La legge sulla montagna sarda in Commissione Autonomia: Anci e Uncem chiedono deroghe e incentivi per le popolazioni

Fa un passo avanti la proposta di legge 298 sulla montagna sarda, primo firmatario l’onorevole Diego Loi. Questo pomeriggio la commissione Prima ha sentito in audizione il presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, e la presidente dell’Uncem (Unione comunità enti montani), Daniela Falconi.

Per il numero uno dei comuni sardi “il testo merita un giudizio positivo ma chiediamo maggiore coraggio sulla fiscalità di vantaggio. Non solo: lo spopolamento e il ridimensionamento scolastico rischiano di far sparire del tutto l’istruzione pubblica nei comuni montani, è evidente che la Sardegna deve chiedere e ottenere deroghe”. Deiana ha parlato anche di sanità (“118 e guardie mediche devono essere garantiti in tutti i Comuni montani”) e ha annunciato a breve l’invio di un documento da parte del Consiglio delle autonomie locali.

Per Falconi (che è anche sindaca di Fonni) “è arrivato il momento di rendere giustizia a chi abita in questi territori. Le Unioni montane dovranno avere in legge un rapporto più chiaro anche con l’Agenzia Forestas”. Uncem ha sollecitato alla commissione una riflessione sulla “necessità che nei comuni montani, dove hanno sede le dighe della Regione gestite da Enel, si incentivi la produzione di energia idroelettrica, con ricadute favorevoli per la popolazione locale. Più in generale servono premialità per chi vive e lavora in montagna, soprattutto per i dipendenti pubblici”.

La commissione Autonomia ha poi affrontato la proposta di legge 269 sui servizi di polizia locale (Piras e più) e la pl 337 di riforma della protezione civile: nelle prossime sedute verrà audito il direttore generale della protezione civile sarda Antonio Belloi, che ha inviato al parlamentino una nota con osservazioni sul testo in esame.

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