Nota stampa della seduta n. 229

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 229 Antimeridiana
Martedì 24 gennaio 2023

Manovra finanziaria 2023-2025, al via la discussione generale.

Cagliari 24 gennaio 2023 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le dopo le formalità di rito e alcune comunicazioni all’Aula, il presidente ha sospeso la seduta e convocato la Conferenza dei Capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha aperto la discussione della Manovra Finanziaria 2023-2025. Prima di procedere con le relazioni di maggioranza e opposizione, il presidente ha dato la parola al consigliere di Leu Daniele Cocco sull’ordine dei lavori. Cocco ha sollecitato le nomine del difensore civico: «Presidente è suo compito esercitare i poteri sostitutivi, questa carica importante è vacante da troppo tempo». Sempre sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere del Psd’Az Domenico Gallus che ha espresso solidarietà al sindaco di Bonorva, Massimo D’Agostino, vittima ieri di un’aggressione. Solidarietà alla quale si è unito il presidente Pais a nome di tutto il Consiglio.

La discussione sulla manovra è quindi entrata nel vivo con la relazione di maggioranza illustrata dal presidente della Commissione Bilancio Stefano Schirru: «La manovra di bilancio per gli anni 2023-2025 si inserisce in un quadro macro economico condizionato dal forte aumento dei prezzi energetici e dell’inflazione – ha sottolineato Schirru – come rilevato dall’aggiornamento congiunturale sull’economia della Sardegna redatto dalla Banca d’Italia, nella prima parte del 2022 si è assistito a una crescente ripresa dell’economia isolana soprattutto nei servizi, grazie alla dinamica positiva del turismo su cui ha influito la cessazione delle restrizioni alla mobilità, e nel settore delle costruzioni spinto dalle importanti detrazioni fiscali legate agli interventi edilizi». Il relatore di maggioranza ha quindi illustrato alcuni dati sull’andamento dell’economia sarda e la ripresa dell’occupazione: «Nei primi otto mesi del 2022 il mercato del lavoro ha registrato circa 1.500 contratti in più a tempo indeterminato rispetto al 2021 e, in sintonia con questo dato, una sensibile riduzione del numero delle famiglie percettrici del Reddito di cittadinanza la cui incidenza rimane ad ogni modo superiore rispetto a quella nazionale». Dati che influiscono sulle previsioni delle entrate: «Per l’anno 2023 stimiamo una variazione positiva del +0,5 per cento per le imposte dirette e del +1 per cento per le imposte indirette rispetto al 2022 – ha detto Schirru – la manovra di bilancio si pone in continuità con le precedenti confermando e rafforzando misure già avviate come quelle per il contrasto dello spopolamento dei piccoli comuni e prevedendo, al contempo, nuovi interventi a favore di imprese, famiglie, enti locali». Per il presidente della Commissione Bilancio, tra gli interventi più rilevanti meritano di essere citati quelli destinati all’efficientamento energetico, alla riduzione del rischio idrogeologico, alla viabilità, alle politiche attive del lavoro, alla ricerca, alla realizzazione di uno studio sullo stato di fatto degli edifici scolastici. Schirru ha quindi ricordato il ciclo di audizioni avviato dalla Commissione sulla manovra con le parti sociali: «L’incremento delle risorse stanziate nella proposta di bilancio a sostegno e sviluppo dei comparti economico-produttivo, sanitario e delle politiche sociali, del lavoro e dell’istruzione hanno rappresentato il comune filo conduttore dei diversi interventi. Da più parti si è, inoltre, posto l’accento sulla esigenza di una efficace semplificazione amministrativa e normativa e sull’importanza di assumere le più opportune iniziative per assicurare un’accelerazione nelle procedure di spesa». Il relatore di maggioranza ha quindi lanciato un segnale di apertura alle opposizioni: «Su diverse proposte anche formulate dall’opposizione si è convenuto con la Giunta di acquisire maggiori elementi informativi rinviando all’Aula il relativo esame». L’obiettivo è scongiurare il ricorso a un altro mese di esercizio provvisorio attraverso “una rapida e condivisa approvazione” della manovra da parte dell’Aula.

Giudizio diametralmente opposto da parte del relatore di minoranza, il vicepresidente della Commissione Bilancio Cesare Moriconi (Pd): «Questa manovra per esiguità delle risorse e mancanza di visione strategica più che a una manovra assomiglia a un mero adempimento burocratico – ha detto l’esponente del Partito Democratico – da una legge finanziaria si attendono altre risposte come richiesto dalle associazioni sindacali che hanno bocciato la manovra e hanno chiesto la ripresa di un confronto. Stesso giudizio delle associazioni agricole che lamentano, in particolare, la mancata riforma delle agenzie». Secondo Moriconi, il Governo regionale si è dimostrato incurante della crisi che ha colpito il sistema economico. «Lo dicono i rappresentanti delle imprese, ne sono convinti anche i sindaci che hanno invocato un cambio di passo e nuove politiche di sviluppo. Questa è una manovra povera, senza idee, senza coraggio e senza strategia». Moriconi ha quindi parlato dell’inefficacia delle misure antispopolamento adottate «in modo sbrigativo e senza i necessari approfondimenti. Norme che producono nuovi residenti ma non nuovi domiciliati nei piccoli paesi senza risolvere il problema della natalità».

Il vicepresidente della Commissione Bilancio ha poi ricordato l’atteggiamento di disponibilità mostrato dalla minoranza: «In questi quattro anni abbiamo provato a dare un contributo pur nella distinzione dei ruoli. Ciò nonostante, alle beghe politiche di piccolo cabotaggio abbiamo anteposto l’importanza dei problemi veri da affrontare senza preconcetti. Non c’è uscita per nessuno se non si risolvono i nodi che frenano lo sviluppo. Purtroppo siamo stati del tutto inascoltati».

Nell’ultima parte del suo intervento, Moriconi ha snocciolato qualche cifra: «Oggi discutiamo una finanziaria che pur con 10 miliardi di euro prevede una massa manovrabile di appena 81 milioni di euro. Le due “omnibus” hanno manovrato circa un miliardo e 486 milioni di euro. Le vere manovre finanziarie le avete fatte fuori dalle leggi di stabilità, fuori insomma dalle norme finanziarie. Questa è di fatto l’ultima manovra della legislatura che segna il fallimento della vostra politica, non siete mai riusciti a presentarne una che avesse una visione programmatoria. Dalla finanziaria regionale si attendono altre risposte. Questa è una manovra povera, opaca e insignificante».

Concluse le relazioni di maggioranza e opposizione si è passati agli interventi dei consiglieri. L’esponente di Leu Daniele Cocco ha chiesto subito un chiarimento all’assessore Fasolino sul bonus bebè previsto dalla misure per contrastare il calo demografico nei paesi sotto i 3.000 abitanti: «La legge dice che ogni bambino nato nel 2022 ha diritto a un assegno di 600 euro per sei mesi – ha detto Cocco – nelle linee guida si chiede invece come requisito indifferibile che ambedue i genitori siano residenti nello stesso paese. Come si fa a distorcere in questo modo la legge? Il bambino può anche non essere riconosciuto ma se risiede in un piccolo paese ha diritto all’assegno. Serve una rettifica immediata delle linee guida». Cocco è poi passato alla manovra finanziaria tracciandone un giudizio negativo: «Se rimarrà così è inemendabile, non dà le risposte urgenti che i cittadini sardi attendono – ha detto il consigliere di Leu – la cancellazione del reddito di cittadinanza provoca un danno di 50 milioni di euro per la Sardegna. Noi avevamo creato uno strumento importante come il Reis, questo fondo va incrementato. Faccio un esempio: in un piccolo comune ci sono famiglie e persone con un reddito basso, vengono inseriti in percorsi lavorativi retribuiti con circa 500 euro per 18 ore settimanali. La misura va portata a mille euro con un incremento delle ore lavorative. Se non si agisce subito avremmo situazioni molto pesanti».

Cocco ha quindi evidenziato la crisi profonda che attraversano molti settori, a partire dalla sanità: «Occorre mettere il personale sanitario nelle condizioni di poter operare al meglio, fare in modo che medici e infermieri abbiano gli incentivi per andare a lavorare nelle sedi disagiate della Sardegna. Basta con la disparità di trattamento tra territori. I dati nazionali dicono che la Sardegna è la regione che ha più medici in servizio. Bisogna capire se esercitano la professione o fanno altro. Nei paesi mancano i medici di base. C’è la proposta di aumentare i massimali, ma non può essere applicata se non si affianca al medico un infermiere o un amministrativo. La legge finanziaria è il principale atto programmatorio, fino ad oggi non abbiamo visto leggi normali».

Sulla stessa lunghezza d’onda Michele Ciusa (M5S): «Questa finanziaria è lo specchio dell’insipienza che ha contraddistinto l’azione della Giunta. Per la Sardegna c’è bisogno di interventi immediati ed efficaci, in questi anni è mancata una visione di ampio respiro per tirare fuori l’Isola dalle secche in cui è impantanata da troppo tempo». Ciusa ha poi parlato della drammatica situazione del mercato del lavoro: «Il numero dei pensionati è nettamente superiore a quello degli occupati, 85mila in più. Un quadro triste di decrescita di una Regione che si sta piegando su se stessa. Se si vuole cambiare rotta si investa sulle politiche giovanili, sulla scuola e sul lavoro».

Per Ciusa, alla già difficile situazione economica della Sardegna, si aggiungeranno gli effetti negativi determinati dalla riforma del reddito di cittadinanza: «Le famiglie hanno perso il loro potere d’acquisto, la scelta del governo di depotenziare il reddito di cittadinanza è sbagliata. La Sardegna pagherà a caro prezzo questa scelta». Per l’esponente del Movimento Cinque Stelle, il 2022 sarà ricordato come un anno spartiacque in cui la parola guerra ha sconvolto l’esistenza di tutti. «La crisi energetica ci ha trovato impreparati. E’ per questo necessario sostenere il tessuto economico interno aiutando le imprese ad abbattere i costi energetici. In un anno così complesso e faticoso per imprese e famiglie Guesta giunta non ha fatto nulla. Si è atteso il rimpasto, il Consiglio si è riunito poco o niente dimostrando un’assenza di rotta totale. Siamo di fronte a una finanziaria carente nella quale non si intravede nessuna prospettiva. I ritardi sono dovuti alla vostra responsabilità. La manovra andava affrontata nei tempi e con i modi giusti senza scaricare la responsabilità sui funzionari regionali».

Massimo Zedda (Progressisti) ha puntato subito l’indice contro il presidente della Regione Christian Solinas: «Stupisce per l’ennesima volta che il presidente sia assente – ha attaccato Zedda – non ne conosco il motivo però l’assenza di oggi segue una lunga scia di assenze non solo dall’Aula ma dalla politica regionale, a meno che non si voglia definire politica il continuo scarico di responsabilità sullo Stato e sull’Europa. Ma su materie come l’istruzione e l’urbanistica la competenza è vostra, invece avete creato illusioni e dato false promesse determinando uno stallo. L’Anas non è mai intervenuta sulle strade. Da quando il presidente Solinas ha preteso di diventare commissario dei lavori pubblici i cantieri sono fermi, un miliardo di euro giace in regione perché le opere non sono programmate».

Bocciata anche la politica sui trasporti: «Non si può prenotare un volo dopo marzo. Perdiamo ulteriori occasioni per allungare la stagione turistica. Si parla della difficoltà di dialogare con l’Europa ma nessuno va a Bruxelles. Gli assessori ai trasporti di turno vengono lasciati soli a discutere con lo Stato e con l’Europa. Se il presidente della Regione non si occupa di questo di cosa si deve occupare?».

Zedda ha quindi concluso il suo intervento con un giudizio senza appello: «La verità è che questa legislatura è finita. Oggi non si può correggere un lavoro che non è stato fatto. Siete riusciti ad aggiungere nuovi problemi alle vecchie problematiche, un vero capolavoro, era un’operazione quasi impossibile. Non c’è nulla che potete rivendicare con orgoglio». (Psp)

E’ quindi intervenuta Laura Caddeo (Alleanza Europa verde – Sinistra – Possibile – Art. 1).  “Abbiamo cercato di sollevare l’attenzione su alcuni temi che riteniamo che la Finanziaria non affronti in materia efficace” per  un’Isola sofferente e in crisi. Caddeo ha parlato del grave problema dello spopolamento, soprattutto delle zone interne. E ha affermato che un documento così importante e vitale per una regione dovrebbe partire dalle azioni necessarie per arginare lo spopolamento.  Da questo punto di partenza si dovrebbero agganciare tutte le altre attività che dovrebbero contribuire a risolvere il problema: sanità, lavoro, istruzione, imprese ed economia. Caddeo ha sottolineato che si sarebbero aspettati la vera finanziaria politica della legislatura dopo anni di difficoltà legate al Covid e poi alla guerra. Ci aspettavamo scelte più coraggiose, ha detto la consigliera,  anche se impopolari. Alla Sardegna serve una grande attenzione alla viabilità interna, fondamentale per contrastare lo spopolamento e rendere efficace tutte le misure proposte. Caddeo ha posto poi l’attenzione sul tema del lavoro che “in Sardegna va sempre diminuendo”. Avrei pensato, ha continuato, a maggiori finanziamenti a sostegno dei giovani e delle donne, con più attenzione alla formazione finalizzata all’acquisizione di nuove competenze. Caddeo ha anche ricordato che oggi è la giornata internazionale dell’istruzione e che il 2023 è l’Anno europeo della competenze”, ma c’è poca attenzione in Sardegna per scuole e istruzione, tranne per gli interventi di edilizia scolastica. Tutto questo, ha continuato, a fronte di tassi di dispersione scolastica che non accennano a diminuire. Sono convinta che ci siano aspetti fondamentali legati all’istruzione e a contrastare la dispersione scolastica in cui la Regione può fare molto, come per esempio le attività extracurriculari e il potenziamento del tempo pieno che vede la Sardegna tra le ultime regioni italiane. Da qui dobbiamo partire per la rinascita: curare competenze e istruzione.

Roberto Li Gioi (M5S) ha poi parlato di una legge finanziaria completamente priva di programmazione e progettualità. “Vi siete giocati l’ultima vostra opportunità per incidere positivamente sulla vita dei sardi”. Per Li Gioi sono stati quattro anni negativi sotto tutti i punti di vista, in cui la maggioranza ha pensato a salvare la faccia davanti agli elettori con leggi che sarebbero state sicuramente impugnate e portare avanti una “politica di botteguccia e cortiletto”. Il consigliere ha accusato la maggioranza di aver bloccato i lavori delle commissioni con le continue assenze e i lavori del Consiglio. Li Gioi ha parlato di “una maggioranza tragicomica”. In particolare si è soffermato sui problemi di trasporti e sanità che sono “allo sfascio e non basterà il politichese degli assessori scelti per il rush finale”. Per l’esponente della minoranza si tratta di una Finanziaria che non è fatta per risolvere qualcosa ma per accontentare qualcuno. “Non avete un’idea, un progetto”, ha detto “La Sardegna ha perso quattro anni e perderà anche il quinto”. Li Gioi ha poi ricordato che non ci sono risorse per i giovani, che continuano a dover lasciare la Sardegna. Il consigliere ha poi rimarcato l’assenza del presidente della Regione e ha parlato di una maggioranza litigiosa e spaccata. Li Gioi ha anche sottolineato come ci sia il tentativo di trasformare il collegato alla finanziaria in una Omnibus 3. Vigileremo con la massima attenzione. “La nostra stella cometa è l’interesse dei sardi che si renderanno conto di cosa siate stati incapaci di fare”, ha concluso.  

Piero Comandini (Pd) ha affermato che nella Finanziaria dovrebbe esserci la visione di chi governa, che manca anche in questa legge. Rivolgendosi all’assessore del Bilancio, Giuseppe Fasolino, il consigliere di minoranza ha ricordato che la Sardegna è sempre più povera: 110mila sardi sono in povertà e stanno aumentando. “A loro – ha detto – dobbiamo assicurare una vita dignitosa”, partendo dal lavoro. Per Comandini in Sardegna è diminuito  il lavoro stabile e a quello bisogna puntare. “In Sardegna il lavoro è precario”, ha detto. Per l’esponente del Pd “i vostri quattro anni sono stati quattro anni di sconfitte” e ha ricordato che la Sardegna per la prima volta non ha il piano di dimensionamento scolastico perché la maggioranza non è riuscita ad eleggere il presidente di una commissione. Comandini ha anche sottolineato che sono aumentati enormemente i contenziosi, ma che la Sardegna non ha bisogno di carte bollate, ma di un presidente della Regione che faccia politica anche per poter incidere a Bruxelles sulla continuità territoriale.  Per Comandini è “una Finanziaria senza visione e senza anima. Ammettete la vostra sconfitta politica”.

Per Maria Laura Orrù (Alleanza Europa verde – Sinistra – Possibile – Art. 1) “il risultato della vostra ultima finanziaria non è positivo”. Ce l’aspettavamo diversa, ha detto, che si occupasse dei temi e delle sfide che ci attendono e per intervenire sul ritardo di sviluppo. Per Orrù la maggioranza non ha un’idea strategica per i settori in crisi, tra cui sanità, trasporti, enti locali e spopolamento. Per la consigliera la maggioranza la Finanziaria  avrebbe dovuto affrontare i problemi in modo strategico con una visione d’insieme per dare risposte a problemi complessi, ma risolvibili. E’ necessario pianificare bene e spendere bene, visto che, come ha sottolineato Orrù, la Sardegna è agli ultimi posti per percentuale dei fondi spesi. “Non è indietro perché un’isola ma perché non è governata”, ha detto. Se si lavora seriamente si possono affrontare tutte le emergenze. Orrù ha poi ricordato che tantissime realtà aspettano ancora i ristori e che non è stato fatto quanto annunciato per combattere lo spopolamento. La consigliera ha poi evidenziato preoccupazione per le famiglie che perderanno il reddito di cittadinanza e ha esortato la maggioranza a pensare a una misura cuscinetto. In conclusione la consigliera ha definito anacronistico il metanodotto. “Penso sia necessario governare i processi di trasformazione e non andare controcorrente”. Ignazio Manca (Lega) ha evidenziato il lavoro importante fatto dall’assessore Fasolino e ha lamentato il solito atteggiamento critico dell’opposizione. Manca ha ricordato che le risorse non potranno mai bastare per dare risposte a tutte le emergenze e ha fatto un appello all’unità affinché in quest’anno si possano risolvere tanti problemi della Sardegna.

Per Antonio Piu (Alleanza Europa verde – Sinistra – Possibile – Art. 1) la Finanziaria si pone sul solco di quelle precedenti, sottolineando che si sarebbero aspettati una progettualità che invece non c’è. Piu ha incentrato il suo intervento soprattutto sui problemi della sanità e dei trasporti, ricordano che il 14% dei malati ha rinunciato alle cure contro la media nazionale del 9%. I problemi che c’erano al 2019 ci sono e ci saranno, ha detto, sarebbero servite politiche anche impopolari per arrivare a una soluzione. Piu a ricordato che a fronte di una spesa di 3,48 miliardi per la sanità, continuano a diminuire i servizi, come la mancanza di pediatri e di medici di base. I cittadini, ha aggiunto, non hanno avuto la possibilità di curarsi. Sui trasporti ha auspicato che sia il Consiglio la sede in cui avere il vero confronto tra maggioranza e opposizione  sulla continuità territoriale aerea e marittima. Piu ha definito un caos totale la legge sugli enti locali, approvata  due anni fa. “Tutte queste problematiche che avete ereditato le avete peggiorate”, ha concluso.

Critiche alla maggioranza e alla Giunta da parte della consigliera del M5S, Desirè Manca, che ha ricordato i punti del programma del Presidente della Regione mai attuati. Manca ha parlato di una “Povera Sardegna” per come è stata ridotta da questa maggioranza. Ci sono stati tanti anni di visioni politiche sbagliate, ha sottolineato, ma in questi quattro anni avete raggiunto il culmine. Per Manca la maggioranza ha ridotto l’economia sarda a brandelli e bisognerà mettere mano a tutto il sistema Sardegna. Toccherà a chi verrà dopo di voi, ha detto, ma sarà molto difficile ricostruire dalle ceneri. Manca ha poi criticato le iniziative della maggioranza come quella del super staff del Presidente, “mai presente nelle battaglie di tutti i sardi. Non è presente neanche oggi”. Per Manca il Capo dell’esecutivo regionale non ha il coraggio di metterci la faccia. Critiche anche alla delibera di Giunta per i funerali solenni per gli ex presidenti e gli assessori, “mentre la gente è disperata”. Critiche alla legge del Piano casa, bloccata dal Governo. Manca ha evidenziato  che la maggioranza in questi due anni non è stata in grado di portare in Aula con una nuova proposta. Critiche anche alla gestione della sanità, all’abbattimento delle liste d’attesa anche per visite salvavita e al fatto che non sia stato aperto neanche l’hospice. Manca ha parlato di “una classe politica inesistente che pensa solo ai suoi interessi” e ha aggiunto che nella Finanziaria non c’è attenzione per i fragili, “mentre per noi sono e saranno il perno per il nostro futuro”. (eln)

Dopo l’on. Desirè Manca ha preso la parola l’on. Giuseppe Meloni (Pd) che ha definito il dibattito in corso “una celebrazione priva di confronto perché è così che la maggioranza lo sta vivendo. Quando sono entrato a far parte della commissione Bilancio mi sono resto conto che ho ricevuto una grande delusione e non me ne voglia il collega Schirru perché noi commissari siamo soltanto passacarte e non proponiamo nulla. Così in fondo, però, fanno tutte le commissioni e così fa anche l’Aula che rifiuta un dibattito verso sulle sorti delle imprese e dei cittadini della Sardegna”.

 L’oratore d’opposizione ha ricordato che “questa, così deludente per usare un eufemismo, è l’ultima manovra che darà effetti eppure non contiene nulla. Voi lascerete soltanto macerie a chi arriverà dopo che i sardi vi cacceranno da quegli scranni, siete stati capaci di risanare il buco della Sanità proprio quando la Sanità aveva bisogno di maggiori risorse. E vogliamo parlare della continuità territoriale marittima o di quella aerea? In tutto questo si misura il vostro fallimento e non solo parole le mie ma il sentimento comune di tutti i sardi che investe tutti i settori produttivi, compresa l’urbanistica, l’agricoltura e persino lo spopolamento dell’Isola che avete contrastato con sostegni finanziari provocando il trasferimento di residenze ma non di domicili”.

Al termine dell’intervento il presidente del Consiglio ha dichiarato conclusi i lavori dell’aula che riprenderanno alle 16. (C.C.)

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