Incontro dei capigruppo con i rappresentati sindacali della Portovesme Srl

Il Consiglio regionale interverrà in tempi brevissimi con un documento unitario a sostegno della Portovesme SrL per sollecitare il Governo ad approvare i decreti attuativi a favore delle aziende “energivore” e, nello stesso tempo, svilupperà una azione istituzionale, di concerto con la Giunta, per l’attivazione di un “tavolo specifico” per il sistema economico regionale attualmente penalizzato dalla mancanza del gas.

La decisione è arrivata al termine di un incontro dei capigruppo, presieduto dal vice presidente dell’Assemblea Giovanni Antonio Satta, con le rappresentanze sindacali della Portovesme SrL, al quale hanno preso parte anche gli assessori all’Industria Anita Pili ed all’Ambiente Gianni Lampis.

In apertura, i rappresentanti sindacali hanno esposto alcune cifre che danno la misura delle difficoltà nelle quali si trova l’azienda. A fronte di un costo energetico che nel 2021 si è attestato sui 20 euro e Megawatt, questa voce è arrivata nell’anno in corso a 240 euro, con alcuni picchi vicino ai 400 euro, facendo passare l’incidenza della voce energetica sui costi aziendali dal 30 al 70%.

Questa situazione, hanno giunto i sindacalisti, aumenta ulteriormente i problemi della Portovesme SrL, dove dal mese di ottobre è stata collocata in cassa integrazione “a rotazione” una quota di personale di circa 700 unità. Inoltre, un quadro nazionale ed internazionale in ulteriore peggioramento potrebbe portare ad altri tagli di personale, fino a 1000 unità rispetto ai 1500 dell’organico attuale, con ripercussioni negative anche sull’indotto.

Dopo aver ricordato che in questa difficilissima vertenza la Regione non è una “controparte” ma un “alleato”, i sindacati hanno sollecitato le istituzioni regionali ad avviare le azioni politiche più incisive nei confronti del Governo sia per approvare al più presto i decreti attuativi collegati alle leggi di sostegno al settore energetico, sia per assicurare alla Sardegna, con provvedimenti specifici, parità di trattamento con le altre Regioni, tenendo conto del fatto che l’Isola non può contare su una materia prima essenziale come il gas.

Sulla parte propositiva dell’azione delle istituzioni regionali si sono poi soffermati gli assessori dell’Industria Anita Pili e dell’Ambiente Gianni Lampis. La Pili ha affermato che le aziende energetiche della Sardegna hanno diritto, nel momento attuale di crisi, ad una protezione “speciale”, necessaria per colmare il divario strutturale che pesa sul sistema economico regionale. Per questo, ha precisato, oltre all’intervento nei confronti del Governo e del Ministero della Transizione ecologica, sarà coinvolta anche la conferenza della Regioni.

Lampis ha sottolineato che molte delle misure strategiche per la “ripartenza” della Sardegna sono concentrate nel settore energetico. Abbiamo di fronte, ha aggiunto, questioni molto complesse che richiedono senso di responsabilità ed unità, ed anche la capacità di concentrarsi sulle cose concrete, creando per le aziende le migliori condizioni (come nel caso della Portovesme SrL) per realizzare gli investimenti programmati.

(Af)

 

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