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Presidente Lombardo: «Nella prossima legislatura il Consiglio Regionale non dovrà dividersi fra vincitori e vinti»

Data: 29/04/2013 – Cagliari

«Le nostre scelte future siano guidate dalla necessità di porre la Sardegna e i sardi nelle condizioni di guardare al futuro con animo sereno. Ciò sarà possibile solo se avremo il coraggio e la capacità di fare scelte avveniristiche che superino tutti gli steccati politici, ideologici e partitici, per garantire una governabilità forte ad una guida autorevole di un governo “sardo dei sardi”. Un governo che nasca da un comune sentimento patriottico sardo, in grado di assumere decisioni di alta valenza strategica per il progresso dell’Isola». Sono le parole della Presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, formulate nell’intervento di apertura dell’Assemblea regionale convocata in seduta congiunta con il Consiglio delle Autonomie locali.


La Presidente Lombardo ha rivolto un importante appello alle forze politiche e ai rappresentanti delle istituzioni locali affinché si possano costruire ampie maggioranze sui temi cardine del futuro del popolo sardo.


«Perché sia chiaro – puntualizza la Presidente – che non è sufficiente che ciascuna delle parti politiche sarde si presenti con un proprio programma, non è più sufficiente richiamare la necessità di tagliare i costi della politica che, peraltro, se si vogliono garantire livelli minimi di rappresentanza democratica e accesso alla politica, oltre un certo limite non è possibile spingersi. È  indispensabile, invece, un programma voluto, pensato e attuato dai sardi per la Sardegna».


La Presidente Lombardo ha sottolineato come non sia più possibile vivere nell’attesa di insperati aiuti esterni, ma sia venuto il tempo di vincere la maledizione storica che vuole i sardi «pocos, locos y mal unidos».


«Non voglio vagheggiare utopie – prosegue l’onorevole Claudia Lombardo – ma dico più semplicemente che l’ora è grave ed è giunto il momento che i futuri eletti del Consiglio Regionale formino un unicum proteso al bene della Sardegna,  lavorando per tutta la legislatura a sostenere un governo di ampia rappresentanza di tutte le istanze sociali che racchiuda cioè le variegate componenti, politiche, culturali e sociali in uno sforzo comune per uscire dalla fase drammatica di emergenza della recessione e gettare le basi per il futuro».


Il futuro della Sardegna è nelle mani delle forze politiche e in particolare del Consiglio regionale, ribadisce la Presidente che ricorda come sia indispensabile, approvata la Finanziaria,  ripartire dalle regole, modificando con legge statutaria le norme per la forma di governo della Sardegna e per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione. «Sarebbe un errore tragico – avverte la Presidente Lombardo – non provvedere a questa riforma con la necessaria sollecitudine nel poco tempo rimasto a disposizione».


Il monito della Presidente ricorda come il clima di massima incertezza e scollamento che ha vissuto il Paese, per l’assenza di un governo per oltre 60 giorni dallo svolgimento delle elezioni, deve indurre tutti ad una attenta riflessione sulle ripercussioni gravissime che una simile evenienza si possa ripetere nell’Isola all’indomani delle elezioni regionali ormai prossime. «Il rischio è concreto», rimarca la Presidente che prosegue: «Infatti se non procederemo per tempo all’approvazione di una legge elettorale che, alla luce dei precetti introdotti dalla modifica dell’articolo 16 dello Statuto, superi le lacune, le insufficienze e le contraddizioni del testo attuale, si può ipotizzare con assoluta certezza che saremo destinati ad una paralisi dell’attività del futuro governo regionale per mancanza di maggioranze certe. Questo in quanto attraverso una legge statutaria, quindi con procedure di approvazione rinforzate, siamo chiamati a recepire il precetto costituzionale sulla intangibilità del tetto massimo consentito per i componenti del consiglio che, come noto, è stato dal Parlamento fissato in sessanta consiglieri, in ossequio alla volontà espressa dall’Aula del Consiglio Regionale sardo. Nel contempo la stessa legge statutaria dovrà fissare norme per garantire i numeri necessari per formare il governo in tempi certi e celeri».


L’Assemblea regionale convocata in seduta congiunta con il Consiglio delle Autonomie locali diventa così una tappa fondamentale nel processo politico evolutivo che la Presidente Lombardo intende proporre e si caratterizza ancora di più in un momento di riflessione maturo sullo stato della Sardegna e del funzionamento delle sue istituzioni autonomistiche.


«Da un clima di fattiva collaborazione possono nascere scenari nuovi e positivi per una nuova unità morale, spirituale e politica dei sardi», ribadisce la Presidente Lombardo  che conclude sottolineando come: «Nella prossima legislatura il Consiglio Regionale non dovrà dividersi fra vincitori e vinti, ma tutti gli eletti dovranno sentirsi vincolati ad un patto che faccia nascere una stagione unica e irripetibile, con sessanta consiglieri che si schierino compatti nel porre la Sardegna al di sopra di ogni altro interesse e per adottare una legislazione  straordinaria che affranchi l’Isola dal sottosviluppo e dalla recessione che ci  mortificano  e condannano ad un domani senza futuro. Sta a noi, e alle nostre scelte future, creare le migliori condizioni perché ciò possa avvenire». (S.L.)

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