Nota stampa della seduta n. 233

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 233 Venerdì 27 gennaio 2023

Manovra finanziaria 2023-2025, approvato l’articolo 1bis e 2 Il Consiglio riprenderà i lavori lunedì, 29 gennaio, alle 10,30

Cagliari, 27 gennaio 2023 – La seduta si è aperta 11.05 con un breve discorso pronunciato dal presidente del Consiglio Michele Pais in ricordo delle vittime della Shoah. «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario – ha detto Pais – perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. Credo che questa frase di Primo Levi, partigiano, antifascista superstite dell’Olocausto, rappresenti al meglio la giornata della Memoria che oggi anche il Consiglio regionale della Sardegna vuole celebrare». Giornata della Memoria istituita nel 2000 con la scelta di una data simbolica: il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata rossa liberarono il campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia. «Celebrare il Giorno della Memoria significa impedire che l’indifferenza sia l’ultima parola – ha proseguito il presidente del Consiglio». Per questo è importante ricordare e tenere viva la lezione dei Giusti tra le Nazioni, tra cui alcuni sardi come Girolamo Sotgiu e Bianca Ripepi, Salvatore Corrias e Giovanni Gavino Tolis che rompendo il muro dell’indifferenza e dell’omertà, seppero opporsi alla barbarie dell’odio, delle persecuzioni e dello sterminio del popolo ebraico. Essi sono testimoni di libertà e speranza. La responsabilità della Memoria è un impegno che riguarda tutti, nessuno escluso». Pais ha poi sottolineato la necessità di sfruttare questa giornata anche come momento di riflessione: «Meditare sulla Shoah vuol dire non dimenticare e rinnovare ogni giorno il pensiero sulle atrocità di quel periodo. Orrore che purtroppo stiamo vivendo nuovamente. La giornata della Memoria quest’anno assume un significato particolare. Stiamo assistendo, purtroppo, ad un’altra brutta pagina di storia: il conflitto Russia – Ucraina che sta insanguinando il Continente europeo dopo 77 anni di pace ininterrotta – ha affermato il presidente – La devastazione della guerra si è riproposta nuovamente in tutta la sua crudeltà e atrocità. Abbiamo visto ancora violenze, umiliazioni contro un intero popolo, vittime innocenti. Una guerra che sta mettendo in discussione ancora una volta la libertà e la pacifica convivenza tra i popoli, obiettivi principali del vivere civile. Conflitti diversi in epoche diverse. Ma con un denominatore comune: la violenza e il tentativo di sopraffazione di un popolo su un altro. Per questo oggi 27 gennaio 2023 vogliamo celebrare, ancora una volta, le vittime di sempre: di ieri e di oggi. Non potremo mai dimenticare che il genocidio nazista non ha risparmiato neanche il nostro popolo. Anzi la Sardegna, come tutti sappiamo, è una delle regioni che ha pagato un altissimo tributo di deportati, politici e militari: 250 sardi sono stati deportati nei lager e furono circa 12.000 mila i soldati sardi IMI (Internati militari italiani) rinchiusi nei lager. A tanti anni di distanza gli “errori e gli orrori” del passato sono ritornati. Per questo è quanto mai attuale ed importante commemorare le vittime dell’Olocausto e ricordare coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati. Auspico che oggi “Giornata della Memoria” parta una nuova speranza di pace: creare una società più giusta dove i diritti di ogni individuo siano rispettati e tutelati. Dal passato ci arriva una lezione che non possiamo ignorare: in un paese democratico non ci può essere spazio per la sopraffazione, la persecuzione, l’ intolleranza e la discriminazione».

Il Consiglio ha quindi osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della Shoah.

Subito dopo, il presidente Pais ha sospeso per alcuni minuti la seduta in attesa dell’arrivo dell’assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino per la ripresa dell’esame della manovra finanziaria.

Al ritorno in aula, il presidente ha messo in votazione l’emendamento n.79 all’art.1 che è stato respinto. Bocciati anche gli emendamenti n. 80, 81 e 82. Approvato invece il testo dell’articolo 1 “Disposizioni in materia finanziaria e contabile”.

L’Aula è poi passata all’articolo 1 bis “Disposizioni in materia di compensi ai componenti delle commissioni esaminatrici delle pubbliche amministrazioni”. Il Consiglio ha respinto tutti gli emendamenti prima di passare all’approvazione del testo dell’articolo. Si è quindi aperta la discussione sull’articolo 2 “Disposizioni in materia di enti locali e politiche territoriali”. Dopo aver acquisito i pareri sugli emendamenti del relatore di maggioranza e della Giunta il presidente ha dato la parola al vice presidente della Commissione Bilancio Cesare Moriconi (Pd) che ha ribadito il giudizio negativo sulla manovra. «Anche questo è un articolo molto importante perché contiene le disposizioni sugli enti locali e sul quale si sono espressi anche i rappresentati di Cal e Anci – ha detto Moriconi – abbiamo già segnalato le cose che non vanno rileviamo anche in questo caso l’assenza di misure efficaci e di ampio respiro». L’esponente della minoranza ha poi segnalato un aspetto positivo nell’azione di governo: «Tra le tante cose che non vanno c’è un dato positivo – ha detto Moriconi – riguarda il miglioramento della capacità di spesa dei fondi Por. La Sardegna non è più all’ultimo posto, questo aumento della spesa è coinciso con la nomina del direttore del Centro regionale di programmazione. Ora quella carica è nuovamente vacante, si provveda alla nomina se si vuole evitare di invertire il trend positivo». Il consigliere Diego Loi (Alleanza Europa Verde-Sinistra-Possibile Art.1) ha sottolineato la necessità di intervenire sulla dotazione finanziaria del Fondo unico per gli enti locali: «Il Fondo unico è uno strumento molto importante ma lo stanziamento è sempre lo stesso nonostante l’incremento delle entrate della Regione di 193 milioni di euro – ha detto Loi – nei piccoli comuni periferici vi è la fuga dei dipendenti comunali, c’è una grande richiesta che permette di muoversi, il motivo è che il contratto degli enti locali è meno appetibile di quello dei regionali. Non si trovi l’escamotage per dire che i piccoli comuni devono andare in gestione associata. Il tema delle funzioni associate non è stato ancora preso in mano dalla Regione. Su questo argomento abbiamo inserito due emendamenti che ci auguriamo vengano accolti». Diego Loy ha infine chiesto chiarimenti sullo stanziamento di 8 milioni di euro per uno studio sullo stato degli edifici scolastici. Tema, quest’ultimo, richiamato anche da Laura Caddeo (Leu): «Sullo stato dell’edilizia scolastica c’è già un database nell’ambito del progetto Iscola – ha detto Caddeo – che finalità hanno questi 8 milioni? Queste risorse sarebbero ossigeno in questo momento di crisi economica per le famiglie in difficoltà. Sono davvero necessari 8 milioni per finanziare uno studio di cui non conosciamo i dettagli?». Anche Massimo Zedda (Progressisti) ha posto il tema dell’adeguamento del Fondo Unico: «Quando venne istituito per legge si stabilì che dovesse essere adeguato alle entrate fiscali della Regione – ha detto Zedda – ciò non è avvenuto. Secondo i calcoli di Cal e Anci nel corso degli anni ci sarebbe dovuto essere un incremento pari a un miliardo di euro. Si capisce che non lo si può fare in un unico esercizio però si può fare qualcosa. Da tempo non vengono ampliati gli spazi di spesa degli enti locali che, anzi subiscono contrazioni. Ogni anno ci sono circa 100 milioni di euro non spesi. Serve un momento di riflessione per capire se non sia il caso di ampliare gli spazi di spesa: noi eroghiamo risorse per investimenti ma in molte realtà c’è bisogno di risorse da spendere nel sociale e nel settore culturale. Diverso è il caso di grandi centri, in particolare il Comune di Sassari che ha un agro molto esteso dove ci sono strade e aree da sistemare. Il Comune avrebbe più bisogno di risorse per gli investimenti». Per Zedda, infine, occorre intervenire sul contratto del personale degli enti locali: «La questione dell’adeguamento degli stipendi a quelli dei dipendenti regionali è stata già posta. La cassa della Regione è passata negli ultimi 4 anni da 380 milioni a 3 miliardi, questo significa che si potrebbero cedere spazi di spesa per risorse ingenti. Per adeguare gli stipendi del personale di comuni e province basterebbe uno stanziamento iniziale al di sotto dei 100 milioni di euro. Altrimenti ci sarà sempre un fuga dei dipendenti. L’adeguamento delle indennità incentiverebbe la permanenza del personale dei comuni». (Psp)

Maria Laura Orrù (Alleanza Europa Verde) ha rilanciato le crescenti difficoltà dei Comuni in materia di personale, che si ripercuote sull’andamento delle amministrazioni e sulla loro efficienza a cominciare dalla capacità di spesa; il problema va quindi risolto dalla Regione, anche se con gradualità. Così come è necessario incrementare i cantieri comunali, che potranno essere uno strumento utile nel campo delle politiche attive del lavoro. Va infine messo a sistema il patrimonio scolastico, passaggio determinante per creare un nuovo “modello” di istruzione. Daniele Cocco, anch’egli di Alleanza Europa Verde, ha insistito sulle tante criticità delle amministrazioni locali, dalle compagnie barracellari che fanno un grande lavoro nella protezione civile e nelle campagne antincendi, a Forestas dove occorre sbloccare il turnover; dalle carenze delle piante organiche al degrado delle strade provinciali. Il consigliere del Pd Salvatore Corrias ha messo l’accento sulla contrazione dell’autonomia tributarie e fiscale dei Comuni, che alcune realtà costiere hanno cercato di compensare con la tassa di soggiorno. Non tutti i Comuni sono uguali, ha osservato, e spetta alla Regione cogliere queste differenze intervenendo fra l’altro nel contrasto alla povertà, tenendo conto ad esempio dell’esperienza virtuosa del Reis. Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato di aver chiesto un’audizione urgente sul problema della riabilitazione e si rischia di arrivare troppo tardi rispetto a temi molto concreti per le persone. Sulla finanziaria, Agus ha affermato che in materia di reddito di cittadinanza sono emerse differenze profonde fra la politica nazionale e quella regionale, anche all’interno degli stessi partiti di governo perché il punto centrale riferito alla Sardegna, è che gli “occupabili” sono pochi ma sono invece molti quelli che non riescono ad andare avanti. E, di fronte a questo, anche l’incremento del Reis non basterà. Desirè Manca, del M5S, ha ribadito l’inadeguatezza del fondo unico che esporrà i Sindaci ad una situazione difficilissima dopo l’abilitazione del reddito di cittadinanza. In proposito, polemizzando col collega di Fdi Fausto Piga, ha citato le storie di persone che hanno perso il lavoro ed altre con menomazioni fisiche che non consentono alcuna occupazione; due casi che, secondo la Manca, spiegano bene la drammatica condizione di quanti non possono vivere con 280 euro di pensione. Il consigliere del Pd Piero Comandini, riferendosi al problema della tutela del territorio, è tornato sulla vicenda di via Dettori a Cagliari, dove un grave incidente nel sottosuolo ha causato l’evacuazione di circa 80 persone, comprese le attività commerciali. Per noi, ha aggiunto illustrando uno specifico emendamento del suo gruppo, le verifiche sulla stabilità degli edifici dei centri storici (sottosuolo compreso) deve diventare una priorità della Regione. Il consigliere Stefano Schirru (Psd’Az), considerata la presenza di diversi emendamenti sul tema indicato da Comandini, ha proposto lo spostamento dell’emendamento all’art 7 per verificare la possibilità di una soluzione condivisa. Successivamente sono stati respinti alcuni emendamenti soppressivi presentati dall’opposizione. Sugli emendamenti n.86, 468, 514 e 1228 con i quali si chiede la soppressione di uno stanziamento di 8 milioni di euro per uno studio sullo stato degli edifici scolastici, si è sviluppato un dibattito. Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha detto che, così come formulato, è una specie di “progettopoli”, mentre sarebbe più giusto dirottare i fondi sui lavori pubblici. L’assessore Fasolino ha replicato che la misura nasce da una precisa richiesta dei Sindaci, molti dei quali non possono dare nemmeno un incarico professionale. Per dichiarazione di voto il consigliere dei Progressisti Diego Loi ha proposto una sorta di “via di mezzo”, nel senso che una parte delle risorse potrebbero essere trasferite sul fondo progettazione. L’assessore Fasolino ha ulteriormente replicato chiarendo i diversi obiettivi del programma, le cui modalità attuative saranno definite dalla Giunta. Il consigliere del Pd Roberto Deriu ha precisato che il testo della legge deve limitarsi ad indicare una volontà politica, poi sarà la Giunta ad entrare entrerà nel dettaglio magari dopo aver sentito la conferenza enti locali. Il consigliere Piero Comandini, sempre del Pd, ha condiviso le argomentazioni di Deriu raccomandando, nel caso degli edifici scolastici, di tener conto dell’adeguamento dei prezzi. (Af) Dopo l’on. Comandini ha preso la parola l’assessore Fasolino che ha suggerito di “sostituire la parola “presenza”con “acquisizione”. In questo modo evitiamo il rischio di equivoci”. L’Aula ha respinto gli emendamenti 86 e collegati. Stessa sorte per 87, 166, 348, 1300. Sull’emendamento 339 l’on. Diego Loi (Rossoverdi) ha segnalato “al di là del voto l’importanza, di osservare come si gestiscono le funzioni associate nei comuni e nelle comunità montane. Senza personale le Unioni di Comuni e le comunità montane non funzionano”. Respinti anche gli emendamenti successivi, dal 187 al 194, che trattano il medesimo argomento: un contributo per alcuni Comuni per la rimozione di discariche abusive. Bocciati tutti gli emendamenti presentati dal gruppo Cinque Stelle dal 195 al 295. Sull’emendamento 296 collegato al 1400 l’on. Maria Laura Orrù ha chiesto il sostegno dell’Aula: “Lo scopo è consentire ai Comuni di utilizzare le risorse residue dell’Omnibus 2 per pagare i maggio oneri di energia elettrica e gas”. L’Aula ha approvato l’emendamento 1400 e dunque è decaduto l’emendamento 296. (c.c.) Il Consiglio regionale ha approvato l’emendamento della Giunta 1101 che autorizza la spesa di 550mila euro annui (2023-2025) per le finalità di cui all’art. 29 commi 1 e 2 della L. 25 del 1988 sulle compagnie barraccellari. Sull’emendamento 1102 i consiglieri Massimo Zedda (Progressisti) e Desirè Manca (M5S) hanno chiesto alla Giunta di capire a chi andassero tali fondi, mentre il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, e Gran Franco Satta (Progressisti) hanno esortato la Giunta a ritirare questo tipo di emendamenti, così specifici, per velocizzare i lavori dell’Aula. L’Assessore Aldo Salaris ha spiegato che l’obiettivo è di attuare un piano di valorizzazione regionale di beni che possono essere di interesse nazionale e internazionale. L’Aula ha approvato l’emendamento 1102 della Giunta che autorizza la spesa di 50mila euro per il 2023 e di 100mila euro per il 2024 e il 2025 per attuare un piano di valorizzazione dei beni del patrimonio regionale avvalendosi di progetti di fattibilità tecnico finanziaria , acquisizione di servizi tecnici e specialistici di supporto agli Uffici, all’attività di facilitazione e animazione territoriale nonché alle attività di facilitazione e animazione territoriale nonché attività di comunicazione, promozione e marketing. Sull’emendamento 1103 della Giunta la consigliera del M5S, Desirè Manca ha chiesto il motivo per cui si stanno dando 150mila euro annui all’Arst per l’inventario. In particolare, la consigliere di minoranza ha chiesto se gli altri anni era stato fatto e con quali fondi. Critico anche Massimo Zedda (Progressisti) che ha evidenziato che la Regione ha dato in comodato d’uso dei beni all’Arst e adesso finanzia l’Arst per sapere cosa ha dato. Franco Mula (capogruppo del Psd’Az) ha chiesto alla Giunta e al Presidente di attivarsi con urgenza affinché l’Arst ceda la competenza alle RFI del tratto ferroviario Nuoro-Macomer a scartamento ridotto, per consentire a Nuoro di avere il collegamento ferroviario che da troppo tempo aspetta. “Per noi è una questione vitale”, ha detto. Francesco Agus (capogruppo Progressisti) ha evidenziato che sarebbe meglio non inserire emendamenti del genere in legge, ma aumentare solo la dotazione delle risorse previste per le agenzie. Per Agus si rischia di incorrere in una “duplicazione di spesa pubblica”. L’assessore Salaris ha spiegato che i beni in oggetto sono stati trasferiti nel 2008 e che da quel momento non è mai stato fatto un inventario. L’emendamento 1103 è stato approvato. Approvato anche l’emendamento della Giunta 1104 che autorizza la spesa di 1milione e 746mila euro a favore dell’Arst per il funzionamento del Trenino verde, come spiegato alla consigliera Manca dall’assessore Salaris. Via libera all’emendamento 1105 che autorizza la spesa di 15 milioni euro l’anno a decorrere dal 2023 e che stabilisce un adeguamento delle indennità degli amministratori locali. Parere favorevole è stato espresso dai consiglieri di Alleanza Rossoverde, Diego Loi e Eugenio Lai, che hanno ringraziato la Giunta per l’attenzione dimostrata verso chi amministra gli enti locali, riconoscendo l’importante lavoro che ogni giorno svolgono gli amministratori locali e agevolando così il percorso democratico, soprattutto nei piccoli centri. Lai ha sottolineato che la demagogia sui costi degli amministratori pubblici è ormai superata e che si sta parlando di un aumento del gettone dei consiglieri da: da 16 a 35 euro lordi. Approvato anche l’emendamento 1106 che autorizza la spesa di 5milioni di euro annui in attuazione del protocollo d’intesa tra la Regione e la Conferenza episcopale per attività sociali in favore dei giovani “al fine di creare centri di aggregazione e formazione sociale di contrasto alle devianze minorili”. Daniele Cocco (Alleanza Rossoverde) ha auspicato che vengano finanziati tutti i territori della Sardegna. Gli emendamenti 26, 54 e 1203 sono stati rinviati all’articolo 7. Approvato l’emendamento 994 (Mula) che dopo il comma 3 dell’art 2 aggiunge: 3bis) i commissari delle Fondazioni di cui al comma 5-ter dell’articolo 29 della legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna) e successive modifiche e integrazioni sono autorizzati ad accettare i conferimenti dei beni immobili di proprietà della Provincia e del Comune di Nuoro attualmente in uso dalle fondazioni medesime, determinando le corrispettive quote in relazione al patrimonio delle fondazioni conferendo alla Provincia e al Comune di Nuoro lo status di soci fondatori. Gli emendamenti 1301, 1302 e 1303 sono stati rinviati all’art. 7. Approvato l’emendamento della Giunta n.1107 che prevede alcuni interventi a favore del sistema di protezione civile e destinati agli enti locali. Tra questi 800mila euro per la ristrutturazione degli immobili, 2,5 milioni per l’aggiornamento dei piani comunali di protezione civile, 300mila euro annui per un sistema di pilotaggio remoto a servizio della protezione civile. Approvato l’emendamento 1108 insieme all’emendamento all’emendamento 1397. Il testo prevede 3 milioni di euro annui per consentire ai Comuni di adottare gli strumenti urbanistici adeguati al PPR e al PAI. Voto favorevole di tutto il gruppo Alleanza Rossoverde è stato espresso da Diego Loi, anche se ha sottolineato che sarebbero state necessarie molte più risorse. Sull’emendamento sono intervenuti Giuseppe Meloni (Pd), Alfonso Marras (Psd’Az), Emanuele Cera (FI). Via ibera anche all’emendamento 1109 che prevede 2,2 milioni per il 2023 per la prosecuzione degli interventi per il recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare privato, destinato prevalentemente a uso residenziale”. Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha aperto la discussione sull’articolo 2 bis. Il consigliere di Alleanza Rossoverde, Diego Loi, intervenendo a nome del suo gruppo, ha espresso parere favorevole all’articolo, sottolineando che si tratta di un intervento che ha l’obiettivo di “garantire e ristorare l’attività degli amministratori locali, compresa quella che riguarda i gettoni di presenza dei consiglieri comunali”, che viene adeguata a quanto avviene nel resto delle regioni italiane. Per Loi “bisogna avere la franchezza di dire che si tratta argomento importante e non è tabù, tenendo conto che l’impegno dei sindaci e di tutti gli amministratori è gravoso e molto delicato e che garantisce la tenuta delle comunità”. Loi ha proseguito affermando che quella dell’amministratore non è una attività che viene svolta per una remunerazione, ma almeno si garantisca agli amministratori un ristoro per le spese sostenute per l’attività svolta a favore della comunità. E’ un intervento quello in esame che “garantisce un piccolo supporto economico per un’attività che evidentemente non ha prezzo”. Si sta dando dignità e riconoscimento, ha concluso, per una funzione istituzionale così alta che non deve essere svilita. (eln) Dopo l’on. Loi ha preso la parola l’on. Agus (Progressisti) secondo cui “la nostra Regione risente del fatto di non aver mai approvato una norma di attuazione che consenta di legiferare in materia di enti locali, sfruttando la potestà statutaria come ha fatto invece il Friuli Venezia Giulia. Ci sono però modifiche che consiglio di valutare per bene, per evitare che siano impugnate dal Governo. In difetto state facendo un tentativo”. Approvato l’emendamento 1405 che sostituisce il 61, sulle disposizioni in materia di indennità dei presidenti e consiglieri di Municipalità. Respinti invece tutti gli emendamenti sino al 1396. Il presidente Pais si è rivolto all’Aula e ha detto: “E’ necessario eseguire attività di coordinamento del testo e useremo per questo le giornate di oggi e domani”. Il capogruppo del Psd’Az si è detto d’accordo per convocare per lunedì i lavori dell’Aula e il presidente Pais ha comunicato che l’apertura è prevista per lunedì alle 10.30. L’on. Mula, seguito dai colleghi Desirè Manca e Zedda, hanno segnalato l’imminente chiusura di alcuni sportelli e agenzie del Banco di Sardegna oltre alla necessità che i vertici dell’istituto di credito siano auditi per capire quante e dove sono le agenzie destinatarie di provvedimento di chiusura. Per fatto personale verso la collega Desirè Manca l’on. Piga ha chiesto di intervenire e ha premesso: “Non mi scandalizzano gli attacchi politici e nemmeno quelli personali. Ognuno di noi ha diritto di dire quello che pensa ma nessuno può permettersi di dire che io mi dovrei vergognare del mio intervento. Non usate me per fare più “mipiace” su Facebook o eccitare la folla dei follower per altre occasioni elettorali. Ho detto e ripeto che il reddito di cittadinanza è una legge dello Stato e la Sardegna non può sostituirsi al governo. Ripeto anche che percepire il reddito di cittadinanza non è una colpa e ho aggiunto che lo Stato ha il dovere di investire sulle politiche attive. Non accetto di sentirmi dire che io dovrei guardare in faccia i poveri e gli ammalati: questa cosa mi fa più male di una coltellata in una gamba. Impariamo a parlare in quest’Aula, a usare bene le parole perché fuori di qui ci ascoltano. Non prendiamoci gioco dell’onore delle istituzioni”. (c.c.)

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