rilasciate. Allora proverò, nel mio piccolo ruolo di consigliere regionale… il collega onorevole Peru tra l'altro proviene dal mio territorio e nel momento in cui si dichiara che Desogus ha affermato che l'ATS fosse un fallimento corrisponde a realtà. E' vero, noi l'abbiamo dichiarato, e lo sottoscrivo anche in questo Consiglio regionale, nel momento in cui il collega afferma che la nostra attività in questo momento sia solo e puramente un'attività ostruzionistica non sono d'accordo, perché evidentemente per affermare questo lui ha gli strumenti, e magari ce li ha anche, per affermare che in questo momento la sanità in Sardegna funziona benissimo, evidentemente mi sono persa qualcosa, Presidente! Evidentemente le liste di attesa non sono lunghe come invece risultano essere, evidentemente i malati oncologici hanno veramente la possibilità di curarsi, evidentemente i diabetici specialmente nel territorio dal quale provengo hanno la possibilità di avere tutti gli strumenti necessari per potersi curare, evidentemente tutte le persone che hanno la necessità di avere e di rinnovare le patenti speciali hanno la possibilità di farlo anche in questo periodo, evidentemente il collega è anche a conoscenza di tutte le persone che chiamano il CUP e che si sentono rispondere che non c'è la possibilità di prenotare le visite anche urgenti, evidentemente il collega Peru vive una realtà sanitaria del nostro territorio diversa rispetto a quella che vivo io, diversa rispetto a quella che il popolo e i cittadini del nostro territorio mi rappresentano tutti i giorni. E allora è vero che noi abbiamo dichiarato se siamo per le quattro ASL, e lo ribadisco anche qua, noi siamo per le quattro ASL, un conto però è istituire otto ASL con l'unico obiettivo di ricoprire le….

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Trovo un po' di cattivo gusto quello che è stato fatto, nel senso prendere delle dichiarazioni del giornale, tra l'altro è chiaro che le dichiarazioni in una campagna elettorale delle volte vengono anche un po' strumentalizzate, lo trovo di cattivo gusto, e tra l'altro io le linee programmatiche del presidente Solinas le ho lette con molta attenzione, perché dovevo fare il mio primo intervento in Consiglio regionale e ci tenevo tantissimo, le ho lette con attenzione e una delle cose che mi ha colpito di più (perché comunque le linee programmatiche sono abbastanza generali e molto condivisibili) era questo filo di orbace che doveva unire tutte le varie tematiche. Ecco, in un momento come questo, quando si prova a portare una riforma sanitaria e però non si ha a monte (perlomeno io non l'ho vista, non penso di averla vista neanche passare in Commissione), una analisi puntuale sul territorio, un'analisi profonda di quelle che potevano essere le carenze, le cose da migliorare, cosa non ha funzionato, perché non ha funzionato e come si poteva potenziare, e soprattutto non si sono messe insieme le varie materie su un tema così delicato come quello della sanità, diventa complicato credere che quel filo d'orbace realmente esista e non fosse soltanto un una frase ad effetto messa all'interno delle dichiarazioni, che però poi negli intenti non stanno rispondendo a questo. Tra l'altro io non condivido questo modo di far valere l'autonomia; quello che sta succedendo è molto grave, si stanno portando leggi che vengono costantemente impugnate dal Governo per creare una contrapposizione col Governo nazionale che è uno sgarbo istituzionale che a me non convince. Io non penso che voi non siate capaci di scrivere delle leggi, perché su 10, 10 sono state impugnate, ma penso che sia un disegno ben chiaro e preciso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie signor Presidente, io voterò a favore di questo emendamento, ma diciamo che sembrerò incoerente, perché in fondo mi sembra che questo punto sia molto importante, se però si è conseguenti. Perché dire che appunto vogliamo garantire l'uniforme miglioramento della qualità e dell'adeguatezza dei servizi sanitari e socio sanitari è molto importante, e vorrei ritornare, Assessore, presidente Solinas, al discorso che facevo prima, e cioè all'importanza che soprattutto in questo momento, tralasciando quello che possiamo aver detto in campagna elettorale, io sono abbastanza idealista e credo che quello che ci diciamo adesso in sede di discussione di una legge, pensavo, non dico più che credo, pensavo potesse essere utile a scrivere una legge migliore, una buona legge. Non lo so, non sono più così tanto convinta, però continuo a dare il mio contributo e penso che ad esempio questo miglioramento è necessario se pensiamo alla prevenzione che deve essere capillare, che deve essere territoriale, se pensiamo per esempio all'assistenza ai malati cronici, al supporto che con questa legge potremmo dare ai non autosufficienti e perfino ai terminali. Tutti aspetti che attengono a una cura del territorio, poi le forme si possono condividere, sulle forme possiamo discutere, ma questa è la sede per discutere, sentire in continuazione che stiamo parlando senza dire niente di utile, onorevole Peru, a me dispiace, perché io sono qui perché qualcuno ha pensato che potessi dare anche un minimo contributo, e io cerco di farlo, perché questo è il mio dovere. Per esempio si è parlato di miglioramento con la telemedicina, con la digitalizzazione, con la smaterializzazione ad esempio delle prescrizioni mediche, e poi scopriamo che ancora i farmacisti devono stampare tutte queste ricette che noi e che i medici di base inviano in maniera digitale per dimostrare di aver venduto un determinato prodotto farmaceutico. Mi sembra anacronistico, mi sembra che siamo ancora…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, immagino che abbia sentito anche lei questo… c'è un clima veramente irrispettoso nei confronti miei e di tutta l'Aula… no tranquillo ho tanto da dire collega non si preoccupi. Andiamo a proporre un emendamento soppressivo della lettera f). Lettera f) garantire un uniforme miglioramento della qualità e dell'adeguatezza dei servizi sanitari e socio sanitari. È curioso, perché rinnovo questa mia affermazione, se si va a vedere il testo della legge poco, molto poco si fa per garantire uniforme miglioramento, che sennò le persone non dovrebbero venire a Cagliari magari da Oristano, da Nuoro per fare le terapie partendo alle cinque del mattino e attendendo all'esterno delle strutture, magari al sole o se va bene all'interno delle strutture, comunque tutto il giorno, magari anche per seguire terapie delicate come terapie oncologiche, dove passare l'intera giornata fuori casa per aspettare di ricevere l'infusione della terapia risulta dannosissimo per il malato. Scusate, non so se fa molto ridere questa cosa, però è una cosa piuttosto seria, Assessore, Assessore, Assessore, mi scusi ma è una cosa abbastanza delicata, grazie. Non c'è niente, niente che si fa prima per garantire l'uniforme miglioramento della qualità e della qualità dell'adeguatezza dei servizi sanitari e sociosanitari. Perché andiamo a vedere anche magari i requisiti che le persone che eventualmente andranno a ricoprire gli incarichi che voi attribuirete a loro e avranno. Mi pare di capire che vi sia la volontà di andare a derogare anche su quella che è la normativa nazionale per creare un albo regionale all'interno del quale inserire delle persone i cui requisiti non si capisce ancora bene quali dovranno essere uguali, o va be', comunque sia mi pare difficile, così magari da averli belli pronti poi nel momento in cui questa legge verrà impugnata, proprio per quell'aspetto, e poterli inserire all'interno dell'albo nazionale e averli regolarizzati, quasi falli rientrare dalla finestra per farli restare dentro e mi correggerà l'Assessore o mi correggerà magari la Consulta, cosa molto, molto meno probabile. Purtroppo all'interno di questa legge lo ripeto non vi è nulla, nulla di tutto ciò, io spero che le persone che sono al di fuori di quest'Aula lo sappiano e faremo di tutto per farglielo sapere, perché non si può proporre una riforma sanitaria di questo tipo, perché non è una riforma sanitaria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Grazie Presidente, sì naturalmente per esprimere il voto contrario rispetto all'emendamento proposto, e anche per inserirmi sull'intervento anche autorevole del collega Solinas, che ha richiamato correttamente l'elemento delle competenze quando si vanno a ricoprire degli importanti incarichi istituzionali. Forse voleva importare lo standard del Governo nazionale a cui fa riferimento, che nomina una stimato parlamentare con la terza media alla guida della Commissione affari esteri forse, vuole rispolverare i fasti di pessime figure fatte in materia di geografia, di preciso qual è lo standard al quale il collega Solinas ritiene di poter fare riferimento quando parla delle competenze alle quali vorrebbe ambire questa maggioranza per la guida di questi enti? Perché sarebbe davvero curioso approfondirlo, io credo che la limitata portata che ha la nostra scelta in questo momento, limitata dalla gestione precedente, ad un limitatissimo numero di persone, tutte quante molto ben identificate dal punto di vista politico, dove è la stortura nel cercare di individuare, finalmente, da domani competenze serie e che siano interamente mirate alla volontà di gestire la nostra sanità? Francamente io questo non lo comprendo, credo che sia un tema di dibattito al quale sicuramente mi verrà spiegato qual è il livello di competenza viceversa che si vuole importare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC-Cambiamo). Presidente, ha parlato e ha detto che alle 20 avremmo terminato, poi ha detto le 21. Le 21 son già passate, quindi ognuno di noi ha i suoi impegni, i suo problemi quindi la prego di tener conto che le 21 sono già arrivate.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Oppi, senz'altro abbiamo recuperato solo un'ora rispetto a quella che abbiamo perso, però concludiamo dopo la votazione e riprendiamo domani mattina.

Metto in quindi in votazione gli emendamenti 175 e 559, nessuno ha chiesto il voto elettronico?

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Sì io!

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti 175 e 559.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Il Consiglio è riconvocato per domani mattina alle ore 9.

La seduta è tolta, sì la Commissione è sconvocata e viene riaggiornata nell'intervallo.

La seduta è tolta alle ore 21 e 05.